Allarme disordini a Corvetto: le altre 5 zone di Milano a «rischio banlieue»

Un episodio che ha rimesso al centro il tema della sicurezza. Queste le zone più a rischio di trasformarsi come le banlieue parigine?

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A Milano una «notte di guerra». Quella che ha avuto luogo tra la notte del 23 e il 24 novembre in zona Corvetto tra via dei Cinquecento e piazzale Gabrio Rosa, con atti di vandalismo e incendi, inclusi cassonetti, un autobus della linea 93 e diverse auto. Quello che è successo ha acceso l’allarme rosso sul «rischio banlieue», ossia sulla possibilità che alcuni quartieri possano diventare teatro di proteste violente simili a quelle di scena al Corvetto. 

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Allarme disordini a Corvetto: le altre 5 zone di Milano a «rischio banlieue»

# La «notte di guerra» al Corvetto

Disordini a Corvetto

A scatenare la rivolta è stato il decesso del diciannovenne egiziano Ramy Elgaml durante un inseguimento con i carabinieri: non si era fermato a un posto di blocco nel tunnel di viale Liberazione in zona Porta Nuova. Lo schianto fatale contro un muretto lungo via Ripamonti all’altezza di via Quaranta. I disordini che ne sono seguiti, da parte dei connazionali e altri immigrati di una delle zone più multietniche e difficili della città, hanno riportato alla ribalta il tema della sicurezza e il rischio di alcune aree di trasformarsi come le banlieue parigine.  Ma quali potrebbero essere oltre al Corvetto?

#1 Via Padova, la zona più multietnica della città

Credits nolo.district IG – Via Padova

Quella più a rischio potrebbe essere l’area compresa tra via Padova e viale Monza, forse la più multietnica della città, con una significativa presenza di comunità provenienti dal Nord Africa e dall’America Latina. La zona Loreto-Casoretto-NoLo è infatti quella più stranieri a Milano, 14.583. Di notte è spesso terra di nessuno, con risse, accoltellamenti tra bande rivali e tra gli avventori dei locali presenti lungo la strada oltre a vari fenomeni di microcriminalità, nonostante negli anni siano stati portati avanti progetti di rigenerazione urbana.

#2 Il Quadrilatero di San Siro, con forte presenza di cittadini arabi e un diffuso sistema di racket delle case occupate

Credits fenice_associazione.noprofit IG – San Siro

Altra zona a rischio è quella di San Siro, in particolare il quadrilatero di caseggiati Aler attorno a piazzale Selinunte. Tristemente nota per occupazioni abusive, spaccio e condizioni di degrado sociale, criticità nella gestione dei rifiuti e della sicurezza, gli arabi hanno ormai superato per presenza gli italiani: solo di egiziani se ne contano 3.902. Esiste un diffuso sistema di racket delle case accompagnato da fenomeni e di violenza e microcriminalità.

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#3 Quarto Oggiaro-Villapizzone, una delle aree con più presenza di immigrati

Credits ciaccini IG – Quarto Oggiaro

L’area compresa tra Quarto Oggiaro e Villapizzone rientra tra quelle potenzialmente a rischio di diventare come le banlieue parigine. Noto per problematiche legate alla criminalità organizzata e allo spaccio di droga, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90, ancora oggi vive in uno stato di equilibrio precario. La presenza di immigrati è significativa, Villapizzone è seconda solo a via Padova-viale Monza per numero di residenti stranieri a Milano: 13.809. Da decenni si caratterizza per una marginalizzazione sociale e urbana anche per la presenza di alloggi a prezzi relativamente accessibili che prima hanno accolto persone dal sud saliti a Milano per lavorare nelle fabbriche e poi gli stranieri di bassa estrazione sociale. 

#4 Giambellino-Lorenteggio, tra i quartieri popolari più grandi e più disastrati di Milano

Maps – Giambellino 150

Da poco meno di un mese la zona di Giambellino-Lorenteggio è raggiunta dalla linea M4, un collegamento rapido con il resto della città che è stato accompagnato da una riqualificazione delle aree superficiali nelle strade servite dalla nuova metropolitana, così come in quelle limitrofe. Stiamo parlando comunque di uno dei quartieri con la maggiore presenza di case popolari, spesso in condizioni raccapriccianti, e di residenti stranieri con redditi bassi o nulli. Nonostante alcuni interventi in corso, come la demolizione e ricostruzione di caseggiati per persone emarginate, spaccio, occupazioni abusive e altri episodi di criminalità sono ancora piuttosto frequenti.

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#5 Chiesa Rossa-Stadera-Barona, non nuova a retate delle polizia contro gli abusivi delle case popolari

Maps – Via Neera, Stadera

Rimaniamo nel sud della città, nella macro area Chiesa Rossa-Stadera-Barona. In particolare la prime due, servite dalla fermata M2 di piazza Abbiategrasso e che, grazie anche alla presenza di alloggi sociali, ha visto nel corso dei decenni una crescita demografica soprattutto di famiglie provenienti da Africa, Sud America e Asia. Qui non sono mancanti, anche di recente, scontri tra le forze di polizia e gli occupanti abusivi delle case popolari. Delle vere proprie retate con tanto di camionette antisommossa a bloccare gli accessi alle strade.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.