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E’ tutto VERO: si è aperta una nuova via per l’autonomia di Milano

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C’è una nuova carta da giocare per dare più autonomia a Milano. Dopo la Costituzione Italiana e l’Unione Europea, la nuova opportunità viene offerta dallo Statuto della città metropolitana di Milano. Ma procediamo con ordine.

La situazione: Milano oggi non è libera di fare (praticamente) nulla

La città che produce quasi l’11% della ricchezza nazionale, oggi non ha libertà di agire in modo autonomo pressoché su nulla.
Allo stato attuale Milano da sola non può:
– riaprire i navigli, neppure per un piccolo tratto
alzare il prezzo dei biglietti dei mezzi pubblici di 50 centesimi
– eseguire lavori di riqualificazione in un qualunque parco cittadino
– ristrutturare palazzi d’epoca, intervenire su monumenti
– modificare qualunque elemento urbano di una certa rilevanza
– decidere come destinare le risorse “assegnate” dallo stato
– inserire sue normative sul lavoro o sul commercio
– trattenere e/o gestire almeno una parte delle risorse generate sul territorio
– avere rapporti istituzionali diretti con il governo di Roma

Per ognuno di queste e altre decisioni che ricadono sul suo territorio, la competenza è assegnata infatti alla Regione o allo Stato, spesso tramite la Sovrintendenza (Ministero dei Beni Culturali).

Il grado di autonomia di Milano è pari a quello di qualunque altro degli oltre 7.000 comuni italiani e si discosta largamente dall’autonomia concessa invece alle grandi città europee.

Leggi anche: Di chi è Milano? Dei milanesi o di Roma

Come Milano può ottenere autonomia

Per ottenere maggiore autonomia ci sono diverse strade.
#1 C’è la possibilità che il parlamento approvi delle leggi speciali, applicabili solo sul territorio milanese, sul modello di quando successo a Parigi.
Vedi: Parigi: una legge su misura per diventare ancora più grande

#2 C’è la possibilità di intervenire sull’Unione Europea rivendicando il diritto alla “buona amministrazione” e alla “libera circolazione dei beni” e quindi di ottenere di poter applicare sul suo territorio solo leggi europee e leggi autonome.
Vedi: E ora Milano città stato: se non lo fa Roma lo si può chiedere all’Europa

#3 Infine c’è l’iter previsto dalla Costituzione: l’articolo 132 dispone che qualunque territorio con almeno un milione di abitanti possa ottenere lo status di Regione. L’articolo 119 (III comma) prevede poi che una volta diventata regione, Milano potrebbe accedere a forme più elevate di autonomia.
Il solo problema per innescare questo iter è che occorre una richiesta dal basso fatta dai rappresentanti politici dei cittadini che dovrebbe essere poi suggellata dalla volontà popolare, ossia da un referendum.
Il limite maggiore sembra dunque questo: dover ottenere una richiesta formale da parte dei rappresentanti politici del territorio suggellata poi da un referendum popolare.
Difficile immaginare che accada tutto questo, secondo le norme nazionali esistenti. Vero. Però ci viene in soccorso la città metropolitana di Milano con quel suo piccolo margine di autonomia concesso dallo Stato e che si esprime in un documento: lo Statuto della città metropolitana.

Una via agevolata per l’autonomia dallo Statuto della città metropolitana

Una delle poche concessioni fatte dallo Stato alle città metropolitana è quella di potersi dotare di uno statuto che rappresenti la modalità di gestione amministrativa del territorio in coerenza con la Costituzione.
Il 22 dicembre 2014 è stato approvato lo Statuto della città metropolitana che, un po’ a sorpresa, prevede un iter accelerato per una possibile richiesta di maggiore autonomia al parlamento.
L’Articolo 7 riporta che “gli strumenti di partecipazione popolare riguardano materie rientranti nelle attribuzioni deliberative, consultive o di proposta della Città metropolitana“.
L’articolo 10 precisa che “l’iniziativa popolare (…) può essere esercitata da un numero di cittadini pari allo 0,5% dei residenti nei comuni facenti parte della Città metropolitana“, o in alternativa “attraverso l’approvazione dello schema di deliberazione da parte di almeno sei Consigli comunali che rappresentino almeno un decimo della popolazione residente nell’intera Città metropolitana“.
L’articolo 11 recita che “Sulle materie di esclusiva competenza della Città metropolitana possono essere indetti referendum popolari con finalità consultive, propositive e abrogative. Le proposte di referendum devono essere corredate da almeno 1.000 firme autenticate di cittadini proponenti“. Aggiungendo che “E’ indetto referendum propositivo di competenza della Città metropolitana, o riguardo ai quali la Città metropolitana possa esprimere una proposta o un parere, quando ne faccia richiesta il 3% dei cittadini elettori ovvero un quinto dei comuni rappresentativi di un quinto della popolazione residente”.

Quindi, fermiamoci un attimo. Questo significa che si possono proporre dei referendum propositivi su competenze della Città metropolitana e dunque anche sulla sua facoltà di chiedere allo Stato di diventare Regione o, comunque, di avere ampliata la sua autonomia.
E sono previste delle soglie molto basse per avviare il referendum: basta un quinto dei comuni che dovrebbero esprimersi a favore del referendum.
Ma c’è di più.
L’articolo 12 prescrive un quorum ridotto, ossia che “il referendum propositivo o abrogativo si intende valido al raggiungimento del 50% dei votanti che hanno partecipato all’ultima elezione del Sindaco e del Consiglio Metropolitano. Il referendum consultivo si intende valido al raggiungimento del 30% dei votanti di cui sopra“.
Ancora più forte il comma successivo che stabilisce che l’esito del referendum propositivo o abrogativo è vincolante. Entro 60 giorni dalla data di proclamazione dell’esito favorevole del referendum, il Consiglio metropolitano è tenuto a prenderne atto con apposito provvedimento, assumendo ogni ulteriore atto necessario a dare attuazione all’esito del referendum”.
Sì, avete capito bene: l’esito del referendum è vincolante. A quel punto il Consiglio metropolitano deve dare attuazione della volontà popolare.

Cosa può succedere, allora?

Lo Statuto della città metropolitana rappresenta un modello di amministrazione partecipata amplificando le potenzialità dello strumento referendario. Quindi, rappresenta un’opportunità per i cittadini della città metropolitana di poter esprimere la loro volontà su temi generali, tra cui quello di decidere il tipo di autonomia che si vuole per la loro città.
Cosa può comportare tutto questo?
Se c’è volontà popolare, lo Statuto rende più facile approdare all’autonomia, seguendo questi passi:
1. Individuare se c’è una volontà popolare di avere più autonomia e capire quale sia il tipo di autonomia desiderato (legge speciale o milano regione)
2. Redigere un testo e farlo approvare da Costituzionalisti
3. Presentare il testo all’organo di verifica della Città metropolitana che controllerà la correttezza formale (non sostanziale)
4. Coinvolgere cittadini o comuni del territorio per richiedere l’appoggio sul referendum
5. Superato il quorum procedere alla richiesta formale del referendum
6. Se il referendum ha esito positivo al di sopra del quorum (30% dei diritti al voto), si avvierà in modo automatico la richiesta da parte della città metropolitana agli organi dello stato per dare esecuzione alla volontà popolare (seguendo l’iter previsto dall’articolo 132 della Costituzione).

Facile, no? Per iniziare possiamo procedere con il punto 1: #votoMilano: Scegli il futuro di Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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#VotoMilano: SCEGLI IL FUTURO DI MILANO

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#VotoMilano

È tutto vero: si è aperta una nuova via per l’autonomia di Milano

C’è una nuova carta da giocare per dare più autonomia a Milano.

Dopo la Costituzione Italiana e l’Unione Europea, la nuova opportunità viene offerta dallo Statuto della Città Metropolitana di Milano (Scopri Di Più).

Le strade da percorrere possono essere diverse, ma tutto parte dall’iniziare a capire cosa cambia modificando l’autonomia della città.

Ma ora, è arrivato il TUO momento, per scegliere sul futuro della nostra città.

#1 REFERENDUM PER L’AUTONOMIA DI MILANO

Sei favorevole a dare la possibilità ai cittadini della Città Metropolitana di Milano di potersi esprimere in un referendum per decidere se assegnare più autonomia a Milano, in coerenza con l’articolo 132 della Costituzione e con lo Statuto della Città Metropolitana di Milano?

REFERENDUM SÌ/NO

  • Favorevole al referendum (93%, 2.755 Votes)
  • Contrario al referendum (7%, 215 Votes)

Total Voters: 2.970

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#2 QUALE TIPO DI AUTONOMIA VORRESTI PER MILANO?

Ce ne sono due diversi:

Nel caso si tenesse un referendum per l'autonomia, cosa voteresti?

  • A favore, perchè la Città Metropolitana di Milano avvii l'iter per ottenere il grado di autonomia riconosciuto a una regione (61%, 1.629 Votes)
  • A favore, perchè la Città Metropolitana di Milano richieda delle leggi speciali per un'autonomia differenziata (33%, 884 Votes)
  • Sono contrario a dare più autonomia a Milano rispetto alla situazione attuale (6%, 152 Votes)

Total Voters: 2.665

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Qualunque sarà il risultato, ci impegneremo perchè diventi realtà.

Per saperne di più:
Cosa cambierebbe se Milano acquisisse l’autonomia di una regione? (a cura di Andrea Zoppolato)
Cosa cambierebbe se Milano acquisisse l’autonomia tramite delle leggi speciali? (a cura di Hari de Miranda)
Cosa dice l’Europa sull’autonomia delle città (a cura di Antonio Enrico Buonocore)
Competenze a confronto nei tre casi: situazione attuale, autonomia regionale ordinaria, autonomia regionale speciale (a cura di Fabio Marcomin)

TERMINE PER VOTARE: 10 MAGGIO 2019

#MilanoCittàStato #VotoMilano

 

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“Ambrosian de coeur e de carater”: l’unica targa in marmo scritta in MILANESE

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In via Santa Maria Podone al numero 3, vicino all’Ambrosiana, c’è una curiosa lapide in marmo che segnala la casa dove ha vissuto un milanese illustre.
La sua particolarità è che è scritta in milanese.

La targa recita:
In sto canton vecc del nost Milan
l’è vivuu e l’è mort
Gaitan Crespi
poetta e studios de la lengua Meneghina
ambrosianon de coeur e de carater
1852 1892

La lingua scelta è un chiaro tributo all’opera del personaggio ricordato. Durante i bombardamenti del 1943 la targa venne abbattuta ma fu reinserita nel 1969 con questo testo grazie all’intervento dell’allora sindaco Aldo Aniasi.

via santa maria podone 3
via santa maria podone 3

Fonte: A Milano c’è di Bruno Pellegrino – De Ferrari Editore

MILANO CITTA’ STATO

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Let’s hear it from Switzerland: Milan would be the BEST CAPITAL CITY for Italy: it shows Italians what would be possible if only they wanted it”

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Switzerland is just over there (Photo: © by Mr. Andrea Chierchi)

An article was recently published by one of the leading Swiss daily newspapers, namely the Zurich-based Tages Anzeiger, titled “Milan would be the best capital”.

This article is a true labour of love for Milan, as it recognized the greatness of the city, itself counterposed to the dramatic decline the rest of the country is currently experiencing.

We deemed it good to provide some excerpts of this article above:

“Milan would be the BEST CAPITAL CITY for Italy”

“Milan is completely alone, up there in Northern Italy”

“Some Italians believe Milan not to be a part of Italy. Italy, with its love for baroque and ludicrous forms of chaos, is believed to begin only south of the Po river. Others say Milan to be a mix of Northern and Southern Italy, a city showing Italians what could be possible if only they wanted it

“Milan is always a step ahead, in everything. Milan is the ‘locomotive’ of Italy: its citizens are rigorous and unbending with themselves, almost as if they were Protestant, their “heresy” for the Madonnina notwithstanding. Only Milan is able to fully use the amazing creative potential available in Italy

“Milan reinvented itself during the recent decades, and such an evolution may very well be seen from afar. The city has a new skyline, both tall and massive, very un-Italian in nature, as if it were a new face of the city. The steel and glass towers in the districts called City Life and Porta Nuova are a cry for modernity, and they are only the beginning. Archistars and investors from the East are attracted by the city, also because the long recent economic crisis drained the Italian capital available for great public works. The Bosco Verticale (Vertical Forest), the totally-ecological skyscraper Mr. Stefano Boeri, the famous Italian architect, built near the Porta Garibaldi train station, has become a symbol for the relaunch of the city”

“While the beautiful, classical cities of Italy tiredly wallow in their ancient splendour, Milan builds a new district, new subway lines, turns old factories into cultural centres and restaurants, while taking significant steps to renew the old canal system of the Navigli”

“Rome and Milan, the two ‘capital cities’ of Italy, as they are called, since they are the political and economical capital cities of Italy respectively, are getting apart more and more from each other. Everything Rome can do its Northern rival can do better. Except maybe one single thing: the past.

Once, Milan was an industrial city; now, it is the centre of Italian fashion, banks, media, design and start-ups. While the rest of the country is adversely affected by the so-called ‘brain drain’, i.e. the flight of local talent, many youngsters from all over the world come to the Universities based in Milan in order to study together with their Italian colleagues”

“Almost twenty percent, double the national average, of the residents of Milan are foreigners. The city seems to integrate them easily. In no other place in Italy foreigners become able to support themselves and to achieve success. And those who do not, are cared for by tens of thousands of volunteers. After all, this metropolis in Lombardy is not only rich and snob, but also the capital city for volunteers”

“The Rome-based ‘La Repubblica’ newspaper recently wrote that ‘Milan is not a paradise; it finally became part of Italy. If we want to start again, we must start from someplace, and Milan is good for that.
Milan was believed to have only fog. Or was it?”

You can read the original article here: Mailand die bessere Hauptstad (Milan would be the best capital city)

 

Translated by Antonio Enrico Buonocore

 

 

Il Divisionismo di Morbelli

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In occasione del centenario della morte, la Galleria d’Arte Moderna di Milano rende omaggio ad Angelo Morbelli, uno dei protagonisti del Divisionismo italiano.

Egli cercò da subito di superare la tradizione accademica abbandonando progressivamente i soggetti storico-letterari degli ultimi esiti del Romanticismo a favore di soggetti tratti dalla realtà, in linea con le coeve ricerche degli esponenti della Scapigliatura.

S’interessò e rappresentò soggetti di carattere sociale, che dipinse in numerose versioni a più riprese lungo tutto l’arco della sua carriera.

Tra i temi più ricorrenti si ricordano le scene della prostituzione minorile, del lavoro contadino nelle risaie, fortemente legato alle origini del pittore.

L’attenzione ai mali della società e alla disperazione umana derivante da situazioni radicate e non contrastate da un bigotto perbenismo dilagante, fanno di questo artista e del suo lavoro una preziosa testimonianza.

La durata della mostra a cura di Florence Viguier è fino al 16 giugno. Puoi visitarla tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9 alle 17:30.

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RESTAURANT MAP 2019: un ristorante consigliato per ogni fermata della metro (ultima edizione da conservare)

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La Restaurant Map con la selezione dei migliori ristoranti più prossimi alle fermate della metropolitana di Milano ha riscosso un successo così strepitoso da esigere una nuova“Map”, questa new edition 2019, contenente i locali aggiornati a quest’anno.

LE ALTRE MAPPE

Etno Map

La Cultural Map

La Bio Map

La Vip Map

La Summer Map

La Mappa dei Locali LGBT

The genius experience

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La Milano immaginata da Leonardo, dopo 500 anni è ancora attuale e viva. Con la curatela di Giuseppe Frangi, ti aspetta un crescendo di emozioni e suggestioni che culminano nello svelamento dell’ultima opera del padre della pop art, Andy Warhol, dedicata a Milano e a Leonardo.

Si tratta di un percorso espositivo dedicato a due protagonisti delle loro rispettive epoche che hanno avuto nella capitale meneghina un punto di incontro.

L’esposizione si configura come un viaggio nel tempo, dalla Milano del Quattrocento a quella dei giorni nostri, che permette ai visitatori di scoprire la città vissuta, disegnata e immaginata dal Maestro, tramite immagini di grande suggestione e proiezioni immersive, fino ad arrivare alla visione di The Last Supper di Andy Warhol, l’opera con cui nel 1986 il padre della pop art americana reinterpretò il capolavoro leonardesco.
Il percorso si sviluppa tra alcune sale della Pinacoteca Ambrosiana e la Cripta di San Sepolcro, la chiesa sotterranea più antica di Milano, definita dallo stesso Leonardo Da Vinci il “vero centro” della città, dove Cardo e Decumano si incrociavano.

La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00 escluso il lunedì.

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Intelligenza Urbana, Intelligenza Collettiva

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Quale impatto hanno le tecnologie intelligenti sulla nostra vita come individui e come società? In che modo la trasformazione digitale può favorire la nascita di un’intelligenza collettiva?

Esponenti del mondo dell’economia, della ricerca, dell’informazione, delle istituzioni insieme al Sindaco di Milano, Giuseppe Sala affrontano il tema in occasione dell’inaugurazione della seconda edizione della Digital Week al BASE.

A partire dal tema generale della Milano Digital Week, vale a dire l’Intelligenza Urbana, nel corso dell’evento si andrà ad esplorare come le tecnologie digitali favoriscano l’Intelligenza Collettiva e quale sia il loro impatto sui diversi ambiti che caratterizzano la vita delle persone: dall’economia alla società, dalla cultura alla salute, dalla ricerca all’entertainment.

Con oltre 500 eventi, tra mostre, dibattiti, seminari, performance, spettacoli, workshop, installazioni e laboratori, Milano diventa così la città che guida questo straordinario cambiamento e che, mettendo in connessione tutte le singole intelligenze, aiuta i suoi cittadini a diventare protagonisti del proprio futuro.

L’ingresso è gratuito previa prenotazione.

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Il meraviglioso mondo della natura

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In occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da VinciPalazzo Reale ospita, fino al 14 luglio, la mostra Il meraviglioso mondo della natura.

Si tratta di una sorprendente esposizione che illustra come la rappresentazione della natura in Lombardia sia cambiata grazie alle ricerche condotte dall’artista toscano e alle opere da lui eseguite durante i soggiorni milanesi.

Da sempre acuto osservatore e fine indagatore dei fenomeni naturali, dei quali cercava di scoprire leggi intrinseche e meccanismi, Leonardo ha mutato l’approccio dell’artista nei confronti della natura, gettando le fondamenta per l’elaborazione della prospettiva aerea.

Palazzo Reale è aperto tutti i giorni. Oggi, mercoledì, venerdì e domenica la mostra sarà visitabile dalle 9:30 alle 19:30; giovedì e sabato dalle 09:30 alle 22:30.

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Caro Sala ti scrivo: dalla METRO DI NOTTE al sito del comune, le proposte di Milano al sindaco

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foto di Andrea Cherchi (c)
foto di Andrea Cherchi (c)

“Caro Beppe ti scrivo… Che cosa chiedereste al sindaco che dovrebbe fare per Milano nella seconda parte del suo mandato? (siate costruttivi, please)”. Di seguito le proposte più votate.

Caro SALA ti scrivo: le proposte dei lettori al sindaco per la seconda metà del suo mandato

#15 Restituire dignità alla cultura milanese

Ha ricevuto molti like una proposta fuori dal coro di Gianluca Joni Preti “Restituire dignità alla cultura milanese, magari istituendo una biblioteca/libreria milanese, dato che quella in Via Meravigli non c’è più da molto tempo…”, caldeggiata anche da Antonello Parisi

#14 Tolleranza zero per i graffittari

O almeno “Essere più tempestivi a rimuoverli in posti simbolo tipo la darsena e obbligare i condomini a rimuovere subito come succede in tante città europee” (Ale Milano). C’è chi propone la galera per chi imbratta. La pensa così anche Valeriano Soldano.

#13 Trasporti gratuiti

Mezzi gratuiti per i residenti Gabry Mimmo, che cita casi analoghi in Germania, Lussemburgo, Slovacchia ed Estonia, o almeno “Mezzi gratis per gli studenti, come in Germania” Arianna Ricotti . Soluzione impossibile, o comunque che non rientra nelle competenze del sindaco, per Claudia Piccinelli o Alessio Marseglia

#12 Riaprire i Navigli

Molti inviti a proseguire la sua azione per riaprire i navigli, un “tocco di classe a Milano” Raffaello Riva, su questo “I cittadini sono con te” Claudia Piccinelli Valeriano Soldano

#11 Più cura dell’asfalto

Le buche sono un altro tema delicato, specie per chi si muove su due ruote. C’è chi propone di cambiare l’asfalto, ad esempio “Mettere sulle strade milanesi l’asfalto tipo circuito di Monza ! Ci sono troppe buche!!” Daniele Marcante. Grazie anche a Raffaella Grifa

#10 Più servizi per le famiglie

“Più servizi per le famiglie, in particolare nella fascia nido perché tante donne ancora non sanno dove lasciare i bambini quando devono riprendere a lavorare” Roberta Caccialupi, “revisione dell’isee per le famiglie con figli” Raffaella Grifa, “ASILI GRATUITI per incentivare le donne a riprendere la carriera invece di stare a casa (perché tanto andrebbe via mezzo stipendio)” Arianna Ricotti

#9 Più verde

Molto apprezzate idee per aumentare il verde della città, tra cui “Un filare di alberi per ogni via!” Luce Resinanti e “Nelle Aree dismesse, dare spazio al verde, dando una boccata d aria a Milano” Andrea Di Vico

#8 Autonomia per Milano

In diversi fanno notare che molte delle richieste per Sala in realtà si dovrebbero fare al governo visto che il Comune ha autonomia di azione limitata pressoché in ogni ambito. Per evitare anche comodi alibi, la richiesta da molto e la più votata è che Sala si batta per fare ottenere a Milano l’autonomia che da grande città internazionale merita. Come ricorda Sandro Coppetti , con più autonomia e più fondi mantenuti sul territorio si potrebbe avere:
“• Maggiore controllo e sicurezza in zone tipo stazione centrale che al momento compete al Ministero degli Interni
• Incentivare start-up a tutti i livelli: ora sarebbe compito del MISE, mentre le strutture ed il background culturale a Milano esisterebbero già…
• Salari adeguati al costo della vita: fattore nazionale, i salari al Nord sono più alti della media nazionale”
Molti like per “proclamare l’autonomia di Milano” di Vasily Zaitsev e per l’invito a “fare la voce grossa con Roma” Mike Sciking

#7 Lotta allo smog

Probabilmente il problema più grande. Gli interventi “drastici contro l’inquinamento” (Luca Venturi) suggeriti sono molteplici, tra cui emerge: “Affrontare seriamente il problema caldaie a gasolio” Augusto’o Renè Lambrate, Ludovica Attalla

#6 Ciclabili “vere”

“Piste ciclabili!! Come a: Parigi , Barcellona , Amsterdam etc etc. La ciclabile di corso Venezia che finisce ai bastioni e’ un insulto al intelligenza umana al civismo e alla mobilità” Paolo Kunda Fiori. “Ciclabili ovunque. Viale Monza. Grandi direttrici. Circonvalla” Lorenzo Masili . Le piste ciclabili sono un problema anche per Valeriano Soldano  Daniele Moretti, Daniela Salvetti , Chris Fadda. La soluzione più drastica viene da Giovanni Fossati: “eliminare le auto!”.

#5 Potenziamento e integrazione trasporti urbani e interurbani

Molte richieste riguardano il potenziamento della rete dei trasporti con periferie e hinterland.
Ad esempio si fa notare come si dovrebbe “Collegare meglio il capolinea della viola SAN SIRO con tutti i paesi dell’hinterland. A differenza di Bisceglie, che è super collegata, se da Cesano B. ho bisogno di prendere la viola ci metto UNA ORA INTERA (vs 15 min in auto)! Allora: hanno messo l’area B, che permettano però ai cittadini di muoversi con più facilità” Arianna Ricotti. Sempre per migliorare la mobilità interurbana si suggerisce di prolungare le linee metropolitane e di trasformare i passanti in metropolitane vere e proprie. “Dal momento che è stata istituita l’areaB sarebbe il caso di potenziare ulteriormente il trasporto pubblico” Lisa Vuoto. Grazie anche a Andrea Di VicoAndrea Maneffa

#4 Risolvere il problema affitti alle stelle

Argomento sottolineato da tanti, uno dei problemi che tiene più alla larga da Milano studenti e giovani lavoratori. C’è una sproporzione tra il reddito di chi lavora e il costo degli affitti, spesso uguale o superiore allo stipendio.
“Tetto limite dei costi delle case, che oramai solo i milionari o chi eredita può permettersi un bilocale in centro.” Arianna Ricotti “Assegnare tutte le case popolari sfitte. Una vergogna per una città come Milano” Giovanni Agresti, “Abbassare gli affitti delle case x legge” Daniele Furo , “equilibrare il terrificante rapporto qualità/prezzo degli affitti” Carlo Varchetta, Andrea Maneffa 

#3 Riqualificare e valorizzare le periferie

Nonostante il rebranding in “quartieri”, la questione periferie sembra ancora non risolta: “abbandono totale delle periferie:un cancro per questa citta’ e per tutte le persone che le vivono c’e’ degrado sporcizia droga prostituzione.Si ricordi che non devono esistere cittadini di serie B ma solo cittadini” Caterina Meduri “Più attenzione alle periferie, in tutto. Pulizia, sicurezza, verde..” Martina L Saleri “Diamo più dignità alle zone periferiche riqualificando le piazze e le vie che non hanno identità” Lisa Vuoto “SISTEMARE LE PERIFERIE E NON FARCI SENTIRE PIÙ ABBANDONATI AL CASO! Più sicurezza! Più illuminazione! Più strisce residenziali! Più legalità!” Sharon Giuliana. Problema chiave da risolvere anche per Daniele Moretti, Maria Grazia Peirone, Vania Grassi Graziella Di Terlizzi 

#2 Più sicurezza e migliorare l’accoglienza di bisognosi e immigrati

Altro tasto toccato da molti: l’accoglienza ai bisognosi, immigrati e non. Nello specifico: “Migliorare i centri di accoglienza per i bisognosi che si trovano in stazioni come centrale e Rogoredo” Andrea Di Vico “Amo Milano ma non mi piace vedere cosi tanti senza tetto abbandonati nel centro non mi pare ne’ una bella cartolina per i turisti (che sono tanti tantissimi) ne per noi; accogliamo queste persone in centri dove possano restare mangiare lavarsi insomma essere accuditi” Caterina Meduri. L’accoglienza ai bisognosi scalda gli animi anche perchè ci sono anche alcuni, come Иван Бандера , Linka Milano e Luigi Lavermicocca, che sottolineano che non si può obbligare nessuno a essere aiutato. Conclude Armando Franzosi “non si potranno obbligare, ma non ha senso neppure lasciarli dormire a decine in piazza Duomo” o nella “stazione centrale” o a “Rogoredo” come scrivono Carlo Oldani , Andrea Maneffa , Giulio Rossotti e Marco Bova. Più sicurezza anche per Vittorio Corbani  Ste Zinius

#1 Metro di notte

L’angoscia di chi esce la sera è non perdere l’ultimo treno della metro. Questo non capita nelle grandi metropoli europee dove i mezzi sotterranei corrono anche di notte, almeno nei week end. Molti chiedono la compensazione: aumento dei prezzi dei biglietti vs metropolitana 24h, almeno nel week end. Una proposta che ci sembra legittima. (Grazie a Daniela Paone , Daniele Moretti,  Mattia Melen , Valeriano Soldano , Claudio Ughi,  Nicola Barreca , Antonella Munini , Marco Bova)

Altri suggerimenti degni di menzione:

Interventi di viabilità. “Sistemare la viabilità dei mezzi pubblici e privati in piazzale Lotto. Perché ora come ora c’è tanto spazio inutilizzato, e troppi ingorghi. Migliorare la viabilità della 90 91 sempre in piazzale Lotto, creando una corsia centrale (…) Pagamenti con contacless alle fermate degli autobus e sul passante (…) Corsia riservata per la 92 condivisa con il tram 2 da piazza Bausan a Lancetti” Domenico Sannicandro
“Ripristinare la 45 perchè nel quartiere Forlanini la sera èpericoloso per noi donne spostarsi a piedi per i cortili per arrivare al 27 o alla 73 ed allungare le corse fino alle 2 di notte. (…)  Collegamento diretto Quartiere Forlanini con parco” Daniela Salvetti
“potenziamento delle linee 90 e 91 di domenica” Chris Fadda

Municipi. “Credo che a livello amministrativo il funzionamento dei municipi locali possa migliorare” Vasily Zaitsev “più autonomia ai municipi” Mike Sciking

Interventi sulla metro. “Più ascensori per accedere alla Metropolitana” Paolo Cattane
“prevenire i suicidi sulle linee m1,m2,m3 costruendo le barriere come fatto nella m5” Claudia Signorelli

Basta guerra alle auto. “Smetterla con la politica ideologica anti auto” Vittorio Hayati Benbanaste

App per segnalare criticità. “Un’app per poter segnalare criticità e suggerire migliorie nei vari quartieri a cui venga dato poi riscontro” Andrea Felisari

Piazzale Cuoco. “Bonifica mercato di Piazzale Cuoco, fiera dell’illegalità” Armando Franzosi

Tutela delle tradizioni. “Tutela e salvaguardia storiche tradizioni cittadine (no cancellazione sfilata carri di Carnevale)” Armando Franzosi

Più spazi per le piccole aziende milanesi. “Rendere più agevole la possibilità di ottenere spazi per eventi o iniziative anche alle agenzie e ai piccoli commercianti milanesi, non solo alle grandi multinazionali a cui tutto viene concesso” SilviaD

Parcheggi Fuori l’Area B. “Che senso ha tenere parcheggi come quello di Lampugnano, dentro l’area B. Bisogna fare rientrare i confini dell’area B prima dei parcheggi dove i pendolari possono lasciare le auto”

AMSA di notte. “Toglierci dalle palle l’Amsa dalle vie cittadine la mattina dalle 8 in poi quando i milanesi si spostano in auto per recarsi sul luogo di lavoro e non hanno alcuna voglia di riaddormentarsi dietro i camion della spazzatura . In una città evoluta e moderna la spazzatura ed affini si raccoglie di notte o alle prime luci dell’alba” Marco Branca

Nuova stazione bus a Lampugnano. “Una stazione per i bus che sostituisca Lampugnano o il suo rifacimento” Roberto Fazzini

Circle Line. “Una metropolitana all’aperto che affianca le tangenziali tutto intorno Milano facendo un giro largo che unisca tutti i paesi confinanti alla periferia della città” Gianfranco Mazzacchera , proposta finalizzata a ridurre il traffico e a rendere più semplici i passaggi da una linea della metro a un’altra senza dover passare sempre dal centro. 

Riqualificazione. “Riprogettare aree abbandonate, costringendo i privati proprietari a riqualificare o vendere” Manuela Sbampato

Corsi civici. “Corsi gratuiti nei quartieri di educazione civica, italiano e sicurezza nel lavoro domestico” Susanna Cernotti

Sito del Comune. “Non ho dubbi: basta digitare https://www.paris.fr/ oppure https://www.london.gov.uk/ o ancora https://www1.nyc.gov/  ed infine www.comune.milano.it per rendersi conto di quanto poco moderno ed attuale sia il sito del nostro comune. Potrei addentrarmi in critiche feroci sui servizi erogati dal portale, ma è sufficiente fermarsi all’aspetto grafico ed alla così detta “usabilità”, ovvero l’organizzazione delle informazioni” Luca

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Milano era il principale centro europeo per la produzione di ARMI. Parola di Don Chisciotte

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Giuseppe Missori
Giuseppe Missori

Milano era il principale centro europeo per la produzione di Armi e armature.

Don Chisciotte venne apposta a Milano per acquisire l’armamentario necessario per le sue imprese:
“Imbarcatomi in Alicante arrivai a Genova con prospero viaggio, e di là mi portai a Milano dove mi provvidi d’arme e di ogni foggia di guerresco ornamento”.

Quando era ducato, Milano era centro di eccellenza per la lavorazione del ferro e per la produzione di armi e cannoni.
Il primato nella produzione di materiale bellico si è trasferito qualche chilometro più a est: oggi è il distretto di Brescia a essere tra i primi al mondo nel settore.

Molti vedono somiglianze con Don Chisciotte nella statua a Giuseppe Missori.

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Leonardo da Vinci Parade

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Il 15 febbraio 1953 il Museo della Scienza e della Tecnologia apriva al pubblico con due collezioni interamente dedicate al genio di Leonardo da Vinci. L’insolito accostamento arte-scienza ne costituì da subito motivo di grande e intramontabile interesse.

Milano e Leonardo è il progetto con cui la città celebrerà a partire da maggio 2019 il quinto centenario della morte di Leonardo: il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” organizza la mostra Leonardo da Vinci Parade, un affascinante percorso tra arte e scienza che espone in una spettacolare parata le collezioni storiche del museo.

Vedrai i modelli leonardeschi realizzati negli anni Cinquanta sulla base dei disegni originali di Leonardo e un gruppo di affreschi di maestri lombardi del Cinquecento concessi in deposito dalla Pinacoteca di Brera nel 1952.
Approfitta di questa imperdibile mostra che evoca uno dei più grandi ingegni poliedrici di tutti i tempi.

Potrai visitarla dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 17.00; il sabato e festivi il museo è aperto dalle 9.30 alle 18.30.

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Per non uscire dai binari: a che punto siamo con i progetti degli EX-SCALI

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progetti degli ex-scali

E’ il più grande piano di rigenerazione urbana che riguarda Milano quello per la riqualificazione degli ex scali ferroviari, sette in tutto per più di un milione di metri quadrati circa, pari ad una superficie di 170 campi da calcio. Questo significa che buona parte dei milanesi, sia che abitino in centro o in periferia, si ritroverà prima o poi uno di questi cantieri dietro casa.

La geografia degli scali: posizione, dimensione e appeal

Tutti gli scali sono di proprietà quasi esclusiva di Ferrovie dello Stato. Il più grande è quello di Farini (618.733 metri quadrati), a nordovest della città vicino al quartiere di Isola, già oggetto nell’ultimo decennio di una completa trasformazione. Gli scali di Porta Genova (89.137), Porta Romana (216.614) e San Cristoforo (158.276) si trovano in zone residenziali ai margini del centro, ma molto appetibili dal punto di vista degli investimenti immobiliari, in particolare le prime due. Quello di Greco (73.526) si trova nella periferia nord di Milano in zona Bicocca, letteralmente appiccicato all’Università e al Teatro degli Arcimboldi, mentre gli scali di Lambrate (70.187) e Rogoredo (21.132) sono quelli un po’ più infelici: non solo sono piccoli ma si trovano anche in zone “difficili” che dovrebbero essere riqualificate.

progetti degli ex-scali

Lo scambio d’oro: cambio della destinazione d’uso vs potenziamento delle ferrovie

Se ora vi state chiedendo come mai una superficie così vasta e destinata al servizio pubblico della città sia oggi di proprietà privata, la risposta si chiama privatizzazioni. Negli anni Novanta infatti Ferrovie dello Stato è stata trasformata in Società per Azioni, con la natura giuridica di impresa privata, acquisendo di fatto la proprietà delle aree che aveva in concessione, se pur vincolate al loro utilizzo originario. Il comune si è impegnato a cambiarne la destinazione d’uso per consentire a Ferrovie di venderle o di costruirci sopra, in cambio questa (ri)cede una quota delle aree al pubblico e si impegna a investire per potenziare i trasporti locali. Nel prossimo decennio infatti Ferrovie dello Stato Italiane investirà circa 1 miliardo di euro sul sistema ferroviario del nodo milanese, finalizzati in gran parte alla costruzione e all’ammodernamento delle stazioni lungo la Circle Line, destinata ad aumentare le relazioni tra la città e il territorio metropolitano dove stanno sorgendo importanti realtà come la ‘Città della salute’ a Sesto San Giovanni e lo “Milan Innovation District” presso Expo.

Il dibattito e il lungo iter per la definizione di questo accordo costituiscono una storia intricata e sofferta che ha suscitato e ancora suscita perplessità e polemiche. Ma resta il fatto che la dimensione stessa degli scali si configura come opportunità per ricucire interi quartieri, fornire nuovi servizi ed infrastrutture  verdi capaci di affrontare la sfida della riduzione dell’inquinamento dell’aria, creare servizi per tutti i cittadini, non solo per quelli che risiederanno nei nuovi quartieri. Si tratta di vedere come questi obiettivi, proclamati negli Accordi e ribaditi nei bandi di concorso, troverano afffettiva attuazione, soprattutto in considerazione del fatto che gare e definizione dei relativi masterplan non sono direttamente gestiti dal Comune ma fanno capo a soggetti privati (FS e Coima in primo luogo).

Greco-Breda

Il primo progetto a vedere la luce sarà quello di Greco-Breda, ubicato in una zona strategica nel nord-est di Milano, tra l’asse di viale Monza e la Bicocca, dove si trovano strutture rilevanti per attività culturali, di studio, di lavoro e di svago: il Campus dell’Università degli Studi, il teatro degli Arcimboldi, il centro espositivo Pirelli Hangar Bicocca, il centro commerciale e multisala Bicocca Village, e un centro direzionale in cui hanno sede numerose società internazionali, quali Pirelli, Deutsche Bank e Siemens.

Reinventing Cities, il bando internazionale nel quale è stato inserito lo Scalo di Greco, è infatti giunto alla sua fase conclusiva. Avviato dal C40 Cities Climate Leadership Group, si tratta un bando internazionale per stimolare sviluppi innovativi  a zero emissioni di carbonio a livello globale e per attuare le migliori  idee per trasformare siti sottoutilizzati in baluardi di sostenibilità e resilienza. Vi hanno partecipato, oltre a Milano con 5 diversi siti, molte delle più importanti metropoli a livello globale: Auckland, Città del Capo, Chicago, Houston, Madrid, Città del Messico, Montreal, Oslo, Parigi, Portland, Reykjavík, Rio de Janeiro, Salvador, San Francisco e Vancouver.

I tre studi finalisti (Barreca & La Varra, Atelier Alfonso Femia e A.26 Architectures) dovrebbero aver elaborato la proposta progettuale finale, compresa l’offerta economica, e per i primi mesi del 2019 è attesa la nomina del vincitore. Il sito infatti sarà messo in vendita con i relativi diritti edificatori, che in base all’AdP prevedono  spazi verdi e spazi pubblici (almeno il 60%), spazi commerciali e uffici, servizi e strutture destinate principalmente allo sviluppo di edilizia residenziale sociale (edilizia convenzionata agevolata incluso il co-housing, edilizia a canone moderato e/o concordato, inclusi alloggi per studenti e co-housing sociale, edilizia a canone sociale).

 

Farini e San Cristoforo

Nel frattempo però è partito anche il bando di concorso dal quale uscirà il masterplan per i due scali di Farini e San Cristoforo, individuati come localizzazioni privilegiate per l’insediamento di funzioni pubbliche e di servizio. Lo Scalo Farini, per la sua ampia superficie  fondiaria e per gli alti indici edificatori previsti, è del resto il più appetibile per gli investitori privati. Ospiterà un grande parco unitario  di oltre 300.000 m², il nuovo Campus delle arti di Brera e parte della Cittedella degli Uffici dove il Comune di Milano, che è proprietario di aree di piccola dimensione, intende localizzare parte delle proprie sedi tecniche e amministrative.

progetti degli ex-scali

In base al bando, e coerentemente con le linee guida fissate dell’ADP del giugno del 2017, il 65% della superficie sarà destinata a verde pubblico. Circa 400.000 sono i mq di slp (superficie lorda di pavimento) previsti, di cui almeno il 50% riservati alle funzioni non residenziali. A questi vanno poi aggiunti il Campus delle Arti, che avrà sede nei magazzini già esistenti, e la Cittadella degli Uffici del Comune.

Nelle aree vicino al magazzino dove dal prossimo anno accademico l’Accademia delle Belle Arti di Brera insedierà alcune attività, è prevista una vocazione funzionale principalmente orientata ad attività per lo sport e il tempo libero, iniziative culturali, sperimentali, didattiche, ricreative, di socializzazione, nonché spazi per fiere e vendita di prodotti agricoli e artigianali.

Per lo scalo San Cristoforo, che sarà interamente destinato a verde pubblico, è proposto invece un ruolo di tipo prevalentemente ecologico e naturalistico con una funzione di riconnessione ambientale e paesaggistica, e dovrebbe prevedere la creazione di un parco lineare fino a Porta Genova, una connessione ciclo-pedonale tra i quartieri di Giambellino e Barona, la localizzazione di funzioni legate allo sport, al turismo e alle attività ricreative.

progetti degli ex-scali

Tra i nomi dei finalisti della prima fase del “Concorso Farini”, che dovranno elaborare il masterplan definitivo dei due scali, ci sono dei big dell’architettura che conoscono Milano molto bene. Le cinque cordate finaliste sono infatti quella dell’italiana Baukuh, che ha progettato la Casa della Memoria a Porta Nuova, l’olandese Oma, che ha realizzato la Fondazione Prada, lo studio di Nicholas Grimshaw, che per Porta Nuova progettò il cosiddetto Armadillo, un edificio rivestito in titanio poi sostituito dall’Unicredit Pavillon e dalla sede Coima, lo studio Arup Italia, che fa squadra con l’ormai famoso studio norvegese Snøhetta, autore, tra le altre cose, del Teatro dell’Opera di Oslo e del museo-memoriale dell’11 settembre a Ground Zero, e  la cordata guidata dallo studio di Kengo Kuma, architetto noto per le sue reinterpretazioni in chiave contemporanea dell’architettura tradizionale giapponese.

Si è aperta ora la seconda fase che si che si svolgerà tra gennaio e marzo 2019, e si concluderà con la selezione del migliore masterplan. Quest’ultimo sarà sottoposto a un dibattito pubblico e sarà funzionale alla stesura di piani attuativi propedeutici alla riqualificazione delle due aree. La proclamazione del vincitore è prevista ad aprile.

L’obiettivo è quello di vedere già nel 2021 l’avvio dei lavori, sia sui 60mila metri quadrati verso via Valtellina, oggi occupati dall’Agenzia del Demanio e recentemente acquistati da Coima Sgr, sia su tutto il resto dell’enorme ex scalo ancora in mano alle Ferrovie.

Porta Genova

In un secondo momento saranno presentati i masterplan degli altri scali, in particolare Porta Romana e Porta Genova. Ma in attesa che inizino i lavori di riqualificazione, e nell’ottica di restituire fin da subito le aree alla fruizione pubblica, sono stati pubblicati i bandi per gli usi temporanei di questi scali, che non necessitano di particolari bonifiche e sono abbastanza liberi da ingombri.

progetti degli ex-scali

Il primo progetto a vedere la luce sarà a Porta Genova “Agroscalo 2020”, che prevede l’insediamento nell’area ferroviaria di un grande campo agricolo produttivo, sperimentale e multifunzionale, che sviluppi l’intera filiera produttiva, dalla coltivazione alla trasformazione di oltre 150 specie di erbe, germogli, fiori e ortaggi, fino alla vendita (qui trovate i rendering del progetto). Oltre a questo saranno realizzati percorsi di collegamento, un padiglione in legno, una serra panoramica, aree attrezzate per il fitness e per il gioco dei bambini. Gli spazi potranno accogliere fiere, un mercato settimanale, laboratori didattici e incontri pubblici, finalizzati a sensibilizzare i cittadini a ridurre l’impatto ambientale di alcuni consumi e comportamenti quotidiani per uno stile di vita più sostenibile.

Porta Romana

Nel luglio dello scorso anno (2018) sono invece usciti i bandi legati agli usi temporanei di Porta Romana e di Farini.

Porta Romana è una zona già in forte trasformazione, sulla quale insistono diversi progetti innovativi. La ormai celeberrima Fondazione Prada, progettata dall’archistar Rem Koolhaas, è diventata fin dall’apertura nel 2015 un riferimento dell’arte contemporanea per Milano, che ha cambiato profondamente l’immagine di questa zona della città. Accanto a questa si trova il progetto Symbiosis, del quale è stata inaugurata la piazza ed è già pronto l’edificio che ospiterà la nuova sede di Fastweb.

Sono inoltre già iniziati i lavori per un quartiere smart finanziato per 8 milioni di euro dall’Unione Europea (tramite il programma Horizon 2020) nell’ambito del progetto Sharing Cities, che  si propone di adottare un approccio innovativo per rispondere ad alcune delle principali sfide ambientali, prime fra tutte abbattere le emissioni di carbonio di edifici e mezzi di trasporto e migliorare la qualità dell’aria. L’investimento porterà nel quartiere diverse importanti novità: la riqualificazione energetica di alcuni condomini ed edifici pubblici tramite l’utilizzo dell’acqua di falda, l’installazione di sensori per raccogliere informazioni sul territorio, dal traffico alla qualità dell’aria, nuove modalità di sharing mobility a livello di distretto e condominiale. Il primo edificio riqualificato, nella cui progettazione i condomini sono stati coinvolti in prima persona, è stato inaugurato la scorsa primavera.

progetti degli ex-scali

Per quanto riguarda i progetti sull’ex-scalo, i tempi non sono ancora maturi. Quel che è certo è che dovranno essere privilegiate attività culturali, sperimentali, didattiche, ricreative, di spettacolo (anche per luna park) sportive e di socializzazione, con particolare attenzione ai giovani e alle famiglie. Se dovessimo aggiudicarci le Olimpiadi del 2026, sull’area sorgerà molto probabilmente il Villaggio Olimpico, che verrà poi riconvertito come housing sociale o come residenza per gli studenti della Bocconi.

ROBERTA CACCIALUPI

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What would happen if Milan became the capital of Italy?

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milan capital of italy

“Could you tell me what the first signal that Rome is no longer the capital of Italy would be?” my friend Filippo asked one day. “No, I have no idea,” I answered. “It’s the wording ‘Rome, capital’. Rome as the capital city of Italy is the demonstration of the Roman’s sense of inferiority. They do not understand that their city’s greatness is more important than its being the capital of Italy. They believe to do it honor yet are only capable of humiliating it. ‘Rome, capital’ is the end, something like Milan calling itself the major city in the Lombardy region. The Milanese would never accept this as dignity reigns supreme in Milan.”

Despite the negative meaning of these words, Filippo remains in love with Rome. As such, he suffers to see his city’s unceasing decline. Reflecting upon our discussion, I tried to imagine, together with Dulio Forte, what would happen if Milan became the capital of Italy.

 

Ten probable changes that would come about should Milan become Italy’s capital

#1 A transparent Parliament

The seat of Parliament would be transparent, thus allowing citizens to verify that its members are working. There would be a pedestrian walk running through its center. Bright, cheerful colors, windows affording horizontal and vertical views of the mountains in the distance, unlike the existing space, closed as a flop-house hovel.  

It would be eco-friendly, super-ecological, quite the opposite than the existing one in Rome.

 

#2 A wiser logistic choice

Having our seat in the middle of the city would mean encountering problems with traffic. Instead of following in Rome’s foot-steps, paralyzing movement in traffic, we would build everything on the outskirts of the city, perhaps in the East near the airport, between Idroscala and the Adda River. This would create a new center, without encumbering the city, and the BreBeMi highway would become even more useful.

 

#3 Economic momentum

All new buildings, an innovative, modern downtown area would give new vigor to the real estate market, without inventing useless constructions which only remain uninhabited. Important institutions and offices would be close at hand, and not light years away from the city hub of activities, helping to make the economic functions run more efficiently.

 

#4 Milanese sheriffs in the interest of the country

Other than being Romans, who host, eat, treat you with honor as a family member, the Milanese are ruthless. Anyway, who finds themselves still eating at two in the afternoon?

 

#5 Abolition of the CNEL, the National Council for Economics and Labor

The headquarters is now in Rome. Milan has no suitable venue: abolished.

 

#6 The Milanese State model is more efficient than the Roman

Today’s state is Roman essence right the marrow. That is the reigning mentality, the organizational structure also because the State lives in its totally Roman environment. With a move to Milan, everything would change, and the innate efficiency of our city would revolutionize not only the mentality of the administrators and public servants, but also the attitude of the entire state.

 

#7 We will be located more centrally in Europe

Thus, we could be ever-present, closer in contact with other European powers.

 

#8 Better representation of the Italian territory

Milan is more highly respected than many other communities in Italy. It is the only truly cosmopolitan city, hosting people who have come here from all over Italy and Europe.

 

# 9 Major international prestige

We would become a capital projecting a better image, more modern and European. Tourists would have a better vision of Italy, and all Italians abroad would be better known, respected.

 

# 10 Not to be confused with the Vatican

No more ambiguity. Italy would finally have a capital city all its own! Rome would remain the city of the Pope, which is has always been. On an international level, the Vatican carries more weight than Italy itself.  

 

ANDREA ZOPPOLATO w/ DUILIO FORTE

Translated by Vincent Lombardo

Qui l’articolo in Italiano: Cosa succederebbe se Milano fosse capitale d’Italia

Il corpo di tutti

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Il corpo femminile è senza ombra di dubbio il più soggetto alle attenzioni sociali di entrambi i sessi, perché è il corpo di tutti: quello in cui tutti abbiamo vissuto una parte della nostra vita.
Fin da bambini impariamo a sentirlo, toccarlo e nutrirci di esso.

Attraverso l’esposizione Il corpo di tutti si è voluto raccontare la donna partendo dal corpo restituendo a quelle parti che contano la femminilità e la capacità riproduttiva e sdrammatizzare il corpo per ripresentarlo nella sua veste gioiosa, nella sua abbondanza e generosità e nella sua varietà e personalità.

La mostra, pensata e realizzata dalle artiste Fausta Bonfiglio, Gloria Stefanati e Laura Lucchini, vuole restituire attenzione e virtù che caratterizzano la donna, il corpo e la personalità femminile come la maternità, la femminilità, l’accudimento, la pazienza e il sentimento della pudicizia che attribuisce consapevolezza, valore e salvaguardia al corpo.

L’incontro è gratuito e riservato ai possessori di Hug Card 2019, se non hai la tessera potrai farla online.

 

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La proposta: realizziamo una TESSERA DI CITTADINANZA, la patente a punti del buon cittadino

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tessera di cittadinanza
Siete anche voi tra quelli che guardandosi intorno (e a volte anche allo specchio) vorrebbero avvertire un maggior senso civico dei propri concittadini e più spirito di comunità?
Allora ecco una proposta: creare una “Tessera di buona cittadinanza“, ovvero una specie di patente a punti del “buon cittadino”, che mira a incentivare comportamenti virtuosi, ricompensandoli.
 

Quali potrebbero essere esempi di comportamenti virtuosi?

  • fare del volontariato tramite associazioni, diventando “nonno di quartiere”, il bar che si offre di fare anche da portineria, aiuto compiti.. ognuno di noi ha un talento che può essere prezioso per gli altri
  • donare libri alle biblioteche, vestiti agli enti caritatevoli
  • restituire oggetti ritrovati presso gli uffici oggetti smarriti
  • essere in regola con tasse e sanzioni.

 

Come aiutare gli amministratori a governare meglio la nostra città?

Prendersi cura del bene pubblico, pretendere che i servizi funzionino e che i cittadini siano i primi a rispettare il valore dei servizi pubblici. Segnalare ciò che non va è un diritto, ma anche un dovere se si desidera dare un contributo alla qualità della vita della nostra città. Il controllo sociale è un elemento importante per indurre il senso civico, altrimenti: chi tace, acconsente. Segnalazioni false penalizzano il segnalatore.

  • segnalare il malfunzionamento di servizi pubblici: per rendere più vivibile e sicura la città, limitando il malcontento (di chi invece si lamenta e basta), consentendo alle pubbliche autorità di intervenire in modo rapido (dal lampione che non funziona, al taglio dell’erba, rimozione di rifiuti abbandonati, etc…)
  • segnalare veicoli in divieto di parcheggio sulle strisce pedonali, sugli scivoli pedonali, parcheggio disabili e donne incinte (nei centri commerciali), sul marciapiede, in doppia fila: questi parcheggi trasformano la città in una giungla urbana
  • segnalare alle pubbliche autorità casi di evasione fiscale: a fronte di un grande incentivo economico che gli verrebbe riconosciuto, il cittadino potrebbe essere altresì incentivato a pretendere sempre il documento fiscale
  • segnalare il proprietario di cani che lascia fare i bisogni al cane ove non consentito. Segnalazioni molteplici e documentate (video) dovrebbero portare alla sanzione del proprietario. Sarebbe utile creare un codice identificativo rilasciato dall’anagrafe canina (ad esempio: nome del cane + un numero di matricola) da apporre obbligatoriamente al cane: questo permetterebbe anche di identificare più agevolmente il cane ritrovato

 

Come si valorizzano questi comportamenti?

Ogni azione di quelle individuate tra i comportamenti virtuosi e, in misura minore, anche le segnalazioni per collaborare con l’amministrazione, avrà un proprio punteggio. Verrà creato uno scoring model che premia i comportamenti virtuosi su base annuale.

Ogni cittadino riceverebbe la sua tessera digitale, con zero punti: al verificarsi di comportamenti virtuosi vengono accreditati punti che creano un saldo positivo (ad esempio: donazione dei libri in biblioteca, la biblioteca rilascia un codice che permette di accreditare il punteggio). Al raggiungimento di un certo punteggio corrisponde l’erogazione di un certo beneficio e di un corrispondente “distintivo”. Una volta all’anno potrebbero essere riconosciute delle “onorificenze” in un evento ad hoc.

 

Quali potrebbero essere i benefit per chi si è meritato dei punti con un saldo positivo?

A livello Comunale:

– giornate omaggio per ztl

– omaggio di ore/ riduzione di prezzo sui parcheggi comunale/convenzionati

– omaggio di ingresso di teatri/ musei patrocinati/ convenzionati

– accesso a liste prioritarie per tutti gli aspetti burocratici di competenza comunale

 sconti su servizi comunali: abbonamenti ai trasporti locali, corsi, etc

– riduzione sulla tassazione comunale.

 

A livello nazionale:

omaggio di ingresso di teatri/ musei patrocinati/ convenzionati nazionali

– accesso a liste prioritarie per tutti gli aspetti burocratici di competenza nazionale

riduzione dell’Iva su certe categorie merceologiche: in sede di computazione dei redditi, verrebbe restituita una quota da determinarsi sulle spese documentate

riduzione sulla tassazione.

 

La fase di sperimentazione

La proposta sarebbe quindi quella di iniziare con una tessera a livello di città di Milano, creando un ufficio che in collaborazione con il Comune permette di avere informazioni integrate, magari sfruttando già il portale del Comune di Milano e i relativi account dei cittadini, in cui si accederà a una sezione dedicata dove vengono calcolati i punti ed erogati i relativi benefit locali.

In una prima fase pilota la tessera potrebbe essere su adesione volontaria, per tendere poi a una creazione automatica per tutti i cittadini.

 
MICHELA PARLATO
 
 
 

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Un naso rosso ci salverà. A Carnevale torna il FESTIVAL più Internazionale di Milano

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milano clown festival

Vi siete mai chiesti cosa vedono i bambini in una bolla di sapone? Per noi adulti non è che il simbolo di qualcosa di effimero destinato a evaporare in niente, mentre per loro dentro c’è un mondo, pieno di sogno, gioco, immaginazione, che merita di essere inseguito per ore. E’ forse questa la magia racchiusa in ogni bimbo, la capacità di scorgere cose che gli adulti hanno perso di vista e di esprimere le proprie emozioni con una naturalezza che noi, da troppo tempo, abbiamo dimenticato.

milano clown festival

Un po’ come i Clown. Che sono personaggi  sopra le righe, abituati a vivere nel proprio mondo, surreale e fantastico, e che sanno giocare con i sensi, con gli oggetti, con il silenzio, senza temere di mostrarsi per quel che sono. Forse per questo i bambini li adorano, mentre a noi, a volte, fanno un po’ paura. Perché ci mettono di fronte alle nostre insicurezze, alla nostra crescente incapacità di comunicare, e un poco ci fanno sentire fuori posto.

Ma per quattro giorni l’anno, durante il Carnevale Ambrosiano, Milano tutta entra in questo mondo magico ed è disposta a perdervisi. Favoloso, colorato, affollato e in totale libertà, il Milano Clown Festival è l’unica realtà internazionale dedicata al Clown e al nuovo Teatro di strada, che la nostra città ospita dal 2006, ma che è quasi più famosa all’estero che tra i milanesi. Una kermesse concentrata in quattro giorni fitti di appuntamenti con spettacoli a rotazione all’aperto e al chiuso, dal mattino alla sera, per un totale di oltre 150 eventi tutti ad ingresso libero, tra teatri, tra teatri, piazze, pub, sagrati di chiesa e luoghi segreti, ma anche tendoni da circo tirati su nel quartiere Isola, dove il festival è nato.

milano clown festival

Sembra passata una vita da quando, anni fa, ci spostavamo in piccoli gruppi tra gli spazi aperti o nascosti dell’Isola, a volte sotto la pioggia battente, scoprendo uno spettacolo dopo altro, una meraviglia dopo l’altra, immergendoci a poco a poco in questa strana realtà che sembrava troppo incredibile per passare inosservata. Partito dalla piccola Scuola di Arti Circensi e Teatrali in via Sebenico, oramai il Clown Festival di Moriss (alias Maurizio Accatato) ha conquistato infatti buona parte della città, raggiungendo anche quelle realtà più discrete in cui maggiore è il bisogno di magia: case della carità, case dell’accoglienza, ospedali pediatrici. Ma il suo cuore è sempre all’Isola, e batte senza sosta tutti i pomeriggi in ogni angolo di questo quartiere.

milano clown festival

Varcato il tendone del circo poi, davvero sembra di entrare in un mondo fantastico, abitato da esseri strani che non soggiacciono alle leggi della convenzionalità, ma acquistano una fisicità quasi ultraterrena facendo con il loro corpo cose che noi umani non riusciamo nemmeno a comprendere. C’è più plasticità e poesia nelle dita di una mano di questi artisti di quanto ognuno di noi forzati del tapis roulant potremmo mai pensare di raggiungere. E non perché i clown non abbiano un’anima, ma perché hai sempre la sensazione che te la stiano offrendo sulla punta delle dita, senza nulla chiedere in cambio se non un pizzico di complicità.

milano clown festival

Matti? Forse un po’, del resto per ogni artista un po’ di follia è necessità. E una volta entrati in questa realtà fatta di colori, apparentemente avulsa dalla normalità e da qualunque logica economica – giacché  il Festival è fatto solo per amore e si chiude spesso in perdita – ci si sorprende a sbirciare dentro la nostra vita quotidiana, tutta piena delle piccole necessità di ogni giorno e delle preoccupazioni macinate a ritmi sempre più veloci, fino a farci assalire da un dubbio inconfessabile: non è che invece i matti siamo proprio noi?

Ma è un attimo, ed il Festival finisce, violento e rapido come un ciclone. Dobbiamo solo riuscire a custodire dentro un po’ di quella magia fino all’anno prossimo.

milano clown festival

 

ROBERTA CACCIALUPI

 

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Romanticismo in bella mostra

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Una buona dose di romanticismo salverà il mondo. Ma qui il sentimentalismo non c’entra.

La mostra Romanticismo è frutto di una sinergia tra Gallerie d’Italia – Piazza Scala e il Museo Poldi Pezzoli, che hanno avuto la geniale idea di consentire ai Milanesi (e non solo) di ammirare le oltre 200 opere selezionate con un solo biglietto, così da visitare entrambe le sedi. Milano ha da sempre svolto un ruolo fondamentale: vera e propria fucina romantica,ha attratto poeti, musicisti e artisti da ogni parte d’Italia.

La mostra a cura di Fernando Mazzocca, è la prima dedicata al contributo che l’Italia diede al movimento che ha cambiato la sensibilità e l’immaginario del mondo occidentale nel corso della prima metà dell’Ottocento. L’esposizione mette in luce i linguaggi individuali di artisti tra loro molto diversi, che animarono il Romanticismo senza costituire uno stile univoco, alimentando gli ideali di spontaneità, di individualità e di verità interiore.

Gli orari di accesso alla mostra delle Gallerie d’Italia sono il martedì e la domenica dalle 9:30 alle 19:30, il giovedì fino alle 22:30, mentre il lunedì è giornata di chiusura. Il Museo Poldi Pezzoli è aperto dalle 10:00 alle 18:00, il giovedì fino alle 22:30, ed è chiuso il martedì.

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10 ristoranti STRANIERI a Milano da provare almeno una volta nella vita

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Dicono che a Milano si mangi la migliore cucina del mondo. Qui sono arrivati grandi chef internazionali, qui si trovano ristoranti stranieri stellati. L’offerta di ristoranti stranieri a Milano è impressionante. Tra i molti abbiamo scelto questi dieci che offrono una esperienza unica.

10 ristoranti STRANIERI a Milano da provare almeno una volta nella vita

El Carnicero (Argentina)


Il regno della carne argentina degli chef argentini Emanuel Gonzalo Gentili Dominguez e Claudio Ruben Petterini con vini della Patagonia, locale alla moda per amanti della carne. Tre sale eleganti con mattoni a vista, patio e un’enorme griglia. Nella prima sala c’è un tavolone comune.

Via Spartaco 31

Iyo (Giappone)


Ristorante giapponese stellato Michelin. Forse il sushi più buono che si possa gustare in Italia. Piatti giapponesi e sushi in un’elegante sala con interni a mattoni esposti e cucina a vista.

Via Piero della Francesca, 74

Kapuziner Platz (Germania)


La Baviera a Milano, ideale per cenare in gruppo, tra camerieri e cameriere in costumi tipici. Si estende su 200 metri quadrati suddivisi nelle tre sale dei Cuori (dove si cena), della Musica e della Caccia, più una saletta che ricorda una cucina rurale tedesca e un cortiletto interno. La scelta dei piatti ricorda l’Alto Adige, dagli spätzle ai canederli.

Viale Montenero 34 angolo viale Lazio

Knam (Germania)


Sì, ok, non è un ristorante, non c’entra con questa lista, ma siamo pazzi delle sue torte dolci e anche salate, già, costano un botto ma sono una delizia. Si trovano anche le migliori Sacher della città. Lui è un mito, un tedesco da sbarco che dopo gli studi al Politecnico ha trovato l’America a Milano.

Via A. Anfossi, 10

Mido (Egitto)


Ristorante egiziano gestito da una famiglia (cucina la moglie Maha Matar). Propone specialità mediorientali a due passi dalla Darsena. Scelta “obbligata” il Pasto completo dello Sceicco: pane casereccio caldo, antipasti con salse varie, riso allo zafferano con uvette, pistacchi e nocciole, falafel (polpette di legumi speziate e fritte), cous cous con carne e verdure, dolcetti tipici.

Via Pietro Custodi 4

Ravioleria Sarpi (Cinese)


E’ il Luini di Chinatown. Cucina a vista sulla strada, ravioli ottimi, con ingredienti freschi e cucinati davanti agli occhi. Prezzi più che accessibili. Lo si riconosce per la coda.

Via Paolo Sarpi 27

Serendib (Sri Lanka)


Ci si immerge in atmosfere cingalesi con piatti tipici del sub continente indiano. Arredi tradizionali e specialità speziate.
Via Pontida, 2

Le Vent du nord


Dietro piazzale Lodi, una birreria con cucina arredata come l’interno di un faro. 75 coperti, il cui nome s’ispira ai versi di una canzone di Jacques Brel, Mon père disait. Per amanti di birra, patatine e cozze.
Notevoli le birre made in Belgium, le migliori del mondo.

Via Sannio 18

Vietnamonamour


La chef Christiane Blanchet, nata a Parigi ma di genitori vietnamiti, insieme a suo marito, il sommelier Dario Arlunno nel 2006 hanno ristrutturato come una casa coloniale una villa d’epoca del 1903 a Città Studi, in una traversa di viale Gran Sasso. Sotto c’è il ristorante con un veranda e sopra un B&B con quattro stanze più il loro appartamento. La cucina è del Nord del Vietnam, delicata e profumata. Nel settembre 2014 hanno aperto anche un’altra sede, all’Isola in via Torquato Taramelli 67.

Via Alessandro Pestalozza, 7

Wicky’s Wicuisine


Più che una cucina, una filosofia. La Wicuisine rappresenta la coniugazione della cucina tradizionale giapponese con i migliori ingredienti mediterranei. Spiega lo chef Wicky Priyan: “Ho il massimo rispetto per la natura e quello che ci offre, l’ho imparato da bambino; nel mio villaggio non c’era luce e per studiare usavo le candele. Mi ricordo ancora quando aspettavo la luna piena riflessa sull’acqua, un momento magico, di assoluta serenità. Ho cercato di esprimere queste sensazioni anche nel mio locale dove la magia si ripropone con una grande luna ed il cielo stellato…”

Corso Italia, 6

MILANO CITTA’ STATO

BARBABIETOL E SPINAZZ 2019: inizia allo Spirit de Milan il Corso di Dialetto più divertente di Milano

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BARBABIETOL E SPINAZZ 2019
Usma i profumm de la veggia osteria!
A cura di Marino Zerbin e dei DUPERDU (Marta M. Marangoni e Fabio Wolf)

QUANDO
Da marzo a giugno tutti i giovedì dalle 19.30 alle 21.30 allo Spirit de Milan
Presentazione del corso: giovedì 7 marzo 2019 durante il concerto-spettacolo dei DUPERDU
Prima lezione di prova gratuita: giovedì 14 marzo 2019

190,00 € per 12 lezioni con 3 docenti specializzati

Grammatica – Fa’ minga el sifolott, studia, perdiana!
Lettura – Settes giò, legg e romp minga i ball!
Conversazione – Chichinscì parlom milanes. T’et capii ?!?
Canzoni – Fat conquistà de la musica milanesa!

Incluso nel prezzo: biccer de vin, dispensa milanese, concerto

PROGRAMMA
1. 14 marzo: Luigi Medici, Vecchie osterie milanesi
2. 21 marzo: Giovanni Barrella, Barbon
3. 28 marzo: Giovanni D’Anzi, Oh mia bella Madonnina
4. 4 aprile: Nanni Svampa, I canzon dell’osteria
5. 11 aprile: Edoardo Ferravilla e Carlo Bertolazzi, El teater a Milan
6. 18 aprile: Enzo Jannacci, Faceva il palo nella banda dell’Ortica; Dario Fo, Ho visto un Re
7. 2 maggio: Carlo Maria Maggi, El formai della Cagnoeula
8. 9 maggio: Delio Tessa, La rava e la fava
9. 16 maggio: Carlo Porta, Brindes de Meneghin all’Ostaria
10. 23 maggio: Franco Loi, Voci d’osteria
11. 30 maggio: Prove per reading musicale
12. Domenica 2 giugno: Reading musicale milanese per il pubblico dello Spirit all’interno della Festa di quartiere

LA SCUOLA
Qui non si fa accademia arida e noiosa, si impara divertendosi, perché la vita vera è nelle voci d’osteria e qui allo Spirit de Milan si gusta sorso dopo sorso!
Fra un bicchiere e l’altro ripasseremo le regole grammaticali della lingua milanese, impareremo a declamare i testi dei classici meneghini da Carlo Porta fino a Dario Fo, per poi finire cantando Svampa, Jannacci e Gaber, inforcando la tradizionale cotoletta, come nelle migliori osterie!
Modi di dire e antichi proverbi saranno pane per i nostri denti e l’approccio musicale dei duperdu consentirà di sciogliere la pronuncia con il massimo divertimento!!!
Al termine del percorso è previsto un reading musicale per il nostro pubblico di amici, amanti e parenti con l’accompagnamento musicale del Maestro Wolf, in compagnia galante e cantante di Marta Marangoni e con incursioni poetiche di Marino Zerbin. Iscrivess porca sidella!

OSPITI SPECIALI DELLA SERATA BARBERA E CHAMPAGNE
Al termine della lezione gli ospiti della serata milanese dello Spirit Barbera e Champagne ci dedicheranno un incontro straordinario prima del loro concerto, ovviamente con il brindisi di rito scaramantico.

I NOSTRI SLOGAN
Fa’ minga el gandolla, iscrivet!

CHI SIAMO
Marino Zerbin, gran Milaneson, da sempre attore e attento studioso di cultura milanese e lombarda, ha scritto testi per la Compagnia di Piero Mazzarella. Nel recital “Milano di ieri, Milano di oggi” ripropone la grande poesia milanese dal Porta al Barrella al Medici al Tessa. Collaboratore storico della compagnia del Teatro degli Incamminati e della Compagnia di Spettacoli Marionettistici “Carlo Colla e Figli”, prestando la voce a personaggi di vari allestimenti, fra cui al Piccolo Teatro di Milano. Per la compagnia del Teatro della Cooperativa è consulente degli spettacoli in lingua milanese Nome di battaglia Lia e Matilde e il tram per San Vittore, in scena al Piccolo Teatro.

DUPERDU sono stati così battezzati dal grandissimo maestro Nanni Svampa dei GUFI, per il quale si sono esibiti come gruppo di supporto a Il mio concerto per Brassens. Musici di casa del locale milanese La Scighera e cantori ufficiali dello Spirit de Milan, hanno registrato i loro album con il contributo del Maestro Tony Cercola, percussionista di Edoardo Bennato e Pino Daniele. Per il prestigioso Teatro Franco Parenti sono autori e interpreti di diversi spettacoli. Sono gli autori delle musiche originali dello spettacolo tratto dal romanzo “Le otto montagne” di Paolo Cognetti (Ed. Einaudi, vincitore Premio Strega 2017). Prodotti dal Teatro della Cooperativa sono anche gli ultimi due spettacoli: la saga sulle leggende milanesi RI-CHIAMERÒLLA MILANO con la partecipazione di Leonardo Manera (Zelig) e l’omaggio al mondo femminile LA CANZONE È FEMMINA con la partecipazione di Debora Villa (Patty di Camera Cafè).

www.duperdu.org

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