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Gli APERITIVI CULTURALI di Milano

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Credits: @longsongbooks Long song

L’aperitivo alla milanese è stato lanciato a Milano da Vinicio Valdo verso la metà degli anni’70 e, come una macchia d’olio, ha iniziato a diffondersi senza sosta dapprima nel capoluogo lombardo e poi in tutta la penisola. Col tempo l’aperitivo ha cambiato nome, trovando accostamento del nickname happy hour rispetto al nomignolo di partenza e venendo incastonato a orari diversi e in formule svariate in tutti i locali milanesi. É così che con gli anni sono nati l’equivalente dei caffè letterari di inizio Novecento: gli aperitivi culturali di Milano.

Gli APERITIVI CULTURALI di Milano

# Colibrì

Credits: @erminiag
Colibrì

Il Colibrì, confortevole caffè e libreria dall’atmosfera bohemienne sito nel cuore di Milano, rappresenta un vero e proprio salottino letterario di sapori, è un bar ma è anche una libreria, è un luogo di aggregazione per chi vuole condividere una colazione, un drink, un pasto o una bella serata. Rappresenta il perfetto compromesso per chi vuole passare del tempo in tranquillità immerso nella buona musica e nei libri, tra spazi colorati e cortili nascosti, ma anche per chi vuole divertirsi con gli amici e bere dei cocktail fatti con autentica passione.

# Al Cortile

Credits: @marcellamarra_mm
Al Cortile

Nell’elegante locale di via Giovenale 7 si trova un vero e proprio tesoro nascosto. Creazione del Food Genius Academy nato durante EXPO 2015, l’aperitivo Al Cortile si consuma in un modernissimo loft che oltre a offrire drink e stuzzicheria fra le migliori ospita anche show room di artisti, architetti e designer emergenti. Il servizio cucina è fornito dai migliori studenti dell’Accademia. E la location è da 10 e lode.

# Santeria Paladini

Credits: @pennylena
Santeria Paladini

La Santeria è una piccola perla della zona orientale di Milano, poco al di sotto di Lambrate e del variopinto quartiere di Città Studi. É possibile scegliere fra aperitivo con menù fisso o consumare drink e birre fra le più pregiate dentro un delizioso giardino ricavato in un cortiletto interno, mentre dentro il locale c’è uno spazio mostre, concerti e presentazioni letterarie. La Santeria di Via Paladini 8 è l’ “originale”, nata nel 2011.  Nel 2015 è stata affiancata dalla sorellona di Viale Toscana, sulla circonvallazione esterna. Oltre a questo, c’è un negozio di dischi, libreria e cortile esterno “total green”. L’East Side di Milano, in tutto il suo verde splendore.

# Mare culturale urbano

Credits: @maremilano
mare culturale urbano

Spostandoci più a ovest nel multietnico quartiere Harar a San Siro (via Gabetti 15) troviamo il Mare Culturale Urbano. Un vero e proprio centro di produzione artistica e culturale e, al contempo, un luogo di aggregazione che gravita attorno al “Mare Birra e Cucina”, ovvero la parte food & drink di questo curioso locale. Eventi letterari, mostre fotografiche e non solo trovano spazio fra queste mura. In una location deliziosa non molto diversa da quella del locale di cui vi parlo al prossimo punto.

# Cascina Cuccagna

credit: zero.eu – Cascina Cuccagna

Si trova in zona Porta Romana ed è una cascina settecentesca recuperata all’uso pubblico. Abbandonata per molti anni, si è affermata negli ultimi anni in un luogo di incontro e aggregazione, grazie all’iniziativa di una rete di cittadini e associazioni: l’Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna (ACCC). Dalla riapertura del 2012, la Cascina Cuccagna ha raccolto attorno a sé persone, organizzazioni e imprese che compongono la Comunità Cuccagna e che sviluppano progetti e attività legati agli stili di vita sostenibili, all’alimentazione sana, all’agricoltura urbana, all’economia circolare, alla riscoperta del saper fare e all’integrazione culturale e sociale. Negli altri spazi, Cascina Cuccagna promuove iniziative e progetti, come ad esempio il Mercato Agricolo della Cuccagna, e ospita eventi pubblici e privati che contribuiscono alla vita culturale e collettiva della comunità. Al suo interno, anche un ristorante.

# Frida

Credits: @themagicofaphoto
Bar Frida

Quello del Frida è un nome ben noto, custodito tra le strade del movimentato quartiere di Isola. Qui oltre al bar troverete anche un piccolo negozietto dal gusto vintage ( bracciali, collane, antiquariato, modernità ma non solo), potete pensare di rinfrescarvi con una birra, un vino o un cocktail e stuzzicare qualcosa da mangiare: il tutto mentre chiacchierate con i vostri amici di sempre, immersi nel verde cortile interno. Spesso poi questo locale nel cuore della Milano post-industriale ospita nella spaziosa sala interna presentazioni di libri, rassegne artistiche di creativi emergenti e molto, molto altro ancora.

# Long Song

Credits: @longsongbooks
Long song

Secondo il modo in cui gli stessi gestori si autodefiniscono, il Long Song cafè di Via Stoppani altro non è che una caffetteria bistrot, una libreria di usato, modernariato e vintage. Presso questo originale locale sito in un’arteria del quartiere arcobaleno di Porta Venezia infatti, è possibile non solo gustare ottimi caffè e tutto ciò che ad esso gravita, ma anche sedersi al suo interno (o nei carinissimi tavoli al di fuori se la stagione lo permette), lavorare al pc e sfogliare uno dei tantissimi testi che si trovano alle spalle degli avventori.

Conoscete altri locali dove è possibile gustare un “aperitivo culturale”? Segnalateli nei commenti!


Continua la lettura con: Il “BAR più BELLO d’ITALIA”

CARLO CHIODO

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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Inaugurato il PONTE SOSPESO più LUNGO del mondo: collega due CONTINENTI

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Credits: @laprensaturca Çanakkale Bridge

Un ponte tanto lungo da riuscire a collegare non solo due regioni o due Stati, ma bensì due continenti. Sembra quasi impensabile eppure, ci sono due continenti molto vicini tra loro, anzi attaccati, e a volte l’acqua che li divide può essere battuta semplicemente costruendo un ponte. Una grande opera ingegneristica che è stata appena inaugurata, un ponte accolto con entusiasmo da alcuni capi di Stato, ecco dov’è questo ponte tanto importante.

Inaugurato il PONTE SOSPESO più LUNGO del mondo: collega due CONTINENTI

# Il ponte che collega due città e due continenti, ma tutto in un unico Stato

Credits: @laprensaturca
Çanakkale Bridge

Si tratta del ponte che attraversa lo stretto dei Dardanelli e che collega l’Asia all’Europa. Chiamato ponte della battaglia di Gallipoli (Çanakkale Bridge), in ricordo del conflitto durante la Prima Guerra Mondiale dove la flotta Ottomana sconfisse quella britannica, l’opera ingegneristica è stata inaugurata dalla Turchia lo scorso 18 marzo.

Il ponte, seppure può apparire un po’ strano, collega due continenti ma si trova all’interno di un unico Stato: il Çanakkale Bridge infatti unisce la parte europea della Turchia e quella asiatica. Grazie al ponte della battaglia di Gallipoli chi vuole attraversare lo stretto potrà risparmiarsi un’ora e mezza di traghetto, percorrendo invece questo ponte complessivamente lungo 3911 metri.

# Un’unione tra Oriente e Occidente

Credits: @laprensaturca
Çanakkale Bridge

Oltre ad essere particolarmente funzionale, il Çanakkale Bridge è entrato nel guinness dei primati. Per costruirlo si sono impiegati 5 anni e ha richiesto un investimento di circa 2,7 miliardi di dollari, ma la sua realizzazione è stata ben accolta sia dal Capo di Stato turco sia da quello della Corea del Sud. L’opera è stata infatti finanziata da entrambi gli stati anche con lo scopo di rafforzare i rapporti tra questi. Interessanti sono state le parole pronunciate dal Primo Ministro della Corea del Sud che ha ribadito come “questo ponte unirà Oriente e Occidente e porterà pace e prosperità”. Ma quello che fa entrare il ponte nel guinness dei primati è proprio la sua lunghezza: complessivamente misura 3911 metri mentre tra le due torri ci sono 2023 metri.

# 2023 metri sospesi sull’acqua

Credits: @turkiyenewsen
Çanakkale Bridge

Questi dati lo rendono il ponte sospeso più lungo del mondo, superando il suo predecessore, il ponte dello stretto di Akashi, solo di 32 metri. Il ponte che collega più precisamente la città europea di Gelibolu (Gallipoli) a quella turca di Lapseki rimane in piedi e “sospeso” grazie alla particolare struttura di cavi e elementi rigidi che collegano le due torri, mai fino ad ora si era arrivati a 2023 metri di ponte senza incontrare una torre o in generale un supporto impiantato nel terreno. Ad ogni modo questo ponte è stato una vera svolta per i cittadini delle due città che ora si possono raggiungere in 6 minuti di strada piuttosto che in un’ora e mezza di traghetto.

Continua la lettura con: Inaugurato il primo PONTE RETRATTILE del mondo: si srotola con lo smartphone

BEATRICE BARAZZETTI

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I nuovi SEMAFORI INTELLIGENTI: Milano città pilota?

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Credits: alvolante.it

Internet delle cose ed una tecnologia che da anni è in fase di sviluppo, per aumentare la sicurezza delle strade, fa ora un progresso grazie agli sforzi di un produttore americano di auto. Vediamo i dettagli

I nuovi SEMAFORI INTELLIGENTI: Milano città pilota?

# Semafori e veicoli che dialogano tra loro

Credits: alvolante.it

C’è una parte di tecnologia che da qualche anno ha smesso di fare parte del cosiddetto futuro, passando di diritto nella realtà. Succede ad esempio con l’immagine di un ambiente urbano connesso, via internet, a tutto l’eco-sistema che lo abita.
Siano essi pedoni, o veicoli, nelle città tutto sarà interconnesso. È ciò che cerca di anticipare il progetto della Connected Traffic Light Technology o CTLT, una sperimentazione voluta da Ford e che sfrutta la connessione dei veicoli con le infrastrutture.

Tutta la comunicazione converge per inviare informazioni ai semafori, che saranno così in grado di cambiare i tempi di percorrenza del traffico e privilegiare un veicolo. Ad esempio per far scattare il verde per i mezzi di soccorso.

Leggi anche: Le TANGENZIALI sempre più INGOLFATE: 5 proposte per ridurre il traffico

# Cosa ispira un semaforo intelligente

Credits: Virgilio motori

Il motivo principale per cui è nato il progetto CTLT è proprio questo: evitare che un qualunque mezzo di soccorso, perda istanti preziosi imbottigliato nel traffico.
Ogni cellula di un ipotetico eco sistema urbano, sarà quindi in grado di fornire la propria posizione, permettendo a sofisticati software di elaborare le condizioni in tempo reale e, ad esempio, far scattare il verde se un’ambulanza o un’autopompa dei vigili del fuoco, si dovessero trovare a percorrere una traiettoria trafficata nell’ora di punta.
Connected Traffic Light Technology  è in fase avanzata di test ad Aachen, in Germania. Rivela qualche particolare Martin Sommer, research Engineer Automated Driving Europe di Ford, che spiega anche l’ispirazione del progetto: «L’ultima cosa che si vuole, è che i soccorritori rimangano bloccati tra gli altri veicoli in attesa al semaforo».

Leggi anche: Milano, SMART PARK: telecamere e sensori per regolare il posteggio. Aiuto ai cittadini o scenario orwelliano?

# I dettagli del test

Credits: American City and Country

Per questo innovativo esperimento sono in campo 11 semafori, dislocati in due diversi modi ad Aachen: 8 consecutivi su una strada cittadina e 3, sempre consecutivi, appena fuori città.
La comunicazione tra veicolo e semaforo è garantita dalla tecnologia C-V2X, Cellular Veichle-to-everything. La piattaforma collega il veicolo test, in questo caso una Kuga Plug-in ibrida, con l’infrastruttura e gli altri utenti.
L’impianto semaforico è stato quindi messo alla prova, simulando un’emergenza, cambiando i tempi standard di luci verdi e rosse, indicando al semaforo di far scattare il verde per il passaggio del veicolo test.

Una volta passata la Kuga, dotata della tecnologia Adaptive Cruise Control di Ford, il semaforo ha ricevuto l’input di tornare alla sequenza standard, non prima di aver registrato i tempi di percorrenza del veicolo di soccorso.

# Big Data e risvolti sul traffico “civile”

Credits: geralt, via Pixabay

Questa mole di dati raccolta, sarà in grado di perfezionare anche le dinamiche cittadine e messa a disposizione per migliorare la routine.
Il veicolo test, infatti, non ha solo simulato il passaggio di un veicolo di soccorso, ma ha anche interpretato il ruolo del semplice user urbano.
Nelle prove di uso quotidiano, il veicolo ha ricevuto dal semaforo, con largo anticipo, i tempi di percorrenza per l’incrocio e la tempistica di attesa per il semaforo verde.  La tecnologia adaptive è stata in grado di suggerire un rallentamento da 50 Km/h a 30 Km/h, cronometrare l’avvicinamento e giungere al transito dell’incrocio con luce verde.

Si tratta di un’opportunità per ridurre, ad esempio, le frenate brusche, ma anche il consumo di tempo e risorse in fermata al semaforo, con tutto vantaggio per gli automobilisti e le emissioni del veicolo.

# Perché dovrebbe essere Milano la città pilota

Credits: Mocauto Group

Milano è una città che su certi tratti, a determinate ore del giorno, è congestionata dal traffico veicolare. È la settima città al mondo per traffico, ma anche una città dove la tecnologia è continuamente implementata.
La connessione mobilità/tecnologia potrebbe essere concentrata lungo Melchiorre Gioia, molto frequentata in qualunque ora, oppure in una stretta via del centro, tipo Via Manzoni (da e verso Piazza della Scala).

Un test di questo tipo verrebbe accolto con entusiasmo e curiosità da parte dei milanesi?
Non resta che chiedere ai creatori e gestori di queste tecnologie, di portare a Milano queste tecnologie

Continua la lettura con: L’AUTOSTRADA del FUTURO: nel tratto milanese dell’A4 si testa la prima interconnessione bidirezionale

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

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Weekend LOW COST in Europa ad aprile: le METE IMPERDIBILI da Milano

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Rodi (da pixabay)

Con la primavera è arrivato anche un rinnovato desiderio di viaggiare, vedere nuove città, passeggiare al sole, visitare le più belle attrazioni europee. La scelta è ampia, ma quali sono le mete low cost più belle per trascorrere un indimenticabile weekend?

Weekend LOW COST in Europa ad aprile: le METE IMPERDIBILI da Milano

# Spagna: Ibiza (da 50 a 180 euro A/R)

Ibiza
(da pixabay)

Sorprende scoprire che Ibiza non è solo la classica meta estiva all’insegna del divertimento, ma offre tantissime esperienze e luoghi di storia e relax. Un weekend è il periodo di tempo perfetto per visitare la città di Ibiza, chiamata anche Eivissa o Vila.

La città alta, considerata Patrimonio Mondiale dell’Umanità raccoglie diverse culture, dai fenici ai romani fino ai catalani. Attraversando il ponte levatoio alle porte della città si incontra il Portal de yes Taules che porta alla Plaza de Vila. Proseguendo per i vicoletti pensati dall’architetto italiano Clavi si possono visitare la chiesa dell’Hospitalet, la Cattedrale, il Castello che si appoggia all’Almudaina, una struttura fortificata, formata da 9 torri, destinata dagli arabi a centro militare e amministrativo del governatore.

# Spagna: Valencia (da 100 a 140 euro A/R)

Valencia
(da pixabay)

Da non perdere la terza città per importanza e charme dopo Barcellona e Madrid. Ricca di luoghi intrisi di storia è il luogo perfetto per distrarsi dalla quotidianità. In due giorni si possono vedere la bellissima Cattedrale con i suoi tre portali: Puerta del Los Hierros, Puerta del Palau e Puerta de Los Apostoles. Salendo la torre per 270 gradini si trova una splendida vista su tutta la città.

Una chicca di questo luogo è il Santo Graal, il Calice che Gesù avrebbe usato durante l’Ultima Cena. Ottima per passare una giornata indimenticabile è la visita alla “Città delle Arti e delle Scienze”, un complesso ideato dall’architetto Calatrava che racchiude: L’Oceanografic, l’Umbracle, il Palazzo delle Arti, il Museo della Scienza e l’Hemisferic. Infine, non può mancare il Barrio del Carmen, il luogo più frequentato della città sia di giorno, per lo shopping, che di notte per i tipici locali.

# Grecia: Rodi (da 18 a 100 euro A/R)

Rodi
(da pixabay)

La città medievale di Rodi, patrimonio Mondiale dell’UNESCO, è la più grande e meglio preservata città fortificata in tutta Europa. Sicuramente da visitare è il Palazzo del Gran Maestro dei Cavalieri di Rodi. Uno dei primi castelli costruiti dai cavalieri di San Giovanni arrivati sull’isola nel 1309. Al suo interno si trovano il museo della storia di Rodi e l’appartamento del Gran Maestro.

Da vedere anche la Via dei Cavalieri, un luogo dove ogni lingua parlata aveva la propria locanda, come la Locanda della Lingua di Francia o di Inghilterra. Altre interessanti attrazioni sono: il Museo Archeologico, la Torre dell’Orologio di Roloi, il Museo di Arte Bizantina e le chiese di Agia Triada e Agia Aikaterini. Fuori dalle mura si trova la città moderna con i tre mulini di Rodi e il luogo dove venne costruito il rinomato Colosso di Rodi.

# Grecia: Atene (da 90 a 170 euro A/R)

Atene
(da pixabay)

Gli amanti della storia non possono perdere un fine settimana nella patria della filosofia, della storia e della politicaIndimenticabile l’Acropoli, il più grande complesso architettonico dell’Antica Grecia, con ai suoi piedi l’Agorà, una vasta area che è stata la culla delle questioni amministrative e sociali della città di Atene. Da vedere poi Piazza Syntagma con il Palazzo del Parlamento e la tomba del Milite Ignoto. Quest’ultima è affiancata dal testo dell’Orazione funebre di Pericle dedicata ai caduti della guerra del Peloponneso del 431 a.C. Si prosegue con la Plaka, uno dei quartieri più antichi e particolari della città.

Qui ci si può perdere tra taverne, negozi di souvernir, shopping e la visita alle chiese bizantine di San Nicola Rangabas e San Nicodemo. Alla fine della Plaka si trova Monastiraki, il quartiere noto per il mercato con merci di ogni provenienza e dove si possono visitare la cattedrale piccola, “Mikri Metropoli” e la cattedrale grande “Megali Metropoli”.

# Regno Unito: Londra (da 40 a 100 euro A/R)

Londra @pixabay

La città che non passa mai di moda, anche se ormai fuori dall’Unione Europea, è un’ottima meta per immergersi in monumenti incredibili, musei grandiosi e capisaldi della storia. D’obbligo sono Trafalgar Square, da cui si aprono le tre principali strade verso i luoghi più importanti: The Mall che porta a Buckingham Palace, lo Strand che porta alla City e Whitehall che conduce alla Casa del Parlamento. Questa piazza, simbolo della città, ospita anche uno dei musei più famosi al mondo: la National Gallery.

Da vedere anche Bukingham Palace, la residenza della monarchia inglese costruito nel 1703 con ben 775 stanze e ovviamente il Big Ben e l’House of Parliament o palazzo di Westminster. Chi ama l’arte può visitare anche la Tate Modern, inaugurata nel 2000, che racchiude opere di grandi artisti come Matisse, Dalì, Picasso e Van Gogh, e il British Museum, il museo pubblico più antico al mondo.

# Regno Unito: Liverpool (da 40 a 100 euro A/R)

Liverpool
(da pixabay)

Appena arrivati in città la prima cosa da vedere è l’Albert Dock, il porto completamente riqualificato, che oggi ospita la Tate Gallery, il Museo dei Beatles e il Museo Marittimo. Anche la Tate di Liverpool, come quella di Londra, è un insieme di opere dall’enorme valore artistico di artisti come Modigliani, De Chirico, Pollock, Klee e Picasso. Altrettanto importante è la Walker Gallery, con quadri di Rembrandt, Degas, Monet, Rubens. 

Da visitare anche i tre palazzi conosciuti come “Le tre Grazie”: Il Royal Liver Building, il Cunard Building e il Port of Liverpool Building. Interessante è anche la spiaggia Cosby Beach che presenta un’installazione di Gormley che si estende su due chilometri di spiaggia. Si tratta di 100 statue di ferro che riproducono il corpo dell’artista e che si trovano quotidianamente in balia degli agenti atmosferici.

Continua la lettura con: Sarà un’ESTATE LOW COST: le NUOVE TRATTE delle COMPAGNIE AEREE con prezzi bassi

OTTAVIA BECCU

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Le 7 tappe imperdibili dell’ART WEEK a MILANO

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credits: IG @miartmilano

Milano si trasforma in una galleria a cielo aperto: dal 1 aprile a domenica 3 torna Miart a cura di Nicola Ricciardi. Dedicata al tema Primo movimento, l’esposizione fieristica milanese apre la stagione con oltre centocinquanta gallerie. Una 26esima edizione con un calendario ricco di appuntamenti, eventi e inaugurazioni che non interessa solo il padiglione 3 di Fieramilanocity, ma che coinvolge l’intera città. E per non farsi sfuggire nessun avvenimento dell’Art Week milanese, ecco la lista delle 7 esposizioni d’obbligo in giro per la città secondo l’esclusiva selezione di Elle Decor.

Le 7 tappe imperdibili dell’ART WEEK a MILANO

#1 YOU di Maurizio Cattelan alla Galleria Massimo De Carlo

credits: IG @francescoobi – YOU

Negli ultimi giorni ha già fatto il giro del web scatenando diverso scalpore, è You di Maurizio Cattelan. Non è la prima volta che l’artista stupisce con opere controverse, ma per questa occasione ci mette persino la faccia e ritrae se stesso impiccato nella sala da bagno dell’elegante sede di Casa Corbellini-Wassermann. Con YOU, che cade a 23 anni di distanza dall’ultima esposizione negli spazi di Massimo De Carlo, Cattelan, nelle sembianze di un fantocio, “indaga gli istinti umani fondamentali: l’amore, l’amicizia, il potere, la perdita e la sconfitta”.

L’installazione “è un’allucinazione, un’immagine simultanea di controllo e fallimento. Un generoso gesto di benvenuto o un triste e inevitabile addio, (…) un’ammissione di resa, o forse un’affermazione di gentilezza”. Visibile fino al 25 giugno 2022, “questo nuovo lavoro attesta la morte dei grandi poteri infondendo nuove energie nella forza dell’individuo“. Un’opera imperdibile visitabile alla galleria massimo De Carlo, Viale Lombardia 17, Milano

#2 FOREVER by Patrick Tuttofuoco alla Casa degli Artisti

credits: IG @thatscontemporary – FOREVER

Ci si sposta a Brera dove per l’occasione Casa degli Artisti e THAT’S CONTEMPORARY presentano Forever by Patrick Tuttofuoco. Questo progetto nasce dal dialogo con Umberto Sebastiano, con la direzione artistica di Martina Grendene, Giulia Restifo e Jessica Tanghetti. Forever nasce della ricerca di un nuovo medium per la propria espressione artistica, che Tuttofuoco sembra trovare nei Non-Fungible-Token. È il primo progetto NTF dell’artista che lo vede riflettere “su una dimensione spazio temporale nuova, in cui il corpo dell’opera, e la stessa fruizione, divengono smaterializzate mantenendo però un carattere di unicità, innato nei Non-Fungible-Token” come spiegato in una nota inviata alla stampa.

L’interesse per il tema dell’esperienza del tempo è caro a Tuttofuoco che, con la sua nuova rappresentazione, prova a tendere all’infinito. “L’idea è di andare oltre i confini materiali creando un nuovo campo d’azione che produce e al tempo stesso trascende l’esistenza dell’opera.” Una mostra del tutto innovativa visibile solo fino a domenica 3 Aprile alla Casa degli Artisti in Corso Garibaldi 89A / Via Tommaso da Cazzaniga.

#3 USELESS BODIES? Di Elmgreen & Dragset a Fondazione Prada

credits: IG @fondazioneprada – Useless Body?

Per un totale di oltre 3.000 metri quadrati Fondazione Prada si trasforma ospitando una delle indagini tematiche più estese mai realizzate. Per l’Art Week 4 spazi espositivi e il cortile espongono la rassegna “Useless Bodies?” di Elmgreen & Dragset. Già dal titolo si può evincere il tema della mostra incentrata ad esplorare la condizione del corpo nell’era post-industriale. Un’epoca, la nostra, in cui la presenza fisica sembra aver perso la sua centralità tanto da risultare ormai superflua.

Oltre ad indagare l’impatto che questo mutamento ha su ogni aspetto della nostra vita, gli artisti affrontano anche le modalità con cui gli individui si adattano fisicamente a un mondo sempre più dominato da un immaginario bidimensionale, in particolare in riferimento all’attuale pandemia. “In un’epoca in cui la mercificazione dei dati personali da parte delle aziende tecnologiche è di dominio pubblico – seppur inutilmente – e l’influenza di queste organizzazioni su ogni aspetto della nostra vita è sempre più dilagante, ci fa un po’ paura pensare al ruolo futuro dei nostri corpi”, dichiara il duo di artisti di Berlino. Una riflessione artistica che la Fondazione ospiterà fino al al 22 agosto 2022 in via Largo Isarco 2.

#4 NESTS IN MILAN di Tadashi Kawamata

credits: IG @tadashi.kawamata

Il mistero dei nidi giganti ha avvolto Milano dal primo giorno, ma ormai l’installazione diffusa di Tadashi Kawamata, è conosciuta da tutti. Infatti, questi famosi nidi di legno fanno parte di Nests in Milan, la mostra organizzata dalla galleria Building a cura di Antonella Soldaini. La rassegna prevede quattro interventi organizzati sia negli spazi interni e sulla facciata di Building, che in quelli esterni di altri edifici vicini (Grand Hotel et de Milan, Centro Congressi Fondazione Cariplo e Cortile della Magnolia, Palazzo di Brera).

L’artista crea con assi di legno letteralmente dei nidi che inglobano varie porzioni del tessuto urbano. Ma queste installazioni articolate sono solo uno stimolo per una riflessione più grande riguardo la necessità universale di costruire, sia nel mondo animale che in quello umano, un luogo in cui trovare riparo, un nido. Ma Nessun timore, per chi ancora non li ha visti, i nidi occuperanno il centro fino al 23 luglio 2022.

Leggi anche: I NIDI GIGANTI sui palazzi di MILANO: cosa sono e dove ammirarli?

#5 40 BALLS di Richard Serra a Cardi Gallery

credits: IG @es_pr_communication – 40 Balls

Ampiamente conosciuto per modellare il metallo a suo piacimento, Richard Serra arriva a Milano curando in prima persona la sua esposizione alla Cardi Gallery. Dal titolo 40 Balls, l’artista americano presenta per la prima volta 40 nuovi disegni realizzati appositamente per l’occasione.

Nel corso della sua lunga carriera Serra, oltre alle sue iconiche sculture site-specific, ha approfondito con costanza anche la pratica del disegno indagando il reale attraverso la costruzione del segno grafico. Questa ricerca si ritrova anche in questi nuovi pezzi unici creati con la pratica più amata dall’artista e utilizzata dal 1971. La mano si lascia guidare dall’intuizione e utilizzando uno stick di vernice nera (pittura ad olio compressa, cera e pigmento) crea opere immediate con identità propria e un’energia singolare che sfidano qualsiasi associazione metaforica o emotiva. L’installazione si trova in Corso di Porta Nuova 38 e sarà presente fino al 5 agosto 2022

#6 MEUBLE PLUS di Yona Friedman alla Triennale Milano

credits: triennalemilano – mueble plu

Ovviamente anche Triennale Milano è protagonista dell’Art Week e tra le stanze all’aperto nel Giardino De Carlo va in scena Meuble Plus. Questa installazione dell’architetto franco-ungherese Yona Friedman entra a far parte della collezione permanente dell’istituzione ed è un esempio significativo dell’opera visionaria dell’artista. Il progetto, a cura di Maurizio Bortolotti, è stato reso possibile da Emilio Genovesi e Rodrigo Rodriquez che, con la realizzazione di questa opera in occasione dell’edizione 2018 della Design Week, ne avevano già previsto la collocazione in Triennale per renderla disponibile alla città di Milano.

Da sempre sensibile alle esigenze della comunità e smosso dalla volontà di miglioramento e soddisfacimento della collettività, l’architetto Friedman si concentra sul preesistente per creare ciò che lui definisce “utopie realizzabili”. In questo progetto l’idea dell’autore è di creare una soluzione di riparo per rifugiati costituita da tre moduli abitativi e realizzata con materiali riciclati.

#7 SUNSHINE STATE di Steve Mcqueen al Pirelli Hangar Bicocca

credits: IG @pirelli_hangarbicocca – Sunshine State

E per concludere in bellezza, la mostra che tutti stavano aspettando : Sunshine State dedicata a Steve McQueen. Presentata da Pirelli HangarBicocca fino al 31 luglio, questa rassegna espositiva a cura di Vincente Todolì è un’immersione nell’universo del regista e fotografo di fama mondiale organizzata in collaborazione con la galleria britannica Tate Modern. Varcando le porte della Fondazione si entra nel mondo visivo dell’artista che da sempre persegue l’obiettivo di comprendere e penetrare il reale e il senso più profondo dell’esistenza.

La mostra, composta da sei opere filmiche, affronta una moltitudine di temi cari all’artista, come il razzismo, la violenza, la costruzione dell’identità e della sessualità e lo stretto legame tra corporalità e soggettività, tra realtà e la sua raffigurazione. Mescolando il linguaggio delle arti visive e del cinema, con scelte stilistiche sempre diverse, l’artista parte dall’esperienza e dall’oppressione delle comunità nere per aprire una riflessione più ampia sull’essere umano e sull’identità.

Continua la Lettura con: Le 10 OPERE d’arte IMPERDIBILI a MILANO

SARA FERRI

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Gufare: lo sport nazionale. Ma come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Fine emergenza: sui MEZZI CAPIENZA al 100% e BASTA GREEN PASS 

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Sanificazione metro

Dopo oltre due anni da oggi si esce dallo stato di emergenza sanitaria. Dal 1 aprile i mezzi pubblici possono ospitare passeggeri fino al 100% della loro capienza. E per viaggiare da questa data basta il biglietto. Ecco tutte le principali novità per il trasporto pubblico.

Fine emergenza: sui MEZZI CAPIENZA al 100% e BASTA GREEN PASS 

# Dal primo aprile capienza al 100% sui mezzi pubblici e stop al green pass

Credits ufficio stampa Atm- Tram covid

La lunga road map verso l’eliminazione delle norme sanitarie arriva al dunque: dal 1 aprile i mezzi pubblici possono ospitare passeggeri fino al 100% della loro capienza. E per viaggiare da questa data basta il biglietto. Il green pass, semplice o rafforzato che sia, viene bandito. La speranza è che lo sia per sempre. Queste, in sintesi, sono le principali novità che interessano i passeggeri che viaggiano su tram, bus e metropolitane della città. 

# Fino a dicembre rimarranno le 120 navette dedicate agli istituti milanesi

Atm, nel corso di un incontro stampa, ha fatto sapere che una parte dei potenziamenti che nel corso dei due anni sono stati messi in campo non verranno smantellati. Resteranno sicuramente fino a fine anno le 120 navette dedicate ai 32 istituti milanesi, utilizzate da quasi 10mila studenti ogni giorno.  Verranno invece gradualmente dismesse le corse servite tramite bus turistici. «In particolare – ha specificato il direttore generale e ad di Atm, Arrigo Giana – toglieremo nel corso del mese di aprile una quarantina di mezzi privati che utilizziamo su linee tpl, dunque da maggio tutte le linee torneranno ad essere gestite con mezzi Atm, a pianale ribassato e con accessibilità completa». 

# Rimossi gli adesivi su treni, bus, tram e stazioni, rimangono le attività di igienizzazione e sanificazione

Credits ufficio stampa Atm – Sanificazione metro

Venendo meno lo stato di emergenza verranno tolti gran parte di tutti quegli orpelli che hanno decorato, a volte in maniera barocca e sovrabbondante, i mezzi e le stazioni. Addio quindi a nastri e adesivi per l’indirizzamento dei flussi di entrata e uscita. Così come addio ai “bolloni” a terra che indicano il posizionamento dei passeggeri. Rimarranno invece le principali attività quotidiane di igienizzazione e sanificazione di tram, bus e metropolitane; resteranno anche i dispenser di gel nelle stazioni metropolitane, mentre progressivamente verranno eliminati quelli sui mezzi di superficie. 

# Il flusso di viaggiatori è ancora il 30-35% in meno rispetto al livello pre-Covid

Credits medium.atm – Arrigo Giana

Nonostante la fine di quasi tutte le restrizioni e il contestuale aumento dei costi della benzina, secondo Atm il trend del numero dei passeggeri è previsto stabile. In queste settimane il flusso di viaggiatori è ancora a un livello attorno al 30-35 per cento in meno rispetto al livello pre-Covid. «È un dato in qualche modo consolidato fin dal mese di ottobre/novembre del 2021 – ha spiegato Giana -. Questa è una situazione che ci aspettiamo rimanga anche nel medio termine. Non pensiamo che si ritorni presto ai livelli pre Covid. Perché è in atto un ridimensionamento complessivo degli spostamenti, non c’è un travaso da una modalità di trasporto ad un’altra. È evidente dai dati socioeconomici che questo caro benzina comporta un minor numero di spostamenti in generale e solo un leggero travaso sul trasporto pubblico, ma non certo significativo“.

Continua la lettura con: M6: cambia il tracciato della METRO ROSA?

LEONARDO MENEGHINO

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Senza sorriso

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Maschere veneziane (ph. Aline Dassel - pixabay)

La psicologia moderna ha studiato in modo approfondito la mimica facciale per comprendere gli effetti del linguaggio non verbale, scoprendo che è fondamentale per la salute mentale ed emotiva delle persone. Forse anche più della parola.

Il potere del sorriso è stato analizzato come forma di comunicazione con gli animali. Ad esempio, chiunque abbia un cane sa che basta sorridergli che innescargli reazioni di felicità.

In un romanzo di viaggio, durante la traversata a piedi delle due Americhe l’autore descrive come uno dei momenti più inquietanti quando nel deserto peruviano si imbatté in un popolo che per difendersi dalle mosche si rivestiva di teli neri che impedivano di vedere le espressioni del viso e in particolare della bocca. Ogni incontro trasmetteva un senso di profondo disagio.  

La suggestione indotta dalla maschera è nota da secoli: le maschere di Carnevale o del teatro servono a suscitare emozioni, mentre quella del boia e del condannato servono per recidere ogni possibile empatia emotiva, agevolando l’esecuzione mortale.

Pensiamo a come reagiremmo se ci dicessero che esiste un luogo sulla Terra dove non si vedono sorrisi. E se ci dicessero che questo luogo è l’Italia.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

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Sarà un’ESTATE LOW COST: le NUOVE TRATTE delle COMPAGNIE AEREE con prezzi bassi

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Credits corgaasbeek-pixabay - Vueling

Le più importanti compagnie aree low-cost hanno preparato un pacchetto di nuove destinazioni per l’estate 2022. Ecco le principali destinazioni raggiungibili dagli scali italiani riportate dal sito siviaggia.it. 

Sarà un’ESTATE LOW COST: le NUOVE TRATTE delle COMPAGNIE AEREE con prezzi bassi

# Da Rynair l’offerta più ampia

Credits: @ryanair – Ryanair

La compagnia irlandese Ryanair metterà a disposizione l’offerta più ampia di nuove tratte dagli aeroporti italiani:

  • da Roma decolleranno nuovi voli per Stoccolma, Cuneo, Cefalonia, Figari, Gran Canaria, Minorca, Preveza-Aktion e Tangeri
  • da Venezia le nuove destinazioni saranno Comiso, Crotone, Lisbona, Madrid, Minorca, Marsiglia, Santander, Tolosa e Trapani;
  • da Genova tre nuove rotte estive per Manchester, Lamezia e Vienna;
  • da Alghero quattro destinazioni aggiuntive per Bordeaux, Budapest, Cork e Dublino;
  • da Pisa, invece, si potrà partire anche per Agadir, Bordeaux, Breslavia, Cork, Memmingen, Palma, Paphos  e Zara;
  • da Verona per Porto e Palma;
  • infine di saranno le nuove tratte Torino-Zara, Perugia-Barcellona, Cagliari-Palma , da Perugia per Barcellona e il Cagliari-Palma. 

# Wizzair aggiunge 48 nuovi voli

Credits: @wizzair Wizz Air

Gli aeroporti destinatari del maggior numero di nuove rotte a bordo di Wizzair saranno Roma, con 14 nuovi voli verso le isole spagnole e greche, da Venezia con 17 tra cui le isole italiane, Santorini, le Canarie e l’Egitto.

Nuove destinazioni anche da Milano Malpensa per Amman, Bari, Cagliari, Alessandria e Pristina, da Milano Linate per Brindisi, e anche dagli aeroporti di Napoli verso Reykjavik, Praga e Tallin e l’isola di Skiatos, da Bari, da Catania in direzione della Germania e l’est Europa a Praga e Sofia, e per finire da Pescara e Bologna rispettivamente verso Tirana e Budapest.

# Easyjet amplia la proposta con 17 nuove tratte

milano aeroporti
L’aeroporto di Berlino Tegel, atteso da un futuro incerto

Sono 17 le nuove tratte che andranno a incrementare la proposta per l’estate 2022 da parte di EasyJet. Tra i collegamenti previsti ci sono quelli da:

  • Napoli per Kos, Santorini, Cefalonia e Parigi Charles De Gaulle;
  • Venezia per Mykonos e Kos;
  • Alghero verso Nizza, da Pisa e Brindisi verso Amsterdam e da Milano Linate un volo per Palma de Maiorca.

# Vueling punta sulle connessioni da Firenze e Roma

Credits corgaasbeek-pixabay – Vueling

Firenze con 11 nuove rotte per Spagna, Grecia, Francia, Paesi Bassi, Danimarca e Regno Unito, Catania e Palermo, e Roma con 10 verso città spagnole, Grecia, Croazia, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito saranno gli aeroporti dove si concentrerà l’offerta dell’operatore lowcost spagnolo. A queste si aggiungono 5 nuove tratte da Parigi Orly per l’Italia in direzione degli scali di Bergamo, Torino, Genova, Bologna e Bari.

# Volotea rafforza le rotte da Torino, Napoli e Palermo

Credits volotea IG – Volotea

L’altra compagnia spagnola aggiunge il diretto Napoli-Pantelleria, oltre a quelli già presenti da Venezia, Verona, Torino, Milano Bergamo, Bologna e Genova e due nuovi voli da Torino verso Atene e Santorini e da Palermo a Lille.

# La compagnia italiana Neos punta sui collegamenti verso il sud e le isole 

Credits transport_ofmeans IG – Neos

La compagnia italiana Neos aumenterà la sua offerta con 23 collegamenti settimanali. I nuovi voli partiranno dagli aeroporti di Verona, Malpensa e Fiumicino con destinazione il Sud e le Isole.

Continua la lettura con: Torna l’INTERRAIL per viaggiare in Europa: per i giovani è GRATIS

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

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Sfida al CARO-AFFITTI: a Milano parte il PIÚ GRANDE PROGETTO d’Italia

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Credits: Hines MAB

Tra i più grandi d’Europa e il maggiore in Italia, parte da Milano un grande progetto di rigenerazione immobiliare, col preciso scopo di restituire alloggi a canone accessibile. Vediamo alcune anticipazioni

Sfida al CARO-AFFITTI: a Milano parte il PIÚ GRANDE PROGETTO d’Italia

# A Porta Romana e a Lambrate

Credits: Kindel Media, via Pexels

Siamo abituati alle novità in questo periodo: alla forzata ricerca di soluzioni scaccia crisi, si sentono idee di ogni tipo, provenienti da ogni settore. Tra le novità assolute annoveriamo anche un nuovo progetto di rigenerazione immobiliare, che si candida a sfidare il caro affitti.

A Milano Sud e a Lambrate verrà realizzato un particolare progetto, con lo scopo ultimo di consegnare abitazioni di ultimissima generazione, a impatto ridotto sia sull’ambiente che sul bilancio familiare degli inquilini.

Leggi anche: 100 euro di AFFITTO in centro a Milano: esplode lo SCANDALO degli affitti FOLLI

# 1.400 appartamenti per 850 milioni

Credits: Hines MAB

Numeri da capogiro? Probabilmente no se pensiamo che, a Milano, l’emergenza abitativa è una spina nel fianco quotidiana. Ma non si deve sottovalutare la portata del progetto, che riguarda 1.400 appartamenti. Le unità, dislocate tra Lambrate, i Navigli e Porta Romana, verranno trasformate in appartamenti a basso impatto ambientale, rifiniti con le tecniche di ultima generazione e consegnati ai nuovi residenti con un canone di affitto studiato a tavolino, in modo che la locazione sia sostenibile anche per le famiglie.

A condurre l’intero progetto sarà Hines, la multinazionale già protagonista di altre operazioni identiche in altre città europee. Per la prima volta si impegna in Italia, a Milano, una città per cui la multinazionale ha già dimostrato interesse. Ora la conferma di questa attenzione: 850 milioni di Euro per alleviare un problema della città, che si aggiungono agli oltre 5 miliardi che la stessa Hines ha già capitalizzato ai piedi della Madonnina.

Leggi anche:  SAN SIRO: Partiti i lavori per la RIGENERAZIONE URBANA nell’EX TROTTO

# La conferma di Milano Sud

Credits: Hines MAB

La parte di Milano Sud si conferma tra le più vivaci e interessanti da qui ai prossimi anni. La concomitanza con molti legami tra questa zona e i prossimi Giochi Olimpici, rende i lotti tra i più appetibili.
Tra Navigli, Porta Romana e Bocconi verranno realizzate 14 immobili, con 450 unità tra Porta Romana e San Cristoforo e altri 550 appartamenti tra Morivione e Via Lampedusa.
L’intervento abbraccia ogni particolare del benessere per i futuri inquilini. Aree verdi, orti urbani e verticali e un centro culturale, fanno parte delle migliorie destinate ad impattare sul tempo libero dei cittadini. Il tutto sviluppato su oltre 40.000 m².

Leggi anche: Milano Sud. Ritratti di fabbriche 35 anni dopo

# L’identità di Lambrate

Credits: Hines MAB

A Lambrate Hines si prenderà cura di una superficie altrettanto vasta: 40.000 m² dismessi da oltre 10 anni, su cui realizzare 8 nuovi immobili sede di 400 unità abitative. Le nuove abitazioni vedranno la sede in un nuovissimo parco, che diventerà la sede di un hub per lo sviluppo della socialità, la salvaguardia dell’artigianato e dell’imprenditoria locale.
L’hub, che occuperà circa 3.000 dei 20.000 m² totali di estensione del parco, ospiterà startup, laboratori e tante piccole realtà impegnate nel campo tech e nei servizi di vicinato.
Anche Lambrate conferma la sua vocazione legata alla sostenibilità e all’impronta che Città Studi conferisce alla zona.

Leggi anche: SCALO LAMBRATE diventerà un MAXI-PARCO con case accessibili: i pro e i contro del progetto

# Milano 2030 replicabile in tutta le penisola

Credits: gianninalin, via Pixabay

L’inurbamento della popolazione mondiale dovrebbe continuare come da previsioni degli esperti. A Milano i residenti dovrebbero aumentare di un +9% entro il 2030 ed è quindi ora il momento di affrontare questo tema.
Di questo specifico intervento si occupa il fondo  Milan Living Fund I, gestito da Antirion SGR. Il finanziamento di Milan Living segue un consolidato metodo, già sperimentato da Hines in altre città europee e verrà finanziato dal fondo pensione olandese Pggm. Proprio i Paesi Bassi hanno ispirato questa strategia che, secondo Mario Abbadesse che guida Hines in Italia modello che Hines intende realizzare è replicabile anche in altre città italiane.

Come reagirà il mercato immobiliare della Grande Milano?

Continua la lettura con: La FEBBRE degli AFFITTI a MILANO: in 12 mesi una CRESCITA RECORD. Le 3 cause principali

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

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Un NUOVO GRATTACIELO per gli uffici di REGIONE LOMBARDIA?

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La regione punta in alto: all’orizzonte si intravvede un nuovo grattacielo. 

Un NUOVO GRATTACIELO per gli uffici di REGIONE LOMBARDIA?

# Una NEW ENTRY nello SKYLINE MILANESE?

https://www.eventimilano.it/

Il 23 marzo è stato lanciato il concorso per la realizzazione di nuovi uffici della Regione Lombardia, attualmente collocati nell’edificio di via pola che verrà demolito. L’Azienda Regionale per l’innovazione e gli Acquisti (ARIA S.p.a.) ha quindi invitato gli architetti interessati a partecipare di elaborare una proposta di progetto di un edificio riconoscibile, iconico e in armonia con gli altri poli regionali esistenti (Palazzo Pirelli e Palazzo Lombardia).

Edificio attuale degli uffici della Regione, tra via Pola, Taramelli, Abbadesse e Rosellini (https://blog.urbanfile.org/)

# Due progetti distinti

L’intera struttura è stata distinta di 2 parti, ambito A (che corrisponde all’area attualmente occupata dall’edificio con accesso principale su via Pola 12/14 e accessi su via Taramelli 12 e Rosellini 17) e ambito B (che corrisponde all’area attualmente occupata dall’edificio con accesso principale su via Taramelli 26). Quest’ultimo sarà quello ancora funzionante e operativo durante i lavori di demolizione e costruzione. Una volta terminati i lavori nell’ambito A, il B sarà destinato a un altro progetto.

Entrambi gli ambiti saranno oggetto di progettazione nella medesima procedura, ma solo il progetto relativo all’Ambito A è oggetto di compiuta progettazione nel concorso lanciato da ARIA.

Per quanto riguarda l’idea per l’Ambito B, non è chiaro cosa verrà realizzato ma sicuramente dovrà essere garantita armonia e organicità con il nuovo palazzo sistema che sorgerà nell’ambito A.

# Un grattacielo di 120 metri

https://blog.urbanfile.org/

Si parla di un grattacielo di 120 metri, quindi alto quanto la Torre Gioia 22, ma in realtà i requisiti intorno a cui il progetto dovrà girare sono la presenza di aree verdi, un’elevata integrazione spaziale del nuovo edificio, sostenibilità ambientale e centralità dell’uomo e del suo benessere psico-fisico. Infatti, i nuovi uffici della Regione dovranno essere accessibili, sicuri, digitalizzati ed energeticamente efficienti.

“Il nuovo Palazzo – dichiara il direttore Generale di ARIA S.p.A. Lorenzo Gubian – sarà pensato e realizzato nel rispetto della sostenibilità ambientale ed efficienza energetica; della centralità dell’uomo ed equità; dell’utilizzo di Tecnologie costruttive all’avanguardia, di materiali innovativi ed ecosostenibili; dell’utilizzo della Mobilità sostenibile e di tutti i più moderni canoni di progettazione”.

Continua a leggere con: CITIES: come la SOSTENIBILITÀ impatta lo sviluppo urbano

ALICE COLAPIETRA

Copyright milanocittastato.it

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Il CAFFÈ più CARO al mondo

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caffè (da pixabay)

Il caffè pagato più di 11 euro in piazza San Marco a Venezia, che ha fatto tanto scandalo qualche tempo fa, ha ora un rivale. Se nel caso veneziano è stata la vista, l’atmosfera e il fatto di essere un luogo particolarmente turistico ad alzare il prezzo di un espresso dal classico euro, cosa renderà il caffè più caro del mondo così costoso?

Il CAFFÈ più CARO al mondo

# 67 euro di caffè

Credits: bar.it
caffè più caro al mondo

In un bar californiano, precisamente al  Klatch Coffee di San Francisco, è stata venduta un tazzina di caffè al modico prezzo di 75 dollari che, cambiati, corrispondo a ben 67 euro. Il caffè in questione è un estratto pregiato dagli aromi floreali di gelsomino e frutta rossa e si chiama Elida Natural Geisha 803. Un caffè che deve essere particolarmente buono se berne una tazzina costa quanto un viaggio in aereo in qualche città europea con bagaglio in stiva, se non di più.

# L’ Elida Natural Geisha 803 il miglior caffè di Panama

caffè
(da pixabay)

L’Elida Natural Geisha 803 è infatti entrato nel guiness dei primati come caffè più costoso, ma questo non è l’unico premio che ha vinto. La miscela si è aggiudicata il primo posto nel Best of Panama coffee competition ed è stato valutato all’asta per 803 dollari a libbra, ovvero a mezzo chilo. Ad ogni modo l’Elida Natural Geisha 803 non è così “natural”: nonostante la miscela sia così costosa non è coltivata biologicamente. In più ci si chiede, questo caffè vale veramente il prezzo? All’asta sono state acquistate solo 100 libbre tra Cina, Giappone, Tawain e Usa. E pare che il bar di San Francisco sia l’unico americano ad averlo comprato, rendendosi sì unico, ma potendo fare solo 80 tazzine di caffè con 10 libbre.

# Si alza il prezzo del caffè anche in Italia

caffè
(da pixabay)

Ma non bisogna andare troppo lontano per trovare caffè sempre più costosi. Senza arrivare all’eccesso dell’Elida Natura Geisha 803, anche in Italia l’espresso sta abbandonando il suo prezzo di 1 euro. Mentre il caffè continua la sua corsa verso la candidatura a patrimonio dell’Unesco, inizia a costare sempre di più. Ferrara si aggiudica il prezzo più alto, per ora, con il suo euro e 18 centesimi di media, ma sembra che la scalata sia solo l’inizio. Arriverà anche in Italia un caffè caro quanto l’ Elida Natural Geisha 803? Ma sarà il fatto di essere una miscela pregiata o il rincaro a renderlo più costoso?

Continua la lettura con: Il GELATO più costoso al mondo: 683 euro. Ecco dove

BEATRICE BARAZZETTI

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In mostra a PALAZZO REALE, una piccola guida alla pittura di TIZIANO 

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credits: wikipedia - Autoritratto Tiziano
Dopo la gradita comparsata dell’Annunciazione napoletana ai chiostri di Sant’Eustorgio, Tiziano torna a Milano con 14 opere in una collettiva sul ‘500 veneto e, in particolar modo, sulla figura della donna.
Ma chi è, da un punto di vista squisitamente pittorico, Tiziano Vecellio? Cosa ha reso grande questo delicato poeta del colore? E soprattutto, come fa colui a cui piace la bellezza – ma non ha avuto la fortuna di potersi formare adeguatamente sulla storia dell’arte – a godere della pittura veneta del ‘500? Per voi, una piccola guida.

in mostra a PALAZZO REALE, una piccola guida alla pittura di TIZIANO 

# Breve biografia dell’artista

credits: wikipedia – autoritratto tiziano

Poche parole sulla sua vita (parafrasando Longhi, quando si parla di pittura i dati biografici sono quasi irrilevanti): non sappiano di preciso quando è nato (tra il 1488 e il 1490) ma morirà nel 1576 a Venezia dove trascorre gran parte della sua vita. Il grosso della sua formazione avviene nella bottega dei Bellini ma la svolta (e tra poco vedremo il perché) avviene con l’incontro con Giorgione.

# Lo stile di Tiziano

credits: wikipedia – Pietà (Giovanni Bellini Brera)

Finalmente parliamo di pittura! Un passo indietro e partiamo dalla Pietà di Giovanni Bellini a Brera, dove una luce calda tendente all’ocra permea il mondo intero – dal corpo di Cristo alle colline sullo sfondo – e ammorbidisce persino il marmo sul quale poggia la mano del Redentore, e iniziamo a parlare di pittura tonale (e qui l’incontro con Giorgione) e tonalismo (un -ismo, appunto; un’estremizzazione di un concetto che vediamo nel Tiziano più maturo e poi in El Greco fino a Cézanne). Il tripudio di colore puro del Rinascimento fiorentino (prendiamo un dipinto di Raffello qualsiasi), dove la natura del rosso è rossa, e la natura del blu è blu e via dicendo; nella scuola veneta cinquecentesca appare smorzato e uniformato dalla luce: la luce che altera il colore, lo sfuma velatura su velatura, e ne definisce appunto il tono col suo riverbero che si rende palpabile nell’aria.

# La pittura tonale

credits: wikipedia -Assunta di Santa Maria Gloriosa dei Frari

Osserviamo ora la monumentale Assunta di Santa Maria Gloriosa dei Frari e vediamo come dalla terra al Padre Eterno, questa luce dorata “uniforma” le nuvole con le carni del coro degli angeli, e le vesti della Vergine coi volti bruni degli astanti. La pittura tonale è appunto un’indagine scrupolosa sull’impatto che la luce ha sui colori e i loro riflessi.

Inutile dire che qualcosa che per i nostri occhi non ha nulla di nuovo – si pensi alla fotografia nel cinema ma anche ai filtri di Instagram – ha rappresentato una rivoluzione le cui conseguenze arrivano fino all’Impressionismo e, per citare un esempio ancor più recente, al periodo blu di Picasso.

# Il mondo poetico e concettuale del pittore

credits: wikipedia – Pietà Tiziano

Ma in Tiziano, così come in Rembrandt o in Rubens, la poesia del vero (il colore puro è parte di un linguaggio convenzionale, ogni colore è definito dalla luce) è al servizio di una intellettualizzazione della realtà. 

 
Vediamo appunto l’ultima opera di Tiziano: la Pietà delle Gallerie dell’Accademia. Sul palcoscenico è rappresentata la tragedia e, a differenza della prima Pietà che abbiamo visto, il dolore regna supremo – c’è, in effetti, una pestilenza in corso a Venezia – e il mondo è qui ridotto a un monocromo; è giusto una punta di colore nelle vesti della Vergine, della Maddalena e dell’uomo di destra (Giuseppe di Arimatea? Nicodemo?) a suggerirci che non stiamo osservando un gruppo scultoreo, ma persino quelle che sono in effetti sculture (il Mosè a sinistra e la Sibilla di destra) esprimono in un ossimoro, un dolore vivo, animato e tumultuoso. Infine, la fiaccola dell’angelo dalle ali ombrose non emana altro che una luce grigia, morta.
Un tonalismo il cui grigio accomuna materiale e immateriale desaturando la realtà fino, come detto sopra, alla quasi monocromia in un’esaltazione della tragicità.

# Tiziano a Milano

credits: wikipedia – San Girolamo penitente

Riepilogo della presenza di Tiziano nelle permanenti milanesi:

  • Ritratto di vecchio armato, 1535 circa, olio su tela, 65×58 cm, Milano, Pinacoteca Ambrosiana
  • Ritratto del conte Antonio Porcia, 1535-1540 circa, olio su tela, 115×90 cm, Milano, Pinacoteca di Brera
  • Ritratto del signore d’Aramont, 1541-1543 circa, olio su tela, 74×70 cm, Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco
  • San Girolamo penitente 1552, olio su tela, 235×125 cm, Milano, Pinacoteca di Brera
Per approfondire il pittore, ecco na serie di testi alternativi al catalogo della mostra:
  • Tiziano – I.G. Kennedy, Taschen 2006
  • Tiziano – A. Chastel, Abscondita 2013
  • Tiziano. Problemi di iconografia – E. Panofsky, Marsilio 1992
 

Continua la Lettura con: All about BANKSY: la mostra a Roma sullo street artist più famoso e misterioso del MONDO

MARCO LAGOSTENA

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Tutto è WOW! Ma cose si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Federica VENNI: “la mia Milano avrà POCHISSIME AUTO per strada”

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Federica Venni

Federica Venni. “Mi dici un nome di una giornalista promettente tra le nuove leve” (noi). “Una delle più in gamba è sicuramente Federica Venni” (direttore di testata, non la sua). Scrive per Repubblica. 

Federica VENNI: “la mia Milano avrà POCHISSIME AUTO per strada”

Federica Venni

La cosa che ami di più di Milano?

Il Naviglio Martesana.

Credits: @nonseifigo
Naviglio Martesana

Quella che invece ti piace di meno?

Il Portello.

Credits: @guigoklopper IG

Il tuo locale preferito?

Tipografia Alimentare.

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Passeggiare.

La canzone su Milano a cui sei più legata?

Luci a San Siro.

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

Chiaravalle.

borghi di milano

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Incontrare un romano.

La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?

Lima, è la fermata vicina a casa di mamma e papà.

Credits: @stefanello71
metro lima

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

I trabattellisti di Atm.

Il quartiere che ami di più?

Ortica.

Tolta Milano in quale città ti piace vivere?

Roma.

Roma @pixabay

Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?

Prenderei la Bullona e la trasformerei in una biblioteca.

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Che abbia pochissime auto in strada, sia in movimento che parcheggiate.

Federica Venni

Continua la lettura con: Tutti i personaggi di #milanomia già pubblicati

Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano

MILANO CITTÀ STATO

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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MATTONI D’ORO: qual è il PREZZO al MQ di una CASA a Milano? E il QUARTIERE che si è APPREZZATO di PIÙ?

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Credits dimitrisvetsikas1969-pixabay - Milano via Dante

La Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi attraverso una commissione di rilevazione composta dalle principali associazioni di categoria ed ordini professionali del settore immobiliare ha annunciato nella giornata di martedì 29 marzo gli ultimi dati del mercato relativi al 2021. Vediamo i numeri principali che sono emersi.

MATTONI D’ORO: qual è il PREZZO al MQ di una CASA a Milano? E il QUARTIERE che si è APPREZZATO di PIÙ? 

# Il prezzo medio di una casa nuova è cresciuto del 13% tra il 2020 e il 2021 sfiorando i 6.000 euro al mq

Ph. Dimitris Vetsikas (Pixabay)

Nella giornata di martedì 29 marzo la Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, attraverso una commissione di rilevazione composta dalle principali associazioni di categoria ed ordini professionali del settore immobiliare, ha annunciato i dati del mercato del 2021. Rispetto al 2020 si è registrato una crescita del 13% relativamente al prezzo al mq per l’acquisto di una casa nuova a Milano, con un valore passato dai 5.210 ai 5.898 euro di fine 2021. Negli ultimi sei mesi l’aumento è stato dell’1,1%.

# Il boom delle periferie con crescita anche in doppia cifra: Salomone-Bonfadini al primo posto con un +10,1% in 12 mesi

Salomone-Bonfadini

A trascinare i valori immobiliari medi verso l’alto ci hanno pensato le periferie, dove si sono registrati gli aumenti maggiori, soprattutto a Nord con +1,9% e a Est con +1,7%. Ecco dove nel dettaglio:

  • oltre l’8% ci sono le zone di Salomone-Bonfadini, con un +10,1%, Accursio, 9,2%, e Musocco-Villapizzone, 8,8%.
  • sotto questa soglia troviamo Pellegrino Rossi – Affori – Bruzzano con + 7,8%, Quarto Oggiaro con +7,0%, Fulvio Testi – Cà Granda con +6,9%, Baggio – Quinto Romano con + 6,4% e Gen. Govone – Cenisio con + 6,1%;
  • tra il 4,1% e il 6% le zone di Padova – Palmanova a + 6,0%, Argonne – Corsica a +5,4%, Pacini – Ponzio a + 5,2%, Carbonari – Maggiolina a +4,7%, Brianza – Pasteur a +4,6%, Ronchetto a + 4,5%, Lagosta – Stazione Garibaldi a +4,3%;
  • nell’ultima fascia di aumento troviamo i quartieri di Abruzzi – Romagna con +4,0% e Santa Giulia – Rogoredo con +3,8%.

# Le zone più care della città: il Quadrilatero della Moda e il “supercentro” con prezzi fino a quasi 13.000 euro al mq

Credits dimitrisvetsikas1969-pixabay – Milano via Dante

Le zone centrali o semi-centrali rimangono sempre quelle più care, anche se i prezzi sono sostanzialmente stabili, la crescita media è dello 0,3%, salvo qualche aumento o decremento di massimo 1 punto percentuale. Vediamo i quartieri con prezzi al mq più alti di Milano:

  • sopra i 10.000 euro al mq troviamo: Spiga – Montenapoleone con 12.950, Vittorio Emanuele – S.Babila con 12.450, Diaz – Duomo – Scala con 11.950 rispetto, Parco Sempione – Castello con 11.000, Brera con 10.725 e Cairoli – Cordusio con 10.550;
  • tra i 9.000 euro e i 10.000 al mq ci sono le zone di Venezia – Monforte con 9.450, Nirone – S.Ambrogio con 9.425, Repubblica – Porta Nuova con 9.350;
  • nella fascia compresa tra gli 8.000 e i 9.000 euro al mq l’area attorno a Largo Augusto con 8.850, Missori – S.Sofia con 8.525, Leopardi – Boccaccio – Pagano con 8.350 e infine Solferino – Corso Garibaldi con 8.150.

Continua la lettura con: RECORD per le CASE EXTRA-LUSSO in VENDITA a Milano: immobili per 4,6 miliardi

FABIO MARCOMIN

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Milano si colora di ROSA: le nuove opere di PAO

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credits: IG @paopao_island

E dopo il mistero dei nidi giganti apparsi sui palazzi di Milano, ora è l’arredo cittadino color rosa a suscitare domande. Magia? No, paracarri, cartelli stradali e dissuasori sono diventati oggetto della fantasia artistica dello street artist milanese Pao.

Milano si colora di ROSA: le nuove opere di PAO

# Nintendo gioca con Pao

credits: IG @paopao_island

Quest’anno la multinazionale giapponese celebra il 30º anniversario. Ma non solo, in questi giorni ha anche lanciato il nuovo videogioco, “Kirby e la terra perduta”, che sta già spopolando anche in Italia.

E per celebrare queste occasioni storiche, Nintendo ha deciso di coinvolgere lo street artist Pao, che sicuramente non si lascia sfuggire l’occasione per stupire tutti. Infatti, ancora una volta, l’artista milanese è riuscito a trasformare in arte banali oggetti stradali. Cartelli, dissuasori e paracarri sparsi per Milano si sono tinti di rosa e, con occhioni e guacciotte rosse, sono apparsi per tutta la città dei piccoli Kirby lasciando di stucco i passanti. Ma chi è questo mostriciattolo rosa?

# Kirby divora Milano

Kirby il protagonista del nuovo videogioco è, insieme a al mitico Super Mario, tra le icone più longeve e amate del mondo Nintendo. Il personaggio, creato nel 1992 da Masahiro Sakurai, ha le sembianze di una pallina rosa in grado di risucchiare i nemici e assimilarne le abilità. Una schiera di decine di videogiochi lo hanno visto protagonista e ora si addentrerà in un terra sconosciuta. Da pochi giorni, sul mercato è arrivato “Kirby e la terra perduta”, il primo videogioco in 3D del tenero ed intraprendente eroe rosa.

Kirby, in questa nuova avventura, porta i giocatori a esplorare un misterioso mondo in cui la natura ha preso il sopravvento sulla civiltà per salvare suoi amici. Un viaggio indimenticabile insieme anche al curioso Elfilin e che si potrà condividere anche con altri amici. Infatti, l’esperienza di gioco può essere affrontata da soli o in compagnia di un secondo giocatore.

# La quotidianità trasformata in arte

credits: IG @paopao_island

Insomma, Kirby ha raggiunto anche Milano, ma forse non tutti conosceranno l’artista che l’ha aiutato. Conosciuto come Pao, Paolo Bordino, è un street artist milanese noto da oltre 20 anni per trasformare oggetti della quotidianità urbana in opere d’arte vivaci e colorate.

È il desiderio di reinterpretare il contesto urbano in modo creativo e giocoso ad animarlo e chiunque passeggi per Milano avrà notato almeno una volta una delle sue opere. Le più famose sono sicuramente i pinguini dipinti sui paracarri, i dissuasori della sosta trasformati in delfini, i pali della luce in margherite e i bagni pubblici in lattine Campbell, tutti nati con ispirazione diretta a partire dall’oggetto stesso. E come per altre, il suo stile inconfondibile lo rende riconoscibile anche in quest’ultima sua opera che trasforma Kirby un simpatico elemento da scovare per le strade di Milano.

Continua la Lettura con: I NIDI GIGANTI sui palazzi di MILANO: cosa sono e dove ammirarli?

SARA FERRI

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Una società di m

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Credits: airtribune.it - Merda d'artista

Un amico recentemente commentando una mostra d’arte contemporanea in Germania raccontava di un artista che ha esposto cacca umana come forma d’arte, ponendo dei dubbi interpretativi ai visitatori.

Di fatto la storia dell’arte è caratterizzata dal tentativo continuo di riprodurre la bellezza ispirandosi alla natura e cercando come confine quello della perfezione. Anche nel parlare quotidiano, definire una cosa fatta ad arte significa perfetto. E il termine artista serve a definire in tutte le professioni chi è particolarmente bravo e capace.

Lo stesso avviene per la bellezza che è usata come criterio di valore. Il filosofo Edmund Husserl sosteneva il criterio estetico come l’unico criterio universale che ci connette a tutti i viventi. E questo lo vediamo quando utilizziamo il termine “bello”: definiamo come bello tutto ciò che ci sembra riuscito. Un gesto, un fatto, una esperienza, un’emozione. Il bello è un criterio ontologico e universale per ognuno.

La ricerca della bellezza presuppone uno sforzo continuo. Perché mentre basta anche un dettaglio brutto per rovinare l’armonia e la perfezione della bellezza, così all’opposto in qualcosa di brutto non basta tutta la bellezza del mondo per migliorarla, perché serve invece un cambiamento radicale.

Mentre la bellezza richiede sforzo e attenzione continui, il brutto è sempre a disposizione. Fare qualcosa di brutto è alla portata di chiunque. Basta rovinare ciò che è bello o creare qualcosa senza cura o attenzione. Il brutto è il grado zero dell’esperienza umana.

Non solo. Così come per produrre bellezza bisogna nutrirsi di bellezza, più ci nutre di bruttezza esistenziale più si producono e si ricercano solo cose brutte. Nell’informazione, nel contatto, nelle esperienze.

L’amico ha concluso il suo ragionamento domandandosi: perchè le persone sono così attratte dalla cacca?
La riposta potrebbe essere questa: eliminando la tensione per il bello, questa è l’unica cosa che molti sono capaci di produrre.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

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🔴 MILANO si avvicina alla COSTA AZZURRA: i nuovi TRENI e quanto ci metteranno

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Mentone (ph. Fabien - pixabay)

Il rapporto di Milano con la Francia si fa sempre più stretto. Dopo il collegamento ad alta velocità Milano-Parigi, la città meneghina agevola il contatto tra i suoi cittadini e la Costa Azzurra. Sono in arrivo, infatti, dei treni TGV di SNCF Voyages Italia che partiranno da Milano e giungeranno nelle località di mare francesi. Ecco da quando ci saranno.

🔴 MILANO si avvicina alla COSTA AZZURRA: i nuovi TRENI e quanto ci metteranno

# Nuovi treni ad alta velocità a partire da dicembre 2023

Credits: @laloutiti IG

Per quest’estate non si potrà ancora usare il servizio e, molto probabilmente, neanche la prossima, ma la notizia che ci saranno nuovi treni ad alta velocità da Milano alla Francia è pressoché certa.

A partire da dicembre 2023, nuovi treni ad alta velocità collegheranno il capoluogo lombardo alle città della Costa Azzurra. Nonostante manchi ancora tempo a quando si potranno organizzare viaggi nella costa francese e raggiungerla in poco tempo in treno, si sa già qualcosa sul dove e quando partiranno. I treni partiranno alle 7:00 da Milano Porta Garibaldi e arriveranno a Nizza alle 11.35 e viaggeranno nel weekend (venerdì, sabato e domenica). Per il ritorno invece ci saranno treni in partenza da Nizza alle 8:00 per arrivare nella città meneghina alle 12:35. In questo caso i treni saranno dal venerdì al lunedì.

# In 4 ore e mezza per le spiagge della Cote

TGV
(da pixabay)

Questo significa che in quattro ore e mezza si potrà passare dall’afa milanese al mare di Nizza. I treni non viaggeranno solo la mattina, ma ci saranno anche due tratte (una andata e un ritorno) nel pomeriggio. I TGV pomeridiani, che faranno il percorso Milano-Nizza dal giovedì alla domenica, partiranno da Porta Garibaldi alle 15.00 e arriveranno a destinazione alle 19:35. Mentre per il ritorno gli orari saranno: partenza alle 18.00 e arrivo alle 22.35.

I treni ad alta velocità faranno comunque numerose fermate. Partendo da Milano Porta Garibaldi gli stop intermedi saranno a Milano Rogoredo, Pavia, Genova, Savona, Finale Ligure, Albenga, Alassio, Diano Marina, Imperia, Sanremo, Ventimiglia e Monte Carlo.

Continua la lettura con: 🔴 Si torna a dormire ad alta velocità: riparte il FRECCIAROSSA NOTTURNO Milano-Reggio Calabria

BEATRICE BARAZZETTI

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A Milano sbarca l’APP per comprare le OPERE d’ARTE al RISTORANTE

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artàporter

È capitato a tutti almeno una volta di essere seduti al ristorante e desiderare di portare via quel quadro che sarebbe perfetto in soggiorno. Ma se si potesse comprare per davvero? Ci pensa Artàporter: l’app che trasforma i ristoranti in gallerie d’arte arriva anche a Milano.

A Milano sbarca l’APP per comprare le OPERE d’ARTE al RISTORANTE

# L’arte a portata di tutti

credits: Facebook Artàporter

Con una cornice rossa sottobraccio arriva a Milano Artàporter: la piattaforma che permette il match fra artisti emergenti e la rete di locali cittadini. Ristoranti, caffetterie, studi professionali o negozi si rendono disponibili per ospitare nei propri spazi le opere degli artisti trasformandosi in gallerie d’arte alternative.

“Non siamo solo artisti, non siamo solo negozi, non siamo gli spazi d’arte canonici. Siamo una mano tesa, un caffè sospeso, un’opportunità ancora da cogliere. Portiamo conoscenza, senso di unione, bellezza. Mettiamo l’arte in movimento e la fissiamo alla portata di tutti. Nasciamo dalla voglia di rendere l’arte capillare e ci dedichiamo a farlo attraverso il potere della democrazia. Crediamo che l’arte sia delle persone, che possa scuotere gli animi, toccare cuori e migliorare gli spazi che ci circondano.” dal manifesto di Artàporter.

# Ripensare ai luoghi comuni dell’arte

credits: IG @art.aporter

Questa iniziativa rivoluzionaria nasce a Torino da un’idea di Massimo Gioscia e Dario Ujetto insieme agli altri co-founders Pierangelo Decisi, Emanuele Buscaglione, Gaetano Coppola, Savio Musicco e Alyona Kosareva. La giovane startup propone di ripensare i luoghi comuni dell’arte creando nuovi distretti alternativi alle gallerie per dare l’opportunità ad artisti emergenti di farsi conoscere ed esporre la propria arte.

Artàporter è l’impresa per tessere una rete di aiuto mutuo fra due mondi messi in crisi dalla pandemia. I locali, offrendo un’esperienza alternativa, guadagneranno maggiore attrattività e, allo stesso tempo, giovani artisti avranno visibilità e riconoscimento economico senza l’intermediazione di una galleria. Ma come funziona?

# L’app di dating dell’arte emergente

credits: IG @art.aporter

Semplice come una comune app di dating, Artàporter funziona con un semplice click. Per candidarsi basta registrarsi sulla app gratuita ed essere selezionati dal team di Artàporter. Una volta approvati si attende il match tra l’artista e l’Host, che può essere il proprietario di un’attività commerciale, uno studio professionale o un semplice luogo di passaggio che vuole mettere a disposizione una parete del proprio locale agli artisti della città. Se l’incontro va a buon fine, proprio come nel logo, l’artista dovrà consegnare la propria opera autonomamente all’Host, senza essere tenuto ad installarla. I locali decideranno autonomamente come esporre l’opera che sarà munita di un codice QR. E così, sorseggiando un caffè, i clienti interessati potranno acquistare il quadro semplicemente inquadrando il codice e, non appena terminato di bere, lo potranno portare via con sé.

Un affare win win. Infatti, l’Host non solo avrà abbellito le pareti del locale, ma grazie alla vendita otterrà il 5% del prezzo fissato su ogni opera e l’artista il 100%. In caso, invece, di mancata vendita, trascorsi da uno a tre mesi dall’esposizione, le opere verranno riassegnate ad altri Host per garantire una rotazione.

# A Porta Venezia il primo match della City

credits: IG @art.aporter

Ad inaugurare l’iniziativa a Milano è stato il conduttore televisivo e deejay, oltreché artista, Alvin (all’anagrafe Alberto Bonato). In collaborazione con Stefano Corti delle Iene, è stato il protagonista del primo match e ora le sue coloratissime tele pop sono esposte sulle pareti del cocktail bar Cera in Porta Venezia.

Seppur nuovissima, la piattaforma sembra già essere molto apprezzata nella City e sono già molti i match di altri locali on boarding a Milano. Fra i primissimi host affiliati al progetto, anche il Cinema Teatro Trieste di Milano, il Delight di Nerviano, il Club House di Saronno. Per riconoscerli basterà cercare il logo di Artàporter sulla vetrina o guardare comodamente la mappa sul sito ufficiale.

# Un nuovo modo per far riscoprire la città nel segno della bellezza

credits: IG @art.aporter

Insomma, Artàporter è un nuovo modo per far riscoprire la città nel segno della bellezza. Non solo permette uno scambio reciproco fra artisti ed esercenti, ma anche una vera e propria prossimità di quartiere dell’arte creando circuiti alternativi alle gallerie. Infatti, oltre ad aumentare l’affluenza di vie e negozi attraverso l’arte, la rete sempre più ampia e diffusa di locali coinvolti permetterà la nascita di luoghi fisici attraverso cui veicolare l’arte.  E se ad aprire le danze sono state Torino e Milano, l’app è destinata ad espandersi. Sono molte le città europee desiderose di diventare nuovi distretti d’arte e le prossime in lista sono Roma, Bologna, Parigi e Londra.

Continua la Lettura con: Esiste una APP che ti PAGA per CAMMINARE

SARA FERRI

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