Le TANGENZIALI INGOLFATE: le soluzioni per ridurre il traffico

Le soluzioni che potrebbero risolvere questo problema decennale

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Credits Cipe-Urbanfile - Flussogramma 2012

Nel gruppo Cantiere Urbanfile in passato è stato posto il problema del traffico della Città Metropolitana, esponendo come base di analisi un documento che riporta il Flussogramma relativo all’intasamento nelle ore di punta sulle tangenziali milanesi. Riproponiamo alcune delle proposte più interessanti, emerse dalla discussione, che potrebbero essere utili a risolvere il problema del traffico di Milano.

Le TANGENZIALI INGOLFATE: le soluzioni per ridurre il traffico

# Il traffico nelle ore di punta sulle tangenziali milanesi è sempre più insostenibile

Credits Cipe-Urbanfile – Flussogramma tangenziali Milano 2012

Il traffico nelle ore di punta è insostenibile in quasi tutti i tratti delle tangenziali che circondano Milano, come emerge dal documento del Flussogramma. Una situazione probabilmente peggiorata negli ultimi anni vista anche la riduzione della mobilità su trasporto pubblico nella Città Metropolitana, sia per chi si muove dalla città verso l’esterno che viceversa, a causa del decadimento della qualità del servizio ferroviario regionale e suburbano. Vediamo le proposte più significative emerse dalla discussione sul gruppo Cantiere Urbanfile.

#1 Recuperare il ritardo accumulato nello sviluppo di metropolitane, passanti e linee suburbane

Pgt Moratti 2030

Non è un mistero: l’attenzione nello sviluppo di metropolitana e mezzi pubblici è sempre stata sbilanciata all’interno del Comune, con meno riguardo per le connessioni con l’hinterland. Invece occorre accelerare sullo sviluppo di un sistema di trasporti nell’area metropolitana milanese in linea con le altre metropoli europee agendo su queste direttrici:
Recuperare il ritardo di 60 anni nello sviluppo di linee metro (dovrebbero essere oggi almeno 10 a Milano), di 40 anni nello sviluppo di passanti ferroviari (dovrebbero essere almeno 2 ora), di 30 anni nello sviluppo del sistema ferroviario suburbano (tutte le linee S attuali dovrebbero essere oggi almeno al quarto d’ora, oggi le migliori sono alla mezz’ora), di 40 anni nello sviluppo del sistema ferroviario regionale, di 40 anni nello sviluppo delle tranvie extraurbane in metro leggere (attualmente scelleratamente quasi tutte chiuse)”

#2 Consentire il trasporto di biciclette su treni e pulman

Credits: oltrepolombardo.com – Trenord

Sembra un paradosso. A Milano si costruiscono ovunque le ciclabili e si favorisce la circolazione su due ruote. Ma su treni e pullman che portano a Milano trasportare una bicicletta è una vera impresa.
Qualsiasi treno e pullman deve poter trasportare biciclette private. E in più occorre integrare tra loro tutti i mezzi di trasporto esistenti e sincronizzarne le coincidenze, come inspiegabilmente riescono negli altri paesi.”

#3 Trasformare il ramo di Gessate di M2 in S e prolungarlo fino a Bergamo

Credits: wikipedia.org – M2 con nuova fermata

Il ramo M2 di Gessate andrebbe sbinato e trasformato in linea S con prolungamento fino a Bergamo:
“Sbinare la MM2
, lasciando metropolitana il ramo Cologno e trasformare in linea S il ramo Gessate e prolungarlo fino a Bergamo via Trezzo-Dalmine-Curno-BG ospedale, con frequenza ogni 15 min fino a Gorgonzola e ogni 30 da Bergamo, rimanendo in superficie ed innestandosi sulla linea di cintura in Sire Raul. La MM invece interrata da Gobba.”

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Cit. Enrico B. 

#4 Dare a Milano poteri da Città Stato per avere una regia unica sui trasporti dell’hinterland e più risorse per realizzare velocemente altre 4-5 linee metropolitane e prolungamenti fuori città

Credits: brughierofutura.wordpress

La Città Metropolitana e il Comune di Milano dovrebbero essere amministrate da un unico ente: “Per cambiare la viabilità di questa città, Milano deve amministrare un comune ed una città metropolitana coerenti alle reali dimensioni urbane e metropolitane che effettivamente ha. In modo da poter amministrare più soldi e non incontrare la stupida resistenza locale. Poi dovranno costruire almeno altre 4/5 linee di metro e prolungare quelle che ci sono. Raggiungere per esempio Legnano, Monza, Lissone, San Giuliano (con l’Ikea), Cesano Maderno, Corsico, Concorrezzo, Rozzano, Trezzano.”

Continua la lettura con:  7 cose che forse non sapevi delle TANGENZIALI di Milano

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

6 COMMENTI

  1. usare tutte le corsie che oggi vanno nelle due direzioni in una direzione unica , in senso orario o antiorario, in pratica 6 corsie che difficilmente anche chiudendone una o due creerebbero ingorghi

  2. C’è un’altra soluzione, a costo 0: CAMBIARE MENTALITA’ ED USARE LA BICICLETTA, come avviene su in Europa! Milano si vanta tanto di avere una mentalità più vicina all’Europa che a Roma: a me non sembra. Anche qui, come lungo tutta la Penisola, c’è il mito della macchina: la macchina come status sociale, “perchè più grossa è più importante sono”, come mezzo privato “per non stare assieme a gente che puzza o straccioni”, come vizio egoistico “perchè non c’ho voglia di aspettare i mezzi”, come rimedio alla pigrizia “te sei matto che mi faccio 500 metri a piedi per arrivare alla fermata”. Insomma, mentalità Itagliana! (la gl è volutamente polemica, per dare un tono dispregiativo).
    Non per autoincensirmi, ma io sono 10 anni che percorro la tratta Monza-Peschiera Borromeo (20 km x 2) rigorosamente in bicicletta e la mia vita è cambiata: sono molto più di buonumore rispetto a prima quando andavo coi mezzi, più rilassato e mi piace qualche volta fare gli sberleffi agli automobilisti fermi in coda.
    La maggior parte dei pendolari che convergono su Milano abitano a non oltre 20 km dalla Madunina: ebbene 20 km nella nostra pianura padana si fanno tranquillamente in un’oretta di bicicletta, senza andare a pensare a lavori fantascientifici dai costi astronomici. Tutti in sella già da domani mattina!!!
    Ah dimenticavo: piste ciclabili? Ma per favore…. esiste già il codice della strada a tutela di chi viaggia, a prescindere dal mezzo che sceglie. Non servono percorsi di dubbia reale utilità che finiscono poi per essere un problema, più che una risorsa.

  3. Certo siamo ancora molto indietro sia con le strade sia con i collegamenti ferroviari per ridurre il traffico e decongestionare le tangenziali di Milano. Spero che le nuove amministrazioni locali prendano sul serio questo problema per ridurre traffico e inquinamento e per dare un vero futuro verde a Milano e a tutti i paesi che lo circondano

  4. Certo siamo ancora molto indietro sia con le strade sia con i collegamenti ferroviari per ridurre il traffico e decongestionare le tangenziali di Milano. Spero che le nuove amministrazioni locali prendano sul serio questo problema per ridurre traffico e inquinamento e per dare un vero futuro verde a Milano e a tutti i paesi che lo circondano.

  5. A Roma il raccordo anulare è stato rinforzato con delle corsie complanari nei tratti in cui gli svincoli con le maggiori arterie che portano in città, sono più trafficati e a breve distanza l’uno con l’altro. Significa che per uscire in uno di questi svincoli, si deve per forza imboccare la corsia complanare (praticamente è una carreggiata parallela, di due e a volte tre corsie, separata da quella principale. Il traffico può congestionarsi solo nella corsia complanare, ma non in quella principale. Certo a Roma possono fare quello che vogliono, perchè il comune ingloba tutta la città con la sua cintura e pure il raccordo stesso. A Milano bisogna fare i conti con gli “stupide” resistenze locali…..

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