Mobilità senza TABÙ: 5 idee per ridurre traffico e inquinamento in modo più accessibile anche per chi vive fuori dal centro

Il piano prevede nell'immediato l'aumento della lunghezza e dimensione delle ciclabili, la riduzione della carreggiate e dei parcheggi in città. Chi non può girare in bicicletta perché abita fuori dal centro che cosa fa? Queste le 5 proposte per rendere più accessibile la mobilità in città

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Ipotesi delle 3 Circle line
Ipotesi delle 3 Circle line

Con la ripartenza della città dopo la fase acuta dell’emergenza Beppe Sala sembra aver ripreso da dove aveva terminato a causa dell’emergenza covid, nell’attuazione del piano di Green New Deal che la sua delega alla transizione ambientale gli consente. Il piano sta venendo attuato attraverso l’aumento della lunghezza e dimensione delle ciclabili, la riduzione della carreggiate e dei parcheggi in città. La critica più diffusa che gli viene lanciata è anch’essa sempre quella che lo aveva accompagnato prima dell’emergenza sanitaria: sono iniziative che, se lasciate sole, rischiano di scavare un solco ancora più profondo tra Area C e il resto della città e dell’area metropolitana. Che cosa si sta facendo per chi non vive in centro o a ridosso dell’ufficio, e può aver problemi a muoversi in bicicletta? Queste sono le proposte da attuare o da accelerare per ridurre traffico e inquinamento in modo più accessibile, ossia senza penalizzare chi vive in periferia o fuori città.

Mobilità senza TABÙ: 5 idee per ridurre traffico e inquinamento in modo più accessibile anche per chi vive fuori dal centro

#1 Circle Line: per consentire a chi vive in periferia di muoversi senza dover passare dal centro

Circle line Milano
Credits: wikipedia.org – Circle line Milano

La linea semi-circolare in fase di realizzazione prevede l’aggiunta di altre 12 fermate: Tibaldi, Porta Romana, Istria con M5, Dergano con M3, Stephenson e MIND-Cascina Merlata, San Cristoforo, Romolo, Forlanini, Lambrate, Certosa, Rho Fiera con una rifunzionalizzazione del tracciato ferroviario su cui transita la linea suburbana S9, l’acquisto di 20 treni dedicati e una cadenza di 15′, quindi non una frequenza da linea metropolitana. Rimane però appunto un’incompiuta che avrà un frequenza ancora troppo bassa, un ridotto numero di stazioni e la mancanza di tracciato nel quadrante ovest della città.

Credits: Chiara Quinzii, Diego Terna, Milano a pezzi, 2004 - Progetto Circle line
Credits: Chiara Quinzii, Diego Terna, Milano a pezzi, 2004 – Progetto Circle line

Per questo sarebbe necessaria una vera linea metropolitana circolare, sempre su parte del percorso della linea S9, ma con 36 fermate chiudendo l’anello ad ovest come nel progetto in alto nelle due immagini, una linea alla pari alle circle line di Londra, Berlino, Parigi e Mosca. Inoltre più a lungo termine potrebbero essere previsti altri tre anelli circolari a coprire tutta l’area metropolitana, come nell’ipotesi in basso e nello specifico:

  • trasformazione la circolare filoviaria 90-91 in una vera linea di forza con corsie totalmente preferenziali e asservimento semaforico
  • Circolare Interna: seguendo il percorso delle tangenziali nord, est e ovest.
  • Circolare Esterna: seguendo il percorso della TEEM e della superstrada che sostituisce il progetto della TOEM.
Ipotesi delle 3 circle line
Ipotesi delle 3 circle line

L’immagine in alto serve a delimitare in maniera spannometrica le tre Circle Line, esclusa quella filoviaria, per approfondimenti ne abbiamo parlato qui.

#2 Parcheggi ampi e gratuiti ai capolinea della metro: per consentire a chi arriva da fuori di lasciare l’auto per prendere i mezzi pubblici

Tangenziale Ovest Esterna
Credits: quattroruote.it – Tangenziale Ovest Esterna

Per agevolare chi vive fuori Comune e lasciare l’auto all’esterno dovrebbero esser garantiti parcheggi d’interscambio gratuiti in numero maggiore rispetto all’attuale, con flotte di car sharing, bike sharing elettrico, monopattini elettrici e navette per il trasporto verso le fermate di metrotranvie, metropolitane, tram e autobus. Vanno pensate anche delle piattaforma d’interscambio logistiche, per consentire ai corrieri di arrivare ai confini della città e effettuare consegne con navette elettriche a noleggio senza transitare in centro con mezzi pesanti.

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Ogni ingresso di autostrade, tangenziali, superstrade dovrebbe avere pannelli che segnalano i posti liberi nei parcheggi di destinazione e i mezzi di trasporto pubblico in coincidenza con indicazione della direzione delle linee e relativi minuti di attesa.

# 3 Tunnel sotterranei: da nord a sud e da est a ovest per trasferire il traffico sotto terra

Alcuni hanni studi dimostrato come possa esistere un nesso tra inquinamento e diffusione del Covid-19, con le particelle di particolato che potrebbero e fare da veicolo e l’affezione delle vie aree causate dalle polveri sottili che renderebbero i milanesi e i cittadini della Pianura Padana facili bersagli per il virus: i dati sull’inquinamento da ossido di azoto si azzerato durante il lockdown. Si potrebbero rispolverare due vecchi progetti:

  • il tunnel ipotizzato tra il 2008 e il 2009, pensato per incanalare il traffico cittadino sotto terra, di 4 km che avrebbe tra piazza Repubblica e Forlanini, ispirandosi a Madrid o al gigantesco tunnel di San Cristóbal a Santiago, in Cile. Il costo all’epoca era stimato sugli 800 milioni di euro, ricavabili grazie alla formula del project financing, cioè capitali privati di italiani e stranieri che, in cambio della realizzazione dell’opera, avrebbero ricevuto la concessione del tunnel per 48 anni.
  • il tunnel di 14.5 chilometri che dall’aeroporto di Linate avrebbe dovuto portare al quartiere dell’Expo, per poi concludersi a Molino Dorino

Entrambi potrebbero essere utilizzati in futuro anche per il transito di veicoli a guida autonoma.

Fonti:
Due TUNNEL per portare Milano fuori dal traffico
Nuovi studi: l’INQUINAMENTO aumenterebbe la diffusione del Coronavirus

#4 Rinforzo della metropolitana: metro 24h, integrazione con il passante ed estensione delle linee

Bisogna ripensare il sistema metropolitano per garantire al bacino di circa 7 milioni di abitanti che gravitano nell’area metropolitana di muoversi in libertà e a costi accessibili. Ecco cosa servirebbe:

  • Metropolitana aperta 24 ore al giorno, almeno nei weekend, con istituzione di linee sostitutive notturne per linee metropolitane mancanti e per le linee notturne delle linee future e trasporto gratuito per tutti i residenti
  • Integrazione tra passante e linee metropolitana: il passante è una struttura relativamente sconosciuta e non adeguatamente sfruttata da pendolari e milanesi, forse anche perché risulta quasi un “corpo estraneo”: una soluzione potrebbe essere il passaggio della gestione in capo ad ATM con relativo adeguamento di tornelli, segnaletica, grafica e colori che richiamino alle linee metropolitane, oltre all’indicazione sulla cartina dei trasporti per farla riconoscere a tutti come un’altra linea a tutti gli effetti.
  • Nuove Metrotranvie oltre a quelle in progetto:
    • Metrotranvia Est tra Cascina Gobba M2/futuro capolinea Metrotranvia Nord e il capolinea a Quartiere Forlanini della metrotranvia sud-est;
    • Metrotranvia Sud che colleghi l’altro capolinea della metrotranvia sud-est a Rogoredo M3/FS e intercetti le linee tranviarie 24, 15 e 5 oltre alla linea metropolitana M2 e la futura M4;
    • Metrotranvia Ovest che partendo dalla metrotranvia sud intersechi le linee metropolitane M1 e M5 , ai limiti dei confini comunali, per poi ricongiungersi a Certosa FS, capolinea della futura metrotranvia nord per realizzare così una “metrotranvia circolare”, anticipo di una futura circle line sul tipo della S-bahn berlinese.
  • Nuovi prolungamenti e nuove linee metropolitane:
    • M1 FINO A LAINATE E ABBIATEGRASSO
    • M2 FINO A TREZZO SULL’ADDA E BINASCO
    • M3 FINO A CESANO MADERNO E PAULLO
    • M5 FINO A MAGENTA
    • M6 DA SEMPIONE A RIPAMONTI
  • Collegamento rapido con tutti e 3 gli aeroporti: per avere collegati rapidamente, oltre a Linate con M4, anche Malpensa e Orio al Serio con linee ad alta velocità

Fonti:
🔴 BREAKING NEWS. METRO 24/H nei weekend: un proposta da capitale europea
METRO di NOTTE a Milano: perchè no?
IL PASSANTE STRATEGICO: le tratte in città dove il treno è più rapido della metro (anche se pochi lo sanno)

#5 Diventare Milano città stato: per avere poteri e risorse necessari a far fronte alle esigenze di tutta la comunità milanese

Per risolvere in modo strutturale e democratico i problemi di traffico e smog cittadino serve però molto più coraggio, che non disegnare delle linee sull’asfalto con la vernice, visto che le corsie ciclabili non saranno in sede protetta.

L’ultimo tassello per raggiungere l’obbiettivo quindi, evitando di ripetere l’errore di ritrovarci impreparati e dipendere da altri che abbiamo sperimentato con l’emergenza Covid, e preservando la mobilità di tutti i cittadini, non solo (e in parte) di chi vive nelle zone centrali, è diventare una Città Stato. Nel nostro ordinamento costituzionale Milano potrebbe diventare una città regione con poteri e risorse per poter affrontare in modo prioritario il tema della mobilità potendo disporre fino a 11 miliardi di risorse e della lotta allo smog, diventando una città leader contro l’inquinamento, seguendo l’iter previsto dall’art.132 della Costituzione Italiana. Le competenze su questi temi e molti altri che ricadono sull’area di Milano, sono in capo a Regione Lombardia, mentre le risorse dipendono dai trasferimenti statali e da quelli della Regione che stabilisce quanto destinare alla città di Milano in maniera alquanto discutibile.

La Lombardia è una regione di oltre 10 milioni di abitanti, più del doppio della seconda regione più popolata: il Veneto. Per avere i benefici dall’autonomia, occorre attivarla su un territorio più omogeneo e meno popolato: per questo Milano dovrebbe potersi gestire come una regione in modo distinto dal resto della Lombardia. Ne guadagnerebbero gli abitanti dell’area urbana e quelli del resto della regione perchè entrambi potrebbero avere un governo più vicino alle loro esigenze.

Qualche settimana fa Sala è stato nominato a capo della task force del C40 per guidare la transizione ambientale e il rilancio economico della principali città del mondo dopo la pandemia da coronavirus. Tutte città che sono città-stato o hanno una forte autonomia: speriamo che questo ruolo sia per lui uno stimolo a pretendere dal nostro governo di avere per la sua città poteri e risorse all’altezza di una metropoli internazionale.  

 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.