Home Blog Pagina 362

Le 10 LOCALITÀ PREFERITE dagli italiani per la CASA VACANZA

0
Stephanie Albert - Pixabay

Secondo le rilevazioni elaborate da Scenari Immobiliari la casa vacanza rimane la soluzione preferita per l’estate 2022. Ma quali sono i luoghi preferiti dagli italiani per affittare una dimora estiva?

Le 10 LOCALITÀ PREFERITE dagli italiani per la CASA VACANZA

# Cinque Terre, Liguria

@ig.cinqueterre

Partendo dal nord troviamo le Cinque Terre. Una meta imperdibile per chi vuole godere della meraviglia dei borghi con le tipiche case colorate liguri che si specchiano sul mare. Da Monterosso a Riomaggiore, i cinque paesi attirano chi ama vivere a contatto con la natura senza però innervosirsi troppo per il grande accesso di turisti. Molto gettonate anche le località nelle immediate vicinanze, come Porto Venere, Lerici, Moneglia o Levanto. 

Leggi anche: Il sentiero dell’infinito

# Argentario, Toscana

@flaminiacigna IG – Porto Santo Stefano Argentario

La splendida località della Toscana dell’Argentario è un’altra delle mete preferite dagli italiani per una casa vacanza quest’estate. Una preferenza che si fa ogni estate più cara: si posiziona al primo posto nella classifica della variazione annuale dei canoni turistici settimanali, con un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente.

# Isola del giglio, Toscana

1195798-pixabay – Isola del Giglio

Proprio di fronte all’Argentario c’è un’altra destinazione molto amata dagli italiani: l’Isola del Giglio. Fuori dai classici itinerari turistici si può raggiungere solamente in barca partendo da Porto Santo Stefano al Monte Argentario. Anche in questo caso i canoni d’affitto sono aumentati rispetto al 2021, del 5,5%.

# La Costa Adriatica tra Marche e Molise

Credits mariannapasquini IG – Vasto e la costa dei Trabucchi

Ideale per le famiglie che amano la serenità delle coste Adriatico ma alla ricerca di canoni più accessibili ci sono le regioni dell’Italia centromeridionale: Molise, Marche e Abruzzo con quest’ultima che risulta anche nella classifica delle mete più ambite per i campeggi in Italia.

# Capri, Campania

bilaleldaou-pixabay – Capri

Si torna a vette di spesa con Capri, la meravigliosa isola del Golfo di Napoli, ambita sia dai turisti italiani che dal jet set hollywoodiano. Malgrado i costi risulta una delle mete preferite dove scegliere una casa vacanza per l’estate del 2022. Celebre per i suoi faraglioni e i porti con le caratteristiche case colorate affacciate sul mare.

# Ischia, Campania

Credits itiner-pixabay – Ischia

Meno glam di Capri ma con quotazioni in crescita ogni estate, troviamo un’altra isola dell’Arcipelago Campano molto ambita dagli italiani: Ischia, celebrata dalla CNN come un’ “isola paradisiaca”. Soprannominata l'”Isola Verde”, oltre al mare e alle terme per cui è famosa in tutto il mondo, offre panorami suggestivi e siti storici da scoprire come il Castello Aragonese.

# Costiera Cilentana, Campania

Credits: @wonderland_palinuro – Palinuro

Quest’anno sembra che sia l’estate del Sud. Terza località della Campania c’è la costa più a sud, la Costiera Cilentana. Un paradiso naturale, ancora molto selvatico, tra il golfo di Salerno e il golfo di Policastro dove è molto elevato il numero di prenotazioni per le case vacanza. Una zona per la sua bellezza naturalistica e per la qualità delle acque di balneazione, ma anche per le sue località di villeggiatura da Agropoli a Palinuro. E con un mare da favola. 

# Gargano, Puglia

@lauradavitti IG – Vieste

Arriviamo in Puglia. Ma invece di località più note, tra cui l’immancabile Salento, questa dovrebbe essere l’estate del Gargano, un vero paradiso terrestre della regione. Da Peschici a Vieste fino alla Baia delle Zingare spiagge bianche, meravigliose insenature e acqua cristallina. L’interesse per la case vacanze in questa zona d’Italia ha registrato una delle crescite più grandi per l’estate del 2022.

# Gallura, Sardegna

@italydavivere IG – Olbia

Estate in Italia da sempre fa rima con Sardegna. La più grande isola italiana offre una vastità di offerte da capogiro. Immancabile presenza per la Gallura, la zona più a nord dell’isola: la più ricercata per l’estate del 2022 forte dell’unione tra mare e divertimento, specie notturno. Qui si trovano alcune delle case da sogno più costose d’Italia, soprattutto in Costa Smeralda, ma anche alcune delle spiagge più belle come Budoni, Punta Istana o Cala Banana.

Leggi anche: Estate in SARDEGNA: scegliere NORD o SUD?

# Isole Eolie, Sicilia

@socialeolie
Mare di Pollara

La Sicilia, come la Sardegna, si candida a essere la regina dell’estate, molto amata sia dagli italiani che stranieri. In particolare sono le isole Eolie ad aver registrato il maggior numero di contratti di locazione per le case vacanza per l’estate del 2022. 

# E le altre?

Tra le altre località italiane presenti nell’elenco troviamo anche l’Alto Adige, il Lago di Garda, la Collina senese, la Maremma Laziale, il Lago Trasimeno, le Isole Ponziane, la Costiera Amalfitana, il Golfo di Gaeta, Alghero e il Golfo di Cagliari.

Continua la lettura con: Le 10 PISCINE più SPETTACOLARI del MONDO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

🔴 Il CANTIERE MOBILE che inserisce NUOVI BINARI sulla M2: apre e chiude ogni notte

0
@Atm

Si può chiamare cortometraggio o minidocufilm. Ma, nome a parte, ciò che conta è l’impatto che arriva alla visione del mix di immagini e animazioni che svelano il dietro alle quinte dei lavori di rinnovo della linea Verde, nel tratto che va da Gobba a Gessate. Con una cinquantina di tecnici (armatori, nel gergo ferroviario) al lavoro su 30 macchine operatrici che sostituiscono ogni notte 80 metri di binario e garantiscono che il servizio metropolitano riapra normalmente ogni mattina.

Il CANTIERE MOBILE che inserisce NUOVI BINARI sulla M2: apre e chiude ogni notte

@Atm

# Al lavoro di notte

In tutto al termine dei lavori saranno 20 i chilometri di binari della metropolitana tra Cascina Gobba e Gessate che saranno rinnovati, oltre agli interventi per rendere accessibili le stazioni della Verde con gli ascensori. Il tutto riducendo al minimo l’impatto sul servizio, lavorando prevalentemente di notte dalle 22 alle 5, per poi aprire la metropolitana la mattina successiva.

Sono questi i contenuti del video che Atm ha realizzato per mostrare e rendere comprensibile la complessa macchina organizzativa e l’imponenza degli interventi di manutenzione straordinaria indispensabili per rinnovare la M2, la più estesa ma anche tra le più datate della rete milanese, risalente agli anni Settanta.

# 40 milioni di investimento per il cantiere mobile

@Atm

Il valore dell’intervento? Si parla di ben 40 milioni di euro per coprire i costi organizzativi e operativi, con un cantiere mobile che si sposta ogni notte e che ha come fulcro il deposito di Gorgonzola. 

Un lavoro di precisione per sostituire 80 metri di binari ogni notte dopo le 22, rimuovendo l’infrastruttura esistente e posando nuovo pietrisco, traverse in cemento e nuove rotaie composte da materiale più performante. E la mattina prima dell’alba la metropolitana deve essere pronta per il servizio: entro le 5 il cantiere viene smantellato, i binari liberati e iniziano i controlli e le verifiche tecniche per assicurare che la circolazione dei treni possa riprendere regolarmente poco dopo, con le prime corse. 

# Stop dopo le 22 da Gobba a Gessate e Cologno Nord

@Atm

In questa fase, che durerà fino a sabato 30 luglio, dalle 22 il servizio tra Cascina Gobba e Cologno Nord viene effettuato su binario unico con un treno navetta, mentre nella tratta Cascina Gobba-Gessate è attivo il collegamento con bus sostitutivi.  

Proseguono anche gli interventi relativi all’accessibilità delle stazioni, che termineranno a settembre 2022: ad oggi è stata completata la posa di dieci ascensori, due nella stazione di Cimiano, due a Vimodrone, quattro a Gessate e due a Gorgonzola.  Nella stazione di Gorgonzola sono state ultimate le strutture che accoglieranno il terzo ascensore esterno, che collegherà il piano strada con il piano mezzanino, rendendo così completamente accessibile la stazione.

I dettagli e la mappa itinerante dei lavori aggiornata in tempo reale sono disponibili sui canali comunicativi di Atm, tra cui sito, app e profilo twitter.

@Atm
@Atm

Video: video Atm cantiere mobile

Continua la lettura con: Il green Wall mangiasmog

LEONARDO MENEGHINO
 

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Milano non fa schifo ma…il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

0

La capitale mondiale della moda, del design, sinonimo di stile e classe nel mondo, si proietta nel futuro con slancio e dinamismo attraverso grandiosi progetti di recupero urbanistico. Troppo spesso però Milano si perde nella cura dei dettagli, come questo segnalato da una nostra lettrice. 

Milano non fa schifo ma…il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

# Il sottopasso chiuso da anni

La nostra lettrice Agnese ci segnala la brutta storia del sottopasso del cavalcavia Bacula a Piazzale Lugano: “Mai visto aperto. Eppure sarebbe veramente strategico…”, ci scrive. In effetti è stato chiuso da molti anni e chi lo ricorda aperto probabilmente non è più giovanissimo. Il sottopasso era diventato con il tempo un luogo davvero lurido, ridotto a latrina, tanto maleodorante da sentire la puzza fino in superficie. Un luogo ottimo per ambientarci scene di film apocalittici o per un sequel di arancia meccanica.

Ritrovo di tossici e sbandati, era oramai infrequentabile. Invece di aprirlo, risanarlo e curarlo si è preferito chiudere e sbarrare. Non basterebbe una videocamera o il passaggio frequente di qualche poliziotto carabiniere o di un vigile?

La zona sarà interessata da importantissimi progetti e apriranno (speriamo prestissimo) i cantieri. La Bovisa è uno dei quartieri più coinvolti nelle trasformazioni urbanistiche che vedranno cambiare e migliorare radicalmente la città. Lo abbiamo infatti  definito il quartiere più berlinese di Milano e Piazzale Lugano verrà completamente risanato. Nel frattempo però quel sotto passo chiuso, oltre che essere inguardabile è anche inutilizzabile…

Vedi qualcosa che non va a Milano? Segnalacelo scrivendo (mettendo foto se possibile) qui: info@milanocittastato.it (oggetto: milano non fa schifo ma…)

Continua la lettura con: Milano non fa schifo ma… i TRENI sono IMBRATTATI

ANDREA URBANO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Milano avrà un PALAZZO ARCOBALENO? Presentato il progetto

0
Credits: wired.it palazzo arcobaleno

Nel mese ufficiale del Pride, il periodo in cui si festeggia l’orgoglio della comunità LGBT+, è stato presentato il progetto di un palazzo arcobaleno: un palazzo che non rappresenterà i mille colori solo nella facciata ma anche nei servizi che potrebbe offrire.

Milano avrà un PALAZZO ARCOBALENO? Presentato il progetto

# Il progetto di un nuovo palazzo per la comunità LGBT+

@cigarcigaymilano
comunità LGBT+

Ispirato al “The Center” di New York, in questi giorni Cig-Arcigay, un’associazione di volontariato che promuove attività politiche, progetti culturali e servizi intorno alla comunità LGBTQIA+, ha presentato il progetto di un nuovo edificio a Milano dedicato alla comunità arcobaleno.

Il progetto prevede un grande palazzo aperto sette giorni su sette che accoglie tutta la città. ci si concentrerebbe però sull’offerta dei servizi necessari alla comunità LGBTQIA+ che per ora non hanno ancora gli spazi a loro dedicati adatti. Diventerebbe un punto di riferimenti per tutti quelli che ne avrebbero bisogno: con sportelli per la salute, supporto psicologico, prima accoglienza alle attività di aiuto intersezionale. Ma il palazzo arcobaleno sarebbe anche un grande hub dove biblioteche e mostre d’arte celebreranno la cultura e varie iniziative favoriranno la condivisione.

# “I 3 motivi perché Milano ha bisogno di questo hub”

@cigarcigaymilano
cig arcigay milano

Quest’idea nasce da tre stimoli diversi. Il primo è lo stimolo fattuale: le attività che facciamo oggi sono in una sede totalmente inadeguata. Il secondo stimolo è l’analisi del territorio: Milano ha dei bisogni straordinari che non hanno nemmeno una risposta parziale. Ad esempio non esiste nulla per gli anziani LGBT+(…). Il terno stimolo è quello simbolico: non è pensabile che Milano, che si fregia di essere la città più arcobaleno d’Italia, non abbia un luogo fisico, visibile, raggiungibile, accessibile”. Sono queste le parole di Roberto Muzzetta, avvocato e vice presidente di Arcigay Milano, in merito ai motivi per cui è importante costruire un palazzo arcobaleno nella città meneghina. In più Milano non sarebbe la prima città italiana ad avere un hub per la comunità LGBT+, ci sono già infatti Bologna con il suo Casero e Roma con il Gay Center. Questo significa che Milano si metterebbe al passo con altre città importanti e ufficializzerebbe il suo sentirsi la città italiana più gay-friendly aiutando concretamente la comunità con un nuovo hub dedicato a loro.

# Sarà il Comune a decidere se realizzarlo

Credits: wired.it
palazzo arcobaleno

Il progetto, con i servizi che offrirebbe, andrebbe incontro alla comunità arcobaleno, per questo è già stato appoggiato da alcuni consiglieri comunali, tra cui Monica J. Romano, prima persona transgender eletta al consiglio comunale di Milano. L’obiettivo di alcuni consiglieri è far diventare il progetto realtà, nonostante si parli da anni di creare uno spazio per la comunità LGBT+.

Il nuovo hub è stato presentato ufficialmente lo scorso mercoledì 15: sarà uno spazio polifunzionale, ampio, accogliente e accessibile a tutti. I municipi stanno cercando già di aggiudicarsi la location ma prima di tutto serve un impegno comunale. Quest’anno il progetto appare più realizzabile rispetto agli altri anni, tanto che si spera di costruirlo entro il 2026.

Fonti: wired.it

Continua la lettura con: Sette cose che non sai sul QUARTIERE ARCOBALENO di Milano

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

EDICOLE-SUPERMERCATI: il progetto per salvare 40 edicole di Milano

0
Credits: @quotidiana_net Quotidiana

I chioschetti verdi delle edicole storiche sembravano destinati a scomparire. Con i giornali online e notizie che si leggono e sentono da ogni dove, il rischio di un fallimento dei giornali cartacei sembra molto prossimo. Eppure non è strettamente necessario che le nuove forme di comunicazione debbano far scomparire le tradizionali edicole della città e questo l’ha ben capito Edoardo Scarpellini, che ha trovato un modo per far rinascere e salvare le edicole milanesi.

EDICOLE-SUPERMERCATI: il progetto per salvare 40 edicole di Milano

# Non solo giornali

Credits: @quotidiana_net
Quotidiana

Con 3 milioni di euro investiti, è partito il progetto che potrebbe salvare le edicole milanesi. Edoardo Filippo Scarpellini, ceo di Quotidiana, crede che adibire le edicole ad un’altra funzione, oltre alla classica, sia il modo per rilanciarle. Non più solo giornali, ma anche prodotti della grande distribuzione, temporary store e pubblicità. L’obiettivo di Quotidiana è quello di creare delle piccole strutture a 360 gradi, mantenendo però la loro forma e funzione storica.

Qualche mese fa è comparso il pane fresco nelle edicole e ora arrivano le lasagne, le pastiglie della lavatrice e prodotti di ogni tipo. Come dice il CEO di Quotidiana la grande distribuzione è tornata a guardare con attenzione il concetto di prossimità. Se si considera poi che intorno agli edicolanti e ai loro chioschi c’è un tema di comunità, la svolta è offrire proprio alla comunità prodotti nuovi in luoghi tradizionali.

# La campagna di raccolta fondi per trasformare le edicole

Credits: milanopost.info
Quotidiana

Vendere solamente giornali non permette di trarre il giusto profitto, per questo Quotidiana ha deciso di ampliarsi. Rispettando i limiti di legge, secondo la quale almeno il 51% della superficie espositiva deve essere riservata alla stampa, nelle edicole ora si possono trovare anche altri prodotti. Questo progetto ha richiesto 3 milioni di investimenti, ma si vogliono raccogliere almeno altri 500mila euro. I fondi sono stati raccolti anche grazie alla campagna lanciata su Mamacrowd, specializzata nella equity crowdfunding online, e ai 47 investitori annunciati da Finedi Asset Mangement SpA Società Benefit. Alla campagna di raccolta fondi possono partecipare anche i privati, donando dai 300 euro in su alle edicole che vogliono trasformarsi. Le edicole che più di tutte necessitano di essere cambiate sono quelle nella cerchia dei Navigli.

L’idea di Quotidiana sarà il modo per rilanciare le edicole?

Fonti: agi.it

Continua la lettura con: 🔴 La novità a Milano: PANE FRESCO in EDICOLA. Ecco dove

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le COSE più BELLE da FARE sui Navigli

0
Credits sunshineee.95 IG - Gondola Darsena

I Navigli sono da sempre un luogo di attrazione per milanesi e turisti, ancora di più con la bella stagione. Vediamo le esperienze più belle che si possono fare.

Le COSE più BELLE da FARE sui Navigli

#1 Un tour in battello 

credits: naviglireloading.eu

Una delle esperienze più suggestive da fare sui Navigli è il tour in battello che ogni ora dall’Alzaia Naviglio Grande, per scoprire la città sotto un altro punto di vista e in modo più lento.

#2 Navigare con una gondola veneziana

Credits sunshineee.95 IG – Gondola Darsena

L’alternativa più insolita di navigare i canali è a bordo di una gondola veneziana. Al momento è la prima e unica a Milano, di proprietà della Canottieri San Cristoforo che offre la possibilità di imparare a utilizzarla con delle specifiche lezioni.

#3 L’Aperitivo

Credits valeriananni IG – Aperitivo Navigli

Dalle 17:00 in poi a Milano scatta l’ora dell’aperitivo e i Navigli sono la zona preferita dai milanesi, soprattutto d’estate. Sono decine i locali affacciati sui canali e nelle vie perpendicolari a Ripa di Porta Ticinese dove sorseggiare un ottimo drink in compagnia e degustare stuzzichini o intere portate.

#4 Osservare il tramonto sul Naviglio Grande

Credits: @alfonsoparty IG

Il tramonto sul Naviglio Grande è sicuramente una delle esperienze più suggestive che si possono provare a Milano. Vedere il rosso e il giallo del sole riflettersi sull’acqua insieme alle case colorate che si specchiano 

#5 Scoprire la vecchia Milano tra le vie laterali

Vicolo Lavandai – Alzaia Naviglio Grande 14

Anche le vie laterali al Naviglio Grande meritano una visita. Si possono scoprire cortili di case a ringhiera ancora come erano nella vecchia Milano, dove si possono trovare laboratori di artisti, artigiani e pittori. Il Vicolo dei Lavandai poi è una delle attrazioni più suggestive, lo storico lavatoio dei panni utilizzato fino agli inizi del ‘900.

#6 Godersi la nuova Darsena

IG @vista.darsena

Dove terminano i due Navigli, Grande e Pavese, c’è la rinnovata Darsena di Milano. Un tempo terzo porto cittadino d’Italia, oggi è un luogo dove passeggiare, prendere il sole, fare colazione, aperitivo o mangiare, fare la spesa al Mercato Comunale o prendere lezioni di canoa.

Leggi anche: La “FORESTA GALLEGGIANTE” in DARSENA

#7 Andare alla ricerca del vintage e dell’antiquariato

Il Mercatone dell’antiquariato sui Navigli

Sono molti i mercati e i negozi che vendono vestiti vintage e oggetti d’antiquariato lungo o attorno ai Navigli. Dal Mercatone dell’Antiquariato che si tiene lungo il Naviglio Grande ogni ultima domenica del mese, al Wunder Market, un atelier d’arte dove scoprire creazioni originali o il “mercatino delle pulci” milanese della Fiera di Sinigaglia.

Leggi anche: I 5 migliori MERCATINI AGRICOLI di Milano

#8 Entrare nel bar più piccolo del mondo

Credit: @backdoor42_milano

In Ripa di Porta Ticinese 43 bisogna provare almeno una volta l’esperienza di entrare nel bar più piccolo del mondo, Backdoor 43. Grande solo 4 metri quadrati, ha una capienza di tre persone e si accede bussando o tramite una chiave se si ha prenotato. Il barman accoglie i clienti indossando una maschera di “V per Vendetta” e si può restare all’interno per un massimo di 2 ore.

Leggi anche: I segreti del BAR PIU’ PICCOLO del mondo: a Milano lungo il naviglio

#9 Assaggiare il miglior gelato della città

Credits: scattidigusto.com – Latteneve

Prendere un gelato scegliendo tra alcune delle gelaterie più buone dei Navigli e della città. Tra queste troviamo LatteNeve, Gelateria Orso Bianco, il Negozietto del Gelato e Gelateria Rivareno.

Leggi anche: I 10 GELATI più buoni di MILANO (secondo i milanesi)

#10 Scoprire i contrasti di Corso di Porta Ticinese

Credits conor.adam IG – Ticinese

Un’ultima cosa da fare è scoprire la storia e le curiosità lungo Corso di Porta Ticinese. Da non perdere le Colonne di San Lorenzo con l’antistante Basilica, con i tram che sferragliano sul pavé, oppure la meraviglia del parco delle Basiliche e la deliziosa piazza Sant’Eustorgio.

Spunto: Viaggiamo.it

Continua la lettura con: La fermata del giorno: 10 cose da fare e vedere intorno alla stazione di PORTA ROMANA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I più STILOSI APERITIVI all’APERTO di Milano

0
Credits lady_juliaye IG - Aperitivo Four Season Milano

L’aperitivo è un rito a cui i milanesi non vogliono sottrarsi. C’è solo l’imbarazzo della scelta tra le centinaia di locali che lo propongono. Andiamo alla scoperta di quelli più cool e chic selezionati dal sito specializzato Scatti di Gusto.

I più STILOSI APERITIVI all’APERTO di Milano

#1 Bulgari Hotel, un aperitivo di lusso 

Credits malibucarrie IG – Aperitivo Bulgari

Il Bulgari Hotel, in pieno centro a Milano ma isolato dal caos cittadino, è una delle location più richieste per gli eventi dei brand della moda. Il bar è illuminato dalle ampie vetrate ed è tutto un richiamo al lusso e allo chic. Si possono gustare aperitivi di ottima qualità grazie alla tecnica di miscelazione curata da Patrick Greco e alla scelta delle materie prime. 

Indirizzo: Via Privata Fratelli Gabba, 7

#2 Urban Garden Bar, un ambiente elegante con vista grattacieli

Credits parcnouveau IG – Urban Garden Bar

Urban Garden Bar, all’interno dell’hotel 4 stelle Milano Verticale | UNA Esperienze, è uno dei progetti enogastronomici del tre stelle Michelin Enrico Bartolini. Un’oasi di verde di 1.000 mq con vista sui grattacieli di Porta Nuova e un ambiente elegante alla cui guida c’è lo chef Michele Cobuzzi accompagnato dal barman Luca Ardito.

Indirizzo: Via Carlo de Cristoforis, 6

#3 Clotilde Bistrot di Brera, aperitivo in terrazza su piazza San Marco

Credits: westwing.it – Clotilde Brera

Clotilde Bistrot di Brera ha una terrazza affacciata su Piazza San Marco, nel cuore della Milano più raffinata. La drink list è firmata dal mixologist Filippo Sisti, dove si trovano grandi classici riletti con tocco creativo e originale e alcuni studiati per l’abbinamento con i piatti elaborati da Domenico della Salandra.

Indirizzo: Piazza San Marco, 6

#4 Mag Cafè, un locale anni ’30 sul Naviglio Grande

Mag Cafè

Mag Cafè è un locale anni ’30 sul Naviglio Grande, con un ambiente insolito per la zona. Al suo interno si respira un’atmosfera bohémienne e anacronistica, interrotta dai tavoli all’aperto sul canale. I barman preparano cocktail sorprendenti con materie prime di alta qualità, spezie incluse. Tra i preferiti ci sono il Giappone e il Marinaio.

Indirizzo: Ripa di Porta ticinese, 43

#5 Panino Giusto Malpighi, l’aperitivo nello storico palazzo Liberty in Porta Venezia

Credits milanofoodandmore IG – Panino Giusto Malpighi

Panino Giusto Malpighi, all’interno del bellissimo palazzo Galimberti in stile liberty in zona Porta Venezia, ha lanciato Aperitivo Giusto in collaborazione con Rita Cocktails. I drink sono creati da Edoardo Nono, barman di fama internazionale e titolare di Rita Cocktails, e preparati da Riccardo Tesini.

Indirizzo: via Malpighi, 3

#6 Ceresio 7, l’aperitivo più scenografico della città

credits: www.ceresio7.com

L’aperitivo da Ceresio 7, il locale del brand Dsquared, è il più scenografico della città in uno dei rooftop tra i più amati dai milanesi. Due terrazze con piscina al quarto piano dello storico palazzo Enel e vista unica sulla zona monumentale e sui grattacieli di Porta Nuova. La scelta dei cocktail spazia da quelli classici alle creazioni di Guglielmo Miriello in abbinamento agli ottimi finger food dello chef Elio Sironi.

Indirizzo: via Ceresio, 7

#7 Gud City Life, aperitivo all’ombra delle tre torri

Credits milanoamodomio.it IG – Gud Milano

Gud Citylife è una delle 5 location milanesi di questo format di successo. In questo giardino all’aperto all’ombra delle tre torri la cucina è affidata allo chef e socio Stefano Cerveni, che tra le proposte in pairing ai drink ha un aggiunto un twist asiatico. Una delle novità più gradite sono i bao, i panini soffici cinesi, farciti con combinazioni di ingredienti stagionali. 

Indirizzo: Via Demetrio Stratos, 5

#8 Rita’s Tiki Room, per gli amanti del rum

Credits marco_sorabella IG – Rita’s Tiki Room

Rita’s Tiki Room, sulla Ripa di Porta Ticinese, è un vero e proprio Tiki Bar. Un luogo adatto agli amanti del rum, oltre 200 etichette presenti, con un ambiente fusion e un’atmosfera Tiki con richiami polinesiani e caraibici. Il drink più bevuto è il Painkiller con Navy rum, crema di cocco, arancia, ananas e noce moscata. Ad ogni cocktail vengono abbinati piccoli finger, come focaccine, pinzimonio, patatine.

Indirizzo: Ripa di Porta Ticinese, 69

#9 Pasticceria Clivati, un aperitivo inconsueto tra tradizione e modernità

 
ph. @clivati_1969
ph. @clivati_1969

L’aperitivo in pasticceria è uno dei più curiosi da provare. Da Pasticceria Clivati, un classico e retrò locale all’aperto a Milano in stile anni ’80, viene proposta un’ampia selezione di vini, di birre, di cocktail, anche a base di Vermouth, di cui c’è un’ampia scelta. A guidare l’attività c’è oggi un giovane team che punta a mixare tradizione e modernità.

Indirizzo: Via Coni Zugna, 57

Leggi anche: QUESTE sono le 7 BRIOCHE più BUONE di Milano (secondo Vice)

#10 Four Seasons Milano, aperitivo in un luogo classico e internazionale con drink in carta

Credits lady_juliaye IG – Aperitivo Four Season Milano

L’intramontabile Four Seasons Hotel è un luogo classico, elegante, internazionale e milanese al tempo stesso. Al centro del “Quadrilatero della Moda”, il quartiere più ricco della città, non propone la formula aperitivo ma si può scegliere un drink in carta.

Indirizzo: Via Gesù, 6

Fonte: Scatto di Gusto

Continua la lettura con: Al TRAMONTO sul TETTO del Duomo con APERITIVO e MUSICA: ecco quando e come

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

4 piscine, aree verdi e attività: il NUOVO MULTI SPAZIO SPORTIVO di Milano

0
Credits stefano_o_o_ IG - Piscina Scarioni

Uno dei centri balneari più amati dai milanesi, chiuso da tempo, si prepara a rinascere con dei servizi aggiuntivi per la socialità e lo sport dei cittadini. Ecco come verrà trasformato.

4 piscine, aree verdi e attività: il NUOVO MULTI SPAZIO SPORTIVO di Milano

# Il Centro Balneare Scarioni si prepara ad essere riqualificato

@gbrlferraresi IG – Centro Balnera Scarioni

Si prepara a rinascere il centro balneare Scarioni di via Valfurva, chiuso da tempo, per trasformarsi in centro sportivo multifunzionale. Entro fine anno il Comune di Milano pubblicherà un bando di gara “finalizzato a recepire ulteriori proposte, che prevede il diritto di prelazione a favore del proponente” per poi procedere con un partenariato pubblico privato. Nel frattempo è già stato presentato il project financing. L’investimento previsto è di 17,8 milioni di euro.

Leggi anche: La piscina ABBANDONATA di Niguarda tornerà ad essere utilizzata?

# Come sarà il nuovo centro

Google Maps – Centro balneare Scarioni

Non sarà più solo un centro balneare. Nel progetto di riqualificazione si prevede la demolizione dell’edificio su via Valfurva e di quello ad angolo con via Val Maira, la realizzazione di un edificio di tre piani fuori terra e un piano interrato con funzioni legate al centro sportivo oltre a un parcheggio. L’edificio con affaccio su via Val Maira sarà recuperato con funzioni legate al centro sportivo insieme a spazi polivalenti e a un incubatore di aziende. Per l’edificio parallelo a via Carlo Girola se ne prevede il mantenimento e la manutenzione per adibirlo a spogliatoio o tribuna così come anche l’edificio a sudovest verrà rimesso a nuovo.

# Gli spazi verdi e pedonali saranno rinnovati e verranno realizzate due nuove piscine interne

@stefano_o_o_ IG – Piscina Scarioni

Una delle vasche presenti sarà rimossa, mentre rimarranno due piscine esterne che verranno ristrutturate e ci saranno altre due piscine interne. Gli spazi esterni verranno ridefiniti e quelli a verde ridisegnati. Tutti i cittadini potranno usufruire anche senza abbonamento delle due piscine esterne, dell’ampia zona verde e delle aree pedonali, del parcheggio con pannelli fotovoltaici annesse al centro e delle due piscine interne. Il centro Scarioni prenderà anche in gestione l’edificio multifunzionale adiacente al centro sportivo, che verrà ristrutturato completamente e fungerà da spazio di incontro, collaborazione, integrazione e pratica di particolari discipline sportive.

 

Continua la lettura con: Nuova SEDE del POLITECNICO a Bovisa: il progetto di Renzo Piano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

GIARDINI SUI TETTI : le novità per le “nuove” CASE POPOLARI

0
ph. internews.biz

Un passettino alla volta, anche la vicenda di queste torri si avvia alla soluzione. È partito il bando di riqualificazione, all’insegna della sostenibilità

GIARDINI SUI TETTI : le novità per le “nuove” CASE POPOLARI

# Dall’amianto all’economia circolare e sostenibile

ph. milanosud.it

È stata pubblicata la gara per l’appalto dei lavori di ristrutturazione che riguarda le case ALER di Via Russoli. Una manutenzione straordinaria che si preannuncia imponente, perché coinvolgerà ogni singolo aspetto delle torri a Milano Sud.
Da oltre un decennio gli inquilini delle case popolari a Via Russoli, combattono per la bonifica dell’amianto presente nelle palazzine e la messa in sicurezza, ora ce l’hanno fatta.

Nel progetto per le “nuove” torri di Via Russoli la sostenibilità green è la parola d’ordine: tutto verrà migliorato, utilizzando anche logiche mutuate dall’economia circolare, la sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico.

Leggi anche: Sport, musica e tempo libero: le OPERE che TRASFORMERANNO il quartiere di SANTA GIULIA

# Gli interventi nel dettaglio

ph. internews.biz

La ristrutturazione ambisce anche a creare connessione con il territorio circostante, grazie alla realizzazione di un “cappotto termico” derivante dagli scarti di lavorazione del riso. Una sfida a km. zero, dato che il cereale è prodotto a pochissima distanza dalle palazzine.
Anche finestre e tapparelle verranno sostituite, con dispositivi più attenti alla riduzione di sprechi energetici. Completerà l’efficientamento anche l’ammodernamento della centrale termica.

L’aspetto più curioso è il rivestimento della parete verticale con la pannellatura verde, che ha la doppia funzione: gradevole guarnizione estetica e green, ma anche favorire il comfort termico per tutte le stagioni.

Leggi anche: Il progetto di BOSCO VERTICALE nella PERIFERIA di Milano

# Giardini sui tetti

ph. cosedicasac.om
repertorio

Il verde spunterà anche sui tetti, dove una parte della superficie sarà adibita a giardinetto. Gli interventi sulle coperture sono tutti indirizzati a recuperare spazio pubblico, che verrà impiegato con un unico scopo: la convivialità e la socialità degli inquilini.

La riqualificazione green volge lo sguardo agli inquilini, con il preciso scopo di migliorarne la qualità della vita, la prima in Italia a svilupparsi in queste direzioni multidisciplinari.
Concetti che secondo Mario Sala, presidente di ALER Milano, “saranno sempre più adottati in futuro, a fronte della crisi energetica. […] Un’inversione di rotta radicale che dobbiamo incominciare ad affrontare seriamente, anche modificando il modo di concepire la ristrutturazione dei nostri edifici“.
Gli fa eco l’Assessore comunale Mattinzoli, il quale sottolinea come “Il deterioramento degli edifici porta con sé il deterioramento sociale“. Nei 177 appartamenti del complesso in Via Russoli tale pericolo è, al momento, scongiurato.

Leggi anche: Il NUOVO LOOK del POLICLINICO con suite e giardini sui tetti

# Bonus 110%

ph. Michael Gaida da Pixabay

Regione Lombardia e ALER sono fiere di essere, forse, le uniche in tutta Italia ad affrontare con serietà il tema del super bonus. Domenico Ippolito, DG di ALER, ha sottolineato come la proproga del bonus 110% sia stata cercata e ottenuta dalla politica lombarda.
Grazie a questa strategia “alcuni cantieri sono già aperti, altri in corso e altri ancora che stanno per partire“.

Come quello di Via Russoli che, dopo le istanze portate avanti dal comitato inquilini, promette di mettere una data di inizio cantiere del bosco verticale di periferia, che sia anche la fine di ogni vicenda passata

Continua la lettura con: C’è vita a Milano SUD: le attrazioni che troviamo oggi e quelle che troveremo in futuro nella metà “meno nobile” di Milano

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Fermata del giorno: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di MONUMENTALE

0
ph. Mitomorrow.it

Milano. Una delle poche metropoli europee ad avere un grande cimitero nel cuore della città. Ma a Milano non si tratta di un normale cimitero ma di un vero e proprio museo a cielo aperto che celebra i milanesi del passato. Ma attorno alla stazione Monumentale della M5 non c’è solo il cimitero…

Fermata del giorno: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di MONUMENTALE

# Murale Fraintesa – “L’unico viaggio impossibile è quello che decidi di non iniziare”

ph. Mitomorrow.it

In Piazzale Cimitero Monumentale 8 nel 2021 è stato inaugurato un murales dedicato ad una conosciuta travel bloggler, Francesca Barbieri – in arte Fraintesa – scomparsa per un tumore al seno. Che si conosca bene la sua Storia o no, passare davanti questo murales fa commuovere e riflettere chiunque.

# Ceresio 7, la terrazza con piscina panoramica

credits: www.ceresio7.com

Ceresio 7 è una terrazza panoramica che prende il nome dalla via e dal numero civico in cui è posto. Cocktail e piatti di cucina italiana contemporanea sono serviti a pochissimi centimetri da piscine a sfioro e davanti ad una bellissima vista sulla città.

# Piazza Compasso d’Oro, Premio internazionale di design

Si tratta di una piazza verde ad uso pubblico tra via Ceresio e piazzale Cimitero Monumentale, costruita in occasione della realizzazione della nuova sede dell’Associazione per il disegno industriale (ADI), situata nel palazzo in stile liberty che si affaccia sulla piazza. Fontane e alberi ancora in crescita sono protagonisti.

# ADI Design Museum

Si trova nel sopranominato edificio in stile liberty risalente agni anni 30 e utilizzato, ai tempi, sia come impianto di distribuzione di energia elettrica sia come deposito di tram a cavallo (da qui il nome dell’edificio “Tram a Cavallo”).

“ADI Design Museum nasce attorno all’intero repertorio di progetti appartenenti alla Collezione storica del premio Compasso d’Oro, premio nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti per valorizzare la qualità del design made in Italy, è oggi il più antico e istituzionale riconoscimento del settore a livello mondiale”

# Hanoi, il ristorante vietnamita

https://www.thefork.it

In Piazzale Antonio Baiamonti n. 5 si trova questo ristorante vietnamita, dove poter conoscere e gustare la cucina tradizionale di questo paese. Il ristorante è molto semplice ma caratteristico.

# Sbunda, i panini di Calabria

Credits FB @Sbunda

In Piazza Antonio Baiamonti1 si trova questa paninoteca che prepara dei panini alla calabrese: ingredienti come cipolla rossa, ‘nduja, soppressata, capicollo e butirro sono protagonisti in questo fast food calabrese.

# Bulk Mixology Food Bar

https://flawless.life

Il Bulk si trova in via Fioravanti 4 ed è il luogo ideale dove godersi un brunch, un pranzo e un aperitivo a base di “Gian Tonic” e altri cocktail d’autore. Elegante ma informale e cozy, il Bulk si trova all’interno dell’Hotel Viu, ma è completamente indipendente.

# Il Cimitero e la tomba di Manzoni

https://monumentale.comune.milano.it/

Forse un po’ scontato ma se ci si trova in questa zona non si può non visitare il Cimitero Monumentale e in particolare la tomba di Alessandro Manzoni, uno dei milanesi più famosi. L’intero cimitero è una vera a propria città piena di dettagli artistici che rapiscono lo sguardo.

# The Wall of Kindness – «Se non ne hai bisogno, lascialo. Se ne hai bisogno, prendilo»

https://milano.repubblica.it/

Questo fenomeno di carità per i senzatetto che prese il via in Iran nell’inverno a cavallo tra il 2015 e il 2016 è arrivato anche a Milano da qualche anno. Si tratta letteralmente di un muro presso cui vengono appesi e lasciati indumenti da coloro che non ne hanno più bisogno, cosicché coloro che ne hanno necessità ne possano usufruire. Il muro si trova in via Luigi Nono 7.

# Statua e fontana San Antonio da Padova

https://www.facebook.com/MILANO.sparita.e.da.ricordare

All’esterno del Santuario di Sant’Antonio di Padova, collocato tra via Carlo Farini e via Piero Maroncelli si trova questa fontana con statua annessa di San Antonio da Padova. La fontana è stata anche teatro di un fatto di cronaca: Franco Verga, deputato della Democrazia Cristiana, venne trovato senza vita il 28 agosto 1975 adagiato nella fontana di fronte alla Basilica di Sant’Antonio, apparentemente annegato in circa 30 cm d’acqua.

Continua la lettura con: Le altre fermate del giorno

ALICE COLAPIETRA

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

CALA VIOLINA, la splendida spiaggia “sonora” (ma riservata solo a pochi “eletti”)

2
Credits tommasoghelarducci IG - Cala Violina

Questa caletta è un piccolo gioiello naturale del nostro Paese, ma è riservata solo a pochi eletti ogni giorno. Il suo nome cela inoltre una caratteristica che la rende davvero unica. Ecco dove si trova e perché è così speciale.

CALA VIOLINA, la splendida spiaggia “sonora” (ma riservata solo a pochi “eletti”)

# Cala Violina, la perla della Maremma

Credits ilceko40 IG – Cala Violina

Immersa all’interno della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino dove la natura è selvaggia e rigogliosa, Cala Violina è una tra le spiagge più belle d’Italia, una perla della Maremma.

andretonz IG – Cala Violina

Una piccola caletta che non ha eguali in Italia. La sabbia finissima, l’acqua limpida del Mar Tirreno e la rigogliosa macchia mediterranea che la circondano regalano ai turisti un panorama paradisiaco.

Leggi anche: L’incredibile SPIAGGIA dei CRISTALLI a 2 ore da Milano

# A pagamento e a numero chiuso

salutidallatoscana IG – Accesso a Cala Violina

Questo lembo di spiaggia racchiuso tra due promontori è però solo per pochi: l’accesso è limitato a 700 persone al giorno, per preservare il paesaggio, e per entrarvi si deve prenotare e pagare la cifra simbolica di 1 euro. Inoltre si può raggiungere solo a piedi o in bicicletta e al suo interno non ci sono stabilimenti balneari, ma solamente un chioschetto con tavoli da pic-nic poco prima di arrivarci.

Leggi anche: Le 7+1 SPIAGGE LIBERE più BELLE d’Italia

 # Perché si chiama così

Credits tommasoghelarducci IG – Cala Violina

Il nome Cala Violina nasconde un particolare che caratterizza solo un centinaio di spiagge nel mondo: è una spiaggia sonora. Un fenomeno antico, raccontato già da Marco Polo, è che è reso possibile dai minuscoli granelli di quarzo che compongono la battigia e che quando vengono calpestati suonano una melodia. 

 

Continua la lettura con: Le 5 SPIAGGE più BELLE d’Italia dove andare quest’estate (secondo gli inglesi)

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Nuova SEDE del POLITECNICO a Bovisa: il progetto di Renzo Piano

0
Credits: domusweb.it nuovo campus Politecnico

Innovazione e benessere faranno da padroni nella sede del nuovo campus del Politecnico di Milano. Il progetto di Renzo Piano per l’ampliamento del Polimi è stato presentato qualche tempo fa, ma vediamo più nel dettaglio cosa si vuole fare.

Nuova SEDE del POLITECNICO a Bovisa: il progetto di Renzo Piano

# Innovazione e benessere per il nuovo campus

Credits: milano.corriere.it
Nuovo campus Bovisa

Il nuovo campus Bovisa sarà realizzato nell’area degli ex-gasometri e del parco la Goccia. È Renzo Piano a firmare il progetto e per questo ci si aspetta grandi cose. In collaborazione con il paesaggista Andrea Kipar, Piano vuole realizzare due poli dai concept differenti: uno dedicato all’innovazione dove potranno risiedere circa 200 start up e uno dedicato al benessere e allo sport. Saranno due poli come due solo i gasometri.

Nel progetto non mancheranno aree verdi, il nuovo campus non ostacolerà infatti la natura green che si vuole dare all’area. Il parco della Goccia con i suoi 16,5 ettari di alberi, dopo la chiusura del sito di stoccaggio del gas dell’Union de Gaz, diventerà un grande parco pubblico e, quindi, lo stesso nuovo campus del Politecnico conserverà quest’attenzione al verde.

# 1000 alberi per un nuovo polmone verde

Il nuovo, il vecchio e la natura dovranno convivere in un progetto che, se vincente, darà nuova vita all’area. Nei giorni scorsi è stato annunciato anche il progetto per una sede nell’area della Goccia della “Fondazione per il futuro delle città” dell’architetto Stefano Boeri. Considerando inoltre il piano ForestaMI, nel realizzare il nuovo campus della Bovisa, il Politecnico dovrà stare particolarmente attento al verde. Saranno piantati circa 1000 alberi che si uniranno ai 2000 cresciuti spontaneamente e insieme creeranno un polmone verde in zona Bovisa.

# 100 milioni di euro per il nuovo campus Bovisa

Credits: domusweb.it
nuovo campus Politecnico

Coinvolgendo quindi due dei più grandi architetti italiani dei nostri tempi, la Bovisa avrà un nuovo volto. A fine maggio il rettore del Politecnico Ferruccio Resta ha incontrato Renzo Piano per fare un sopralluogo dettagliato. Sempre durante la giornata di incontri, ai due sopra si sono uniti l’architetto Stefano Boeri e il paesaggista Andreas Kiparl.

Per ora c’è massimo riserbo riguardo il progetto firmato da Piano, si sa solo che nel nuovo campus Bovisa ci saranno due poli e tanto verde. Non resta che attendere maggiori dettagli e capire come diventerà il campus del Politecnico che già ospita 20mila studenti e 5 dei 12 dipartimenti dell’Ateneo. Per ora si parla comunque di investimenti dal valore complessivo di 100 milioni di euro.

Fonti: domusweb.it

Continua la lettura con: I 3 CAMPUS UNIVERSITARI che rivoluzionano Milano

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Alla scoperta della “PICCOLA FRANCIA”, il PARADISO della BOLLA a un’ora da Milano

0
Credits: @prolocoerbusco Erbusco

A Milano, il prossimo lunedì 20 giugno, è in arrivo un evento itinerante della recente tradizione dei Festival Franciacorta. Inserito per la prima volta nel palinsesto degli eventi di Milano Moda Uomo, la manifestazione si terrà dalle 16.00 alle 21.30, nella magica cornice del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, con un grande banco d’assaggio di 44 Cantine in degustazione e due seminari di approfondimento. Scopo dell’evento è, neanche a dirlo, quello di promuovere vini e territori che possono fregiarsi di un nome dall’origine controllata e garantita (DOCG). Prendiamo dunque virtualmente l’auto e andiamo a visitare questo splendido territorio, poco noto, della nostra Lombardia.

Alla scoperta della “PICCOLA FRANCIA”, il PARADISO della BOLLA a un’ora da Milano

# Franciacorta: l’origine del nome

Credits decanter IG – Franciacorta

I confini della zona, non così estesa, sono ben definiti dalla zona collinare compresa tra Brescia e l’estremità meridionale del lago d’Iseo, di cui fanno parte circa 20 comuni. Quello che resta da capire invece è l’etimologia del nome, argomento discusso da molti studiosi, ma ancora privo di una soluzione definitiva. Franciacorta, secondo la versione più accreditata, potrebbe derivare da “Corte Franca”.

Queste terre intorno alla fine del 1200 erano infatti proprietà vitivinicola ecclesiastica e i monaci in cambio del duro lavoro in vigna godevano dell’esenzione dei tributi imperiali richiesti altrove. Alle corti franche, quindi, non era richiesto alcun dazio per il trasporto delle merci in altri stati. C’è poi anche la leggenda che fa derivare il toponimo da una “piccola Francia” di Carlo Magno, ma sembra quasi un’opzione imposta, un po’ come l’origine della parmigiana che viene di tanto in tanto associata a Parma, senza alcun fondamento.

# Il centro commerciale le porte franche

Credits: tripadvisor

Appena usciti dall’autostrada ci troviamo davanti questo complesso monumentale i cui parcheggi sotterranei sono impressionanti, specie se visti durante un festivo di inopinata chiusura. Sappiamo che tutti i giovani delle periferie passano sabati pomeriggio tutti uguali, in giro per i centri commerciali, a guardare le vetrine, le ragazze e i ragazzi, per cui nemmeno noi ci vogliamo sottrarre al fascino delle cattedrali nel deserto, che hanno così tanto segnato, nel bene e nel male, i nostri tempi. Non può mancare il cinema, né l’aria giochi spaziale, in questa finta fortezza medievale, ma il motivo per cui ci fermiamo è quello di cominciare a intravedere il territorio dalla lista di suoi prodotti in offerta nei negozi del complesso, un po’ come quando atterriamo in un aeroporto ed entriamo nelle boutique di souvenirs per immaginarci cosa ci aspetta. Le bottiglie impilate cominciano a raccontarci la loro storia, rendendoci ancora più curiosi…

# Erbusco, il punto di partenza per il viaggio tra le cantine

Credits: @prolocoerbusco
Erbusco

Siamo già, di fatto, nell’area della cittadina più importante di tutta la Franciacorta, quella che sorge sulle pendici collinari di un territorio che conserva tuttora una quota importante di bosco. Le stradine ripide del piccolo centro portano tutte a qualche villa o cantina dedicata alle bollicine, ma ci sono anche monumenti da apprezzare, in un contesto così curato da poter sembrare, a tratti, persino un parco tematico. Il grazioso nucleo antico si sviluppa intorno al castello, eretto nel 1300 nei burrascosi anni di lotta tra guelfi e ghibellini. Il profilo di Erbusco (che si può notare anche dall’autostrada, appena prima dell’uscita Rovato) è però ancora più fortemente connotato dall’imponente costruzione in stile palladiano di Villa Lechi, con pianta a U e un corpo centrale caratterizzato da una loggia con balaustra ad affacciarsi su un giardino all’italiana. Considerate la località come punto di partenza, bevetevi un caffè e cominciate a telefonare per prenotarvi le visite alle cantine, se siete venuti in un giorno feriale. Altrimenti non troverete posto, che ve lo dico a fare?

# Le cantine più conosciute

Credits: @the_wine_doctor_italy
Ca’ del Bosco

Siete pronti a scoprire l’unico vino a essere prodotto esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia? In Franciacorta vivrete un’esperienza unica visitando le cantine storiche, alla pari di un viaggio nella storia delle famiglie che hanno saputo dare un seguito alle tradizioni dei loro antenati. Evidentemente, adesso, selezionare solo alcuni nomi risulterebbe poco professionale, per chi non le ha potute giudicare tutte. Per cui citiamo Barone Pizzini, il primo ad aver prodotto una bolla biologica, oppure Bersi Sellini che vi farà assaggiare il vino bendati e naturalmente Ca’ del Bosco con la sua tenuta con pista di atterraggio elicotteri a cui si accede varcando un cancello in bronzo firmato da Arnaldo Pomodoro. Ferghettina vi accompagnerà attraverso la fermentazione dei mosti e la “presa di spuma” fino all’imbottigliamento e alla sboccatura del vino finito nelle iconiche bottiglie a base quadrata, Contadi Castaldi saprà regalarvi un panorama incredibile sul paesaggio unico della Franciacorta dalla vecchia torre della sua fornace, mentre Fratelli Berlucchi vi spiegherà la targhettizzazione dei suoi prodotti tra classici, preziosi ed esclusivi. Formaggio e bollicine sono l’accoppiata perfetta delle degustazioni a fine tour, in questa zona. Scegliete almeno tre cantine alternando magari visite e degustazioni, altrimenti sarete venuti per niente. L’amico astemio che vedete una volta all’anno potrebbe farvi comodo, in questa occasione.

# Corte Franca e le quattro frazioni

Credits: @andy7bianca
Corte Franca

Poi c’è questa incredibile località nata nel 1928 dalla fusione delle frazioni di Borgonato, Colombaro, Nigoline e Timoline. La sede comunale è stata a Nigoline fino agli anni novanta, quando è stata trasferita a Timoline, secondo il mantra di una politica che al livello più basso sa ancora concedere qualche libertà minima. Ma attraversare i campi e le colline di collegamento tra le quattro frazioni originarie è emozione pura di scoperta del territorio: per chi ama il trekking, c’è la bella passeggiata al Monte Alto, con numerosi sentieri convergenti al punto comune della Scala Santa, struttura naturale formata da sassi, 50 metri di un percorso atto a depurare lo spirito del “viaggiatore”.

Se all’attività fisica preferite l’arte, potrete fermarvi ad ammirare il maestoso Palazzo Torri, splendida villa nobiliare seicentesca che la famiglia residente trasformò in un “cenacolo culturale” frequentato da ospiti illustri, come Carducci e Fogazzaro. Se non siete invitati qui a nozze, o per una cena di gala, dovrete prenotare una visita per ammirare gli splendidi interni. Niente da fare? Allora passate dallo stadio per vedere l’allenamento della squadra femminile, orgoglio locale, che gioca in una splendida serie B.

# Le Torbiere del Sebino

Credits: @mely_travellinglover
Torbiere del Sebino

Ai limiti settentrionali della Franciacorta, che coincidono con l’estremità meridionale del lago d’Iseo, c’è un luogo magico dove l’incontro tra acqua e terra dà vita a una zona di grande interesse naturalistico tutelata dalla Regione Lombardia: le Torbiere del Sebino, riserva naturale dai colori mozzafiato, se avete la fortuna di non visitarle sotto un cielo plumbeo. Si estendono per circa 360 ettari come un territorio acquitrinoso e paludoso, con canneti e specchi d’acqua, in alcuni punti attraversati da iconici pontili in legno, perfettamente inseriti nel panorama circostante formato da campi coltivati, abitazioni e strade della Franciacorta. La flora è influenzata dalla profondità dell’acqua, ma le Torbiere offrono numerosi punti di osservazione soprattutto per gli appassionati di birdwatching: armati di macchina fotografica e binocolo potrete osservare l’avifauna presente, tra cui l’airone rosso, il falco di palude, il nibbio bruno, il tarabuso, per scoprire il modo di comportarsi di questi esemplari e ammirare la bellezza dei loro colori.

Le Torbiere del Sebino sono aperte tutti i giorni dell’anno dall’alba al tramonto. Vi si accede per tre ingressi principali, uno a Iseo, uno a Provaglio e uno a Corte Franca: presso ognuno è collocato un erogatore automatico per l’acquisto del ticket, al prezzo di 1 euro. Che dite, ne può valere la pena?

Continua la lettura con: I 5 VINI LOMBARDI più amati dai grandi sommelier

LORENZO ZUCCHI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La denuncia: la Milano che raccontano? Ormai ESISTE SOLO NELLE BROCHURE

0
credit: Instagram @umb.o

Una denuncia pubblicata sul sito di Fondazione Feltrinelli, basata sull’analisi di documenti e report pregressi o attuali, fa a pezzi la narrazione dominante. Esisterebbero due Milano molto diverse tra loro: quella che racconta sé stessa agli altri e quella che emerge dagli studi. Vediamo lo studio del dott. Lucarelli. 

La denuncia: la Milano che raccontano? Ormai ESISTE SOLO NELLE BROCHURE

# I parametri dello studio/denuncia

tommaso picone da Pixabay

Il Dott. Stefano Lucarelli, professore Associato di Politica Economica presso il Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università degli Studi di Bergamo, compila una denuncia shock.
Autore nel 2022 di un caso-studio su Milano, il professor Lucarelli si basa sui report dell’Osservatorio Milano e una vasta letteratura edita a partire dagli ultimi 5 anni.

Le prestazioni del capoluogo lombardo sono comparate, a livello internazionale, con quelle mostrate da Lione, Barcellona, Monaco e Stoccarda, considerate dallo stesso Osservatorio Milano, rilevanti per l’esercizio comparativo.
Sono state analizzate le capacità di attrarre investimenti esteri, impiego di capitali per ricerca e sviluppo sul territorio, l’integrazione dei giovani nel mondo del lavoro e le politiche territoriali. Vediamo quali sono i risultati. 

Leggi anche: I 7 MOTIVI perché Milano NON si può considerare una METROPOLI INTERNAZIONALE

# Milano ultima per ricerca e sviluppo

Credits: B_Me, via Pixabay

I risultati dell’analisi compiuta dal Dott. Lucarelli sono impietosi.
Tra le 5 città Milano è, ad esempio, ultima per investimento procapite in ricerca e sviluppo.
500 Euro /anno, contro gli 800 di Lione, i 1.400 di Monaco e il mostruoso quadruplo di Stoccarda, con 2.000 Euro.

Milano è sull’ultimo gradino del podio se si analizzano il numero di ricercatori attivi sul totale degli occupati e una percentuale di popolazione tra i 30 e i 34 anni in possesso di istruzione terziaria giudicata troppo piccola. Triste primato se si guarda alla percentuale degli occupati nei settori scientifico-tecnologici con istruzione terziaria rispetto alla popolazione.

Leggi anche: BOOM dei PREZZI delle CASE nell’HINTERLAND di Milano: a quanto è arrivato il mq e qual è il paese più caro?

# Un solo primato: Top immobiliare, ma…

Credits: fototommy via Pixabay

Milano si aggiudica un solo primato, rispetto alle sue “gemelle”: Top score nell’indice di investimenti esteri nel comparto immobiliare.
La narrativa dominante, partendo da questo risultato, mostra una città in grado di sfruttare la crescita del settore per affrontare le proprie debolezze. Lo studio del Prof. Lucarelli, invece, smonta l’entusiasmo, domandandosi se non sia un po’ autoreferenziale.

Il modello Milano di sviluppo ha infatti un impatto sul mercato immobiliare, che ha prodotto rialzi dei prezzi delle case e dei canoni di locazione.
Il risultato? Oltre alla città, cresce il divario tra la qualità della vita degli abitanti dei vari quartieri.

Leggi anche: I segreti del RIOCONTRA, il gergo della Milano di periferia

# Insostenibilità economica fuori dalla circonvallazione

circonvallazione
circonvallazione

Nello studio Lucarelli, Milano è stata suddivisa in 35 zone, dopodiché analizzato il campione di una famiglia monoreddito composta da 2 adulti, senza figli, in affitto in un bilocale.
La bellezza di 22 zone su 35 sono caratterizzate da una situazione di insostenibilità economica, di cui 18 molto seria. Questi ultimi riguardano tutti quartieri che si trovano oltre la circonvallazione.

La penalizzazione economica sta spingendo queste famiglie sempre più fuori Milano, tanto che il 49% della popolazione attiva lavorativa, vive fuori dal territorio cittadino.
I lavoratori si spostano nei comuni di fascia I e II, denotando il calo demografico di Milano a scapito dell’hinterland e gravando sulla mobilità inquinante.

Leggi anche: IMMOBILIARE di PREGIO: la RISCOSSA delle zone oltre la CIRCONVALLA

# Nel “modello Milano” nemmeno un accenno

Di queste precise contraddizioni, che sembrano rilevanti ai fini degli studi considerati, la narrazione del “modello Milano” non fa il benché minimo accenno.
Sul banco degli imputati il Piano di Governo del Territorio, o PGT, riconosciuto impreparato a fronteggiare la fuga verso i comuni di fascia I e II e, pertanto, “incapace di costruire un saldo, competitivo e coeso tessuto economico-sociale”.

La raccomandazione di Lucarelli e Fondazione Feltrinelli è quella di dare attuazione alle strategie già individuate dal PGT milanese, che è lo strumento principale per la pianificazione urbanistica a livello comunale.
Smettere di guardare solo ai pregi dell’internazionalizzazione di Milano e finlamente affrontare tutte le criticità che l’attuale modello di sviluppo sta creando. Guardare poi alla Grande Milano, senza circoscrivere lo sguardo ai soli confini comunali, perché sta diventando miopia confinata dentro i bastioni, relegando le periferie a concetti astratti.
Oppure il “modello Milano” continuerà a produrre “risultati diversi da quelli riconosciuti pubblicamente dall’amministrazione”

Fonte: Fondazione Feltrinelli

Continua la lettura con: MILANO NON è una città per GIOVANI: tra le peggiori dove vivere in Italia per gli under 35

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

DOVE si MANGIA MEGLIO a Milano?

0
Credits trattorialatrebia IG - Trattoria de la Trebia

In un recente sondaggio abbiamo posto questa domanda ai milanesi: “Dove si mangia meglio a Milano?”. Questi sono i ristoranti preferiti dai milanesi.

DOVE si MANGIA MEGLIO a Milano?

# Premiata Trattoria Arlati dal 1936, il ristorante della vecchia Milano con opere d’arte originali alle pareti

Credits simi1175 IG – Premiata Trattoria Arlati

La Premiata Trattoria Arlati, presente in città dal 1936 e gestito sempre dalla stessa famiglia, è il classico ristorante di cucina milanese. Le quattro sale del locale sono arricchite da numerose opere d’arte, ognuna molto particolare. Oltre all’ottimo cibo e all’atmosfera famigliare, il ristorante propone anche una carta dei vini composta da celebri etichette nazionali ma anche squisiti prodotti di piccole aziende.

Indirizzo: Via Alberto Nota, 47

Leggi anche: 15+1 RISTORANTI nel cuore dei milanesi

# Osteria dei Binari, il locale nato da una scommessa 

@osteriadeibinari IG

Osteria dei Binari si trova a pochi passi dalla stazione di Porta Genova e pare sia nata da una scommessa. Un vecchio angolo di Milano che è cresciuto insieme alla metropoli e parla ancora meneghino e dove la cucina tipica milanese e un gran giardino interno sono perfetti per una cena in compagnia.

Indirizzo: Via Tortona, 1

# Osteria dell’Acquabella, la versione moderna della trattoria milanese con cucina tipica lombarda

Credits osteria_acquabella IG – Osteria Acquabella

Osteria dell’Acquabella è una versione moderna della trattoria milanese, con arredo di legni chiari e una interessante carte dei vini. La cucina è quella tipica lombarda, dall’ossobuco con risotto alla milanese, alla cotoletta alla milanese fino alla punta di vitello al forno. In zona Porta Romana. 

Indirizzo: via San Rocco, 11

Leggi anche: Le 7 migliori COTOLETTE di Milano (mappe e recensioni)

# Trattoria del Nuovo Macello, la più tradizionale fra le trattorie milanesi

credits: trattoriadelnuovomacello.it

La più tradizionale fra le trattorie milanesi, ambiente minimal, giunta alla terza generazione e a due passi dai mercati agroalimentari all’ingrosso del gruppoSogemi, periferia Sud-Est della città. La cotoletta alla milanese è il piatto di punta del locale.

Indirizzo: via Cesare Lombroso, 20

# Taverna Calabiana, per gli amanti della carne alla griglia e della cucina del nord-ovest d’Italia

Credits marco.borioli.cevibi IG – Taverna Calabiana

Taverna Calabiana, a due passi dal futuro quartiere “Scalo Romana” che ospiterà il villaggio olimpico nel 2026, è una tappa obbligata per gli amanti della carne alla griglia. Oltre ai piatti tipici della cucina nord-occidentale italiana come la cassoeula e il minestrone fresco alla genovese, il vero piatto forte è infatti la costata di Angus cotta sulla griglia e nel forno della pizza. 

Indirizzo: via Arcivescovo Calabiana, 3

# Trattoria San Filippo Neri, con un ambiente tipico dei bar-trattoria di una volta

trattoriasanfilipponeri IG

La Trattoria San Filippo Neri, a nord della città, propone la tradizionale cucina milanese. L’ambiente è tipico dei bar-trattoria di una volta, aperta da oltre 30 anni, con prezzi buoni e porzioni abbondanti. C’è un’ampia la selezione dei piatti, dalla carne al pesce, mentre i vini sono dell’azienda Bardoneschi, dell’Oltrepò Pavese.

Indirizzo: viale Monza, 220

Leggi anche: 10 LOCALI a Milano dove si MANGIA BENE, SPENDENDO POCO

# Trattoria de la Trebia, specialità carne alla brace in Porta Romana

Credits trattorialatrebia IG – Trattoria de la Trebia

La Trattoria De La Trebia nasce nel 1981 dalla creatività e dalla passione per la ristorazione di Carmine e Maria e ancora oggi la gestione è rimasta la stessa. Il punto di forza è infatti i segreti di una cucina a conduzione famigliare. La specialità è la carne alla brace, dalla carne di scottona bavarese alla fiorentina, per finire con dorata e croccante costoletta di vitello alla milanese.

Indirizzo: Via Trebbia, 32

Continua la lettura con: I 10 GELATI più buoni di MILANO (secondo i milanesi)

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Dall’EX-ALFA alla FORESTA URBANA: come sarà TRASFORMATO il versante NORD OVEST di Milano

0
Credits lmblog.it - Progetto Ex-Alfa Romeo

Dopo la realizzazione del mall commerciale “Il Centro” l’ex-area industriale dell’Alfa Romeo ad Arese prosegue nella progettazione della riqualificazione delle zone rimaste ancora da trasformare. Vediamo quale sarà il futuro della zona a nord-ovest di Milano.

Dall’EX-ALFA alla FORESTA URBANA: come sarà TRASFORMATO il versante NORD OVEST di Milano

# Sbloccati 4 nuovi ambiti di trasformazione sull’area dell’ex-fabbrica di automobili milanese

Credits lmblog.it – Ambiti di intervento

Con le proposte di varianti urbanistiche presentate dai comuni di Lainate, Arese e Garbagnate, all’interno dell’Atto Integrativo all’Accordo di Programma per la riqualificazione e reindustrializzazione dall’ex stabilimento Alfa Romeo, si sbloccano 4 ambiti di trasformazione dell’area ai margini del nord-ovest di Milano.

La superficie complessiva ammonta a circa 690.000 mq e per ogni ambito sono previste le seguenti destinazioni d’uso delle aree con una superficie lorda di Pavimento prevista in 260.000 mq oltre a 40.000 mq per funzioni di interesse generale: impianti sportivi e spazi funzionali alle attività delle organizzazioni sportive, spazi espositivi, strutture sanitarie, strutture di ricerca e sviluppo, educative e formative e di residenzialità scolastica e universitaria. Gli spazi commerciali saranno per circa il 50% destinati alle grandi strutture di vendita.

# Ambito 1: la “Foresta urbana” con sport quale elemento cardine 

Credits lmblog.it – Foresta urbana

Al posto del grande posteggio auto realizzato per Expo 2015 ci sarà “Foresta Urbana”,  con un mix di funzioni che si integrerà con parchi, giardini, specchi d’acqua, piazze e percorsi pedonali e ciclabili. Si prevede un nuovo modello di sviluppo in cui la rigenerazione urbana è affidata sia ad interventi privati sia alla progettazione di attrezzature e infrastrutture collettive che promuovano innovazione e sostenibilità ambientale.

L’elemento attorno a cui ruoterà la riqualificazione di questo ambito è lo sport, dove alle tradizionali attività del terziario e del commercio, saranno affiancati spazi per attività sportive, luoghi per la cultura e la formazione oltre a residenze universitarie.

# Ambito 2: automotive e innovazione

Credits lmblog.it – Ambito 2

Nell’ambito 2 è previsto lo sviluppo di attività produttive legate al settore dell’automotive oltre a una quota di funzione commerciale di ampliamento de “Il Centro”. La porzione di un edificio già presente verrà riservata alla promozione e sviluppo di attività legate al settore dell’innovazione.

# Ambito 3: “Saper Fare”, con mix funzionale di attività artigianali insieme ad altre legate allo svago e al benessere della persona

Credits nujna_ya IG – TopGolf

Nell’ambito 3 si concentrerà il “saper fare”. In sostituzione degli edifici industriali esistenti ci sarà spazio per un nuovo mix funzionale di attività capaci di generare nuove dinamiche legate allo svago e al benessere della persona: attività artigianali di servizio, spazi commerciali per il fai da te e il bricolage, intrattenimento e sport con Topgolf. Questo sarà un campo molto più pic­colo del classico campo da golf, circa 5 ettari, che non verrà calpestato dai giocatori ma dove pal­line dotate di microchip vengono lanciate direttamente da una lounge, comoda e dotata di tutti i comfort. Si dovranno colpire dei bersagli a settori concentrici.

# Ambito 4: riqualificazione Edificio Gardella con nuove funzioni in linea con la sua vocazione d’uso originaria

Credits giorgio_sivocci IG – Palazzo Gardella

L’ambito 4 coincide con l’Edifico Gardella, l’unica testimonianza rimasta oggi dell’ex fabbrica di automobili dell’Alfa Romeo. Nel progetto ne è previsto il recupero e valorizzazione nel rispetto dei suoi caratteri architettonici storici con l’inserimento di nuove funzioni in linea con la sua vocazione d’uso originaria. In prevalenza ci saranno attività terziarie-direzionali e/o ricettive supportate da spazi artigianali di servizio e di piccolo commercio.

Fonte: LmBlog

Continua la lettura con: San Siro: 12 PROGETTI per rilanciare il QUARTIERE GREEN di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I SILOS di SERIATE: DORMIRE vicino a Milano sentendosi dei CHICCHI di GRANO

0
Credits myvacationpants IG - B&B I silos

Tra le strutture più fantasiose e strane nel mondo in cui passare una o più notti a dormire questa in provincia di Bergamo merita una menzione d’onore. Vediamo come è fatta e quali servizi offre.

I SILOS di SERIATE: DORMIRE vicino a Milano sentendosi dei CHICCHI di GRANO

# Due granai abbandonati trasformati in B&B per “sentirsi come un chicco di grano”

Credits myvacationpants IG – B&B I silos

Nel mondo sono tante le strutture bizzarre e strane dove dormire, sugli alberi, in mezzo alla neve, in una caverna, dentro un’alveare, in una stazione oppure sospesi in una bolla, ma solo questa può far vivere un’emozione unica: sentirsi come un chicco di grano. A Seriate in provincia di Bergamo, esistono infatti due torri gialle, realizzate nel 1950 per uso agricolo come enormi contenitori di granaglie, recuperate grazie alla fantasia di un architetto bergamasco e trasformate in un originale B&B

Leggi anche: L’Hotel FUNGO, l’ALBERO GIGANTE e il LETTO VOLANTE: i RESORT più STRAVAGANTI del mondo

# Un giardino di 3.000 mq e wifi gratis

Credits bandb-i-silos.wixsite.com – Camera matrimoniale

La struttura ospita 4 camere da letto di 25 mq con bagno privato all’interno e mette a disposizione la connessione wi-fi gratuita, un parcheggio esterno e un giardino di 3.000 mq con tavoli, sedie e sdraio per godersi il soggiorno all’aria aperta in completo relax.

 

Leggi anche: I 10 HOTEL più STRANI del MONDO: la classifica

Continua la lettura con: DORMIRE in BOLLE SOSPESE a 10 metri di altezza

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

L’ombra di VERDI in Piazza Buonarroti

0
Credits: @fantastikarla Milano - Piazza Buonarroti

Chi conosce Milano sa benissimo qual è la piazza forse più famosa della città fra gli appassionati di musica classica e non solo. Celebre come “la rotonda con la statua”, Piazza Buonarroti, uno snodo chiave per entrare nel vecchio quartiere di Fiera Milano City ormai completamente assorbito da City Life, è la piazza della Casa della Musica, dedicata al più grande fra i compositori classici della storia, secondo probabilmente solo a Mozart e Beethoven: l’autore del Va’ Pensiero, ovvero Giuseppe Verdi. Il monumento al quale è stato realizzato con non pochi ostacoli, sia storici legati al periodo che burocratici che, per così dire, naturali, con la scomparsa di alcuni dei protagonisti in corso d’opera.

L’ombra di VERDI in Piazza Buonarroti

# All’età di 87 anni Verdi muore a Milano

Credits: @fantastikarla
Milano – Piazza Buonarroti

Nel 1900 Verdi, musicista ma anche grande attivista politico coinvolto nelle dinamiche dell’Italia postrisorgimentale, rimase profondamente sconvolto per l’assassinio del re Umberto I di Savoia e abbozzò una poesia in suo ricordo, ma non fu in grado di completarla. Il 21 gennaio 190, infatti, durante la permanenza presso il Grand Hotel et de Milan Verdi fu colpito da un ictus cerebrale. A poco a poco divenne sempre più debole fino a spegnersi alle 02:50 del 27 gennaio, all’età di 87 anni, assistito dalla figlia adottiva insieme alla cantante Teresa Stolz. Inizialmente tumulato con una cerimonia privata nel Cimitero Monumentale di Milano, dopo un mese il suo corpo fu traslato nella cripta della Casa di Riposo. In quell’occasione fu intonato da ben 820 interpreti canori il coro Va’ pensiero, diretto da Arturo Toscanini, e si stima che più di 300000 persone abbiano presenziato all’evento.

# Milano vuole un monumento a Verdi per il suo centenario

Credits: @gallicus56
Casa di riposo dei musicisti

In seguito alla morte del Maestro, il Comune di Milano deliberò la costituzione di un Comitato Esecutivo per l’erezione di un monumento commemorativo. Per la scelta dell’artista esecutore, nel maggio 1904, fu bandito un pubblico concorso; il bando, che lasciava agli artisti massima libertà nell’ideazione e nello stile, precisava che l’opera si sarebbe dovuta erigere in piazza Michelangelo Buonarroti, di fronte alla Casa di Riposo per i musicisti fondata dallo stesso Verdi. Dopo un anno, la commissione giudicatrice esaminò settantotto bozzetti pervenuti senza individuare un progetto accettabile, per cui fu bandita una nuova gara il 15 dicembre 1905.

Qui, la nuova giuria presieduta dallo scultore Enrico Butti scelse il bozzetto di Antonio Carminati, il quale si mise all’opera fra il 1907 e 1908 realizzando due statue allegoriche (oggi disperse). La sorte avversa ha voluto che, proprio poco dopo aver iniziato i lavori per la statua del Maestro, Carminati morì improvvisamente, l’11 maggio 1908. Seguirono quindi accese discussioni interne al Comitato sull’opportunità di affidare a terzi il completamento dell’opera del Carminati o procedere al rinnovo del concorso. Per ragioni economiche e scarsità di tempo dato l’approssimarsi del centenario della nascita di Verdi, fu affidato l’incarico di eseguire il monumento allo stesso Enrico Butti, presidente della giuria del concorso (e maestro di Carminati all’Accademia di Brera).

# Una delle statue più eleganti della città

Credits: @pontir
Milano – Piazza Buonarroti

In data 12 ottobre 1911 il Comitato si recava a Viggiù (Va) per un sopralluogo al modello in gesso in grandezza naturale esposto nel cortile dello studio dell’artista. I gessi di studio del monumento a Verdi sono oggi conservati e visibili presso la gipsoteca Butti di Viggiù, patria dello scultore. La Commissione richiese alcune modifiche relative alla composizione del monumento e ai materiali lapidei da impiegarsi, e nella seduta del Comitato del 1 giugno 1912 Butti propose per il basamento l’impiego del granito di Castione (presso Bellinzona), fornito dalla Società Graniti Svizzeri la quale, l’11 marzo 1913 comunicava di aver spedito tutti i pezzi di granito lavorato del basamento. Dalle fatture del capomastro si apprende che il granito era lucidato, caratteristica riportata per spiegare un sovrapprezzo per la posa. Infine, il 14 maggio 1913 la Commissione si recò presso la Fonderia Faruffini ed Ottolina di Milano per prendere visione della fusione dei rilievi, di cui fu constatata la riuscita e la grandiosità, e il 13 settembre seguente la Commissione visionò in fonderia la statua, constatando la perfezione del getto e la maestria dello scultore. Il monumento fu inaugurato come previsto il 10 ottobre 1913, nel centenario della nascita di Verdi.

Oggi, oltre ad essere una delle statue più belle ed eleganti in una zona più che signorile di Milano, la statua di Verdi simboleggia l’importanza che la nostra città ha sempre dedicato, con Verdi, con il Teatro alla Scala e non solo, alla maestosità della musica classica. Se voleste visitarla, la fermata della metro è linea rossa M1 – BUONARROTI.

Continua la lettura con: SURREALE MILANO: la statua di Mirò che non ti aspetteresti mai di trovare nel cuore della città

CARLO CHIODO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

MILANO-GENOVA in 50 MINUTI: da sogno a realtà nel 2024

0
Credits terzovalico - Cantieri attivi

Proseguono i cantieri per la realizzazione del Terzo Valico di Giovi che garantirà in futuro un collegamento rapido tra Milano e Genova e sarà necessario al miglioramento infrastrutturale di tutto il nord Italia e a garantire una maggior velocità di connessione con l’Europa. Vediamo gli ultimi aggiornamenti.

MILANO-GENOVA in 50 MINUTI: da sogno a realtà nel 2024

# Tutti i 6 lotti sono in fase di cantiere e in collegamento diretto, per una tratta di circa 17 km

Credits terzovalico – Cantieri attivi

Sono iniziati nell’aprile 2012 i lavori per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi e, dopo uno lungo stop a cui è seguito il commissariamento, a inizio settembre del 2020 è stato completato il cantiere principale. Conclusi anche gli interventi sulla linea ferroviaria Succursale di Giovi, nella tratta Arquata Scrivia-Genova. Un importante tassello all’interno del Terzo Valico dei Giovi, il progetto più rilevante all’interno dell’asse ferroviario Genova-Rotterdam: un corridoio fondamentale per il trasporto di passeggeri.

Con l’abbattimento degli ultimi diaframmi della linea AV/AC Terzo Valico dei Giovi nel comune di Serravalle Scrivia a fine settembre 2020, sono stati messi in collegamento diretto i 6 lotti previsti da progetto per una tratta di 17 km. I cantieri sono quindi operativi su tutto il tracciato.

# I lavori principali in corso e quelli realizzati

 rocco.formica IG – Doppio abbatimento Galleria Terzo Valico e Serravalle

I lavori riguardano gli scavi delle due opere in sotterraneo più importanti della nuova linea: la Galleria di Valico, che sarà la galleria ferroviaria più lunga in Italia, e la Galleria di Serravalle, per quanto riguarda il binario pari. Entrambi gli scavi sono eseguiti con metodo tradizionale tramite TBM. In realizzazione anche il tratto di linea in galleria artificiale nel comune di Pozzolo Formigaro

Sono invece già stati completati gli scavi delle quattro gallerie di accesso alla futura galleria di Valico (le “finestre”) e la galleria Campasso all’estremità sud del Terzo Valico.

Complessivamente sono stati installati oltre 170 dispositivi ferroviari, oltre 610 chilometri di cavi, 37 chilometri di conduttori in rame e 250 tonnellate di carpenteria pesante.

# Il progetto garantirà una velocità dei treni di 250km/h con un sensibile miglioramento delle connessioni tra Nord Italia e Europa

Terzo valico

Il progetto del Nodo Ferroviario di Genova prevede il completamento delle opere civili delle Gallerie Colombo, San Tomaso e Polcevera, per un importo dei lavori pari a 120 milioni di euro, con una durata di 30 mesi. Terzo Valico, Nodo ferroviario e scalo merci Campasso rientrano in un progetto unificato nel 2019 e del valore di quasi 7,4 miliardi di euro, con cui si intende dare un colpo di acceleratore alla nuova ferrovia tra Genova e la valle del Po, attualmente completata al 40%. Lungo la rete ferroviaria del Terzo Valico dei Giovi transiteranno merci e persone a 250 chilometri orari, favorendo i collegamenti tra le regioni del Nord Italia e dell’Europa.

Il potenziamento infrastrutturale del Nodo di Genova assicura il collegamento diretto con il Terzo Valico per i treni merci in partenza e in arrivo dal porto di Genova, e permette di separare i flussi di traffico tra treni regionali e treni a lunga percorrenza, con una conseguente potenzialità di incremento dell’offerta dei treni regionali e metropolitani.

# Da Milano a Genova in treno in 50 minuti, invece di 1 ora 39 minuti di oggi. La conclusione dei lavori slitta dal 2023 al 2024

Credits alcotec.spaIG – Galleria Terzo Valico

La ferrovia del Terzo Valico, lunga 53 km, una volta a regime, assicurerà il collegamento tra Genova e Milano in 50 minuti rispetto a 1h e 39 minuti attuali e, oltre alla costruzione del tracciato principale ad alta velocità, prevede la costruzione di 4 interconnessioni tra Voltri, Genova Parco Campasso, Novi Ligure e Tortona, che permetteranno di collegare la nuova linea con quelle già esistenti. La tratta si inserisce nel corridoio Reno-Alpi, uno degli assi della rete strategica transeuropea di trasporto (TEN-T core network). A fine febbraio 2022 l’avanzamento complessivo è di circa del 52,4%, pari a 3,2 milioni di euro, dell’importo totale. L’ultimazione dell’opera, previsto inizialmente nel 2023 dopo la ripresa dei lavori, è stata posticipata al 2024.

Continua la lettura con: La METROPOLITANA più CORTA d’Italia si ALLUNGA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

A Milano le PANCHINE più innovative del mondo? Queste le candidate

0
ph. Roland Barthoger Flickr

Oggetti di design, alcuni veri e propri pezzi di arte pubblica: sono le panchine più innovative del mondo. Quali si potrebbero portare nella capitale del design?

A Milano le PANCHINE più innovative del mondo? Queste le candidate

# Panchine come “Forme d’arte”

ph. themindcircle – origine sconosciuta

Dopo la panchina più lunga del mondo, Milano potrebbe fare un bel salto nella qualità. Potrebbe farlo scegliendo di ospitare, nelle sue strade, alcune espressioni di arte urbana.
Il ruolo della panchina, reinterpretato dai designer, può quindi evolversi sotto qualsiasi forma. Vediamo qualche esempio di panchine come forme d’arte

#1 Il ciottolato di fiume e la macchina da scrivere di Gensler, San Francisco

ph. Architizer.com

Ispirate al ciottolato levigato dalle acque del fiume, le panchine installate da Gensler nell’edificio del South Market di San Francisco fanno parte di un progetto quasi unico.
L’intero edificio è stato completamente rinnovato, per ricavare spazi multi funzionali. Le panchine sono ospitate in un ambiente all’aperto, che è allo stesso tempo co working e spazio di connessione con i colleghi.

ph. pinterest

Fa parte dell’arredo esterno anche una struttura di sedute, ispirate alla tastiera “QWERTY” di una vecchia macchina da scrivere. Potrebbe essere un tributo all’iconica Lettera 22 dell’Olivetti. 

Leggi anche: In Italia c’è la “PANCHINA più BELLA del mondo”. Ecco perché

#2 L’asfalto sbucciato di Thomas Heatherwick, Newcastle

ph. the mind circle

Letteralmente un pezzo di arte urbana, la panchina di Newcastle è un lembo di asfalto che si solleva da terra per ospitare i cittadini.
È come se la città venisse sbucciata, per arrivare alla polpa e al succo.

#3 La galleria nel lago del Vöcklabruck Park, Austria

ph. Roland Barthoger Flickr

Un’opera che cela il mistero dei suoi creatori, permette un surreale viaggio nell’acqua del lago a Vöcklabruck, in Austria.
La panchina è in realtà una piattaforma che scompare sotto il pelo dell’acqua, immergendo gli avventori a contatto con la natura. Un’idea per la Darsena?

Leggi anche: Il misterioso UOMO di bronzo sulla PANCHINA

#4 La panchina a manovella contro la pioggia di Sung Woo Park

ph. the mind circle

L’idea è utile e accattivante: la panchina progettata da Sung Woo Park è ricoperta da una superficie rotante, che può essere azionata da una manovella laterale.

ph. coroflot.com

Quando ha finito di piovere, si aziona la manovella per fare sollevare la parte asciutta della panchina, che diventa subito pronta all’uso.

#5 L’installazione vetro-cemento di Zoltan Bencze & Szovetseg’39, Ungheria

ph. architecturendesign.net

Una panchina apparentemente semplice, che nasconde un’intuizione di Zoltan Bencze e  Szovetseg’39, installata a Pecs in Ungheria.
La seduta è una semplice gettata di cemento levigato, con inserti di vetro che, in realtà, prendono vita col buio della sera, illuminandosi a led.

Leggi anche: La PANCHINA più LUNGA del mondo è a Milano: oltre 200 metri. Ecco dove si trova

#6 La panchina scavata nei palazzi di AllesWirdGu, Lussemburgo

ph. huaban.com

In realtà è una lunga panchina coperta e si trova in Steelyard Square, nella City di Lussemburgo.
Potrebbe però essere scavata in un palazzo moderno di Milano, diventando uno dei posti all’ombra più ambiti della città.

#7 Gli spaghetti di Pablo Reinoso

ph. thisiscolossal.com

Pablo Reinoso è un artista franco argentino che disegna panchine da quando ha 15 anni.
Alcune delle sue creazioni sono ispirate dalle forchettate di spaghetti. Ne ha progettate in legno e in acciaio dipinto, ognuna sarebbe perfetta in quasi ogni municipio di Milano.

Leggi anche: Le PANCHINE GIGANTI della Lombardia

#8 La panchina di Piano City

ph. Pinterest

Note musicali e come seduta la tastiera di un pianoforte, ecco le panchine adatte alla città che ha dato i natali a Piano City. Panchine così si possono trovare in Polonia e in Ungheria.
Perché non a Milano?

ph. Pinterest

#9 L’altalena di Cho Neulhae

ph. gessato.com

Vero e proprio oggetto di arredamento esterno, Cho Neulhae e Jaebeom Jeong hanno portato il gioco dell’altalena nel loro progetto “Swinger“. Si tratta di due sedute collegate tra loro, con gli schienali opposti e una grande “U” centrale che permette alla struttura di fare perno col peso degli ospiti. Quando si è in due il divertimento è assicurato.

Leggi anche: Le 5 PANCHINE GIGANTI da cui ammirare gli Appennini

#10 I libri di Parigi

ph. wikimedia

Ormai diventate un classico nel loro genere, le panchine a forma di libro si sono evolute sempre più, fino a diventare delle sculture in cemento, come questa che si può trovare a Parigi, nella piazza intititolata a Gabriel Pierné.

Continua la lettura con: Panchine a forma di libri a Londra. Le facciamo così anche a Milano?

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion