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Notizie dal fronte: la vita da OPERATORE SANITARIO al tempo del Covid-19

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Abbiamo raccolto direttamente da operatori sanitari le informazioni principali per capire come si affronta quotidianamente l’emergenza Covid-19. Dalle azioni alle situazioni, dai tempi alle procedure, ecco ciò che vive chi sta in prima linea.

Notizie dal fronte: la vita da OPERATORE SANITARIO al tempo del Covid-19

# La vestizione

Calzari di plastica sopra gli abituali zoccoli da corsia, tuta protettiva full-body idrorepellente, due paia di guanti, uno sopra l’altro, occhiali di plastica (non usa-e-getta), cuffia con mantellina sulle spalle da indossare sotto la tuta protettiva, e infine le tanto agognate mascherine: FPP2 o FPP3 o, in caso di scarsità, 2 mascherine chirurgiche.

# L’igiene

Le mascherine vanno cambiate ogni 4 – 6 ore per garantire un’adeguata protezione.
Due sono i paia di guanti indossati: il primo, quello che viene a contatto diretto con i pazienti, viene cambiato dopo ogni intervento su singolo affetto da Covid-19, o sospetto tale. I guanti sottostanti, invece, si igienizzano con una soluzione alcolica e si riutilizzano. Gli occhiali, come detto, non sono usa-e-getta e vengono quindi lavati e igienizzati dallo stesso operatore a fine turno.

# Il cambio delle mascherine

Ogni volta che l’operatore sanitario ha necessità di cambiare la mascherina deve annotarlo sul un apposito registro e scalare la propria dal totale, indicando il numero di quelle rimanenti, per esempio:
Generalità operatore 1 – 100 mascherine rimanenti
Generalità operatore 2 99 mascherine rimanenti
Generalità operatore 3 98 mascherine rimanenti

# Le ore di lavoro

Bardati in questo modo si effettuano oltre ai propri turni lavorativi, dalle 7 alle 10 ore, svariate ore di straordinari. Ferie e permessi sono stati bloccati.
Soprattutto chi lavora in rianimazione, il reparto più sotto pressione, è messo alla prova. È infatti normale incontrare nei corridoi infermieri e medici che rinunciano ai turni di riposo e lavorano da più giorni consecutivi. Ciò avviene perché medici e operatori non sono in numero sufficiente all’emergenza.

# I sintomi che deve riconoscere

Febbre superiore a 37.6, in alcuni casi mal di gola e, di conseguenza, tosse secca e stizzosa. Se si ha la tosse grassa con catarro e raffreddore, in linea di massima, si può escludere l’infezione da Covid-19. Nei casi più gravi si avverte la cosiddetta “fame d’aria”, in cui si fa fatica a ventilare i polmoni in modo naturale.

operatori sanitari

# Il pronto soccorso

Sono stati predisposti ulteriori ingressi dedicati alle ambulanze che trasportano sospetti infetti, in modo da tenere separati i flussi Covid-19 con quelli del pronto soccorso generale. Anche all’interno dell’ospedale si è compartimentato tutto, creando delle cosiddette “zone sporche” in cui passano o stazionano soltanto i sospetti e gli infetti.

# La triage

Dopo la “zona sporca” è stata prevista una zona pre-triage, dove l’infermiere procede a reperire le prime informazioni del paziente: temperatura, pressione, ecc.
Vengono inseriti, quindi, i dati nel computer per l’accettazione, e poi si passa agli esami specifici: prelievo del sangue per emocromo e biochimica, tampone. Il tampone viene esguito per via nasale, perché più accurato.

# Le tempistiche per il tampone

Gli ospedali devono inviare i tamponi a centri specializzati che verificano la positività o meno del tester. All’inizio dell’emergenza il tempo necessario per avere una risposta era di alcune ore. Oggi, con un numero sempre maggiore di richieste, è necessario attendere anche due giorni.

# Il “vetro smerigliato”

Dopo il triage viene effettuata anche una TAC. Il radiologo in questo modo, refertando la lastra del polmone con il termine “vetro smerigliato”, può già avere una ragionevole certezza che il paziente sia affetto o meno da Covid-19, seppure sia necessario attendere l’esito del tampone. Il termine “vetro smerigliato” sta ad indicare lo stato compromesso dei polmoni.

# I pazienti con sintomi, ma in buone condizioni

Giunto al pronto soccorso il paziente che presenta sintomatologia compatibile con il virus viene posto nella cosiddetta “camera calda” in cui aspetterà o il triage o l’esito del tampone. Se il tampone risulta negativo, il paziente viene rimandato a casa con l’ordine di rimanere in quarantena. Se risulta positivo viene trasferito in ambienti di pronto soccorso o di reparto generale in cui riceve le cure appropriate.

# Le cure prestate ai pazienti non gravi

Fortunatamente la maggioranza di chi risulta positivo non ha necessità di cure intensive e passa il suo periodo di degenza nei reparti generali o nelle corsie del pronto soccorso. In caso di difficoltà respiratorie il paziente viene trattato con ossigeno: dalla classica mascherina collegata alla bombola, ad appositi macchinari per facilitare la respirazione come per esempio il casco CPAP, un sistema di ventilazione assistita non invasiva.

# La quarantena

In caso di tampone negativo oppure positivo ma con sintomi lievi, il paziente viene rimandato a casa dove deve restare isolato in una sola stanza, lontano da parenti e famigliari. Il cibo verrà passato dalla porta con particolare attenzione, così come il necessario per l’igiene quotidiana.
È possibile che venga fornita dal sistema sanitario una bombola di ossigeno per facilitare la respirazione, in caso di necessità.

# I pazienti con sintomi e in cattive condizioni

Se il paziente giunto al pronto soccorso che presenta gravi sintomi, così come se si aggravasse durante l’attesa per l’esito del tampone, viene trasferito immediatamente, a seconda della necessità, in reparto generale o in terapia intensiva. In quest’ultima, a causa dell’insufficienza respiratoria, viene sedato e intubato.

# Il fattore umano

I pazienti passano la maggior parte del loro tempo in solitudine e nell’impossibilità di comunicare con i loro cari. La paura e il disagio provati sono forti: il timore della malattia, ancora sconosciuta, le notizie che arrivano dai Tg, spesso allarmanti, il dover indossare la mascherina che dà fastidio fisico, ma che soprattutto mette in una situazione psicologica di fragilità. Perciò, i gesti dei nostri operatori sanitari, di qualsiasi grado, sono importantissimi anche dal punto di vista umano.

# La morte

Di Covid-19 si muore, ora lo sappiamo. Si muore soli, lontano dai propri affetti e lasciando la dolorosa incombenza di avvisare i parenti ai sanitari che, magari, fino a poco prima lottavano per tenere il paziente in vita. Morti che si aggiungono a quelle che, ogni giorno, avvengono nei reparti generali.

# La comunità

E’ nei periodi più bui che si vede la forza di una comunità. Rimanere in casa non è solo un obbligo imposto dal governo, ma è un dovere morale. E’ necessario che ognuno di noi realizzi dentro di sé che siamo parte di una grande macchina. Macchina che, oggi, sta lavorando troppo vicino ai suoi limiti.

FEDERICO POZZOLI

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🔴 Pronto TEST per verifica positività da Coronavirus IN 60 MINUTI: l’Italia potrebbe seguire il modello Corea del Sud

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Primi test drive-thru a Bologna

La difficoltà nel sottoporre a tamponi per il Covid-19 la popolazione italiana è ormai un dato conclamato: al dato aggiornato di ieri (20 marzo 2020) sono solo 206.886 i tamponi eseguiti, a tal punto che non si riesce a effettuare controlli nemmeno a tutte le persone sintomatiche, questo porterebbe a sottostimare il numero di persone contagiate lasciandole libere di infettare altre persone.

In Corea del sud sono almeno 20.000 i test ogni giorno da quando è iniziata la pandemia e i contagi si sono praticamente arrestati, in Lombardia invece dopo un primo inizio di controlli a tappeto, i tamponi si sono fermati a 57.174 e i casi di positività sono in continua crescita, per molti ancora al di sotto di quelli effettivi. Da un’azienda italiana, la Diasorin Spa, quotata alla Borsa di Milano, giunge ora la possibilità di fare test in tempi rapidi: un’ora e a costi ridotti.

I vantaggi di eseguire tamponi su vasta scala sarebbero quelli di individuare e isolare tutte le persone contagiose, consentendo così di tutelare maggiormente i soggetti più a rischio e di ampliare la libertà di azione a chi non risulta infetto, sulla scia di quanto sta accadendo in paesi come Corea del Sud e Taiwan.

Leggi anche: Quello che la Corea sta facendo per vincere il coronavirus
La strategia di TAIWAN contro il coronavirus

Pronto test per verifica positività da Coronavirus in 60 minuti

Arriva da Vercelli il kit per effettuare 100.000 analisi sulla presenza del virus: controlli possibili già da inizio aprile

Il merito va ascritto all’azienda DiaSorin Group che grazie al suo kit di test molecolare darà la possibilità di partire con 100mila controlli sulla presenza del Coronavirus già da inizio aprile e con tempi drasticamente ridotti, in soli 60 minuti. Questo sistema di test verrà distribuito alle strutture di triage, per consentire le analisi senza dover entrare nelle strutture ospedaliere ma direttamente nelle tensostrutture poste all’esterno.

Il nuovo test è stato autorizzato dalla Food&Drugs Americana e potrebbe avere il via libera per indirizzarlo alle regioni con il più alto numero di contagi registrati ovvero le più popolose regioni del Nord Italia, all’inizio Piemonte e Lombardia.
Il risultato di questa tecnologia, che ha sfruttato una piattaforma pensata ai tempi dell’operazione Desert Storm (la Diasorin Group ha rilevato nel 2016 l’azienda americana che l’ha sviluppata), quando tutti i militari statunitensi furono tutti vaccinati contro l’antrace, è frutto del lavoro H24 di 25 ricercatori in collaborazione con lo Spallanzani di Roma e il San Matteo di Pavia italiane che in sole 8 settimane hanno portato a temine un lavoro che di solito impegna 12 mesi.

Sulle orme della Corea del Sud

Fino a qualche qualche settimana fa la Corea del Sud era il maggior focolaio di coronavirus dopo la Cina. Dopo la curva dei contagi si è fermata dando ragione al modello fatto di controlli a tappeto e Big Data messo in atto da Seoul. Ora i contagi nel paese asiatico crescono a ritmo molto contentuto: secondo i dati forniti dal Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), i nuovo contagi sono stati 147 venerdì, per un totale di 8.799, i nuovi morti solo 8 per un totale dall’inizio della crisi Covid-19 di ‘soli’ 102 decessi.
In Italia invece la situazione è arrivata a un livello drammatico: ieri la Protezione Civile ha indicato un totale di 37.860 malati di coronavirus, con un’impennata record di 5.986 nuovi casi in un solo giorno. Nuovi massimi anche a livello di decessi: 627 in più per un totale di 4.032.

Come riporta Repubblica il governo italiano starebbe per prendere in considerazione l’adozione del modello Corea del Sud, come afferma Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza: “Dobbiamo seguire la strategia adottata da Seul. D’accordo con il ministro, sto proponendo che la si adotti anche in Italia”.

Leggi anche: Quello che la Corea sta facendo per vincere il coronavirus
La strategia di TAIWAN contro il coronavirus

FABIO MARCOMIN

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🔴 Dati 21 marzo: altri 546 morti e contagi record in Lombardia. «Dati che ci fanno male»

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Foto: Andrea Cherchi (c)

21 marzo 2020. La primavera tarda ad arrivare in Lombardia. Giungono notizie ancora più terribili di quelle dei giorni scorsi. Nuovo record giornaliero in Lombardia sia per i contagi che sfondano quota 3000 (+3251) che per le vittime (+546), cifra che in passato era sempre rimasta al di sotto di quota 400. Anche i ricoveri sono in aumento, raggiungendo quota 8258 (+523), di cui 1093 in terapia intensiva. Nota positiva dai guariti: +2139 (anche questo un nuovo record). Aumenta la pressione sulla città metropolitana (+868 contagi a fronte dei +526 di ieri), mentre a Milano città l’aumento risulta più contenuto a 279 (ieri +172). Sempre più critica la situazione nelle province di Brescia e di Bergamo. «Dati che ci fanno male», dichiara l’assessore Gallera.

Si può donare sul conto dell’emergenza della Regione Lombardia: Iban IT76PO306909790100000300089

Leggi anche: Galli (Ospedale Sacco): va fatto il massimo sforzo per aumentare i tamponi e PROTEGGERE MILANO

Contagi Lombardia (giornalieri)*.

11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)

Totale: 25.515

Decessi Lombardia (giornalieri)*.

9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)

Totale: 3.095

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*

11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
Totale: 4.672

UPDATE. Contagi Milano città (giornalieri)*

11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287** (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
20/3: +279 (+12,4%)
Totale: 1829

 

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).

**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza

Fonte: dati Regione Lombardia

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 Lombardia: le province con più CONTAGIATI in rapporto agli abitanti. Milano è ottava (dati: 20 marzo)

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I dati forniti dalla Protezione Civile indicano i numeri assoluti di contagi, malati in terapia intensiva etc.. Analizzandoli in relazione tra di loro e rispetto alla popolazione, si osservano alcuni dati interessanti.

Ad esempio uno di quelli più rilevanti è il rapporto contagiati per numero abitanti: in pratica rappresenta il tasso di contagiosità potenziale di uno specifico territorio, ossia il livello di rischio per un cittadino di venire a contatto con una persona infetta.

Fatta la dovuta premessa che i dati si riferiscono solo ai contagiati ufficiali, ossia trovati positivi al tampone, questa è la situazione delle province lombarde (dati del 20 marzo)

in Lombardia @20 Marzo:

La classifica delle città con la percentuale più elevata di positivi al contagio rispetto agli abitanti di ciascuna città è la seguente:

Milano ha circa 6 volte in meno il numero dei positivi (0,11%) rispetto a Lodi (0,69%) e quasi 5 volte in meno di Bergamo (0,46%).

Da considerare che la Lombardia ha eseguito poco più della metà dei tamponi che ha eseguito il Veneto, in rapporto alla popolazione, quindi i risultati sopra riportati potrebbero risultare sottostimati per tutte le province lombarde.

*Casi totali= persone in ospedale + in isolamento + guariti + deceduti

MICHELA PARLATO

Fonti dei dati

Ripartizione contagiati per provincia al 20 marzo
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_5351_25_file.pdf

popolazione: wikipedia (istat)
Popolazione Milano città (anagrafe comune di Milano-istat)

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10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
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🔴 Coronavirus nelle REGIONI: contagi, tamponi, ricoveri e tasso di mortalità per abitanti (dati: 19 marzo)

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Ovunque sono pubblicate tabelle con i dati per regione con i numeri assoluti. Ma per vedere la diversa incidenza del coronavirus e delle politiche regionali abbiamo provato a calcolare i dati in rapporto al numero di abitanti. Di seguito quello che emerge (dati: 19 marzo).

Premessa importante: nella lettura dei dati occorre considerare un fattore rilevante, che ci sono regioni in cui il virus si è iniziato a diffondere prima di altre. Questo fattore può spiegare alcune divergenze tra i dati di regioni diverse.

Statistiche Coronavirus nelle REGIONI

#1 Terapia intensiva

    • La Lombardia è la Regione con più ricoverati in terapia intensiva in rapporto agli abitanti, con lo 0,010%, seguita dalle Marche con 0,009% e dalla Liguria con lo 0,007%.
    • In rapporto al totale di casi positivi della regione, il maggior tasso di malati in terapia intensiva risulta in Basilicata (13,5%) e in Molise (13,0%). Ultima la Valle d’Aosta (4,1%). La Lombardia è tra le ultime con il 5,0%.

#2 Tasso di isolamento domiciliare (e di ospedalizzazione)

  • Le regioni dove i contagiati vengono curati di più a casa, in percentuale, sono: Sardegna (73,7%) e Valle d’Aosta (71,1%)
  • Le regioni con la più alta percentuale di contagiati in ospedale sono il Piemonte (92,6%), la Liguria (73,6%) e la Lombardia (72,1%)

#3 Contagi

  • La Valle d’Aosta è la regione con più persone positive al contagio rispetto ai propri abitanti (0,17%), seguita da Lombardia (0,14%) e Marche (0,11%).
  • Pochi contagi in Sicilia (0,006%), Basilicata (0,007%) e Calabria (0,008%)

#4 Decessi (e guariti)

  • Il maggior tasso di mortalità (decessi/contagi totali) risulta in Lombardia (10,9%), seguita da Emilia (10,1%) e Liguria (8,6%)
  • La Lombardia è anche prima per tasso di mortalità calcolato sul totale degli abitanti (0,022%), poi l’Emilia (0,012%) e le Marche (0,008%)
  • La Lombardia è però prima anche per percentuale di guariti sulla popolazione: 0,038%. Più distanti Liguria (0,005%) e Veneto (0,004%)

#5 Tamponi

🔴 Dati 20 marzo: record di decessi (+381) e di contagi (+2380) in Lombardia. Migliorano i dati su Milano

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ph. Andrea Cherchi (c)

20 marzo 2020. Il cielo è ancora buio sulla Lombardia. Nuovo record giornaliero in Lombardia sia per i contagi (+2380) che per le vittime (+381) per un totale di 2549. Anche in Italia i decessi di oggi sono a livello record: 627. Anche i ricoveri in Lombardia sono in aumento, raggiungendo quota 7735 ricoverati, di cui 1200 in terapia intensiva (44 più di ieri). Buone notizie dai guariti che raggiungono i 4295 (dimessi). Migliorano i dati di Milano, in lieve calo i nuovi contagi giornalieri sia per la città metropolitana (+526 a fronte dei +634 di ieri) sia per Milano città (+172 a fronte dei +287 di ieri). Drammatici gli incrementi delle due province più colpite: nuovo picco per Bergamo con 509 nuovi contagiati e in rialzo anche a Brescia (401 nuovi contagi a fronte dei 350 di ieri). Tra le altre province preoccupa la crescita di Monza e Brianza.

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Leggi anche: Galli (Ospedale Sacco): va fatto il massimo sforzo per aumentare i tamponi e PROTEGGERE MILANO

Contagi Lombardia (giornalieri)*.

11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380** (+11,9%)

Totale: 22.264

Decessi Lombardia (giornalieri)*.

9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381** (+17,6%)

Totale: 2.549

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*

11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634** (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
Totale: 3.804

UPDATE. Contagi Milano città (giornalieri)*

11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287** (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
Totale: 1550

 

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).

**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza

Fonte: dati Regione Lombardia

MILANO CITTA’ STATO

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

A un passo dalla Cina ma lontana dal virus: la strategia di TAIWAN contro il COVID-19

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Credits: roc-taiwan.org - Taiwan

Una voce fuori dal coro, quella di Taiwan, nell’affrontare il virus partito da Wuhan all’inizio di questo inverno. Il governo dell’isola al largo della Cina ha adottato una strategia all’avanguardia, dimostrando pieno controllo della situazione e agendo subito con estrema compattezza e durezza. Benchè sia prossima alle coste cinesi, il risultato ad oggi 20/03/2020 è di: 108 contagi e 1 solo decesso su 24 milioni di abitanti.

A un passo dalla Cina ma lontana dal virus: la strategia di TAIWAN contro il COVID-19

La Repubblica di Cina, o Taiwan, è uno Stato insulare de facto costituito dal gruppo di isole di Formosa, Penghu, Kinmen e Matsu, non riconosciuta né dalla Repubblica Popolare Cinese (la Cina continentale propriamente detta) né dagli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU, da tutti gli Stati Europei e dal Canada con i quali mantiene rapporti commerciali. La capitale provvisoria è Taipei in quanto quella di diritto è Nanchino che si trova però nella Cina continentale.

Taiwan è geograficamente Cina, ma con regole di governo differenti e indipendenti e tali si sono dimostrate anche nell’affrontare l’emergenza da Covid-19.

Il governo dello stato insulare, distante solo all’incirca 150 km dalla Cina e dal primo focolaio del virus con più di 80.000 contagi e oltre 3.200 morti, ha implementato 124 protocolli di sicurezza in soli 2 mesi approfittando delle infrastrutture della sanità pubblica e dell’analisi dei dati, dell’assistenza sanitaria a prezzi accessibili e di una vasta diffusione educativa.

Le misure adottate da Taiwan

# Controllo di febbre e sintomi di polmonite a bordo degli aerei fin dal 31 dicembre 2019

Lo stesso giorno in cui la Cina ha comunicato all’Oms la presenza di numerosi casi di polmonite, il 31 dicembre 2019, Taipei ha iniziato controlli a bordo di tutti gli aerei provenienti da Wuhan per verificare la presenza di passeggeri con febbre o sintomi da polmonite. La settimana successiva le verifiche sono state estese ai viaggiatori atterrati nell’isola dopo il 20 dicembre, con screening per 26 virus, tra cui SARS e MERS e i casi positivi sono stati posti subito in quarantena.

# Viaggio di esperti in Cina e attivazione del Comando centrale per l’epidemia

A metà gennaio è stata effettuata una missione conoscitiva in Cina per verificare lo stato reale della situazione e pochi giorni dopo è stato attivato il Comando centrale per l’epidemia per coordinare le misure per proteggere la popolazione e il sistema sanitario, la prima delle quali è stata bloccare tutti i voli dal continente a partire dal 26 gennaio.

# Rapido rinforzo del sistema sanitario

Il Comando Centrale per l’epidemia, che è una struttura ad hoc dotata di fondi e personale militare e civile, si è occupato sin da subito anche del rifornimento di materiale sanitario per gli ospedali, garantendo la disponibilità di 1.110 camere di isolamento e due milioni di maschere chirurgiche N95, e strumenti di prevenzione, con 44 milioni di maschere chirurgiche.

# Divieto di esportazione di mascherine, prezzi bloccati per l’acquisto e distribuzione gratuita in tutte le scuole

Un’altra misura è stata quella di introdurre lo stop immediato all’esportazione di mascherine di protezione per il viso, con la distribuzione delle stesse, di termometri e liquido igienizzante in tutte le scuole a milioni di studenti, docenti e personale. Il governo di Taipei ha imposto un limite di $ 0,17 al prezzo delle mascherine.

# Test a tappeto e uso dei big data per controllo salute e rispetto quarantena

L’isola asiatica forte dell’esperienza della Sars nel 2003, che aveva messo in ginocchio la sua economia oltre ai 73 morti conclamati:

  • vede i suoi aeroporti attrezzati con monitor che verificano la presenza di febbre nei passeggeri
  • fornisce la possibilità ai suoi cittadini di registrare tramite “qr code” la propria storia in termine di viaggi e salute
  • impone a distanza la quarantena a chi nei 14 giorni precedenti avesse viaggiato in zone a rischio e con situazioni patologiche pregresse. Il controllo del rispetto della quarantena avviene attraverso verifica delle celle telefoniche dei soggetti a rischio
  • ripete i test anche sui cittadini risultati negativi in prima istanza
  • ha controllato tutte le persone venute a contatto con i contagiati

# Sostegno finanziario a chi è sottoposto a isolamento

In caso di positività al virus o comunque dell’obbligo di rimanere in quarantena per 14 giorni, l’assicurazione sanitaria taiwanese grazie alla sua copertura economica garantisce che il 99% della popolazione, oltre a poter effettuare gratis il test, avrà il diritto al sostegno finanziario per far fronte alle spese dell’abitazione, della spesa alimentare e delle cure mediche.

# Notizie chiare e non contraddittorie a tutti i cittadini

Tutte le emittenti televisive e radiofoniche hanno trasmesso a cadenza oraria le informazioni sui comportamenti adeguati da tenere per evitare la diffusione del virus, senza toni allarmistici, preservando le libertà e al contempo responsabilizzando cittadini, aziende e istituti scolastici.

# Nessun lockdown: uffici, scuole e aziende sono rimaste aperte

Taiwan ha mantenuto aperte tutte le principali attività lavorative e educative in cambio di un controllo personale giornaliero del proprio stato di salute e del rispetto delle misure di prevenzione, in base a linee guida studiate appositamente. In particolare:

  • il 95% dei genitori misura a casa la febbre ai propri figli e comunica il risultato all’istituto scolastico prima di uscire
  • all’ingresso di edifici pubblici e privati sono stati predisposti monitoraggi della temperatura corporea
  • i condomini hanno installato dispenser di liquido igienizzante dentro e fuori dagli ascensori
  • la quasi totalità della popolazione usa le mascherine in quanto non è mai mancato l’approvvigionamento nelle farmacie a prezzi di mercato e per tutte le scuole la consegna è stata effettuata dal governo

Fonti: Business Insider e Journal of American Medical Association

Taiwan ha dato dimostrazione di come si può gestire efficacemente una pandemia, attraverso prevenzione e monitoraggio costante per isolare i soggetti contagiosi, risultando al momento la migliore, pur essendo esclusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in quanto stato ufficialmente non riconosciuto e senza dover ricorrere a nessun tipo di restrizioni delle libertà civili. Un tipo di strategia vincente che è stato replicato, anche se con alcuni giorni di ritardo, anche dalla Corea del Sud.

Leggi anche: Quello che la COREA sta facendo per sconfiggere il coronavirus

FABIO MARCOMIN

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Le CASE–BOTTEGA milanesi: lo SMART WORKING di una volta

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A Milano ci sono ancora tante case-botteghe, che resistono come negozi e
laboratori artigiani da generazioni, quando nacquero all’interno di palazzi storici
che è ancora bellissimo poter visitare con la scusa di andare a comprare un paio di
occhiali, una cintura, un bijoux, un cappello… andiamo alla scoperta delle più
belle, ancora attive.

Le CASE – BOTTEGA milanesi: lo SMART WORKING di una volta

#1 RE OTTAVIO, IL PARADISO DEI BOTTONI – via Bagutta, 1 (mappa)

smart workingSe Collodi avesse ambientato Pinocchio a Milano, probabilmente avrebbe scelto la
bottega Ottavio Re come Paese dei Balocchi: qui, nel cuore del Quadrilatero della
Moda, le signore di ogni età possono trovare tutto quello che desiderano per
essere più eleganti. Bottoni, cinture, bijoux d’epoca e moderni, tutto realizzato a
mano nel laboratorio che occupa quella che un tempo era l’abitazione, sul retro del
negozio, al primo piano di un palazzo antico. La casa-bottega di Sergio Coletto va
cercata, non ci si può capitare per caso, ma è un’eccellenza assoluta nel settore.

 

#2 ORNELLA BIJOUX, IL TEMPIO DEL GIOIELLO – via Monte
Cervino, 4 (mappa)

smart workingUn luogo speciale, con credenze e cassetti pieni di creazioni che raccontano
cent’anni di storia della Moda e del Costume. Maria Vittoria Albani è stata un’icona
della bigiotteria artigianale e della Haute Couture, famosa nel mondo e
instancabile fino all’ultimo respiro, che l’ha raggiunta ormai molto anziana il 25
aprile scorso. “Ha lavorato fino all’ultimo giorno, questo laboratorio era la sua
ragione di vita e l’ha tenuta in forze fino alla fine. Dormiva e lavorava senza sosta,
sognando sempre nuovi gioielli”. Questo il ricordo pieno di passione e gratitudine
di Simona Scala, sua figlia, che ha ereditato l’appartamento – laboratorio – museo
– tempio d’arte, aperto al pubblico e ai collezionisti.

 

#3 PARIDE PARRUCCHE, IL REGNO DEL CAPELLO – Via San
Prospero, 4 (mappa)

smart workingMargherita Improta da dieci anni ha rilevato una casa bottega che affaccia su
Piazzale Cordusio da quasi un secolo. Paride Barbieri si è formato a Parigi nell’arte del postiche, prima di aprire nel 1937 a Milano, in casa propria, come all’epoca usava fare, il suo laboratorio di parrucche, al terzo piano di un lussuoso palazzo di via San Prospero. Negli anni l’attività continua senza sosta, e sua figlia Vittoria
forma una squadra di valide allieve. Oggi nel laboratorio ci sono cinque donne, che
si avvicendano nelle varie fasi di realizzazione dei capi. Racconta Margherita con
particolare soddisfazione che tutte le sue collaboratrici hanno deciso, in questo
difficile periodo, di portarsi ciascuna il lavoro a casa per non interrompere l’attività
del laboratorio, pur nel rispetto dell’ordinanza vigente.

 

#4 GIUSY BRESCIANI, L’ATELIER DEL CAPPELLO – Via
Bernardino Zenale, 15 (mappa)

smart workingIn un ambiente creativo racchiuso nelle quinte scenografiche decorate in legno e
vetro da Enrico Job, esiste uno scrigno di bellezza che conserva materiali dal
grande valore storico, memoria e testimonianza di una conoscenza che con il
tempo va scomparendo. Giusy inizia appena diciottenne il suo percorso artigianale,
ereditando l’atelier di mamma e papà. La mamma faceva “fiori e piume” in
un’epoca in cui la modisteria era divisa tra il cappello di feltro da indossare tutti i
giorni e il cappello da cerimonia per le occasioni speciali. “Mi piace che il cappello
oggi non sia più lo status symbol che era cinquant’anni fa, ma che le ragazze se lo
mettano per divertirsi, trasformarsi e giocare”. C’è un particolare reparto
dell’atelier che si chiama “stupendezze non in vendita”: “Mi sembrerebbe di buttar
via i miei ricordi” afferma Giusy con un sorriso pieno di speranza rivolto al futuro.

 

#5 FOTO VENETA OTTICA, IL MUSEO DELL’OCCHIALE – via
Torino, 57 (mappa)

smart workingNegozio e casa insieme fin da quando il nonno dell’attuale gestore, Gabriele
Bisello, ha aperto nel 1931 al primo piano di un palazzo storico di via Torino. Per
gli appassionati è “il piccolo museo dell’occhiale”: scaffali in legno, un pavimento
meraviglioso e dentro le vetrine una quantità incredibile di cimeli storici dal valore
inestimabile. L’occhiale più antico risale al Seicento, ma si trovano pezzi del
Settecento, dell’Ottocento – c’è addirittura la famosa montatura di Cavour! -, di
ogni singolo decennio del Novecento, fino ai magnifici anni Sessanta in cui il
design ha moltiplicato i modelli delle montature e si è sviluppata la ricerca sui
materiali. Qui vengono i giovani stilisti a cercare nel passato l’ispirazione per i
modelli del futuro e molti attori in cerca del dettaglio ideale per i loro personaggi
storici!

 

ALBERTO OLIVA

 

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🔴 Dati 19 marzo: il virus avanza a Milano (nuovo picco dei contagiati). Decessi in calo in Lombardia (+209)

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Foto: Andrea Cherchi (c)

19 marzo 2020. Nuova giornata molto dura in Lombardia. Sul fronte contagi rappresenta la giornata più nera: per la prima volta si è superata quota 2000 contagi in un giorno (2171). Preoccupano in particolari i dati di Milano. Nella città metropolitana si è passati in un giorno da 318 a 634 nuovi contagi. Il virus avanza anche a Milano città: +287 (per la prima volta sopra quota 200).

Dati positivi, invece, sui decessi: 209 in forte calo rispetto al record di ieri (319). Per la prima volta a livello nazionale i decessi nel resto d’Italia risultano superiori a quelli in Lombardia.

Leggi anche: Galli (Ospedale Sacco): va fatto il massimo sforzo per aumentare i tamponi e PROTEGGERE MILANO

Contagi Lombardia (giornalieri)*.

11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171** (+12,2%)

Totale: 19.884

Decessi Lombardia (giornalieri)*.

9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319** (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)

Totale: 2.168

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*

11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634** (+23,9%)
Totale: 3.278

UPDATE. Contagi Milano città (giornalieri)*

11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287** (+18,5%)
Totale: 1378

 

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).

**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza

Fonte: dati Regione Lombardia

MILANO CITTA’ STATO

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I 10 FILM più belli (di sempre) da vedere in QUARANTENA

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Cucinare, fare sport, fare le pulizie, sistemare il box o il balcone. Litigare con il partner, piantare un seme, disegnare un arcobaleno e appenderlo alla finestra. E, perchè no, vedere un film.

Se in questi giorni la televisione non offre grandi spunti di intrattenimento, ecco i 10 film da vedere assolutamente, un punto di riferimento cinematografico.

I 10 FILM più belli (di sempre) da vedere in QUARANTENA

#1 C’era una volta in America

Il film girato da Sergio Leone e uscito nei cinema nel 1984, racconta l’arco temporale di 50 anni di vita di 4 gangster nella New York degli anni 20. Un poema epico di violenza, che mostra tutta la peculiarità del regista, fatto di giochi di sguardi e gesti. Una pellicola che ha stravolto il modo di concepire cinema, un intreccio complesso di flash back rende la storia non lineare.

La colonna sonora di Ennio Morricone, è forse la migliore della carriera del compositore. Eccezionale il cast, che vede in forza, attori del calibro di Robert De Niro e James Woods. La versione uscita nelle sale nell’84 ha subito diversi tagli; quella definitiva dura ben 220 minuti. Da vedere assolutamente quest’ultima edizione.

#2 Pulp Fiction

Un vero e proprio miracolo, il film scritto e diretto da Quentin Tarantino, quel ragazzo, cresciuto a pane e VHS. Una sceneggiatura che non segue un ordine cronologico, ma che ha un intreccio narrativo suddiviso in capitoli. La capacità del regista è quella di riuscire a rendere ordinario, qualcosa di assurdo e decisamente sopra le righe, il tutto grazie a dialoghi che non sono mai fini a se stessi, che portano lo spettatore a seguire il susseguirsi delle vicende, con estrema attenzione.

Da sottolineare, come Tarantino, con questo film , sia riuscito a rispolverare attori che ormai erano finiti nel dimenticatoio.

#3 Memento

Secondo film dell’ormai indiscusso Christoper Nolan, è la trasposizione del romanzo “Memento Mori” del fratello del regista (Jonathan Nolan). Il film segue la vicenda di un uomo afflitto da un disturbo della memoria a breve termine.

Peculiarità di questo gioiello indipendente uscito nel 2000 e diventato un Cult successivamente, è il montaggio, che con una tecnica  complessa, ma molto efficace, darà allo spettatore una sensazione di disorientamento, tale a quella del protagonista.

#4 Quei Bravi Ragazzi

Film di Martin Scorsese, uscito nelle sale nel 1990. Segna una svolta nella categoria dei Gangster Movie.

Storia di 3 uomini che si fanno strada nel mondo della malavita, partendo da zero. Ritmo e montaggio, rendono la visione imperdibile. Monumentale la prova recitativa di Joe Pesci, che gli è valsa la statuetta. A lui si aggiungono Rober De Niro e Ray Liotta.

#5 Taxi Driver

Protagonista è la New York notturna, vista con gli occhi di un taxista, reduce di guerra, solo e che non riuscendo a vivere come vorrebbe, da sfogo alla violenza come forma di vendetta.

Ancora una pellicola di Scorsese, al suo primo capolavoro. Taxi Driver è il monolite della cinematografia anni ’70, dove la guerra del Vietnam, continuava ancora a mietere vittime. Film che segna la consacrazione di Robert De Niro.

#6 Blade Runner

Film del 1982, trasposizione del romanzo di Philip K. Dick, “ Ma androidi sognano pecore elettriche?”, mette in risalto il rapporto tra uomo e macchina, in una ipotetica metropoli del futuro.

Una colonna sonora strepitosa e la scenografia di una Los Angeles Cyberpunk, rendono questo titolo incredibilmente affascinante.

#7 2001 Odissea nello Spazio

Quattro lunghi anni di lavoro, innovativo tecnicamente a tal punto, da essere ancora oggi un capostipite del genere di fantascienza. Missione quasi impossibile, se si pensa che parliamo di una pellicola del 1968.

Tanti simboli al suo interno,impossibile coglierli tutti con la singola visione. Consacrazione del genio di Stanley Kubrick.

#8 Psyco

Alfred Hitchcock dirige il film, che diventerà un punto di riferimento, per tutti i film Thriller.

Tratto dal romanzo omonimo di Robert Bloch, “Psyco” ha come suo punto di forza, la tensione; Forse non un film magistrale, poiché vittima degli stereotipi di genere, ma e’ sicuramente un capolavoro di suspance.

#9 Eyes Wide Shut

Film postumo di Stanley Kubrick, uscito nel 1999, che mette a nudo, la vera natura dell’essere umano, tra cui il matrimonio, visto come un inganno. Il regista da una visione molto pessimista della vita di coppia, dando sfogo ad un misto, tra sogno e realtà.

Una pellicola da vivere come un viaggio onirico all’interno della vita di coppia. Sicuramente non per tutti.

#10  Il petroliere

Uno spaccato di storia americana, raccontato attraverso la vicenda di un Petroliere, uomo misantropo e maligno, il cui unico scopo e’ quello di guadagnare il piu’ possibile, per poter stare lontano da tutti. Magistrale interpretazione di Daniel Day Lewis.

Tra i film più belli e significativi di questo ventennio.

A CURA DI DAVIDE CARLO MOSCATI

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🔴 Dati 18 marzo: +319 decessi in Lombardia (picco massimo), in lieve calo i nuovi contagi a Milano e in Lombardia

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Foto: Andrea Cherchi (c)

18 marzo 2020. Nuovo picco nei decessi in Lombardia, per la prima volta si sfonda quota 300 (319). In lieve calo la crescita dei contagi in Regione, +1493, anche se in rialzo rispetto a ieri a Bergamo (+312) e soprattutto a Brescia (+484), che sta confermandosi il focolaio in maggiore crescita. In lieve calo i nuovi contagi della città metropolitana di Milano che crescono di 318 persone, dopo il picco di 343 di ieri. L’incremento di persone in terapia intensiva in Regione è di 45 (a fronte dei 56 di ieri), scende anche l’incremento di persone ospedalizzate.

News sull’Ospedale all’Ex Fiera: in accordo con il Governo l’Ospedale all’ex Fiera ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutta Italia fino alla fine dell’emergenza Coronavirus, pronto a ricevere pazienti per tutto il tempo necessario per sconfiggere il virus. Domani si dovrebbe giungere al progetto definitivo per poter dare il via ai lavori. Le donazioni stanno aumentando in modo “commovente”, dichiara l’assessore Caparini. Si può donare sul conto dell’emergenza della Regione Lombardia: Iban IT76PO306909790100000300089

Leggi anche: Galli (Ospedale Sacco): va fatto il massimo sforzo per aumentare i tamponi e PROTEGGERE MILANO

Contagi Lombardia (giornalieri)*.

11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865** (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)

Totale: 17.713

Decessi Lombardia (giornalieri)*.

9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319** (+19,5%)

Totale: 1.959

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*

11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343** (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)

Totale: 2.644

UPDATE. Contagi Milano città (giornalieri)*

11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151** (+18,5%)
18/3: in attesa dei dati
Totale: in attesa dei dati

 

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).

**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza

Fonte: dati Regione Lombardia

MILANO CITTA’ STATO

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Nuovi studi: l’INQUINAMENTO aumenterebbe la diffusione del Coronavirus

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Livelli di inquinamento da PM2.5 Arpa Lombardia 18-03-2020

Con oltre il 50% di decessi nel mondo per Covid-19 negli ultimi giorni l’Italia detiene un triste primato con la Lombardia in testa a questa classifica. Le altre regioni maggiormente interessate dai contagi sono Veneto, Emilia Romagna e Piemonte che assieme alla Lombardia fanno parte del bacino padano, l’area più inquinata d’Europa. Un dato in comune tra il bacino padano e la Cina in particolare Wuhan, dove il virus è partito e dove i contagi hanno registrato il numero più alto mondo, è proprio l’alto tasso di inquinamento atmosferico. Esiste un nesso causale?

Covid-19 diffuso nelle zone più inquinate d’Europa: esiste un legame oggettivo?

# Roberto Boffi, medico oncologico “il virus si aggrega ai PM (poveri sottili) e al loro aumento corrisponde una maggiore facilita di trasporto”

Il medico Roberto Boffi medico dell’Istituto dei Tumori impegnato contro vari tipi di inquinamento oltre che quello da fumo di sigarette ha analizzato i risultati dei campionamenti effettuati a Wuhan da medici cinesi ed americani, i quali evidenziano come “il virus si aggrega ai PM (poveri sottili) e al loro aumento corrisponde una maggiore facilità di trasporto e della trasmissione SARS – CoV-2 . A prescindere dal fatto che non si è ancora a conoscenza della durata del virus attivo nel PM” si può aggiungere “che l’inquinamento induce infiammazione cronica nelle mucose delle vie respiratorie e rappresenta quindi un fattore di rischio aumentato per le complicanze polmonari indotte dal virus” sia che si tratti di coronavirus o altri ceppi.

# Società italiana di medicina ambientale: “relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di Pm10 e PM2,5 e il numero di casi infetti da Covid-19”

Uno studio curato da una dozzina di ricercatori italiani e medici della Società italiana di Medicina Ambientale (Sima) hanno incrociato i dati registrati nel periodo tra il 10 e il 29 febbraio dalle centraline di rilevamento delle Arpa e i dati del contagio da Covid19 riportati dalla Protezione Civile, aggiornati al 3 marzo ovvero in lasso temporale utile visto il ritardo dovuto al periodo di incubazione di 14 giorni del virus. La conclusione è che si evidenzia una relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di Pm10 e PM2,5 e il numero di casi infetti da Covid-19.

Nel bacino padano si sono infatti misurate crescite anomale nelle curve di espansione dell’infezione in evidente coincidenza con le più elevate concentrazioni di particolato atmosferico registrate nelle due settimane precedenti: a conferma di questo fatto Roma che ha visto manifestarsi i contagi negli stessi giorni del nord Italia non ha avuto nessuna esplosione del fenomeno, mentre Brescia insieme a Bergamo sono i casi più drammatici nonché i focolai attualmente più estesi.

Leonardo Setti, medico e professore ordinario dell’Università di Bologna conclude che le alte concentrazioni di PM 10 “registrate nel mese di febbraio in Pianura padana hanno prodotto un’accelerazione alla diffusione del Covid19. L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”.

Fonte: Il Sole24ore

# Dopo una settimana d’aria pulita, Milano è tornata nella morsa dello smog, dobbiamo aspettarci un picco di contagio?

A seguito del decreto di 10 giorni fa che che ha forzato lo smartworking in Lombardia e in seguito in tutta Italia, l’aria di Milano ha avuto una settimana di condizioni ottimali con le centraline Arpa a segnalarlo. Il risultato è stato determinato dalla riduzione del traffico e dallo spegnimento dei riscaldamenti degli uffici per: la mancanza di dipendenti in ferie forzate o a casa per lavorare da remoto, l’azzeramento del traffico sulle principali arterie stradali e le benevoli correnti di aria sulla città.

Questa settimana è iniziata con le stesse immutate limitazioni alla circolazione, escluse deroghe per motivate esigenze indifferibili, con strade, tangenziali e autostrade deserte fatto salvo il trasporto pubblico e i trasporti merci e con buona parte dei riscaldamenti spenti complici delle temperature primaverili. I risultati però non sono affatto incoraggianti, infatti come dimostra l’immagine di copertina le centraline regionale hanno registrato per tutta l’area metropolitana milanese, nella giornata di oggi martedì 18 marzo, aria scadente o pessima sia per PM 2,5 che per PM 10.

Posta la validità di questi e altri studi che certificano il legame tra diffusione di virus e inquinamento, e che non sappiamo ancora se Milano abbia raggiunto il massimo numero di contagi giornalieri, dobbiamo aspettarci il picco di infezioni da Covid-19 nei prossimi 14 giorni in costanza di questi livelli di inquinamento?
Se così fosse, prima di preoccuparsi di qualsiasi altro batterio circolante nell’aria, non sarebbe il caso di mettere in agenda una drastica strategia per ridurre al minimo l’inquinamento nell’area europea con il numero più alto di decessi per smog?

FABIO MARCOMIN

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L’ANNIVERSARIO: le gloriose CINQUE GIORNATE di Milano e la loro eredità

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Barricate cinque giornate

Questi, per Milano sono giorni importanti. Poco più di 170 anni fa, dal 18 al 22 marzo del 1848, la nostra città fu al centro di un episodio di valore civile, passato alla storia come “Cinque Giornate di Milano”.

 

L’ANNIVERSARIO: le gloriose CINQUE GIORNATE di Milano e la loro eredità

LE DATE DA NON DIMENTICARE

cinque giornate milano

Milano, allora capitale del Regno Lombardo-Veneto, dipendente dall’Impero Austro-Ungarico, si sollevò, liberandosi dal dominio austroungarico e seppe organizzarsi in maniera mirabile, approfittando della situazione politica favorevole.
Ecco i momenti salienti.

# 13 marzo: le dimissioni di Metternich

Il Principe Metternich, Ministro degli Esteri dell’Impero Austro-Ungarico e principale fautore di quel Congresso di Vienna, di cui il Regno Lombardo-Veneto era uno dei prodotti più evidenti, si dimise.

# 14 marzo: l’escalation delle schermaglie

L’Impero concesse una Costituzione alle popolazioni insorte, seguendo in questo molti altri regni e potentati della penisola italiana.
Già prima dei fatti di marzo, la convivenza tra i milanesi e gli austroungarici risultava difficile e fu costellata di schermaglie, mosse e contromosse, che ebbero conseguenze sullo scenario sociale e culturale cittadino prima che sul’ordine pubblico.
Innanzitutto, l’oltraggio: in occasione della morte del patriota italiano Federico Confalonieri, l’epigrafe preparata per lui da Achille Mauri fu ridotta, per volere del governo austroungarico, alle sole parole ”A Federico Confalonieri”.
Inoltre, l’elezione di un arcivescovo italiano al soglio ambrosiano nel settembre 1847, dopo la morte del predecessore austriaco, oltre ad andare incontro ai desideri della città, rappresentò un ulteriore motivo di frizione.
I festeggiamenti per l’arrivo dell’Arcivescovo Romilli furono, infatti, ridotti alla semplice illuminazione di Piazza Fontana e la polizia imperiale austroungarica caricò la folla e represse le acclamazioni all’indirizzo del Romilli.
Questo evento trasmise alla popolazione il messaggio che il governo imperiale avrebbe represso ogni dissenso, magari anche solo presunto.
Il fatto che la polizia a Milano fosse diretta da Luigi Bolza, un funzionario che la satira disegnava con le fattezze di un animale feroce, non aiutò certamente a migliorare la situazione.
Successivamente, in occasione del boicottaggio del tabacco e del lotto, due monopoli imperiali asburgici, promosso dagli intellettuali milanesi a partire dal 1° gennaio 1848, la situazione precipitò in breve tempo.
Il 3 gennaio era entrato in vigore un decreto imperiale austroungarico che sanciva gravi punizioni per chiunque impedisse ad altri di fumare. Lo stesso giorno, le forze asburgiche di stanza a Milano, rifornite di acquavite e sigari a spregio della popolazione ed esacerbate dalla propaganda popolare, si diedero ad atti di violenza, causando diversi morti e feriti.

# 18 marzo: l’inizio della rivoluzione

Questo stato di cose mise i cittadini di Milano in uno stato d’animo adatto ad opporsi all’oppressione astroungarica.
La popolazione si riunì di fronte al palazzo municipale per spingere Gabrio Casati, che era all’ultimo anno della sua carica di Podestà di Milano, a richiedere il passaggio del potere dal Governo austroungarico al Municipio.
Poiché l’allora Governatore asburgico della Lombardia era fuggito, spaventato dai tumulti, il Vice Governatore O’Donnell firmò, sull’abbrivio delle richieste della delegazione municipale, i decreti che autorizzavano la formazione di una guardia civica dopo i soprusi della polizia asburgica e sancivano il passaggio dei poteri al Municipio di Milano. Allo stesso modo, però, il Vice Governatore chiese al Feldmaresciallo Radetzky di tenere pronte le truppe.
Quest’ultimo agì immediatamente, dichiarando l’invalidità dei decreti firmati dal Vice Governatore, attaccando Milano e proclamando lo stato d’assedio. Le campane della città suonarono a martello per richiamare i milanesi alla difesa con tanta forza e tanto a lungo che alcune finirono con il rompersi.
I nostri concittadini di allora scesero sulle strade combattendo con tanta foga da stupire lo stesso Radetzky e da convertire alla causa milanese anche un graduato dell’Esercito del Regno di Sardegna di passaggio a Milano, il nizzardo Augusto Anfossi, che trovò la morte in città dopo avervi valorosamente combattuto. 

# 19 marzo: barricate contro la cavalleria

Comparvero barricate costruite con i materiali più disparati che però risultarono utilissime nel fermare la cavalleria asburgica

cinque giornate milano

# 19-21 marzo: gli eroi di Porta Tosa

Porta Tosa fu teatro di atti di particolare valore contro le truppe di Radetzky e, dopo l’Unità di Italia,  il suo nome fu cambiato in Porta Vittoria. La piazza che oggi commemora l’evento, appunto Piazza Cinque Giornate, sorge proprio in corrispondenza di quella che fu Porta Vittoria.

# 22 marzo: la vittoria dei milanesi

Milano si diede un governo indipendente, che ebbe la sua sede a Palazzo Marino. Lo stesso giorno la scuola militare fu presa d’assalto e conquistata dal nuovo governo, che la destinò alle attività dell’Artiglieria e del Genio.

# 6 aprile: plebiscito dei milanesi per l’annessione al Piemonte

Il nuovo governo festeggiò la libertà dagli austroungarici con un Te Deum solenne, perfezionando intanto l’intesa con il Regno sabaudo.
L’iniziativa del Regno di Sardegna contro l’Impero austroungarico fu però carente e poco incisiva, tanto che le truppe di Radetzky poterono tranquillamente riorganizzarsi e, quando Casati si presentò con la sua delegazione a Carlo Alberto il 10 giugno per comunicargli il risultato del plebiscito di annessione al Regno sabaudo, vide che la situazione dell’esercito albertino era compromessa.

# 4 agosto: il tradimento sabaudo

Il Re decise di riparare su Milano e di firmare la capitolazione, cosicché, il giorno dopo, gli austroungarici ripresero Milano.


cinque giornate milano

Le Cinque Giornate furono senz’altro un momento storico importante del Rinascimento. Nonostante la scarsa risolutezza dimostrata da Casa Savoia in questo frangente, i fatti di valore di marzo diedero coraggio a Carlo Alberto, il quale dichiarò poi guerra all’Impero Austro-Ungarico, innescando la scintilla della Prima Guerra d’Indipendenza. Seppure risoltasi in una sconfitta, questa guerra avvierà il cammino verso l’unità d’Italia.


Anche la Storia dimostra che, quando i cittadini di Milano si muovono insieme in maniera efficace, poco o nulla può fermarli.

ANTONIO BUONOCORE

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10 OPERE D’ARTE che non vediamo l’ora di rivedere a Milano

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Credit: Ph. Andrea Cherchi

Milano ospita alcuni dei capolavori più significativi della storia dell’arte, conservati in musei che l’intera Europa ci invidia, come la Pinacoteca di Brera, Palazzo Reale, il museo Poldi Pezzoli o il Museo del Novecento.
Questo stato di emergenza sanitaria ha, però, imposto la chiusura totale di qualsiasi attività, comprese quelle culturali.
In attesa della riapertura, ecco una selezione non esaustiva delle opere più belle conservate a Milano, con qualche curiosità meno nota.


10 OPERE D’ARTE che non vediamo l’ora di rivedere a Milano finita l’emergenza coronavirus

#1 L’ULTIMA CENA, Leonardo da Vinci
1495-1498 Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Dipinto parietale a tempera grassa su intonaco

Credit: Ph. Andrea Cherchi

Forse non sapevi che
Nell’Ultima cena di Leonardo da Vinci si va oltre la tradizione iconografica fiorentina delle Ultime cene, perché è stato rappresentato il momento che segue l’annuncio del tradimento. La stanza, inoltre, è stata immaginata come un prolungamento illusorio del vero ambiente dove i frati domenicani consumavano i pasti.


#2 CRISTO MORTO, Andrea Mantegna
1480 Pinacoteca di Brera
Pittura a tempera

Il Cristo Morto Mantegna

Forse non sapevi che…
La prospettiva è imperfetta, ma incredibilmente emotiva. I piedi di Gesù sono proiettati verso l’osservatore, ma se si fossero applicate rigorosamente le leggi prospettiche sarebbero dovuti essere di dimensioni maggiori. Lo stesso vale per le gambe, che appaiono schiacciate, per il torace, troppo ampio, per le braccia eccessivamente lunghe, e per la testa, più grande.

#3 IL QUARTO STATO, Giuseppe Pellizza da Volpedo
1901 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

IL QUARTO STATO, Giuseppe Pellizza da Volpedo

Forse non sapevi che…
Per la prima volta nella storia dell’arte italiana, un pittore sceglie di rappresentare l’ascesa del movimento operaio. Una folla di uomini e donne che, insieme, marciano per i propri diritti. Sono contadini e lavoratori e tra loro, in prima fila, si possono riconoscere Giovanni Zarri, detto Gioanon, falegname di Volpedo, Teresa Bidone, moglie di Pellizza, e Giacomo Bidone, anch’esso falegname.


#4 LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE, Raffaello Sanzio
1504 Pinacoteca di Brera
Dipinto a olio su tavola

lo sposalizio della vergine raffaello sanzio

Forse non sapevi che…
L’opera rappresenta il matrimonio fra Maria e Giuseppe. La serenità che domina la scena non viene interrotta nemmeno quando uno dei pretendenti di Maria, come gesto di stizza, spezza il ramo con la gamba. Secondo i vangeli apocrifi, ad ogni pretendente di Maria venne dato un ramo secco, quello che sarebbe fiorito, come segno divino, sarebbe stato il destinato alle nozze.


#5 IL BACIO, Francesco Hayez
1859 Pinacoteca di Brera
Dipinto a olio su tela

IL BACIO, Franceco Hayez

Forse non sapevi che…
Il periodo storico in cui vive il pittore è tutt’altro che romantico: siamo nel pieno del Risorgimento, l’Italia è in tumulto poiché non tollera più le imposizioni degli austriaci.
Nemmeno il vero significato del quadro è del tutto romantico: quel bacio rappresentava l’unione tra la Francia di Napoleone III e il Regno di Sardegna di Camillo Benso, conte di Cavour.


#6. PIETA’, Giovanni Bellini
1460 Pinacoteca di Brera
Dipinto tempera su tavola

PIETA’, Giovanni Bellini

Forse non sapevi che…
Sul fronte del sarcofago è posta l’iscrizione ispirata a un’elegia del poeta latino Properzio: Haec fere quum gemitus turgentia lumina promant/Bellini poterat ionnis opus, ovvero Come questi occhi gonfi di pianto emettono quasi gemiti così l’opera di Giovanni Bellini potrebbe piangere.


#7 RITRATTO DI PAUL GUILLAUME, Amedeo Modigliani
1916 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

RITRATTO DI PAUL GUILLAUME, Amedeo Modigliani

Forse non sapevi che…
Modigliani raffigura Paul Guillaume, un famoso collezionista d’arte di Parigi, con un occhio aperto ed uno chiuso. Il motivo lo spiega lo stesso pittore: “Perché con uno tu guardi il mondo, con l’altro guardi in te stesso”.


#8 FORME UNICHE DELLA CONTINUITA’ NELLO SPAZIO,
Umberto Boccioni
1913 Museo del Novecento
Scultura

FORME UNICHE DELLA CONTINUITA’ NELLO SPAZIO, Umberto Boccioni

Forse non sapevi che…
Nel novembre 2019 questa incredibile opera è stata battuta all’asta per 16 milioni e 165mila dollari, pari a 14 milioni e 637mila euro, nuovo record mondiale per Boccioni.


#9
PIETA’ RONDANINI, Michelangelo Buonarroti
1552 – 1564 Museo della Pietà Rondanini
Scultura marmorea

PIETA’ RONDANINI, Michelangelo Buonarroti

Forse non sapevi che…
Questa è l’ultima opera del Michelangelo, e lo si vede: i suoi pensieri sulla morte traspaiono. Il corpo del Cristo sta per scivolare dalle braccia della madre, che a fatica lo sorregge, anche se può sembrare il contrario, con Cristo morto che regge la Madre, come metafora del suo sacrificio salvifico per l’umanità.
L’opera non fu terminata a causa della morte del Buonarroti, ma non sono distinguibili le parti non terminate di proposito (non-finito michelangiolesco) da quelle che realmente l’artista non riuscì a terminare.


#10 WALD BAU, Paul Klee
1919 Museo del Novecento
Tecnica mista con gesso su tela

photo by https://www.analisidellopera.it/paul-klee-wald-bau/

Forse non sapevi che…
Wald Bau si può tradurre in Struttura di foreste. Si tratta, infatti, di una veduta dall’alto del parco di Schwabing, nel quartiere degli artisti a Monaco. Il verde rappresenta la foresta, i segni geometrici che creano reticoli rappresentano, probabilmente, coltivazioni o campi, ci sono poi i segni marroni delle strade e quelli azzurri di fiumi e ruscelli.

Per MERDA D’ARTISTA di Piero Manzoni, leggi il nostro articolo

BARBARA VOLPINI

 

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🔴 Dati 17 marzo: crescono i contagi a Milano (+343)

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Foto: Andrea Cherchi (c)

17 marzo 2020. Notizie non belle, purtroppo. In rialzo i decessi giornalieri in Lombardia (+220) nelle ultime 24 ore, ieri erano + 202.  La maggiore crescita di contagi è sempre Brescia (+382 anche se in calo rispetto al picco di +445 di ieri) seguita dalla città metropolitana di Milano (+343 a fronte dei 233 di ieri) che supera Bergamo, in calo con 233 nuovi contagi (ieri erano +344). Anche a Milano città siamo all’aumento record con 151 nuovi contagi (+18,5% in un giorno). L’incremento di persone in terapia intensiva in Regione è di 56 (a fronte dei 66 di ieri).

Per Milano (sia città che per area metropolitana) si tratta del numero maggiore di contagi giornalieri dall’inizio dell’emergenza. L’invito di Gallera è perentorio: “Bisogna restare a casa”.

Leggi anche: Galli (Ospedale Sacco): va fatto il massimo sforzo per aumentare i tamponi e PROTEGGERE MILANO

La bella notizia: cresce anche la solidarietà dei milanesi. Nelle ultime 24 ore sono arrivate in Regioni rilevanti donazioni. Hanno donato ciascuno 10 milioni di euro Silvio Berlusconi, Giuseppe Caprotti e Remo Ruffini (Moncler). Rilevanti donazioni anche da Grana Padano, Fondazione Veronesi e Invernizzi. Molti lombardi, sottolinea Gallera, stanno donando anche solo con 1 o 5 euro sul conto dell’emergenza: Iban IT76PO306909790100000300089

Contagi Lombardia (giornalieri)*.

11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865** (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)

Decessi Lombardia (giornalieri)*.

9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252** (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*

11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343** (+17,2%)

Totale: 2.326

UPDATE. Contagi Milano città (giornalieri)

11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151** (+18,5%)
Totale: 964

 

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).

**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza

Fonte: dati Regione Lombardia

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 Ruffini suona la carica: “Moncler è pronta a finanziare l’OSPEDALE. La città se lo merita”

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Intervista a Ruffini, Il Foglio (tratta da instagram)

Dopo Caprotti e Berlusconi che si sono impegnati ciascuno con 10 milioni di euro arriva anche Moncler per costruire l’ospedale di Milano.

In un’intervista a Il Foglio, l’AD di Moncler ha dichiarato “bisogna fare presto, possiamo resistere ancora 40-50 giorni, ma se dura di più le conseguenze sanitarie ed economiche saranno devastanti”.

“Dobbiamo costruire questo ospedale alle porte di Milano. Ci siamo sopra da almeno una settimana”. Ma voi che fareste? “L’unica cosa che possiamo fare: dare un sostegno finanziario. Quello che serve. Milano è una città che ha regalato a tutti noi un presente straordinario. Non possiamo e non dobbiamo abbandonarla. Dobbiamo aprire il portafoglio e fare tutto ciò che serve. Restituire a Milano ciò che fino ad ora ci ha dato, è il minimo.

Poi Ruffini aggiunge una stoccata: “Abbiamo avuto rapporti con l’assessore Gallera. Mi sembra molto sul pezzo. Ma non ha potuto farci una richiesta precisa. Sembra che non gli facciano fare l’ospedale. (…) I soldi ci sono. Il progetto pure. Bisogna fare, non perdersi e non perdere”.

“Non vorrei sembrarle fissato. Ma la città ha avuto la capacità in questi anni di attrarre persone, società e intelligenze eccezionali. Non solo la Lombardia, ma l’Italia non può permettersi di perderla”.

Fonte: Il Foglio

Leggi anche: dal Governo arriva lo STOP all’ospedale in zona Fiera per la terapia intensiva

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La proposta: ZES per rilanciare le aree più colpite dal coronavirus

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Credits: la repubblica.it - Dubai
Credits: la repubblica.it - Dubai

Il maxi decreto “Cura Italia” prevede lo stanziamento di circa 25 miliardi di euro per il sostegno economico dell’Italia, contiene la sospensione del pagamento di mutui e affitti, lo slittamento del pagamento dei contributi previdenziali, la cassa integrazione straordinaria estesa a tutte le aziende, congedi al 50% dello stipendio, aiuto una tantum per autonomi e molto altro. Quello che sembra già chiaro è che di queste misure beneficeranno indistintamente tutti i cittadini a prescindere dal territorio in cui si trovano.

Nell’immediato è un’iniziativa meritoria da parte del Governo, ma per ripartire serviranno soluzioni di diverso impatto, soprattutto per rilanciare le aree più colpite che oggi sono anche quelle che trainano l’economia del Paese. La domanda che molti si fanno è: cosa potrebbe servire di più?

La proposta: ZES per rilanciare le aree più colpite dal coronavirus

Milano e la Lombardia come Dubai per tornare a correre

Nessuno conosce ancora quando la pandemia da Covid-19 terminerà di produrre i suoi effetti sulla salute delle persone e sul sistema sanitario. A maggior ragione non esistono proiezioni plausibili sui danni economici che arrecherà allo ristabilirsi di una situazione di normale vita quotidiana. La chiusura del 90% delle attività commerciali porterà con sè il bisogno di imprimere una scossa all’impianto economico del Paese come mai successo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ormai 70 anni fa.

L’istituzione di una ZES (Zona economica speciale) ovvero una regione geografica dotata di una legislazione economica differente dalla legislazione in atto nella nazione di appartenenza, di norma prevista per attrarre maggiori investimenti straniera, potrebbe essere lo strumento appropriato per ridare uno slancio alla nostra nazione già in condizione di recessione e in particolare alle aree più colpite che coincidono anche con le aree più produttive: Lombardia, Veneto e Emilia Romagna sommano il 40% del Pil italiano.

La situazione in Italia, le prime zone istituite nel mezzogiorno

La normativa specifica sulle Zone Economiche Speciali è stata introdotta nell’ordinamento giuridico italiano nel 2017, come forma di supporto per il mezzogiorno e come individuate dalla normativa europea devono:

  • essere situate in una delle regioni meno sviluppate e in transizione.
    Con regioni meno sviluppate si intendono le regioni il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media europea, con regioni in transizione le regioni il cui PIL pro capite è invece compreso tra il 75% e il 90% della media europea. Tra le prime rientrano oggi Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, mentre tra le seconde Abruzzo e Molise.
  • riguardare una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, situata
    entro i confini dello Stato
  • comprendere un’Area portuale inserita nelle reti di trasporto trans-europeo

Inoltre è data possibilità di creare ZES Interregionali e ogni Regione può istituire sul proprio territorio un massimo di due Zone Economiche Speciali.

I benefici previsti per chi opera in queste zone compresi in 3 macrocategorie:

#1 Procedure semplificate e regimi procedimentali speciali, volti a semplificare ed accelerare l’insediamento, la realizzazione e lo svolgimento dell’attività economica nelle ZES.
#2 L’accesso alle infrastrutture esistenti e a quelle previste nel Piano di sviluppo strategico
della ZES stessa.
#3 Un credito d’imposta fino a 50 milioni di euro, per ciascun progetto di investimento
(entro i limiti stabiliti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato).

La realizzazione di Zone Franche, invece, ha l’obbiettivo di aiutare ad un migliore inserimento nelle catene globali del valore e favorire l’import/export di materie prime, semilavorati e prodotti finiti da partner extra-Ue.

I vincoli per le imprese che scelgano di insediarsi in queste aree e usufruire dei relativi benefici sono:

mantenere la loro attività nell’area ZES per almeno sette anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti;
• le imprese beneficiarie non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento.

Fonte: Ufficio Studi PWC

Nel mondo le Zes sono 2.700, come renderli strumenti efficaci anche per rilanciare il “motore” del Paese

Nel mondo si contano circa 2.700 Zes, in Cina e a Dubai gli esempi più noti. La capitale degli Emirati ad esempio non prevede imposte sulle plusvalenze, sul capitale e sui dividendi, non fa pagare i contributi sociali agli stranieri, mentre ammonta al 12,50% dello stipendio per i cittadini dell’Emirato che lavorano nel settore privato e al 15% per quelli che lavorano nel settore pubblico.

In Europa sono circa una settantina, 14 delle quali istituite in Polonia che prevede ad esempio una corporate income tax exemption che può oscillare tra il 25 e il 55%. Nel nord Italia abbiamo il caso di Livigno località montana della provincia di Sondrio a 2000 metri d’altezza, quale zona franca di confine, grazie all’esenzione di imposte come Iva e accise che lo rendono il “Duty Free” più alto del mondo.

Quali potrebbero essere le regole nelle Zes da istituire nelle aree più colpite da Coronavirus?

#1 Estendere benefici della normativa italiana anche alle aree più produttive

Lombardia, Veneto e Emilia Romagna sono le aree più colpite dal Coronavirus, sia in termini di contagi e decessi, sia per le immediate e future ricadute economiche e sociali che impatteranno violentemente su ogni settore produttivo. Il caso vuole che siano le stesse Regioni che stanno richiedendo una maggiore autonomia nei confronti dello Stato in quanto producono il 40% del Pil nazionale e sono le più efficienti in assoluto.

#2 Esenzione per 1 anno da Iva e accise come Livigno

Per mantenere maggiore liquidità nelle tasche dei cittadini e nei bilanci delle imprese, con ricadute evidenti sui dipendenti, si potrebbe seguire il modello Livigno che esenta da Iva e accise sui carburanti per una durata almeno di 12 mesi

#3 Finanziarie promozione dei prodotti locali

Per salvaguardare e migliorare la competitività del “Made in Italy” e nello specifico dei prodotti territoriali regionali, si potrebbero predisporre finanziamenti a fondo perduto per tutte quelle aziende che fatturano maggiormente con l’export e che necessitano della promozione dei loro beni nel mondo.

#4 Tax Free per aziende internazionali che scelgano queste zone per i propri investimenti

Uno degli effetti più prevedibili del post emergenza sarà la riluttanza di aziende straniere a investire in Italia. Una riluttanza che rischia di colpire pesantemente proprio le aree più connesse alla competizione internazionale, come Lombardia e Veneto. Si dovrebbe prevedere un regime di Tax Free per i primi 2 anni alle aziende estere che decidano di investire in Italia e sperimentare dal terzo anno una flat tax al 20%, con vincolo di rimanere nel territorio almeno 10 anni

#5 Flat tax al 10% per i residenti e stop ad anticipo contributi e tasse

Implementare per una durata di 3 anni una flat tax al 10% per tutti i residenti dei territori interessati dalla sperimentazione e modificare il calendario fiscale per Pmi e liberi professionisti stabilendo il pagamento di contributi e tasse a posteriori ovvero a seguito di accertamento di quanto effettivamente pagato.

Il mondo come lo conosciamo oggi non tornerà più e al momento, le Regioni del Nord sono le aree al mondo che stanno pagando le conseguenze della più grande pandemia dagli ultimi 100 anni e per questo motivo sono indispensabili misure coraggiose per non precipitare in una crisi economica senza ritorno.

FABIO MARCOMIN

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13 opportunità gratuite da NON PERDERE restando a casa

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“Restate a casa”: queste le parole che, negli ultimi giorni, appaiono più frequentemente sui giornali, sui social e in tv. Restiamo a casa per ridurre al minimo le possibilità di contagio e per fronteggiare nel migliore dei modi la diffusione del coronavirus. Dopo i primi giorni di totale confusione, pieni di interrogativi sulla gestione delle nostre attività quotidiane, oggi sono numerose le iniziative proposte per rendere questa “quarantena” il più agevole possibile per tutti. E soprattutto gratis. 

13 opportunità gratuite da NON PERDERE restando a casa

Siamo nell’era del digitale e proprio per questa ragione il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione ha promosso un’iniziativa di solidarietà digitale alla quale hanno aderito numerose associazioni e imprese, mettendo a disposizione di tutti alcuni servizi gratuiti. Tra i numerosi abbiamo evidenziato questi. 

Qui tutta la lista dei servizi offerti dalle aziende per l’iniziativa: SOLIDARIETA’ DIGITALE

solidarietà digitale

#1 Vodafone

Numerosi gli operatori telefonici che hanno incentivato l’utilizzo gratuito della connessione dati. Tra questi Vodafone Business ne ha disposto l’utilizzo gratuito per un mese al fine di facilitare il lavoro da remoto, incentivando la comunicazione tra colleghi e clienti.

#2 Weschool – TIM

La solidarietà digitale ha rivolto il proprio sguardo anche al mondo scolastico. Tra le diverse iniziative atte a fronteggiare il problema della chiusura di scuole e università, si menziona Weschool (By Tim). Si tratta di una vera e propria piattaforma di classe digitale attraverso la quale studenti e docenti possono condividere materiali didattici, organizzare discussioni e gestire eventuali verifiche, oltre a disporre di un’apposita sezione che fornisce la possibilità di ottenere un’aula virtuale attraverso video streaming a distanza.

#3 Scienza Express

L’attenzione è stata rivolta anche ai più piccoli e alle famiglie intente a trovare modi educativi, ma allo stesso tempo divertenti, per poter trascorrere il tempo a casa. Scienza Express offre sul proprio sito web numerose attività da svolgere comodamente a casa con bambini e ragazzi.

#4 Mondadori

Il Gruppo Mondadori offre 10.000 e-book gratuiti. E’ possibile scegliere un e-book tra saggistica, narrativa, varia e libri per ragazzi, che potrà essere letto con l’app Kobo Books, disponibile gratuitamente per smartphone, tablet e pc. Mondadori mette, inoltre, a disposizione 50.000 abbonamenti gratuiti per tre mesi ai magazine del Gruppo.

#5 Sirius

Per poter facilitare il lavoro agile previsto per queste settimane, Sirius offre il suo servizio di SDN (Software Defined Network) ai suoi clienti in modo del tutto gratuito.

#6 Cisco Webex

Si tratta di una piattaforma di smart working completamente gratuita per aziende e professionisti, che mette a disposizione la possibilità di organizzare riunioni e condividere documenti in modo rapido e veloce.

#7 Formazione libera

Questa è una raccolta delle migliori risorse di formazione online, messe a disposizione da professionisti dei più svariati settori: dal marketing all’insegnamento della fisica.

#8 Futuria Marketing

L’azienda di consulenza ha come scopo quello di sostenere aziende e professionisti attraverso gli strumenti di marketing e l’ottimizzazione dei processi aziendali. Per questo ha creato il progetto Imprenditori per l’Italia, dove raccoglie servizi offerti gratuitamente da aziende e liberi professionisti,rendendoli pubblici.

#9 Unshakeable by Sherpa

Il Protocollo Unshakeable by Sherpa è un progetto di volontariato digitale che aiuta tutte le professionalità e strutture colpite a utilizzare soluzioni tecnologiche per ottimizzare i processi di smart working. Per trovarlo, basta inserire @unshakeablebysherpa in facebook.

#10 Chatbot – Pagine Mediche

Pensata per i pazienti che presentano sintomi iniziali e come ausilio per i medici per il trattamento di eventuali casi sospetti, Chatbot è una chat completamente gratuita ideata partendo dalle Linee Guida del Ministero della Salute.

#11 Pronto in Farma

Un portale web attraverso il quale i farmacisti possono facilmente gestire la prenotazione online dei farmaci e le consegne a domicilio.

#12 Mindwork

In un periodo in cui siamo sottoposti a un forte stress emotivo, non mancano iniziative gratuite volte a dare il giusto sostengo psicologico. Mindwork offre in modo del tutto gratuito un colloquio in videochiamata con gli psicologi presenti sulla piattaforma.

#13 Adnkronos Salute

Al fine di contribuire alla divulgazione di informazioni certe e verificate in merito al coronavirus, Adnkronos Salute mette gratuitamente a disposizione degli operatori digitali le news più rilevanti e la propria produzione specialistica. Basta inviare una mail di richiesta: dsb@adnkronos.com

Queste sono solo alcune tra le numerose imprese che hanno preso parte attivamente al progetto di solidarietà digitale. È proprio il caso di dirlo: il mondo non si ferma!

ROSSANA QUARATO

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Come ordinare e farsi consegnare i FARMACI A DOMICILIO a Milano

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Farmacie di turno

In questi giorni, per venire incontro alle prescrizioni del decreto sulla limitazione dei movimenti, molte farmacie milanesi offrono la possibilità di ordinare e farsi recapitare i farmaci direttamente al proprio domicilio.
Un aiuto per chi è impossibilitato a muoversi e per evitare ulteriori spostamenti, presso le farmacie ma anche presso le persone più anziane, che attualmente sono considerate soggetti particolarmente a rischio.

Come ordinare e farsi consegnare i FARMACI A DOMICILIO a Milano

Se avete necessità di farvi recapitare i farmaci a casa, avete più opzioni:

#1 Tramite sito o app Pharmap

Moltissime farmacie milanesi infatti, si appoggiano a questa piattaforma digitale.
Direttamente dal sito www.pharmap.it o scaricando l’app pharmap sul cellulare, è possibile ordinare i propri farmaci.
– Si seleziona il farmaco di cui si ha bisogno, per nome, per categoria o per sintomo
– Si inserisce l’indirizzo, dove si vorrebbe far recapitare i farmaci
– Si sceglie la farmacia disponibile più vicina
– Si inoltra la richiesta
Per qualsiasi dubbio o necessità, inoltre, si può contattare il numero messo a disposizione +39 02 871 76 193
Trovate inoltre tutte le farmacie milanesi aderenti al servizio di consegna a domicilio tramite pharmap, a questo link.

È importante ricordare che, se il farmaco necessita di ricetta medica, viene offerto anche un servizio di ritiro della ricetta medica, presso il richiedente o presso il medico curante, eseguito dal Pharmaper, munito di apposita delega rilasciata dal richiedente.

La ricetta sarà ritirata dal Pharmaper presso il richiedente e/o presso il medico curante in busta chiusa sigillata e, con le medesime modalità, sarà consegnata alla farmacia (nel rispetto della privacy).
Tale servizio non sarà necessario nell’ipotesi in cui il richiedente dichiari che la ricetta si trova già presso la farmacia indicata.
Il costo del servizio di ritiro e consegna dei prodotti all’indirizzo indicato è pari a € 1,99 compresa IVA per la consegna a slot e di € 3,99 compresa IVA per la consegna fast entro 60 minuti.

#2 Con le farmacie associate a Federfarma

Anche la Federazione nazionale delle farmacie, Federfarma, in collaborazione con le farmacie associate, mette a disposizione il numero verde 800 189 521, contattabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.30, per ordini e consegne gratuite di farmaci a casa.
Da ricordare però, che il seguente servizio è riservato solo ed esclusivamente alle persone che sono impossibilitate a recarsi in farmacia, per disabilità o gravi malattie, e non possono delegare altri soggetti.
Una volta chiamato il numero all’operatore telefonico, si dovrà indicare le generalità e l’indirizzo al quale recapitare il farmaco.
Successivamente, si verificherà quali farmacie vicine al domicilio del richiedente sono disponibili ad effettuare il servizio.
Qualora ci siano farmacie disponibili, l’operatore metterà in contatto telefonico la farmacia più vicina disponibile al domicilio del richiedente, alla quale si potrà richiedere la consegna a casa degli specifici farmaci, nelle modalità e nei tempi di consegna richiesti.

#3 Croce Rossa, operativo h24, sette giorni su sette

La consegna dei farmaci a domicilio è un servizio offerto anche da Croce Rossa.
Sarà necessario contattare il numero verde 800 06 55 10 (attivo h24, sette giorni su sette). L’operatore si metterà in contatto con la Croce Rossa dedita alla consegna dei farmaci a domicilio più vicina.
I volontari della CRI, riconoscibili in uniforme, ritirano la ricetta presso lo studio medico o acquisiscono il numero NRE (Numero Ricetta Elettronica) e il codice fiscale del destinatario del farmaco, quindi si recano in farmacia. I medicinali vengono poi consegnati in busta chiusa all’utente, che provvede a corrispondere l’eventuale costo del medicinale anticipato al farmacista dai volontari. Il servizio di consegna è completamente gratuito. Attraverso la consegna a domicilio è inoltre possibile richiedere lo scontrino fiscale “parlante” da utilizzare per le detrazioni fiscali, fornendo ai volontari della Croce Rossa la tessera sanitaria o il codice fiscale. (Fonte Ministero della Salute)

LUCIA MARTINAZZO

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🔴 Dati 16 marzo: in calo nuovi contagi e decessi in LOMBARDIA, lieve rialzo contagi a MILANO

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Ph. Andrea Cherchi (c)

16 marzo 2020. Dopo il picco di decessi in Lombardia del 15 marzo (+252) nelle ultime 24 ore i decessi scendono a 202, sempre concentrati in alto numero nelle province di Bergamo e di Brescia. I due principali focolai della Regione, Bergamo (+10% con 344 nuovi contagi) e Brescia (+18% con 445 nuovi contagi), raggiungono rispettivamente quota 3760 e 2918 contagi, mentre la Lombardia arriva a 14.649 (+1377 rispetto a ieri, in calo rispetto ai 1587 di ieri).

La città di Milano registra una leggera crescita nei contagiati sia in città (+102) che nell’area metropolitana (+233) oltre a una “leggerissima crescita nell’accesso agli ospedali” come ha dichiarato l’assessore Gallera. Crescita dei contagiati che risulta comunque inferiore ai giorni più problematici sia come valore assoluto che come incremento percentuale. Preoccupa di più l’incremento delle persone in terapia intensiva: +66 (ieri erano +25).

Uno dei temi che si cerca di capire dai trend è sul futuro dei focolai: l’epicentro dei contagi si sta spostando verso est (come mostrerebbe il maggior incremento a Brescia rispetto a Bergamo) oppure c’è da aspettarsi un nuovo picco a Milano?

Leggi anche: Galli (Ospedale Sacco): va fatto il massimo sforzo per aumentare i tamponi e PROTEGGERE MILANO

Contagi Lombardia (giornalieri)*.

11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865** (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)

Decessi Lombardia (giornalieri)*.

9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252** (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*

11/3: +333** (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
Totale: 1.983

UPDATE. Contagi Milano città (giornalieri)

11/3: +113**
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
Totale: 813

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).

**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza

Fonte: dati Regione Lombardia

MILANO CITTA’ STATO

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