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Frontiere chiuse per l’estate? Inizia la caccia ai TURISTI lasciati fuori dall’Italia

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credit: europatoday.it

L’allarme per il turismo in ginocchio a causa del coronavirus era già stato lanciato a febbraio, quando ancora ci si poteva spostare liberamente. Ora sappiamo con certezza che il turismo è uno dei settori più colpiti dall’epidemia, in Italia e nel mondo. Ma non ovunque allo stesso modo.

Frontiere chiuse per l’estate? Inizia la caccia ai TURISTI lasciati fuori dall’Italia

In Italia il settore del turismo vale tra il 12 e il 13 per cento del PIL ed occupa più di tre milioni di lavoratori. Negli ultimi anni, il turismo domestico (quello degli italiani in Italia) ha risentito pesantemente della crisi, mentre il turismo estero è cresciuto costantemente e fino ad oggi gli stranieri hanno rappresentato circa il 50% delle presenze totali. D’altronde il Bel Paese è sempre stata una delle mete preferite dai turisti, soprattutto del Nord Europa. Se guardiamo la provenienza dei turisti stranieri, infatti, la Germania è al primo posto con quasi 59 milioni, pari al 27% di quelle straniere totali. A grande distanza seguono Stati Uniti (14,5 milioni), Francia (14,2 milioni), Regno Unito (14), Paesi Bassi (11).  La Russia è al decimo posto (5,4 milioni) seguita dalla Cina con 5.3 milioni.

Mentre da Bruxelles la Commissione europea annuncia l’arrivo di “ulteriori misure” per aiutare il settore turistico in vista della stagione estiva, ci sono nazioni che hanno già cominciato ad organizzarsi, soprattutto per “accaparrarsi” la grossa fetta di turisti che quest’anno non potranno o non vorranno venire in Italia.

#1 Croazia: corridoi turistici Covid-free

Con Spagna, Italia e Francia temporaneamente chiuse, la Croazia punta a promuovere le sue spiagge e si propone al turismo internazionale come meta di vacanze sicure con l’obiettivo di intercettare i turisti del Nord Europa, in particolare tedeschi e svedesi.

Negli ultimi giorni sono infatti apparse sui giornali tedeschi alcune interviste al ministro del turismo croato, Gari Cappelli, in cui si celebravano i successi della Croazia nel contenimento del virus (poco più di 2mila casi accertati e 67 decessi) e la volontà di rendere accessibili le spiagge croate ai turisti stranieri, creando dei «corridoi» autostradali europei o dei ponti aerei che Croatia Airlines si impegna a realizzare. Unica condizione, una sorta di “passaporto Covid-19”, ovvero un certificato sanitario rilasciato nel Paese d’origine che attesti la negatività al virus.  A confermare il progetto è stato lo stesso Cappelli che, al termine del vertice tra i ministri del Turismo dell’UE, ha detto che è stata discussa la possibilità di istituire “corridoi turistici”, sempre tenendo conto delle considerazioni degli epidemiologi per la riapertura delle frontiere per la libera circolazione dei turisti.

Ad oggi la Croazia ha già raggiunto degli accordi bilaterali per la creazione di questi «corridoi» con Slovenia e Austria, Ungheria e Repubblica Ceca. Ma manca la Germania, la gallina dalle uova d’oro che con 3 milioni di turisti l’anno scorso ha contribuito al 15% degli introiti del settore in Croazia. “Il nostro premier è molto interessato a confrontarsi con la Germania su questo tema», ha dichiarato il ministro Cappelli al quotidiano Die Welt “Noi crediamo di poter garantire una stagione in sicurezza ai turisti, croati e stranieri, attraverso controlli rigorosi”.

#2 Turchia: certificazione Covid-Free

Anche il ministro del turismo turco, Mehmet Nuri Ersoy, è già attivo nel far ripartire il turismo internazionale verso il Paese in maggio. Per riavviare le attività turistiche, la Turchia punta ad istituire una sorta di passaporto sanitario e un nuovo programma di certificazione che rechi la dicitura “coronavirus free”.

Il programma di rilancio turistico include formazione per i lavoratori, piani per la sterilizzazione di veicoli, hotel, aeroporti e ristoranti e la certificazione sanitaria con la quale i turisti stranieri dovranno dimostrare di non avere il coronavirus. La stagione turistica dovrebbe riaprirsi gradualmente dopo maggio. “Nella prima fase mi aspetto arrivi dai paesi asiatici” ha dichiarato il ministro Ersoy “mentre nella seconda fase potrebbero arrivare turisti anche da Germania e Austria.  Russi e britannici, invece, molto probabilmente non si vedranno prima della fine di luglio”.

Ahmet Aras, sindaco della località turistica di Bodrum, ritiene che il piano sia realizzabile e possa andare a beneficio del Paese. “Supportiamo il programma di certificazione – ha dichiarato Aras – I turisti preferiranno alcune destinazioni rispetto ad altre e vogliamo essere pronti ad accaparrarci i flussi stranieri”. A questo scopo, il sindaco ha istituito una commissione per gestire il cambiamento e rilanciare una destinazione capace di muovere ogni anno 1,5 milioni di turisti stranieri.

#3 E l’Italia?

Gli alberghi riapriranno il 4 Maggio ma ad oggi per il turismo non è stato fatto granché, tranne qualche forma di finanziamento e la regolamentazione dei cosiddetti voucher “salva-vacanza“. Dario Franceschini, ministro della Cultura e del turismo, l’ha definito così: «un incentivo che consenta da un lato di dare liquidità e sostegno alle imprese e dall’altro di aiutare le famiglie con un reddito medio-basso ad andare in vacanza avendo sostegno economico».

L’Italia punta quindi a risollevarsi grazie al turismo domestico. Di strategia per ri-attirare gli stranieri e incentivare il turismo dall’estero, ad ora, nemmeno l’ombra. Anzi, si è prospettato il rischio che la prossima estate i confini dell’Italia possano rimanere chiusi, in entrata e in uscita. Già solo il fatto che ci sia questa possibilità tiene alla larga i turismi stranieri che stanno pianificando le loro vacanze.

Solo qualche località, come Sant’Antioco e Fano, ha provato a mettere in campo dei programmi per creare delle destinazioni turistiche Covid-free.  Eppure ci sono zone al Sud dove il Coronavirus è stato quasi debellato e che potrebbero diventare destinazioni turistiche sicure, pronte a ri-accogliere i turisti di tutto il mondo.

FONTI

 https://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/coronavirus-quali-le-conseguenze-per-il-turismo-in-italia

https://europa.today.it/lavoro/corridoio-turisti-germania-croazia.html https://www.eturbonews.com/571108/traveling-with-health-certificate-turkish-tourism-sets-rules-for-visitors/

LAURA COSTANTIN

 

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Le FAKE NEWS istituzionali: più infetti in Germania dopo la riapertura e treni per Napoli presi d’assalto dal 4 maggio

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Impennata dei contagi in Germania dopo l'allentamento? Non per il dailymail

Le fake news sono diventate uno dei principali nemici di politica e organi di informazione istituzionali. Il problema è chi controlla il controllore? Ossia cosa succede se a essere fucina di fake news sono proprio i politici e gli organi di informazione più accreditati? Vediamo due esempi delle ultime 24 ore.

Le FAKE NEWS istituzionali: più infetti dopo la riapertura in Germania e treni per Napoli presi d’assalto dal 4 maggio

#1 Più infetti dopo la riapertura. La Germania torna alla “fase uno”. FALSO

Coronavirus, contagi e morti ora spaventano l’Europa: Parigi e Berlino tornano alla “fase uno”. Questo titola La Stampa il 29 aprile. Una notizia rilanciata in prima serata in apertura da tutti i telegiornali e dalla maggior parte della stampa italiana è stata quella dell’aumento del tasso di contagio, il famoso indice R0 che indica quanto l’uscita dall’emergenza epidemica sia vicina. Questo era il titolo di apertura del TG1 “GERMANIA, PIÙ INFETTI DOPO LE RIAPERTURE”  e questa l’introduzione: “Preoccupazione in Germania. A poco più di una settimana dalle prime aperture cresce il tasso di contagio, torna al rapporto 1 a 1: ogni persona ne infetta un’altra. Mascherine obbligatorie sui mezzi pubblici.

Come spiega Berlino Magazine, nell’articolo “No, non è vero che i contagi in Germania stanno salendo” non è vero né che i contagi stanno salendo né che la Germania ha intenzione di tornare a una fase uno, in realtà già molto blanda se paragonata a quella italiana.

Partendo, infatti,dal presupposto che l’indice R0 attorno a 1 non è preoccupante, ma come dimostrano i dati del Robert Koch Institute il rallentamento del livello di contagiosità è in calo costante da quanto sono state allentate le misure e comunque al livello del 22 marzo, in Germania non hanno nessuna intenzione di ritornare indietro con le disposizioni precedenti.

Robert Kock Insititute

Al contrario tutte le informazioni di chi vive, ad esempio a Berlino, raccontano di un Paese che consente ogni tipo di attività all’aperto pur nel rispetto di un minimo distanziamento sociale e precauzioni quando dovute come le mascherine sui mezzi pubblici, così come sono aperte la scuola e tutte le principali attività commerciali e di ristorazione. Inoltre come riporta il dailymail la crescita dei contagi in terra tedesca sta registrando i dati più bassi dell’ultimo mese e mezzo.

Da considerare infine, riguardo all’articolo su La Stampa, che neppure la Francia ha deciso di tornare alla fase uno. Ha semplicemente modificato il calendario del ritorno a scuola.

Fonti: berlinomagazine.com e dailymail.co.uk

“lockdown” berlinese

# Fase 2, presi d’assalto i treni per Milano. FALSO

4 maggio: tutto esaurito per i treni da Milano a Napoli il 4 maggio, giorno di ingresso nella cosiddetta seconda fase. Notizia rilanciata anche dal corriere del mezzogiorno e dalle principali testate giornalistiche e telegiornali. Il presidente De Luca ha prontamente affermato “Ho espresso fortissima preoccupazione che arrivi di massa possano determinare espansione del contagio e vanificare i sacrifici fatti per due mesi dai nostri concittadini.”

Il messaggio del Mattino è chiaro: il governatore della Campania ha ragione nel chiedere la difesa dei confini della Campania da chi arriva dal nord.

La notizia puzza di bruciato. In particolare perchè per i trasferimenti da una regione all’altra nulla cambia con il 4 maggio: non si potevano fare prima e non si potranno fare neppure dopo. Visto l’esiguo numero di treni giornalieri la possibilità di esaurimento di biglietti non sarebbe stata da escludere, ma basta una rapida ricerca sul sito di Trenitalia per verificare l’infondatezza della notizia.

Scegliendo qualsiasi altro giorno per l’acquisto di un biglietto si può vedere, che posto più posto meno più ci si avvicina alla data partenza, le disponibilità non mancano. Inoltre le sedute sono alternate, quindi vi è il distanziamento sociale richiesto, ci saranno screening sanitari alla partenza e all’arrivo e il controllo dell’autocertificazione e quindi avere comprato un biglietto non garantisce la certezza di partire. Persino una tv locale campana ha smascherata questa “bufala”, aggiungendo come non c’è il tutto esaurito sui voli aerei in quanto non ci sono compagnie di volo in servizio ad oggi.

# Solo gli ultimi due esempi di un’informazione sempre più somigliante a una fiction politica

L’emergenza sanitaria e il conseguente lockdown imposto tramite decreti di dubbia legittimità ha evidenziato ancora di più il ruolo di responsabilità degli organi di comunicazione, quali baluardi informativi verso i cittadini. La triste verità è che mentre tutti dichiarano di voler combattere contro le fake news messe in giro dai profili social di persone comuni, la disinformazione per fini politici sta raggiungendo livelli mai visti in una democrazia. Si è infatti passati dalla strumentalizzazione di notizie a inventarsi di sana pianta notizie false, pur di accreditare la versione della propria parte o del proprio padrino politico. 

Secondo diversi commentatori, la strategia dominante in atto nel nostri organi di informazione è quella della paura. Come è già capitato nei periodi più bui della nostra civiltà la paura è l’arma principale per poter accentrare più potere in poche mani, riducendo la libertà e i diritti ai cittadini. Sembra incredibile vedere in un Paese che ritenevamo libero, quante persone liberamente accettano di delegare la propria libertà e le decisioni sulla propria vita a un’autorità superiore. Autorità non eletta e, peraltro, non sempre lucida nell’esercizio del suo potere.

FABIO MARCOMIN

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A 50km da Milano riaprono i ristoranti: la SVIZZERA accelera con la riapertura

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Lago di Zurigo - 1 maggio 2020 (Da: instagram - @gr8l)

Nella vicina Svizzera l’allentamento delle misure per il contenimento del Coronavirus saranno anticipate rispetto a quanto previsto inizialmente, nonostante il rapporto abitanti-contagiati sia identico a quello italiano. Dall’11 maggio riapriranno scuole, negozi, ristoranti, musei e biblioteche e nello sport riprenderanno gli allenamenti.

Leggi anche: La SVIZZERA e il virus. Pochi divieti, ci si affida alla responsabilità individuale: «Non siamo la Cina»

A 50km da Milano riaprono i ristoranti: la SVIZZERA accelera con la riapertura

# Lo stato elvetico anticipa il calendario per far ripartire l’economia

Il 16 Aprile la Svizzera aveva annunciato il suo piano di ritorno alla normalità in tre tappe:
Prima tappa 27 aprile: riapertura attività come parrucchieri, saloni di bellezza e fisioterapisti ma anche negozi per il fai-da-te, centri per giardinaggio e fioristi, a patto che possa essere garantita la sicurezza di clienti e lavoratori.
Seconda tappa non prima dell’11 maggio: riapertura delle scuole dell’obbligo e dei negozi e dei mercati·
Terza tappa verso l’8 giugno: riapertura delle scuole post obbligo e delle università, ma anche di biblioteche, musei e giardini zoologici.

Nella sua seduta del 29 aprile 2020, il Consiglio federale ha valutato che i provvedimenti presi per combattere la COVID-19 stanno dando buoni risultati e ha deciso pertanto un ulteriore allentamento, facendo un passo in più rispetto a quanto precedentemente annunciato. Dall’11 maggio potranno quindi riaprire riaprire non soltanto i negozi, i mercati e le scuole dell’obbligo, ma anche i musei, le biblioteche e gli esercizi della ristorazione.

Ecco quindi il piano di rientro alla normalità della Svizzera:

  • Da lunedì 11 maggio 2020 potranno riaprire i negozi, i ristoranti, i mercati, i musei e le biblioteche
  • Dopo l’annullamento dell’appuntamento alle urne del 17 maggio, le cittadine e i cittadini svizzeri potranno tornare alle urne il 27 settembre.
  • Nelle scuole del livello elementare e secondario potrà riprendere l’insegnamento presenziale e nello sport di massa e di punta saranno consentiti gli allenamenti.
  • I trasporti pubblici riprenderanno a circolare secondo l’orario normale.
  • Quest’anno, per gli esami di maturità potranno essere prese in considerazione le note scolastiche; spetterà ai Cantoni decidere se effettuare esami scritti per la maturità liceale.
  • I nuovi allentamenti saranno accompagnati da una serie di piani di protezione. Le regole di distanziamento sociale e d’igiene dovranno essere rispettate anche in futuro.

Avanziamo più in fretta di quanto annunciato, ma non siamo nell’approssimazione“, ha sottolineato mercoledì durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove misure il ministro della sanità Alain Berset.

Già dal 27 aprile erano entrati il vigore alcune misure per il ritorno alla quotidianità: gli ospedali possono effettuare tutti gli interventi e hanno potuto riprendere la loro attività anche studi medici, parrucchieri, saloni di massaggio, centri estetici, mercati di prodotti “fai da te”, negozi di giardinaggio e di fiori. Il rapporto abitanti-contagi è attorno a 1 ogni circa 300 persone, lo stesso che c’è in Italia.

Fonte: swissinfo.ch

Leggi anche: La SVIZZERA e il virus. Pochi divieti, ci si affida alla responsabilità individuale: «Non siamo la Cina»

FABIO MARCOMIN

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5 anni fa EXPO 2015: 5 RICORDI della grande esposizione universale a Milano

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1 maggio 2015: inaugurazione Expo (Foto: Andrea Cherchi)

Primo maggio 2015, primo maggio 2020. Cinque anni di gloria per Milano, potremmo dire, se non fosse per un 2020 iniziato sotto i peggiori auspici. Come festeggiare il lustro, allora? Con la riapertura dei parchi, un concerto in streaming e la speranza per la rinascita.
Non è esattamente ciò che ci si aspettava per il 1 maggio 2020, ma tant’è.
Ecco perciò una fotografia su ciò che fu Expo 2015, ciò che fu per Milano, e quale appuntamento ci attende per festeggiare l’anniversario.

5 anni fa EXPO 2015: 5 RICORDI della grande esposizione universale a Milano

 

Ph. credits: lifegate

#1 Il tema di Expo 2015

Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale, tenutasi a Rho Fiera Milano tra il 1° maggio e il 31 ottobre 2015. L’evento rientra nel quadro delle Esposizioni Universali e Internazionali organizzate sotto la supervisione del Bureau International des Expositions (BIE). Ogni 5 anni si tengono le “Expo Universali”. Per la prima volta nell’Expo di Milano si è scelto un tema specifico:  Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. 


#2 I numeri che ricordiamo: 21 milioni di visitatori

# 1,5 km, lungo i quali i visitatori hanno avuto la possibilità di visitare idealmente 134 Paesi
# 139 Partecipanti Ufficiali e 24 Partecipanti non Ufficiali
# 3.271 milioni di euro, il costo totale dell’evento. Nel dettaglio,1252 milioni derivanti da contributi pubblici, 944 milioni derivanti da ricavi gestionali reinvestiti e 1.075 da investimenti dei partecipanti
# 16% è la riduzione delle spese rispetto al budget iniziale, che non ha gravato sulla buona riuscita dell’evento. Per esempio, per i Giochi Olimpici di Londra nel 2012 i costi effettivi aumentarono del 76% rispetto alle previsioni, secondo uno studio della Saïd Business School dell’Università di Oxford
# 21 milioni, il numero di visitatori totali, di cui circa un terzo proveniente dall’estero. Più di 250, invece, le delegazioni estere

Ph. credits: clubmilano

#3 Effetti sul Pil e su Milano

Il valore dell’evento ha raggiunto, nel 2015, 4,1 miliardi di euro, corrispondenti allo 0,25% del Pil totale italiano dell’anno. Expo Milano 2015 ha certamente saputo dare un enorme impulso al settore agroalimentare, al turismo e all’immagine del Paese all’estero. Grazie all’evento, l’esportazione italiana di cibo è cresciuta, secondo i dati della Confagricoltura, del 18%. Per non parlare, dell’attenzione che si è riversata sulla cucina italiana e sulle sue eccellenze.
In particolare, Milano ha goduto di effetti notevoli nel settore turistico in toto, nell’industria creativa e nella moda. Basti pensare che nel 2016 la città ha raggiunto i 5,6 milioni di visitatori.

#4 Gli elementi iconici

# la via principale con la sua fila di vele bianche
# il Palazzo Italia e le stecche sul Cardo, l’asse trasversale che con il Decumano definiva lo spazio espositivo
# i cluster tematici, ognuno dedicato a una filiera alimentare o a un’identità comune
# il pendio della Collina mediterranea, alta 12 metri che riproduceva alcune tra le più tipiche vegetazioni e colture dell’ecosistema mediterraneo.
# il Padiglione Zero, che riproponeva la morfologia delle crosta terrestre, con i rilievi e la grande valle centrale che ospitava lo spazio pubblico dell’arena
# i canali d’acqua che circondavano l’intera area con relative polemiche per la loro costruzione (solo in parte realizzata)
# la Cascina Triulza, un’antica costruzione rurale già presente all’interno del Sito Espositivo, patrimonio storico, architettonico e ambientale della Lombardia, rinata come casa della Società Civile
# l’Expo by Night, ricca di manifestazioni, musica e intrattenimento
# La Coda al Padiglione del Giappone: per entrare a visitarlo si perdeva l’intera giornata in coda
# l’Albero della Vita, alto 37 metri e costruito in acciaio e legno, luogo di spettacolo e icona globale

coda padiglione giappone

#5 Finisce il lockdown, si riaccende l’albero della Vita

Ph. credits: Flickr

A 5 anni da Expo Milano 2015, l’accensione dell’Albero della Vita non rappresenta solo la celebrazione di un anniversario, ma anche e soprattutto la parziale apertura di una città sofferente, la speranza che il periodo buio, come pochi se ne sono visti, sia vicino alla sua conclusione. Che questa sia la ripartenza di una nuova stagione di rinascimento culturale, umano ed economico per tutto il mondo.

Ph. credits: MediaKey

E lo si festeggia con un evento musicale: domenica 3 maggio 2020, si terrà presso l’ex area Expo, ora denominata Mind (Milano Innovation District), l’ Electronic Renaissance.
L’evento, ideato da Ilario Alicante, dj tra i massimi esponenti mondiali della musica elettronica, verrà chiaramente trasmesso in streaming sui canali social dell’artista e inaugurerà una raccolta fondi per la Croce Rossa Italiana- Comitato di Milano, per sostenere le sue attività durante questa fase di emergenza per il Covid-19.

BARBARA VOLPINI

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🔴 Dati 30 aprile. Contagi al MINIMO nel lockdown in Lombardia (598) e a Milano (56). I decessi in regione tornano sotto QUOTA 100

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Foto: Andrea Cherchi (c)

30 aprile 2020. In calo contagi e decessi in Lombardia. Migliora anche Milano città. Nuovo minimo dei contagi in Regione e a Milano dall’inizio del lockdown. I morti tornano sotto quota 100: è la seconda volta nell’ultimo mese e mezzo. In Italia decessi sotto quota 300 e nuovi contagi sotto a quota 2.000. In tutte le regioni il tasso di contagio è inferiore a R0.

I contagi giornalieri al livello più basso nel lockdown:  +598 (dai +786 di ieri), con tamponi in calo a +11.048 dai +14.472 di ieri.

I decessi nelle ultime 24 ore scendono per la seconda volta nell’ultimo mese e mezzo sotto a quota 100: a 93 dai 104 di ieri.

Dagli ospedali. Accelera ancora di più il trend di alleggerimento degli ospedali. In un giorno scendono di 286 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri erano diminuiti di 160). Si sono liberati altri 29 posti in terapia intensiva (ieri erano stati 21). In 416 hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 304).

Situazione delle province. Migliora la situazione nuovi contagi in tutte le province: nella città metropolitana sono +216 dai +284 di ieri, mentre in città toccano il nuovo minimo nel lockdown +56 da +86 di ieri. Tutte le altre province sono sotto quota 70: Lodi e Lecco sotto 10.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Italia. Dati buoni anche in Italia. I morti in Italia scendono sotto quota 300: 285 nelle ultime 24 ore dai 323 di ieri. I nuovi contagi scendono sotto quota 2.000: +1.872 dai +2.086 di ieri. -101 in terapia intensiva (ieri -68). 4.693 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore (ieri 2.311).

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)***
Totale: 75.732

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)***
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
Totale: 13.772

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)***
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
Totale: 19.337

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)***
Totale: 8.158

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Articoli di oggi:
Dall’AirBnB comunale al REDDITO DI INTRAPRENDENZA: 5 idee per rilanciare Milano dopo la crisi covid-19
Coronavirus a Milano? Già a fine DICEMBRE
A Vilnius l’iniziativa choc: lasciare ai locali gli SPAZI ALL’APERTO per garantire la distanza di sicurezza. Un’idea da testare a Milano?
L’allarme: sui TRASPORTI PUBBLICI MILANESI il distanziamento sociale è impraticabile

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Dall’AirBnB comunale al REDDITO DI INTRAPRENDENZA: 5 idee per rilanciare Milano dopo la crisi covid-19

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Foto: Andrea Cherchi (c)

Dato che, verosimilmente, non possiamo aspettarci interventi legislativi di tale portata da
consentirci di avere una maggiore flessibilità fiscale, proverò a ragionare di policy che
possiamo implementare immediatamente, senza dover dipendere dallo Stato centrale.
Non parlerò quindi di Zone Economiche Speciali, con fiscalità leggera per attirare aziende
straniere. Proverò ad agire su due altri fattori di attrazione per le imprese: il capitale umano e la capacità di innovare – che di certo già abbondano a Milano.

Dall’AirBnB comunale al REDDITO DI INTRAPRENDENZA: 5 idee per rilanciare Milano dopo la crisi covid-19

#1 Residenze universitarie

La nostra città è da tempo diventata una città universitaria (vi studia il 10% degli studenti italiani), grazie alla crescita di una quarantina tra università e centri di formazione specialistici, molti riconosciuti a livello internazionale.
Possiamo aumentare tale successo? Sì, aumentando ancora l’offerta di posti letto nelle residenze universitarie, andando a intercettare studenti stranieri. In che modo? Mediante partnership tra pubblico e privato, e magari attraverso un concorso internazionale di architettura che ponga come obiettivo la realizzazione di residenze universitarie a basso impatto ambientale e costi contenuti, ma comode e capaci di favorire lo studio e lo scambio di idee.

#2 AirBnB comunale e quartieri per i giovani

Una volta che abbiamo giovani formati e capaci, dobbiamo essere in grado di trattenerli: non è certo facile con gli affitti che abbiamo, combinati con stipendi relativamente bassi,
soprattutto in alcuni ambiti come lo spettacolo, l’editoria, la cultura, fondamentali per
mantenere la città vivace e innovativa davvero.
Serve un piano di edilizia residenziale convenzionata molto più forte degli attuali
progetti, che recuperi l’invenduto, prima ancora di colare ancora cemento. Una sorta di
AirBnB comunale, per affitti più lunghi. Occorre dare vita a quartieri creativi, ricchi di giovani in cerca di lavoro o coinvolti in attività di formazione superiore (master, dottorati), rivitalizzando alcune periferie diventate semplici dormitori. Naturalmente queste iniziative richiedono una gestione più efficace dell’ordine pubblico: se i comitati di quartiere iniziano a lamentarsi dei locali, del baccano, degli orari, non riusciamo a creare una realtà attraente.
Conviene allora una progettazione a 360 gradi e partecipata, discussa con i quartieri dove si andrà a intervenire.

#3 Una pubblica amministrazione amica delle imprese: unità di missione per sbrogliare la burocrazia

Passiamo ora alla creazione di lavoro. Non esistono leggi in grado di creare lavoro, ma solo aziende che assumono lavoratori – oppure v’è l’auto-impiego.
La PA deve rapidamente diventare efficiente, ma si scontra con un mercato del lavoro
rigidissimo, che rende difficile riconoscere incentivi, sindacati perennemente sul piede di
guerra di fronte a possibili proposte, età media avanzata e difficoltà quindi di padroneggiare
a fondo gli strumenti informatici.

Come se ne esce? Occorre costituire delle unità di missione costituite da nuovi assunti
e dagli impiegati più volenterosi. Le unità sono piccole, auto-organizzate di fronte a
obiettivi chiari, e messe in competizione tra loro. Le migliori vengono valorizzate e
ricompensate come da norme vigenti – meglio ancora se si riuscisse a derogare qui, con
qualche incentivo in più.
Che cosa facciamo fare alla nuova PA? Compito di queste unità di missione è sbrogliare la
matassa della burocrazia nei settori economici su cui vogliamo puntare il rilancio di
Milano. Occorre selezionarne pochi, identificando il potenziale della città, le esigenze
strategiche e provando anche ad agganciare i settori prioritari per lo sviluppo economico nei prossimi anni.
Ossia: bene moda e design, fintech e regtech; fondamentale lavorare sul sanitario in un
senso ampio, ossia di benessere fisico e psichico, non solo di ospedali e malattie.

#4 La regulatory sandbox per le startup

Infine, nel futuro saremo eliminati da qualunque mercato se non avremo sviluppato solide
competenze in ambito intelligenza artificiale: abbiamo il Politecnico di Milano, il CNR,
l’Università degli Studi e diverse società high-tech nel raggio di 30 chilometri.
Identificati i settori su cui concentrare energie e investimenti, la PA contribuisce a
semplificare i passaggi richiesti per le certificazioni, aiuta nel comprendere e rispettare le
norme. In sintesi, rilancio anche da queste pagine l’idea di “regulatory sandbox”,
strumento legale con cui si permette alle startup di entrare rapidamente sul mercato,
assistendole nei profili autorizzativi. La “sandbox”, uno spazio dove sperimentare con
clienti reali senza farsi troppo male, è un concetto caro agli innovatori, perché libera le
energie e la creatività poter testare subito le proprie idee, e perfezionarle con la pratica.
Lato economico (fintech quindi), dobbiamo pretendere che il MEF, che sta coordinando gli
sforzi per la regulatory sandbox, apra uno spazio dedicato a Milano, una vera e propria
rappresentanza. Per quanto concerne gli altri settori citati, ha senza dubbio senso una
regulatory sandbox per il medicale, connesso a pari realtà in Emilia-Romagna: dobbiamo
ragionare per domini, non per geografia, creare legami di qualità in tutto il Paese,
evitando la concorrenza tra campanili. Anche per l’intelligenza artificiale sarebbe di aiuto
un supporto legale e autorizzativo: perché i progetti siano da subito rispettosi della privacy e fedeli a principi etici condivisi. E magari un ponte con Torino non guasterebbe.

#5 Il reddito di intraprendenza

Per attirare talenti si lavora di concerto: le iniziative di sostegno abitativo si coniugano a una PA che fornisce rapidamente visti e permessi di soggiorno agli stranieri. Per rendere tutto più frizzante possiamo introdurre un reddito di intraprendenza: due anni per venire a
sviluppare a Milano la propria idea, sia una startup, un libro, uno spettacolo teatrale, un film.
La casa, i musei, e i trasporti li mettiamo noi. Si fanno delle call internazionali, magari a
tema, per restringere proposte e numero di candidati, e poi ospitiamo qualche centinaio di
persone capaci di portare esperienze da ogni parte del mondo, di catalizzare energie e
creare il giusto scompiglio.
Non accontentiamoci di innovazione, quando serve una rivoluzione.

ANDREA DANIELLI

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Coronavirus a Milano? Già a fine DICEMBRE

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Credits: Andrea Cherchi - Natale 2019

Se secondo l’analisi della task-force sanitaria della Regione Lombardia il Covid-19 circolava a Milano già il 26 gennaio, per molti cittadini la data può essere anticipata a prima del Natale 2019. Molti commenti riportati sotto il nostro articolo e un’intervista di una professionista milanese rilasciata al Corriere sembra dimostrare come il virus circolasse molto prima del cosiddetto paziente uno di Codogno, a fine febbraio. Questa notizia potrebbe modificare radicalmente il nostro rapporto con il virus.

Fonte:🔴 IL MESE 0 di MILANO: il virus circolava in città già il 26 gennaio

Coronavirus a Milano? Già a fine dicembre 2019

#1 “È iniziata con una febbre poco sopra il 37. Era il 22 dicembre”: il test d’immunità ha certificato il contagio

Una professionista milanese di 41 anni ha dichiarato al Corriere della Sera: “È iniziata con una febbre poco sopra il 37. Era il 22 dicembre. Poi la febbre è salita. La sera del 26 ha sballato i 39. Ho chiamato la guardia medica. Il giorno dopo, prescritto dal sostituto del medico di base, ho iniziato il primo antibiotico”. Dopo tre cure di antibiotici e successive “fitte violentissime tra le costole e alla schiena” il “primo sospetto di polmonite” il 6 gennaio.

Con la terza lastra del 5 febbraio viene certificata la guarigione, senza sospetti sull’infezione da Coronavirus, e la ripresa del lavoro durante la fase l’epidemia di Covid-19, col paziente ricoverato a Codogno in data 21 febbraio. Il tutto sarebbe potuto ricadere nel novero delle polmonite anomale se non fosse che il test sierologico ha certificato la presenza di anticorpi da Coronavirus. Si potrebbe trattare quindi di uno dei tanti casi sconosciuti di persone contagiate che hanno continuato a lavorare a Milano, in Lombardia e non solo: “Sono guarita e ho ripreso la mia vita di sempre. Ma credo che sia importante raccontare quel che mi è accaduto anche per dare un contributo alla conoscenza del virus“.

Fonte: Corriere della Sera

#2 “Già dopo l’epifania gli asili erano decimati”, “la peggiore influenza della mia vita”: altre testimonianze di casi sospetti fin da fine dicembre

Al post collegato all’articolo di ieri, IL MESE 0 di MILANO: il virus circolava in città già il 26 gennaio, molti lettori hanno testimoniato come, con alta probabilità, il virus avesse contagiato molte persone già alla fine dell’anno scorso o a gennaio. Ecco alcuni dei commenti al post:

  • Mariarosa T.
    Con tre gemelli da curare, già dopo L’Epifania gli asili erano decimati, con 3/4 dei bambini a casa per più di due settimane con 39/40 di febbre che non passava con nulla
    Io stessa ho avuto abbassamento pesante di voce con gola arrossata, affanno e tosse più pesante del solito, sicuramente l’ho avuto lì, anche perché ero in continuo contatto con loro
  • Barby L.
    I miei figli hanno fatto questa “brutta” influenza che è durata una settimana alla mia bimba di 6 anni con picchi a 40 di febbre e poi bronchite, dopo due giorni è toccato al piccolo di 3 anni, 10 giorni di febbre anche lui arrivata a 40. Asilo decimato e elementari pure. Marito ha fatto febbre normale a 37,5 con debolezza (ma si sa gli uomini no?) io ho avuto una tosse bruttissima bruciava a respirare ma poi è andata via da sola ora che ci penso ..gennaio. Senza febbre
  • Sonia O.
    Mio figlio di 16 anni a fine gennaio 5 giorni con oltre 39 di febbre e tosse…in classe assenti 23 su 29….poi ci siamo ammalati io e l’altro figlio con febbre più bassa
  • Lara K.
    Una mia cara amica ha avuto tutti i sintomi del Covid, e ne è uscita da sola, dopo che il medico le aveva detto che era ‘una brutta influenza‘, in quanto non si conosceva ancora la presenza di questo Coronavirus. Mi ha detto che non si è mai sentita così debole e senza un minimo di forze. Avremmo dovuto vederci per Capodanno. Il 31 Dicembre. Ha continuato ad avere i sintomi sino a fine Gennaio.
  • Yuki P.
    Mio figlio che prendeva la metro ha avuto 37,5 ed era debole con mal di gola ma senza placche nulla di più. I suoi compagni di rugby a turno sono stati male tanto da non avere i numeri per fare la squadra a gennaio!!! Mai successo in tanti anni e alcuni sono rimasti a casa con 40 di febbre tosse. Uno di loro ha anche pensato a metà febbraio ma se fosse covid ??? Ma in Italia dicevano che non c’era….
  • Daniela M.
    mi spiace no, non era la solita influenza perché avevano febbre che non passava con niente, ogni sera erano picchi altissimi e durante il giorno scendeva di poco pur con Tachipirina, nurofen o altro che fosse e soprattutto durava quasi due settimane. Un’influenza non dura due settimane, non sicuramente nei bambini.
  • Maria Emanuela U.
    “Anche io sono convinta di averlo avuto a fine gennaio perché era troppo pesante febbre che non avevo da anni debolezza e tosse da mancare l’aria rumore nei bronchi tipo come avessi dei vetrini nei polmoni catarro giallo verde, mentre respiravo a fatica. Il mio medico non ha fatto mai un tampone ma sono convinta di averlo preso cura con Tachipirina e aerosol al cortisone e antibiotico”
  • Saverio S.
    A Lodi è arrivata ancora prima. Mio figlio 19 anni ha fatto 3 giorni di febbre a 40 con tosse e problemi di respirazione, praticamente era uno straccio. Guarito dopo 10 giorni mai stato così in vita sua ritornato a scuola dopo quasi due settimane erano meno della metà in classe tutti a casa con stessi sintomi, professori compresi.”
  • Luca V.
    Conosco due persone di 45 anni circa che entrambe hanno fatto una pesantissima polmonite a metà/fine dicembre, ed entrambi mi han detto che non avevano mai fatto una polmonite del genere.”
  • Lorenzo Z.
    Secondo me da prima ancora. Io ho avuto la peggior influenza della mia vita a Natale, trascinata fino a metà gennaio, la tosse non passava con gli antibiotici (quando di solito passa in 3 giorni), e avevo perso il gusto in maniera netta.”

#UPDATE 21/12: le altre due prove della presenza del Covid fin dal 2019

#1 Uno studio dell’Istituto dei Tumori di Milano retrodata la presenza del virus alla fine dell’estate 2019

I risultati di una ricerca dell’Istituto dei Tumori, pubblicati a novembre del 2020, proverebbero che a Milano il Covid fosse già presente almeno dall’estate del 2019. Dall’analisi dei campioni di sangue di pazienti residenti in 5 regioni, prelevati durante uno screening per il tumore al polmone tra settembre 2019 e marzo 2020, è emersa nel 14% dei casi la presenza degli anticorpi del coronavirus già a settembre 2019. Siccome è necessario un certo periodo di tempo affinché si sviluppino, è probabile che il virus circolasse almeno alla fine dell’estate.

Per approfondire continua a leggere: Il Covid già a Milano nell’estate 2019

#2 Scoperto un bambino positivo a Milano il 21 novembre 2019

Secondo un’indagine pubblicata sulla rivista Emerging Infectious Diseasese a inizio dicembre 2020, c’è la certezza di un bambino milanese affetto da Covid il 21 novembre 2019, Il bambino, che all’epoca aveva 4 anni, era stato ricoverato al pronto soccorso con sintomi respiratori e vomito il 30 novembre 2019. Un tampone orofaringeo che gli era stato fatto a quel tempo, analizzato successivamente, nella seconda metà del 2020, è risultato positivo al Coronavirus.

La dottoressa Silvia Bianchi, una delle ricercatrici: L’idea è stata di indagare retrospettivamente tutti i casi di malattia esantematica identificati a Milano come morbillo e rosolia tra settembre 2019 e febbraio 2020, risultati negativi alle indagini di laboratorio“. 

Il presidente della facoltà di Medicina dell’università Statale di Milano Gianvincenzo Zuccotti, tra gli autori dello studio, ha specificato che il virus era autoctono: “Abbiamo fatto un’indagine epidemiologica per capire se il bambino e i suoi genitori avessero viaggiato, ma non si sono mai mossi dalla propria area a nord di Milano. È un’infezione presa a livello locale

Per approfondire continua a leggere: 🛑 Altra evidenza scientifica: COVID a MILANO già nel NOVEMBRE 2019

FABIO MARCOMIN

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A Vilnius l’iniziativa choc: lasciare ai locali gli SPAZI ALL’APERTO per garantire la distanza di sicurezza. Un’idea da testare a Milano?

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Credits: 10cose.it - Vilnius

Arriva da Vilnius, capitale della Lituania, un’idea creativa per far ripartire con tutte le precauzioni e in fretta la vita quotidiana: la proposta del sindaco di trasformare la città in un vasto caffè all’aperto, cedendo gran parte del suo spazio pubblico ai proprietari di bar e, allo studio, di ristoranti e altri negozi, consentendo una ripresa graduale osservando le regole di distanza fisica.

A Vilnius l’iniziativa choc: lasciare ai bar gli SPAZI ALL’APERTO per garantire la distanza di sicurezza. Un’idea da testare a Milano??

# Il primo cittadino di Vilnius: “La sicurezza pubblica è rimasta la massima priorità della città, ha affermato il sindaco, ma la misura dovrebbe aiutare i caffè a aprirsi, lavorare, conservare posti di lavoro e mantenere viva Vilnius

Il ministero della salute della Lituania ha imposto ai locali regole di distanziamento fisico e misure di sicurezza con un numero limitato di clienti contemporaneamente, obbligo delle mascherine in tutti gli spazi pubblici e i tavoli di caffè e ristoranti che devono essere posizionati ad almeno due metri di distanza. Nel centro storico di Vilnius, Senamiestis, patrimonio mondiale dell’UNESCO, le stradine rendono difficile posizionare più di un paio di tavoli all’esterno, per questo il Sindaco Remigijus Šimašius ha avuto questa idea: “Piazze, strade – i caffè nelle vicinanze saranno autorizzati a allestire tavoli all’aperto gratuitamente in questa stagione e quindi condurre le loro attività durante la quarantena. La sicurezza pubblica è rimasta la massima priorità della città, ha affermato il sindaco, ma la misura dovrebbe aiutare i caffè a aprirsi, lavorare, conservare posti di lavoro e mantenere viva Vilnius“.

La città è partita con diciotto spazi pubblici della città, compresa la sua piazza centrale della Cattedrale e ci sono già oltre 160 candidati che hanno accettato l’offerta di ampliare la propria attività su strada.

Fonte: theguardian.com

# Milano un test per l’Italia: consentire l’attività all’aperto a locali e negozi per aumentare la sicurezza

Il piano denominato “Milano 2020. Strategia di adattamento“, aperto alla discussione dei cittadini, propone una strategia di riapertura nell’osservanza delle misure di sicurezza e prevede al momento di:

  • facilitare la possibilità di posare tavolini per bar e ristoranti sulle aree di sosta ai fini di recuperare parte della capienza persa all’interno col distanziamento
  • favorire l’uso dello spazio pubblico all’aperto per eventi culturali e sportivi prevedendo facilitazioni e agevolazioni

“In particolare per attività commerciali e di somministrazione si prevede di introdurre il limite di velocità di 30 km/h in maniera diffusa in città, norma che consente anche l’incremento di spazi per tavolini a margine della carreggiata o in sostituzione dei posti auto.”

Credits: genitoriantismog – Un esempio dall’estero, tavolini al posto di parcheggi a bordo strada

Mutuando l’esempio di Vilnius si potrebbero attuare queste misure in modo più audace, le strade e piazze di Milano sono larghe abbastanza per poter ridurre il traffico veicolare e garantire a tutte le attività di esercitare anche all’aperto, così come i parchi, per consentire il ritorno alla piena attività di parrucchieri, bar, ristoranti, librerie, piccoli negozi che potrebbero venire riaperti, riducendo i rischi collegati alla minore distanza nei piccoli locali e alla maggiore contagiosità negli spazi chiusi

Usando un po’ di creatività e fantasia, fino a che l’emergenza sanitaria da Covid-19 non sarà rientrata, si può creare un modello di ripartenza dell’economia, rimanendo all’interno delle indicazioni espresse dalla task force.

FABIO MARCOMIN

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L’allarme: sui TRASPORTI PUBBLICI MILANESI il distanziamento sociale è impraticabile

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Credits: notizie.tiscali.it - Distanziamento sociale in banchina

Nel calendario di riapertura dell’Italia dal 4 maggio l’unica “strategia” di contenimento della diffusione di contagio dal Covid-19 prevista sembra fino ad ora essere il distanziamento tra le persone con le mascherine. Sta balzando alle cronache un problema ancora irrisolto: l’impraticabilità del distanziamento sociale obbligatorio anche sui mezzi pubblici. Questo infatti hanno scritto in una lettera inviata al ministro dei Trasporti, i presidenti di Atm, Arrigo Giana, e di Ferrovie Nord Milano, Andrea Gibelli.

Fonte: milano.fanpage.it

L’allarme: sui TRASPORTI PUBBLICI il distanziamento sociale è impraticabile

# Giana (ATM) e Gibelli (FNM) “l’offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente, anche a fronte di una domanda che, prevedibilmente, sarà inferiore rispetto alla situazione pre-emergenza

Credits: Claudio Furlan – LaPresse – Mezzi atm con segnaletica di distanziamento

Le misure di distanziamento fisico anche sui mezzi pubblici, nella regione e nella città in cui l’utilizzo è più diffuso che altrove in Italia sarà impraticabile e quindi l’unica vera misura di contenimento del contagio predisposta dal governo fa acqua.

Giana presidente Atm e Gibelli presidente di Ferrovie Nord Milano hanno dichiarato che “Il distanziamento ipotizzato di un metro per la Fase 2 limita la capacità del sistema dei trasporti di persone al 25-30 per cento del numero di passeggeri trasportati in condizioni di normalità” perché il limite deciso dal governo “riguarderebbe sia la capienza dei veicoli, sia quella dei luoghi di attesa dei mezzi, siano essi stazioni o fermate di superficie e l’offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente, anche a fronte di una domanda che, prevedibilmente, sarà inferiore rispetto alla situazione pre-emergenza“.

# Il problema di mantenere il distanziamento fisico di un metro

I lombardi e i milanesi in misura percentuale maggiore, oltre il 50%, prediligono l’utilizzo del trasporto pubblico locale per muoversi in città e recarsi sul luogo di lavoro e una fetta di popolazione non possiede nemmeno un auto e pertanto è obbligata ad utilizzarlo. Per questo motivo dal 4 maggio, con il rientro alla normale vita lavorativa si assisterà al sovraffollamento a ridosso delle aree di attesa delle stazioni e alle fermate, ottenendo un effetto contrario a quello desiderato” con “assembramenti non controllabili e pericolosi per la salute delle persone” oltre a “potenziali problemi di ordine pubblico“, tenendo conto che nessun dipendente di Atm o FNM avrà titolo di impedire la salita di un cittadino abordo dei mezzi.

Entrambi i dirigenti richiedono pertanto di mantenere esclusivamente l’obbligo di utilizzo delle mascherine da parte degli utenti oltre semplificazioni amministrative “intervenire con tempestività per adeguare e, ove necessario, diversificare l’offerta dei servizi di trasporto pubblico“.

# I limiti delle decisioni imposte da Roma dimostrano che c’è bisogno di autonomia locale, soprattutto per il servizio di trasporto più efficiente d’Italia

Le decisioni che arrivano dal governo centrale dimostrano per l’ennesima volta che spesso non sono funzionali alle esigenze di uno specifico territorio. L’emergenza Coronavirus non ha fatto altro che amplificare questo enorme problema, che può essere l’occasione per trasformarsi in un’opportunità di cambiamento istituzionali.

Il trasporto pubblico locale è un ambito che dovrebbe essere gestito in toto dagli enti che lo mettono a disposizione dei cittadini, per decidere ad esempio quali misure di sicurezza da adottare in un contesto critico come quello attuale, quali norme implementare per migliorare il servizio e quali risorse investire. A maggior ragione la città con il servizio di trasporto passeggeri più efficiente d’Italia, con ATM chiamata a gestirlo in altri capitale europee come Copenaghen, dovrebbe disporre di completa autonomia sotto tutti gli aspetti. Si potrebbe quindi partire da questo settore per rendere Milano una città più libera di agire per il meglio dei suoi abitanti, per poi chiedere a Roma di gestire da soli tutto quello in cui Milano si dimostra più capace?

FABIO MARCOMIN

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PROTESTA DEI COMMERCIANTI MILANESI: consegnate al Comune le chiavi delle loro attività

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Dopo il flashmob delle serrande, arriva la consegna delle chiavi a Palazzo Marino. “Consegneremo 2 mila chiavi di ristoranti, negozi di estetica, parrucchieri, sale cinematografiche al Comune per protesta”. Così ieri ha dichiarato Alfredo Zini, ristoratore e promotore dell’iniziativa svoltasi ieri mattina.

 

PROTESTA DEI COMMERCIANTI MILANESI: consegnate al Comune le chiavi delle loro attività

Ph. credits: Ansa/Matteo Corner

Una piccola delegazione di commercianti, in rappresentanza di circa 2 mila attività, è stata ricevuta, presso la sede del Comune di Milano, da Cristina Tajani, assessore al Commercio, e da Mario Vanni, capo di Gabinetto del sindaco.

“Non sappiamo se riusciremo a riaprire a giugno perché non sono chiare nemmeno le regole, abbiamo subito cali di fatturato del 70% e dovremo investire per adeguare le nostre attività a nuove misure di sicurezza”, aggiunge Zini, manifestando profonda preoccupazione nei confronti del futuro economico di Milano.

La protesta verte, oltre che sulle incertezze economiche e sull’approssimazione della direttiva, anche sulla disposizione di apertura, per la maggior parte delle attività, posticipata al 1 giugno. Ristoratori, gestori di locali, estetisti e parrucchieri, per decisione del governo, dovranno infatti mantenere chiuse le loro attività commerciali durante tutta la prima parte della fase 2 che partirà dal 4 maggio.

Il Comune, dal canto suo, risponde che l’amministrazione non può intervenire sulle riaperture, ma ha tutta l’intenzione di agevolare la ripartenza con azioni mirate. “Come Amministrazione stiamo già mettendo in campo tutti gli strumenti di nostra competenza per sostenere la ripartenza di questo settore: dall’abbattimento dei canoni occupazione suolo per chi metterà tavolini e sedute all’esterno delle proprie attività sino alla dilazione di Tari e altre imposte comunali. Le chiavi dovrebbero essere prese  in consegna dal Governo e dalla Regione che attraverso i loro provvedimenti possono garantire una più veloce riapertura delle attività”, dichiara Cristina Tajani.

Ricordiamo che solo il giorno prima un’altra azione di protesta contro le disposizioni del governo era stata messa in atto dalla stessa categoria: un’apertura straordinaria sotto il nome di “Risorgi Italia“, flash mob lanciato dal circuito Ho.Re.ca. in tutta Italia, che ha visto i ristoratori e i gestori di bar alzare le serrande, apparecchiare un tavolo all’esterno e accendere una candela.
La crisi è comunque molto forte in tutti i settori e le chiusure sono all’ordine del giorno, come dimostra questa foto Ansa.

Ph. credits: Ansa/Matteo Corner

I numeri 

Secondo quanto emerge da uno studio della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, nel 2019 i ristoranti a Milano città erano 5.856, i bar 4.878.
10.969 imprese, tra ristoranti, bar, mense e società di catering, linfa vitale per il tessuto commerciale meneghino.

Nell’area metropolitana, invece, sempre nel 2019, erano oltre 18mila le imprese della ristorazione. A Milano seguiva Sesto S. Giovanni con 408 imprese legate alla somministrazione di bevande e alimenti, Legnano con 312, Cinisello con 250, Rho con 242, Cologno con 200. (askanews)

Fonti: milano.repubblica.it ansa.it askanews

 

BARBARA VOLPINI

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L’ora più BUIA

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Foto: Andrea Cherchi (c)

Dai bandito, giù dal letto.

Il Marco, sette anni, figlio della temibile Eugenia e rifugiato politico in casa mia, negato in matematica e geometria, paraculo agonista, socchiude un occhio caccoloso e pieno di sonno fingendosi morto. Pivello. Spalanco tende e finestre e pompo lo stereo al massimo con la sveglia militare.

Forza soldato, in piedi! Cosa vuoi per colazione, uova? No. Ottimo, alla cocque o sode? Non le voglio, le uova. All’occhio di bue, allora. Ma non mi piacciono, le uova! Ragazzino, ci sono solo uova. O te le mangi o te le tiro in testa. Sii ragionevole. Caffè? La mamma dice che non posso berlo. Perfetto, caffè. Lì c’è l’asciugamano, là c’è la doccia, qua il letto da rifare. Pedalare. Hai dieci minuti.

Il furbacchione fa per girarsi dall’altra parte.

Dilettante. Questa non è una stanza per gli ospiti qualunque, caro il mio babbone di minchia, questa è la Sentina. Questa è una camera premortuaria. Per molti dei miei amici è stata l’unica alternativa al coma etilico, chi ha rivisto il mattino in Sentina è un sopravvissuto. E per liberarmi di questi zombie, nella Sentina tengo sempre una pistola ad acqua (carica), che s’è rivelata utile anche quando le diatribe tra Donna Adelaide degenerano in rissa. L’hai voluto tu, gringo. Basta una raffica dritta sul volto e il Marco si schioda all’istante, scatta in piedi e sparisce in bagno.

Mentre preparo la colazione gridando dietro al Marco in stile Platoon, mi sorprendo ad immaginarmi -mio malgrado e comunque troppo tardi- nel ruolo di padre, anche se soltanto in affitto. Idea che, prima d’ora, per tutta una serie di circostanze che è superfluo riferire, non m’aveva mai sfiorato. Rifilandomi il pupo, l’Eugenia non aveva chiarito quanto dovesse durarne l’esilio, ma il numero di cambi che m’ha mollato davanti alla porta è sinistramente rivelatore. O il Marco ha problemi di incontinenza, o -come temo- l’Eugenia m’ha sganciato un siluro nucleare.

Fatto sta che il mestiere di padre non mi si addice e non ho molte idee.

In famiglia, la tradizione patrilineare è sempre stata quella di limitare i convenevoli alla più stretta essenzialità. Ogni festa del papà chiamo per gli auguri, ed il copione è immutabile: “Grazie, ti passo la mamma”. Fine della conversazione. Ma non lo biasimo: suo padre era tale e quale, e per di più ha passato tutta la vita in mare. Nulla lo disgustava di più di quell’orrenda cosa affollata e melmosa chiamata terraferma. Niente lo innervosiva di più del chiacchiericcio.

Io non so trattare coi bambini né a titolo di padre, né ad altro titolo.

Si presenta il Marco. Gli ho scovato da chissà dove un fossile di plumcake. “Mangialo alla svelta che ‘sto coso è sul punto di prendere vita”. Oggi vado al super e ti prendo i Ringo. (Ma li fanno ancora?), dio che ansia. Non so di cosa parlargli. Cosa devi fare oggi? Niente, dice il furbetto. Bene, allora ti organizzo io la giornata. Finita la colazione fili giù in cortile e fai ginnastica con la Pescantini. Mi fissa atterrito. No, la Pescantini no, ti prego. Tacere e obbedire. Ti porto giù io. Poi oggi pomeriggio vai dal professor Guarnaccia nel garage dei Comolli per le ripetizioni clandestine di matematica.

Il Marco mi fissa col labbro di sotto tremante. “Tu mi scherzi”.

Cerco di mantenere un’espressione autoritaria. “Ma piantala. Che pensavi, di essere in vacanza? O vuoi che ti riporti dall’Eugenia e, già che ci sono, magari le dico anche del tre in geometria”? (Lo so. È orribile. Ma sono pur sempre un avvocato. Fare il lavoro sporco mi viene naturale). Lo sguardo atterrito del Marco conferma: colpito e affondato. “Ecco bravo, così ti voglio. Ragionevole e collaborativo. Infila le scarpe e scendiamo”.

Nel corsello dei box, i (pochi) bambini del palazzo sono già allineati per la ginnastica mattutina sotto lo sguardo aquilino della Pescantini. I soliti maneggioni organizzano la giornata del palazzo. La nuova normalità. Devo dire, in tutta onestà, che non mi dispiace. Non manca l’ex prefetto Lauria, che emerge come un demone medievale da una fetida nuvola di fumo di stravecchio toscano. Tra le convulsioni del catarro, mi pare d’intuire che mi stia chiamando, e così è.

“Ha sentito la conferenza stampa”?

“Sì, ho anche letto il testo del decreto”.

“E”?

“E Fase due un cazzo, Lauria. Si possono visitare i parenti ma entro la regione. Niente fidanzati, amanti, amici. E comunque stare ad un metro di distanza. Funerali, massimo quindici congiunti -congiunti, eh, mica amici. Cene da amici sì, ma feste no. Si mangia ma non si ride. Si ride ma non si beve. Si beve ma non si vomita. Scuole chiuse, cinema teatri musei chiusi, autocertificazioni anche per andare al cesso… di tamponi, test, app, mascherine nemmeno l’ombra. Solito circo equestre. Il quattro maggio non cambia niente”.

“Questi esplodono”, dice preoccupato il Lauria.

“Temo anch’io. Che si fa?”

“Pane e circo, avvocato. Pane e circo, come sempre”, e se ne va trotterellando.

Mentre osservo il cimento ginnico mattutino,

noto che quel collaudato volpone di Marco, saltello su saltello, è andato ad imboscarsi nell’altro braccio dei box, fuori dal controllo ferreo della Pescantini. Sto per andare ad arpionarlo ma una telefonata di lavoro -ma chi è che rompe le palle alle otto di mattina pure durante la quarantena?- mi impedisce di ributtarlo nella giostra.

Faccenda pelosa, appalti truccati, soldi pubblici fottuti, dovrei concentrarmi ma sento montare soltanto una rabbia sorda. L’idea che alla fine di tutto questo strazio, dei contagi e della conta dei morti, dei divieti e delle attese, là fuori ad aspettarci non ci sia che la stessa merda di prima, le stesse facce, gli stessi discorsi, gli stessi boriosi tromboni nullafacenti, gli stessi furbetti egoisti mi fa impazzire.

La ginnastica è finita ed il Marco ritorna alla base. “Sei arrabbiato”? Sì, Marco, sono furibondo, ma non ce l’ho con te. Anzi, si, ce l’ho un po’ anche con te che sei andato a nasconderti durante l’ora di ginnastica -t’ho visto- e prendi zero in matematica, che cazzo di futuro pensi di darti se continui a fare il furbo? Mi fissa attonito. Dai, sali in casa che hai scuola on line e io devo lavorare.

Nel pomeriggio riporto giù il Marco a forza per le ripetizioni clandestine di matematica del professor Guarnaccia, che lo prende in consegna con lo stesso entusiasmo con cui si spinge una lavastoviglie in salita sulla ghiaia ad agosto. “È proprio negato”… C’è movimento in cortile. Accuratamente distanziate e sorvegliate a vista dal Lauria, alcune condomine stanno lavorando alle bordure del giardino condominiale, chi potando, chi interrando bulbi. Le vedove Speranza hanno organizzato una specie di concorso gastronomico condominiale, lo chiamerebbero pure Masterchef se soltanto le dentiere stessero al loro posto. Il professor Zambelli ha proposto di fare dei quadri viventi. Pane e circo.

Ma siamo tutti stanchi.

Abbiamo preso questa situazione come una scampagnata, all’inizio, un diversivo dalla solita routine. Ma siamo fermi in alto mare da troppo tempo e non si vede ancora terra. Pure la voglia di tornare alla normalità ci ha abbandonato. Vogliamo tutti qualcosa di nuovo, di diverso. Ma ancora non sappiamo cosa. Ancora non sappiamo quando arriverà il momento. L’ora prima dell’alba è davvero la più buia.

Nel tardo pomeriggio il Marco torna dalle ripetizioni e lo inchiodo a fare i compiti. Mi tempesta di domande. Fingo di correggerglieli mentre lui, in terrazzo, cerca di giocare coi gatti, che ostentano sprezzante indifferenza. Nessuno gli restituirà questo tempo rubato all’infanzia e questo pensiero m’accascia. Sui ricordi della mia ci campo ancora adesso. Dannata Eugenia, m’hai mollato una sola assurda. Finché eravamo io e ‘sti due gattacci infami era un’altra musica, ma avere la responsabilità di qualcuno è devastante.

Raccolgo le forze e raggranello tutto il buon umore che riesco a trovare, ma non è facile.

“Ti va di vedere un film di sottomarini stasera”?

“Tipo Cacca a ottobre rosso o Allarme rotto”?

Scoppio a ridere. L’ha fatto apposta, il volpone! Per tirarmi su il morale!
Sta’ a vedere che, mentre pensavo di dovermi prendere cura di lui, è lui che si prende cura di me.

Mai sottovalutare la determinazione di un bambino:

a ben vedere, passiamo tutta la vita a cercare di realizzare i sogni di quando lo eravamo noi. Magari tra quarant’anni si metterà lì a scrivere un racconto su questa guerra silenziosa e tra i vari personaggi ci sarà uno scemo coi gatti di cui avrà conservato un vago ricordo. Non voglio essere ricordato come un musone. “Dai bandito, la cena è pronta”!

Già. Non è mai troppo tardi o troppo presto, per prendersi cura di qualcuno.

#iorestoacasa

ANDREA BULLO

Altre storie dalla quarantena di Andrea Bullo:
Milano, ventordicesimo giorno di QUARANTENA
Sono qui che parlo col Sergio. Sergio è il mio LIMONE
Il Porconauta
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I CARBONARI della Quarantena
Addio, RENO
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Vado avanti e indietro per la casa come un LEONE IN GABBIA
Un incontro inaspettato. In SOFFITTA

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🔴 Dati 29 aprile. Lombardia: in calo i contagi (+786) e i decessi (+104). Record di tamponi. Migliora Milano

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Foto: Andrea Cherchi (c)

29 aprile 2020. In calo contagi e decessi in Lombardia. Migliora anche Milano città. Prosegue da tre settimane il trend di alleggerimento degli ospedali. Decessi in calo anche in Italia. Nel resto del mondo si aggrava la situazione di molti Paesi, tra cui Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti.

Calano i contagi giornalieri a +786 (dai +869 di ieri), nonostante la grande crescita dei tamponi eseguiti: +14.472 dai+8.573 di ieri.

I decessi nelle ultime 24 ore scendono a +104 dai +126 di ieri, il secondo numero più basso dell’ultimo mese e mezzo.

Dagli ospedali. Prosegue ormai da tre settimane il trend di alleggerimento degli ospedali. In un giorno scendono di 160 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri erano diminuiti di 245). Si sono liberati altri 21 posti in terapia intensiva (ieri erano stati 25). In 304 hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 439).

Situazione delle province. Stabili i contagi nella città metropolitana +284 dai +278 di ieri, mentre sono in calo in città +86 dai +149 di ieri. Tra le altre province l’unica sopra quota 100 è Brescia (+115 da +92). Nella provincia di Sondrio ci sono stati solo due nuovi casi.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Italia. Calano i morti anche in Italia: 323 nelle ultime 24 ore (dai 382 di ieri). Stabili i nuovi contagi: +2.086 dai +2.100. -68 in terapia intensiva (ieri -98). 2.311 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore (ieri 2.317).

Mondo. Si aggrava la situazione in molti paesi. Per morti nelle ultime 24 ore l’Italia scende dal secondo al quarto posto dopo UK (+765), USA (+553 da +268) e Spagna (+453 dai +301). Non ancora comunicati i dati della Francia che ha rivelato nel piano di uscita dal lockdown che verranno effettuati 700.000 test alla settimana. Tra gli altri Paesi sopra quota 100 ci sono Belgio (+170), Olanda (+145), Messico (+135), Svezia (+107) e Russia (+105)

Come nuovi contagi del giorno l’Italia resta al sesto posto, dietro a Russia (+5.841 da +6.411), Spagna (+4.771 da +2.706), UK (+4.463 da +4.913), Stati Uniti (+4.468 da 4.185), e Turchia. Tra gli altri paesi aumenta la crescita di Messico e Arabia Saudita. Per numero totale, l’Italia resta al terzo posto al mondo per numero di contagi (dopo Usa e Spagna) e al secondo per numero di morti (dopo gli Usa, ma sempre più avvicinato dalla Gran Bretagna).

Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)***
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
Totale: 75.134

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)***
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
Totale: 13.679

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)***
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
Totale: 19.121

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
Totale: 8.102

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Articoli di oggi:
🔴 Breaking News: i TEST PER L’IMMUNITÀ da oggi anche a Milano
🔴 IL MESE 0 di MILANO: il virus circolava in città già il 26 gennaio
🔴 Finalmente i DATI SU MILANO: 1.124 i morti. 4 sotto i 40 anni. Manca ancora un dato fondamentale

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🔴 Finalmente i DATI SU MILANO: 1.124 i morti. 4 sotto i 40 anni. Manca ancora un dato fondamentale

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Foto: Andrea Cherchi (c)

Secondo i dati rivelati dal governatore della Lombardia Attilio Fontana al sindaco di Milano Beppe Sala, che aveva chiesto chiarimenti sui dati dell’epidemia in città, sono 7.788 i contagiati ufficiali (su 31.650 tamponi eseguiti) e 1.124 i morti.

Di questi più del 60% oltre gli 80 anni (695 fino al 23 aprile scorso), mentre il 94% oltre i 60 anni. Quattro i deceduti tra 20 e 39 anni.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia


Il dato che manca: quanti sono i veri contagi? La proposta per una ricerca a campione

Insieme all’origine dei contagi, manca ancora il dato ritenuto più importante per programmare i prossimi mesi: quante sono le persone che sono state contagiate dall’inizio dell’epidemia? Secondo alcune stime potrebbero essere tra le 150mila e le 300mila. Se fosse così significherebbe che Milano sia vicina alla cosiddetta “immunità di gregge”, ossia alla percentuale di contagiati che renderebbe di fatto impossibile la circolazione del virus.

Ma come si può calcolare il numero di persone che sono state infettate dal virus? Arriva la proposta di Alberto Zuliani, ex Presidente dell’ISTAT, che durante la diretta settimanale Facebook e YouTube dell’Associazione Luca Coscioni, dice: “Proponiamo alle Regioni un test a campione completo che consideri anche asintomatici”.

Zuliani sostiene, infatti, che per conoscere il numero effettivo dei contagiati da Covid 19 sia necessario effettuare i tamponi su un campione rappresentativo della popolazione italiana: “Con poche migliaia di tamponi finalmente potremmo avere una stima affidabile della reale diffusione della malattia, invece di basarci solo sui dati della Protezione civile che – come è noto – rappresentano solo i risultati ottenuti su una parte della popolazione più a rischio (sintomatici, operatori sanitari)”.

Commenta Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “Collegare scienza e politica prendendo misure basate su metodo scientifico, anziché assistere a questa cacofonia di voci e previsioni improvvisate sulla riapertura, priva di ogni ragionamento ponderato. Viviamo un momento di sospensione dalla democrazia”.

E aggiunge “Si può sospendere la democrazia per un paio di settimane, ma ora che si prevedono mesi di misure restrittive è ancora più importante che le istituzioni invertano la rotta, soprattutto per mettere a disposizione le informazioni che possono servire ai ricercatori e ai media per condurre analisi e dare comunicazioni affidabili.”

BARBARA VOLPINI

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🔴 IL MESE 0 di MILANO: il virus circolava in città già il 26 gennaio

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Lo dice l’analisi della task-force sanitaria della Regione Lombardia: il Covid-19 circolava a Milano già il 26 gennaio, cioè quasi un mese prima della scoperta del paziente 1 a Codogno. Secondo lo studio il contagio era già in atto, ma i sintomi furono attribuiti alla coda dell’influenza. Ecco la ricostruzione della fase oscura.

🔴 IL MESE 0 di MILANO: il virus circolava in città già il 26 gennaio

Dal 26 gennaio al 21 febbraio, giorno in cui si diagnosticò il primo caso positivo a Codogno, i contagiati a Milano e provincia erano almeno 160, mentre in Lombardia erano ben 1.200.

La rapida e indisturbata diffusione del virus è dovuta al fatto che, per quasi 4 settimane, allerta e controlli sono stati concentrati sulle frontiere, credendo che la minaccia provenisse esclusivamente dalla provincia di Wuan, e che lì fosse confinata.

In realtà, il virus si muoveva già dentro la città: secondo le autorità mediche, a fine gennaio erano 46 i milanesi infetti, per poi passare a numeri sempre più alti con una crescita esponenziale.

Il giorno 26 gennaio è una data verosimile ma convenzionale, identificata come termine massimo oltre il quale non è possibile collocare nel tempo i primi sintomi dichiarati dai pazienti certificati Covid-positivi.

 

Le date salienti

# 31 dicembre: il sistema sanitario di Wuhan parla per la prima volta di polmoniti anomale
# I7 gennaio: le autorità cinesi dichiarano di aver identificato un nuovo ceppo di coronavirus
# 10 gennaio: l’Organizzazione mondiale della sanità diffonde la notizia dell’epidemia
# 22 gennaio: Wuhan entra in quarantena
26 gennaio: per 46 milanesi e 543 lombardi si verificano i primi sintomi da covid-19, segno che il contagio è in atto
29 gennaio: due turisti cinesi positivi vengono ricoverati allo Spallanzani di Roma
30 gennaio: le autorità bloccano i voli dalla Cina, senza sapere che il nemico si muove indisturbato in casa

BARBARA VOLPINI

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🔴 Breaking News: i TEST PER L’IMMUNITÀ da oggi anche a Milano

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Foto: Andrea Cherchi (c)

Dopo le province lombarde, di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, partono oggi 29 aprile i test sierologici anche a Milano in tre ospedali in città: Niguarda, Sacco e Fatebenefratelli. Si potranno così mappare i contagi in città in modo più preciso, risalendo al percorso del virus a ritroso sui contatti, capire se e quanto in città ci si sta avvicinando alla cosiddetta “immunità di gregge” e provando a stabilire una patente d’immunità per chi è stato contagiato. Sapremo finalmente quanti sono i contagi in città?

Fonte: MilanoToday

🔴 Breaking News: i TEST PER L’IMMUNITÀ partiti anche a Milano

# L’assessore alla Sanità Gallera: “Con l’avvio di altri 33 centri, si estende a tutta la Lombardia l’esecuzione dei prelievi ematici per l’elaborazione dei test sierologici

L’annuncio è arrivato ieri dall’Assessore alla Sanità Gallera “A partire da domani, con l’avvio di altri 33 centri, si estende a tutta la Lombardia l’esecuzione dei prelievi ematici per l’elaborazione dei test sierologici che porteranno a regime, entro l’inizio della prossima settimana, il sistema regionale di analisi degli anticorpi neutralizzanti per il Covid-19“.

In pochi giorni abbiamo attivato 46 centri prelievi presso i quali vengono invitati i cittadini ancora in quarantena fiduciaria, soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai Medici di Medicina Generale alle Ats e i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle Ats a seguito dell’indagine epidemiologica già prevista ma senza l’effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di Sars-Cov-2, anch’essi ancora in quarantena fiduciaria. Contestualmente vengono effettuati i prelievi anche al personale sanitario“.

L’Ats contatterà gli utenti per effettuare il test e a comunicare il giorno, ora e luogo dove verrà fatto il prelievo, alle sole categorie individuate, solo quelle che sono senza sintomi da almeno 14 giorni con priorità a coloro che devono rientrare al lavoro. Un “esito negativo indica l’assenza di infezione pregressa o un livello molto basso di IgG dirette contro il virus” e quindi il “soggetto è suscettibile di possibile infezione da Sars-Cov-2“, mentre in caso di “test dubbio il soggetto è invitato a ripetere il test dopo una settimana, prolungando di conseguenza l’isolamento fiduciario“. In caso di esito positivo verrà effettuato un tampone nasofaringeo per ricerca di Rna virale, mentre se negativo si conclude il periodo di isolamento, se positivo viene classificato come caso e si procede nell’isolamento obbligatorio con tutte le disposizioni conseguenti”.

# Quando Sala scelse di far partire i test senza aspettare la Regione

La scelta di sottoporre a test i milanesi in una seconda fase rispetto alle altre province aveva indispettito il Sindaco di Milano, che non si spiegava come la città simbolo della pandemia in Italia fosse stata inizialmente esclusa. L’accordo sottoscritto con il dottor Galli dell’ospedale Sacco, per sottoporre a test sierologici i 4000 dipendenti ATM, è stato solo uno dei tanti scontri tra la Regione e il Comune durante questa emergenza.

Ci auguriamo che presto sia consentito anche a tutti i cittadini che lo desiderassero di poter fare il test, in modo da poter aumentare il campione e agevolare una maggiore consapevolezza tra i cittadini sul grado di diffusione del virus in città e sulla propria condizione. 

Fonte: 🔴 Lo strappo di Sala: Milano parte con i TEST D’IMMUNITA’ senza attendere la Regione

FABIO MARCOMIN

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🔴 Dati 28 aprile. Lombardia: crescono i contagi (+869), anche a Milano. Stabili i decessi (+126). L’Italia risale al secondo posto per morti nelle ultime 24 ore

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Foto: Andrea Cherchi (c)

28 aprile 2020. Crescono di nuovo i contagi in Lombardia e a Milano. Stabili i decessi. Aumenta il numero di dimessi dagli ospedali. In Italia insieme ai nuovi contagi crescono anche i morti che riportano il Paese al secondo al posto per decessi nelle ultime 24 ore.

Nuova crescita dei contagi giornalieri a +869 dai +590 di ieri, che era stato il livello più basso dall’inizio del lockdown. In parte potrebbe dipendere dall’aumento dei tamponi che sono cresciuti a +8.573 dai +5.053 di ieri.

I decessi nelle ultime 24 ore sono stabili a +126 dai +124 e i +56 di domenica che era stato il livello minimo del lockdown.

Dagli ospedali. Prosegue l’alleggerimento gli ospedali. In un giorno scendono di 245 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri erano diminuiti di 956). Si sono liberati altri 25 posti in terapia intensiva (ieri erano stati 26), scendendo così a 655. In 439 hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 152).

Situazione delle province. Risalgono i contagi a Milano: nella città metropolitana +278 (ieri erano stati +188). A Milano città in 24 ore si sale dai +79 di ieri ai +149 di oggi. Tra le altre province risale sopra quota 100 Monza e Brianza (+121) e crescono anche Pavia (+99) e Brescia (+92). Sondrio dopo la quota zero di ieri registra 9 nuovi casi.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Italia. In crescita ancora i morti in Italia: 382 nelle ultime 24 ore (dai 333 di ieri). Crescono anche i nuovi contagi: +2.100 dai +1.730 di ieri. -93 in terapia intensiva (ieri -53). 2.317 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore (ieri 1.696).

Mondo. Per morti nelle ultime 24 ore l’Italia sale al secondo posto dopo UK (+546 dai +360 di ieri) e davanti a Spagna (+301 da 331) e USA (+268 dai +595). Non ancora comunicati i dati della Francia che ha rivelato nel piano di uscita dal lockdown che verranno effettuati 700.000 test alla settimana. Tra gli altri Paesi gli unici sopra i 100 sono il Belgio (+124 da 113) e il Brasile che supera i 100 (+131).

Come nuovi contagi del giorno l’Italia scende al sesto posto, dietro a Russia (+6.411 da +6.198), UK (+4.463 da +4.913), Stati Uniti (+4.185 da 6.611), Spagna (+2.706 da +2.793) e Turchia (+2.392). Tra gli altri paesi spicca la crescita del Brasile: +1.687. In Germania aumenta il tasso di infezione da 0,7 a 1, anche se il numero di nuovi casi è solo di +280 (con +35 morti). Per numero totale, l’Italia resta al terzo posto al mondo per numero di contagi (dopo Usa e Spagna) e al secondo per numero di morti (dopo gli Usa).

Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)***
28/4: +869 (+1,1%)
Totale: 74.348

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)***
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
Totale: 13.575

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)***
28/4: +278 (+1,4%)
Totale: 18.837

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
Totale: 8.016

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Articoli di oggi:
🔴 L’Alto Adige contro il governo: “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili, non rispecchia il carattere del nostro popolo”. Milano da che parte sta?
🔴 Il VENETO ha riaperto: “la chiusura totale non esiste più”. La Campania va al mare, la Val d’Aosta va a scuola: lanciata la sfida al governo
RIAPERTURA: quello che Conte non ha detto agli italiani (ma che avrebbe dovuto dire)
Restiamo in Lombardia: 10 MERAVIGLIE da fare invidia al resto del mondo

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🔴 L’Alto Adige contro il governo: “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili, non rispecchia il carattere del nostro popolo”. Milano da che parte sta?

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Il marchese del Grillo (Mi dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo!)

Il Presidente della provincia autonoma di Bolzano e della Regione autonoma del Trentino-Alto Adige Kompatscher si scaglia contro Conte. La novità è che si tratta non solo di una critica alla gestione dell’emergenza ma di un attacco radicale al modo di intendere il rapporto tra Stato e cittadini del governo italiano. 

🔴 L’Alto Adige contro il governo: “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili, non rispecchia il carattere del nostro popolo”. Milano da che parte sta?

# Kompatscher sfida il governo: “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili e di conseguenza un ampio programma di controlli e monitoraggi non rispecchia né la situazione attuale in Alto Adige né il carattere stesso della nostra popolazione”

Il Presidente di Bolzano e del Trentino Alto Adige è in totale disaccordo con quanto fatto sinora dal Governo Conte: “Nelle numerose videoconferenze che ho avuto con gli esponenti del Governo ho più volte chiesto che a livello statale per la Fase 2 fossero emanati solo criteri e linee guida. Si sarebbe dovuto lasciare alle Regioni e alle Province autonome la decisione finale su quali provvedimenti e regole adottare, sulla base delle rispettive situazioni epidemiologiche e delle specifiche esigenze dell’economia locale. Purtroppo i presidenti delle altre Regioni hanno adottato solo per pochissimo questo approccio autonomista, per poi dichiararsi d’accordo con regole dettagliate e centralizzate, probabilmente per evitare di doversi assumere direttamente la responsabilità delle decisioni” ha detto Kompatscher.

Sin dall’inizio abbiamo scelto in Alto Adige un approccio basato sul senso di responsabilità delle cittadine e dei cittadini in una società matura, mossa da volontà e obiettivi comuni. Questo approccio si è dimostrato quello giusto, anche se in questo modo non sono mancate le critiche anche a questa scelta. L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili e di conseguenza un ampio programma di controlli e monitoraggi non rispecchia né la situazione attuale in Alto Adige né il carattere stesso della nostra popolazione”.

Fonte: altoadige.it

# Governare con divieti e restrizioni obbligatorie è degno di un paese civile?

Il tema proposto da Kompatscher sottolinea un nervo scoperto che si è rivelato in maniera forte in questa emergenza, mostrando non solo come una modalità comune per tutti i territori di chiusura delle attività e limitazione degli spostamenti non sia servita ad oggi a risolvere l’emergenza sanitaria, inficiando la stabilità economica. Ma il tema vero è un altro: il modo di impostare un governo di un popolo solo su divieti e restrizioni a libertà elementari, fatte rispettare con un massiccio impiego di forze dell’ordine, è degno di un paese civile? 

il modo di impostare un governo di un popolo solo su divieti e restrizioni a libertà elementari è degno di un paese civile? 

E’ corretto che sia il governo a imporre ai genitori cosa sia meglio per i loro figli o agli individui cosa sia meglio per il loro benessere?

L’utilizzo di imposizioni e divieti ha escluso di fatto che la popolazione potesse dimostrare il proprio senso di responsabilità collettiva e individuale, un approccio usato invece in Trentino Alto Adige che ha consentito una gestione ottimale dell’emergenza nel rispetto dei suoi abitanti, evitando episodi di odio e denigrazione di altri cittadini verso le persone “irrispettose” ai divieti.

# Fino a quando volete abusare della pazienza dei milanesi

Milano da che parte decide di stare? Da quella del governo che addita i cittadini per strada come colpevoli della diffusione del contagio senza garantire adeguate tutele ai pazienti presso le strutture sanitarie o dei cittadini che con pieno senso di responsabilità e dovere civico possano scegliere se e come continuare la loro vita prendendo le precauzioni per assicurare la salute propria e quella degli altri?

“Io mi fido dei milanesi”, ha concluso il sindaco Sala nel suo video quotidiano di comunicazione ai milanesi. Nel video Sala ha affermato che Milano è una città costosa per chi la vive, differente da altre realtà italiane, e che finché sia ha la possibilità di lavorare e di coprire tutte le necessità per vivere non ci sono problemi. “In questa situazione d’emergenza però molti hanno perso o perderanno il lavoro anche quando verranno riaperte le attività, altri hanno bisogno di aiuti economici che ancora non hanno ricevuto e faticano a trovare i soldi per garantirsi il minimo sostentamento.”

Caro sindaco, in gioco non c’è più solo la richiesta di maggiori risorse economiche o di un’autonomia amministrativa del territorio. In gioco ci sono i valori base di una democrazia liberale: è il momento di scegliere se stare dalla parte di chi intende lo Stato come un’autorità suprema e totalitaria, che debba decidere ogni aspetto della vita dei cittadini sudditi o di chi invece vuole vivere in un Paese maturo dove il cittadino ritorna ad essere il centro della società e lo stato si ponga al servizio di cittadini responsabili delle loro azioni.

FABIO MARCOMIN

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🔴 Il VENETO ha riaperto: “la chiusura totale non esiste più”. La Campania va al mare, la Val d’Aosta va a scuola: lanciata la sfida al governo

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Luca Zaia

Dalle 18 del 27 aprile, e a poche ore dall’annuncio della fase 2, il Veneto dice stop al lockdown: per Luca Zaia, presidente del Veneto, “la chiusura totale non esiste più” e dichiara lo strappa alle misure annunciate domenica sera dal premier Conte.

🔴 Il VENETO ha riaperto: “la chiusura totale, non esiste più”. La Campania va al mare, la Val d’Aosta va a scuola: lanciata la sfida al governo

Zaia lancia la sfida al governo. A differenza del DPCM firmato dal governo, in Veneto sono consentiti gli spostamenti individuali per attività motoria e all’aria aperta, a piedi e in bicicletta. Si possono già raggiungere le seconde case e le le imbarcazioni ormeggiate al di fuori del comune di residenza, per verifiche legate alla manutenzione, è permesso il take-away tramite auto e negli ambienti di lavoro si applica il protocollo firmato con le parti sociali.

“Il governo dovrebbe concentrarsi sulla sicurezza, non sulle restrizioni”

“È ora di tornare ad un minimo di normalità, sul lavoro e nella vita di tutti i giorni”, dice il governatore del Veneto, “Manteniamo i dispositivi e le distanze, ma si deve riaprire: le persone devono poter uscire per respirare e le attività devono poter lavorare”.

In Veneto il 60% delle aziende ha già riaperto, in seguito alla forte tensione e al disagio delle categorie produttive.
Conclude Zaia: “Non è accettabile la piccola ‘riserva indiana’ di chi non riesce ad aprire, vedi la moda che è la prima filiera italiana”, sottolineando che l’ordinanza dovrebbe concentrarsi sulla sicurezza del sistema, regolamentando dispositivi di protezione personale, non sulle restrizioni.


Anche Campania e Val d’Aosta vanno sulla loro strada

lungomare di Napoli

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca, ha concesso libera uscita in due fasce orarie (6.30-8.30 e 19-22) e, vista la giornata quasi estiva, il lungomare è stato preso d’assalto, con casi di assembramento e inutilizzo della mascherina. De Luca aggiunge: “Se si diffondono comportamenti irresponsabili tali da produrre una ripresa forte del contagio si renderebbe inevitabile il ripristino immediato del divieto di mobilità. Non dobbiamo prolungare l’emergenza all’infinito”.

L​a Val d’Aosta, nonostante l’emergenza medica ancora in atto, con più di un decesso ogni 1.000 abitanti, si dice possibilista sulla riapertura delle scuole entro la primavera. “Noi ci stiamo preparando a tutti gli scenari, la nostra scuola potrebbe permettere una riapertura dopo il 17 maggio, magari con classi dimezzate e orari ridotti, però è possibile”, sostiene l’assessore all’istruzione Chantal Certan.

Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, starebbe valutando una riapertura più accelerata, seppure part-time, di alcuni negozi e con la celebrazione delle messe, ma al momento non ha firmato alcuna ordinanza. E dice: “se dovessimo aspettare l’R0 non apriremmo più per parecchio tempo”.

Fonti: Il Messaggero Il fatto quotidiano

BARBARA VOLPINI

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RIAPERTURA: quello che Conte non ha detto agli italiani (ma che avrebbe dovuto dire)

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Nel piano di Conte quello che non torna è: il piano qual è?

Riapertura: quello che Conte non ha detto agli italiani (ma che avrebbe dovuto dire)

# Aspettavamo un piano, ci hanno proposto un calendario delle uscite

Invece del “piano” ci è stato presentato il Calendario. Non è a stessa cosa, perchè un piano descrive come si deve operare per risolvere il problema. In una pandemia la soluzione è di gestire chi è contagiato, salvaguardando la sua salute e impedendo che possa infettare altri. Ma di questo nel discorso di Conte non è stata fatta alcuna menzione. L’unica tattica sembra essere quella del considerare tutti i cittadini come dei potenziali infetti e, nel caso ci fossero dei problemi, sembra che l’unica via di uscita sia di fare rientrare tutti a casa. Vediamo invece che cosa avrebbe dovuto contenere un vero piano, così come è stato fatto in tutti gli altri paesi del mondo, prendendo spunto dalle proposte di Matteo Fago

# Un piano dovrebbe rispondere a tutte queste domande

  • #1 AUMENTO DEI TAMPONI. Come verrà organizzato l’aumento del numero dei tamponi in misura tale da avere un numero statistico più reale dei contagi?
  • #2 TRACCIAMENTO. Quale sarà il team o task force che si occuperà di tracciare la storia e i movimenti dei contagiati?
  • #3 ISOLAMENTO POSITIVI. Come verrà gestito il contenimento dei positivi, sia in quarantena presso strutture esterne o presso il proprio domicilio?
  • #4 MISURE DI SICUREZZA. Quali saranno le misure di sicurezza e distanziamento sociale obbligatorie per tutte le condizioni ovvero vita sociale e lavorativa?
  • #5 FORNITURA MASCHERINE. Quale sarà il programma di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e come verranno distribuiti?
  • #6 MESSA IN SICUREZZA OSPEDALI. Come dovranno organizzarsi gli ospedali per operare in sicurezza sia per gli operatori sia per i pazienti ed evitare che, come in passato, gli ospedali possano rappresentare un pericolo di contagio?
  • #7 MESSA IN SICUREZZA RSA. Quali misure di sicurezza dovranno adottare le RSA e le case di riposo, per scongiurare una nuova diffusione incontrollata del virus tra le persone più a rischio?
  • #8 CURE A DOMICILIO. Chi si occuperà e a chi ci si potrà rivolgersi per dotarsi delle forniture utili alla terapia domiciliare che hanno dimostrato la loro efficacia, ad esempio l’ossimetro o il saturimetro che rileva la quantità (%) di emoglobina legata all’ossigeno?
  • #9 APP. Quando e come si utilizzerà l’app Immuni?

Fonte: Matteo Fago

Altre domande dovrebbero trovare risposta in un piano, come ad esempio: si percorrerà la strada dei test di immunità? Se sì come si intende fare? Se no, si proseguirà nella sperimentazione?

Ci sono delle persone sopra una certa età a cui sarà vietata l’uscita o dovrebbero seguire limitazioni particolari? Quale è il piano di garantire in sicurezza la ripresa delle scuole a settembre? Come si intende gestire la mobilità nelle aree urbane, considerando i limiti nei flussi di persone sui mezzi pubblici?

Così come abbiamo posto dubbi sul chiudiamo tutto senza però fare nulla per risolvere il problema, proseguiamo con gli stessi dubbi verificando la mancanza di un piano di azione.

# Le esperienze che funzionano non mancano, perché non copiarle?

Nel mondo ci sono tanti casi di successo nelle gestione della ritorno alla normalità post covid-19, Germania, Corea del Sud, Svezia e per rimanere in Italia in Veneto.
Dopo mesi di commissari, supercommissari, taskforce, quotidiane riunioni a Palazzo Chigi, dirette Facebook e dirette a rete unificate sembra regnare confusione al Governo, con continui scontri con Regioni e Comuni e l’ultimo decreto oltre a scontentare gran parte della popolazione sembra l’ennesima soluzione attendista di chi non sa dove mettere le mani.

Per questo, non sarebbe opportuno dopo mesi dall’inizio di questa emergenza, prendere gli esempi di buon governo dai nostri vicini di casa e consentire all’Italia e ai suoi cittadini di uscire da una crisi da cui non si vede la luce?

Ancora Matteo Fago conclude:

“Se poi il governo non sa che pesci pigliare perché nemmeno i Super Esperti hanno capito qualcosa può per esempio chiamare un esperto vero, cioè il prof. Crisanti, la persona che ha liberato il Veneto dall’epidemia, e farsi dire cosa c’è da fare.

Oppure chiedere ai coreani se ci mandano un super esperto che ci scrive lui il piano.

Oppure anche chiedere ai portoghesi o ai tedeschi che stanno riuscendo a contenere il virus nella maniera corretta ossia sul territorio (non in ospedale).

E poi basta trattarci da idioti!

Non va bene dire “Se avete 37,5° di febbre avete l’obbligo di stare a casa” e basta. Questo le persone già lo fanno senza nessuno che le obblighi.
Quello che c’è da dire (e da organizzare, questo si che sarebbe un piano) è “Chiunque ha 37,5° si chiude a casa, ci chiama e noi andiamo a fargli il tampone”.”

FABIO MARCOMIN

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🔴 Dati 27 aprile. Lombardia: mille ricoverati in meno. Nuovi contagi al minimo del lockdown, calo anche a Milano. Ma aumentano i morti: il doppio di ieri

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Questa foto è un' Immagine analogica (pellicola Fuji) dedicata e realizzata per 600 anni del Duomo di Milano nel 1986 --©PaoloLiaci

27 aprile 2020. Nuovo minimo dall’inizio del lockdown nel numero di contagi in regione: +590. Anche a Milano calano di quasi due terzi. Provincia di Sondrio a quota zero nuovi contagi. Mille ricoverati in meno negli ospedali sempre meno in tensione. Nota stonata il rialzo dei morti: +124, il doppio rispetto a ieri.

I contagi giornalieri tornano a calare a +590 dai +920 di ieri, raggiungendo il livello più basso dall’inizio del lockdown. In parte potrebbe risentire il grosso calo dei tamponi che sono stati dimezzati a +5.053 dai +10.857 di ieri e i +12.646 di sabato.

I decessi nelle ultime 24 ore risalgono a +124 dai +56 di ieri che era stato il livello minimo del lockdown.

Dagli ospedali. Accelera l’alleggerimento gli ospedali. In un giorno scendono di 956 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri erano diminuiti di 8). Si sono liberati altri 26 posti in terapia intensiva (ieri erano stati 18). In 152 hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 171).

Situazione delle province. Rientra l’allarme a Milano: nella città metropolitana si è avuto un grosso calo dal picco di ieri di nuovi contagi: +188 (ieri erano stati +463). A Milano città in 24 ore si scende dai +241 di ieri a +79 di oggi. Tutte le altre province restano sotto ai 100: al primo posto per la prima volta c’è Pavia (+85). Per la prima volta Sondrio a quota zero nuovi contagi.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Italia. In crescita i morti anche in Italia: 333 nelle ultime 24 ore (dai 260 di ieri, la cifra più bassa dal 14 marzo). In calo i nuovi contagi: +1.730 dai +2.324 di ieri. -53 in terapia intensiva (ieri -93). 1.696 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore (ieri 1.808).

Mondo. Per morti nelle ultime 24 ore l’Italia si conferma al terzo posto dopo USA (+595 da +119 di ieri) e UK (+360 dai +413 di ieri). Segue la Spagna (+331 da +288) e la Francia (+242 da +369). Tra gli altri  Paesi l’unico sopra i 100 è il Belgio (+113 +177), tra le nazioni più colpite mancano i dati della Turchia.
Come nuovi contagi del giorno l’Italia si conferma al quinto posto, dietro a Stati Uniti (+6.611 da 4.213), Russia (+6.198 da 6.361), UK (+4.463 da +4.913), e Spagna (+2.793 da 2.870). Anche in questo caso, tra i paesi più colpiti mancano i dati della Francia e della Turchia. Tra gli altri paesi spicca la crescita in Arabia Saudita: +1.289. Per numero totale, l’Italia resta al terzo posto al mondo per numero di contagi (dopo Usa e Spagna) e al secondo per numero di morti (dopo gli Usa).

Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)***
Totale: 73.479

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)***
27/4: +124 (+0,9%)
Totale: 13.449

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)***
Totale: 18.559

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
Totale: 7.867

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

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