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L’ASSE del GOVERNO si sposta a NORD: 9 MINISTRI su 23 sono lombardi. Vediamo chi sono

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Credits: ansa.it

Il neogoverno Draghi è principalmente Made in Lombardia: 9 ministri su 23 sono infatti lombardi. Ma chi sono? Vediamo i loro brevi ritratti con gli aspetti più curiosi. 

L’ASSE del GOVERNO si sposta a NORD: 9 MINISTRI su 23 sono lombardi. Vediamo chi sono

Rispetto al governo precedente la principale differenza è quella geografica. Colpisce la provenienza dei ministri: 18 su 23 sono del Nord Italia, mentre nel precedente governo la maggioranza assoluta dei ministri erano del Sud. Rispetto al Conte bis i ministri del Lombardo Veneto passano da 3 a 13. 

# Governo Draghi principalmente Made in Lombardia

Il governo Draghi ha iniziato a rimescolare le carte del gioco ancor prima che la partita sia cominciata. Se si considerasse l’Italia come una bilancia, per numero di ministri questa penderebbe indubbiamente a Nord. Nel governo precedente, invece, la provenienza dei ministri era sbilanciata in modo opposto: 12 avevano origini meridionali (13 contando anche il primo ministro), 8 settentrionali e 2 laziali. La regione con più ministri era la Campania, che arrivava a quota 4. Nel nuovo governo, su 23 ministeri, 18 hanno origini settentrionali, due rappresentano il centro: Giovannini e il premier Draghi. Solo tre sono del Sud. Ben 9 vengono dalla Lombardia, 4 dal Veneto, 2 dall’Emilia-Romagna e i restanti 3 hanno origini liguri, piemontesi e friulane. La regione che vanta il maggior numero di ministri, in netto vantaggio rispetto alle altre, è la Lombardia. Ma chi sono i nove ministri che rappresenteranno la regione Lombardia?

#1 Marta Cartabia – La ministra rock

credit: iodonna.it

Originaria di San Giorgio su Legnano (Milano), amante della musica rock e della montagna, Marta Cartabia è la nuova ministra della giustizia. Già da subito nell’occhio del ciclone, il suo curriculum però la difende egregiamente: una profonda conoscenza del diritto internazionale e comparato, oltre a vantare diverse cattedre in università di tutto il mondo, dalla Francia agli Stati Uniti. Nel 2011 la Cartabia è entrata nella storia, divenendo la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Corte costituzionale. #LAROCKETTARA

#2 Lorenzo Guerini – Mr Wolf

credit: corriere.it

Per il ministero della difesa nessuna new entry, viene riconfermato Lorenzo Guerini. Ex sindaco della sua città natale, Lodi, di cui è profondamente innamorato, ha dimostrato negli anni di essere un perfetto Mr. Wolf nel Partito Democratico. Infatti la sua capacità di aggirare le polemiche lo ha reso famoso ed è stato Renzi a paragonarlo a Forlani, soprannominandolo Arnaldo. #MRWOLF

#3 Giancarlo Giorgetti – Il Talleyrand della Lega

credit: ilmessaggero.it

Il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti è entrato nella squadra di Draghi come ministro allo Sviluppo Economico. Nato in provincia di Varese, Giorgetti è conosciuto per essere non solo l’ombra di Matteo Salvini, ma uno tra i pochi rappresentanti moderati del suo partito. Se dovessimo descriverlo con una parola, l’aggettivo #DIPLOMATICO gli calzerebbe a pennello.

#4 Roberto Cingolani – Lo scienziato

credit: open.online

Cingolani è indubbiamente tra i nuovi ministri più chiacchierati. Fisico, docente universitario ma soprattutto milanese. Uomo dalle mille risorse, viene considerato da molti come un vero e proprio visionario. Il nuovo ministro alla Transizione ecologica ancora deve muovere i primi passi nel Consiglio e già fa parlare di sè. #LOSCIENZIATO

#5 Maria Stella Gelmini – La multitasking

credit: affariitaliani.it

Bresciana di nascita ed ex ministro dell’Istruzione, dopo 10 anni torna al Governo in qualità di ministro degli Affari regionali e autonomie. Tra tutti i ministri dell’istruzione che ci sono stati in Italia, lei è stata la più giovane con soli 35 anni. Avvocato, mamma di una bambina e consigliere comunale a Milano, in questo momento particolare ricoprirà un altro importante ruolo, mediando tra le Regioni e lo Stato. #LAMULTITASKING

#6 Vittorio Colao – Il manager sportivo

credit: repubblica.it

Come la Gelmini, anche Colao ha origini bresciane. Dopo l’esperienza alla guida della Task Force per la ripartenza nella Fase 2, il manager è stato scelto da Draghi per guidare la transizione digitale. E in effetti sembrerebbe calzare alla perfezione questo abito: dopo aver studiato alla Bocconi e ad Harvard, Colao si è da sempre dimostrato un grandissimo sostenitore del “digital first”. Ma non è solo un uomo in carriera, infatti ama lo sport e in particolare il windsurf. Ha tutte le carte in regola per avviare una vera e propria rivoluzione digitale nel Paese. #ILMANAGERSPORTIVO

#7 Elena Bonetti – La femminista

credit: milanosud.it

Riconfermata alle Pari Opportunità la mantovana Elena Bonetti, esponente di Italia Viva, è pronta per tornare a servire il proprio Paese. Durante il governo Conte II, il suo Family Act è stata l’unica riforma approvata. Grande sostenitrice dell’imprenditoria femminile e impegnatissima contro la violenza sulle donne, la Bonetti è pronta a liberare nuove opportunità. #LAFEMMINISTA

#8 Massimo Garavaglia – Il musicista

credit: ilmessaggero.it

Soprannominato anche lo “Sgara“, Massimo Garavaglia è il nuovo ministro al Turismo. Nato in provincia di Milano, è un leghista della prima ora. Ha iniziato la sua carriera come sindaco di Macallo con Casone ma si è formato nel capoluogo meneghino, alla Bocconi. Ma oltre alla politica la sua passione è sempre stata la musica, e non tutti sanno che da giovane suonava nel gruppo dialettale “Gamba de legn”. #ILMUSICISTA

#9 Maria Cristina Messa – La ricercatrice

credit: gazzettadelsud.it

Maria Cristina Messa, nata a Monza, è la nuova ministra dell’Università. E’ stata la prima donna a capo di un’università Milanese, guidando la Bicocca dal 2013 al 2019. Dopo anni di ricerca in campo medico, la neoministra ha debuttato anche in politica e si prevedono grandi cambiamenti da una donna che ha sapientemente valorizzato la ricerca e l’innovazione. #LARICERCATRICE

Per il momento non vi sono certezze, ma si auspica che questo cambio di governo comporti un miglioramento concreto.

Leggi anche: “Vorremmo un DRAGHI anche a Milano per RIVOLUZIONARE la CITTÀ”

ROSITA GIULIANO

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La soluzione più efficace contro l’INQUINAMENTO? Mezzi pubblici GRATIS. Ecco perchè

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credit: Instagram @idriss_ela_

Diminuire il numero di automobili in circolazione sembra un’utopia. Una proposta fuori dal coro da parte della pagina Aria di Milano: mezzi pubblici gratis. Ma è fattibile? E che effetti potrebbe avere?

La soluzione più efficace contro l’INQUINAMENTO? Mezzi pubblici GRATIS. Ecco perchè

Milano è tra le città più inquinate non solo d’Europa, ma di tutto il mondo. Per risolvere il problema la pagina di lotta allo smog Aria di Milano, prendendo ispirazione da esempi di successo in alcune città europee e statunitensi, fanno una proposta forte: rendiamo gratuiti i mezzi pubblici. Genialità o follia? Vediamo perché sarebbe necessario e come la proposta potrebbe attuarsi anche a Milano.

# Trasporti pubblici gratis: quali sarebbero i vantaggi?

credit: chiamamilano.it

La mobilità cittadina dovrebbe essere un diritto di cui tutti, allo stesso modo, possono usufruire. Avere la possibilità di spostarsi per la città senza dover necessariamente pagare il biglietto permetterebbe anche ai meno abbienti di poter raggiungere il posto di lavoro, i servizi e le attività ricreative, senza svuotare il portafogli. Questo è il primo motivo per cui rendere gratuiti (e dunque accessibili a tutti) i trasporti pubblici sarebbe un passo verso una città dell’uguaglianza. Il secondo motivo, ma non meno importante, è la riduzione drastica dell’inquinamento urbano.

# La situazione milanese al momento è drastica e i dati parlano chiaro: ridurre il traffico è una priorità

Credits: milanofanpage.it – Inquinamento a Milano

Non lo affermano solo teorie esposte sul web da fanatici del surriscaldamento globale, a dirlo sono i dati. La situazione a Milano è piuttosto drastica: pochi mezzi pubblici in circolazione e quelli presenti sono spesso vecchi e pieni. Non solo il servizio erogato non è all’altezza di una grande città come Milano, il costo dei biglietti dalla primavera 2019 è addirittura aumentato da 1.50€ a 2.00€. Negli Stati Uniti, i dati del governo dimostrano che i trasporti sono responsabili del 29% delle emissioni di gas a effetto serra, e di questa percentuale ben il 59% sono emesse dai trasporti privati e dai camion. Ridurre il numero delle automobili in circolazione risulta quindi una priorità che potrebbe essere indubbiamente agevolata con la gratuità dei trasporti pubblici. Ma come è possibile, in termini economici, sostenere questo cambiamento?

# “Sarebbe bello, ma non è attuabile.” – Le soluzioni oltreconfine

credit: lastampa.it – trasporti gratuiti a Tallinn

Gli esempi di città che hanno adottato questa soluzione sono molti, sia in Europa che negli Stati Uniti. Eclatante è l’esempio dell’Estonia, che ispirandosi al piano già in atto dal 2013 nella capitale Tallinn, dal 2018 ha reso i trasporti pubblici gratuiti in tutto il Paese. Dalla scorsa estate anche il Lussemburgo ha seguito l’esempio estone scegliendo di erogare il servizio gratuitamente per i tram, i bus e persino i treni.

L’opportunità di avere una città più pulita e di offrire ai propri cittadini uno stile di vita più sano e paritario ha allettato molti sindaci europei, ad esempio in Francia e in Polonia, ma anche negli Stati Uniti. La città di Olympia ci è riuscita a Gennaio e moltissime altre stanno tentando di rendere attuabile il nuovo sistema, ad esempio Worcester, nel Massachussets. Poco distante da Worcester, la cittadina di Lawrence ha effettuato un test temporaneo, rendendo gratuiti gli autobus per qualche mese e i risultati sono stati sorprendenti. Nonostante la temporaneità del servizio, l’utilizzo dei mezzi pubblici è aumentato in poco tempo del 20%, a dimostrazione del fatto che molte persone non ne usufruiscono per ragioni economiche.

Gli esempi riportati dimostrano che a livello economico è possibile rendere gratuiti i trasporti pubblici, purché ci siano dei cambiamenti compensatori. Il consigliere comunale di Seattle, Kshama Sawant, ha proposto un sistema di mobilità urbana gratuito anche nella sua città affermando che le entrate perse potrebbero essere coperte dalla tassazione delle grandi imprese inquinanti.

Ma questa è solo una delle tante soluzioni che a livello internazionale si stanno trovando e Milano dovrebbe seguirne le orme, diventando un esempio per tutta l’Italia, come è successo in Estonia.

Fonte: ARIA di Milano

Leggi anche: La SUPER MAPPA dei TRASPORTI di Milano

ROSITA GIULIANO

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Una FESTA in più: allo studio in Germania un sistema per compensare le festività che cadono nei weekend

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Credits: @varcan_floyd_and_friends (INSTG)

Parliamoci chiaro, chi è contento quando una festività cade di sabato o di domenica? Il 2021 si prospetta in questo senso un anno avverso, infatti molti giorni di festa capitano proprio nei fine settimana. Ecco quindi che dalla Germania arriva una proposta: giorni festivi extra per compensare quelli “persi”. Perché non proporlo anche in Italia?

Una FESTA in più: allo studio in Germania un sistema per compensare le festività che cadono nei weekend

# I lavoratori attendono con ansia le festività, ma quest’anno molte ricadono nei fine settimana

credits: milanostampa.it

Il 2021 sembra essere un anno critico per le festività: il 25 aprile, il primo maggio, Ferragosto, Natale sono solo alcune di quelle che cadranno di sabato o domenica.

In Germania, come presumibilmente ovunque, la maggior parte dei lavoratori aspetta trepidante le feste, pregustandosi quei giorni di vacanza di cui dispongono senza usufruire delle ferie. Sembra quindi essere un vero problema la perdita, per così dire, di quelle tanto agognate giornate di pausa.

# Istituire il lunedì successivo di vacanza: la proposta verrà discussa in parlamento

credits: talitosch.travels.memori IG

È così che alcuni politici tedeschi, soprattutto socialdemocratici di SPD, si stanno battendo perché vengano istituiti giorni festivi extra quando le festività ricadono nei fine settimana. Dirk Wiese, il vicepresidente dell’SPD, ha dichiarato che “sarebbe un riconoscimento se il lunedì successivo fosse dato come vacanza ai dipendenti”.

Una proposta sicuramente un po’ bizzarra, soprattutto dal punto di vista di molte aziende, più che mai in difficoltà a causa del Coronavirus, ma che verrà comunque discussa in Parlamento nelle prossime settimane.

# Un lavoratore felice lavora meglio: il benessere dei dipendenti e delle aziende

credits: mark-up.it

I sostenitori della proposta sottolineano come le giornate di pausa fornite dalle festività siano essenziali per l’equilibrio psico-fisico dei lavoratori. La portavoce dei Verdi per la politica del mercato del lavoro sostiene fermamente che le vacanze siano importantissimi giorni di relax per i lavoratori.

A causa della crisi scatenata dal Covid, quest’anno si prospetta particolarmente faticoso e la pressione sui lavoratori sarà maggiore rispetto al normale: sono quindi necessari i giorni di festa “compensatori”.

Sono ormai diversi anni che le aziende mettono in atto numerosi interventi di welfare per i propri dipendenti. Recenti studi hanno infatti dimostrato come l’investimento sul benessere dei lavoratori faccia bene anche all’azienda: un dipendente felice e rilassato lavora meglio ed è più produttivo. La proposta tedesca potrebbe quindi avere anche effetti positivi sulle imprese.

Che ne pensate? Si potrebbe proporre anche in Italia?

Fonte: berlinomagazine.com

Continua a leggere: 7 LOCALITÀ vicine a Milano dove trascorrere delle magnifiche VACANZE DI PROSSIMITÀ 

CHIARA BARONE

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Il BAR più ECONOMICO di Milano. Un caffè? 50 centesimi

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Credits: Francesca Cento - Bar mio caffè

Nella città più cara d’Italia c’è un bar dove una tazzina di caffè non supera i 50 centesimi. Ecco il suo segreto e dove si trova.

Il BAR più ECONOMICO di Milano. Un caffè? 50 centesimi

# Milano è da anni la città più cara d’Italia e anche sul caffè non scherza: può sfiorare i due euro. Ma c’è un’eccezione nel centro di Milano

credit: comunicaffe.it – Pasticceria Marchesi in Galleria Vittorio Emanuele II

In media il costo di un caffè a Milano non scende mai sotto 1 euro e più ci si muove verso il centro più il prezzo tende a essere più alto anche per via del a location: da Cracco e Marchesi in Galleria e da Lavazza in Piazza San Fedele si paga € 1,30, così come le nuove piccole torrefazioni dedicate agli specialty coffee, da Starbucks in Cordusio si arriva € 1,80. Ma dal 2017 c’è un eccezione, dietro piazza del Duomo: Bar Mio Caffè. Ecco il loro segreto.

# Il segreto? I proprietari comprano i chicchi di caffè dal Centro America e li tostano direttamente al bar

La società milanese “Il Caffè del mio bar” ha aperto a giugno 2017 il suo primo locale a due passi dal Duomo in via Gonzaga 7, in seguito altri due a Sesto San Giovanni. Laura Fabio è una dei soci e spiega come i loro bar riescano a tenere il prezzo di un caffè a soli 50 centesimi: “Vendiamo la tazzina a 50 centesimi. Come ci riusciamo? Siamo noi i produttori diretti del caffè: lo compriamo dal Centro America, lo tostiamo, lo impacchettiamo e in tutti questi passaggi riusciamo a risparmiare tanto da poter vendere il prodotto finale a 50 centesimi e ad aver anche un piccolo guadagno“. 

 

Fonte articolo: Milano Corriere

Continua la lettura con: Il BAR più ECONOMICO d’ITALIA: un caffè a 20 CENTESIMI

FABIO MARCOMIN

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Ce la misurano di continuo, ma non è come sembra: le verità inaspettate sulla TEMPERATURA del CORPO

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credits: orizzontescuola.it

Mai come in questo momento storico la nostra temperatura corporea è diventata un parametro fondamentale per consentire l’accesso o meno in locali pubblici, supermercati, aeroporti, ristoranti, ospedali. Una temperatura uguale o superiore a 37,5° è la soglia da non superare, ma in quanti di noi conoscono quale dovrebbe essere la temperatura del corpo considerata “normale”?

Ce la misurano di continuo, ma non è come sembra: le verità inaspettate sulla TEMPERATURA del CORPO

La nostra temperatura corporea si adatta sempre in base all’ambiente in cui ci troviamo ma varia anche in base all’età, al sesso o al tipo di cibi consumati.

Nel nostro sistema nervoso centrale è presente l’ipotalamo, definito il centro della termoregolazione. E’ lì che risiedono un gruppo di neuroni specializzati che fungono da termostato. Questo termostato biologico è settato su 37° circa. Quindi a prescindere dalla temperatura percepita o rilevata nell’ambiente esterno, la temperatura a cui lavorano le nostre cellule è quella di 37°. Se intervengono variazioni nell’ambiente molto freddo o molto caldo, l’ipotalamo si attiva per ripristinare la temperatura corretta di 37°. I messaggi all’ipotalamo arrivano grazie a speciali termorecettori presenti nella nostra pelle e grazie alle variazioni di temperatura del sangue che irrora l’ipotalamo. Nella pelle ci sono recettori

Quale viene considerata una temperatura corporea normale?

 In un adulto, la temperatura è considerata normale quando è compresa in un intervallo di 36,4-37,2°CL’allenamento, la corsa o il camminare a passo spedito aumentano la temperatura corporea. La temperatura corporea varia nel corso della giornata, ad esempio è più alta nel tardo pomeriggio e alla sera rispetto al mattino appena alzati.

I neonati e i bambini piccoli hanno una temperatura corporea più alta rispetto ai bambini più grandi e agli adulti, perché la superficie del loro corpo è maggiore rispetto al loro peso e il loro metabolismo è più attivo. 

A quali valori si parla di febbre?

credits: @luca.sottoilmare (INSTG)

La febbre viene definita quando in un adulto la temperatura corporea supera i 37,2-37,5°C. La febbre rappresenta un importante meccanismo di autodifesa dell’organismo nei confronti di virus e batteri. E’ proprio grazie all’aumento della temperatura corporea che vengono accelerate tutte le reazioni metaboliche corporee con lo scopo di utilizzare le riserve energetiche e migliorare la risposta del sistema immunitario.

Le persone anziane hanno una temperatura corporea più bassa

La sensazione di freddo, anche d’estate può dipendere dall’età. Numerosi studi dimostrano che con l’avanzare dell’età la nostra temperatura corporea media diminuisce. Negli anziani è importante pertanto monitorare la temperatura corporea perché tra quelli di età superiore agli 85 anni potrebbero avere una temperatura corporea in condizioni normali che raggiunge i 35°. Questo è importante da sapere, perché gli anziani potrebbero effettivamente avere la febbre a temperature più basse rispetto ai giovani adulti.

Uomini e donne hanno temperature corporee diverse

Il famoso detto “mani fredde, cuore caldo” potrebbe avere senso. Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet ha dimostrato che la temperatura corporea interna delle donne è, in media, di 0,4 gradi superiore a quella degli uomini (36,5 contro 36,1). Ma le mani delle donne sono mediamente più fredde rispetto a quelle degli uomini.

Un cappello potrebbe non essere sufficiente per aiutarti a trattenere il calore corporeo

Quando da piccoli nostra madre ci correva dietro per farci indossare il berretto se le temperature esterne erano rigide o tirava vento, in realtà è una premura da conservare anche da adulti. La maggior parte del calore corporeo viene infatti disperso proprio attraverso la testa. Per mantenere al caldo tutto il corpo bisogna iniziare innanzitutto tenendo al caldo la testa. Ogni parte del corpo non coperta perde calore e riduce la temperatura in modo proporzionale. 

Dire una bugia può far cambiare la tua temperatura

Pinocchio aveva il naso lungo e perennemente freddo. Se menti, il tuo naso non si allungherà ma diventerà più freddo. L’”effetto Pinocchio” è stato realmente analizzato da un gruppo di ricercatori spagnoli che grazie alla termografia hanno dimostrato l’ansia provocata da una bugia fa diminuire la temperatura del naso e rende più calde le aree intorno alla fronte.  

Consumare Peperoncino fresco può aumentare la temperatura corporea

Del peperoncino e del suo ruolo straordinario per aumentare le nostre difese a livello delle mucose nasali ne abbiamo parlato in un precedente articolo (dobbiamo farcela da soli).

Il piccante del peperoncino rappresenta un’ottima strategia per stare più caldi. Ne beneficia anche il metabolismo un po’ sopito di chi trascorre molte ore in casa al chiuso. Il meccanismo d’azione analizzato in uno studio pubblicato su Physiology and Behavior ha dimostrato che la temperatura interna dei partecipanti è aumentata, mentre i parametri di quella cutanea è risultata più bassa.

Il piatto migliore per eccellenza sarebbe quindi lo spaghetto aglio olio e peperoncino (usare quello fresco e non quello secco che risulta essere più irritante a differenza di quello fresco che ha effetti cicatrizzanti anche sulla mucosa gastrica). Gli autori dello studio teorizzano che questa maggiore produzione di calore insieme a una diminuzione delle sensazioni di appetito possa essere molto utile nelle persone che stiano cercando di controllare il proprio peso anche a cena in quanto favorirebbe un sonno più ristoratore grazie al triptofano della pasta e alle sostanze naturalmente soporifere contenute nell’aglio. Un altro rimedio della tradizione macrobiotica utilissimo per riscaldarci quando la sensazione di freddo arriva fin dentro alla ossa è la zuppa di miso. 1 cucchiaio  di pasta di miso sciolto in acqua calda da sorseggiare anche lontano dai pasti. Oppure una tisana preparata con stecche di cannella oppure anice stellato. E’ fondamentale assicurarsi che non vi siano carenze ad esempio ferro. L’anemia è una dei motivi principali per i quali le persone sentono molto freddo. Il ferro è uno degli elementi chiave per il corretto funzionamento della tiroide.

Un cuore freddo può proteggere il cervello

Esiste un tipo di trattamento di emergenza utilizzato in caso arresto cardiaco. Viene definita ipotermia terapeutica. Gli operatori sanitari utilizzano dei dispositivi che portano la temperatura corporea del paziente a circa 31,6-33,8 una volta che il cuore riprende a battere. Questo approccio tempestivo aiuta a ridurre i potenziali danni al cervello e aumenta le possibilità di ripresa.

La temperatura corporea può aiutare a individuare l’ora del decesso

Nelle indagini forensi il calore corporeo è uno dei parametri utile a stimare da quanto tempo una persona è morta. Dopo la morte, il calore corporeo si disperde in modo progressivo e lentamente. Questo processo è chiamato algor mortis (latino per “la freddezza della morte”).  Tuttavia vari fattori influenzano la temperatura corporea, quindi non è una tecnica totalmente affidabile o accurata.

Continua la lettura con: dobbiamo farcela da soli: cosa mangiare per potenziare le difese immunitarie

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Olimpiadi 2026: le grandi opere che trasformeranno il TRENTINO ALTO ADIGE

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Credits" @tesero

Le amministrazioni locali delle due province autonome di Trento e Bolzano si muovono in vista del 2026: quali progetti sono stati approvati e che migliorie saranno apportate al territorio?

Olimpiadi 2026: le grandi opere che trasformeranno il TRENTINO ALTO ADIGE

La ventata di orgoglio che porta a un territorio l’assegnazione di un evento sportivo come le Olimpiadi invernali non è certo da sottovalutare. Ne sanno qualcosa le amministrazioni locali del Trentino-Alto Adige che, nonostante il momento non proprio favorevole per lo sport, a causa dei blocchi dovuti alla pandemia in corso, non stanno perdendo tempo e hanno cominciato a dar vita ai vari progetti infrastrutturali legati all’evento.

# Le quattro aree delle Olimpiadi invernali 2026

È particolarmente interessante come questi progetti vedano interessati Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige, in quanto la kermesse sportiva vedrà sfilare i propri eventi in ben 14 passerelle: le sedi di gara saranno infatti distribuite in quattro aree: Milano, Valtellina, Cortina d’Ampezzo e val di Fiemme.

Come successo in altri momenti storici per lo sport italiano (vedi stesse olimpiadi di Cortina del 1956, o i Mondiali di calcio 1990) è auspicabile che almeno parte dei progetti messi in piedi possano servire a un miglioramento futuro del territorio, anziché esaurire la loro utilità al termine della competizione, nonostante verranno privilegiati gli interventi temporanei e sostenibili in accordo con le linee guida dell’Olympic Agenda 2020.

# Le opere

Un miliardo di euro è la somma stanziata dal Mit per le opere infrastrutturali nelle varie sedi. È stato infatti pubblicato in data 1 febbraio 2021, nella Gazzetta Ufficiale, il decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti del 7 dicembre 2020 che identifica le opere infrastrutturali da realizzare al fine di garantire la sostenibilità delle Olimpiadi invernali.

Un breve focus sulle opere previste in Trentino-Alto Adige.

# Bolzano: gli interventi sulla viabilità

La giunta provinciale di Bolzano ha approvato un primo gruppo di opere infrastrutturali che saranno finanziate, come già indicato, con fondi statali. I progetti nel territorio saranno in prevalenza legati a un miglioramento della viabilità.

Questi progetti riguardano un pacchetto di interventi destinati a migliorare nello specifico i collegamenti tra Val Pusteria, Valdaora, autostrada del Brennero A22, Anterselva, la Strada Statale per Cortina e la stazione ferroviaria di Dobbiaco. Il tutto tramite l’ampliamento di strade già esistenti, demolizione e ricostruzione di ponti e creazione di nuovi tratti stradali.

Val Pusteria

Ne parla il presidente della Provincia di Bolzano e della regione autonoma del Trentino-Alto Adige, Arno Kompatscher: “Dopo l’inserimento di queste opere nel decreto ministeriale, abbiamo potuto adottare la delibera che dà il via alla progettazione. Oltre ai benefici per la viabilità e per la qualità della vita, l’implementazione porta anche contratti per i progettisti, per l’economia locale e assicura posti di lavoro“. Il presidente aggiunge che “vogliamo migliorare i collegamenti con le stazioni ferroviarie e i centri di mobilità intermodali, i collegamenti transfrontalieri con il Tirolo orientale, Belluno e l’autostrada del Brennero”.

Il valore totale dei suddetti interventi, nello specifico, è stimato in circa 56 milioni di euro, a cui si sommano altri interventi previsti nel territorio per raggiungere lo stanziamento totale previsto dal MIT per il Trentino Alto-Adige che ammonta a ben 234,2 milioni di euro.

# Val di Fiemme: pattinaggio, fondo e trampolino

La Val di Fiemme ospiterà ben 3 sedi delle Olimpiadi, entrambe selezionate in quanto particolarmente prestigiose. Sedi che avranno bisogno di una parziale riqualificazione:

  • La pista di pattinaggio di Piné. Sarà rinnovata e completamente coperta. Fornirà un impianto per il pattinaggio di velocità, con una capienza di 5.000 posti a sedere per allenamenti e competizioni d’élite.

    Credits: @instatrentino
  • Centro Sci di fondo di Tesero. Capienza fino a 30000 persone, gare in diurna e in notturna, queste ultime possibili grazie ad un avveneristico impianto di illuminazione

    Credits: @tesero
  • Predazzo – Trampolino ‘G. Dal Ben’. 3000 metri quadri, 5 trampolini, 20000 spettatori.

    Credits: @visitpredazzo – Trampolino “G. Dal Ben”

# Bus Rapid Transit

Altro progetto previsto, destinato a migliorare il sistema della mobilità della valle, è quello del Bus Rapid Transit, per il quale sono disponibili 60 milioni di euro, 38 dei quali destinati per realizzare opere infrastrutturali, 20 circa serviranno invece per il rinnovo del parco macchine, attualmente composto da 35 autobus attestati a Predazzo. Il progetto, fortemente innovativo, prevede corsie riservate e sistemi semaforici di controllo del traffico per cercare di far preferire il mezzo pubblico rispetto a quello privato, a garanzia della regolarità e della velocità del servizio. Tra i punti a favore del progetto vi sono la rapidità di realizzazione (3 anni per l’intero progetto), la facilità di inserimento in contesti urbani, la capillarità dell’accessibilità, l’assenza di barriere architettoniche e la possibilità di integrazione con il futuro potenziamento della rete stradale, affiancata da una potenziale evoluzione del BRT in Metrotramvia extraurbana.

Fonti: ladige.it, Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento, Milanocortina2026.org, ildolomiti.it

Continua la lettura con: La Città dello SPORT: nuovi impianti per una Milano all’altezza delle OLIMPIADI

LUCIO BARDELLE

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  

L’antenata della mascherina: l’inquietante MASCHERA A BECCO contro la peste

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Nell’Europa del Diciassettesimo secolo, il medico della peste era una figura comune. Si prendeva cura delle vittime colpite da questo morbo doloroso e mortale, indossando un costume distintivo che è entrato oggi a far parte della nostra cultura popolare. Particolarmente d’impatto la maschera con il lungo becco, come mai questa strana forma?

L’antenata della mascherina: l’inquietante MASCHERA A BECCO contro la peste

# Il costume e la maschera distintiva a forma di becco che rendevano subito riconoscibili i medici della peste

credits: it.wikipedia.org

I cosiddetti medici della peste, che di medico avevano ben poco, indossavano un particolare abbigliamento per proteggersi dall’epidemia. L’abito era composto da una lunga tunica nera, da guanti, scarpe, un cappello a tesa larga e una maschera a forma di becco. Quest’ultima funzionava come una sorta di respiratore: aveva due lenti trasparenti sugli occhi e un naso, a forma di becco appunto, lungo una ventina di centimetri che veniva riempito con un composto profumato. Il particolare dispositivo aveva due piccoli buchi in modo da permettere il passaggio dell’aria che veniva inalata mischiandosi con l’effluvio delle erbe contenute lungo il becco.

I medici credevano infatti che la malattia si trasmettesse tramite il cattivo odore, si pensava quindi che i profumi dolci e pungenti contenuti nel becco potessero disinfettare l’aria proteggendo chi la respirava.

# L’origine del costume risale ad un medico francese

credits: wikidata.org

L’invenzione di questo costume distintivo è attribuita solitamente a Charles de Lorme, un medico che riuscì a curare dalla peste molti reali europei. De Lorme sosteneva che la particolare forma della maschera potesse fornire all’aria il tempo sufficiente per impregnarsi del profumo delle erbe, prima di colpire le narici e i polmoni dei dottori.

Oltre a questo, il medico francese progettò anche un lungo cappotto ricoperto di cera profumata, calzoni alla zuava legati agli stivali e cappello e guanti di pelle di capra. De Lorme raccomandava inoltre di portare con sé una verga che potesse allontanare gli appestati, questo rendeva decisamente ancor più inquietanti le macabre figure. Effettivamente, i medici della peste portavano sempre con sé un bastone, non tanto per scansare gli ammalati, quanto per poterli visitare e spogliare senza avvicinarsi troppo e senza toccarli, insomma un precursore del distanziamento sociale.

# Alcune curiosità: la maschera entra a far parte del folklore italiano

credits: camacana.com

Il composto con cui i medici riempivano i becchi delle loro maschere variava. Il più diffuso era la teriaca, una miscela di 55 erbe e altri ingredienti, tra cui polvere di carne di vipera, cannella e mirra. Ma non tutti usavano questo miscuglio, alcuni si limitavano solo all’uso di spugne impregnate d’aceto ed erbe più comuni come la menta, la lavanda e l’aglio.

Un altro fatto sicuramente curioso è che, nonostante i medici di tutt’Europa si vestissero in questo modo, il costume divenne particolarmente iconico in Italia, entrando a far parte della nostra cultura popolare. Diventò così una vera e propria maschera del carnevale veneziano, vista inizialmente come una semplice goliardata, divenne poi un’usanza e un monito dei terribili anni della peste.

Ovviamente il peculiare abbigliamento non forniva una reale protezione contro la malattia. Per fortuna la medicina e la scienza hanno fatto grandi passi avanti, altrimenti al posto delle mascherine chirurgiche forse oggi indosseremmo tutti la maschera dal lungo becco.

Continua a leggere: Quando Milano fu l’unica in Europa a salvarsi dalla PESTE NERA 

CHIARA BARONE

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“Milano, la città dei canali perduti”: la BBC celebra i Navigli

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Credits: Andrea Cherchi (C)

La BBC, il più grande e autorevole editore radiotelevisivo del Regno Unito, parla della bellezza di Milano. In particolare, nell’articolo Milan: Italy’s lost city of canals Joey Tyson racconta la storia dei Navigli, ricorda la loro vivacità e mette in evidenza il progetto per la loro riapertura.

“Milano, la città dei canali perduti”: la BBC celebra i Navigli

Pubblichiamo estratti della traduzione dell’articolo “Milan: Italy’s lost city of canals” (BBC)

# Un luogo ricco di bellezza e di vivacità

Credits: blog.thefork.com

“Poco prima del secondo blocco dell’Italia nel novembre 2020, le rive del Canal Grande di Milano erano occupate dalle persone. I cacciatori di occasioni si facevano strada tra le bancarelle del mercato, curiosando tra telefoni retrò, mobili art déco e vestiti vintage. Altri si sedevano nei bar, sorseggiando aperitivi o caffè. L’acqua limpida del canale rifletteva l’abbagliante sole autunnale“.

Questa è la scena familiare che Joey Tyson ha voluto ricordare, dedicando un intero articolo al quartiere milanese dei Navigli che, per un motivo o per l’altro, riesce a rimanere impresso nella mente dei viaggiatori.

# Milano non ha un fiume quindi ha “dovuto crearne uno per sé, per accrescere la sua ricchezza e la sua influenza”

Credits: @alfonsoparty IG

“Situato nell’angolo sud-ovest della città, il quartiere dei Navigli rimane uno degli ultimi veri collegamenti che i milanesi hanno con l’acqua. Lo stesso Canal Grande (Naviglio Grande) risale al 1177, rendendolo uno dei canali navigabili più antico d’Europa. Oggi è pieno di bar, caffè, ristoranti, gallerie d’arte e boutique: un vivace punto d’incontro o un luogo per una dolce passeggiata sull’acqua”.

“Eppure, questo piccolo angolo della città ha una storia molto più grande. Sebbene non molto conosciuto, un tempo il centro di Milano era tracciato di corsi d’acqua, non dissimili da quelli di Venezia o di Amsterdam”.

Eh sì, tutte le grandi città sono accompagnate da un fiume. “Londra ha il Tamigi. Parigi, la Senna. Berlino è stata costruita intorno alle rive della Sprea. Eppure Milano, una delle città più ricche d’Europa, non ne ha. Quindi, la città ha dovuto crearne uno per sé per accrescere la ricchezza e l’influenza di una grande città che non ha uno sbocco sul mare”.

“La maggior parte delle ultime tracce di questa rete sono visibili nei Navigli, e nella parte nord della città, presso il canale Martesana. Il resto cadde vittima della modernizzazione durante la metà del XX secolo: mentre automobili e treni sostituivano le barche come mezzi di trasporto più veloci, l’Inner Ring di Milano fu sepolto sotto il cemento“.

# Nel 2013 la Darsena era “una palude invasa dalla vegetazione”, ma ora è “una fiorente laguna urbana”

“Quando ho visitato Milano per la prima volta nel 2013, sono rimasto subito colpito dai Navigli. Allora, ricordo di essere stato affascinato dallo stile di vita lento in riva al mare, lontano dal frenetico centro della città. I Navigli sembravano un tipo diverso di città vecchia. È stato solo quando sono tornato l’anno scorso, questa volta per vivere, che ho capito l’importanza dei canali e ho visto il crescente movimento per riaprire il resto di questi canali storici. C’era una nuova energia intorno ai Navigli, e scorreva dalla Darsena”.

“La Darsena si trova nel punto di incontro di due degli ultimi canali di Milano, il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese. Un tempo uno dei porti più trafficati d’Italia fino a quando non fu dismesso durante la rapida urbanizzazione degli anni ’60, durante la mia prima visita questa zona del porto non era altro che una palude invasa dalla vegetazione. È rimasto in gran parte inutilizzato fino al 2015, quando è stato completamente rinnovato per l’Expo di Milano. Ora, al posto del cemento nudo e delle erbacce ricoperte di vegetazione, una fiorente laguna urbana, circondata da caffè, bar, attività commerciali locali e un mercato coperto, riempie il suo spazio precedentemente non amato. In un primo momento, tuttavia, i milanesi erano scettici sulla riapertura del molo“.

Ma “anche il turismo nautico è fiorito dall’apertura della Darsena, con i passeggeri che, dal 2015, raddoppiano ogni anno. Dalla primavera fino alla fine dell’estate, le chiatte traghettano i turisti su e giù per il Canal Grande, attraccando nella Darsena, dove si soffermano per un Aperol o negroni sull’acqua”.

# Il progetto ambizioso del tunnel sotterraneo: “un grande progetto di riqualificazione della città”

Credits: @paskq IG

L’articolo della BBC parla anche dei progetti per la realizzazione di un tunnel sotterraneo che consenta il passaggio dell’acqua attraverso il centro della città. Un progetto che si spera possa essere completato entro il 2026, quando Milano ospiterà le Olimpiadi.

“Oggi la Darsena costituisce un polmone vitale in una città famigerata per il suo inquinamento. Ogni giorno, le persone passeggiano lungo le sue rive o si siedono con un cocktail da asporto dai bar vicini – uno spettacolo sempre più comune durante la pandemia. I canoisti scivolano sulle sue acque cristalline, i pescatori insegnano ai nipoti la paziente arte della pesca con l’amo, i corridori tracciano anelli intorno al lungomare. Il suo successo e la continua popolarità molto tempo dopo l’Expo hanno portato a un progetto incredibilmente ambizioso per riaprire completamente l’Inner Ring di Milano“.

Nell’articolo si legge che, per Federico Bianchino, una guida turistica e membro di “Riaprire i Navigli”, la riapertura deve essere vista “come un grande progetto di riqualificazione della città. Aiuterà i milanesi a vivere molto meglio. Niente inquinamento, niente smog, niente traffico”. Un progetto, quindi, che non solo migliorerà le infrastrutture della città, ma anche la vita dei suoi abitanti.

“Si stima che la riapertura dell’anello interno costerà 500 milioni di euro, che devono ancora essere raccolti. C’è la speranza, tuttavia, che nonostante l’impatto economico del coronavirus sull’Italia, la crisi possa effettivamente dare il via al processo”. 

Proprio durante la pandemia, “la Darsena e il Naviglio Grande furono temporaneamente sgombrati da caffè e bar. In loro assenza, i percorsi dei canali divennero parchi urbani, luoghi per camminare, correre, andare in bicicletta e sfuggire ai confini di casa. Per questi motivi, è stata presentata una proposta per l’utilizzo di alcuni dei fondi europei per il recupero dalla crisi anche per il progetto”.

# “Si spera che presto Milano abbia di nuovo il suo fiume”

Credits: @eventiatmilano IG

“Quando il crepuscolo calava sulla città e le ultime bancarelle impacchettavano le loro merci, uscii dal mercato dell’antiquariato e girai per la Darsena. I pescatori erano ancora lì, pazientemente desiderosi che il pesce abboccasse. Un kayaker solitario si fece strada attraverso l’arco di pietra che conduce al Canal Grande. Le rive erano punteggiate di persone, alcune sedute insieme, altre sole a godersi l’aria fresca della notte. La maggior parte delle sere, la scena è la stessa: persone che convergono qui per un motivo o per l’altro, attratte dall’acqua calma e immobile. Si spera che presto, Milano possa godersi nuovamente qualcosa di simile, e che la città abbia di nuovo il suo fiume”.

Fonte:“Milan: Italy’s lost city of canals” (BBC)

Continua la lettura con: Recovery Milano #6. IL GRANDE SOGNO DEI NAVIGLI: il progetto originario con tunnel e parcheggi sotterranei

ALESSIA LONATI

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Impariamo da mamma orsa

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Il primo tram che ho preso da solo era per andare a scuola. Alle elementari. Oggi sarebbe impensabile che un bimbo di 8-9 anni vada in tram da solo.
Negli anni settanta e ottanta i bambini vivevano fuori, giocavano a pallone in strada e rientravano solo per cena. Senza neppure un cellulare per poter essere rintracciati.
La libertà e la responsabilità che si dava ai bambini di allora oggi sarebbe ritenuta da pazzi. Ma che cosa è cambiato da allora? Il mondo è diventato più pericoloso?

In realtà, no, anzi. Ai tempi un bambino poteva scomparire facilmente. Oggi ci sono forme di controllo incredibili, il telefonino, le telecamere ovunque, perfino i satelliti.  
Anche la sanità. Oggi sono tutti terrorizzati dalla salute, ma trenta-quaranta anni fa la sanità era molto più arretrata di adesso. C’è una forma di tutela della salute molto più accentuata, eppure oggi viviamo nel terrore di non avere cure adeguate. Trent’anni fa non ci si sarebbe neppure fatti il problema di avere un livello di ospedali o di cure all’altezza.
Il paradosso è che avere costruito un mondo più sicuro ha creato delle paure pazzesche. Che portano le persone a vivere in uno stato di pericolo incombente.

L’educazione naturale avviene lasciando prendere al piccolo sempre più responsabilità. Mamma orsa scaccia via l’orsetto perché affronti da solo i suoi primi rischi. Per crescere è fondamentale.
La nostra è una società che non cresce, che non matura. Le persone sono frenate, rimangono sempre dei bambini, senza mai diventare adulti.

La nostra società è come un cavallo con le redini tirate al massimo. E il cavallo non solo non si muove più ma vive nel terrore del morso.
La vera rivoluzione per riportare la vita nelle nostre vite sarebbe quella di allentare le redini e di lasciare a ognuno la libertà di prendersi le sue responsabilità. Whatever it takes.

Continua la lettura con: a Roma in funivia

MILANO CITTÀ STATO

 

È esplosa l’ALPACA MANIA! Gli “animali che sorridono sempre” si possono INCONTRARE anche in LOMBARDIA: ecco dove

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credit: Instagram @alpaca_dailylove

L’alpaca mania ha travolto il web. Ma chi sono davvero questi curiosi animali e dove è possibile incontrarli in Lombardia?

È esplosa l’ALPACA MANIA! Gli “animali che sorridono sempre” si possono INCONTRARE anche in LOMBARDIA: ecco dove

Ogni tanto dai social partono delle particolari ma davvero contagiose mode, tempo fa ogni negozio che volesse essere al passo con i tempi doveva necessariamente avere almeno un oggetto che riguardasse i fenicotteri. La flamingo mania ancora continua ma è stata spostata dalla prima alla seconda serata, adesso l’attenzione del pubblico giovanile è stata catturata dagli alpaca. Ma perché hanno suscitato tanto interesse? E dove è possibile incontrare questi dolci animali in Lombardia?

# L’ALPACA MANIA: chi sono i nuovi protagonisti del web?

credit: Instagram @alpaca_dailylove

Accusato da molti di essere il fratello del lama, l’alpaca è un curioso animale dalle origini andine. Proviene infatti dalle montagne del Sudamerica e qui, insieme al lama, è il secondo camelide domestico più diffuso. Un alpaca domestico… può sembrare assurdo e invece è proprio così. Infatti la loro innata dolcezza e simpatia li rende perfetti per essere animali da compagnia, soprattutto per chi cerca un po’ di felicità a quattro zampe. Sono soprannominati non a caso “gli animali che sorridono sempre” e forse è proprio per questo che sono diventati i protagonisti indiscussi dei social. Se nelle Ande vengono allevati solo per il loro latte e la loro preziosissima lana, qui in Europa vengono ricercati anche per il trekking nella natura e l’Alpacaterapia: una bizzarra ma efficace Pet Therapy svolta insieme ai bambini.

In Lombardia non ci sono moltissimi posti in cui è possibile trascorrere del tempo con questi simpatici animali. Ecco quelli che secondo me sono i migliori.

#1 Azienda Agricola “El dos del bec”: una passeggiata tra i cuccioli di alpaca

credit: eldosdelbec.com

Questa azienda agricola-agriturismo si estende per 10 ettari nei pressi di Pisogne, in provincia di Brescia.

Qui insieme a tanti altri animali come ad esempio cavalli, maialini e asini, si trovano anche gli alpaca dell’allevamento “Vallecamonica Alpaca”. Incuriositi dai loro occhi curiosi e dall’innegabile sintonia con l’uomo, i proprietari hanno aperto un allevamento che oltre a voler diffondere una nuova cultura d’allevamento in Valle Camonica, offre molteplici opportunità ai suoi visitatori. Tra tutte spicca sicuramente la passeggiata con gli alpaca che consiste in un percorso di circa un’ora partendo da Toline, passando per i prati dove pascolano libere le mamme con i loro cuccioli. Un’ottima occasione per trascorrere del tempo insieme a questi curiosi animali e instaurare con loro un breve ma sicuramente indimenticabile rapporto.

#2 L’Agriturismo “Scuderia della Valle” vende alpaca da compagnia

credit: it.notizie.yahoo.com

Nel cuore della Valle Imagna si trova la “Scuderia della Valle”, conosciuta per i suoi cavalli ma che alleva e vende anche lama e alpaca. Perché non acquistare un alpaca da compagnia? L’allevamento fornirà tutte le informazioni necessarie per prendersi cura al meglio del nuovo membro della famiglia che viene consegnato ai proprietari garantito e munito perfino di microchip. Se però non si possiede un giardino grande almeno 30 mq, si può comunque vivere una giornata con questi dolcissimi animali perché vengono organizzate passeggiate tra le meraviglie della Valle Imagna.

#3 Bed and Breakfast “La Riva degli Alpaca”: un soggiorno con gli alpaca

credit: larivadeglialpaca.it

In provincia di Varese esiste un Bed and Breakfast che è stato aperto appositamente per ospitare questi adorabili animali. I proprietari infatti dopo aver visitato un allevamento in Umbria se ne sono totalmente innamorati e hanno deciso di ristrutturare un intero casale per poterli ospitare e conoscerli al meglio. Qui, nei pressi di Clivio, si può letteralmente vivere qualche giorno insieme agli alpaca, soggiornando nelle camere della struttura che mette gratuitamente a disposizione il giardino e, chiaramente, l’allevamento.

#4 Azienda Agricola “La bella vita”: tra Alpacaterapia e Campi Estivi

credit: labellavitaalpaca.com

Questa azienda agricola, situata in provincia di Sondrio, ha creato un vero e proprio mondo attorno ai suoi alpaca. Non solo si potranno vedere e accarezzare, ma vengono organizzati dei veri e propri incontri di Alpacaterapia, che è naturalmente la Pet Therapy preferita dai bambini. Qui i bimbi conoscono gli alpaca studiandone il comportamento e la modalità di lavorazione della loro preziosa lana, per poi divertirsi a passeggio con i loro nuovi amici e un percorso di agility. Inoltre ogni estate vengono organizzati dei Campi Estivi per bambini dai 4 agli 8 anni per giocare e divertirsi insieme agli alpaca.

Nonostante sia un vero paradiso per i bambini, anche gli adulti amanti degli alpaca non sono di certo esclusi.

#5 Allevamento “Alpacas La Foppa”: notti in tenda e yoga con gli alpaca

credit: alpacaslafoppa.com

Sempre in provincia di Sondrio si trova l’allevamento “Alpacas La Foppa”, in cui vengono organizzate molteplici attività tutte chiaramente incentrate sugli alpaca.

Se solo un’ora di trekking insieme a questi adorabili animali non sembra bastare, l’allevamento La Foppa organizza delle gite giornaliere o addirittura plurigiornaliere con incluso il pernottamento in tenda nella bellissima Valmalenco. Per chi invece non è amante dell’avventura ma ha un’indole creativa, si può partecipare ai laboratori “Wool is cool” – dei laboratori per adulti e bambini basati sulla lana. Ma non è tutto, l’allevamento organizza delle innovative lezioni di Yoga con gli alpaca, che uniscono la meditazione e il relax all’amore per la natura e soprattutto per gli alpaca. Oltre ai laboratori “Wool is cool”, l’allevamento ha dedicato ai più piccoli dei pomeriggi chiamati “HAPPY PACA”, tutti dedicati alla conoscenza di questi dolci animali e alla scoperta di nuove forme di creatività.

Se il web ti ha travolto con l’alpaca mania e desideri conoscerli in prima persona, questi cinque luoghi fanno al caso tuo: mete magiche e dal divertimento assicurato, tutto a tema #alpaca.

Leggi anche: I 5 nuovi SOCIAL NETWORK che stanno SPOPOLANDO in ITALIA

ROSITA GIULIANO

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Lo stato delle cose allo Scalo di PORTA ROMANA (gallery fotografica)

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Credits: Roberto Binaghi

Uno dei processi di riqualificazione più impattanti per Milano. A che punto siamo?

Lo stato delle cose allo Scalo di Porta Romana

# Tra discariche abusive e spazi abbandonati

E’ stato effettuato uno sbancamento sommario e recintata l’area dove stanno svolgendo i lavori. Resiste il teatro tenda e i magazzini delle ferrovie, un tempo rifugio per i meno fortunati, sono in condizioni critiche. L’area rimane soggetta a continue discariche abusive.

# Verso una riqualifica?

Speriamo tutti che si arrivi a definire nei dettagli l’operazione che verrà fatta all’interno dell’area in questione e che una buona parte, se non la gran parte, verrà destinata a verde con relative piantumazioni.

Alla prossima puntata.

Continua la lettura con: FORLANINI: da deserto alla riqualificazione del parco. “Il mare di Milano” è RINATO

ROBERTO BINAGHI

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“Vorremmo un DRAGHI anche a Milano per RIVOLUZIONARE la CITTÀ”

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Un lettore del sito “Milano Post” scrive una lettera invocando una persona dal pragmatismo e dalla visione del prossimo Presidente del Consiglio italiano, per cambiare Milano in modo radicale.

“Vorremmo un DRAGHI anche a Milano per RIVOLUZIONARE la CITTÀ”

# Ci vuole pragmatismo e visione per ricostruire Milano

Il Sindaco uscente Sala, ricandidato controvoglia e “per amore della città”, ma senza una reale progettualità e visione per il futuro di Milano ha i favori del pronostico alle prossime elezioni comunali. Anche per la confusione che regna ancora sovrana nel centrodestra sulla scelta definitiva di un candidato all’altezza della competizione.

In questo contesto storico in cui la pandemia da Covid ha distrutto il tessuto economico e sociale anche della nostra città, per il lettore di “Milano Post” servirebbe una personalità con il pragmatismo e la visione del prossimo Presidente del Consiglio per rivoluzionare la città e ricostruirla. Ecco il testo integrale.

# “Vorremmo un Draghi anche a Milano”: un estratto della lettera originale

“Caro Direttore,

senza cincischiare, ora che c’è Draghi al Governo, vorremmo un Draghi anche a Milano. E per spiegarmi meglio vorremmo una persona capace, con visione che vada al di là delle piste ciclabili e dei progetti di riqualificazione urbana che si identificano con le piazze verniciate a pois e qualche alberello nei vasi. Non mi sembra che siano state fatte altre cose da considerarsi come opere da ricordare.

Milano è da rifare, da abbracciare come un bambino ferito e abbandonato e se si parla di riforme fondamentali a Roma, anche a Milano occorrono. Soprattutto va riformato un modo di pensare elitario per chi ha i soldi in tasca e se ne frega di chi ritorna a intraprendere con difficoltà. Dicono che Draghi sia umanamente disponibile e abbia la chiarezza e la lungimiranza di chi è seriamente preparato. A Milano dovrebbe esserci qualcuno che sa ascoltare, veda le priorità, sia responsabile e superi quel modello Milano che, poi non vuol dire niente se non favorire le ideologie antistoriche della sinistra.

(…)

Non dovrebbe essere così difficile contrapporre ai malumori e ai sogni surreali di Sala, qualcuno che sappia rivoluzionare Milano con pragmatismo.

Pubblichiamo lettera da: Milano Post

Continua la lettura con: Mario Draghi: “il federalismo fiscale può aiutare i conti pubblici”

MILANO CITTA’ STATO

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Frontalieri al contrario: perché gli SVIZZERI VENGONO IN ITALIA?

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Credits: www.tio.ch

Fare la spesa è una delle attività che caratterizza e definisce il nostro stile di vita. Cosa compriamo, dove compriamo, come compriamo, quanto compriamo…

Pur essendo ben presente ed evidente da parecchio tempo, solo recentemente una delle categorie di compratori è salita agli onori della stampa: gli svizzeri frontalieri dei supermercati italiani.

Frontalieri al contrario: perché gli SVIZZERI VENGONO IN ITALIA?

# Sabato sera un gruppo di svizzeri ritirava un sacchetto con piatti pronti senza però superare il confine con l’Italia

Credits: www.tio.ch

A molti svizzeri piace fare la spesa in Italia. Ma cosa è successo per guadagnare la prima pagina dei media?

Il passaggio della Lombardia in zona gialla ha comportato un alleggerimento delle restrizioni di movimento.

E così, la sera di sabato all’ora di cena è stata immortalata, con tanto di foto, una scena degna del film Amici miei, o di altro con pari gustosa comicità. A metà del ponte sulla Tresa, dove si riconosce perfettamente la fine del territorio svizzero con l’asfalto perfetto e l’inizio di quello italiano con gobbe e buche, un gruppo di svizzeri, immagino tutti bravi e volenterosi padri di famiglia, ritiravano un sacchetto con piatti pronti, consegnando nel contempo il dovuto in euro e allungando solamente la mano al di là del confine.

# Un inusuale passaggio di merce che lascia tutti sorpresi

Credits: primacomo.it

Tutto questo sotto gli occhi dei Finanzieri italiani da una parte e delle Guardie di Confine svizzere dall’altra, che non sono in alcun modo intervenute. Saranno certamente rimaste sorprese da questo inusuale e innovativo passaggio di merce.

Questo sabato non sarà certamente dimenticato per la sua nota fantasiosa. Per la merce ritirata chiaramente per uso personale e di piccola entità, senza alcun passaggio di persone oltre confine.

# Quali sono i motivi per i quali gli svizzeri fanno la spesa in Italia? Ecco degli esempi

Credits: www.tio.ch

E qui si ritorna alla domanda: perché gli svizzeri vengono in Italia a fare la spesa? I motivi per cui gli svizzeri amano venire in Italia sono tanti. Eccone alcuni:

  1. Lo stesso esatto prodotto che in Italia costa 1€, in Svizzera, anche a distanza di pochi metri, costa 3 franchi o anche 10. Basti pensare alle riviste mensili in edicola, sulle quali non grava né IVA né dazi e che, passando il confine, perdono gli allegati in omaggio, venduti a prezzi esorbitanti.
  2. Una gita in Italia è sempre bella. C’è tanta gente in giro, anche la domenica, tanto movimento e atmosfera.
  3. Dopo aver fatto la spesa, si può passare anche in pasticceria per una gustosa colazione o al bar per un ricco aperitivo o, perché no, al ristorante. Il tutto, sempre, a prezzi italiani.
  4. I grossi centri commerciali in zona Varese o Como sono una bella attrattiva.

E poi perché, diciamolo, l’erba del vicino è sempre più verde.

Fonte: www.tio.ch

Continua la lettura con: Fuggire in SVIZZERA? A soli 80 KM dal CONFINE c’è un PAESE che ti PAGA per andarci a VIVERE

GIUSEPPE MARZAGALLI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

TRENI A IDROGENO: il futuro arriva in Italia. Ecco su quale linea debutteranno

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credits: trainspottingkrems IG

I treni a idrogeno, amici dell’ambiente in quanto a zero emissioni, potrebbero arrivare in Italia. Alla Camera è infatti stata proposta la possibilità di inserire la linea Biella-Novara nella sperimentazione di questi nuovi mezzi. La strada però sembra essere ancora lunga. In cosa consiste il progetto?

TRENI A IDROGENO: il futuro arriva in Italia. Ecco su quale linea debutteranno

# Tratta ferroviaria Biella-Novara: elettrificazione, modifica della tratta e treni a idrogeno

credits: mizi62 IG

Negli scorsi giorni si è tenuto alla Camera un incontro tra i parlamentari e l’amministratrice delegata di Trenitalia Vera Fiorani.

Dopo l’incontro, il segretario regionale del PD, Paolo Furia, e il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Davide Gariglio, hanno rilasciato un comunicato nel quale affermano che 5 milioni di euro sono già stati impiegati per la linea Biella-Novara, al fine di progettare l’elettrificazione e ridisegnare la tratta. Inoltre, in Commissione è emersa la possibilità di inserire la tratta nella sperimentazione per l’utilizzo dei treni a idrogeno, un grande passo in termini di efficienza e sostenibilità, che renderebbero la linea un’eccellenza nazionale.

# I treni del futuro che rispettano l’ambiente con zero emissioni

credits: frankenwaldbahn_hdtv IG

I treni a idrogeno, considerati mezzi di trasporto 4.0, sono appena entrati in servizio in Germania. Il treno, chiamato Coradia iLint, si muove grazie ad una cella a combustibile a idrogeno, che genera energia elettrica tramite propulsione. Questo tipo di convoglio è completamente privo di emissioni poiché emette solo vapore ed acqua, offrendo quindi una valida alternativa ai treni diesel nel pieno rispetto dell’ambiente. Raggiungono i 140 km/h e hanno un’autonomia di 100 km, trasportando circa 300 passeggeri.

# La strada verso i treni 4.0 è ancora lunga: priorità alla ristrutturazione della tratta

credits: laprovinciadibiella.it

Il consigliere regionale della Lega, Michele Mosca, ha però chiarito che “sulla possibilità del treno a idrogeno occorre essere onesti: se si decide di affrontare questa strada bisogna rendersi conto che ci vorranno almeno tre anni per vedere realizzato l’intervento”. Le priorità sembrano infatti essere altre. La tratta Biella-Novara necessita di una sistemazione strutturale per ridurre i lunghi tempi di percorrenza. Il rinforzo dei ponti, la riduzione dei passaggi a livello e l’eliminazione di alcune curve sono solo alcuni degli interventi necessari, i treni altrimenti, qualunque sia il loro tipo di alimentazione, non avranno la possibilità di aumentare la velocità di percorrenza.

PD e Lega sembrano aver trovato un punto di incontro, sostenendo entrambi questo progetto di rinnovamento ferroviario per migliorare il servizio dei trasporti a beneficio degli utenti.

Fonte: laprovinciadibiella.it

Continua la lettura con: La mobilità del futuro a Milano: progetti da fantascienza per il quartiere MIND 

CHIARA BARONE

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Nazioni e città: dove COSTA MENO comprare CASA. Sorpresa: c’è anche l’Italia!

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Credits: voglioviverecosi.it - Propertyunder20k

Una mappa proposta dal portale “Propertyunder20k” mostra tutti i Paesi nel mondo dove le abitazioni hanno un prezzo inferiore ai 20.000 euro. Tra queste oltre 1300 sono in Europa. E nel mondo? 

Nazioni e città: dove COSTA MENO comprare CASA

# Dalla Turchia alla Grecia: le nazioni con più abitazioni a prezzi stracciati

Credits: siviaggia.it

Le Nazioni dove si trova il maggior numero di case economiche al mondo sono la Turchia con 777 abitazioni a a meno di 20.000 euro, la Bulgaria con 572, la Serbia con 303 e la Polonia con 300. Tra le città Cracovia risulta essere una delle città meno care al mondo. Il Portogallo e la Grecia sono tra i Paesi dove i prezzi sono inferiori rispettivamente del 9% in confronto al 2001 e in Grecia del 44% guardando il periodo pre-crisi.

#1 In Bulgaria i prezzi partono da 10.000 euro

Credits: shuki98 IG – Sofia

La Bulgaria è tra le Nazioni con i prezzi più bassi in assoluto, per un’abitazione i costi partono da 10.000 euro. Il suo clima piacevole soprattutto in estate per via della vicinanza alla Grecia e alla Turchia, rende questo Stato dell’est Europa una delle mete più ambite.

#2 In Albania si trovano appartamenti da 30.000 euro

Credits: tirona.100vjet IG – Tirana

Dalla ricerca sul portale in Albania si trovano appartamenti da 30.000 dentro un resort o anche immobili da 40.000 euro inseriti in un contesto condominiale di nuova costruzione.

#3 In Ungheria per un trilocale ci vogliono 50.000 euro

Credits: dkeyewitness IG – Budapest

Un trilocale in buono stato a Budapest è disponibile mediamente a un prezzo di 50-60.000 euro: le abitazioni hanno perso 10-15 % del loro valore rispetto agli anni precedenti. C’è convenienza anche per chi preferisce l’affitto: il canone per un bilocale oscilla tra i 200 e i 400 euro al mese.

#4 In Brasile per una villa nella “Little Rio” bastano 50.000 euro

Credits: chris_ciap IG – Vila Vehla

Per chi ama il sud America c’è Vila Vehla in Brasile, cittadina conosciuta come Little Rio a nord di Rio de Janeiro, circondata da foreste tropicali e montagne verdeggianti. Qui per un immobile in riva al mare possono bastare 50.000 dollari

#5 In Thailandia le case partono da 1.000 euro al metro quadro

Credits: manzara_2021_turkiye IG – Phuket

Il basso costo della vita e i prezzi convenienti attirano molti giovani e pensionati in Thailandia: a Pattaya e Phuket le quotazioni partono da 1.000-1.500 euro al metro. Tra gli altri fattori di interesse ci sono gli alti rendimenti che si possono ottenere mettendo l’appartamento a reddito, attorno all’8%. 

#6 In Marocco un immobile nei quartieri di lusso non supera i 2.000 euro al metro quadro

Credits: astounding_world IG – Casablanca

Spostandosi a Casablanca, in Marocco, si può acquistare un’abitazione in uno dei quartieri di lusso della città senza salire sopra i 2.000 euro al metro quadro

#7 L’iniziativa delle “Case a 1 euro” in Italia

Credits: initalia.virgilio.it – Lecce nei Marsi

Nonostante nel nostro Paese ci siano alcune delle città più care al mondo, Milano su tutte, ci sono tanti i piccoli borghi soprattutto del sud Italia che hanno lanciato l’iniziativa “Case a 1 euro”. Dalla Sicilia alla Sardegna, passando per la Calabria, la Puglia e la Campania, ma anche Lazio, Abruzzo e Marche: sono tante le regioni dove trovare le case meno costose d’Italia.

Fonte articolo: Voglio vivere così

Continua la lettura: L’incantevole paese della PUGLIA dove si può comprare casa a UN EURO

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Le 4 PIAZZE di Milano che saranno TRASFORMATE entro fine anno: ecco come diventeranno

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Credits: mobilita.org

Foto Cover. Credits: blog.urbanfile.org

Nuovi interventi nelle piazze di Milano hanno lo scopo di renderle più attraenti esteticamente ma soprattutto più funzionali. Sono 4 le principali piazze che nel 2021 subiranno delle modifiche. Ecco quali sono e come diventeranno. 

Le 4 PIAZZE di Milano che saranno TRASFORMATE nel 2021: ecco come diventeranno

# Piazza San Luigi (Porta Romana), la piazza rialzata di 15 cm

Credits: milanotoday.it

“Le piazze devono riacquistare la loro centralità in ogni quartiere, in una città che ripensa ai suoi ritmi e vuole offrire qualità della vita e degli spazi a 15 minuti da casa” afferma l’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran. L’intervento in piazza San Luigi riguarderà circa duemila metri quadrati ed è rivolto principalmente alla riorganizzazione e razionalizzazione dello spazio pubblico in funzione di una maggiore fruibilità. Ciò che viene messo in risalto nel nuovo progetto è il fatto che la piazza sarà rialzata di 15 centimetri rispetto al piano stradale così da rallentare il traffico e valorizzare maggiormente la parte pedonale.

 

Nella zona centrale della piazza sarà realizzata un’area quadrata in lastre di beola che andrà a costituire una sorta di sagrato della chiesa. Verranno inoltre piantati 8 nuovi alberi e un’aiuola che arricchirà di verde la piazza. Dal 22 giugno 2021 verrà dato inizio ai lavori per la riqualificazione della zona e per la sostituzione degli impianti dell’acquedotto e dureranno circa 9 mesi, con un costo complessivo di 3 milioni di euro compreso l’intervento di riqualificazione in piazzale Lavater.

# Piazza Lavater (Porta Venezia), più angoli verdi e modifica illuminazione

Credits: blog.urbanfile.org

L’allargamento dell’area pedonale centrale con il progetto “Piazze Aperte” nel 2019, ha creato uno spazio da vivere in sicurezza soprattutto per i bambini della scuola di via Stoppani. Il progetto prevede 1500 metri quadrati di aree pedonali in più, la posa di sei nuovi alberi, una pavimentazione rinnovata e sedute in granito. Il progetto ha l’obiettivo di consolidare il carattere di uno spazio aperto, unitario e continuo. Le tre aree alberate saranno valorizzati con aiuole rinnovate e sedute.

Credits: mobilita.org

Verranno piantati nuovi alberi sul lato est della piazza mentre un’area sarà dedicata alla pavimentazione disegnata per il gioco dei bambini. I pali dell’illuminazione verranno spostati in funzione del nuovo disegno progettuale per migliorare la visibilità degli spazi. Per completare l’opera sono previsti 500 giorni di lavori e il prezzo è compreso in quello di Piazza San Luigi (Circa 3 milioni di euro).

 

# Piazza Dergano (Dergano), innalzamento e inserimento di alberi

Credits: blog.urbanfile.org

La prima “Piazza Aperta” di Milano, sede di combattuti tornei di ping-pong, dal 2018 è stata pedonalizzata, prevedendo alcune modifiche alla viabilità. L’obiettivo ora è quello di creare spazi pedonali più ampi e fruibili tramite la sopraelevazione delle strade a quota marciapiedi, la riqualificazione delle pavimentazioni con materiali di maggior pregio e l’inserimento di nuovi elementi come panchine, fioriere e alberi. Il tutto ha avuto inizio il 30 novembre 2020 e procede in due fasi.

  • La prima riguarda il sopraelevamento delle strade delle vie circostanti alla piazza e sarà divisa dal marciapiede grazie all’inserimento di alberi, panchine e rastrelliere per biciclette. Nel tratto tra via Cafiero e viale Jenner verrà messo un senso unico di marcia in direzione viale Jenner per consentire la sosta su un lato della carreggiata. La fine dei lavori di questa prima fase è prevista per aprile.
  • La seconda fase durerà circa 200 giorni e riguarda l’innalzamento della strada della piazza Dergano e l’inserimento di nuovi alberi e aiuole “parigine” nell’area con pavimentazione in calcestre. La riqualificazione di piazza Dergano prevede inoltre lo spostamento della postazione di bike sharing sul lato ovest, verso via Tartini, per favorire l’accesso dei ciclisti e dare più sicurezza all’area.

 

# Piazza Schiavone (Bovisa), alberi, spazi per bambini, siepe antirumore

Credits: comune.milano.it

L’intervento prevede la riconfigurazione della piazza, oggi divisa in una parte alberata e una pavimentata, attraverso la demolizione delle scalinate e dei setti murari esistenti. Saranno ampliate le aiuole, portando la superficie a verde dagli attuali 983 a 1.525 metri quadrati e salvaguardati i 24 alberi esistenti, con la messa in sicurezza dell’apparato radicale di una paulonia che sta sollevando una porzione di pavimentazione.

Credits: flickr.com

Nel progetto si prevede che altri 16 alberi verranno piantati nella piazza per aumentare le aree ombreggiate e fruibili contrastando l’isola di calore. Verrà inoltre ampliata l’area dedicata ai bambini grazie a un nuovo gioco inclusivo, altalene e giochi a molla e proprio per questo motivo sarà collocata tra i giochi dei bambini e le abitazioni che affacciano sulla piazza, una siepe che fungerà da barriera antirumore. Il restyling durerà circa 3 mesi per un costo complessivo di 200.000 euro.

 

Fonte: Comune.milanourbanfile

Continua la lettura con La RIVOLUZIONE di San Siro: tutti i progetti che trasformeranno la zona

MARCO ABATE

🛑 CROLLO improvviso di CONTAGI nel MONDO: -17% in una SETTIMANA

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Credits: worldometers.info - Curva dei casi

È il livello più basso dal mese di Ottobre. Inoltre sembra non esserci alcuna correlazione con le campagne vaccinali: i contagi si riducono di più nei Paesi con meno dosi somministrate. Gli esperti: merito dell’immunità naturale degli ex positivi. Vediamo gli ultimi aggiornamenti.

CROLLO improvviso di CONTAGI nel MONDO: -17% in una SETTIMANA

# Il livello più basso dal mese di Ottobre. L’immunità naturale degli ex-positivi potrebbe essere una delle spiegazioni

Credits: worldometers.info – Curva dei casi

Prosegue il calo dei contagi da Covid in tutto il mondo. L’OMS ha comunicato che se ne sono registrati 3,1 milioni con una riduzione del 17% rispetta alla settimana precedente, il livello più basso dal mese di Ottobre. Gli Stati Uniti che hanno segnato quasi 850.000 casi hanno un calo del 19%, in Africa la discesa è stata del 22%. Secondo alcuni esperti potrebbe essere dovuto all’immunità naturale degli ex-positivi al Covid che visti i rari casi di reinfezione, non possono nemmeno diventare veicoli del virus. 

Una tesi che trova conferma anche in un recente studio dei ricercatori della Rockefeller University di New York pubblicato sulla rivista Nature, secondo cui i pazienti che guariscono dalla Covid-19 sono protetti dal virus per almeno sei mesi, e probabilmente molto più a lungo. Quello che è emerso è che dopo l’infezione il sistema immunitario ricorda il virus, continuando a migliorare le capacità degli anticorpi di bloccare il coronavirus, comprese le sue varianti, e prevenire una reinfezione.

Fonte: Wired

# Non si registra correlazione con i vaccini: i contagi si riducono di più nei Paesi con meno dosi somministrate

Credits: ourworldindata.org – Dosi ogni 100 persone

Si stanno riducendo i contagi ma non risulta una correlazione con i vaccini. Nella tabella in alto si vede come il Paese con il più alto numero di dosi somministrati ogni 100 abitanti sia Israele, con 70 dosi per persona, seguita dagli Emirati Arabi con 48, Regno Unito con 20. Sotto le 5 dosi tutti gli altri Paesi con Cile, Svizzera, Spagna, Italia e Germania allo stesso livello. Come vedremo però il calo maggiore è nei Paesi con ancora pochi vaccinati in proporzione alla popolazione o senza vaccinazioni.

Vediamo alcuni esempi.

# Israele ha registrato il picco di contagi in piena campagna vaccinale

Credits: worldofmeters.info – Curva contagi Israele

Prendiamo innanzitutto in esame Israele, la prima al mondo per dosi somministrate ogni 100 persone. La campagna vaccinale è partita attorno alla metà di dicembre 2020: da quella data la curva dei contagi è salita fino a metà Gennaio 2021, quando ha raggiunto il picco massimo registrato a fine settembre, per compiere una leggera discesa. Nelle ultime tre settimane il calo è stato inferiore al 10%.

# Gli Emirati Arabi, secondi a Israele per dosi somministrate, hanno registrato una crescita del 166% dei positivi nelle prime 3 settimane di vaccinazioni

Credits: worldometers.info – Curva contagi UAE

Il dato più eclatante è quello degli Emirati Arabi Uniti, secondo solo a Israele per dosi somministrate ogni 100 abitanti. Infatti nelle prime 3 settimane di campagna vaccinale la curva dei positivi al Covid ha visto una crescita del 166%, per poi registrare solo una leggera flessione negli ultimi 10 giorni.

# In Italia la curva dei contagi è in costante discesa da fine Ottobre

Credits: worldometers.info – Curva contagi in Italia

L’Italia ha iniziato le vaccinazioni ufficialmente all’inizio di Gennaio e si trova sotto la soglia del 5% di dosi ogni 100 abitanti. La sua curva dei contagi è in costante discesa da fine Ottobre, quando toccava quota 40.000 positivi al giorno, fino all’attuale media giornaliera attorno ai 13.000. La campagna vaccinale modesta nei numeri, raffrontata ai casi di Israele e Emirati Arabi, non sembra avere influito né in senso positivo né in senso negativo sull’andamento dei contagi.

# La curva dei contagi in Messico, uno dei paesi con meno vaccinati, è scesa del 40% negli ultimi dieci giorni

Credits: worldometers.info – Curva contagi Messico

Fa ancora meglio il Messico che con sole 0,56 dosi ogni 100 persone ha registrato un calo del 40% del numero di positivi negli ultimi 10 giorni, tornando ai livelli di contagio di inizio Gennaio.

Continua la lettura: Non poteva mancare la VARIANTE “MILANESE”: ecco perché è unica al mondo

FABIO MARCOMIN

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A Roma in funivia

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credits: http://news.valbrembanaweb.com/

Nell’era dei social l’uomo senza follower è quello più seguito.  
La sinistra che aveva trovato come fattore unificante la resistenza contro Salvini si allea con lui.
La sinistra che nasce con gli operai finisce con i banchieri.

Il movimento che voleva fare tutto da solo sta riuscendo a fare governi con tutti.
La destra che nasce con i banchieri finisce a governare con la sinistra e con quelli che disprezza come degli scappati di casa
I sovranisti sono i primi pilastri per il governo più europeista d’Italia.

La libertà è diventata rinunciare alla libertà.
La transizione green vuol dire riempire l’edilizia italiana di plastica.
A Roma si costruirà una funivia.

Stiamo aspettando il primo piatto vegano a base di carne.

Continua la lettura con: Il coro dei sì

MILANO CITTÀ STATO

Novità per il TRENO delle MERAVIGLIE: si estenderà fino al NORD EUROPA

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Credits sncf - Train de merveilles

La rivista tedesca Hörzu ha inserito il “Treno delle Meraviglie” tra le dieci linee ferroviarie più belle del mondo. Come verrà rimodernizzato?

Novità per il TRENO delle MERAVIGLIE: si estenderà fino al NORD EUROPA

Come cantava Celentano “Il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va”. Spesso i treni dei desideri, per diverse ragioni, non partono mai. Eppure i desideri di alcuni cittadini italiani e francesi si stanno per realizzare, grazie al progetto denominato “Treno delle meraviglie – Train des merveilles”. Ma quali saranno i territori coinvolti? E perché è questo percorso è così meraviglioso?

# Il treno delle meraviglie 2.0: un ambizioso progetto di mobilità sostenibile

Credits sunimoon06 IG – Treno delle meraviglie

Lo scopo pratico per cui questo progetto è nato, è indubbiamente rimediare all’isolamento infrastrutturale di alcune zone del Nord Italia e della Riviera Francese, ma si è trasformato successivamente in un ambizioso tentativo di mobilità sostenibile. E’ nato infatti a Torino il Comitato “Train d’Union – Il Treno delle Meraviglie” che intende rivalorizzare la storica tratta ferroviaria Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, rispettando sia l’ambiente che la salute dei cittadini che abitano questi territori. L’ente però intende andare oltre la vecchia tratta, arrivando sino in Germania e ai paesi del Nord Europa.

Il progetto infatti valorizzerà il percorso preesistente, fornendo un collegamento strutturale alle zone sprovviste: in Francia la città di Nizza e la Région Sud o Paca (Provence-Alpes-Côte d’Azur) e sul versante italiano il Ponente ligure e il Piemonte. Il segmento di tratta che verrà ad aggiungersi unirà questa storica tratta ad altre importanti destinazioni come Strasburgo, il Principato di Monaco, le città svizzere di Berna e Basilea e le città a Nord della Germania, Berlino, Amburgo e Francoforte.

# Creare valore per il futuro, attraverso la riqualificazione del passato

Credits sncf – Train de merveilles

Tutto questo avrà certamente dei vantaggi infrastrutturali, logistici ed economici per la Regione Piemonte, visto che verrà attraversata dalla linea da Nord a Sud. Il progetto potrebbe essere determinante per la rivitalizzazione economica del Piemonte e delle altre aree coinvolte, semplicemente riqualificando delle tratte già in uso in passato.

Infatti questo progetto potrebbe sembrare complesso da realizzare ma secondo il Comitato non lo è. Sarebbe sufficiente collegare la storica tratta al “Treno Verde“, ovvero la linea Berna-Domodossola. Sarebbe poi necessario riattivare e riadattare agli standard attuali la tratta attualmente dismessa Arona-Santhià. Grazie a questa riqualificazione, si andrebbero a valorizzare nuove aree, come ad esempio quella di Mondovì, e intercettando lo snodo torinese si potrebbe collegare la tratta all’alta velocità.

# Definito “una delle 10 tratte più belle del mondo”

credit: siviaggia.it

Ma non ci sono solo ragioni economiche dietro a questo progetto. La tratta infatti non è stata denominata “delle Meraviglie” casualmente. Nel 2016, la rivista tedesca Hörzu ha inserito il “Treno delle Meraviglie” tra le dieci linee ferroviarie più belle del mondo. Sulle rotaie di questo gioiello si intraprende un vero e proprio viaggio tra i paesaggi montani e marittimi che colorano il Nord Italia e il Sud della Francia. Fuori dal finestrino si vedono scorrere strabilianti ponti arditi, che uniscono le strette valli Roya e Vermenagna, per non parlare delle spettacolari gallerie scavate nella montagna e che in alcuni tratti sono addirittura elicoidali, avvitandosi tra le rocce. Oltre alla fitta vegetazione e alla natura selvaggia, il Treno delle Meraviglie conduce i passeggeri nel cuore di piccoli paesini e borghetti francesi, per poi tornare in Italia.

Il Comitato guarda al futuro della Regione: visto il valore storico-culturale della tratta e i suoi precedenti storici – nel 1929 infatti esisteva una relazione bisettimanale Nizza-Cuneo-Torino-Berlino – la riattivazione di un asse ferroviario “dal Mediterraneo al Nord Europa” sembra una soluzione che potrebbe offrire grandi chances ai territori coinvolti, oltre che ai fortunati passeggeri.

Fonte: Vercelli Oggi

Leggi anche: Il TRENO del FOLIAGE torna in azione: a un’ora da Milano uno dei percorsi più belli del mondo

ROSITA GIULIANO

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Una RIVOLUZIONE MONTANA: le VIEBIKE trasformeranno le Alpi Orobie

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Credits: www.ecodibergamo.it

È in partenza il grande progetto Viebike delle Orobie ideato dal gruppo di lavoro OrobieStyle. Si tratta di “una piccola rivoluzione che non è solo infrastrutturale“, ma che permetterà di valorizzare alcuni tesori orobici perduti. Scopriamo di cosa si tratta.

Una RIVOLUZIONE MONTANA: le VIEBIKE trasformeranno le Alpi Orobie

# L’e-bike è il driver per far ripartire l’economia dalle eccellenze del territorio orobico

Credits: www.orobie.it

OrobieStyle è una community nata poco più di un anno fa. Il suo obiettivo è coordinare, condividere e promuovere un progetto turistico per la rinascita delle Orobie, stimolando processi all’avanguardia e favorendo uno sviluppo sostenibile.

Era da tempo che il gruppo lavorava al progetto Viebike nella convinzione che l’e-bike sia uno dei possibili driver dello sviluppo turistico e della valorizzazione.

Infatti, secondo OrobieStyle, “oggi l’e-bike rappresenta una vera rivoluzione per la montagna, consentendo ad un largo pubblico di utenti di superare con facilità pendenze e distanze”.

Ma non si esaurisce solo a questo: “l’e-bike è in grado di scatenare una vera e propria filiera turistica slow, grazie alla quale i borghi di montagna, la ricettività dei B&B, le malghe e i rifugi divengono protagonisti del cambiamento”.

Insomma, un modo per far ripartire l’economia locale dalle eccellenze che il territorio propone.

# Viebike delle Orobie valorizzerà le attività locali grazie a percorsi intervallivi interconnessi

Credits: www.orobie.it

E, anche se il Covid-19 ha fermato una parte delle attività, ora i sogni di questa community possono finalmente diventare realtà.

Il progetto di Viebike delle Orobie prevede un “sistema della ciclo-pedonalità ad alta quota che creerà un circuito di percorsi intervallivi interconnessi legati alla e-bike, riqualificando o mettendo a sistema tracciati esistenti da recuperare, oltre che infrastrutture di supporto come colonnine di ricarica, mapping dei percorsi, cardio-protezione, segnaletica dedicata e valorizzazione delle attività di montagna attraverso progetti di recupero”.

# La riscoperta di tracciati abbandonati che rappresentano la vera forza orobica

Credits: www.viviardesio.it

Questa idea ha coinvolto associati, tecnici, amministratori ed enti, tutti accumunati da un unico scopo: valorizzare quei tracciati utilizzati in passato, ma che negli anni “si sono persi, sono stati abbandonati o vengono scarsamente utilizzati, così come sono abbandonati molti degli alpeggi che una volta erano la vera forza” di questa terra.

Sarà l’occasione per riscoprire identità, luoghi, patrimoni boschivi abbandonati, trasformando il tutto in un’opportunità di lavoro.

# La progettazione è già iniziata: ecco alcuni dei futuri percorsi proposti da Viebike

Credits: www.ecodibergamo.it

Sono già iniziate le progettazioni di alcuni dei diversi percorsi proposti da Viebike. Tra questi, vi segnaliamo:

  1. Clusone-Pianone e collegamento verso la Val Gandino che connette la montagna cara ai clusonesi con una valle;
  2. Rovetta-Fino del Monte-Oltressenda-Valzurio, con una valorizzazione in chiave turistica ed ecosostenibile di una vecchia galleria che unirà la Valle Seriana con l’incontaminata Valzurio;
  3. La Viebike della Manina tra Valbondione e Val di Scalve che, utilizzando una vecchia miniera, permette di addentrarsi in un percorso montano magico;
  4. La Ardesio-Valcanale-Baite di Mezzeno-Roncobello che unirà la Valle Seriana con la Val Brembana grazie ad un percorso naturalistico storico.

Fonte: montagneepaesi.com, myvalley.it

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ALESSIA LONATI

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