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Il partito del popolo

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In un recente programma tv un noto esponente dell’intellighenzia culturale nazionale ha negato che nell’articolo 1 della Costituzione esista un riferimento alla sovranità popolare.
Di fronte alle rimostranze di altri presenti ha ribadito che l’articolo 1 fa solo riferimento alla Repubblica fondata sul lavoro, senza ammettere l’errore.

In effetti, se si guarda alla storia recente d’Italia a partire dal governo Monti in poi è emerso un nuovo partito che sovrasta tutti gli altri. Il partito Stato.
Questo partito di stampo nettamente oligarchico si prefigge di governare il Paese seguendo esclusivamente le istanze dell’amministrazione pubblica e delle lobbies, esautorando il Parlamento della funzione legislativa e di rappresentanza della sovranità popolare.

Il governo attraverso l’uso smodato di decreti legge oltre al potere esecutivo si è di fatto impossessato del potere legislativo.
Questo dominio del partito Stato non ha solo manifestazione a livello istituzionale ma è pervasiva di tutta la società, in particolare da parte di quello che dovrebbe essere il quarto potere, i media.
Questo partito Stato è la linea editoriale di tutti i principali media che appoggiano qualunque ingerenza o estensione del governo sulla vita dei cittadini.

Non solo. Anche l’amministrazione della Giustizia, in particolare il controllo da parte degli alti organi sulle deliberazioni del governo, sembra in questa fase inesistente, specie se si confronta con quello che sta avvenendo all’estero dove spesso l’Alta Corte è intervenuta a bocciare o sospendere le decisioni più restrittive e autoritarie emanate dai rispettivi governi.

Questo partito Stato è sostenuto da tutte le forze politiche, economiche e culturali del Paese. Per ripristinare una sana dialettica politica e una maggiore fedeltà al secondo comma dell’articolo 1 della Costituzione sarebbe necessario ridefinire i confini operativi del potere esecutivo.

In mancanza di altre istituzioni che si facciano garanti di questa azione forse l’unica strada possibile è la formazione di un autentico partito del popolo che rivendichi il diritto dei cittadini a essere rappresentati e a essere tutelati dalle eccessive ingerenze autoritarie del governo.

Continua la lettura con: Acqua alle corde!

MILANO CITTA’ STATO

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7 motivi che potrebbero farci LASCIARE Milano

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credits: @ayr.ie su IG

Oggi vi parlo di un’idea che tendenzialmente non dovrebbe sfiorare la mente di nessun milanese, ma che in tempi incerti e di rimescolamento come questi potrebbe anche farsi strada nella testa di qualcuno. Ovvero, lasciare la città più all’avanguardia d’Italia.

Per farlo servirebbero però buone motivazioni, che l’orgoglio e la testa costantemente alta di Milano abbatterebbero senza troppo sforzo, certo, ma che comunque per qualcuno potrebbero essere valide e sufficienti per andare via. 

#1 Se dovesse smettere di puntare in alto

Credits: @mb__projects IG
Milano Fashion Week

Perché Milano ha sempre puntato in alto, nel bene e nel male, riuscendoci quasi sempre e in maniera costante. Ma potrebbe arrivare un momento in cui le amministrazioni e le aziende che hanno reso grande il capoluogo lombardo iniziassero a sentirsi appagate, a riposarsi un po’. Motivo sufficiente per cercare stimoli altrove. 

#2 Se diventa più provinciale che mitteleuropea

Oltrepò Pavese 

Un rischio che difficilmente Milano potrebbe correre, ma dato che il futuro cambia più velocemente di una bandiera al vento non è da escludere che una deriva provinciale possa prendere possesso della città. A quel punto meglio spostarsi a vivere in una grande metropoli, oppure, perchè no?, direttamente in provincia. Almeno la vita costa la metà. 

#3 Se dovesse perdere la sua identità

Credits: @coolinmilan IG

Ovvero l’identità di una città multietnica, tuttofare, sempre pronta ad aggiornarsi e a migliorare costantemente in qualunque sua branca. Un rallentamento non è all’orizzonte e, anzi, si ritiene che la città resterà sede e fucina di buona parte dei progetti più importanti in svariati settori come edilizia, ambiente, società. Se però la fucina dovesse smettere di sfornare, tanto varrebbe cambiare aria. 

#4 Se smettesse di offrire opportunità

Credits: formretailblog.it

I progetti di cui sopra sono poi ciò che rende la nostra città la prima in Italia e fra le prime in Europa per capacità occupazionale. Ma nel campo delle opportunità non si parla di solo lavoro: ad esempio perché non considerare la moltitudine di agenzie, cooperative, comitati e associazioni che propongono e supportano percorsi di crescita studio/professionale per numerose categorie di persone? Se questi dovessero venir meno, perché restare qui? 

#5 Se i trasporti fossero come l’Atac

Qui possiamo essere lapidari. I trasporti dell’ATM non saranno mai e poi mai come quelli di Roma. Certo, l’estensione geografica della capitale e gli annosi problemi che si porta addietro da tempo non giocano  a suo favore, ma a Milano i trasporti sono solo uno dei tanti fiori all’occhiello della professionalità meneghina (con l’unico neo della metro che si ferma di notte). Un peggioramento dei trasporti non potrebbe far altro che far spostare le persone altrove. Magari proprio a Roma, con esclamazioni di rassegnazione tipo: “vabbè l’autobus non passa, ma almeno ce sta er mare!” 

#6 Se acquisisse i mali tipici della società italiana

credits: newsicilia.it

Clientelismo, raccomandazioni, nepotismo e corruzione. Tante facce della stessa medaglia di un mostro che ha un solo nome e mille ramificazioni: criminalità organizzata. Milano è la capitale finanziaria del Belpaese e ovviamente come nel resto d’Italia non è (e non è stata) esente da scandali all’italiana, ma mentre negli anni ha cercato di scrollarsi dalle spalle con risultati alterni l’etichetta di Tangentopoli e di altre grandi realtà nocive italiane, il resto d’Italia sembra essere sempre un passo indietro. Se Milano fermasse questa corsa alla legalità, ci sarebbe di che meditare la partenza. 

#7 Se smettesse di essere un motore di cambiamento

Perché qui la gente non si trasferisce solo per il lavoro. Spesso il capoluogo lombardo è stato un vero e proprio modello ed esempio da seguire in termini di tolleranza, apertura, multiculturalismo e quant’altro, facendo passi da gigante rispetto agli anni “chiusi” dell’immediato dopoguerra. È pressoché impossibile che una città che ha lavorato tanto per migliorarsi faccia un passo in direzione opposta, ma se mai dovesse accadere, le valigie di chi crede ancora in Milano (e a maggior ragione in Milano Città Stato) sarebbero pronte in men che non si dica. 

Continua a leggere con: 10 cose che Milano FA MEGLIO dell’Italia ma non lo fa notare perché siamo dei signori

CARLO CHIODO

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I SOGNI INTERATTIVI: comunicare nel sonno è possibile? Uno studio lo dimostra

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credit: essereintegrale.com

Lo sapevate che è possibile comunicare durante il sonno? Uno studio lo dimostra e da oggi faremo più attenzione ad addormentarci in pubblico.

I SOGNI INTERATTIVI: comunicare nel sonno è possibile? Uno studio lo dimostra

Quante volte ci siamo sentiti dire o abbiamo detto a qualcuno “menti sapendo di mentire”? In poche occasioni, però, si usa “sogni sapendo di sognare”, e in molti si staranno chiedendo: cosa vuol dire? Beh, è la definizione esatta di sogno lucido, ovvero quando il sognatore è consapevole di stare dormendo.

Se fino a qui non c’è nulla di straordinario, il vero colpo di scena arriva ora: lo sapevate che è possibile comunicare durante i sogni lucidi? A tentare di dimostrarlo è una ricerca, effettuata da un team internazionale di studiosi e ricercatori, pubblicata sulla rivista Current Biology. Da oggi staremo più attenti ad addormentarci in pubblico?

# Comunicare mentre si dorme con i sogni interattivi

credit: universo7p.it

La ricerca ha tentato di dimostrare che possono avvenire delle conversazioni sensate anche con qualcuno che sta sognando, e questo fenomeno viene definito “sogno interattivo”.    I partecipanti sono stati in grado di rispondere a domande più o meno complesse, come ad esempio eseguire calcoli matematici, durante la fase di sonno profonda e spasmodica: quella REM, il “Rapid-eye Movement”. Ma veniamo al dunque: come è stato eseguito l’esperimento e qual è stata la percentuale di successo?

# Le risposte? Date attraverso i movimenti degli occhi

Il team ha deciso di selezionare 36 partecipanti eterogenei, includendo sognatori esperti così come persone molto meno familiari con questo tipo di sogno.

I ricercatori hanno sistemato degli elettrodi in prossimità degli occhi, sul cuoio capelluto e sul mento per determinare se una persona era entrata in uno stato di sonno profondo grazie alle onde cerebrali e al movimento dei globi oculari. Dopo essersi accertati che i partecipanti stessero dormendo profondamente e soprattutto che fossero consapevoli di stare sognando, iniziava l’esperimento vero e proprio. Per comunicare con i sognatori, si ponevano loro domande e si attendevano le risposte attraverso i movimenti oculari: ad un ragazzo americano di 19 anni è stato chiesto di calcolare 8 – 6 e lui ha risposto 2 con due movimenti oculari da destra a sinistra. A domanda ripetuta, è stata confermata la risposta corretta.

# La percentuale di successo? Il 18% dei test ha avuto risposte chiare

credit: consulentefastweb.it

Tra i ricercatori figura Karen Konkoly, una dottoranda presso la Northwestern University, ed è lei a confessare nell’intervista alla rivista Vice che “E’ un tipo di esperimento che ti gratifica immediatamente. Non devi aspettare di analizzare i dati. Lo vedi con i tuoi occhi, mentre loro stanno ancora dormendo”. Circa il 18 percento dei test ha avuto come risultato questo stesso livello di chiara e accurata comunicazione da parte del sognatore, il 17 percento si è prodotto in risposte indecifrabili, il 3 percento in risposte scorrette e il 60 percento in assenza di risposte.

La percentuale di non risposte è ancora alta ma moltissimi sognatori lucidi hanno dichiarato di ricordarsi le interazioni con i ricercatori anche dopo essersi svegliati, tra questi è risultata molto diffusa la teoria del “narratore fuori campo”, come se fosse chiara la distinzione tra ciò che fuori dal sogno e ciò che proviene da fuori.

Nonostante gli insuccessi, la percentuale di riuscita ha spronato il team, e Konkoly ha spiegato quali saranno i loro prossimi passi: “Un aspetto su cui stiamo lavorando è: come possiamo ottimizzare il procedimento? Come possiamo far sì che accada più spesso? Come possiamo spingere le persone ad avere più sogni lucidi? Come possiamo comunicare in maniera più affidabile?”.

Ancora non la si può definire una tecnica certa e infallibile, ma da oggi faremo tutti più attenzione a non addormentarci in pubblico… per evitare di comunicare senza volerlo segreti inconfessabili.

Leggi anche: I RISVOLTI PSICOLOGICI da Covid e lockdown: si aggrava la situazione MENTALE delle persone

ROSITA GIULIANO

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Leggi anche: Whatsapp down: perché? Lunedì 4 ottobre pure Instagram e Facebook ko

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Rinasce il GIARDINO SEGRETO di porta Magenta

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Foto copertina e credits: Urbanfile

Il piccolo giardino nel centro della città viene ridisegnato per renderlo più fruibile ai cittadini e più “verde” grazie alla piantumazione di nuovi arbusti e bordure. Ecco come è diventato.

RINASCE il GIARDINO SEGRETO di porta Magenta

# Il “giardino segreto” tra i resti di Palazzo Corio, progettato dal Bramante

Credits Urbanfile – Palazzo Corio

In via Sant’Agnese, tra Corso Magenta e l’Università Cattolica, si trova un piccolo “giardino segreto” ricavato dagli sventramenti causati dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale: il giardino Calderini, dedicato all’archeologo e professore dell’Università Cattolica Aristide Calderini, tarantino di nascita ma milanese d’adozione, scomparso nel 1968. Tra i resti dei bombardamenti c’è palazzo Corio, o “Casa dei Corii”, dal nome della famiglia legata alla corte dei Visconti prima e degli Sforza poi. Un palazzo quattrocentesco dove vide la luce Bernardino Corio, che sarebbe diventato il più importante storico degli Sforza, progettato — pare — da Bramante e rimasto saldo al suo posto dal XV secolo fino ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

# Il nuovo disegno del giardino con percorsi pedonali, alberature e sedute

Di Palazzo Corio oggi rimangono solo i resti del portico, con archi a tutto sesto, colonne, semicolonne e alcune statue, accarezzati dai rami delle piante rampicanti e circondati da un piccolo parco con piante e cespugli. Per rendere ancora più gradevole e accessibile questo angolo di storia e di verde in centro a Milano, nelle ultime settimane il giardino è stato interessato da dei lavori di riqualificazione e sistemazione con la realizzazione di nuovi percorsi pedonali, nuove alberature e nuove sedute, create soprattutto per gli studenti del campus della Cattolica. Il nuovo disegno del giardino vede due aree circolari affiancate, una vede gli arbusti e bordure piantumanti nel perimetro interno e l’altra le piante all’interno della panchina circolare e nel perimento più esterno.

 

Continua la lettura con: Il GIARDINO SEGRETO del centro di Milano (Mappa e FotoGallery)

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: Carrefour, è allarme licenziamenti (e a Confindustria cambiano i vertici). Varie&eventuali

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I 7 LUOGHI più INACCESSIBILI da visitare in Italia

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San Fruttuoso. Credits. @ ig_italia IG

Da nord a sud del Paese ecco i luoghi più remoti.

I 7 LUOGHI più INACCESSIBILI da visitare in Italia

#1 Piramidi Di Zone, sculture naturali creati dall’erosione dell’acqua (Lombardia)

Credits: diariodime.it – Piramidi di Zone

Uno spettacolo unico a pochi chilometri dalle acque del lago d’Iseo, quello offerto dalla vista delle cosiddette “Piramidi coniche di Zone”, in provincia di Brescia. Queste sculture naturali sono state create nel corso dei secoli dall’erosione dell’acqua a contatto con il terreno, dando origine a queste alte guglie, a volte protette dalla presenza di questi massi conici che ne hanno rallentato, o preservato, il processo erosivo.

 

#2 Riserva di Sasso Fratino, la foresta dei faggi longevi, tra Emilia Romagna e Toscana

Credits luca_ravegnini IG – Riserva di Sasso Fratino

Tra i luoghi più remoti d’Italia troviamo la Riserva Integrale di Sasso Fratino, detta la Foresta dei Faggi longevi, nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi sul versante settentrionale dell’Appennino Tosco Romagnolo. Al suo interno faggeti centenari, eremi e corsi d’acqua e la ricca presenza di fauna boschiva ne fanno un’area naturale poco conosciuta ma dal 2017 è patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. 

 

#3 San Fruttuoso, la spiaggia di ciottoli con l’abbazia benedettina (Liguria)

Credits patty_intotheblue IG – San Fruttuoso

L’incantevole spiaggia di ciottoli di San Fruttuoso, lambita da uno mare cristallino e incastonata in una piccola insenatura sulla riviera ligure, è una della più minute e remote baie in Italia. Ancora presente un torrione del ‘500 e una sorgente d’acqua dolce intorno alla quale venne eretta nell’VIII secolo d.C un’abbazia benedettina ideale proprio per la sua inacessibilità. Infatti ci si può arrivare solo via mare partendo in barca da Portofino o a piedi con un impervio percorso di trekking di almeno 3 ore da Camogli.

 

#4 Isola di Zannone, un piccola isola remota nel parco del Circeo (Lazio)

Credits circeo_incanto IG – Isola di Zannone

In mezzo al Mar Tirreno c’è un lembo di terra disabitato, all’interno dell’Arcipelago Pontino, una piccola isola remota dal nome Zannone. Parte del Parco Nazionale del Circeo, i suoi sentieri scoscesi, gli scorci paradisiaci e le rovine del monastero cistercense di Santo Spirito affacciato sul mare le danno quella caratteristica atmosfera da paradiso terrestre lontano da tutto. Una villa in stile coloniale presente sulla punta più alta dell’isola, appartenente un tempo al marchese Casati Stampa e a sua moglie, venne trasformata negli anni’70 in un luogo di festini proibiti a base di sesso che valse a Zannone l’appellativo di “isola delle orge”.

 

#5 Lame Rosse, il Canyon dei Monti Sibillini (Marche)

Lame rosse. Credits: @vita.di_pi IG

Lame Rosse è il il punto più suggestivo e remoto all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in un territorio selvaggio tra Marche e Umbria con cime che svettano sopra i 2.000 metri. Dietro il bellissimo lago di Fiastra, questo canyon naturale è formato dalla stratificazione delle rocce erose dagli agenti atmosferici che restituisce un paesaggio spettacolare dai toni rossi che richiama gli scenari del Colorado.

 

Leggi anche: Lame rosse: il CANYON delle Marche

#6 La Città Sommersa Di Baia (Campania)

Credits i_love_pozzuoli IG – Città sommersa di Baia

La città sommersa di Baia a largo di Pozzuoli si trova tra Punta Epitaffio e il promontorio del Castello di Baia. Qui antichi edifici termali situati su bocche vulcaniche naturali sono stati sommersi dal livello del mare, innalzato nel corso dei secoli, visitabili solo immergendosi con bombole d’ossigeno e maschera tra i 5 e i 7 metri sotto la superfice. Nel parco archeologico, oggi inserito in un’Area Marina Protetta, si possono ammirare: le rovine di lussuose ville, edifici romani, strade, sculture, un complesso termale detto la villa dei Pisoni, decorazioni pavimentali, moli e il bellissimo Ninfeo dell’imperatore Claudio. 

 

#7 Supramonte, il massiccio dell’entroterra sardo (Sardegna)

Credits wanderlust_traveltime IG – Supramonte

La zona del Supramonte è una terra remota di roccia, sole, acqua e vento dell’entroterra sardo. In questo massiccio c’è un’area incontaminata di grotte inesplorate e boschi di querce da sughero sopra l’incantevole Golfo di Orosei dove la cima più alta è Punta Corrasi a 1.463 metri. Attraverso questo vuol dire passare per siti archeologici di nuraghi, gole a strapiombo sul mare, l’arroccato e arcaico villaggio di Tiscali e nelle profondità della gola di Su Gorroppu, il canyon più profondo d’Europa.

 

Fonte: Zingarate 

Continua la lettura con: I 7 CAMMINI in Italia perfetti per l’AUTUNNO

FABIO MARCOMIN

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Inaugurato il MUSEO del CINEMA più GRANDE del mondo. È firmato Renzo Piano

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Credits: @mdkinla Academy Museum of Motion Pictures

30 settembre. Inaugurato il museo più grande del mondo. E non poteva che essere qui. Un omaggio alla storia del cinema firmato Renzo Piano.

Inaugurato il MUSEO del CINEMA più GRANDE del mondo. È firmato Renzo Piano

# Il più grande museo del cinema mai visto

Credits: @mdkinla IG
Academy Museum of Motion Pictures

Nulla da togliere al nostro museo del cinema torinese, ma una struttura del genere dedicata interamente all’arte del cinema non si era mai vista. Circa 28 mila metri quadrati di spazio espositivo distribuiti su più piani, è questo quello che è stato ideato e realizzato da Renzo Piano a Los Angeles, precisamente nel quartiere Miracle Mile. il più grande museo al mondo dedicato al cinema. Riqualificando un ex magazzino degli anni Trenta, Renzo Piano ha progettato una struttura spettacolare, degna di ospitare un museo interamente dedicato all’arte dello spettacolo. Così, sopra alla struttura, ha ideato un volume in vetro e cemento a forma di sfera.

# L’industria dei sogni

Credits: @brianfizzy
Academy Museum of Motion Pictures

Il museo ospita sia una mostra permanente che esposizioni temporanee. Video, poster, fotografie d’epoca, costumi e oggetti di scena, collezioni legate a personaggi che hanno fatto la storia del cinema e pezzi di film riempiranno le sale del museo, facendolo diventare una sorta di industria dei sogni. Nel museo ci sono anche una sala cinematografica con 1000 posti a sedere e il Ted Mann Theatre da 288 posti.

# Il percorso espositivo

Credits: @ograham26
Academy Museum

L’Academy Museum of Motion Pictures apre al pubblico con la mostra principale intitolata “Stories of Cinema” e organizzata su tre piani espositivi occupando circa 3000 metri quadrati. Si parte dalla videoinstallazione che racconta la storia del cinema, a partire dai fratelli Lumière fino ai giorni nostri, nella Spielberg Family Gallery. Si passa alla Wanda Gallery, una galleria d’ingresso con proiezioni dal pavimento al soffitto di spezzoni di film, per poi arrivare alla Significant Movies and Moviemakers.

Sala immancabile è poi quella dedicata agli Academy Awards, dove si racconta della statuetta più importante di sempre, l’Oscar, con le sue più famose vittorie e i suoi rifiuti che hanno fatto la storia. Non solo. Nella The Oscar Experience, i visitatori possono simulare di aver vinto la statuetta e accettare l’Oscar nel Dolby Theatre.

# La mostra temporanea

Credits: @academymuseum
Academy Museum of Motion Pictures

Le sale del museo del cinema più grande al mondo non si esauriscono qui. Ce ne sono molte altre come quella dedicata agli effetti del cinema sul sociale, ad esempio sui rapporti di lavoro e il movimento #MeToo. Ma oltre alle stanze dell’esposizione “Stories of Cinema”, l’Academy Museum of Motion Pictures dedica i suoi primi mesi di apertura a  Hayao Miyazaki, mago del cinema di animazione.

Continua la lettura con: Inaugura il primo CINEMA-HOTEL del mondo: il PARADISO, di nome e di fatto

BEATRICE BARAZZETTI

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Le grandi DONNE a cui Milano dedicherà un MONUMENTO

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Cristina Belgiojoso. Credits: Andrea Cherchi

Milano celebra condottieri, scrittori, musicisti, artisti e filantropi di sesso maschile, mentre le sue grandi donne sono state finora ignorate”. Donne che hanno fatto la storia, donne senza le quali Milano non sarebbe quella che è tutt’ora. È proprio da qua che è partito il progetto che vuole popolare la metropoli meneghina di monumenti dedicati a importanti figure femminili.

Le grandi DONNE a cui Milano dedicherà un MONUMENTO

# Dove sono i monumenti alle donne che hanno fatto la storia milanese?

A Milano le uniche donne rappresentate in sculture e monumenti sono madonne, sante, martiri o figure allegoriche come la statua della Libertà sul Duomo, la statua all’Italia nei giardini Montanelli o alcuni monumenti ai caduti.

La nostra statua della libertà (Duomo di Milano)

Ma dove sono le donne che hanno fatto la storia milanese? Quella laica non legata alla religione? È proprio questo quello che si è interrogato Roberto Malini, scrittore, artista e presidente dell’associazione umanitaria e culturale EveryOne. Malini è nato a Milano e ha lavorato molto nella città, per questo gli è dispiaciuto notare come la città meneghina fosse priva di monumenti alle donne, ma avesse oltre 100 sculture raffiguranti uomini celebri (si parla sempre senza contare figure allegoriche e religiose, sia maschili che femminili). Così l’artista, insieme a Dario Picciau e Glenys Robinson (copresidenti insieme a lui di EveryOne), ha inviato un appello al Comune di Milano proponendo di celebrare anche le figure femminili della città.

# Cristina Trivulzio di Belgiojoso: la prima donna celebrata dalla città meneghina

Credits: articolo21.org
Monumento a Cristina Trivulzio di Belgiojoso

Come riporta il sito articolo21.org la proposta è stata accolta. Il Sindaco Sala e l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno hanno così deciso di iniziare questa transizione culturale della città, apparentemente dall’indole “maschilista”. Il 15 settembre scorso è stato infatti inaugurato il primo dei monumenti alle donne milanesi. Si tratta della statua di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, una nobildonna, patriota, giornalista e scrittrice italiana che partecipò attivamente al Risorgimento. È stata posizionata in piazza Belgioioso e realizzata dall’artista Giuseppe Bergomi.

Dedicare i monumenti alle donne è un passo, non solo ideale ma fisico, verso la città moderna, innovativa, evoluta e europea che Milano vuole essere.

# Le altre donne che saranno raffigurate

Credits: visiteguidateamilano.it
Alda Merini a Milano

Il progetto, partito da Pesaro con l’associazione EveryOne e promosso dalla Fondazione Brivio Sforza, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Milano, il contributo del Comune di Milano e con il patrocinio di Regione Lombardia, vedrà la realizzazione di molte altre statue alle donne milanesi. Ecco alcuni nomi.

Margherita Hack (astrofisica), Maria Callas (cantante lirica), Elena Albertini Carandini (scrittrice), Marta Abba (attrice), Alda Merini (poetessa), Fernanda Pivano (traduttrice e scrittrice), Laura Augusta Alvini (musicista), Camilla Cederna (giornalista e scrittrice), Giuliana Fiorentino Tedeschi (testimone della Shoah e scrittrice). Ma anche figure storiche come Agnese Visconti (martire), Beatrice d’Este (Duchessa di Milano, diplomatica), Bianca Maria Visconti (Duchessa di Milano, umanista), Cecilia Gallerani (intellettuale, amica delle arti e delle lettere), Giuditta Pasta (cantante lirica), Maria Gaetana Agnesi (matematica), Ada Negri (poetessa). 

Continua la lettura con: 🛑 MIND: come stanno procedendo i lavori nell’ex area Expo 2015? La novità: il 50% delle vie dedicato a GRANDI DONNE

BEATRICE BARAZZETTI

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I 10 SOFFITTI più SPETTACOLARI al MONDO

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Credits amedeo_grisi IG - Castello di Samezzano

“Cammina con la schiena dritta, fissa davanti a te”, “non guardarti la punta dei piedi” sono tutti insegnamenti preziosi. Certe meraviglie si possono scoprire solo con il naso all’insù ed è proprio quello che faremo oggi.

I 10 SOFFITTI più SPETTACOLARI al MONDO

#1 Castello di Sammezzano, Reggello (FI) – italia

Credits amedeo_grisi IG – Castello di Samezzano

Il soffitto della Sala dei Pavoni è ipnotico. Voluto così da un visionario Ferdinando Ximenes d’Aragona che – sebbene non avesse mai visto l’oriente – ha immaginato ed ispirato uno scenario da mille e una notte. Intorno al Castello aleggia anche un’aura di magia e mistero, che si aggiungono allo spettacolare soffitto della Sala dei Pavoni, per una visita fuori dagli schemi.

#2 Cattedrale di Ely, Cambridgeshire – Inghilterra

Credits ben_explores_1988 IG – Cattedrale di Ely

Parliamo di una imponente cattedrale, meta ogni anno di centinaia di migliaia di visitatori. Stilisticamente presenta dettagli di vero prestigio, tra cui una torre ottagonale con un faro/lucernario che svetta sul complesso. Ammirata dal basso delle navate verso l’alto del lucernario, la torre appare come una gigantesca stella a otto punte; tutto l’aspetto e l’illusione sono merito del falegname Royal William Hurley, mentre il capolavoro si pregia di essere una delle maggiori opere di ingegneria strutturale di tutto il Medioevo.

#3 Solna, la metropolitana di Stoccolma – Svezia

Solna Centrum Linea Blu

La metro di Stoccolma è nota per essere la galleria d’arte più lunga del mondo, in quanto ogni fermata dei suoi 110 km di estensione, è decorata con opere d’arte e installazioni. Il soffitto di roccia della fermata Solna Centrum, è stato dipinto di rosso dagli artisti Anders Åberg e Karl-Olov Björk, l’opera intende regalare un viaggio ancestrale ai viaggiatori che risalgono in superficie dalle scale mobili. Altre fermate sono decorate con mosaici, dipinti e sculture, per un viaggio tutto da ammirare.

#4 Grand Central Station, NYC – USA

Credits mermaidssoulproductions IG – Grand Central Station

Il soffitto della lobby della Grand Central di New York, è un delicato dipinto a tema zodiacale, realizzato del pittore francese Paul Cesar Helleu nel 1912 ed ispirato ad antiche mappe astrologiche risalenti al Medioevo. L’opera ha uno “sporco” segreto: soffitto e dintorni della hall risalgono all’inizio del ‘900 e da allora tra inquinanti della Grande Mela e fumo di sigaretta, il bel dipinto è stato “soffocato” da una coltre nera di fumo. Un restauro durato due anni lo ha riportato alla vita di tutti i giorni.

#5 Moschea di Shah, Isfahan – Iran

Credits churchmypassion IG – Moschea di Shah

La cupola della Moschea di Shah è interamente decorata da tessere colorate, a mosaico. La tecnica risale alla fine del 1500 e la cupola, opera del maestro Rezza Abbasi, riflette la luce all’interno creando una serie di giochi di luce suggestivi.

#6 Chiesa di S. Ignazio, Roma – Italia

Credits edoardobidini IG – Chiesa di Sant’Ignazio

Architettonicamente parlando, la cupola della chiesa di S. Ignazio è in grado di regalare un virtuosismo prospettico, grazie alla magia creata dall’architetto Andrea Pozzo. Posizionandosi in un punto esatto del pavimento sottostante, opportunamente indicato, è possibile avere la visione completa della cupola con il tamburo sorretto dalle colonne.

#7 Palazzo Topkapi, Istanbul – Turchia

Credits sehri.esha IG – Palazzo Topkapi

Tutto Palazzo Topkapi non ha bisogno di presentazioni: ricco di terrazzi e cortili, harem e labirinti di chiostri, è un vero e proprio museo a cielo aperto. I soffitti del Palazzo Topkapi sono patrimonio dell’Unesco e fanno parte di un complesso giro museale di Istanbul.

#8 Monastero di Jeronimos, Lisbona – Portogallo

Credits hobbitrip IG – Mosteiro dos Jerónimos

Un salto nel capolavoro di arte manuelina portoghese, uno dei più grandi ed importanti del mondo. Il soffitto è un omaggio di Re Manuel I, fatto realizzare per il ritorno di Vasco De Gama dopo aver scoperto e tracciato la rotta per le Indie occidentali

#9 Tempio del cielo, Pechino – Cina

Credits st_emiliano IG – Tempio del cielo

Il Tempio del Cielo è un edificio religioso risalente alla dinastia Ming, ottenuto con una serie di strutture che ne fanno un complesso imponente. Sono tre gli edifici principali: l’altare circolare, che è uno dei soffitti più belli del mondo, insieme al Tempio del Dio dell’Universo e la Sala della Preghiera per i Buoni Raccolti.

#10 Cappella Sistina, Roma – Italia

Credits fabio_insta88 – Cappella Sistina

Capolavoro assoluto di Michelangelo e dell’arte italiana in generale. La volta, lunga circa 40 metri per 13 di larghezza, è affrescata con il ciclo di dipinti realizzati nel 1500 dal Buonarroti, raffiguranti la Genesi, la Creazione e la caduta dell’uomo, per oltre 300 figure rappresentate in questa eccellenza numero uno al mondo.

Fonte: Zingarate

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LAURA LIONTI

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Come Atlantide: DORMIRE in una stanza SOTT’ACQUA

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Credits: @naples.evusa Jules' Undersea Lodge

Dormire in un posto particolare? Tipo in una casa sull’albero, in mezzo ai boschi, in un sottomarino, in una botte di vino? Si può. Ormai basta pensare ai posti più assurdi dove si vorrebbe soggiornare e probabilmente in qualche parte del mondo c’è. Basta pensare che si è arrivati addirittura a poter viaggiare nello spazio e dormire comodamente in una navicella spaziale. E se si è arrivati fin sopra nel cielo e oltre all’atmosfera, si è sicuramente pensato anche ad andare giù nel mare.

Come Atlantide: DORMIRE in una stanza SOTT’ACQUA

Il turismo subacqueo potrebbe essere veramente un’attrazione sempre più accessibile e sempre più ricercata. Dormire o cenare sotto il livello dell’acqua, tra pesci che ti nuotano intorno, è un’esperienza unica. Per ora però è un’esperienza riservata solo all’élite, vediamo quali sono gli hotel sott’acqua più famosi in questa selezione tratta da ligurianautica.com con l’auspicio di poter vivere un giorno la stessa esperienza anche nei mari d’Italia.

# Atlantis The Palm di Dubai

Credits: atlantis.com
Atlantis The Palm

Richiamando Atlantide, già il nome fa intendere che qui si può soggiornare sott’acqua. E se si legge poi dov’è, si capisce anche che non tutti possono permettersi di soggiornare in questo hotel. A Dubai, negli Emirati Arabi, l’Atlantis The Palm offre due camere extralusso sott’acqua: si tratta delle suites Poseidon e Neptune. Si prende un ascensore e si finisce dritti nell’Oceano, in una riserva marina popolata da migliaia di specie diverse.

# Manta Resort sull’isola di Pemba

Credits: @greaterviewtravels IG
The Manta Resort

Un isolotto artificiale fatto solamente di una casetta è questa la camera subacquea del Manta Resort. Si chiama Underwater Room ed è una struttura a tre piani nella quale, a quattro metri sotto il livello del mare, c’è una stanza panoramica in mezzo all’acqua blu. Il Manta Resort si trova sull’isola di Pemba, vicino a Zanzibar.

# Utter Inn Hotel in Svezia

Credits: booking.com
Utter Inn

Da aprile ad ottobre, anche in Svezia si può soggiornare in una camera sott’acqua totalmente diversa da quelle precedenti. Meno lusso e un’atmosfera un po’ più spartana ma che regalano lo stesso un’esperienza unica. L’Utter Inn Hotel sorge vicino alle rive del lago Mälaren, nella cittadina di Västerås, e le temperature rigide gli permettono di rimanere aperto solamente nei mesi più caldi. Se si soggiorna qua non bisogna aspettarsi il blu marino che si vede dagli oblò degli altri hotel sott’acqua, ma piuttosto un’acqua più scura, per capirci quella dei laghi.

# Jules’ Undersea Lodge, in Florida

Credits: @naples.evusa
Jules’ Undersea Lodge

Un vecchio laboratorio trasformato in una delle camere d’albergo più belle del mondo. Stiamo parlando del Jules’ Undersea Lodge, in Florida. Per raggiungerlo bisogna faticare un po’, infatti ci si può andare solo muniti di muta e di un po’ di capacità di immersione. L’esperienza poi, però, è unica.

Continua la lettura con: BUBBLE room: a un’ora da Milano si può DORMIRE sotto le STELLE

BEATRICE BARAZZETTI

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Nuove CITTÀ in SIBERIA: la metà dei russi è pronta ad andarci a vivere

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Credits natali12734 IG - Ėgvekinot 1

La Russia sta vivendo un momento di grande dinamismo. Il Ministro della Difesa ha avuto mandato di costruire un nuovo distretto industriale in Siberia che potrebbe accogliere fino a 70 milioni di persone.

Secondo un sondaggio svolto tra cittadini russi tra i 18 e 65 anni, residenti in città con una popolazione di oltre 100mila persone, poco meno della metà sarebbero pronti al trasferimento in Siberia: due le motivazioni principali.

Nuove CITTÀ in SIBERIA: la metà dei russi è pronta ad andarci a vivere

# Quasi il 50% dei russi si traferirebbe in nuove città in Siberia

Credits popenko.andrey ig – Tobolsk

Secondo un sondaggio condotto dal 22 al 24 settembre tra 1015 russi di età compresa tra 18 e 65 anni in città con una popolazione di oltre 100mila persone, i cui risultati sono citati da RIA Novosti, il 41% degli intervistati ha dichiarato di essere è pronto a trasferirsi nelle nuove città della Siberia, che il ministro della Difesa Sergei Shoigu si sta impegnando a una prossima costruzione.

# Il posto di lavoro garantito e un alto stipendio sono i principali motivi per il trasferimento

Credits natali12734 IG – Ėgvekinot 1

Come riporta il sito Vesti.ru tra i motivi del trasferimento, i russi citano un posto di lavoro garantito e uno stipendio elevato. Il 7% degli intervistati ha espresso la sua “disponibilità incondizionata” a trasferirsi in un nuovo luogo di residenza, il 16% nella stessa Siberia. I russi sono pronti a trasferirsi nelle nuove città siberiane sulla base di garanzie lavorative e salari da due a tre volte superiori a quelli attuali (29%). Quasi il 12% accetta di trasferirsi se riceve un incremento di 1 milione di rubli o più, l’11% è interessato a condizioni di vita confortevoli e infrastrutture urbane sviluppate. In generale, il 40% dei cittadini è positivo sulla proposta di costruire nuove città in Siberia

Tra i motivi per cui i russi non sono pronti a vivere nelle nuove città siberiane ci sono il clima e il freddo per il 44% degli intervistati, la lontananza geografica per il 31% e la riluttanza a cambiare luogo di residenza per il 28%.

Continua la lettura con: Le 10 CITTÀ più SOTTOVALUTATE in Europa

FABIO MARCOMIN

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Trasferirsi in SVIZZERA? 7 consigli per i MILANESI che vorrebbero andare a vivere nella “CITTA’ TICINO”

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Lugano. Credits: @swiss_dolcevita IG

In un momento in cui la situazione in Italia sembra precaria e gravida di preoccupazioni per il futuro, sempre più milanesi (e non solo) stanno pensando di trasferirsi all’estero. In cima alle preferenze, per una questione di distanza e di lingua, c’è il Canton Ticino.

Agli occhi di un milanese il Canton Ticino può essere definito come “La Città Ticino”, in cui come quartieri ci sono paesi e città ben collegati tra loro, soprattutto da quando sono attivi i nuovi servizi TILO, che costituisce una vera e propria metropolitana intercittadina. Ma vediamo quali sono le principali cose da sapere per chi voglia varcare il confine. 

Trasferirsi in SVIZZERA? 7 consigli per i MILANESI che vorrebbero andare a vivere nella “CITTA’ TICINO”

#1  La scelta del dove abitare: Sopraceneri o Sottoceneri?

Credits: @seydisahi.n IG
Lugano

La Città Ticino è storicamente divisa in due grandi aree separate dal Monte Ceneri con il suo passo e galleria autostradale: il Sopraceneri ed il Sottoceneri. Differenze incomprensibili per chi guarda da fuori, ma ben chiare per chi ci vive.

Un Sopraceneri, con la Capitale amministrativa, sede del Governo Bellinzona e con località e territori a chiara vocazione turistica, come Locarno, Ascona le valli Maggia, Verzasca, Leventina, Blenio e il lago Maggiore e per questo apprezzate e frequentate soprattutto dagli Svizzeri vacanzieri e dagli stranieri.

Un Sottoceneri con la capitale economica e finanziaria Lugano, il territorio vinicolo del Mendrisiotto, vaste aree industriali distribuite su tutto il territorio ed il lago di Lugano con borghi turistici come Morcote, Gandria, Brusino e l’area boschiva del Malcantone.

Scegliere dove risiedere non è facile, tanto che un consiglio potrebbe essere quello di scegliere “di pancia” un luogo che sembra ideale e prendere una residenza in affitto anche se intenzionati ad un acquisto, che potrà essere fatto successivamente dopo avere conosciuto le vere e molteplici atmosfere offerte da La Città Ticino.

#2 La casa: in città, sul lago o in montagna?

Credits: ticino.ch IG
Corippo

Ciascuno potrà fare le proprie considerazioni in funzione del proprio stile di vita o tipo di lavoro, ma certamente occorre considerare che tutta la Città Ticino è ben collegata, se si viaggia in auto, ma soprattutto anche con i mezzi pubblici: bus nelle aree urbane e Autopostali sui territori più discosti. La Città Ticino la si può infatti vivere in piena atmosfera urbana, di campagna, come pure in montagna. In pochi chilometri di distanza e in pochi minuti di tempo si può passare da bordo lago ad alta montagna. Piaceri diversi che si conoscono ed apprezzano vivendoli nel tempo.

# 3 Il trasloco: registrare tutto con un solo atto

Credits: laprovinciadicomo.it
Dogana Brogeda

Bisogna considerare che la frontiera Italia-Svizzera è una dogana importante in quanto la Svizzera non fa parte della UE e quindi il passaggio di persone e soprattutto di merci non è sempre semplice. Il giorno del trasloco segna pertanto il vero ingresso in Svizzera anche ai fini del permesso di soggiorno, che decorre da quel giorno. E’ importante che venga portato nella Città Ticino tutto quanto si vuole, auto comprese, che entreranno nella lista dei prodotti trasferiti con una sola pratica e che successivamente riceveranno una targa Svizzera ed un collaudo. Successivi trasferimenti di cose o quanto altro sono da evitare. Successivamente potrà essere complicato anche fare la spesa in Italia. La Città Ticino ha comunque da offrire di tutto e di più ed anche a buon prezzo sapendo scegliere dove comprare.

#4 Sentirsi a Milano stando all’estero

Si noterà un po’ a sorpresa che la Città Ticino sembra quasi Milàn, perché è facile sentire le persone che parlano diffusamente ancora in dialetto, diverso da zona a zona ma tutti simili al milanès:  si parla l’italiano, certe volte anche un po’ strano e divertente a causa di tutte le influenze delle altre lingue nazionali Francese e Tedesco (Esiste addirittura un dizionario!). Un italiano fuso con una mentalità un po’ tedesca, per cui l’effetto è particolare. L’ordine, la pulizia, la puntualità, la socialità inizieranno ad essere apprezzate subito e, per molti, a fare la differenza.

#5 L’auto: differenze nella guida e nelle regole da rispettare

Iniziamo a guidare come si guida in Svizzera. Qui di seguito un piccolo ripasso del codice stradale svizzero cui adeguarsi.

Il territorio è sempre cosparso di radar che cambiano di posto ogni settimana: se guidi oltre il limite di velocità ti regalano una foto con bollettino da pagare. Bisogna fare attenzione a guidare sempre mantenendo la distanza dalla macchina che ti precede per consentire un eventuale inserimento da destra, se non lo esegui e vieni avvistato da un’auto della Polizia, sentirai una sirena e ti consegneranno un bollettino.

Le doppie strisce sono come dei muri di cemento: NON si attraversano in auto, anche se la strada è deserta, ma si arriva al prossimo incrocio o rotonda e si torna indietro.
Le rotonde meriterebbero un discorso a parte, perché ce ne sono tante, grandi e piccole e sempre con un bel giardino verde al centro, ma l’importante è segnalare sempre con le frecce le proprie intenzioni di uscita.

A proposito, quando ti chiameranno per il collaudo dell’auto nella lettera ti scrivono tutto, ma il consiglio è quello di portare l’auto in un garage, che la prepari: il motore e il pianale sotto devono essere lavati!

#6 La ristorazione: il grotto svizzero

Credits: lebendige-traditionen.ch
Grotto svizzero

La Città Ticino offre tanta Ristorazione di qualità, che non ti fa sentire la mancanza dell’offerta di Milano. C’è un tipo di ristorazione tipica, che però vale la pena conoscere da subito per entrare nello spirito vero di questo luogo. Il Grotto è il vero simbolo de La Città Ticino e se ne trovano tantissimi distribuiti su tutto il territorio. Sono il più potente elemento attrattore per i turisti ed il principale motivo per cui ritornano. Vale la pena visitarli in zone diverse per potere gustare i prodotti tipici dei vari territori.

# 7 I prodotti tipici

Credits: @chef__pier
Risotto alla milanese

Per entrare in sintonia con il nuovo territorio si suggerisce di conoscere e gustare i prodotti del territorio. In particolare la salumeria, i vini ed i formaggi. Si possono visitare numerosissime cantine e aziende vinicole che ben volentieri vi accompagneranno nei vigneti e vi faranno degustare i loro vini. Poi potrete salire sugli alpeggi (ne vale la pena) a conoscere e gustare i formaggi di montagna. Per fare ciò in un colpo solo si può partecipare a una delle tante feste, sagre paesane o manifestazioni, dove seduti intorno ai tavoli e seduti sulle panche si potranno mangiare piatti che sono comunque familiari a Milano: polenta con formaggi o col latte, risotto e ossibuchi, salamelle, minestrone, e la immancabile torta di pane.

 

Continua la lettura con: I percorsi più belli del PARCO DEL TICINO: trekking, bici, cavallo e canoa

GIUSEPPE MARZAGALLI

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Le 7 SPIAGGE nel mondo con il MARE più BLU

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Credits aka_hoseaa IG - Aitutaki

Un tuffo dove l’acqua è più blu. Ecco sette destinazioni nel mondo con un mare dai colori spettacolari.

Le 7 SPIAGGE nel mondo con il MARE più BLU

#1 Zamami, un’isola immersa in un mare chiaro e brillante (Giappone)

Credits earthship_kerama IG – Zamami

Zamami è una splendida isola nella Prefettura di Okinawa, in Giappone. Mare pulitissimo, acqua chiara e brillante. Furuzamami è una delle spiagge più frequentate, dove è possibile fare immersione ammirando barriere coralline e pesci.

 

#2 Havelock Island, un paradiso tropicale (India)

Credits mkot_mykindoftrip IG – Havelock Island

Spiagge bianche come la neve, acque color acquamarina e snorkeling sono solo alcune delle bellezze che si possono fare e ammirare nel paradiso delle Havelock Island in India. Ottimo rifugio per un idillio tropicale, questa isola non è facile da raggiungere ma vale assolutamente viaggio.

 

#3 Aitutaki, la “Perla dei Mari del Sud” nelle Isole Cook (Polinesia neozelandese)

Credits aka_hoseaa IG – Aitutaki

Aitutaki, chiamata anche “Perla dei Mari del Sud”, è la più bella tra le 15 piccole Isole Cook nella Polinesia neozelandese, nell’oceano Pacifico meridionale. Una meraviglia famosa per i motu lussureggianti e le spiagge coralline, raggiungibile piccolo aeroporto costruito dagli americani durante l’ultima guerra mondiale.

 

#4 Palawan, “l’isola più bella del mondo” (Filippine)

Credits lovetravellingbulgaria IG – Palawan

Palawan nelle Filippine è un vero proprio paradiso in Terra. Ha ottenuto più volte il riconoscimento di “isola più bella del mondo” per le spiagge incantate, uno dei fiumi sotterranei più lunghi e belli del pianeta e una natura intatta fatta anche di colline e foreste.

 

#5 Sabah, un lunga serie di isole e barriere coralline (Malesia)

Credits miengwade IG – Semporna

Sabah è uno dei 13 stati membri della Malesia, caratterizzato da una lunga serie di isole e barriere coralline. Pulau Banggi è l’isola più grande della Malesia molto conosciuta da chi fa immersione.

 

#6 Wineglass Bay, una mezzaluna perfetta in Tasmania (Australia)

Credits autofit.parts IG – Wineglass bay

Sulla penisola di Freycinet in Tasmania troviamo Wineglass Bay, una spiaggia caratterizzata da acqua blu e cristalline. Dalla forma di una mezzaluna perfetta, contornata da cime granitiche dalle tinte rosa e grigie, questa baia australiana regala sabbia bianca abbagliante lambita da un mare color zaffiro

 

#7 Puerto Ayora, nel centro delle Galápagos (Ecuador)

Credits tscustomtravel IG – Puerto Ayora

Nel centro delle Galápagos, si trova la città di Puerto Ayora, sede della Charles Darwin Foundation e del Parco Nazionale delle Galápagos. Qui il mare assume ogni gradazione del colore blu.

 

Fonte: SiViaggia

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FABIO MARCOMIN

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Il BAR più SEGRETO di MILANO

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Credits: flawless.life

Nell’America degli anni ’30 il proibizionismo vietò gli eccessi e mise al bando la fabbricazione, la vendita e l’importazione di alcol. Quindi, in quegli anni, gli americani erano tutti sempre sobri? Certo che no: cercarono fin da subito dei modi alternativi per riunirsi e brindare.

Così, si incontravano dietro le saracinesche di latterie e barbieri, di posti sconosciuti ai più, dove era necessario parlare a bassa, bassissima voce… Benvenuti negli speakeasy.

E ora, da New York a Berlino, fino a Londra e Parigi, questi secret bar sono diventati una vera tendenza glam. Come potevano non approdare anche a Milano?

Il BAR più SEGRETO di MILANO

# Il 1930 è lo speakeasy di Milano ispirato al proibizionismo americano

Credits: flawless.life

A Milano c’è un bar. “Che novità” direte voi. Beh, non è un bar qualsiasi: non si sa dove sia esattamente e neanche Google lo segnala sulle sue mappe… Insomma, non è un’iniziativa commerciale, si tratta davvero del bar più esclusivo di tutta Milano. Nonché, uno dei meglio custoditi della città.

In molti lo avranno già sentito nominare, ma in tanti non lo conoscono. Stiamo parlando del 1930, lo speakeasy della famiglia del Mag Cafè.

# Per entrare bisogna essere invitati ed esibire una tessera con scritte “segrete”

Credits: flawless.life

Si ipotizza che il 1930 sia nei pressi di Piazza Cinque Giornate, ma in un viale anonimo, senza indicazioni o insegne e nascosto dietro un piccolo bar orientale. È veramente molto difficile inquadrarlo.

Ma allora come si può accedere? Beh, basta andare al Mag Cafè sui Navigli in Ripa di Porta Ticinese 43 e chiedere di essere invitati.

Ma non è così semplice: sono i proprietari a decidere chi può o non può entrare. Quindi, bisogna entrare nelle loro grazie oppure essere accompagnati da uno dei loro barman o dei loro amici. Ma, in ogni caso, per entrare bisogna esibire una tessera, un vero biglietto d’invito bianco adornato solo dal piccolo rilievo del 1930 e dal proprio nome.

E che non venga in mente di falsificarlo: su questo bigliettino ci sono delle frasi “segrete” scritte con inchiostro UV che solo l’usciere potrà riconoscere.

# Un bar che riporta a tempi lontani, tra divanetti vintage e un rifugio della Prima guerra mondiale

Credits: flawless.life

Ma torniamo a noi. Una volta esibito il tesserino, verrà aperta una porta verso un’altra dimensione.

Infatti, si viene catapultati in tempi lontani. Si può ammirare uno splendido bancone anni ’30, accomodarsi sulle sedie disposte in un salotto in stile vintage oppure esplorare il seminterrato. Qui si nasconde un autentico rifugio della Prima guerra mondiale, dove l’aria è carica dell’odore di rum invecchiato.

Ma gli avvertimenti prima di entrare sono semplici e chiari: bisogna impostare il cellulare in silenzioso e non scattare fotografie, neanche taggare il luogo sui social network. Ed è semplice capire il perché: l’intento è proprio quello di non “far perdere l’incanto di un luogo senza tempo”.

# Il suo menù in realtà nasconde un romanzo: ogni puntata corrisponde ad una stagione diversa

Credits: flawless.life

Le unicità di questo speakeasy non sono di certo finite qui. Anche il suo menù è molto particolare: cambia in ogni stagione e comprende 13 cocktails molto particolari, la lista per la cucina e… un romanzo.

Sembrerà strano ma è proprio così: il menù del 1930 contiene una storia, un vero feuilleton urbano a puntate. E ogni nuovo episodio corrisponde a una nuova stagione. Alcuni addirittura lo comprano per arricchire la propria collezione. Però, bisogna approfittarne: sono già arrivati al decimo episodio.

E voi, avete la stoffa per essere ammessi al 1930? Avrete una sola condizione: mantenere il patto di segretezza del locale.

Continua la lettura con: Locali più strani di Milano

ALESSIA LONATI

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La SAVANA d’ITALIA a 2 ore da Milano

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Credits robycurti IG - Safari Torino

Avete mai sognato di andare nella savana o fare un safari per ammirare gli animali più incredibili? Rimanendo in Italia, poco lontano da Milano, è possibile provare questa esperienza. Ecco dove e cosa si può fare.

La SAVANA d’ITALIA a 2 ore da Milano

# Bioparco Zoom di Cumiana, un percorso nella natura tra Africa e Asia

Il Bioparco Zoom Torino di Cumiana è un’immensa area verde, interamente pedonale, dove si può viaggiare tra Asia e Africa, alla scoperta di molti posti incantevoli: il Madagascar dei lemuri e delle tartarughe giganti, la Giungla Asiatica dei gibboni e delle tigri, la Fattoria del Baobab con gli asini somali, i dromedari e i buoi dei watussi, l’Anfiteatro di Petra con i suoi maestosi rapaci.

Credits zoomtorino IG – Hyppounderwater

Ancora il Serengeti con giraffe, zebre, struzzi e tante altre specie. Imperdibile è l’Hippo Underwater, il primo speciale acquario all’aperto in Italia, dove è possibile vedere gli ippopotami nuotare sott’acqua tra 2.000 pesci tropicali coloratissimi.     

# Lake Easy Resort: dormire e svegliarsi tra giraffe e rinoceronti

Credits angelica butera IG – Resort Bioparco

All’interno del Bioparco ha inaugurato nell’estate di quest’anno il Lake Easy Resort, il primo glamping italiano realizzato all’interno di un giardino zoologico e composto da 20 lodge affacciate su un bacino d’acqua artificiale che si ispira al Lake Easy in Tanzania, alla sua biodiversità e ai popoli che lo abitano. Il resort richiama le soluzioni abitative presenti nel Continente Nero durante un safari ed è strutturato come un vero e proprio campo tendato africano.

Credits robycurti IG – Safari Torino

Gli ospiti che scelgono di dormire nel resort potranno usufruire in modo esclusivo della Savana Terrace per godere di un’esperienza unica a colazione o nel pomeriggio a sorseggiare un thè o prendere un aperitivo osservando gli animali della Savana passare davanti ai propri occhi.

Credits hannablue1999 IG – Bolder Beach

Sono presenti anche altri habitat che riproducono ambientazioni africane, la Bolder Beach, riproduzione di CapeTown in Sudafrica, dove rilassarsi sulla spiaggia bianca con ombrelloni e sdraio in stile africano o nuotare accanto a pinguini africani separati solo da una vetrata e MalawiBeach, una spiaggia di sabbia rosa con piscina che riproduce il lago Malawi. 

Dormire ascoltando il silenzio interrotto solo dai suoni prodotti dagli animali e assistere al loro risveglio con il primo sole della mattina nei loro habitat naturali: pronti per questa incredibile esperienza?

 

Fonte: Parchi Online

Continua la lettura con: Nel centro di Milano compare un’OASI URBANA

FABIO MARCOMIN

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La prossima ondata non è quella che ti aspetti

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Credits: zerohedge.com

Mentre Greta intrattiene i politici nostrani strane cose avvengono nel resto del mondo.

A Londra il prezzo del gas ha raggiunto i 27 dollari per BTU (British Termal Unit) quando un anno fa la stessa unità di energia costava attorno ai 4 dollari per BTU. Stanno impiegando l’esercito per rifornire i distributori che almeno nella metà dei casi sono rimasti senza benzina o con un solo carburante disponibile. Una decina di provider energetici sono falliti soltanto negli ultimi quindici giorni.

In Cina sempre in questi giorni il prezzo di gas liquefatto (LNG) ha raggiunto i 29 dollari per BTU. Questo ha portato a qualcosa di mai visto in Cina negli trent’anni: è iniziato il razionamento in alcuni dei più importanti distretti industriali che sono chiamati “La Fabbrica del Mondo”, causando un crollo della produzione senza precedenti. Si tratta dei distretti che producono in larga parte per i mercati sviluppati le cui economie sono basate in gran parte sui consumi.

Un’altra strana cosa sta succedendo in Russia. Il Capo di Stato Maggiore è stato incaricato da Putin di costruire in Siberia distretti produttivi che possano ospitare fino a metà della popolazione russa. Notizia per alcuni versi surreale che fa vedere importanti cambiamenti che a breve potranno impattare il modello di vita al quale siamo abituati.

Si tratta di dinamiche globali che stanno accelerando e già stanno arrivando in Italia. L’enorme aumento delle bollette energetiche è un primo segnale, considerando in particolare che sta avvenendo quando ancora non è iniziata la stagione fredda, quella che comporta i maggiori consumi.

Questo non lascia prevedere nulla di rassicurante per il prossimo futuro. Perché questi aumenti porteranno ad aumentare fortemente la quota del budget familiare da destinare all’acquisto di beni di prima necessità sottraendoli direttamente a tutto il resto dei consumi, lasciando intravedere dietro alle promesse di ripresa economica che i nostri politici raccontano a gran voce l’orrido ghigno della recessione globale.

Continua la lettura con: E se il Climate Change fosse un grande inganno?

MILANO CITTA’ STATO

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Acqua alle corde!

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Nel Cinquecento venne innalzato l’obelisco egizio di 25 metri in piazza San Pietro.

Per alzare le trecentocinquanta tonnellate furono necessari ottocento uomini e centoquaranta cavalli. C’era una gran folla assiepata a guardare lo spettacolo e per rendere comprensibili gli ordini durante la manovra Papa Sisto V ordinò la pena di morte per chiunque avesse fiatato. A questo scopo venne montato un patibolo con una forca nella piazza e un boia pronto all’azione.

A operazione quasi terminata un marinaio di Sanremo vide che alcune corde si erano surriscaldate e stavano iniziando a prendere fuoco: si mise a gridare “Dare l’aiga a le Corde”, bagnate le corde!, bagnate le corde!, e in questo modo salvò l’obelisco.

Le guardie lo arrestarono ma venne graziato e ricompensato con una pensione e alcuni privilegi, perché il suo intervento era stato provvidenziale anche se aveva trasgredito in maniera evidente la regola stabilita dall’autorità.

Questo episodio ci fa porre una questione fondamentale all’interno della società: se un cittadino si rende conto che una regola imposta dallo Stato è sbagliata e crea più danni dei benefici che vuole produrre, è giusto comunque ubbidire allo Stato oppure no?

Continua la lettura con: Memento Audere Semper

MILANO CITTA’ STATO

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🛑 I 13 CANDIDATI SINDACO: Foto e Programma

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Domenica 3 e lunedì 4 ottobre i milanesi sono chiamati al voto per scegliere il sindaco che guiderà la città per i prossimi cinque anni. Scopriamo tutti i 13 candidati e i loro programmi, in rigoroso ordine alfabetico. 

🛑 I 13 CANDIDATI SINDACO: Foto e Programma

# Natale Azzaretto del Partito Comunista dei lavoratori

Credits lab.gedigital.t – Natale Azzaretto

Natale Azzaretto si candida come sindaco di Milano con il Partito Comunista dei lavoratori. L’obiettivo del suo programma è di mettere “al centro gli interessi dei lavoratori, i veri produttori di ricchezza.”

Il programma

# Bryant Biavaschi della lista Milano Inizia Qui

Bryant Biavaschi FB

Bryant Biavaschi, candidato sindaco con la lista Milano Inizia Qui, mette al centro del suo programma, per rilanciare la città, investimenti, tutele, transizione ecologica e riaperture.

Il programma

# Luca Bernardo, candidato per la coalizione di centrodestra

Credits primadituttomilano – Luca Bernardo

Luca Bernardo, primario di pediatria del Fatebenefratelli è il candidato per la coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il programma è incentrato su sei azioni per rendere Milano “Sicura”, “Solidale”, “Innovativa”, “Veloce”, “Sostenibile” e “Irresistibile”.  

Il programma

# Teodosio De Bonis, candidato sindaco della lista 3V

Credits telenova14 IG – Teodosio De Bonis

Il progetto politico del candidato sindaco Teodosio de Bonis e la lista 3V (verità e libertà) prevede “la verità prima di tutto e mette al centro di ogni azione politica il rispetto per la vita, il benessere e la salute dell’essere umano.”

Il programma

# Mauro Festa, candidato sindaco per il Partito Gay LGBT+

Credits maurofestapartitogay IG – Mauro Festa

Il programma del Partito Gay LGBT+ e del suo candidato sindaco Mauro Festa è stato basato e strutturato sull’Agenda 2030 dell’ONU riguardo la sostenibilità della vita, in particolare su tre dei diciassette obiettivi per lo sviluppo sostenibile: Parità di genere, l’abbattimento del gender gap, ridurre le disuguaglianze, città e comunità sostenibili.

Il Programma

# Giorgi Goggi, candidato sindaco dei Socialisti di Milano e Milano Liberale

Credits giambimarina IG – Giorgio Goggi

L’ex assessore ai Trasporti di Milano Giorgio Goggi è il candidato per i Socialisti di Milano e Milano Liberale. La sua proposta elettorale si incentra attorno all’idea di una Milano di tutti e per tutti.

Il programma

# Gabriele Mariani, candidato di Milano in Comune

Gabriele Mariani è il candidato della lista Milano in Comune con il supporto di Civica Ambientalista. Con il suo programma punta a realizzare “una città con mezzi pubblici gratis che combatta l’inquinamento dicendo “stop” al consumo di suolo e agli investimenti immobiliari dei privati.”

Il programma

# Marco Muggiani, candidato sindaco sostenuto dal Partito Comunista Italiano

Credits milanotoday.it – Marco Muggiani

Marco Muggiani è il candidato alla carica di sindaco di Milano sostenuto dal Partito Comunista Italiano. La parola chiave, al centro del programma elettorale è “Pubblico”.

Il programma

# Gianluigi Paragone, candidato con la coazione Paragone Sindaco

Paragone

Gianluigi Paragone con la sua candidatura a sindaco, con la coalizione Paragone Sindaco, intende “restituire Milano ai cittadini, contro il monopolio delle grandi banche d’affari e delle multinazionali” con un programma articolato in 15 punti.

Il programma

# Alessandro Pascale, candidato del Partito Comunista

Credits ecomilanoeprovincia – Alessandro Pascale

Il candidato del Partito Comunista, Alessandro Pascale, si presente alle prossime elezioni comunali con un programma incentrato su tre punti: far crescere il radicamento del partito nel territorio metropolitano di Milano, promuovere la più larga unità d’azione tra le forze comuniste e unire i due aspetti di utopia e concretezza, di ottica rivoluzionaria e di percorso tracciato per riformare democraticamente e pacificamente la società.

Il programma

# Layla Pavone, candidata del Movimento 5 Stelle

Credits municipio6m5smilano IG – Layla Pavone

La manager esperta di marketing digitale Layla Pavone è la candidata del Movimento 5 Stelle. Il programma è stato sviluppato “tenendo conto delle missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Leggi il programma

# Giuseppe Sala, sindaco uscente candidato del Partito Democratico

Credits: www.open.online

Il sindaco uscente Beppe Sala, candidato del Partito democratico per un totale di 8 liste a supporto, si ripresenta a guidare la città con un programma che punta a realizzare una “Milano a 15 minuti”.

Il programma

#Bianca Tedone, candidata di Potere al Popolo

Credits radiolombardia – Bianca Tedone

Bianca Tedone è la candidata a sindaco di Milano di Potere al popolo e si propone con un programma che si riassume nello slogan “Milano città pubblica”.

Il Programma

Continua la lettura con: Che cosa dovrebbe fare il prossimo sindaco di Milano

FABIO MARCOMIN

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7 cose che potresti dire a un CITTADINO EUROPEO per farlo venire a VIVERE a Milano

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Alzi la mano chi non ha mai pensato di trovare un claim, uno slogan o un segno distintivo per attrarre stranieri a Milano. Tralasciando i capisaldi come la nightlife e i numerosi eventi multiculturali che si tengono qui, a Milano ci sono molte realtà ben consolidate che spesso diamo per scontate, ma che andrebbero ricordate a chi volesse attraversare le Alpi per sbarcare da noi.
Vediamone qualcuna assieme.

7 cose che potresti dire a un CITTADINO EUROPEO per farlo venire a VIVERE a Milano

#1 Milano sa uscire dai luoghi comuni

credits: lanuovabq.it

O meglio, l’epicentro del tentativo di risoluzione di un problema mondiale. Alias, il rincoglionimento (non è un distrazione, redazione, ma quando ci vuole ci vuole) della società moderna e degli individui che ne subiscono le conseguenze, con orde di damerini asserviti, persone che non accettano il contradditorio e teste chinate di fronte a paure inesistenti. Milano ha dimostrato negli anni di saper uscire dal conformismo, dai luoghi comuni, dal non rispetto delle regole e dalla paura. Cioè tutto ciò di cui gli stranieri hanno sempre accusato l’Italia e gli italiani. E questo è valido qualunque fosse il settore che la nostra città ha coltivato.

#2 Un melting pot di culture

La tolleranza e l’apertura dei milanesi in senso lato è proverbiale e consolidata ormai da decenni, la comunità di abitanti che qui risiede, se di comunità si può parlare, è composta da persone che mediamente viaggiano, amano la cultura, rifiutano una vita standardizzata e anti-identitaria. Gli stranieri qui sono e resterebbero ospiti supergraditi di un melting pot in costante e rapida evoluzione

#3 La protagonista indiscussa di moda e design

week milanesi
Credits: cameramoda.it

Scoprire le novità di questi due settori in Italia e nel mondo ha sempre presupposto il passaggio da Milano che da sempre si è contraddistinta per essere grandissima protagonista nei due campi (come in molti altri). A qualunque latitudine queste peculiarità di Milano sono più che gradite, e chi dall’estero non ha ancora avuto modo di passare a vederle e toccarle con mano è e resterà il benvenuto.

#4 A misura d’uomo…

Nuovo campus in Bovisa

…ma tradizionale e innovativa. Come detto poco sopra, sono molti i campi in cui la città ai piedi del Duomo si cimenta con discreto successo. L’eclettismo è una delle qualità che gli stranieri, soprattutto del Nord Europa posseggono e amano di più. E Milano come sempre è pronta a offrire loro tutti i servizi di cui avessero bisogno.

#5 La città più internazionale d’Italia

Già, perché per stranieri intendiamo non solo il civilissimo Nord Europa ma tutto il mondo. Pensiamo solo come detto all’importanza globale del Salone del Mobile di Milano, che richiama persone da centinaia di paesi. L’internazionalizzazione di Milano è un processo iniziato molti lustri or sono e, garantiamo, per ora non ha alcuna intenzione di fermarsi ad un pit stop.

#6 Al centro di un territorio unico al mondo 

Credits: @mi_tomorrow
IG

Di solito non riciclo citazioni scritte in altri pezzi ma a volte è necessario (soprattutto quando la citazione è la mia!) Potete girare il mondo, ma difficilmente troverete una metropoli come Milano dove c’è tutto, ma proprio tutto, tranne il mare. Non solo: se si considera il raggio di un paio di ore di viaggio nei suoi dintorni Milano ha pure il mare. E dei luoghi che nessun altra città al di là delle Alpi può vantare. 

#7 La storia siamo noi

Lungi da me voler paragonare l’antica Medionalum ai fasti storici di città come Roma o i vasti e gloriosi territori della Magna Grecia: tutta l’Italia è e resterà un concentrato di arte, cultura e storia che pochi paesi vantano. Se non fosse che buona parte degli accadimenti più importanti della storia recente e contemporanea hanno avuto teatro qui. Pensiamo solo all’incoronazione di Napoleone in Duomo nel 1805, ai numerosi eventi del Risorgimento Italiano o alla caduta finale del fascismo simboleggiata da Mussolini e da Piazzale Loreto.

Non solo. Milano è anche l’unica grande città ad aver avuto dominazioni di tutte le culture principali dell’Europa continentale. Per storia e cultura rappresenta una autentica capitale europea. 

Continua a leggere con: 7 COSE per convincere un PROVINCIALE a venire a MILANO

CARLO CHIODO

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L’incredibile SPIAGGIA dei CRISTALLI a 2 ore da Milano

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Credits jacob_bloodstep_red IG - Spiaggia dei cristalli

Una distesa di gesso e cristalli, ricchi di fossili e calcari risalente a milioni di anni fa. Una spiaggia ma che non si trova sul mare. Come si è formata e dove si trova.

L’incredibile SPIAGGIA dei CRISTALLI a 2 ore da Milano

# Una spiaggia diventata sito paleontologico sulle rive del fiume Tanaro

Credits jacob_bloodstep_red IG – Spiaggia dei cristalli

In riva al Tanaro, si cammina letteralmente su rocce che sembrano uscite da un film fantasy: la Spiaggia dei Cristalli, una spiaggia diventata sito paleontologico. Si trovano due grandi banchi di gesso selenitico, costituiti da cristalli geminati a forma di “V”, strati di argilla, calcari e cristalli bruniti millenari e dalle forme più diverse.

Credits Museo Torino – Mar Mediterraneo Piemonte

Una testimonianza dell’antico mar Mediterraneo presente nelle attuali Langhe fino a 5-7 milioni di anni fa, prima dell’evaporazione dell’acqua marina a seguito dei bruschi cambiamenti climatici e della chiusura dello Stretto di Gibilterra. Questa spettacolare spiaggia fluviale piemontese è la conseguenza della cristallizzazione del sale depositato dopo l’evaporazione del mare.

# Come arrivare alla Spiaggia dei Cristalli

Credits jacob_bloodstep_red IG – Spiaggia dei cristalli 1

La Spiaggia dei Cristalli si trova sulla riva destra del Tanaro, in provincia di Cuneo. Per raggiungerla bisogna arrivare in Localita’ Gurej, a Verduno, dove si può parcheggiare l’automobile nel parcheggio di un ristorante chiuso da tempo.

Credits festup IG – Cristalli, Spiaggia dei cristalli

Da qui inizia un percorso di circa due chilometri, facile sia a piedi che in mountain bike, prima su una strada asfaltata poi su un sentiero sterrato costeggiato da noccioleti e boschi dopo una svolta a sinistra. L’indicazione della spiaggia è segnalata da un cartello. 

 

Fonte: SiViaggia

Continua la lettura con: Le TRE migliori SPIAGGE d’ITALIA: la classifica di fine estate

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: “Abbiamo bisogno di donne nelle leadership: la riforma della parità di genere non più rinviabile”

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🛑 San Siro diventerà CATTEDRALE? Milano avrà “il miglior stadio d’Europa”

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Instagram: wearepopulous

Sembra ormai tutto deciso: verrà realizzato un nuovo stadio. 

San Siro diventerà CATTEDRALE? Milano avrà “il miglior stadio d’Europa”

# I progetti presentati: Cattedrale vs Anelli

Cattedrale e Anelli sono i nomi dei due progetti presentati, per la riqualificazione urbana dell’area di San Siro o, per meglio dire, dello stadio Meazza e dintorni.
Voci, rendering e preferenze di un progetto rispetto all’altro, si sono inseguite fino ad oggi, che siamo al collo di bottiglia della scelta. Il vincitore pare essere il progetto denominato Cattedrale.
Manca l’ufficialità delle firme e delle concessioni, ma il più sembra fatto.

# Popoulos e One Works progetteranno stadio e area commerciale

Credits: skysport.it – Nuovi progetti San Siro

Sarà infatti Popoulous lo studio che si occuperà di progettare il nuovo stadio – con la salvaguardia del vecchio Meazza – affiancato da One Works che si occuperà di progettare la parte commerciale (responsabile, ad esempio, della Piazza Tre Torri a City Life). Infine, MCA Architects per la progettazione degli uffici, immancabilmente green.

# Il “miglior stadio d’Europa”

Instagram: wearepopulous

La Cattedrale viene annunciata come “il miglior stadio d’Europa“. Ricalcando il vecchio concetto di San Siro, le tribune saranno vicine al campo da gioco. Gli spalti vicino non migliorano soltanto la visibilità del match in campo, ma rendono ancora più suggestivo l’ambiente per i tifosi, casalinghi o avversari.
L’area intorno a San Siro, oggi una gigantesca chiazza di asfalto, verrà completamente riqualificata, per trasformarsi in parco e spazi attrezzati, una casa per tifosi e famiglie milanesi.

# Il nuovo quartiere

 

Per i tifosi e i nostalgici all’ascolto, diciamo subito che il progetto Popoulous prevede di salvaguardare il vecchio San Siro, l’intera riqualificazione si basa su quello. Non ci saranno barriere architettoniche all’ingresso stadio e tutto il nuovo impianto avrà caratteristiche in linea con gli standard internazionali.
Tutto il distretto, che oggi ruota intorno alla destinazione sportiva, verrà riqualificato per renderlo vivibile tutti i giorni: ci sarà un parco da oltre 100k mq, aree commerciali e spazio per i cittadini.

# Continueremo a chiamarlo San Siro?

Credits: Stefano Corrado – Municipio 7, Stadio San Siro

L’odierno San Siro è la seconda meta milanese più visitata dai turisti, dopo il Duomo. La Scala del Calcio è capace di attrarre visite da tutto il mondo, anche nelle giornate dove lo sport è assente.
Quindi l’augurio per la nuova versione del distretto è che segua la naturale vocazione dell’area, ovvero che continui ad attirare i selfie di tifosi da tutto il mondo.
Per fare questo serve solo una cosa: che Milan e Inter continuino a giocare un calcio spettacolare, bello, sorprendente. Insieme al bel gioco arriveranno anche i risultati sportivi, per tenere viva la leggenda del calcio milanese.

Continueremo a chiamarlo San Siro? Sarà divertente scoprirlo strada facendo.

Continua la lettura con: San Siro avrà delle terme fiabesche

LAURA LIONTI

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