Home Blog Pagina 212

I 10 migliori PUB e LOCALI LGBTQ+ a Milano, la capitale ARCOBALENO

0

Sfumato il tentativo di trasformare il quartiere attorno a via Sammartini, la prima gay street italiana, nel quartiere gay milanese, a prendere il testimone di punto di riferimento della cultura della comunità LGBTQ+ della città è stata Porta Venezia. Qui si possono trovare la maggior parte dei locali più gettonati della città, ai quali se aggiungono alcuni in altre zone di Milano.

Leggi anche: Via Sammartini è stata la prima Gay Street d’Italia

I 10 migliori PUB e LOCALI LGBTQ+ a Milano, la capitale ARCOBALENO

#1 Leccomilano – Un buco di Bar

10 MIGLIORI pubs e locali LGBT a Milano
Credits leccomilano IG – LeccoMilano

“Leccomilano – Un buco di Bar”, con un nome che è tutto un programma, ha aperto nel 2014 al civico 5 di Via Lecco. In pochi anni si è affermato nel panorama cittadino come il locale gay sorseggiare i cocktail più buoni. Si tratta di hipsteria a tutto tondo, dove trovare colazioni gustose, aperitivi appetitosi con scelte vegetariane e vegane e cocktail fantasiosi, su tutti il Femellas e il Prince Albertine.

Indirizzo: via Lecco, 5 

#2 Mema Cafè

Mema Cafè
Credits memamilano IG – Mema Cafè

Il Mema Café è uno dei più recenti a Milano, di proprietà di Paolo Sassi già gestore del Leccomilano, ma ha già conquistato un posto in prima fila tra i bar gay in Porta Venezia. Posizionato in Largo Bellintani, una piazza rinnovata diventata il prolungamento di via Lecco, e da poco è anche champagneria. La frequentazione è più slow rispetto agli altri locali: sciure, daddy, persone che guidano le tendenze e lobby gay. 

Indirizzo: largo Fra Paolo Bellintani, 2

#3 Mono

Mono Milano
Credits monobarmilano IG – Mono Milano

Uno dei locali più gettonati per un pre e post-aperitivo è il Mono bar, all’angolo con via Panfilo Castaldi. In questo spazio gay friendly si viene catapultati in un’atmosfera tipicamente anni ’70, con un ricco calendario di appuntamenti che vanno dal DJ set alle mostre. 

Indirizzo: Via Panfilo Castaldi, Via Lecco, 6

#4 Red Café

10 MIGLIORI pubs e locali LGBT a Milano
Credits redcafemilano IG – Red Cafè

Altra istituzione nel quartiere è il locale di Zainesh, detta La Za, Red Cafè. A fianco di Leccomilano, questo piccolo locale LBGT offre ai suoi clienti ogni venerdì sera un aperitivo multietnico. La clientela è vero melting pot di culture, si ritrovano e trascorrono momenti di relax e divertimento italiani, eritrei ed etiopi.

Indirizzo: via Lecco, 5

#5 Lola Bar

Lola bar Milano
Credits lola.bar.milano IG – Lola bar Milano

Una delle più piacevoli novità tra i bar LGBTQ+ di Milano è Lola Bar. Si trova in via Tadino, proprio alle spalla di Via Lecco. Per chi cerca cocktail dal gusto e dal nome originale questo è il locale ideale. Ce ne sono davvero per tutti i gusti, con nomi davvero fantasiosi e bizzarri tra cui: “T* gender” con Tequila, blue curaçao, lime e essenza di lavanda, “Love at first sight” a base di vodka e liquore al dry orange e “Amami uovo” a base di porto bianco e zabaione.

Indirizzo: via Tadino, 6

#6 Pop

misbottoni IG – Pop

Al civico 5 troviamo Pop, che si definisce come un Transfeminist cocktail bar with a content. Un bar queer dove fare colazione, pranzare, fare aperitivo e prendere parte a un interessante calendario di eventi che include presentazioni di libri, mostre, dibattiti e tavole rotonde. 

Indirizzo: via Alessandro Tadino, 5

#7 Sui Generis

10 MIGLIORI pubs e locali LGBT a Milano
Credits luiy.o IG – Sui Generis

Rimaniamo sempre nei paraggi per entrare da “Sui Generis”. Inaugurato non da molto, ha ben presto saputo ritagliarsi un posto di riguardo tra i locali LGBT+ preferiti di Porta Venezia. Conosciuto per i drink e per l’ottimo cibo, dall’aperitivo al dopo cena, su suo sito si presenta come “uno street bar di Milano dove l’amore è celebrato in tutte le sue sfumature.”

Indirizzo: via Panfilo Castaldi 31, angolo Via Lecco

#8 NoLoso

Noloso
Credits festivalino IG – Noloso

A metà tra un cocktail bar e una galleria d’arte. Si presenta così NoLoso, aperto da Gianni Macario a Nolo, uno dei quartieri più ricercati degli ultimi anni. Ambiente curato nei minimi dettagli, a fianco ha inaugurato di recente anche la pizzeria, fluido e piacevole. Imperdibili i cocktail dai nomi ironici come No.Loreggo e il brunch della domenica mattina.

Indirizzo: Via Luigi Varanini, 5

#9 Don’t Tell Mama

dontelmamamilano IG

Restiamo sempre a Nolo per scoprire un queer cabaret con piano bar di nuova apertura: Don’t Tell Mama. Siamo a Milano ma sembra di essere nella Grande Mela di qualche decennio come viene descritto sul sito: “È un bar del Village di New York a Milano. E’ un ritorno al futuro nei locali della vita gay, lesbica e queer degli anni 70, 80 e 90. È il Mary’s Crisis in un seminterrato di Groove street. È il palco off off Broadway del Barracuda a Chelsea.” Tutti i venerdì e sabato serate drag show, queer cabaret e piano bar dal vivo, da accompagnare con aperitivi e cocktail dai nomi eccentrici come “Sue Ellen”.

Indirizzo: via Pietro Crespi, 10

#10 Black Hole

Black Hole
Credits gardengatemilano IG – Black Hole

Spostiamoci a sud in un locale storico nell’ambiente LGBT: il Black Hole. Una realtà poliedrica attiva oltre 20 anni che mette a disposizione una location con 7 diverse sale dove ballare a ritmo di musica pop, rock e revival, bere un cocktail o cenare. Durante la bella stagione si può approfittare del grande giardino interno, con alberi, panchine in pietra e tavoli in legno.

Indirizzo: viale Umbria, 18

Continua la lettura con: Là DOVE c’era un PARCHEGGIO ora c’è una PIAZZETTA di LOCALI di SUCCESSO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Quelle differenze “assurde” tra i BARBIERI del SUD e quelli di MILANO

0

“Il 90% delle coppie a Milano assomigliano ai Coma Cose“. “In 8 anni mi sono tagliato i capelli solo due volte a Milano“. “Spesso programmo le vacanze a casa per tagliarmi i capelli”. “Ci sono due cose che non cambiamo mai: una è la squadra di calcio, l’altra è il barbiere“. “A Milano costa più metterli che tagliarli i capelli”. Il monologo comico di Carmine Del Grosso tratto da “Solo uno spettacolo tra amici”. 

#smailand

Continua la lettura con: Le VACANZE in SICILIA dei MILANESI

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il GIARDINO METROPOLITANO del COCKTAIL BAR nel centro di Milano

0
giardinocordusiomilan IG

Una serra tropicale con lampadari scenografici dove fare un aperitivo di classe all’interno dell’ultimo hotel di lusso inaugurato di recente nel cuore della città. 

Il GIARDINO METROPOLITANO del COCKTAIL BAR nel centro di Milano

# Palazzo Cordusio Gran Meliá, il nuovo hotel cinque stelle nel cuore della città

agata.prone IG – Palazzo Cordusio

Tra le new entry nell’offerta alberghiera cittadina c’è il nuovo hotel cinque stelle lusso  Palazzo Cordusio Gran Hotel Meliá nel cuore della città, che ha preso il posto della sede di Assicurazioni Generali. L’edificio progettato nel 19esimo secolo dall’architetto Luca Beltrami, lo stesso che ha disegnato Piazza della Scala e ha curato il restauro del Castello Sforzesco, è stato riporto al suo splendore dallo Studio Marco Piva mantenendo tutti il suo fascino e i suoi splendidi rilievi come il mosaico allegorico della Provvidenza e la nicchia con il Leone di San Marco. Tra le proposte gastronomiche affidate da Meliá a Sunset Hospitality, insieme al “ristorante della felicità” di cucina giapponese all’ultimo piano, con terrazza con vista Duomo, e al ristorante Isola di cucina mediterranea, c’è anche Giardino Cordusio.

# Una serra tropicale con lampadari scenografici di cristallo

giardinocordusiomilan IG

Al piano terra del riqualificato Palazzo Venezia si viene accolti in una serra tropicale, un salotto urbano, un locale raffinato che proporre cocktail firmati. Le grandi vetrate sul soffitto sono impreziosite da lampadari di cristallo a cascata scenografici, altri oggetti ed elementi diffuso di cristalli, specchi dorati, tavoli in marmo, divani in velluto e un importante bancone di 12 metri in mogano.

sunsethospitalitygroup IG – Giardino Cordusio

In sintesi un ambiente elegante e classico dove il verde di alberi piatti si combina alla perfezione con quello degli arredi, caratterizzati anche dal colore oro e altri più tenui.

Leggi anche: Là DOVE c’era un PARCHEGGIO ora c’è una PIAZZETTA di LOCALI di SUCCESSO

# Il regno della mixology con uno sguardo all’America

samantina89 IG – Giardino Cordusio

Giardino Cordusio è aperto al pubblico da pranzo fino a mezzanotte, con i clienti che possono assistere “in diretta” al cambio di scenografica che si modifica con lo scorrere delle ore e il passaggio della luce del sole. Un locale che fa il verso all’american bar pur rimanendo in tutto per tutto nello stile italiano. La proposta di cocktail punta a soddisfare ogni tipologia di gusto e occasione.

giardinocordusiomilan IG – Aperitivo

Nella lista si può infatti trovare, oltre alla mixology italiana nelle sue diverse declinazioni, una carta dedicata al Negroni e Martini, una per i prodotti di fascia alta, e infine una per il dopo cena con drink più di sostanza come amari italiani, acquavite e grappe, insieme a gin e whisky. Il tutto da abbinare con gustosi appetizer serviti su una ruota panoramica.

Indirizzo: Piazza Cordusio, 2

Continua la lettura: I 10 migliori PUB e LOCALI LGBTQ+ a Milano, la capitale ARCOBALENO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il FUTURO di MILANO: le GRANDI OPERE che la RIVOLUZIONERANNO nei prossimi anni

1
carloratti - Campus MIND

Tra opere a rilento e altre che seguono la tabella di marcia, qualcuna anche in anticipo sui tempi, avanza senza sosta la trasformazione della città. Ecco quello che verrà realizzato entro gli anni ’30 di questo secolo.

Il FUTURO di MILANO: le GRANDI OPERE che la RIVOLUZIONERANNO nei prossimi anni

#1 Le metropolitane

M4 fino a San Cristoforo Fs

Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu

A fine novembre 2022 ha aperto la tratta della M4 dal capolinea est a Dateo, a giugno 2023 fino a San Babila. Entro settembre 2024 è programmata l’inaugurazione di tutta la linea, da Linate Aeroporto a San Cristoforo FS, eccetto alcune stazioni centrali operative solo da dicembre. In totale 15 km di tracciato e 21 stazioni con interscambi a San Babila con M1, a Sant’Ambrogio con la M2 e collegamento in superfice a Missori con M3.

Leggi anche: La nuova stazione della M4 di SAN BABILA

M1 fino a Monza Bettola

Prolungamento M1 Monza-Bettola

I lavori sono iniziati 13 anni fa ma ancora non si è arrivati alla fine. Si tratta dell’estensione della M1 a nord con le due nuove fermate di Sesto Restellone e Monza Bettola e una lunghezza di 1,9 km. Entro l’anno si prevede l’affidamento dell’appalto ad una nuova ditta, dopo la rinuncia della precedente, con apertura che slitta ancora, dal 2026 al 2028.  

Leggi anche: METRO a MONZA…ma facciamola bene: i PUNTI DEBOLI di M1 e M5

M1 fino a Baggio

Prolungamento M1

Tre nuove fermate per la M1 in prolungamento ad ovest: Parri, Baggio, Olmi. Un tracciato di 3,5 km fino al limite della Tangenziale Ovest con deposito oltre la stessa. Arrivati i fondi per coprire gli extra-costi, 145 milioni di euro, si attende a marzo 2024 la pubblicazione del bando. Entro la fine dello stesso anno o al massimo l’inizio del 2025 dovrebbero essere avviati i cantieri della durata di circa cinque anni e mezzo. Inaugurazione tra il 2030 e il 2031.

Leggi anche: Arrivati i fondi: TRE NUOVE FERMATE per la M1 e la FRECCIARANCIO

M4 fino a Segrate

Credits mm – Prolungamento M4 Segrate

Alla fine del 2023 la giunta di Milano ha approvato il Piano di fattibilità tecnica ed economica per il progetto di estensione della M4 a Segrate: un tracciato di 3,1 km con fermata intermedia Idroscalo-San Felice che passa sotto il bacino d’acqua artificiale. L’opera era stata interamente finanziata ma l’aumento del costo delle materie ha portato il fabbisogno finanziario a 470 milioni di euro, all’appello ne mancano quindi ancora 44. Previsto l’inserimento dell’intervento nel Piano Triennale delle Opere pubbliche 2024-2026 e l’elaborazione del progetto esecutivo, in partenza, cofinanziato da un bando europeo di 3,5 milioni di euro.

Leggi anche: La M4 punta a EST: il CAPOLINEA sarà oltre LINATE

# M5 fino a Monza

Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5

Il 2024 potrebbe essere l’anno di avvio dei lavori per il prolungamento della M5 fino a Monza, al più tardi all’inizio del 2025. Finanziata per intero con 1,296 miliardi di euro, il percorso prevede 13 km aggiuntivi e 11/12 fermate. Attraversa i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza e raddoppia l’attuale estensione della linea. L‘avvio del procedimento degli espropri per i terreni interessati all’attraversamento della linea è stato pubblicato il 30 novembre 2023, pertanto se non dovessero esserci intoppi in particolare per il nodo di Cinisello-Bettola, potrebbe inaugurare nel 2031.

Leggi anche: Il “RADDOPPIO” della M5: sarà l’anno dei CANTIERI?

#2 Le metrotranvie

Milano-Seregno

Metrotranvia Milano Seregno
Credits: MM – Metrotranvia Milano Seregno

La metrotranvia Milano-Seregno prevede un tracciato di 14,3 chilometri con 25 fermate distanti tra loro in media 540 metri attraverso otto comuni: Milano, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno fino alla stazione per i collegamenti con Saronno, Como, Carnate e Monza. Gli interscambi sono con la stazione ferroviaria di Seregno al capolinea nord, a Niguarda con la nuova metrotranvia Cascina Gobba-Certosa a Milano Maciachini M3 al capolinea sud. L’investimento complessivo è di 258 milioni di euro, l’inaugurazione è programmata tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.

Leggi anche: Presentato il CRONOPROGRAMMA per la nuova METROTRANVIA MILANO -BRIANZA: gli 8 Comuni e le 25 fermate del PERCORSO

Metrotranvia nord

Metrotranvia nord
Metrotranvia nord

La metrotranvia nord, soprannominata anche “Gronda Nord”, che corrisponde all’odierno tram 7 da Precotto a Piazzale Lagosta e che si allungherà fino a Cascina Gobba M2 per un totale di 14 chilometri. I lavori in corso riguardano il tratto dal capolinea ad est fino all’interno del quartiere Adriano, da attivare entro il 2024. In partenza invece quelli delle tratte Quartiere Adriano-Cascina Gobba M2 di 1,3 chilometri con 3 fermate, durata cantieri un anno, la Fulvio Testi-Pronto Soccorso di Niguarda di 1,7 km per 3 fermate, ed entro l’estate 2024 quelli della Piazza Bausan-Villapizzone. Le due tratte rimanenti dall’ospedale di Niguarda a via Durando e da Villapizzone e Stazione Certosa FS sono in fase di progettazione e dovrebbero essere realizzate entro il 2029-2030.

Leggi anche: Semaforo VERDE per la METROTRANVIA 7, la “rivoluzione urbana” che collega tutte le METRO di MILANO

#3 La Milano-Limbiate

Milano-Limbiate

La storico linea Milano-Limbiate viene riqualificata. Il tracciato è di 11.6 km con 18 fermate e attraversa i Comuni di Milano, Cormano, Paderno Dugnano, Senago, Varedo e Limbiate. La percentuale di linea caratterizzata da una sede tranviaria a doppio binario sale a circa il 55%. Oltre la metà del tracciato sarà a centro strada. I cantieri avranno un durata di circa 3 anni e mezzo, con partenza tra la fine del 2024 e la prima parte del 2025.

Metrotranvia 13

Percorso Metrotranvia 13

La metrotranvia 13 si sviluppa lungo un tracciato di 17 fermate, 9 delle quali già presenti, tra la fermata della M4 Repetti che serve il quartiere Forlanini e la stazione M3 di Rogoredo e relativo hub ferroviario. Programmata per essere pronta per le Olimpiadi Invernali, dato che una fermata servirà il Pala Italia, probabilmente solo una tratta sarà in funzione per l’evento, mentre il resto più avanti.

Leggi anche: OLIMPIADI: ci sarà anche la METRO 13

#3 Gli ex-scali ferroviari: Romana e gli altri

Scalo Romana

Credits: Skidmore, Owings & Merrill Vista aerea lato Ripamonti

Il più avanti con i cantieri di tutti i 7 scali in disuso in città è lo Scalo Romana, addirittura in anticipo per quanto riguarda la costruzione del Villaggio Olimpico tra via Lorenzini e via Ripamonti in consegna nell’estate del 2025. Lo sviluppo completo con il parco al centro, 70.000 mq tra uffici e retail nel lato verso piazzale Lodi e la riconversione del Villaggio Olimpico in residenze, è programmato tra il 2026 e il 2028.

Leggi anche: Il CANTIERE del VILLAGGIO OLIMPICO: le IMMAGINI dall’interno

Scalo Farini

Masterplan OMA Scalo Farini

Il più esteso tra tutti quelli che verrà rigenerato nei prossimi anni è invece lo Scalo Farini. Al suo interno è previsto un parco, aree verdi diffuse, residenziale in prevalenza a prezzi calmierati, commerciale e uffici e il campus dell’Accademia di Brera. Quest’ultimo è al momento l’unica parte che vedremo realizzata nei prossimi anni, i lavori sono partiti nell’estate del 2022 e si dovrebbero concludere nel 2025. Nei mesi scorsi Unicredit ha comprato una parte dei terreni dove nel 2030, quando scadono i contratti per le torri di Gae Aulenti, dovrebbe sorgere il suo nuovo quartier generale con annesso campus.

Leggi anche: I 3 CAMPUS UNIVERSITARI che rivoluzionano Milano

Scalo Greco-Breda

Progetto Innesto Scalo Greco

Con il progetto “Innesto” realizzato da Redo e a firma di Barreca & La Varra, vincitore al bando di Reinventing Cities, l’ex scalo Greco-Breda diventerà il primo quartiere di housing sociale totalmente green d’Italia, con parte delle case destinate all’affitto. L’area dell’intervento è di 6 ettari con le prime attività di bonifiche avviate nel 2021. Il progetto dovrebbe completarsi in circa 5 anni.

Leggi anche: Scalo GRECO-BREDA: al posto della ferrovia il PRIMO QUARTIERE A ZERO EMISSIONI d’Italia

Scalo Lambrate

Credits Comune di Milano – Lambrate scalo ferroviario 3

Per la rigenerazione dello scalo di Lambrate c’è il progetto “Lambrate Streaming”. Previsto un maxi-parco pubblico di circa 41.000 mq, un nuovo quartiere di 19.000 mq con 307 nuove abitazioni e un sistema di tre piazze-giardino collegate tra loro. La conclusione dei lavori dovrebbe avvenire tra il 2027 e il 2028.

Leggi anche: SCALO LAMBRATE diventerà un MAXI-PARCO con case accessibili: i pro e i contro del progetto

#4 La riqualificazione di grandi aree

MIND

Nuovo campus Statale al MIND

MIND, Milano Innovatation District, sta diventando una piccola “città nella città”, nell’area che fu sede di Expo2015 di 1,1 milioni di mq. Diventerà un Parco tematico scientifico tecnologico di 650mila metri quadrati, con tre importanti funzioni pubbliche prevalentemente:

  • il nuovo polo ospedaliero IRCCS Galeazzi già inaugurato;
  • il polo di ricerca per le Scienze della vita Human Technopole, su una superficie di circa 30.000 mq e .composto da Palazzo Italia, il Padiglione Nord e il Padiglione Sud e un altro in costruzione:
  • il Campus dell’Università Statale con i primi studenti previsti nell’anno accademico 2025/2026;
  • l’area di West Gate di 300.000 mq che prevede uffici, residenze e un Mobility Hub.

Leggi anche: MIND: come sta DIVENTANDO la “CITTÀ NELLA CITTÀ”

Piazzale Loreto

Loc Piazzale Loreto vista aerea

Un investimento di 80 milioni di euro. Questa le cifre sul piatto per la trasformazione di Piazzale Loreto da attuale vuoto urbano, un congestionato snodo di traffico, in un nuovo spazio di vita, un polo di aggregazione restituito alla comunità. A incaricarsi della realizzazione del progetto è Nhood. Si prevede nel dettaglio che il piazzale diventi in parte pedonale e soprattutto ecosostenibile, un’agorà verde che metterà in connessione NoLo e l’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova. I lavori sono slittati già un paio di volte, l’obiettivo rimane inaugurare il nuovo volto della piazza nel 2026.

Leggi anche: PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

Ex Macello

Credits Wolf visualizing architecture – Aria ex-macello residenze

Nell’area dell’ex-macello, 15 ettari di terreni in abbandono da anni, si prepara a rinascere con il progetto di riqualificazione “Aria” proposto dall’operatore immobiliare Redo vincitore nell’ambito della seconda edizione di Reinventing Cities nel 2021. Al suo interno un “quartiere low cost” per 1.200 residenti con canoni a partire da 500 euro, il nuovo campus IED, un nuovo polo museale scientifico, un grande parco e servizi per residenti. Il 2026 è l’anno segnato sul calendario per l’inaugurazione della prima parte.

Leggi anche: ARIA nuova per l’EX MACELLO: il quartiere “low cost” e il distretto museale scientifico

Goccia alla Bovisa

Politecnico – Renderging Goccia Bovisa

Il Masterplan Bovisa-Goccia a firmato Renzo Piano prevede la trasformazione della Goccia in un grande parco scientifico-tecnologico. Al centro del progetto il recupero dei due gasometri, uno destinato ad ospitare lo “Smart city innovation hub“, l’altro la “Fabbrica dello sport“, e un polmone di 40.000 mq con 1.000 alberi. Nell’ampliamento dell’attuale campus della Bovisa c’è anche la costruzione di residenze universitarie, un edificio sperimentale a zero emissioni per il dipartimento di Energia e 3 edifici per aule e una sala ipogea. La conclusione di tutti i lavori entro il 2026.

Leggi anche: La MAXI TRASFORMAZIONE della “GOCCIA”, il più grande bosco spontaneo di Milano

MoLeCola

Progetto Molecola Bovisa. Rendering

Altro progetto sempre nel quartiere Bovisa è MoLeCoLa “Mobility, Learning, Community Lab”. Si tratta di un distretto tecnologico innovativo e sostenibile fondato su tre elementi quali abitare, produrre e interagire, e che prende forma attraverso la realizzazione di: residenze, uno studentato, attività commerciali, coworking. Altro elemento distintivo è headquarter di Ferrovie Nord, integrato al disegno dello spazio pubblico e ricco di aree verdi attrezzate.

Leggi anche: Una MoLeCoLa per Milano: le 4 TRASFORMAZIONI che rilanceranno il QUARTIERE BOVISA

SeiMilano

Seimilano residenze e parco

Sei Milano, un progetto a firma Cucinella che rigenerazione oltre 300.000 mq delle ex aree inquinate delle cave Calchi Taeggi. Un nuovo quartiere multifunzionale con uffici, spazi commerciali e residenze, immerse in un parco di oltre 16 ettari accessibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in parte inaugurato nel 2023. La realizzazione del primo lotto residenziale è prossimo alla conclusione, alle rifiniture le torri ad uffici Park West, il secondo entro il 2025. Tra il 2026 e il 2027 previsto il completamento integrale.

Leggi anche: WEST PARK STORY: le ultime sul nuovo quartiere-parco di Milano

Symbiosis

Credits: ioarch.it – Masterplan Symbiosis

La realizzazione del progetto Symbiosis sta procedendo a vele spiegate con la costruzione:

  • dell’edificio “Vitae”, caratterizzato da una “Spirale verde”, un sentiero con una pergola di vite che sale in cima all’edificio, filari sui tetti che si alternano a terrazze e orti e serre stagionali;
  • del nuovo Hq di Moncler, nell’area retrostante la scuola internazionale;
  • della nuova sede di Snam con un edificio tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani, un grande parco con specchi d’acqua e persino un “Teatro Verde”.

 Il suo sviluppo che dovrebbe concludersi entro un paio di anni.

Leggi anche: La MILANO del FUTURO: i 7 QUARTIERI NASCENTI che stanno rivoluzionando la città (Mappa)

#5 Le opere olimpiche

Il Villaggio Olimpico

Credits: Skidmore, Owings & Merrill

Una delle opere più attese per le Olimpiadi, come detto in precedenza, è il Villaggio olimpico. Pronto per il 2025, per ospitare gli atleti durante la manifestazione del 2026, al termine dell’evento verrà riconvertito in un quartiere a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building). Previste residenze per 1.000 studenti universitari negli edifici lato parco e ferrovia, gli altri saranno a edilizia convenzionata, mentre l’Olympic Village Plaza sarà la nuova piazza del quartiere con negozi e esercizi al piano strada.

Il Pala Italia

Ph. @Onirism IG – PalaItalia

Il PalaItalia con i suoi 16.000 posti sarà una delle arene sportive, e non solo, più grandi d’Italia e già si preannuncia come un capolavoro dell’architettura. Si sviluppa su una superficie complessiva di 10.000 mq e l’impianto è sospeso da terra grazie a dei pilastri e guadagna volume che formano 3 cerchi, sviluppando altezza e ampiezza. La posa della pietra è avvenuta alla fine del 2023, la conclusione dei lavori con la consegna della struttura è programmata per la fine del 2025. Nel 2026 ospiterà le gare di hockey sul ghiaccio maschile alle Olimpiadi Invernali.

Leggi anche: La “SIGNORA DEGLI ANELLI”: svelato il progetto della nuova ARENA di Milano

Il Mediolanum Forum riqualificato e ampliato

Credits orcoshrek IG – Mediolanum Forum

Anche il Mediolanum Forum di Assago sarà protagonista delle Olimpiadi Invernali. Il palazzetto, che attualmente dispone di 12.000 posti a sedere, verrà ampliato e riqualificato per ospitare il pattinaggio di figura e lo short track. Interessati dai cantieri sia la pista centrale, che si trova a 4,60 metri d’altezza rispetto al suolo, sia quella secondaria al pianterreno.

#6 Le infrastrutture per la cultura 

La Magnifica Fabbrica

Credits Comune di Milano – Magnifica Fabbrica dall’alto

Il 2024 è l’anno di partenza dei cantieri per la realizzazione della “Magnifica Fabbrica” del Teatro alla Scala al posto dell’ex fabbrica Innocenti abbandonato da tempo. Verranno trasferiti qui laboratori oggi ospitati nell’edificio dell’ex Ansaldo in Tortona. L’edificio si compone di un’unica enorme costruzione di acciaio e legno di 66.000 mq di superficie scandito da 4 campate di 28,8 metri di lunghezza, e al suo interno sono previsti:

  • i laboratori distribuiti su 34.000 mq;
  • sale prove;
  • sartorie;
  • depositi con oltre 2.500 posti container su 4 livelli con 4 linee carroponte, oggi tenuti in alcuni capannoni in affitto nel comune di Pero. 

La durata dei cantieri è stimata in circa 3-4 anni.

Leggi anche: La MAGNIFICA FABBRICA: nuova vita per la SCALA

Il raddoppio del Museo del ‘900

Passerella museo del Novecento

Un progetto da 27 milioni di euro, di cui 5 milioni donati da Giuseppina Antognini presidente della Fondazione Pasquinelli, che prevede riqualificazione del palazzo gemello dell’Arengario, liberato dagli uffici comunali. In questo modo il Museo del Novecento avrà altri 1.000 mq, raddoppiando i suoi spazi, e i due edifici gemelli saranno collegati da una passerella sospesa. Si svilupperà su 4 piani con un percorso espositivo dagli anni Ottanta ai giorni nostri. L’inaugurazione nell’anno delle Olimpiadi Invernali.

Leggi anche: La PASSERELLA SOSPESA con vista Duomo

BEIC, la Biblioteca Europea

Credits Comune di Milano – BEIC vista esterna

La Biblioteca Europea sorgerà su un’area di 30.000 mq, nell’area di Porta Vittoria. Le risorse per la sua realizzazione, 101,574 milioni, sono state messe a disposizione tramite il PNRR. Si compone di due strutture affiancate fra loro e identiche: due “navate” trapezoidali, entrambe in vetro e metallo.  Previsto anche un deposito robotizzato ipogeo, un forum, un auditorium e una piazza verde pubblica. I cantieri dovranno terminare tassativamente entro il 2026 pena la perdita dei fondi europei.

Leggi anche: Svelato il PROGETTO per la nuova BEIC: la BIBLIOTECA EUROPEA di Milano

Il Bosco della Musica

Rendering Bosco della Musica

Nelle vicinanze di quello che un tempo era il malfamato “boschetto della droga” sorgerà quello che il Presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi ha definito “bosco della musica” o meglio “Campus della Musica”. Un investimento di circa 47 milioni di euro, che rigenera anche la palazzina “ex chimici” sopravvissuta alle acciaierie Redaelli, per un campus pronto a ospitare circa 600-800 studenti e nel dettaglio:

  • il dipartimento dei nuovi linguaggi, dall’elettronica alla musica applicata, al jazz, al rock, al pop;
  • un auditorium da 350 sedute per i concerti;
  • un bar e un ristorante;
  • decine di aule e laboratori all’avanguardia, sale prova;
  • fab lab;
  • co-working;
  • uno studentato da 200 posti letto.

L’inaugurazione è prevista nel 2026.

Il Museo Nazionale della Resistenza

Museo Nazionale-Resistenza

A Milano sorgerà anche il nuovo Museo Nazionale della Resistenza ai Bastioni di Porta Volta, tra via Montello e via Volta, sul lato opposto rispetto alla “piramide” della Feltrinelli. Il polo espositivo si sviluppa su 6 piani all’interno della piramidina gemella di 3.800 mq in costruzione e all’interno della quale saranno in mostra  fotografie e documenti storici per raccontare ai visitatori i fatti e i valori della liberazione e della resistenza. L’investimento è di circa 24 milioni di euro. Le Mura Spagnole emerse durante gli scavi verranno preservate e lasciate visibili. L’inaugurazione tra il 2025 e il 2026.

Leggi anche: La NUOVA PIRAMIDE GEMELLA: ha senso per un MUSEO?

#7 I nuovi grattacieli

La torre Faro

Rendering Acpv – Torre Faro

A lato dello Scalo Romana sorgerà la “Torre Faro”, la nuova sede di A2a, i cui lavori di edificazione sono partiti di recente. Alta 144 metri per 28 piani complessivi, con di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità, è stata progettata dallo studio Antonio Citterio – Patricia Viel. Si caratterizza per forma tubolare e due ambienti panoramici: lo sky garden, che sarà alto circa tre piani a mezza altezza, e un belvedere accessibile al pubblico ad un’altezza di 125 metri. L’inaugurazione è stata programmata per le Olimpiadi del 2026, con il graduale ingresso dei 1.500 dipendenti dislocati oggi nelle varie sedi, al più tardi entro la fine dello stesso anno.

Leggi anche: Il “FARO DI MILANO”: il nuovo GRATTACIELO con GIARDINO PANORAMICO e BELVEDERE sopra Milano

Il “FARO DI MILANO”: il nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO e BELVEDERE sopra Milano

Gioia 20 est e Gioia 20 ovest

Gioia 20 e 22

In Porta Nuova sono in costruzione avanzata due edifici “quasi gemelli”, “Gioia 20 Est”, alto 98 metri di fronte a “Gioia 22”, e “Gioia 20 Ovest” di 64 metri. Entrambi sono previste ad uso terziario e vanno a coprire gli ultimi due buchi rimasti in questa porzione del Centro Direzionale nell’ambito del vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine. Il più alto sarà la nuova sede di Kmpg in uscita dall’attuale palazzo di Via Vittor Pisani. Consegna prevista tra fine 2025 e inizio 2026.

Leggi anche: I NUOVI GRATTACIELI in arrivo a Milano nei PROSSIMI TRE ANNI

Palazzo Sistema

Regione Lombardia avrà una nuova torre: Palazzo Sistema. Il progetto prevede un edificio di 26 piani e un’altezza di circa 100 metri, con terrazze verdi a doppia e tripla altezza, insieme a specchiature modulari di vetro fotovoltaico. Un grande tetto di giardino pensile verrà realizzato sulla copertura del corpo più basso. Sarà costruito all’Isola, tra via Pola, via Rosellini, via Taramelli e via Abbadesse. L’avvio dei lavori, come annunciato a inizio marzo 2024, slittano al 2026.

Leggi anche: Milano avrà un nuovo grattacielo: si chiamerà SISTEMA

Citywave

 Il quarto grattacielo

Già soprannominato “lo sdraiato”, Citywave sarà il quarto grattacelo di Citylife. L’ambizioso intervento di Bjarke Ingels Group (BIG), composto da due edifici autonomi collegati da una struttura a portico sospeso lunga ben 140 metri, farà da quinta alle Tre Torri per chi arriva da Largo Domodossola. Il più basso, circa i 50 metri d’altezza, comprenderà un hotel di 10 piani e più di 120 camereil più alto, 110 metri nell’estremità strutturale, ospiterà uffici e spazi ricettivi. L’ultimazione dei fabbricati è prevista entro la fine del 2025. L’obiettivo è inaugurarlo in tempo per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Leggi anche: La GRANDE ONDA si alza su MILANO: le IMMAGINI e i tempi per l’INAUGURAZIONE

Continua la lettura con: La MILANO del FUTURO: i 7 QUARTIERI NASCENTI che stanno rivoluzionando la città (Mappa)

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La MIDTOWN MANHATTAN di Milano

0
parktowers

Anche Milano avrà la sua Midtown Manhattan? Scopriamo come si trasformando questa zona della città con i progetti in corso e quelli previsti nei prossimi anni.

La MIDTOWN MANHATTAN di Milano

# Le torri con vista Parco Lambro prossime alla conclusione

Parktowers vista dal basso

Anche Milano avrà la sua Midtown Manhattan, il quartiere dei grattacieli più iconici della Grande Mela con affaccio sul Central Park? In base a quello che è in corso di realizzazione o previsto nell’area Adriano-Crescenzago-Rubattino, nel quadrante est della città, sembrerebbe proprio così. Partiamo da quelle che sono ormai una certezza, le due torri con affaccio sul Parco Lambro, i cui progetti sono uno dei tanti sotto in città sotto inchiesta o attenzionati da parte della magistratura: le Park Towers in Via Crescenzago 105.

Presentano un’altezza di 77 e 55 metri d’altezza, sono composte da 107 appartamenti di diversi tagli e metrature, 123 box e si sviluppano su un area verde di circa 5.000 metri quadrati ad esclusiva fruibilità dei residenti con spazi comuni come co-working, palestra, area gioco bambini, delivery room, sala eventi. I lavori, nonostante l’inchiesta per presunto abuso edilizio, sono ormai prossimi alla conclusione.

# Si arriva a sei torri in soli 400 metri contando i progetti attesi nel prossimo futuro

Area cantieri Via Crescenzago, Parco Lambro

Sempre in Via Crescenzago sono previste tre torri da parte di Impresa Rusconi, all’altezza del civico 83 e 101,una destinata a edilizia convenzionata, e un’altra di Beni Reali S.p.a al 99 con un investimento complessivo di 80 milioni di euro per 350 residenze in edilizia libera e sociale e qualche negozio di vicinato. Un tratto di 400 metri di strada in cui troveranno posto ben 6 torri con vista sulle collinette del parco Lambro, con uno scenario simile a quello di Midtown Manhattan, o quasi.

Tra quelli che hanno acquistato, come riporta Federica Venni nel suo articolo per Repubblica, c’è chi è stato colpito dal cartello che recitava: “il tuo terrazzo sul parco”. Contando i 600 appartamenti previsti dai cantieri attivi e futuri si stimano circa 2.000 nuovi abitanti nel quartiere. Al momento mancano comunque i progetti definitivi dato che nel 2024 è atteso il nuovo Pgt con annessa rivisitazione delle regole urbanistiche.

Leggi anche: La RAMBLA VERDE di CRESCENZAGO: i rendering del progetto vincitore per la trasformazione del quartiere  

Fonte: Repubblica Milano

Continua la lettura con: I 7 GRATTACIELI più IMPRESSIONANTI che stanno venendo costruiti nel MONDO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La PREFERENZIALE “ricomparsa” sarà SENZA BUCO? La proposta di MODIFICA e la replica del COMUNE

0
Proposta Andrea Giorcelli Preferenziale 90-91 Stuparich

Sono le due “Salerno-Reggio Calabria” di Milano, i progetti infiniti: la prima è l’estensione di due fermate della M1 in direzione Monza che sta vedendo finalmente ripartire i cantieri. La seconda è la preferenziale “scomparsa” della 90/91. Cosa prevede il progetto, i tempi di realizzazione e le modifiche proposte per migliorare il tracciato.

La PREFERENZIALE “ricomparsa” sarà SENZA BUCO? La proposta di MODIFICA e la replica del COMUNE

# Al via i lavori per la preferenziale della 90-91 in zona Lotto

Credits milanotoday – Percorso preferenziale stuparich lotto zavattari

Sono in partenza i lavori per il completamento della percorso della preferenziale della 90/91 ad ovest della città, dopo l’aggiudicazione della gara, la firma dell’appalto e la consegna delle aree. Previsti successivamente quelli sul lato est, su Viale Umbria, Pergolesi e Piccinini, per chiudere tutto l’anello. Il cantiere, atteso dai milanesi da oltre 10 anni, era in realtà partito ma poi quasi subito bloccato a causa di tangenti e possibili infiltrazioni mafiose. L’investimento è passato dagli iniziali 6 milioni di euro23,4 milioni di euro, come deliberato dalla giunta nel 30 giugno 2023.

# Un chilometro di tracciato con due nuove rotonde, ciclabili, 240 alberi, verde e aree pedonali

Rendering preferenziale 90-91

L’intervento interessa un tracciato di poco meno di 1 km tra Piazzale Zavattari e Piazza Stuparich e comprende Viale Migliara e Viale Enrico Elia. Sono previsti:

  •  lavori su tre rotonde, di cui da realizzare ex novo;
  • 2.300 metri quadrati di verde permeabile;
  • 240 alberi;
  • un anello ciclabile bidirezionale perimetrale;
  • una coppia di piste ciclabili monodirezionali;
  • una corsia riservata;
  • circa 11 mila mQ di aree pedonali;
  • rifacimento sistema fognario.

La durata dei lavori è stata stimata in circa 3 anni.

Leggi anche: Via libera ai nuovi MAXI CANTIERI di MILANO: METRO M1, METROTRANVIE e “PREFERENZIALE FANTASMA”

# La proposta alternativa con il “buco” nella rotonda per far risparmiare tempo al filobus

Proposta Andrea Giorcelli Preferenziale 90-91 Stuparich

Il progetto è ormai definitivo e non è più possibile cambiarlo. Il Consigliere del Municipio 7 Andrea Giorcelli aveva fin da subito avanzato alcune richieste di modifica e in particolare quello di far passare la preferenziale attraverso la rotonda di Zavattari, tagliando la grande aiuola e senza necessità di abbattere alberi. In questo modo si sarebbe potuto risparmiare del tempo grazie ad un percorso pressoché rettilineo.

Lufficio tecnico del Comune di Milano si è però opposto: non si avrebbe un beneficio tale da giustificare il nuovo percorso e, tarando i semafori, facendo così impegnare la corsia prima ai filobus, si riuscirebbe ad ottenere lo stesso risultato. Inoltre, secondo il Comune, si verrebbe a creare un pericoloso conflitto con il flusso veicolare e un rischio del non rispetto di precedenze e semafori, per esempio da parte dei motociclisti, dato appunto il tragitto lineare. Lo stesso discorso è valido anche per l’altra rotonda da realizzare, quella di Piazzale Zavattari

Continua la lettura con: La PREFERENZIALE FANTASMA della 90/91: la DATA di inizio LAVORI

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le VACANZE in SICILIA dei MILANESI

0

“Quella dei siciliani non è ospitalità: è sequestro di persona”. “Tutta la provincia sa che arriva Stefano da Milano”. “Stefano dopo due fettine dice Grazie io sono a posto così”. “Mi è capitato una pausa pranzo milanese. Non sapevo a che cosa stavo andando incontro. Sembra un pit stop della Ferrari”. Il monologo comico di Giovanni Cacioppo, una palermitana a Milano. 

#smailand

Continua la lettura con: Smailand: Una PALERMITANA a MILANO: le differenze tra NORD e SUD

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Ho provato il METODO del GHIACCIO

0

Spopola da anni tra gli sportivi. Ma si sta diffondendo anche tra le persone “normali”, anche grazie al passaparola sui social. È il metodo del ghiaccio, reso famoso da Wim Hof, soprannominato The Ice Man, l’uomo di ghiaccio che ha battuto ogni record sul tema, dalla resistenza nudo dentro blocchi di ghiaccio alla maratona in costume in Antartide o alla scalata dell’Everest in maglietta e piedi nudi. Ma in che cosa consiste questo metodo? E che effetti ha? Per capirlo ho studiato e l’ho provato. Ogni giorno negli ultimi due anni. Ecco come è andata. 

Ho provato il METODO del GHIACCIO

# Wim Hof, la storia di Ice Man

Tra gli sportivi è una tecnica nota. Ormai tutti i professionisti usano immergersi in una vasca di acqua ghiacciata dopo la loro attività. Ma da qualche tempo il metodo del ghiaccio è diventato popolare anche tra le persone comuni. Questo lo si deve a Wim Hof, un 65enne olandese, che da vent’anni infrange primati collegati alla temperatura estrema sotto lo zero. Su Youtube si trovano i suoi record impressionanti. La sua storia nasce in un paesino olandese. Da ragazzino per guadagnarsi il pane girava in bicicletta a consegnare i giornali. Un’esperienza che lo ha segnato perché, racconta ancora oggi, il freddo che provava a pedalare inzuppato dalla pioggia prima dell’alba ha forgiato il suo carattere per il futuro. E lo ha allenato alle successive prove. Ma non si tratta solo di qualità o esperienze personali, no: il metodo che trasmette vale per tutti. Non solo: per apprenderlo ha scritto un libro in cui spiega quali sono i principi scientifici e filosofici di quanto va in giro a promuovere per il mondo. 

# Il metodo del ghiaccio in poche parole: respirazione più doccia ghiacciata

Il metodo del ghiaccio consiste nell’unione dei benefici legati alla crioterapia, ossia al contatto del corpo con temperature fredde, con quelli di una tecnica di respirazione yoga. Una sessione infatti comincia con dei cicli di respirazione in cui si procede a una iperventilazione alternata da periodi di apnea, di assenza di respiro a polmoni vuoti, se possibile per oltre due o tre minuti ogni volta. Effetto di questi cicli di respirazione è di arrivare a un livello di ossigenazione, o alcalinità, molto alto. Un alto livello di ossigenazione porta numerosi benefici all’organismo, in particolare contro le infiammazioni. Raggiunta un’alta ossigenazione il passo successivo è quello della doccia gelata o, in alternativa, di un bagno in una vasca di acqua ghiacciata. Inizialmente Hof suggerisce di alternare acqua calda a quella fredda per poi procedere solo nel freddo per un tempo crescente, fino ad arrivare a una durata di almeno 10 minuti.

# I benefici per fisico e mente: “vi dimenticherete di medico e psicologo”

Nel suo libro, Il Metodo del Ghiaccio, Wim Hof documenta i benefici ottenuti avvalendosi della letteratura scientifica oltre che dell’esperienza sua personale che è stata anche oggetto di misurazioni cliniche. Il ghiaccio produce vantaggi in primo luogo per la circolazione. Con l’età i capillari periferici tendono a impigrirsi. Questo porta il cuore a dover aumentare la pressione per bilanciare la minore attività dei capillari. Il freddo rappresenta invece come una palestra per i capillari, come dimostra il rossore con cui si ricopre la pelle dopo un contatto prolungato con la bassa temperatura. Se i capillari ricominciano ad azionarsi a pieno regime cala lo sforzo compensativo del cuore con benefici per la pressione. Ma non solo. Il freddo, unito alla respirazione, produce un potenziamento per le difese immunitarie, per la resistenza allo stress e per la cura contro ogni forma di infiammazione. Con il metodo del ghiaccio, assicura Wim Hof nei suoi video, vi dimenticherete di medico e psicologo. 

# La mia esperienza diretta

Dopo aver letto il suo libro e aver visto la diffusione del metodo tra gli sportivi e tra molti personaggi più o meno noti, tra cui Vacchi, Volo o Montemagno, ho deciso di provare anch’io questa tecnica. Ogni mattina appena sveglio, ancora disteso a letto faccio dei suoi cicli di respirazione (qui la respirazione guidata), in cui devo stare in apnea tre volte per almeno due minuti, di cui almeno una sopra i due minuti e trenta. Subito dopo faccio una doccia ghiacciata. Procedendo con gradualità sono arrivato a 11 minuti di doccia gelata, preceduti da un paio di minuti di getto gelato su piedi e caviglie. Se mi capita di trovarmi in zone costiere, faccio anche bagni in mare durante i mesi invernali. Risultati? Per quanto riguarda il freddo, quello che all’inizio era uno sforzo titanico, ora è diventata un’abitudine quasi piacevole, almeno dopo il primo minuto di sofferenza sotto il getto della doccia. Ma la cosa più rilevante sono gli effetti a livello fisico e mentale.

Facendo questo tutti i giorni, non ne ho perso uno, in questi due anni non mi è capitato neppure un raffreddore. Non solo: i mal di testa che mi assillavano almeno una volta ogni due-tre mesi sono scomparsi. Un altro effetto che ho riscontrato è la durata del sonno che trovavo necessario per riposarmi. Rispetto a due anni fa dormo 2-3 ore di meno a notte, in modo più profondo e risvegliandomi con più energia. Proprio l’impatto energetico è quello che mi ha sorpreso di più: non mi capita più di assistere a cali nel pomeriggio con necessità di riposo post pranzo. Infine anche l’effetto sul carattere: affrontare una doccia gelata appena alzato è una scarica di adrenalina e una sfida quotidiana con se stessi. Tutto questo porta a un rinforzo del carattere. Almeno per quanto mi riguarda. Sono esperienze personali e per ora riguardanti un periodo di due anni. Però mi sentirei di suggerirlo a chi ama sperimentare tecniche che possano incrementare il benessere fisico ed energetico. Sul suo canale Wim Hof trovate video utili per approfondire la cosa. Che, tra l’altro, ha anche un altro vantaggio. Non costa nulla. 

#lafenice

Continua la lettura con: La frequenza di Schumann e gli effetti sull’organismo

ANDREA ZOPPOLATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le BORSE più CARE del MONDO che si trovano ONLINE: il prezzo record è di 4 milioni di euro

0
mouawad.com - Borsa gioiello

Louis Vuitton, Prada, Hermès, Saint Laurent, Chanel, quali propongono le borse più costose? Scopriamo alcuni modelli.

Le BORSE più CARE del MONDO che si trovano ONLINE: il prezzo record è di 4 milioni di euro

# La classica Chanel 2.55, in versione grande, viene venduta a 10.500 euro

Chanel 2.55

La classica borsetta della casa della camelia, il modello 2.55. Nella versione grande, con  dimensioni 19.5 × 28 × 7.5 cm, in pelle invecchiata e metallo effetto dorato viene venduta a 10.500 euro.

# Il modello Manhattan di Saint Laurent si può acquistare al prezzo di 40.000 euro

MANHATTAN IN PELLE Saint Laurent

Saint Laurent propone in vendita la borsa Manhattan in pelle di alligatore lucida. Si tratta di una borsa con una piccola patta sulla parte superiore, linguette di compressione sui lati e un manico superiore in pelle e catena. Il prezzo è di 40.00 euro.

# Birkin, la più celebre borsa Hermès può costare fino a 126.000 euro

Hermes Birkin

Senza dubbio la più celebre borsa di Hermès, la Birkin. Nata nel 1984, viene prodotta con le pelli esotiche più pregiate e proposta con un vasto assortimento di pelli, colori e dimensioni. La sua creazione richiede in media due giorni, è realizzata a mano, e la lista di attesa può arrivare a 6 anni. Rispetto agli altri modelli della maison non è possibile acquistarla direttamente online, i prezzi variano da 6.800 e 126.000 euro.

# La mitica speedy di Louis Vuitton in edizione limitata, riservata a pochi intimi, da 1 milione di dollari

vanityfair – Millionaire Speedy

La casa francese Louis Vuitton ha rivisitato l’iconico modello anni ’30, tra i più venduti ancora oggi, con una versione in pelle di coccodrillo decorato con il tipico monogramma bianco dipinto a mano con aggiunta di catene dorate e nuance del giallo: Millionaire Speedy Bag 40. Voluta dal neo direttore creativo della linea maschile, il cantante Pharrell Williams, è stata chiamata così in onore del Billionaire Boys Club, marchio fondato dall’attuale direttore creativo di Kenzo, soprannominato “La Millionaire” dai social. Il prezzo, come dice il nome, è di 1 milione di dollari. La formula di vendita è made-to-order, realizzata quindi solo su ordinativo, è disponibile e ben 5 varianti di colore (giallo, rosso, verde, blu e marrone) ma lo sarebbe sarebbe solo per uso interno e quindi riservata  alla cerchia di amici del cantante-designer.

Leggi anche: La BORSA di VUITTON a forma di AEREO che costa più di un AEREO

# La borsa più costosa del mondo ha un valore di 3,8 milioni di dollari

mouawad.com – Borsa gioiello

A detenere il record di borsa più costosa del mondo è la 1001 Nights Diamonds, realizzata da 10 artigiani della maison di Alta Gioielleria libanese Mouawad. Ricoperta da oltre 4mila diamanti bianchi, gialli e rosa, per un totale di 381,92 carati, il suo prezzo record è stato certificato dal Guinness World Record: ha un valore di 3,8 milioni di dollari.

Continua la lettura con: La BORSETTA “LOUIS VUITTON” MICROSCOPICA (più piccola di un GRANELLO di SALE) che costa come un BOX a MILANO

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il museo più strano di Milano? Seguite le FORCHETTE

0
museodellaforchetta IG - Mamma Forchetta

Il museo più strano di Milano? Dove la forchetta viene declinata in oggetti di uso quotidiano e di arredo, c’è persino una linea di gioielli dedicata. Quando si può visitare e dove si trova.

Il museo più strano di Milano? Seguite le FORCHETTE

# Un “dimora bohemien” atelier e museo

museodellaforchetta IG – Museo della Forchetta

In zona Tortona c’è un museo nascosto e poco conosciuto ai milanesi: il Museo della Forchetta. Tutto parte da Napoli, dove Giovanni Scafuro si è formato nelle botteghe di ceramisti, falegnami e fabbri acquisendo l’arte del lavoro manuale che ha poi portato a Milano. Per trovare il suo atelier e le sue opere d’arte bisogna entrare da un portone e seguire le forchette disegnate sul pavimento nel cortile interno del palazzo che lo ospita. Una volta accolti dal proprietario si entra in una dimora dal sapore bohemien, “respirando” appieno l’arte intesa come creazioni di oggetti.

# I pezzi in mostra: dal “frutto proibito” a “mamma forchetta”

L’attività artigianale di Giovanni ruota tutta attorno al recupero e al riciclo sotto un’altra forma e significato degli oggetti che lavora. L’elemento centrale è la forchetta, modellata e trasformata in creazioni da indossare, di arredo per la casa e di utilizzo quotidiano. All’interno del museo si possono trovare quindi i gioielli della linea “Forkinprogress”, tra cui bracciali, anelli d’argento e collier, o forchette che si attorcigliano diventando edera o di ciondoli portafortuna. Per la casa ci sono lampade, complementi d’arredo, quadri, specchi. A questi si affiancano altri oggetti realizzati con materiale di riciclo.

# Quando si può visitare e quanto costa

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Milano da Scrocco (@milanodascrocco)

Il museo è aperto dal martedì al sabato dalle ore 9:00 alle 19.00. L’ingresso è gratuito, basta seguire le forchette.

Indirizzo: Via Bergognone, 3

Fonti: milanodascrocco IG e blog.academia.tv

Continua la lettura con: La NUOVA PIRAMIDE GEMELLA: ha senso per un MUSEO?

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Una PALERMITANA a MILANO: le differenze tra NORD e SUD

0

Come mi trovo a Milano? Ho passato il primo anno a piangere, poi ho fatto 7 anni di analisi. Adesso è da due o tre giorni che mi trovo bene. Mi sento accolta, abbracciata da questa città”. “Le differenze tra Nord e Sud non sono uno stereotipo“. “Le differenze sostanziali sono il rapporto col cibo e il rapporto col tempo“. Il monologo comico di Teresa Mannino, una palermitana a Milano. 

#smailand

Continua la lettura con: Smailand: anche lo Stato può far ridere

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Quando a MILANO vigeva il LIMITE delle RISAIE

0
Un tempo l’Area B era contro il riso. Dove si trovava, perché era stato posto questo divieto e le testimonianze visibili ancora oggi.

Quando a MILANO vigeva il LIMITE delle RISAIE

# Non si poteva coltivare riso a meno di 4 miglia dalla città

Roberto Bressani FB – Cartina Sobborghi Vallardi nel 1883 – Limite risaie

C’era un tempo in cui a Milano vigeva il limite delle risaie già alla fine del ‘500. A ricordarlo Roberto Bressani in un post sul gruppo Fb “Rifondazione Milano Policroma”. Osservando nel dettaglio la cartina dei sobborghi della città, parte della pianta cittadina del 1883 di Vallardi, si può notare un cerchio tratteggiato che ricade in parte nell’attuale periferia e in parte fuori dall’odierno territorio comunale milanese. Nella legenda è attribuito al “Perimetro di vietata coltivazione delle risaie”, posto ad una distanza di circa 4 miglia dalla città dell’epoca, entro il quale le autorità milanesi aveva imposto il divieto di coltivare riso.

Nel 1805 durante il dominio austro-ungarico, come riportato dalla pubblicazione “Indagine conoscitiva sui fontanili del Parco Agricolo Sud”, la necessità di tenere a debita distanza dalla città le coltivazioni di risaie, e anche delle marcite, fu confermata e anzi per determinare la misura esatta si prese in considerazione sia l’area occupata dalle abitazioni che il numero di residenti. Ma perché tenere il riso così lontano da Milano?

# I motivi erano di ordine sanitario e agricolo

Credits pieropiroddi IG – Chiesa San Marchetto con risaie

Il divieto, che è rimasto in vigore anche nei secoli a seguire, era dovuto a motivi di ordine sanitario ed economico. Il Comune di Milano voleva evitare infatti il diffondersi della malaria e che l’esagerata espansione di terreni coltivati a risaie potesse danneggiare le coltivazioni degli altri prodotti agricoli.

# I ceppi a memoria di quel limite

Di quel limite rimangono ancora oggi degli antichi cippi a testimonianza. Uno si trova sulla sinistra del fiume Lambro, all’interno dell’omonimo parco, lungo via Garcia Lorca. Un altro è presente a Niguarda via Adriatico angolo via Cherso, mentre un altro scomparso era presso la Cascina Cassinazza, ora demolita, tra Sellanuova e Garegnano Marzo nei pressi dell’attuale carcere minorile Beccaria.

Continua la lettura con: Quando Milano sfidava Londra con i TRAM a DUE PIANI

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Addio PANINI DURINI: chiude a sorpresa la STORICA CATENA di BAR

0
Ph. @paninidurini IG

“Ragazzi, siamo giunti alla fine di questo meraviglioso viaggio. Da domani, tutta la catena Panini Durini – Durini Milano, chiuderà le porte al pubblico. 12 anni di storia finiscono. Dal primo bar in via Durini, a Torino, a Genova. Fine”. Questo l’annuncio sui social della storica catena di bar. “Vogliamo rubarvi questi ultimi 5 minuti del vostro tempo senza foto, senza reels, senza panini invitanti, senza cappuccini con latte art bellissima per fare un’ultima cosa: ringraziare tutti voi”. 

Addio PANINI DURINI: chiude a sorpresa la STORICA CATENA di BAR

Credits: peperompe via Pixabay

Un annuncio a sorpresa sui social. Chiude Panini Durini. Era stata la prima creatura imprenditoriale di Stefano Saturnino, che si era inventato un locale adatto alla pausa pranzo, tra il ristorante e il bar tabacchi. Il primo punto vendita è stato aperto nel 2011 in via Durini, che ha dato il nome all’impresa.

Nel corso degli anni i punti vendita sono arrivati a 14, con un’espansione fuori regione anche a Torino e Genova. Nel 2018 le quote della società del fondatore Saturnino – che nel frattempo ha investito anche nel mondo pizza dando il via anche a Pizzium, Marghe, e Crocca, Giolina – sono passate a una società veicolo promossa da Nino dell’Arte attraverso la sua Astraco (società di advisory indipendente). Nell’acquisizione ha co-investito il Fondo Impresa Italia gestito da Riello Investimenti Partners SGR. Con il riassetto societario il nuovo CEO Domenico Mazzeo ha preso il posto di Saturnino, rimasto socio di minoranza. Mazzeo è rimasto amministratore fino al giugno 2019. Ora l’annuncio a sorpresa, una doccia fredda che poteva avere un sentore dallo stallo nella posizione di CEO: l’ultimo amministratore “si è dimesso a novembre e nessuno l’ha sostituito…” come dichiarato dalla pagina social a Milano Today.

Fonte: Milano Today

Continua la lettura con: I locali storici che hanno chiuso nell’ultimo anno a Milano

MILANO CITTA’ STATO

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

La NUOVA PIRAMIDE GEMELLA: ha senso per un MUSEO?

0
Museo della Resistenza lato piazzale

Numerose polemiche hanno preceduto l’avvio della costruzione del futuro Museo Nazionale della resistenza. Le motivazione dei favorevoli e dei contrari al progetto, cosa è previsto all’interno dell’edificio e quando dovrebbe inaugurare.  

La NUOVA PIRAMIDE GEMELLA: ha senso per un MUSEO?

# Il museo della discordia

Museo della Resistenza lato piazzale

Il futuro Museo Nazionale della Resistenza non nasce sotto una buona stella. Previsto a Milano, tra le città insignite con la Medaglia d’oro al valor militare per la guerra di liberazione, nasce dal Protocollo di Intesa tra Comune di Milano e Ministero della Cultura dentro un’area di proprietà comunale originariamente destinata a funzioni terziarie

Proprio la destinazione originaria dell’edificio, una piramidina gemella progettata da Herzog & De Meuron sul lato opposto della strada che ospita l’edificio più grande occupato da Fondazione Feltrinelli e Microsoft, è tutt’ora motivo di discussione. Per molti sarebbe stato meglio un edificio pensato ad hoc o uno risalente agli ’20-’30 del ‘900, quando a Milano sorse il fascismo e allo stesso tempo l’antifascismo e la resistenza, più adatto alla tematica esplorata. Per altri invece tale polemiche sono infondate dato che molti musei non sono nati con tale scopo e che quello che conta è l’allestimento.

# Alcuni commenti di favorevoli e contrari al progetto

Questi alcuni dei numerosi commenti contrari al progetto nel gruppo facebook “Cantiere Urbanfile.” 

Una cosa è ristrutturare un edificio esistente per farne un museo (tanti musei sono fatti così) ma qui l’edificio è da costruire. Ed è vincolato ad una forma precisa, quella degli altri due edifici del masterplan, che sono architetture per il business. Se si deve costruire ex novo perchè non costruire direttamente un museo, che è una tipologia architettonica con funzioni ben diverse e deve essere progettato a partire dal contenuto e non viceversa?” – Margherita Del Piano

“Adattare l’esistente va benissimo. Il problema qui è che si costruisce per principio e poi si caccia dentro a forza il Museo. Alla modica cifra di oltre 20 milioni di euro! Oltre la distruzione ambientale e sociale” – Baiamonti Verde Comune

“Proprio per il significato che un Museo sulla Resistenza dovrebbe avere, molte persone suggeriscono palazzi esistenti costruiti durante il ventennio, dove a Milano ebbe inizio e prosperò sia il fascismo sia l’antifascismo e la resistenza.
Non è proprio un bel modo democratico, appropriarsi di spazi del Circolo Combattenti.
Molti sostengono, nel museo proprio per le dimensioni contenute, sarà prevalente la parte multimediale, e non adeguato a un flusso di visitatori numeroso, come possono essere le scolaresche. Lecito pensare un Museo della Resistenza in una struttura uguale a fianco di Feltrinelli Café e Microsoft, non genera la corretta riflessione e rispetto che dovrebbe indurre, verso le sofferenze patite, il sacrificio delle vite, piuttosto quella di un parco a tema.” –  Andrea Lecchi

Questi alcuni dei commenti favorevoli:

Vero che un palazzo concepito per altro scopo poco si adatta alla funzione museale (anche se in Italia e in Europa siamo pieni di musei, anche di grandissimo pregio, adattati in palazzi che avevano tutt’altra funzione; da Brera al Poldi Pezzoli, dagli Uffizi al Louvre). Bisogna però anche sottolineare che non parliamo di un museo, in questo caso, che esporrà opere d’arte, con il bisogno di spazi ampi e luce zenitale. Sarà un museo didattico sul periodo della Resistenza; un racconto che sarà per lo più per immagini e qualche reperto.” – Marco Montella

“Perché dove sta scritto, che i musei debbano avere costruzioni particolari…l’importante è il contenuto museale..il palazzo poi è bello e in piena armonia con la costruzione circostante già esistente…verranno realizzate nel sito delle ciclabili, più verde con nuove piantumazioni in sostituzione di un parchetto squallido…il tutto già finanziato dal Ministero e a costo zero per il Comune di Milano..ma che cosa è sta polemica inutile ..” – Antonello Consiglio

Il museo più prestigioso d’Italia è in un palazzo progettato per ospitare uffici. Si chiama, guardacaso, Galleria degli Uffizi. Decade tutto il discorso.” – Carlo Bergomi

# Prima c’era un distributore

Cantiere Urbanfile – Margherita del Piano – Area ex distributore rinaturalizzata

Le polemiche non si limitano però a questo. Il progetto è stato bloccato e rallentato più volte, inoltre l’asta per l’acquisto dell’area dove costruire la piramide gemella è andata deserta tre volte, anche per i comitati del quartiere. Il motivo del contendere è il Giardino Comunitario “Lea Garofalo”, nato dalla volontà di un gruppo di cittadini/progettisti che nel 2010 decidono di riqualificare un’area comunale abbandonata, e in particolare la porzione sorta sui terreni del futuro museo, e il glicine nei pressi dell’ex casello daziario.

Cantiere Urbanfile – Area ex distributore-futuro Museo Resistenza

Una battaglia durata a lungo e che si è conclusa con la potatura del grande glicine, che per la sua natura di piante “infestante” dovrebbe tornare entro due anni allo stato precedente. La porzione di giardino che si è aggiunta negli anni era in realtà occupata da un distributore di benzina, abbattuto proprio per far posto al nuovo edificio, e che con il tempo si è rinaturalizzata. Il museo sorgerà comunque soprattutto sugli spazi dell’ex distributore e il giardino spontaneo verrà preservato in gran parte e gestito in modo sicuro e curato, si spera, dal Comune di Milano, ponendo fine alla situazione precaria di sicurezza dettata dalla “recinzione” composta da mura pericolanti.

# Il progetto del museo: 3.800 mq e 6 piani con collezioni permanenti e temporanee

Progetto edifici Museo della Resistenza Milano e Feltrinelli dall’alto

Il museo, in costruzione nell’area tra i viali Montello, Crispi, Bastioni di Porta Volta, piazza Baiamonti, è posto lungo il tracciato delle Mura Spagnole e assieme all’altra piramide lo ripercorre in modo ideale. I palazzi gemelli sono un omaggio alla tradizione milanese, da ricordare quelli realizzati in Piazza Duomo, Piazza Piemonte e Piazza Duca D’Aosta. L’edificio si distribuisce su 3.800 mq e 6 piani suddivisi in questo modo:

  • piano terra dedicato a servizi quali biglietteria, bookshop e uno spazio multifunzionale;
  • dal primo al terzo le collezioni permanenti con al primo piano quella relativa al periodo “tra le due guerre mondiali 1914-1943”, al secondo la “Resistenza 1943-1945 e al terzo dedicato a “Repubblica e Costituzione 1945-oggi”;
  • il quarto per gli uffici della direzione del museo e il centro di documentazione;
  • il quinto esposizioni temporanee;
  • il sesto per gli impianti.

Al suo interno una collezione di fotografie e documenti storici per raccontare ai visitatori le vicende e i valori che hanno animato la Liberazione e la Resistenza, proponendone un’immagine aggiornata e complessa all’interno del contesto europeo e per far conoscere la storia dell’Italia in età contemporanea e stimolare un dibattito funzionale a costruire una cittadinanza consapevole. L’Istituto Nazionale Ferruccio Parri è incaricato dell’allestimento, attingendo da oltre 2.000 bacini documentari con particolare attenzione agli audiovisivi e alle testimonianze orali, che prevede la suddivisione in diverse aree tematiche.

# Preservate le mura spagnole, inaugurazione tra il 2025 e il 2026

Area mura spagnole recuperata

Il progetto prevede l’esposizione delle antiche mura ritrovate durante gli scavi, la realizzazione di un’ampia area verde pubblica, intesa come estensione e prolungamento dei viali esistenti, e la sistemazione del giardino Lea Garofalo.

Urbanfile- Museo della Resistenza

Dovrebbe pertanto essere eliminato il parcheggio di viale Bastioni di Porta Volta e messo in sicurezza il muro di Via Montello. L’investimento complessivo per il museo è di 24 milioni di euro e la conclusione dei lavori è prevista tra il 2025-2026 anche se la speranza, del Sindaco Sala e del Ministro della Cultura Sangiuliano, e di inaugurare nel 2025 quando ricorre l’’80° anniversario del 25 aprile.

Spunto: Cantiere Urbanfile

Continua la lettura con: #21 – Le meravigliose CASE MUSEO STORICHE di Milano

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il MERCATINO dell’ANTIQUARIATO più FAMOSO di Milano: quando è, dove e che cosa si trova

0
erresissi IG - Mercatone Antiquariato

Si può trovare davvero di tutto, vintage, antiquariato e modernariato. Ecco dove si svolge, in che giorno della settimana e cosa si può acquistare.

Il MERCATINO dell’ANTIQUARIATO più FAMOSO di Milano: quando è, dove e che cosa si trova

# Uno degli appuntamenti fissi per gli amanti del vintage e dell’antiquariato in città ogni ultima domenica del mese

paolavignelli IG – Mobili al Mercatone dell’Antiquariato

Uno dei più conosciuti e frequentati mercatini di Milano, sicuramente il più famoso dedicato all’antiquariato. Non si tratta solo di un mercatino delle pulci, ma è molto di più, tra le sue bancarelle si possono trovare oggetti di gran valore.

erresissi IG – Mercatone Antiquariato

Si tiene ogni ultima domenica del mese ed è uno degli appuntamenti fissi per gli amanti del vintage e dell’antico in città. Il suo nome, il Mercatone dell’antiquariato, rende l’idea della mole di prodotti che si possono trovare.

Leggi anche: CAPI di MARCA che si trovano nei MERCATI di MILANO: i brand e i prezzi

# 400 espositori lungo due chilometri sul Naviglio

paolavignelli IG – Mercatone dell’Antiquariato

Si sviluppa infatti lungo circa 2 km lungo le sponde del Naviglio Grande, da viale Gorizia al ponte di via Valenza, arricchendo di suggestività le passeggiate tra le sue circa 400 bancarelle. In prevalenza propongono oggetti di antiquariato, mentre le vie Corsico e Paoli sono dedicate al vintage. In gran parte pezzi di alta qualità che si sono portare senza svuotare il portafoglio.  

# Cosa si può trovare 

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Cecilia Maertens Cottafavi (@maert.ens)

Si trova davvero di tutto. Mobili di fine settecento o degli anni ’60, modernariato come i primi telefoni degli anni ’50 e ’60, argenti, orologi, lampadari, lampade Tiffany o art decò, porcellane, gioielli, bronzi.

paolavignelli IG – Mercatone dell’Antiquariato

Ancora collezionismo, bambole, giochi, libri, occhiali, radio, bastoni, vetri, fumetti, stampe e persino attrezzi antiche. Non mancano valigie, soprammobili di varia fattura, forma e dimensione, tappetti, ombrelli.

Continua la lettura con: I MERCATI COPERTI di MILANO: perché non fare un COVENT GARDEN meneghino?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Con GRAMUGLIA anche lo STATO fa RIDERE

0

Gli italiani sono divisi in due. Quelli che dipendono dallo Stato e quelli che alimentano lo Stato. Purtroppo i padri fondatori non hanno dato retta al milanese Carlo Cattaneo che voleva uno Stato snello, fortemente decentrato, vicino ai cittadini, sul modello di quello svizzero. Si è fatto tutto il contrario: uno stato centralista, amministrato da una burocrazia fumosa, lontana dai cittadini, un calderone dentro cui entrano tutte le tasse dei cittadini e dove non si capisce che fine facciano. Descrive questo processo una delle superstar dei social, Frank Gramuglia  da Garbagnate, celebre per le prese in giro contro i capi d’azienda. Ma questa volta cambia il tiro. 

Una domanda: uno Stato che finanzia gli organi di informazione tradizionale, potrebbe diventare un bersaglio delle centinaia di influencer a partita d’Iva? Chissà che non sia la premessa di una nuova rivoluzione…

Ma chi è Frank Gramuglia? La scheda dopo il video. 

# Frank Gramuglia: da Garbagnate l’erede dei grandi del Derby

Un tempo c’era il Derby. Oggi c’è Tik Tok. E’ cambiato il palcoscenico di lancio ma la comicità milanese fa sempre la sua bella figura. Uno degli assi è Frank Gramuglia, da Garbagnate. Nati nel 1987, dopo una laurea in Scienze Politiche, è arrivato a dirigere un hotel ma con la pandemia si è ingegnato dei video in cui assume la parte di un lavoratore scansafatiche, un po’ furbacchione, che ha come obiettivo nella vita di lavorare il meno possibile guadagnando il più possibile. Cosa che forse gli è riuscita mollando il lavoro in albergo e dedicandosi ai video comici sui social. Dopo il video contro lo Stato italiano molti nei commenti si chiedono: dopo Grillo avremo un altro comico protagonista della scena politica?

Continua la lettura con: Smailand: la trama dei film famosi se fossero stati girati a Milano 

MILANO CITTA’ STATO

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Dopo il BOSCO VERTICALE arriverà la FORESTA NEL CIELO?

0
buro-os.com - Foresta sospesa

Il progetto di questo complesso di grattacieli prevede la realizzazione di una vera e propria foresta orizzontale sospesa. Ruberà la scena al Bosco Verticale?

Dopo il Bosco Verticale arriverà la FORESTA NEL CIELO?

# La Foresta Verticale sospesa nel cielo di Ho Chi Minh 

credit: tophotel

Il pluripremiato Bosco Verticale di Milano avrà presto un rivale dall’altra parte del mondo? Un progetto previsto nella capitale vietnamita di Ho Chi Minh, dal nome di Empire City, si prepara a rubargli la scena. Sono tre i grattacieli che dovrebbero essere costruiti sopra un grande podio a forma di montagna, su una penisola-giardino al centro del fiume Saigon, uno di questi, l’Empire City Hotel, prevede una meravigliosa foresta orizzontale verso la sua sommità. Le terrazze sospese si muoveranno in molteplici direzioni attorno all’asse centrale della torre, protendendosi nel contesto urbano e nell’ambiente naturale come gesto di riconciliazione tra la città e la campagna.  

# Un grattacielo di 333 metri e 88 piani

credit: tophotel

L’edificio si eleva per 333 metri e 88 piani è ospiterà una varietà di specie vegetali locali e giochi d’acqua poste ad un’altezza mozzafiato. Al suo interno l’hotel più ambito della metropoli, alcune residenze e un ponte di osservazione pubblico. 

credit: tophotel

La vetta è destinata a diventare un “Cloud Space”, uno spazio tra le nuvole da cui osservare il panorama e godersi le attività ricreative e gli eventi proposti.

buro-os.com – Terrazza

Negli altri due grattacieli di 165, per 36 piani, e 124 metri, per 34 piani, previsti uffici e spazi residenziali.

# Una penisola ad uso misto per far incontrare natura e modernità, relax e affari

buro-os

Il podio sottostante, comune ai tre edifici, sarà allo stesso modo un tripudio della natura intervallato da numerosi terrazzamenti e camminamenti. Nei diversi piani degli edifici le aree di co-working si mescoleranno a quelle commerciali e ricreative con l’obiettivo di realizzare una penisola ad uso misto: relax e affari, pubblico e privato. Ancora sconosciuta la data di inaugurazione ma, viste le aspettative, il successo dell’iniziativa sembra assicurato.

Continua la lettura con: Il “GRATTACIELO più bello e innovativo del MONDO”: 7 cose che forse non sai sul BOSCO VERTICALE

Articolo di ROSITA GIULIANO aggiornato dalla redazione

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La FUNICOLARE più CORTA del MONDO

0
Ph. @angelsflightrailway IG

Protagonista di innumerevoli film, è anche la funicolare con lo scambio più pericoloso del mondo. Dalle foto avete capito qual è?

La FUNICOLARE più CORTA del MONDO

# Un punto di riferimento dal 1901

Ph. @angelsflightrailway IG

 

Quelle carrozze arancioni e nere, dall’aspetto un po’ vintage, corrono su e giù per Bunker Hill, a Los Angeles. Il volo dell’angelo di L.A. è una teleferica da record planetario: la corsa di 90 metri conferisce il primato di funicolare più corta del mondo.

Angels Flight è inclusa nel trasporto pubblico locale di Los Angeles, nel senso che l’abbonamento alla Metro consente una riduzione del biglietto per la salita e discesa dalla collina di Downtown.
L’amministrazione di queste corse di autodefinisce “punto di riferimento” a Los Angeles, perché come tutti i mezzi di trasporto storici, ha contribuito a creare la magia della metropoli.

Leggi anche: Parigi avrà una FUNIVIA URBANA: semaforo verde al progetto

# Silhouette e location inconfondibili

Ph. RODNAE Productions, by Pexels

Per trovare questa caratteristica funicolare si devono cercare due location, quelle collegate da Angels Flight. L’entrata inferiore è situata al 351 di South Hill Street, all’incrocio con Oliver Street; la corsa arancione si ferma poi a California Plaza e spunta al 350 di South Grand Avenue.
Nell’anno della costruzione, resa possibile dal finanziamento del colonnello J. W. Eddy, la teleferica più corta del mondo serviva per collegare una delle zone residenziali più esclusive di L.A., in cima alla collina, con la zona commerciale sottostante.

Angels Flight è “aperta” dalle 6:45 del mattino fino alle 22:00, weekend compresi. Il biglietto costa 1 dollaro, scontato 50 centesimi se si è in possesso della tessera della Metro.
Trattandosi di un’istituzione di Los Angeles, è possibile anche acquistare biglietti commemorativi da 2 dollari, per conservare un ricordo esclusivo della visita alla città degli angeli.

Leggi anche: Stoos, la FUNICOLARE più RIPIDA d’Europa a un paio d’ore da Milano

# Il brivido del pericolo

Ph. @angelsflightrailway IG

Sono due le carrozze che si occupano di effettuare le corse, Sinai e Olivet.
Partono contemporaneamente dalla cima e dai piedi di Bunker Hill, incrociandosi circa a metà percorso.
La struttura è però costituita da binari compenetrati, che si divaricano proprio a metà della collina, per permettere alle due vetture di incrociarsi e proseguire ognuna nella propria corsa. Una scelta che purtroppo non ha potuto impedire scontri tra le carrozze o deragliamenti, con incidenti risultati qualche volta addirittura mortali.

Nei pochi minuti del percorso su Angels Flight, è possibile posizionarsi frontalmente sulle carrozze e osservare l’avvicinamento dell’altra vettura, sperando che i sensori di sicurezza e gli scambi delle rotaie funzionino perfettamente, per evitare lo scontro frontale tra Sinai, Olivet e – soprattutto – i loro passeggeri.

Leggi anche: The STAR: il GRATTACIELO a forma di SFERA che sarà avvolto da una FUNICOLARE

# Un’icona della settima arte

Ph.Gione Josh Jorquin, by unsplash

Avete capito adesso dove l’avete già vista?
Angels Flight è dal 1928 protagonista di decine e decine di lungometraggi e serie TV.
Nel 2016, è accanto a Emma Stone e Ryan Gosling in una scena di La la land e, per ammissione di tutte le parti in causa, l’uso delle carrozze arancioni in questa produzione non è stata un’operazione del tutto legale. Angels Flight è infatti ferma dal 2013, con divieto di trasportare passeggeri che non siano i tecnici coinvolti nella messa in sicurezza degli impianti. Eppure Damien Chazelle quella scena l’ha girata e le autorità se ne sono accorte solo sulle poltrone dei cinema.

La funicolare arancione sembra fatta apposta per la grande industria cinematografica di Los Angeles. Sinai e Olivet sono posizionate ai nastri di partenza, in attesa che un film, un piano di manutenzione o una battaglia civile, le rimettano in moto, per andare su e già dalla collina di Downtown.

Ripartiranno o rimarranno sempre al capolinea?

Continua la lettura con: La FUNIVIA più ALTA (e più lussuosa) del mondo sta per raggiungere l’Italia

LAURA LIONTI

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

L’OSSESSIONE di Milano: la CICLABILE a tutti i costi. Anche sui BINARI

1

“Il bello è che qualcuno lo ha progettato questo delirio”: è il commento del posto sul gruppo Facebook Milano Sempione Cenisio Mac Mahon. Leggiamo altri pareri di milanesi sulla “ciclabile dei binari”.

L’OSSESSIONE di Milano: la CICLABILE a tutti i costi. Anche sui BINARI

Anche sui binari. Non ci sono più limiti per le ciclabili di Milano. Questi i commenti più divertenti dei milanesi sulla nuova “creatura” di zona Mac Mahon. 

“Quando vuoi la ciclabile a tutti i costi!!!! Anche dove oggettivamente non se può fa’!!!!” (Stefania V.)

“Ci sono fondi stanziati dai dementi dell’Unione europea per fare le ciclabili e sindaci come quello che purtroppo abbiamo noi ne approfittano” (Marcello T.)

“Vi faccio notare anche che le piste ciclabili sono all’ombra, le parti pedonali al sole. Ci vediamo a maggio” (Nathalie L.)

“E ci hanno speso pure un sacco di soldi!!!!!” (Francesca F.)

Via Dezza – Ph. giannicongiu_IG

Ingegnere eccezionale come la giunta comunale” (Gaetano S.)

“Stupendo…, sarà un’opera per la Biennale di Venezia” (Flavio R.)
 
“Ma le panchine in discesa? E lo slalom nel controviale delle poste??? Pazzesco” (Maria Cristina O.)
 
“Senza contare che con le piogge di questi giorni ad ogni angolo di quell’ incrocio c’è un lago” (Andrea T.)
 
“La riduzione drastica delle carreggiate a favore di inutili marciapiedi oversize (vd incrocio Biondi Sempione) dove passano gli autobus è da premio all’intellighenzia” (Matteo F.)
 
“Io pensavo che l’allargamento del marciapiede dal lato della posta e del San Marco era x i pedoni (visto che era molto piccolo se dovevi sostare al semaforo e solo hai un passeggino ) e invece no anzi adesso devi anche stare attento alle bici!” (Roberta T.)
 

“I sentieri pedonali sono un delirio negli attraversamenti. Il verde è diminuito e i parcheggi pure. Ma chi progetta queste cose che sostanze assume?” (Emanuela M.)

“Ci aggiungiamo che la maggior parte delle bici evita queste gradevoli gimcane e continua ad andare in strada contribuendo alla riduzione della carreggiata?” (Elena C.)

Continua la lettura con: Le nuove piste ciclabili sono da rifare

 
MILANO CITTA’ STATO

 

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

 

Il PONTE sullo STRETTO da RECORD: il progetto (RENDERING)

0
Webuild - Ponte stretto da lontano

Un’opera colossale. Previste anche opere stradali ferroviarie e accessorie per migliorare gli spostamenti nelle due regioni. Questi i numeri del progetto e in quanto tempo potrebbe essere costruito.

Il PONTE sullo STRETTO da RECORD: il progetto (RENDERING)

# Un investimento stimato in 13,5 miliardi di euro

strettodimessina.it – Progetto

Il Governo Meloni ha stimato un costo complessivo dell’opera di 13,5 miliardi di euro. Nell’importo è compresa:

  • l’effettiva costruzione del Ponte sullo Stretto, il suo peso è pari a circa il 40% sul totale;
  • le opere di collegamento tra cui 40 km di raccordi viari e ferroviari che collegheranno l’autostrada del Mediterraneo (A2) e la stazione Fs di Villa San Giovanni da lato Calabria e le autostrade Messina-Catania (A18) e Messina-Palermo (A20) oltre dalla nuova stazione Fs di Messina dal lato Sicilia;
  • il centro direzionale in Calabria;
  • le opere di mitigazione ambientale.

# Il ponte con la campata unica più lunga del mondo: con 3 corsie stradali per senso di marcia e doppio binario ferroviario

Webuild – Ponte Stretto da sotto

Il ponte avrà la campata unica più lunga del mondo, 3.330 metri, e una lunghezza totale pari a 3.660 metri. Per le torri l’altezza prevista è di 399 metri, la larghezza dell’impalcato di 61 metri e l’altezza libera per il transito delle navi di 65 metri, a 72 metri in assenza di traffico ferroviario.

A unire le torri le estremità 4 cavi del diametro di 1,26 metri per un’estensione di 5.230 metri con oltre 44.000 fili d’acciaio per ogni cavo. Sul Ponte sullo Stretto ci saranno due carreggiate stradali con 3 corsie per direzione, due di marcia e una di emergenza, e una sede ferroviaria a doppio binario. La vita utile dell’infrastruttura è stata calcolata i 200 anni.

# Tempi di percorrenza: ridotti da 120 a 15 minuti per i servizi ferroviari, a 10/13 per i trasporti su gomma

Webuild – Ponte sullo stretto di Messina

Sul ponte, aperto 24 ore al giorno/365 giorni all’anno, dovrebbero transitare annualmente a regime 60.000 treni e 6 milioni di veicoli ogni anno. I tempi medi di attraversamento dovrebbero ridursi a:

  • circa 15 minuti per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale, rispetto agli attuali 120 minuti per i treni passeggeri ed ai 180 minuti minimi   per i treni merci;
  • circa 10/13 minuti su gomma in confronto agli odierni 70 minuti per le auto e 100 minuti per i mezzi merci.

# La sicurezza contro terremoti e venti

In base alle analisi effettuati il ponte, come tutti i ponti sospesi, è una struttura con una caratteristica insensibilità ai terremoti dovuta alla sostanziale estraneità alle frequenze delle azioni sismiche. 

Le caratteristiche aerodinamiche del profilo alare garantiscono una resistenza a venti superiori a una velocità di 216 km/h e dai monitoraggi di un centro meteo locale non non ne sono mai stati registrati di superiori ai 150 km/h. Per quanto riguarda l’analisi statica il ponte sarebbe in grado di sostenere la presenza di quattro treni di 750 metri contemporaneamente. 

# Ipotesi partenza dei cantieri entro la fine del 2024, la durata è stimata in 6 anni

La Relazione di aggiornamento al progetto definitivo è stata approvata dal consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina. L’obiettivo del governo è partire con i cantieri entro il 2024, che dovrebbero avere una durata di 6 anni, per inaugurarlo nel 2032.

Continua la lettura con: SOGNO a NORDEST: il GRANDE PONTE tra Trento e Trieste

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion