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Agosto in città: godersi Milano quartiere per quartiere

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credit: agrodolce - Tramvai

Da tempo agosto a Milano non è più sinonimo di serrande abbassate e città deserta. Tuttavia, la situazione può variare da un quartiere all’altro. Manca ancora parecchio a quando si potrà trascorrere l’estate pagaiando sulla cerchia dei navigli, ma anche adesso le attività estive a Milano non lasciano certo a desiderare: basta scegliere un punto di partenza e lanciarsi nell’esplorazione della città metropolitana estiva. Ecco una guida per sopravvivere a Milano in agosto e negli scampoli di settembre, suddivisa per quartieri.

Rielaborazione articolo di Maria Angela Silleni per “Agrodolce” – Estate in città, la guida per sopravvivere a Milano divisa per quartieri aggiornato al 2024.

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Agosto in città: godersi Milano quartiere per quartiere

# Un gelato in centro

Una visita a una Piazza Duomo decisamente meno affollata del solito è imperdibile. Nei suoi dintorni, che si prestano bene a una pausa gelato, si trovano alcune delle migliori gelaterie della città, tutte facilmente raggiungibili in pochi minuti a piedi:

  • Ciacco in via Spadari 13, il gelato gastronomico rinomato per i tanti gusti intensi e privi di ingredienti di origine animale;
  • Pavé Gelati e Granite in via Cesare Battisti 21, apprezzato per le granite e i gusti particolari come la sbrisolona e la mandorla con scorze di limone;
  • Alberto Marchetti in viale Monte Nero 73, conosciuto per le sue creme dal sapore piemontese come il bonet e il meliga e lime, oltre per un’ottima panna montata a mano.

# I ristorantini di Brera

Dal Duomo e dalla Galleria Vittorio Emanuele la passeggiata prosegue naturalmente verso Brera con ciottoli e tanti ristorantini con tavoli all’aperto. Tra i locali da provare ci sono:

  • Clotilde Brera, in Piazza San Marco, dove si cena o si fa aperitivo con vista grazie alla terrazza che si affaccia sui tetti del quartiere (chiuso dall’11 al 29 agosto);
  • in via Andegari 9 il bistrot e il ristorante stellato Seta, guidati dallo chef Antonio Guida (riapre il 27 agosto);
  • proseguendo verso nord si raggiunge il suggestivo Tombon de San Marc, la chiusa dell’Incoronata segnava un tempo l’ingresso in città del naviglio Martesana, che oggi ospita in uno scenario suggestivo i tanti tavoli del pub Carlsberg e dei locali che lo circondano;
  • a pochi passi c’è piazza XXV Aprile animata di Eataly All’Aperto: pizza, drink e tante proposte preparate dalle cucine dei ristorantini di Eataly.

# Un drink all’Isola

Proseguendo lungo corso Como, si arriva facilmente in Piazza Gae Aulenti e ai giardini della Biblioteca degli Alberi, dove si trova il ristorante Ratanà, famoso per i mondeghili e le schiscette. Per chi preferisce mangiare all’aperto il ristorante in via Gaetano de Castillia offre piatti tipici lombardi in un incantevole giardino arricchito da aromi e giochi d’acqua (chiuso fino al 19 agosto).

Nel cuore del quartiere Isola, non perdere la gelateria Artico, rinomata per le sue numerose varianti di cioccolato e i gusti di frutta di stagione (chiude il 15 il 16 agosto). Poco oltre la circonvallazione, nel quartiere Bovisa, si trova il Rob de Matt in via Enrico Annibale Butti 18. Questo locale, creato per favorire l’inserimento lavorativo di persone con patologie psichiatriche, è oggi celebre per i suoi cocktail, le birre artigianali, le proposte di cucina leggera e il suo ampio giardino. Riapre il 19 agosto.

# Aromi cinesi a Chinatown e dintorni

Restando a sud della stazione di Porta Garibaldi ci si muove verso via Paolo Sarpi, una zona ormai ricca di locali e ristoranti con cucina non solo orientale. Tra questi troviamo:

  • Ceresio 7 in via Ceresio 7, dove la cucina di Elio Sironi è abbinata a cocktail originali ma soprattutto a due terrazze con piscina, affacciate sulla skyline di Milano (chiuso dal 14 al 18 agosto(;
  • al centro di piazzale Baiamonti il chiosco Mimì Gourmet, dove si servono panzerotti e crudi di mare; 
  • lungo via Paolo Sarpi i cocktail di Otto al n. 8 (nei giorni feriali chiuso solo dal 14 al 16 agosto);
  • la Ravioleria al n. 27 con gli spuntini caldi o freschi;
  • i calici delle Cantine Isola al n. 30 (chiusi solo di lunedì ad agosto);
  • le birre artigianali della Buttiga al n. 64 (chiuso a Ferragosto);
  • il B Locale in via Albertini 4 (aperto tutti i weekend di agosto);

A pochi passi a sud, nella piazzetta di via Cesariano adornata dai murales di Pao, puoi fare una pausa alla Librosteria (riapre il 4 settembre). A nord, lungo le mura del Cimitero Monumentale, merita una visita il Tempio del Futuro Perduto in via Luigi Nono 9, che ospita una biblioteca, uno spazio per mostre e un giardino con affascinanti resti di archeologia industriale. Per una pausa rinfrescante, non perdere l’occasione di fermarti da Massimo del Gelato in via Castelvetro 18 o, in alternativa, da Gusto17 in via Cagnola 10 (chiuso fino al 20 agosto).

# Nei parchi di San Siro

La zona più verde di Milano è ad ovest. Qui si possono scoprire alcuni dei parchi più affascinanti della città, come il Parco delle Cave, il Parco di Trenno e il Bosco in Città, perfetti per una pedalata o un picnic in famiglia. Nella stessa zona si trova anche Mare Culturale Urbano, una cascina in via Giuseppe Gabetti 15, trasformata da anni in un centro per iniziative artistiche. Qui è possibile gustare un pasto, assistere a spettacoli o guardare film comodamente seduti su sedie a sdraio con i piedi nella sabbia.

# La sera sui Navigli e a Porta Genova

L’estate a Milano non sarebbe la stessa senza i Navigli. Negli ultimi anni, l’area di interesse si è ampliata anche ai dintorni della stazione di Porta Genova e di via Tortona. A BASE Milano c’è BistroBase (riapre il 26 agosto) e Terrazza Base, un giardino pensile ideale per un aperitivo con vista sulla città (riapre a settembre), mentre la Terrazza Vertigo by Purobeach dell’hotel nhow Milano rappresenta una scelta più glamour. Per una cena completa, ci si può rilassare nel lussureggiante giardino di Alfresco in via Savona 50, dove si servono piatti mediterranei in un ambiente shabby chic (chiuso fino 26 agosto), e poi concludere la serata presso Gusto17 in via Savona 17 (chiuso fino al 20 agosto).

Passeggiando lungo il Naviglio Grande ci si imbatte poi:

  • in un classico dei cocktail bar come Rita in via Angelo Fumagalli 1 (riapre il 26 agosto);
  • in via Vigevano 27 nella gelateria LatteNeve;
  • in zona Darsena – Porta Ticinese l’ampio giardino di E/N Enoteca Naturale con i suoi vini naturali (riapre il 23 agosto);
  • più a sud, affacciati sui tanti tanti cortili di via Giovenale 7, i drink e la cucina delle Fonderie Milanesi (riapre il 23 agosto), il ristorante Al Cortile e il cocktail bar Officina (chiuso fino al 22 agosto).

Leggi anche: TRE TERRAZZE NUOVE a Milano

# Aperitivo a Porta Romana: dalla polleria di Giannasi al Panificio Longoni

Le strade che si snodano attorno a Porta Romana e Piazzale Lodi sono diventate una meta imperdibile per gli amanti della buona cucina, offrendo una varietà di locali e stili gastronomici. La prima tappa è la storica polleria e rosticceria Giannasi in piazza Buozzi, rinomata per il pollo arrosto considerato il migliore di Milano (chiuso fino al 18 agosto). In via Muratori si trovano numerosi ristoranti di ispirazione romano-laziale, tra cui Giulio Pane e Ojo e Abbottega, quest’ultimo chiuso dall’11 al 22 agosto.

Per un’ottima selezione di pane e caffè, si può fare un salto al Panificio Davide Longoni in via Tiraboschi 19 (riapre il 2 settembre), mentre altri punti rimangono aperti in città anche in agosto. Infine, la Cascina Cuccagna è il luogo ideale per acquistare prodotti biologici presso la bottega o il mercato settimanale, oltre a offrire pranzi, aperitivi e cene a km zero nel ristorante Un Posto a Milano.

# In bici sul Naviglio Martesana

Il naviglio che attraversa i quartieri nord-est di Milano non ha nulla da invidiare ai suoi più famosi omologhi. Al contrario, la passeggiata lungo la ciclabile e i parchi che costeggiano il Naviglio Martesana offre un’esperienza ancora più suggestiva e rilassante. Ecco alcuni dei locali che si possono trovare lungo il percorso:

  • al numero 194, dove il naviglio si interra, si trova il grande dehors del birrificio artigianale La Buttiga (chiuso solo a Ferragosto);
  • in via Gianfranco Zuretti 75 c’è il Tranvai, un locale unico che serve caffè, drink e panini direttamente da un tram storico del 1922 (chiuso dal 12 al 18 agosto);
  • infine, in via Luigi Bertelli 44, si trova la Cascina Martesana, che offre birre, sangria, piadine e taglieri, con ampi spazi all’aperto, un giardino nascosto, uno spazio per proiezioni, un orto aromatico e numerosi divanetti per rilassarsi (riapre il 29 agosto).

Leggi anche: 7 LOCALI al limite dell’ASSURDO a MILANO

# Balera e Cascine a Milano Est

I quartieri di Milano est, spesso trascurati a causa della minore copertura della metropolitana, nascondono vere gemme:

  • vicino al Parco Lambro si trova la Cascina Biblioteca in via Casoria 50: di giorno è un centro di accoglienza per bambini e adulti disabili, mentre la sera si trasforma in un luogo ideale per gli amanti della cucina biologica e per spettacoli di stand-up comedy. Qui, cena e aperitivo vengono serviti con vista su un vagone ferroviario degli anni ’20, restaurato con cura. Chiuso dall’11 al 26 agosto.
  • Spostandosi verso sud, la Balera dell’Ortica in via Amadeo 78 è da tempo una meta irrinunciabile per chi ama ballare, giocare a bocce e gustare piatti della tradizione italiana, dagli arrosticini abruzzesi allo gnocco fritto romagnolo. Riapertura il 28 agosto.
  • L’Arena Milano Est in via Riccardo Pitteri 60, allestita nel cortile del teatro dei Martinitt, offre proiezioni di film ogni sera. Dal 1 agosto tutti i film e gli eventi iniziano alle 21:00.

# Nel vasto parco di Milano Sud: Al Garghet e Erba Brusca

La zona sud di Milano, al confine con il Parco Agricolo Sud, offre un paesaggio caratterizzato da risaie, aironi e il canto delle rane, dove si trovano alcuni dei migliori ristoranti della città con ampi spazi all’aperto. Al Garghet, in via Selvanesco 36, è il luogo ideale per chi apprezza le ricette tradizionali come il riso saltato e la cotoletta alla milanese (riapre il 27 agosto). L’Erba Brusca, situato all’Alzaia Naviglio Pavese 286, propone invece una cucina innovativa ma sempre legata al territorio e agli ortaggi freschi dell’orto vicino

# Food Tour

I milanesi che resteranno in città avranno l’opportunità di viverla in un momento di tranquillità, lontano dalla solita frenesia e dall’affollamento. Quale momento migliore per scoprire o riscoprire le meraviglie artistiche e culinarie della città? Alcune guide turistiche autorizzate offrono food tour, sia standard che personalizzati, per singoli, famiglie o gruppi. Tra le opzioni già provate e consigliate ci sono MilanoArte e Fiamma Tours, ma ci sono molte altre guide e agenzie capaci di combinare arte e cultura gastronomica in itinerari che esplorano i quartieri milanesi.

 

Fonte articolo originale: Agrodolce

Continua la lettura con: Ristoranti aperti ad agosto a Milano

FABIO MARCOMIN

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La funivia a Milano? Sette linee per godersi una città da vertigini

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Berlino, Londra, Madrid, Barcellona, Lisbona, Ankara, New York, Rio, Caracas, Bogotà, sono alcuni esempi di città più o meno grandi, che hanno qualcosa in comune: la funivia. E se la facessimo a Milano?

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La funivia a Milano? Sette linee per godersi una città da vertigini

Milano con il suo hinterland, si estende totalmente su di una vasta pianura, se si esclude il Monte Stella non ci sono vasti fiumi o montagne. È quindi facile spostarsi all’interno dell‘area metropolitana con ogni mezzo, auto, tram, filobus e bicicletta. Piste ciclabili e corsie preferenziali sono forse ancora carenti, ma questo è un altro tema…

Milano possiede già una capillare rete di trasporti e nessuno ha mai ipotizzato di realizzare una funivia.
Un mezzo di trasporto non certo economico, redditizio solo in particolari condizioni morfologiche come ad esempio per l’attraversamento di lunghi corsi d’acqua o per il collegamento tra due montagne.

Si potrebbe però pensare con finalità turistiche e non solo per effettuare spostamenti veloci che permetterebbero comunque di evitare semafori, traffico, incidenti. Potrebbe anche essere progettata come mezzo alternativo per alcuni tragitti mirati in determinati periodi dell‘anno di sovraffollamento dei più classici mezzi di trasporto.

Ho immaginato queste possibili linee:

#F1: PIAZZA GAE AULENTI- EXPO MIND

Dal quartiere dei nuovi grattacieli oramai diventati uno simbolo della città, centro del terziario avanzato, al nascente distretto tecnologico nascente dai resti di EXPO. Un panorama futuristico che sorvolerebbe lo Scalo Farini rigenerato

#F2: CITY LIFE – GAE AULENTI

Raggiungere i due nuovi poli urbanistici dall’alto sarebbe sicuramente un’esperienza affascinante

#F3: VILLAGGIO OLIMPICO SCALO ROMANA – ROGOREDO

Dal futuro villaggio olimpico al palazzetto di prossima costruzione per le Olimpiadi invernali, una funivia da inaugurare giusto nel 2026 all’insegna dello sport.

#F4: BICOCCA – SESTO SAN GIOVANNI – MONZA CIRCUITO F1

In nome della grande Milano una funivia che possa collegare la Milano post industriale – la città della salute e il bel capoluogo della Brianza.

#F5: PONTE LAMBRO – IDROSCALO

Una funivia circolare che renderebbe il quartiere più dimenticato di Milano una attrazione turistica, un simbolo di rilancio

#F6: SAN SIRO – MILANO FIERA EXPO

Da quello che sarà il nuovo Stadio San Siro al polo fieristico più grande d’Europa

#F7: MONTE STELLA – COLLINA DEI CILIEGI BICOCCA

Le due colline di Milano unite da una funivia per sentirsi come a Sankt Moritz.

Continua la lettura con: I 10 progetti che hanno rivoluzionato Milano

ANDREA URBANO

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Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

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Gelati a Milano: i gusti più pazzeschi che si possono trovare (e in quali gelaterie)

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Prendi da sempre cioccolato e crema? Questo articolo non fa per te.

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Gelati a Milano: i gusti più pazzeschi che si possono trovare (e in quali gelaterie)

Progetto senza titolo – 1

# Mojito (Gelateria della Musica)

Per chi ha sempre l’aperitivo in testa. E non vuole perdere colpi neppure quando gusta un gelato. Il mojito al gusto lime, con rum, menta fresca e zucchero di canna lo si trova in uno dei templi del gelato milanese: la Gelateria della Musica, in via Ludovico il Moro 3.

# Infusione di foglie di fico e cera d’api (Ciacco)

Non solo. Da Ciacco, in via Spadari 13, si trovano anche il sorbetto all’olio extravergine di oliva o quello all’aceto invecchiato sei anni di Acetaia San Giacomo.

# Gelato malaga con rum Bacardi invecchiato 12 anni e uva passa (Terra Gelato)

Anche in questo caso è in compagnia di un altro gusto unico, come il gelato al gusto di nocciola salata con pesche saltate al prosecco e nocciole sabbiate. In via Vitruvio 38. 

north of loreto

# Fiordilatte ai petali di rosa (Romanengo)

Una delle più antiche confetterie di Milano si apre all’innovazione più estrema con gelati aromatizzati al fiordilatte con profumo di fiori d’arancio, ottenuto da acqua distillata di fiori d’arancio coltivati nella zona di Imperia. E poi il fiordilatte ai petali di rosa, ottenuto da una conserva di petali di rosa lavorata artigianalmente. In via Caminadella 23.

# Ricotta agli agrumi con crumble di cacao e zafferano (Artico)

Un gelato dal gusto unico in un’altra storica gelateria di Milano. Da Artico, in Duomo, Isola e Città studi. 

# Gusto Panettone (Pasticceria Martesana)

Per concludere la più classica delle innovazioni. Il gelato al Panettone della Pasticceria Martesana, dove si trovano anche i gusti Crema Pasticciera 1966 e Torta Martesana. Cinque punti vendita (via Cagliero, via Paolo Sarpi, piazza Sant’Agostino, Mercato Centrale e Porta Romana).

Continua la lettura con: La Gelateria più buona di Milano: 2024 Summer Edition

MILANO CITTA’ STATO

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Il quartiere medievale più grande d’Europa si trova in Italia

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Credits: @igersviterbo IG

Il quartiere medievale più grande d’Europa è in Italia. Ma dove si trova? E quali sorprese riserva ai suoi visitatori?

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Il quartiere medievale più grande d’Europa si trova in Italia

Un altro record si aggiunge alla lunga lista italiana: abbiamo il quartiere medievale più grande d’Europa. Dove si può visitarlo? E quali sono le sorprese che riserva?

# San Pellegrino: il quartiere medievale di Viterbo è il più grande d’Europa

credit: vacanzelandia.com

L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per essere piena di storia e di record. Insieme alla Cina siamo il paese con più siti Patrimonio dell’Unesco. In questo caso la storia e i record si fondono, infatti il quartiere medievale più grande d’Europa è italiano e si trova a Viterbo, il capoluogo regionale con il più alto numero di monumenti e testimonianze storiche dopo Roma. Oggi però andremo alla scoperta del quartiere medievale di San Pellegrino, facendo un vero e proprio salto nel tempo grazie agli elementi architettonici medievali perfettamente conservati.

# Tra elementi medievali e surrealismo escheriano

credit: cittapaese.it

Ad esempio è possibile osservare i “profferli”, una scala esterna che le persone utilizzavano per accedere ai piani superiori degli edifici, mentre al pian terreno vi erano le botteghe. Altri elementi tipici medievali e visibili a San Pellegrino sono il “richiastro”, una sorta di cortile di servizio su cui si affacciavano le abitazioni, e le “case a ponte”, abitazioni che come un ponte uniscono due edifici separati da una strada. Un’altra strana costruzione architettonica è il Palazzo degli Alessandri, in cui lo stabile e il portico sono stati collegati tramite un mezz’arco che crea un’ambientazione molto simile alle surreali opere di Escher.

# Non mancano le mura e le torri difensive

credit: bellaviterbo.it

Percorrere le strade di San Pellegrino dà l’impressione di trovarsi in un’immagine trovata su qualche libro di storia e non si può non restare affascinati quando ci si trova davanti alla Chiesa di San Pellegrino, che risale addirittura al 1045. La chiesa è arrivata sino ai nostri giorni ancora praticamente intatta: il tetto a capanna, il rosone e il portale sormontato da un arco a tutto sesto.

Le cinta murarie sono il simbolo delle cittadine medievali e anche a Viterbo la città era protetta da mura, che però non riuscivano a proteggere tutta la città. San Pellegrino era una delle zone escluse dalla protezione muraria e per questo furono costruite delle torri a scopo difensivo che sono tuttora visitabili.

Leggi anche: Il TELEFONO MEDIEVALE di Piazza dei Mercanti

ROSITA GIULIANO

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La città che ha costruito una linea della metro ma… non l’ha mai aperta!

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Credits: @martinscholz86 Charleroi Metro

Mentre le principali città europee si impegnano a costruire sempre più collegamenti interni attraverso metro e nuovi mezzi pubblici, c’è una città che ha una linea della metro pronta da anni, ma non l’ha mai fatta entrare in funzione. Ecco qual è.

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La città che ha costruito una linea della metro ma… non l’ha mai aperta!

# 33km di metro leggera

Credits: @kozeg
Charleroi Metro

Siamo a Charleroi, una città del Belgio situata nella provincia di Hainaut. Costruita per servire i suoi circa 200 mila abitanti, a Charleroi c’è una metro leggera che forse sarebbe meglio chiamarla tram. Lunga 33km la Charleroi Premetro (o metro leggera) serve l’intero centro città e si estende anche, attraverso 3 rami, verso la periferia nelle zone di Gilly, Anderlues e Gosselies. La metro è stata costruita tra il 1976 e il 2012 e conta 28 fermate. Nel 2013 venne aperta anche la Linea 3 della Charleroi metro, in modo da servire 18 stazioni in direzione Gosselies.

Attualmente il sistema metropolitano di Charleroi è gestito da TEC Charleroi, una filiale del sistema pubblico Société Régionale Wallonne du Transport, e conta 4 linee. La M1 e la M2 arrivano ad intervalli di 15/30 minuti, nel weekend anche ogni ora, mentre la M3 e la M4 passano circa ogni 10 minuti. Questi sono tutti dati che danno segno di una metro perfettamente funzionante. Il tram belga si vede infatti girare per la città sui suoi binari, ma allora in che senso a Charleroi hanno costruito una metropolitana che non è mai entrata in funzione?

# La linea 5 della Charleroi metro: i binari fantasma

Credits: @martinscholz86
métro di Charleroi

Se si sale sulla linea 4 della Charleroi metro in alcuni tratti si intravedono binari che non sono però segnati sulla mappa. Camminando per la città, proprio ai lati del centro storico, passeggiando per un piccolo parco si vedono altri binari che non si sa dove portino. Sorge spontanea quindi la domanda: dove andranno queste rotaie segnate da nessuna parte?

Sono i binari e le stazioni di quella che sarebbe stata la Linea 5 di Charleroi, un’intera linea metropolitana costruita nel 1987 ma mai entrata in funzione. Per la città si vedono ancora le stazioni abbandonate, o meglio mai state usate, come quella di Neuville e Chet. Alcune di queste, se non tutte, hanno anche la biglietteria, cartelli, qui tutto è perfettamente in ordine. Eppure niente di tutto ciò è mai entrato in funzione.

# Le stazioni fantasma

Credits: @martinscholz86
Charleroi Metro

Ma perché la città ha costruito una linea metropolitana per non attivarla mai? La risposta si trova nel sistema di gestione pubblico belga. Il Belgio è diviso in 3 aree: le Fiandre, la Vallonia e la capitale Bruxelles. Le due regioni Fiandre e Vallonia negli ultimi 15 anni sono sempre più separate e indipendenti, ma prima era la capitale a dettare le leggi e cercare di rendere la situazione nelle due regioni il più uguale possibili. Per questo negli anni ’60 era stato deciso che qualsiasi grande progetto fosse stato fatto in una regione, sarebbe stato realizzato anche nell’altra zona.

Il governo decise inoltre di fare un grande investimento per costruire un sistema metropolitano nelle 5 città più grandi del Belgio, tra queste c’era Charleroi. A Charleroi si sarebbero dovute costruire 8 linee, un progetto molto ambizioso che avrebbe potuto garantire uno sviluppo economico. Tuttavia, negli anni ’70, a Charleroi si assistette ad una drastica crisi economica e negli anni ’80 il governo belga ridiede indipendenza alle due regioni, Fiandre e Vallonia. La Vallonia, a cui appartiene Charleroi, decise che la città non aveva più bisogno di così tante linee della metro e che una e mezza bastasse.

È così che una linea della metro, che si stava realizzando, rimase quasi totalmente costruita, ma non entrò mai in funzione.

Continua la lettura con: La MeLA: la METRO FANTASMA di Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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10 luoghi atipici che mi hanno fatto innamorare di Milano

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L’amore non scocca sempre a prima vista, specie negli anni di amministrazioni poco produttive. Può scalfirti poco a poco, sino a entrarti dentro senza quasi che tu ne accorga. Così almeno è successo a me, nei confronti della mia ospitale città adottiva, Milano.

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10 luoghi atipici che mi hanno fatto innamorare di Milano

#1 Via Ravizza

aperitivo

In una parola, l’aperitivo. Quell’aria primaverile della calma che pervade le cose belle. Il tram arancio che sferraglia a fianco dei Negroni sbagliati, tra le frasche di un’alberatura fortunatamente precoce.

#2 Viale Affori

bambino gelato

Un centro città in periferia. Il segreto meglio conservato di Milano: i vecchi borghi inglobati nel tessuto urbano. La solennità del sagrato tra gelaterie, pasticcerie, agenzie immobiliari e le giostre della fiera paesana.

#3 Via Novara

Il serpente, per definizione. La lunga linfa vitale che trasporta dall’eleganza tardiva di Rembrandt ai campi che segnano la fine della grande città. Edilizia popolare, edilizia di pregio e uno dei simboli cittadini: il mattonato dell’Esselunga.

#4 Piazzale Governo Provvisorio

Piazzale Governo Provvisorio

Uno slargo parigino, all’improvviso. Il tessuto urbano che alterna vecchio e nuovo, il grande fascino di Milano. La consapevolezza di avere tutto a portata di mano.

#5 Via Borsieri

vita notturna

La movida, piacere inevitabile. La compostezza monumentale della Vecchia Isola. I locali che riempiono i loro dehor, il monumento al Jazz, il riposo dell’ombra delle piante.

#6 Piazza Irnerio

Il prototipo della piazza verde di prima periferia. L’eleganza composta di certi condomini privilegiati. Vivere la quotidianità, tra le chiacchiere delle badanti e delle colf.

#7 Piazzale Selinunte

Il ghetto buono che va sanando. La solidità geometrica di palazzoni uguali. I graffiti della rabbia esistenziale in cortili da respirare tra le immancabili lenzuola appese alle finestre.

#8 Via Vincenzo Monti

citylife

La nobiltà pregressa milanese con suggestioni romane, l’anello di congiunzione che consegna le memorie del centro alle storie future di CityLife.

#9 Viale delle Rimembranze di Lambrate

lambrate

L’inedito, l’impossibile. Una foresta urbana circolare, percorsa dal tram. La scoperta dei mille angoli peculiari che ci sono in città, molti forse ancora a noi sconosciuti.

#10 Viale dell’Innovazione

Come sarebbe stata l’Unione Sovietica se fosse sopravvissuta. Edifici statalisti dal gusto eccelso, non per tutti. Costruire quartieri da zero è possibile, e anche molto appagante.

Continua la lettura con: Le 5 spiagge di Milano

LORENZO ZUCCHI

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Ferragosto nei dintorni di Milano: trattorie o alta cucina?

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Credits cascinacaremma IG

Ferragosto: la città vuota. Anche chi resta a Milano in questi giorni, il 15 agosto cerca in tutti i modi di lasciare la città, almeno per qualche ora. Che cosa offrono, allora, i dintorni per un felice pranzo di Ferragosto? La selezione di Stefano Corrada per Libero. 

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Ferragosto nei dintorni di Milano: trattorie o alta cucina?

Credits: conoscounposto – Cascina Caremma

# Alla Bettolina di Gaggiano

Lungo il Naviglio, a pochi chilometri dal lato Ovest di Milano, si trova questa cascina “rural-chic”, immersa nel verde. A tavola vengono serviti classici della tradizione milanese: polenta fritta e baccalà, vitello tonnato, giardiniera, risotti, galletto affumicato e tiramisù al pan meino. Una chicca è poi il cocktail bar interno alla cascina.

# Cascina Caremma di Besate

credits: IG @cascinacaremma

Ancora più a Ovest, una delle cascine più note dei dintorni di Milano. Tra le prime aziende biologiche del milanese, fondata nel 1988 dall’attuale patron, Gabriele Corti. Oltre al food si può anche accedere al percorso benessere con piscina, centro massaggi e visita agli allevamenti. Per Ferragosto è in programma il pranzo nel fienile con menù del territorio e di prodotti della stessa cascina: salumi, formaggi, melanzana mantecata, riso alla norma, flan di portulaca, rollé di manzo e pesche all’amaretto. 

# Ristorante della Posta a Olmo Gentile (Piemonte)

Oltre il Ticino si approda in Piemonte fino alle Langhe dove si trova il più piccolo comune dell’astigiano: Olmo Gentile. Qui c’è il Ristorante della Posta, trattoria con terrazza spettacolare verso le colline di vigneti. Tra le specialità: la carne cruda, i plin, le frittatine alle erbe, le lasagne fatte in casa e la torta di nocciole. Esplosiva. 

# Trattoria da Bassano a Madignano (Cremona)

Nella pianura cremasca una meta per gourmand: la Trattoria da Bassano, con le zucchine del suo orto, i tortelli cremaschi e il vitello riposato in salsa tonnata. 

# Ristorante Albergo da Gigi a Crandola (Valsassina)

Credits ristorantedagigi_crandola IG – Da Gigi

Ci spostiamo a Nord, ai margini settentrionali della Valsassina. Le tre sorelle che gestiscono il locale accolgono i clienti con piatti che nascono dalle materie prime “povere” della zona: verdure, mele, burro di alpeggio, formaggi e il piatto forte, gli scapinàsc (ravioli locali) al burro e salvia. Il menù di Ferragosto prevede ricciola in carpione, parmigiana, saraceno mantecato con gamberone e crema di peperone, filetto di manzo e bavarese al lampone. 

# Ristorante Filo a Lezzeno (Lago di Como)

Ristorante presso l’hotel Filario, offre un menù di piatti “marinari creativi” serviti sulla terrazza con vista lago o nella spiaggia privata. Per la bella stagione è stata creata l’insalata d’a…mare, con gamberi crudi, abbinati a verdure marinate in acqua di mare. 

# Comi107 (Como)

Si conclude nella zona sud di Como con un locale di pietre a vista che propone pesce di mare come, ad esempio, il carpaccio di capasanta e riccio di mare, il baccalà con melanzana, il risotto zafferano, limone e gambero rosso o i passatelli ai frutti di mare. Oltre a questo c’è anche il menù di terra. 

Fonte: Il pranzo di Ferragosto di Stefano Corrada, Libero

Continua la lettura con: Dove si va a Ferragosto?

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All’Esselunga anche a Ferragosto? Negozi aperti e orari

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C’è chi non riesce a farne a meno neppure a Ferragosto. Ma dove si può andare?

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All’Esselunga anche a Ferragosto? Negozi aperti e orari

Ferragosto 2024: Esselunga ha deciso di tenere aperti molti dei suoi punti vendita. Alcuni con orari ridotti, altre per tutta la giornata. Ma attenzione: alcuni negozi saranno chiusi.

# Esselunga a Ferragosto: orari di apertura

Credits: pinterest.com, archello.com

La gran parte dei supermercati Esselunga sarà aperta solo mezza giornata: dalle 8 alle 14. Ma ci sono delle eccezioni che resteranno aperte tutto il giorno. Si tratta di Milano Ripamonti e di Esselunga Cascina Merlata: orario dalle 8 alle 20. Consentendo anche la possibilità di stare al fresco nelle ore più calde.

# I punti vendita che vanno in ferie

myfruit.it – Esselunga Papiniano

Alcuni punti vendita a Ferragosto restano chiusi. Tra i più noti: Viale Papiniano, Viale PiaveMacMahon. Anche i negozi LaEsse non apriranno.

Fonte: Anteprima Volantino

Continua la lettura con: I 10 migliori mercati rionali di Milano

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I 7 sport da praticare ad agosto a Milano (anche gratis)

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credit: tennisuispmodena.it

Concluse le Olimpiadi anche lo sport va in vacanza. Ma non per tutti. Soprattutto non per gli impavidi che resistono a Milano.

I 7 sport da praticare ad agosto a Milano (anche gratis)

# Nuotare nelle piscine “sopravvissute” a Milano

https://natipervivereamilano.com/2020/07/17/i-bagni-misteriosi-una-delle-piu-belle-piscine-di-milano/

Le piscine all’aperto a Milano non se la passano bene. Molte sono state chiuse sine die, altre sono oggetto di lavori più o meno interminabili. Ma alcuni impianti resistono: e che impianti! Forse la più glam d’Italia, i Bagni Misteriosi, ad agosto seguono le tariffe della balneazione convenzionata del Comune di Milano. Tra le altre degne di menzione ci sono: il Beach Forum, con una piscina esterna olimpionica di 50 metri al Mediolanum Forum, l’Acquatica Park, con la Torre degli scivoli, kamikaze e il rainbow dalle discese super colorate, e la Riviera Est all’Idroscalo.

# Surf: Milano come Maui

surf all'idroscalo
surf all’idroscalo

Wakeparadise Milano è il più grande parco di sport acquatici d’Italia, dove è possibile surfare cavalcando onde artificiali, alte fino a 1,9 metri e larghe 10 metri. Dall’estate del 2019 nella surf pool di Wakeparadise si possono praticare surf, wakeboard e in esterno anche lo sci nautico. La struttura è aperta dal lunedì al venerdì dalle 12,00 alle 20,30, mentre il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 20.30. Per informazioni e prenotazioni: https://wakeparadise.it/

# Yoga sui Navigli

Ph. sasint – Pixabay

Per riprendersi dalle scariche di adrenaline del surf nulla di meglio che immergersi nello Yoga, ritrovando benessere e connessione spirituale attraverso pratiche di meditazione. Lo si può fare anche gratis: ogni mercoledì e sabato, fino al 21 settembre, in riva alla Darsena il sito Baliyoga.it organizza 26 lezioni gratuite di yoga. Ogni singolo allenamento ospita fino a 40 partecipanti: occorre prenotarsi on line fino a esaurimento posti.

# Beach Volley

credit: tennisuispmodena.it

Disciplina che fa rima con estate e con mare. Ma anche con Milano. Ci sono diverse strutture presenti nei diversi parchi, ad esempio a Trenno, o più organizzate come quella del Quanta Club ad Affori con 5 campi e la possibilità di partecipare a corsi di perfezionamento oppure come l’Open Beach al Lorenteggio con 3 campi all’aperto e una vastissima area con sdraio e ombrelloni, il BLVS a Segrate con 5 campi o il Beach Town di Basiglio con 6 campi in cui praticare anche beach tennis e foot volley.

# Arrampicata

credits: @matteo_tei_meucci

Una delle new entry tra le discipline olimpiche. All’idroscalo si trova la parete attrezzata oppure il centro La Parete Rossa a Pieve Emanuele, forse il più celebre della zona. L’associazione Milano Adventure organizza anche esperienze all’aperto come l’arrampicata sportiva libera in falesia sul lago di Como.

# Canottaggio sui Navigli

Credits: canoaclubmilano.it
canoa sul lago di Annone

A Milano si può anche vogare in canoa o kayak. Sulla pista ciclabile della Martesana, vicino alla fermata di Turro, si trova East River, dove si può noleggiare una canoa o un kayak, con anche la possibilità di una lezione dedicata ai principianti.

# Bici (e corsa)

Non può mancare anche la scelta più classica. Andare a Milano in bicicletta o di corsa nella città semi deserta è un’esperienza spettacolare. E completamente gratuita. 

Spunto: cityrumors

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Dove si va a Ferragosto? Le tre prime scelte degli italiani

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Progetto senza titolo - 1

Siano entrati nella settimana più calda dell’anno. Almeno per le vacanze, quella in cui ogni località di mare deve registrare il tutto esaurito altrimenti meglio che se ne vada in montagna. Ma quali sono i luoghi caldissimi, quelli dove non ci sarà spazio neppure per uno spillo? Secondo il portale tedesco holidu sono tre le località ai primi posti nelle prenotazioni degli italiani per il Ferragosto 2024. 

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Dove si va a Ferragosto? Le tre prime scelte degli italiani

Pubblicata la classifica delle 50 località preferite dagli italiani per Ferragosto 2024. 44 sono in Italia, appena sei sono all’estero. Ai primi tre posti ci sono delle superstar.

# Da 41 a 50: Valencia e Nizza per l’estero, già svetta la Sardegna

La classifica si apre con Valencia, una delle sei località straniere prescelte dagli italiani. Come prezzi medi è una tra le più care: 181 euro al giorno di prezzo medio. 

# Da 31 a 40: Benidorm 40, Jesolo 38, Riccione 31

Appaiono le prime regine storiche dell’estate. Al 40esima la “Rimini” di Spagna: Benidorm. In queste posizioni compaiono anche alcune celebrità italiane: Palinuro (la più cara tra queste con 245 euro di prezzo medio giorno), Jesolo, Viareggio e Riccione. Forse speravano qualche posto in più… La più economica tra le 10 è Marina di Camerota: 116 euro, meno della metà della vicina Palinuro. 

# Da 21 a 30: Livigno nella top 30

Ci avviciniamo alle zone più calde. E tra le super spiagge di Otranto e Bibione svetta la prima località lombarda in classifica: Livigno, che è anche la più cara tra queste posizioni. Solo Italia in queste 10 posizioni. E ora arriviamo alle “località calde”: dall’11 alla 20. 

# Da 11 a 20: Lloret de Mar e Lignano in mezzo a Sicilia, Calabria e Sardegna

Stessimo parlando di musica saremmo ai “dischi caldi”, come venivano definite le posizioni dalla 11 alla 20 nella hit parade di un tempo. Tra le località a ridosso della top 10 spopolano Sicilia, Sardegna e Calabria. Tre le eccezioni: una località straniera (l’inossidabile Lloret de Mar sulla Costa Brava) e Lignano Sabbiadoro, tra le spiagge più a Nord d’Italia. Tra queste la più cara è Sperlonga, la più a buon prezzo Siracusa. E ora entriamo nella top 10. 

# Da 4 a 10: Livigno nella top 30

Eccoci nella top 10 dove chi cerca la solitudine deve tenersi alla larga. Prosegue il dominio della Sardegna, con Alghero, Budoni e la località con l’accento più dibattuto: Villasimìus o Villasìmius? Prima tra le straniere c’è anche Palma di Maiorca che sta superando le due regine un po’ logorate delle Baleari: Ibiza e Formentera. Palma e Barcellona sono anche le più care a dimostrazione che l’Italia sta diventando sempre più conveniente. Anche grazie ai prezzi più abbordabili, risalgono Rimini (quinta posizione) e Porto Cesareo (sesta). Ma quali sono le top 3?

# Le tre regine di Ferragosto

Ecco le tre regine di Ferragosto. Località supercelebri delle tre regioni più amate d’estate. Terza è San Vito Lo Capo in Sicilia, al secondo Gallipoli in Puglia. Prima la località sarda con il più grande numero di spiagge nel suo territorio, tra cui svetta la mitica Cinta: San Teodoro. 

Continua la lettura con: Le 5 spiagge di Milano

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La pizza più buona d’Italia? Si mangia a Milano!

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drymilano IG - Margherita con Provola affumicata e Pepe nero di Sarawak

La classifica 50 Top Pizza premia ogni anno le pizzerie migliori e le pizze più buone in Italia. Milano non sfigura affatto. Anzi. 

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La pizza più buona d’Italia? Si mangia a Milano!

# La classifica che premia le migliori pizzerie italiane

50 Top Pizza Italia

Come ogni anno 50 Top Pizza premia le migliori pizzerie italiane: dal 2023 sono in realtà 100 i locali in graduatoria. Si tratta di un network che promuove la pizza di qualità, oltre che di una guida consultabile gratuitamente on line risultato del lavoro di migliaia di ispettori. Dopo aver visitato in anonimato le pizzerie gli ispettori esprimono un giudizio valutando i seguenti elementi: impasto, i topping, la carta di vini e birre in abbinamento e, non da ultimo, il servizio.

# Milano sul podio con la pizzeria “Confine”, premiata anche per il “Pizzaiolo dell’anno”

louisvernhes IG – Pizzeria Confine

Tutti i giudizi messi assieme formano la classifica che nel 2024 vede ancora in testa la coppia di pizzerie campane Masanielli di Caserta di Francesco Martucci e 10 Diego Vitagliano Pizzeria di Napoli. La sorpresa arriva dal secondo posto del locale milanese Confine, con 3 spicchi del Gambero Rosso e gestito da Francesco Capece e Mario Ventura, che nel 2023 era fuori dalla top ten, all’undicesima posizione. 

confinemilano IG – Francesco Capece

Alla medaglia d’argento si aggiunge anche il riconoscimento del premio speciale più ambito, Francesco Capece ha vinto infatti quello del “Pizzaiolo dell’anno”. Il podio delle pizzerie migliori d’Italia è chiuso da I Tigli di San Bonifacio di Simone Padoan, in provincia di Verona, che è scesa di un gradino scalzata proprio dalla pizzeria milanese.

# Roma batte Napoli e Milano per numero di locali premiati

Mike_68-pixabay – Roma

Scorrendo la classifica troviamo nelle prime dieci posizioni la pizzeria 50 Kalò di Napoli, 
Seu Pizza Illuminati di Roma, I Masanielli di Sasà Martucci di Caserta, un altra milanese Dry Milano, La Notizia e Salvo di Napoli e infine Pizzeria Da Lioniello di Succivo in provincia di Caserta. A livello numerico Roma vince con 12 locali premiati, a seguire Napoli con 8 e Milano con 5: alle due già citate troviamo la pizzeria Denis in 23esima posizione, Modus alla 29esima e Capuano’s all’80esima.

# La pizza più buona si mangia a Milano

drymilano IG – Margherita con Provola affumicata e Pepe nero di Sarawak

A Milano arriva però un altro premio, quello di “Pizza dell’anno”. A vincerlo è l’altra pizzeria milanese in top ten: Dry Milano di Lorenzo Sirabella, locale moderno e raffinato, noto per la sua combinazione unica di pizze gourmet e cocktail d’autore. Dal menu, che include una selezione di pizze classiche e creative, è uscita la pizza più buona d’Italia: Margherita Provola Affumicata & Pepe Nero di Sarawak. Tutte le premiazioni sono avvenute in occasione della Pizza Week, che si è tenuta proprio a Milano nel mese di luglio.

Leggi anche: 3 motivi che fanno di Milano la capitale della pizza del nuovo millennio

Fonte: cucinaitaliana.it

FABIO MARCOMIN

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I «Caraibi italiani» a tre ore da Milano

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Credits:@mihaelakiva Pozze di Arsiero

Altro angolo nascosto, altra meraviglia italiana. Il BelPaese stupisce sempre e, questa volta, a poche ore da Milano c’è un posto che è tanto bello che ricorda tanto i Caraibi.

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I «Caraibi italiani» a tre ore da Milano

# Le Pozze di Arsiero

Credits:@mihaelakiva
Pozze di Arsiero

Si sta parlando delle Pozze di Arsiero, in località Contrà Pria, borghetto del paese di Arsiero in provincia di Vicenza. Conosciuti da molti semplicemente come Pria, pietra, i bacini d’acqua veneti sono tanto particolari e belli da essere chiamati “I Caraibi del Veneto”. Per creare quest’oasi naturale dall’acqua color smeraldo, il torrente Astico ci ha impiegato millenni: ha scavando continuamente nella roccia e creato bacini d’acqua cristallina nonché una serie di canyon.

# Come raggiungere le pozze

Credits: @momobea
Pozze di Arsiero

Raggiungere le pozze di Arsiero è abbastanza facile. Una volta imboccata la strada provinciale 350, si incontrerà il cartello che indica la direzione da prendere: Contrà Pria. Raggiunta la località e parcheggiata la macchina, si potrà scegliere se direzionarsi direttamente verso una pozza, come ad esempio la più frequentata sotto il Ponte della Pria, oppure percorrere il sentiero panoramico che permette di ammirare dall’alto tutte le pozze del posto.

Il luogo è molto poco frequentato in inverno, mentre in estate si popola di persone che vogliono godersi un attimo di relax. Inoltre, se si vuole stare lì tutto il giorno ma si preferisce non fare il picnic, immediatamente vicino c’è il Pria Park che offre la possibilità di mangiare o bere qualcosa.

# L’oasi naturale degna dei Caraibi

Credits: @architetto_view
Pozze di Arsiero

Nella Val d’Astico, che separa l’Altopiano dei Sette Comuni da Folgaria e Tonezza del Cimone, c’è quindi un piccolo angolo di paradiso, naturale e selvaggio. Un torrente dove l’acqua ha formato tanti piccoli laghetti, le pozze. Acqua cristallina dove potersi rinfrescare, ma per i più temerari o i più appassionati di immersioni, le pozze di Arsiero offrono molto altro. Canyon da cui potersi tuffare, o la possibilità di fare immersioni nei tre punti dove l’acqua raggiunge dai 7 ai 9 metri di profondità. Si può anche nuotare vicino a pesci di acqua dolce, come temoli o trote, e proseguire il torrente fino a raggiungere la cascata ghiacciata di circa 3 metri.

Un’oasi naturale, quindi, dove salvietta e ombrellone per un po’ di relax hanno sempre la meglio, ma dove allo stesso tempo ci si può addentrare alla scoperta della natura incontaminata del luogo, dentro e fuori dall’acqua.

# Gli altri Caraibi del Veneto: il lago di Camazzole

Credits: @kachuppa
Lago di Camazzole

E se il Veneto non avesse solo un angolo di Caraibi?  Sì perché in realtà un altro posto, questa volta in provincia di Padova, è conosciuto come l’angolo caraibico della regione. Si chiama Lago di Camazzole, un laghetto artificiale ai tempi cava del fiume Brenta ora riempita di acqua gelida. Spiagge dai sassi bianchi, ghiaietta, prati e acqua di un azzurro intenso, di quel colore tipico dei laghi alpini. Si trova tra i comuni di Carmignano di Brenta e Fontaniva e in realtà a non più di una ventina di chilometri da Vicenza.

Continua la lettura con: L’INVASIONE delle MALDIVE DI MILANO: perchè si chiamano così? La strada per arrivarci

BEATRICE BARAZZETTI

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La hybris di Milano e la grande nevicata del 1985

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Caput vitiorum. Il capo di tutti i vizi. Per Sant’Agostino e i padri della Chiesa il peggiore dei vizi è la superbia. Non era un’idea nuova: anche Platone considerava la hybris, la sua versione greca, il peggiore tra i peccati. Hybris è quella sensazione di sentirsi al di sopra di tutto, di librarsi in volo come Icaro, di guardare tutti dall’alto in basso, dimenticando il limite del cielo.
Il prezzo della hybris Milano l’ha pagato un inverno. Era il 1985. Un inverno destinato a passare alla storia. 

Era iniziato da poco gennaio e il climate change di allora era l’opposto di oggi: lo spettro era il freddo. Si parlava perfino di nuova era glaciale, soprattutto quando Roma vede piovere fiocchi di neve grandi come palle che in breve paralizzano una città che non ha l’agilità come suo punto di forza. Risultato? Scuole chiuse, traffico impazzito, panico. Pochi fiocchi e la capitale si blocca, si ride di questo nei bar, negli uffici e nelle scuole di Milano che sotto un cielo sereno si gode lo spettacolo di una Roma che chiede aiuto per quella che pare una cosa da niente. 

La hybris porta Milano non solo a ridere di Roma ma a sottovalutare il pericolo. Contro la neve al milanese basta un impermeabile, così la città fa la bauscia e spedisce a Roma tutti i suoi mezzi antineve per liberare le strade della capitale. Pochi giorni e la nevicata di Roma sfuma e di lei restano solo versi di canzoni nostalgiche di qualche decennio dopo. 

Ma la storia non è ancora finita. Anzi. Perché l’ondata di gelo artico che aveva intirizzito il centro Italia era solo la punta di un iceberg di aria fredda che centrato sulla Corsica si stava riavvolgendo per sferrare il vero attacco polare. Proprio contro Milano. 

Dal 13 gennaio 1985 Milano smise piano piano di ridere di Roma e passò a guardare il cielo dall’iniziale simpatia a una crescente preoccupazione. Sì, perché la neve non smetteva mai di cadere. Non solo il 13, anche il 14, il 15, andò avanti senza sosta anche il 16 e il 17, diventando la “nevicata del secolo”, la nevicata più forte registrata a Milano dal Novecento in poi. 

Una delle caratteristiche della hybris è che il superbo non molla facilmente. Va avanti, persevera con il petto tronfio, finge di non aver bisogno anche se è in ginocchio. Così fa Milano. Senza mezzi antineve inviati a Roma le sue strade si ricoprono di neve come fuoripista dolomitici, ma i milanesi cercano di far vedere ai romani di che pasta sono fatti.
Le scuole rimangono aperte, salvo quando la situazione si fa disperata, e si affrontano i viaggi in auto o in bus come se si andasse alla conquista dell’Antartide, quelle storie in cui gli esploratori scomparivano nel nulla. 

Per noi ragazzini la hybris era una festa. Strade senza spazzaneve significava l’avventura di autobus che a ogni fermata si sentivano le ruote slittare, cercando di ripartire. Spesso l’autista chiedeva ad alcuni di scendere per spingere il mezzo, scene comiche tranne che per quelli che avevano spinto che vedevano allontanarsi il bus che a quel punto non si poteva più rifermarsi. 

La hybris erano mezzi bloccati nella neve, auto che scivolavano sul ghiaccio, avventurosi che andavano al lavoro sugli sci. Per un bambino è gioia pura, ma per gli dei del cielo la hybris è qualcosa di diverso. E’ uno schiaffo che strozza una risata in gola. 

Il Palasport di via Tesio nei pressi dello stadio era considerato un piccolo capolavoro e rendeva orgogliosa tutta la città. Aveva la forma a onda: atipica, insolita, qualcosa che nessuno aveva mai provato a fare, sollevava interrogativi per quella sua sfrontatezza, ma Milano è così, superba, ha come unico limite il cielo.

Il Palasport ospitava incontri sportivi, dal basket alla Sei giornate dei ciclismo, ed era diventata l’arena dei concerti. Nel Palasport vidi il mio primo concerto, di Franco Battiato. La meraviglia estetica, quella sua forma a onda fu la sua condanna: tutta la neve caduta in quei cinque giorni invece di distribuirsi su tutta la superficie del tetto si era accumulata sul suo centro di gravità permanente. Abitavo a pochi metri. Il silenzio ovattato della nevicata viene squarciato da un boato. Il tetto del Palasport aveva ceduto.
Era la notte del 17 gennaio. L’ultimo giorno della grande nevicata. 

Non erano in programma eventi, non ci furono vittime, a parte il Palasport che dopo diversi tentativi di ricostruzione venne definitivamente abbattuto. 
Cosa resterà della grande nevicata? Il ricordo di una Milano mai più così bella, vestita in abito da sposa, ma anche l’insegnamento che Roma può subire i colpi del presente ma resta l’immortale, la più amata dagli dei del cielo.

#milanograffiti

Palasport di San Siro

Continua la lettura con: Il sabato del villaggio diventa domenica pomeriggio nella Milano degli anni ’70

ANDREA ZOPPOLATO

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Le 7 zone di Milano più redditizie dove comprare casa

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Ph. @milanographies IG

Tecnocasa conferma un trend in atto già diverso tempo: i rendimenti più elevati, calcolati come rapporto tra i canoni di locazione percepiti nell’anno e il valore stesso dell’immobile, vengono registrati soprattutto nelle zone periferiche dove i prezzi per l’acquisto sono minori. Scopriamo i quartieri più redditizi. Foto cover: @milanographies IG

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Le 7 zone di Milano più redditizie dove comprare casa

Credits Andrea Cherchi – Skyline di Milano

Gli investitori immobiliari a Milano, come confermato dallo studio di Tecnocasa, prediligono acquistare in zone con presenza di poli universitari, uffici, servizi, quelle sottoposte a interventi di riqualificazione e in generale più periferiche. Il rendimento annuo lordo delle case a Milano varia infatti dal 4,1% delle zone centrali fino al al 7,3% di quelle più esterne, con preferenza degli investitori per il bilocale al 39,9% e del trilocale al 31%.

Andando ad analizzare nel dettaglio i dati emergono i quartieri che registrano i rendimenti più elevati in città e dove si focalizza la maggiore ricerca di immobili:

#1 Vialba e via Amoretti (Quarto Oggiaro): rendimento annuo lordo del 7,3%

Credits: clubmilano.net – Quarto Oggiaro

Al primo posto c’è il Nord Ovest. Più precisamente due aree di Quarto Oggiaro.  La zona di Vialba, che prende il nome dall’antico nucleo rurale di Vialba, storicamente posto intorno alla villa Scheibler e oggi interamente scomparso, segna un rendimento annuo lordo del 7,3%, il più alto in città.

 

A questa si aggiunge la zona attorno a via Amoretti, sempre nello stesso quartiere di Quarto Oggiaro, anch’essa con un 7,3% di rendimento annuo.

 

#2 Via Forze Armate (Sella Nuova): rendimento lordo del 6,4%

credits: @intothetown
IG

L’area di via Forze Armate, dove nei prossimi anni dovrebbe partire un ampio progetto di riqualificazione, registra un 6,4% di rendimento annuo lordo. Un’area molto sottovalutata in passato ma favorita dalla vicinanza della metro (1 e 5) e dove ancora è possibile acquistare case a prezzi abbordabili. 

 

#3 Corso Sempione – piazza Firenze: rendimento annuo lordo del 6%

Credits dcene IG – Piazza Firenze

Si rimane all’Ovest della città ma ci si sposta più verso il centro. Lungo tutto l’asse di Corso Sempione un immobile messo a reddito registra in media un rendimento del 6% lordo, in particolare nella parte nei pressi di Piazza Firenze che unisce corso Sempione con viale Certosa. 

Sotto il podio si posizionano queste aree, anch’esse in posizione defilata anche se ben fornite dalla linea metropolitana.

#4 San Siro 

 

Per molti operatori del settore sarà la zona dei desideri per i prossimi anni. La grande scommessa sono il nuovo Stadio e le Nuove Terme che potrebbero rilanciare l’area più verde della città che, da quando ospita il capolinea della M5, risulta anche ottimamente servita dai mezzi. I prezzi delle case ancora contenuti e il rialzo degli affitti consentono già dei rendimenti prossimi al 6%. 

#5 Bocconi

Credits: eventimilano.it
nuovo campus bocconi

L’altra grande area su cui si scommette è la zona Sud/Sud-Est, quella che sarà più investita dalle opere per le Olimpiadi. Si tratta di una zona evergreen, da sempre caratterizzata da un mercato vivace per la vicinanza della Bocconi. Anche questa zona presenta rendimenti prossimi al 6%. 

#6 Via Padova 

Ci si sposta a Nord/Nord Est per trovare un’altra zona che offre alti rendimenti. E’ la bistrattata via Padova avvantaggiata negli ultimi anni dalle opere di riqualificazione e dall’effervescenza di start up e di laboratori creativi. A questo si aggiunge la vicinanza alla metro che consente a molti giovani di trovare affitti a prezzi ancora convenienti e a padroni di casa di ottenere rendimenti superiori al 5,5%.

Leggi anche: Via Padova, il nuovo boulevard

#7 Maciachini 

Completa la lista delle zone a maggiore rendimento l’area di Machiachini. Piazza che si pone sulla circonvallazione al confine tra Dergano e Isola. Ottimamente servita dai mezzi (M3 e 90/91), ha una posizione di snodo strategico e le recenti riqualificazioni hanno migliorato anche la sua vivibilità. Apprezzata molto da studenti. 

# Milano al top in Italia per rivalutazione degli immobili

L’investimento da locazione non l’unico motivo per l’acquisto di un immobile da parte di un compratore ma anche per la rivalutazione da una futura rivendita. Negli ultimi 14 anni Milano risulta essere la piazza migliore per questo genere di operazione. Dal 1998 al primo semestre 2021 mentre la rivalutazione media degli immobili su scala nazionale è stata del 38,2%, nel capoluogo lombardo è arrivata al 107,7%, staccando di molto Firenze e Napoli rispettivamente con il 66,0% e il 64,3%.

Continua la lettura con: La “Casa-Bara”: l’appartamento in affitto più piccolo del mondo

FABIO MARCOMIN

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La Spezia, il porto di Milano?

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Cosa manca per fare diventare Milano la vera capitale del Sud Europa e ampliare gli orizzonti fino alla Cina? Lo sbocco sul mare. Con uno sgarbo ai genovesi e nel rispetto dell’art.132 della Costituzione, si potrebbe dare vita all’asse lombardia-liguria per la conquista dei mari. E non solo.

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La Spezia, il porto di Milano?

Si può, con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra.” (Art. 132 Costituzione Italiana). Ecco perchè La Spezia farebbe più che bene a staccarsi dalla Liguria per unirsi alla città metropolitana di Milano. 

#1 La meno scontata tra le città che dovrebbero far parte dell’area metropolitana milanese

Riomaggiore (SP) Credits: @_arzukurttt
IG

Sono tante le province, i paesi e le città, che per ragioni storico-culturali dovrebbero entrare a far parte dell’area metropolitana milanese o quanto meno di quella lombarda. Tra le città candidate abbiamo Piacenza e Tortona, ma anche Domodossola e Novara. Sicuramente la bellissima provincia di La Spezia di oggi, non rientra tra queste.

#2 Milano diventerebbe capitale del sud Europa con uno sguardo a Oriente

Milano ambisce a diventare la capitale del Sud Europa e una delle principali realtà metropolitane del mondo. Indubbiamente per concretizzare questa ambizione necessita uno sbocco diretto al mare ed un porto per collegare la Darsena non più solo al mar Adriatico ma anche al Tirreno, diventando il fulcro della direttrice Milano- Rotterdam e soprattutto della Milano–Shangai una volta realizzato l’ambizioso progetto della nuova via della Seta.

#3 Tra moglie (Genova) e marito (Firenze), mettiamoci Milano

Credits: @
maramilan_
IG

Se facciamo riferimenti alla storia, La Spezia ha stuzzicato le mire espansionistiche di Milano già dal ‘400 considerandola la più ovvia delle terre da conquistare, terra di confine tra la rivale Genova e l’ambiziosa Firenze

#4 Uno smacco ai genovesi

credits: travel.fanpage.it

I liguri, in particolare i genovesi, non amano particolarmente i milanesi e senza tanti giri di parole non si fanno neanche tanti scrupoli a dimostrarlo. Allo stesso tempo però, le ingenti entrate che i turisti milanesi garantiscono loro a livello turistico, li recludono nella sopportazione. Gli spezzini anche se non si sbracciano per la simpatia sono sicuramente più ospitali verso gli invasori mangianebbia. 

Leggi anche: MILANESI in LIGURIA:”Usciamo in silenzio, se riconoscono l’ACCENTO sono guai

#5 La Spezia un’exclave come San Colombano: così Milano saprebbe valorizzarla al meglio rendendola un’attrazione mondiale

Credits: @marcocee221
IG

Certo, non faremmo come al tempo degli Sforza mandando cavalieri e catapulte a rivendicare il possesso di un territorio. Considerando che La Spezia è terra di confine, con una particolare propensione al distaccamento dall’ingombrante città della lanterna che da sempre le impedisce il suo enorme potenziale sviluppo, perché non pensare ad un’alleanza con una realtà molto avviata e con mille ambizioni come Milano? Sicuramente farebbe il possibile per valorizzarla con buona pace degli altri liguri che vedrebbero così calare la nostra fastidiosa e ammorbante presenza. E per realizzare questa unione strategica serve solo un tratto di penna: come dice l’articolo 132 della Costituzione qualunque territorio può entrare a fare parte di un altro. Un po’ come San Colombano che pur se all’esterno dei confini di Milano ha deciso di farne parte. 

Continua la lettura con: PIACENZA, l’eterna sposa mancata di Milano: 5 motivi per farla diventare LOMBARDA

ANDREA URBANO

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La rinascita del Grand Hotel fantasma a un’ora da Milano

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fabio56lab IG - Grand Hotel San Pellegrino

Aggiudicato il bando di gara per completare il suo recupero e per la sua gestione: l’obiettivo è di farlo ritornare ai fasti di un tempo. Cosa prevede il progetto nel dettaglio e quando tornerà a funzionare l’hotel di super lusso.

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La rinascita del Grand Hotel fantasma a un’ora da Milano

# Aggiudicato il bando per il recupero completo dell’hotel di super lusso

Credits lavocedellevalli.it – Giardini Grand Hotel

Realizzato agli inizi del ‘900, il Grand Hotel di San Pellegrino aveva chiuso nel 1979 dopo un lungo periodo di agonia e diversi cambi di gestione. Agli inizi degli anni ’90 i proprietari furono costretti a vendere tutti i mobili originali per pagare il restauro, a cui seguì nel 2008 il rifacimento della facciata principale e nel 2016 un secondo stralcio di lavori per l’adeguamento funzionale ad uso alberghiero del piano terra e del piano rialzato. A gennaio 2023 si sono conclusi i lavori di sistemazione dell’area esterna della Terrazza Brembo, affaccia sul fiume con funzione di rappresentanza e ingresso principale all’albergo affiancata da un sentiero pavimentato e aiuole fiorite. 

La notizia, riportata da lavocedellavalli.it, è invece l’aggiudicazione del bando di gara per il completamento del recupero e la gestione al Gruppo americano “EKN Development” di Newport Beach, California, per 99 anni. Un investimento di 64.226.427,00 con una compartecipazione pubblica di 5 milioni di euro, 3 da Regione Lombardia e 2 dal Comune di San Pellegrino Terme, e un canone d’affitto annuo di 10 milioni di euro.

# Fu costruito su volere di un avvocato milanese: 7 piani di sfarzo e la prima linea telefonica Milano-Bergamo

Credits comunedisanpellegrinoterme – Grand Hotel nel 1904

Il Grand Hotel di San Pellegrino fu fatto costruire dall’avvocato milanese Cesare Mazzoni per tramite della sua azienda, la Società Anonima delle Terme di San Pellegrino. Realizzato in soli 22 mesi di lavori e inaugurato del 1904, insieme al Casinò Municipale, al quale è collegato da un ponte un tempo fatto di legno, il nuovo impianto termale avrebbe dovuto sostenere l’immagine dell’acqua.

Credits claired.swan IG – Soffitti e colonne Grand Hotel

Un edificio imponente in stile Liberty di 7 piani, che richiama i più grandi alberghi europei dell’Ottocento e che cita, nei blocchi laterali sporgenti, “gli schemi degli antichi castelli francesi“, firmato dall’ingegnere Luigi Mazzocchi e dall’architetto Romolo Squadrelli. Una facciata 128 metri con statue, cariatidi, elementi zoomorfi, putti, festoni. All’interno dei luoghi comuni e di tutte le 250 stanze c’erano arredi sfarzosi, in queste ultime luce elettrica, acqua potabile e telefono: pare sia partita qui prima linea telefonica che collegava Bergamo e Milano

# Tra gli ospiti illustri regine e premi nobel

Credits claired.swan IG – Scalone Grand Hotel

Numerosi ospiti illustri hanno soggiornato qui nel corso degli anni. Tra questi, la Regina Margherita di Savoia e la Regina Elena, accompagnate dai figli, il Principe Umberto e la principessa Maria. Successivamente, vi furono il compositore Pietro Mascagni, il generale Luigi Cadorna, e i Premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo. Inoltre, vi soggiornarono alcuni membri della famiglia imperiale russa, diplomatici di rilievo, familiari di Re Faruk d’Egitto, e personaggi del calibro di Federico Fellini e Giulietta Masina, Mario del Monaco, Ugo Tognazzi, e Ornella Muti. Infine, negli anni Sessanta, l’hotel ospitò le famiglie dei calciatori della leggendaria Grande Inter di Herrera.

# Il progetto di recupero: 118 camere, una Spa con “speakeasy lounge”, ristoranti e negozi di lusso

Credits claired.swan IG – Grand Hotel

Il progetto di recupero del Grand Hotel e del parco annesso prevede una vera rinascita, per restituire la gloria passata alla struttura e contribuire allo sviluppo turistico della zona, e nel dettaglio: 

  • il rifacimento dei piani superiori;
  • 118 camere che evocano la raffinatezza delle ville italiane del periodo della “Belle Epoque” nei quattro piani posti sopra il piano terra, come in origine;
  • al piano sottotetto sotto la cupola uno spazio che si apre su una biblioteca-bar e una terrazza all’aperto per riunioni, conferenze ed eventi di gruppo;
  • al piano terra un ristorante raffinato e negozi di lusso;
  • al piano seminterrato una SPA rivoluzionaria e all’avanguardia, con annessa “speakeasy lounge”, che sfrutti le sorgenti comunali.

# All’esterno un’oasi con bar affaccia su una piscina a sfioro

La riqualificazione coinvolgerà anche l’area esterna. Nel progetto è stata pensata come come un’oasi all’aperto con un bar affacciato su una piscina a sfioro e una vasca idromassaggio. Sul retro spazio invece per campi da bocce, posti a sedere attorno ad un fuoco all’aperto e giardini lussureggianti. 

Continua la lettura con: #88 – Il GRAND HOTEL FANTASMA è a un’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

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I Ticinesi: dopo il confine le strade diventano così (Video)

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Se si seguono i profili Instagram dei Ticinesi, spesso si trovano video che prendono in giro i lombardi. Soprattutto per la qualità dell’asfalto delle strade della nostra regione. Questo l’ultimo video postato sul profilo instagram di ticinesemedio

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I Ticinesi: dopo il confine le strade diventano così (Video)

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MILANO CITTA’ STATO

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Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

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La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Il fascino della Milano deserta: il fotoreportage di un week end di agosto

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Corso Como - Milano 11 agosto 2024

Quei giorni in cui Milano è solo di chi c’è. Il fotoreportage delle strade di Milano domenica 11 agosto 2024. 

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Il fascino della Milano deserta: il fotoreportage del week end di agosto

Continua la lettura con: Agosto a Milano: le opportunità per i disperati che restano nel week end

ANDREA ZOPPOLATO

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Le opportunità per i disperati che restano a Milano in un week end d’agosto

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Ph. @andreacherchi_foto IG

Un’occasione troppo ghiotta per godersi una Milano deserta lasciando ad altri code sulle strade e ressa sulle spiagge. Ecco allora 10 cose che si possono fare a Milano quando capita la fortuna di restare da soli per non rischiare di cedere alla disperazione. Foto cover: @andreacherchi_foto IG

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Le opportunità per i disperati che restano a Milano in un week end d’agosto

#1 Scoprire le (poche) piscine all’aperto rimaste aperte a Milano

https://natipervivereamilano.com/2020/07/17/i-bagni-misteriosi-una-delle-piu-belle-piscine-di-milano/

Per chi non pensa che la gente faccia la pipì in acqua.

#2 Fare il turista

fritsje-pixabay – Ragazza su tetto del Duomo

Molti milanesi non sono mai andati a vedere l’Ultima Cena o la Pietà Rondanini o sul tetto del Duomo. In poche parole evitano di fare le stesse cose dei turisti e finiscono per avere visto di Milano meno di un giapponese che trascorre qui un fine settimana. Questi giorni può essere l’occasione giusta per rimediare, sentendosi in mezzo ai turisti anche meno soli.

#3 Camminare a velocità ridotta

Credits: milanonordwalk.it
camminare

Basta camminare per Milano senza meta e senza la consueta velocità sprint per sentirsi in vacanza più che su una spiaggia della Liguria.

#4 Il tour dei parchi

kanaka98 IG – Tramonto Parco Sempione

Nei giorni d’estate diventano il principale fattore di aggregazione della città. E ad agosto si rivelano più belli che mai. L’aristocratico Parco Sempione, i borghesi Giardini di Porta Venezia, il Parco Nord più spontaneo, il selvaggio Parco Sud o le ultime frontiere del Lambro, del Parco delle Cave o del Parco Forlanini: sono luoghi fantastici dove trascorrere queste giornate.

#5 In bicicletta senza rischiare la vita

Milano che si svuota diventa il paradiso dei ciclisti che finalmente possono rasserenarsi dalle continue litigate con gli automobilisti. E’ stupendo girare per il centro oppure farsi una biciclettata sui navigli, a nord sulla Martesana o a sud lungo il Naviglio Grande o quello pavese.

#6 Fare sport

montestella

Mentre chi è fuggito trascorre il tempo tra code e magnate in stile borgataro romano, ecco l’occasione per sorprenderli al loro rientro. Milano è a completa disposizione di chi vuole fare sport. La via più facile è la corsa, consigliamo sulla Montagnetta, alternata ai percorsi della salute.

#7 Farsi nuovi amici

Cena tra amici (Film)

Milano si basa sulle abitudini. Lavoro, amici, amici, lavoro. Dove lavoro e amici spesso coincidono. Se non esistesse Facebook uno parlerebbe con le stesse persone per tutta la vita, specie una volta superati i 30 anni. Ma ora c’è l’occasione da prendere al balzo: unendo l’agosto in città con le tecnologie ecco che si può scoprire che esistono persone simpatiche anche fuori dalla cerchia dei propri amici e/o colleghi di lavoro.
Anzi, può bastare un messaggio di finto aiuto su Facebook da parte di chi rimane in città per attirare immediatamente nuovi amici con cui trascorrere momenti insoliti in città.

#8 Eventi

Milano fa di tutto per fare finta di essere una grande metropoli internazionale. Quindi anche se la stagione degli eventi sonnecchia durante i weekend di agosto, quei pochi che vengono organizzati hanno un sapore tutto speciale. 

#9 Recuperare terreno

Credits: dagospia.com

Durante un week end di agosto si può provare quel tipo di ebbrezza che si prova quando in auto si avanza spediti a fianco di una colonna di auto in coda. Può essere una magnifica occasione per recuperare terreno o per superare altri: sul lavoro o nello studio, qualunque cosa si faccia significa fare molto di più di tutti gli altri. E’ una cosa che gratifica e consente anche di vivere il lavoro con molta più serenità, senza l’assillo di scadenze o della competizione con i colleghi.
Lo stesso vale per chi ha lacune culturali o ha lasciato qualcosa di arretrato, come un libro, un film o altro. Ecco l’occasione per completare l’opera. 

#10 Iniziare qualcosa di nuovo

Credits gravitt.co – Esperienza di volo

La vacanza piace perché rappresenta un momento in cui si stacca, finalmente si esce dalla routine anche se spesso lo si fa per entrare in una nuova routine. Da criceto a criceto, insomma. Ma chi resta nei week end di agosto a Milano può fare qualcosa di più: ne può approfittare per uscire dalla routine iniziando qualcosa di nuovo. Può azzardare un nuovo hobby, iniziare a scrivere un libro, scegliere un corso a cui iscriversi, sperimentare qualcosa che non si è mai fatto. Trasformando così un momento di disperazione nel punto di inizio di una nuova vita.

Continua la lettura con: La gelateria più buona di Milano

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I locali di Milano aperti nel mese di agosto

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acquachetamilano IG

Nel mese di agosto molti ristoranti, bar e locali a Milano abbassano le saracinesche, anche se non più come una volta, e quindi è difficile capire per chi rimane in città dove fermarsi per una colazione, un aperitivo o una cena. Scopriamo questa selezione suggerita da daysofmilan con i nuovi orari per l’estate 2024.

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I locali di Milano aperti nel mese di agosto

# Aperti tutto il mese

#1 Il Mannarino

Credits bandanahbk IG – Il Mannarino

Per gli amanti della carne c’è Mannarino, la macelleria di quartiere. Un punto di riferimento per chi ama acquistare carne di prima qualità direttamente al banco per portarsela a casa oppure farsela servire al tavolo con la cottura desiderata. Sono quatto i locali presenti in città: in Via Fiamma 4/6, Piazza de Angeli 1, Via Tenca 12, Alzaia Naviglio Grande 2.

#2 Tunas Milano

Credits tunas.milano IG

Tunas, situata in Via Fiamma 6, è una pescheria, bistrot e gastronomia di mare che nasce con l’obiettivo di portare un assaggio di mare a Milano. Il menù include una varietà di piatti tra cui crudi, pescato del giorno, zuppa di pesce e primi raffinati come i cavatelli baresi con triglie di scoglio e un delicato aroma di basilico fresco, senza dimenticare i deliziosi fritti.

#3 Cascina Cuccagna

Un Posto a Milano

Nel cuore della città, all’interno dell’unica cascina ancora operativa, Cascina Cuccagna, si trova il ristorante “Un posto a Milano”. Qui è possibile gustare piatti dalla colazione alla cena, scegliendo di mangiare all’interno o all’aperto, immersi in un giardino con orti, seduti ai tavolini sotto gli ombrelloni. L’indirizzo è Via Cuccagna 2.

Leggi anche: 5 COLAZIONI all’APERTO da provare a Milano

#4 Mi Scusi

Credits lacasadellecosebuone IG – Mi Scusi

Aperto tutto agosto anche Mi Scusi, che offre una cucina focalizzata su pasta fresca e sughi tradizionali rivisitati in chiave moderna. Con due sedi, una in Via Leopardi 13 e l’altra in Viale Bligny 7, è anche il luogo ideale per chi ama le cene cantate.

Leggi anche: L’ultima moda a Milano: I RISTORANTI dove si fa FESTA, cantando e ballando. Quali sono

#5 Il Mercato Centrale 

Credits Andrea Cherchi – Interno Mercato Centrale

Oltre 4.500 mq distribuiti su due piani. Il Mercato Centrale di Milano, sul lato ovest della Stazione Centrale con accesso da Piazza IV Novembre e via Sammartini, in poco tempo è diventato uno dei place to be della ristorazione milanese. Inaugurato nel 2021 Al suo interno si trovano 29 tra ristoranti, bar e locali, rendendolo il più grande del suo genere in Italia. Il mercato include una vasta area di 1.000 mq dedicata al pesce, sezioni specializzate in carne, panificati, dolci e una varietà di cucine internazionali.

Leggi anche: Il NUOVO MERCATO CENTRALE di Milano

#6 Lubar

Credits matteopenzo IG – LùBar

Lu Bar si trova all’interno di Villa Reale, conosciuta per le collezioni ottocentesche della Galleria d’Arte Moderna, in Via Palestro 16. Questo ristorante siciliano, dall’atmosfera retrò, è arricchito da piante e statue. Gli ospiti possono gustare la colazione o il pranzo in una serra del Settecento, nel cortile o nel giardino. Dal 9 al 25 agosto gli orari sono 9:00 – 23:00.

Leggi anche: I BAR più INTRIGANTI di Milano per una pausa caffè

#7 Pescaria

Credits thepresidentreal IG – Pescaria Milano

Pescaria, noto per il suo hamburger pugliese, ha due locali a Milano: uno in Via Bonnet 5 e un altro in Via Solari 12. Qui è possibile gustare il classico panino di mare con abbinamenti deliziosi a prezzi accessibili. Tra le proposte più apprezzate, spicca il panino con polpo alla griglia.

Leggi anche: 25 RISTORANTI di Milano dove MANGIARE con MENO di 25 euro

#8 Cascina nascosta

Cascina Nascosta

Cascina Nascosta è diventata un punto di riferimento per i milanesi in cerca di un aperitivo immerso nel verde, nel cuore del Parco Sempione. Qui, è possibile pranzare e cenare nel centro della città, ma lontani dal trambusto urbano. Inoltre, ospita “La Latteria”, un’area dedicata alla riscoperta delle tradizioni agricole e culinarie della Lombardia. Questi gli orari di agosto: fino a domenica 25/08 dalle 17:00 alle 23:30
con servizio aperitivo e cena, giovedì 15/08 dalle 12:00 alle 16:00.

Leggi anche: La CASCINA NASCOSTA nel parco SEMPIONE

#9 Bomaki Uramakeria

Credits theannarella IG – Bomaki

Bomaki Uramakeria è il marchio di ristoranti nippo-brasiliani più trendy e rinomato di Milano. Il nome combina “bom,” che significa buono in portoghese, con “maki,” il celebre roll giapponese. Il menù offre una varietà di piatti unici, tra cui burritos in stile giapponese, Tataki di salmone e Sashimi exotic. Tra gli otto locali in città, rimangono sempre aperti quelli di Citylife, Corso Garibaldi, Navigli, Porta Venezia e quello storico in Corso Sempione, quelli Foppa e Sanzio chiudono dall’11 al 18 agosto.

# Il ristorante Braceria Acquacheta

acquachetamilano IG

Rispetto all’estate 2023 il ristorante Braceria Acquacheta, locale dallo stile rustico noto per le sue eccellenti carni alla griglia e piatti toscani tradizionali, rimane aperto tutto il mese di agosto anche se solo per cena. In via eccezionale solamente a pranzo il giorno di Ferragosto. Si trova in Via Erodoto 2.

# Drinc Different, il cocktail bar con una nuova idea di speakeasy

milanocibo IG – Drinc different

Anche Drinc Different, il cocktail bar con una nuova idea di speakeasy, rimane sempre aperto rispetto all’estate 2023. Due i locali a Milano: quello Via Plinio 32 e Via Francesco Hayez 13.

# Chiusi solo nei giorni attorno a Ferragosto

Credits giolina_milano – Giolina

Tra i locali che chiudono solo nei giorni attorno a Ferragosto ci sono:

  • la caffetteria con micro torrefazione di Nowhercafe, chiusi solo il 14 e il 15 di Agosto;
  • Giolina, con la sua pizza con il cornicione a canotto, chiuso il 14 e il 15;
  • Fred Records, locale in stile vintage con vendita di vinili, oltre a colazione, hamburger, snack e cocktail, chiuso dal 14 al 18.

Fonte: daysofmilan IG

Continua la lettura con: Ristoranti aperti ad agosto a Milano

FABIO MARCOMIN

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