La MILANO di NAPOLEONE

A duecento anni dalla sua morte, ancora oggi si può fare una passeggiata a Milano per scoprire i luoghi creati o pensati da Napoleone

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Credit: stefanopoddi.it

Napoleone Bonaparte è una figura molto controversa, criticata e osannata in egual misura. Su di lui si può dire che è stato un personaggio poliedrico, fuori misura, dispotico, amante della guerra, cinico approfittatore, ispiratore di dittature novecentesche, ladro e imperatore arrogante con la pretesa di accentrare maniacalmente nelle sue mani tutto il potere possibile.

Corso di nascita e francese di adozione, il 5 maggio di quest’anno saranno trascorsi duecento anni dalla sua morte e ancora oggi, passeggiando per Milano, non si può non notare che anche qui il suo passaggio è stato notevole e di grande importanza.

Come detto già in precedenza Napoleone amava Milano e per la città precedeva un futuro molto parigino.

La MILANO di NAPOLEONE

# Napoleone arriva in Italia

Credit: stefanopoddi.it

Correva l’anno 1796, un anno molto importante per Napoleone che ai tempi era solo un generale.
Quell’anno sposa la sua amata Giuseppina de Beauharmais (l’unica ricordata in punto di morte) e dopo pochi giorni parte da Nizza al comando di 38000 uomini che formeranno quella che diventerà famosa con il nome di Armata D’Italia e che darà inizio alla prima campagna d’Italia.

Una guerra che avrebbe messo in luce tutto il suo genio militare e politico e che lo porterà a diventare Primo Console in Francia. Tutte le battaglie condotte saranno vinte e il tanto odiato nemico austriaco riporterà sconfitte pesanti.

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Alla fine il 14 maggio, Napoleone entra a Milano e vi insedia l’Amministrazione Generale della Lombardia di cui fecero parte non solo militari francesi, ma anche personaggi illustri milanesi quali Pietro e Alessandro Verri, Gian Galeazzo Serbelloni e
Francesco Melzi d’Eril.

E’ l’anno in cui per la prima volta appare una bandiera tricolore (verde, bianca e rossa) di memoria francese e come ho detto prima, quando la guerra terminò con la
sconfitta definitiva dell’Impero Asburgico, il ritorno del generale in Francia fu osannato dal popolo e temuto dai potenti della Repubblica Francese.

Dopo solo due anni con il colpo di stato del 18 brumaio, Napoleone scioglie la repubblica, fonda il Consolato Francese e assume la carica di Primo Console che manterrà per cinque anni quando poi nel 1804 sarà incoronato come Imperatore di Francia. Un anno dopo diventa re d’Italia.

# Il regno d’Italia

Il 17 marzo 1805 Napoleone fonda il Regno d’Italia e si fa incoronare re con la corona ferrea (attualmente visibile a Monza).

Famosa divenne la frase “Dio me l’ha data, guai a chi me la tocca”.
Non potendo essere presente sempre, nomina Eugenio de Beauharnais, figlio di Giuseppina, viceré, forse uno dei pochi di cui Bonaparte si fida ciecamente.

Nel giro di poco tempo la maggior parte dell’Italia settentrionale fu annessa al regno e Milano ne divenne la capitale perché nei progetti napoleonici c’era quello di trasformare la città in una sorta di succursale parigina.

Durante il regno d’Italia napoleonico furono inaugurati diversi lavori di edilizia, dove i più controversi furono il Foro Bonaparte e l’Arco della pace.

# Arco della Pace

Credit: @giovanni_guardala

L’intenzione originale dell’imperatore era quella di costruire una via che si collegasse direttamente con la Francia e portasse a Parigi. Il progetto era di coinvolgere l’odierno Corso Sempione che si sarebbe dovuto ispirare agli Champs Elysées e per mantenere questa ispirazione s’iniziò a costruire un arco che si sarebbe dovuto ispirare a sua volta all’Arc de Triomphe.

L’arco era stato progettato per celebrare il matrimonio di Augusta di Baviera ed Eugenio Beauharnais (figlio adottivo e viceré).
Il progetto embrionale era in legno ma visto il successo e l’entusiasmo cittadino, si decise di realizzarlo in marmo e porlo nella sua attuale sede.

L’architetto Luigi Cagnola disegnò l’arco che avrebbe celebrato, con i suoi bassorilievi, la vittoria di Jena contro la Prussia. Purtroppo però, le cose andarono diversamente e quando gli austriaci riconquistarono Milano, apportarono delle modifiche antifrancesi.

I fondoschiena dei cavalli, infatti, sono rivolti verso la Francia e questa fu lo sberleffo più grande fatto all’imperatore.

# Il Foro Bonaparte

Il foro fu un progetto molto ambizioso che prevedeva la costruzione intorno al castello della nuova sede del governo, una costruzione formata da un imponente colonnato dorico, una serie di edifici che avrebbero ospitato il centro politico della città e un’arena civica che è l’unica ancora esistente e anche l’unica che è stata costruita.

Infatti, il Foro Bonaparte non ebbe grande successo e l’imperatore dovette abbandonare il progetto anche a causa delle spese molte alte.

Attualmente resti dell’ipotetico Foro si possono immaginare guardando la circolarità della strada di fronte al castello.

# La Pinacoteca di Brera

Credit: milanofree.it

La Pinacoteca di Brera doveva essere il Louvre milanese. Durante gli anni della sua presenza rubò diversi quadri e sculture dai diversi musei presenti sul territorio italiano conquistato. Alcuni, purtroppo, finirono al Louvre, ma altri alla Pinacoteca.

In quegli anni divenne uno dei centri più importanti dell’arte e uno dei musei più ricchi, dove troviamo tantissime le opere dei più grandi artisti come Piero della Francesca o Caravaggio.

A ricordo dell’imperatore, ancora oggi si può ammirare la statua che lo raffigura al centro del cortile.

# Napoleone innamorato di Milano

Altri lavori furono pensati e parzialmente realizzati su Palazzo Reale, su Corso Buenos Aires, Corso Venezia, Viale Monza e Viale Brianza.
Il quadro che ne esce è che Napoleone era innamorato di Milano che insieme a Francoforte e ovviamente Parigi, faceva parte delle tre capitali imperiali.

Quando Napoleone arrivò a Milano, trovò una città più pulita e più all’avanguardia rispetto alla sua Parigi che lentamente stava uscendo dalla rivoluzione che l’aveva dilaniata e fu proprio questa enorme differenza che lo incoraggiò in una serie di progetti che modificassero tutto l’assetto urbanistico.

Come abbiamo visto non tutti andarono a buon fine però una passeggiata per Milano per scoprire questi luoghi è una delle cose più interessanti da fare, soprattutto se si è curiosi e amanti della Francia e in particolar modo di Parigi (come il sottoscritto).

Continua la lettura con: La MILANO di BUZZATI

MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
Direttore de Il BARNABÓ, un blog d’informazione di attualità e cultura pop. Ha scritto e diretto cortometraggi che hanno avuto visibilità in manifestazioni specializzate a Milano,Roma e Varese. Autore del format I DUE DELLA STANGATA andato in onda su Radio 2.0. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro (Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (Pav Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (Pav Edizioni. 2023). Sito web: www.ilbarnabo.it