Si apre un nuovo capitolo nell’iter “Salva Roma”, inserito dal governo nel Decreto Crescita e che prevede il trasferimento dei debiti di Roma allo Stato.
Entra in campo uno dei partiti d’opposizione che, a sorpresa, non solo appoggia la scelta del governo ma addirittura rilancia, in una conferenza stampa del 17 maggio, con il presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, che presenta la sua versione potenziata del “Salva Roma”.
Priorità di Forza Italia, spiega il presidente, è di “rendere effettiva l’autonomia della capitale d’Italia per renderla, alla pari delle altri capitali d’Europa, autonoma ed efficiente dal punto di vista economico e finanziario”.
Priorità di Forza Italia è di rendere effettiva l’autonomia della capitale
Questo l’annuncio choc nel corso di una conferenza stampa appena conclusa alla Camera dei Deputati in cui Forza Italia ha presentato una serie di proposte per dare autonomia e sovranità a Roma e salvarla dal fallimento.
La proposta di Forza Italia è di approvare una legge costituzionale per dare a Roma i poteri necessari per svolgere il suo ruolo di grande capitale europea. “Siamo molto preoccupati”, ha aggiunto Tajani, “perchè il governo sta abbandonando Roma” e ricorda una legge concepita dal governo Berlusconi che prevedeva il passaggio alla città di Roma di alcuni poteri e competenze della Regione Lazio.
Conferma la linea del partito il deputato romano Paolo Barelli: “abbiamo presentato una proposta di riforma costituzionale che consta di due articoli molto semplici che attribuiscono alla città di Roma i poteri ordinari che hanno le regioni“, consentendole così di diventare di fatto una città stato. “Vogliamo garantire alla capitale una velocità di azione e risoluzione dei problemi che deve essere un vanto di tutto il Paese“.
abbiamo presentato una proposta di riforma costituzionale che consta di due articoli molto semplici che attribuiscono alla città di Roma i poteri ordinari che hanno le regioni
“Un’autonomia costituzionalmente garantita a Roma è stata sempre una priorità del centrodestra”, ribadisce Maurizio Gasparri. “Roma non è paragonabile agli altri Comuni“, conclude la deputata Annagrazia Calabria.
La notizia sta facendo il giro delle agenzie. La sola nota che ci sentiamo di fare è che ci sembra irresponsabile premiare con l’autonomia l’inefficienza e il cattivo funzionamento. Se si deve partire con una città autonoma l’unica scelta logica è di farlo con la città più efficiente e più integrata in Europa.
Se si deve partire con una città autonoma è più logico e più giusto farlo con la città più efficiente e più integrata in Europa.
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A volte capita di alzarsi col piede storto, di passare una giornata monotona e di avere solo voglia di andare a casa a riposare. Invece no: sorridi, perché è la giornata giusto per mangiare una pizza!
E tu dirai: “Sai che novità…”, invece noi ti portiamo a mangiare una pizza indimenticabile. Te la sognerai di notte, e non perché rimarrà indigesta, ma perché è talmente buona che non potrai più farne a meno.
Alla fine mi chiederai di tornare anche domani, ed il giorno dopo domani, e quello dopo ancora… La Piccola Ischia è quel locale che ti catapulta a Napoli.
La pizza è quella vera napoletana, con vero pomodoro, vera mozzarella, vero basilico… un vero sogno!
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Quando si parla di periferie si hanno sempre immagini un po’ tristanzuole in mente. Io vivo in periferia, ma la mia fetta di Milano di triste non ha nulla. È ben servita, pullula di ospedali, scuole e mezzi pubblici ed è anche bella. Ad esempio oggi vorrei accompagnarvi in una passeggiata nella mia zona, la Zona 3. Ho immaginato questa passeggiata in un fine settimana primaverile o estivo, con il tempo per camminare o andare in bicicletta e direi la bici sia l’opzione migliore, poi capirete il perché.
La camminata si può iniziare da Lambrate station, ma invece di uscire verso Piazza Bottini bisogna dirigersi sul lato che va verso Via Rombon e camminare in direzione tangenziale. Dopo circa 400 metri vi troverete davanti ad una piccola gemma “fuoriluogo”.
Villa Busca Serbelloni e Via Folli
È Villa Busca Serbelloni, detta anche “La Palazzetta“, un edificio storico di Milano, situato in via Rombon, 41. La villa era ed è della famiglia Serbelloni, quindi non è visitabile, ma merita una sbirciatina curiosa, perché è molto bella.
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Questa villetta dà l’immagine di quello che era Milano nel ‘600. Il Duomo lontano, questa residenza di campagna era situata su una collinetta vicino al Lambro, che scorre poco lontano. In questa zona ci sono altre belle case e cascine, come in via Dardanoni e via Folli, che si trovano appena al di là della stradone.
Negli ultimi anni la zona ha visto un recupero architettonico e culturale e in Via Folli ora c’è un bellissimo complesso nuovo con giardinetti “segreti”, ma pubblici, annessi. Amo fermarmi a leggere sulle panchine di questo parco mignon in perfetto silenzio.
Il Ventura District e Via Conte Rosso
Poco lontano c’è Via Ventura, famosa per il Ventura District, che diventa impraticabile sotto Fiera del Design perché vi si tiene un fuori salone molto affollato. In questa zona si trova una Cappelletta votiva, edificata nel 1527, dopo la peste che tre anni prima aveva devastato Milano.
cappelletta di lambrate
Da Via Ventura percorrete Via Conte Rosso. La via totalmente restaurata due anni fa è a mobilità rallentata. I vecchi negozi sono stati recuperati ed ora ospitano negozi di vinili, trattorie, bar, enoteche. Fare uno stop qui per un caffè è fortemente suggerito. C’è l’atmosfera della vecchia Milano e del quartiere che vive, ma allo stesso tempo c’è un glamour internazionale. Vi vivono diversi stranieri e non distante c’è uno studentato con ragazzi provenienti da tutto il mondo.
Da un lato di Via Conte Rosso si ha Viale Rimembranze di Lambrate,che è una rotonda ed è in realtà un monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, dall’altro proseguendo ed oltrepassata la bella Chiesa di San Martino in Lambrate, dei primi del 900, si giunge in Via Gaetano Crespi.
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Qui trovate lo spaccio dolciario delle Tre Marie e questo era il motivo per cui suggerivo venire in bicicletta: una volta entrati è impossibile uscire senza per lo meno due panettoni e qualche altro dolce.
Le Tre Marie
Lo spazio produttivo de Le Tre Marie è fortemente legato a questa parte di Milano. La Pasticceria Tre Marie nacque a Milano nel 1896. La specialità della casa era il panettone, dolce tipico della tradizione natalizia. Agli inizi degli anni Sessanta, con l’Italia in boom e la voglia di far conoscere la qualità della propria produzione anche fuori Milano, i proprietari di Tre Marie decisero di ingrandire la produzione. Furono così scritte a mano centocinquanta lettere per proporre alle migliori pasticcerie d’Italia l’esclusiva dei dolci Tre Marie nella propria zona di competenza. Un’idea di successo, una delle prime iniziative di comunicazione, che sancì l’ingresso di Tre Marie nel mercato dell’alta gamma. La produzione venne così organizzata su scala più ampia.
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Il primo stabilimento sorse in zona Lambrate, dove si trova ancora oggi la sede Tre Marie. Ancora oggi una parte della produzione è rimasta a Lambrate, in via Crespi 9. Verso i primi di ottobre iniziano a sfornare i panettoni che poi andranno sulle tavole di tanti italiani e non solo e alla mia finestra arrivano zaffate di zucchero vanigliato che mi dicono che è quasi Natale.
Il Quartiere Rubattino e il Parco dell’Acqua
Oltre Via Pitteri si estende un quartiere nuovo e in divenire, con i plus e i minus di ogni zona nuova che va crescendo. Il Quartiere Rubattino ha dalle sue una piazza simpatica, Piazza vigili del Fuoco, e un parco che non t’aspetti, Il Parco dell’acqua, dove quando è bel tempo si trovano i bambini della zona a giocare, gli skater a dare spettacolo e dove per anni il magico Ginetto, figura carismatica di Rubattino e dell’Ortica, ha organizzato il festival dei giochi di strada Giro di giostra.
parcoacqua
Il Martinitt
Oltrepassato il quartiere si prosegue per Via Pitteri e si trova il Martinitt. Il Martinitt merita un capitolo a sé. La fondazione dell’orfanotrofio dei Martinitt risale al 1532, quando, per far fronte al problema dei tanti bambini abbandonati, il duca Francesco II Sforza fece chiamare il nobile veneziano Gerolamo Emiliani, che aveva già fondato degli orfanotrofi a Bergamo, Brescia e Somasca e che pensò anche ad aprire degli orfanotrofi a Milano. L’orfanotrofio negli anni ha cambiato tante sedi fino a quando fu aperto nei pressi di via Morone, qui trent’anni più tardi sorse la chiesa di San Martino, da cui i ragazzini presero il nome di Martinitt (Martinin al singolare). Dopo varie traversie ed ampliamenti nel 1932 fu inaugurato un nuovo grande complesso nel quartiere Ortica, alla periferia Est di Milano, in cui gli orfani si trasferirono. Dal dopoguerra a oggi il Martinitt ha vissuto una enorme trasformazione: negli anni Settanta sono nate, infatti, le comunità alloggio, ovvero dei piccoli gruppi di orfani che vivono in appartamento di proprietà dell’Ente con i loro educatori quasi come in una vera famiglia. Ricordiamo tra i Martinitt famosiAngelo Rizzoli, fondatore dell’omonima casa editrice Rizzoli Editore, Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e Edoardo Bianchi, fondatore dell’omonima azienda produttrice di biciclette. Oggi l’immenso complesso dei Martinitt è divenuto un campus universitario ad un teatro /cinema molto attivo.
L’Ortica, i Murales e Jannacci
Ed ora, dulcis in fundo, a un chilometro e 800 metri da Lambrate c’è l’Ortica. L’Ortica è un quartiere storico di Milano. Che sia antico lo testimonia la bella Chiesa dei santi Faustino e Giovita. Recenti ritrovamenti storici hanno fatto supporre che il santuario sia stato eretto verso la fine del XI secolo, quando un piccolo gruppo di milanesi, rifugiatisi lì subito dopo la caduta di Milano per mano di Federico Barbarossa, espresse il voto di costruire una cappella qualora fossero riusciti a tornare alle loro case dopo un anno. Nel 1176 l’imperatore tedesco venne sconfitto a Legnano e gli esuli, vedendo in questo la realizzazione della loro grazia, iniziarono subito i lavori per l’ampliamento della cappella, che di lì a pochi anni divenne uno dei centri spirituali della periferia di Milano. Sotto i Visconti, nel 1370 il complesso venne consacrato con una solenne cerimonia, per poi, nel 1519, diventare una delle proprietà della famiglia degli Este, signori di Mantova. Tutt’oggi è meta di pellegrinaggi.
balera ortica
Davanti alla chiesa un dopolavoro ferroviario è la sede della mitica Balera dell’Ortica, vivacissimo ritrovo notturno per i giovani di ogni età. Intorno il quartiere ribolle di novità e con il progetto OR ME, Ortica Memoria, portato avanti dalle associazioni locali, come il Circolino, e dagli OrticaNoodles è entrato nei circuiti turistici milanesi. Vi è infatti in opera una serie di 20 murales, che vanno a raccontare la storia recente di Milano attraverso i suoi attori, dalla resistenza, ai grandi calciatori, come il murale fuori dello Stadio Scarioni. Passato il Cavalcavia Buccari è già Milano, ma visto che l’Ortica è piena di nuove enoteche e bar storici io vi consiglio di cenare qui. Dopo si può riprendere il cammino, o il bus o la pedalata (c’è la ciclabile) verso il centro, magari fischiettando Jannacci, che all’Ortica faceva il so mestè.
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Andare al cinema è sempre bello. il profumo dei pop corn, la coca-cola, le musiche… quel che è ancora più bello, è andare al Cinema Beltrade.
Perché il Cinema Beltrade ti porta la rassegna d’essai, quella che piace ai veri intenditori. Questa volta, è tempo di Giappone. “Takara, la notte che ho nuotato” è un capolavoro di Damien Manivel e Kohei Igarashi.
Si parla di una piccola famiglia di 4 persone. Vivono sulle montagne, circondate dalla neve ed una notte, mentre il padre esce di casa per andare a lavorare al mercato del pesce, il bambino rimane sveglio. La mattina dopo, assonnato e con poca voglia di andare a scola, decide di passare una giornata all’insegna della scoperta.
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Prendi la metro e vai a Conciliazione, c’è un posto speciale, che ci accoglie sempre durante la settimana quando siamo stanchi e abbiamo voglia di concederci qualche sfizio: Plaza Cafè.
Lo conoscete sicuramente per i suoi pranzi squisiti, ebbene, è ora di conoscerlo anche per la sua passione per la musica!
Sabato Bossa nova, Jazz e Contemporanea risuoneranno per tutta la via! Si, avete capito bene, quest’anno Piano City fa tappa al Plaza Cafè con i virtuosismi di Christianne Neves, pianista, compositrice ed arrangiatrice brasiliana. Lasciatevi trasportate dal ritmo brasileiro!
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All’interno delle banche c’è sempre un caveau. Non esistono solo nei film di spionaggio, ladri e poliziotti.
Non esistono solo in America, ma esistono anche in Italia, e quindi figuratevi se non ce ne è uno anche nella filiale della Banca Commerciale Italiana…
Nella che? Suvvia, è il deposito delle collezioni d’arte contemporanea di Intesa Sanpaolo!
Questo sabato avrete l’occasione di partecipare a Il Caveau Svealto, una visita guidata alla scoperta di un luogo che pochi possono dire di aver visto!
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Dopo un restauro iniziato nel 2012 dal 16 maggio 2019 fino al 12 gennaio 2020 è possibile ammirare la Sala delle Asse del Castello Sforzesco, dove Leonardo Da Vinci ha lavorato nel 1498 dopo aver terminato il Cenacolo.
La Sala delle Asse si trova al piano terra del torrione nord-orientale, detto anche del “Falconiere”, del Castello Sforzesco. Il nome deriva dalle assi di legno che un tempo rivestivano le pareti.
La Sala ospita una pittura a tempera su intonaco di Leonardo da Vinci, scoperta durante un restauro avvenuto agli inizi del Novecento: una decorazione pittorica elaboratissima che rendeva le pareti e la volta un enorme trompe-l’œil. Al centro di tutto è il Monocromo, una radice disegnata a carboncino, sormontata da diciotto alberi di gelso e, sulla volta, uno stemma e le targhe sforzesche.
L’opera rappresenta un tentativo di imitazione della natura che ha pochi paragoni nella storia dell’arte mondiale.
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Brunch è la parola d’ordine per entrare in Officina la domenica.
Ebbene sì, avete capito benissimo: tutte le domeniche dalle 12.30 alle 16.00 potete scofanarvi le migliori leccornie del circondario.
La location è senza eguali, un vecchio spazio allestito ad hoc per garantire pace, serenità e relax.
La proposta culinaria è gourmet perchè sia la qualità degli ingredienti che la preparazione delle singole pietanze è di altissimo livello.
Un ricco bouffet di piatti salati (tra cui tartare di carne, omelette preparate al momenti, salumi, formaggi) e dolci, ma anche frutta, spremute, thè e caffè.
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“Senza una rotta, nessun porto è buono” (Lucio Anneo Seneca)
Si è completato il sondaggio per un referendum sull’autonomia. I risultati lasciano poco spazio a dubbi, come si può vedere qui: #votoMilano: il sondaggio sull’autonomia
Risultati finali
Nei giorni delle votazioni hanno votato quasi 3.000 persone (per la precisione 2.970) con un sistema che impediva la ripetizione del voto, un campione statisticamente significativo, al di sopra della maggior parte dei sondaggi politici normalmente realizzati (i principali istituti di ricerca utilizzano un campione tra i 600 a 1200 intervistati).
il 93% è a favore di un referendum sull’autonomia della città
il 94% è per dare più autonomia a Milano (in maggioranza, 61%, sono per una “città regione” sul modello di Berlino, Madrid o Amburgo, segue l’ipotesi di “legge speciale”, votata dal 33%).
Google Analytics fornisce qualche informazione in più su chi ha votato:
– Età: la fascia più rappresentata è quella tra i 25 e i 34 anni (22,8%). Segue quella tra i 35 e i 44 (19%). Più disinteresse tra i più giovani (dai 18 ai 24) col 5,8%.
– Città: fuori Milano le città in Italia che hanno partecipato più al voto sono Roma (4%), Bologna (2,5%), Torino (2,1%) e Monza (2,1%). Tra le città straniere prima è Londra (0,4%) seguita da New York (0,1%). Quasi l’80% dei voti proviene dalla Lombardia.
– Sesso: Maschi (52,1%), Femmine (47,9%)
E ora?
I risultati del sondaggio di Milano Città Stato sull’autonomia hanno restituito un risultato assai significativo a favore di una maggiore autonomia per Milano. E per questo c’è solo da ringraziare tutti coloro che ci hanno manifestato la loro volontà.
Ci rivolgiamo a tutti voi e, più in generale a tutti gli altri interessati ad una Milano più autonoma, maggiormente conscia del suo potenziale e che possa meglio interpretare i sogni di tutti quelli che la amano.
Questi sono i prossimi passi che noi e voi possiamo mettere in agenda:
#1 Diffusione dei risultati del sondaggio presso le istituzioni
Innanzitutto, come potrete leggere anche in questo articolo, tutto quanto è emerso dal nostro sondaggio potrà essere portato all’attenzione della Regione Lombardia, del Governo Italiano e dell’Unione Europea. Ed in un momento come questo, in cui anche una sola persona fa la differenza, che ognuno, assieme agli altri, potrà essere la scintilla che accende la fiaccola.
#2 Contatto con i candidati alle elezioni europee
Abbiamo avviato i contatti con i candidati di ogni partito alle elezioni europee. Chiediamo loro un impegno a informare i nostri lettori su quello che faranno per Milano, una volta eletti, e su quello che intendono fare per promuovere l’autonomia di Milano presso le sedi UE. Vi aggiorneremo prima delle elezioni per darvi i nomi di chi ci ha dichiarato il suo impegno.
#3 Votare il tipo di vantaggio ottenibile con l’autonomia
Un altro strumento che Milano Città Stato metterà a disposizione di tutti coloro i quali siano interessati a dialogare con noi e ad essere coinvolti, condividendo le loro idee e dicendo la loro sulle nostre proposte, sarà il nostro Forum.
Il forum, che farà parte del sito, conterrà le opportunità di discussione e dialogo e consentirà di ascoltare tutti i partecipanti
Allo stesso modo, tutti i partecipanti potranno votare, sempre tramite il forum, sulle proposte e sulle decisioni che Milano Città Stato intraprenderà nel portare a compimento le sue iniziative.
#5 Avvio dell’iter per il referendum
Come si può leggere in questo documento: si è aperta una nuova via per l’autonomia di Milano . Forti dei risultati di #votoMilano avvieremo l’iter per arrivare al referendum seguendo quanto stabilito dallo Statuto della Città Metropolitana e dalla Costituzione Italiana (art.132). Chi volesse darci una mano in questo percorso, ci scriva qui: info@milanocittastato.it
#6 Crowdfunding
Si prevede anche di attivare uno strumento di crowdfunding, per obiettivi circostanziati ed immediati, tramite il quale chi vorrà potrà aiutare Milano Città Stato a raggiungere obiettivi specifici in contesti definiti, con piena ed immediata accountability delle risorse conferite, in particolare per attivare l’iter per il referendum e per coinvolgere i cittadini su questa tematica.
Ognuno potrà fare quello che (e quanto più) si sente di fare, nella maniera che preferisce ed interfacciandosi con noi. Non siamo il popolo delle “casacche” o delle “bandiere”, non abbiamo padroni e rispondiamo solo al nostro amore per Milano e alla legge morale e all’etica di tutte le persone perbene. Se anche voi vi ritrovate in quello che ci anima siete i benvenuti e vi aspettiamo per condividere con voi un fantastico viaggio che avrà come punto d’arrivo la storia di Milano.
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Da anni la zona Sud di Milano oltre a vedere numerose aziende scegliere di insediare il proprio quartier generale come Sky, Regus, Bottega Veneta, LVMH Watch & Jewelery, Daikin, Motorola, eccetera, è diventata terra di conquista per istituti di formazione, musei, locali d’intrattenimento e nuovi luoghi d’aggregazione.
CHE COSA POSSIAMO TROVARE A MILANO SUD
#1 Fondazione Prada
Punto di riferimento per l’arte contemporanea in città, museo, ristorante e sede di eventi e di attrazioni culturali.
Credits: rivistastudio.com
#2 Sede Fastweb
All’interno del progetto Symbiosis, dirimpettaia della fondazione Prada.
#3 Armani Silos
Il museo che raccoglie 40 anni di collezioni di Re Giorgio, ai confini di zona Tortona.
#4 QC TermeMilano
Le terme di Milano ai bastioni di Porta Romana.
#5 Università Bocconi
Eccellenza italiana, tra i leader a livello europeo in ambito economico.
#6 IULM
Università privata di lingue e scienze della comunicazione, nata da uno scorporo della Bocconi, primo ateneo in Italia ad istituire il corso di laurea in relazioni pubbliche, in zona Romolo.
#7 NABA
Il prestigioso e innovativo istituto di Belle Arti, vicino al Naviglio Pavese.
Credits: artribune.com
#8 MUDEC
Museo delle culture che ospita anche mostre permanenti, progettato da David Chipperfield, vicino a Base Milano e ai laboratori del Teatro alla Scala, altre attrazioni in zona Tortona.
Credits: OskardaRiz
#9 Sede Rolex Italia
Progettato dallo Studio Albini Associati, in zona Porta Romana.
Credits: theplan.it
#10 Teatro Ciak
All’interno del Parco Alessandrini, location per musical e spettacoli in generale.
#11 Plastic
Non più il locale dove passavano Madonna, Elton John, Andy Warhol, eccetera, ma sempre un riferimento per la musica dance, in via Gargano.
#12 Cascina Cuccagna
L’unica cascina a un tiro di schioppo dal centro di Milano, che è anche bar, ristorante, sede di attività ricreative, in via Muratori.
#13 L’accademia del panino italiano
Opera del Panino Giusto, dove si insegna l’arte del panino, vicino al Parco Ravizza.
Credits: kreallestimenti.it
#14 Magazzini Generali
Luogo di cult per la musica dal vivo, dove ascoltare e ballare house e non solo, a pochi passi da via Ripamonti e dallo scalo di Porta Romana.
Credits: corriere.it
#15 IED- divisione Moda
Istituto Europeo del Design, scuola d’eccellenza internazionale per il design, la moda e arti visive, nato a Milano, ma con sedi in altre parti d’Italia, in Spagna e in Brasile, ha la divisione “moda” vicino al Parco Ravizza.
#16 Casa Museo Alda Merini
La casa delle artiste, lascito della famosa poetessa milanese, tra il Naviglio Pavese e il Naviglio Grande.
Credits: spazioaldamerini.org
#17 I Bagni Misteriosi
Teatro Parenti più la vecchia piscina di via Botta trasformata in un luogo magico dal genio di Andree Ruth Shammah.
QUELLO CHE ARRIVERÀ
Nell’attesa del progetto di rigenerazione degli scali, vediamo le prossimi trasformazioni, che interesseranno principalmente la zona a sud o attorno allo Scalo Romana (nel masterplan di Symbiosis qui sotto alcuni dei progetti realizzati, futuri e ancora da disegnare).
Una scuola internazionale del gruppo Nace: il campus della Ludum School, che opera con il marchio ICS International School, avrà una scuola primaria secondaria e il liceo con indirizzo design, oltre a piscina, palestra, auditorium, all’interno del progetto Symbiosis a sud dello Scalo Romana
Campus Bocconi oramai a buon punto, a sud della sede universitaria
Nuovo Grattacielo da 100 m. per 21 piani, dove A2A raggrupperà uffici in una nuova sede, (da alcune settimane è in demolizione l’edificio adiacente la storica centrale elettrica e ad altri uffici della società già presenti), in Piazza Trento a lato dello Scalo Romana nel 2022
Credits: skyscrapercity.com – ultimo progetto disponibile anno 2013
Uno studentato nell’ex consorzio Agrario in via Ripamonti da circa 700 posti letto
Uno studentato in Via Giovenale da circa 600 posti
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Martedì 14 maggio. Nuovo passo in avanti per la riqualificazione dell’ex scalo Farini con la presentazione del Master Plan direttamente dai progettisti al Municipio 9. Ecco i passaggi più significativi della presentazione.
Verranno mantenuti quasi tutti i vecchi edifici, “Perché Milano non è Dubai“
Verrà riservato uno spazio per le startup
Centralità dell’impatto ambientale: tutta l’acqua piovana sarà riciclata per il verde dello scalo
Ci saranno ampie zone pedonali
Verrà rilanciato lo scalo Lancetti anche per piccole merci
Proposta nuova linea di tram: due nuove stazioni tram all’interno dell’area
Ci sarà una pista ciclabile ad alta velocità
Le forme delle volumetrie “non sono assolutamente definitive”
Capacità di Milano di assorbire negli spazi privati iniziative pubbliche: il concetto si dovrà applicare al nuovo quartiere
Quartiere autosufficiente da un punto di vista energetico. E aiuterà il miglioramento ambientale di tutta la città
Un progetto che dovrà essere sostenibile anche in periodi di crisi, con diverse tipologie edilizie
Varie funzioni si sovrappongono. Esempio: studio architettura, negozio, ristorante in spazi “condivisi”
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Milano ha già la sua bella lista di insulti in dialetto ma, specialmente per chi si sposta spesso per le regioni d’Italia, è buona cosa portare sempre con sé un essenziale ma utile mini-dizionario che lo aiuti ad insultare velatamente chiunque gli arrechi una qualche offesa, senza entrare nel volgare. Del resto non tutti in Italia sanno cosa significa Ciaparàtt!
Ecco un aggettivo per ogni regione italiana, da conservare con cura e usare all’occorrenza:
ABRUZZO Chiappagallì: fanfarone, chiacchierone
BASILICATA ‘Ndrov’latonz: pasticcione
CALABRIA ‘Mbecillu: imbecille
CAMPANIA Arrocchiapampene: persona che fa cose inutili
EMILIA-ROMAGNA Zinzloun: zuzzurellone (uomo adulto che si comporta in modo infantile
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Bovisa. Quartiere a nord di Milano delimitato dai binari della ferrovia di gronda nord, lambito a sud dalla circonvallazione esterna (della 90/91) e tagliato in due aree dal tracciato delle Ferrovie Nord, che si snoda in direzione nord-sud.
Da quartiere agricolo è ora un quartiere post industriale che sta venendo riconvertito ai servizi e alla formazione, in particolare grazie al Politecnico.
BOVISA: 10 motivi per visitare il quartiere più cinematografico di Milano
#1 Il Gasometro
Gasometro- Mario Sironi. 1942
Il gasometro della Bovisa è uno dei più famosi del mondo, anche grazie al quadro di Mario Sironi del 1942. Potrebbe essere considerato il simbolo del quartiere.
#2 La Goccia
Il bosco segreto di Milano ospita anche residui di archeologia industriale risalenti a inizio novecento. La goccia, chiamata così per la sua forma, è un’area compresa tra le stazioni di Bovisa e Villapizzone. Tra i progetti di riqualificazione c’è quello della costruzione di un nuovo Parco Scientifico Tecnologico, dedicato all’innovazione e alla ricerca, in cui far sorgere laboratori e centri di ricerca sull’energia e la mobilità sostenibile insieme a residenze private e supermercati. Progetto del Comune che trova una certa ostilità nel quartiere tra chi vuole preservare l’area verde.
Circolo culturale in Via Giuseppe Candiani, 131. Si mangia, si beve, si fa musica, si presentano libri, si fa teatro popolare. Un riferimento anche a livello cittadino.
#4 I reperti della capitale del cinema
(Milano Films – La prima casa di produzione italiana)
Pochi sanno che alla Bovisa è nato il cinema italiano. Nel 1910 venne realizzato su un terreno di circa 1 ettaro lo stabilimento della “Milano Films” che restò in attività come azienda produttrice sino al 1926 e come impresa sino alla metà degli anni trenta. I teatri di posa della Bovisa vennero utilizzati anche da altre aziende produttrici milanesi. Quel che resta dell’Armenia Films (ex Milano Film), la prima casa di produzione italiana, è la cornice di ingresso di un condominio ecologico.
Fontana costruita negli anni venti dedicata ai caduti della prima guerra mondiale. Tra le più belle di Milano.
#6 La street art
Durante la Design Week nel dipartimento di Design del Politecnico Bovisa, quattro urban artist di fama internazionale (Rancy, Zedz, Luca Barcellona, 2501) e 20 studenti del Politecnico hanno coperto con murales artistici duemila metri quadri di muri. Il risultato del live painting è una mostra permanente a cielo aperto. Girando per la zona si può rimanere sorpresi da altre opere di street art.
#7 La Scuola di Viale Bodio
Citata da Olmi, conserva un rifugio antibombardamento della seconda guerra mondiale, visitabile. E’ stata anche la mia scuola.
#8 Le sue cascine (e le case d’epoca)
Cascina Albana
La Bovisa era un borgo agricolo, traccia di questo è rimasta nelle sue cascine. Tra le cascine forse la più nota è la Cascina Albana, che si erge lungo la via Bovisasca, tra capanne di lamiera e il parcheggio dei camper. Un tempo lungo la via Bovisasca correva una roggia, una specie di Naviglio.
Bovisa- case d’epoca in via Imbriani
La Cascina Albana è un mix sociale, dove si ritrovano immigrati, artisti, anziani, professionisti. Si trova già nel catasto teresiano del 1722.
La Bovisa è una delle sedi del Politecnico di Milano. La zona è divisa in due campus universitari, quello est per la Facoltà del Design (ricavato nelle strutture della ex Ceretti e Tanfani) e quello ovest per Ingegneria. E’ diventato la nuova anima del quartiere.
#10 Spirit de Milan
Locale di culto con menù milanese servito su tavoli da condividere in ampio spazio stile industriale, con palco e pista da ballo. Serate a tema, di grido quella dello Swing, e lezioni di lingua milanese. Via Bovisasca, 57/59
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Beyond the Castle è un bellissimo! E’ la nuova esperienza in realtà virtuale interattiva, e fin qui tutto ok.
Per chi non è appassionato di tecnologia forse non sarò un granché, ma se pensate che è stata realizzata appositamente per vivere la Milano del Rinascimento, tutto prende un’altra piega.
All’interno della Torre Falconiera, potrete calarvi nel ruolo di un arciere, scoccando frecce in difesa della fortezza, o immergervi nella Milano di Ludovico il Moro ed ammirare le invenzioni di Leonardo.
Al gioco artistico possono anche partecipare più persone contemporaneamente, ed avranno la possibilità di interagire tra loro nella realtà virtuale.
Ricordatevi di prenotare al sito: www.beyondthecastle.it.
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E’ uno dei più famosi e romantici ponti di Milano. Il ponte delle sirenette, o delle sorelle Ghisini, che si trova nel cuore del Parco Sempione.
Realizzato nel 1842 dall’architetto Tettamanzi, in origine il ponte era posizionato in via Visconti di Modrone sopra il Naviglio. Le quattro sirenette di ghisa, poste sopra i piloni all’estremità del ponte, fecero molto scalpore per l’epoca e le signore usavano mettersi una mano sugli occhi per coprirli dalla vergogna mentre attraversavano il ponte, soprannominato anche il ponte delle “sorelle Ghisini” per il materiale utilizzato.
Soprannome che rivela anche un fatto di importanza storica: si tratta del primo ponte in ferro mai realizzato in Italia.
il ponte delle sirenette nella posizione originaria (cerchia dei navigli)
Quando, nel 1930, il naviglio è stato interrato, il ponte è stato trasferito nella localizzazione attuale. Delle quattro statue esistenti due sono in realtà delle copie degli originali: una è andata distrutta nei bombardamenti della seconda guerra mondiale, un’altra è stata rubata.
Ai tempi del Naviglio il ponte era diventato il principale punto di riferimento per conquiste galanti in città e, secondo una leggenda metropolitana, un bacio sul ponte delle Sirene porterà alla coppia amore eterno.
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Lo sapevi che ogni giorno circa 100 milioni di esseri umani ascoltano musica in streaming? E sapevi che solo pochi fortunati possono godersi un bel concerto dal vivo?
Ci sono cose che piacciono a tutti, come la buona musica e gli eventi gratis. E tu pensa che fortuna! Ti basta andare all’Ostello Bello per godere di entrambe queste gioie.
Chissà perché poi tutti dicono sempre: “Mai una gioia”… un bella sorpresa è proprio che Andrea Rodini, vocal coach e talent scout di grandi talenti italiani, porta sul palco di Ostello Bello la musica inedita ed indipendente dei suoi talentuosi allievi.
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La linea circolare 90-91 di ATM svolge un ruolo cruciale nell’intercettare i flussi pendolari nella prima periferia cittadina oltre a connettere tutte le linee metropolitane e le principali linee tranviarie che attraversano Milano.
I due tratti in cui la preferenziale della 90/91 scompare nel nulla
Credits: corriere.it
La linea di filobus 90-91 corre prevalentemente in corsia preferenziale protetta, dove possono transitare esclusivamente mezzi di trasporto pubblico, di servizio (ambulanze, vigili del fuoco, polizia etc…) e taxi, eccetto per gli incroci ed alcuni punti dove il transito è promiscuo al traffico privato.
Ma c’è un grosso ma, anzi due, come i punti in cui la corsia preferenziale è prevista da molti anni ma non è stata realizzata, costringendo la 90/91 a rimanere congestionata nel traffico:
nel tratto di Viale Umbria tra l’incrocio con Via Tertulliano e il Mercato Comunale
in zona Piazzale Lotto, in viale Giovanni Migliara e Viale Enrico Elia, tra Piazzale Zavattari e Piazzale Stuparich
Riguardo il tratto di Viale Umbria di circa 1,5 km, dove attualmente in realtà corre in sede promiscua la linea 92 (nel PUMS – Piano Urbano Mobilità Sostenibile – il tratto da questo punto alla Stazione Centrale vedrà uno scambio con la linea 90-91 che lascerà il percorso più esterno alla linea 92), insistono alcuni problemi storici al completamento della preferenziale:
La definizione di un luogo per lo spostamento del Mercato Comunale, ormai in disuso e abbandonato da anni
La sostituzione dell’armamento del tram previsto in questa zona
Anche nel 2016 era stato annunciato l’imminente abbattimento del Mercato Comunale, per poi procedere all’appalto ed ai lavori della corsia protetta, ma niente di questo è avvenuto.
Il tratto di circa 1 km che comprende Viale Migliara (foto in alto) e Viale Enrico Elia (foto in basso), nel tragitto interrotto da Zavattari a Monte Ceneri, ha visto l’ultimo progetto, che avrebbe dovuto essere realizzato entro Expo2015, subire un blocco dai controlli antimafia e da allora non si è più mosso nulla.
La situazione che si presenta oggi, agli occhi di tutti, è di degrado e disordine. Anche perchè il paradosso è che lo spazio per la preferenziale ci sarebbe già, senza dover fare lavori di particolare impegno.
Forse ci siamo?
A quanto pare, come già è stato fatto negli anni precedenti, nel piano delle opere triennali del Comune di Milano 2019-2021 sono stati inseriti i finanziamenti necessari a realizzare entrambi i tratti di preferenziale previsti e completare così tutto l’anello della linea filobus (in basso un esempio degli impegni di spesa) e anche un breve tratto di Via Pergolesi zona Centrale-Caiazzo.
Sorge però un grosso dubbio: le risorse da impiegare nel primo anno, quello in corso, sono talmente irrisorie in proporzione all’investimento complessivo da far pensare che anche quest’anno nulla si muoverà e che nel prossimo piano triennale delle opere ritroveremo le medesima situazione che si presenta oggi.
L’unica speranza arriva dal grado di priorità assegnato alle singole opere: su una scala di 3 livelli il tratto di Viale Umbria e Via Pergolesi ha priorità massima (grado 1) e il tratto di Zona Piazzale Lotto ha priorità media (grado 2).
Restiamo fiduciosi nell’amministrazione, ma aspettiamo chiaramente dei fatti che possano smentire le nostre preoccupazioni e vedere risolto finalmente il mistero della preferenziale scomparsa.
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A Milano si sogna da decenni un grande museo dedicato all’arte contemporanea. Pochi sanno che nell’hinterland milanese, a solo mezzora di auto dal centro, esiste uno spettacolare parco d’arte contemporanea.
E’ il Rossini Art Site, un parco di sculture di 10 ettari, adagiato tra i colli briantei, nel cuore della Valle del Lambro. E’ stato realizzato nel corso di decenni dall’imprenditore e mecenate Alberto Rossini per ospitare la sua collezione di arte del Secondo Novecento, che rappresenta l’età dell’oro della scultura italiana, grazie ad artisti di fama internazionale come Pietro Consagra, Bruno Munari, Giò Pomodoro, Fausto Melotti, Andrea Cascella e Grazia Varisco.
rossini art site
Le sculture vengono valorizzate dallo stupendo panorama delle Alpi. Il parco lo si raggiunge facilmente percorrendo in automobile la SS36.
Alberto Rossini (1934-2015), nato a Carate Brianza, discendeva da una famiglia di semplici origini: i suoi genitori, Pietro e Anna, avevano un’osteria in paese. Nel 1969 si mise in proprio fondando la Ranger Italiana, che in breve tempo, è diventata un’azienda leader a livello internazionale nella costruzione di stampi per le materie plastiche.
rossini art site
La crescita del business ha consentito a Rossini di nutrire la sua grande passione per l’arte contemporanea, al punto di aver riempito di sculture l’immenso giardino della sua villa, trasformandolo in un museo a cielo aperto.
Nel 2014 Alberto Rossini ha acquistato dall’artista messicano Raymundo Sesma l’ultima opera della sua collezione e nel 2015 dopo una grave malattia si è spento nella sua abitazione di Briosco un mese dopo aver realizzato il sogno di aprire finalmente al pubblico il suo parco-museo Rossini Art Site.
rossini art site
Oggi sono i figli a guidare l’azienda di famiglia e a gestire il parco artistico attraverso la Fondazione Pietro e Alberto Rossini, istituzione no profit impegnata nella valorizzazione dell’arte contemporanea.
Rossini Art Site
Via Col del Frejus, 3
20836 Briosco
STAGIONE 2019
Dal 30 Marzo al 3 Novembre
ORARI
da giovedì a domenica
ore 10.30-18.30
(e su appuntamento per gruppi)
LUGLIO e AGOSTO
aperto solo la domenica
(e su appuntamento per gruppi)
CHIUSURA ESTIVA
dall’11 al 18 Agosto http://www.rossiniartsite.com/
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Con un post su Facebook l’assessore Maran ha annunciato il progetto vincitore per la passerella San Cristoforo da costruire nell’ambito dei cantieri per la nuova M4. Il progetto consiste in un percorso funzionale tra piazza Tirana e via Martinelli, valorizzando i quartieri, collegando due aree della città e potenziando i benefici legati alla futura realizzazione della M4 e dell’oasi naturalistica che nascerà all’interno dello scalo.
Si è concluso il concorso di progettazione per la passerella San Cristoforo. Ecco il vincitore! Congratulazioni allo studio Aoumm che vince il concorso che è stato indetto attraverso la piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli architetti di Milano. La passerella ha l’obiettivo di congiungere Piazza Tirana con Ronchetto passando per la stazione dei treni di San Cristoforo Fs e la futura fermata della linea 4 della Metropolitana. I lavori verranno realizzati nell’ambito dei cantieri di M4 per averla operativa al momento dell’inaugurazione. Il progetto verrà presentato venerdì alle 19 in quartiere insieme al Masterplan dello scalo San Cristoforo. Con me ci saranno anche Marco Granelli e Santo Minniti. L’appuntamento è alle Centro Valdameri di Via Martinelli 53.
Già nei commenti al post dell’assessore si delinea la decisa opposizione dei cittadini, in particolare degli abitanti della zona che risultano particolarmente agguerriti. Le principali obiezioni al progetto riguardano queste tre criticità:
#1 L’uso del bianco
L’utilizzo del bianco sembra un invito a imbrattarlo e a scriverci sopra. come ha mostrato il blog urban file pubblicando subito un rendering completo di tag e graffiti abusivi.
Il rischio è che faccia la fine del ponte ciclo-pedonale di Corsico che nel giro di breve tempo è piombato nel totale degrado, come si vede in questa immagine:
ponte ciclo-pedonale di Corsico
Nel progetto si fa riferimento all’impiego di una speciale vernice anti graffiti ma si sa che la tenuta è limitata nel tempo e richiede frequenti interventi di ritinteggiatura per garantire l’effetto desiderato.
#2 L’impatto sui Navigli
L’aspetto che allarma di più i cittadini è sull’impatto esagerato che sembra avere questa struttura su un paesaggio che si dovrebbe invece tutelare. Forse sarebbe stato più opportuno valutare uso di materiali più coerenti con i ponti dei navigli o usare qualcosa di trasparente o comunque di meno invasivo, per valorizzare il luogo. Una domanda che molti fanno è: come può la Sovrintendenza aver dato via libera al progetto, quando è capace di bloccare progetti molto meno impattanti in zone meno rilevanti?
#3 Progetto “brutto, vecchio e banale”
Le critiche più feroci e sembrano quasi unanimi riguardano il giudizio estetico. Cemento bianco con colore blu per ricordare la linea della metro con un design che, come sottolineano alcuni, sa di vecchio, da paesi del socialismo reale. E’ banale, privo di identità e svalorizza il territorio. Neanche per la funzionalità sembra essere convincente: tortuoso e privo di copertura.
Si salva l’area giochi
Unica cosa che sembra da salvare è l’area che si dovrebbe creare a Piazza Tirana.
Con aree giochi, prati, skatepark, rastrelliere, alberi, la piazza potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento per la vita di quartiere. Ci sarebbero anche la viabilità lungo i lati ovest ed est in Zona 30 e un sistema di illuminazione dedicato.
In definitiva progetto tra i meno apprezzati dai cittadini che promettono battaglia nell’incontro di presentazione del MasterPlan Venerdì 10 maggio alle ore 19.00 presso il Centro Polifunzionale Angelo Valdameri di Tre Castelli, via Martinelli 53.
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All’interno delle Gallerie d’Italia c’è un chiostro ottocentesco. E sapete cosa c’è all’interno? C’è The Secret Garden.
Un lussureggiante giardino, allestito e curato dalla direttrice di Marie Claire Maison, Cinzia Felicetti.
Nel cuore di Milano troverai una vera oasi di pace. Un po’ giardino di meditazione, un po’ galleria d’arte en plen air, The secret Garden, offre un riparo dalla frenesia della routine cittadina, invitando il visitatore a immergersi in un’esperienza polisensoriale che appaga lo sguardo e la mente.
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