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GAME OVER: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Il progetto dell’EURO NIGHT SPRINTER: come una METRO ad ALTA VELOCITÀ tra le città d’Europa

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Credit Mathias Gastel, Grüne Bahnstrategie - Particolare della rete ferroviaria notte transeuropea proposta dai Verdi tedeschi

La proposta di una rete transeuropea di treni notturni. Scopriamo le caratteristiche di questo progetto e quali sarebbero i vantaggi per i viaggiatori europei.

Il progetto dell’EURO NIGHT SPRINTER: come una METRO ad ALTA VELOCITÀ tra le città d’Europa

# Una rete di 40 linee internazionali per collegare 200 città in Europa

Credit Mathias Gastel, Grüne Bahnstrategie – Particolare della rete ferroviaria notte transeuropea proposta dai Verdi tedeschi

La proposta di realizzare una rete transeuropea di treni notturni è arrivata del partito dei Verdi Tedeschi in occasione delle ultime elezioni nazionali. L’obiettivo è quello di creare rete di trasporto su rotaia efficiente per i cittadini europei per ridurre l’utilizzo di auto e aerei e di conseguenza l’emissione di C02 nel continente. La mappa è stata rappresentata come un diagramma in linea retta nello stile dell’iconico design di Harry Beck per la metropolitana di Londra, mostrando l’Europa come un insieme ordinato di collegamenti notturni e destinazioni per il giorno successivo.

Euro Night Sprinter, questo il nome del progetto, avrebbe 40 linee internazionali a lunga percorrenza e garantirebbe il collegamento tra più di 200 città e luoghi in tutta Europa, da Lisbona a ovest a Mosca a est e da Helsinki a nord a Malaga a sud. 

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS: i nuovi treni notturni per andare all’estero

# Le condizioni necessarie per realizzare il progetto

Credits touringclubitliano – nightjet_new_2021

Il progetto richiederebbe un lavoro congiunto e un accordo di tutti gli Stati e delle istituzioni europee. Al momento è infatti un’idea ancora abbozzata. Per realizzarla servirebbero:

  • un sistema unificato di controllo e coordinamento per le varie reti ferroviarie nazionali europee, come richiesto dall’Agenzia ferroviaria europea, sulla falsariga di Eurocontrol, l’agenzia del traffico aereo del continente;
  • treni notturni che possano viaggiare comodamente e silenziosamente in tutta Europa a una velocità compresa tra 200 e 250 km/h, con i necessari aggiornamenti del materiale rotabile da finanziare con la Banca europea per gli investimenti;
  • una piattaforma di prenotazione unica e di facile utilizzo per l’acquisto di viaggi internazionali con un unico biglietto;
  • investimenti sulle reti ferroviarie per aggiornare quelle vecchie e svilupparne di nuove;
  • infine per rendere più competitivi in viaggi in treno sarebbe necessario porre fine alle agevolazioni fiscali per le compagnie aeree.

Fonte: Bigthink

Continua la lettura con: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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La TOP 10 degli AVVOCATI più “STELLATI” di MILANO

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In una città come Milano o si conosce un professionista di fiducia o risulta quasi più facile tirare a sorte da quante sono le possibilità di scelta. Ma se invece ci affidassimo ad un amico che di ricerche è un esperto? Pronta per l’evenienza, ecco una top list degli avvocati stellati di Milano secondo le recensioni Google calcolata attraverso un algoritmo computando stelle e numero di recensioni.

La TOP 10 degli AVVOCATI più “STELLATI” di MILANO

credits: pexels

#10 Avvocato Giuseppe Boccia (Moscova)

Stelle 4,9 (69 recensioni) MM Moscova, Via Palermo, 1, Milano MI; 02 8717 7638

“Disponibilità immediata cortesia gentilezza e professionalità fanno dell’avvocato Boccia non solo un buon penalista ma anche una brava persona, sempre pronto a dare i consigli nell’interesse del cliente anche quando questo esula dalle sue competenze.” Zaira R.

#9 Tomaino & De Zan Avvocati Associati (Centrale)

Stelle 4,9 (117 recensioni) Via Giovanni Battista Pirelli, 24, Milano MI; 02 8909 8861

“Studio avvocati con disponibilità e serietà sono stato contattato in breve tempo e ho avuto piena soddisfazione a riguardo di un problema personale. Vivamente consigliabile” Agostino A.

#8 Studio legale Avv. Massimo Ornato (Porta Nuova)

Stelle 5,0 (22 recensioni) Piazzale Biancamano, n. 8, Milano MI; 02 8089 7157

“Professionalità cordialità competenza… Affidatevi tranquillamente all’avvocato Ornato” Antonio P.

#7 Avvocato Greco – Studio Legale Milano (Besana)

Stelle 5,0 (31 recensioni) Piazzetta Guastalla, 3, Milano MI; 02 5656 8427

“Avvocato molto professionale e preparato. Sempre disponibile, cortese e rassicurante. Una garanzia.” Anna G

#6 Successioni Milano – Avv. Edoardo Amato (San Marco)

Stelle 5,0 (87 recensioni) Via Fatebenefratelli, 20, Milano MI; 328 752 7899

“Avvocato super preparato e gentile. Trovato per caso su internet ed è stata una piacevolissima scoperta! Nessuno ha saputo aiutarmi a parte lui. Lascio questa recensione perché se lo merita” Francesco G

 

credits: pexels

#5 LR & Partners (Monforte)

Stelle 5,0 (97 recensioni) Corso Monforte, 39, Milano MI; 02 5832 8338

“Conosco lo studio LR & partners da più di quindici anni seguendomi nelle mie esperienze lavorative sia per quanto riguarda il diritto commerciale che quello giuslavoristico. Grande professionalità ed efficienza sempre apprezzate anche dai miei colleghi stranieri trattandosi di realtà internazionali” Raffaele A.

#4 Studio Legale Miranda (Palazzo Giustizia)

Stelle 5,0 (100 recensioni) Via Cesare Battisti, 8, Milano MI; 02 551 6691

“Professionalità, competenza, tempestività e cordialità. Mi sono rivolto allo studio Miranda per un delicato fallimento della mia ex azienda. Lo studio è riuscito a farmi avere tutto ciò che mi poteva spettare. Grazie mille. Consigliatissimo.” Pasqui F.

#3 Studio Legale Bolzani Cerrato (Solari)

Stelle 5,0 (107 recensioni) Via Andrea Solari, 19, Milano MI; 02 498 0020

“Professionisti estremamente preparati, affidabili e molto disponibili.” Laura V.

#2 Avvocato Accanto (Vetra)

Stelle 4,8 (788 recensioni) Via Crocefisso, 6, Milano MI; 02 3664 4280

“Risposte esaustive che non lasciano interpretazione, e non usa molte parole di contorno quindi arriva direttamente al punto e questa e’ un ottima cosa. Consigliato” Mathias P.

#1 Studio Legale Tusa Salvetti (Buenos Aires)

Stelle 5,0 (239 recensioni) Corso Buenos Aires, 10, Milano MI; 02 2952 5311

“Mi sono affidato più di una volta all’avvocato Laura Salvetti, una garanzia. Persona molto disponibile e competente, in grado di comprendere la delicatezza delle situazioni e gestirle al meglio. Grazie” Daniele M.

Continua la Lettura con:  La TOP 10 degli OTTICI di MILANO

SARA FERRI

copyright milanocittastato.it

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AvLo: ecco il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

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Credits entro_banda IG - AvLo

Dalla primavera del 2021 si può viaggiare su un treno dell’alta velocità a prezzi da regionale. A lanciare questo servizio è stata la compagnia spagnola Renfe con il primo treno super rapido low cost. Scopriamo le caratteristiche dei convogli e i prezzi dei biglietti.

AvLo: ecco il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

# La compagnia spagnola Renfe ha lanciato il primo treno lowcost

Credit: ferrovie.info

Alle 11.00 del 24 marzo 2021 è partito dalla stazione di Puerta de Atocha, la stazione principale di Madrid, il primo treno low-cost Avlo della compagnia spagnola Renfe. Lasciato il binario 4, il convoglio diretto a Barcellona aveva a bordo 50 giornalisti invitati a provare personalmente il nuovo treno low cost che ha cominciato a circolare ufficialmente il 23 giugno. In totale sono cinque i treni della serie 112 ristrutturati per avviare questo servizio commerciale che copre Madrid-Saragozza-Barcellona-Figueras.

L’alta velocità ferroviaria spagnola “a basso costo” è partita con quattro corse giornaliere tra Madrid e Barcellona, ​​espandibili in base alla domanda. Come scrive la compagnia sul sito, si parte da un nuovo concetto di viaggio: viaggiare con tutti i confort al prezzo migliore“. Ad accompagnare questa idea ci sono anche i nuovi colori: viola, azzurro e arancione all’esterno, bianco e arancio all’interno.

# Da Madrid a Barcellona a 300 km/h con 7 euro

Credit: ferrovie.info

I biglietti hanno dei prezzi davvero stracciati. Per un posto sulla tratta Madrid-Barcellona a 300 km/h con un bagaglio a mano incluso, i biglietti partono da 7 euro e infatti nei primi giorni di apertura delle vendite ne sono stati acquistati oltre 200.000. Nei primi tre mesi oltre 1,5 milioni di clienti sommando tutte le destinazioni. Il sistema di vendita è dinamico e offre in ogni momento il miglior prezzo disponibile per il viaggio che si sta cercando. 

Sul prezzo base, il cliente può aggiungere servizi aggiuntivi come selezione del posto, modifiche o cancellazioni e bagaglio aggiuntivo. I bambini viaggeranno per 5 euro e sono previsti sconti anche per famiglie numerose.

Leggi anche: FLIXTRAIN: il treno LOWCOST avanza in EUROPA

# I servizi all’interno di Avlo: wi-fi e servizi multimediali 

Credit: mobilita.org

I convogli dei treni dell’alta velocità AvLo mettono a disposizione dei passeggeri:

  • distributori automatici in diversi punti del treno;
  • connessione Wi-Fi a bordo;
  • la piattaforma di contenuti multimediali Play Renfe;
  • sedili con tappi e i nuovi rivestimenti in colori chiari.

L’intero treno è stato unificato in classe economica per il nuovo servizio Avlo, guadagnando così il 20% di capacità, fino a 438 posti.

Arriverà anche in Italia una compagnia ferroviaria dell’alta velocità con prezzi da treni regionali?

Continua la lettura con: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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🔴 Due nuove FERMATE PALCOSCENICO: la musica a Milano diventa UNDERGROUND

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Credits: ATM

In due stazioni M2 a partire dal 17 maggio un palcoscenico gratuito per musicisti e cantanti. Vediamo quali sono e come si può partecipare.

Due nuove FERMATE PALCOSCENICO: la musica a Milano diventa UNDERGROUND

# Le due fermate palcoscenico: Garibaldi e Loreto

Credits: ATM

Per il prossimo concerto la fermata è Garibaldi. Oppure Loreto. Si può scegliere liberamente. Le fermate della verde diventano dal prossimo 17 maggio due set musicali. Qui band, artisti e cantanti potranno esibirsi gratuitamente in concerti live e intrattenere i viaggiatori di passaggio nei mezzanini delle due stazioni.

Il progetto della musica in metropolitana non poteva che chiamarsi Sound Underground: l’iniziativa è di Atm, la realizzazione è stata fatta in collaborazione con Open Stage. Obiettivo? Offrire spazi definiti e un piccolo palco per dare la possibilità a chiunque di esprimere liberamente la propria arte.

La cornice delle esibizioni sarà un palcoscenico multicolor: ospiterà quattro esibizioni pomeridiane e serali dal 17 maggio prossimo, con slot da un’ora dalle 15 alle 17 e dalle 19 alle 21.

Il progetto, spiega Atm in una nota, vuole far vivere la metropolitana come luogo di opportunità, intrattenimento, incontro e di contenuti artistici. «Atm è infatti fortemente impegnata nel creare un ambiente sempre più inclusivo per le persone e l’intera comunità con progetti basati sulla sostenibilità sociale».

# Come diventare protagonisti di Sound Underground 

Credits: ATM

Per potersi esibire in metropolitana basta effettuare la prenotazione sull’app Open Stage, disponibile su tutti i dispositivi Android e iOS e si attende l’approvazione dal sistema. 

Poi si va direttamente sul palco. Qui sarà presente un totem con all’interno un mixer e una cassa audio che gli artisti potranno utilizzare per collegare i loro strumenti musicali. Per attivarli basta inserire il codice bluetooth ricevuto sul proprio smartphone.

Tutti i passeggeri avranno la possibilità di assistere alle esibizioni in programma, sostenendo i performer o i gruppi preferiti, anche con una libera donazione direttamente dall’app. Il canale Instagram Atm_Milano seguirà e condividerà le storie delle performance musicali per intrattenere anche i follower e gli appassionati. 

Continua la lettura con: Metro Rosa: come immaginare il lato Nord

LEONARDO MENEGHINO

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Questo è il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: MENU completo a soli 8 EURO

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Credits streetview - La Pergola

In base a una ricerca su tripadvisor questo è risultato il ristorante più economico di Milano. Il livello della cucina è nella media, ma i prezzi sono davvero imbattibili. Ecco dove si trova e i piatti proposti.

Questo è il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: MENU completo a soli 8 EURO

# “La Pergola”, una trattoria con cucina italo-cinese, è il ristorante più economico in città

Credits sluurpy – La Pergola Milano

Un ristorante con prezzi da record. La trattoria “La Pergola”, che propone una cucina italo-cinese, in base alle recensioni su tripadvisor ha una valutazione nella media. La filosofia del locale è quella di tenere i prezzi più bassi possibili per avere il locale sempre pieno e sfruttare quindi il ricambio rapido dei clienti. 

# Per il menu completo bastano solo 8 euro, sia a pranzo che a cena

Credits streetview – Trattoria La Pergola

Bastano solo 8 euro, sia a pranzo che a cena, per avere il menu completo con coperto, primo, secondo, contorno e 1/2 litro d’acqua o 1/4 di vino. Fino a qualche anno fa di euro ne bastavano 6,80. Con pochi centesimi si possono ordinare inoltre i piatti speciali e con soli altri 2 euro in più si può avere il dolce. Secondo molte recensioni il cestino del pane è sempre pieno e i primi sono abbondanti.

Credits: tripadvisor – Menu La Pergola

Nel listino della cucina cinese, il piatto più costoso supera di poco i 5 euro, per un piatto di pasta non si arriva a 4. Il ristorante si trova nella periferia nord-ovest della città, nel Gallaratese, nelle vicinanze della metro M1 di San Leonardo e del nuovo quartiere di Cascina Merlata.

   

Continua la lettura con: Il RISTORANTE stellato più ECONOMICO di Milano (tra i top 10 più a buon prezzo d’Italia)

FABIO MARCOMIN

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I CARAIBI di ROMA: un piccolo angolo di pace a un’ora dalla CAPITALE

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Credits 17131402-pixabay - Laghetto di San Benedetto

A un’ora di automobile dal centro di Roma si trova questa meraviglia della natura, una piccola oasi immersa tra i boschi e circondata dai monti. Scopriamo la sua storia e come arrivarci.

I CARAIBI di ROMA: un piccolo angolo di pace a un’ora dalla CAPITALE

# Il borgo di Subiaco

Credits stefanom1974-pixabay – Monastero di Santa Scolastica

A Subiaco ad appena un’ora di automobile dal centro di Roma, ai piedi dei Monti Simbruini e non lontano dal Monte Livata, tra le vette preferite dai capitolini per gli sport invernali, si trova la meraviglia del Laghetto di San Benedetto. Il borgo, conosciuto sin dai tempi di Nerone quando vi costruì un’imponente residenza estiva, è famoso soprattutto per il monaco umbro Benedetto da Norcia che fondò uno dei primi ordini monastici della storia e la definizione dell’Ora et labora, la regola della preghiera e del lavoro. Qui infatti c’è il Sacro Speco, il bel complesso religioso che fu prima forma di ospitalità per i discepoli.

# La magia del Laghetto di San Benedetto

Credits 17131402-pixabay – Laghetto di San Benedetto

Questa piccola di oasi di pace dai colori caraibici si trova proprio nelle vicinanze del Monastero di Santa Scolastica, passeggiando lungo i boschi che costeggiano l’Aniene. La piscina naturale del Laghetto di San Benedetto non è altro che un allargamento del bacino del fiume, frutto dell’erosione, alimentato da una cascata alta pochi metri. In questo scorcio circondato da fitti boschi il lago è ciò che resta di una serie di piccole piscine volute da Nerone per la sua residenza vacanziera, i cosiddetti Simbruina Stagna, gli stagni dei Monti Simbruini.   

# Come arrivare in questa oasi di pace

Credits pamela.guida_ IG – Laghetto di San Benedetto

Giunti a Subiaco è abbastanza semplice arrivare al Laghetto di San Benedetto. Partendo dal centro storico si impiega circa mezz’ora a piedi, la distanza è di 2,5 km, e senza bisogno di una preparazione fisica specifica. Partendo dalla Villa di Nerone la distanza in linea d’aria dal Santuario del Sacro Speco è di soli 340 metri, per circa 1 km in totale, in alternativa c’è un percorso boschivo che costeggia il fiume Aniene. L’accesso al lago è regolamentato e per entrare nell’area verde che da accesso a questa meravigliosa piscina naturale è richiesto il pagamento di un biglietto di un euro e cinquanta centesimi.  

 

Continua la lettura con: Le DOLOMITI a due passi da ROMA

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

CITTÀ TICINO e i BIRRIFICI ARTIGIANALI: una strategia vincente per lo sviluppo dell’economia locale

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Nella Città Ticino c’è una presenza di birrifici artigianali decisamente elevata, se confrontata con altri territori.
In un periodo dove, purtroppo, le produzioni di tutte le merceologie si concentrano sempre di più in poche mani, è stupefacente vedere come intorno a questo prodotto sia vivace lo spirito imprenditoriale.

CITTÀ TICINO e i BIRRIFICI artigianali: una strategia vincente per lo sviluppo dell’economia locale

# Il fenomeno birra artigianale

Si parla di birrificio artigianale in antitesi ai grandi e pochi gruppi mondiali, che hanno concentrato nelle proprie mani la percentuale di vendita più alta del mercato con il loro prodotto pastorizzato.
Birre artigianali significa una grande variabilità di gusti, molto spesso a chilometro zero, anche stagionali, produzioni speciali con tante altre diversità.

Una qualità che è riuscita ad appassionare molti giovani.

# La birra è un prodotto vivo

Da studente di chimica ho avuto la fortuna di lavorare nel laboratorio di analisi della Kronenbourg a Strasburgo in Francia.
Un’esperienza che non si dimentica. Passare le giornate avvolti nei profumi dei fermentatori, l’attesa alla mattina dell’arrivo in laboratorio dei carrelli con tutti i lotti di birra ai vari stadi di produzione, per non parlare della birra “fresca”, quella destinata alla sola città di Strasburgo.
É stata un’esperienza unica, quello sì che era lavorare!

# Qualcosa è cambiato nel mondo della birra

A quei tempi il mondo della birra era diverso. Bere una birra era veramente un rito da perpetrare con tutte le sue regole.
Occorreva avere un bicchiere studiato per ogni birra, e le birrerie andavano a gara per avere i propri bicchieri a marchio con diverse forme, più o meno larghi e più o meno alti.

E poi i bicchieri dovevano essere rigorosamente lavati e sciacquati perché la “schiumetta” si doveva formare perfettamente.
Era infatti da questa “schiumetta” che si giudicava la freschezza di una birra ed anche le tue capacità nel saperla versare.

Oggi ci siamo semplificati la vita e la si beve anche dalla bottiglia (che orrore!).

# I birrifici artigianali come esempio di una nuova economia

D’altra parte i nuovi birrifici artigianali, che fortunatamente crescono in tutte le parti del mondo, sono il migliore baluardo per mantenere diffusa la cultura di questo prodotto che rischierebbe un tremendo appiattimento con una generale standardizzazione.

Ogni città e perchè no ogni paese, potrebbe avere la sua birra e questo sarebbe fantastico.
Difendiamo questo trend acquistando e gustando le birre artigianali.

Continua la lettura con: La BIRRA DELL’UNIVERSITÀ e altri progetti avveniristici del Friuli, la BIONDALAND d’Italia

GIUSEPPE MARZAGALLI

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

 

 

La città degli IMPRENDITORI: come si chiamano a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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Quando sono stata SALVATA da una BALENA

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Nelle acque dell’Oceano Pacifico meridionale una donna è stata salvata da una balena. Sembra una storia uscita da un libro per bambini, perché a volte risulta difficile immaginare che al mondo esista concretamente una bontà così genuina, dei gesti così puri e buoni. Soprattutto tra esseri viventi così diversi come una balena e un essere umano.

Quando sono stata SALVATA da una BALENA

# Una vita nell’oceano

https://www.weareprojectzero.org/nan-hauser

La ricercatrice Nan Hauser ha studiato i cetacei per gran parte della sua vita, innamorata di questi grandi esseri viventi e del loro habitat, l’oceano. Presidentessa e direttrice del Center for Cetacean Research and Conservation, ogni giorno si occupa di ricerca e salvaguardia dei cetacei e della loro casa.

Era un giorno di settembre come tanti altri, un giorno di immersioni nelle acque profonde del Pacifico, osservazioni e appunti, quando la ricercatrice Nan Hauser inizia a notare uno strano comportamento nella balena che stava filmando: il cetaceo ha iniziato a spingere delicatamente con il corpo la donna verso la propria imbarcazione, insistentemente per una decina di minuti. La ricercatrice e il suo gruppo di colleghi, che inizialmente temevano il peggio, hanno poi capito il motivo di tale atteggiamento: uno squalo tigre aveva puntato la donna, e la balena le aveva salvato la vita.

# Un limite della Scienza?

https://www.pressherald.com/2018/01/08/humpback-whale-saves-brunswick-marine-biologist-from-shark/

La natura buona e altruista delle balene era un fatto già presente agli studiosi, spesso protettrici di foche, che nascondono dai predatori sotto la loro pinna pettorale. Ma mai si era assistito al salvataggio di un essere umano. Paradossale soprattutto se si pensa a tutti i delitti di cui il genere umano si è macchiato le mani nei confronti degli animali, persino nel mondo immaginario della letteratura con Moby Dick.

La stessa protagonista del racconto ha raccontato come – se non fosse accaduto a lei – non avrebbe mai potuto credere ad una storia simile, sostenendo che nella scienza non c’è posto per l’antropomorfizzazione del comportamento animale, ma di questo non si è trattato in questo caso. Ha inoltre dichiarato che l’altruismo non è compatibile con la legge della sopravvivenza, e il perché esista in Natura rimane un quesito a cui proverà a rispondere continuando i suoi studi.

# Un sogno ad occhi aperti

 

Il racconto ha ancora di più dell’incredibile: poco più di un anno dopo dal salvataggio della ricercatrice da parte della balena, queste due si sono incontrate di nuovo. Nan Hauser era a lavorare con la sua squadra nelle acque di Rarotonga, dove era accaduto il fatto l’anno prima, quando un pescatore trasmette via radio l’avvistamento di una balena solitaria non molto lontano da dove la ricercatrice si trovava.  Raggiunto il cetaceo e immersa nelle acque, la scienziata ha riconosciuto l’animale, confrontandolo con le fotografie scattate il giorno del salvataggio, che ha salutato la donna sollevandola sulla propria testa, appena sotto la superficie dell’acqua. Ed è con questo tenero incontro che la balena e Nan Hauser si danno l’addio, poiché già dalla mattina dopo nessuno ha più trasmesso alcun avvistamento della balena.

Continua a leggere con: YOGA con i GATTI? A Milano si può

ALICE COLAPIETRA

copyright milanocittastato.it

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Il PRIMO ASCENSORE al mondo è ITALIANO

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Credits: elledecor.com Ascensore romano

Tutto il mondo dovrebbe ringraziare gli italiani che gli hanno risparmiato milioni e milioni di scale e fatica. Sì perché quel che forse non si sa è che l’antenato del moderno ascensore è nato in Italia e molti anni prima di quanto si possa pensare.

Il PRIMO ASCENSORE al mondo è ITALIANO

# L’antenato dell’ascensore moderno

Credits: elledecor.com
Ascensore romano

Considerando il montacarichi come l’antenato dell’ascensore, sembrerebbe che già tre secoli prima di Cristo, Archimede di Siracusa ne abbia realizzato uno un po’ rudimentale; tuttavia, quello che potremmo definire il primo ascensore è comparso a Roma intorno al primo secolo d.C. Dove? Ovviamente nella grande arena romana, simbolo della potenza e dell’ingegno dell’antico popolo, il Colosseo. Questa macchina serviva per lo svolgimento degli spettacoli che avvenivano nell’Anfiteatro Flavio, ma in pochi hanno potuto assistere al funzionamento del primo ascensore, proprio perché molto nascosto, quasi invisibile.

# L’ingegno degli antichi romani colpisce ancora

Credits: omegaelevatori.it
Sistema ascensore

Il primo ascensore al mondo non è altro che uno dei 28 montacarichi del Colosseo. Veniva usato per far comparire all’improvviso gli animali nell’arena, principalmente per animare gli spettacoli e generare stupore e interesse negli spettatori. Considerando però che ci si trovava nel I secolo a.C. bisogna riconoscere ancora una volta il grande ingegno dei romani: con un sistema di carrucole e botole meccaniche l’antenato dell’ascensore, che veniva azionato dagli schiavi, funzionava perfettamente.

Realizzato in legno, corda e metallo, ogni montacarico del Colosseo aveva la forma di una gabbia e poteva sollevare fino a 300 chili. Gli animali raggiungevano la sabbia dell’arena dopo 7 metri, si pensi quindi alla fatica che facevano i poveri 8 schiavi per ogni montacarico che azionavano le carrucole per sollevare leopardi, leoni, orsi e lupi.

# Un progetto archeologico per recuperare il primo ascensore del mondo

Credits: neuliftmolise.it
Ascensore

Oltre ad essere un altro orgoglio italiano, dato che bisogna ammettere che gli italiani del passato avevano grande inventiva e ingegno (Marconi e la radio, Meucci e il telefono giusto per citarne alcuni), il primo ascensore all’interno del Colosseo potrebbe diventare un’altra attrazione dell’anfiteatro. Proprio per questo motivo, dal 2013 è partito un progetto di archeologia sperimentale che mira a non intaccare la struttura antica, ma allo stesso tempo ricostruire il funzionamento dell’ascensore, in modo da renderlo visibile e visitabile da tutti.

Continua la lettura con: L’ASCENSORE più ALTO del mondo. Prossima fermata: Marte

BEATRICE BARAZZETTI

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Le 5 CAPITALI MALATESTIANE

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I Malatesta furono un’antica famiglia che regnò a Rimini e in alcune zone della Romagna dall’XIII al XV secolo, lasciandosi alle spalle numero tracce ed estendendo i loro domini a diverse città.

Ripercorriamo i loro passi attraverso 5 città che, con i loro monumenti più importanti, ancora portano la testimonianza della grandezza di questa famiglia.

Le 5 CAPITALI MALATESTIANE

# Rimini: la patria dei Malatesta e la tragedia di Paolo e Francesca

credits: @castello_di_gradara

Rimini è la città per eccellenza ricondotta ai Malatesta poiché è il luogo a cui apparteneva la nobile famiglia. Il suo migliore rappresentante fu Sigismondo Pandolfo Malatesta, chiamato anche il Lupo di Rimini, il quale non fu solamente uno dei personaggi più controversi e odiati per le sue imprese politico-militari, ma viene ricordato anche perché fu un grande mecenate artistico. Con i Malatesta, in particolare con uno dei tanti figli illegittimi di Pandolfo, Rimini conobbe il suo periodo di massimo splendore.

Tuttavia, la città fu anche la testimone di una delle più grandi tragedie che segnò la storia di questa famiglia. L’orribile vicenda si svolse nel castello di Gradara. Questa è una storia di due innamorati, Paolo e Francesca, che sicuramente la maggior parte dei lettori conosce, in quanto citati da Dante nelle pagine della Divina Commedia. L’elemento che attira l’interesse all’interno del castello, è proprio la stanza di Francesca e la botola dalla quale l’amante si è calato per sfuggire a Giangiotto accecato di gelosia. Rimasto, però, impigliato in un chiodo, Giangiotto poté infilzarlo ma non solo lui: anche Francesca che si era messa davanti per difendere l’innamorato. 

Infine, tra i monumenti principali legati alla famiglia Malatesta troviamo il Tempio Malatestiano. Innalzato per la città e per celebrare il “Dio Immortale” nel 1450, è ornato da una maestosa facciata realizzata dallo stesso Leon Battista Alberti, ispiratosi all’arco trionfale romano. Il tempio oggi conserva il crocifisso di Giotto e un affresco di Piero della Francesca.

# Fano e la rocca malatestiana a difesa della città

credits: i luoghi del silenzio

La città di Fano deve ai Malatesta l’ampliamento della cinta muraria e la costruzione della “Rocca Malatesta”.  Venne realizzata su antichi resti romani e medievali di un’area portuale tra il 1448 e 1452 da Matteo Nuti, insieme a Brunelleschi, per il volere di Sigismondo Malatesta di fortificare la città. In due tempi diversi, vennero costruiti il recinto interno attorno a un mastio e successivamente le mura esterne vennero estese. Malgrado i cambiamenti subiti, la Rocca fortificata mantenne la sua caratteristica forma rettangolare con grossi torrioni di vedetta ai fianchi.

Fano fa da cornice anche alla splendida corte malatestiana nella quale d’estate vengono allestiti spettacoli musicali e canori, concerti e balletti. Qui, troviamo anche l’ex Chiesa di San Francesco, fatta costruire proprio da Sigismondo con l’idea di farne una cripta familiare. All’epoca considerata come l’edificio più bello, è oggi diventata un rudere che ospita le spoglie di Paola Bianca Malatesta.

# Cervia e il Malatesta Tour

credits: turismo.comunecervia.it

Tra le numerose città che i Malatesta hanno conquistato, troviamo anche la bella cittadina di Cervia. Da qui passa il “Malatesta Tour“, un’escursione in bicicletta che va a toccare le principali città testimoni della grande influenza di questa famiglia. La storia di Cervia è particolarmente legata alla produzione di sale, per questa ragione possiamo trovare il Magazzino torre, dove il sale veniva lavato e asciugato, e il Magazzino Darsena, destinato al suo immagazzinamento.

# Cesena e la biblioteca malatestiana

Malatestiana Library, Cesena

Un periodo di grande fioritura cultura, economica e politica coinvolse la città di Cesena sotto al dominio del Malatesta. L’unico esempio di biblioteca umanistica ancora perfettamente conservata si trova a Cesena, città che è stata sotto al dominio della famiglia dal 1378 al 1465. Realizzata da Malatesta Novello, si tratta si una meravigliosa biblioteca monastico-rinascimentale che nulla ha da invidiare al Tempio malatestiano.

# San Giovanni di Marignano, chiamato anche “Il Granaio dei Malatesta”

credits: altarimini.it

Un piccolo comune di 9.475 abitanti che però porta il “peso” della lunga influenza della famiglia Malatesta. In pochi sanno che questo borgo era una capitale malatestiana. Particolarmente sviluppato nel campo dell’agricoltura, grazie ai suoi terreni e le sue colline fertili, ci si riferiva a San Giovanni di Marignano come il “Granaio dei Malatesta” proprio per la sua abbondanza di grano (e di ottimo vino) e per le sue 100 fosse ipogee.

Continua a leggere con: I 7 CASTELLI più BELLI dell’Emilia Romagna

SELENE MANGIAROTTI

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Guardiamo l’INFOGRAFICA: ma come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Ci sarà una NUOVA FERMATA della METRO sulla M2?

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Nuova fermata M2

La richiesta arriva dell’amministrazione comunale di uno dei comuni dei dintorni di Milano, che così eguaglierebbe il record di fermate di metropolitana di Cologno Monzese e Gorgonzola tra i comuni della Città Metropolitana di Milano. Vediamo perché è stata proposta e dove verrebbe realizzata la stazione.

Ci sarà una NUOVA FERMATA della METRO sulla M2?

# Il Comune di Cernusco sul Naviglio passerebbe da 2 a 3 fermate di metropolitana 

Credits: structurae.net – Fermata Cernusco sul Naviglio

Nell’estate del 2021 l’amministrazione comunale di Cernusco sul Naviglio ha richiesto e ottenuto, nell’ambito della fase di pubblicazione del Pums della Città Metropolitana di Milano, che venisse inserita la possibilità di aggiungere una nuova fermata alla linea M2 sul proprio territorio.

In questo modo il comune passerebbe dalle attuali due fermate a tre, eguagliando il record di fermate di metropolitana di Cologno Monzese e Gorgonzola. Il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, è “lo strumento di pianificazione che si propone di soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle imprese” nei 1.575 kmq di territorio che comprende Milano e tutti i comuni dell’hinterland.

# La localizzazione della nuova stazione della linea M2

Credits: wikipedia.org – M2 con nuova fermata

Il punto prescelto per la realizzazione della nuova stazione della linea M2, in direzione nord-est, è già stato individuato: all’altezza di Via Melghera tra la fermata di “Cascina Burrona” del Comune di Vimodrone e quella di “Cernusco sul Naviglio” nei pressi di Cascina Melghera. Si aggiungerebbe alle altre due fermate: “Cernusco sul Naviglio” e “Villa Fiorita” diventando la prima stazione del paese arrivando dal centro di Milano.

Per realizzarla non ci sarebbe bisogno di scavare tunnel o costruire manufatti nel sottosuolo in quanto la stazione sarebbe totalmente in superficie come tutte quelle presenti sul ramo esterno della linea verde, da Cimiano fino al capolinea di Gessate.

Una posizione strategica perché in grado di rispondere a numerose esigenze di quella parte di territorio comunale, incluso anche il complesso immobiliare di prossima realizzazione in via Melghera. In quell’area oggi è ancora presente uno degli alberghi incompiuti lascito dei Mondiali di calcio degli anni ’90, tenuti in Italia, un altro ecomostro come quello abbattuto dal Comune di Milano all’interno del Parco Agricolo Sud dall’allora giunta Pisapia.

Continua la lettura con: Estensione Metro più Stazione Alta Velocità a SEGRATE: le ULTIME NOVITÀ sull’HUB del futuro di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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VENIWHERE: Venezia la nuova frontiera del Work-from-Anywhere

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Ph. Burkard Meyendriesch (Pixabay)

La pandemia ha insegnato a tante realtà che non si può dipendere al 100% dal turismo. Venezia vuole diventare un nuovo punto di riferimento per lo smart working “mondiale”

VENIWHERE: Venezia la nuova frontiera del Work-from-Anywhere

# Veniwhere, perché a Venezia?

Immaginate di essere uno dei tanti lavoratori che, costretti dallo smart working durante la pandemia (diciamo) appena passata, hanno scoperto che, anziché dover lavorare dalla camera da letto, in realtà potreste svolgere il vostro lavoro in qualsiasi angolo del mondo.

Immaginate, inoltre, che una delle città che più vi hanno incuriosito quando ci avete trascorso un weekend, magari a Carnevale, sia Venezia. Vi sarete di certo chiesti: “Come si fa a vivere a Venezia? Chi vive a Venezia? Dove si fa la spesa? Come ci si sposta tra i vari quartieri (sestieri…) della città?”

# Veniwhere, work from Venice

Immaginate infine che un’azienda del calibro di Cisco, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Fondazione Università Ca’ Foscari e la Fondazione Venezia, faccia partire un nuovo progetto, proprio a Venezia: questo prende il nome di Venywhere.

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Credits: @Enzo_Pedrocco(FB)

Lo scopo del progetto è quello di offrire al popolo sempre più numeroso dei nomadi smart workers la migliore esperienza possibile nell’ecosistema veneziano, in maniera totalmente sostenibile. Vuole diventare un collante tra Venezia e chi deciderà di passare un periodo della sua vita in questa fantastica città.

# veniwhere.it

Il sito istituzionale del progetto conta già più di 15000 visite e più di 1200 iscritti. Proprio nel sito vengono dettagliati i pilastri su cui si basa il progetto e l’interesse verso di esso si sta dimostrando sempre più grande. Il portale ha l’obiettivo di rendere facile l’ “atterraggio” e la permanenza a Venezia a chiunque avrà il piacere di scegliere la città come propria “base” per un periodo di almeno 6 mesi. Consulenza mirata per i primi step legati ai visti e permessi, alla scelta del miglior conto corrente in Italia. Un aiuto concreto nella ricerca di casa, corsi, sport e attività locali. Spazi di lavoro condivisi, networking e volontariato. Il tutto al fine di creare una comunità di persone che vorranno sperimentare un nuovo modo di vivere il lavoro e la città in forma attiva e coinvolgente.

Credits: @massimo_venezia(FB)

#A chi è destinato Veniwhere

La pandemia ha fatto emergere quale sia il rischio, per una città come Venezia, dato dal dipendere al 100% dal turismo. Questo progetto vuole creare delle nuove dinamiche per quanto riguarda la fruizione di Venezia. I target principali a cui Venywhere si rivolge sono quattro:

  • lavoratori dipendenti. Chiunque abbia la possibilità di svolgere il proprio lavoro per periodi prolungati lontano dalla sede dell’azienda per cui lavora, e decide, da solo o in compagnia, di vivere un’esperienza più unica che rara
  • i freelance e i nuovi “nomadi digitali”: liberi professionisti, artisti, o chiunque possa lavorare in qualsiasi angolo di mondo, influenzato dall’atmosfera unica che solo Venezia può offrire
  • aziende interessate a spostare settori interi per periodi prolungati a Venezia
  • gli stessi residenti veneziani, che potranno contare sul progetto come supporto al loro lavoro remoto, facilitandone la permanenza in città
May be an image of one or more people and outdoors,
Credits: @Fabrizia_Vassallo(FB)

# Fondazione Venezia e Università Ca’ Foscari

Michele Bugliesi, presidente della Fondazione di Venezia, sottolinea come Veniwhere rappresenti “una dimensione alla cui crescita la nostra Fondazione continua a contribuire, che renda Venezia capace di attrarre persone con elevato capitale umano, interpreti dei nuovi modelli del lavoro e portatrici di idee e di progetti, a cui offrire impieghi pregiati e accoglierle quali nuovi residenti di una città vivace, inclusiva, contemporanea.”

Massimo Warglien, professore a Ca’ Foscari, ideatore e coordinatore del progetto, aggiunge: “Venywhere vuole contribuire a disegnare il futuro di Venezia come città del lavoro contemporaneo. Venezia offe una occasione unica di integrare lavoro e vita quotidiana, reinventando lo spazio lavorativo”.

# Cisco a Venezia

Dalle parole dell’amministratore delegato di Cisco Italia, Gianmatteo Manghi, si può capire quali siano le garanzie offerte dall’azienda: “per Cisco realizzare un modello di lavoro moderno e inclusivo ha sempre rappresentato una priorità irrinunciabile: lo dimostra il fatto che da sei anni siamo primi nella classifica Great Place to Work“, ha dichiarato. “Era dunque naturale che prendessimo parte in maniera proattiva al progetto Venywhere, grazie al quale avremo modo di testare ulteriormente le nostre tecnologie di collaboration e di raccogliere i dati necessari per definire le linee guida del futuro del lavoro”.

Continua la lettura con: Il WORKOTIUM: lo smart working in un RESORT di LUSSO

LUCIO BARDELLE

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Tutta una questione di KNOW HOW: ma come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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I 10 BAR del CUORE dei MILANESI

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Alcuni di questi hanno fatto la storia della città e ne sono diventati uno dei simboli. Altri sono più recenti ma hanno già conquistato il cuore dei milanesi. Scopriamo quali sono i più amati. 

I 10 BAR del CUORE dei MILANESI

#1 Bar Basso, dove è nato il “Negroni sbagliato”

Credits: @e15furniture Bar Basso

Fondato come osteria negli anni ’30 da Giuseppe Basso, poi diventato bar dopo la seconda guerra mondiale, sale alla ribalta alla fine degli anni ’60 con l’avvento di due barman veneziani, Renato Hausamann e Mirko Stocchetto. L’idea vincente è quello di rilevare il bar e farlo diventare il luogo principe dei cocktails, anche se il successo lo si deve all’invenzione per errore del “Negroni sbagliato” con le bollicine al posto del gin. Da allora è forse il bar in città più amato e conosciuto dai milanesi e non solo.

Indirizzo: via Plinio,39

#2 Bar Magenta, uno dei più storici della città

Credits Andrea Cherchi – Bar Magenta

Bar Magenta è uno dei locali più storici della città, aperto da oltre 100 anni. Il suo bancone retrò e quell’atmosfera della Milano che non c’è più lo rendono uno dei bar più apprezzati dai milanesi. Da sempre poi è il locale principe degli universitari fighetti di Milano.

Indirizzo: via Giosuè Carducci 13

#3 Portineria14, nato per ricostruire il tessuto sociale del quartiere

Credits Andrea Cherchi – Portineria14

Portineria14, a pochi passi dal Naviglio Pavese, nasce dall’idea di tre amiche con l’obiettivo di creare un bar-portineria per ricostruire il tessuto sociale del quartiere, per entrare in relazione con le persone e ritrovare fiducia nel prossimo. Un esperimento riuscito e molto apprezzato. Tra i servizi del locale il ritiro di pacchi, il banco alimentare e il reperimento di professionisti.

Indirizzo: Via Ettore Troilo, 14

#4 Cova, una delle storiche eccellenze milanesi

Credits guglielmogiustini_ IG – Cova Milano

Il bar-pasticceria Cova è una delle storiche eccellenze milanesi, che dopo essere stata acquisita dal gruppo del lusso francese LVMH, ha esportato il suo brand anche fuori dall’Italia con nuovi locali. Il locale di via Montenapoleone è meta imprescindibile per chi vuole fare colazione nel Quadrilatero e sentirsi parte per un attimo della “Milano bene”.

Indirizzo: via Monte Napoleone, 8

#5 Camparino in Galleria, uno location scenografica nel cuore di Milano

Il Camparino in Galleria

Affacciato sia su Piazza Duomo che sulla Galleria Vittorio Emanuele II, Camparino è uno dei bar più famosi di Milano. Il bitter Campari è l’alcolico utilizzato per realizzare alcuni dei migliori cocktail al mondo e in questo locale viene proposto in tutte le sue varianti. Una location scenografica nel cuore della città, tra la preferite anche dai turisti.

Indirizzo: piazza del Duomo, 21

#6 Gattullo, un punto d’incontro per più di mezzo secolo

Credits pasticceriagattullo IG – Gattullo

Il bar-pasticceria Gattullo nasce dagli anni ’60 ed è stato un punto d’incontro per più di mezzo secolo. Da qui sono passati tutti, famosi e meno famosi, artisti e sportivi, oltre agli abitanti della zona e agli studenti della vicina Università Bocconi. La pasticceria Gattullo fa inoltre parte di quel ristretto gruppo di pasticcerie storiche milanesi, da Cova a Taveggia, riconosciute come simbolo della città.

Indirizzo: Piazzale di Porta Lodovica, 2

#7 Pavé, un’istituzione in città

Pavè

Pavè è un’istituzione a Milano, una delle pasticcerie più rinomate in assoluto, dove i milanesi vanno per godersi una colazione gourmet. Nato del 2012, è stato premiato come miglior bar di Milano e tra le 50 migliori pasticcerie italiane dalla guida Gambero Rosso per otto anni di seguito. Un locale dall’atmosfera informale e con cibo di ottima qualità.

Indirizzo: via della Commenda, 25

#8 Nottingham Forest, dove trovare i migliori drink di Milano

Credits urpurossi IG – Nottingham Forest

Dal 2007 al 2016 nella lista di “The World’s 50 Best Bars”, il Nottingham Forest è riconosciuto come il locale dove si bevono i migliori drink di Milano. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, si passa dai drink molecolari a quelli fusion fino ai caraibici, serviti in bicchieri assurdi: a forma di teschio, di vasca da bagno, di conchiglia. 

Indirizzo: viale Piave 1

#9 Bar Picchio, la rivincita del bar di quartiere

Credits Andrea Cherchi – Caffè Picchio

La rivincita del bar di quartiere, che ha saputo mantenere il suo stile anche con il passare degli anni. Bar Picchio è frequentato da una clientela di affezionati, offre i suoi aperitivi a prezzo stracciato, e accoglie i milanesi in un’ambientazione vecchia Milano, con ancora il tavolo da biliardo e il telefono pubblico. Un approdo sicuro e apprezzato dai milanesi nostalgici.

Indirizzo: via Melzo, 11

#10 Terrazza Duomo 21, tra i locali preferiti per fare aperitivo

Credits dany_dany1108 IG – Terrazza Duomo21

Terrazza Duomo 21 è uno dei locali preferiti per un aperitivo in centro città. Un elegante cocktail bar con arredi di lusso e terrazza con vista sul Duomo, che ospita anche dj set dal vivo, dove il selfie o la foto con la cattedrale sullo sfondo è d’obbligo.

Indirizzo: piazza del Duomo, 21

Continua la lettura con: E se chiamassimo le LINEE della METRO con il nome di PERSONAGGI STORICI di Milano?

FABIO MARCOMIN

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L’Hotel FUNGO, l’ALBERO GIGANTE e il LETTO VOLANTE: i RESORT più STRAVAGANTI del mondo

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https://www.idealista.it/news/vacanze/hotel-speciali/2013/12/17/101441-una-notte-magica-al-one-by-the-five-di-parigi

L’estate si avvicina. E con lei aumenta la voglia di vacanze fuori dall’ordinarie. Come quelle da vivere nei resort più stravaganti del mondo. 

L’Hotel FUNGO, l’ALBERO GIGANTE e il LETTO VOLANTE: i RESORT più STRAVAGANTI del mondo

# Alloggiare dentro un FUNGO GIGANTE

In Cina esiste un resort, chiamato Yixing Mushroom Outdoor Luxury Hotel, che si trova nella provincia di Guizhou ed è uno dei resort più particolari al mondo: gli alloggi sono a forma di fungo gigante.

All’interno, nonostante la forma bizzarra e unica, il lusso è protagonista. Tra i servizi offerti c’è anche la grande piscina all’aperto, giostre e giochi di luci che intrattengono i più piccoli, ma non solo. 

Viene ricreato un ambiente surreale, colorato e magico in una zona della Cina dominata da colline e dai grandi foreste di pini, che aggiungono valore al villaggio. Ma questo non è l’unico resort così stravagante nel mondo. Vediamone altri. 

https://www.trip.com/hotels/xingyi-hotel-detail-24393649/mushroom-outdoor-luxury-hotel/

# Il GRANDE ALBERO, tra radici giganti e porte nascoste

https://fpsgames.it/crazy-house-in-vietnam-la-strana-storia-dellhang-nga-guesthouse-a-dalat/

Per rimanere in un mondo fantasy, in Vietnam esiste un resort, la Casa Pazza di Hang Nga, che presenta caverne, case di legno sugli alberi, stanze e scale nascoste in cui i bambini si lanciano in avventure ed esplorazioni. La struttura è stata progettata per somigliare ad un grosso albero, in cui ogni stanza è associata ad un animale, che determinerà le decorazioni e il tema della stanza.

# Il LETTO VOLANTE, dormire fluttuando nel vuoto

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Fermandoci invece in una città più vicina a noi, Parigi, non possiamo nominare il One By the Five, l’hotel di lusso che sembra magico. In questo posto è possibile dormire su un letto che da l’illusione di fluttuare nell’aria, avvolti da basse luci fredde, che contribuiscono alla sensazione di trovarci ovunque fuorché nella città dell’amore.

Continua a leggere con: Gli HOTEL PIÙ PARTICOLARI della LOMBARDIA: 7 notti strane vicino a Milano

ALICE COLAPIETRA

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La rivincita dei NERD: come si dice a Milano?

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#7 luoghi di Milano da vivere (anche) con la pioggia

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A noi innamorati di Milano basta sicuramente poco per provare emozioni in città. La pioggia che forse arriverà tra aprile e maggio potrebbe essere l’occasione per apprezzare in particolare alcune quinte teatrali milanesi. Aspettiamo quindi il primo scroscio vero e, possibilmente senza ombrello, ma solo con il cappuccio della felpa tirata su, andiamo a gustarcele di persona…

 

#7 luoghi di Milano da vivere (anche) con la pioggia

# GAE AULENTI

Credits: @cross_eyed_mary
Gae Aulenti

Il nuovo centro di Milano è un luogo perfettamente metropolitano che si sposa alla perfezione con il fascino del cielo grigio, tra le architetture contemporanee che hanno reso la piazza l’icona assoluta del nuovo millennio milanese. Le tettoie coperte possono essere un ottimo punto di osservazione per cogliere la sana incoscienza dei bambini che si bagnano copiosamente con l’acqua della chiara fontana, mentre inseguiamo lo skyline da un punto di vista decisamente privilegiato.

 

# I NAVIGLI

Un’area milanese il cui interesse non diminuisce nemmeno con la pioggia è, nemmeno a dirlo, quella dei Navigli. Se siamo sul Pavese, possiamo salire sui ponti di collegamento da una sponda all’altra perdendoci a immaginare il giorno in cui l’area, pedonalizzata, tornerà alla vita notturna che le compete. Se invece siamo su sua maestà Naviglio Grande, facendo attenzione a non scivolare sulla rizzata lombarda, possiamo sederci ai tavoli di un bar e ammirare l’infilata delle case dell’altro lato rese magnificamente romantiche dalla pioggia battente.

 

# LE 5 VIE

Il nome dell’area trae origine dal crocicchio dove via del Bollo, via Santa Marta, via Santa Maria Podone, via Santa Maria Fulcorina e via Bocchetto si incontrano. Negli ultimi anni è divenuta un distretto in cui design, moda e cultura fioriscono tra piccoli negozi, artigiani, gallerie e edifici storici. Sappiamo bene che Milano va amata anche con la pioggia, perché non c’è Fuorisalone senza pioggia. Dalle vetrine dove un manichino accoglie l’ultimo vestito nero o verde, scrutando i vicoli bui e deserti del centro della città, penseremo sicuramente a quanto sia bella la vita

 

# PARCO SEMPIONE

Veder cadere gocce dentro a una pozza d’acqua al Parco Sempione è sicuramente una grande prova di milanesità (anche acquisita va bene!). Mentre ci riposiamo sotto uno dei baracchini di street food, guardando verso il Castello Sforzesco e immaginando un giorno di pioggia nei secoli passati della storia di Milano, potremmo pensare di noleggiare un Veloleo, veicolo a tre ruote con pedalata assistita, che ci porterà negli angoli più nascosti del parco, in un’atmosfera di fascino ulteriore acuita dalla malinconia dei pochi runners che non si sono fatti scoraggiare dal meteo

 

# STAZIONE CENTRALE

Credits Damiano Baschiera-unsplash – Stazione Centrale

Sicuramente è bello, arrivando a Milano, indugiare nella Galleria delle Carrozze, osservando la Mela del Pistoletto, il profilo del Pirellone, la lunga prospettiva nascosta di Vittor Pisani, immaginando quello che la città sarà pronta a donarci, sia questa la nostra prima volta qui o il nostro ennesimo ritorno a casa. Ora c’è anche la splendida opportunità di sostare ai dehors del nuovo mercato centrale, per gustarsi un meritato aperitivo osservando i vetri bagnarsi di acqua battente mentre sullo sfondo il tram carica passeggeri per la sua prossima corsa.

 

# BRERA

Credits Andrea Cherchi – Brera

Non parliamo ovviamente qui delle infiltrazioni d’acqua avute nel recente passato dalla splendida Pinacoteca, che comunque ci può offrire un riparo se ci bagniamo troppo, dall’alto del suo splendido cortile, ma dell’atmosfera assolutamente unica che si respira nel quartiere, quando magari alle suggestioni della pioggia aggiungiamo quelle autoinflitte della notte. Passeggiare anche solo con lo sguardo a terra, in queste vie di pavé, regala sensazioni di appartenenza, nonostante le nostre chiavi di casa non siano probabilmente in grado di aprire i portoni in zona.

 

# SAN BABILA

Credits: mapio.net

Quello che per molti è solo un posto (anche abbastanza informe) di passaggio, può divenire luogo eletto in condizioni particolari, pensando magari che siano finalmente conclusi i lavori a lungo protratti della M4. Immaginiamo di aver fatto a shopping a sufficienza lungo il Corso e di voler rifiatare per qualche minuto prima di tornare a casa in metropolitana. La piazza, guardiamola per una volta, è praticamente tutta porticata, anche se non siamo a Torino: percorrerla tutta, in cerchio, osservando frammenti di cielo plumbeo, ci restituirà appieno quella dimensione urbana che consideriamo casa.

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LORENZO ZUCCHI

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