Home Blog Pagina 287

Gli HAPPY DAYS del primo WEEK END di MAGGIO: gli appuntamenti da non perdere dal 5 al 7 maggio #ToDoMilano

0
Allievi danza della Scala - Credits: danzaeffebi.com

Sogni Champions, danza mondiale e il Festival di Milano. Questo e molto altro nel primo weekend di maggio

Gli HAPPY DAYS del primo WEEK END di MAGGIO: gli appuntamenti da non perdere dal 5 al 7 maggio #ToDoMilano

#Trova il tuo evento:

#Venerdì 5/5: Festival Milano Musica, gemellaggio con Napoli, Bach con la chitarra elettrica e il ritorno di Paola e Chiara

Paola e Chiara – Credits: cronacasocial.com
  • Festival Milano Musica: al via la 32ma edizione che, fino al 10 giugno prossimo, propone oltre 20 concerti di musica in varie location della città. Il programma e i dettagli sono disponibili sul sito ufficiale.
  • Pastrone!: proiezione del documentario di Lorenzo De Nicola, ispirato da un manoscritto del regista del muto, recentemente ritrovato. La vita e il dopo Cabiria per Giovanni Pastrone, svelati alla Cineteca Arlecchino, a partire dalle ore 18.00.
  • We come from Napoli: 6 ore tutte dedicate alla cultura musicale napoletana, suggellano il gemellaggio tra Napoli e Milano. In programma a BASE Milano dalle 18.00 alle 24.00.
  • Luigi Attademo: uno dei solisti di chitarra più virtuosi, presenta il progetto J.S. Bach: Guitar Music. In conversazione con Francesco Biraghi, alternando demo alla chitarra, si presenta al MaMu, Magazzino Musica, alle ore 19.00.
  • Convivio di Primavera: serata di degustazione dedicata ai vini d’Abruzzo, per salutare l’arrivo della bella stagione. I calici sono disponibili al Centro dell’Incisione, in Alzaia Naviglio Grande 66, alle 19.15.
  • Moritz Simon Geist: performance musicale all’interno delle installazioni Techno Robot e Vibrations. Musica robotica nella Sala delle Colonne del Museo della Scienza e Tecnologia, a partire dalle ore 20.30.
  • Fran Lebowitz: prima volta assoluta della tuttologa e opinionista americana, che commenta con acume e sottile ironia le vicende di attualità. In scena al Teatro degli Arcimboldi alle ore 21.00.
  • Mago Lupis & Giorgio Andolfatto: doppio spettacolo, tra la magia surreale di Lupis e il monologo di Andolfatto, per il pubblico dello Zelig. Inizia il mago con il trucco alle 21.00, a seguire le gag esilaranti del 18enne alle prese con i prof e la scuola.
  • Degeneration Tour: primo weekend del Rock In Park, che vede protagonisti Lost e Dari!. Lo show propone la storia e il repertorio delle due band, che si avvicendano al Legend Club a partire dalle ore 21.00.
  • The Band Camino: prima assoluta per l’Italia e unica data tricolore per la band di Memphis. L’esibizione è in programma alla Santeria Toscana, con inizio alle 21.00.
  • Paola e Chiara: data zero per il ritorno al live di un iconico duo, fermo da 10 anni circa. Il tour si annuncia già sold out e parte dal Live Club di Trezzo s/Adda alle 21.00 di questo primo weekend di maggio.

#Sabato 6/5: doppia sfida Milano-Roma per la Champions League, musica classica anche per bambini, alle porte di Milano il primo party in costume da bagno

Biagio Antonacci – Credits: tourlala.com
  • Milano vs. Roma: appendice calcistica che accompagna l’eterna rivalità tra le due capitali d’Italia. Sfida per punti pesanti in chiave Champions: alle 15.00 Milan Lazio a San Siro, alle 18.00 Roma Inter all’Olimpico.
  • Louis Lortie: terzo e ultimo appuntamento con il grande pianista al Teatro Dal Verme. Dopo le esibizioni infrasettimanali, alle ore 17.00 il concerto del weekend, con programma di Mozart e Beethoven.
  • Flauto Magico, il suono della pace: spettacolo che adatta ad un pubblico di bambini e ragazzi l’opera di Mozart, ambientandola in scena moderna. Consigliato per età tra i 6 e i 14 anni, al Teatro degli Arcimboldi in doppio spettacolo alle 16.00 e alle 20.30.
  • Davide Cabassi: concerto al pianoforte nell’ambito della rassegna Musica al Tempio. Il pianista propone 5 brani per celebrare il risveglio della primavera, al Tempio Valdese alle ore 20.30.
  • Ben Wendel: il suadente sax dell’artista canadese, poi trapiantato in costa Est degli USA, è sul palco del Blue Note Milano. Protagonista del doppio spettacolo, alle 20.30 e alle 23.00.
  • Cripple Bastards, Slug Gore e Reaping Flesh: tris di rocker sul palco del Legend Club, che presentano uno show per la rassegna Rock In Park. Le 3 band si alternano a partire dalle 21.00.
  • Discoradio Party Total White: primo party in costume da bagno all’Acquaworld di Concorezzo. Insieme ai dj di Discoradio, con coreografie, gadget a non finire e schiuma, la serata inizia alle 21.00. Dresscode: total white.
  • Biagio Antonacci: accerchiato dal pubblico della sua città, il cantautore milanese porta al Mediolanum Forum il Palco Centrale Tour. 30 anni di carriera e grandi successi da cantare, dalle 21.00 in poi.
  • Meganoidi: nella serata 90 all’ora dell’Alcatraz, è previsto il ritorno, sempre gradito a Milano, della band genovese. Lo show inizia alle 23.00,

#Domenica 7/5: domenica gratis al museo e il ritorno sulle scene di Siouxsie

Siouxsie – Credits: celebskin.blogblogspot.com
  • Musei Gratis: è la prima domenica di Maggio, con la legacy delle domeniche gratis al museo per le famiglie. A Milano e in Lombardia sono sempre disponibili le location che aderiscono all’iniziativa. I dettagli si possono trovare QUI.
  • Mortina: spettacolo in musical per famiglie con bambini, che promette di far morir dal ridere. In programma al Teatro Repower di Assago, alle ore 16.00.
  • I Monelli: Stanlio e Ollio, proiettati nella Sala Grande del Teatro Dal Verme, con l’orchestra dal vivo. Dalle il M° Alessandro Caldario 16.00 dirige I Pomeriggi Musicali.
  • Cinch e trii vòtt e quatter dodes (quand a Milan vann i tramm): concerto di autori e canzoni dedicate a Milano, portate al pubblico dal Quartetto Caminar. Storie e note al Teatro della Memoria, con inizio alle ore 16.00.
  • Roba minima s‘intend!: la Milano degli ultimi e dei balordi, che non si arrende e ha la speranza in faccia, raccontata da Enzo Jannacci nella proposta di 4 musicisti milanesi. Ideato e interpretato da Stefano Orlandi all’Osoppo Theatre Valentina Cortese. Sipario alle 16.30.
  • Buon Compleanno Scighera: La Scigera compie 17 anni e li festeggia con una parata musicale itinerante. Dalle 18.45 parte il concerto di Fonc, da piazza Schiavone, per arrivare al club e proseguire con un live, previsto alle 21.30.
  • Enrico Ruggeri, Certe lettere d’amore: incontro con l’autore milanese che dialoga e propone i suoi successi al Museo Bagatti Valsecchi per uno speciale della rassegna Musica al Museo. A partire dalle 19.30 Ruggeri, Antonio D’Amico e il pubblico, dialogano d’amore.
  • Lucio Corsi: influenze musicali tra le più disparate, sono le proposte di questo giovane artista di Grosseto. Si esibisce all’Alcatraz alle ore 20.00, per presentare il suo nuovissimo lavoro discografico: La gente che sogna.
  • Five Angry Men: il free jazz moderno e l’hard be-bop del quintetto senese, sono gli ingredienti della serata al Blue Note. Unico spettacolo che inizia alle ore 20.30.
  • Senso d’Oppio & Umberto Spazio: Zelig ripropone due spettacoli al prezzo di uno e conclude il weekend Il Lungo, Il Basso e lo stupidario che capita nella quotidianità dell’ingegnere informatico. Sipario alle 21.00.
  • Siouxsie: Susan Janet Dallion torna live, senza i The Banshees, dopo ben 15 anni di assenza. A Milano è prevista l’unica data italiana del suo tour, in programma al Teatro degli Arcimboldi. Sipario alle 21.00.

#Tutto il w.e.: danza con gli allievi della Scala e il Conservatorio di Madrid, omaggio a Gaber e Luporini, Buffa ed Happy Days

Allievi danza della Scala – Credits: danzaeffebi.com
  • Happy Days – Il musical: weekend all’insegna della musica e dell’amarcord al Teatro Nazionale, che ospita il musical cantato in italiano e ispirato alla serie TV. Spettacoli venerdì e sabato alle 20.45, domenica alle 15.30.
  • Saggio dell’Accademia Teatro alla Scala: esibizione dei giovani talenti che si diplomano alla prestigiosa Accademia della Scala. Tre giorni di danza classica, neoclassica e conteporanea al Piccolo Teatro – Giorgio Strehler, sipario a orari diversi nelle differenti giornate.
  • Noche de baile y danza: Gran Galà del Conservatorio Reale di Madrid, in scena al Teatro Carcano 5 e 6 maggio. Insieme alla storica compagnia di danza, anche nomi importanti della coreografia internazionale. Gli spettacoli sono alle 20.30.
  • Diptych, the Missing Door and The Lost Room: danza e teatro nella performance della compagnia Peeping Tom, che propone performance per FOG Triennale. Venerdì 5 alle 19.30 e sabato 6 alle 16.00 sul palco della Triennale di viale Alemagna.
  • La Milonga del Futbol: Federico Buffa porta in scena al Teatro Oscar tre grandi mancini del calcio argentino. Sivori, Maradona e Messi, raccontati in prosa nello spettacolo in scena 5 e 6 maggio alle ore 20.30.
  • Il buio oltre la siepe: reading teatrale con Arianna Scommegna che interpreta il capolavoro, quanto mai attuale, di Harper Lee. In scena al Teatro LabArca sabato e domenica alle 19.30.
  • Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti: lettura scenica interpretata da Maddalena Crippa, sul testo di Josep Maria Miró (presente per la prima volta in sala). Si può vivere la Catalogna al Teatro Gerolamo, sabato 5 alle 20.00 e domenica 6 alle 16.00.
  • Grazie, Gaber!: spettacolo ideato e interpretato da Walter Di Gemma, che compie quasi 20 anni e rievoca le canzoni di Gaber o i monologhi scritti con Luporini. In scena all’EcoTeatro sabato alle 20.45 e domenica alle 16.00.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

A Milano il RICCIOLO d’ORO di Lucrezia Borgia di cui erano pazzi Byron, Flaubert e D’Annunzio

0

A Milano c’è un ricciolo d’oro che ha fatto “impazzire” uomini di ogni tempo. Dove si trova e qual è la sua storia. 

A Milano il RICCIOLO d’ORO di Lucrezia Borgia di cui erano pazzi Byron, Flaubert e D’Annunzio

# «I capelli più biondi che si possano immaginare»

Ricciolo Borgia

Come la ciocca sia arrivata a Milano non è dato saperlo con certezza, anche se probabilmente è stata ritrovata in un carteggio con il suo amante.
La ciocca bionda ha fatto sognare amanti, scrittori e poeti: Lord Byron si vantò di avere trafugato un singolo capello da quel ricciolo, scrivendo: «I capelli più biondi che si possano immaginare e che mai ho visti di così biondi».

Ne era ammirato anche Gustave Flaubert, come il principe Giorgio di Prussia che inviò a Milano due ufficiali per averne un resoconto nei minimi dettagli. Altro grande appassionato di questo reperto fu Gabriele d’Annunzio in visita a Milano.

# Lucrezia Borgia, amata dai più potenti della sua epoca

Lucrezia Borgia è considerata una delle figure più affascinanti ma controverse del Rinascimento. Nata illegittima dal futuro papa Alessandro VI. Sposò in successione alcuni degli uomini più potenti dell’epoca: Giovanni Sforza, Alfonso D’Aragona e Alfonso d’Este. Anche se la sua immagine è quella di donna spregiudicata e dissoluta, visceralmente legata al fratello Cesare, in realtà contribuì a un periodo di grande splendore per il ducato di Ferrara, svolgendo una brillante attività diplomatica e mecenatesca.

# Il ricciolo d’oro e gli altri tesori dell’Ambrosiana

Il ricciolo d’oro si trova in una teca all’Ambrosiana, un vero e proprio scrigno di tesori fondato nel 1618 da Federico Borromeo in Piazza Pio XI, a due passi dal Duomo., per assicurare una formazione culturale gratuita a chiunque avesse qualità artistiche o intellettuali. Tra i numerosi tesori visibili nell’Ambrosiana ci sono: 

  • la Canestra di Frutta del Caravaggio
  • il Cartone della Scuola di Atene del Raffaello
  • la Madonna del Padiglione del Botticelli
  • il Ritratto di un Musico di Leonardo Da Vinci

Gallery:

Continua la lettura con: I capolavori di Milano

ANDREA ZOPPOLATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Lo SDRAIATO: cresce la GRANDE ONDA di CityLife

0
Credits BIG - Citywave piscina

Citywave sarà il quarto grattacelo di Citylife e farà da quinta alle Tre Torri. Gli ultimi aggiornamenti sul cantiere e quando sarà terminato.

Lo SDRAIATO: cresce la GRANDE ONDA di CityLife

# Avanza la costruzione dello “sdraiato”, il quarto grattacielo di Citylife, con il porticato sospeso di 140 metri 

# I numeri di “Citywave”: fino a 110 metri d’altezza, un hotel da 10 piani e il parco fotovoltaico più grande di Milano con 11.000 pannelli

Credits Urbanfile – Progetto Citywave

Con la nuova configurazione vengono ridistribuiti i 51.000 mq di volumetrie delle tre unità di Concentrazione Fondiaria non ancora edificate su viale Duilio, viale Boezio, viale Cassiodoro e viale Berengario, concentrandoli interamente sul lato di viale Boezio-Cassiodoro. In questo modo verrà garantita anche una miglior continuità delle aree verdi e degli spazi pubblici pedonali.

Leggi anche: 3 PROGETTI ICONICI nel FUTURO di Citylife

# Il punto sui cantieri e la data di inaugurazione

Dopo la fase di preparazione e bonifica dei terreni tutta l’area di cantiere, sia nel lotto di viale Duilio a ovest che in quello di viale Boezio ad Est, è interessata da lavori di scavo come si può vedere dal reportage fotografico di aprile di Urbanfile. Al termine di questa fase è prevista l’edificazione vera e propria di CityWave, tra l’estate e l’autunno 2023. Nel frattempo sono stati aperti due varchi, quello che consente l’accesso all’area del parcheggio sotterraneo del complesso e quello che consente di passare tra i due diaframmi del passaggio di Via Anna Maria Ortese. La conclusione dei lavori e la consegna dell’edificio dovrebbero avvenire tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.

# Finanziati altri interventi di rigenerazione nel Municipio 8 grazie alle risorse aggiuntive destinate dall’ultima variante di piano

Credits: Andrea Cherchi – Palazzo delle Scintille

La riqualificazione dell’area dell’ex-fiera con le “Tre Torri”, le residenze e il parco, ha già permesso di destinare risorse, già investite, per intervenire su alcuni luoghi e edifici pubblici: piazza VI Febbraio, il Palazzo delle Scintille, il risanamento di due edifici scolastici e la realizzazione di nuovi orti oltre al “progetto di fattibilità per la copertura del velodromo Vigorelli”. Risorse aggiuntive sono state accordate con quest’ultima variante al piano, la cui conclusione è stata posticipata al 17 ottobre 2026, per estendere al quartiere il progetto di Parco Artline con le opere d’arte a cielo aperto, la ristrutturazione degli edifici di edilizia pubblica del Municipio 8, la ricostruzione degli impianti sportivi di di via Washington e di via Iseo e alla sistemazione del Parco Monte Stella.

Continua la lettura con: Entro il 2026 arriverà la TORRE BOTANICA: il nuovo grattacielo che cambia COLORE in ogni stagione

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Lo SPETTACOLO del DESERTO DIPINTO (immagini)

0
Credit: @kaminskiphotography

Ci sono cose della natura che non riusciamo a spiegarci, fenomeni che avvengono in centinaia di migliaia di anni, piano piano, e che si mostrano a noi quasi come un miracolo, di colpo. É sicuramente questo il caso del deserto dipinto, uno spettacolo unico che merita di essere ammirato almeno una volta nella vita.

Lo SPETTACOLO del DESERTO DIPINTO (immagini)

# La foresta pietrificata

Credit: @jmke.visuals

Percorrendo la Interstate 40 da Albuquerque, Nuovo Messico, a Page, Arizona, si incontra uno dei siti più famosi d’America, il Petrified Forest National Park.

Come rivela il nome, la foresta è formata da alberi fossili che, sottoposti al processo di silicizzazione, hanno mantenuto la loro forma originaria, ma sono stati racchiusi in un involucro roccioso.

Questi giacimenti di tronchi fossili risalgono al Triassico Superiore e hanno quindi più di 225 milioni di anni.

# La magia della natura: i cristalli nel legno

Credit: @knitsyknits

Nelle foreste fossili i tronchi si possono trovare in posizione eretta e il legno spesso ha conservato intatte le caratteristiche morfologiche. Ma come avviene tutto questo?

Lo scorrimento dei fiumi ha permesso di depositare continuamente sedimenti inorganici e organici, inclusi gli alberi caduti accidentalmente in acqua. Questi, accumulati nei canali fluviali, sono stati seppelliti da sedimenti contenenti ceneri vulcaniche, che hanno permesso di “sigillare” e preservare i tronchi da ulteriori degradazioni.

Il risultato? Con il passare dei millenni i sali minerali hanno sostituito il legno facendolo sembrare una vera e propria pietra preziosa. 

Questo fenomeno è più comune di quello che si pensa, ci sono infatti alberi fossili anche in Namibia e addirittura in Sardegna.

Quello che rende unico il Petrified Forest National Park nel mondo è la vastità dell’area e il numero di fossili visibili.

# Il deserto dipinto

Credit: @highheels_and_pineapples

La zona a nord del parco è chiamata anche Painted Desert e non è difficile capire il perchè.

Questa parte del parco è formata da una serie di colline i cui fianchi sono colorati dai minerali che si sono depositati a strati in diverse epoche e lo spettacolo finale è pazzesco.

In questa area ci sono oltre 8 punti panoramici da dove ammirare questo paesaggio ondulato e multicolore. Il deserto dipinto è infatti formato da tantissimi colori: dai toni del grigio al viola accesso.

Questo meraviglioso quadro naturale ha richiesto milioni di anni per essere dipinto.

Continua la lettura con: L’OASI nel DESERTO creata da una SIRENA

ARIANNA BOTTINI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

È questo il PIÙ BEL AIRBNB di Milano?

0
Credits welcomaround IG - Airbnb Milano

Il grande sogno di chiunque viva o venga a Milano. Dormire davanti al Duomo. In questo appartamento è possibile. Vediamo come è fatto.

È questo il PIÙ BEL AIRBNB di Milano?

# La foto non è un fotomontaggio

Credits Airbnb – Airbnb Milano

Dormire con affaccio diretto sul Duomo di Milano? Per i turisti che vogliono una camera da cui ammirare il panorama più ambito della città su AirBnb c’è un appartamento di lusso che esaudisce questo desiderio. La foto non è un fotomontaggio e infatti, come recita l’annuncio, “la vista dell’appartamento è esattamente quella che vedete dalle foto, nessun trucco.” Gli arredi sono in stile shabby chic e c’è persino una terrazza da cui godersi la vista della Galleria e soprattutto quella frontale della piazza e del Duomo.

# Come è fatto l’appartamento

Credits Airbnb – Camera Duomo Milano

L’appartamento può ospitare fino a 6 persone e si compone di 2 camere con letti king size e un divano letto, tre bagni, una cucina arredata e pronta all’uso e un ampio soggiorno-sala da pranzo con camino. 

Credits Airbnb – Soggiorno Duomo Milano

All’interno spiccano i soffitti in legno e le colonne e gli archi in pietra faccia vista.

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Around (@welcomearound)

Spunto: welcomaround IG 

Continua la lettura con: DORMIRE sotto LE STELLE a due passi dal CIELO: i posti dove farlo in ITALIA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il GRANDE affare a rendere MILANO più GRANDE: più connessioni e più servizi per chi abita nei dintorni

0
architetture
Milano

Milano: c’è chi la vuole piccola e chi grande. La voleva grande Napoleone, la volevano piccola gli austriaci e lo Stato unitario italiano. Poi di nuovo più grande Mussolini: quest’anno sono cent’anni dalla riforma del 1923 che ha incorporato nel comune di Milano 12 comuni. Rispetto ad altre città europee i confini amministrativi di Milano sono assai ridotti. Eppure ci sarebbero grandi benefici ad estenderli come ricorda un nuovo articolo dell’Eco di Milano. 

Il GRANDE affare a rendere MILANO più GRANDE: più connessioni e più servizi per chi abita nei dintorni

# L’affare della Grande Milano

Estratti da La Grande Milano? E’ un affare. L’Eco di Milano

Area Metropolitana di Milano (OCSE)

“Quest’anno ricorre il centesimo anniversario del varo della legge che consentì l’allargamento dei confini di Milano. Nel 1923 furono aggregati al capoluogo lombardo 12 comuni. Fra questi: Chiaravalle con Rogoredo, Greco, Lambrate, Affori, Baggio, Crescenzago, Gorla-Precotto, Musocco, Niguarda, Trenno e Vigentino. Si trattò di un progetto lungimirante, quello realizzato durante il Ventennio fascista. Ma già l’imperatore Napoleone nel 1808 aveva accorpato a Milano 35 comuni.”

I vantaggi che nel corso del secolo i territori entrati a far parte di Milano hanno goduto sono evidenti. Un quartiere come Lambrate (…) ha l’autobus che porta fino al S. Raffaele, la 54, che arriva fino a piazza del Duomo, e il tram 33 che termina la sua corsa alla Stazione centrale; mezzi di trasporto che non avrebbe avuto se fosse rimasto comune autonomo. (…)

Il principale vantaggio per i comuni incorporati sarebbe dato dalle connessioni e dai servizi “Attualmente, tutti i comuni dell’hinterland milanese usufruiscono dei servizi di trasporto dell’Atm; ed è solo grazie a Milano che i comuni della Provincia escono dall’isolamento. In termini di servizi la Grande Milano offrirebbe tanti vantaggi agli abitanti che entrerebbero a farne parte.” Come accade peraltro a tutte le grandi metropoli europee, come Parigi, Londra, Madrid o Berlino. Metropoli in cui lo Stato si guarda bene dal rimpicciolire i confini. Ma fino a che punto si dovrebbero estendere i confini di Milano?

# Quanto dovrebbe essere grande

Credit Urbanfile – Grande Milano

Il principio è elementare, come ricorda l’Eco di Milano: “fin dove c’è continuità di insediamenti urbani”.

Basta osservare l’immagine satellitare, qui rielaborata da Urbanfile, per vedere fin dove sarebbero i confini reali in base a questo principio. L’abitato si diffonde senza soluzione di continuità oltre Monza ad est, verso Busto Arsizio e Gallarate a ovest e nella provincia di Como a nord.

Prendendo in considerazione i soli comuni della prima e seconda corona dell’hinterland si contano 1,23 milioni di residenti, poco meno di 200.000 rispetto a quelli del Comune di Milano, e aggiungendo gli 880.000 della provincia di Monza e Brianza si arriva a un totale di 3,5 milioni. Sommando i restanti della Città Metropolitana di Milano si superano i 4 milioni.

Ci sono diversi studi che ipotizzano una più veritiera estensione del capoluogo lombardo. In base all’analisi di Demographia, il nucleo aggregante della più vasta area metropolitana sarebbe seconda nell’UE per popolazione dopo Parigi con una superficie di 2.225 kmq e 5,5 milioni di abitanti. Secondo l’OCSE l’area metropolitana milanese comprenderebbe anche i territori delle province di Varese, Bergamo, Como, Lecco, Cremona, Lodi, Pavia, Novara, Alessandria, Brescia e Piacenza avvicinandosi agli 8 milioni di abitanti.

# La soluzione ottimale

la regione urbana di Milano secondo l’OCSE

La soluzione più simile sembrerebbe quella di Parigi, che ha un comune di dimensioni più ridotte rispetto a quelle del Comune di Milano ma ha un’area metropolitana più vasta e gestita in maniera unitaria da un ente con propri poteri e risorse. Il capoluogo lombardo avrebbe bisogno di ampliare i suoi confini amministrativi, tramite l’incorporamento di comuni o in alternativa trasformandosi in una città regione che comprenda lo stesso comune di Milano e tutti quelli dell’area metropolitana allargata, per competere con le altre metropoli internazionali, aumentare la capillarità del trasporto pubblico e offrire servizi migliori a tutti i cittadini che gravitano su e attorno al capoluogo.

Continua la lettura con: Quanti abitanti ci sono a Milano? Dipende

ANDREA ZOPPOLATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

L’INCUBO degli ARCHISTAR: la TERRIBILE STORIA del PONTE più antico di ROMA

0
Credits: @curiosityrome Ponte Quattro Capi

Il ponte più antico di Roma ha avuto un destino maledetto per chi lo ha progettato. 

L’INCUBO degli ARCHISTAR: la TERRIBILE STORIA del PONTE più antico di ROMA

# Ponte Fabricio: il più antico ponte originale romano

Credits: @clavdio77
Ponte Fabricio

Con i suoi 2039 anni, Ponte Fabricio è il ponte più antico di Roma che mantiene ancora la sua composizione originaria. Se infatti Ponte Milvio fu costruito nel 200 a.C. e Ponte Sublicio è ancora più antico perché realizzato nel 600 a.C., entrambi inizialmente erano in legno e furono più volte ricostruiti; lasciando, quindi, a Ponte Fabricio il record. Quest’ultimo, infatti, fu costruito nel 69 a.C. È lungo  62 metri e alto 5,5 e collega l’Isola Tiberina alla terraferma sul lato orientale, verso Campo Marzio.

Il ponte è chiamato così dal suo costruttore, Lucio Fabricio, e nelle quattro arcate che lo caratterizzano appare l’iscrizione con il nome del progettista. Tuttavia, dai romani, il ponte è principalmente conosciuto come quello dei Quattro Capi o Pons Judaeorum, proprio per la storia tra verità e leggenda che si tramanda e che lo vede protagonista.

# Una fine maledetta: l’incubo degli Archistar

Credits: @curiosityrome
Ponte Quattro Capi

È vero che Ponte Fabricio è il più antico di Roma rimasto nella sua composizione originaria, tuttavia ciò non nega il fatto che sia stato ristrutturato. Ed è proprio da uno dei suoi restauri che nasce la tragica storia a cui è associato, questa volta nessuna magia o divinità.

Si narra infatti che, alla fine del Cinquecento, Papa Sisto V avesse commissionato a 4 architetti di restaurare Ponte Fabricio, ma durante il progetto tra i quattro nacque un’inimicizia e presero a litigare tra di loro furiosamente. Tanta discordia e odio profondo che il fatto divenne uno scandalo sulla bocca di tutti, fino a quando lo venne a sapere il Pontefice. Se in un primo momento Papa Sisto V reagì in modo pacato, una volta ultimati i lavori di restauro condannò tutti e 4 gli architetti alla decapitazione. Si erano comportati in un mondo non cristiano, tanto da meritare la morte. Si dice che gli architetti furono decapitati proprio sul ponte e da qui il nome Ponte dei Quattro Capi.

Continua la lettura con: I misteri della SEDIA del DIAVOLO di Roma

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il video del giorno: da Milano sul “PIU’ BEL TRENO d’ITALIA”

0

L’Arlecchino. Il treno d’epoca considerato una meraviglia del Design. Ma come si viaggia sopra? Lo vediamo in questo video di Paul Lucas

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

APRE a Milano la TRATTORIA che ha solo PIATTI LOMBARDI

1
Credits trattoriasincera FB - Trattoria Sincera

Tutto, ma proprio tutto, parla lombardo. Anche la carta dei vini. 

APRE a Milano la TRATTORIA che ha solo PIATTI LOMBARDI

# “Non facciamo neppure la pastasciutta, non era tradizione della Lombardia”

Credits trattoriasincera FB – Trattoria Sincera

Il suo claim lascia poco spazio ai fraintendimenti: «dalle Alpi al Po, cucina tradizionale lombarda». Si presenta così la Trattoria Sincera, inaugurata il 28 aprile 2023 in zona Lambrate e nata dall’idea degli imprenditori che hanno fatto nascere il locale Fred e il cocktail bar Arca. Qui si mangiano solo piatti tipici della Lombardia. A guidare la cucina lo chef milanese Federico Boni, precedentemente al ristorante Sottobosco con vista piazza San Luigi, che intervistato da Massimiliano Tonelli per Cibo Today racconta il nuovo locale: Non facciamo neppure la pastasciutta, non era tradizione della Lombardia, qui si mangiavano magari gli gnocchi, sicuramente tanto riso, poi c’era il mais ma di certo non si coltivava grano per cui niente pasta. Neppure nel menu veloce del pranzo”.

# Anche le materie prime sono tutte lombarde

Credits gatti9983 IG – Salumeria

Non solo i piatti, anche le materie prime sono lombarde, così pure tutta la carta dei vini, degli spumanti, degli amari, delle birre, delle bevande analcoliche. Il locale, con due sale una fronte strada e l’altra sul retro, si distingue per uno spazio dedicato alla salumeria dove vengono affettati “prosciutti, mortadelle di fegato di maiale, violini di capra, lardi, nervetti e bresaola della Valtellina selezionati da Marco D’Oggiono”. Non manca la parte dedicata ai formaggi, tra questi troviamo il Formai de Mut dell’Alta Valbrembana e la Raspadura di Lodi.

# Cosa si mangia

Credits gatti9983 IG – Risotto

Veniamo quindi alla parte più interessante, quali sono i piatti da provare? Partiamo dai grandi classici della tradizione: cotoletta, ossobuco e risotto giallo, risotto senape e carne salada, tagliatelle al sugo d’arrosto e gnocchetti al Raspadura. A questi si affiancano i Mondeghili con salsa di senape e paprika, il risotto alla milanese mantecato col midollo, il risotto all’aglio nero con rognoncini di coniglio, l’ossobuco di vitello in gremolada e pernice farcita con frutta secca. Pure i prezzi sono milanesi: il risotto al midollo viene 14 euro, la cotoletta 22 euro.

 

Indirizzo: via Porpora, 154

Continua la lettura con: Addio TRATTORIA MADONNINA: i ricordi della PRIMA VOLTA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Aperto a Milano il primo NEGOZIO UNBRANDED d’Italia: GRANDI MARCHI a PREZZI BASSI ma senza etichetta

0
Credits: @yolostoremilano Yolo

A Milano ha aperto il primo negozio un-brandend d’Italia, cosa significa? Qui si possono comprare abiti di grandi marchi ma a prezzi molto più bassi, questo perché sono privi di etichetta: quindi non compri il brand ma solo l’abito. Ecco dov’è e come funziona.

Aperto a Milano il primo NEGOZIO UNBRANDED d’Italia: GRANDI MARCHI a PREZZI BASSI ma senza etichetta

# Più di 100 brand a prezzi ribassati

Credits: @yolostoremilano
Yolo

Non sarà più il marchio di ciò che indossiamo a definire la nostra personalità: il nuovo store di Milano rimette al centro la qualità dell’abito. In un periodo in cui il brand vale più del vestito in sé, in questo negozio bisognerà scegliere i vestiti da comprare “solo” in base alla vestibilità, il comfort e il valore di un capo in sé. Nel primo negozio un-branded d’Italia ci sono infatti abiti di oltre 100 marchi selezionati, ma venduti senza etichetta, così che i clienti non sanno che firma stanno acquistando. Ma dov’è di preciso questo store?

Si chiama Yolo e si trova in via Torino 60. Un negozio ben riconoscibile, una location estremamente curate dai colori accessi. L’allestimento di Yolo mette a suo agio il cliente ma soprattutto lo affascina, questo perché all’interno del negozio si trovano anche elementi giocosi e interattivi, ne sono un esempio l’ascensore pieno di orsetti di peluche o il piccolo spazio dove giocare a basket.

# Yolo: you only live once

Credits: @yolostoremilano
Yolo

Yolo, acronimo di “you only live once” (si vive una volta sola), propone abiti di vecchie collezioni, di collezioni attuali o di prototipi per quelle future. Qui si possono trovare vestiti di ogni tipo low price, ma come specifica lo store mai “cheap”. Ma perché i prezzi sono ribassati? Molti brand preferiscono vendere senza etichetta a un prezzo più basso il loro magazzino, l’archivio e i prototipi per non sovrapporsi alla distribuzione primaria. In questo mondo non si compra il brand ma solo la qualità dell’abito.

In più, per far vivere l’esperienza dello shopping in modo giocoso, oltre a messaggi motivazionali e sfondi molto instagrammabili, se si spende più di 50 euro si può partecipare ad un gioco a premi. YOLO è aperto da lunedì a domenica dalle 10:00 alle 20:00.

 

Continua la lettura con: A Milano c’è il NEGOZIO del TRIBUNALE: dove si vendono a PREZZI STRACCIATI abiti e prodotti di negozi falliti

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il progetto di TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del MONDO

0
Tunnel sottomarino

Un’opera faraonica pronta a polverizzare ogni record. Il progetto nel dettaglio e l’investimento stimato per la sua costruzione.

Il progetto di TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del MONDO

# Un tunnel sottomarino da Guinness

By Ekem – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27256607 – Bohaitunnel

Il governo cinese ci lavora dal 2013, anno in cui è stato presentato il primo progetto il cui nome ufficiale è Bohai Strait Cross-Sea Corridor. Il tunnel sottomarino attraverserà lo stretto di Bohai per mettere in collegamento con i treni dell’alta velocità la città di Dalian nella penisola di Liaodong con quella di Yantai nella penisola di Shandong, entrambe con una popolazione pari a 7 milioni. La gestione sarebbe in carico alla China Railway Engineering Corporation. Il tunnel si connetterebbe all’esistente sistema ferroviario cinese ad alta velocità e consentirebbe di ridurre di tre volte i tempi necessari per andare da una penisola all’altra: dalle due ore impiegate oggi dal Bohai Train Ferry ai 40 minuti di treno, anche per chi scegliesse di caricare la propria auto sui convogli ferroviari.

Leggi anche: Il progetto del TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del mondo per collegare Emirati Arabi e India

# 90 chilometri sotto il mare

Tunnel sottomarino

Il progetto prevede una lunghezza complessiva del tunnel di circa 125 chilometri, di cui oltre 100 chilometri sotto lo stretto e ben 90 chilometri immersi nell’acqua. Un’opera davvero faraonica, basti pensare che sommando l’estensione dei due tunnel sottomarini più lunghi del mondo, quello del Seikan e quello sotto la Manica, si superano di poco i 60 km.

# Un investimento di 43 miliardi di dollari

Credits Broesis-pixabay – Costruzione tunnel

La prima stima dei costi di costruzione, risalente al 2014, era stata di 32 miliardi. Nell’ultimo aggiornamento è salita a 43 miliardi di dollari. Nel 2019 il progetto definitivo è stato presentato ufficialmente alla Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma. Oltre al tunnel sono previsti anche due punto da Penglai per collegare le isole Changshan. I lavori per la costruzione del tunnel dei record avrebbero una durata non inferiore ai 10 anni, ma al momento non è stato dato il via libera definitivo.

Continua la lettura con: Il TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del MONDO avanza: la SCANDINAVIA sarà più vicina a Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il video del giorno: STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

0

E’ al centro delle cronache: la Stazione Centrale. Ogni settimana una grave aggressione. Ma è sempre stata così? Questo video di MilanoVintage ci mostra com’era una trentina d’anni fa.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

Il Naviglio in secca

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Prima SETTIMANA di MAGGIO: appuntamenti a Milano (#ToDoMilano dal 2 al 5 maggio)

0
Antimafia - Credits: chedonna.it

Anche se i parametri meteorologici non si sono ancora allineati, inizia uno dei mesi più belli di Milano. Ecco cosa succede in città prima del week end. 

Prima SETTIMANA di MAGGIO: appuntamenti a Milano (#ToDoMilano dal 2 al 5 maggio)

#Trova il tuo evento

#Martedì 2/5: teatro, Milan e Mr. Rain

Mr.Rain – Credits: Donnapop
  • Senza titolo: spettacolo di performing art, creato da Romeo Castellucci appositamente per il centenario della Triennale di Milano, nata nel maggio 1923. In scena alle 18.00, 19.00, 20.00 21.00 e che resta in replica fino a domenica 7 maggio compreso.
  • Il ballerino e l’ideale: storia degli eventi del 12 dicembre 1969. Ricostruzione di piazza Fontana, in scena fino a domenica 7 all’Elfo Puccini. Debutto alle ore 19.30.
  • Poco più di un fatto personale: il vicino di casa della setta delle Bestie di satana, racconta le vite della banda criminale. In scena fino al 6/5 al Teatro della Cooperativa, sipario alle 20.00.
  • Farà giorno: spettacolo di confronto duro ma esilarante, tra un vecchio partigiano e un giovane della periferia romana, non proprio allineato all’ideale antifascista. In scena nella Sala A del Teatro Franco Parenti, debutta alle 20.30, in replica fino al 28 maggio.
  • L’erba del vicino è sempre più verde: dove può portare un’insana invidia sociale? Tra suspence e qualche graffiante battuta, lo racconta Carlo Buccirosso, al debutto al Teatro Manzoni alle 20.45. Lo spettacolo resta in replica fino al 14 maggio.
  • Caterina Barbieri: spettacolo musicale ispirato a grandi figure femminili del passato, con sonorità particolari realizzate con sintetizzatori e voci. Il concerto si inserisce nel programma FOG della Triennale e va in scena alle 21.00 sul palco di viale Alemagna.
  • Verace Comedy Lab: monologhi e sarcasmo con Paolo Ruffini e tre conduttori un po’ acustici, alla ricerca della risata più forte. Alle 21.00 allo Zelig di viale Monza.
  • Fakear: esibizione del dj proveniente dalla Normandia, che ha raccolto successi in tutto il mondo nella sua giovane carriera. Spettacolo e selezione musicale al Circolo Magnolia di Segrate, inizio alle 21.00.
  • Mr. Rain: rapper e produttore di Desenzano, arrivato all’attenzione del grande pubblico con Sanremo 2023, porta in tour il suo ultimo lavoro. Liriche sempre particolari, regalate al pubblico del Fabrique, nel concerto che inizia alle 21.00.
  • Milan – Cremonese: derby lombardo a San Siro con i rossoneri che cercano di assicurarsi la Champions ospitando una squadra all’ultima spiaggia per la serie A. Alle 21
  • Cuore di cactus: debutta nella Sala Grande del Franco Parenti, una lettura teatrale, musicata e narrata, che racconta un italiano di oggi e i suoi dubbi. Sipario su alle 21.15.

#Mercoledì 3/5: 100 anni della Triennale di Milano, debutto di metà stagione alla Scala e il raffinato jazz di Diana Krall all’Arcimboldi

Triennale Milano – Credits: arte.it
  • Un’andatura un po’ storta ed esuberante: esibizione di performing art ideata ed eseguita da Antonio Tagliarini, inclusa nella rassegna FOG. In scena 3 e 4 maggio, alle ore 19.30 presso Fondazione il Lazzaretto.
  • L’attimo fuggente: edizione teatrale dello stesso autore originale, che arriva a Milano nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti, con la regia di Marco Iacomelli. In replica fino al domenica 7 maggio, sipario alle ore 19.45.
  • Notti: liberamente ispirato dalle Notti Bianche di Dostoevskij, debutta al Teatro Menotti l’edizione a cura di Elena Strada. In replica fino a domenica 7, debutta alle ore 20.00.
  • Andrea Chénier: debutto di mezza stagione alla Scala, per l’opera ambientata durante i tumulti francesi del 1789. Dirige Marco Armiliato sul libretto di Illica, in replica fino al 27 maggio. La prima è alle ore 20.00.
  • The Baylor Project: marito e moglie, entrambi cresciuti nel gospel e deep soul, sono in tour a Milano ospiti del placo del Blue Note. Doppio spettacolo, alle 20.30 e 22.30.
  • Laboratorio Artistico: appuntamento ricorrente dell’Area Zelig, condotto da Davide Paniate. Il club presenta le nuove proposte della comicità, che si avvicendano sul palco a partire dalle ore 21.00.
  • Diana Krall: pianista e compositrice jazz, l’artista canadese arriva a Milano in tour. Si esibisce sil palco degli Arcimboldi, con inizio spettacolo alle 21.00.
  • Will: è l’ora anche del giovanissimo cantante reduce dal palco sanremese di quest’anno. Si esibisce ai Magazzini Generali, a partire dalle 21.00.
  • The Mission: unica data italiana per il tour della band, che recupera gli annullamenti degli anni scorsi. Sono al Legend Club alle 21.00, in viale Enrico Fermi.

#Giovedì 4/5: doppio Edipo in prosa e sinfonica, musica di Baby K e Macklemore

Filippo Giardina – Credits: tuttoteatro.blogspot.com
  • Louis Lortie: raffinato pianista, arriva al Teatro Dal Verme anche nei panni di Direttore dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali. Prova mattutina alle 10:00 aperta al pubblico, per lo show della sera, in programma alle ore 20.00.
  • Circe: in scena la storia della maga e dea, sceneggiata attraverso l’occhio più intimo dell’edizione voluta da Chiara Salvucci. In replica fino a domenica 14, debutta al Teatro Litta alle 19.30.
  • Edipo tra infanzia e voce, Edipo re di Sofocle: l’omaggio al re di Tebe, riscritto da Chiara Guidi e che viene condotto dalla voce. Debutta alle 19.30 al Piccolo Teatro – Mariangela Melato, in scena fino a domenica 7.
  • Edipo Re: un altro Edipo, stavolta in musica, è protagonista all’Auditorium di Milano. Con la voce narrante di Massimiliano Finazzer Flory e la direzione di Andrey Boreyko, la Sinfonica esegue Stravinskij e Pizzetti. Sipario alle 20.00.
  • Through The Night Softly: spettacolo visionario, dove nulla è come appare e va colto attraverso suoni, immagini e suggestioni. In scena al Teatro Leonardo di via Ampere, debutta alle 20.30 in replica fino al 14 maggio.
  • Mario Rusca Trio: concerto che celebra i 30 anni di attività dell’etichetta Right Tempo, che vede il pianista in formazione speciale al Blue Note. Primo spettacolo alle 20.30, secondo alle 22.30.
  • Infinity Scemette: Zelig e Scemette festeggiano il loro decimo anniversario insieme, proponendo una serie di serate del giovedì. Questa settimana, alle 21.00, il mondo in una stand-up night con varie artiste che si alternano.
  • Cabaret: l’arte di alleggerire la descrizione oggettiva della realtà, con l’ironia e la stand-up comedy di Filippo Giardina. Serata di ironia e divertimento all’Eco Teatro, a partire dalle 21.00.
  • Macklemore: rapper americano, atteso per ascoltare i brani del nuovo lavoro in tour, The Ben. Ospite dell’Alcatraz, il concerto inizia alle 21.00.
  • Baby K: al secolo Claudia Nahum, è in tournée proponendo Donna Sulla Luna Live. Il concerto si snoda tra repertorio e nuove proposte discografiche, live ai Magazzini Generali dalle 21.00.

#Venerdì 5/5 (diurno e preserale): networking ed economie per la generazione Z, prima edizione del Festival Internazionale dell’Antimafia

Antimafia – Credits: chedonna.it
  • L’Impegno di Tutti: prima edizione del Festival Internazionale dell’Antimafia, in programma a Milano all’Anteo Palazzo Cinema. Inaugurazione alle 10.00 della giornata dedicata alle scuole superiori. Il Festival si sviluppa anche sabato e domenica.
  • Economia civile, generatrice di innovazione per l’Impresa e la Città: mattinata di confronto dedicata all’economia civile, a cura di Assolombarda. Inizia alle 10.00 in via Pantano 9.
  • Verde Giffoni – Milano Edition: evento green della Generazione Z, la cui seconda edizione è dedicata alla sostenibilità. Dalle 14.00 alle 18.00 presso Deloitte Greenhouse di via Tortona 25.
  • Startup Geeks Meetup: appuntamento di networking organizzato da Startup Geeks, per mettere in rete i co-founder e le nuove idee. Inizia come aperitivo alle 18.30, presso Mondas87 in via Vetere 9.
  • Laboratorio botanico sulle erbe officinali: introduzione alle piante officinali attraverso l’osservazione botanica e l’esplorazione sensoriale. Dal giardino all’uso erboristico e mixology, al Rob de Matt di via Butti. Si inizia alle 18.00.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

I QUATTRO TESORI di Milano che POCHI conoscono

0
Ph. @openhousemilano_ IG

Danze macabre e fatine luminose, nel Parco Agricolo Sud Milano, visite all’ombelico di Mediolanum, prospettive falsate. A Milano succede di tutto, anche che quattro luoghi davanti ai quali passiamo ogni giorno nascondano sorprese da farci rimanere secchi. E non è un modo di dire. 

I QUATTRO TESORI di Milano che POCHI conoscono

# La Chiesa dei Teschi: Ossario di San Bernardino alle Ossa

Partiamo da San Bernardino alle Ossa. Chiunque passi alle spalle del Duomo, subito dopo il Verziere e Largo Augusto, non può non scorgere l’enorme tiburio ottagonale di questa chiesa situata in piazza Santo Stefano.

La sobria architettura dell’esterno nasconde una delle più stupefacenti decorazioni di Milano: un ossario con le pareti interamente decorare di ossa vere.
Venne costruito nel 1268 dalla Confraternita dei disciplini e ad oggi richiama fedeli e curiosi che si domandano: di chi sono quelle ossa?

Non si sa se si tratti di quelle in esubero dall’attiguo cimitero dei lebbrosi, di pertinenza del complesso detto “di San Bernardino alle Ossa o San Bernardino ai Morti” e che si trovava in una vasta area di ortaglie e boschi (siamo nel 1127, e a quell’epoca la chiesa era collocata al di fuori delle mura urbane).
Leggende meneghine alludono ai caduti contro gli ariani al tempo di Sant’Ambrogio, a santi e martiri meneghini, ma c’è chi pensa anche agli appestati manzoniani del 1630.

Quello che è certo è che la sistemazione artistica delle ossa, affidata all’architetto Carlo Buzzi e terminata dal suo allievo Gerolamo Quadrio, impressionò così tanto il pubblico che persino il re Portogallo Giovanni V ne volle riprodurre una identica a Lisbona.

Così come è cosa nota che, avvicinandosi alla chiesa nella notte di Ognissanti, non si potrà non sentire il cocciare di menischi, tibie, crani e falangi, impegnati nella danza macabra della morte e dei redivivi.

Per visitarla – aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 12,00 e dalle 13 fino alle 18.
Il sabato solo per il mattino e la domenica dalle 9 alle 12.
Visita gratuita.

 

# La casa del Petrarca: Cascina Linterno

Anche questa è una storia che affonda al Medioevo di Milano. Dal cuore di Milano ci spostiamo a ovest, nell’attuale Parco delle Cave, accanto a Baggio.

La Cascina Linterno  è al centro di un’attiva opera di riqualificazione urbana per la difesa della sua storia, della attività agricola e la divulgazione degli usi e dei costumi rurali, attività queste che fanno capo all’Associazione Amici Cascina Linterno che ha strappato con le unghie e i denti questo brano di storia meneghina dall’incuria del tempo e degli amministratori.

Che forse non sapevano che a Cascina Linterno sono passati ospiti illustri: Don Giuseppe Gervasini, il “Pret de Ratanà”, capace di straordinarie guarigioni a cavallo tra Ottocento e Novecento, ma ancora di più Francesco Petrarca.

Pare infatti che il Poeta si compiacesse della sua “diletta solitudine” (1353-1361) in queste aree suburbane quando arrivò a Milano, all’epoca dei Visconti, trovandovi un paesaggio bucolico che ancora resiste.

Forse chi è passato qui di recente non sa tutta questa storia, ma è comunque rimasto affascinato dal calendario di eventi preparato da Cascina Linterno. Su tutte, il recupero della tradizionale “Lusiroeula”, in dialetto, la serata con la danza d’amore delle lucciole. Una notte al Parco delle Cave e tutto intorno alla Cascina avvolti dalle luci di queste minuscole fatine in programma ogni anno da metà maggio a metà giugno.

 

# L’ “Ombelico di Milano”: Cripta di San Sepolcro

Scendiamo ora nelle viscere della terra, all’ombelico di Milano. Nel vero senso della parola.

In Piazza Santo Sepolcro si trova l’omonima chiesa. Un breve rampa di scale aperta nel profilo laterale dell’edificio conduce nei suoi sotterranei. Qui, il Cardinale Federico Borromeo ancora si ritira in preghiera nella sua cella monacale (una scultura policroma lo ricorda). Qui, o meglio, a pochi metri da qui, si cela il forum dell’antica Milano romana

La Cripta di San Sepolcro, aperta da poco più di un anno, ha accolto migliaia di visitatori e numerosi eventi, volti a ripercorrere la sacralità di questo punto nevralgico da cui è nata Milano ed i suoi rituali. 

 

# La prospettiva magica: San Satiro

E chiudiamo con una delle perle più straordinarie e meno note di Milano.

Via Torino. Esterno abside. Come di San Bernardino nasconde disegni di ossa, così l’abside di mattoni della Chiesa di San Satiro sorprende chi la veda, una volta superato il portale d’ingresso. 

A chi varchi la soglia della chiesa sembrerà la chiesa sarà profondissima. Avvicinandosi, invece, si accorgerà che il coro sul fondo della chiesa non è profondo che pochi centimetri. E’ la meraviglia della prospettiva rinascimentale opera dell’architetto romano Donato Bramante nel suo passaggio a Milano (fino al 1499). E dire che, alla corte di Ludovico il Moro, lui ci era arrivato come pittore. 

Leggi anche: La prospettiva di Bramante

 

Continua la lettura con: Le 10 meraviglie che tutto il mondo ci invidia

PAOLA PERFETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Viaggio alla FINE di RIPAMONTI (Foto)

1
Ripamonti

Via Ripamonti è la strada più lunga di Milano: 6,7 chilometri collegano questo lungo asse dalla centralissima Crocetta alle campagne del Parco Agricolo Sud Milano. Due mondi diversissimi. Soprattutto quello che si trova al suo limite più lontano. 

Viaggio alla FINE di RIPAMONTI (Foto)

Credits: Skidmore, Owings & Merrill Vista aerea lato Ripamonti

Ai confini di Ripamonti si trova la periferia milanese più vicina al centro della città: in meno di mezz’ora di tram si passa da piazza del Duomo alla campagna vera, quella coltivata, da dove si può anche ammirare la Ciribiriaccola, lo storico Campanile dell’abbazia cistercense di Chiaravalle. Ma prima di oltrepassare il suo limite meridionale il viaggio si fa già affascinante. 

# Che cosa si trova alla fine di Ripamonti

Seguendo il tragitto del tram 24 si susseguono palazzi storici, portoni fastosi, corti a ringhiera fiorite, che lasciano poi il posto a palazzoni degli anni ’60, improbabili centri massaggi cinesi, ristoranti, locali all’ultima moda finché, alla fine, compare lei: la campagna.

Ecco, proprio in quel momento in cui la civiltà sembra perduta e l’unico punto di riferimento sembra la triste destinazione dello IEO (Istituto Europeo Oncologico, fiore all’occhiello della sanità meneghina), proprio in quel momento alla fine di Ripamonti e di Milano si entra in una favola.

# La fotogallery di un mondo nascosto

                                                                                                                                                                                           

 

Campi di pannocchie puntellate di rossi papaveri, percorsi di margherite di camomilla e piccoli arbusti dalla forma di abeti che aspettano di crescere solcano le rive delle rogge, adibite oggi, come un tempo, ad irrigare i campi di grano e di mais e dalle quali fanno capolino – incredibile a dirsi – pescetti, rane e gamberi di fiume. La mattina poi non è strano imbattersi in aironi e fagiani, ed a volte anche qualche lepre fa capolino tra le colture.

I campi si susseguono a perdita d’occhio, si confondono con il cielo, e se non fosse per qualche cascinale in lontananza e il palazzo della BMW di San Donato Milanese a segnare l’orizzonte, sembra di aver superato – inconsapevoli – un portale del tempo.

# Il misterioso palazzo diroccato

Di fatto, cammina cammina per i campi e il grano, si arriva al dedalo di strade sterrate (almeno tre) che si diparte da altrettanti punti di via Ripamonti w converge in un unico edificio. Diroccato. Semidistrutto. Forse mai veramente completato.
“Qualcuno dice sia un bunker, altri sostengono sia un poligono di tiro, forse era un locale con il suo bello scalone di ingresso, il dehor e le cupole a illuminare la sala dall’alto” sono le voci che circolano in zona.

Ci affacciamo, e tra i resti di nottate brave e qualche rifugio di fortuna, scopriamo
che l’edificio, dalla natura ignota, è un perfetto parallelepipedo nascosto e simmetrico con, alle due estremità, due torrette altrettanto diroccate.

Quella di sinistra, quasi un grande cilindro, si confonde in mezzo ad un piccolo bosco. Quella di destra punta verso un’altra dimensione, quella di un’epoca in cui questa porzione di Milano era Comune, il Comune di Macconago.

# Il mini Castello Sforzesco

Castello di Macconago

Nascosto dietro ad un cancellone verde, spunta il corpo laterale di una residenza gentilizia che il cartello delle Dimore Storiche segnala essere il Castello di Macconago.

Fondato dalla famiglia Pusterla e poi passato ai Visconti, oggi è di proprietà della famiglia Ferrario Gavana. Il Castello di Macconago sorse tra il 1330 e il 1340 come un edificio fortificato a pianta quadrata, provvisto di torri di avvistamento, camminamenti merlati, torri quadrangolari, merlature a coda di rondine. Nonostante i diversi rimaneggiamenti, oggi i fortunati che lo possono vivere (sposi nel loro giorno del sì oppure privati che lo impegnano per cerimonie ed eventi), possono ancora godere della copertura a cassettoni lignei e delle tracce di graffiti rinascimentali che si conservano qua e là.

Un bene celato la cui torretta è ben visibile dalla contigua Locanda Macconago, un esempio delizioso dell’architettura lombarda fatta di cascine, aie, casali in mattoni rossi.

Di fronte, una deliziosa chiesetta diroccata dà il benvenuto al borgo oggi dimenticato, ma che cela una storia straordinaria appena al di là di via Ripamonti.

# Il borgo di Macconago

Quello che forse non tutti sanno, infatti, è che questo borgo dimenticato rimase comune
autonomo fino al 1841, quando poi fu annesso a Quintosole, per venire poi inglobato
dentro Milano nel 1923.

Un borgo di tutto rispetto già citato “1346, negli Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano, dove viene indicato fra le località a cui spetta la manutenzione della strata da Siptiano (Compartizione delle fagie, 1346)” (cit. Wikipedia) e che al censimento del 1751 risulta avesse 204 abitanti.

Macconago era dunque un Comune vero e proprio con un suo amministratore – il consiglio costituito da un’assemblea dei capi di casa della comunità, indetta dal console almeno una volta l’anno in occasione della pubblicazione dei riparti annuali e del rinnovo delle cariche (cit.), due maggiori estimati, incaricati dell’ordinaria amministrazione degli affari e della custodia dei riparti (cit.), un cancelliere, residente al Vigentino, e un esattore, scelto con asta pubblica.

# In fondo… il Lago Verde

Credits: facebook.com/LagoVerdeMilano/

E se non basta, se si solleva lo sguardo oltre la linea del tram 24, il centro oncologico IEO e le superstrade che portano alle tangenziali, si possono scoprire il maneggio Centro Ippico Milanese che propone tanto verde e passeggiate a cavallo tra i campi, ed anche il Lago Verde, piccolo laghetto per la pesca sportiva, tutt’oggi in funzione. Un’altra meraviglia celata dal Vigentino. Un altro record per via Ripamonti.

Continua la lettura con: Le più belle ville di via Monterosa

MARCO TORCHIO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La PRIMA STAZIONE della CIRCLE LINE di Milano: il reportage FOTOGRAFICO

0
Foto redazione - Stazione Tibaldi altra vista

A distanza di quasi cinque mesi siamo andati a vedere come si presenta. 

La PRIMA STAZIONE della CIRCLE LINE di Milano: il reportage FOTOGRAFICO

# A dicembre 2022 l’inaugurazione della prima stazione della futura Circle Line

Credits Comune di Milano – Stazione Tibaldi il giorno dell’inaugurazione

La nuova stazione Tibaldi-Bocconi, finanziata in parte dai fondi europei per il progetto “Clever Cities” e in parte da Rfi che ha investito 22 milioni di euro, ha inaugurato il 5 dicembre 2022 anche se è diventata operativa l’11 dicembre 2022 per il servizio suburbano della S9, con l’entrata in vigore dell’orario invernale.

# La prima nuova stazione della futura circle line

Foto redazione – Stazione Tibaldi dettaglio mappa

Localizzata tra le fermate di Milano Romolo e Milano Porta Romana, è la stazione di riferimento per gli studenti provenienti o diretti al Campus dell’Università Bocconi. Ma il suo significato simbolico è un altro: è la prima nuova fermata della Circle Line che sarà operativa nei prossimi anni, con un tracciato semi circolare che da San Cristoforo arriverà a Rho Fiera. A distanza di quasi cinque mesi siamo andati a vedere come si presenta

Leggi anche: Le IMMAGINI della NUOVA STAZIONE di TIBALDI-BOCCONI

# La Fotogallery: ingresso stazione da via Bazzi

Partiamo dal lato dell’ingresso su via Carlo Bazzi, verso l’Università Bocconi, dove troviamo due grande aiuole con arbusti e piante basse ancora in ottima condizione.

Qui è presente anche un’area giochi/relax con un tavolo da ping pong e altri per giocare a scacchi o a dama. Purtroppo su uno di questi un imbrattatore ha lasciato la sua firma.

Lo stesso è accaduto sulla parete che conduce alle scale e all’ascensore, anche se lo scarabocchio è di dimensioni limitate.

Il resto della stazione, scale, ascensore, banchine e sedute per ora hanno resistito. Ma possiamo all’altro ingresso. 

Leggi anche: Il video del giorno: TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

# La Fotogallery: ingresso stazione da via Fedro

Anche l’accesso della stazione Tibaldi-Bocconi lato via Fedro non registra particolari problemi di degrado, nonostante l’azione dei soliti imbrattamuri. Le pareti green di entrambi gli accessi e quella ad angolo verso via Pedra, pensate per assorbire parzialmente le emissioni di anidride carbonica, sono in ottime condizioni. 

Il lato verso piazza Caduti del Lavoro è stato invece “omaggiato” di una tag abbastanza evidente sulla parete bianca a lato dell’ascensore oltre ad altre di dimensioni più ridotte sulle colonne affiancate dalle rastrelliere. Le pareti sotto il ponte ferroviario e quelle che proseguono lungo via Pedra, anche se non propriamente parte della stazione, sono interamente ricoperte da tag e graffiti.

 

Leggi anche: TIBALDI-BOCCONI: inaugura la PRIMA STAZIONE della CIRCLE LINE

Continua la lettura con: Le ESTENSIONI IPOTIZZATE della METRO più URGENTI da fare

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Ha CHIUSO il BAR più ECONOMICO di Milano: per un CAFFÈ bastavano 50 CENTESIMI

1
Credits: Francesca Cento - Bar mio caffè

Nella città più cara d’Italia si trovava in pieno centro un bar dove una tazzina di caffè costava meno di centesimi. L’avventura è arrivata però al capolinea. Cosa ha aperto al suo posto.

Ha CHIUSO il BAR più ECONOMICO di Milano: per un CAFFÈ bastavano 50 CENTESIMI

# Il bar del centro dove un caffé si pagava meno di 50 centesimi

credit: comunicaffe.it – Pasticceria Marchesi in Galleria Vittorio Emanuele II

Per capire se una città è cara basta guardare il costo di una tazzina di caffè: in media a Milano non scende mai sotto 1 euro e più ci si sposta in direzione del centro più il prezzo si impenna anche a causa della location: da Cracco e Marchesi in Galleria alle nuove piccole torrefazioni dedicate agli specialty coffee o da Starbucks in Cordusio, si può arrivare a superare i 2 euro e anche di più. Per 4 anni dal 2017 al 2021 c’è stata un’eccezione, dietro piazza del Duomo: Bar Mio Caffè

# La “rivoluzione del caffè” è arrivata al capolinea

Credits: Francesca Cento – Bar mio caffè

La “rivoluzione del caffè”, questo il claim della società milanese “Il Caffè del mio bar” che aveva aperto a giugno 2017 il suo primo locale a due passi dal Duomo in via Gonzaga 7. Un’iniziativa replicata a Sesto San Giovanni. Uno dei soci aveva spiegato come i loro bar riuscivano a tenere il prezzo di un caffè a soli 50 centesimi: “Vendiamo la tazzina a 50 centesimi. Come ci riusciamo? Siamo noi i produttori diretti del caffè: lo compriamo dal Centro America, lo tostiamo, lo impacchettiamo e in tutti questi passaggi riusciamo a risparmiare tanto da poter vendere il prodotto finale a 50 centesimi e ad aver anche un piccolo guadagno“. 

Credits Jonathan Pellicanò Google – Prezzi il caffè del Mio bar

Anche l’orzo e il ginseng avevano un prezzo di 50 centesimi. I cappuccini, dal classico a quello a soia, così come l’orzo in tazza grande e il marocchino costavano 1 euro. Dopo 4 anni la rivoluzione è arrivata al capolinea: il bar ha chiuso i battenti. 

# Al suo posto uno showroom di design

Credits Gonzaga7 FB – Showroom

Dopo un breve periodo in cui gli spazi sono rimasti vuoti, a maggio 2021 al posto di Bar Mio Caffè ha aperto lo showroom Albed, che oltre a Radio Cluster FM, ospita eventi, cocktail party, esposizioni e presentazioni legate al design e alla moda.

 

Continua la lettura con: Il BAR più ECONOMICO d’ITALIA? «Un CAFFÈ, per favore» «Sono 30 CENTESIMI, grazie»

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le SVASTICHE di MILANO

0

Periodicamente compaiono a Milano, come di recente è successo al Parco Nord. Ma in realtà il simbolo reso infame dal nazismo a Milano ha una storia lunga. 

Le SVASTICHE di MILANO

# L’ultima comparsa al Parco Nord

La svastica al Parco Nord

19 febbraio 2023. Un’enorme svastica realizzata con tronchi di legno compare al Parco Nord di Milano, dove sorge il Monumento al Deportato. E’ l’ultimo caso di atto vandalico che rievoca il nazismo. Ma non tutti sanno che a Milano esistono svastiche che con il nazismo non hanno nulla a che fare. Anzi, risalgono a epoche ben più lontane.

# Le svastiche storiche di Milano

Svastica a San Marco

Delle svastiche si trovano sull’abside della Chiesa di San Marco e sui quattro lati del sarcofago sotto il pulpito della Basilica di Sant’Ambrogio.

In realtà non si tratta di un’apologia del nazismo, ma dell’utilizzo di un simbolo religioso e propizio per le culture religiose originarie dell’India.

# Il significato originario della svastica

Prima di essere corrotta dalla follia nazista la svastica era un simbolo di universalità, di origine e ordine cosmico, persino di bene e di pace. Poi però un monaco austriaco dell’Ottocento ci ha messo lo zampino. 

Le origini della svastica. Nella Grecia preellenica la celebre croce a bracci uncinati veniva utilizzata per raffigurare il concetto di moto perpetuo. Anche in Italia la svastica esisteva già nell’antichità, come dimostrano alcune raffigurazioni presenti su ceramiche etrusche. Nel Nord Europa la svastica rappresentava la luce solare, come salvezza dalle tenebre del male. In Oriente la svastica era diffusissima negli ambienti induisti, dove simboleggiava Vishnu, figura divina protettrice del mondo, e in quelli buddhisti, dove era un ideogramma rappresentante la coscienza della ciclicità di tutte le cose. Vista la forma a croce, fu anche un simbolo molto utilizzato anche dal cristianesimo, come è il caso delle svastiche presenti in San Marco e in Sant’Ambrogio. Tutti esempi molto di utilizzo positivo, vitale e benigno in ogni cultura. Ma poi è successo qualcosa che ne ha stravolto il significato. 

# I due Adolf

Il significato benigno si è tramandato nei millenni fino ad arrivare al 1895. Adolf Lanz era un giovane monaco austriaco appassionato di occultismo ed esoterismo. Per queste sue passioni considerate incoerenti con la fede cattolica, il giovane fu cacciato dall’Università di Linz. L’espulsione non servì a togliergli le sue manie, anzi. Lanzo colse l’occasione di partire per l’India, per approfondire le sue conoscenze dell’esoterismo. Mentre si trovava a Calcutta, venne in possesso di un anello che aveva incisa una svastica. Una volta tornato in Austria, Lanz decise di fondare una setta, denominata Ostara, che aveva come simbolo proprio il simbolo di quell’anello che venne usato come una forma di reliquia magica.

La setta Ostara si fondava su teorie che erano un mix tra l’esoterismo orientalista, l’arianesimo e l’antisemitismo radicale: Lanz fu il primo a sostenere che gli ebrei andassero annientati attraverso il simbolo liberatorio della svastica. A quel punto facile capire come un paio di decenni dopo il simbolo venne utilizzato da un altro Adolf austriaco che, una volta preso il potere, decise di fare della svastica il simbolo del partito nazionalsocialista,  ponendola su un sfondo rosso ad indicare la supremazia sul comunismo. 

Continua la lettura con: L’acqua di Lourdes di Milano

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

EXPO, 8 ANNI DOPO: i ricordi indelebili e che cosa è RIMASTO a MILANO

0
coda padiglione giappone

Primo maggio 2015, primo maggio 2023. Otto anni. I primi gloriosi, gli ultimi zoppicanti.  Una fotografia su ciò che fu Expo 2015, ciò che fu per Milano, e ciò che è rimasto. 

EXPO, 8 ANNI DOPO: i ricordi indelebili e che cosa è RIMASTO a MILANO

# I ricordi indelebili di Expo 2015

coda padiglione giappone

# la via principale con la sua fila di vele bianche
# il Palazzo Italia e le stecche sul Cardo, l’asse trasversale che con il Decumano definiva lo spazio espositivo
# i cluster tematici, ognuno dedicato a una filiera alimentare o a un’identità comune
# il pendio della Collina mediterranea, alta 12 metri che riproduceva alcune tra le più tipiche vegetazioni e colture dell’ecosistema mediterraneo.
# il Padiglione Zero, che riproponeva la morfologia delle crosta terrestre, con i rilievi e la grande valle centrale che ospitava lo spazio pubblico dell’arena
# i canali d’acqua che circondavano l’intera area con relative polemiche per la loro costruzione (solo in parte realizzata)
# la Cascina Triulza, un’antica costruzione rurale già presente all’interno del Sito Espositivo, patrimonio storico, architettonico e ambientale della Lombardia, rinata come casa della Società Civile
# l’Expo by Night, ricca di manifestazioni, musica e intrattenimento
# La Coda al Padiglione del Giappone: per entrare a visitarlo si perdeva l’intera giornata in coda
# l’Albero della Vita, alto 37 metri e costruito in acciaio e legno, luogo di spettacolo e icona globale.

Questi i ricordi: ma che cosa è rimasto a Milano?

Che cosa è rimasto in città:

#1 MIND e i padiglioni “in fuga”

La grande area Expo è ora al centro di nuovi progetti ambiziosi. In totale, i padiglioni erano 54. Tutti sono stati smantellati. Qualcuno è stato spostato altrove. 

E’ il caso, ad esempio, del Padiglione dell’Uruguay. Avreste mai pensato di ritrovarlo, oggi, nelle vesti di ristorante etnico in Via Saronnino, 1 a Origgio, Varese!? (foto)

Qualcun altro, invece ha colto la palla (di neve) al balzo. E’ il caso di uno sponsor privato che, nell’inverno di due anni fa, ha fatto di questa nuova Area 51 di Milano il set del trampolino da sci più e snowboard più grande del mondo. Una competition polare che, per qualche giorno, ha fatto tornare a battere il cuore di questo grande ambiente dismesso.

foto di repertorio
foto di repertorio

A distanza di quattro anni pare che finalmente l’area abbia preso una direzione definita con il progetto Human Technopole e la nascita del distretto MIND, come abbiamo scritto qui:

La Milano del futuro riparte dall’AREA EXPO: quali sono i progetti e a che punto siamo?

#2 Nuove panchine, come quelle in zona 4 (corso XXII Marzo)

Sono quelle della Germania, che oggi fanno bella mostra di loro nel Giardino delle culture di via Morosini, sotto il murale con cuore dell’artista Millo.


A dire il vero, la prima destinazione delle panchine pare fosse un’azienda specializzata in allestimenti. A cambiare la meta finale fu, invece, una lettera del Comune di Milano ai Paesi ospitanti, riportante l’invito a cedere alcuni arredi alla città. Così avvenne ed ora le panchine servono a tutti.

#3 Le code

Farà ridere, qualcuno sarà sdegnato, ma di fatto le code interminabili fuori dal Padiglione del Giappone sono entrate così nell’immaginario comune da aver introdotto – per fortuna – un buon costume (anche) negli italiani. Nessuno avrebbe mai immaginato che anni dopo code simili si sarebbero verificate fuori dai supermercati. Ai tempi del lockdown.

#4 I visitatori internazionali

Ma quanto è bello sentire un sacco di lingue e idiomi da ogni parte del mondo, a Milano? 

#5 Le nuove costruzioni

Expo ha lanciato la moda, Milano non si è più fermata.
Dopo il Bosco Verticale ecco la rinascita di Torre Galfa, le super suite di Libeskind alla ‘Fedez’ (foto) con vista sulle nuvole di Porta Nuova, la grande vela Zaha Hadid in compimento, il salvadanaio di Fondazione Prada, e poi Osservatorio Prada sopra Galleria Vittorio Emanuele, City Life, il bis di Porta Nuova… Milano tende verso l’alto, e tutti stanno con il naso in su.


#6 La darsena

Prima c’erano i topi, ora si naviga con vista su bistrot, panchine, ponticelli dai sospiri d’amore. E qualcuno è pure tornato a pescare…

#7 Nuovi quartieri

Via Padova ora si chiama NoLo.

Viale Monza include SoS  e Martesangeles, con la Silicon Valley nostrana.

I milanesi si sono accorti che esistono le 5 vie e tutto il patrimonio storico tra Piazza Cordusio e Piazza Santo Sepolcro.

Lodi-Porta Romana erano da rifuggire, fino a qualche tempo fa. Ora Prada, LVHM, Bottega Veneta hanno fatto importanti investimenti, e anche i writers internazionali, come Zed, si contendono i muri per far rifiorire la città (foto: via Brembo, Madama Hotel Bistrot)

Isola…. chi? Il luogo più desolato degli anni ’90 è la nuova mecca di bikers, esperti di moda, designer, intellettuali. Quest’anno è diventata pure una Design District con tanto di prima Design Week. Proprio come Ventura-Stazione Centrale, e chi l’avrebbe mai detto!

#8 Da Padiglione Coca Cola a…

campo da basket! Si tratta del Parco Robinson, tra via Moncucco e via Famagosta.
Il parallelepipedo di 35 metri per 20, alto 12 metri, capace di coprire in tutto 1000 metri quadrati (ne avevamo parlato qui) è divenuto il cuore di un progetto articolato,’ParkMI’, composto da 240 giornate di attività ricreative, ludiche e sportive.

#9 L’Albero della Vita

Qualcuno lo voleva in Piazzale Loreto, e non è stato ancora smantellato.

Qualcun altro l’ha progettato in versione Lego, ma la verità che l’unico e inimitabile Albero della Vita si vede ancora dall’autostrada.

Qualche estate fa – inimmaginabile a dirsi – il set della spiaggia all’aperto più lontana da Milano, ma più affollata dai milanesi. Con un ricco calendario di appuntamenti, tra concerti e proiezioni di partite di calcio, ha riadattato l’area Expo in un ‘parco Experience’ fuori dal comune (in effetti, siamo già a Rho).

#10 Il sindaco

Beh, senza Expo, difficilmente Beppe Sala sarebbe sindaco.

Continua la lettura con: Mind, la città senz’auto

PAOLA PERFETTI (*ARTICOLO AGGIORNATO DALLA REDAZIONE)

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

10 TASSISTI TIPICI a Milano

0
Taxi Driver - Rkomi

I tassisti a Milano non sono tutti uguali e sanno rendere il percorso in taxi piacevole o infernale. Per questo è importante imparare a riconoscerli prima di salire a bordo.

10 TASSISTI TIPICI a Milano

tassisti milano

 

#1 Il fumatore

Il taxi è una camera a gas. L’unica volta che se apri il finestrino a Milano respiri aria pulita.

#2 Il chiacchierone

Arriva puntuale a ogni presagio di mal di testa.

#3 Il taciturno

Ti domandi se ha qualcosa che non va. Poi ti chiedi se sei tu ad avere qualcosa che non va. Poi ti immergi in quel silenzio imbarazzato che ti ricorda tanto le interrogazioni al liceo.

#4 Il Radio fun

Ascolta alla mattina Fabio Volo e poi Linus di Radio Dee Jay. Il pomeriggio Lo zoo di 105. Va un po’ meglio con quello che ascolta Radio 24.

#5 Il politico

Se non sei di Milano scopri subito quali sono i problemi da risolvere.

Ph. IgorSaveliev

#6 L’intellettuale

Tra una chiamata e l’altra legge un libro che deve raccontare al primo malcapitato che gli capita come cliente.

#7 Il ferrarista

Va come un pazzo. Arriva a destinazione in un battibaleno. Non capita mai.

#8 L’irascibile

Si arrabbia con: pedoni, ciclisti, automobilisti, autobus, Uber, traffico, pioggia, clienti passati che lo hanno fregato. Ti domandi perché mai faccia il tassista.

#9 Il maleodorante

Soprattutto d’estate. Poverino, avrà scaricato centinaia di valigie.

#10 L’errante

Non capisci se è una tecnica per guadagnare di più o se è al suo primo giorno di servizio.

#smailand

Continua la lettura con: “Mi spiace, è troppo vicino”

IVAN SALVAGNO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion