Il GRANDE affare a rendere MILANO più GRANDE: più connessioni e più servizi per chi abita nei dintorni

Quali vantaggi ci sarebbero a estendere i confini di Milano

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architetture
Milano

Milano: c’è chi la vuole piccola e chi grande. La voleva grande Napoleone, la volevano piccola gli austriaci e lo Stato unitario italiano. Poi di nuovo più grande Mussolini: quest’anno sono cent’anni dalla riforma del 1923 che ha incorporato nel comune di Milano 12 comuni. Rispetto ad altre città europee i confini amministrativi di Milano sono assai ridotti. Eppure ci sarebbero grandi benefici ad estenderli come ricorda un nuovo articolo dell’Eco di Milano. 

Il GRANDE affare a rendere MILANO più GRANDE: più connessioni e più servizi per chi abita nei dintorni

# L’affare della Grande Milano

Estratti da La Grande Milano? E’ un affare. L’Eco di Milano

Area Metropolitana di Milano (OCSE)

“Quest’anno ricorre il centesimo anniversario del varo della legge che consentì l’allargamento dei confini di Milano. Nel 1923 furono aggregati al capoluogo lombardo 12 comuni. Fra questi: Chiaravalle con Rogoredo, Greco, Lambrate, Affori, Baggio, Crescenzago, Gorla-Precotto, Musocco, Niguarda, Trenno e Vigentino. Si trattò di un progetto lungimirante, quello realizzato durante il Ventennio fascista. Ma già l’imperatore Napoleone nel 1808 aveva accorpato a Milano 35 comuni.”

I vantaggi che nel corso del secolo i territori entrati a far parte di Milano hanno goduto sono evidenti. Un quartiere come Lambrate (…) ha l’autobus che porta fino al S. Raffaele, la 54, che arriva fino a piazza del Duomo, e il tram 33 che termina la sua corsa alla Stazione centrale; mezzi di trasporto che non avrebbe avuto se fosse rimasto comune autonomo. (…)

Il principale vantaggio per i comuni incorporati sarebbe dato dalle connessioni e dai servizi “Attualmente, tutti i comuni dell’hinterland milanese usufruiscono dei servizi di trasporto dell’Atm; ed è solo grazie a Milano che i comuni della Provincia escono dall’isolamento. In termini di servizi la Grande Milano offrirebbe tanti vantaggi agli abitanti che entrerebbero a farne parte.” Come accade peraltro a tutte le grandi metropoli europee, come Parigi, Londra, Madrid o Berlino. Metropoli in cui lo Stato si guarda bene dal rimpicciolire i confini. Ma fino a che punto si dovrebbero estendere i confini di Milano?

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# Quanto dovrebbe essere grande

Credit Urbanfile – Grande Milano

Il principio è elementare, come ricorda l’Eco di Milano: “fin dove c’è continuità di insediamenti urbani”.

Basta osservare l’immagine satellitare, qui rielaborata da Urbanfile, per vedere fin dove sarebbero i confini reali in base a questo principio. L’abitato si diffonde senza soluzione di continuità oltre Monza ad est, verso Busto Arsizio e Gallarate a ovest e nella provincia di Como a nord.

Prendendo in considerazione i soli comuni della prima e seconda corona dell’hinterland si contano 1,23 milioni di residenti, poco meno di 200.000 rispetto a quelli del Comune di Milano, e aggiungendo gli 880.000 della provincia di Monza e Brianza si arriva a un totale di 3,5 milioni. Sommando i restanti della Città Metropolitana di Milano si superano i 4 milioni.

Ci sono diversi studi che ipotizzano una più veritiera estensione del capoluogo lombardo. In base all’analisi di Demographia, il nucleo aggregante della più vasta area metropolitana sarebbe seconda nell’UE per popolazione dopo Parigi con una superficie di 2.225 kmq e 5,5 milioni di abitanti. Secondo l’OCSE l’area metropolitana milanese comprenderebbe anche i territori delle province di Varese, Bergamo, Como, Lecco, Cremona, Lodi, Pavia, Novara, Alessandria, Brescia e Piacenza avvicinandosi agli 8 milioni di abitanti.

# La soluzione ottimale

la regione urbana di Milano secondo l’OCSE

La soluzione più simile sembrerebbe quella di Parigi, che ha un comune di dimensioni più ridotte rispetto a quelle del Comune di Milano ma ha un’area metropolitana più vasta e gestita in maniera unitaria da un ente con propri poteri e risorse. Il capoluogo lombardo avrebbe bisogno di ampliare i suoi confini amministrativi, tramite l’incorporamento di comuni o in alternativa trasformandosi in una città regione che comprenda lo stesso comune di Milano e tutti quelli dell’area metropolitana allargata, per competere con le altre metropoli internazionali, aumentare la capillarità del trasporto pubblico e offrire servizi migliori a tutti i cittadini che gravitano su e attorno al capoluogo.

Continua la lettura con: Quanti abitanti ci sono a Milano? Dipende

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.