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LINEA 73: va RIPRISTINATA?

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Linea 73

Le proteste di oltre 200 cittadini durante la Commissione consiliare Mobilità, Ambiente, Verde-Animali per il ripristino integrale della linea di bus da Linate al centro città. Le motivazioni alla base della richiesta e gli interventi fattibili per migliorare il servizio.

LINEA 73: va RIPRISTINATA?

# Dopo il prolungamento della M4 a San Babila è stata soppressa la linea bus 73, ma l’asse servito è un altro

Tracciato Centro-Est linea M4

La linea M4 è stata progettata per collegare da ovest a est la città ma soprattutto il centro con l’Aeroporto di Linate e quando ha inaugurato la stazione di San Babila il collegamento in superficie servito dalla 73 è stato soppresso.

Linea 73

Una decisione per molti inspiegabile dato che il tracciato della metropolitana segue solo in parte quello della ex linea 73, correndo nell’asse più nord di Corso Concordia-Viale Argonne invece che su Corso XXII Marzo-Viale Corsica, e ne condivide solo il capolinea in centro e il tratto da Via Mazzucottelli fino a Linate lungo Viale Forlanini.

linea 973

La 973, la linea che la sostituisce oggi, percorre Viale Forlanini partendo da Piazzale Ovidio, quindi appena dopo la ferrovia.

# Le proteste di oltre 200 milanesi e residenti dell’hinterland

milanopost.info – Comitati in commissione consiliare

Per questo motivo le proteste dei cittadini residenti nell’area attorno a Corso XXII Marzo e Viale Corsica, oltre di quelli che provengono da fuori Milano, non si sono fatte attendere. Più di 200 persone erano presenti alla Commissione consiliare Mobilità, Ambiente, Verde-Animali tenuta al centro Kolbe per la prosecuzione del tavolo di lavoro sulla linea ex 73. Le parole di Sebastiano Gravina, presidente del Comitato di quartiere XXII Marzo: “Noi vogliamo il servizio com’era prima, con il ripristino della linea 73 e 73 barrato. La 73 è il mezzo più valido per trasportare la gente dal centro all’aeroporto, chi ha preso la decisione di sopprimerla non conosce il territorio e il suo tessuto sociale. Sul percorso della linea ci sono strutture sanitarie, quattro scuole, tre asili, centri disabili e questa scelta ha danneggiato fortemente anche tutte le attività commerciali. È una cosa scandalosa e vergognosa che qui non ci siano i diretti responsabili”.

# Corse poco frequenti e obbligo di cambio di mezzi per arrivare in centro

Tra i problemi della soppressione della 73 ci sono corse che saltano e ritardi. Non basta nemmeno il prolungamento della linea 973, per giunta ottenuto sempre dopo le proteste dei residenti. Una cittadina spiega la situazione: “Ci sono corse che saltano e attese infinite”. Un’altra aggiunge: “Le corse della vecchia 73 erano molte più numerose come orari. Adesso con la 973 ce ne sono solo due all’ora. Per noi che abitiamo nell’ hinterland è stato un disastro. La 73 e la 73 barrata servivano anche i comuni limitrofi di Segrate e Peschiera. Oggi Milano è raggiungibile solo in taxi o con cambio di mezzi, cosa non possibile per le parti più deboli della popolazione.” Per arrivare in centro non esiste un collegamento diretto con il trasporto pubblico di superficie e quindi anche chi arriva da fuori Milano è costretto a cambiare mezzi e attendere molto più tempo.

# Assenti i referenti di Atm e l’Assessore alla Mobilità Arianna Censi

Credits: it.blastingnews.com

L’assenza di referenti Atm e dell’Assessore alla Mobilità Arianna Censi, a causa di altri impegni, non ha fatto altro che alimentare le proteste dato che dopo la commissione online del 6 settembre ci sarebbe dovuto essere un tavolo di lavoro a novembre, del quale i comitati non hanno più avuto notizie. Per questo motivo la richiesta di una seconda convocazione urgente. Cecilia De Santis del Comitato XXII Marzo a margine dell’incontro: “L’assessore Censi e i vertici di Atm che hanno preso questa decisione sciagurata non si sono presentati. Però l’ampia presenza che abbiamo avuto oggi è la dimostrazione del fatto che ci sono parecchi cittadini che sono molto arrabbiati e stanchi di vivere questa situazione.”

# La soppressione della linea per problemi di bilancio

Alla base della soppressione della linea 73 e 73 barrato ci sono problemi di bilancio. A confermarlo anche il consigliere del Municipio 4 Davide Borghi che ipotizza gli interventi possibili sulla nuova linea 973 escludendo il ripristino della vecchia linea: “Noi siamo con i cittadini, ci muoviamo come loro. Riteniamo sia opportuno il ripristino di una parte della linea ma, se vogliamo essere realistici, non penso che ci sia possibile il ripristino della 73. I tecnici e l’amministrazione ci dicono che è impossibile per questioni legate al bilancio. Lo scenario migliore è il ripristino fino almeno ai Tre ponti con un interscambio che funzioni veramente con il tram 27 e vedremo se si potrà arrivare altrove, magari fino al parco Formentano e magari più in là”.

Fonte: milanopost.info

Continua la lettura con: STRANEZZE e CONTRADDIZIONI irrisolte della METRO di Milano

FABIO MARCOMIN

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#37 – Il CASTELLO sul LAGO a forma di CUORE a due ore da Milano

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credits: @passioneviaggi1 Lago a forma di cuore*

Lasciate ogni preoccupazione, o voi che entrate…”, è così che si presenta il paese di Castellaro Lagusello, frazione di Monzambano in provincia di Mantova.  Se si vuole entrare in un’altra dimensione, ai tempi passati e al relax assoluto, infatti, il borgo che si specchia nel suo magnifico lago dalla forma di cuore è perfetto.  A far da padroni in questo borgo, come è possibile dedurre dall’origine del nome “castellaro”, ovvero recinto fortificato, e “lagusello”, cioè laghetto, sono il castello e il lago dalla forma particolare.

Il CASTELLO sul LAGO a forma di CUORE a due ore da Milano

# Un po’ di storia…

Credits: borghipiubelliditalia.it
Castellaro Lagusello, Mantova

Il castello è stato costruito su una collina intorno al 1200 dalla famiglia degli Scaligeri. Grazie alla sua posizione strategica, fu conteso per molto tempo dalle città di Verona e di Mantova, fino a quando la Serenissima Repubblica di Venezia riuscì ad appropriarsene. Dalla funzione principalmente difensiva, l’edificio, a cui si accedeva tramite un ponte levatoio, era circondato da imponenti mura merlate e da dieci torri. Ad oggi parte delle mura e delle torri sono ancora presenti, tra queste vi è sicuramente, nell’area settentrionale, l’alta torre quadrata detta dell’Orologio. Indubbiamente il castello è l’edificio più affascinante del paese, ma l’ottocentesca Villa Arrighi-Tacoli, che rappresenta la trasformazione del castello feudale insieme alla chiesetta di San Giuseppe, è un’ottima concorrente. La particolarità di questa villa è sicuramente quella che ha ospitato alcuni pilastri della storia europea, quali Napoleone I e Napoleone III.

# Castellaro Lagusello e il laghetto degli innamorati

Credits: @marin_n_ka77
Castellaro Lagusello, Mantova

Inserito in un’atmosfera bucolica, quasi virgiliana, il laghetto, che rappresenta letteralmente il “cuore” del borgo lombardo, fa parte di una riserva naturale gestita da Parco del Mincio. Circondata dalle colline moreniche, la zona in cui si inserisce Castellaro Lagusello, in passato, era probabilmente una dei più importanti siti palafitticoli dell’Italia. Tornando però al nostro lago dalla forma particolare, è abbastanza intuitivo il motivo per cui il borgo qui descritto è considerato meta romantica e soprannominato “il borgo degli innamorati”. La sua forma di cuore rende l’intero paese ancora più suggestivo e affascinante di quello che fanno le sue mura antiche e gli edifici in pietra.

*Rettifica: nell’immagine di copertina il Lagh de Valvaresc, nell’alta Val Calanca (Cantone dei Grigioni, Svizzera)

Continua la lettura con: La gita più bella #38 – Il “piccolo CAMMINO di SANTIAGO italiano”: più breve ma molto più impegnativo dell’ORIGINALE

BEATRICE BARAZZETTI

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#37 – ASSIANO: il quartiere “fantasma” che è ancora campagna

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Cascina di Assiano

Oltre la Tangenziale, oltre quelli che sembrano i confini di Milano all’estrema periferia occidentale esiste una località rurale, fatta in gran parte di casali in decadimento, che fa ancora parte del comune di Milano. 

ASSIANO: il quartiere “fantasma” che è ancora campagna

Assiano in origine era un esteso borgo cascinale con numerose case rustiche piene di finestrelle, la cui parte centrale fu abbattuta per fare spazio a un ampio piazzale su cui si affacciava un’osteria e diverse botteghe artigiane a servizio delle attività agricole e degli abitanti del borgo. Ha mantenuto la sua atipicità anche ora che fa parte dei confini amministrativi di Milano. Anche se sembra una vera e propria isola in mezzo alla campagna che solo pochi milanesi conoscono e che ancor meno hanno visitato. Andiamolo a scoprire. 

Ph. @federico_cantoro IG

# Le origini romane in una lapide scolpita ora al Castello Sforzesco

Il borgo pare abbia origini romane e infatti nel museo archeologico del Castello Sforzesco c’è una lapide romana con scolpito AXILIANUM, appunto Assiano in latino, rinvenuta proprio nel territorio di Baggio di cui il complesso rurale fa parte.

In una sentenza del novembre 1045 ed in un’altra successiva dell’ottobre 1046, Azzano, marchese e conte di Milano riconosce alla Basilica del Capitolo di Sant’Ambrogio di Milano il possesso di alcuni beni in Axiliano (toponimo precedente), già appartenenti ad un certo Arderico de Muzano (Muggiano).

Nel 1841 il comune di Assiano fu aggregato a quello di Muggiano, a sua volta annesso a Baggio nel 1869. Alla fine, nel 1923 anche il comune di Baggio fu soppresso e annesso alla città di Milano.

assiano
assiano

# Dagli Agnelli ai Feltrinelli, i proprietari terrieri più potenti di Assiano

L’azienda più grande, del secolo appena trascorso, con un’estensione di 120 ettari era della famiglia Agnelli, che costruirono la propria casa padronale predisponendo la cantina per sfruttare l’omeotermia dell’acqua di risorgiva del fontanile San Martino per la conservazione e stagionatura delle derrate alimentari (formaggi freschi, del burro). Nel 1946 gli Agnelli l’hanno venduta alla famiglia di industriali Feltrinelli, diventata poi di proprietà dell’Aler.

I resti di una “casera”, un caseificio funzionante fino agli anni ’50, per la trasformazione del latte prodotto in cascina, sono ancora visibili nella corte di proprietà di ALER.

Cascina di Assiano

# I tre fontanili usati per irrigare i campi agricoli di Assiano

Nel territorio di Assiano sono presenti tre fontanili: il “Curora” o Fontanile di Monzoro, questo fontanile con tre sorgenti ubicate a nord della cascina Molinetto di Monzoro, nell’ex comprensorio Italtel di Castelletto di Settimo Milanese, l’Orenella ed il Branzino, localizzati a sud del borgo cascinale e con la testa di fonte nel territorio di Monzoro.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #38 Le tre STRANEZZE di via Porlezza, la strada più bizzarra di Milano

FABIO MARCOMIN

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Inaugura MERLATA BLOOM, il centro commerciale dei record: all’orizzonte anche la STAZIONE della CIRCLE LINE (Rendering)

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Milano sterza a Ovest. Il nuovo polo tecnologico di MIND avanza e si inaugura il grande polo di attrazione di Merlata: Bloom, il centro commerciale dei record. Accelera anche il progetto di connessione con la circle line. Ma facciamo un passo alla volta. 

Inaugura MERLATA BLOOM, il centro commerciale dei record: all’orizzonte anche la STAZIONE della CIRCLE LINE (Rendering)

# Merlata Bloom: un’inaugurazione da record con il fast food vegano di Di Caprio e Lewis Hamilton

Andrea Cherchi

Mercoledì 15 Novembre 2023. Il D-Day di Merlata Bloom, il nuovo Mega Centro Commerciale di 70mila metri quadrati del quartiere nascente di Milano. L’inaugurazione ha luogo con tre giorni di festa con musica e spettacoli. Il supermall nei pressi dell’Autostrada dei Laghi e di MIND ha numeri da record: ospita 210 negozi, 43 ristoranti, oltre a un superstore Esselunga. Il Merlata Bloom è aperto dalle 9 alle 22 tutti i giorni: all’interno è presente anche il multisala Notorious, aperto fino a tarda sera. Tra le novità proposte c’è anche Neat Burger, il fast food vegano di Leonardo Di Caprio e Lewis Hamilton. 

Merlata Bloom è anche un gigantesco motore di occupazione: sono state assunte circa 1.000 persone. Ancora scoperte quasi 300 posizioni in negozi e ristoranti, in particolare si cercano cuochi, pizzaioli, camerieri, banconisti. Per la consacrazione definitiva del quartiere a questo punto manca un solo tassello: la nuova stazione della Circle Line. Anche su questo fronte ci sono novità. 

# La nuova stazione MIND – Merlata si fa sempre più vicina

credits: @mindmilano

A fine settembre 2023 si è fatto un passo decisivo per la realizzazione della nuova stazione del Passante Ferroviario MIND-Merlata. 

Il Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma Cascina Merlata (di cui fanno parte Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Comune di Pero, EuroMilano SpA) ha destinato 14 milioni di euro di oneri di urbanizzazione al potenziamento del sistema di trasporto pubblico del quadrante nord ovest di Milano. Grazie a questo finanziamento possono finalmente partire la progettazione e la realizzazione della nuova stazione MIND-Merlata. Esistono anche immagini in anteprima di come sarà la futura stazione. 

# Le prime immagini della nuova stazione della Circle Line di Merlata-MIND

Nuove stazioni circle line Milano MIND-Merlata e Milano Stephenson

Come riportato dal blog Urbanfile lo studio 3TI Progetti, che ha firmato un nuovo contratto con Arexpo per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica della nuova stazione “Milano MIND-Merlata” lungo la ferrovia Milano-Domodossola, ha rilasciato le prime immagini della futura fermata.

Verrà realizzata tra le stazioni di Milano-Certosa e Rho Fiera Milano e andrà a servire il nuovo quartiere di Cascina Merlata con annesso nuovo mall commerciale, e MIND, il nuovo centro dell’innovazione di Milano in costruzione sui terreni che hanno ospitato l’Expo 2015. La stazione sorgerà sotto il cavalcavia pedonale “MIC” – Passerella MIND-Cascina Merlata e sarà inserita nel percorso della futura Circle Line.

Leggi anche: In costruzione la PRIMA STAZIONE della futura CIRCLE LINE

# I rendering della futura fermata “green” 

La struttura della stazione è stata pensata in metallo bianco, per integrarsi con la vicina passerella ciclopedonale, e come mostrano le immagini dovrebbe venire ricoperta di rampicanti e circondata da alberi. I rendering rilasciati dallo studio di progettazione si riferiscono però solo alla porzione di manufatto che si collega alla passerella, mentre a metà della stessa dovrebbe essere costruito l’edificio della stazione vero e proprio con annesse piattaforme e banchine dei treni.

Circle line Milano
Credits: Comune di Milano – Tracciato Circle line Milano prima dell’aggiunta delle nuove stazioni

Quando entrerà in funzione, la fermata MIND-Cascina Merlata sarà dedicata al servizio delle linee suburbane e della futura Circle Line con partenza da Rho Fiera e capolinea a sud ovest nella stazione di San Cristoforo FS.

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: CIRCLE LINE: tutta la verità sul progetto più sognato dai milanesi

MILANO CITTA’ STATO

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Il VILLAGGIO OLIMPICO e la rinascita di MILANO SUD

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Credits: Skidmore, Owings & Merrill

Una stazione ferroviaria in degrado, locali che aprivano e chiudevano dall’oggi al domani, una distilleria abbandonata da anni in una strada frequentata principalmente da prostitute e clienti. L’area a sud di Porta Romana con il baricentro a Piazzale Lodi da qualche anno sta vivendo una rinascita urbana e architettonica come poche altre zone a Milano e che continuerà per diversi anni ancora. 

Dall’antica distilleria riqualificata con Fondazione Prada che ha preso il suo posto, il progetto Symbiosis che ha visto Fastweb e Louis Vuitton insediare il loro quartier generale, a cui seguirà Moncler poco più a sud vicino all’ICS International School inaugurata da un paio di anni. A questo si aggiunge un altro tassello forse ancora più importante, quello del Villaggio Olimpico protagonista delle Olimpiadi Invernali 2026 e del futuro quartiere di Scalo Romana.

Il VILLAGGIO OLIMPICO e la rinascita di MILANO SUD

#I giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026

Futura, il logo ufficiale delle Olimpiadi 2026

Milano-Cortina 2026 sarà la quarta edizione dei Giochi Olimpici a svolgersi in Italia, l’ultima volta fu a Torino nel 2006, dal 6 al 22 febbraio 2026. Un evento sportivo di impatto mediatico planetario con gare a Milano, Assago, Rho, Bormio, Litigoni, Predazzo, Rasun-Anterselva e Tesero, che, come successo per l’edizione torinese, potrebbe dare un’ulteriore spinta allo sviluppo di quest’area della città e non solo.

# Un progetto proiettato verso il futuro

Skidmore, Owings & Merrill Vista aerea lato Ripamonti Villaggio Olimpico

Incaricati dello sviluppo del progetto di riqualificazione dell’ex scalo di Porta Romana sono Coima, Covivio e Prada Holding. Al suo interno spicca il Villaggio Olimpico, come da progetto vincitore dello studio americano Sonìm, Skidmore Owings & Merril, composto da sei edifici a stecca, di altezze diverse.

 

Il cantiere procede secondo i tempi previsti, anzi in anticipo di 3 mesi, con completamento delle strutture in elevazione a inizio 2024 e consegna a luglio del 2025 alla Fondazione di Milano Cortina. Tra le strutture preservate e riqualificate c’è l’edificio “Basilico”, un tempo a servizio dei lavoratori dello scalo, mentre quello di fronte che fungeva da deposito è previsto che venga ricostruito sull’impianto originale realizzando una corte interna nella parte centrale attraverso uno sfondato della copertura.

Leggi anche: Il CANTIERE del VILLAGGIO OLIMPICO: le IMMAGINI dall’interno

#Il lascito delle Olimpiadi

Skidmore, Owings & Merrill – Olympic Village Plaza

Al termine dell’evento il Villaggio Olimpico diventerà il più grande studentato d’Italia realizzato in Edilizia Residenziale Sociale con 1.700 posti letto. Si prevedono diverse aperture di spazi coworking, l’Olympic Village Plaza, il fulcro di questa parte del futuro quartiere di Scalo Romana, prevede negozi e spazi dedicati all’organizzazione di mostre e di mercati.

Leggi anche: OLIMPIADI a MILANO: le 7 opere da MEDAGLIA d’ORO

# Un nuovo parco, una foresta sospesa e percorsi ciclopedonali di ricucitura di due zone oggi divise dai binari

Masterplan Scalo Romana

Oltre all’area destinata alle Olimpiadi Invernali anche la restante porzione dell’ex scalo merci è stata ripensata nel masterplan. Al centro un nuovo parco cittadino di circa 100mila mq parzialmente a copertura dei binari, a formare una specie di piccola collina. Nell’asse longitudinale sempre al centro trova spazio una sorta di “High Line”, a nascondere alla vista i binari alle due estremità dell’ex scalo, con una foresta sospesa e panchine dove fermarsi a osservare dall’alto il nuovo quartiere. Previsti anche altri edifici ad uso residenziale, commerciale e uffici, 400 parcheggi interrati e in superficie a servizio del quartiere e il ritorno del Piazzale Lodi alla originaria forma ellittica, con allargamento e riqualificazione del marciapiede lato uscite della metropolitana. L’area di intervento complessiva è di circa 190mila mq.

A ricucire due zone oggi separate, il quadrante di Porta Romana della movida e dei negozi e la zona più a sud che si spinge verso il Corvetto, nel masterplan realizzato da Outcomist, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture e Carlo Ratti Associati e ARUP sono stati progettati percorsi ciclopedonali che attraversando l’ex scalo conducono da Via Brembo e Via Lorenzini a Viale Isonzo e quindi al trittico di strade attorno a Piazza Trento.

# La riqualificazione della stazione di Porta Romana

Aoumm – Rendering stazione Porta Romana

A completare il tutto la riqualificazione entro la fine del 2025 della Stazione di Porta Romana, sulla base del progetto dello studio AOUMM. Si prevede il suo mantenimento nella posizione attuale, con un sistema integrato di accessibilità ciclopedonale con la stazione metropolitana M3 Lodi, il rifacimento le pensiline di copertura, la costruzione di ascensori e la ristrutturazione del vecchio edificio viaggiatori in stile modernista decò.

Leggi anche: Le PROSSIME FERMATE in arrivo sulla CIRCLE LINE di Milano: il punto sui lavori

Continua la lettura con: I 18 GRANDI PROGETTI di RIGENERAZIONE che TRASFORMERANNO MILANO e il suo hinterland

Articolo originale di MICHELE LAROTONDA aggiornato dalla redazione

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L’OASI con CASCATE e i LAGHETTI GEMELLI a un’ora da Milano

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moira_mammaditrefiglimaschi

Un tempo usata come cava per il vicino cementificio, oggi una splendida oasi naturale.

Milano-Oasi di Baggero

L’OASI con CASCATE e i LAGHETTI GEMELLI a un’ora da Milano

# Da cava di estrazione a oasi naturale

simonbrazzi93 IG – Laghetti oasi di Baggero

In passato era utilizzata come miniera per estrarre la marna destinata a rifornire il vicino cementificio di Merone, oggi è un’oasi naturale dove rilassarsi e praticare sporta all’aperto. L’Oasi di Baggero, in provincia di Como, si estende su una superficie di 225.000 metri quadrati tra i comuni di Merone, Monguzzo, Lurago d’Erba e Lambrugo. Perfetta per un’escursione in ogni stagione dall’anno e adatta a tutti, bambini compresi. C’è persino un ostello, una struttura nuova ed eco-compatibile da 25 posti letto, per chi vuole trascorrere più giorni all’interno dell’oasi oltre a tavoli e panchine per il pic-nic.

# I laghetti gemelli e il percorso ad anello ciclo-pedonale

ali_icee IG – Oasi di Baggero

L’oasi si caratterizza per due laghetti gemelli artificiali, un tempo cave, attorno ai quali si snoda un percorso ad anello ciclo-pedonale con torrenti e piccole cascate percorribili anche con i passeggini. I sentieri dell’oasi sono indicati da cartelli in legno che riportano le direzioni verso i punti principali, tra cui l’altavia dove poter godere di una vista panoramica dell’Oasi di Baggero.

simonbrazzi93 IG – Oasi di Baggero

Ci si può anche addentrare nella natura salendo sui ponticelli dentro il parco per osservare gli uccelli acquatici. Presente anche un’area giochi per arrampicarsi in sicurezza pensata per i più piccoli.

# Gli angoli più suggestivi

moira_mammaditrefiglimaschi IG – Oasi di Baggero

Tra gli angoli più suggestivi da fotografare troviamo la parete rocciosa adiacente a uno dei due laghetti, le cascate e il sasso panoramico, da dove ammirare una splendida vista sui monti e sui paesaggi circostanti.

Fonte: Quicomo

Continua la lettura con: La “PORTOFINO del lago di GARDA”

FABIO MARCOMIN

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Che ci fanno TRAM e BUS milanesi in mezzo a un BOSCO della Liguria?

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credits: ascosilasciti.com

Foto copertina: Davide Calloni – ascosilasciti.com

La spiegazione c’è e ha dell’incredibile.

Che ci fanno TRAM e BUS milanesi in mezzo a un BOSCO della Liguria?

# Due tram e due autobus

credits: foto Davide Calloni – ascosilasciti.com

Immersi nella vegetazione, tra edera e rovi, si nascondono due tram e due bus abbandonati. Guardando meglio, si scopre che si tratta di due motrici tranviarie interurbane milanesi (n. 111 e 112) nonché due autobus, uno urbano, FIAT 411, sempre di provenienza milanese, e uno genovese, il vecchio 62 XX dell’azienda AMT. La loro presenza nel bosco ligure è decisamente fuori posto, tuttavia c’è una ragione.

# Un locale molto alternativo. Forse troppo

credits: Il Sottosuolo di Genova e oltre. Ricerca E Studio, PH. Luciano Rosselli

Patrizia Vian, insieme al marito Joseph Bonfanti vollero aprire, in un bosco appena sopra a Rapallo, quello che negli anni ’90 diventò uno dei locali più frequentati e incredibili del Levante. Ma non era un semplice locale. Per poter aggirare la legge che vietava di edificare qualsiasi tipo di edificio in questi terreni, i due proprietari trovarono una soluzione geniale: usare i due autobus e tram come “immobili”. L’idea nacque frequentando eccentrici locali francesi che diedero l’ispirazione necessaria per realizzare un locale in stile bohémien.

# Il CAPOLINEA: cibo e musica nel mezzo della natura

credits: corfole.it

I mezzi vennero riadattati, stabilizzati su rotaie e trasformati. I due tram vennero adibiti a ristorante, un autobus come cucina e il rimanente fungeva da magazzino. Così, nasce “Il Capolinea”, un locale di nicchia dove la particolarità non era solo il ristorante, ma anche la sala esibizioni con musica di ogni genere dal vivo. Dal 1990 al 1995, contro ogni previsione, la fama di questo locale crebbe esponenzialmente, artisti emergenti e band internazionali facevano a gara per potersi esibire. Anche il figlio di John, dei Beatles, si recò in questo caratteristico locale per godersi una serata a ritmo di musica.

# Non sempre c’è il lieto fine

credits: foto Davide Calloni – ascosilasciti.com

Si sa, a volte la fama dà alla testa. La gloria cresceva e così anche i “rumors”, le leggende sul suo conto. Come quella che i tram “fossero stati portati direttamente in elicottero o che fossero stati costruiti da un gruppo di collezionisti fanatici imitando fedelmente i modelli originali”, scrive David Calloni nel suo articolo.
Allo stesso tempo iniziarono ad accumularsi tutte le lamentele, per i rumori e gli schiamazzi, che sfociarono con visite e numerosi controlli da parte dei Carabinieri, senza mai trovare nulla di punibile. Poi, nel 1996 durante uno dei soliti controlli, la licenza del locale venne ritirata una volta per tutte per il “pavimento dei tram non a norma” e il locale venne abbandonato.

Il Capolinea è ancora lì, ma il suo è stato un triste declino. Pesantemente vandalizzato dopo anni di abbandono, purtroppo si è trasformato in una discarica abusiva e parte del suo contenuto è stato smantellato.

Continua a leggere con: Il PAZZO PROGETTO in Italia di trasformare un AEROPORTO in un RISTORANTE: ecco che fine ha fatto

SELENE MANGIAROTTI

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I LOCALI per una CENA VIP a Milano

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giuliagaudino IG - Al Bolognese

Dove vanno a mangiare i vip a Milano? 

I LOCALI per una CENA VIP a Milano

# Penelope a casa in Ripamonti: elegante e raffinato (avvistati De Martino e Argentero)

whosdaf IG – Penelope a casa

Ristorante elegante e raffinato che colpisce visivamente all’ingresso per via del bancone che accoglie chi entra. Soffitti alti, altissime scaffalature e lampadari in cristallo. Elegante e raffinato anche il dehor esterno, appartato, intimo e ricco di piante. Qui sono passati Stefano De Martino, vi fa tappa spesso Luca Argentero, modelle e influencer. Il menu spazia dalla carne al pesce, è raffinato e ben curato. Si può anche fare colazione sia dolce che salata.

# La Briciola in via Marsala 1: atmosfera festosa e cucina mediterranea (Gerald Butler e John Travolta)

petits.plaisirss IG – La Briciola

Questo elegante ristorante da 40 anni è il punto di riferimento per i milanesi. Propone una cucina mediterranea prevalentemente a base di pesce ed è spesso meta prescelta dai vip per una sosta culinaria di qualità. Da Gerard Butler a John Travolta o ad altri vip ed influencer nostrani, qui si viene perché si mangia e si beve bene in una atmosfera rilassante e festosa.

# L’angolo di casa in viale Piave 17: per mangiare come a casa (Bolle e Boldi)

angolodicasa.milano IG

Questo ristorante propone una cucina eminentemente mediterranea, soprattutto di pesce ma che strizza l’occhio anche ai piatti di carne soprattutto quelli tipici della cucina milanese come la costoletta. Vi fa tappa Gigi D’Alessio quando sosta a Milano, recentemente è stato qui Roberto Bolle, ci andava l’indimenticato Vialli e vi si reca spesso anche Massimo Boldi. Per mangiare bene sentendosi a casa. 

# Dal Bolognese in via Amedei 8: la buona cucina emiliana (Ferragnez)

giuliagaudino IG – Al Bolognese

La buona cucina bolognese a Milano. Raffinato locale all’interno di Palazzo Recalcati, questo ristorante propone una cucina tradizionale made in Emilia Romagna a base di culatello, tagliatelle alla bolognese, cotoletta alla bolognese e, soprattutto, il carrello dei bolliti misti. Qui si reca, spesso la famiglia Ferragni, o se preferite dei Ferragnez, per festeggiare compleanni, ricorrenze ed eventi di ogni genere. 

# Ta Hua in via Fara 15: cucina di Hong Kong di tendenza (Maldini e Leotta)

ayeshaalhazza IG – Ta Hua

Ristorante di Hong Kong alla moda. Questo ristorante propone tutti i piatti della tradizionale e autentica cucina made in Hong Kong. Ed ecco spaghetti di soia, dim sum, una sorta di raviolo e tondo ripieno di carne o pesce, zuppe di carne o pesce e, per chi lo preferisce, è disponibile anche il menù senza glutine. Qui tra gli altri, sono stati Ambra Angiolini, Diletta Leotta, Paolo Maldini. 

# Bice Milano in via Borgospesso 12: ristorante storico e glamour (Di Caprio e Chastain)

Credits bicemilano IG – Bice

Ristorante storico e glamour a pochi passi dal Quadrilatero della Moda che continua con successo a scrivere la storia della ristorazione milanese dal 1926. Intimo ed accogliente, offre una cucina variegata di carne o pesce con uno sguardo particolare rivolto alla cucina toscana, ma, senza tralasciare i piatti tipici della tradizione milanese come l’ossobuco con risotto. Leonardo Di Caprio, Julia Roberts, il rapper Ghali o Jessica Chastain tra i nomi dei molti vip che sono passati da qui.

Continua la lettura con: FASHION FOOD: i CIBI più TRENDY a MILANO

ALESSANDRA GURRIERI

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#38 – Il “piccolo CAMMINO di SANTIAGO italiano”: più breve ma molto più impegnativo dell’ORIGINALE

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Il sentiero di San Vili, che collega Madonna di Campiglio a Trento, è stato soprannominato “il piccolo cammino di Santiago italiano”. Andiamo a scoprirlo insieme.

Il “piccolo CAMMINO di SANTIAGO italiano”: più breve ma molto più impegnativo

# Si trova in Trentino ed è lungo 100 km: è il percorso che affrontò San Vigilio nel ‘400

Il sentiero di San Vili è un percorso di oltre 100 km che dalla Valle dell’Adige arriva alle Dolomiti. Prende il suo nome dal santo Vigilio, vescovo e martire di Trento, che per primo affrontò nel ‘400 questi piccoli sentieri nella sua opera di evangelizzazione. Il santo era molto amato e, a testimonianza del suo passaggio, il percorso è costellato di chiese e cappelle dedicate a lui.

Il sentiero è stato aperto ufficialmente nel 1988 dalla Società Alpinisti Tridentini, ed è stato diviso in 6 tappe, ognuna delle quali può essere considerata come un’escursione completa.

# Tappa 1: si parte da Trento per i laghi di Lamar

credits: @camminosanvili

Se si parte da Trento il cammino inizia nella località di Vela, 200 metri di altitudine, per arrivare ai Laghi di Lamar, sotto al Monte Paganella. La tappa finisce a Covelo, a 930 metri sul livello del mare.

# Tappa 2: le gole del Sarca

credits: visittrentino.info

La seconda tappa va da Covelo a S. Lorenzo in Banale. Lungo il percorso si trovano numerose chiese e santuari ma non solo, ci sono anche paesaggi stupendi, come le Gole del Sarca, un canyon naturale tutto da ammirare.

# Tappa 3: il villaggio fantasma

La terza tappa è quella più dark. Si parte da S. Lorenzo in Banale e si arriva ad Irone (Airone), un villaggio che fu abbandonato durante la peste del 1630.

# Tappa 4: si sale in quota

cima durmont. Credit: @elielieli23 (INSTG)

La quarta tappa va da Airone a Passo Daone (Prà de l’Asen) dove ci si può godere la bellezza intatta della natura e l’ebbrezza della quota, visto che si arriva a 1.300 metri di altitudine.

# Tappa 5: il luogo del martirio

credits: @campigliodolomiti

La quinta tappa è un sali-scendi che va da Passo Daone a Pinzolo. Si deve scendere lungo la Val Rendena, poi dal ponte di Vigo si risale la valle fino a Fisto ed infine si raggiunge la pieve di San Vigilio, che secondo la tradizione dovrebbe essere il luogo del martirio del Santo.

# Tappa 6

credits: @cammini_ditalia

L’ultima tappa va da Pinzolo a Madonna di Campiglio.

Piccola curiosità: il sentiero non è nato con lo scopo del pellegrinaggio anche se molti lo hanno fatto con questo intento. Negli ultimi anni ha attirato sempre più persone tanto da portare alla creazione di un sentiero alternativo per i più esperti e uno con meno dislivelli per i principianti.

Continua la lettura con: La gita più bella #39 – ANNONE di BRIANZA: i SEGRETI della regina lombarda delle CASE VACANZA

ANDRA STEFANIA GATU

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#38 – Le tre STRANEZZE di via Porlezza, la strada più bizzarra di Milano

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Ph. @milano_backwards IG

Via Porlezza è una strada breve e stretta tra piazza Cairoli a via Dante. E’ una delle vie più curiose di Milano per via di tre stranezze alquanto bizzarre. Foto cover: @milano_backwards IG

Le tre STRANEZZE di via Porlezza, la strada più bizzarra di Milano

#1 All’angolo con via Giulini si trova la Chiesa più “Corta” di Milano.

#2 Poi c’era un piccolo anfiteatro, in abbandono e poco considerato, che veniva utilizzato come ritrovo collettivo dalla comunità russa, dopo la funzione domenicale.

Demolito nel 2021, al suo posto è stata realizzata una piazzetta con pavimentazione composta da ciottoli di fiume per la classica rizzata lombarda e piantumate 4 alberature di ciliegi da fiore.

Urbanfile – Piazzetta Porlezza

#3 Infine c’è anche una casa tagliata a metà in orizzontale, nella parte più alta. Sull’ingresso principale è visibile il numero civico, dalle sbarre del cancello si può osservare l’interno, oggi un parcheggio privato e poco curato.

La casa un tempo era abitata e durante la guerra è stata bombardata lasciandola nelle condizioni in cui si trova oggi.

# Anche Porlezza, a cui è intitolata una via, è una località molto curiosa

credits: ticinonews

Porlezza è un paese in provincia di Como. Si trova sul lago di Lugano. Pochi sanno che il lago di Lugano ha la parte più a Nord che appartiene all’Italia. Da Milano Porlezza si raggiunge con l’autostrada passando prima in Svizzera. Il paese è circondato dalle Prealpi ticinesi. A Porlezza si trova la pieve dedicata a San Vittore, appartenente all’antica arcidiocesi di Milano. 

Continua la lettura con: Luogo nascosto #39 – A Milano c’è il GIARDINO dei MAIALINI ROSA

MILANO CITTA’ STATO

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Il CIOCCOLATO più RARO e PREGIATO al mondo sbarca all’ESSELUNGA

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AlexanderStein-pixabay - Cioccolato

Amanti ed appassionati del cacao udite, udite: di recente, grazie ad una importante liaison tra Illy caffè ed Esselunga, il cacao più raro del mondo si può trovare anche all’Esselunga 

Il CIOCCOLATO più RARO e PREGIATO al mondo sbarca all’ESSELUNGA

# Un cacao assai raro e pregiato

scattidigusto-it – Cioccolato raro

Il cioccolato criollo è un cacao assai raro e pregiato coltivato soprattutto in Venezuela. La sua pianta è piuttosto fragile, non è facile da coltivare e non è mai stata oggetto di incrocio con altre varietà di piante ed è proprio per questo che il cacao che ne deriva, è molto raro e prezioso. 

# Le origini

viverezen.org – Cioccolato Criollo

Le origini del cioccolato Domori risalgono agli anni ’90, quando un imprenditore bolognese, Franzoni, amante del cioccolato e del caffè, fonda la Domori. Il nome vuole rendere omaggio ai due Morì di Venezia, che segnano le ore sulla sommità della Torre dell’orologio affacciata su Piazza San Marco e che rappresentano, appunto, il cacao ed il caffè. Franzoni possiede piantagioni di cacao criollo in Venezuela e in Ecuador e le usa per produrre il pregiato cioccolato venduto in Italia. Un prodotto artigianale, raro e prezioso.

# I Maya e gli Aztechi 

Credits: mayavacanze.it

Le origini del criollo sono però ancora più antiche visto che affondano le loro radici ai tempi dei Maya e degli Aztechi. Questi popoli conoscevano bene il cacao criollo e lo usavano soprattutto per produrre la bevanda da essi più amata a base di cacao, peperoncino e spezie. È solo molto tempo dopo, a partire dal 1800 che, grazie alla fusione tra fave di cacao e burro di cacao, nasce il cioccolato così come lo conosciamo oggi.

# La cessione a Illy

Credits Alimentandoinfo -Esselunga

Negli anni 2000 il Franzoni decide di cedere la Domori all’imprenditore Illy. Lo fa perché ama il caffè, e lo fa per rendere più capillare ed estesa la distribuzione del cioccolato Domori. Sicuramente se ne perde l’artigianalità ma nello stesso tempo se ne garantisce la produzione a livelli industriali. Da qui la collaborazione con Esselunga, la prima catena di supermercati che da ottobre ha introdotto le preziose tavolette nella sua rete di vendita. È probabile che in futuro saranno interessate altre catene di supermercati o altre reti di distribuzione come gli aeroporti.

Continua la lettura con: I 7 SUPER FORMAGGI della LOMBARDIA

ALESSANDRA GURRIERI

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Il video del giorno. Allarme SICUREZZA a MILANO? I COMMERCIANTI: “Sì, ma DENUNCIARE è INUTILE”

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Allarme sicurezza

Stando a quanto riferito dal Sole 24 Ore sulla base dei dati forniti dal Viminale, Milano è maglia nera d’Italia in tema di sicurezza. È la prima città per furti e rapine ogni 100 mila abitanti. I commercianti spesso sono quelli che più subiscono e per questo motivo sono andata a farmi raccontare la loro esperienza.

I dati ci dicono che nel capoluogo lombardo in 12 mesi gli episodi denunciati di rapine in pubblica via sono più di 2700, quasi ai livelli del 2007. Ma dalle interviste emerge un fatto inquietante: solo in pochi vanno a denunciare. Se così fosse, i numeri sarebbero ancora più allarmanti. 

Il nuovo video di Milano Città Stato. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi.

 

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FRANCESCA MONTERISI

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Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

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Milano e Vincenzo

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DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Gli ULTIMI COLPI ad effetto di CITYLIFE: il tempio del PADEL e il grattacielo SDRAIATO con rooftop bar con piscina

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skysport - Padel Pavillon

Terminate anche le residenze Libeskind, rimane solo il completamento dell’area verde circondante il cantiere: scopriamo le ultime architetture in costruzione nel quartiere.

Gli ULTIMI COLPI ad effetto di CITYLIFE: il tempio del PADEL e il grattacielo SDRAIATO con rooftop bar con piscina

# CityWave, il grattacielo “sdraiato” con uno spettacolare portico di 140 metri e un rooftop bar con piscina

Citywave

CityWave, già soprannominato “lo sdraiato”, è il quarto e ultimo edificio di Citylife in costruzione. La nuova quinta dal quartiere, per chi proviene da Largo Domodossola, è stata progettata dallo studio di architettura BIG e prevede spazi di lavoro, negozi, ristoranti, due corti private ed un rooftop bar con piscina.

Credits BIG – Citywave piscina

A caratterizzare il progetto è un lungo porticato sospeso di 140 metri che collega due edifici di altezze diverse, uno di 50 metri d’altezza con un hotel di 10 piani e più di 120 camere, uno di 110 metri di altezza nell’estremità strutturale adibito ad uffici. L’inaugurazione dovrebbe avvenire in tempo per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.

Leggi anche: La GRANDE ONDA si alza su MILANO: le IMMAGINI e i tempi per l’INAUGURAZIONE

# Padel Pavillon, l’innovativo centro sportivo di design dedicato al padel

skysport – Padel Pavillon

Poco distante, nei pressi del MiCo, è attesa la costruzione del Padel Pavillon progettato da Novembre Studio. L’innovativo centro sportivo si inserisce nel parco di Citylife e si pone in continuità visiva con le architetture preesistenti e soprattutto con quelle del progetto CityWave. 

skysport – Altra vista Padel Pavillon

Si caratterizza infatti per un grande sbalzo con un aggetto curvo di 17 metri pensato per invitare il pubblico del parco verso l’ingresso. Nei 2.800 mq di superficie dell’edificio, alto 12 metri, sono previsti 7 campi da padel, un’area ristoro e uno spazio multifunzionale rialzato. Il centro sarà gestito da City Padel Milano, fondata da Demetrio Albertini nel 2017, che ha avuto in gestione il precedente centro sportivo provvisorio di padel del quartiere.

Continua la lettura con: La nuova zona dei sogni: quanto COSTA un APPARTAMENTO a CITYLIFE

FABIO MARCOMIN

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La SALA del RE nascosta nella STAZIONE CENTRALE: visitabile GRATIS (ancora per pochi giorni)

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All’interno della Stazione Centrale, si nasconde una sala che quasi nessuno conosce: la Sala Reale. Un gioiellino segreto visitabile gratis per alcuni giorni. 

La SALA del RE nascosta nella STAZIONE CENTRALE: visitabile GRATIS (ancora per pochi giorni)

All’interno della Stazione Centrale non ci sono solo turisti, treni e pendolari. Si nasconde una sala che pochi fortunati hanno potuto visitare e che quasi nessuno conosce: la Sala Reale. Una sala segreta visitabile gratuitamente in via eccezionale. 

# Una sala d’attesa reale…

credit: curiosami.altervista.com

“Ma cosa ci fa una Sala Reale in una stazione?”. La Sala Reale della Stazione Centrale era la sala d’attesa del Re D’Italia e della sua famiglia, alla quale era riservato un trattamento speciale per ragioni di sicurezza: venne infatti costruita per proteggere il re d’Italia scampato a due attentati. I Savoia potevano accedervi da un’entrata segreta, sul lato sud-est della stazione, in Piazza Luigi di Savoia 1/26.

# … per un’attesa sfarzosa

credit: akropolismilano.com

Anche se la sala d’attesa è un luogo temporaneo, quella riservata alla famiglia reale non poteva che essere sfarzosa: l’arredo è curato nei minimi dettagli, con mobili di grandissimo valore che decorano una sala già di per sé maestosa. Il progetto era stato affidato all’architetto Ulisse Stacchini che nel 1931 consegnò al Re una sala d’attesa all’altezza delle sue aspettative. I marmi, i lampadari in cristallo, una fontana e il pavimento in legno intarsiato, senza dimenticare poi i mosaici, sono solo alcuni degli elementi che fanno della Sala Reale uno spettacolo imperdibile.

# Un vero salto nel tempo: ci sono anche delle svastiche intarsiate e dei passaggi segreti

credit: sciurapina.net

Strategicamente la Sala è stata costruita al piano binari, con un accesso diretto dal Binario 21. Qui il re e la regina potevano aspettare il loro treno insieme oppure separati, viste le dimensioni della sala: l’ampiezza è di 416 metri quadrati e la sua capienza è di ben 245 persone in piedi.

Tra le macabre curiosità: sul pavimento intarsiato di tanti motivi decorativi, è possibile trovare ancora delle svastiche che erano state intarsiate appositamente per accogliere Adolf Hitler, che però non attraversò mai questa sala. Ma c’è un particolare che stupisce ancora di più: il bagno. 

# Il passaggio segreto dietro lo specchio del bagno

Via di fuga nei bagni della Sala Reale del re in Stazione Centrale – Rai Uno

Cosa si nasconderà mai nel bagno della sala d’attesa della famiglia Savoia? Entrando nel bagno si trova un grande specchio, questo all’apparenza può sembrare solo un semplice specchio ma in realtà cela un passaggio segreto che avrebbe portato al sicuro i reali in caso di emergenza.

La Sala è stata eccezionalmente aperta al pubblico: è visitabile gratuitamente fino al 23 Novembre. Per accedervi è possibile farlo:

  • direttamente in stazione dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18
  • contattando Grandi Stazioni (Piazza Luigi di Savoia, 1/23 – 21124 Milano): tel. +39 02 66 73 511 – info@grandistazioni.it

Continua la lettura con: La STAZIONE CENTRALE è la stazione più GRANDE d’Europa

ROSITA GIULIANO (articolo aggiornato dalla REDAZIONE)

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I CONDANNATI a MORTE di Milano: luogo e tipo di esecuzione variavano a seconda della CLASSE SOCIALE

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Nel ‘500 si svolsero nel Ducato di Milano oltre 1700 condanne a morte. 860 nel ‘600 e 680 tra il 1700 e il 1770. Ma come e dove venivamo uccisi i criminali dell’epoca?

I CONDANNATI a MORTE di Milano: luogo e tipo di esecuzione variavano a seconda della CLASSE SOCIALE

# Furono oltre 3.200 i giustiziati tra il ‘500 e il 1770

viaggiatoriignoranti.it – Condanne a morte a Milano

3.200 condannati a morte a Milano tra il ‘500 e il 1770. I reati per i quali si poteva essere giustiziati erano molteplici: dal furto a mano armata all’omicidio, dalla contraffazione di moneta alla stregoneria, dal tradimento all’omosessualità. Alla condanna a morte si aggiunge che la mutilazione per crimini considerati minori.

# I nobili decapitati in Piazza dei Mercanti

Piazza Mercanti Andrea Cherchi

Il luogo dove i condannati venivano giustiziati cambiava a seconda della loro classe sociale. Nobili e aristocratici subivano quasi sempre la decapitazione. In principio in Piazza Mercanti, poi in Piazza del Castello. Anche Corso di Porta Tosa, l’attuale Corso di Porta Vittoria, era utilizzata per quello scopo. Piazza del Duomo veniva scelta solitamente per fungere da monito e per dare maggiore risalto e spettacolo all’esecuzione.

# Le persone comuni e le streghe condannate a morte in Piazza Vetra

Le persone comuni venivano giustiziate in Piazza della Vetra, nei manifesti che annunciavano le esecuzioni veniva denominato “Luogo Solito”, conosciuto anche come Campo Scellerato o Prato della Morte. Sempre qui venivano messe al rogo le streghe. In alcuni casi si poteva essere strangolati o affogati prima del rogo “per generosa carità cristiana”.

Boggia

Nel 1814 venne spostato il tutto tra le porte Vigentina e Lodovica, nello specifico in Largo Isabella d’Aragona dove venne costruita nel 1925 l’omonima centrale dell’acquedotto cittadino e dove venne giustiziato il primo serial killer italiano: Antonio Boggia, che seminò morte nella stretta Via Bagnera. 

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# I banditi, i galeotti e i diseredati venivano impiccati

Platano Corso Lodi

Fuori dalle mura romane in Corso Lodi vivevano i reietti della società: banditi, galeotti, contrabbandieri e diseredati. Proprio lungo questa arteria venivano condannate a morte tramite impiccagione queste categorie di persone e lasciate appese a penzolare per giorni ai platani perché tutti potessero vedere.

Proprio attorno a questo fatto ruota una leggenda. Il Comune di Milano, appena oltre la metà del ‘900, fece piantumare nuovi platani lungo il corso per ripristinare il verde. Alcuni di questi sono cresciuti con una strana torsione e degli stani bitorzoli, sono visibili tra i i civici 75 e 78, che sembrano fare intravedere un volto sofferente, come quello dei giustiziati. Leggenda o solo immaginazione?

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FABIO MARCOMIN

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Cenare a bordo dell’ORIENT EXPRESS a due ore da Milano

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Viene servita la cena con delitto a bordo di un vero vagone dell’Orient Express. A un paio di ore da Milano. 

Cenare a bordo dell’ORIENT EXPRESS a due ore da Milano

# L’Orient Express

Stiamo parlando del treno più famoso del mondo: l’Orient Express, lo storico treno che collegava Parigi a Costantinopoli (l’odierna Istanbul).

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Credits: Andrea Glez(FB)

Il treno entrò servizio nel 1883 e rimase attivo, seppur con una tratta ridotta, fino al 2007. Alle porte di Padova, esattamente a Ponte San Nicolò, si trova l’omonimo locale. il ristorante è un luogo affascinante e offre la possibilità di cenare seduti a bordo di un vero vagone del treno “Venise-Simplon Orient Express“. L’opera è di un imprenditore iraniano, che all’inizio degli anni ’60 decise di far installare questo vagone all’interno del locale.

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Credits: Orient Express Osteria (FB)

Qui, oggi è possibile consumare un ottimo pasto a base di piatti tipici della tradizione veneta, con particolare attenzione ai prodotti locali, meglio se a km zero e biologici. E’ inoltre presente una selezione di deliziose pizze.

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Credits: Vado e Torno(FB)

# Cena con delitto

Il treno è diventato famoso, in letteratura, grazie al giallo di Agatha Christie “Assassinio sull’Orient Express“, datato 1934. L’opera è stato ripresa più volte in cinematografia, ultimo episodio risalente al film del 2017. E’ sicuramente legato a questo capolavoro della letteratura, il fatto che il sabato sera questo locale si tinga di giallo. Infatti, quasi tutti i fine settimana, viene proposta una “cena con delitto“: uno spettacolo interattivo, con un misterioso giallo da risolvere a cura di Francesco Orlotti & Michele Davalli. E’ una maniera molto singolare e per niente monotona per trascorrere una serata in compagnia. Il tema del delitto cambia ad ogni puntata e risolvere il giallo è sempre un intrigo non indifferente.

Ristorante Orient Express, Via G. Marconi, 109, 35020 Ponte San Nicolò PD. Telefono049 896 2152

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LUCIO BARDELLE

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#39 – ANNONE di BRIANZA: i SEGRETI della regina lombarda delle CASE VACANZA

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Credits: villadinolfi.it Villa Adinolfi

Annone di Brianza risulta tra le prime 10 mete di tendenza dell’estate 2023 nella classifica stilata da AirBnb per le case vacanza. Cosa rende così unico questo paese a un’ora da Milano?

ANNONE di BRIANZA: i SEGRETI della regina lombarda delle CASE VACANZA

# Una posizione unica tra laghi e monti

Credits: lakecomotourism.it
Annone di Brianza

Annone è in Brianza, più precisamente nel triangolo lariano tra i Corni di Canzo, il massiccio Cornizzolo, il Monte Barro ed il piano di Erba. L’immagine classica della Brianza è quella di una terra di industrie e di grandi lavoratori. In realtà la Brianza è molto altro: è borghetti storici, è campagna e soprattutto è paesaggi abbelliti da laghi e montagne prealpine. Ed è proprio qui, poco lontano dalle cime del Resegone e delle Grigne, che c’è Annone di Brianza. E forse non tutti sanno che da Annone si possono ammirare proprio alcuni dei paesaggi spettacolari che la Brianza regala. Affacciato sul lago che gli dà il nome, ad Annone di Brianza, partendo da via Ponto o via San Cristoforo, si può fare una passeggiata o un giro in bici che costeggia il lago per ben 14 chilometri (passando anche per altri comuni brianzoli), mentre sullo sfondo si vedono le Prealpi.

# Un paese tra ville e storia

Credits: villadinolfi.it
Villa Adinolfi

Ma Annone di Brianza non è solo lago. Il paese nasce come borgo rurale e negli anni si sviluppa sempre di più. Annone conta diverse ville: Villa Sansoni, nota anche come Villa Sant’Ubaldo alla Fornace che si affaccia sul lago, Villa Carenni, con la sua pianta rotonda, e Villa Adinolfi, una residenza ottocentesca affacciata sul lago e circondata da un parco lussureggiante. Le ville di Annone di Brianza sono in realtà molte di più, ci sono infatti anche Villa Moneta, la seicentesca Villa Carena Bondioli e tante altre.

A raccontare la storia del paese c’è poi anche l’antico lavatoio, costruito intorno alla metà del Settecento e ancora oggi in funzione. Altra piccola curiosità su Annone? In via per la Poncia 19 c’è Cascina Poncia, nota per essere appartenuta a Giulio Rapetti, in arte Mogol.

# Le sue chiese

Credits: casateonline.it
Chiesa di San Giorgio Annone

Un focus particolare bisogna farlo sulle numerose chiese che popolano Annone di Brianza. Tra queste bisogna per forza nominare la Chiesa della Beata Vergine del SS. Rosario realizzata a metà dell’800 e in stile neoclassico, dove sono contenuti dipinti risalenti al ‘500/600. Altra chiesa da vedere è quella di S. Maria e S. Giorgio, ma soprattutto bisogna visitare la chiesetta risalente al 1300 circa e dedicata a San Lorenzo che si trova poco fuori il paese. E infine, adagiata su un colle, c’è la chiesa di S. Giorgio con la sua Ancona della Passione.

# Il paese dalle tante attività

Credits: canoaclubmilano.it
canoa sul lago di Annone

Il lago di Annone è poi balneabile, per questo Annone di Brianza può essere anche un luogo dove rinfrescarsi. Un giro nelle spiaggette e lidi del comune è l’ideale nelle calde giornate estive, un consiglio su dove andare? Ad Ona di Annone di Brianza.

Ma naturalmente, come nella maggior parte dei laghi, ad Annone di Brianza non si fa solo il bagno. Si possono infatti praticare sport acquatici come la canoa e, per gli appassionati di pesca, ad Annone si può anche pescare: uno dei punti più frequentati dai pescatori locali è via Fornace, accanto a Villa Sant’Ubaldo alla Fornace. E poi ad Annone si può approfittare dei sentieri nei boschi (a cui si accede da via Don Zeno) per fare delle escursioni immersi nella natura, oppure fare una bella partita a golf al Golf Club di Lecco.

# Ma perché svetta in classifica?

Laghi, montagne, attività sportive. Anche se forse un segreto c’è nel grande successo di Annone ai primi posti nella classifica di Airbnb: forse c’è lo zampino del Nameless, uno dei più grandi festival della musica in Italia, organizzato a metà giugno, che attira ogni anno ad Annone quasi cinquantamila persone.  

Continua la lettura: La gita più bella #40 – Il PARADISO TERRESTRE con un solo ABITANTE: la MERAVIGLIOSA ISOLA dal “destino avverso” a un’ora da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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#39 – A Milano c’è il GIARDINO dei MAIALINI ROSA

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Credits Mariano Mallica FB - Giardino dei maialini dettaglio

Un giardino davvero insolito, dove i protagonisti sono dei simpatici animali. Dove si trova e come è fatto.

A Milano c’è il GIARDINO dei MAIALINI ROSA

# Il giardino dedicato ai maiali

Il giardino dei maialini o meglio i “Giardini Maialino” sono stati inaugurati nel 2018, a scomputo oneri di urbanizzazione del complesso residenziale MyBonola. Alle due entrate sono posizionati due grandi riccioli a simboleggiare i codini di questi animali uniti da un manufatto rosso che come un fil-rouge li collega alle due estremità.

Credits papadisordinario.it – Giardino maialino

Per accedere si passa attraverso un portale rosso lungo un marciapiede realizzato con sampietrini in porfido e pietra rosa.

# Come è fatto

Credits Mariano Mallica Gruppo Fb Passeggiando a Milano e dintorni – Giardino dei maialini dettaglio

Al centro dell’area verde c’è un’area giochi in sampietrini con ampie collinette a forma di maiali rosa sdraiati o immersi nel pavimento ruvido e gommoso di colore bordeaux, come se fosse il fango dove di solito trovano negli allevamenti.

Credits Urbanfile – Giochi giardino Maialino

A questi sono affiancati quattro piccoli dondoli, sempre dalla forma di maialini, mentre attorno sono installate delle panchine in legno che si trovano anche nelle due aree circolari esterne.

# Dove si trova

Credits mybonola IG – Edificio mybonola

Siamo in via Bolla 16, nel Gallaratese, a poca distanza dal Cimitero Maggiore. Si raggiunge con i mezzi pubblici tramite la linea di autobus 69 o la metropolitana scendendo a una delle due fermate Bonola e San Leonardo della linea rossa.  

 

Continua la lettura: Luogo nascosto #40 – Dèrgano o Dergàno? 10 motivi che rendono speciale il quartiere della RIVOLUZIONE CONTADINA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il SUPER ATTICO su due piani con FONTANA PANORAMICA su Milano

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ph. edenmilano.com

Milano, Piazza della Repubblica. Al 29esimio piano della Torre Breda (originariamente conosciuta come Grattacielo di Milano) a 110 mt di altezza, si trova l’Eden Skyhouse: l’appartamento panoramico, realizzato negli anni ’50, da dove si gode di una vista mozzafiato su Milano a 360 °.

Da qui si capisce il significato del nome: sembra infatti di trovarsi in paradiso (sia per l’altezza, sia per la vista… sia per la location).

Il SUPER ATTICO su due piani con FONTANA PANORAMICA su Milano

ph. edenmilano.com

L’esclusivo attico, appartenuto in passato ad un’unica famiglia, ha un terrazzo esterno di 412 mq: il lato est è ricoperto da un giardino e la panoramica che offre va da Porta Nuova alla Stazione Centrale. Spostandosi sul lato opposto, davanti ad un patio circolare vetrato, si vedono la Torre Velasca e la Cattedrale del Duomo.

# La fontana in marmo di Candoglia, lo stesso utilizzato per il Duomo

Credits: edenmilano.com

Il particolare della terrazza, oltre alla meravigliosa vista, è la splendida fontana rinascimentale in marmo di Candoglia, lo stesso utilizzato per il Duomo.

Il lussuoso appartamento è la rappresentazione del “nascosto, ma in piena vista”; un luogo, pensato e creato dall’uomo, “anonimo e segreto” riservato all’élite meneghina.

# L’attico su due livelli al trentesimo piano del grattacielo

Credits: edenmilano.com

Per raggiungere l’appartamento, si sale verso il cielo. Ad ogni piano superato, il caos metropolitano diventa sempre più ovattato, fino a diventare silenzio. Quando si entra, l’unica sensazione che si prova è la meraviglia e lo stupore dello spettacolo interno ed esterno che si staglia davanti agli occhi: la vista panoramica sull’esterno, viene intervallata solo dai nuovi grattacieli. Gli interni invece, sono caratterizzati dal patio panoramico e da grandi finestre che danno sul giardino/terrazzo. C’è una bellissima scala circolare, sovrastata da un lampadario sospeso, che porta al piano superiore.

A forma ellittica, l’appartamento è composto, al 29° piano, da 7 locali di varia metratura, una cucina professionale e un bagno. Al 30° piano sono presenti altri 3 locali e altri 3 bagni.

# Un po’ di storia e curiosità sulla Torre Breda e Eden Skyhouse

Credits: edenmilano.com

Nel maggio del 2017 l’attico viene messo in vendita alla faraonica cifra di circa 5 milioni di euro (€ più… € meno), oggi è diventata invece una location esclusiva per eventi di lusso, per privati.

Chi sceglie l’attico con fontana come luogo per il suo evento, deve seguire delle “regole”: l’accesso degli ospiti è a numero chiuso, con lista nomi dei partecipanti. Il numero degli ospiti può variare, in base al tipo di evento, fino ad un massimo di 80 persone contemporaneamente per piano (ovviamente andrebbe rivisto caso per caso, in base alle direttive anti Covid).

Visto l’edificio in cui si trova, Eden Skyhouse eredita anche la storia della Torre Breda, progettata dallo Studio Soncini e Mattioni, realizzata negli anni ’50, è un vero e proprio simbolo di rinascita della città nel dopo guerra.

# Il significato del logo Eden Skyhouse

Credits: fabledesign.it

Il logo, ideato per l’attico di Piazza della Repubblica, è la fusione tra una foglia di fico e una torre. L’ispirazione è della corrente artistica futurista: disegnato con linee semplici e dinamiche che  danno l’idea di verticalità, velocità, movimento, a simboleggiare il sole che sorge. La foglia di fico è stata scelta perché simbolo di vita, forza, luce. Rappresenta l’asse che collega la terra al cielo.

Al centro della foglia stilizzata, si nota la forma della torre del grattacielo che, sfruttando l’apertura quasi palmata della foglia, dà slancio e importanza al logo. Nella parte inferiore della figura si notano due piccole spine, proprio come delle rose, fiore che vuole rievocare il paradiso per la sua bellezza e purezza. Questo “gambo di rosa spinoso” significa protezione: il fiore che rimane legato alla terra, l’emblema per rimarcare l’esclusività della Skyhouse.

Infine, ultima curiosità, (soprattutto per i milanesi): la Torre Breda, alla fine della sua costruzione, era il primo edificio ad aver superato in altezza la Madoninna (108,5 mt).

Per informazioni: edenmilano.com

Continua a leggere con: Il primo GRATTACIELO che si MUOVE

ANGELA CALABRESE

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Il convegno. CLIMA e ENERGIA: verità e interessi

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Sabato 18 novembre. Ore 15.30. Cinema Plinius in viale Abruzzi 28 a Milano. Ha luogo il convegno “Clima ed Energia”. Quattro docenti universitari illustreranno punti di vista differenti da quello che sta venendo imposto sui media, supportando le loro tesi con dati:

  • Gianluca Alimonti (Professore di Fondamenti di Energetica presso l’Università degli Studi di Milano):“I DISASTRI NATURALI stanno aumentando?” 
  • Franco Battaglia (già Professore di Chimica Teorica presso l’Università di Modena): “L’Illusione della TRANSIZIONE ENERGETICA”
  • Mario Giaccio (già Professore di Tecnologia ed Economia delle fonti di energia presso l’Università di Chieti-Pescara): “Politiche climatiche e politiche economiche”
  • Luigi Mariani, Professore di Agronomia:“Necessità di un approccio galileiano ai temi della climatologia e del CAMBIAMENTO CLIMATICO”

Conducono Fabio Bertazzoli ed Andrea Zoppolato. Interverrà Adriano Teso. Seguirà rinfresco offerto ai partecipanti. 

Per iscriversi (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti): https://www.eventbrite.it/e/biglietti-clima-ed-energia-il-cambiamento-climatico-ha-davvero-origine-antropica-753415404757

MILANO CITTA’ STATO

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