PARIGI: COMPLETATA l’AUTOMAZIONE della VECCHIA LINEA 4. Come è stata fatta e perché si potrebbe fare a Milano

Anche Milano ci sta provando. Ma il primo test non è andato bene

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ratp.fr - Interno stazione linea 4

Concluso il passaggio all’automazione integrale per un’altra vecchia linea della rete parigina. Come è stata realizzata e quali sono i benefici per gli utenti.

PARIGI: COMPLETATA l’AUTOMAZIONE della VECCHIA LINEA 4. Come è stata fatta e perché si potrebbe fare a Milano

# Automatizzata la vecchia linea metropolitana della capitale francese: ora sono tre quelle automatiche

wikipedia.org – Metro Parigi

La rete della capitale francese è una delle più antiche al mondo: ha inaugurato in occasione dell’esposizione universale nel 1900. Eccetto la linea 14, aperta qualche anno fa, tutte sono nate come linee standard a guida umana. Nel 2011 si è concluso il passaggio all’automazione integrale della linea 1, mentre il 19 gennaio 2024 è stato completato anche quello della linea 4, la seconda più frequentata della rete proprio dopo la linea 1. Sale dunque a tre il numero di linee automatiche a Parigi, sulle 16 in esercizio. 

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# Una tracciato di 14,3 km per 29 stazioni

wikipedia.org – Linea 4 Parigi

La linea 4 ha un tracciato che attraversa la città da nord a sud per 14,3 km e 29 stazioni. Per renderla automatica sono stati investiti 256 milioni di euro. I treni in funzione sono in quelli revampizzati della linea 14 e altri convogli di nuova generazione. I treni a guida manuale impiegati in precedenza verranno trasferiti su un’altra linea.

# I lavori effettuati e i benefici per i viaggiatori

ratp.fr – Interno stazione linea 4

L’intervento di automatizzazione non ha comportato particolari disagi per gli utenti dato che i lavori sono stati eseguiti in prevalenza di notte, oltre a qualche chiusura domenicale della linea. Sono state completamente rinnovate le banchine delle stazioni per migliorare l’accoglienza e il comfort dei viaggiatori con spazi caldi, sedute comode, nuove piastrelle alle pareti e nuova pavimentazione, sistemi tecnologici aggiornati e nuova illuminazione. Sono state anche installate le porte anti-suicidio che si aprono all’apertura di quelle dei convogli, come su M4 e M5 a Milano. Ma passiamo ai vantaggi per i viaggiatori. 

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ratp.fr – Rendering nuove stazioni Parigi

L’automazione consente di avere più treni nelle ore di punta, migliore regolarità su tutta la linea e la capacità di adattare istantaneamente l’offerta di trasporto in caso di forte afflusso.

# Perché non portare l’automazione integrale anche su M1, M2 ed M3? Il fallimento del primo test

Treno in sosta alla stazione di Sesto 1º Maggio FS della linea M1 della metropolitana di Milano

La linea gialla è stata la prima in Italia ad avere la guida automatica: il macchinista, anche se presente in cabina, interviene solo per aprire e chiudere le porte e dare il consenso alla partenza, oltre a gestire le situazioni di emergenza. La linea M1 ha invece aumentato il suo grado di automatizzazione, con l’introduzione del sistema di segnalamento a blocco mobile, atteso nel 2024 anche per la M2. Nessuna delle prime tre linee arriva però al livello di M4 e M5 che sono completamente automatizzate

Intervenire sulle vecchie linee, così come fatto a Parigi, consentirebbe di migliorare la regolarità del servizio in quanto gestito integralmente dalla tecnologia e perché nelle banchine è prevista la presenza delle porte porte anti-suicidio, che evitano tragici episodi e le conseguenti interruzioni sulla linea. L’unico test effettuato a Milano in tal senso è stato fatto alla stazione di Sesto 1º Maggio FS della linea M1: non ha però avuto l’esito sperato per problemi di allineamento tra il sistema che controlla l’arrivo del treno e l’apertura delle porte dei treni e delle banchine. Le porte in banchina sono state quindi rimosse. 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.