Sono partiti i test per utilizzare delle tute jet in grado di soccorrere persone ferite in luoghi isolati. Ecco come funzionano e il video della prova sul campo.
In Inghilterra si testano le AMBULANZE VOLANTI (Video): arriveranno anche in Italia?
# Con le tute jet si possono soccorrere più velocemente le persone ferite in luoghi isolati
The Great North Air Ambulance Service, un ente di beneficienza che gestisce un servizio di emergenza in elicottero dedicato per il nord dell’Inghilterra, ha iniziato una fase di test con i Gravity jetsuit.
Con questo mezzo di trasporto volante medici o paramedici potranno eseguire soccorsi in montagna e in collina, in luoghi impervi e isolati, in modo molto più veloce rispetto al tradizionale servizio di ambulanza con un elicottero. In questo modo si aumenta la possibilità di salvare la vita rispetto al trasporto attualmente disponibile per i servizi di soccorso alpino attualmente in uso in tutto il mondo.
Lo zaino jet, realizzato dalla Gravity Industries Ltd anche come possibile futuro mezzo di mobilità individuale, è composto da una tuta gravitazionale sulla quale sono montati cinque motori turbojet. La tecnologia utilizzata nella propulsione è la stessa utilizzata dei jet per una potenza totale di 1.050 cavalli. La velocità massima raggiunta durante i test è stata di 135 km/h.
Definito il “palazzo ideale” è la costruzione più stravagante d’Europa. Ma dove si trova?
Il PALAZZO più STRAVAGANTE d’EUROPA: opera di un POSTINO
Gli mancano solo i secchielli e le palette per essere una versione gigante dei castelli di sabbia che si trovano lungo il bagnasciuga d’estate: è il palazzo più stravagante d’Europa ed è chiamato per la sua architettura visionaria “Palazzo Ideale”. Ma questa struttura di strano non ha solo le fattezze, dietro la sua costruzione si nasconde la storia particolare di un moderno Don Chisciotte. Vediamo insieme chi ha ideato questo castello e dove, ma soprattutto il perché.
# Un esempio perfetto di Art Brut
credit: siviaggia.it
Situato nel paese di Hauterives, nella Drôme des collines poco distante da Lione, in Francia, il Palazzo Cheval è ritenuto il più stravagante d’Europa e osservandone le fotografie non è necessario spiegare il perché. Un po’ indù, un po’ paese dei balocchi, dallo stile gotico ma anche liberty, è un perfetto esempio di Art Brut. Per i meno esperti d’arte, l’Art Brut è un concetto che include le produzioni artistiche eseguite da non professionisti e che non seguono i canoni estetici convenzionali.
# Il sogno di un moderno Don Chisciotte: il postino Cheval
credit: siviaggia.it
Ebbene sì, il palazzo più stravagante d’Europa è stato costruito da un uomo che di artistico non aveva nulla se non la folle genialità: un postino. Cheval, questo era il suo nome, consegnò per anni cartoline da tutto il mondo e dalle più belle si fece ispirare, mescolando la realtà alla narrativa dei libri che amava leggere.
Il visionario postino continuò a vivere in bilico tra realtà e fantasia come un moderno Don Chisciotte, quando un giorno inciampò su una pietra dalla forma particolare e decise di iniziare a collezionare tutte quelle pietre che avrebbero attirato la sua attenzione. Ne collezionò così tante da poterci costruire un castello, nel vero senso della parola. La prima pietra la posizionò nel 1879 e i lavori terminarono dopo oltre vent’anni, nel 1902.
# 350 metri quadrati di pietre, tra corridoi, grotte e terrazze
credit: siviaggia.it
Cheval riuscì a trasformare i suoi sogni in una concreta realtà, assemblando 100.000 pietre con malta e cemento. Una tecnica piuttosto rudimentale che però ha dato vita ad una creazione artistica senza eguali, piena di allegorie ispirate dalla tradizione biblica e dalla mitologia indù. L’intero edificio non può essere abitato, è costituito infatti da un susseguirsi di labirintici corridoi, grotte, stanze e terrazze che proseguono per ben 350 metri quadrati. Niente male per un architetto improvvisato. Nonostante non possa essere abitato al suo interno, gli esterni sono sufficienti per non restare delusi, soprattutto grazie al magico giardino in cui il palazzo è immerso. Le facciate sono state suddivise per temi dall’artista, che gli ha attribuito dei rievocanti nomi, ad esempio il “Monumento egizio” e il “TempioIndù”. Nella facciata ovest sono presenti delle riproduzioni architettoniche in miniatura posizionate all’interno di nicchie che rappresentano: un tempio indù, una moschea, uno chalet svizzero, un castello medievale e la Maison Carrée di Algeri.
Il palazzo ideale di Cheval non è solo un esempio perfetto di Art Brut, ma anche uno stimolo per chi non ha il coraggio di alzare l’asticella dei propri sogni.
La più lunga tratta della rete metropolitana: 4 chilometri senza fermate. Quella più lunga nel territorio comunale della città si trova sulla M4 da poco inaugurata. Video di MilanoInMetro.
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Ormai è uno stillicidio. Non passa giorno senza che un fatto di cronaca, tipo la bidella pendolare, o una ricerca immobiliare mostrino la situazione incandescente del mercato degli affitti a Milano. L’ultimo sfogo è di Ray Banhoff sull’Espresso del 30 gennaio: abitare a Milano? Un incubo. Neppure Orwell avrebbe potuto immaginare un mondo del genere. Pubblichiamo un estratto della denuncia dello scrittore e fotografo toscano coperto da uno pseudonimo esotico. Ma è davvero così? E la soluzione che propone è praticabile?
«La Milano di oggi è peggio di un INCUBO ORWELLIANO»
La storia della bidella pendolare anche se era un fake ci ha commosso tutti, questa la tesi di partenza di Ray Banhoff, perché “La parte giornalisticamente forte della storia era quella in cui si denunciava il caro affitti di Milano, una bolla ormai fuori controllo, che non si capisce come mai non sia risolvibile. Su quella avrebbero dovuto vertere il dibattito e la nostra indignazione”.
# «Ci vuole un tetto agli affitti»
Ma quale potrebbe essere una soluzione? Per l’autore la strada è quella di un tetto normativo: “In un Paese in cui tutto è tassato e sottoposto a normativa è normale che non ci sia un tetto ai costi degli affitti? È normale chiedere 1.200 euro per vivere in 30 metri quadrati perché siamo a Milano? Che poi fossero case normali, sono incubi architettonici di Escher al limite dell’abitabile”
# Milano è diventata un dormitorio silenzioso ed elitario
“Abitare dentro la circonvallazione di Milano ormai è elitarismo puro.”, prosegue l’autore, descrivendo come ormai Milano dalle altre metropoli abbia preso solo il lato peggiore: “Come New York ma senza essere New York, manco per cinque minuti e manco per sbaglio. Milano città notturna. Quando mai? La sera alle 21 solo un turista chiederebbe un piatto al ristorante perché tutti sanno che «le cucine stanno per chiudere» (…) “La capitale morale è un grande dormitorio silenzioso in cui non c’è niente fuori dagli orari d’ufficio. (…). “Milano città del lavoro? Sì, nel senso che il lavoro diventa tutta la tua vita, non fai altro.”
Ph. Engin_Akyurt
# L’incubo casa: “Mi sentivo mezzo ricco in diciotto metri quadrati”
La questione centrale è il caro affitti. “Quando cerchi casa capisci che c’è qualcosa di malato.”, scrive Banhoff che racconta il suo caso personale: “Dopo quella con la vasca in cucina, ho vissuto nella «casamera», la casa-camera, ribattezzata così dalla mia migliore amica. Diciotto metri quadrati (credo non fosse del tutto a uso abitativo) dietro corso Genova. Mi sentivo mezzo ricco. (…). All’epoca spendevo solo 550 euro, roba che oggi nemmeno per il box per il motorino.”
# Neppure Orwell era arrivato a immaginare un mondo simile
“Il concetto che tu debba lavorare per spendere quasi tutto il tuo stipendio nell’affitto e nel costo della vita è un incubo.”, conclude l’autore. “Chi pensa sia vero, normale o lecito attraversare mezza Italia per mille euro al mese si renda conto che nemmeno George Orwell in 1984 era arrivato a immaginare un mondo del genere.”
In attesa del completamento del restyling, l’iconica torre progettata dallo studio BBPR si prepara ad accogliere uno dei brand della ristorazione di lusso più famosi al mondo. Ecco come sarà e quando verrà inaugurato.
A CENA in CIMA alla VELASCA: sarà il RISTORANTE più CHIC di Milano?
# Una doppia apertura nell’iconica torre per il brand giapponese-brasiliano-peruviano
Credits sushisamba IG – Sushisamba Dubai
Sushisamba, il brand newyorkese di ristorazione di fascia alta del gruppo Sunset hospitality inaugurato nel 1999 per coniugare la cultura e la cucina del Giappone, Brasile e Perù, ha programmato una doppia apertura nell’iconica torre del BBPR costruita tra il 1956 e il 1958. Specializzato in locali con viste panoramiche nei grattacieli di Doha, Dubai, Las Vegas e Londra, si prepara a a sbarcare a Milano.
# Il ristorante più alto con vista sull’intera città
Credits: @amilanopuoi su IG
Al primo piano è prevista una sala dove si potrà mangiare con affaccio dalla veranda sospesa sopra l’ingresso. La vera chicca sarà però il ristorante al 18esimo piano, dove un tempo c’erano i locali tecnici, con l’unica terrazza del grattacielo e un’inedita vista sul Duomo: diventerà il luogo più alto con vista sull’intera città. Nei complessivi 1.500 mq di spazi dei due locali verranno proposti piatti tipici delle tre cucine, bevande creative, un’ampia selezione di vini, sakè e champagne, oltre all’intrattenimento.
# Nel 2024 l’inaugurazione dei due ristoranti
Credits Andrea Cherchi – Torre Velasca dopo la riqualificazione
La Torre Velasca ha in corso il completamento del restyling per conto di Hines, a 60 anni dalla sua inaugurazione, con una trasformazione che coinvolge tutti i piani dell’edificio. Nella “testa” rimarranno gli appartamenti in affitto a breve e medio termine, nel corpo uffici e nel resto negozi, ristoranti, bar e aree benessere con spa e palestra con la superficie commerciale che crescerà per arrivare a un totale di 34.000 mq. La data attesa per l’inaugurazione dei due ristoranti di lusso è il 2024.
Credits conisocial IG - Pattinaggio di velocità su ghiaccio
Una delle criticità delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina riguarda la scelta della struttura deputata a ospitare le gare di pattinaggio di velocità. Dopo essere tramontata l’ipotesi dei Baselga di Pinè arriva sul tavolo a sorpresa l’ipotesi di Rho. Vediamo perché.
Tra il TRENTINO e TORINO spunta RHO per il PATTINAGGIO alle OLIMPIADI 2026
# Torino la prima alternativa al Trentino per le gare di pattinaggio di velocità
Credits fabri.cata IG – Oval Lingotto
Mancano solo tre anni alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e sono ancora molte le criticità e i problemi da risolvere, soprattutto per quanto riguarda gli impianti sportivi che dovranno ospitare le gare. La situazione più a rischio è quella della struttura per il pattinaggio di velocità. Nel dossier di candidatura era stata inserite la pista di Baselga di Pinè in Trentino Alto Adige, ma l’incremento dei costi per la copertura del tracciato a causa della crisi energetica e delle conseguenze della guerra in Ucraina ha costretto a cercare un’alternativa.
La prima città a farsi avanti è stata Torino, mettendo a disposizione l’Oval al Lingotto già utilizzato per le Olimpiadi del 2006. Il Ministro alle Infrastrutture Salvini ha accolto positivamente la proposta, ma sia il presidente lombardo Fontana che il sindaco di Milano Sala si sono dimostrati contrari a questa soluzione, visto anche il rifiuto iniziale dell’amministrazione piemontese a una triplice candidatura insieme a Cortina.
# Potrebbe spuntarla Rho con i padiglioni della fiera
Credits albertarrigoni IG – Next Gen RhoFiera
Dal Trentino le gare potrebbero traslocare nella Città Metropolitana di Milano. Tra le ipotesi sul tavolo c’è infatti quella di Rho, prima messa da parte e ora tornata in cima alla lista. Gli spazi individuati per le gare sarebbero quelli dei padiglioni di Rho Fiera, ampi a sufficienza per ospitare il pattinaggio di velocità oltre ad essere un luogo collaudato per gli eventi sportivi vista l’esperienza nell’organizzazione del torneo internazionale di tennis under 21 “Next Gen”. Un’alternativa possibile potrebbe essere Verona, ma Regione Lombardia e Comune di Milano stanno facendo il possibile per far disputare la competizione nell’area metropolitana milanese.
L’incremento vertiginoso del costo della vita in questa metropoli costringe molti cittadini a vivere in appartamenti microscopici. Ecco come sono fatti e quanto costano le proposte più piccole in assoluto.
La “CASA BARA”, l’APPARTAMENTO in AFFITTO più PICCOLO del MONDO
# La “casa-bara”: uno spazio di massimo 2 metri cubi
Credits divasdogoodhk-Benny Law – Casa loculo
L’incremento vertiginoso del costo della vita ad Hong Kong, che ha portato la metropoli asiatica ad essere una delle più care al mondo, ha costretto molti cittadini a vivere in micro-appartamenti soprannominati casa-gabbia o case-bara. Questo perché sono così piccoli da sembrare dei loculi e inizialmente fatti in metallo, dalle sembianze quindi di gabbie, poi in legno. La dimensione di ogni unità varia tra 1,5 e 2 metri cubi. Dentro si dorme, si mangia, si guarda la televisione e in un alcuni casi c’è un lavandino.
# Il prezzo dell’affitto può arrivare fino a 250 dollari al mese
Credits nch.apple IG – Casa gabbia
Nonostante le condizioni di vita impossibile in questi “micro-appartamenti” il costo non è proprio irrisorio: si arriva a pagare fino a 250 dollari al mese. Ogni appartamento può contenere fino a 100 case-bara sovrapposte l’una con l’altra. Spesso queste soluzione è l’unica possibilità per cittadini che vivono grazie all’aiuto del governo e che aspettano una chiamata per andare a vivere in un alloggio popolare.
Credits Dutch Cycling Embassy IG - Ciclostazione sotto il mare
Un’incredibile opera di ingegneria e del design. Ecco come sono fatte e dove si trovano.
Inaugurate le VELOSTAZIONI SOTT’ACQUA: un’idea per Darsena e Navigli?
# Amsterdam inaugura due parcheggi per biciclette immersi nell’acqua
Credits Dutch Cycling Embassy IG – Ciclostazione sotto il mare
Nella città delle bicilette per eccellenza sono stati costruiti due parcheggi immersi nell’acqua che possono ospitare un totale di 11.000 veicoli a due ruote. La prima velostazione ad aprire, Stationsplein, ne può contenere 7.000 e si trova in corrispondenza della stazione centrale della metropolitana di Amsterdam, sotto il cosiddetto “Open Harbourfront”.
Credits Dutch Cycling Embassy IG – Ingresso Ciclostazione sotto il mare
L’inaugurazione è avvenuta il 26 gennaio 2023, mentre il secondo parcheggio per biciclette da 4.000 posti aprirà a febbraio sull’IJboulevard.
# Il collegamento diretto con la stazione centrale di Amsterdam e della metropolitana
Credits Dutch Cycling Embassy IG – Tornelli di accesso ciclostazione sotto il mare
La velostazione più grande è collegata sottoterra all’atrio della metropolitana e alla stazione centrale di Amsterdam e quindi i viaggiatori possono camminare all’asciutto e senza deviazioni da e per i mezzi pubblici.
Queste velostazioni sottomarine non sono solo delle incredibili opere di ingegneria, ma anche del design. Il progetto è stato infatti realizzato in collaborazione con il Museo di Amsterdam e all’interno sono presenti delle opere d’arte.
Credits Dutch Cycling Embassy IG – Arte nelle ciclostazioni sottomarine
Nella Stationsplein sono state collocate due opere in graffito di Lex Horn dell’ex Swammerdam Institute, all’ingresso sui lati est e ovest sono state realizzate pareti panoramiche che mostrano un frammento di dipinti famosi mentre altri si trovano negli oblò sul soffitto.
# Un’idea per risolvere il problema della sosta dei veicoli a due ruote a Milano?
Riapertura Navigli Vetra
Potrebbe essere un’occasione per Milano per adottare questa soluzione alla Darsena e lungo i Navigli. Non solo. Nel caso in cui diventasse realtà la riapertura dei Navigli potrebbe dotarsi di parcheggi immersi nell’acqua per biciclette e magari anche motorini, in corrispondenza delle stazioni M4, per recuperare spazio sui marciapiedi e restituire più decoro alla città.
Oltre 100.000 dimissioni in un anno. Un’inchiesta de Il Giorno fa luce sul perché e quanti abbandonano il posto di lavoro a Milano. E per andare dove.
La “GREAT RESIGNATION”: è RECORD di lavoratori che MOLLANO Milano
# La “Great Resignation” dalla Città Metropolitana di Milano: oltre 100.000 dimissioni, quasi raddoppiate in un anno
Credits Sushil Ghimire-unsplash – Stazione Centrale Milano
Prosegue il trend in atto dall’avvento della pandemia che vede i neoassunti nella Città Metropolitana di Milano a fuggire altrove. La “Great Resignation” che ha colpito tutte le grandi metropoli internazionali non ha risparmiato il capoluogo lombardo.
In base ai dati dell’Osservatorio del mercato del lavoro dell’area metropolitana si è registrato un boom delle dimissioni: nei primi 8 mesi del 2022 la crescita è stata del 23% rispetto allo stesso periodo del 2021, da 71.456 milanesi a 87.896, se si considerano tutti i 12 mesi si superano i 100.000 e senza considerare i contratti a termine non rinnovati. L’aumento delle dimissioni individuali è stato addirittura del 78%, da 14.435 a 25.674.
# Almeno 200.000 sono andati all’estero o tornati al sud negli ultimi 24 mesi
Credits: adviseonly.com
Come se in due anni avessimo perso una città come Brescia. Nella Città Metropolitana di Milano i circa 200.000 lavoratori che se ne sono andati negli ultimi due anni lo hanno fatto per nuove opportunità e soprattutto all’estero per qualifiche medio-alte e in un fuga verso il centro-sud del Paese, dove il costo della vita è minore, per le qualifiche più basse e anche nel pubblico impiego.
# Un terzo dei dipendenti Atm se ne va entro i primi 3 anni
Credits ufficio stampa Atm – tram Milano1928 o Carrelli
Anche il Comune di Milano segna un aumento dei dipendenti che scappano, spesso nel sud Italia per riavvicinarsi alle proprie famiglie o per lavorare in altri uffici pubblici. Il commento del sindacalista Usi Stefano Mansi: “Degli ultimi 1100 neoassunti in Comune circa 450 si sono dimessi, anche per andare in amministrazioni che offrono stipendi migliori in una città dove il costo della vita e degli affitti è arrivato a livelli record“.
Il caso di ATM è emblematico dove, come riportato durante un’audizione in commissione a Palazzo Marino, i dipendentisi licenziano in media entro i primi tre anni dall’assunzione: la prima motivazione è il costo della vita troppo alto a Milano. Un problema che si riscontra anche all’atto della ricerca di nuovo personale sempre per il medesimo motivo.
Entro la primavera la partenza dei cantieri per il PalaItalia. Vediamo la situazione attuale dell’area interessata dai lavori e come sarà l’arena olimpica di Milano
Il NUOVO PALASPORT di Milano: in partenza i CANTIERI del capolavoro di architettura per lo sport milanese
# Entro la primavera la partenza dei cantieri per il PalaItalia
Ph. @Onirism IG
C’è grande attesa per la costruzione del PalaItalia a Santa Giulia, nel quadrante nord del quartiere di futura realizzazione, l’arena sportiva che ospiterà le gare di hockey maschile durante le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Secondo quanto riferiscono i vertici comunali non ci sono ritardi sulla partenza dei cantieri, che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi primavera per concludersi nell’autunno del 2025. In salita invece i costi dell’opera, la previsione iniziale era di 180 milioni di euro, all’incirca del 30%.
# Un capolavoro dell’architettura per lo sport milanese
Ph. @Onirism IG – PalaItalia
Il progetto per la realizzazione del PalaiItalia, il cui bando per la gestione è stato vinto da Eventim CTS, è stato affidato a Sir David Chipperfield e al suo Onirism Studio.
Con i suoi 16.000 posti, la nuova arena sarà la più grande d’Italia e già si preannuncia come un capolavoro dell’architettura. Insieme agli spalti è prevista anche una zona “premium”, con sky box e sale lounge. Ampie hall all’interno precedono l’accesso al parterre e i servizi di ristorazione.
Il concept gioca sulla declinazione della forma ellittica, ma si intravede già la silhouette molto particolare. Inglobato in una superficie complessiva di 10.000 mq, l’impianto è sospeso da terra grazie a pilastri e guadagna volume che formano 3 cerchi, sviluppando altezza e ampiezza.
Nell’ultimo reportage fotografico di Urbanfile si può vedere lo stato attuale dell’area in cui sorgerà l’arena. Ad oggi sono presenti i capannoni utilizzati per la bonifica dei terreni, che per decenni hanno ospitato le fabbriche della ex Montedison, e che in base agli ultimi comunicati sono state concluse con successo. Ora è in fase di completamento la progettazione dell’opera, necessaria per dare l’avvio ufficiale ai cantieri.
#Lunedì 30/1: la mostra che diventa performance live, la storia di Lucio Dalla e la repubblica della comicità
Ballaniti-Dalla – Credits: teatro.it
Japan, Body_Perform_Live: in occasione della mostra al PAC, live performance di body art, musica e suoni di Giuseppe Isgrò con Phoebe Zeitgeist dedicata a Yukio Mishima. Inizio performance alle 19.00.
Sinfonica della Scala: appuntamento alle 20.00 con le Sinfonie n. 1 “Classica” e n. 7, e il Concerto per violino n. 1 di Prokof’ev. La Sinfonica della Scala e Riccardo Chailly accompagnano il violino del giovane Emmanuel Tjeknavorian.
Da Balla a Dalla: la vita e le opere di Lucio Dalla nell’omaggio che Dario Ballantini ha preparato come spettacolo teatrale per l’inverno 2023. Un percorso artistico nato come prima parodia di Ballantini, arriva al Teatro Manzoni alle ore 20.45.
La Repubblica Indipendente della Comicità: una volta al mese al Teatro Filodrammatici, va in scena la generazione di comici che ha deciso di cacciare la tossicità dei giorni nostri con il buon umore. Appuntamento a cadenza mensile, con debutto alle ore 21.00.
#Martedì 31/1: un giro in tram e la gara di comici nell’ultimo giorno della merla
Tram 1503 – Credits: MilanoGuida
Giorni della merla: ultimo dei tre giorni della merla. Secondo il folklore (anche milanese) se gli ultimi 3 giorni di gennaio hanno un clima mite, l’inverno potrebbe durare ancora a lungo. Sarà il ritorno delle merle a sancire l’arrivo della primavera.
Milano Unica: apre l’edizione milanese del salone internazionale del tessile e accessori per l’abbigliamento. A Rho Fiera Milano dal 31 gennaio al 2 febbraio.
Perché Sanremo è Sanremo?: secondo appuntamento dei seminari del Reggiani presso l’Aula G.142, in Cattolica, Largo Agostino Gemelli 1. Dalle 17.00 alle 18.30 si analizza il successo di Occidentali’s Karma.
Dramatram: alla scoperta della città, a bordo di un tram, con la compagnia teatrale che svela i segreti di una città sulle rotaie. Partenze alle 19.00 e alle 20.30 dalle fermate di Piazza Fontana.
Calici Urbani: incontro con un viticultore del Monferrato, che prevede una cena con degustazione di 4 calici di vino. Appuntamento alle 20.30 presso EST Enosteria di via Pietro Calvi 31.
Conosci Mia Cugina? The Italian Swing: la band di Federica D’Andrea alla voce, Giuseppe Civiletti al contrabbasso e Davide Annecchiarico al pianoforte, accompagna il pubblico del Blue Note nelle atmosfere degli anni ’30-’40 e ’50, con inizio alle ore 20.30.
Il padre della sposa: la commedia con Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi, per la regia di Gianluca Guidi, debutta al Teatro Manzoni alle ore 20.45 e resta in scena fino al 12 febbraio.
Anna, Diario figlio della Shoah – La tempesta devastante: il diario di Anna Frank, letto e interpretato dal punto di vista del padre, Otto. In scena al Teatro Lirico – Giorgio Gaber alle ore 21.00.
Open Mic: ricomincia la ricerca dei nuovi talenti allo Zelig Cabaret di viale Monza. Il pubblico decreta i vincitori delle prossime 5 serate, sparse tra gennaio ed aprile 2023. Primo appuntamento alle ore 21.00.
Inter – Atalanta: quarto di finale di Coppa Italia di grande calcio di scena a San Siro. L’Atalanta di Gasperini cerca il colpaccio a casa dei nerazzurri milanesi.
#Mercoledì 1/2: live con Alestorm & Gloryhammer, Madeleine Peyroux e i The Kooks, mentre a teatro si può scegliere tra il noir, gli stereotipi italiani o la storia
The Kooks – Credits: Live Nation
Alestorm & Gloryhammer: pirate e metal in un a serata imperdibile all’Alcatraz di via Valtellina. Apertura cancelli alle 17.00 e inizio spettacolo alle 18.00, per l’affollatissimo palco che vedrà come open guests anche Wind Rose e Rumahoy.
I Vespri siciliani: dopo 34 anni tornano in scena alla Scala i Vespri con la regia di Hugo de Ana e la direzione d’orchestra affidata a Fabio Luisi. Sipario alle ore 19.00.
Palma Bucarelli e l’altra Resistenza: storia e gesta dell’appassionata direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Roma, che ha rischiato la vita per salvare le opere d’arte durante la seconda guerra mondiale. Debutta all’Elfo Puccini di corso Buenos Aires alle 19.30, in replica fino al 26/2.
Madeleine Peyroux: la voce senza tempo di una novella Edit Piaf è al Blue Note di via Borsieri, con la classica formula del doppio spettacolo. Vero e proprio marchio di fabbrica del Blue Note, primo spettacolo alle 20.30 con replica alle 22.30.
L’avvelenatrice: storia noir di una lady in nero che ha avvelenato ben tre mariti benestanti, facendola sempre franca. In scena al Teatro Filodrammatici alle ore 19.30, in replica anche sabato alle 21.00.
Sqürl: duo made in MYC formato dal regista Jim Jarmusch e dal compositore Carter Logan, che presentano la sonorizzazione dei fil di Man Ray. Lo spettacolo si tiene in Triennale alle ore 21.00.
Laboratorio artistico: Davide Paniate conduce allo Zelig un nuovo appuntamento del laboratorio che propone nuovi interpreti di stand up comedy. Mercoledì di umorismo in viale Monza alle ore 21.00.
Tipi: one man show di e con Roberto Ciufoli, che propone un’ampia carrellata di tipologie e stereotipi di varia umanità. In scena anche il 2 febbraio al Teatro Martinitt di via Pitteri 58, con spettacolo alle ore 21.00.
Legally Blonde. La rivincita delle bionde: è in scena il musical che rende omaggio alla caparbietà e alle capacità delle donne, ambientato in una confraternita femminile di un campus californiano. Sipario alle ore 21.00.
The Kooks: tornano i grandi live in città, con il rock indie di stampo britannico sul palco del Fabrique di via Fantoli. Inizio spettacolo alle ore 21.00.
#Giovedì 2/2: tributi a Queen e Beatles, insieme alla musica di Mondo Marcio e Amanda Tenfjord; in scena anche Moni Ovadia, Aristofane e i freaks
Mondo Marcio – Credits: lacasadelrap.com
Oylem Goylem: un altro gradito ritorno, questa volta al Teatro Carcano di Porta Romana. Moni Ovadia è in scena con il suo miglior successo fino a domenica 5 e inizia alle ore 19.30.
Le Rane: una delle rappresentazioni più note di Aristofane, arriva al Teatro Fontana di via Boltraffio 21. In scena un coro cittadino diverso ogni sera, con le scene realizzate dagli allievi di Brera, per la regia di Marco Cacciola. In programma fino al 10 febbraio, debutto previsto alle 20.30.
Help!: la cover band più fedele dei Fab Four di Liverpool è al Blue Note di via Borsieri per un doppio spettacolo. Primo evento alle 20.30, secondo alle 22.30.
We Will Rock You: al Teatro Nazionale di piazza Piemonte arriva l’atteso musical di Galileo e Scaramouche. La colonna sonora, eseguita sempre dal vivo, è l’appassionante musica dei Queen. In scena fino a domenica 5 febbraio, debutto alle ore 20.45.
Mondo Marcio: il Magico Tour del rapper milanese, gioca in casa per il concerto in programma ai Magazzini Generali di via Pietrasanta 14. Inizio spettacolo alle ore 21.00.
Freaks & Comedy Show: un cast a metà tra il fenomeno da baraccone e l’arte circense anima il palco dello Zelig. Enzo Polidoro, Didi Mazzilli, Eddi Mirabella e Ale Petrone animano la serata dalle 21.00.
Amanda Tenfjord: la cantautrice greco-norvegese, rappresentante della Grecia all’ultimo Eurovision Song Contest, approda al Circolo Magnolia di Segrate. Appuntamento in Circonvallazione Idroscalo alle ore 21.00.
#Venerdì 3/2 (orario diurno e pre serale): l’ultimo panettone
San Biagio e il panettone – Credits: Studentessa Matta
San Biagio: la mattina del 3 febbraio, si rinnova la tradizione di fare colazione con l’ultimo panettone superstite delle feste natalizie. Conservarlo per mangiarlo oggi potrebbe tenere lontano i malanni dell’inverno.
Il nuovo Codice degli Appalti: l’ordine dei commercialisti di Milano organizza un convegno per scoprire il nuovo codice degli appalti. Dalle 9.00 alle 17.00, presso Confcommercio di corso Venezia 47, relatori e governo allo stesso tavolo dei lavori.
All light, Everywhere: proiezione del lavoro di Theo Anthony datato 2021. Alle 18.30 presso MEET Digital Culture di viale Vittorio Veneto, si inizia con il rinfresco del MyLounge, per poi proseguire con la proiezione dalle 20.00.
Arrivederci a giovedì 2 per gli eventi del primo weekend di febbraio
Meneghino, Leonardo, Hitachi Rail, MAAB. Forse non tutti sanno che ci sono diversi tipi di treni che percorrono le linee della Metropolitana di Milano. Ognuno con sue caratteristiche distintive. Li vediamo, scoprendo su quali linee corrono nel video di Milano in Metro
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
La Dune House, un’abitazione particolare che si fonde con il paesaggio e si mimetizza con l’ambiente circostante. Il suo prezzo è meno alto di quello che si può immaginare.
Vivresti sotto una SPIAGGIA? La CASA dentro una DUNA sulle rive dell’Atlantico
# Costruita dentro una duna
Credits: design.fanpage.it
Il nome che ha adottato questa casetta non poteva essere più azzeccato: “Dune House”, ovvero letteralmente “casa duna”. Il suo design è stato progettato nel 1975 dall’architetto William Morgan, specializzato in queste strutture fuse con il terreno. L’idea scaturì dopo che un violento uragano si scatenò nella zona, abbattendo le abitazioni e formando alte dune naturali. Morgan prese una di queste dune e la trasformò in una nuova dimora, anche come segno di rivalsa per ciò che era andato perduto.
Oggi, la Dune House è abitata da Carl Drew e sua moglie Jennie Malloy, definiti “pazzi” dal proprio figlio per aver fatto la scelta di acquistarla. In realtà, nonostante la forma totalmente fuori dal comune, nasconde un valore molto importante. La stessa coppia ha affermato di apprezzarla proprio perché è costruita seguendo il concetto di sensibilità ambientale. Infatti, è una struttura inserita nell’ambiente, che non lo domina o deturpa.
# Affacciata sull’Oceano
Credits: actionnewsjax.com
La Dune House è un duplex, costituito da due unità da circa 70 metri quadrati e ognuna con una camera da letto e un bagno. La sua bellezza risiede anche nella posizione, che si affaccia direttamente nell’Oceano Atlantico e dona una vista mozzafiato.
Ph. https://www.zillow.com/
Osservandola dalla strada, la casa nemmeno si nota e sembra di trovarsi davanti ad una piccola collina. Infatti, il tetto è ricoperto da uno strato di manto erboso e l’intera struttura è stata costruita per assecondare le forme del terreno.
Pare, inoltre, che il prezzo di acquisto sia stato intorno a 1 milione e 850 mila dollari. La coppia formata da Carl e Jennie, però, ora può godersi una dimora con uno stile unico, con un elegante ponte di legno che conduce all’ingresso, arredamento fatto su misura e due grandi finestre circolari, come una vera e propria terrazza sull’oceano.
Proseguono i lavori per costruire la pista ciclabile lunga 165 km che disegna un anello tra tre regioni mentre si è sospesi a mezz’aria sopra l’acqua. Ancora prima di essere terminata è già stata definita “la pista ciclabile più bella d’Italia”. Quanto bisognerà attendere per percorrerla tutta?
La PISTA CICLABILE più BELLA D’ITALIA si avvicina al TRAGUARDO: il punto sui lavori per completare l’anello sospeso sull’ACQUA
# Un percorso suggestivo di 165 km su un anello attorno all’intero lago di Garda
Credit: garda-see.com
Già definita “la pista ciclabile più bella d’Italia”, prima ancora di essere completata. Si tratta della Garda by bike che, una volta terminata, sarà un sentiero lungo 165 km che percorre tutta la circonferenza del lago di Garda. La pista ciclabile prevede sia tratti esistenti sia sentieri di nuova costruzione per pedalare dalla Lombardia, al Veneto, fino in Trentino. L’investimento complessivo è di 345 milioni di euro.
Questa pista ciclabile ha una caratteristica mozzafiato: molta parte del percorso è costruita a mezz’aria sopra l’acqua, dando la possibilità di sorvolare i confini regionali con vista lago. Non solo: il sentiero sarà collegato alla VenTo e alla Ciclovia del Sole e alle piste ciclabili europee Eurovelo Route 7 e Eurovelo Route 8.
# Nei punti a strapiombo è ancorata alle pareti rocciose
Credit: garde-see.com
La struttura portante è composta da un reticolo di travi in acciaio. Nei tratti in cui la pista ciclabile è completamente a strapiombo, la struttura è ancorata alle pareti rocciose che si affacciano sul lago mente negli altri tratti la base si appoggia su piloni metallici sagomati ancorati al terreno.
Le gallerie esistenti stanno venendo ristrutturate per permettere di accogliere la pista ciclabile nei punti dove non è possibile realizzare tratti esterni.
# Di notte la pista è illuminata a LED
Credits att -società di ingegneria – Rendering Garda by bike
La pavimentazione del Garda by bike a strapiombo è realizzata con listelli di finto legno trattati per resistere agli agenti atmosferici mentre alcuni tratti paralleli alle vie carrabili sono realizzate in cemento.
Il sentiero segue la pendenza naturale del terreno ma la sicurezza dei ciclisti è sempre garantita da una ringhiera in acciaio curvilinea che segue il profilo della pista ciclabile, senza ostacolare la vista. La pista è larga 2,5 metri, è illuminata con un sistema di illuminazione a led per la notte e ha anche una parte dedicata ai pedoni.
# L’itinerario della pista ciclabile da Limone sul Garda a Nago-Torbole
Credits architetturasostenibile.it – Percorso Garda by bike
L’itinerario si estende per circa 89 Km nel territorio bresciano attraversa, tra gli altri, i comuni di Desenzano, Sirmione, Lonato per poi costeggiare la riviera verso nord nei comuni di Salò, Gardone Riviera fino a Tremosine sul Garda e Limone sul Garda. Il tratto di percorso più impegnativo, di 27 Km da Gargnano a Limone sul Garda, può essere superato con i mezzi di linea di Navigarda.
Sulla sponda orientale, quella veronese, il tracciato è lungo circa 69 Km e attraversa i territori di Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Lazise, Bardolino fino a Malcesine, ricalcando parzialmente il tracciato della ciclopista del Sole.
Infine sulla sponda trentina, per una lunghezza di 7 km, attraversa i comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole.
# I tratti che si possono già percorrere
Credits luciafusco.71 IG – Garda by bike
I tratti operativi non sono ancora molti, i lavori sono un po’ a rilento, ma ad oggi si può andare in bicicletta:
lungo i 2,5 km che vanno dall’Hotel Panorama di Limone sul Garda al confine con il Trentino, un tragitto che offre uno spettacolo straordinario per il fatto di essere stato costruito interamente a strapiombo sul lago;
nelle parti dell’itinerario ciclabile che si incrociano con la famosa Ciclovia del Sole e con i route 7 e 8 di EuroVelo;
sul tracciato tra Riva del Garda e Torbole;
sulla ciclabile da Gragnano a Tremosine, esistente da inizio Novecento e definita da Churchill l’ottava meraviglia del mondo.
# L’inaugurazione nell’anno delle Olimpiadi del 2026
Credit: @limonesulgarda
Garda By like sarà ultimata nella sua interezza entro la fine del 2026, l’anno delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina. Tra i tratti in fase di cantiere c’è quello dalla centrale idroelettrica di Riva del Garda fino alla galleria per la Via Ponale, mentre in progettazione, quella dalla Galleria Panda alla Galleria Orione. Per altri è in corso il processo di raccolta dei fondi necessari alla loro costruzione.
Lungo questo sentiero si incontreranno paesaggi pazzeschi e dei punti panoramici da togliere il fiato, per non parlare di tutti i borghi che si potranno visitare lungo il tragitto.
Con la sua caratteristica di avere dei tratti costruiti a strapiombo sul lago, questa pista ciclabile è già molto amata anche solo per i pochi chilometri a Limone sul Garda già aperti al pubblico. Si aggiudicherà davvero il titolo di “pista ciclabile più bella d’Italia”?
A differenza del suo predecessore, sarà un jet privato e viaggerà a una velocità inferiore pur infrangendo il muro del suono. Quando partiranno i primi voli.
L’erede del Concorde: il JET SUPERSONICO potrà volare da Milano a Londra in 30 MINUTI
# Più lento del suo antenato, sfonderà comunque il muro del suono: 1.610 km/h
Credits: aerionsupersonic.compersonic.com
Il jet supersonico è stato sviluppato dalla società Aerion Corporation, fondata da Robert Bass nello Stato americano del Nevada, in collaborazione con Airbus. Il nome dell’erede del Concorde è AS2 anche se rispetto al suo “predecessore”, che raggiungeva i 2.179 km orari, viaggerà “solo” alla velocità Mach 1.4: circa 1.610 chilometri orari, comunque oltre la velocità del suono. Da Milano a Londra si impiegherebbero appena 30 minuti. L’altra differenza con l’areo anglo-francese è che sarà un jet privato.
# Interni di extra-lusso con le più avanzate tecnologie
Credits: aerionsupersonic.com – Interni Jet
L’AS2 è stato pensato per trasportare 8-10 passeggeri, con un design di lusso sostenibile, sedili proprietari di Aerion, cabina insonorizzata e climatizzatore, connettività ad alta velocità, ambiente full digital, illuminazione OLED avvolgente e cucina completa con suite di elettrodomestici di ultima generazione.
# La produzione dei velivoli inizierà nel 2023. Il primo volo nel 2027
Credits: aerionsupersonic.com – Aerion Park
La costruzione dei velivoli inizierà nel 2023 all’interno dell’Aerion Park della società, in Florida, un campus integrato per la ricerca, la progettazione, la produzione e il supporto degli aerei supersonici di Aerion. Una produzione che sarà il più possibile attenta all’ambiente, il centro infatti sarà alimentato tramite energia, ridurrà al minimo le emissioni inquinanti e impiegherà un sistema di riciclo dell’acqua. L’As2 sarà il primo velivolo progettato per accettare carburanti sintetici ingegnerizzati per ridurre l’impatto inquinante.
Sempre da qui nel 2025 decolleranno i jet per i primi voli di prova. Il primo volo con passeggeri è invece programmato nel 2027 dalla pista dell’aeroporto di Orlando Melbpurne che verrà realizzata accanto all’Aerion Park.
Ha vinto l’Emporis Skyscraper Award che premia il miglior grattacielo costruito l’anno precedente. Scopriamo come è fatto e dove si trova.
The Valley è il “più BEL GRATTACIELO del MONDO”
# Tre torri radicate su un basamento pensato come una concrezione minerale
Credits se posso IG – The Valley
Un grattacielo, progettato dallo studio MVRDV, di 198 appartamenti, uffici e showroom incastrati l’uno sull’altro progettato per “riportare una dimensione verde e umana nell’inospitale zona d’uffici di Amsterdam Zuidas”. Ricorda una valle, come indica il suo nome: The Valley.
Credits nick_searl IG – The Valley
Il grattacielo di Amsterdam è stato premiato come miglior grattacielo del mondo nel 2021 nell’ambito dell’Emporis Skyscraper Award, si compone di tre torri radicate in un massiccio basamento pensato come una concrezione minerale.
# Un gioco di tetris in vetro e pietra
Credits mikkokoskenoja IG – The Valley
Un gioco di tetris in vetro e pietra frastagliata con la facciata realizzata mediante complessi calcoli che consentono un importante controllo sull’esterno, tenendo conto della quantità di luce diurna all’interno, i problemi di privacy per i residenti e i limiti strutturali.
Credits ka_ty2503 IG – The Valley
The Valley prende il nome dalla “valle terrazzata” che mette in connessione le tre torri e che crea un sentiero pedonale tra gli spazi centrali presenti tra il quarto e il quinto piano.
Credits jacocok IG – The Valley
Sempre a questi piani si trovano due piscine che hanno anche una funzione di lucernari per la “Grotta”, lo spazio pubblico interno sottostante.
Milano potrebbe essere nata anche prima di Roma. Fin dalla preistoria l’area dove sorge la città di Milano era abitata: i primi ritrovamenti risalgono al terzo millennio a. C.
In questo video di Gianluca J.P. e Milano Misteriosa viene mostrato con reperti archeologici e tratti storici tutto ciò che si conosce al momento riguardo alla fondazione della città di Milano.
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Travel365 ha stilato la classifica dell’anno delle spiagge più belle della Penisola. La guida di viaggi online ha chiesto ai membri della sua community, circa 20mila, di esprimersi a riguardo: ogni membro ha espresso 5 preferenze su un ventaglio di oltre 100 spiagge italiane: dai risultati, ecco qual è la spiaggia più bella d’Italia. Spoiler: le prime sei posizioni appartengono tutte a due sole regioni italiane.
La SPIAGGIA più BELLA d’Italia: la classifica del 2022
# La Spiaggia dei Conigli e perché si chiama così
Credits: @we_lovelampedusa Isola dei Conigli
È la Spiaggia dei Conigli a Lampedusa la spiaggia più bella d’Italia. Già insignita di molti premi, come quello di spiaggia più bella d’Europa nel 2015, anche Travel365 definisce la spiaggia la più bella della Penisola. La spiaggia è un’area protetta dove il gabbiano reale e moltissime tartarughe vivono serenamente, uno spazio di sabbia bianca e mare cristallino che rendono la spiaggia magica.
Credits: @we_lovelampedusa Isola dei Conigli
Cosa c’entrano i conigli con una spiaggia di mare? Pare che il nome sia stato dato per errore. La prima volta che fu chiamata così era il 1824, quando l’ammiraglio britannico Smith chiamò la spiaggia “Rabit Island”, rabit in arabo significa però collegamento e si fa quindi riferimento all’istmo che collegava l’isola alla costa. Ma la spiaggia è diventata velocemente “Rabbit Island” (Spiaggia dei Conigli) e una serie di leggende iniziarono ad essere tramandate sul luogo, tipo quella che sull’isola viveva una colonia di conigli.
# Lo scenario da sogno della Spiaggia dei Conigli
Credits: @perinicarol Isola dei Conigli
La Spiaggia dei Conigli o Isola dei Conigli fa parte della Riserva Naturale “Isole di Lampedusa”, per questo non tutti possono accedervi liberamente. Per visitare la spiaggia bisogna infatti prenotarsi. L’isolotto, ai tempi collegato alla terra ferma con un ponte di sabbia oggi scomparso, ha una superficie di circa 4,4 ettari ed è un posto incantevole a sud ovest dell’isola di Lampedusa. I suoi gestori la definiscono “una autentica meraviglia, in uno scenario da sogno, immersa in un’atmosfera incantata, con una incredibile fauna marina e un’acqua la cui limpidezza e le cui sfumature azzurre attraggono visitatori e turisti da ogni parte del mondo”. Ed è proprio così, lo confermano tutti i turisti, che da sempre la definiscono la spiaggia più bella d’Italia.
# La classifica completa
Credits: @giusicasada Cala Mariolu
E mentre la Spiaggia dei Conigli è la spiaggia più bella d’Italia secondo Travel365, la più bella d’Europa e la decima più bella del mondo secondo la classifica del 2022 di Tripadvisor, ecco le altre spiagge più belle della Penisola. Travel 365 mette al secondo posto la spiaggia dalla sabbia e rocce bianche e dai ciottoli rosa di Cala Mariolu nell’Ogliastra in Sardegna.
Al terzo posto un’altra spiaggia sarda: Cala Goloritzé e il suo famoso pinnacolo di 143 metri nella parte sud del golfo di Orosei in provincia di Nuoro.
Cala Goloritzé
Per il quarto posto si ritorna in Sicilia, in questo derby delle spiagge tra Sicilia e Sardegna, con la Cala Rossasull’isola di Favignana nelle Egadi. Al quinto posto c’è La Pelosa a Sassari in Sardegna: qui il mare dall’acqua quasi trasparente e la sabbia bianca finissima sono degni dei paradisi tropicali. Di seguito, la classifica completa dal 6° posto in giù:
Quante volte ci si è trovati ad arrivare in ritardo ad un appuntamento perché il bagno di casa era occupato e non ci si poteva preparare. O quante volte proprio per essere in orario ad un impegno ci si è prenotati la mattina stessa per fare la doccia ad un’ora precisa, battendo sul tempo il resto dei componenti della casa? Queste sono le dinamiche quotidiane di chi vive in una casa con un bagno solo, ma in Italia c’è una villa dove questo problema si annulla.
La CASA dei BAGNI: è in Italia la casa record, su 30 locali 19 sono gabinetti
# Tra le 10 case più assurde d’Italia
Credits: gqitalia.it Bagno villa
Era il lontano 2017 quando Agent pricing pubblicava la classifica delle 10 case più assurde messe in vendita in Italia: tra queste c’era quella con più bagni in assoluto. Agent pricing è una start up innovativa che in un’unica applicazione per mobile permette di consultare tutti i prezzi delle case vendute online, indipendentemente dall’agente immobiliare che ha postato l’annuncio. Cinque anni fa l’idea di Agent pricing era rivoluzionaria, oggi è una tra tante. Tra le case più assurde in vendita c’era il monolocale più piccolo del Paese, il metro quadro più costoso d’Italia (nel 2017 era 23mila euro al metro quadro, si provi a pensare quanto costerebbe oggi con il balzo all’insù che ha fatto il mercato immobiliare) e l’attico con la vista più bella, che non poteva non essere in una delle isole più eslusive d’Italia, Capri.
Credits: idealista.it Pianta primo piano
Ed è proprio a Capriche, oltre ad esserci la casa con la vista più bella, c’è l’abitazione con più bagni in Italia. 19 bagni per 30 locali complessivi, in pratica un bagno e mezzo per ogni camera. Anzi, se si pensa che nei 30 locali totali ci sono anche cucina, sala e studio, per ogni camera da letto ci sono circa due bagni. La casa era in vendita su idealista.it e contava 800 metri quadrati.
# Una passione caprese: le stanze da bagno
Credits: idealista.it Annunci immobiliari case Capri
Consultando annunci immobiliari più recenti, si è scoperta però una passione dell’isola di Capri, quella per le case con tanti bagni. Nonostante la casa dai 19 bagni non sia più in vendita, Idealista.it propone numerose ville nell’isola dei faraglioni che hanno più toilette che altro. Tra queste si trova Villa “La Vedetta”, un’abitazione con giardino e piscina di 13 locali complessivi suddivisi in 400 metri quadri, di queste 13 stanze ben 8 sono bagni. Ma in proporzione, le due ville in vendita vicino alle spiagge di Marina Piccola hanno ancora più servizi che camere: precisamente sul mercato caprese c’è una casa di 500 m² (300 m² calpestabili) con 12 locali e 8 bagni e un’altra di 475 m² con 8 locali e 5 bagni.