Home Blog Pagina 204

Il bosco incantato lungo il fiume, a due ore da Milano

0
fede2185 IG - Le 4 matte

Passeggiando nella natura incontaminata, caratterizzata da scorci e panorami mozzafiato, ci si imbatte in un bosco “popolato” da figure legate a numerose leggende locali. Dove si trova e da chi è stato realizzato.

Il bosco incantato lungo il fiume, a due ore da Milano

# Il percorso: dal laghetto a Colle Vareno al balcone panoramico sulla Val Camonica

bergamoxp – Sentiero del Bosco Incantato

Ci troviamo in un’area quasi interamente di proprietà della Regione Lombardia: la Foresta di Lombardia Valle di Scalve. Qui si snoda un semplice percorso di circa 3 km e un dislivello di 100 metri caratterizzato da scorci panoramici mozzafiato. Si parte dal laghetto a Colle Vareno, con tratto iniziale di arroccamento sviluppatesi nel pascolo del Glisunder, si giunge alla strada forestale per Croce di Vareno e da qui si prosegue lungo la strada entrando poco dopo nel bosco.

1carmen_ruggi IG – Balcone panoramico Val Camonica

A 1472 metri di quota, dove è posizionata la Croce di Vareno, c’è un meraviglioso balcone panoramico sulla Val Camonica. 

# Le 40 sculture lignee del Bosco Incantato

Le bellezze della natura vengono arricchite da numerose leggende, raccolte dal Professore Giorgio Gaioni del Comune di Angolo Terme, che prendono forma nel Bosco Incantato. Lungo il tracciato si possono infatti trovare circa 40 sculture lignee, realizzate dagli operai dell’Ente Regionale per i servizi all’ Agricoltura ed alle foreste (ERSAF), che mostrano contadini, boscaioli, malghesi, pastori. Nei punti di maggiore interesse sono installati dei pannelli informativi contenenti anche delle illustrazioni ad opera degli alunni delle scuole elementari di Angolo Terme e dei confinanti comuni della Valle di Scalve. 

# Le 13 leggende rappresentate

visitpresolana.it – Le 13 leggende

Le sculture rappresentano le 13 leggende del bosco: il piè del Diaol, la diligenza del Diavolo, la leggenda della Presolana, la beffa di San Silvestro, Ol bras dè mort, il Monte Pora, il lago della culla, la Croce di Vareno, la storia del Pis de Cote, la baita dè la Mandola, le bacche rosse di Castello Orsetto, Ol bus de la Pora, le quattro matte della Presolana. I racconti hanno rappresentato un mezzo per fronteggiare le difficoltà della vita e per dare una ragione agli eventi negativi, per questo motivo sono state scelte raffigurazioni di persone comuni del luogo, oltre ad animali, gnomi e fate.

# A due ore di auto da Milano

Milano-Sentiero del Bosco Incantato

Per arrivare alla partenza del percorso del Bosco Incantato servono circa 2 ore di auto da Milano. Si prende l’autostrada A4 e si esce a Bergamo, da qui si prosegue sulla strada statale 470, sulla provinciale 35 verso Nembro e infine sulla statale 671 fino a Castione della Presolana. Infine, dopo circa 36 km, all’altezza della frazione di Dorga si entra nell’abitato e procedendo lungo Via Monte Pora si arriva al parcheggio nei pressi del laghetto da dove inizia il percorso.

Continua la lettura con: Il VILLAGGIO fatto solo di CASE sull’ALBERO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Bansky a Mestre: i muri da strada all’interno di un museo

0

Mestre ospita nel suo modernissimo M9, una mostra (non) ufficiale dell’artista simbolo della nostra epoca. 

Bansky a Mestre: i muri da strada all’interno di un museo

# Lo street artist più celebre al mondo

Banksy è forse l’artista contemporaneo più famoso del mondo, considerato uno dei maggiori esponenti della street art. Le sue opere, conosciute universalmente, sono molto eccentriche e incisive. Danno modo a chi ne fruisce di riflettere sul sistema e sulla società in cui viviamo: un simbolo di lotta e di protesta in un mondo in cui spesso gli interessi economici prevalgono su quello che dovrebbe essere il bene delle collettività.

Come cita il sito theworldofbanksy.it, l’artista non autorizza le mostre dedicate ai suoi lavori, ma non le impedisce. Banksy incoraggia chiunque voglia far viaggiare il suo lavoro, chiunque voglia reinterpretarlo e dargli voce. L’arte secondo lui deve essere di tutti. I messaggi devono arrivare a chiunque.

# Bansky a Mestre

Credits: @Massimo Faranda(FB) – Il Museo M9 di Mestre (VE)

Fino al 2 Giugno 2024, l’ M9 di Mestre (il Museo del ‘900 della terraferma veneziana) ospita Banksy. Painting Walls, una esposizione che conta oltre 70 opere dell’artista. Il team del museo, in collaborazione con l’associazione MetaMorfosi, ha compiuto un’impresa che certamente non può passare inosservata.

Credits: @Yardartuk(FB)

Sono stati infatti portati all’interno dello spazio espositivo ben tre muri originali, distaccati dalle pareti dove i dipinti sono nati. Si tratta del monumentale muro angolare di Season’s greetings al piano terra, e di Robot/Computer Boy e Heart Boy al terzo piano.

Credits: @Massimo Faranda (FB)

# Le contraddizioni dell’esposizione

Oltre ai tre muri originali, sono presenti alcuni pezzi unici che arricchiscono il percorso espositivo, fatto di contraddizioni (consapevoli), che riflettono con precisione quelle dell’artista stesso: “ci saranno sicuramente delle polemiche sul portare dei muri all’interno del museo. Anche in questo caso, ho voluto trattare i tre muri come se fossero dei reperti archeologici, esattamente come è successo per l’Altare di Pergamo e moltissimi altri monumenti. Oggi non lo vedremmo, se non fosse stato fatto quello sforzo”. La mostra è stata infatti così introdotta dalla sua curatrice Sabina de Gregori.

Banksy. Painting Wallssarà presente al Museo M9 di Mestre, fino al 2 Giugno 2024

Credits: m9museum.it

Continua la lettura con: Il libro in PELLE UMANA in mostra a MILANO

LUCIO BARDELLE

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La metropolitana di Milano: le stazioni del prossimo futuro già in costruzione (immagini)

0

Tra cantieri in corso, fermi e in progetto sono diverse le stazioni che dovrebbero vedere la luce nei prossimi anni. Scopriamo quali sono.

La metropolitana di Milano: le stazioni del prossimo futuro già in costruzione (immagini)

# M1 

Per la linea rossa sono due i progetti previsti: un’estensione a nord e una a sud-ovest.

L’estensione a nord di 1,9 km e due fermate: Sesto Restellone e Cinisello-Bettola 

Credits: urbanfile.org – Prolungamento M1 Monza-Bettola

Quella a nord, un tracciato di 1,9 km di metropolitana e due stazioni, Sesto Restellone e Cinisello-Bettola, è in corso da oltre 12 anni e bloccato più volte per problemi burocratici ed economici. 

La stazione di Sesto Restellone

Credits stedase IG – Sesto Restellone

Tra le due stazioni di prolungamento della M1 quella di Sesto Restellone è ancora nello stato in cui avevamo visto un anno fa. Sono già stati posati i binari e il corpo stazione ha la sua conformazione quasi definitiva ma il cantiere è in pausa.

La stazione di Cinisello-Bettola

Roberto di Milano FB – Cantiere Bettola

Sono ripresi invece, anche se parzialmente, i lavori per la stazione di testa, futuro nuovo capolinea nord. Mancano circa 20 milioni e una nuova azienda per portare a conclusione i lavori di tutta l’estensione, si attende la gara d’appalto, e capire se verrà realizzato il centro commerciale soprastante con annessi parcheggi. Nella migliore delle ipotesi l’inaugurazione di entrambe le stazioni sarà nel 2028.

Ripartono i LAVORI per il PROLUNGAMENTO della M1 verso MONZA

L’estensione a sud-ovest di 3,3 km e tre fermate: Parri-Valsesia, Baggio e Olmi

Credits Comune di Milano – Estensione M1 Quartiere degli Olmi

Attesa per il mese di aprile 2024 la gara di appalto per realizzare circa 3,5 chilometri di tracciato fino alla Tangenziale Ovest con tre nuove stazioni: Parri-Valsesia, Baggio e Olmi, tutte interrate e all’interno del territorio comunale. Oltre la tangenziale, al confine con il Comune di Settimo Milanese, è previsto il deposito.

Il progetto definitivo è stato realizzato nel 2021, mentre a febbraio 2024 sono arrivati i 124 milioni di euro di extra costi promessi dal governo. Ogni stazione prevede aree verdi, alberi e piste ciclabili in superficie, quella di Parri avrà 3 accessi, quella di Olmi un parco con giochi per bimbi, una pista di educazione stradale, un circuito da corsa, un giardino con le dune e un campetto polivalente. I cantieri dovrebbero partire entro l’inizio del 2025 e terminare non prima del 2030.

Leggi anche: Arrivati i fondi: TRE NUOVE FERMATE per la M1 e la FRECCIARANCIO   

# M4

Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu

Dopo l’inaugurazione delle stazioni di Tricolore e San Babila, il 4 luglio 2023, sono salite a 8 quelle attive sulla linea M4 per un totale di 7,2 km di tracciato. Il restante tracciato della M4 aprirà entro la fine di settembre 2024, anche se alcune stazioni centrali solo a dicembre. Vediamo lo stato di avanzamento dei rispettivi cantieri.

La tratta a Ovest della M4: da Sforza-Policlinico a San Cristoforo FS

Lungo la lungo la tratta ovest è in corso la riqualificazione delle aree di superficie e in molte stazioni si è ai ritocchi finali. Dalle ultime immagini di Urbanfile si può osservare la situazione di alcuni cantieri: San Cristoforo FS, Bolivar, Coni Zugna, California, Sant’Ambrogio, De Amicis e Sforza Policlinico. Nelle stazioni più esterne è in corso la piantumazione del verde, la sistemazione dei marciapiedi e di alcune parti esterne delle uscite.

Le stazioni della tratta centrale sono quelle più in ritardo con i lavori. Tra queste troviamo Sforza-Policlinico, anche se ha recuperato sulla tabella di marcia, Santa Sofia, Vetra e De Amicis, le ultime tre a causa dei ritrovamenti archeologici. Per questo motivo non sono ancora alla fase di sistemazione a livello strada e probabilmente sono le principali indiziate ad aprire a dicembre. 

Leggi anche: L’M4 lancia la sfida: la CLASSIFICA delle METRO più VELOCI

# CIRCLE LINE

Di Arbalete – openstreetmap.org, CC BY-SA 2.0, httpscommons.wikimedia.orgwindex.phpcurid – Tracciato Circle Line

Tra le stazioni previste per la nuova Circle Line, dopo quella Tibaldi già inaugurata a dicembre 2022, altre due avranno la precedenza rispetto alle altre: Stephenson e MIND-Merlata. Per la seconda è già stato presentato un primo rendering.

Porta Romana FS

Non si tratta di nuova stazione ma di riqualificazione di una esistente. Stiamo parlando di quella di Porta Romana FS. Il progetto a cura dello studio AOUMM prevede il suo mantenimento nella posizione attuale, rispetto alle ipotesi iniziali, con un sistema integrato di accessibilità ciclopedonale con la stazione metropolitana M3 Lodi. Attualmente sono in corso il rifacimento le pensiline di copertura, altre serviranno per rendere riparato il camminamento tra Piazzale Lodi e la stazione, e la costruzione gli ascensori. Previsto inoltre la riqualificazione del vecchio edificio viaggiatori in stile modernista decò. L’inaugurazione è prevista per le Olimpiadi Invernali del 2026.  

MIND-Merlata, la stazione giardino

Tra le nuove stazioni c’è quella di MIND-Merlata, tra le stazioni di Milano-Certosa e Rho Fiera Milano. La sua struttura è stata pensata in metallo bianco, per integrarsi con la vicina passerella ciclopedonale e dovrebbe venire ricoperta di rampicanti e circondata da alberi. I rendering rilasciati dallo studio di progettazione 3TI Progetti si riferiscono però solo alla porzione di manufatto che si collega alla passerella, mentre a metà della stessa dovrebbe essere costruito l’edificio della stazione vero e proprio con annesse piattaforme e banchine dei treni. Nel settembre 2023 sono stati stanziati 10 milioni di euro per finanziare (insieme a RFI e Arexpo) la progettazione esecutiva vera e propria della nuova stazione.

Leggi anche: Finanziata la STAZIONE “GIARDINO” della CIRCLE LINE: ecco come sarà (IMMAGINI)

Milano-Stephenson

Nuove stazioni circle line Milano MIND-Merlata e Milano Stephenson

Tra la stazione di Certosa e di MIND-Merlata è prevista quella di Stephenson, ma ancora non è stato presentato lo studio di fattibilità. Il finanziamento arriva dall’accordo scali e quindi a carico di RFI. 

Continua la lettura: La Metro Ambrosiana e la Rete di 10 linee: i 2 progetti più rivoluzionari della metro di Milano…che non sono mai stati realizzati

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Ogni giorno nuovi record: è corsa all’oro oppure fuga dalle valute?

0
Oro sempre più alle stelle: superati oggi i 2.400 dollari l’oncia. A inizio anno gli esperti prevedevano una crescita nel 2024 non superiore ai 2.030. Previsione già polverizzata. Una cosa è certa: non si è mai visto un rialzo così prolungato e consistente, senza correzioni. La grande domanda: è corsa all’oro oppure fuga dalle valute?

Ogni giorno nuovi record: è corsa all’oro oppure fuga dalle valute?

# Salito di 300 dollari in sei settimane

Andamento prezzo oro ultimo mese

Una corsa così non si era mai vista. L’oro ha messo il turbo segnando una serie di record. In appena sei settimane è salito di circa 300 dollari, registrando l’ascesa più rapida da decenni. Non solo: un’ascesa che pare non avere nessun punto di correzione. Addirittura, settimana dopo settimana aumenta l’inclinazione della crescita: nelle ultime 24 ore ha superato i 2.400 dollari l’oncia. A inizio anno gli esperti prevedevano una crescita nel 2024 non superiore ai 2.030. Previsione già polverizzata. Anche i future, i contratti sul futuro, presentano quotazioni siderali. E l’impennata riguarda anche i volumi: nelle ultime 24 ore risultano pari a 23,5.000 lotti rispetto alla media su 5 giorni di 17,85.000 lotti. Ma qual è il motivo di quanto sta succedendo? Per capirlo bisogna risalire a quali sono le mani che stanno accumulando il metallo giallo. 

Prezzo oro nelle ultime 24 ore

# La corsa all’oro delle banche centrali 

Quotazione oro e acquisti oro da parte delle banche centrali

Chi compra è ormai cosa nota. Si tratta delle banche centrali, ma con un sostanziale cambiamento nel corso delle ultime settimane. La prima a iniziare la corsa all’oro è stata la banca centrale cinese. Questo aprile è infatti il diciassettesimo mese consecutivo di acquisti da parte della massima istituzione finanziaria cinese (Fonte: Bloomberg)

Acquisti di oro delle banche centrali da inizio 2024 (Dati febbraio 2024)

Come si vede nel grafico, la Cina la fa sempre da padrone: a inizio 2024 ha acquistato sui mercati 22 tonnellate di oro. Seguita da Turchia e India. Poi ci sono altre nazioni emergenti dell’Asia con l’eccezione della Repubblica Ceca. Questo accadeva fino a febbraio. Ma l’impennata delle ultime settimane prova che altre banche centrali si stiano muovendo: anche quelle dell’Occidente, guidate dagli Stati Uniti d’America. Cosa può spingere le banche centrali, da sempre gli enti regolatori delle valute, ad accumulare oro?

# Bye bye, dollaro? (e le altre valute a ruota)

I rally dell’oro

Come riporta il sito americano di attualità finanziaria zerohedge.com, “l’attuale divergenza tra i prezzi dell’oro e i tassi reali a 10 anni suggerisce che qualcosa di terribile sta per accadere…”. Se le banche centrali stanno acquistando oro può significare solo una cosa: che si attendono un deprezzamento della loro valuta. L’unico modo per una banca centrale di cautelarsi da una consistente perdita nel potere di acquista di una o più valute è l’acquisto di oro. 

Ci sono decenni in cui non succede nulla e ci sono settimane in cui accadono decenni.”, ricorda sempre Zerohedge. Guardando la storia, il prezzo dell’oro può rimanere in stasi per molto tempo, ma quando esplode, l’impennata è solitamente rapida e furiosa. Come si vede nel grafico sopra i cosiddetti breakout dell’oro hanno sempre anticipato delle gravi recessioni, come nel 2008 o negli anni Settanta. Ma in questo caso quale può essere il rischio più probabile?

E’ sempre Zerohedge a riportare l’indiscrezione bomba: il FMI prepara la rivoluzione finanziaria: dite addio al dollaro, titola il sito americano. La tesi è inquietante quanto tutto sommato semplice: da quando il dollaro è stato sganciato dall’oro si è progressivamente attivata una sovrapproduzione di moneta, che negli ultimi anni ha raggiunto un livello esorbitante. Facile immaginare che da questo eccesso di produzione monetaria, che riguarda praticamente tutte le valute fiat del mondo, si arriverà al punto di rottura, ossia quando il mercato non riesca più ad assorbirla e, soprattutto, non abbia più fiducia nel suo valore. Il rally dell’oro, ma anche dell’argento, dei bitcoin e di ciò che non ha correlazione con questa quantità di denaro circolante potrebbe pertanto rappresentare uno scenario potenzialmente drammatico. Non sarebbe segno di una crescita nel valore di tali asset ma del crollo delle valute tradizionali. Che, in breve, potrebbero valere carta straccia, un po’ come accaduto nella Germania di Weimar negli anni ’20 del Novecento. 

Continua la lettura con: L’oro vola: come investire nel principe dei beni rifugio

ANDREA ZOPPOLATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Tre latterie storiche di Milano dove mangiare come una volta

0
lestradedimilano IG - Alla Vecchia Latteria

Solo piatti genuini, preparati giornalmente con prodotti stagionali, a prezzi popolari. A condire il tutto l’atmosfera dalle vecchia Milano.

TTre latterie storiche di Milano dove mangiare come una volta

#1 Latteria La Cicala

giulietta_mels IG – Latteria La Cicala

La Cicala è il cognome della proprietaria, Anna, che ha rilevato diversi anni fa il locale da quello precedente mantenendo lo stile delle vecchie latterie. Questo locale in zona Porta Venezia/Monforte si presenta infatti con i classici tavoli apparecchiati proprio come in osteria, con tovaglie a quadri bianche e rosse e caraffe d’acqua sul tavolo. Tutto qui è realizzato con ingredienti biologici, solo piatti semplici e abbondanti, incluso il pane con lievito madre vecchio di tre generazioni sfornato ogni mattina e da accompagnare con burro e marmellata e un caffè fatto con la moka.

Il menu è prevalentemente vegetariano, anche se non mancano pasticci di patate e prosciutto, arrosti e polpettoni, e si possono comporre i piatti a proprio piacimento a partire da 10 euro. Aperto dalle 8 alle 19, il giovedì fino alle 22.30 e il sabato fino alle 15.30, mentre è chiuso la domenica. Per entrare bisogna però rispettare dieci condizioni, tra cui “non essere un gastrofighetto snob” e “Non chiamare il cibo food”. 

Indirizzo: Via Felice Bellotti, 13

Leggi anche: CHIUDE un altro RISTORANTE STORICO di Milano: gli ultimi giorni per GUSTARE una CUCINA UNICA

#2 Latteria Carlon

latteriacarlon IG

A dieci minuti a piedi da La Cicala, in una traversa di Porta Venezia che sbuca sui Giardini Indro Montanelli, c’è Latteria Carlon. Da quando è nata, nel 1941, ha mantenuto intatta l’atmosfera genuina e cordiale e la sua impostazione di locale perfetto per un pasto veloce, con piatti tipici milanesi genuini, senza troppe pretese, a prezzi bassi. Da mangiare ce n’è per tutti i gusti: primi, secondi di carne e di pesce, verdure e torte della casa. Rimane aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 18.30, chiuso nel weekend.

Indirizzo: Via Tommaso Salvini, 2

#3 Alla Vecchia Latteria

lestradedimilano IG – Alla Vecchia Latteria

Qui siamo in pieno centro storico, a poche centinaia di metri da Piazza del Duomo, “alla Vecchia Latteria” è un locale che esiste dal 1885. Non c’è dubbio quindi che sia un’autentica latteria, piastrelle bianche, foto d’epoca e una vecchia cartina di Milano alle pareti, semplici tavoli in legno con gambe in ferro e sgabelli per una cinquantina di posti. La proposta in questo caso è esclusivamente vegetariana, il menu è realizzato con sole verdure di stagione. Si può scegliere tra piatti più “ricercati” e altri più semplici, frittate a 8 euro e primi a 13 euro, da non perdere il misto forno, una portata unica con una selezione di assaggi delle specialità della casa. Aperto da lunedì al sabato dalle 11 alle 15, chiuso la domenica.

Indirizzo: Via dell’Unione, 6

Leggi anche: Quando a Milano ci si trovava in LATTERIA

Spunto: milanesarius IG

Continua la lettura con: Cucina casalinga con menù pranzo low cost in una delle trattorie storiche di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Realizzare se stessi in modo autentico in questa società è possibile?

0

Realizzare se stessi rimanendo autentici è possibile? “So di essere completo quando sono con altre persone”, “Trovando quella fiamma dentro di me e alimentarla”, “Restando coerenti con se stessi”. Alcuni tra i protagonisti della nuova generazione cercano soluzioni a uno dei grandi temi di sempre dell’esistenza umana. @fermento.online  #fermento

Qui il video. Segui Fermento, il nuovo progetto di Vivaio, seguendoci su:

Youtube (@fermento.online), Facebook (/fermento.online), Instagram (@fermento.online)

Continua con: Mario Vanni: la vera politica è fatta di sogni e di ideali

LA FENICE

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Neve ad alta quota: l’annata migliore degli ultimi vent’anni

0
Ph. pasja1000

Per trovare un innevamento migliore rispetto a quello attuale bisogna risalire al 2001. Questi i dati forniti dal Servizio Glaciologico Lombardo. La neve caduta da febbraio ad oggi permette ai ghiacciai di recuperare il deficit degli ultimi inverni.

Neve ad alta quota: l’annata migliore degli ultimi vent’anni

# Neve record sopra i 2.000 metri 

credits: skimania.it

Le forti nevicate che hanno colpito l’arco alpino italiano a partire da febbraio hanno dato una sterzata alla stagione di accumulo di neve 2023-2024. La quantità di neve caduta al suolo, spiegano dall’ SGL – il Servizio Glaciologico Lombardo, ha raggiunto i valori tra i più elevati degli ultimi vent’anni, ma solo sopra i 2.000 metri di quota. Al di sotto di tale livello l’innevamento anche quest’anno è inferiore alle medie storiche. Il contrasto è dovuto al fatto che le temperature si sono mantenute elevate anche a marzo.

# Un innevamento migliore solo nel 2001: ottimismo anche per i ghiacciai

Credits: paperblog.com – Montagna di sale a Milano

Per trovare un innevamento migliore rispetto a quello attuale bisogna risalire al 2001, ma è ancora presto per dire se i ghiacciai per la prossima estate avranno raggiunto una massa di equilibrio. Molto dipenderà dalle temperature dei prossimi mesi. I glaciologi sono moderatamente ottimisti: nella peggiore delle ipotesi il bilancio sarà meno catastrofico che negli ultimi due anni, nella migliore si potrebbe registrare un recupero rispetto a quanto perso nel 2023. Per incrementare lo strato di ghiaccio occorrono neve accumulata in inverno e temperature estive fresche. Ad oggi la prossima parte dell’equazione è garantita. Per la secondo dovremo aspettare i prossimi mesi. 

Fonte: Neve ad alta quota, l’annata migliore degli ultimi vent’anni

Continua la lettura con: Ho provato un’auto elettrica a Milano

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le frasi dei milanesi al telefono per liberarsi dagli scocciatori

0
Credits michael_schueller-pixabay- Urlare al telefono

I milanesi hanno sempre fretta. A volte hanno persino fretta di farti capire che hanno fretta. In pratica, quando chiami un milanese al telefono è probabile che non possa parlare, quindi ti liquida con il classico “ti richiamo”. Non prima, però, di aver condiviso con te il motivo per cui, suo malgrado, è impossibilitato a parlare.

Le frasi dei milanesi per chiudere le telefonate degli scocciatori

Credits clare_blackberrying IG – Telefono Beautiful gallery

#1. Scusa, ti devo salutare che è arrivato un amico

Appena attacchi ti ricordi di non averlo mai visto assieme a nessuno.
Nella variante business al posto dell’amico c’è il cliente, e ti chiedi: ma non era in cerca di lavoro?

#2. Scusa sto entrando in una riunione

Ha più riunioni lui del presidente degli Stati Uniti. Ti domandi quando lavora visto che è sempre in riunione.

#3. Sto entrando in ascensore

Is the new: sto entrando in galleria!

#4. Ho sotto una chiamata

Questo modo di chiudere la conversazione è tipico delle persone passivo aggressive. Con questa frase vogliono dire “ho il tempo di parlare al telefono ma c’è qualcuno più importante di te che merita quel tempo”.

#5. C’ho solo una tacca

L’equivalente 2.0 dell’unica telefonata concessa ai prigionieri dei film americani. Userà quella tacca per chiamare il suo avvocato.

Credits 10634669-pixabay – Uomo con il telefono

#6. Scusa, devo pagare al supermercato

Massimo rispetto! I milanesi hanno sempre massimo rispetto per chi paga. Ti affretti a chiudere la chiamata e ti scusi con lui per averlo disturbato in un momento tanto intimo e importante.

#7. Scusa un attimo, ti richiamo tra un minuto

Non lo sentirai mai più.

#8. Dimmi, che ho solo un minuto

Quando però è lui a chiamarti, devi attaccare il cavo di ricarica perché ti asciuga la batteria.

#9. Sono dal medico

Tranquillo, è solo un controllo di routine. A meno che non dica “Sono dal medico, ho solo un minuto”, allora forse sarà finita per sempre.

#10. Pronto… pronto… non sento, ti richiamo io.

Tu lo senti benissimo, 5 tacche a palle, 4G, audio stereo, sei sotto il ripetitore e questo qui non ci sente.

#11. Devo mettere giù che ho la pattuglia davanti

Senti in sottofondo “fermata Cadorna”.

#12. Sto correndo

Non l’hai mai visto correre nemmeno per prendere il tram. Si muove solo in auto che prende anche per andare dall’altra parte della strada.

#smailand

Continua la lettura con: Smailand: come trasformare qualunque donna in una milanese

IVAN SAL

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Cucina casalinga con menù pranzo low cost in una delle trattorie storiche di Milano

0
trattoriaal395 IG

Si trova in uno dei quartieri che ha conservato ancora la sua anima antica e da quasi 40 anni propone una cucina casalinga italiana di qualità a prezzi alla portata di tutti. 

Cucina casalinga con menù pranzo low cost in una delle trattorie storiche di Milano

# Aperta da quasi 40 anni nell’antico borgo di Baggio

claudio.accetta.79 IG – Trattoria 395

Questo storico locale, nell’antico borgo di Baggio da quasi 40 anni, nasce dall’idea di Antonio Rotondo di offrire un ampio menù italiano ai lavoratori e non solo, ad un prezzo contenuto. Per questo dal 1987 il Bar Trattoria 395, che si presenta in uno stile contemporaneo con ben 150 posti a sedere suddivisi in 5 sale, propone una cucina casalinga italiana dove mangiare cibi sani come a casa. 

Leggi anche: 7 LOCALI a Milano dove MANGIARE BENE a PREZZI CONTENUTI

# Per un menu completo bastano 14 euro, compreso pane e coperto

Credits trattoriaal395 IG – Bar Trattoria al 395

In questo caso qualità fa rima con economicità. Si può scegliere di prendere anche solo un primo o un secondo piatto, ma conviene optare per il menu. A pranzo durante la settimana si paga infatti soltanto 14 euro, di cui 1 euro di pane e coperto, per avere primo, secondo e contorno. Il sabato sempre a pranzo sono 16 euro, mentre la sera si arriva a 28 euro, con pane e coperto a 2 euro. Nel resto della settimana il locale è chiuso per cena.

# Dalla cucina lombarda a quella siciliana

trattoriaal395 IG

Le portate variano ogni giorno e accanto alla cucina lombarda vengono proposti piatti che richiamano le radici della famiglia dei proprietari, dalla Calabria alla Sicilia, dalla Puglia alla Sardegna. Si possono trovare il risotto alla zafferano e gli spaghetti con friggitelli ed acciughe, la melanzana ripiena alla calabrese o le orecchiette alle cime di rapa Le bevande e i dolci non sono compresi nel menu, ma vale comunque la pena di provarli. Tra i primi si può scegliere un bicchiere di vino della casa o quelli della cantina, dal km zero dell’Oltrepò Pavese al Nero D’avola, tra i secondi ci sono ad esempio la torta di mele, il tiramisù e la pastiera.

 

Spunto: milanesarius IG

Continua la lettura con: È questa la PIZZERIA più ECONOMICA di tutta Milano? Questi i suoi PREZZI

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Dentifricio alcolico o shottino con il rossetto: il cocktail bar più irriverente di Milano

0
zizania.milano IG - Suca

Ha uno stile pop e colorato, dall’arredamento alle pareti, ma sono i cocktail bizzarri e l’oggettistica fuori dalla righe a renderlo fuori dal comune.

Dentifricio alcolico o shottino con il rossetto: il cocktail bar più irriverente di Milano

# Uno dei locali più irreverenti e stravaganti della città

zizania.milano IG – Interno locale

Senza dubbio Zizania in zona Colonne di San Lorenzo è uno dei locali più irreverenti e stravaganti della città. Aperto nella primavera 2022, il locale si caratterizza per uno stile pop e colorato, dall’arredamento alle pareti, dai cocktail agli oggetti sparsi un po’ dappertutto, persino nel bagno.

zizania.milano IG – Suca

Tra quelli più sopra le righe troviamo frasi al neon con inviti ad andare…a quel paese, oppure con la parola “suca”, o ancora quadri con scritte a non prendersi troppo sul serio come “sopra di te una grande verità” a cui segue “a nessuno frega un c….”. 

Leggi anche: L’APERITIVO più PAZZO di Milano: drink “assurdi” tra giochi, bolle di sapone e vasche di caramelle

# I cocktail più assurdi: da quello con spazzolino e dentifricio a quello allo zucchero filato

zizania.milano IG – Aperitivo

Come si può ben capire l’atmosfera è giocosa, nel locale c’è una vasca delle caramelle e ad ogni da tavolo ci si può divertire facendo le bolle di sapone, ma la vera attrazione sono i cocktail. Molti sono assurdi, anche gli stuzzichini di sushi italiano che accompagnano l’aperitivo sono davvero particolari e vanno mangiati in un ordine preciso. Zizania è infatti un tipo di riso e per questo l’aperitivo consiste in una selezione di bocconcini di riso, i Rizi, studiati nei minimi dettagli.

Tornando ai cocktail troviamo quello con dentifricio alcolico alla menta e spazzolino, per spazzolarsi sul serio i denti, prima di bere uno shot alla vodka e cioccolato, oppure il “Mi trucco e ci sono”, con una scatoletta dove è riposto un rossetto al cioccolato salato da mettersi sulle labbra prima di bere uno shot di tequila. C’è anche lo “Sugar Daddy” con zucchero filato nel calice unito ad aperol, infuso al bergamotto e arancia, limone, rosa, o il “Pan di Stelle”, con il rifacimento del famoso biscotto messo in cima al cocktail.

# Aperitivo classico a 12 euro, cocktail speciali dai 10 ai 15 euro 

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Fiammetta Gatto 🍭Travel & Lifestyle (@fiammettaphotos)

Il prezzo per un aperitivo classico è di 12 euro, cocktail più stuzzichini, mentre se si vogliono provare i drink più particolari sono proposti solo dal martedì al giovedì a prezzi che variano dai 10 ai 15 euro. Il locale è invece aperto dal martedì alla domenica dalle 17:30 alle 2 di notte

Indirizzo: Via Celestino IV, 11

Spunto: fiammettaphotos IG   

Continua la lettura con: Il COCKTAIL BAR dove si BEVONO le FERMATE della METROPOLITANA di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Basta tasse, basta multe: 10 azioni creative per aumentare il gettito del Comune di Milano, il “più indebitato d’Italia”

0
Ph. Myriams-Fotos

Per fare questo o quello si alza sempre la solita scusa: non ci sono soldi. E per trovarli le iniziative sono sempre le solite: tasse e multe. Quanto sono banali gli amministratori pubblici, non trovate? Eppure di soldi il Comune di Milano ne potrebbe fare a palate. Se solo usasse un pizzico di creatività.

Basta tasse, basta multe: 10 azioni creative per aumentare il gettito del Comune di Milano, il “più indebitato d’Italia”

Debito Comuni. Fonte: Il Sole 24 ore
Debito Comuni. Fonte: Il Sole 24 ore

Milano è il Comune più indebitato d’Italia. Ci teniamo tutti a non finire gambe all’aria né a finire spennati da multe e gabelle varie: abbiamo pensato per questo a dieci proposte per aumentare il gettito del Comune riuscendo così a ripagare gli interessi sul debito senza strangolare l’economia di Milano. Non solo: trovando così risorse per fare quelle cose che servirebbero per portare Milano al livello delle migliori città d’Europa. 

1. Quotarsi in Borsa: Milano public company

il dito di cattelan

Milano potrebbe essere la prima città al mondo che si quota in Borsa. Come asset per gl investitori ci sarebbe l’intero patrimonio comunale e artistico della città. Come ricavi futuri si considererebbe il gettito fiscale locale. I dividendi vengono maturati come quota calcolata sui maggiori introiti futuri, ad esempio 10% delle tasse locali. I milanesi avrebbero diritto a una partecipazione a sconto rispetto agli investitori istituzionali o di fuori città. Ci sarebbero limiti massimi alla partecipazione per evitare di avere grosse concentrazioni di capitali: Milano dovrà essere una public company ad azionariato diffuso. Da quanto raccolto con la quotazione ci sarebbe una percentuale fissa da destinare al pagamento dei debiti. Il resto dovrà essere impiegato esclusivamente in iniziative per accrescere gli asset e il valore della città. 

2. Emissione della criptovaluta Milano

criptomilano

Milano, Genova e Firenze hanno rivoluzionato la finanza mondiale all’epoca del Rinascimento. Per capirlo basta vedere quante Lombard street ci siano nel mondo. Nell’era della blockchain, Milano potrebbe porsi all’avanguardia creando una vera e propria criptovaluta. Altrimenti, una valida alternativa potrebbe essere quella di una ICO, fornendo dei token ai sottoscrittori.

3. Esproprio case sfitte oltre quota 5 dello stesso proprietario

Case Amsterdam – Foto di Łukasz Siwy da Pixabay

A Berlino sta facendo molto rumore un’iniziativa popolare mirata all’esproprio di appartamenti sfitti di uno stesso proprietario al di sopra di una determinata quantità. Sembra che a Milano ci siano oltre 110.000 appartamenti sfitti, spesso di proprietà di compagnie di assicurazioni o di grandi società. Per aumentare il gettito dello stesso e, al contempo, per calmierare il prezzo degli affitti, il Comune potrebbe riprendersi gli appartamenti che non vengono messi a disposizione di persone e imprese del territorio. Così si risolverebbero due problemi in uno: quello patrimoniale e quello di disponibilità di case per i cittadini. 

4. L’asta su internet degli spazi comunali

Siamo quasi nel 2025, eppure la gestione degli spazi pubblici in concessione temporanea è ferma all’era dell’occupazione spagnola. Bisogna ancora presentarsi negli uffici, fare domanda ai vigili, perdersi tra trecento corridoi e spesso, anche per una banale occupazione di spazio pubblico di una sola giornata, si deve attendere l’ultimo giorno prima dell’utilizzo per sapere se sia stata concessa o respinta. Creiamo un sistema trasparente in cui tutti gli spazi comunali disponibili a occupazioni o eventi temporanei siano mappati e prenotabili in tempo reale. Questo aumenterebbe il gettito del Comune consentendo agli operatori di perdere meno tempo e di gestire meglio la propria attività.

5. Crowdfunding per spazi da riqualificare

Lampugnano
Lampugnano

E’ inutile nasconderci dietro a un dito. A Milano ci sono aree che fanno schifo, lasciate allo sbando. Potrebbe essere difficile per un Comune ultra-indebitato intervenire, ma al contempo si potrebbe creare un sistema di crowdfunding per spazi o monumenti da rimettere a posto. In fondo, anche la costruzione del Duomo ha avuto il supporto di una sottoscrizione popolare.

6. Benefits per eredità lasciate al Comune

Ogni tanto appare la notizia di lasciti per il Comune da defunti senza eredi. Il Comune potrebbe fare una campagna per incentivare tutti i milanesi a destinare nella propria eredità un decimo del loro patrimonio alla città. In cambio potrebbe prevedere forme di gratificazione eterna, si potrebbe inserire il nome del donatore sotto le targhe delle vie, un po’ come fanno le chiese con le targhette sulle panche.

7. Marchio Milano

Credits: Mahmood IG

Nel mondo abbondano caffé, ristoranti, bar, perfino biscotti con il marchio Milano. Il Comune dovrebbe pretendere delle royalty per tutti coloro che utilizzano il nome di Milano. Potrebbe pensare anche a un sistema automatico tipo 1 euro ogni volta che chiunque al mondo menziona la parola Milano. Magari sotto controllo della Siae. Sarebbe un gettito colossale.

8. Rompere le scatole all’Europa e all’Italia

 

Il Comune di Milano deve rapportarsi con l’Unione Europea e con lo Stato italiano come fa ogni gruppo di pressione: considerandoli delle riserve di caccia. Invece di stare a lamentarsi o andare a Roma con il cappello in mano per elemosinare qualche spicciolo, Milano dovrebbe alzare la voce pretendendo da entrambi fondi e risorse, non perché ne abbiamo bisogno ma perché siamo tra i principali produttori di ricchezza nazionali e continentali.

9. Monumenti in adozione (o in vendita)

Statua di Indro Montanelli imbrattata
Credits: avvenire.it – Statua di Indro Montanelli imbrattata

Come per le guglie del Duomo, si potrebbe offrire ai milanesi la possibilità di allegare il proprio nome ai monumenti della città. A chi paga di più si potrebbe anche pensare di destinare una statua da inserire in uno spazio pubblico. Un’alternativa più estrema potrebbe essere di vendere i monumenti mettendoli all’asta. 

10. Diventare città stato

Ph. Myriams-Fotos

La cosa più facile e di risoluzione strutturale del problema. C’è solo da firmare un atto della giunta e avviare l’iter previsto della Costituzione per diventare una città regione. In questo caso Milano avrebbe molti più fondi disponibili e potrebbe agevolmente ridurre se non azzerare il proprio debito, come ad esempio ha fatto Bolzano, unico Comune insieme a Trento assimilabile a una città stato in Italia.

Continua la lettura con: Cosa si potrebbe fare a Milano se avesse l’autonomia di una provincia dell’Alto Adige

ANDREA ZOPPOLATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Cosa fare per rendere l’arredo urbano di Milano all’altezza di una capitale del Design?

1
alvaraaltissimo IG - Edicola Radetzky

Uno dei punti deboli di Milano: l’arredo urbano. Pur avendo l’amministrazione comunale definito nel 2018 le linee guida di “Arredo e decoro urbano”, negli ultimi anni si è limitata a promuovere solo alcune sistemazioni esterne, spesso contestate, come le fermate della M4 e in primis quella di piazza San Babila.

Cosa fare per rendere l’arredo urbano di Milano all’altezza di una capitale del Design?

Credits: isaloniofficial IG

Nonostante siano ormai scomparsi tutti i grandi designer del secolo scorso e sembra che sia stato disegnato qualsiasi elemento di arredo, Milano si conferma tuttora come la capitale mondiale del design d’arredamento. Perché limitare questa eccellenza al settore privato? Ma prima facciamo qualche passo indietro. 

# La “nascita” dell’arredo urbano: le Calçadas portuguesas

giuseppedemuro IG – Calçadas portuguesas

Si hanno i primi evidenti e originali elementi di contorno urbano, dopo i piani urbanistici del XV secolo di Lisbona e Porto quando vengono create le Calçadas portuguesas, i famosi selciati portoghesi, che in seguito si diffondono anche nelle ex colonie d’oltre mare d’oltre mare. Quelli monocromatici erano presenti nell’antica Roma. E dalla seconda metà dell’Ottocento che gli elementi d’arredo urbano iniziano a caratterizzare le città europee, come nel piano Cerdà di Barcellona, dove erano previsti chioschi ad ogni crocevia e dall’inizio del secolo successivo, mentre Hector Guimard nel 1910 disegnò degli stupendi ingressi della metropolitana di Parigi come a Port Dauphine e in Place l’Étoile, realizzati utilizzando dei materiali poveri di tipo industriale.

# Le famosa Trinkhalle e il suo “riferimento” milanese: l’Edicola Radetzky

bauhaus-dessau.de – Trinkhalle

Le Trinkhallen, padiglioni di acque potabili fecero la loro comparsa nelle città dagli anni Sessanta dell’Ottocento, con la diffusione dell’acqua minerale artificiale e in seguito alcune di esse ampliarono l’offerta a più prodotti. La Trinkhalle, famosa per la sua architettura, fu progettata nel 1932 da Mies van der Rohe inserendola nel muro bianco che Walter Gropius, fondatore della celebre scuola d’arte e design, aveva disegnato per delimitare l’area delle case degli insegnanti.

alvaraaltissimo IG – Edicola Radetzky

E a Milano, accanto alla Darsena, c’è ancora l’Edicola Radetzky, un chiosco in stile liberty in ferro e vetro, che era in origine un edicola e dal 2016 è sede di mostre d’arte contemporanea e altre attività culturali. Persino gli elementi più semplici dell’arredo urbano sono stati oggetto di interesse artistico da parte di fotografi, tra i quali Otto Steinert, in realtà medico di professione, la sua più nota fotografia è del 1950.

# Dagli allestimenti delle linee 1 e 2 della Metropolitana, di Albini, Helg e Noorda all’Apple Store di Piazzale Liberty

Credits: @stefanello71 metro lima

A Milano sono state fatte pregevoli realizzazioni moderne in questo settore: le prime nel 1962- 69 con l’allestimento delle linee 1 e 2 della Metropolitana, ideate da Albini ed Helg con grafica di Bob Noorda, poi con Enzo Mari, consulente negli anni ’80 del Comune, che disegno “il panettone”, per delimitare una strada resa pedonale, al posto delle classiche fioriere di catenelle, ferri a U, o altri tipi di paracarri. Ma l’eccessiva diffusione di questo modello portò l’ufficio tecnico comunale a sostituirlo con orrendi diffusori. Sempre di quegli anni è da ricordare un’edicola dei giornali disegnata da Ettore Sottsass, che la replicò come chiosco nella città di Torino.

Credits Andrea Cherchi – Apple Store

Di rilievo è anche la pensilina dell’ATM in piazzale Cordusio, disegnata da Antonio Citterio con Patricia Viel, una sorta di elegante omaggio alle uscite della metropolitana parigina di Hector Guimard. Anche Norman Foster ha firmato una serie di pensiline smart dei mezzi pubblici per conto di una concessionaria multinazionale e la sistemazione di piazza Liberty, con tre fontane di cui una vetrata, e la scalinata di invito all’Apple Store sotterraneo, anch’esso progettato dal suo studio.

# Tra interventi riusciti e sistemazioni contestate

https://nontiperdere.com/2020/02/09/6-cose-che-forse-non-sapete-sulla-chinatown-di-milano/

Tuttavia, tranne in zone come via Paolo Sarpi, corso Garibaldi, corso Como e in parte all’Ortica, altri interventi non hanno contribuito a dare un’impronta alla città, sia nella valorizzazione del centro storico che delle nuove sistemazione di spazi aperti, come nelle alberature per le strade, pure per scadente pulizia e manutenzione, come nei tombini. Tali ambiti si rivelano sovente come “una terra di nessuno”, infatti, sono ormai avvertiti dalla collettività come luoghi irrisolti, dove seguire sempre meno le “istruzioni d’uso” . Con lo sporcare ovunque, imbrattando qualsiasi parete, con il parcheggio selvaggio, utilizzando in modo disinvolto luoghi inadatti, e dopo la pandemia con l’eccessiva e disordinata occupazione del suolo pubblico.

Credits Andrea Cherchi – Piazza San Babila riqualificata

Pur avendo l’amministrazione comunale definito nel 2018 le linee guida di “Arredo e decoro urbano”, negli ultimi anni si è limitata a promuovere alcune sistemazioni esterne, spesso contestate, per le fermate della M4 come in piazza San Babila e diverse iniziative di Urbanistica Tattica, che se non è collegata all’urbanistica strategica o non ha un intento artistico è solo una “scorciatoia”.

Credits: orticamemoria.com
Dialoghi: Rap a Milano – Murales Ortica

Più interessante è il progetto di “stencil art”, patrocinato dal Comune di Milano, OrMe Ortica Memoria a cura di orticanoodles, museo a cielo aperto urbano, che racconta il ‘900 attraverso la storia del quartiere, di Milano e d’Italia.     

fondazionericcardocatella.org – Una panchina per Milano

Nel 2005 è stato indetto un bel concorso “Una panchina per Milano” promosso da Urban Land Institute, con il patrocinio  del Comune di Milano, oltre che dell’ADI, di Assolombarda, della Camera di Commercio di Milano, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, della Provincia di Milano e della Regione Lombardia: la panchina vincitrice disegnata da Alberto Meda, non venne mai adottata dal Comune, bensì  inserita nel catalogo di un produttore e nel giardino pubblico della Fondazione Riccardo Catella.

# Cosa fare per rendere l’arredo urbano di Milano all’altezza di una capitale del Design?

Credits: blog.urbanfile.org
Arredo urbano Milano

Dapprima rammentare quello che hanno già precisato da tempo esperti tipo Carlo Tognoli, Bernardo Secchi, Emilio Battisti, Andreas Kipar: poche regole comuni rigorosamente applicate come in Europa.

Ridurre il numero, selezionare e coordinare gli elementi che vanno a popolare gli spazi pubblici, collegandoli a un’idea di progetto del suolo. Si rende necessaria, in poche parole, una progettazione qualitativa e coordinata di strade, marciapiedi, illuminazione, segnaletica, infrastrutture, giardini, attrezzature.

Riscoprire l’antico color verde scuro tipico degli elementi di arredo urbano di Milano, in modo che con l’uniformità delle tipologie e dei colori la città può assumere un carattere identitario.

# Osservare gli esempi dall’estero

andrea_buntes_leben IG – Fermata bus Hannover

Poi osservare gli esempi più interessanti al riguardo realizzati altrove: le fermate degli autobus ad Hannover disegnate nel 1994 da diversi architetti come Frank Gehry, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini e inoltre le strutture di accesso  alla metropolitana di Bilbao chiamate dalla popolazione basca “fosteritos”, in onore del progettista, o quelli di Veste, azienda norvegese specializzata dal 1947in arredo urbano e da tempo di tipo sostenibile, oppure sorprendersi per come possa essere stata realizzato un bacino artificiale urbano. 

# Percepire i segnali subliminali dai migliori interventi artistici nelle città

Credits italianways.com – Vittorio Emanuele impacchettato

Inoltre dai migliori interventi artistici nelle città si potrebbero forse percepire quei segnali subliminali, per meglio individuare degli aspetti degli ambienti urbani, immaginati dagli autori che alla popolazione spesso possono sfuggire. A Milano nel 1966 Dan Flavin ha realizzato un’installazione luminosa permanente all’interno di Chiesa Rossa, ideata da Giovanni Muzio nel 1932 e Christo con la moglie Jeanne-Claude nel 1970 ha impacchettato due monumenti, uno in piazza del Duomo e un altro in piazza della Scala, mentre Dani Karavan nel 1978 ha segnato la Firenze notturna con un raggio laser che collegava la Cupola di Brunelleschi al Belvedere.

dan_h8 IG – Peix D’OR

E all’estero esemplari sono El Peix d’Or, un’opera d’arte di Frank Gehry sul lungomare di Barcellona costruita durante i Giochi olimpici del 1992 e quella dell’americano Joseph Kosuth, l’installazione luminosa su una parete del Museo Storico di Hannover con una citazione dello studiosor Gottfried Wilhelm Leibniz sulle sue teorie metafisiche. Ancora Magda Sayeg, che nelle sue installazioni in giro per il mondo lavora all’uncinetto per vestire arredi urbani di qualsiasi forma, come uno street artist fa uso di bombolette spray per creare murales, con quelle in Spagna tra le più suggestive del mondo.                                                     

# Prendere spunto dalla design week e dare spazio ai nuovi talenti

Credits Andrea Cherchi – A-Maze Garden

Persino le indovinate installazioni realizzate a Milano in occasione della Design Week e dell’Art Week in alcuni suoi luoghi pubblici possono essere di stimolo sul tema dell’identità urbana. Infine è da dare spazio ai nuovi talenti, potendo scegliere tra i validi progetti vincitori del quotato A’ Design Award & Competition e suggerire al NABA, la prestigiosa Accademia di Belle Arti, legalmente riconosciuta e fondata a Milano, di prevede un corso al riguardo per partecipare poi a concorsi come questo.

Continua la lettura: PORTA sempre più NUOVA: i progetti in corso e futuri del cantiere più grande d’Europa

GUIDO ANGELINI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Ricaricare le auto elettriche con i lampioni stradali? La novità che potrebbe rivoluzionare il mercato

0
Ph. clubalfa.it

Non è un mistero: il grande problema delle auto elettriche è questo. La ricarica. Soprattutto se dovessero aumentare in numero. La soluzione potrebbe arrivare dai progetti in altri paesi d’Europa: la Germania è in fase test mentre in Inghilterra sono già apparsi i primi lampioni ricarica. 

Ricaricare le auto elettriche con i lampioni stradali? La novità che potrebbe rivoluzionare il mercato

# Il progetto tedesco

Ph. andreas160578

Aumentano i problemi per ricaricare le auto elettriche. Proviamo a rilanciare il progetto di qualche anno fa di una startup tedesca: Ubricity. L’idea è apparentemente semplice: attivare un sistema per cui lampioni della città non servano solo a erogare luce, ma che fungano anche da carica batterie a emissioni zero per le auto elettriche.

Questi i punti di maggiore interesse dell’idea proposta:

  1. Si tratta di un progetto applicabile in ogni città.
  2. Un progetto dallo zero impatto ambientale ma dal grande impatto sociale: l’applicazione di una piccola scatola metallica al lampione e la presenza di una presa elettrica potrebbero rendere più facile l’operazione della ricarica delle auto elettriche, eliminando la diffidenza dei molti intimoriti dall’uso di veicoli elettrici per la difficoltà delle sorgenti di ricarica
  3. Perché il progetto si propone come innovativo e pure facile da usare. Oltre al focus ambientale e dell’elettrico, propone anche un sistema di pagamento con apposita carta, da saldare online in un secondo momento (simile a quelle usate a Milano per il car sharing).
  4. E vogliamo metterci l’affare economico? Come riportava ilmitte.com: “secondo l’azienda, le centraline applicate ai lampioni costeranno all’amministrazione decisamente meno rispetto alla costruzione di nuove stazioni di ricarica. Trecento euro anziché quasi diecimila”.

# L’Inghilterra in pole position

 

In Germania si è partiti con la sperimentazione, anche a Berlino, anche se finora non si è passati dalla fase test a quella dell’attivazione della rete. Ma altrove il progetto di Ubricity ha già fatto breccia: le ultima installazioni sono in Sutherland Avenue (zona W9)grazie a una partnership tra Ubricity, la Siemens e la municipalità di Westminster e Ubricity. In Inghilterra i lampioni che ricaricano sono già oltre un migliaio.

E Milano dove i lampioni non mancano. Perché restare al palo?

Fonte: il mitte.com Foto dal web

Continua la lettura con: Ho provato l’auto elettrica. Sono rimasto a piedi

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il museo del cinema più grande del mondo sul “miglio dei miracoli”: è stato concepito in Italia

0
academymuseum IG - Sfera

Il 30 settembre 2021 è stato inaugurato il museo più grande del mondo. E non poteva che essere qui. Un omaggio alla storia del cinema firmato Renzo Piano.

Il museo del cinema più grande del mondo sul “miglio dei miracoli”: è stato concepito in Italia

# Il più grande museo del cinema: 28mila mq di spazio espositivo

academymuseum IG – Vista dall’alto

Nessuno vuole ridurre l’importanza del museo del cinema torinese, ma va detto che una struttura del genere dedicata esclusivamente all’arte del cinema non si era mai vista. Ideato e realizzato da Renzo Piano a Los Angeles, nel quartiere Miracle Mile, il più grande museo al mondo dedicato al cinema si sviluppa su una superficie di circa 28 mila mq, distribuiti su più piani.

# La spettacolare terrazza panoramica

academymuseum IG – Sfera

Per realizzarlo è stato riqualificato un ex magazzino degli anni Trenta e per l’occasione l’architetto italiano ha progettato una struttura spettacolare, degna di ospitare un museo interamente dedicato all’arte dello spettacolo. Come elemento iconico collegato da passerelle trasparenti all’edificio principale è stato realizzato un volume in vetro e cemento a forma di sfera, con terrazza panoramica.

Leggi anche: Il CAPOLAVORO ORIENTALE di Renzo Piano: la CATTEDRALE di LUCE

# L’industria dei sogni si mette in mostra con oltre 13 milioni di oggetti

Credits: @brianfizzy
Academy Museum of Motion Pictures

All’interno del museo è presente sia una mostra permanente che esposizioni temporanee. Si possono vedere video, poster, bobine di film, sceneggiature risalenti al 1927, fotografie d’epoca, costumi e oggetti di scena, collezioni legate a personaggi che hanno fatto la storia del cinema e pezzi di film riempiranno le sale del museo, facendolo diventare una sorta di industria dei sogni: in totale sono oltre 13 milioni di oggetti.

abc7la IG – Museo Academy Los Angeles

Nel museo c’è spazio anche per una sala cinematografica con 1000 posti a sedere, nella sfera, e per il Ted Mann Theatre da 288 posti.

Leggi anche: La STAZIONE FUTURISTICA di RENZO PIANO (video)

# Il percorso espositivo che racconta la storia del cinema

Credits: @ograham26
Academy Museum

Nell’Academy Museum of Motion Pictures si inizia il percorso con la mostra principale intitolata “Stories of Cinema” e organizzata su tre piani espositivi occupando circa 3000 metri quadrati. Si parte dalla videoinstallazione che racconta la storia del cinema, a partire dai fratelli Lumière fino ai giorni nostri, nella Spielberg Family Gallery. Si passa alla Wanda Gallery, una galleria d’ingresso con proiezioni dal pavimento al soffitto di spezzoni di film, per poi arrivare alla Significant Movies and Moviemakers.

# La Sala degli Academy Awards dove simulare di aver vinto la statuetta

academymuseum IG – Sala statuette

Sala immancabile è poi quella dedicata agli Academy Awards, dove si racconta della statuetta più importante di sempre, l’Oscar, con le sue più famose vittorie e i suoi rifiuti che hanno fatto la storia. Non solo. Nella The Oscar Experience, i visitatori possono simulare di aver vinto la statuetta e accettare l’Oscar nel Dolby Theatre.

Le sale del museo del cinema più grande al mondo non si esauriscono qui. Ce ne sono molte altre come quella dedicata agli effetti del cinema sul sociale, ad esempio sui rapporti di lavoro e il movimento #MeToo. 

Continua la lettura con: Il museo più strano di Milano? Seguite le FORCHETTE

Articolo di BEATRICE BARAZZETTI aggiornato dalla redazione

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Dove andare e cosa vedere al Fuorisalone 2024. Con il quartiere novità

0
MCA Visual - CIttà Miniera al Corriere

Milano ancora una volta, si prepara ad essere la protagonista assoluta del design. Sta per aprire le porte al Salone del Mobile 2024. Dal 15 al 21 aprile, un calendario fitto di eventi tra la sede principale in Rho Fiera e il Fuorisalone, che trasforma la città in un gigantesco salotto, luogo di incontro, laboratorio di sperimentazione e nuove opportunità di business. Vediamo dunque qualche spunto. 

Dove andare e cosa vedere al Fuorisalone 2024. Con il quartiere novità

# 5 vie 

5vie_milano IG – Kostas Lambridis Natural Selection

Il Distretto 5 vie presenta il suo programma di eventi dal titolo “Unlimited design orchestra”. Designer ed artisti internazionali si lasceranno ispirare dalla musica, per dar vita ad una serie di iniziative e eventi come a Palazzo Litta, dove saranno esposte creazioni in paglia dal design unico, o in corso Magenta dove ci sarà una installazione particolarissima, “Under the willow tree”, un salice piangente dalle fronde sonore.

# Tortona design district

Superdesignshow

Superstudio organizza il Superdesign show, con una serie di eventi e installazioni che vogliono unire tradizione ed innovazione coinvolgendo aziende provenienti da tutto il mondo. Un tema ulteriore sarà thinking different, con lo scopo di invitare il pubblico a scoprire nuove frontiere del design tra locale e internazionale che si fondono assieme per dare vita a nuovi spunti creativi

# Porta Venezia design district 

Lasvit_Maxim_Velcovsky – Porta Venezia design district

Il tema sarà “Everything is design“. Mostre, installazioni, collezioni artistiche avranno lo scopo di inglobare ambiti di design differenti tra loro. Grande spazio sarà dato alla creatività dei giovani per aprire le porte a nuove sperimentazioni. Da non perdere Lasvit, un artista che creerà una Monumentale installazione in vetro fuso.

# Brera design district 

MCA Visual – CIttà Miniera al Corriere

In uno dei quartieri più iconici della città e dove è concentrato il più alto numero di showroom permanenti, ben 15, il Fuorisalone si concentrerà sul tema della progettazione consapevole, capace di generare azioni concrete di cambiamento. Apre le porte anche quest’anno il Corriere della Sera, ospitando una installazione dal titolo Città Miniera che rappresenta una città ideale costruita con cassette della frutta. O ancora Porsche che a Palazzo Clerici, ospiterà una mostra interattiva, “The pattern of dreams“, una struttura sospesa dove le persone si potranno arrampicare

# Isola design district

isola.design

Debutta un nuovo quartiere sul fronte del design, con Isola design festival e l’evento intitolato “this future is currently unavailable“, incentrato su come il mondo dei progetti di design possa influenzare il nostro futuro. Uno sguardo particolare sarà dato ai temi della sostenibilità, inclusività, della riscoperta delle tradizioni locali e dell’artigianato di qualità. Tre gli hub interessati dagli eventi, ovvero Lampo Milano in via Valtellina, Wao PL7 in via Porro Lambertenghi e infine Stecca in via De Castillia 

# Chinatown

yesmilano – Origins of simplicity. 20 Visions of Japanese Design

La grande novità per il Fuorisalone 2024 sarà l’approdo del quartiere più colorato della città nel mondo della design industry, a testimonianza della integrazione culturale ormai consolidata tra comunità italiana e cinese. Il fulcro sarà la zona Sarpi, allo scopo di mettere in evidenza la vitalità multiculturale che anima questo quartiere, grazie anche alla collaborazione di Adi design museum e Fabbrica del Vapore. Progetti, eventi e installazioni coinvolgeranno i residenti, come nel caso delle vetrine dei negozi di via Sarpi, abbellite per l’occasione, secondo le indicazioni date dagli alunni delle scuole della zona. 

Continua la lettura con: Il museo più strano di Milano? Seguite le FORCHETTE

ALESSANDRA GURRIERI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

“La vera politica? È fatta di sogni e di ideali”

0

L’esperienza del carcere di Sandro Pertini, il quale, dopo un anno di dura prigionia, ha scelto di continuare a dedicare la sua vita alla politica. “Ma dove ha trovare la forza quest’uomo? Perché lui sapeva di essere parte di qualcosa di più grande”. Mario Vanni (ex capo di gabinetto Comune di Milano)  @fermento.online  #fermento

Qui il video. Segui Fermento, il nuovo progetto di Vivaio, seguendoci su:

Youtube (@fermento.online), Facebook (/fermento.online), Instagram (@fermento.online)

Continua con: Un fermento per il Paese: cosa serve?

FRANCESCA MONTERISI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Come trasformare qualunque donna in una milanese

0
Ph. @belenrodriguezreal IG

Non sei di Milano? Non ti preoccupare. Come diceva Manzoni chiunque può acquisire la milanesità. Specie al femminile. 

Come trasformare qualunque donna in una milanese

#1 Shopping con stile

Credits: milanofashiontour.com

I primi collegi femminili a Milano sono nati per insegnare alle future dame di società come fare acquisti da Zara. A Milano lo shopping ha una tradizione millenaria, il simbolo della città è un biscione come un brand su una cintura. Nulla è lasciato al caso o, peggio, alla spontaneità: esiste un modo di chiamare a raduno le amiche, di organizzare uno shopping monotematico, la caccia al miglior articolo. Fondamentale anche pretendere educazione dal partner al trasporto di pacchi e sacchetti. Sempre con stile.

#2 La corsa al saldo

Una ricorrenza da circoletto rosso sul calendario. Fare una to do list e indossare in anticipo i capi che si vuole acquistare, per essere pronta a comprare. Monitoraggio del mercato dei prezzi degli articoli: obiettivo poter dire “ho comprato questa borsa a dieci volte di meno”. Puntare su articoli irraggiungibili e inutili, tipo la microborsetta di Hello Kitty.

#3 Aprire un profilo Instagram (preferibilmente di lifestyle o di cucina)

Se non hai almeno 10.000 followers, in area C non ti fanno entrare. La regola aurea è che devi avere più follower che debiti.

#4 Muoverti sui tacchi come fossero ballerine

Credits Andrea Cherchi – Donna tacchi alti Duomo

La ballerina la puoi mettere solo quando sei davvero arrivata.

#5 Devi avere un’allergia o un’intolleranza 

Al ristorante devi saper fare richieste assurde, tipo acqua fredda a temperatura ambiente. Devi fare capire che sei esigente perché hai problemi. Tutto il mondo si deve preoccupare della tua salute.

#6 Devi saperti truccare mentre guidi, mentre pedali e in ascensore

Non puoi perdere tempo a truccarti prima di uscire di casa.

#7 Frequentare almeno un corso yoga o di discipline esoteriche

Più si punta sull’estetica più bisogna spostare l’attenzione sulla dimensione spirituale. 

#8 Spendere cifre impossibili per vestirsi da finta povera

Più vuoi sembrare ricca più devi vestirti da povera. Ma indossando abiti che costano come dei Rolex. 

#9 Uso dell’articolo davanti al nome proprio

Con generazione automatica di nomignoli e abbreviazioni per qualunque cosa. Tipo sushino, maritino, riposino ecceterina. 

#10 Padroneggiare le assurdità di Milano  

Mai confondersi con le assurdità milanesi. Tipo: l’autobus è femminile, il tram è maschile, il metrò è femminile. Il passante non è chi ti passa vicino: è un treno ma che quando entra all’interno dei confini milanesi si chiama come qualcuno che attraversa la strada. Occhio a 90/91 e 29/30: quando senti il numero doppio preparati a un casino, sei sulla stessa via ma ti puoi ritrovare sul lato opposto. Su queste cose si rischia di venire sgamate all’istante.

#smailand

Continua la lettura con: Come mimetizzarti da milanese

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Empanadas sudamericane o impanate siciliane? La sfida che sta appassionando Milano

0
iltaccuinodellanonnavegana IG - Impanate

Un piatto internazionale di grande successo a Milano assomiglia molto a un cibo tipico siciliano: conoscete le differenze?

Empanadas sudamericane o impanate siciliane? La sfida che sta appassionando Milano

# Una prelibatezza tipica dell’America…di origine spagnola

empanadaclub-pixabay – empanadas

Le empanadas sono considerate una prelibatezza tipica dell’America latina ma in realtà sono di origine spagnola e furono “importate” in Europa dagli Arabi. Il nome deriva dal termine “impanar”, impanare, riempire un impasto di pane. Un piatto che ha raccolto un enorme successo in America latina soprattutto dagli anni ’60 in poi, quando si incominciò a venderle già pronte con loro ripieno tipico a base di carne macinata e cipolle. Le empanadas si sono diffuse in molte location di Milano: da Bacancito in via Crema o da El Paso de Los toros in via Lazzaro Palazzi, da Don Juan in via Altaguardia o presso le molteplici sedi del locale El Porteno. Ma che cosa le differenzia dalle cugine siciliane?

# Che dire delle cugine siciliane? 

iltaccuinodellanonnavegana IG – Impanate

Le impanate siciliane, più precisamente ragusane, sono una derivazione della dominazione spagnola a lungo presente sull’isola. La tecnica originaria, del riempire la pasta di pane con carne, deriva però dalla Cultura araba, che soleva preparare questa sorta di fagottini a mezza luna imbottiti di carne, in modo da conservare più facilmente la carne durante i viaggi. Gli spagnoli hanno poi ereditato questa tecnica, contaminando di essa anche la Sicilia

Nella zona del ragusano è diffusa l’usanza di preparare le impanate a forma di torta, si farciscono soprattutto con verdure e si preparano tutto l’anno. Durante le festività natalizie la farcitura è a base di ricotta e salsiccia mentre a Pasqua si usa riempire la impanata con carne di agnello.

Per dire che quando gustiamo empanadas a Milano, gustiamo un po’ di Spagna, di America e un pizzico di Sicilia. 

Continua la lettura con: A qualcuno piace carne: quattro ristoranti da non perdere a Milano 

ALESSANDRA GURRIERI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Quando Milano ha detto MIAOOOOO: la prima storica targa con una lettera in Italia

0

127 anni. Questa l’età delle targhe delle automobili in Italia. Sono apparse per la prima volta nel 1897 e nel corso del tempo hanno variato forme, dimensioni e modalità di numerazione. Questi i cambiamenti più importanti con il record “felino” di Milano. 

Quando Milano ha detto MIAOOOOO: la prima storica targa con una lettera in Italia

# 1897 – 1904: le prime targhe della storia

Targhe Genova Padova
credits: Oltreimuri Blog

Tutto ha avuto inizio con il nome del proprietario davanti a un numero. Siamo nel 1897 quando sui veicoli a motore appare una targa: entrò in vigore l’obbligo comunale di dotare i velocipedi e le automobili con una targa univoca che riportasse nome del proprietario e il numero di licenza comunale.

Con la diffusione delle automobili, questo metodo di riconoscimento risultava poco efficiente: così si passò ad un formato legato alla città di appartenenza, riportando il nome della provincia e il numero di licenza rilasciata dalla prefettura. Di questo periodo si sono conservate solo 5 targhe, tra cui “Padova 2”, conservata al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.

Leggi anche: Il MONTE di MILANO: una storia di guerra e di amore

# 1905 – 1926: le targhe con un codice per ogni provincia

credits: Spacc67, CC BY-SA 4.0

Con l’aumento delle vetture circolanti si rese necessario semplificare le targhe che dovevano essere prodotte in numero sempre maggiore. Per questo venne introdotto un nuovo formato che prevedeva un codice di 2 cifre ad identificare la provincia di appartenenza ed una numerazione progressiva. Ad esempio, Milano era identificata dal numero 38, Roma dal 55, Napoli dal 40 e Torino dal 63.

# 1927 – 1994: le targhe con le iniziali di ogni provincia

Dal 1927 sulle targhe torna la provincia, identificata con una sigla di 2 lettere, seguita da un numero progressivo di 6 cifre, a partire da 000000 fino a 999999 per creare un formato che potesse durare nel tempo. Ha inizio così il periodo dei giochi con le targhe, specie in autostrada, quando i bambini di ogni decennio si sfidavano simulando partite di poker o di altri giochi di carte con i numeri delle targhe oppure indovinando le provincie nascoste dietro le sigle. 

Leggi anche: Il primo SEMAFORO italiano comparve a Milano il 1° aprile 1925: con quattro colori. UrbanFile: trasformiamolo in MONUMENTO

# A Milano il primo milione di automobili: appare la prima lettera d’Italia

Alfa Romeo Giulia MI A00000

Nel 1965 la città di Milano raggiunge la quota record di 1 Milione di autovetture immatricolate da quel lontano 1927 in cui era entrato in vigore il formato con le 2 lettere per provincia e le 6 cifre progressive che avrebbero coperto i primi 999.999 veicoli.

Per Milano si trattava di un primato, essendo la prima città italiana a raggiungere un tale traguardo che si combinò con una curiosa configurazione grafica: infatti alle due lettere della provincia “MI” si aggiunse la lettera “A” seguita da “00000”, andando a formare, a prima vista, la parola MIA00000, rendendo ancor più iconica quella prima targa milanese.

Chissà quanti bambini sul finire degli anni ’60 si sono lasciati andare a sonore risate vedendo circolare quella famosa Alfa Romeo Giulia che faceva il verso di un gatto…

Continua la lettura: L’auto più costosa al mondo ha origini milanesi

ALESSANDRO VIDALI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I nuovi voli internazionali da Milano a partire da 13 euro: queste le destinazioni

1
pixabay - JoshuaWoroniecki - Biglietti aerei

Scopriamo dove si può viaggiare a prezzi stracciati per i prossimi ponti di primavera partendo da Malpensa e da Orio al Serio.

I nuovi voli internazionali da Milano a partire da 13 euro: queste le destinazioni

# Biglietti super lowcost per i ponti di primavera

pixabay – JoshuaWoroniecki – Biglietti aerei

Tempo di vacanze grazie ai ponti in arrivo del 25 aprile e del 1 maggio. Da Milano si può volare a prezzi i record verso diverse destinazioni nel mondo. La pagina instragram piratinviaggio ha stilato un elenco dei voli con biglietti super lowcost, a partire da 13 euro, suddivisi per aeroporti. Da Milano gli scali disponibili sono Malpensa e Orio al Serio. Vediamo i voli più economici serviti da compagnie quali Wizz Air, Ryanair e Easyjet.

# Le partenze da Malpensa

Biglietti da Malpensa

Tra le località che si possono raggiungere con meno di 20 euro dall’aeroporto di Malpensa troviamo Budapest, Atene, Tirana da 13 euro, Parigi, Vienna e Maiorca da 15 euro, Barcellona da 16 euro e Londra, Valencia, Praga, Berlino e Marrackech da 18 euro. Salendo di pochi euro si possono trovare posti a sedere su voli diretti ad Amsdterdam, Tenerife, Giza, Marsa Alam e Gran Canaria.

# I voli da Orio al Serio

Biglietti da Orio al Serio

Partendo da Orio al Serio si aggiungono le destinazioni di Ibiza, Madrid, Breslavia, Eindhoven, Rodi, Salonicco, Corfù, Malta e Bratislava da 15 euro, per andare a Creta si parte da 16 euro. Rimanendo entro i 30 euro troviamo anche Lisbona e Porto. 

Pronti a fare le valige? Non rimane che precipitarsi a fare i biglietti, quelli con i prezzi più stracciati si esauriscono in tempi record.

Continua la lettura con: Volo intercontinentale low cost con l’America: la mia esperienza

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion