Nel gruppo Cantiere Urbanfile in passato è stato posto il problema del traffico della Città Metropolitana, esponendo come base di analisi un documento che riporta il Flussogramma relativo all’intasamento nelle ore di punta sulle tangenziali milanesi. Riproponiamo alcune delle proposte più interessanti, emerse dalla discussione, che potrebbero essere utili a risolvere il problema del traffico di Milano.
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Le tangenziali ingolfate: le 4 soluzioni per ridurre il traffico
# Il traffico nelle ore di punta sulle tangenziali milanesi è sempre più insostenibile
Credits Cipe-Urbanfile – Flussogramma tangenziali Milano 2012
Il traffico nelle ore di puntaè insostenibile in quasi tutti i tratti delle tangenziali che circondano Milano, come emerge dal documento del Flussogramma. Una situazione probabilmente peggiorata negli ultimi anni vista anche la riduzione della mobilità su trasporto pubblico nella Città Metropolitana, sia per chi si muove dalla città verso l’esterno che viceversa, a causa del decadimento della qualità del servizio ferroviario regionale e suburbano. Vediamo le proposte più significative emerse dalla discussione sul gruppo Cantiere Urbanfile.
#1 Recuperare il ritardo accumulato nello sviluppo di metropolitane, passanti e linee suburbane
Pgt Moratti 2030
Non è un mistero: l’attenzione nello sviluppo di metropolitana e mezzi pubblici è sempre stata sbilanciata all’interno del Comune, con meno riguardo per le connessioni con l’hinterland. Invece occorre accelerare sullo sviluppo di un sistema di trasporti nell’area metropolitana milanese in linea con le altre metropoli europee agendo su queste direttrici:
“Recuperare il ritardo di 60 anni nello sviluppo di linee metro (dovrebbero essere oggi almeno 10 a Milano), di 40 anni nello sviluppo di passanti ferroviari (dovrebbero essere almeno 2 ora), di 30 anni nello sviluppo del sistema ferroviario suburbano (tutte le linee S attuali dovrebbero essere oggi almeno al quarto d’ora, oggi le migliori sono alla mezz’ora), di 40 anni nello sviluppo del sistema ferroviario regionale, di 40 anni nello sviluppo delle tranvie extraurbane in metro leggere (attualmente scelleratamente quasi tutte chiuse)”
#2 Consentire il trasporto di biciclette su treni e pulman
Credits: oltrepolombardo.com – Trenord
Sembra un paradosso. A Milano si costruiscono ovunque le ciclabili e si favorisce la circolazione su due ruote. Ma su treni e pullman che portano a Milano trasportare una bicicletta è una vera impresa.
“Qualsiasi treno e pullman deve poter trasportare biciclette private. E in più occorre integrare tra loro tutti i mezzi di trasporto esistenti e sincronizzarne le coincidenze, come inspiegabilmente riescono negli altri paesi.”
#3 Trasformare il ramo di Gessate di M2 in S e prolungarlo fino a Bergamo
Credits: wikipedia.org – M2 con nuova fermata
Il ramo M2 di Gessate andrebbe sbinato e trasformato in linea S con prolungamento fino a Bergamo:
“Sbinare la MM2, lasciando metropolitana il ramo Cologno e trasformare in linea S il ramo Gessate e prolungarlo fino a Bergamo via Trezzo-Dalmine-Curno-BG ospedale, con frequenza ogni 15 min fino a Gorgonzola e ogni 30 da Bergamo, rimanendo in superficie ed innestandosi sulla linea di cintura in Sire Raul. La MM invece interrata da Gobba.”
Cit. Enrico B.
#4 Dare a Milano poteri da Città Stato per avere una regia unica sui trasporti dell’hinterland e più risorse per realizzare velocemente altre 4-5 linee metropolitane e prolungamenti fuori città
Credits: brughierofutura.wordpress
La Città Metropolitana e il Comune di Milano dovrebbero essere amministrate da un unico ente: “Per cambiare la viabilità di questa città, Milano deve amministrare un comune ed una città metropolitana coerenti alle reali dimensioni urbane e metropolitane che effettivamente ha. In modo da poter amministrare più soldi e non incontrare la stupida resistenza locale. Poi dovranno costruire almeno altre 4/5 linee di metro e prolungare quelle che ci sono. Raggiungere per esempio Legnano, Monza, Lissone, San Giuliano (con l’Ikea), Cesano Maderno, Corsico, Concorrezzo, Rozzano, Trezzano.”
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Esiste niente di più tipico a Milano? La cotoletta in città si può gustare in molte trattorie, alcune storiche, altre più recenti, tutte di notevole importanza per il tessuto culturale e gastronomico della indiscutibile capitale d’Italia della cotoletta. Queste le 7 migliori cotolette di Milano secondo un’indagine tra intenditori.
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Le 7 migliori cotolette di Milano
# La cotoletta, la storia di un simbolo di Milano
Credits yara65smile IG – Cotoletta
Da sempre la cotoletta è oggetto di una disputa sull’origine contesa con la cuginetta austriaca, la schnitzel viennese. Il primo grande illuminista italiano, Pietro Verri, diede il battesimo alla cotoletta nel saggio Storia di Milano (1783), in cui per la prima volta si parlò di un taglio di carne denominato lombolos cum panito, servito secoli addietro come portata al pranzo dei canonici di Sant’Ambrogio.
Più recentemente, nel 1855, Giuseppe Sorbiatti riportò la ricetta ufficiale di costoline di vitello alla milanese nel suo trattato d’arte culinaria dal titolo Gastronomia moderna, mentre poco prima, nel 1814, si ha il primo riferimento alla cutulèta nel dizionario milanese-italiano, opera di Francesco Cherubini pubblicata dalla Regia Stamperia Imperiale di Milano. In netto anticipo rispetto alla prima apparizione della Wiener Schnitzel su un libro di ricette austro-ungarico del 1831. Questo dovrebbe bastare agli scettici vicini di confine per convincersi che la schnitzel sia effettivamente una parente prossima e non un’antenata della cotoletta.
Vediamo dunque dove si può gustare questo delizioso piatto a Milano.
#7 Osteria dell’Acquabella: la cotoletta di vitello che non stanca mai
credit: convivium.club
Risotto e cotoletta alla milanese tra semplici arredi in legno in una location rustica in zonaPorta Romana. La cotoletta è la classica di vitello, servita con una fettina di limone e una fogliolina di prezzemolo o insalata a lato.
Indirizzo: Via S. Rocco, 11
#6 Consorzio Stoppani: offre la variante della carne di maiale e la doppia panatura
credits: tripadvisor.it
Conosciuto anche per la Sagra della Cotoletta, il Consorzio è un ristorante che offre la variante dellacarne di maiale al posto del vitello. Servita su un capiente tagliere di pietra, la cotoletta ha doppia panatura ed è fritta rigorosamente nel burro chiarificato, con l’aggiunta finale di pistacchi e scorza d’arancia.
Indirizzo: Via Antonio Stoppani, 15
#5 Damm-atrà: la classica di vitello con patate arrosto o al maiale sotto una volta di luci
credits: tripadvisor.it
Specialità milanesi su uno spigolo del Naviglio Pavese, tra arredi in legno scuro e un soffitto puntellato di luci a led. Anche qui si può gustare il maiale ma i tradizionalisti preferiscono la classica cotoletta di vitello, servita di base con un piatto di pomodorini e patate arrosto.
Indirizzo: Via Elia Lombardini, 1
#4 Osteria Conchetta: lo cotoletta gigante e dalla forma tonda
credits: osteriaconchetta.it
Sempre in zona Naviglio Pavese, la Conchetta garantisce il meglio della cucina meneghina, non solo nella cotoletta ma anche nel miglior risotto alla milanese che si possa gustare. Assicuratevi di non aver esagerato con gli antipasti, perché la cotoletta qui è gigante e, curiosità, viene spesso servita in forma tonda, con a scelta zucchine, patate arrosto e una foglia di insalata a lato.
Indirizzo: Via Conchetta, 8
#3 Trattoria Arlati: non si butta via niente, neanche l’osso
credits: tripadvisor.it
Nome contratto della Premiata Trattoria Arlati dal 1936, questo ristorante in zona Bicocca, fra la simpatia dei gestori e arredi d’epoca, merita indubbiamente la medaglia di bronzo fra le cotoletterie milanesi. Qui viene servita di base con patate arrosto, ma la sua particolarità è che ogni cotoletta ha la costina d’osso che quasi fuoriesce dal piatto, come a disegnarne un marchio di fabbrica.
Indirizzo: Via Alberto Nota, 47
#2 Osteria Brunello: la regina della panatura e della croccantezza premiata come migliore cotoletta milanese da Gambero Rosso
credits: osteriabrunello.it
Nel cuore della Milano da bere, l’Osteria Brunello serve una cotoletta davvero squisita, forse un po’ più piccina di quella delle trattorie colleghe ma indubbiamente di una panatura e una croccantezza quasi introvabili. Sarà forse per questo che, nel 2014, Brunello ha vinto il premio Gambero rosso per la miglior cotoletta di Milano. Provare per credere.
Indirizzo: Corso Garibaldi, 117
#1 Trattoria del Nuovo Macello: la cotoletta dell’Olimpo del gusto
credits: trattoriadelnuovomacello.it
La più tradizionale fra le trattorie milanesi, ambiente minimal, giunta alla terza generazione e a due passi dai mercati agroalimentari all’ingrosso del gruppoSogemi, periferia Sud-Est della città. Servita in mezza porzione o intera, considerata la stazza non indifferente, e a scelta accompagnata da due crepinette di noce di vitello, la cotoletta del Nuovo Macello è alta e a cottura rosata, con l’opzione con o senza osso e una frollatura da Olimpo del gusto. Semplicemente maestosa, vince a mani basse la medaglia d’oro.
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SuperMetro, Tunnel e… : i 5 progetti che renderebbero Milano la città dove si vive meglio al mondo
#1 La SuperMetropolitana per Genova: la direttissima per il mare
L’Elizabeth Line di Londra sfiora ai 140 km. La linea 1 di Seul supera i 200 km di estensione. Realizzando qualcosa del genere Milano potrebbe arrivare con la metro al mare. Si potrebbe prolungare la linea verde da Porta Genova M2 fino a Genova Porto come capolinea extraurbano. Un’idea che farebbe impazzire i milanesi: entrare in metropolitana e uscire per andare in spiaggia, senza più sbattimenti di code in autostrade con i cantieri infiniti della Liguria o ritardi cronici dei treni regionali.
#2 I due mega tunnel sotto Milano: mai più traffico in superficie
Se l’hanno fatto a Lecco perchè non farlo a Milano? Basterebbero due tunnel stradali per bypassare il problema traffico. Uno sull’asse Nord Sud, l’altro sul fronte Est- Ovest. Qui il progetto. Niente più auto in superficie, inquinamento acustico e atmosferico ridotto al minimo. Da alcuni anni i tunnel stradali a Milano sono diventati un tabù. Non capiamo il perchè.
#3 I 4 hub di parcheggi sotterranei, per risolvere il problema della sosta impossibile
Lavori di rifacimento Darsena
In base al progetto originario era prevista la realizzazione di un parcheggio interrato al servizio dell’area dei navigli, nel complesso della riqualificazione della Darsena. Dopo anni di scontri e ricorsi tra la ditta appaltante e l’amministrazione, ha avuto la meglio il Comune di Milano, che non ha ritenuto più necessaria l’opera rimettono a nuovo l’ex-porto della città senza l’auto. Vista la scarsità parcheggi, forse sarebbe stato utile. Non solo: si dovrebbero creare dei grandi hub di parcheggio raggiungibili in sotterranea come accade ad esempio nella città di Marsiglia. Come nel caso dei tunnel sotterranei lo stesso discorso vale per i parcheggi: da anni non si costruiscono più. Scelta sensata o solo ideologica?
#4 Circle line sulla 90-91 con una nuova linea metropolitana
Invece della circolare filoviaria, spesso vittima di rallentamenti per incidenti e non completamente in corsia riservata, si potrebbe realizzare nello stesso percorso una linea metropolitana circolare che avrebbe frequenza più alta, potrebbe ospitare più passeggeri e risolverebbe il traffico stradale. Da decenni si parla di una linea circolare metropolitana a Milano. Ma a parte qualche segmento di passante nulla è stato mai fatto.
#5 A Milano l’aria di montagna con impianti mangia smog
torre mangia smog, Rotterdam
L’inquinamento dell’aria è senza dubbio il problema più grave e impattante sulla qualità della vita a Milano. A Xian, nella provincia di Shaanxi, zona centro-orientale della Cina, si è costruito un cilindro di più di cento metri di altezza. Secondo i test la torre ha portato un miglioramento della qualità dell’aria in un’area di circa 10 chilometri quadrati, grazie a una produzione di più di 10 milioni di metri cubi di aria pulita dall’avvio. Milano sotto questo aspetto è ancora al palo. Ridurre il traffico e le emissioni non è sufficiente. Bisogna ripulire l’aria.
Elon Musk è il Re Mida della nostra epoca. Riesce a fare una montagna di soldi con tutto. C’è riuscito perfino con i tunnel stradali. Perché non portare i suoi tunnel a Milano? E da Milano alla Lombardia? E dalla Lombardia fino a Roma? Ecco come rivoluzionare la mobilità milanese e nazionale.
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Un’altra rivoluzione di Musk: anche i tunnel stradali sono una miniera d’oro. Questi i possibili progetti per Milano
# La visione di Musk: un tunnel per risolvere il traffico
Il traffico è una delle sfide più urgenti per le metropoli moderne, una sfida che Elon Musk non poteva che raccogliere. Nel dicembre 2016, mentre era bloccato nel traffico di Los Angeles, Musk lanciò un tweet che avrebbe segnato l’inizio di una rivoluzione: “Il traffico mi sta facendo impazzire. Costruirò una macchina per scavare tunnel e comincerò a scavare…” Quello che sembrava un capriccio è diventato un grande business globale: The Boring Company.
Nel 2017, con un investimento iniziale di 300 milioni di dollari, Elon Musk ha fondato l’azienda con l’obiettivo di rivoluzionare il mondo dei trasporti sotterranei. L’idea era chiara: costruire una rete di tunnel sotterranei per ridurre la congestione stradale, rimuovendo il traffico dal livello della strada. Gli scettici di Wall Street inizialmente derisero il progetto, considerandolo una trovata pubblicitaria, ma Musk non si lasciò scoraggiare. In pochi anni, The Boring Company è diventata un colosso con un valore passato dagli iniziali 300 milioni a oltre 100 miliardi di dollari, ottenendo contratti significativi come quello per un sistema di trasporto sotterraneo sotto il Las Vegas Convention Center. La chiave del suo successo è stata la capacità di ridurre enormemente i costi rispetto ai tradizionali progetti di tunnel.
Nel 2018, Musk completò il suo primo tunnel di prova a Hawthorne, in California, riducendo i costi da 1 miliardo a soli 10 milioni di dollari per miglio, grazie a macchine da scavo più efficienti e a un diametro ridotto dei tunnel. Questa tecnologia ha abbattuto le barriere economiche per la costruzione di tunnel, rendendo realizzabili progetti che un tempo sarebbero stati impensabili, anche in città densamente popolate come Milano.
# Milano: una rete di tunnel sotterranei per risolvere il traffico?
Immaginiamo ora come Milano potrebbe trarre vantaggio da una rete di tunnel sotterranei. La città, già dotata di una solida rete di metropolitane, potrebbe espandere queste infrastrutture in modo radicale. I tunnel sotterranei non solo potrebbero snellire il traffico cittadino, ma offrirebbero anche nuove opportunità di sviluppo per l’economia urbana.
Un primo progetto potrebbe essere la realizzazione di un percorso che colleghi tratti strategici della città, come Porta Romana, San Siro, Stazione Centrale, e Porta Venezia. Un tunnel che collegasse rapidamente zone densamente trafficate come Buenos Aires e Melchiorre Gioia con il resto della città sarebbe una soluzione efficace per evitare le lunghe code del traffico in superficie. Un’altra possibile rete sotterranea potrebbe attraversare la zona dei Navigli, creando una connessione rapida e silenziosa tra il centro storico e le aree più periferiche.
Non solo: ci potrebbero poi essere due tunnel maestro, uno sull’asse Nord Sud e il secondo da Est a Ovest, come descritto in questo progetto.
Questi tunnel permetterebbero ai milanesi di evitare il traffico in superficie e di spostarsi rapidamente senza il rischio di restare imbottigliati nelle lunghe code. Inoltre, potrebbero ospitare soluzioni di trasporto pubblico innovativo come veicoli autonomi o capsule elettriche, offrendo così un’alternativa sostenibile ed efficiente.
# Da Milano alla Lombardia: le città da collegare con Milano
Un ulteriore passo in avanti potrebbe essere la realizzazione di una rete di tunnel che colleghi Milano alle principali città lombarde, come Monza, Como, Bergamo, Brescia e Pavia. Grazie alla velocità di scavo e alla possibilità di costruire tunnel più stretti e profondi, questi collegamenti potrebbero risolvere il traffico sulla rete autostradale, alleggerendo le principali arterie che oggi soffrono di congestione durante le ore di punta.
Immagina di poter prendere un treno autonomo, una navetta ad alta velocità, o la tua fidata auto che ti porti da Milano a Bergamo in meno di mezz’ora, senza interruzioni, senza fermarti nel traffico e con zero stress.
# Il super tunnel da Milano a Roma
Il Sound Tube di Melbourne è un esempio di road tunnel che coniuga efficienza e meraviglia
Un progetto ancora più ambizioso potrebbe essere la costruzione di un gigantesco tunnel sotterraneo che colleghi Milano a Roma. Un’opera faraonica che, pur sembrare un sogno a lungo termine, potrebbe effettivamente avere un grande impatto sul miglioramento delle infrastrutture italiane. Un tunnel sotterraneo ridurrebbe drasticamente il tempo di percorrenza, eliminando la necessità di viaggi lunghi su strada e alleggerendo l’autostrada A1 da ingorghi.
Un tale progetto richiederebbe enormi investimenti, ma potrebbe stimolare lo sviluppo di nuove aree residenziali e commerciali lungo il percorso, aprendo la strada a una nuova ondata di investimenti in tutto il paese. La realizzazione di questo tunnel potrebbe essere pianificata in fasi, partendo da tratte regionali per poi estendersi fino a Roma, diventando un simbolo di modernità per l’Italia e per il sistema di trasporti nazionale.
# La combinazione pubblico-privato: un modello di finanziamento per Milano
Per realizzare un progetto di tunnel sotterranei su larga scala come quello descritto, sarebbe necessaria una collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. L’inclusione di aziende come The Boring Company potrebbe ridurre notevolmente i costi e accelerare la costruzione. Le amministrazioni comunali e regionali, insieme al governo centrale, potrebbero partecipare finanziariamente al progetto, ma l’investimento da parte di attori privati sarebbe essenziale per garantirne la fattibilità.
Un sistema di pedaggi potrebbe essere introdotto per garantire il ritorno economico dell’investimento, con i ricavi destinati alla manutenzione e alla gestione della rete sotterranea. Inoltre, la costruzione di stazioni di accesso ai tunnel potrebbe generare nuove opportunità immobiliari, stimolando l’economia in quelle aree e creando nuovi posti di lavoro. Con il giusto modello di finanziamento, Milano potrebbe diventare un esempio di come i tunnel sotterranei possano risolvere non solo il traffico, ma anche contribuire allo sviluppo urbano sostenibile, favorendo la creazione di nuove aree residenziali e commerciali.
Il successo di questa iniziativa potrebbe spingere altre città italiane a considerare il modello dei tunnel sotterranei, magari estendendolo alle altre grandi metropoli come Roma o Napoli. Questo approccio potrebbe segnare una nuova era per le infrastrutture urbane italiane, aprendo la strada a soluzioni innovative e sostenibili per i trasporti pubblici e la gestione del traffico. Milano potrebbe diventare la prima città a fare un passo decisivo verso il futuro dei trasporti, restituendo alla città una mobilità efficiente e sostenibile.
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La rete dell’alta velocità spagnola è tra le più giovani in Europa, ma è già riuscita a stabilire diversi primati. Scopriamo quali sono e quanto si viaggia tra le due principali città della Nazione.
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Barcellona – Madrid: solo 2 ore e mezza con il treno super fast
# La rete dell’alta velocità più estesa d’Europa con circa 4.000 km
Rete Av Spagna
L’Alta Velocidad Española, il cui acronimo AVE significa anche « uccello » è una tra le più recenti in Europa, la prima linea è stata inaugurata nel 1992 fra Madrid e Siviglia in occasione dell’Expo della città andalusa. Il primato di precocità spetta all’Italia, con il primo tratto della Direttissima fra Roma e Firenze inaugurato nel 1977. Nonostante questo, in pochi decenni la Spagna è riuscita a costruire la più estesa rete ferroviaria veloce del Vecchio Continente con circa 4.000 km, secondo al mondo solo a quella cinese di quasi 40.000 km.
# Da Madrid a Barcellona bastano poco più di 2 ore e mezza a una media di 250 km/h, quella tra Milano a Roma è inferiore ai 200 km/h
Di Jesusmarinetto – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29392424 – Rete alta velocità Spagna
Nel 2008 è entrata in funzione la seconda linea, la Madrid-Barcellona, un tracciato di 621 km. La velocità media è di circa 250 km/h, senza fermate intermedie, e quella massima di 300 km/h, bastano infatti 2 ore e 30 minuti per andare da una città all’altra. Per alcuni anni i treni hanno viaggiato fino ai 310 km/h su un tratto di 60 km, con l’obiettivo di estendere tale limite all’intero percorso e poi sull’intera rete fino ad arrivare ai 350 km/h previsti in fase di progettazione. Ipotesi al momento accantonata per motivi legati alla sicurezza, alla gestione delle infrastrutture e ai costi operativi. I valori attuali sono comunque superiori a quelli registrati sulla rete veloce italiana:sulla Milano-Bologna la velocità media è di circa 215 km/h, con tratti a 300 km/h, sulla Milano-Roma, di 570 km di tracciato, è di 195 km/h.
# Nel 2021 il debutto del primo servizio low cost
Credits entro_banda IG – AvLo
Nell’estate del 2021 la compagnia spagnolaRenfe ha lanciato il primo servizio di treni low cost ad alta velocità con il brand AvLo (Alta Velocità Low Cost), con il debutto proprio sulla linea che collega le due principali città della nazione. I convogli sono stati unificati in classe economica, portando i posti a 438, con prezzi a partire da 7 euro.
Per realizzare la rete dell’alta velocità la Spagna ha optato per scartamento normale dei binari, che presenta una distanza tra i due binari pari a 1435 millimetri, uno standard internazionale. In questo modo i treni veloci possono correre senza problemi anche sulle linee francesi. Sono tre le tipologie di treno di Renfe considerati dell’alta velocità e che arrivano a toccare i 310 km/h: il Classe 100, un TGV prodotto da Alstom, il Classe 102, o S-102 e S-112 prodotti da Talgo e Bombardier, e il Classe 103 della famiglia dei Velaro realizzato da Siemens. In aggiunta a questi ci sono quelli Ouigo e Iryo, quest’ultima in partenrship con Trenitalia con l’utilizzo dei Frecciarossa.
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Sono entrati nel vivo i lavori per la realizzazione di uno dei progetti più ambiziosi di ciclabilità urbana in Italia. Come si sviluppa, quali punti interesse collega attraversando la Capitale e il punto sui cantieri.
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Entra nel vivo il cantiere per il GRAB, il Grande Raccordo Anulare per le Bici
# Un anello ciclabile di circa 45 km attorno alla città
Mappa Grab
Uno dei progetti più ambiziosi di ciclabilità urbana in Italia. Il GRAB, Grande Raccordo Anulare delle Bici, è un percorso ciclopedonale di circa 45 km pensato per collegare le aree centrali con quelle più esterne della Capitale. A dispetto del nome non è così esterno come il più conosciuto GRA, l’anello di tangenziali attorno a Roma, ma si sviluppa allo stesso modo, come un anello. Gli obiettivi sono di:
creare una rete sicura e accessibile di piste ciclabili e percorsi pedonali che metta in rete diversi quartieri, parchi, e punti d’interesse storico-culturale, realizzando nuovi tracciati e valorizzando quelli già esistenti con segnaletica dedicata;
incentivare il turismo ecologico;
ridurre l’impatto del traffico urbano.
# I siti archeologici attraversati
Credits: martabonafoni IG – Parco Appia Antica
L’anello consente di raggiungere, a piedi o in bicicletta, i siti archeologici più importanti: dal Colosseo all’Appia Antica, dal Parco degli Acquedotti al Quadraro, da Ponte Nomentano fino a Prati, da Castel Sant’Angelo fino ai Fori Imperiali. Attraversa zone verdi come Villa Ada e Villa Borghese, quartieri ottocenteschi, rioni della città di antico impianto e luoghi della città contemporanea.
# I nodi del trasporto pubblico con cui interscambia
Mappa trasporti Roma
Il GRAB si integra con la rete ciclabile urbana e interscambia con diversi nodi del trasporto pubblico locale:
con le tre linee metro in corrispondenza di 7 stazioni (Lepanto, Arco di Travertino, Porta Furba, Circo Massimo, Colosseo, Ponte Mammolo, Teano);
con 3 stazioni delle ferrovie regionali (FR1 Nomentana e FR2 Serenissima e Togliatti);
con la ferrovia urbana (FC1 Berardi);
con 6 linee tranviarie.
# Il punto sui cantieri
Lotti Grab
Nel mese di dicembre 2023 è stata individuata Astral S.p.A, società in house providing a totale capitale regionale, come stazione appaltante per la realizzazione della ciclovia GRAB. Il tracciato si suddivide in sei lotti funzionali. Il 16 luglio 2024 sono partiti i lavori su via di San Gregorio al Celio per il primo lotto di 7 km, che dal Colosseo e dall’Arco di Costantino giunge fino a via dell’Almone, mentre il 12 novembre quelli per il secondo lotto, di 5,9 km, su via dell’Almone/via Appia Nuova. L’investimento è di 16 milioni di euro e la sua realizzazione, dati i finanziamenti misti Pnrr e quelli connessi al Giubileo della Chiesa Cattolica per il 2025, dovrebbe essere terminata perentoriamente entro il 30 giugno 2026.
Diventerà quindi realtà prima del progetto della “straorbitale” di Milano?
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Una delle caratteristiche dei milanesi è la sobrietà. La voglia di non ostentare. Ma qualche volta si esagera. Come in questo caso.
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7 tesori di Milano che sarebbero tra le prime attrazioni in tutte le città del mondo… ma che i milanesi sottovalutano
#1 Palazzo Reale, sede di governo e dei reali: potrebbe essere la nostra “National Gallery”
Per molti secoli è stato sede del governo della città di Milano, del Regno del Lombardo-Veneto e poi residenza reale fino al 1919. Di rilievo al suo interno la Sala delle Cariatidial piano nobile del palazzo, che occupa il luogo dell’antico teatro bruciato nel 1776 ed è l’ambiente più significativo sopravvissuto. Uno dei poli museali più importanti della città, se fossimo bravi a valorizzarci come gli inglesi, sarebbe la nostra “National Gallery”.
#2 Villa Litta, uno dei più importanti salotti intellettuali dell’ottocento
Un gioiello del ‘600, una incantevole villa incastonata in un parco all’inglese, nascosta da secolari alberi, si offre in tutto il suo splendore all’improvviso. Residenza estiva e come luogo di ritrovo della nobiltà milanese nel tardo Seicento e per tutto il Settecento, Nell’Ottocento divenne uno dei più importanti salotti intellettuali di Milano, abitualmente frequentata dal Manzoni e dal pittore Francesco Hayez. Inserita all’interno di un parco all’inglese, da non perdere il Salone delle Arti.
Il cavallo di Leonardo è la statua equestre più alta al mondo, per la precisione 7,30 metri, e si trova all’ingresso della tribuna secondaria dell’ippodromo del galoppo di San Siro a Milano. Commissionato da Ludovico il Moro a Leonardo da Vinci nel 1482 per rendere omaggio al padre, in realtà venne realizzato solamente alla fine degli anni ’90 per conto della Leonardo da Vinci’s Horse Foundation fondata da Charles Dent, per opera dell’artista di origine giapponese Nina Akamu. Una copia identica è esposta al Meijer Gardens nello Stato del Michighan in bella vista, al contrario del nostro cavallo nascosto e sconosciuto alla maggioranza dei milanesi.
#4 San Maurizio al Monastero Maggiore, la “Cappella Sistina” di Milano
San Maurizio al Monastero Maggiore – Corso Magenta 15
San Maurizio al Monastero Maggiore è una chiesa di Milano di origine paleocristiana, decorata internamente con un vasto ciclo affreschi di scuola leonardesca e viene indicata come la “Cappella Sistina” di Milano. Il suo appellativo dice già tutto e, nonostante la sua anonima facciata di corso Magenta non sembri promettere grandi cose, è uno dei tesori più belli di Milano.
Un tempo era il più vasto e antico cenobio femminile di Milano, per le monache di clausura, che però non potevano entrare in contatto con il pubblico. Per questo la singolare divisione della chiesa in due metà che rimane tutt’ora: quella verso la strada, la parte pubblica, è separata da un tramezzo dal cosiddetto Coro delle Monache.
#5 Il Codice Atlantico, l’intera attività di Leonardo da Vinci conservata alla Biblioteca Ambrosiana
Il “Codice Atlantico” è la più ampia raccolta di disegni e scritti di Leonardo da Vinci ed è conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano dal 1637. Venne chiamato “Atlantico” per via delle sue dimensioni: quando Pompeo Leoni lo rilegò nel XVI secolo, incollò le carte originali di Leonardo su dei grandi fogli di formato “atlantico” quello appunto utilizzato per realizzare gli atlanti geografici.
Costituito da 1119 fogli copre l’intera attività del genio fiorentino: tutta la sua vita di artista, scienziato e ingegnere compare in questa raccolta straordinaria, che copre un arco di tempo molto vasto: dal 1478, quando Leonardo ancora lavorava nella sua natìa Toscana, fino al 1519, quando morì in Francia. Anche solo per ammirare qualcuno dei progetti raccolti si formerebbero code. Ovunque.
#6 Le torri romane: dei “Malsani”, la “Torre Massimiana” e la “Torre dei carceres del circo”
Credits: wikiwand - Le torri romane
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Torre romana di Porta Ticinese
Torre della mura romane di Massimiano
Torre dei carceres del circo
Pochi sanno che a Milano ci sono ancora tre torri di epoca romana rimaste a dare testimonianza di quel periodo storico.
La “Torre dei Malsani” o “Torraccia”, quello che rimane della Porta Ticinese romana. Nel cortile di uno dei palazzi nei pressi del Carrobbio è uno resti di una delle due torri della porta che affiancavano il varco di ingresso. Nota come “Torre dei Malsani” perché persa la sua funzione difensiva fu destinata a lebbrosario.
La Torre della mura romane di Massimiano faceva parte dell’ampliamento massimianeo delle mura romane di Milano. Oggi è all’interno del cortile del Civico museo archeologico di Milano.
La “Torre dei carceres”, ovvero dei cancelli delle porte da cui partivano le bighe del circo romano di Milano. I resti di questa torre sono diventati successivamente il campanile della chiesa di San Maurizio, anch’essa nel cortile del Civico museo archeologico di Milano.
Pochissimi milanesi sanno che ci sono e conoscono il loro nome.
#7 La Milano Imperiale: i resti della capitale dell’Impero Romano che costituirebbero una grande attrazione in qualunque città del mondo
Credits: wikipedia.org
La nostra città un tempo capitale dell’Impero Romano d’Occidente conserva ancora molti resti del suo passato. Da qualche anno sono presenti, all’interno del progetto “Milano Romana”, alcuni percorsi che consentono di ripercorrerne le tracce.
Credits: pinterest – i resti del palazzo dell’imperatore Massimiano
Partendo da via S. Giovanni sul Muro alla fermata MM1 Cairoli, dove sorgeva l’antica cerchia muraria con la Porta Vercellina si può proseguire verso via Brisa, dove sono visibili i resti del palazzo dell’imperatore Massimiano.
Credits: scritturaedintorni.it – Museo Archelogico
Dal giardino del Museo Archeologico, in corso Magenta 15, è possibile invece ammirare un tratto della cinta muraria massimianea.
Credits: vanillamagazine.it – Teatro romano sotto Piazza Affari
Nei pressi di piazza Affari, si trovano poi i resti del teatro cui ancora oggi la via deve il nome, l’edificio pubblico più antico della città tardo-repubblicana o augustea, risalente alla metà-fine del I secolo a.C..
Credits: wikipedia.org – Resti anfiteatro romano
Non lontano, in via De Amicis 13, sorgeva il “Colosseo milanese”, uno dei più grandi anfiteatri dell’Italia settentrionale risalente I secolo d.C., che attorno al V secolo poteva ospitare ben 20.000 spettatori e i cui resti oggi sono visitabili nel Parco Archeologico dell’Anfiteatro. Altre tracce della “Milano Romana” all’interno delle stazioni Missori M3 e Duomo M1, con porzioni di basolato e lastricato emersi durante la realizzazioni delle linee metropolitane. Un percorso affascinante che pochi turisti e pochissimi milanesi hanno mai fatto.
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Il suolo edificabile di Milano è ormai esaurito: per questo i progetti in città vertono soprattutto sulla rigenerazione di aree e sul recupero di edifici dismessi per successive trasformazioni. Nell’ultimo report di Scenari immobiliari e Unipol sulla rigenerazione urbana in Italia sono stati censiti 18 grandi progetti per la città e l’hinterland, di questi la metà sono avviati e un’altra metà attendono la partenza dei cantieri. Scopriamo quali sono.
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I 18 grandi progetti di rigenerazione che cambieranno Milano e il suo hinterland
Iniziamo con i progetti di rigenerazione in corso:
# Scalo Farini: in costruzione il Campus di Brera
Masterplan OMA Scalo Farini
Lo Scalo Farini è il progetto di trasformazione più grande tra tutti quelli che verranno rigenerati nei prossimi anni. L’area interessata allo sviluppo è di 468.000 mq, di cui 300.000 mq destinati a parco. Al suo interno sono previste anche aree verdi diffuse, residenziale, di cui molto housing sociale, commerciale e uffici e il campus dell’Accademia di Brera.
Modello Campus delle Arti Accademia di Brera
Quest’ultimo, i cui lavori sono partiti nell’estate del 2022 per concludersi nel 2025, è al momento l’unica parte che sarà realizzata nei prossimi anni. Tra il 2030 e il 2035 è prevista la realizzazione del nuovo campus e HQ di Unicredit che lascia le torri in Gae Aulenti.
# Scalo Romana: il Villaggio Olimpico per Milano Cortina 2026
A sud della città troviamo lo Scalo Romana, quello nella fase più avanzata con i lavori tra i 7 scali ferroviari in disuso in città, anzi in anticipo per quanto riguarda la costruzione del Villaggio Olimpico tra Via Lorenzini e Via Ripamonti.
Fabio Marcomin – Villaggio Olimpico
I sei edifici sono già arrivati al tetto e la consegna è prevista tra febbraio e marzo 2025 invece che a luglio dello stesso anno. Tra il 2026 e il 2027 lo sviluppo completo con il parco al centro con la riconversione del Villaggio Olimpico in residenze, mentre la realizzazione dei 70.000 mq tra uffici e retail nel lato verso piazzale Lodi dovrebbero avvenire attorno al 2028-2030.
# MIND: il Parco Tecnologico con il nuovo Campus della Statale
Nuovo campus Statale al MIND
Il destino di MIND, nell’area che fu sede di Expo2015, sta poco alla volta diventando un Parco tematico scientifico tecnologico di 650mila metri quadrati. Al suo interno previste tre importanti funzioni pubbliche prevalenti:
il nuovo polo ospedaliero IRCCS Galeazzi già aperto nel 2022;
il polo di ricerca per le Scienze della vita Human Technopole con al centro il grande edificio accanto a Palazzo Italia e in fase di completamento;
il Campus dell’Università Statale con la posa della prima pietra nella prima del 2023 e primi studenti previsti nell’anno accademico 2026/2027.
Partiti anche i lavori nell’area di West Gate di 300.000 mq che prevede uffici, residenze e un Mobility Hub. Previsto anche l’edificio in legno più alto d’Italia e l’Innovation Hub. Completamento dei cantieri entro il 2032.
# SeiMilano: il parco residenziale occidentale di Cucinella
Seimilano residenze e parco
In fase avanzata il progetto di rigenerazione urbana di Sei Milano, nelle ex aree inquinate delle cave Calchi Taeggi, firmato dall’archistar Cucinella. Un’area di oltre 300.000 mq in prossimità della metro Bisceglie che comprende n nuovo quartiere multifunzionale con uffici, spazi commerciali e residenze, immerse in un parco di oltre 16 ettari con 4.100 arbusti e 2.300 alberi ad alto fusto. Un primo lotto è stato inaugurato a ottobre 2023, il resto entro la fine del 2024. La realizzazione del primo e lotto residenziale è prossimo alla conclusione, così come le torri ad uffici Park West, mentre il secondo lotto, con 11 palazzi per un totale di 650 appartamenti, dovrebbe essere terminato entro il 2025. Tutto il progetto tra il 2026 e il 2027. Inaugurazione completa tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.
L’area di Symbiosis, di circa 125milan mq, prosegue nel suo sviluppo che dovrebbe concludersi entro il 2026. In fase avanzata di costruzione la nuova sede di Snam, con un edificio tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani, un grande parco con specchi d’acqua e persino un “Teatro Verde”, e il nuovo Hq di Moncler, nell’area retrostante la scuola internazionale. In partenza quello relativo al progetto “Vitae” caratterizzato da una “Spirale verde”, un sentiero con una pergola di vite che sale in cima all’edificio, filari sui tetti che si alternano a terrazze e orti e serre stagionali.
# Unione Zero: la rivoluzione del Nord di Milano
Credits sestosg.net – Unione zero
Unione Zero, il primo lotto di Milano Sesto, connesso alla passerella sopraelevata della stazione ferroviaria in fase finale di realizzazione. Nell’area di circa 129mila mq grazie a un investimento di 600 milioni di euro si prevede:
uno studentato da 700 posti letto progettato da Park Associati;
spazi direzionali e di un hotel dello studio di architettura e interior design ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio Patricia Viel;
residenze in edilizia convenzionata di Barreca & La Varra e realizzata da Redo Sgr;
residenze libere di Scandurra Studio Architettura;
una prima porzione del parco, pari a 13 ettari su 45 ettari complessivi, sviluppato da LAND.
Credits impreselavoro.com – Pala Italia Santa Giulia
Nel quadrante di Santa Giulia-Rogoredo è entrata nel vivo la costruzione del PalaItalia, l’arena olimpica dell’hockey maschile a Milano Cortina 2026, a cui seguirà la realizzazione dell’ultima parte residenziale, Santa Giulia Nord. Prevista ancheuna nuova metrotranvia, la 13, a collegare M4 Repetti alla stazione di Rogoredo M3 FS servendo tutto il quartiere. Una fermata è prevista nei pressi dell’arena ma sarà realizzata solo dopo l’evento olimpico.
In corso anche il primo quartiere di housing sociale totalmente green d’Italia, a Scalo Greco-Breda con Innesto, e quello di “Lambrate Streaming” allo scalo di Lambrate.
# Il Bosco della Musica del Conservatorio Giuseppe Verdi
Rendering Bosco della Musica
A pochi passi dal quartier generale di Sky, dopo la costruzione di Spark One e Spark Two, è stato dato via al cantiere per il Campus del Conservatorio Giuseppe Verdi. Il progetto prevede la riqualificazione della Palazzina ex-Chimici, uno studentato da 200 posti, un’arena all’aperto, un auditorium tecnologico da 400 posti, un dipartimento dei nuovi linguaggi, due sale prove, un fab lab e un coworking, bar, ristorante e aree verdi. In totale si tratta di superficie di oltre 13mila mq, concessa in diritto di superficie gratuito per 90 anni al Conservatorio, rigenerata grazie a un investimento di circa 47 milioni di euro. Al suo interno potranno essere ospitati circa 600-800 studenti. Fine lavori nel 2026.
Cantieri avviati anche nell’ex scalo di Porta Vittoria, dopo l’inaugurazione del Parco 8 marzo nel 2023, per la costruzione della Biblioteca Europea. Il progetto, finanziato con 101,574 milioni di euro tramite il PNRR, si sviluppa su un’area di 30.000 mq e si caratterizza per due strutture affiancate fra loro e identiche, due “navate” trapezoidali, entrambe in vetro e metallo. Al loro interno deposito robotizzato ipogeo, un forum, un auditorium e una piazza verde pubblica. L’anno dell’inaugurazione per il 2026.
I lavori per la trasformazione di Piazzale Loreto da attuale vuoto urbano e congestionato snodo di traffico, in un nuovo spazio di vita, un polo di aggregazione restituito alla comunità, sono slittati ancora una volta. Quindi è a rischio l’inaugurazione entro le Olimpiadi, ma dovrebbero comunque terminare entro il 2026. L’investimento pari a 80 milioni di euro e il progetto è gestito da Nhood. Si prevede che he il piazzale diventi in parte pedonale e soprattutto ecosostenibile, un’agorà verde in connessione NoLo e l’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova.
# Progetto Aria al posto dell’ex Macello: il quartiere Low-Cost
Credits Wolf visualizing architecture – Aria ex-macello residenze
Pronto a partire “Aria”, il progetto di riqualificazione proposto dall’operatore immobiliare Redo e uscito vincitore nell’ambito della seconda edizione di Reinventing Cities nel 2021. Si sviluppa su 15 ettari nell’area dell’ex-macello, in abbandono da anni, e prevede nel dettaglio:
un “quartiere low cost” per 1.200 residenti con canoni a partire da 500 euro;
il nuovo campus IED;
un nuovo polo museale scientifico;
un grande parco e servizi per residenti.
La prima parte di tutto il progetto dovrebbe inaugurare nel 2026, il resto non prima del 2030.
Il Masterplan Bovisa-Goccia a firmato Renzo Piano prevede la trasformazione della Goccia in un grande parco scientifico-tecnologico. Al centro del progetto il recupero dei due gasometri, uno destinato ad ospitare lo “Smart city innovation hub“, l’altro la “Fabbrica dello sport“. Elemento centrale è poi un polmone di 40.000 mq con 1.000 alberi. A questo si aggiungono:
residenze universitarie;
3 edifici per aule;
una sala ipogea;
un edificio sperimentale a zero emissioni per il dipartimento di Energia ormai terminato.
Il completamento dei tutto il progetto è programmato per il 2026.
Trasformazione in vista, sempre in zona Bovisa, anche per la zona tra la Goccia e il campus la Masa. Uscito vincitore dal concorso internazionale di C40 Reinventing Cities è , il progetto MoLeCoLa “Mobility, Learning, Community Lab” a firma di Park Associati. Previsto un distretto tecnologico innovativo e sostenibile fondato su tre elementi: abitare, produrre e interagire. Trovano spazio al suo interno residenze, uno studentato, attività commerciali, coworking, aree verdi attrezzate e l’headquarter di Ferrovie Nord. In fase di riqualificazione la vicina stazione ferroviaria.
# La Magnifica Fabbrica della Scala al Rubattino
Credits Comune di Milano – Magnifica Fabbrica dall’alto
La “Magnifica Fabbrica” del Teatro alla Scala, con i laboratori oggi ospitati nell’edificio dell’ex Ansaldo in Tortona, fa rinascere invece l’area ex Innocenti. Il progetto prevede un’unica enorme costruzione di acciaio e legno di 66.000 mq di superficie scandito da 4 campate di 28,8 metri di lunghezza, 34.000 occupati dai laboratori, con sale prove, le sartorie, i depositi con oltre 2.500 posti container su 4 livelli con 4 linee carroponte, oggi tenuti in alcuni capannoni in affitto nel comune di Pero. La gara per la realizzazione dei depositi e delle opere previste dal primo lotto è stata aperta a inizio marzo. La durata dei cantieri è stata stimata in 3-4 anni.
Nel progetto è previsto anche il raddoppio del contiguo Parco della Lambretta, che ricoprirà un’area di 100mila mq, nuovo verde e prati, anche sopraelevati, a costeggiare gli argini dei canali. I lavori in questo caso sono già partiti e dovrebbero concludersi nell’estate del 2025.
In Via Stephenson, servita nel futuro dalla nuova stazione della Circle Line, si prevede invece la riqualificazione di 47mila metri quadrati da destinare a funzione terziaria e commerciale.
# Progetto Up Green a Bruzzano
rinnovabili.it – Up Green Bruzzano
Nel quartiere di Bruzzano un progetto misto residenziale, terziario e struttura sanitaria su un’area di 135mila quadrati dal nome Up Green, su progetto di UnStudio.
# MilanoSesto al posto delle ex acciaierie Falck
MilanoSesto masterplan
Avviato Unione Zero rimane da far partire il resto del “più grande progetto di rigenerazione urbana in Europa” con una superficie trasformata di 1,5 milioni di metri quadrati: MilanoSesto. Un tempo l’area era occupata dagli scheletri delle ex acciaierie Falck dismesse nel 1996, mentre in futuro sono previsti:
la “Città della salute della ricerca”;
un centro direzionale immerso nel parco;
un quartiere residenziale e campi per lo sport all’aria aperta;
uno shopping center al posto del vecchio edificio industriale Concordia T5;
una torre piezometrica che diventa una fontana panoramica;
la stazione ferroviaria sopraelevata interconnessa con la M1 in fase di conclusione;
l’università e campus del San Raffele 2.
I cantieri non si concluderanno prima del 2030.
# Il recupero dell’ex area Alfa Romeo tra Arese, Garbagnate e Lainate
Credits lmblog.it – Interventi programmati area ex-Alfa Romeo
700mila metri quadrati di superficie tra Arese, Garbagnate e Lainate: questa è l’area che sarà rigenerata e che completerà il recupero dell’ex area Alfa Romeo. Previsto un mix di funzioni residenziali, uffici e commerciali. A promuovere l’iniziativa sono i tre comuni interessati e la Città Metropolitana di Milano.
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Lo sapevate che il centro di Milano è a forma di cuore? Pochi sanno che l’amore è radicato fin nella sua urbanistica. Vediamo il perchè.
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Il centro di Milano è a forma di cuore: c’è un motivo storico
# Un originale regalo di nozze: delle cinte murarie
Le mura spagnole del centro città, che sostituivano quelle medievali, furono regalate dal Re di Spagna Filippo III alla sua futura sposa, Margherita d’Austria. Per rendere questo regalo veramente romantico il Re decise di circondare il centro con delle mura a forma di cuore. Tutt’oggi la cerchia dei Bastioni divide la circonvallazione interna da quella esterna e conserva la sua speciale forma originale.
# Porta Romana come porta d’ingresso al cuore del Re
credit: https://www.expedia.it/
Qual è il centro pulsante del cuore? Non poteva essere che lui: il Duomo. Se la cattedrale simbolo della città ha assunto la posizione centrale, la punta del cuore coincide con Porta Romana. Questa scelta è probabilmente il dettaglio più romantico: Margherita sarebbe arrivata in città entrando proprio da questa porta che metaforicamente rappresenterebbe anche la porta d’ingresso al cuore di Filippo III.
Come ogni cuore che si rispetti, per dirsi innamorato deve essere colpito dalla freccia di Cupido. E in effetti anche il gigantesco cuore milanese sembra attraversato dalla freccia dell’amore, costituita dai due assi principali: Corso di Porta Romana e Corso Sempione.
# Uno spunto per il marketing della città?
Credit: artribune.it
La romantica scoperta è stata fatta dallo Studio 100km, dai due designer Luigi Farrauto e Andrea Novali. La classica rappresentazione cartografica di Milano presentava delle criticità e i due hanno deciso di ridisegnarla, facendo emergere l’insolita sagoma.
Una bella lezione per chi dice che Milano è una città fredda, che non trasmette emozioni.
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Rinnovato l’accordo pluriennale che ha consentito a milioni di persone di spostarsi con facilità da Milano, e da altre località italiane, alla Svizzera, grazie a un servizio integrato. Nel prossimo futuro si prevede una crescita dell’offerta e un miglioramento del comfort di viaggio.
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Aumentano i treni tra Milano e la Svizzera
# Siglato il rinnovo dell’accordo tra le Ferrovie federali svizzere e Trenitalia
fsnews.it – Rinnovo accordo
Novembre 2024: a MilanoCentrale viene firmato il rinnovo dell’accordo tra Trenitalia (Gruppo FS Italiane) e le Ferrovie Federali Svizzere (FFS), siglato la prima volta nel 2009. Da allora sono stati 30 i milioni di passeggeri trasportati in entrambe le direzioni e in costante crescita, grazie anche all’apertura della galleria di base del San Gottardo e di quella del Ceneri, che hanno velocizzato i percorsi e consentito l’introduzione dei nuovi collegamenti diretti dalla Svizzera verso Venezia, Bologna e Genova. Nel solo anno 2023 hanno viaggiato 2,4 milioni di persone sugli Eurocity, un numero cinque volte maggiore rispetto al 2019. Ma cosa cambia con il nuovo accordo?
# Aumento dei collegamenti e possibili nuove tratte dal 2026
Mappa Eurocity Italia-Svizzera
Si prevede innanzitutto un aumento dei collegamenti esistenti, sono attualmente 40, aggiungendo ad esempio un ulteriore treno tra Zurigo, Milano e Venezia dal 2026. Possibili poi nuove tratte, come il collegamento diretto tra Zurigo e Firenze-Livorno sempre per lo stesso anno. Per garantire un aumento dell’offerta FFS ha ordinato a febbraio 2024 quattro nuovi elettrotreni Giruno, da aggiungere ai 29 già in circolazione e ad altri sette ordinati nel 2022.
# I nuovi treni Eurocity sostenibili e tecnologici
Fsnews.it – Nuovi Eurocity
Una collaborazione che punta anche ad offrire un miglior comfort di viaggio per i passeggeri e maggiore sostenibilità. L’evento è stato anche l’occasione per presentare il nuovo brand euroCity e i nuovi treni Eurocity ETR con nuovo design e livrea, muniti di wi fi, sedili fatti in tessuto ricavato da plastica riciclata, prese elettriche per ogni passeggero e postazioni per ricaricare bici elettriche. Nei vagoni ristoranti è previsto, grazie al nuovo accordo, un servizio omogeneo su tutta la flotta in servizio tra Italia e Svizzera.
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A Milano non accade il coupe de foudre, il colpo di fulmine, quando la testa gira a vuoto e il cuore batte veloce nel petto. No, questo può accadere altrove, a Roma, a Parigi, in città dove si può perdere la brocca con il fuoco della passione che brucia intenso ma che alla fine, spesso, lascia la cenere. A Milano questo non succede. A Milano l’innamoramento è graduale e maturo, qualcosa che avviene a livello mentale, razionale, ti devi concentrare per rendertene conto. Questi sono i momenti in cui scopri di amare Milano.
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Quando ti accorgi di amare Milano
# Quando ti dici «che figata vivere qui!»
Credits: Andrea Cherchi
L’attimo esatto in cui pensi che non potresti vivere da nessun altra parte del mondo. Prima o poi scatta. Quando senti che Milano è una estensione della tua identità, il luogo che non ti porta fuori dal mondo, come può accadere in posti provinciali o distaccati, ma il contrario: è il luogo dove ti senti nel mondo e sai che da Milano puoi agire ovunque, senza limiti di orizzonti.
# Quando credi di poter fare qualunque cosa
“Il lancio del sacerdote”, una tradizione tutta meneghina. Credits: Andrea Cherchi
Può capitare passeggiando senza meta per le strade del centro oppure al risveglio di mattina, oppure dopo un incontro con qualcuno. Succede quando ti rendi conto che Milano ti spinge ad avere un’idea, un progetto, ti dà energia, libertà e compagni di viaggio per realizzare qualunque impresa.
# Quando vedi il futuro
Credits: Andrea Cherchi
Milano ha il futuro negli occhi. E quando guardi l’orizzonte della tua vita con gli occhi di Milano ti accorgi dello spazio infinito che hai davanti a te. Non solo, a Milano il futuro lo vivi assieme a lei. Qualunque sguardo o novità ci attende, Milano è presente e ci fa sentire che in qualunque viaggio della vita lei non ci lascia mai soli.
# Quando senti che lei ti ama per il meglio che riesci a essere
Credits: Andrea Cherchi
Milano è una città che pretende tanto. Spinge chiunque a darsi immediatamente da fare. Qui nessuno riesce a starsene con le mani in mano, è una tortura sentirsi inutili o nullafacenti. Ma la voglia di fare è una spinta a valorizzarci per quello che siamo. Milano ci ama per come siamo unici. Non solo, qualunque sia la nostra diversità, per provenienza o per personalità, Milano ci porta a trasformarla in eccellenza distintiva. Nessuna città come Milano apprezza la diversità originale di ognuno, nessuna ti ama per ciò che di meglio tu riesci a essere.
# Quando ti accorgi che stai pensando a lei
Credits: Andrea Cherchi
E poi ci sono quei momenti magici, unici. I momenti in cui ti accorgi che ci siete solo tu e lei. Succede quando la pensi a distanza, in viaggio, e senti che lei c’è anche solo perchè la pensi e perché ti fa da punto di riferimento, colmando il vuoto della solitudine. Oppure capita quando in una serata di fine primavera torni a casa a piedi e ti sembra di camminare insieme a lei, le tieni la mano, passeggi abbracciandola in silenzio. In quei momenti puoi sentirlo e vederlo, l’amore per Milano.
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Credits: tonymacdonald1307 IG - Interno stazione Pyongyang
Il sistema di metropolitane che scende di più nel sottosuolo è anche uno dei più misteriosi del mondo, dando adito a teorie cospirazioniste. Ecco dove si trova, il suo record e i suoi segreti.
La metropolitana più profonda del mondo: l’unica che non ha nomi di luoghi alle stazioni
# Le due uniche linee scorrono a 110 metri sotto il livello del suolo
Credits: wikipedia.org – Mappa metro
La metropolitana di Pyongyang, capitale della Corea del Nord, si compone di due linee per un’estensione di 22,5 chilometri e 17 stazioni, di certo non una delle reti più estese. Il suo record infatti è un altro: tutte le gallerie e le fermate si trovano a 110 metri sotto il livello del suolo, nessun altro sistema di trasporto metropolitano scende così in basso. Il tracciato si ispira a quello della metro di Mosca, così come anche gli interni opulenti delle stazioni caratterizzati da pavimenti e colonne di marmo, opere d’arte e enormi lampadari.
# I nomi delle stazioni provengono dal vocabolario della rivoluzione coreana
Credits: domfell IG – Murale Kim II Sung
Rispetto alle stazioni di tutto il mondo, quelle delle linee metropolitane della Corea del Nord non sono identificate dal nome dei luoghi in cui sono ubicate, ma da concetti pomposi provenienti dal vocabolario della rivoluzione nordcoreana, come camerata di guerra, paradiso o ritorno trionfale. Oltre a questo all’interno delle stazioni e dei treni, invece della pubblicità, viene diffusa la propaganda di regime: dagli altoparlanti vengono diffusi i programmi radiofonici della radio di Stato, sulle banchine si trovano le copie del Rodong Sinmun, il giornale ufficiale del Partito del Lavoro di Corea, ci sono statue, dipinti e mosaici raffiguranti Kim Jong.
# In caso di guerra o disastro nucleare le stazioni si trasformano in bunker, ma sono altri i misteri ancora irrisolti
Credits: tonymacdonald1307 IG – Interno stazione Pyongyang
Oltre a essere la rete di metropolitana più profonda al mondo è anche quella con più misteri e questo ha dato adito a teorie cospirazioniste. Per questioni di segretezza le visite sono concesse solo attraverso gruppi di turisti specifici, si possono visitare solo alcune delle stazioni e non può essere effettuato un viaggio completo. Lo stesso accade anche per la visita del resto della città dove gli itinerari sono fortemente pianificati dalle guide turistiche e alcune aree sono rigorosamente vietate.
Si ritieneche le diverse stazioni siano collegate a importanti installazioni militari e che l’esercito e i responsabili di governo dispongano di linee segrete a loro disposizione che non sono tracciate sulla cartina. In più, chi accede alle stazioni potrà notare le enormi porte in acciaio poste al loro ingresso, utili in caso di guerra o disastro nucleare, per trasformare le stazioni stesse in veri e propri bunker.
In diretta da CityLife: aumentano le costruzioni e i nuovi grattacieli, mentre si riduce lo spazio disponibile ai cittadini. Ecco come si sta completando la trasformazione delle aeree un tempo occupate dalla Fiera di Milano.
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Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Inaugurato esattamente un anno fa, il 15 novembre 2023 con tre giorni di festa con musica e spettacoli, al momento pare faticare a mantenere le promesse e le previsioni iniziali. Turnover di negozi, clienti inferiori alle aspettative e fatturati che non decollano. Cosa non funziona e come potrebbe migliorare la situazione?
Merlata Bloom: il centro commerciale da record stenta a decollare
# Un anno fa tre giorni di festa per l’inaugurazione
Ezio Cairoli – Merlata Bloom, Milano
È trascorso un anno dall’inaugurazione del Merlata Bloom, il nuovo Mega Centro Commerciale di 70mila metri quadrati del quartiere nascente di Milano. Una tre giorni di festa con musica e spettacoli dal 15 al 17 Novembre 2023 per il supermall nei pressi dell’Autostrada dei Laghi e di MIND con numeri da record: 210 negozi, 43 ristoranti, oltre a un superstore Esselunga, il primo in un mall.
Ezio Cairoli – Merlata Boom Winter Garden
Un’architettura iconica e “green”, con un suggestivo “winter garden” in legno e vetro con aiuole verdi, alberi e ampi affacci sul parco, che funge da cerniera spaziale e funzionale tra il quartiere residenziale UpTown di Cascina Merlata e il distretto dell’innovazione MIND.
C’è spazio poi per il multisala Notorius, tra le realtà emergenti del settore, che con un QR code consente di ordinare bibite e popcorn direttamente in sala, LOG – Lot Of Games, la sala giochi più innovativa d’Europa, una piccola galleria d’arte moderna e un Decahtlon a due livelli. Tutto questo però non è bastato far decollare il lifestyle center di Cascina Merlata.
# Turnover di negozi, meno clienti delle aspettative e giorni con scontri a zero euro
narcisodautore IG – Merlata Bloom
Come riportato da un’inchiesta di Milano Today, dopo le 600.000 persone nei primi 12 giorni di apertura, l’afflusso è calato sensibilmente e, di conseguenza, anche il fatturato ne ha risentito. Tra i responsabili dei negozi intervistati c’è chi ha detto che dei giorni chiudono con appena 50 euro in cassa, chi per due giorni alla settimana non batte scontrini. Anche i ristoranti non se la passano meglio: un cameriere racconta come nei giorni feriali a pranzo non si superano i 10 coperti. Il confronto di Panino Giusto con il punto di Porta Venezia, nella splendida Casa Galimberti, è impietoso: al Merlata non più di 1.000 euro al giorno da lunedì, nel punto in centro a Milano 3.000 euro di fatturato solo a pranzo. Alcune insegne hanno deciso di terminare i contratti di locazione in anticipo sui tempi, preferendo pagare la penale, probabilmente per le perdite troppo alte e troppo lunghe in prospettiva le tempistiche per andare in attivo.
# Cosa non ha funzionato
dalpo76 IG – Cascina Merlata
Non tutti i tasselli del quartiere sono completati e questo può avere inciso sull’avvio stentato del Merlata Bloom:
la parte residenziale non è ancora completata e non tutte le case sono abitate;
la scuola comunale deve essere ancora realizzata;
manca il ponte ciclopedonale tra l’area MIND e il mall, per chi lavora al Galeazzi, nello Human Technopole e nelle aziende ci impiegano un’ora a mezza a piedi;
lo stesso distretto MIND si completerà fra circa 10 anni e gli studenti della Statale non arriveranno prima di tre nel nuovo campus scientifico;
i collegamenti con il resto di Milano non sono ottimali, è connesso dalle principali arterie stradali come tangenziali e A4, ma come trasporto pubblico ci sono solo bus di superficie, la stazione di Rho Fiera M1 troppo distante e la fermata MIND-Merlata è ancora lontana.
Nell’attesa della realizzazione di questi interventi per alcuni locali si sta rivedendo il costo degli affitti. Al netto di questo si sta assistendo a un ritorno della ricerca dei negozi di prossimità e, salvo il caso del Centro di Arese, continua ad essere premiati i centri commerciali insediati da tempo a Milano e nel primo hinterland. Anche quello di Citylife ha stentato, ma le attrazioni del quartiere hanno contribuito a renderlo una delle mete più battute.
# L’attesa per la nuova stazione della Circle Line di Merlata-MIND
Nuove stazioni circle line Milano MIND-Merlata e Milano Stephenson
Veniamo quindi a uno dei tasselli della mobilità che dovrebbe aiutare a dare una spinta al successo del Merlata Bloom: la nuova stazione del Passante Ferroviario MIND-Merlata, dedicata al servizio delle linee suburbane e della futura Circle Line.
Credits: Comune di Milano – Tracciato Circle line Milano prima dell’aggiunta delle nuove stazioni
A fine settembre 2023 il Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma Cascina Merlata (di cui fanno parte Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Comune di Pero, EuroMilano SpA) ha destinato 14 milioni di euro di oneri di urbanizzazione al potenziamento del sistema di trasporto pubblico del quadrante nord ovest di Milano. Un finanziamento necessario per la progettazione e la realizzazione della nuova stazione MIND-Merlata.
Credits 3tiprogetti-Urbanfile - Stazione MIND-Merlata
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Credits 3tiprogetti-Urbanfile - Stazione MIND-Merlata
Credits 3tiprogetti-Urbanfile - Stazione MIND-Merlata lato strada
Credits 3tiprogetti-Urbanfile - Stazione MIND-Merlata lato passerella
Incaricato del progetto, come riportato dal blog Urbanfile, è lo studio 3TI Progetti. La stazione, da inserire tra le stazioni di Milano-Certosa e Rho Fiera Milano, sorgerà sotto il cavalcavia pedonale “MIC” – Passerella MIND-Cascina Merlata e sarà inserita nel percorso della futura Circle Line. Come si vede dai rendering, che si riferiscono però solo alla porzione di manufatto che si collega alla passerella, è stata pensata in metallo bianco, per integrarsi con la vicina passerella ciclopedonale e dovrebbe venire ricoperta di rampicanti e circondata da alberi.
# La festa per l’anniversario un primo passo per il rilancio?
Anniversario Merlata
Nonostante la situazione meno rosea delle aspettative dal 15 al 22 novembre 2024 si festeggia il primo anno di apertura con una settimana a tema anni “80. Previsti uno speciale aperitivo salentino, dj set, una pista di pattinaggio a rotelle per ballare con la roller disco e un contest con in ballerini più bravi. Un primo passo per il centro commerciale dei record?
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Il Politecnico di Milano sta per inaugurare il CryoLab, un laboratorio che simulerà condizioni di freddo estremo fino a -50°C. Con il CryoLab e le sue applicazioni che spaziano dallo sport all’industria, dal settore automotive all’aerospaziale, Milano diventerà un punto di riferimento per lo sviluppo di nuove tecnologie e materiali.
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Il Politecnico del futuro: CryoLab a -50 Gradi e tunnel innevato
# CryoLab: un centro di ricerca avanzato
Il Politecnico di Milano sta progettando un laboratorio all’avanguardia che segnerà una svolta nel panorama della ricerca scientifica e tecnologica. Il CryoLab, la cui apertura è prevista per il 2025, si propone come un centro di eccellenza dedicato alla simulazione di condizioni estreme, con temperature che potranno raggiungere i -50°C.
Questo laboratorio innovativo non solo rappresenta una novità per il Politecnico, ma anche per l’Italia, posizionandosi come un punto di riferimento per le applicazioni in vari settori, dal materiale sportivo alla sicurezza industriale, fino alla ricerca per il miglioramento delle performance degli atleti, inclusi quelli paralimpici.
Il CryoLab sarà dotato di infrastrutture avanzate che consentiranno la simulazione di temperature polari, creando un ambiente ideale per testare materiali, attrezzature e tecnologie in condizioni di freddo estremo. Il laboratorio includerà un tunnel di 65 metri, in grado di raggiungere temperature fino a -40°C, con un impianto di innevamento che riprodurrà le condizioni tipiche delle gare su neve.
Questo tunnel non sarà solo un’infrastruttura per testare attrezzature sportive, ma anche per analizzare il comportamento dei materiali in condizioni simili a quelle delle competizioni invernali più estreme, come le Olimpiadi.
# Integrazione tra sport, innovazione e sostenibilità
Uno degli aspetti più interessanti del progetto del CryoLab è la sua capacità di integrare sport e innovazione tecnologica. Milano, con la sua crescente ambizione di diventare un hub globale di innovazione, troverà nel CryoLab una risorsa fondamentale per il miglioramento delle attrezzature sportive e per l’ottimizzazione delle performance atletiche. L’obiettivo del laboratorio è non solo sviluppare nuove soluzioni per gli sport invernali, ma anche contribuire allo sviluppo di attrezzature più sicure e performanti per gli atleti paralimpici.
La rettrice Donatella Sciuto ha sottolineato come il laboratorio sarà un centro fondamentale per lo studio della biomeccanica applicata agli sport invernali e per l’innovazione nel settore delle protesi e delle attrezzature per atleti con disabilità. In questo contesto, il CryoLab non sarà solo un centro di ricerca teorica, ma anche un luogo dove le applicazioni pratiche delle scoperte scientifiche potranno tradursi in soluzioni concrete per migliorare la vita degli atleti.
Il CryoLab ha anche un ruolo strategico in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Questo laboratorio diventerà una risorsa fondamentale per il supporto agli atleti che parteciperanno ai giochi, permettendo loro di testare le attrezzature in condizioni climatiche estreme simili a quelle che affronteranno durante le gare. Il Politecnico di Milano, grazie al CryoLab, avrà un ruolo attivo nella preparazione tecnologica e sportiva per uno degli eventi più importanti della storia recente del nostro Paese.
Non solo sport, ma anche urbanistica e sostenibilità: il Politecnico è infatti coinvolto in altri progetti strategici per Milano, come il Villaggio Olimpico di Porta Romana, che dopo i giochi diventerà un complesso di residenze universitarie. La creazione del CryoLab si inserisce così in un piano più ampio di sviluppo e valorizzazione delle infrastrutture legate agli eventi olimpici, che porteranno un ulteriore impulso all’innovazione nella città.
# Le applicazioni industriali
Seppur il CryoLab sia nato principalmente come centro di ricerca per il settore sportivo, le sue applicazioni si estendono anche a vari ambiti industriali, dall’automotive all’aerospaziale, fino alle energie rinnovabili.
Le simulazioni in condizioni di freddo estremo saranno infatti fondamentali per sviluppare nuovi materiali e tecnologie che possano resistere agli ambienti più ostili, come quelli che si trovano nell’industria dell’energia, dei trasporti e dell’aeronautica. In questo senso, il laboratorio del Politecnico di Milano non sarà solo un centro di ricerca d’eccellenza, ma un vero e proprio punto di riferimento per l’innovazione in campo industriale.
L’idea è quella di testare e sviluppare materiali che possano resistere a temperature molto basse, utilizzabili in ambiti come la produzione di veicoli ad alte prestazioni, il miglioramento delle infrastrutture nel settore delle energie rinnovabili e la ricerca sugli ambienti estremi, come quelli che caratterizzano lo spazio o le profondità marine. Il CryoLab, dunque, si configura come un’infrastruttura versatile, pronta a rispondere alle sfide della scienza e dell’industria del futuro.
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Milano ha ripreso la crescita demografica, ritornando a superare la soglia di 1 milione e 400mila abitanti. Ma è la Città Metropolitana di Milano tra i territori col maggior tasso di crescita in Lombardia con un +6,1% sul 2023. Facendo un’analisi degli ultimi anni, confrontando i dati resi disponibili dall’ex provincia Metropolitana e dall’Istat, questi sono i comuni dell’hinterland che hanno registrato un aumento maggiore dei residenti. E quanto costano le case.
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Ma dove vanno i milanesi? I 5 paesi dell’hinterland dove aumentano di più gli abitanti
#5 Pero (+2,6%): 2.250 euro al metro quadrato
Credits: sottomilano.it – Stazione Pero M1
Al quinto posto tra i comuni che hanno visto crescere maggiormente il numero di residenti c’è Pero. Situato a soli 9 km dal centro di Milano, ha registrato un incremento della popolazione del 2,59%, salendo a 11.774 su un territorio di poco meno di 5 kmq. In questa classifica è l’unico ad avere una fermata della metropolitana, della linea M1, che lo collega direttamente a Milano, rendendolo quindi un’alternativa interessante per chi sceglie di vivere nell’hinterland senza rinunciare alla comodità dei trasporti pubblici. Vicino al polo fieristico di Rho, al lifestyle district Merlata Bloom, ospita l’Area Gravity, l’unica galleria del vento verticale in Italia. Nella frazione di Cerchiate, famosa per i suoi antichi mulini che raccontano la storia agricola e produttiva della zona, sono presenti alcune parti di un mulino con torchio ed un cascinale del medievale Monastero Maggiore.
Per un appartamento in affitto si paga in media 13,26 €/mq, per uno in vendita 2.254,38 €/mq.
Di Geobia – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29397432 – Masate
A circa 27 km ad est dal centro di Milano troviamo Masate, cresciuto del 2,67% negli ultimi tre anni fino ai 3.769 residenti attuali. Questo piccolo comune di circa 4,5 kmq sulle sponde del canale Villoresi conserva il carattere tipico di un borgo lombardo immerso nelle campagne, a circa 5 km dalla fermata di Gessate M2. Punto di riferimento storico e culturale per la comunità è la Parrocchia di San Giovanni Evangelista, mentre un sentiero ciclopedonale collega il comune con il vicino Parco del Rio Vallone.
Per un appartamento in affitto si paga in media 9,99 €/mq, per uno in vendita 1.614,38 €/mq.
#3 Pozzo d’Adda (+3,5%): 1.750 euro al metro quadrato
Di Neptunum – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=144315566 – Pozzo d’Adda
Con un incremento del 3,46% della popolazione, arrivata a 6.696 residenti, Pozzo d’Adda si trova a 31 km dal centro di Milano e offre un ambiente residenziale e verdeggiante. Sempre nella zona est della Città Metropolitana, nella zona omogenea Adda Martesana, è a poca distanza dall’autostrada A4 e dal Parco Adda Nord, un’area naturale protetta che offre percorsi naturalistici e punti di osservazione della fauna locale.
Per un appartamento in affitto si paga in media 9,56 €/mq, per uno in vendita 1.740,66 €/mq.
#2 Grezzago (+3,7%): 1.330 euro al metro quadrato
ecomuseomartesana – Villa Zoja
Poco distante da Pozzo d’Adda e a circa 30 km da Milano, Grezzago ha visto la popolazione crescere del 3,68% a 3.814 abitanti. Questo comune probabilmente risalente al Medioevo è noto per i suoi panorami rurali e per il Parco del Rio Vallone, un’area naturale protetta che offre percorsi naturalistici e punti di osservazione della fauna locale, come il Comune di Masate. Tra gli edifici degni di nota, oltre alla chiesa di San Martino, c’è la dimora del “signore”, l’attuale palazzo Zoja, grande villa rurale con la caratteristica corte porticata.
Per un appartamento in affitto si paga in media 9,39 €/mq, per uno in vendita 1.327,44 €/mq.
#1 Tribiano (+4,2%): 1.840 euro al metro quadrato
verdem01 IG – Tribiano
Eccoci quindi al comune con l’incremento più alto: Tribiano, che ha registrato un +4,22% per una popolazione pari a 3.827 abitanti su 7 kmq di estensione territoriale. Situato a 18 km dal centro di Milano, risale all’epoca romana e si caratterizza per un paesaggio tipico della Pianura Padana, con i campi circondati da rogge, fossati e canali con lunghi viali alberati. All’interno dei suoi confini scorre il canale Addetta, una diramazione del canale Muzza, che divide il paese da Nord-Est a Sud-Ovest.
Per un appartamento in affitto si paga in media 10,41 €/mq, per uno in vendita 1.839,91 €/mq.
# Le caratteristiche dei comuni con la maggior crescita di residenti: immersi nelle campagne e con prezzi delle case sotto la media
Eccetto Pero quindi, tutti gli altri comuni con la crescita percentuale di popolazione più marcata sono lontani da Milano e dal suo centro, immersi nelle campagne nell’area est della Città Metropolitana di Milano collegati principalmente da strade e con valori immobiliari sensibilmente inferiori alla media di 19,10 €/mq per l’affitto e 3.355,52 €/mq per la vendita.
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Dopo i taxi senza conducente, sono arrivati anche i primi bus che si guidano da soli. Arriveranno anche a Milano?
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I primi bus a guida autonoma sono entrati in funzione
# I bus in servizio H24 guidati dall’intelligenza artificiale
auto.it – Bus a guida autonoma
Come al solito è la Cina a fare la prima mossa, in particolare con elettrico e intelligenza artificiale. Le vendite di auto a guida autonoma prodotte nello Stato del Dragone stanno mettendo alle corde Tesla: sono già presenti numerose stazioni di cambio batteria che consentono di fare sosta solo pochi minuti per ripartire con l’auto carica di energia. Non solo: in alcuni quartieri circolano da tempo i taxi senza conducente. Da qualche anno inoltre sono in servizio a Chongqing, Guangzhou e Cangzhou i Robobus, piccoli bus lunghi 5,9 metri che si muovono a una velocità di crociera di circa 40 km/h e sono dotati di tecnologia di automazione di livello 4.
Questi mezzi, prodotti dal colosso tecnologico cinese Baidu, riescono a fermarsi da soli e a muoversi con agilità nel traffico urbano, per una durata del viaggio andata e ritorno di circa 10 km. Tramite telecamere e sensori il mezzo mappa l’ambiente circostante individuando e identificando oggetti, come semafori e cartelli stradali, e persone, grazie a una sistema radar misura la distanza esatta da tutti gli altri oggetti e infine con un sistema GPS definisce la sua posizione reale. Per salire i passeggeri utilizzano il riconoscimento facciale, smart card o le carte Alipay.
# L’attesa della sperimentazione sulla linea 90/91
Guida autonoma filobus
L’intelligenza artificiale abbinata alla guida autonoma punta a migliorare l’efficienza dei trasporti pubblici, ottimizzando i percorsi, a ridurre il traffico e le emissioni di carbonio nelle città. Presto questa tecnologia potrebbe approdare a Milano. Il progetto Living Lab Milano, finanziato con 7 milioni di euro del Pnrr per lo sviluppo della tecnologia Maas (Mobility as a service), ha infatti tra gli obiettivi quello di sperimentare la guida autonoma sulla linea 90-91.
Percorso test guida autonoma linaea 90-91
La tratta selezionata è quella tra Piazzale Piola in Città Studi e Piazzale Lugano alla Bovisa, 5 km, 20 fermate, 19 incroci e 13 semafori. Il sistema utilizza telecamere, sensori e antenne capaci di vedere l’intero tragitto percorso dal filobus e il 5G, già oggi utilizzato per il pagamento contactless su bus e tram, per dialogare in tempo reale con i conducenti degli autobus e per fornire loro indicazioni sullo stato del traffico e su potenziali ostacoli. I test dovrebbero essere avviati entro il 2026, anche se per la partenza ufficiale del servizio occorrerà intervenire sul Codice della strada.
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In uno scalo in fase di profondo rinnovo si nasconde una piccola stanza, che solo in pochi conoscono. Ma che ha una funzione molto molto utile. Dove si trova, come ci si arriva e quale particolare servizio mette a disposizione.
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La «stanza segreta» nel terzo aeroporto di Milano: ecco a cosa serve
# Uno scalo al lavoro per rinnovarsi profondamente
andrea___0612xx IG – Orio al Serio
Lo scalo di Orio al Serio, il terzo nato in ordine di tempo nel bacino aeroportuale milanese e secondo per numero di passeggeri, ha iniziato una fase di lavori che dovrebbe migliorare la fruibilità per i passeggeri e in generale la qualità dei servizi. Si prevede un ampliamento del terminal passeggeri, grazie a un investimento di 41 milioni di euro di Sacbo, compresi più banchi per il check-in, due nuovi gate di imbarco e una nuova area duty free portata a 1.600 mq.
Nel frattempo però, nella configurazione attuale è uno dei pochi aeroporti italiani ad avere due lounge. C’è quella airside, nella zona B gates, da dove si possono osservare dall’alto sia gli aerei che i gates. Si trova dopo i controlli. L’altra, quella landside, è prima dei controlli e forse in pochi la conoscono e in effetti è un po’ nascosta.
giovanniarena_IG – Striscia blu
Per raggiungere questo spazio “segreto” appena entrati nello scalo, invece di andare sulla sinistra per i controlli bisogna seguire una striscia blu sul pavimento sulla destra che conduce verso un corridoio poco dopo un mini market.
giovanniarena_IG – Stanza segreta
Fatti appena pochi passi, sulla destra, si trova una porta scorrevole che apre verso un piccolo spazio, dove rilassarsi e fare colazione gratis. Non è tra le migliori lounge per grandezza e qualità del cibo come spiega l’utente Giovanni Arena sulla sua pagina IG, ma ha un servizio abbastanza raro.
# Si possono spedire privatamente i bagagli direttamente dal suo interno
Dal suo interno è infatti possibile spedire in modo privato i bagagli. Al termine della procedura si esce da una piccola porta per poi accedere ai controlli di sicurezza. Utile soprattutto quando lo scalo è super affollato.
giovanniarena_IG – Imbarco bagaglio
Questa come le lounge in generale sono accessibile solo se in possesso di carte di credito che comprendono questo servizio o biglietto aereo con tariffa premium, oppure se abbonati al servizio di Priority Pass.
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