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🔴 BREAKING NEWS. Nel programma di governo si punta su Roma, di Milano nessuna traccia

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Circola in rete la prima bozza del programma del nuovo governo giallo rosso costituito da 26 punti. C’è Roma, non Milano.

Il programma di governo

La bozza del programma di governo che sta circolando in queste ore conta 26 punti che affrontano temi quali:

  • Green New Deal
  • Immigrazione
  • Politiche fiscali (salario minimo)
  • Legge di bilancio
  • Dissesto idrogeologico
  • Conflitto d’interessi
  • Giustizia
  • Lotta a mafia e evasione fiscale
  • Concessioni autostradali
  • Autonomia differenziata
  • Aiuti a Roma

Proprio l’ultimo punto recita “Il Governo dovrà collaborare per rendere Roma una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile e sostenibile per i residenti.”

In continuità con il decreto Salva-Roma anche il prossimo governo ha delineato tra i punti di maggior rilevanza a livello programmatico la necessità di mettere nelle migliori condizioni la capitale, immaginiamo attraverso maggiori poteri e risorse.

Milano ignorata (un altro segnale preoccupante)

Di Milano non c’è traccia. Nonostante sia la realtà che produce oltre il 10% del PIL nazionale e che non solo rappresenta la punta di diamante dell’Italia sui mercati internazionali e un un brand riconosciuto nel mondo in ambito business, moda, finanza etc.. ma soprattutto è la sede delle Olimpiadi Invernali del 2026 pur in assenza di impegni economici da parte dello Stato. Ma niente, nessun riferimenti neppure alle Olimpiadi.

Cerchiamo di capire quali potrebbero essere le motivazioni di questa impostazione nella stesura del programma anche in funzione di comprendere in anticipo le linee della guida dell’attività del governo.

#1 Il primo motivo dell’importanza data a Roma può essere quello di parte politica. Non è un mistero la rilevanza per il Movimento 5 Stelle della capitale da loro gestita con la sindaca Raggi. Però sorprende che Milano non riesca a guadagnare una maggiore rilevanza nemmeno con il PD nella compagine governativa e che spesso ha citato Milano come massima espressione di modello virtuoso. Se fosse così, speriamo che il sindaco Sala si faccia valere.

#2 Il secondo motivo potrebbe essere invece di impostazione. Potrebbe essere un segno di continuità con una lunga tradizione di governi che privilegiano l’assistenzialismo, come aiuto automatico a chi è in difficoltà svincolandolo da ogni responsabilità, senza premiare in alcun modo chi invece eccelle e contribuisce al miglioramento di tutto il Paese.

Non si tratta solo di avere più autonomia, più risorse, più competenze: per rinforzare in modo autentico il Paese, si deve introdurre un modello di mentalità differente che favorisca i più virtuosi premiandoli con una maggiore autonomia e che intervenga su chi svolge male i propri compiti inducendoli a replicare le best-pratice dei migliori, senza assegnare fondi e poteri in eccesso a chi è incapace di gestirli.

Meno Stato, più Città

Malgrado quello che traspare dal programma, è proprio questo il punto. L’Italia ha urgenza di una nuova politica, che riparta dalle città con un ritorno alla polis: ha bisogno di governare il cambiamento dal basso, mettendo nelle condizioni le città che stanno già facendo qualcosa di positivo di esprimere al massimo il proprio potenziale e diffondere il modello vincente a chi è in affanno.
Ridare il potere a chi ha un impatto diretto sui cittadini è il primo passo per uscire da questa crisi di sistema a livello economico, culturale e sociale, che l’Italia sta subendo giorno dopo giorno in modo sempre più preoccupante.

FABIO MARCOMIN

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul#Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

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Todd Terje DJ Set

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Partiamo con un’affermazione: la musica è una forma d’arte. E proseguiamo con una seconda affermazione: la Triennale di Milano è IL luogo per tutte le forme d’arte!

Quindi se mettiamo insieme le due cose: alla Triennale di Milano arriva un concerto/evento imperdibile, a base di musica!

“Le Nuove Forme” è un evento che non può che avere luogo in uno spazio non convenzionale, anzi è proprio qui che avviene la magia di Todd Terje.

La sua musica emana un’atmosfera unica, giocosa ed innovativa. Potete perdervela?

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Obiettivo ZERO incidenti 🚘: 20 soluzioni per rendere Milano più sicura

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Il raggiungimento dell’autonomia amministrativa è un presupposto fondamentale, questo però non deve essere un fine, ma il mezzo. Il mezzo per aumentare gli investimenti, snellire la burocrazia, migliorare la città da un punto di vista ambientale, sociale ed urbanistico.

Ci appassioniamo tutti nell’immaginare Milano attraverso i vari rendering: molto più verde, con i Navigli riaperti, con nuove e audaci costruzioni e gli antichi palazzi restaurati.

Immaginiamo un ambiente più sicuro, più pulito, più ordinato e o più attento ai bisogni di tutti, dagli anziani ai bambini, dagli amici a quattro zampe ai giovani.

Noi però puntiamo ad un primato molto ambizioso, per il raggiungimento del quale pensiamo si debba essere risoluti e inamovibili.

Ci prefiggiamo l’obiettivo, tramite una serie di provvedimenti legislativi strutturali e culturali, di far diventare Milano la città con il più basso numero d’incidenti stradali al mondo. Con zero morti e zero feriti. Più ci avvicineremo all’obiettivo più sarà, comunque, un gran passo avanti. Gli strumenti esistono, manca solo la volontà.

Milano, i numeri degli incidenti

E i dati della città di Milano sono veramente “drammatici”. Nel 2017 si sono registrati in tutta la provincia 13.905 incidenti con 108 morti e 18.557 feriti. Nella sola città capoluogo, invece, si sono contati 53 morti e 11.123 feriti in 8.559 schianti.

Dietro questi numeri, ci sono persone, tragedie, un fenomeno di tale rilevanza da superare i morti causati da un’epidemia, con costi economici, oltre che sociali, enormi.

Non serve citare grossi studi per capire che le principali cause d’incidenti siano la distrazione e l’eccesso di velocità. Pare inoltre una ovvietà, eppure, per diminuire gli incidenti, servirebbe anche diminuire il traffico.

Le 20 proposte per rendere più sicura la mobilità in città

Le proposte per ridurre il numero di incidenti sono molteplici:

 

incidenti stradali– maggiori poteri alla polizia municipale
Dovranno avere gli strumenti legislativi per contrastare i fenomeni illegali nonché la possibilità di avanzare proposte vincolanti per la giunta

asservimento semaforico per i mezzi pubblici e tutti i mezzi di soccorso, ambulanze,  polizia, carabinieri, vigili del fuoco, eccetera

 

incidenti stradali– utilizzo di droni e dei sistemi tecnologici più moderni per monitorare i flussi di traffico ed intervenire tempestivamente

– su tutte le strade a “scorrimento veloce”, posizionare numerosi dissuasori di velocità

– aumentare il numero di telecamere

 

strisce pedonali fosforescenti e tridimensionali (qualunque altro moderno strumento sarà attentamente valutato)

semafori interattivi che mantengano il segnale luminoso verde – rosso – giallo a seconda delle necessità del traffico e che segnalino immediatamente anomalie presenti sulla strada

– inasprimento sanzioni contro chi adotta comportamenti pericolosi, come utilizzo cellulare durante la guida

–  sequestro del mezzo, fino al carcere a chi causa gravi incidenti

sanzioni ai pedoni ed ai ciclisti indisciplinati (oramai liberi di sfrecciare sui marciapiedi)

campagne informative sui danni di una guida sconsiderata

– intensificare controlli fuori dai locali e dalle discoteche

– favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici/taxi con convenzioni e prezzi scontati

– obbligo di indossare il casco e giubbini catarinfrangenti per tutti i ciclisti

mezzi pubblici 24/7 con maggiore presenza di vigilanza per incentivare l’uso anche alle persone anziane e alle donne

– piano di manutenzione straordinaria delle strade con interventi più tempestivi rispetto a ora (punendo i lavori fatti male)

– rispristino delle pavimentazioni storiche per spingere verso una mobilità più lenta

 

incidenti stradalisegnaletica luminosa

monitoraggio su tutte le strade degli orari più pericolosi e problematici e, analizzando i dati, procedere con interventi mirati (anche con il supporto dei quartieri!)

controllo capillare di tutti i veicoli in circolazione. In caso di mancata revisione oltre un certo periodo, o di mancanza di assicurazione, confisca immediata del mezzo.

L’obiettivo posto dall’Unione Europea di dimezzare il numero delle vittime della strada entro il 2020 appare sempre più una chimera. Almeno stando a quello che succede sulla rete stradale e autostradale italiana dove i morti continuano a essere un numero intollerabile, nell’indifferenza generale.

ANDREA URBANO

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La Casa del DIAVOLO è in Porta Romana

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la casa del diavolo
Credits: flawlessmilano.com

Avreste mai detto che nel pieno centro di Milano ci fosse la “Casa del Diavolo”? Ebbene sì, al civico 3 di corso di Porta Romana sorge Palazzo Acerbi che, secondo alcune leggende, fu per un tempo la residenza del Diavolo in persona.

 

La Casa del Diavolo

la casa del diavolo

Palazzo Acerbi è una storica dimora seicentesca costruita secondo lo stile barocco lombardo di quel periodo: l’esterno austero e sobrio, se paragonato alle tipiche ridondanze dell’architettura barocca, si contrappone ad interni riccamente decorati con materiali e arredi di grande pregio, statue, quadri e ampie scalinate. Un lusso sfrenato ostentato dal proprietario, il marchese Ludovico Acerbi, per sfidare il rivale padrone del Palazzo Annoni.

Leggi anche: Il DIAVOLO è a Milano

 

La leggenda

E fu proprio durante il periodo in cui il marchese Acerbi abitò il Palazzo, era il 1615 quando vi si traferì, che la peste colpì Milano, mietendo migliaia di vittime. Ma il nobile sembrava non curarsi dell’epidemia dilagante: organizzava suntuose feste nel suo palazzo e girava per la città con una carrozza trainata da sei cavalli neri e scortato da sedici staffieri sbarbati e in livrea verde dorata.

la casa del diavolo

La gente passando a notte fonda sotto al Palazzo sentiva dalle finestre musica, grida e poi lo vedeva affacciarsi sempre alla sesta finestra del primo piano. Questa sua inclinazione alla mondanità e alla spavalderia, unita al fatto che nessuno degli abitanti del suo palazzo si ammalò di peste, fece sorgere forti sospetti tra la gente. Così iniziò a circolare la leggenda che corso di Porta Romana 3 fosse la “Casa del Diavolo”. In effetti questo palazzo non fu solo immune alla peste manzoniana. Si salvò anche dalla bombarda austriaca del 1848, di cui conserva a testimonianza una palla di cannone conficcata nella facciata.

Le vicende storiche che coinvolgono l’edificio e le testimonianze popolari sulla particolare personalità di Ludovico Acerbi sembrano confermare l’idea che questa storiella non sia solo frutto dell’immaginazione.

Continua la lettura con: il diavolo a Milano

LETIZIA DEHÒ

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Tutti fritti! Oh Fritti!

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Elvis cantava: “Tutti frutti voi canterete “Tutti fritti!” non appena avrete provato questo posto goloso.

Con una mossa d’anca si aggiunge una salsa, con una giravolta si impana a dovere e con un acuto si frigge!

Da Tutti fritti non si scherza di certo in quanto a golosità… un menù da acquolina in bocca: gamberi, calamari, baccalà, bocconcini di pollo, fiori di zucca… Ma anche gambero avvolto nel bacon, melanzane fritte ripiene di ogni bontà!

Il tutto, accompagnato da una selezione di birre invidiabile: artigianali, alla spina, in bottiglia!

Pronti a fare il pieno di sfiziosità?

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Il materiale informativo sull’autonomia

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Una raccolta di materiale informativo che illustra le diverse forme di autonomia e le tipologie di poteri e risorse assegnate agli attuali enti territoriali.

#1 Cosa cambierebbe se Milano acquisisse l’autonomia di una regione? (a cura di Andrea Zoppolato)
#2 Cosa cambierebbe se Milano acquisisse l’autonomia tramite delle leggi speciali? (a cura di Hari de Miranda)
#3 Cosa dice l’Europa sull’autonomia delle città (a cura di Antonio Enrico Buonocore)
#4 Competenze a confronto nei tre casi: situazione attuale, autonomia regionale ordinaria, autonomia regionale speciale (a cura di Fabio Marcomin)

 

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#MilanoCittàStato #VotoMilano

 

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La RIVOLUZIONE DADAISTA a Milano! Preso il potere, da domani Milano sarà così

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Nel calendario dadaista l’anno inizia a settembre. Siamo convinti che ci aspetta una nuova stagione per Milano, una ventata di aria fresca per le menti e di creatività diffusa che cambierà il volto della nostra città. Una stagione di diritti nuovi, non banali.

I 10 diritti del milanese dadaista

#1 Diritto alla nebbia

#2 Diritto alla libera affissione

#3 Diritto al turpiloquio in dialetto

#4 Diritto alla scazzottata

#5 Diritto ai doveri

#6 Diritto alla nudità in pubblico

#7 Diritto di accesso alla metropolitana anche di notte

#8 Diritto all’uso della Torre Branca anche oltre l’orario di apertura del Jazz Cavalli

#9 Diritto di nuoto in Naviglio

#10 Diritto di futurismo

 

MILANO CITTA’ STATO

 

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🔴 BREAKING NEWS. Beppe Sala per una forte autonomia di Milano. Prossimo passo, Milano città stato?

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foto di Federico Penzo (c)
foto di Federico Penzo (c)

Beppe Sala per Milano città stato? Settembre si apre con un’intervista al Corriere in cui il sindaco, interrogato sulle prospettive del governo. elenca alcune delle ragioni dell’istanza di Milano città stato che chi ci segue conosce bene e che in questo astratto evidenziamo con il grassetto. Rilanciamo ancora una volta la richiesta a Sala: appoggiarci per una formale richiesta per trasformare Milano in una città regione coinvolgendo l’intera comunità dei milanesi e tutte le forze politiche e sociali del territorio, senza bandiere di partito o di personalismi, con al centro solo il futuro di Milano. Di seguito alcuni estratti dell’intervista che potete trovare qui: Intervista a Sala: “L’autonomia? Ai Comuni”

INTERVISTA A SALA SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 1/9/2019 (ESTRATTO)

Quali riforme?
«Vorrei che si profilasse una nuova stagione municipalista supportata da una nuova agenda urbana. Negli ultimi anni i Comuni hanno fatto meglio dei governi che si sono succeduti. I Comuni hanno ridotto il debito, lo Stato lo ha aumentato. Alla fine del mio mandato Milano ridurrà il debito del 15 per cento, pur avendo investito molto. Dare più poteri ai sindaci significa ripristinare l’equilibrio tra poteri e responsabilità. Noi sindaci abbiamo meno poteri e più responsabilità e ci aspettiamo più attenzione da questo governo».

In che modo?
«Nessuno è contrario all’autonomia ma è assurdo il modo con cui si sia tentato di dare più poteri alle Regioni. Una delle speranze che ripongo in questo governo è proprio il ribaltamento della logica autonomista. Anche i Comuni dovrebbero avere più autonomia».

Lo ritene possibile?
«Sì. Faccio notare che i sindaci delle più grandi città sono del Pd e dei Cinque Stelle e si possono riconoscere in questo governo. Chiamo a raccolta i colleghi sindaci: lo ripeto serve una nuova agenda urbana».

Il partito dei sindaci?
«Non lo vedo all’orizzonte. Io parlo con Appendino e Raggi, ma se si tenta di fare sintesi, le divergenze verrebbero a galla. Ritengo però che tutti saremmo allineati a lavorare sull’agenda urbana».

Quale altro capitolo c’è nell’agenda delle riforme?
«Credo che la priorità sia ridefinire le responsabilità tra centro e realtà locali. Ritengo ingovernabile un Paese con 8.000 comuni, 80 province, 15 ex province, 14 città metropolitane, 20 regioni. Una macchina infernale, impossibile da gestire. Si diano più poteri ai Comuni e si aboliscano province e si ripensino radicalmente le città metropolitane».

Lo dice da sindaco della città metropolitana?
«Per come anche all’estero intendono le città metropolitane in Italia solo 2 o 3 ne avrebbero i titoli. In ogni caso, si può dare vita a una nuova stagione di governo che lavori alla sburocratizzazione e alla semplificazione degli enti locali».

Qui l’intervista integrale. 

APPLAUDENDO LE SUE PAROLE, Rilanciamo ancora una volta la richiesta a Sala: appoggiarci per una formale richiesta per trasformare Milano in una città regione coinvolgendo l’intera comunità dei milanesi e tutte le forze politiche e sociali del territorio, senza bandiere di partito o di personalismi, con al centro solo il futuro di Milano.

MILANO CITTA’ STATO

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La CITY TAX: storia, dati e interrogativi sulla tassa più amata dai milanesi

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city tax

Sono sempre di più i viaggiatori nel mondo e a tutti sarà capitato di imbattersi alla reception con la celeberrima tassa di soggiorno.

Cos’è la tassa di soggiorno

Si tratta di un’imposta locale che si applica ai visitatori soggiornanti in città. La tariffa varia tra il 3 ed il 5% dell’intero costo dell’alloggio. Il suo prezzo dipende dalla tipologia di alloggio e dal rispettivo numero di notti che il visitatore sceglie di soggiornare. Il viaggiatore la può versare mediante contante oppure carta di credito e riceverà cosi la ricevuta di pagamento con voce “City Tax”.
Il limite massimo dell’imposta è 5€ a persona secondo la regolamentazione italiana. Unica eccezione, la capitale Roma, nella quale si raggiunge la cifra di 7€ a notte.

Ci sono tuttavia delle categorie esentate dalla City Tax: i cittadini minorenni, i residenti locali, persone con disabilità, accompagnatori turistici, forze dell’ordine e persone facenti parte di associazioni di volontariato.

La sua storia

Questa tassa nacque in Italia nel 1910, destinata al mantenimento delle strutture si richiedeva nei centri termali e nelle stazioni balneari.

Nel corso del tempo fu abolita e poi nuovamente reintrodotta nel 2009, anno in cui prese vita il Nuovo Federalismo Fiscale. Alla guida di questa devoluzione la legge del ministro Calderoli, la quale attribuisce alle regioni e agli enti locali maggiori competenze in materia di imposte.

Da allora è stato svolto tanto lavoro in Italia ed il risultato che lo dimostra sono i 1128 comuni aderenti che hanno scelto di applicare la City Tax.

Il gettito: vince Roma

È stato istituito dal centro di ricerca JFC un Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno: secondo i dati dell’ultima ricerca quest’anno i ricavi dalla tassa di soggiorno toccheranno quota 600 milioni di euro.

Roma è di gran lunga in testa con 130 milioni, seguita a grande distanza da Milano (45 milioni) Firenze e Venezia, che messe assieme portano il gettito della City Tax ad una cifra superiore ai 250 milioni di euro, pari al quasi 50% del gettito nazionale.

city tax

La città con il minimo più basso è rappresentata da Aosta, l’importo equivalente a soli 20 centesimi, mentre il valore massimo dell’imposta viene appunto attribuito alla città eterna.

La City Tax in Europa

La City Tax è diffusa in tutta Europa, e sono sempre più i paesi che decidono di applicare l’imposta. L’ultimo ingresso appartiene alla Grecia, la quale ha introdotto la tassa turistica solo quest’anno. Sicuramente questo contributo porterà liquido alle casse del paese.

Un altro esempio è Berlino: rappresenta una delle Città Stato più strutturate, la proposta per la City Tax è arrivata dal Senato ed è entrata in vigore dal 1 Gennaio 2014, dopo solo un anno dalla proposta. Con il 5% al prezzo totale del soggiorno si classifica per ricavi al primo posto in Europa.

Come vengono impiegati i fondi della City Tax

La tassa di soggiorno ha fatto tanto discutere tra gli albergatori, per questo serve fare molta chiarezza. Il ricavato viene versato dai viaggiatori alle strutture ospitanti che poi a loro volta lo versano al comune della città.

Non c’è ancora un sistema di trasparenza in merito all’utilizzo dei fondi, pertanto la tassa viene versata e risulta difficile trovare il riscontro.

I fondi in teoria sarebbero destinati al mantenimento delle infrastrutture ed allo sviluppo di iniziative che favoriscano il fattore turismo nel territorio, in contrario a quanto detto si ha il sospetto che spesso vadano a finire al compenso di alcuni scarsi e mal gestiti bilanci comunali.

Il disordine e la poca chiarezza su questa imposta dipendono quindi dalla sua gestione opaca. Le decisioni sulla sua impostazione vengono prese tra le mura delle amministrazioni comunali senza includere le associazioni di categoria. Servirebbe maggiore trasparenza da parte delle amministrazioni nel mostrare gli investimenti di questa imposta.

Il turismo è una cosa seria. Va fornita al viaggiatore maggiore informazione e consapevolezza, in termini di quello che poi rimane e prende il nome di Ospitalità.

ALBI HOXA

 

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Billie Eilish & Twenty One Pilots

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Milano Rocks colpisce con una giornata evento che non smette di stupire ed esaltare.

Sul palco si susseguono artisti internazionali che sono veri e propri fenomeni. Volete sapere chi?

Si inizia con i Twenty One Pilots, un duo reduce da un concerto evento sold-out all’Unipol Arena di Bologna, e questa volta non saranno da meno, anche perché si esibiscono con brani quali “Stressed Out“, “Jumpsuit” e “Heathens“.

Seconda, ma di certo non per fama, è Billie Eilish, di lei non possiamo dire molto. E’ IL fenomeno dell’anno!

Infine, Fidlarrock-band statunitense dalle sonorità ben precise!

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Una gita all’Armani Silos

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Le iniziative più belle sono quelle legate all’arte e alla cultura, questo è poco ma sicuro, Se poi queste stesse iniziative sono anche gratuite, tutto diventa ancora più bello!

Vi chiederete perchè ve ne sto parlando, ebbene Domenica 1 Settembre, l’Armani Silos apre gratuitamente le sue bellissime porte.

Potete perdervi questa occasione? Io dico di no… Prendre la metro, la bicicletta, il motorino o le scarpe comode ed andate verso Porta Genova, mi raccomando lìapertura è dalle 11.00 alle 19.00! Entrate e godetevi lo spettacolo!

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Florence & The Machine

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Arriva il Milano Rocks, e la prima band è eccezionale!

CHI: Florence and The Machine

DOVE: Mind – Milano Rock

QUANDO: 30 Agosto

COSA: Concerto, cosa se no?!

PERCHE’: Perchè sono eccezionali!

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Hai detto Spritz Open?

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Caratterizza Milano da sempre e no, non è la Madonnina e non è nemmeno il Duomo.

E’ l’aperitivo, voi penserete: tutti hanno l’aperitivo. Sì, è vero, ma a Milano l’aperitivo è un banchetto da Re. E’ un buffet pieno di leccornie pronte ad essere pappate assieme ad un cocktail dissetante e corroborante.

Ora che sapete cosa si intende per “aperitivo” a Milano, dovete anche sapere che c’è un posto che si chiama Mind the Step in cui l’aperitivo è rigorosamente Open Spritz!

Cosa significa? Semplicissimo: Buffet a volontà e Spritz a volontà a soli 8 Euro!

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Le Iene

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Pronti ad un capolavoro di Tarantino? Arrivano “Le Iene”!

Beh, “Le Iene” è il film d’esordio di un grande, grandissimo regista come Quentin Tarantino… Ed il Cinema Bianchini proietta una grande classico del cinema solo per voi! Come se non bastasse, la trama di questo film eccezionale non può non lasciarvi col fiato sospeso!

Per chi è stufo di film su supereroi, macchine ed alieni, non c’è nulla di meglio di una grande classico.

Questa sera la sorpresa è doppia! Per soli 10 Euro, avrete la possibilità di visitare la splendida location del cinema e vedere il film!

Tortellini senza confini!

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Ca’ Pelletti è una locanda dove potrai gustare tutti i migliori sapori della Romagna, e non solo, in un ambiente rilassante dove sarai accolto dal calore tipico dei romagnoli.

Ogni giorno scopri e gusta una promozione che ti farà arrivare all’agognato weekend ancora più rapidamente.

Il martedì è un inno ad un piatto divino, i tortellini. Lo sapevi che la leggenda vuole che sia il ritratto culinario dell’ombelico di Venere, opera di un oste ispirato?

A loro ispira di farteli provare in tutte le salse, in brodo, al ragù o alla cesarina con panna e prosciutto… ce n’è davvero per tutti i gusti e oggi potrai mangiarli senza limite!

Stanno già apparecchiando, ti aspettano.

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Reggae Radio Station!

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Quali sono i TUOI colori dell’estate?

Se per te l’estate ha tre colori e se quei colori sono casualmente il rosso, il verde e il giallo, allora sappiamo che questa è la tua seraReggae Radio Station Summer Festival!

Torna, come da tradizione, l’appuntamento in onore della radio reggae per eccellenza: 

Esserci per dire grazie a Vito War e alle sue good vibes che da anni ci fanno sentire meglio, perché diciamocelo, il reggae in un parco, all’aria aperta, a ingresso gratuito, ha tutto un altro sapore.

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La CRISI di governo vista da Milano (città stato)

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Qualche riflessione dopo il martedì di fuoco che ha aperto la crisi di governo. Ho molti motivi di preoccupazione ma ancora una grande speranza.

La CRISI di governo vista da Milano (città stato)

#1 Conte

Non so se l’abbia fatto per ripicca personale o per ingraziarsi il PD ma il modo con cui Conte ha dileggiato il suo vice ministro uscente non l’ho trovato edificante. Nè per i tempi, o lo diceva prima o era meglio stare zitto, né per i modi, molto ineleganti che rischiano di disintegrare l’immagine elegante che l’uomo ha sempre cercato di trasmettere.

#2 Renzi

Questa crisi ha resuscitato Renzi. Questi sono i commenti unanimi. Il suo discorso è stato forse il più brillante della giornata. Però il suo atteggiamento mi lascia un senso di amaro sotto la lingua come di qualcosa di sgraziato che si è messo in bocca o come il fastidio all’orecchio per una nota stonata. Credo che chi è in una squadra o in un partito dovrebbe esserne sempre al servizio, condividendone le scelte e rispettando chi in quel momento è il leader. Mi sembra che invece si sia comportato da cavallo solitario, che parlando a nome del PD abbia espresso sue opinioni personali, mettendo in imbarazzo il suo segretario. La mia sensazione è che Renzi stia diventando vittima del suo essere bomba, di una sua tensione a fare esplodere il progetto di cui è parte, che sia un governo o un partito. Mi sbaglierò ma credo che il suo modo di fare sia più pericoloso per il PD che per Salvini.

#3 Salvini

Non mi riesco a unire alle critiche sulla forma del suo intervento, sul crocifisso, sul ritiro della sfiducia, sul Papeete e su tutto ciò per cui lo stanno bersagliando tutti. Tutto quello per cui chi lo odia lo attacca è lo stesso per cui tanti lo amano. Quindi credo che chi non lo ama debba capire che se lui è fatto così bisogna farsene una ragione e a quel punto affrontarlo non sulla forma ma sui contenuti. Anche sul fatto se abbia fatto bene o male ad aprire la crisi non mi sento di dare un giudizio. L’unico giudizio obiettivo che si potrà dare sarà sulla base di quello che avverrà, valutandolo nell’interesse suo, della lega e del Paese. Quello che personalmente non ho apprezzato è il suo passaggio in cui ha rivendicato di essere un uomo libero e che la lega è fatta di uomini liberi. Credo che questo sia il punto più pericoloso di Salvini: il suo concetto di libertà. La verità è che nessuno di noi è libero, né tanto meno chi governa un paese. Ci sono dei vincoli che ognuno deve rispettare, come quello di non bere acido muriatico o di non spendere e spandere al di sopra delle risorse che si hanno a disposizione. La sensazione è che abbia una visione un po’ distorta dell’economia, fatta di spesa dissociata dalle entrate, una visione dell’economia che potrebbe essere figlia di una vita da stipendiato statale, con la convinzione che qualunque cosa succede a fine mese i soldi ti arrivano. L’ossessione per la spesa pubblica come motore dell’economia ha il grande rischio, se non la certezza, di produrre ancora più debito, che è il vero macigno che ci sta legando e, quello sì, togliendo la libertà. Non so voi, ma io credo che di debito ne abbiamo già più che a sufficienza, con o senza l’Europa che ce lo ripete.

#4 Milano (e l’Italia)

E sul concetto di libertà di Salvini arrivo al mio più profondo motivo di preoccupazione. Mi sembra che la politica italiana stia rotolando verso sud, inteso come cedere sempre di più a una mentalità levantina che non promette nulla di buono. Sembra assodato tra tutte le forze politiche che l’unica politica praticabile per rilanciare l’economia sia quella di aumentare la spesa pubblica, dell’intervento dello stato, della flessibilità sul deficit con conseguente nuovo aumento del debito. Questa strategia in perfetta continuazione con tutte le principali politiche economiche del nostro paese dagli anni ottanta in poi si è mostrata fallimentare. E il motivo è semplice: dal punto di vista economico tra i tre attori del sistema, Stato, famiglie e imprese, il soggetto economicamente più inefficiente nell’impiego del denaro è lo Stato. Questo perchè le imprese per sopravvivere da un euro devono creare un valore economico superiore, le famiglie almeno devono mantenere il pareggio, mentre lo Stato è l’unico attore che è portato a spendere più di quello che produce: anche perchè il suo deficit sarà qualcun altro a coprirlo.

Insieme alla spesa pubblica come strumento di rilancio dell’economia, c’è un’altra ideologia diffusa nell’amministrazione dello stato che mi preoccupa seriamente. E’ quella che l’autonomia penalizzi le regioni più arretrate. Si tratta invece proprio dell’opposto: tanto più premi con più soldi e aiuti dello Stato chi gestisce male le sue risorse, tanto più incentivi chi fa male a fare ancora peggio.
L’idea che il sud abbia più bisogno di investimenti pubblici mantenendo un’assenza di responsabilità sulla sua gestione è il più grande pericolo non solo per il futuro di Milano e del nord ma per l’intero paese, in un momento in cui l’unica certezza all’orizzonte sembra essere proprio questa: qualunque sarà il prossimo governo con o senza elezioni, la sfida tra tutte le forze politiche rischia di essere quella di conquistarsi i voti del sud, in un momento in cui i voti del nord sembrano ormai assegnati. E per conquistarsi i voti del sud la modalità sia la stessa di sempre: la spesa assistenziale.

L’idea che il sud abbia più bisogno di investimenti pubblici e di assenza di responsabilità sulla sua gestione è il più grande pericolo non solo per il futuro di Milano e del nord ma per l’intero paese

Concludo con la speranza che dopo il triste spettacolo messo in scena da tutte le forze partitiche, la comunità dei milanesi abbia la saggezza di smettere di farsi ammaliare dalle sirene ideologiche dei partiti, che ci vogliono divisi e strumento passivo del loro potere, e che invece prenda in mano il suo futuro con responsabilità e unità di azione. Come sta facendo Hong Kong con la Cina, credo che arriverà il giorno in cui Milano saprà alzare la voce contro uno Stato che ci sta indirizzando all’autodistruzione.

ANDREA ZOPPOLATO

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Canzoni da Spiaggia

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Al BASE ci sono serate che non si dimenticano facilmente. Come mai? Perché sembrano fatte apposta per voi!

Se vi piace la musica d’autore, il cantautorato vecchio e nuovo, se vi piace cantare, ballare lentamente e sentirvi al mare anche se siete in città: Canzoni da spiaggia vi aspetta.

Da una parte Calcutta, poi Brunori Sas, dall’altra Battisti e De Andrè, a cantarli ci sarà il bravissimo Teo Manzo, che sicuramente non vi farà rimpiangere le vacanze finite.

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Classica Elettronica e si vola!

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In una location da favola come il Castello Sforzesco non ci sta bene un po’ di musica elettronica?

L’evento firmato Le Cannibale si chiama “Classica Elettronica Fantastica” e non ditemi che non vi ispira già dal titolo. Si tratta di una sperimentazione, in cui le avanguardie della musica elettronica e della tradizione della classica si incontrano e si scontrano, creando qualcosa di magico, fantastico!

Un Party gratuito a cavallo tra musica classica ed elettronica con il concerto di Sebastiano de Gennaro, sperimentatore che rilegge in chiave contemporanea i dettami della musica classica, il live di Cucina Sonora che mescola la techno di Detroit alle influenze di artisti quali Nils Frahm e Tristano, il dj set di Palomar e di Francesco Fusaro e tantissimi altri!

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MayDay Parade

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Testi profondi e melodie toccanti: tornano i Mayday Parade!

Nati dall’unione di Kid Named Chicago e Defining Moment, i Mayday Parade seducono con il loro Pop punk vibrante con rifiniture tendenti al rock,

Sono bergamasci e apriranno il concerto, sono The Last Confidence apriranno il concerto con il loro pop punk incalzante e travolgente.

I Mayday Parade, accompagnati dai The Last Confidence, si esibiranno in un’unica data questo agosto per un concerto indimenticabile!

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