Milano ospita alcuni dei capolavori artistici più belli e significativi della storia dell’arte moderna e contemporanea, conservati in musei che l’intera Europa ci invidia, come la Pinacoteca di Brera, Palazzo Reale, il museo Poldi Pezzolio il più recenteMuseo del Novecento.
Selezionare solo alcune tra le opere più apprezzate da milanesi, e non, è scelta ardua, ma necessaria: purtroppo non tutti sono a conoscenza dell’immenso patrimonio artistico che Milano offre.
Ecco quindi un elenco delle opere più belle di Milano, attraverso il quale si è cercato di spaziare dai classici dell’arte moderna alle provocazioni novecentesche.
15 CAPOLAVORI d’ARTE che puoi vedere solo a Milano
#1. L’ULTIMA CENA, Leonardo da Vinci
Credits Andrea Cherchi – Ultima Cena
1495-1498 Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Dipinto parietale a tempera grassa su intonaco
#2.CRISTO MORTO, Andrea Mantegna
1480 Pinacoteca di Brera
Pittura a tempera
#3. IL QUARTO STATO, Giuseppe Pellizza da Volpedo
credits: IG @1000quadri
1901 GAM
Dipinto a olio su tela
#4. LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE, Raffaello Sanzio
1504 Pinacoteca di Brera
Dipinto a olio su tavola
#5. IL BACIO, Francesco Hayez
credits: pixabay
1859 Pinacoteca di Brera
Dipinto a olio su tela
#6. PIETA’, Giovanni Bellini
1460 Pinacoteca di Brera
Dipinto tempera su tavola
#7. PIETA’ RONDANINI, Michelangelo Buonarroti
credits: IG @belcaro54
1552 – 1564 Museo della Pietà Rondanini, Castello Sforzesco
Scultura marmorea
#8. CANESTRA DI FRUTTA, Caravaggio
1599 Pinacoteca Ambrosiana
Dipinto a olio su tela
#9. RITRATTO DI PAUL GUILLAUME, Amedeo Modigliani
1916 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela
#10. FORME UNICHE DELLA CONTINUITA’ NELLO SPAZIO, Umberto Boccioni
1913 Museo del Novecento
Scultura
#11. ELASTICITA’, Umberto Boccioni
1912 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela
#12. FEMME NUE, Pablo Picasso
1907 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela
#13. COMPOSIZIONE, Wassily Kandinsky
1916 Museo del Novecento
Acquerello e matita su carta
#14. WALD BAU, Paul Klee
1919 Museo del Novecento
Tecnica mista con gesso su tela
#15. MERDA D’ARTISTA, Piero Manzoni
Credits: airtribune.it – Merda d’artista
1961 Museo del Novecento
Feci in scatoletta di latta con carta stampata
In questa speciale #metrochallenge di mirkoconlakappa la sfida sull’alta velocità che collega la città di Milano a Roma. Chi vincerà tra Italo e il Frecciarossa?
La risposta nel video:
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
A meno di un’ora di strada troviamo uno snodo chiave per la Valtellina attraverso la Valsassina: una città forse meno famosa della dirimpettaia lacustre resa celebre dalle dimore dello star system, ma non per questo meno interessante, soprattutto per quanto riguarda l’indiretto contributo che ha dato alla letteratura italiana e mondiale. A quanto pare, dunque, questa gita s’ha da fare.
LECCO: una gita a un’ora da Milano che “s’ha da fare”
# La grande storia di Lecco
Credits: @dbianchi1979 Rocca dell’Innominato
I primi scavi collocano l’aria odierna di Lecco fra il X secolo a.C. al IV secolo d.C. Per tutto il medioevo e in larga misura per l’Età Moderna il nome di Lecco non indica un particolare centro abitato, ma comprende tutta la zona tra il lago e la Valsassina. In quel periodo in Lombardia la civitas (città) definiva solo i centri sedi di diocesi mentre i borgus (borghi) erano costituiti da realtà para-urbane di una certa importanza ma non sede vescovile (ad esempio Varese e Monza). Qui sorgeva infatti un agglomerato abitato policentrico, in cui i vari rioni erano strettamente interdipendenti, ognuno con una specializzazione funzionale ed economica.
Ph. emaarrigoni
Con la caduta del Ducato di Milano Lecco passò alla Spagna e, sotto il dominio di Carlo V, venne trasformata in una roccaforte militare. Nel XVII secolo, poi, Lecco è uno dei molti centri mirabilmente descritti da Alessandro Manzoni ne I promessi Sposi, storia d’amore celebre in tutto il panorama letterario italiano ed europeo soprattutto per l’accurata descrizione della Peste attorno al 1630. Dopo il 1861, Lecco si affermò come uno dei primi centri industriali d’Italia grazie allo sviluppo delle industrie siderurgiche, già attive dal XII secolo, che le conferirono l’appellativo di città del ferro, e completò il suo processo di crescita quando nel 1995 fu elevata a capoluogo di provincia
# Eventi e attrazioni contemporanee
Credits: @vale.a.spass Esino Lario
A livello naturalistico, lo spettacolo del lago vanta un contesto naturale unico: acqua e roccia si uniscono in un binomio imprescindibile che ci regala paesaggi incredibili, sia che si parli delle spiagge in erba o con sassi a Lecco e dintorni che dei tanti percorsi di trekking, escursioni e molto altro ancora. Facendo un tuffo negli itinerari della Lecco medievale, citiamo Ponte Azzone, Torre Viscontea e Vallo delle Mura.
Credits: @manuela.sormani Villa Manzoni
La Villa Manzoni e il Museo Manzoniano raccolgono sicuramente la maggior parte dei visitatori che transitano in zona, tanto più che siamo negli stessi luoghi dove il grande scrittore milanese passò buona parte della propria infanzia. La villa è costruita attorno a un cortile porticato, presenta una struttura tipicamente neoclassica, con una facciata scandita da modanature in arenaria. Sul lato destro si trova un parco molto più piccolo dell’originale. Infatti la villa ai tempi era collocata all’interno di una tenuta agricola coltivata a vite e gelsi per l’allevamento dei bachi da seta.
Dal cortile si accede poi alla Cappella dell’Assunta, dove è sepolto il padre dello scrittore, Pietro Manzoni. Importante centro turistico è anche il Palazzo delle Paure: situato nella centralissima piazza XX Settembre, è un polo museale che racchiude eventi d’arte contemporanea locale ed internazionale collegandoli all’Osservatorio Alpinistico Lecchese, che ci racconta la storia delle grandi imprese dei Ragni di Lecco (famoso gruppo di alpinisti) di ieri e di oggi.
# Cose da fare o da vedere a Lecco
Credits: @martacoppi Pescarenico
Santuario Nostra Signora della Vittoria: ha un significato particolare per la città e per i lecchesi, ricordare i caduti della Grande Guerra. Una caratteristica che lo ricorda ogni giorno. Grazie alla maestosa chiesa che ospita al suo interno pregevoli opere d’arte e la cripta con i militi caduti.
Pescarenico: il borgo di pescatori descritto nei Promessi Sposi, del quale riprenderemo a parlare a breve, merita davvero di essere scoperto camminando nei suoi vicoli, così come di essere ammirato dall’altra sponda del fiume Adda.
Campanile Basilica di San Nicolò: 96 metri di altezza, tanti quanti il Big Ben di Londra. Un campanile eretto su un torrione del Cinquecento, facente parte delle mura del borgo fortificato di Lecco in epoca medievale. Una visita per ammirare uno stupendo panorama sul lago e tutto intorno.
# La Lecco del futuro
Credits: @filippo.pax Lago Di Lecco
Da “gruppetto di case abitate da pescatori e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare”, come lo ha definito Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, a futuro centro nevralgico di Lecco. Stiamo parlando del rione di Pescarenico, che verrà completamente riqualificato e diventerà un laboratorio per progettare la città di domani.
Si stima occorrano almeno 21 milioni e mezzo di euro per trasformare in realtà l’ambizioso piano da realizzare entro il 2030, termine previsto dal sindaco Mauro Gattinoni e dal “suo” archistar tedesco di fiducia del Politecnico di Milano, Andreas Kipar, per ultimare la svolta green ed ecosostenibile di Lecco. Lì troveranno posto il nuovo polo del sapere direttamente collegato alla vicina sede del Politecnico, un hub dell’innovazione, un urban center, spazi per la creatività, mostre ed eventi, padiglioni, un’area per le manifestazioni, il mercato, un parco urbano con tanto di laghetto e collina artificiale e un parcheggio interrato. L’obiettivo di lungo periodo è la ricostruzione e riconfigurazione di reti stabili di comunità e la sperimentazione di modelli innovativi attraverso laboratori e processi di condivisione, responsabilizzazione e ingaggio della cittadinanza attiva come attori nei processi di rigenerazione e innovazione urbana.
La storia del Tempio Civico di San Sebastiano è assai curiosa. Il tempio sorge in via Torino ed è stato eretto dal governatore spagnolo di Milano su richiesta di Carlo Borromeo nel 1576 come atto votivo per l’epidemia di peste che aveva falcidiato la città nei tre anni precedenti. Uno dei 100 luoghi nascosti di Milano da scoprire.
San Sebastiano: il tempio più “AMBIGUO” di Milano dove si officia una messa in ricordo della peste
# Ispirato al Pantheon di Roma, fu edificato dal Comune non dalla Chiesa
Il progetto fu seguito dal Borromeo che lo fece realizzare da suoi uomini di fiducia e nella struttura ricorda il Pantheon romano. Però fu edificato non dalla curia ma dal governo milanese, per questo viene definito “civico” e ha uno status ambiguo, civile e religioso, perchè gestito dal comune e dalla chiesa. Perfino la nomina del cappellano civico predisposto all’officiatura dei riti doveva essere proposta dal comune di Milano ma ratificata dall’arcivescovo.
# All’interno i simboli di Milano
La caratteristica di luogo di culto gestito a spese del Comune si nota in diversi elementi, come nei simboli di Milano presenti al suo interno.
Altra curiosità? Il 20 gennaio di ogni anno ancora oggi si officia nel tempio una messa per ricordare la fine della peste.
Se l’esperienza della ciclabile volante è poco adrenalica si può sempre provare la barca volante.
VOLANDO su una BARCA sopra la CORSICA (Video)
# Il gommone volante sviluppato da un’azienda italiana
Credits corsica-aero
Circa 3 anni fa Philippe e Fabrice hanno lanciato la loro attività di idrovolanti, Corsica Aéro, per dare ai turisti al possibilità di godersi l’isola da una prospettiva diversa. Non si tratta però del classico idrovolante, come quello in servizio sul Lago di Como, un piccolo aeroplano che può viaggiare a pelo d’acqua. In questo caso ci si ritrova su un gommone volante di 3,5 metri su cui è stato installato un deltaplano equipaggiato con un motore bicilindrico Rotax 582 a 2 tempi. Il FIB, Flying Gonfiabile, è un progetto sviluppato e realizzato nel 1986 da Polaris Motor SRL, il primo produttore italiano di ali per il volo libero e ULM, in collaborazione con Lomac Nautica, famoso produttore di gommoni.
A bordo di questo strano mezzo di trasporto si vola a una velocità di crociera di 70 km/h sopra il Mar Mediterraneo. Il decollo ravvicinato a contatto con le onde del mare avviene presso la base nautica Arinella, mentre il viaggio è tra la costa di Bastia e l’ingresso di Capo Corso. Seduti comodamente nel gommone si possono ammirare e filmare paesaggi incredibili da un’angolazione davvero unica. Non adatto a chi ha paura del mare e delle altezze.
# Quattro esperienze disponibili
Credits corsica-aero.webp – Bastia
Si possono provare quattro esperienze diverse. La più spettacolare e suggestiva è il circuito dell’alba, dura 40 minuti e ha costo di 250 euro, per sorvolare il mare mentre il sole inizia a sorgere. In alternativa ci sono i circuiti della Città di Bastia e di Capo Porto di Erbalunga, entrambi a 170 euro, e di Cap Tour Génoise de Miomo a 130 euro.
Annata boom per il turismo di Milano che è entrata nella top 10 delle mete europee con più turisti internazionali. Risultato ancora più scoppiettante per luglio: con 871.418 arrivi nel mese si è registrato così un più 33% rispetto all’anno record del 2019. Tutta questa gente si sarà accorta delleleggende metropolitanesul milanese-tipo e, soprattutto, che sono tutte false? Vediamo di sfatarle una ad una.
10 cose che chi viene da fuori pensa dei MILANESI ma NON sono VERE
#1. Il milanese non è propenso a fare le foto al turista
L’importante è chiedere. Il milanese risponderà con cortesia.
#2. Il milanese odia gli scooter
Alessandro Siani e Bisio
Un ‘immigrato’ dal Friuli ne era convinto. Con l’aumentare delle auto e l’introduzione dell’Area C non è più così. Anzi.
#3. Il milanese non ha cultura
coda palazzo reale
Si pensa che il milanese sia una persona molto materialista, concreta, che pensa al lavoro, ai soldi e a fuggire via nel week end. E’ vero che ormai vedere qualcuno che legge un libro sulla metropolitana è un fatto raro, ma Milano resta la capitale della cultura. E’ la città dove ancora sopravvivono i cinema d’essai, dove si vedono code chilometriche a ogni mostra, dove ci sono persone che vanno perfino a teatro.
#4. Le ragazze milanesi non mangiano e se la tirano
credits: elle.com
Qualcuna c’è, è vero, ma è vista come un residuo degli anni novanta. La verità è che la globalizzazione ha travolto anche la tradizionale ritrosia delle milanesi: la concorrenza di russe e rumene si fa sentire e le milanesi amano troppo la competizione per lasciare il campo a donne più disinvolte.
#5. I milanesi sono contro i meridionali
Era forse vero fino a qualche tempo fa, quando i biglietti fuori dalle università recitavano: “Si affittano camere a tutti ma non a extracomunitari e terroni”.
Ma era comunque un vezzo, un modo di scherzare tipicamente milanese. In verità qui chiunque è ben voluto, non importa da dove venga: l’importante è solo che si dia da fare.
#6. I milanesi sono freddi
Non siamo esattamente la gente più affettuosa e caciarona d’Italia, è vero, ma questo solo perché il milanese-tipo è un tenero insicuro. E ci teniamo, forse un po’ troppo, a quello che gli altri pensano di noi.
#7. I milanesi parlano con la E aperta
Ripeti: “Polpétta, cotolétta, biciclétta“. Basta con questi giochetti! E’ un po’ come il fiorentino che s’è rotto di ripetere la filastrocca della “hohahola hon la hannucccia horta horta” o il napoletano che canta “O’ Sole Mio” o il romano che, solo perché abita nella Città Eterna, dà del tu al Papa. In verità a Milano ormai si parla l’italiano più corretto d’Italia.
#8. I milanesi dicono tante parolacce
Di cui il 90% è composto da “uè figa”, e “dai cazzo”.
I comici come Cochi e Renato o Claudio Bisio sono irriverenti e straordinari, ma non andiamo in giro h24 a dire “Oh la Madonna”. Anzi, da qualche anno dire parolacce è diventato terribilmente fuori moda.
#9. I milanesi sono tutti vestiti alla moda e di tendenza
Basta guardare ai tipi da metropolitanaspesso protagonisti degli sfottò su Facebook, o badare a chi entra/esce dal vostro posto di lavoro per vedere confutata questa affermazione in un battibaleno. Quindi se vedete un milanese nella vostra città, occhio a prenderlo ad esempio per rinnovare il guardaroba.
#10. I milanesi vivono di calcio
Va bene che abbiamo uno dei derby più seguiti d’Italia, ma volete mettere un tifoso meneghino con un genoano, un romanista, un laziale, un napoletano? Qui la partita dura al massimo fino al lunedì mattina. Poi, figa, si pensa solo al business.
Una casa insolita che sembra galleggiare sull’acqua… E no, non si tratta di un fotomontaggio. Infatti, fu costruita più di 50 anni fa da un gruppo di amici alla ricerca di un posto in cui prendere il sole e riposarsi dopo aver nuotato. Da allora continua a resistere al vento, all’acqua e alle intemperie.
Quella CASA in mezzo al FIUME
# La casa nel mezzo del fiume Drina, circondata dal Parco Nazionale Tara
Credits: www.artedirealizzarelimpossibile.com
Ci troviamo in Serbia, all’interno del Parco Nazionale Tara: fondato nel 1981 è uno dei 5 parchi nazionali serbi e si distingue dagli altri per le sue foreste di abeti rossi e di faggi. Comprende le montagne di Tara e Zvijezda e l’altitudine media è tra i 1000 e i 2000 metri: un vero paradiso per escursionisti ed alpinisti.
Ma la sua particolarità è anche un’altra. Il suo punto di riferimento è il fiume Drina, una fonte d’ispirazione per poeti, musicisti e scrittori: un vero e proprio monumento culturale oltre che naturale in cui, ogni anno, si organizza il festival annuale “Drina regata”.
Non finisce qui: al centro del fiume spicca una piccola casa sulla roccia che, annualmente, attira numerosi turisti locali ed internazionali.
# Una casa nata dall’idea di un gruppo di amici
Credits: @katarina_mandarina IG
Ma quando è stata costruita? La casa ha più di 50 anni: era il 1968 quando un gruppo di ragazzi decise di costruirsi un posto in cui prendere il sole e risposarsi dopo aver nuotato nelle acque cristalline del fiume. E così, inizialmente appoggiarono solo delle tavole di legno, proprio lì, in mezzo al fiume, per rendere quella roccia un po’ più comoda.
Fu l’anno successivo che iniziarono a costruire anche le pareti e il tetto della casa con materiali di recupero. È normale chiedersi: “ma come facevano a trasportare i mobili e gli oggetti?”. Nulla di più semplice: si servivano di barchette e kayak.
# La quinta versione della Rock House: più sicura e riesce a proteggersi dall’acqua alta
Credits: @neshom IG
Purtroppo, a causa di diluvi e alluvioni, la struttura della casa subisce molti danni, ma è sempre stata ricostruita.
Tuttavia, ciò che si può osservare ora è la quinta versione della Rock House. Senza dubbio una versione migliore e più sicura rispetto alle precedenti e che, in caso di acqua alta, ha la possibilità di innalzare un “muro” anteriore e posteriore.
# Una meta turistica molto “social”
Credits: www.planinatara.rs
Si tratta di una casa molto popolare su Internet e sui Social. Ma quando ha raggiunto il suo successo mondiale? Bisogna tornare indietro nel tempo, all’agosto del 2012, quando il sito di National Geographic pubblicò una foto realizzata dalla fotografa ungherese Irene Becker…
Si trattava proprio della casa in equilibrio sulla roccia nel bel mezzo del fiume Drina. È da allora che la Rock House è diventata una meta per i turisti di tutto il mondo.
In uno dei quartieri più scintillanti di Milano approda il Coca-Cola Pizza Village, l’evento che vede protagonisti i migliori maestri pizzaioli italiani.
A Milano il Coca-Cola PIZZA VILLAGE: la kermesse con i MIGLIORI PIZZAIOLI ITALIANI
# A Citylife la prima edizione del Pizza Village a Milano
Pizza Village
In uno dei quartieri più scintillanti di Milano, Citylife, approda il Coca-Cola Pizza Village. All’ombra dei tre grattacieli, il Dritto, lo Storto e il Curvo, nel parco gestito da SmartCityLife, la manifestazione si prepara a replicare il successo di presenze di Napoli e New York. Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di SmartCityLife, Roberto Russo: “Siamo entusiasti di ospitare in SmartCityLife, la prima edizione del Coca-Cola PizzaVillage Milano. Evento ideato e organizzato da Oramata Grandi Eventi e AADV Entertainment e che avrà luogo all’interno del parco di CityLife. Il Coca-Cola PizzaVillage, infatti, rappresenta un’occasione imperdibile per gli amanti della pizza e non solo. Inoltre, grazie anche alla nostra nuova app: SmartCityLife tutti potranno conoscere i nuovi e interessanti eventi che si terranno prossimamente nel più iconico quartiere di Milano”.
Il villaggio si caratterizza per una grande area dedicata alle pizzerie e ai maestri pizzaioli italiani più famosi, che sforneranno pizze ininterrottamente per 4 giorni, dove degustare uno speciale menù con pizza a scelta, una bibita e un caffè a soli €15,00. In fondo all’articolo trovate dei codici omaggio per averlo completamente gratis.
Il Pizza Village è in programma dal 7 al 10 settembre, con orari di apertura dalle 18 sino alle 23.
# Le iniziative in programma
Pizza Village a Napoli
La pizza è l’elemento centrale dell’evento attorno al quale ruotano molte iniziative:
nell’area Coca-Cola si può partecipare a diverse attività ludiche ed esperienziali e al prezzo speciale di € 10,00 si può avere la combo pizza a portafoglio & Coca-Cola realizzato per l’occasione dalla pizzeria Verace Assaje;
per chi vuole fare la pizza a casa nello spazio di Casa Caputo sono previste Masterclass per adulti e laboratori divertenti per bambini;
“Piazzetta Leffe” è un luogo di incontro in cui il pubblico viene coinvolto guidato in un ricco calendario di degustazioni per conoscere il mondo Leffe e le birre da abbinare ad assaggi di pizza proposti da alcuni tra i Maestri Pizzaioli dell’evento;
in vista del lancio del film “Tartarughe Ninja – Caos Mutante”, prodotto da Paramount Pictures e distribuito da Eagle Pictures, l’Antica Pizzeria da Gennaro con il pizzaiolo Fabio Cristiano si trasforma per l’occasione nella pizzeria delle Ninja Turtles. Durante tutte le 4 serate saranno distribuiti buoni cinema 2×1 per vedere il nuovo film presso il cinema Anteo CityLife;
la pizzeria di Errico Porzio propone il “Pizzimbocca”, la pizza specialità del maestro pizzaiolo arricchita per l’occasione dal famosissimo Originale Salame di Milano Citterio.
Il Pizza Village continua anche per l’edizione di Milano la collaborazione con il Banco Alimentare grazie alla donazione di pizze che la Onlus ridistribuirà sul territorio per aiutare chi si trova in difficoltà.
# Gli appuntamenti a firma Pizza Tales
Altri appuntamenti da non perdere sono quelli a firma di Pizza Tales con talk e incontri. Tra i più interessanti ci sono:
quelli di Ciao Il pomodoro di Napoli, giovedì 7 settembre (17.00-19:00) con “L’oro del Sud” con lo chef stellato Gennaro Esposito e venerdì 8 (17:00-19:00) con “L’evoluzione delle competenze agroalimentari: la logica di filiera dell’Istituto ITS TE.LA”;
due cooking show targati Leffe e Giallo Zafferano, il primo con protagonisti lo chef Giovanni Castaldi e il maestro pizzaiolo Ciro Cascella il venerdì 8 (17.30-19.00) e il secondo con lo chef Manuel Sarace il sabato 9 (16.30-17.30).
# Gli show musicali
Credits officialpizzavillage IG – Show live
Nel Pizza Village ci sono anche grandi spazi dedicati all’intrattenimento con un palco per gli show musicali durante le quattro serate a partire alle ore 21.00:
giovedì 7 sul palco i Santi Francesi;
venerdì 8 Nick The Nightfly Orchestra Pop Swings;
sabato 9 Sophie and the Giants;
domenica 10 chiude Napoli Night Live Show presentato da Gianni Simioli.
Tutte le performances sono a ingresso gratuito.
# Come accedere al Pizza Village e degustare uno speciale menù con pizza
Pizza Village, edizione di Napoli
L’ingresso al Pizza Village è libero. Per i primi 500 nostri lettori è invece possibile degustare gratis lo speciale menu pizza del valore di 15€ (pizza+bibita/birra+caffè).
Ticket menu
La procedura da seguire è la seguente: andate su questo link, scegliete la data, e cliccate sui biglietti “menu promo community” a 0€ (max 2 biglietti a transazione). Una volta messi in carrello e indirizzati al checkout inserite il codice corrispondente per ogni giornata: MILANOCITTASTATO07, MILANOCITTASTATO08, MILANOCITTASTATO09 e MILANOCITTASTATO10. Al termine riceverete un regolare biglietto con QR Code da mostrare all’ingresso dell’evento.
Un agriturismo che è anche bistrot, cantina e fattoria degli animali. L’esperienza al #99 nella classifica delle 100 esperienze da vivere a Milano
L’APERITIVO in AGRITURISMO a pochi minuti da Milano
# L’agriturismo nel cuore della Brianza
Credits uberto1988 IG – Agriturismo La Camilla
Nel cuore della Brianza, a 30 minuti dal centro di Milano, c’è l’Agriturismo La Camilla. Immerso in 10.000 mq di verde e aperto nel 2000, propone nel suo ristorante una cucina lombarda dagli antipasti, con salumi tipici, ai primi piatti di pasta fresca e specialità a base di carne.
Credits lumebistrot IG
Le materie prime utilizzate sono di produzione dell’agriturismo, come ortaggi, frutta e frutti di bosco, miele, carni di manzo, e provenienti da aziende agricole certificate.
# L’aperitivo tutti i giorni della settimana
Credits lacamillagriturismo IG – Aperitivo
Oltre a ristorante c’è anche una cantina, camere per il soggiorno e sale meeting. A questo si aggiunge un bar bistrot aperto dal lunedì al sabato fino alle 22.00 e la domenica per il brunch, tranne maggio e agosto, che consente di fare un aperitivo “bucolico”. Nel costo di 10 euro, obbligatoria la prenotazione, è compreso un drink e un tagliere con salumi e formaggi di produzione locale da gustare nel locale interno o nel giardino all’ombra degli alberi.
# C’è anche la fattoria con gli animali
Credits lacamillagriturismo IG – Cavalli
Dopo l’aperitivo si può fare un giro nella fattoria con gli animali dell’azienda. Ci sono animali da cortile, pecore brianzole, maiali, manzette e cavalli. Il tour può proseguire poi tra gli orti, il frutteto e il vivaio.
Credits massimo_spallarossa IG – Carrozze dei cavalli
Ci sono persino carrozze d’epoca nella corte e sotto i porticati.
Indirizzo: Via Dante Alighieri 267, Concorrezzo (MB)
Alla centesima posizione tra le top100 gite da fare da Milano una piccola isola caratterizzata da una natura verdeggiante e una storia millenaria, con un museo unico al mondo. Scopriamo dove si trova e come visitarla.
Milano – Isolino Virginia
ISOLINO VIRGINIA, l’isola di LOTO a un’ora da Milano
# Un isolotto triangolare patrimonio Unesco nel Lago di Varese
@gabrieleframa IG – Isolino Virginia
A pochi metri dalla riva del Comune di Biandronno, sul lago di Varese, c’è una piccola e caratteristica isoletta di 9.200 mq e dalla forma triangolare: Isolino Virginia. Inserita nel sito seriale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, dal 1863 è uno dei siti più rilevanti della preistoria europea.
alexandra_urbanistica_mistica IG – Reperto museo sulle civiltà delle palafitte
Qui infatti sono conservati i resti del più antico insediamento palafitticolo dell’arco alpino risalenti a 7.000 anni fa.
# Una distesa di fior di loto e una natura verdeggiante
rikired1223 IG – Isolino Virginia
L’Isolino Virginia è principalmente un’oasi di tranquillità, legata strettamente alla bellezza ambientale del lago, alla vegetazione e alla fauna. Caratteristica la distesa di fiori di loto e ninfee sull’acqua e una natura verdeggiante dove vivono anatre, germani, gallinelle.
# Appena un’ora di auto da Milano
rikired1223 IG – Battello per Isolino Virginia
Per arrivare da Milano ci vuole solo un’ora di auto. Il tragitto più rapido è tramite l’autostrada A8 con uscita a Azzate-Buguggiate, dove si prende la SP1 per poi proseguire sulla SP36 in direzione di via Marconi a Biandronno. Qui si trova un piccolo attracco da dove partono i battelli per il tour sull’isola. Tutti i sabati e le domeniche, nel periodo da aprile a novembre, si può visitarla insieme al museo al costo di 7 euro, con sconti bambini e famiglie.
Al centesimo posto tra i luoghi nascosti di Milano l’unico monumento storico arboreo della città che resiste dalla prima guerra mondiale. Scopriamo perché è stato piantato e come è riuscito a resistere al passare del tempo.
La QUERCIA ROSSA del Ticinese: l’ALBERO più ANTICO di Milano
# La quercia, nata negli Usa nel 1895, è stata trapiantata a Milano in onore agli alpini caduti nella Grande Guerra
La Quercia Rossa di Piazza XXIV Maggio è un gigante buono della storia italiana e in particolare di quella milanese, anche se è nata nel 1895 in America e festeggia quest’anno 125 anni di vita. Si tratta di un esemplare di quercia rossa americana. L’albero fu trapiantato qui alla fine della Prima Guerra Mondiale da Giunio Capè in onore del figlio Giuseppe Capè, giovane alpino sopravvissuto a quel terribile periodo, e di tutti gli alpini che invece non ce l’hanno fatta. Successivamente alla morte di Giunio Capè la cura della quercia è stata affidata al comune di Milano, grazie anche ad un lascito dello stesso prima della scomparsa.
# L’unico monumento storico arboreo di Milano
Credits: tripadvisor.it – Ceppo commemorativo
Nonostante la sua età è ancora molto affascinante e desta la curiosità di molte persone che passando vicino alla Darsena la fotografano. Ad oggi è l’unico monumento arboreo a Milano a rappresentare un avvenimento storico.
# Nel 2019 un imponente opera di rafforzamento strutturale per preservarlo più a lungo possibile
Le operazioni di salvataggio e messa in sicurezza della storica quercia
Nel suo secolo di vita la quercia ha subito dei cambiamenti, come la piazza in cui si trova. Una buona parte delle radici sono state rimosse per fare spazio alla strada e ai marciapiedi, molti cavi sono finiti tra i suoi rami e l’aiuola che lo conteneva si è ristretta. Nel 2019 è stata compiuta un’operazione di rafforzamento strutturale con putrelle in acciaio per sostenere i rami più grandi e rovinati dal passare degli anni e dal maltempo. Questo ci fa capire l’importanza della cura di questi monumenti viventi che stanno là a ricordarci del nostro passato ma guardando con le foglie al futuro.
La nostra epoca sarà ricordata come l’era della rivoluzione delle città. Milano sembra al centro di questa rivoluzione che sta rimettendo in discussione i suoi pilastri. Lo smart working sta spostando persone fuori città, le università a distanza tengono lontani i fuori sede. E ancora è in corso una rivoluzione della mobilità, con sempre più spazio alle bici e meno alle automobili, per non parlare del ruolo del centro, da punto nevralgico di business e di socialità a luogo a rischio di desertificazione. C’è molta incertezza nel futuro di Milano.
Da Stoccolma arriva un’interessante ipotesi di come potrebbero essere ripensati i quartieri della città post Covid. Il futuro potrebbe essere di città che diventano aggregati di “villaggi urbani”, dove si potranno avere i vantaggi dei piccoli paesi senza perdere quelli di una grande città. Ma vediamo il progetto e quali potranno essere le caratteristiche delle città del futuro.
Le città si trasformeranno in “villaggi urbani” che avranno queste cinque caratteristiche fondamentali:
#1 Più senso di comunità
“Conosci i tuoi vicini!” Åsa Mällström non esita a rispondere quando gli viene chiesto cosa le abbia insegnato vivere durante la pandemia da coronavirus, a riguardo di come potremmo cambiare in meglio la vita in città. È una delle tante persone di Stoccolma convinte che essere un abitante della città possa essere compatibile con un senso di comunità e preoccupazione per l’ambiente. Le sue opinioni stanno rivelando una tendenza più ampia che sta prendendo piede nella capitale svedese: un approccio che vede la sostenibilità come un problema sociale che richiede il collegamento delle persone. (…)
#2 Mutuo soccorso: in ogni quartiere ci saranno più persone che chiedono aiuto e più persone che offrono aiuto
“Ci sono più persone di quanto pensi che vorrebbero aiutare nella tua zona“, afferma Åsa, che vive a Solberga, nel sud di Stoccolma, coltivando ortaggi sul suo balcone e nel suo appartamento. “Non abbiate paura di chiedere aiuto.” Nel suo sviluppo, la società di edilizia residenziale pubblica Stockholmshem offre un’area in cui le piccole imprese e le organizzazioni possono testare nuove soluzioni sostenibili – con l’aiuto degli inquilini – prima di commercializzarle in modo più ampio.
I progetti nell’ambito del programma, condotti insieme all’istituto ambientale IVL, si concentrano su tutto, dalla raccolta di più rifiuti alimentari dalle famiglie alla gestione dell’acqua piovana per evitare inondazioni. “Puoi anche prendere in affitto una stanza della società immobiliare nella zona vicina se hai bisogno di un posto per riparare una vecchia sedia, ricamare i vestiti o ripiantare i fiori“, aggiunge Åsa. “Le camere sono convenienti e disponibili tutto l’anno.”
#3 Aumenteranno gli spazi e i servizi condivisi per migliorare la comunità
Gli spazi condivisi che migliorano la comunità sono una delle principali aree di interesse dell’Atrium Ljungberg, uno sviluppatore di proprietà svedese che crea nuovi quartieri cittadini per gli anni ’20 e oltre. “Penso alla sostenibilità nella pianificazione urbana in modo incentrato sull’uomo“, afferma Linus Kjellberg, responsabile dello sviluppo aziendale dell’Atrium Ljungberg. “Consideriamo sia l’ambiente che l’aspetto psicologico di come viene vissuta la vita in città.” I progetti di Stoccolma dell’azienda riflettono una visione della vita urbana che migliora la qualità della vita e allo stesso tempo facilita la vita sostenibile delle persone.
In un momento di profonda preoccupazione per i cambiamenti climatici e il nostro senso di comunità, Åsa, che lavora per le vendite di TV4, si concentra su soluzioni locali che aiutano gli individui ad agire su entrambi. “Abbiamo un piccolo gruppo che condivide cose e servizi tra loro, dagli strumenti per aiutare con lo shopping durante il coronavirus“, afferma. “Sono anche membro di un gruppo di Facebook che ti consente di prendere in prestito oggetti, ricevere assistenza per il trasporto di oggetti, noleggiare l’auto di qualcuno e chiedere aiuto per rinnovare la tua casa“. A Stoccolma, gli sviluppatori lungimiranti stanno progettando case future e le aree circostanti per incoraggiare maggiormente questo tipo di mix. Lo sviluppo dell’Atrium Ljungberg Nobelberget, che conserverà alcuni vecchi edifici insieme a quelli nuovi, ne è un esempio.
Una “cucina comunitaria” sarà condivisa da diversi edifici residenziali con circa 550 appartamenti e resi disponibili attraverso un semplice sistema di prenotazione digitale. Ospiterà 50 persone o ospiterà quasi il doppio di quello in totale. Gli utenti possono prenotare uno chef per entrare e cucinare per loro, dando alla gente locale la possibilità di stare insieme, distendersi e condividere – che si tratti di storie, cose o forse anche di assistenza all’infanzia.
“In molti condomini, l’80% delle persone non conosce il nome di nessun altro che abita lì“, afferma Jon Allesson, responsabile dello sviluppo aziendale per l’innovazione urbana, presso l’Atrium Ljungberg. “Si tratta di creare vicinanza in modo che le persone si sentano a proprio agio. Ci vuole un villaggio per crescere un bambino, come si suol dire.”
#4 Co-creazione e connessione digitale
Quando i primi residenti si trasferiranno in 68 appartamenti a Nobelberget questo novembre, saranno in grado di utilizzare una piattaforma e un’app di community digitali. L’idea è nata dal processo di “co-creazione” per l’area: l’uso di focus group e le opinioni delle persone con un interesse diretto nell’area per modellare i nuovi piani di sviluppo.
“Metterà in contatto le persone se sono alla ricerca di un compagno di tennis o di un tuttofare locale“, afferma Linus Kjellberg. Attualmente in una fase pilota, la soluzione potrebbe potenzialmente consentire ai residenti di riunirsi su tutto, dal car-sharing alle consegne di cibo al servizio di babysitter. Le persone che lavorano solo nell’area saranno in grado di registrarsi a una versione diversa dell’app per soddisfare le loro esigenze.
#5 Gli uffici diventeranno spazi di incontro e di creatività invece che luoghi fissi dove lavorare
Il distretto del confezionamento di carne (“Slakthusområdet” in svedese) è una zona industriale nel sud di Stoccolma che vedrà una grande rigenerazione guidata dall’Atrium Ljungberg tra oggi e il 2030. Una nuova stazione della metropolitana verrà aperta e l’area accoglierà più di 10.000 nuovi residenti , con altre 10.000 persone che lavorano nella zona. Al centro dei nuovi appartamenti e uffici ci sarà un centro culturale incentrato sulla musica e sui locali locali, mercati alimentari, mercati, cibo di strada e ristoranti raffinati, insieme a torrefazioni di caffè e birrerie.
Guardando oltre i negozi e i ristoranti, Linus Kjellberg afferma che il concetto di cosa dovrebbe essere un luogo di lavoro si sta evolvendo, con il coronavirus che “accelera” l’attenzione su idee radicali. “Gli uffici diventeranno luoghi di incontro e spazi creativi in cui scegli di stare piuttosto che lavorare da casa“, afferma. “Avere una bella area all’esterno e creare la propria atmosfera diventa più importante.”
Åsa, vegetariano, crede che ognuno di noi abbia un “dovere nei confronti delle giovani generazioni” di promuovere le piccole imprese sostenibili ora. “Sono quelli che spenderanno soldi per frutta e verdura coltivate localmente e passeranno a prodotti non a base di carne e non caseari“, afferma. “Dovrebbero avere la possibilità di farlo senza compromettere la qualità o il prezzo.” A Stoccolma, il compromesso non è sempre un must: i “villaggi urbani” che nasceranno potrebbero offrire il meglio di entrambi i mondi.
Perfino in centro si può mangiare a prezzi per tutte le tasche: questi i sette indirizzi.
Dove MANGIARE in CENTRO spendendo POCO
#1 I panzerotti di Luini
Credits denizozdag IG – Luini
Non si può che partire da Luini e i suoi mitici panzerotti. Oltre 70 anni di storia, nasce nel 1949, il locale è diventato una meta fissa di milanesi e turisti a passeggio nel centro storico. Vincitore dell’Ambrogino d’oro nel 1988 e bottega storica dal 2006, propone il tradizionale street food fritto pugliese nella proposta classica al pomodoro e mozzarella, quella al prosciutto e formaggio e molti altri tra cui quelli al forno e persone la variante dolce. Per un pezzo bastano bastano meno di 3 euro.
Casa Lodi nasce come progetto per valorizzare le specificità del territorio Lodigiano all’interno dell’hinterland milanese in occasione dell’evento internazionale “Expo 2015”. Inizialmente “temporary shop”, in seguito affermato come ristorante specializzato nella cucina lodigiana e non solo. Per spendere il giusto e non rimanere con la fame da provare gli abbondanti taglieri di salumi e di formaggi.
A pochi passi dall’Università Statale c’è uno dei locali simbolo di Milano: Margy Burger. Con oltre 50 anni di storia continua ad essere un punto di riferimento in città. È la prima hamburgheria ad aprire ancora oggi propone hamburger di ottima qualità a prezzi per tutte le tasche, oltre che hot dog, panini e toast.
Da zia Esterina Sorbillo, uno dei locali a Milano del noto pizzaiolo napoletano che ha un punto vendita classico in Largo Corsia dei Servi, si può assaggiare la pizza fritta a forma di mezza luna, lunga e croccante e ripiena di pomodoro e mozzarella nella versione base. Per una porzione bastano 4 euro.
Indirizzo: via Agnello
#5 L’aperitivo al Ravizza dal 1871
Credits nozomi.cecilia IG – Ravizza 1871
A pochi passi c’è Ravizza dal 1871. Un rinomato negozio, fondato nell’800, dedicato all’arte venatoria per gli amanti dello stile sartoriale classico che da qualche anno ha dedicato una parte dei locali a un bistrot con piatti della tradizione siciliana. Da provare l’aperitivo. Con 11 euro insieme al cocktail viene servito al tavolo un piatto pieno di mini panini caldi riempiti di formaggio e salumi vari e si ha la possibilità di servirsi ad un buffet abbondante dove trovare di tutto: verdure grigliate, panzerotti, pasta, riso, polpette, pizzette, fregola e molto altro.
Indirizzo: Via Hoepli 3
#6 La pizza napoletana da Pizzeria Caputo
Credirs maribordo IG – Pizzeria Caputo
Pizzeria Caputo è una delle tante pizzerie napoletane a Milano ma una delle poche con un ottimo rapporto qualità/prezzo, soprattutto perché si trova in pieno centro a 200 metri da Piazza del Duomo. La pizza ha il classico cornice bordo alto e l’impasto morbido. La marinara viene 5 euro, la margherita 6,5 euro.
Indirizzo: Via Falcone 7
#7 I panini al banco da Mandara Gastronomia Napoletana
Credits gastronomianapoletana_1972 IG
Da Mandara Gastronomia Napoletana si può mangiare un panino direttamente in salumeria, affettato al momento e farcito coi prodotti del banco gastronomia. A Milano dal 1972, fino a qualche anno fa in Via Cordusio, il locale si è trasferito ma è rimasto sempre in centro. I prezzi per i panini partono da5 euro. Da provare anche la mozzarella di bufala, le torte salate e il casatiello.
Ponte sullo Stretto di Messina Fb - Alta velocità sud
In base alle ultime opere in cantiere e ai possibili progetti futuri pare proprio che si sia invertita la rotta per quanto riguarda i trasporti nel Mezzogiorno. Faremo colazione a Milano e aperitivo a Palermo viaggiando con i treni dell’alta velocità?
SUD ad ALTA VELOCITÀ: il progetto da PALERMO a BARI. E come potrebbe accelerare il viaggio per Milano
# Alta Velocità da Bari, passando per Napoli, fino a Palermo
Ponte sullo Stretto di Messina Fb – Alta velocità sud
Il trasporto ferroviario nel Mezzogiorno sembra avere cambiato passo negli ultimi anni. Dopo la nuova stazione dell’Alta Velocità nell’hinterland napoletano, ad Afragola, si potrebbe nel prossimo futuro salire sul treno a Bari, con probabile cambio a Napoli, per proseguire a oltre 200 km/h fino a Palermo.
Sono principalmente tre le infrastrutture in costruzione: la linea ad Alta Velocità-Alta capacità ferroviaria tra Napoli e Bari, una nuova linea ferrovia con caratteristiche di Alta Velocità sulla direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento della ferroviaria tra Messina e Palermo.
# Dal capoluogo campano a quello pugliese una nuova linea veloce di 145 km
Credits mobilita.org – Napoli-Bari
Questa nuova linea veloce tra il capoluogo campano e quello pugliese, finanziata con 6,1 miliardi di euro, sarà lunga 145 km e i treni viaggeranno a una velocità massima compresa tra i 200 e 250 km/h. La tratta sarà il primo collegamento diretto tra le due città, oltre che un’alternativa per la Puglia per chi arriva dal nord, e sarà anche parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo. I tempi di percorrenza tra Napoli e Bari saranno dimezzati, da 4 ore a sole 2 ore, da Roma a Bari si passerà da 5 a 3 ore. Entro il 2027 è prevista la sua inaugurazione.
# Una nuova linea di Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria
Salerno-Reggio Calabria
Per proseguire oltre è prevista la realizzazione di una nuova linea ferrovia veloce di 207 km sulla direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, con un investimento pari a 13 miliardi di euro, con convogli che viaggeranno tra i 200 e 300 km/h. Nel dettaglio ci saranno alcune fermate e il raddoppio della tratta Paola-Cosenza tramite la nuova galleria Santomarco. I lavori sono stati suddivisi in lotti funzionali e la conclusione di tutta l’infrastruttura è programmata per il 2030. Il tempo di percorrenza da Roma a Reggio Calabria dovrebbe scendere a 4 ore.
# Il raddoppio dei binari da Palermo a Catania e il potenziamento della ferrovia tra Messina e Catania
Credits mobilita.org – Palermo-Catania
In Sicilia sono invece in corso i lavori su due tratte. Stiamo parlando del potenziamento del collegamento ferroviario Palermo – Catania con adeguamento a doppio binario elettrificato su quasi tutti i tratti ancora oggi a binario singolo, a cui si aggiunge quello su tutto il tratto Fiumefreddo-Giampilieri tra Catania e Messina. Un investimento complessivo di 11,2 miliardi di euro per 223 km di binari e treni che potranno viaggiare a una velocità massima di 250 km/h. Tutte le opere dovrebbero concludersi tra il 2025 e il 2030 e consentiranno di ridurre il tempo di percorrenza tra Palermo e Catania dalle attuali 3 ore a 2 e tra Messina e Catania da 1 ora e 15 minuti a 45 minuti.
Per rendere possibile muoversi da Bari a Palermo o addirittura da Milano sempre fino al capoluogo siciliano, manca un altro tassello lungo il percorso: il Ponte sullo Stretto di Messina.
# Il Ponte sullo Stretto di Messina per arrivare da Milano a Palermo in 10 ore con l’Alta Velocità
Webuild – Il ponte sullo Stretto di notte
Fondamentale per rendere possibile un collegamento a bordo di treni ad Alta Velocità da Bari a Napoli e poi verso Palermo, e quindi anche per chi proviene da Milano, sarà la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. L’iter è stato riavviato il 16 marzo 2023 dal Governo Meloni. Il progetto prevede che Messina e Reggio Calabria siano collegate dal ponte sospeso più lungo al mondo: con una lunghezza complessiva di 3.660 metri ed una campata sospesa di 3.300 metri, con un impalcato largo 61 metri e due torri poste a terra alte 399 metri. L’opera consentirebbe ai treni dell’Alta Velocità di proseguire direttamente da Reggio Calabria per poi puntare verso Palermo. I tempi previsti da Roma a Catania sono di circa 5 ore, altre 2 per arrivare a Palermo. Partendo da Milano si impiegherebbero 8 ore per Reggio e 10 per Palermo.
Se si digita su Google “Milano è…” che cosa appare? Queste sono le 7 caratteristiche più associate a Milano nelle ricerche su Google.
Milano è…? Le 7 CARATTERISTICHE DI MILANO secondo Google
#7 Milano è… un NOME PROPRIO
Un abbinamento grammaticale. Forse non tutti sanno che dal punto di vista grammaticale Milano è un nome proprio. I nomi propri che indicano luoghi sono anche detti toponomi.
#6 Milano è… VIVA
Forte della manifestazione estiva al Castello che prende lo stesso nome, Milano risulta viva. Una qualità indiscutibile.
#5 Milano è… troppo fredda sto sotto le mie lenzuola
Al quinto posto una sorpresa. Appare una strofa della canzone Pepsi & Coca di Danien & Theø.
#4 Milano è… una METROPOLI
Secondo comune d’Italia Milano è al centro di una delle più popolose aree metropolitane d’Europa (la prima d’Italia, secondo l’OCSE). Una metropoli (dal greco antico μήτηρ = madre e πόλις = città/popolazione) è una città di grandi dimensioni con più di 1 milione di abitanti, centro economico e culturale di una regione o di un Paese, e spesso nodo di comunicazioni internazionali. Secondo il City Reptrack Milano è tra le 10 metropoli con la migliore reputazione al mondo (nona posizione).
#3 Milano è… SEMPRE MILANO
Al terzo posto un evergreen, una declinazione del vecchio detto Milan l’è semper on gran Milan, nato dalla canzone milanese degli anni trenta Lassa pur ch’el mond el disa (ma Milan l’è on gran Milan).
#2 Milano è… stata CAPITALE D’ITALIA
Milano è stata anche capitale. Dal 286 al 402 dopo Cristo, Milano è stata capitale dell’impero romano d’occidente, quando Roma non lo era più. Napoleone la rese capitale del Regno d’Italia nel 1805 per una decina d’anni.
#1 Milano è… nome MASCHILE o FEMMINILE
Milano è maschio o è femmina? Questa sembra sia la domanda che si fanno di più quelli che cercano Milano su Google. In generale sono femminili i nomi delle principali città. Anche Milano. Pochi sanno però che nei Promessi Sposi Manzoni usa Milano come maschile e il Milano, seppur di rado, capita di sentirlo ancor oggi. in questi casi il definitivo passaggio dall’antico o popolare maschile al femminile è dovuto al sostantivo città che tutti avvertono più o meno sottinteso.
Le altre “sorelle” lombarde
Ma come sono le altre sorelle lombarde? Qui tra le prime opzioni scelgo quelle più affascinanti:
Brescia è… una malattia che non va più via (coro degli ultras della squadra di calcio)
Bergamo è… la Napoli del Nord (Bergamo è la terza città lombarda per numero di napoletani)
Monza è… rito ambrosiano (almeno per la Chiesa fa sempre parte di Milano)
Mantova è… un mondo addormentato in una calda luce (citazione di Baudelaire)
La linea M5 copre un bacino di utenza abbastanza significativo, trasporta ogni anno circa 50 milioni di passeggeri, e serve zone e punti di interesse rilevanti come l’Università Bicocca, il quartiere Isola, la Stazione di Porta Garibaldi, il Cimitero Monumentale e lo Stadio di San Siro. Proprio in occasione di partite e concerti chi usa la linea per arrivare all’evento viene sottoposto a una dura prova, soprattutto nelle giornate più calde.
LINEA M5, una METROPOLITANA di FUOCO
# Gli aspetti positivi della linea
Stazione Garibaldi M5
Partiamo dagli aspetti positivi della linea, la tecnologia e l’innovazione, le stesse presenti anche sulla M4:
Guida driverless, quindi senza conducente e con gestione remota dalla sala di controllo ATM, la prima a Milano e la seconda in Italia dopo la metropolitana di Brescia;
le cosiddette “barriere anti-suicidio” con apertura contestuale alle porte del treno e utili per evitare la caduta volontaria (o involontaria) di persone all’arrivo del convoglio in stazione e il conseguente investimento;
tornelli con porte ad altezza uomo e a chiusura rapida per evitare lo spiacevole salto del tornello e ridurre al minimo il fastidioso accodamento e di conseguenza l’evasione tariffaria.
# Cosa potrebbe migliorare
credit: mobilita.org – Linea Lilla
Vediamo invece quello su cui si dovrebbe intervenire:
la progettazione del tracciato conseguente all’unificazione dei due tratti di Bignani-Porta Garibaldi e Porta–Garibaldi – San Siro inizialmente previsti come due linee separate. Per permettere ai treni di passare tra edifici e stazioni della M2 e della stazione ferroviaria di Garibaldi è stato realizzato un sali-scendi con una curva a raggio stretto tra Isola e Monumentale provocando usura di binari e ruote con i conseguenti forti rumori e vibrazioni provenienti dai treni in transito (gli interventi hanno sensibilmente ridotto il problema ma non risolto)
essendo M5 una “metropolitana leggera”, quindi con impatto minore rispetto alle “metropolitane pesanti” come M1-2-3, treni e stazioni sono di dimensione ridotta. Questo in combinazione con un numero insufficiente di convogli ed una frequenza massima inadeguata ai picchi di affluenza, a causa soprattutto della mancanza di deposito, rende il viaggio poco piacevole in caso di partite o concerti allo Stadio di San Siro.
# Perchè la linea M5 può essere definita come una “linea di fuoco”
Credits esariutta-pixabay – Sauna
Partendo dai problemi evidenziati, treni di dimensione ridotta e bassa frequenza durante gli eventi a San Siro, esiste un problema forse ancora più grande: un sistema di climatizzazioneinefficiente con i treni affollati che unito alla mancanza di finestrini può portare realmente a situazioni critiche. Sembra di essere in una vera e propria sauna:
vetri appannati
i passeggeri madidi di sudore
difficoltà di respirazione
cattivi odori
La gravità dell’esperienza, provata per la prima volta nel 2019 in occasione di un concerto e ripetuta altre volte, è che si verifica di frequente anche nei periodi più freschi dell’anno al solo riempimento delle carrozze.
# Le possibili soluzioni da implementare
Le soluzioni possono essere varie e nessuna esclude l’altra:
prevedere impianti di condizionamento più efficienti e potenti
sistemi alternativi di ricircolo dell’aria all’interno delle carrozze
far salire la frequenza a un treno ogni 90 secondi, in particolare per gli eventi, dato che linea consentirebbe di scendere a 75 secondi ma non nelle condizioni attuali di assenza di deposito e numero di treni non adeguato
estendere l’orario di chiusura della linea in occasione degli eventi, oltre a quanto previsto ora, in modo da diluire i passeggeri in più viaggi
Hai qualche problema o qualche intervento per migliorare Milano da segnalare? Scrivici qui: info@milanocittastato.it
In alcuni casi a singhiozzo, in altri in modo più spedito, prosegue la trasformazione della città. Vediamo cosa sarà realizzato nel prossimo lustro.
La VISIONE del FUTURO: le GRANDI OPERE che RIVOLUZIONERANNO Milano nei prossimi 5 ANNI
#1 Le metropolitane
M4 fino a San Cristoforo Fs
Credits milano.corriere – Metro M4
A fine novembre 2022 ha aperto la tratta della M4 dal capolinea est a Dateo, a giugno 2023 fino a San Babila. Entro la fine del 2024 verrà inaugurata tutta la linea, da Linate Aeroporto a San Cristoforo FS per un totale di 15 km e 21 stazioni con interscambi a San Babila con M1, a Sant’Ambrogio con la M2 e collegamento in superfice a Missori con M3.
Pur se a rilento, i lavori sono iniziati 12 anni fa, entro il 2026 dovrebbe aprire l’estensione della M1 a nord con le due nuove fermate di Sesto Restellone e Monza Bettola e una lunghezza di 1,9 km.
A ovest la M1 dovrebbe arrivare fino a Baggio, con tre nuove fermate: Parri, Baggio, Olmi. Il tracciato si snoda per 3,5 km, con capolinea in via degli Ulivi. L’appalto, previo il finanziamento degli extra-costi dovuto all’aumento del costo delle materie prime, dovrebbe essere assegnato alla fine del 2023 e la nuova tratta potrebbe aprire tra il 2028 e il 2029.
M4 fino a Segrate
Credits mm – Prolungamento M4 Segrate
Interamente già finanziato il prolungamento del tracciato di 3,1 km della linea M4 fino a Segrate, con fermata intermedia Idroscalo-San Felice. Il percorso si allungherà in sotterranea dall’Aeroporto di Linate passando sotto l’Idroscalo. Anche in questo caso si attende lo stanziamento dei fondi extra per poter far partire i cantieri e vedere l’inaugurazione tra il 2028 e il 2029.
#2 Le metrotranvie
Milano-Seregno
Credits: MM – Metrotranvia Milano Seregno
Il tracciato sarà lungo 14,3 chilometri con 25 fermate distanti tra loro in media 540 metri e attraverserà otto comuni: Milano, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno fino alla stazione per i collegamenti con Saronno, Como, Carnate e Monza. La linea sarà connessa alla stazione ferroviaria di Seregno al capolinea nord e a Milano Maciachini M3 al capolinea sud, mentre a Niguarda la nuova metrotranvia Cascina Gobba-Certosa. L’investimento complessivo è di 258 milioni di euro con inaugurazione tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.
La metrotranvia nord, soprannominata anche “Gronda Nord”, che corrisponde all’odierno tram 7 da Precotto a Piazzale Lagosta e che si allungherà fino a Cascina Gobba M2. I lavori in corso riguardano il tratto dal capolinea ad est fino all’interno del quartiere Adriano, operativo secondo le previsioni entro i primi mesi del 2024. L’intera tratta tra il 2029 e il 2030.
La metrotranvia 13 tra la fermata della M4 Repetti che serve il quartiere Forlanini e la stazione M3 di Rogoredo e relativo hub ferroviario dei treni regionali, suburbani e alta velocità. Un tracciato di 17 fermate, 9 delle quali già presenti. Dovrebbe essere pronta per le Olimpiadi Invernali, dato che una fermata servirà il Pala Italia, ma ad oggi i cantieri non sono ancora stati avviati.
Credits: Skidmore, Owings & Merrill Vista aerea lato Ripamonti
Lo Scalo Romana è quello più avanti con i lavori tra i 7 scali ferroviari in disuso in città, anzi in anticipo per quanto riguarda la costruzione del Villaggio Olimpico tra via Lorenzini e via Ripamonti che sarà pronto nel 2025. Tra il 2026 e il 2027 si vedrà lo sviluppo completo con il parco al centro, 70.000 mq tra uffici e retail nel lato verso piazzale Lodi e la riconversione del Villaggio Olimpico in residenze.
Lo Scalo Farini è quello più grande tra tutti quelli che verrà rigenerato nei prossimi anni. Al suo interno è previsto un parco, aree verdi diffuse, residenziale, commerciale e uffici e il campus dell’Accademia di Brera. Quest’ultimo è al momento l’unica parte che vedremo realizzata nei prossimi anni, i lavori sono partiti nell’estate del 2022 e si dovrebbero concludere nel 2025.
L’ex scalo Greco-Breda diventerà il primo quartiere di housing sociale totalmente green d’Italia, con parte degli appartamenti destinati all’affitto. Il progetto “Innesto” realizzato da Redo e a firma di Barreca & La Varra è risultato vincitore al bando di Reinventing Cities. Si sviluppa su un’area di 6 ettari e i cantieri sono già stati avviati nel 2021, con le opere di bonifica, e stanno procedendo senza intoppi.
Credits Comune di Milano – Lambrate scalo ferroviario 3
Dovrebbero aprire verso la fine del 2023 i cantieri per la realizzazione del progetto “Lambrate Streaming”, per rigenerare lo scalo di Lambrate. Ci saranno: un maxi-parco pubblico di circa 41.000 mq, un nuovo quartiere di 19.000 mq con 307 nuove abitazioni e un sistema di tre piazze-giardino collegate tra loro. Tra il 2027 e il 2028 la conclusione dei lavori.
Nel 2021 sono partite le demolizioni degli edifici presenti nell’ex scalo ferroviario di Rogoredo, un’area di quasi 22.000 mq. Qui nel 2025 sorgerà un quartiere residenziale per oltre 1000 abitanti, sviluppato da Redo Sgr, con appartamenti in edilizia convenzionata, una residenza universitaria e un parco attorno.
#4 La riqualificazione di grandi aree
MIND
Nuovo campus Statale al MIND
MIND sta prendendo sempre più forma nell’area che fu sede di Expo2015. Diventerà un Parco tematico scientifico tecnologico di 650mila metri quadrati, con tre importanti funzioni pubbliche prevalentemente: il nuovo polo ospedaliero IRCCS Galeazzi già inaugurato, il polo di ricerca per le Scienze della vita Human Technopole per il quale è prevista la costruzione di un secondo grande edificio accanto a Palazzo Italia nei prossimi anni e il Campus dell’Università Statale con i primi studenti previsti nell’anno accademico 2024/2025. Sono iniziati i lavori anche nell’area di West Gate di 300.000 mq che prevede uffici, residenze e un Mobility Hub.
Nhood trasformerà piazzale Loreto, da attuale vuoto urbano, un congestionato snodo di traffico, in un nuovo spazio di vita, un polo di aggregazione restituito alla comunità grazie a un investimento di 80 milioni di euro. Con il nuovo progetto il piazzale diventerà in parte pedonale e soprattutto ecosostenibile, sarà un’agorà verde che metterà in connessione NoLo e l’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova. Il nuovo volto della piazza si potrà vedere nel 2026.
Credits Wolf visualizing architecture – Aria ex-macello residenze
Nell’area dell’ex-macello, in abbandono da anni, che si estende per 15 ettari si svilupperà “Aria”, il progetto di riqualificazione proposto dall’operatore immobiliare Redo e uscito vincitore nell’ambito della seconda edizione di Reinventing Cities nel 2021. Ci sarà un “quartiere low cost” per 1.200 residenti con canoni a partire da 500 euro, il nuovo campus IED, un nuovo polo museale scientifico, un grande parco e servizi per residenti. La prima parte sarà inaugurata nel 2026.
Il Masterplan Bovisa-Goccia firmato Renzo Piano prevede che la Goccia diventi un grande parco scientifico-tecnologico, con un polmone di 40.000 mq con 1.000 alberi che ruoterà attorno ai due gasometri recuperati, uno destinato ad ospitare lo “Smart city innovation hub“, l’altro la “Fabbrica dello sport“, ampliando l’attuale campus della Bovisa. Ci saranno residenze universitarie, un edificio sperimentale a zero emissioni per il dipartimento di Energia e 3 edifici per aule e una sala ipogea. Entro il 2026 la conclusione di tutti i lavori.
Sempre in zona Bovisa verrà realizzato il progetto MoLeCoLa “Mobility, Learning, Community Lab” che prevede la realizzazione di un distretto tecnologico innovativo e sostenibile fondato su tre elementi: abitare, produrre e interagire. Ospiterà residenze, uno studentato, attività commerciali, coworking, l’ headquarter di Ferrovie Nord e sarà integrato al disegno dello spazio pubblico, ricco di aree verdi attrezzate.
Sei Milano è un progetto di rigenerazione urbana su un’area di oltre 300.000 mq in prossimità della metro Bisceglie, disegnato dall’archistar Cucinella. Un nuovo quartiere multifunzionale con uffici, spazi commerciali e residenze, immerse in un parco di oltre 16 ettari. La fine del primo lotto residenziale è prevista entro la fine nel 2023, conclusione definitiva entro il 2025.
L’area di Symbiosis sta proseguendo il suo sviluppo che dovrebbe concudersi entro un paio di anni. In costruzione il progetto “Vitae” scelto tra i progetti vincitori del concorso “C40 – Reinventing Cities” caratterizzato da una “Spirale verde”, un sentiero con una pergola di vite che sale in cima all’edificio, filari sui tetti che si alternano a terrazze e orti e serre stagionali, il nuovo Hq di Moncler, nell’area retrostante la scuola internazionale e la nuova sede di Snam con un edificio tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani, un grande parco con specchi d’acqua e persino un “Teatro Verde”.
#5 Le opere olimpiche
Il Villaggio Olimpico
Credits: Skidmore, Owings & Merrill
Come abbiamo visto nel paragrafo dedicati alla rigenerazione degli scali, una delle opere più attese per le Olimpiadi è Villaggio olimpico, pronto per il 2025 e che ospiterà gli atleti durante la manifestazione del 2026. Post evento subirà un’immediata riconversione in un quartiere a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building). Gli edifici lato parco e ferrovia saranno residenze per 1.000 studenti universitari, gli altri a edilizia convenzianata, l’Olympic Village Plaza sarà la nuova piazza del quartiere con negozi e esercizi al piano strada.
Il Pala Italia
Ph. @Onirism IG – PalaItalia
Il PalaItalia con i suoi 16.000 posti sarà l’arena sarà la più grande d’Italia e già si preannuncia come un capolavoro dell’architettura. Inglobato in una superficie complessiva di 10.000 mq, l’impianto è sospeso da terra grazie a pilastri e guadagna volume che formano 3 cerchi, sviluppando altezza e ampiezza. I lavori termineranno nel 2025 e nel 2026 ospiterà le gare di hockey sul ghiaccio maschile alle Olimpiadi Invernali.
Entro il 2026 il Mediolanum Forum di Assago, che dispone attualmente di 12.000 posti a sedere, verrà ampliato e riqualificato per ospitare il pattinaggio di figura e lo short track. Saranno interessati dai lavori sia la pista centrale, che si trova a 4,60 metri d’altezza rispetto al suolo, sia quella secondaria al pianterreno.
La Milano Arena Hockey
Credits emanuele_fitdaddy IG – Palasharp
IlPalasharp, in zona Lampugnano, dovrebbe rinascere come Milano Arena Hockey, o Hockey Arena. Avrà una capienza di 8.200 posti per le manifestazioni sportive e 9.700 per gli eventi di spettacolo. La tensostruttura ospiterà le competizioni di hockey su ghiaccio femminile in occasione dei giochi invernali di Milano-Cortina del 2026. Il progetto dovrà però essere modificato e la speranza che i termini di consegna vengano rispettati.
Credits Comune di Milano – Magnifica Fabbrica dall’alto
L’area ex Innocenti rinasce con la “Magnifica Fabbrica” del Teatro alla Scala che qui trasferirà i laboratori oggi ospitati nell’edificio dell’ex Ansaldo in Tortona. L’edificio si compone di un’unica enorme costruzione di acciaio e legno di 66.000 mq di superficie scandito da 4 campate di 28,8 metri di lunghezza, i laboratori ne occuperanno 34.000, in cui ci saranno anche le sale prove, le sartorie, i depositi con oltre 2.500 posti container su 4 livelli con 4 linee carroponte, oggi tenuti in alcuni capannoni in affitto nel comune di Pero. I lavori inizieranno nel 2024 e dovrebbero durare circa 3-4 anni.
La riqualificazione del palazzo gemello dell’Arengario, liberato dagli uffici comunali, consentirà l’ampliamento di altri 1.000 mq del Museo del Novecento. Previste due soluzioni di collegamento, con e senza passerella. L’investimento complessivo sarà di circa 18,5, di cui 5 milioni donati da Giuseppina Antognini, presidente della Fondazione Pasquinelli. Si svilupperà su 4 piani con un percorso espositivo dagli anni Ottanta ai giorni nostri.
La Biblioteca Europea sarà si svilupperà su un’area di 30.000 mq. Sarà formata da un complesso di due strutture affiancate fra loro e identiche: due “navate” trapezoidali, entrambe in vetro e metallo. Per realizzarla sono stati messi a disposizione 101,574 milioni di finanziamento già previsti nel bilancio dello Stato nell’ambito del PNRR. Ci sarà un deposito robotizzato ipogeo, un forum, un auditorium e una piazza verde pubblica. I lavori dovrebbero iniziare nel 2024 e terminare entro la fine del 2026.
Nelle vicinanze di quello che un tempo era il malfamato “boschetto della droga” sorgerà quello che il Presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi ha definito “bosco della musica” o meglio “Campus della Musica”. Grazie a un investimento di circa 47 milioni di euro verrà realizzato un campus ospiterà circa 600-800 studenti, il dipartimento dei nuovi linguaggi, dall’elettronica alla musica applicata, al jazz, al rock, al pop, un auditorium da 350 sedute per i concerti, un bar e un ristorante, decine di aule e laboratori all’avanguardia, sale prova, fab lab, co-working e uno studentato da 200 posti letto. L’inaugurazione è prevista nel 2026.
Il Museo Nazionale della Resistenza
Museo Nazionale-Resistenza
A Milano sorgerà anche il nuovo Museo Nazionale della Resistenza ai Bastioni di Porta Volta, tra via Montello e via Volta, sul lato opposto rispetto alla “piramide” della Feltrinelli. Una volta realizzato, avrà una superficie di circa 3.800 mq all’interno della quale saranno esposte fotografie e documenti storici per raccontare ai visitatori i fatti e i valori della liberazione e della resistenza. L’investimento è di poco più di 17 milioni di euro. Entro la fine del 2023 è previsto l’avvio dei lavori la cui durata è stimata in circa 2 anni.
#7 I nuovi grattacieli
La torre Faro
Rendering Acpv – Torre Faro
A lato dello Scalo Romana sorgerà la “Torre Faro”, la nuova sede di A2a. Sarà alta 144 metri per 28 piani complessivi e disporrà di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità. Progettata dallo studio Antonio Citterio – Patricia Viel si caratterizzerà per una forma tubolare e due ambienti panoramici: lo sky garden, che sarà alto circa tre piani, e un belvedere che con molta probabilità sarà accessibile al pubblico ad un’altezza di 125 metri. L’inaugurazione è programmata per le Olimpiadi del 2026 con il graduale ingresso dei 1.500 dipendenti dislocati oggi nelle varie sedi.
Il progetto della coppia di edifici “Gioia 20 Est”, alto 98 metri di fronte a “Gioia 22”, e “Gioia 20 Ovest” di 64 metri. Le due torri ad uso terziario, che rientrano nel vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine, andranno a coprire gli ultimi due buchi rimasti in questa porzione del Centro Direzionale. Consegna prevista tra fine 2025 e inizio 2026.
Palazzo Sistema sarà una nuove torre della Regione Lombardia di 26 piani e un’altezza di circa 100 metri, con terrazze verdi a doppia e tripla altezza, insieme a specchiature modulari di vetro fotovoltaico. Sulla copertura del corpo più basso ci sarà un grande tetto di giardino pensile. Sarà costruito all’Isola, tra via Pola, via Rosellini, via Taramelli e via Abbadesse.
Citywave sarà il quarto grattacelo di Citylife. Già soprannominato “lo sdraiato”, l’ambizioso intervento di Bjarke Ingels Group (BIG) farà da quinta alle Tre Torri e sarà composto da due edifici autonomi collegati da una struttura a portico sospeso lunga ben 140 metri. Il più basso, circa i 50 metri d’altezza, comprenderà un hotel di 10 piani e più di 120 camere, il più alto adibito ad uffici arriverà a 110 metri di nell’estremità strutturale. Le attività di scavo sono iniziate nel 2022 e la consegna è prevista nel 2025.
Hai un sogno che vuoi segnalarci o realizzare, scrivici qui: info@milanocittastato.it. Più è ambizioso, più ti aiuteremo.
A Milano l’Anno Nuovo non inizia il primo Gennaio bensì a Settembre, dopo la pausa estiva. Questo momento è accompagnato da un reset dei mesi precedenti per lasciare spazio ad una nuova fase di vita.
Quasi una necessità, per fare cose nuove, rimediare alle cattive abitudini dell’anno passato o iniziare nuove esperienze suggerite magari da un viaggio estivo appena conclusosi.
Come tutti i propositi, la maggior parte di essi non verranno rispettati, ma il solo fatto di panificarli ed immaginarli ci pone psicologicamente in una condizione di piacere ed entusiasmo.
Ma quali sono i più comuni buoni propositi della nuova stagione?
Lo abbiamo chiesto ai milanesi che ci hanno risposto così:
I 10 buoni propositi per l’Anno Nuovo (che a Milano inizia a Settembre)
#1 Un piano di attività fisica
credits: lapalestra.it
Comunemente, si pensa che i picchi di iscrizione in palestra si verifichino intorno alla primavera, quando la bella stagione è alle porte e l’incubo della prova costume imperversa negli animi dei più sensibili.
Tuttavia, anche il mese di settembre registra un elevato numero di iscrizioni dovuto al confronto del physique du role ansiosamente sostenuto nei luoghi di vacanza, dove i più “fortunati” non si sono risparmiati in ostentazioni di ogni tipo, tali da far imbarazzare anche i più menefreghisti in fatto di muscoli, glutei sodi e pancia piatta.
Palestra o no, ci sono anche altri modi, come quello di programmare una serie di attività sportive all’aria aperta.
#2 Un obiettivo di crescita personale
Negli ultimi anni l’attenzione verso le discipline spirituali e olistiche è cresciuta notevolmente. Il desiderio di proiettare la propria realizzazione verso l’interno ha spinto molti ad incuriosirsi ed avvicinarsi ad un universo fatto di meditazione, di yoga, di materie che promuovono il potenziamento della personalità e la crescita personale.
L’obiettivo è quello di vincere lo stress, trovare la calma interiore, imparare a gestire le proprie emozioni e raggiungere i propri obiettivi di vita attraverso accurati e specifici programmi ed attività.
#3 Organizzare viaggi per la stagione successiva
Pescoluse – Credits: @siviaggiare_puglia (INSTG)
Mark Twain diceva: ”Il viaggio è fatale al pregiudizio, al bigottismo e alla ristrettezza mentale, e molti di noi ne hanno estremamente bisogno proprio per questo motivo. Le vedute ampie, sane e buone non possono essere acquisite vegetando in un piccolo angolo della Terra”. Per fortuna si viaggia sempre di più e, per tanti, rientrare a casa dopo un viaggio presuppone un periodo di inquietudine nel quale mantenere il piacere del viaggio appena trascorso diventa molto difficile. Guardare una foto, usare un oggetto o indossare un vestito comprato in vacanza sono alcuni dei trucchi con cui cerchiamo di prolungare quelle sensazioni. Che però raramente hanno la stessa intensità, perché nulla si avvicina al viaggio stesso.
Per questa ragione diventa molto frequente programmare nuovi viaggi, perché il piacere scatta nel momento esatto in cui si comincia a pensare di voler partire.
#4 Iscriversi ad un nuovo corso
La curiosità è insita nella condizione di essere umani. Voler imparare nuove cose, scoprire ciò che ancora non conosciamo e godere dei piaceri di una nuova attività sono tutte ragioni che ci spingono a frequentare nuovi corsi: siano essi di fotografia, di cucina o di arti marziali, sembra che settembre sia il mese giusto per iniziare, come a scuola. Tra tutti, spiccano per numero di iscrizioni i corsi di lingue, probabilmente incentivati da un viaggio all’estero appena trascorso, che ci ha fatto innamorare del luogo, o di una persona e quindi della lingua stessa.
Possono essere di persona o sul web.
#5 Cambiare lavoro/mettersi in proprio
Fino a qualche anno fa si trovava un lavoro stabile e lo si manteneva per tutta la vita. Che fosse piacevole, soddisfacente o ben remunerato faceva poca differenza. Oggi le cose sono cambiate e, se da un lato si accusa la poca stabilità legislativa ed economica del mondo lavorativo, dall’altro lato la crisi è diventata un’opportunità per reinventarsi e lanciarsi in nuove avventure, tirando fuori quell’audacia e quella creatività che costituiscono la base stessa del successo.
#6 Risparmiare
Per tutte le ragioni sopra descritte, risparmiare è diventato il mantra di tutti. Che sia per realizzare un progetto personale e lavorativo, per far fronte a situazioni di disagio o semplicemente per affrontare spese improvvise, la necessità di mettere da parte del denaro spinge molti ad inserirlo nei buoni propositi della stagione a venire.
#7 Guadagnare di più
Se è vero che da un lato oggi si è costretti ad un adattamento forzoso per la scarsità dei posti dei lavoro, dall’altro lato si sta sviluppando una nuova e sensibile tendenza a non volersi accontentare, scatenando una dinamicità professionale ed un turn over lavorativo che mirano a migliorare la propria condizione di vita e quindi della società stessa.
#8 Trovare l’amore
“La vita non vale di essere vissuta senza amore” diceva Serge Gainsbourg. E come dargli torto. Alzi la mano chi non vuole trovare l’amore. Ragion per cui, impossibile non inserirlo nei buoni propositi dell’anno nuovo. Sarà che la percentuale delle relazioni che finiscono aumenta con l’arrivo dell’estate, o per le vacanze che mettono a dura prova anche le coppie più stabili, Settembre è il mese giusto per guardare avanti e desiderare qualcuno di nuovo!
#9 Fare nuove conoscenze
Se è vero che la vita non vale di essere vissuta senza amore, è altrettanto vero che fare nuove conoscenze ed allargare la propria cerchia di amici ha solo effetti benefici: aumenta il confronto, lo scambio, la condivisione e lo stimolo verso nuovi interessi e orizzonti. Ognuno di noi, ogni anno dovrebbe incontrare e frequentare persone nuove. Inserirlo tra i buoni propositi e quanto di meglio si possa fare!
#10 Obiettivo salute
Oggi siamo tutti più informati, e questo è un bene. Come conseguenza, siamo anche più attenti e sensibili verso tematiche a noi care. Una di queste è l’alimentazione, ma anche lo sport è la vita sana. Se abbiamo passato l’estate tra i bagordi abbiamo probabilmente così tanti sensi di colpa da arrivare ad inserire l’impegno per una vita più sana tra gli obiettivi del nuovo anno. Tra tutti i buoni propositi salute, tra i milanesi spicca: smettere di fumare!
Non mi resta che augurarvi che possiate realizzare e mantenere se non tutti, almeno la maggior parte di essi : )
Felice Anno Nuovo!
RAFFAELLA APPICE
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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
A Milano era the place to be. L’indirizzo immancabile nei pomeriggi milanesi. Il suo creatore è stato un grande milanese.
Elio FIORUCCI: the place to be nel cuore di MILANO
Ph. vareseNews
# Da San Babila alla conquista del mondo
Trovare una foto di Elio Fiorucci in cui lui non sorrida è un’impresa, perchè in ogni immagine che lo immortala lui esprime il proprio “essere”, positivo e sognatore, pacato e con un approccio spalancato sul mondo. Se non fosse stato così, non sarebbe diventato uno dei maggiori simboli mondiali della moda e del costume. Fiorucci la creatività la trovava guardando il mondo, viaggiando, imparando, con la curiosità di un bambino non ancora condizionato dalle diffidenze. Poche settimane fa è caduto l’ottavo anniversario della morte dello stilista che, partito da un bizzarro negozio in piazza San Babila, ha conquistato il pianeta.
# Le atmosfere della swinging London a Milano
A dirla tutta, l’epopea di Fiorucci, nato a Milano il 10 giugno 1935 e mancato il 20 luglio 2015, inizia nel negozio di calzature del padre: “siamo cinque fratelli, io ero quello meno bravo a scuola. Mio padre mi propose dei lavorare con lui nel negozio che gestiva -raccontò in un’intervista rilasciata ad una Tv nazionale alcuni anni prima di lasciarci- accettai e mi accorsi subito di quanto sia stimolante lavorare in un esercizio commerciale, dove incontri e ti confronti con tante persone; per me fu addirittura terapeutico, perchè mi lasciai alle spalle paure e timidezza”.
Poi nel 1965…. “andai in Inghilterra a trovare mia sorella che studiava a Cambridge, ovviamente mi recai anche a Londra e lì entrai nel negozio di Biba, che allora aveva un’influenza nel costume quanto i Beatles; mi trovai immerso in un mondo giovane, dinamico e caratterizzato da voglia di cambiamento”, e quel mondo lo volle portare a Milano.
# La “Milano da vivere”x
Credits: @spazio.70 Milano, anni ’70. Modelle Fiorucci in piazza San Babila.
E’ il 1967 e, in Galleria Passarella, apre il primo negozio a marchio“Fiorucci”, con gli interni ideati da Amalia del Ponte, scultrice milanese allora trentunenne.
In quel negozio era in vendita di tutto: vestiti, dischi, accessori, c’erano le commesse in minigonna che si muovevano, leggiadre, tra generi comprati in Gran Bretagna e altri esotici. All’inaugurazione del negozio arrivò anche Adriano Celentano, con il propio Clan, su una lussuosa automobile. Vent’anni più tardi sarebbe arrivata la “Milano da bere”, quella era invece una “Milano da vivere”, con quella preziosa capacità di sorprendersi tipica dei bambini.
A far pubblicità a quel negozio, nel cuore pulsante del centro di Milano, fu la giornalista Myriam De Cesco, poi Elio ci mise del proprio, al punto da diventare l’imprenditore della moda, capace di coniugare il Made in Italy in senso trasgressivo, rivoluzionario, ma mai volgare. Anzi: “io ero un ribelle che ha creato anche cose scandalose, ma non ho mai voluto adottare la volgarità, puntando invece sulla dolcezza, senza offendere”.
# La “Love Therapy”
Ph. Amalia del Ponte
Fiorucci ha saputo farsi amare in tutto il mondo, da Milano a Londra, dall’Oriente a New York e Los Angeles, proprio negli Usa ha lasciato il segno, aprendo negozi che hanno fatto la storia della moda, seguita dalle personalità più famose, come Madonna, Andy Warhol e il writer Keith Haring. Quest’ultimo, ad inizio degli anni ottanta, fu chiamato proprio da Fiorucci per disegnare le pareti del negozio nei pressi di San Babila, che divennero un’opera d’arte al servizio dei clienti.
Elio Fiorucci si occupò di beneficenza e di ambiente, organizzando iniziative per la tutela degli animali, tra cui le magliette che contestavano l’uso della lana d’Angora. Per la città di Milano ha anche creato il logo dei City Angels e la stessa gli ha riconosciuto l’Ambrogino d’Oro nel 2006.
Tre anni prima aveva creato il progetto “Love Therapy”, con capi d’abbigliamento vivacemente colorati, dal “carattere” gentile ed ingenuo e dal prezzo accessibile ai più. Nel 1984 raccontò la storia della propria azienda attraverso un album di figurine della Panini.
Elio Fiorucci comparve anche in un film, nel 2000, il titolo era “La fabbrica del vapore”, di Ettore Pasculli, una pellicola girata interamente a Milano.
Acque fredde e limpidissime all’interno di un’area protetta regionale.
Le CASCATE SEGRETE a 20 km da Milano
# Acque freddissime e limpide in un’oasi nascosta a mezz’ora da Milano
Credits ilsaronno.it – Bagno nelle cascate segrete
Sono così segrete che in pochi le conoscono. Ci troviamo a Ceriano Laghetto, in provincia di Monza Brianza, a poco più di 20 km da Milano. A svelare queste piccole cascate è stato il vicesindaco del Comune Daniele Cattaneo su TikTok, il giorno di ferragosto 2023. Il salto è infatti poco più di un metro, ma lo spettacolo naturale è comunque suggestivo. Le cascate sono formate dal torrente Lombra che nasce a nord del territorio comunale, nella zona di Cogliate-Misinto, al cui volume si aggiungono le acque depurate scaricate dalle aziende. A testimoniare la pulizia del torrente è la grande presenza di pesci. La temperatura è invece molto fredda in quanto l’acqua proviene da decine di metri sotto la terra.
# Fino agli anni ’90 il torrente era inquinatissimo
Non sempre però questa piccola oasi nascosta è stata salubre. Al contrario, tra gli anni ’80 e la metà degli anni ’90, il fiume Lombra era soprannominato il “fiume nero” a causa del suo alto livello di inquinamento, a tal punto che i quotidiani nazionali lo descrivevano all’epoca come un luogo in cui erano presenti essere viventi mutanti.
Le cascate si trovano all’interno del Parco delle Groane, un’area protetta regionale di 7.770 ettari che si estende fino alla provincia di Como, nella parte che ricade sotto il Comune di Ceriano Laghetto. Il luogo esatto non è indicato ma è facilmente raggiungibile con una passeggiata nel parco. L’obiettivo del vicesindaco, che ha portato a visitare il luogo a un centinaio di persone che hanno risposto al suo appello sui social, è quello di valorizzare al meglio tutta l’area del parco in cui sono presenti il torrente e le cascate.