Un’oasi naturalistica “magica” che si attraversa camminando su una passerella sospesa. Scopriamo le caratteristiche che la rendono così speciale.
Milano-Parco Tassodi
Il bosco sommerso dalle acque a un’ora da Milano
# Un’oasi naturalistica “magica” sul Lago d’Iseo
franciacorta.wine – Parco dei Tassodi
Franciacorta, provincia di Brescia. In questo territorio famoso per la produzione di vini che portano il suo nome c’è un’oasi naturalistica “magica”: il Parco dei Taxodi o dei Tassodi. Si trova a Paratico, sul Lago d’Iseo, dove il fiume Oglio incontra il Sebino e precisamente nei pressi di un’area abbandonata, riqualificata nel rispetto del contesto ambientale, dove prima c’era l’ex stazione locale.
secc_car69 IG – Parco dei Tassodi
Le meraviglia di questo luogo è data un bosco immerso completamente nell’acqua, visitabile camminando su passerella rialzata in legno di 300 metri che ne segue il periplo.
# Un’area di 20.000 mq con alberi e piante acquatiche
lylli2004 IG – Parco dei Tassodi
Come dice il nome, il parco è composto prevalentemente dalla specie arborea Taxodium Distichum, conifera originaria dell’America settentrionale conosciuto come “Cipresso delle paludi”, capaci di vivere nell’acqua grazie alle estremità delle radici che emergono all’aria per catturare ossigeno.
franciacorta.wine – Airone cenerino
Si sviluppa su una superficie di 20.000 mq e ospita anche piante acquatiche, che forniscono riparo ad alcune specie di volatili come l’Airone Cenerino, oltre al pioppo nero e al salice bianco.
# Quando si può visitare
theyellowfox369 IG – Parco dei Tassodi
Il parco è aperto tutti i giorni dell’anno, l’accesso è gratuito ed è consentito anche ai cani portati al guinzaglio, da maggio a settembre dalle 8.00 alle 20.00 e da ottobre ad aprile dalle 9.00 alle 18.00. La visita dura circa mezz’ora e per chi volesse approfondire le caratteristiche del parco e del fiume all’interno è presente anche un “capanno” didattico dedicato alla proiezione di filmati a valenza scientifica e laboratori sperimentali organizzati da personale preparato.
Queste strutture, dopo i primi test avvenuti con successo, vengono impiegate per effettuare i lavori stradali senza interrompere il traffico dei veicoli. Come sono state progettate e dove sono utilizzate.
La “rivoluzione” per i cantieri stradali: ponti mobili per passare sopra i lavori in corso (Video)
# La “rivoluzione” svizzera per i cantieri stradali
astra.admin.ch – Astra bridge
In Svizzera c’è un ponte che consente di non interrompere il traffico veicoli durante i lavori stradali. Si chiama ASTRA Bridge ed è un ponte-cantiere mobile di 240 metri di lunghezza progettato per la manutenzione autostradale, consentendo a veicoli e motoveicoli di transitare sopra mentre i lavori si svolgono sotto. In questo modo possono essere svolte operazioni diurne senza creare problemi alla circolazione, con blocchi e deviazioni, lasciando inalterati il numero e la larghezza delle corsie e i limiti di velocità sulla carreggiata opposta.
# I primi utilizzi e le migliore apportate
astra.admin.ch – Cantiere
Il ponte, utilizzato per la prima volta nel 2022, viene montato e smontato tramite autocarri con rimorchio a pianale ribassato e gru di grandi dimensioni. Dopo il primo test avvenuto con successo sono state effettuate alcune migliorie per renderlo più sicuro e funzionale. In particolare sono state allungate le rampe di accesso e di uscita ed è stata ottimizzata la pendenza con una riduzione dell’inclinazione iniziale dal 6,1 all’1,25%. Il successivo test ha confermato l’idoneità del ponte con il transito senza problemi anche di pulmann, autocarri e trattori alla velocità di 60 km/h.
Al momento è in corso il suo secondo impiego, sul tratto della A1 tra Recherswil e Luterbach in direzione di Zurigo, da inizio aprile a metà agosto 2024. La posa della struttura avviene in un paio di notti.
# I vantaggi per lavoratori, utenti e cittadini e quali lavori consente
La separazione fisica tra il traffico veicolare e il cantiere assicura una maggiore sicurezza sia per gli utenti della strada che per il personale addetto ai lavori, protetto dai rumori stradali e dagli agenti atmosferici. Un altro vantaggio, in questo caso per i residenti, è che i lavori più rumorosi possono essere effettuati di giorno non disturbando il sonno di chi abita nella zona.
Tra questi ci sono la fresatura e la posa del rivestimento autostradale. Il ponte-cantiere consente anche di provvedere alla sostituzione giunti di carreggiata o alla manutenzione di ponti.
L’Italia è tristemente famosa per i suoi cantieri infiniti, dalle autostrade liguri e quelle calabresi, perché quindi non impiegare una struttura di questo tipo per consentire almeno di limitare sensibilmente le lunghe ed estenuanti code?
Il monumento creato per celebrare la vittoria della prima guerra mondiale ha poi cambiato messaggio. Una contraddizione che rende ancora più speciale questo Tempio poco conosciuto.
Il Tempio della Vittoria in centro: il monumento Double Face di Milano
Milano è stata tra le città italiane più colpite durante i due conflitti mondiali, ma negli anni ’30 la guerra veniva ancora “celebrata”: è così che nacque il Tempio della Vittoria, sacrario dei caduti milanesi e oggi tra i luoghi della memoria più suggestivi in città.
# Un monumento per celebrare la vittoria dell’Italia
credit: vecchiamilano.wordpress.com
1918: l’impero austro-ungarico si arrende, l’Italia esce vittoriosa dalla prima guerra mondiale. Esattamente dieci anni dopo la vittoria, viene inaugurato il Sacrario dei Caduti Milanesi per celebrare la sconfitta degli austriaci e commemorare tutti i concittadini che avevano contribuito a costo della propria vita. La forma ottagonale rappresenta infatti le otto porte di Milano che i i soldati dovettero attraversare per unirsi alle truppe italiane.
# Una posizione simbolica: ma dove si trova?
credit: milano.gaiaitalia.com
Ma anche nella posizione del Tempio emerge la simbologia: è stato costruito proprio nello stesso luogo in cui anticamente si trovava il cimitero dei martiri di epoca paleocristiana, creando un collegamento metaforico tra questi e i martiri della Grande Guerra. Il vecchio cœmeterium ad martyres era situato nei pressi della Basilica di Sant’Ambrogio, nell’attuale Largo Agostino Gemelli.
# Dalla celebrazione della guerra a “luogo della memoria”
credit: pinaleppina.com
Durante la Seconda Guerra Mondiale il Tempio venne gravemente danneggiato a causa dei pesanti bombardamenti, ma non fu abbandonato. Venne ricostruito e ampliato con il grande Sacrario che si sviluppa su tre piani sotterranei. Il complesso monumentale è stato costruito utilizzando il marmobianco di Musso, un tipo di marmo di lunga tradizione a Milano, perché utilizzato anche per il Duomo e per le Colonne di San Lorenzo. All’ingresso del mausoleo, sulla destra, si trova una grande statua in bronzo e dorature alta oltre 4 metri che rappresenta il patrono della città che calpesta i sette vizi capitali.
credit: pinaleppina.com
Inizialmente il Tempio doveva celebrare la guerra un po’ come un festeggiamento per la vittoria, ed è proprio questa sua contraddizione a renderlo oggi uno dei luoghi della memoria più affascinanti e rappresentativi della città.
#1 Bosco Verticale, il “grattacielo più bello e più innovativo del mondo”
Credits: @elenagalysan IG
Il Bosco Verticale posto ai margini del quartiere Isola, progettato dall’architetto Stefano Boeri, è costituito da due grattacieli residenziali che ospitano un migliaio di specie diverse di alberi che contribuiscono a “mangiare” lo smog cittadino.
Inaugurato nel 2014, all’interno della più ampia cornice di riqualificazione di Porta Nuova, ha vintol’International Highrise Award 2014, il premio nel 2015 come «grattacielo più bello e innovativo del mondo» dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat e quest’anno è stato il grattacielo più instagrammato al mondo.
#2 CityLife, una delle riqualificazioni più spettacolari d’Europa
credit: Instagram – @citylifemilano
Il quartiere di Citylife ha preso il posto dell’area occupata dagli edifici del polo fieristico cittadino, trasferito da anni a Rho, dando vita a una delle riqualificazioni più spettacolari diMilano. Oltre a i tre iconici grattacieli progettati da archistar internazionali, il Dritto, lo Storto e il Curvo, e allo Sdraiato in arrivo, Citylife è uno dei quartieri pedonali più grandi d’Europa, con uno dei parchi cittadini più estesi, ospita un museo di arte moderna a cielo aperto e residenze di lusso di design.
Piazza Gae Aulenti è la piazza più futuristica della città, realizzata all’interno di uno dei più grandi progetti di riqualificazione d’Europa, ospita il più alto grattacielo d’Italia, la Torre Unicredit, che arriva a 231 con la sua guglia e che con gli altri due palazzi più bassi forma un semicerchio. Al centro della piazza è possibile camminare attraverso la fontana a sfioro con zampilli d’acqua che si colorano. Attorno altri edifici di architettura moderna come il padiglione oggi sede espositiva IBM e il futuro Nido Verticale fanno da quinta alla Biblioteca degli Alberi, l’unico grande parco milanese senza recinzioni.
#4 Fondazione Prada, il centro culturale e di creatività della maison di moda milanese
Fondazione Prada è l’istituzione culturale fondata nel 1993 e dedicata alla realizzazione di progetti di arte contemporanea, cinema, fotografia, filosofia, danza e architettura. La nuova sede è stata inaugurata nell’anno di Expo nei pressi dello Scalo di Porta Romana, al posto di una vecchia distilleria. Progettata dallo studio di architettura OMA, guidato da Rem Koolhaas, è un complesso di edifici museali, con una galleria d’arte contemporanea permanente con opere di vari artisti.
Tra questiedifici spiccano “The Haunted House”ricoperta da 200.000 foglie d’oro e la Torrecon vista panoramica sullo scalo e con all’interno il bar ideato dal registra Wes Anderson.
#5 Nuovo Campus Bocconi, il polo universitario di design
Credits: eventimilano.it nuovo campus bocconi
Il nuovo campus dell’Università Bocconi è andato a riqualificare l’area della ex Centrale del Latte: 35.000 mq di Campus con 17.000 mq di verde. L’ambizioso progetto è stato disegnato dai due architetti dello studio SANAA, vincitori del concorso internazionale indetto nel 2012. Il campus si caratterizza per la leggerezza e trasparenza dei 4 edifici realizzati, con linee curve e sinuose, che si chiudono in sé stessi creando dei cortili al centro e dando continuità tra interno e esterno. Nel dettaglio ci sono una residenza per studenti da 300 posti, la nuova sede della SDA Bocconi, un centro sportivo aperto anche ai residenti da 2.000 mq, con un anello per il running, palestre e una piscina olimpionica e un centro ricreativo.
#6 Fondazione Feltrinelli, la “Piramide” in cemento e vetro progettata dallo studio Herzog & de Meuron
credit: Instagram @umb.o
La sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli è stata inaugurata nel 2016 tra Viale Pasubio e Viale Crispi a Milano. Progettata dallo studio di architettura Herzog & de Meuron si estende per 2.700 mq, su 5 piani, affiancata dalla sede italiana di Microsoft. Soprannominata la “Piramide” per la sua forma, si caratterizzata per una struttura in cemento e vetro e ospita al suo interno una sala polifunzionale attrezzata per proiezioni e momenti di vario genere, uffici e aule per incontri e seminari, la sala lettura della biblioteca e postazioni di lettura multimediali. Ha poi aperto il suggestivo boulevard verde sul retro che conclude i lavori di riqualificazione dell’area.
#7 Piazza “Città di Lombardia”, la più grande piazza coperta d’Europa
Credits: wikipedia.org – Piazza Città di Lombardia
Realizzata sotto la sede di Regione Lombardia, Piazza Città di Lombardia è la piazza coperta più grande d’Europa, circa 4.000 mq, e ospita tra le diverse attività un ufficio postale, una scuola materna, un auditorium, diversi ristoranti e caffetterie. Realizzata con una forma ogivale, tra due degli edifici più bassi della sede regionale, la piazza ha una copertura posta a 32 metri di altezza costruita con un materiale plastico trasparente che consente di vedere il cielo e i grattacieli sovrastanti. Oltre ai vari eventi e manifestazioni sportive organizzate, durante le festività natalizie c’è anche la pista di pattinaggio coperta più grande d’Europa.
Il sogno di molti: trascorrere una notte nel deserto. Pochi sanno che si può fare senza uscire dall’Italia. Non solo: è il deserto naturale più grande di Europa.
Il “mini-Sahara”: il deserto naturale più grande d’Europa è in Italia
# Dune alte fino a 100 metri
Credits: girovagate.com
Il “mini-Sahara” si estende per 5 km quadrati nella Costa Verde, nella Sardegna del sud-ovest, in una località che prende il nome di “Dune di Piscinas”. Questo deserto è stato creato negli anni dal maestrale, che ha spostato la sabbia dal litorale all’interno, creando dune alte anche 100 metri ed in continua evoluzione. Il vento le disegna giorno dopo giorno, ora dopo ora.
# Le differenze con il Sahara
Ciò che lo differenzia dal Sahara originale, a parte la dimensione, è il fatto che in questo luogo, nonostante la sabbia sia ovunque, si trova della vegetazione, che ostinata risplende e cresce (la ginestra della Sardegna). Infatti si trovano i gigli marittimi, i ginepri, i papaveri della sabbia e i lentischi. Ma anche la fauna è diversa, dato che qui si possono trovare gruppi di cervi sardi, camaleonti, testuggini, pernici, lepri e, a giugno, le tartarughe marine la scelgono come spiaggia dove deporre le uova.
# Il deserto incontra il mare: la meta dei surfisti
Credits: meteoweb.eu
Il deserto si tuffa nel mare ed è attraversato da 2 fiumi, il Rio Naracauli e il Rio Piscinas. Quest’ultimo possiede un caratteristico colore rossastro poiché è alimentato da acque che passano nelle gallerie delle antiche miniere della zona.
Questo paradiso selvaggio, che si tuffa nel mare cristallino della Sardegna, è una meta di riferimento per i surfisti di tutta Europa e del mondo, che trovano qui onde lunghe ed alte. Si tratta di una meta importante anche per i sub, perché a largo della costa si trova un relitto di nave inglese. Ma il suo essere così selvaggia e poco popolata la rende la meta ideale anche per chi non ama la Sardegna troppo glamour e le spiagge troppo affollate, per godersi un panorama di incredibile bellezza, unico in Europa.
Il triangolo della magia nera è un disegno tracciato nel globo i cui vertici sono tre città misteriose. Quali sono e perché vengono ricondotte a questa fama sinistra?
I misteri del “triangolo nero”
#1 Torino, capitale mondiale dell’esoterismo
Credits: siviaggia.it
Torino è uno dei vertici più potenti del triangolo della magia nera: viene definita anche come “la città magica”. Si trova sul punto di mezzo dell’emisfero boreale, al 45° parallelo, e sorge nel punto in cui si incontrano due fiumi molto importanti, il Po e la Dora, che stanno a simboleggiare la parte maschile e quella femminile. Già solo queste due caratteristiche fanno della città un polo energetico molto importante. Fu inoltre la casa di una delle più antiche dinastie d’Europa, Casa Savoia che avevano non pochi collegamenti con il mondo dell’esoterismo e dell’alchimia.
Un altro fattore arriva dal fatto che Torino ospitò i più illustri personaggi che si dedicarono all’alchimia: ricordiamo il più famoso Nostradamus e poi Cagliostro, Fulcanelli, Paracelso e il Conte di Saint-Germain. Inoltre nei sotterranei ricchi di cripte, cunicoli e gallerie velate da misteriose vicende, vi sono le Grotte Alchemiche considerate come vie per raggiungere altre dimensioni.
Credits: quotidianopiemontese.it – Piazza Statuto, il cuore della magia nera di Torino
Il cuore della magia nera di Torino è Piazza Statuto sulla quale si erge un monumento imponente e suggestivo comunemente conosciuto come La Fontana del Frejus. La città è inoltre ricca di simboli strani, esoterici, di demoni e di angeli e alcuni legati alla Massoneria e non può che essere considerata tra i centri più importanti dell’occulto nel mondo.
Tra l’altro Torino è anche uno dei tre vertici del triangolo della Magia Bianca. Gli altri vertici sono Praga e Lione.
#2 Londra, il centro più importante dell’Ordine dei Cavalieri Templari
Credits: vivilondra.it
Il secondo vertice del triangolo della magia nera è Londra, una delle città più antiche d’Europa. Il quartiere finanziario della “The City” in passato era il centro più importante dell’Ordine dei Cavalieri Templari. Questa zona è anche tappezzata da diverse simbologie legate a leggende e fatti mistici. Il Dragone Alato che porta fiero uno scudo tipicamente Crociato, è uno di questi simboli, visibile da Fleet Street.
Credits: londonita – Drago Alato
La “City” fu anche dimora di quelli che sono conosciuti come I Cavalieri di Malta. Oggi, del loro rifugio, ne rimane soltanto il St. John’s Gate sotto il quale, nell’antichità, pare che vi fosse un pozzo sacro con acqua dai poteri curativi.
Credits: neverland.com – St. Paul’s Cathedral
Un altro edificio suggestivo è la St. Paul Cathedral che accoglie i suoi visitatori attraverso una stella a cinque punte disegnata sul pavimento. L’opera è dell’architetto Sir Christopher Wren, vissuto nel XVII secolo, membro della Massoneria.
# San Francisco, sede della prima Chiesa di Satana
Credits: evivide IG
La storia di San Francisco è fatta risalire al 3000 a.C. più di 5000 anni fa con la popolazione indigena degli Oloni come primi abitanti. Nell’800 fu luogo di interesse per la Massoneria, sia per quanto riguarda gli affari che i rituali. Durante i primi anni del ‘900, famosi furono alcuni esoteristi e satanista come Aleister Crowley.
Credits: wikipedia.org – Logo chiesa di Satana
Egli non fu il solo, anche Anton LaVey, un altro esoterista, satanista e appassionato di occulto, proprio a San Francisco, nel 1966, fondò la prima Chiesa di Satana.
Credits: vnews24.it
Da sempre rifugio per tutti i ribelli della società, negli anni ’70 San Francisco fu dimora di molti rivoluzionari e hippie, talvolta anche pericolosi. Uno di questi fu Charles Manson, fomentatore di massa che ha plagiato molte menti affinché commettessero omicidi brutali.
Lo U.S. News & World Report ha ordinato i paesi del mondo sulla base delle bellezza delle loro attrazioni naturali. Tre nazioni europee sono tra le prime 10. Vediamo quali sono le 10 nazioni con le maggiori attrazioni di tipo geografico.
I paesi con le più belle attrazioni naturali del mondo: l’Italia è tra le prime 5
#10 Cina, dai deserti alle foreste subtropicali
Ph. ELG21 – Pixabay
Secondo paese più popolato del mondo e quarto per dimensioni. Ha una ricchezza geografica straordinaria. Il suo paesaggio va dalle steppe della foresta e i deserti nell’arido nord alle foreste sutropicali del sud. Ospita le catene montuose più massicce del pianeta: l’Himalaya e il Karakorum. Senza contare l’acqua: due sue fiumi, quello Azzurro e quello Giallo, sono tra i sei corsi d’acqua più lunghi del mondo. E poi ci sono il Tibet e, dalla parte opposta, una costa sull’oceano Pacifico lunga circa 14 500 chilometri. Incredibile che sia solo decima.
#9 Messico, la forza di due oceani
Ph. Zerocool
Altro autentico paradiso in terra. Tra due oceani: Pacifico e Atlantico, con affaccio sul golfo omonimo e sul mar dei Caraibi, per un totale di oltre 11mila chilometri di coste. Ma spettacolari sono anche le montagne che in diversi casi superano i 4.000 e perfino i 5.000 metri di altezza, come il Citlaltépetl (Pico de Orizaba) che tocca i 5610 metri. Sul suo territorio scorre il Rio Bravo e al di là delle coste ci sono numerose isole: tutte assieme arrivano a una superficie di 5073 km²
#8 Thailandia, tra Mekong, montagne e le spiagge straordinarie
Ph. Cbill
Considerato uno dei “paesi più belli del mondo” non può mancare se si considerano solo le attrazioni di tipo geografico. Il bacino del fiume Mekong è uno degli ecosistemi più spettacolari del mondo. Il paese è anche ricco diforeste e di montagne con paesaggi mozzafiato, come le catene del Nord. Ma la Tailandia nel mondo è celebre per le sue spiagge, sia quelle sul golfo del Siam sia quelle delle sue numerose isole sul mare delle Andamane.
#7 Nuova Zelanda, la “gemella” australe dell’Italia
Ph. timbri97
Secondo Rough Guides è “il paese più bello del mondo”, davanti all’Italia. Di diversa opinione lo U.S. News & World Report che lo inserisce “solo” al settimo posto, considerando solo le sue attrazioni geografiche. Che poi costituiscono proprio il suo quasi esclusivo motivo di successo. Ospita la capitale più a Sud del mondo e lo stretto di Cook che separa le due isole principali, quella del Nord e quella del Sud. Gli arcipelaghi di isole minori sono un patrimonio dell’Umanità. Siamo dall’altra parte del mondo, in un territorio grande quasi quello dell’Italia ma abitato da appena 5 milioni di abitanti. Le somiglianze con l’Italia non finiscono qui: curiosamente, anche la Nuova Zelanda ha una forma “a stivale”. Non solo: dal South Cape alla zona a nord di Auckland, c’è quasi l’esatta distanza che esiste in Italia tra il confine nord del Trentino-Alto Adige e Capo Passero in Sicilia, e quasi la stessa opposta latitudine (tra i 47 e i 36 gradi), ovviamente su opposti emisferi.
#6 Spagna
Ph. Julius_Silver
La prima europea in classifica. Per noi significa spiagge e isole Baleari. Ma ha anche un paesaggio molto vario, con l’entroterra arido, location ideale per gli Spaghetti Western, gli scorci invernali dei Pirenei e la piovosa costa del Nord che, a tratti, assomiglia a Bretagna e Normandia.
#5 Brasile
Ph. willian_hludke
Qui le cose si fanno serie. Un Paese dove la natura sembra esplodere. Ogni strada deve essere battuta di frequente, altrimenti la natura se la riprende subito. Si affaccia sull’oceano Atlantico a est con 7600 km di coste, la maggior parte del Paese si trova nella zona tropicale, con la foresta amazzonica che copre una bella fetta di territorio. Il Brasile presenta una fauna senza rivali: è uno dei paesi con più specie di animali al mondo. A sud della foresta amazzonica si estende la grande regione degli altopiani, che comprende l’altopiano del Brasile e il Mato Grosso, fino a scendere e trovare nel Rio Grande Do Sul paesaggi che possono ricordare le zone del Veneto. Il fiume più importante è il Rio delle Amazzoni che, con un’estensione di 7050000 km², è il più vasto del mondo. Ai confini con l’Argentina e il Paraguay si trovano le 275 cascate dell’Iguazú che scendono su un’area di circa quattro chilometri.
#4 Italia
Ph. mbcouto
Ed eccoci anche in questa classifica. Il nostro Paese non è solo ricco di attrazioni culturali che lo hanno fatto nominare “il secondo paese più bello del mondo”. Ha anche un ecosistema in grado di competere con quelli di paesi di molte volte più grandi. La catena delle Alpi la separa dal resto d’Europa, le sue coste si estendono per 7456 km in mezzo al Mediterraneo. Ospita anche due grandi isole e diversi vulcani.
#3 Australia
Ph. strikers
Se si parla dello spettacolo della natura a molti il primo paese che viene in mente è proprio lei: l’Australia. Circondata interamente dall’Oceano, le sue coste raggiungono la lunghezza da record di 34.218 km. Percorrerle tutto è quasi come fare il giro del mondo.
#2 Grecia
Ph. Julius_Silver
Seconda nel mondo, prima in Europa. Non è solo il Paese culla della civiltà occidentale, è anche un luogo caratterizzato da attrazioni geografiche impressionanti. Nel suo mare ci sono 1.500 isole. Anche se è piuttosto piccola, la Grecia è l’undicesimo Stato al mondo per estensione costiera, con 13.676 km di coste. Anche se non si direbbe, l’80% circa della Grecia è composto da montagne o colline, tanto da essere uno dei Paesi europei più montuosi. Il Monte Olimpo, con i suoi quasi 3.000 metri, è la vetta più alta del Paese.
#1 Egitto
Ph. WikiImages
Alla fine la spunta un’altra terra che ha dato i natali alla civiltà del mondo. Non solo per le sue Piramidi che svettano sul deserto del Sahara, l’Egitto offre paesaggi spettacolari sia lungo il Nilo, il fiume più lungo del mondo dove si addensa la gran parte della popolazione, sia lungo le coste del Mediterraneo e del Mar Rosso. Non solo: è anche un Paese transcontinentale, che attraversa Africa e Asia lungo un ponte di terra formato dalla penisola del Sinai.
# Le altre fuori dalla top 10
A ridosso della top 10 ci sono altre “super-potenze” geografiche. I cugini francesi, malgrado coste oceaniche e mediterranee senza rivali, si devono accontentare di stare alla soglie delle prime 10. Così come l’India, più un continente che un semplice Paese. Spettacolari anche le attrazioni di Turchia e Stati Uniti che però devono accontentarsi di tredicesimo e quattordicesimo posto. Delusione anche per Norvegia, Canada e Argentina luoghi le cui ricchezze naturali attirano persone da tutto il mondo.
Cosa succederà nel prossimo futuro? Elon Musk ha poco dubbi. Almeno a quanto risulta dal suo intervento al Vivatech di Parigi. Ripercorriamo le sue principali previsioni.
Musk: “In futuro il lavoro sarà un hobby”
credit: businesstoday.in
# L’intelligenza artificiale è uno strumento di manipolazione della realtà
Durante il suo intervento in videoconferenza a VivaTech, giovedì 23 maggio, Elon Musk ha fortemente criticato l’intelligenza artificiale: le IA generative “non cercano necessariamente la verità ”, aggiungendo che “ È importante che l’IA sia addestrata ad essere onesta e non politicamente corretta ”. “La correttezza politica è spesso semplicemente sbagliata, e questo significa che stai programmando l’intelligenza artificiale per mentire, e penso che andrà storto”, ha detto Musk. In particolare il padre di Tesla ha attaccato l’intelligenza artificiale di Google, Gemini, che aveva erroneamente generato immagini di soldati nazisti o George Washington con la pelle nera.
# “Gli algoritmi sono addestrati a mentire”
Va giù pesante con gli algoritmi di Google, OpenAI e Microsoft che a suo avviso sono stati addirittura “addestrati a mentire”. “La verità, la verità, la verità” è l’obiettivo che Musk afferma di perseguire, ammettendo però che la sua azienda “ha ancora del terreno da recuperare prima che la nostra intelligenza artificiale diventi competitiva come quella di Google-Deepmind o OpenAI-Microsoft”.
credits: milanoitali.blogspot.com
# “Nessuno di noi avrà un lavoro, ma solo degli hobby”
Ma l’intelligenza artificiale non è solo manipolazione della realtà. Al contrario, in prospettiva può consentire secondo Musk una “creazione di un paradiso in terra”, garantendo a tutti di lavorare solo per piacere. Secondo Musk, tutti i lavori, tranne quelli che gli esseri umani non svolgono “per passione”, scompariranno perché “l’intelligenza artificiale e i robot forniranno tutti i prodotti e i servizi di cui abbiamo bisogno” . Con la conseguenza, dice, che “Probabilmente nessuno di noi avrà un lavoro. Se vuoi fare un lavoro puoi tenertelo come hobby”.
Il Sindaco Sala ha annunciato che la linea M6 sarà l’ultima linea metropolitana della città. Si potrebbe sognare più in grande? Un utente di Skyscrapercity ha cercato di immaginare alcuni sviluppi che potrebbero essere realizzati in futuro. Scopriamo quali sono.
Il passante si sviluppa lungo un percorso di 13 chilometri sotto il centro urbano di Milano e mette in connessione le linee ferroviarie provenienti da nord-ovest con quelle ad est e sud-est. Quanto lo conosci davvero?
7 curiosità che non sai sul passante di Milano
#1 In sole 4 fermate incrocia tutte le 5 linee metropolitane: l’unica infrastruttura a farlo
Credits: wikipedia.org – Tracciato passante di Milano
Un unicum a Milano. Nel breve tratto compreso tra Porta Venezia e Dateo, a distanza di una fermata l’una dall’altra, si può scambiare con tutte e 5 le linee metropolitane: un vero e proprio hub metropolitano. A Porta Garibaldi interscambia con M2 e M5, a Repubblica con M3, a Porta Venezia con M1 e a Dateo con M4.
#2 Il percorso ricalca quello di due ferrovie soppresse: la Venezia-Piacenza e la Monza-Como
storiadimilano.it – Ferrovie soppresse
Il progetto del passante ha avuto una lunga gestazione. La progettazione risale alla fine degli anni ’60 del ‘900. I lavori iniziarono solo nel 1984 per poi terminare nel 2015 con la stazione di Forlanini. Il percorso, al contrario di come si potrebbe pensare, non è stato però immaginato da zero. Ricalca infatti nel sottosuolo quello della vecchia ferrovia per Venezia-Piacenza, soppressa agli inizi degli anni ’30 dopo l’entrata in funzione dell’attuale Stazione Centrale, e il primo tratto della vecchia ferrovia per Monza-Como nella galleria Garibaldi.
#3 L’unica infrastruttura sotterranea che taglia in diagonale la città
Mappa passante
Il passante ferroviario è l’unica infrastruttura trasportistica pesante che taglia la città in diagonale offrendo un servizio unico, che nessuna delle altre linee metropolitane mette a disposizione.
#4 Viene definita la “sesta metropolitana” di Milano: passa un treno ogni 5 minuti
Può essere considerato a tutti gli effetti un’ulteriore linea metropolitana data la frequenza dei treni nel tratto comune Lancetti-Porta Vittoria. Il passaggio di sei linee suburbane (S1, S2, S5, S6, S13, ciascuna a cadenza semioraria, e S12), garantisce nelle ore di punta un treno ogni 5 minuti.
#5 Più comodo e rapido degli altri mezzi pubblici sugli stessi tracciati
Un altro aspetto che forse non viene preso tanto in considerazione dai pendolari e dagli utenti del trasporto pubblico milanese in generale è, in diversi casi, la maggiore comodità e rapidità del passante rispettoagli altri mezzi pubblici confrontando gli stessi tragitti.
Se si prende ad esempio la tratta Porta Venezia-Lancetti, ci vogliono 18 minuti e 3 fermate con il passante, contro i 35 minuti e 13 fermate combinando le linee 33 e 2. Per andare da Porta Garibaldi a Porta Venezia si impiegano appena3 minuti per percorrere 2 fermate con il passante, l’alternativa più rapida prevede la combinazione delle linee 33 e 8 servono 19 minuti, mentre con la metro ne servono addirittura 29. Infine nella tratta Dateo-Lancetti si passa dai 20 minuti con il passante ai circa 50 minuti combinando M4, M1 e M3.
#6 La stazione di Porta Venezia è stata costruita con una tecnica unica
Credits: wikipedia.org – Piano binari stazione del Passante di Porta Venezia
Una curiosità sulla stazione di Porta Venezia riguarda la sua costruzione. Per evitare la chiusura di corso Buenos Aires per alcuni anni, con danni incalcolabili per le attività commerciali, al posto dello scavo a cielo aperto si è preferita utilizzare la tecnica dell’arco cellulare. Si è proceduto per prima cosa con la realizzazione di un arco del diametro di 30 metri spingendo nel terreno dei tubi di cemento. Poi si è potuto scavare la galleria sotto l’arco senza rischi di cedimento e costruire i sostegni laterali.
#7 Il mezzanino di Porta Venezia sospeso sopra la galleria è sostenuto da dei tiranti
Il piano binari e il mezzanino sono stati creati nello spazio che si è venuto a creare. Proprio il mezzanino ha una particolarità: si trova infatti sospeso al centro della galleria ed è sostenuto da tiranti agganciati al soffitto.
Stanchi della classiche funivie? Questa è davvero bizzarra e conduce a una vista mozzafiato. Dove si trova e come funziona.
Milano-Funivia Lago Maggiore
La funivia di bidoni per la terrazza panoramica a un’ora da Milano
# La bidonvia è l’unico modo per raggiungere la vetta
chiaratolomelliclair IG – Sasso del Ferro
Siamo a Laveno Mondello, sul Lago Maggiore, a circa 70 km e a un’ora di auto da Milano. L’alternativa è il treno regionale dalla stazione di Cadorna. In questa meravigliosa cornice di acqua e monti, negli anni ’60, è stata costruita una funivia diversa dal solito per arrivare fino a quasi sulla sommità del monte Sasso del Ferro a 1.110 metri di altezza: una bidonvia.
Bidonvia
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funiviedellagomaggiore.it
valeria.villa.48 IG - Funivia Laveno
vanelifestyle94 IG - Bidonvia
Dear_grosse_schwarzwaldmoni IG - Bidonvia
Si tratta infatti di un impianto di telecabine biposto aperte e chiuse, che assomigliano a dei bidoni, dove si sta in piedi per tutta la durata della salita.
Fatto il biglietto, dal costo di 12 euro per andata e ritorno, si seguono le indicazioni a terra che riportano le posizioni da dove salgono i passeggeri. Se si è in coppia, appena salito il primo per il secondo è prevista l’entrata nella telecabina da una posizione avanzata. A chiudere la piccola porta c’è un addetto. L’ascesa fino alla vetta dura circa 15 minuti e mentre si arriva a destinazione si può godere di una vista panoramica su tutto il territorio circostante.
# Il ristorante con terrazza panoramica: la vista spazia dai 7 laghi lombardi alla Pianura Padana
funiviedellagomaggiore.it – ristorante con terrazza
Messi i piedi a terra non resta che ammirare il meraviglioso panorama offerto dalla natura. Una vista ancora migliore si ha dal ristorante panoramico. Seduti nella sala interna con vetrate o sulla terrazza aperta si può godere di un pranzo o un aperitivo con sottofondo musicale e lo sguardo rivolto ai sette laghi lombardi, alle Alpi, alle Prealpi e alla Pianura Padana. Nelle giornate più limpide, muniti di binocolo, si può vedere l’Aeroporto di Malpensa e persino il Duomo di Milano.
Tipi da Tram: 5 viaggiatori tipici che si incontrano a Milano.
Tipi da Tram: 5 viaggiatori tipici che si incontrano a Milano
#1 Nonne con nipotino
Credits Andrea Cherchi – Tram fermo
Si vedono in qualunque momento della giornata. Sono nonne poco nonne, perché giovanili e pure belle. Eleganti in modo sobrio, rispondono con pazienza alle mille domande dei nipotini, composti e non capricciosi. Nonne come scrigni di saggezza rinchiusi in un tram.
#2 Signore anonime. Spesso non sono milanesi
Credits Andrea Cherchi – In tram con il telefono
Hanno lo sguardo spento, borsone a tracolla, vestite in modo anonimo che quasi non ci si accorge della loro presenza. Guardano il cellulare, guardano fuori, poi scendono per andare chissà dove e chissà perché.
#3 Nonno e badante
È sobrio, profuma di dopobarba, ha gli occhi profondi e antichi di chi conosce il mondo
Parla poco anche perché non saprebbe cosa dire alla badante straniera che è con lui.
Sta seduto e guarda fuori una città che forse non riconosce più, trattenendo dentro di sé mille storie da raccontare.
#4 Signore con quintali di borse
credit: milanopocket.it
Non si percepiscono subito perché sono sepolte da borse della spesa, sacchetti e sacconi. Raramente si siedono vista la mole di sacchi al seguito. Bisogna passare accanto a loro con attenzione perché dall’urtare un pacco al ruzzolare per terra è un attimo.
#5 Studenti fuori sede con trolley e zaini
Sum2000-pixabay – Studenti
Ragazzi poco più che ventenni, sorridenti. Lo sguardo profondo di chi spera in un futuro migliore, in una Milano che era un miraggio e che ora funge da terra promessa per chi, come loro, giunge qui tra mille difficoltà e sacrifici anche delle famiglie. Trolley colmi di aspettative per un futuro che corre assieme al tram.
Gli interventi hanno riguardato anche Corso Europa, Via Durini e fino a largo Augusto, con un’area pedonale dal Castello Sforzesco fino a San Babila. I dettagli del progetto, gli interventi realizzati e quelli da portare a termine.
La trasformazione del centro di Milano in una maxi area pedonale: cosa è stato fatto e quello che è in programma
# I numeri del progetto: 70 nuovi alberi e 14.000 mq di nuove aree pedonali
Un progetto nato del 2020 nell’ambito del “Piano Quartieri” con l’obiettivo di ampliare l’area pedonale dal Castello Sforzesco arriva appunto fino a Piazza San Babila. Gli interventi hanno riguardato Corso Europa, Via Durini efino a largo Augusto. Previsti aree per le bici, la piantumazione di alberi e spazi per valorizzare le realtà commerciali e culturali del centro.
Credits: Comune di Milano – I percorsi ciclabili previsti da progetto
In totale sono 14.000 mq di area pedonale aggiuntiva, 70 nuovi alberi e una nuova pista ciclabile su Corso Europa. In questo modo anche quest’area centrale della città sarà raggiungibile esclusivamente con trasporto pubblico e taxi, oppure a piedi o in bicicletta.
# La nuova viabilità per auto e taxi con l’introduzione di una nuova Ztl
Corso Europa mediante la creazione di una ZTL viene reso accessibile solo al trasporto pubblico, ai taxi e ai mezzi del carico/scarico negli orari consentiti. Con la pedonalizzazione di Largo Augusto agli automobilisti possono transitare lungo l’itinerario via Battisti, via Cavallotti, Corso Europa e via Larga.
# I nuovi percorsi delle linee di trasporto pubblico
Viabilità mezzi pubblici
La trasformazione del centro in una maxi area pedonale cambia anche i percorsi di alcune linee di trasporto pubblico. In particolare la 60, la 61, la 84 e la 85 possono seguire solo l’anello obbligato di Corso Europa, Via Borgogna, Via Larga e Via Visconti di Modrone.
# Cosa è stato fatto
Nuova area pedonale centro
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Credits Andrea Cherchi - La nuova piazza San Babila
Credits Andrea Cherchi - Piazza San Babila dall'alto altra vista
Ezio Cairoli - Passeggeri in entrata e uscita
Pierfrancesco Maran FB - Largo Augusto
Urbanfile - Largo Augusto
Delle 5 zone o vie interessate maggiormente dalla trasformazioni quasi tutte sono state portate a termine:
Piazza San Babila è diventata completamente pedonale, con la posa dei milomat lato Corso Matteotti, che ha visto il restringimento della careggiata e il contestuale allargamento dei marciapiedi, e ha visto l’apertura dell’omonima nuova fermata di M4 a interscambiare con la M1;
Corso Europa è diventato un viale alberato tutto ciclabile e pedonale a senso unico di marcia nel tratto tra Via Borgogna e il parcheggio di Largo Corsia dei servi e tra Via Cavallotti e Largo Bersaglieri;
Largo Toscanini è stato trasformato in zona pedonale con panchine e alberi;
Largo Augusto è diventata pedonale con una nuova pavimentazione in cubetti di granito, aiuole con piante, sedute, la posa della più antica “ruvida colonna” in ceppo e granito nella collocazione originaria e il riposizionamento della seicentesca Colonna del Verziere.
Conclusa di fatto la nuova piazza in Largo Augusto, è in corso l’allargamento dei marciapiedi con la posa di pietra su Via Durini, rimane poi da realizzare un doppio filare alberato suVia Verziere e la sistemazione dell’area superficiali soprastanti il parcheggio di Via Borgogna concluso da poco. La nuova maxi area pedonale dovrebbe essere completata entro l’estate e l’autunno 2024.
10 treni da record: quali sono e a che velocità sfrecciano i treni più rapidi del mondo.
I 10 treni più veloci del mondo: c’è anche l’Italia nella sfida agli aerei
#10 Frecciarossa 1000: 400 km/h
credit: multi-rail.com
Apre la graduatoria l’Italia con il Frecciarossa 1000, noto anche come ETR 400: può raggiungere i 400 km/h e collega città come Torino, Milano, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Salerno, arrivando anche a Potenza e Taranto. Alcuni Frecciarossa 1000 collegano inoltre Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Salerno. La velocità commerciale massima è di 300 km/h. Per un soffio è stato superato da uno dei mostri sacri della velocità su rotaia.
#9 Shinkasen (E5, E6, H5): 401 km/h
shortycolossus-pixabay – Shinkansen
Appena un chilometro orario in più per gli attuali Shinkasen più veloci in servizio: 401 k/h. Nel servizio commerciale non possono superare i 320 km/h. Sono utilizzati nella rete ad alta velocità del Giappone.
#8 AVE S103: 403,7 km/h
maquinista_emerito IG – AVE S103
La Spagna occupa l’ottavo posto con l’ultimo modello S103. I treni dell’Alta Velocidad Española possono arrivare a 350 km/h, anche se sono limitati a 310 km/h, mentre il nuovo arrivato a toccato i 403,7 km/h.
#7 ICE 3: 404 km/h
swabian_trainman IG – ICE3
Settimo posto per il tedesco ICE 3, prodotto da Siemens Mobility nel 1999. Sebbene sia omologato per una velocità massima di 330 km/h, durante i test su rotaia in Spagna ha raggiunto i 404 km/h.
#6 Fuxing Hao CR400AF/BF: 418 km/h
credit: nrdc.org
Al sesto posto c’è “Fuxing Hao”, letteralmente “ringiovanimento”, l’ennesima prova della capacità che i cinesi hanno di superare i limiti. Ogni giorno viaggia intorno ai 354 km/h e collega diverse linee, tra cui la Pechino-Shanghai, ma il record di velocità lo ha raggiunto nei test: 418 km/h.
#5 HEMU-430X: 421,4 km/h
credit: railway-news.com
Il sudcoreano HEMU-430X si prende al quinto posto della classifica con i suoi 421,4 km/h. Progettato per correre a 430 km/h, come suggerisce il nome, non è però riuscito a toccare tale velocità.
#4 Shanghai Maglev: 431 km/h
credit: mobileworldlive.com
Al quarto posto c’è lo Shangai Maglev, chiamato anche Shangai Transrapid per la velocità con cui percorre anche lunghi tragitti, primo al mondo tra quelli in esercizio con 350 km/h. Nei test ha toccato invece la velocità di 431 km/h.La tecnologia utilizzata è quella della levitazione magnetica e collega non solo la città di Shangai, dove impiega 7 minuti e 20 secondi per viaggiare dal centro all’aeroporto e fa parte della metropolitana cittadina, ma tutta la Cina.
#3 CRH380A Hexie: 486 km/h
credit: trainsimmods.com
A completare il trio della super-velocità cinese, con lo Shangai Maglev e il Fuxing Hao, c’è il CRH380A Hexie, conosciuto anche come Harmony. La velocità massima raggiunta durante i test è stata di 486 km/h, mentre quella commerciale si “ferma” a 380 km/h.
#2 TGV POS: 575 km/h
credit: http://transpressnz.blogspot.com/
Ritorniamo in Europa: il secondo posto nella classifica mondiale è occupato dal treno ad alta velocità francese TGV POS che ha toccato i 575 km/h nonostante sia un mezzo “datato”. Durante il servizio regolare questo treno non supera invece i 322 km/h.
#1 Shinkansen Serie L0: 603 km/h
credit: workinjapan.today
In cima alla classifica dei treni più veloci del mondo, che sfidano chiunque a sporgere la testa fuori dal finestrino, troviamo il giapponese Shinkansen Serie L0. L’ultima evoluzione del “treno-proiettile“, per la forma simile a quello delle testa di una pallottola nei suoi primi esemplari, questo treno attraversa il Giappone in lungo e in largo ed è gestito dalla Central Japan Railway Company. Nei test ha toccato la velocità record di 603km/h ed entrerà in servizio nel 2027 sulla nuova linea alta velocità Tokyo-Nagoya.
Brixton Station. Sarà così anche a Milano? ph. @londonundergroundknowledge
IG
Uno degli obiettivi del Pums di Milano è quello di trasformare i nodi di interscambio del trasporto pubblico in luoghi vivi e attrattivi con servizi per pendolari e cittadini. Ecco cosa è stato immaginato.
I capolinea della metro: da deserti di frontiera ad hub di servizi e intrattenimento
# Il futuro dei nodi interscambio del trasporto pubblico
Credits PUMS Milano – Nodi di interscambio
In base a quanto specificato dal PUMS, i nodi di interscambio attuali e futuri che corrispondono ai capolinea metropolitani e ai parcheggi di interscambio sempre a servizio delle fermate metropolitane anche non capolinea, dovranno diventare uno snodo di servizi integrati e sostenibili, potenziandone le condizioni di accessibilità, le dotazioni
infrastrutturali e le funzioni. Questi luoghi che oggi hanno un carattere prevalente di infrastruttura dovranno essere trasformati in spazi urbani di rilievo, riducendo il degrado fisico e sociale e migliorando la fruizione e l’accessibilità anche dai territori fuori dal Comune di Milano.
# L’obiettivo: trasformarli in hub di servizi
Credits saba – Parcheggio Comasina M3
I capolinea, i terminal bus e gli attuali spazi occupati dai parcheggi di interscambio, secondo quanto previsto dal piano della mobilità, dovranno essere trasformati in veri hub di servizi per tutta la comunità circostante e per i pendolari e milanesi che scenderanno in quelle fermate. In sintesi potrebbero esserci: negozi al dettaglio con servizi di prossimità, uffici della pubblica amministrazione, punti di assistenza sanitaria, sportelli bancari, centri sportivi e luoghi per il relax e l’intrattenimento, ma anche hotel e centri direzionali.
# I nodi di interscambio attuali e futuri
Credits Comune di Milano – Nodi di Interscambio
I nodi di interscambio interessati sarebbero quelli attuali di: Bisceglie, Famagosta, Rogoredo FS, San Donato, Cascina Gobba, Centrale FS, Garibaldi FS, Comasina, Bovisa, Molino Dorino, Bonola e il famigerato terminal bus di Lampugnano. In futuro ci saranno quelli di San Cristoforo, Segrate, Cinisello-Bettola (ilprogetto esisteva già ma è tutto bloccato) e Stephenson. A questi interventi si affianca il ripensamento di alcune piazze inseriti in snodi cittadini importanti come piazzale Loreto, con il progetto LOC, o piaza Trento a ridosso dello Scalo Romana.
# La situazione di cronico degrado della stazione di Lampugnano
Lampugnano
Uno dei nodi che avrebbe più bisogno di una seria rigenerazione, visto che si trova in città a poco di 2 km dalla circonvallazione esterna, è il terminal bus di Lampugnano. Qui partono e arrivano i bus internazionali, è presente anche l’interscambio con la linea metropolitana M1, e pertanto meriterebbe di trasformarsi in un vero luogo di attrazione per turisti e milanesi con tutti i principali servizi e avere maggiore decoro.
Tra il 2018 e il 2019 è stata effettuata la manutenzione straordinaria sia delle aree interne e esterne, come per il terminal di San Donato, ma a quanto pare la situazione non è migliorata. Sporcizia, degrado e scarsa sicurezza rimangono una costante essendo il terminal visto come un mero luogo di passaggio e non dove fermarsi per fare acquisti, pranzare o intrattenersi, e pertanto è ancora oggi un pessimo biglietto di visita per chi arriva a Milano.
# La suggestione di Yom Design Studio
Suggestione Stazione Lampugnano Yom Design Studio
Yom Design Studio ha provato ad immaginare a una sua trasformazione in un grande hub infrastrutturale e in una sorta di piazza pubblica, con panchine, alberi, aiuole, dove incontrarsi e socializzare. Nel progetto si vede una sala d’attesa con le indicazioni dei bus in arrivo e partenza e il contestuale rinnovo dell’edificio del terminal. Sarebbe già un primo passo. La speranza è che il piano della mobilità non rimanga sulla carta ma riesca a concretizzarsi cambiando una volta per tutte il destino di questi luoghi senza un’anima.
Piazza Duomo non è solo il centro di Milano. E’ ormai anche diventato il centro dei rooftop, delle terrazze con vista sulla città. Tra i rooftop più “segreti” c’è questo: in pochi lo conoscono, è super esclusivo, con prenotazione obbligatoria, ma, rispetto a quello che si potrebbe pensare, i prezzi per un aperitivo non sono neanche così alti. Ecco dove ci troviamo.
La terrazza segreta “a colori” con vista Duomo (con prezzi per tutte le tasche)
# Una vista spettacolo: dalle guglie del Duomo ai grattacieli di Porta Nuova
Credits: @sunelevenrooftop – SunEleven Rooftop
A Milano fare aperitivo sui tetti è sempre più facile grazie alle numerose aperture di locali sui rooftop negli ultimi anni. Tra quelli più glam e allo stesso tempo più nascosti, dove sorseggiare un drink quando il sole inizia a tramontare e a colorare di mille sfumature il cielo, c’è il SunEleven all’undicesimo piano dell’iH Hotels Milano Ambasciatori. Aperto dal 2020, dalla sua terrazza su due livelli si può ammirare lo skyline milanese a 360°, dalle guglie del Duomo a Citylife fino ai grattacieli di Porta Nuova.
# Un locale colorato, friendly e informale
giadafantini IG – Suneleven
Il locale, voluto dall’Architetto Corti che ha convinto il Ceo di iH Hotels Group a realizzare un lounge bar piuttosto che una suite panoramica, mette a disposizione posti anche all’interno. Si presenta colorato, friendly e informale, sfoderando un mix di colori pastello, che si ritrova nei suoi arredi, piante verdissime e arredi da Nord Europa.
# Aperitivo a 8 o 12 euro
milano.a.tavola IG – Suneleven
Il SunEleven è aperto tutti i giorni dalle 17 alle 23 e il sabato prolunga l’orario di chiusura di un’ora, l’ingresso è quello dell’iH Hotels Milano Ambasciatori, necessaria la prenotazione. Il lounge bar a cielo aperto è perfetto per fare aperitivo a un prezzo della media per Milano: si aggira intorno agli 8-12€, con calice/cocktail e stuzzichini. Non si tratta di un aperitivo abbondante, vengono serviti stuzzichini come patatine, taralli e olive, e per questo è previsto un menu tapas che propone ad esempio nachos e guacamole a 6 euro. Il costo di birre e vini parte da 8 euro, mentre i cocktail costano dai 12 ai 16 euro. Un locale quindi dai prezzi nella media, ma con una vista che rappresenta un vero lusso.
Quasi ventidue anni fa ci lasciava uno dei simboli della Milano che si mescolava con quell’umanità che arrivava dal Sud dell’Italia. Colui che, per primo, aveva saputo interpretare, con comicità e un po’ d’irriverenza, quei milanesi acquisiti che, pur tradendo con il linguaggio la provenienza dal Mezzogiorno, si dichiaravano “milannezi al centopeccento”. Giorgio Porcaro ci lasciava il 4 giugno 2022.
Giorgio Porcaro, l’inventore del “terrunciello”
# Chi ha inventato la parlata del terrunciello? Porcaro o Abatantuono?
Di sconosciuto – https://fondazionecsc.b-cdn.net/wp-content/uploads/2019/11/8688_derby.jpg, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=10108615 – Giorgio Porcaro al Derby con Abatantuono, Boldi, di Francesco e Faletti
Chi ha inventato la parlata del terrunciello? Porcaro o Abatantuono? La risposta ce la diede Enzo Jannacci, nel programma televisivo Blitz, condotto da Gianni Minà. Era il 1982 e Jannacci dice che “la parlata pugliese, integrata milanesiata, è nata con Porcaro, che aveva predisposizione ad adottare quell’accento e lo faceva molto bene. Poi, facendo la Tappezzeria, ho pensato che quella parlata andava fatta in due, con battute tra Giorgio e Abatantuono”.
Quindi possiamo dire che ad inaugurare quel modo di comunicare, così comico e divertente, è stato Giorgio Porcaro, una delle figure più apprezzate del cabaret meneghino, quello del Derby degli anni ’70 e ’80, personaggio noto al pubblico italiano anche per i film comico-grotteschi in cui ha recitato, come “Io tigro, tu tigri, egli tigra”, “Si ringrazia la Regione Puglia per averci fornito i milanesi” e “Sturtruppen 2 – Tutti al fronte”.
Ma cos’era la Tappezzeria? Era uno spettacolo teatrale nato nel 1982, su progetto di Jannacci e Beppe Viola, con attori del calibro di Diego Abatantuono, Mauro Di Francesco, Giorgio Faletti, Guido Dogui Nicheli, Massimo Boldi, Ernst Thole e, naturalmente, Giorgio Porcaro. Quest’ultimo e Abatantuono danno vita ad uno sketch esilarante che rimarrà nell’antologia del cabaret in versione terronico-meneghina: è il 1978 e, proprio sullo spunto della tappezzeria, vediamo Abatantuono che, col proprio tram, cerca di passare per via Beato Michele da Carcano, naturalmente a Milano, ma viene bloccato da Porcaro che sta lucidando i binari. I due, con quella parlata da meneghin-terrunciello, battono e ribattono battute dandosi del terrone a vicenda.
# Dal debutto al Derby allo spettacolo la “Tappezzeria”
Porcaro era nato a Benevento il 29 novembre 1952, il padre era finanziere e, per lavoro, si trasferisce a Milano quando il figlio ha soli cinque anni. Nel 1972 c’è il debutto di Giorgio al Derby, poco dopo Gianfranco Funari lo fa recitare nel proprio gruppo chiamato “I Mormoranti”, con Fabio Concato e Bruno Graceffa. Nel 1977 passa invece allo spettacolo la “Tappezzeria”, dove inventa il personaggio del terrunciello. E’ anche il periodo in cui, con Boldi, Di Francesco e Thole, fa parte del gruppo “Repellenti”, altra idea di Jannacci e Viola. Porcaro, da bambino, arrivando a Milano, va ad abitare in via Caracciolo, poi in via Volta ed infine a Milano 3.
Ma come entra nel mondo del cabaret?“Ho sempre avuto il pallino per questo tipo di spettacolo -confida in un’intervista degli anni ottanta- poi da giovane vidi l’esibizione di un professionista del genere e pensai che, forse, io ero anche meglio di lui. Così mi sono buttato in questo mondo”.
# Film, trasmissioni televisive e un disco musicale al titolo “Milanese con pedigree”
Porcaro
Porcaro, oltre ai circa dieci film girati, alle tre trasmissioni televisive condotte, alle opere teatrali realizzate, nel 1981 ha anche inciso un disco musicale dal titolo “Milanese con pedigree”.
Con i brani, “Fresca”, “La mano a cucchiaietto”, “Gli amici della pelle” e “Sent’bello”, con l’intramontabile ritornello “Slarghes no, vusa no, Africa !, Africa!”, tradotto, “non allargarti troppo, non gridare, Africa…”, con il nome del continente inteso come irriverente marchio del Sud Italia.
Porcaro fu sconfitto dal cancro ad inizio del nuovo millennio, ma la sua comicità, la sua 128 Krups rosa, tanto tamarra, che guidava nei film, quell’alchimia tra lui Jannacci e Viola, lo renderanno eterno.
Ha aperto a Milano un nuovo negozio di abbigliamento che rivoluziona il concetto di shopping.
All You Can Fit di Vestiti: Il Nuovo Store di Milano
# Tutto quello che riesci ad arraffare… a soli 19 euro
Si tratta del 19Banzai in via Vigevano, nella zona di Porta Genova. La formula offerta è molto semplice: con soli 19 euro riceverete una sacchetta, che sarà poi in omaggio, da riempire fino all’orlo. Tutto ciò che riuscite a trovare e far stare nella sacchetta sarà vostro senza costi aggiuntivi.
# Dei Veri Affari
Credits: @Banzai19 (FB)
19Banzai offre una grande scelta di abbigliamento, sia per uomo che per donna, tra capi di seconda mano, vintage e, se si è fortunati, anche di grandi marche. Nonostante il negozio sia di dimensioni modeste, è possibile fare veri affari, portando a casa capi di qualità a prezzi stracciati, anche per 2-3 euro ciascuno.
Questo progetto, oltre a permettere ai clienti di risparmiare molto sullo shopping, promuove anche la sostenibilità. Punta a incoraggiare le persone a dare una seconda vita ai capi d’abbigliamento che altrimenti verrebbero scartati e buttati.
# Un’Esperienza Unica di Shopping
Se siete appassionati di moda e ci tenete alla sostenibilità, 19Banzai fa proprio al caso vostro. L’esperienza di riempire una sacchetta con quanti più vestiti possibile per una cifra fissa rende lo shopping più dinamico e aggiunge un pizzico di creatività al processo, contribuendo allo stesso tempo a un futuro più sostenibile.
Dopo l’aperitivo e l’apericena Milano non poteva farsi mancare l’aperisushi, la formula dell’aperitivo tutto a base di cucina giapponese, considerato che è la prima città del sud Europa per consumo dei bocconcini a base di riso, alghe, pesce e altre specialità. Scopriamo alcuni locali dove fare questa esperienza culinaria.
5+1 luoghi a Milano dove provare l’Aperisushi (la nuova moda del momento)
#1 Igiban Milano, l’all you can eat nel cuore di Porta Venezia
Credits carminafalconieri IG – Igiban
Igiban Japanese Restaurant è il ristorante giapponese all you can eat nel cuore di Porta Venezia, in via Tadino numero 4. Un locale intimo ed elegante dove la particolarità del sushi è quella quella di avere uramaki per ogni gusto e colore e dove il pesce crudo o cotto viene accompagnato spesso da frutti esotici. Per un aperisushi estremo.
#2 Perla D’oro, il ristorante giapponese con preparazioni inaspettate
Credits perladoro_grandimilano IG – Perla d’oro
Il ristorante Perla d’oro propone una cucina giapponese molto accurata con sushi, sashimi, noodles, tempura e ravioli. Tra le preparazioni inaspettate ci sono i tegamini di pollo, in salmone scottato in crosta di sesamo e qualche specialità cinese, come gli involtini primavera in varie versioni.
Indirizzo: piazza Grandi, 22
#3 Batukada, il ristorante sushi brasiliano specializzato in Robata e Caipirinha in Porta Nuova
Batukada Milano è un ristorante di sushi brasiliano specializzato in Robata e Caipirinha in via Amerigo Vespucci 12, a due passi da piazza Gae Aulenti. La Robata è una particolare tecnica di cottura originaria del Giappone che prevede l’utilizzo sapiente di carboni vegetali, aromi naturali e fiori edibili. L’aperisushi in questo locale si può accompagnare con quella che per molti è la migliore Capirinha di Milano, da gustare in diverse versioni: al mango, classica, abaxi e goiaba.
Indirizzo: in Via Amerigo Vespucci, 12
#4 Cacau Temakeria, il ristorante giappo-brasiliano in zona Tortona
Credits cacau.temakeria IG – Cacau Temakeria
Cacau Temakeria ha inaugurato a Milano nel 2017 in zona Tortona. Questo locale giappo-brasiliano si presente come informale e colorato, con un mix di richiami al Brasile e alla street, proponendo un menu composto da temaki, roll, poke, ceviche o churrasquinhos, cioè spiedini di carne, pollo o gamberi.
Basara Milano, con quattro locali a Milano, è il ristorante giapponese di qualità e pasticceria. La formula prevede infatti l’abbinamento del sushi ai dolci: dai morbidi daifuku ai piccoli e coloratissimi nerikiri di pasta di fagioli bianchi aromatizzata oppure le monoporzioni di panna cotta all’umeshu e tiramisù al tè verde o al sesamo nero. Nel locale all’ultimo piano della Rinascente c’è il kaiten, il tapis roulant che trasporta i piatti, dove provare l’esperienza dell’aperisushi in un modo insolito.
Indirizzi: via Tortona 12, corso Italia 6, via Washington 70, Rinascente Pizza Duomo.
#5+1 Wasabi Milano, il classico ristorante giapponese tra le vie di Brera
Credits wasabi.milano IG – Wasabi Milano
Wasabi Milano è il classico ristorante giapponese con menu fisso a prezzo, cena alla carte e la formula aperitivo o meglio aperisushi. Una lunga lista di cocktail e vini di alta qualità affiancano le specialità della cucina realizzati con prodotti selezionati direttamente dai migliori venditori locali, tra cui l’Orto di Brera per la frutta e gli ortaggi di stagione. Ha due locali, entrambi nel quartiere bohémien della città, il primo aperto oltre 15 anni fa.
Non siamo di certo più in quell’epoca dove la pelle pallida e non abbronzata fa nobiltà, anzi. Più si è abbronzati più significa che si ha la possibilità di andare in vacanza e stare tre mesi al mare o in montagna. Con oli abbronzanti e tecniche per essere sempre più scuri, è partita la sfida estiva. Per chi vuole vincerla, questa la destinazione da non perdere.
Questa è la località in Italia dove ci si abbronza più velocemente
A volte però non sono obbligatoriamente necessarie ore e ore di attesa sotto il sole per prendere melanina e abbronzarsi meglio, in Italia, infatti, c’è un posto dove ci si abbronza molto più velocemente del solito. Ed è solo a 3 ore da Milano. E’ stato svelato il trucco per abbronzarsi velocemente se non si hanno troppi giorni a disposizione.
# Quarzo e minerali nella sabbia favoriscono una abbronzatura più veloce
@sonia_stocco_ Spiaggia Sottomarina
Gli effetti del sole sul corpo cambiano in base a dove lo si prende. Esporsi ai raggi solari in barca, è diverso da prenderli in montagna o in città. L’ambiente in cui ci si trova riflette infatti i raggi in modo diverso e per questo ci sono luoghi dove ci si abbronza di più o dove l’esposizione al sole fa bene alla salute, mentre in altri no. A circa 3 ore da Milano, in una frazione di Chioggia, in provincia di Venezia, la particolare composizione della spiaggia permette di abbronzarsi più velocemente.
Siamo a Sottomarina, paese anticamente chiamato Chioggia minore, un antico borgo dalle case colorate e stabilimenti balneari pronti ad ospitare turisti. Qui la sabbia è composta da rocce dolomitiche di quarzo, minerali ferrosi ed elementi micacei che rendono l’azione del sole più impattante. Prendere il sole nelle spiagge di Sottomarina fa sì che l’abbronzatura sia più veloce e intensa, ma anche più duratura.
# Non solo prendere il sole: cosa fare a Chioggia e Sottomarina
@jessicatravelover Chioggia
Lo iodio, il quarzo e tutti i minerali della sabbia di Sottomarina, uniti ad una continua brezza di mare, fanno sì che ci si possa abbronzare più velocemente e soffrendo meno il caldo. Ma Sottomarina non è solo tintarella e acqua salata. Per girare tra Chioggia e Sottomarina l’ideale è muoversi in bicicletta, di cui il comune è pieno.
Chioggia è definita la “piccola Venezia”, molto simile a quella reale, i suoi palazzi e le sue case colorate che si stagliano contro l’azzurro del cielo rendono il paese una piacevole scoperta. Ma Chioggia nasconde anche qualche mistero esoterico: qui ad esempio ci sono una casa delle streghe e una statua senza testa. La sua frazione di Sottomarina poi è ideale per godersi la spiaggia e il mare, anche con una passeggiata a cavallo, e mangiare cicchetti accompagnati da uno spritz. Il tutto magari mentre ci si abbronza!