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Il BUS degli ANGELI riparte da Milano

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Bus degli angeli

La solidarietà torna a viaggiare su quattro ruote: dal 12 dicembre riprende a circolare per le strade di Milano il Bus degli Angeli.

Il BUS degli ANGELI riparte da Milano

# Attivo dal lunedì al venerdì dalle 21 a mezzanotte

Bus degli angeli

Il servizio sarà attivo tutte le sere dal lunedì al venerdì, dalle 21.00 alla mezzanotte, fino al prossimo mese di marzo, per portare pasti caldi, bevande, coperte, indumenti e assistenza qualificata a tutti coloro che hanno bisogno di aiuto.

Il Bus degli Angeli, un 12 metri dalla livrea bianca personalizzata, è stato riadattato dai tecnici dell’officina Atm di viale Molise. Equipaggiato con servizi di prima accoglienza, è attrezzato con le classiche sedute, con tavolini su misura e armadietti per coperte e vestiti. È stato dotato inoltre di una zona comfort, con scaldavivande e attrezzature per accogliere e assistere i più bisognosi.

Un’iniziativa che Atm sta portando avanti in questi anni per promuovere un ambiente sempre più inclusivo e contribuire a sensibilizzare tutta la comunità sui temi della sostenibilità sociale.

# Il percorso del bus

Ufficio stampa Atm – Bus degli angeli ATM

Il servizio raggiunge le zone della città dove maggiore è la necessità di prestare assistenza.

Lunedì – Corso Buenos Aires, Viale Maino, Porta Romana, Piazza 24 Maggio

Martedì – Piazzale stazione di Porta Genova, Piazzale Lotto, Fermata M1 Lampugnano

Mercoledì – Corso Buenos Aires, Viale Maino, Corso di Porta Vittoria, Via Larga, Piazza Duomo

Giovedì – Corso Buenos Aires, Corso di Porta Vittoria, Largo Augusto, Via Larga, Piazza Duomo

Venerdì – Piazzale Cadorna, Piazzale Lotto, Fermata M1 Lampugnano

Fonti: Ufficio stampa ATM

Continua la lettura con: Milano non fa schifo ma… è piena di OSTACOLI per chi VIVE IN CARROZZINA

LEONARDO MENEGHINO

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il “GRANDE BRANZINO”: una SAUNA GALLEGGIANTE in mezzo al mare

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No, non si tratta di un pesce gigantesco, Big Branzino è un nuovo modo per unire l’esperienza del viaggio nella natura con il comfort e il relax della sauna: ecco cosa sono riusciti a inventare gli svedesi.

il “GRANDE BRANZINO”: una SAUNA GALLEGGIANTE in mezzo al mare

Arcipelago di Stoccolma
https://www.freepik.es/fotos-premium/

Alla prima vista può sembrare una semplice casetta galleggiante, ma vista da dentro la zattera Big Branzino” si rivela per ciò che è: una spa e sauna galleggiante da sogno.

I progettatori l’hanno definita così perché chi la prova la descrive come un’esperienza catartica, come un viaggio in una dimensione di completo relax nel bel mezzo del mar Baltico, nel gelido arcipelago di Stoccolma.

# L’idea

"Un design fluido che abbiamo reso funzionale." Così Christer Ulfvengren (a destra) descrive la zattera di design alta sette metri. A sinistra si vede Johan Strandlund, che è l'architetto del progetto, insieme a Thomas Sandell.
Foto: Fanny Lindblad

Big Branzino è una sauna galleggiante progettata da Thomas Sandell e Johan Strandlund presso lo studio di architettura svedese Sandellsandberg Architects. L’imbarcazione è una struttura in legno pregiato retta da pontili in acciaio, la sua forma squadrata (in pieno stile svedese!) la rende visibile da lontano ma, proprio per l’utilizzo di legname locale, finisce per non stonare col resto dal resto del paesaggio.

La struttura è stata pianificata per consentire viste panoramiche dall’interno della sauna, la forma infatti è stata disegnata per conciliare al meglio la sauna con l’immersione nella  splendida natura dell’arcipelago di Stoccolma. L’arco è l’emblema di questa unione: nei suoi punti più bassi, insieme al riflesso del fuoco, crea un’atmosfera di intimità e di relax, ma nelle sue parti più alte rende possibile la vista delle stelle e dei cieli del nord.

# Le chicche

Big Branzino floating sauna
credit: dezeen.com

Come se non bastasse, il forno della sauna (situato al centro della struttura) ha il vetro in tutte le direzioni, consentendo di vedere il bagliore del fuoco anche dall’esterno. Vi è poi anche una scala che conduce direttamente alla terrazza sul tetto, con sdraio e mobili in cedro costruiti su misura per godersi l’ambiente circostante. Anche l’altezza della terrazza è stata studiata in ogni minimo dettaglio per ridurre la maggior parte dei rumori della superficie del mare, così da lasciare solo un rumorino di sottofondo.

L’interno è costruito interamente in legno di cedro mentre l’esterno è composto dal legno di pino, più robusto del primo e in sintonia con la natura circostante del litorale.

# Il lavoro del maestro

credit: vitadaimprenditore.it

Tutto ciò è stato interamente costruito dalle mani del maestro falegname ottantenne Leif Persson presso il cantiere navale di Kungsör. La sua lunga esperienza di falegnameria è diventata essenziale nella progettazione di tutti gli arredi interni ed esterni e delle finiture in legno e ha permesso la creazione di questo capolavoro dell’artigianato unico al mondo.

Continua la lettura: Milano sarà più vicina alla Svezia: il tunnel

JACOPO CESARETTI

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🔴 Scatta l’AUMENTO del BIGLIETTO ATM

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Ph. Tumisu

In arrivo nuovi rincari dei biglietti ATM annunciati quest’estate da parte dell’Agenzia per il Trasporto pubblico locale dell’area metropolitana di Milano. Vediamo quanto costerà sportarsi con bus, tram e metro. E da quando.

🔴 Scatta l’AUMENTO del BIGLIETTO ATM

# Dopo le feste rincari su tutti i biglietti Atm: da 2 a 2,20 euro quello ordinario, da 18 a 19,50 euro il carnet per dieci viaggi

Quali biglietti si possono prendere per la metropolitana di Milano?
credits: @profantonius IG – Biglietto atm

La decisione era stata già presa nel verbale del 3 agosto 2022 da parte dell’Agenzia per il Trasporto pubblico locale di Milano, Monza, Lodi e Pavia e quindi era solo questione di tempo: da gennaio quasi certamente aumenterà il costo di tutti i titoli di viaggio ATM, con molta probabilità subito dopo le festività. Il biglietto ordinario salirà da 2 a 2,20 euro, il ticket giornaliero dovrebbe salire da 7 a 7,60 euro, quello valido tre giorni da 12 a 13 euro e infine il carnet per dieci viaggi da 18 a 19,50 euro

# Le cause dell’aumento 

Qual è la linea metropolitana più lunga di Milano?
Credits rollina18 IG – Metropolitana Milano vagone

Le tariffe dei mezzi pubblici, come prescrive la norma regionale, aumentano per seguire l’inflazione e se si fosse utilizzata la secca applicazione di un algoritmo legato appunto all’inflazione come fatto per Trenord, anche per Milano si sarebbe dovuto applicare un rincaro del 3,82% su tutti i biglietti e gli abbonamenti. 

Il Comune di Milano ha deciso però di congelare i prezzi degli abbonamenti, per favorire chi utilizza più frequentemente i mezzi di trasporto pubblico, facendo ricadere l’onere su chi lo utilizza in modo più saltuario e sui turisti

# I nuovi rincari non basteranno a coprire il buco di 100 milioni di euro nelle casse di Palazzo Marino

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

Questi rincari non aiuteranno però molto le casse di Palazzo Marino, si stima un maggior introito per il 2023 di circa 20 milioni di euro a fronte dei 100 milioni mancanti. Se a questo si aggiunge il fatto che la previsione al ribasso dei passeggeri del prossimo anno non consentirà di raggiungere i 437 milioni ipotizzati nell’ultimo bilancio di previsione, è probabile che si proceda nei prossimi anni a ulteriori aumenti del costo del biglietto.

Continua la lettura con: METRO: le estensioni e le nuove linee DESIDERATE dai milanesi

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I MIGLIORI POSTI dove fare KARAOKE a Milano

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Credits ecuriemilano IG - Ecurie

Per chi ama cantare e ballare, ecco una selezione di locali da non farsi scappare.

I MIGLIORI POSTI dove fare KARAOKE a Milano

#1 House of Ronin in zona Arco della Pace

Credits: IG @teoflove

Poco distante dall’Arco della Pace c’è House of Ronin, un edificio di quattro piani neo liberty con un’osteria giapponese al piano terra, un ristorante giapponese di alto livello al primo e al secondo piano e una superficie di 200 mq con 4 stanze private per il karaoke. Ogni sala è dedicata a un tema diverso, tutti legati a diversi decenni e stili del Giappone, e accompagnate da un eccezionale cocktail e sake bar chiamato Madame Ching.

Indirizzo: via Vittorio Alfieri, 17

#2 Polygram KTV, il più famoso di Milano

Credits giulipandi IG – Polygram Sarpi

Il Polygram KTV SARPI 33 è il karaoke cinese meneghino più famoso di Milano. Inaugurato nel 2012, ricorda nell’arredamento e nello stile una discoteca cinese anni ’80. Si suddivide in sette stanze private che possono essere riservate ad un minimo di dieci persone e altre ad accesso libero in cui cantare a squarciagola canzoni improbabili con degli sconosciuti.

Indirizzo: via Paolo Sarpi, 33

#3 Club Diamante in Chinatown

Credits karaoke_diamante_milano IG – Karaoke Club Diamante

Sempre in via Paolo Sarpi c’è il Club Diamante, un karaoke KTV che ospita diverse stanze da prenotare per feste private e un grande spazio bar. 

Indirizzo: via Paolo Sarpi, 38

#4 L’Écurie in Moscova

Credits ecuriemilano IG – Ecurie

L’Écurie è il karaoke milanese no-stop in zona Moscova. La musica va dai classici anni Ottanta agli ultimi successi di Sanremo e tra un cocktail e l’altro ci può sfidare a colpi di canto con gli amici davanti agli altri clienti del locale.

Indirizzo: via Alessandro Volta, 17

#5 Il Patuscino in Brera

Credits la.plouccc IG – Il patuscino

Il karaoke del Patuscino il martedì sera è uno dei classici delle serate milanesi. Lo storico locale in Brera è un vero e proprio regno per gli amanti della musica live italiana, con spazio un po’ ridotto ma un’atmosfera incredibile. 

Indirizzo: via Madonnina, 21

#6 Mi Scusi a Cadorna e via Bligny

Credits lacasadellecosebuone IG – Mi Scusi

Il locale Mi Scusi in Cadorna, oltre a proporre una cena con pasta fresca e condimenti della tradizione con un twist contemporaneo, ha una taverna dedicata proprio alle cene private, per mangiare bene e divertirsi con gli amici. Nella sede di via Bligny si può prenotare la “cena cantata” con pastasciutta e musica fino a mezzanotte.

Indirizzi: via Leopardi, 13 – viale Bligny, 7

#7 Milleluci Trattoria Pop in 

Credits milleluci.milleluci IG

Il Ristorante Milleluci è una tappa obbligata per gli amanti della musica e della canzone italiana. Con la tipica ambientazione Anni ’60 che lo rende davvero unico nel suo genere, è una “trattoria pop” che offre un’atmosfera accogliente, un ambiente giovane e una cucina casereccia da trattoria, per un aperitivo insolito o una cena con karaoke per trascorrere una serata in allegria. Sulle pareti mille dischi a decorazione delle pareti e gigantografie delle più grandi star della musica italiana, da Mina a Raffaella Carrà a Loredana Berté. 

Indirizzo: Via Rosolino Pilo, 7

#8 Palo Alto Cafè in Porta Romana

Credits paloaltocafeofficial IG – Palo Alto Cafè

Palo Alto Cafè è il locale con karaoke di riferimento in Porta Romana. Molto gettonato per feste di compleanno e di laurea, a cena, aperitivo o per il dopocena, il sabato sera è la serata ideale per scatenarsi nel canto grazie al dj set e karaoke.

Indirizzo: corso di Porta Romana, 106

#9 Bischeri Milano vicino alla Darsena

Credits bischerimilano IG – Bischeri Milano

Bischeri Milano è Il luogo ideale per gli amanti della buona cucina e della buona musica, un disco restaurant dove si può ballare, cantare e mangiare con sapori ispirati alla cucina fiorentina. Tutte le sera dal giovedì alla domenica si può scegliere fra 3 menu fissi differenti, che variano quotidianamente, il tutto accompagnato dalla musica di un DJ sulla cui note ci si può scatenare cantando a squarciagola.

Indirizzo: viale Gorizia, 8

#10 Johann Sebastian Bar “Al 113” sul Naviglio Grande

Credits brutto_ma_bello IG – Johann Sebastian Bar Al 113

Sulle sponde del Naviglio c’è il Johann Sebastian Bar “Al 113” di Angelique, la diva proprietaria di questo locale che da dietro la consolle sceglie in prima persona i pezzi da cantare. L’atmosfera un po’ vintage e kitsch, per via delle luci basse, dei divanetti rivestiti in velluto rosso e delle tende in broccato, si riscalda ne weekend con i cocktail old school e i classici della canzone pop italiana e internazionale.

Indirizzo: Ripa di Porta Ticinese, 113

Continua la lettura con: Il “DISCO RESTAURANT”: il locale di Milano dove a CENA si CANTA e si BALLA

copyright milanocittastato.it

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Il MEGLIO del MADE in MILAN: cose inventate nella città meneghina

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Credits: vistanet.it Centrale elettrica Milano

L’Italia è un paese di santi, poeti e navigatori e questo in gran parte vero. Abbiamo città e posti che il mondo ci invidia, tant’è vero che quando parlano della nostra Nazione viene spesso usato l’appellativo di Belpaese. Oltre alle bellezze architettoniche e turistiche siamo un popolo di grandi geni che, nel bene e nel male, spesso sono stati costretti a emigrare per far emergere le loro intuizioni che probabilmente qui non venivano capite o anche perché erano troppo avanti per i tempi che vivevano. Pochi, però, sanno che Milano non è solo la capitale morale dell’Italia, ma che il suo essere innovativo e sempre con lo sguardo verso il futuro sta anche nel fatto di essere stato “teatro” di importanti invenzioni che in questo articolo vi sorprenderanno.

Il MEGLIO del MADE in MILAN: cose inventate nella città meneghina

# La prima centrale elettrica d’Europa

Credits: vistanet.it
Centrale elettrica Milano

Tutti sappiamo dove si trovava il cinema Odeon che era il ritrovo di tantissimi ragazzi che si ritrovavano il pomeriggio sotto il colonnato per scegliere quali film andare a vedere. Alcuni appassionati di storia sanno che prima della costruzione del cinema c’era il teatro Santa Radegonda, ma se torniamo ancora indietro nel tempo ed esattamente nel 1800 qui sorgeva la prima centrale elettrica d’Europa. Una centrale ricca di macchine a vapore, dinamo e caldaia a carbone. Ovviamente le tracce della sua esistenza si sono perse nel corso degli anni, ma se vi capita di trovare fotografie del Duomo dell’epoca, non sarà così difficile non notare sullo sfondo, la presenza di una ciminiera alta cinquantadue metri.

# La metropolitana più estesa del Paese

Credits metroricerche – Scavo M1 Duomo

A Roma la metropolitana nasce nel 1955 e ci può anche stare, essendo la capitale doveva avere il primato su questo mezzo oggi così utilizzato. È un dato di fatto: se scavi a Roma trovi! Per cui la costruzione della metropolitana romana ha avuto parecchie difficoltà ad estendersi per via dei continui ritrovamenti storici. Per quanto Milano di storia ne abbia tanta, non ha avuto gli stessi problemi. Nel 1952 il comune deliberò il progetto del sistema metropolitano milanese che prevedeva la costruzione di quattro linee. Progetto che dopo tre anni divenne una realtà in costruzione e dopo dieci anni venne inaugurata la linea rossa. A questa sono seguite la verde, la gialla, la lilla e, storia di questi giorni, l’inaugurazione della blu. Se poi affianchiamo anche il passante ferroviario, si può dire che Milano ha sei linee metropolitane, caso unico in tutto il Paese.

# Il Pirellone

Credits: atlantearchitetture.beniculturali.it
Il Pirellone

Per gli interisti il marchio Pirelli è legato profondamente alla squadra nerazzurra. Un marchio nato da un personaggio simbolo della produttività milanese: Giovanni Battista Pirelli che alla fine dell’Ottocento fondò la sua fabbrica omonima che, almeno nelle intenzioni originali, era quella di produrre articoli in caucciù. Qualche anno dopo brevettò il primo pneumatico per le biciclette e successivamente quelle per le vetture a motore. Soprattutto grazie a queste due invenzione, il marchio Pirelli è conosciuto in tutto il mondo ed è tutti gli effetti il simbolo per antonomasia dello pneumatico italiano per eccellenza. Allora perché il Pirellone? Oltre ad essere il rimo grattacielo visto in Italia era la sede principale dell’azienda e i cambi di uso del palazzo, per i milanesi è e rimarrà il Pirellone.

# L’invenzione della plastica

Credits: dirigentindustria.it
ingegner Natta

L’ingegner Natta nasce in Liguria, ma sin dalla sua tenera età dimostra di avere qualcosa di speciale che lo porta a diplomarsi a solo sedici anni e, dopo aver frequentato un biennio propedeutico in ingegneria a Genova, si trasferisce al Politecnico a Milano per completare gli studi e legare il suo nome alla città per sempre. Nel giro di poco tempo diventa prima assistente e successivamente docente incaricato sia al Politecnico che all’Università Statale. Nel 1938 fu chiamato a dirigere l’istituto di chimica industriale sostituendo Mario Giacomo Levi costretto lasciare dalle leggi razziali. Dopo la guerra, vissuta da sfollato milanese alla Cascina Marzorata di Vittuone, fu colpito da un inizio di Parkinson, cosa che non gli impedì di iniziare degli studi (a Milano) che lo portarono alla scoperta del polipropilene isotattico che portò la plastica nelle nostre case. Una scoperta che gli valse il Nobel nel 1963.

# Un milanese che inventò l’elicottero a vapore

Credits: modellismoitalia.altervista.org
elicottero forlanini

È sicuramente uno dei milanesi più illustri. Figlio del primario dell’ospedale Fatebenefratelli e fratello del due volte candidato al Nobel per la medicina Carlo Forlanini. A differenza del padre e il fratello, il suo interesse virò sulle invenzioni, un interesse che lo portò nel 1877 a costruire il primo elicottero a vapore inaugurato nel salone dei Giardini Pubblici. Il veicolo si sollevò di tredici metri e restò sollevato per circa venti secondi per poi iniziare una lenta discesa. Grazie a questa esperienza, Milano si fregiò del prestigio di aver fatto volare il primo elicottero in metallo dotato di un proprio motore. Non a caso l’aeroporto di Linate è intitolato alla sua memoria.

# Il meglio del made in Milano

Potrei andare avanti per ore e raccontarvi della rivista Domus nata qui a Milano da Gio Ponti, ad Aldo Rossi e Renzo Piano, milanesi doc e unici italiani vincitori del premio Pritzker. Tutto questo perché Milano il suo fascino e la sua innovazione l’ha sempre dimostrata e a volte anche celata, ma quando emerge si manifesta con una potenza impareggiabile.

Continua la lettura con: 10 INVENZIONI diffuse nel MONDO che non sapevi fossero ITALIANE

MICHELE LAROTONDA

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Che FINE ha fatto la PALAZZINA LIBERTY?

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Credits Urbanfile/Andrea Jarach - Palazzina Liberty tag

Abbandonata da nove mesi, sembra aprirsi uno spiraglio sul suo futuro. Vediamo cosa ne è stato e che ne sarà del futuro di questo gioiellino della cultura milanese. 

Credits foto copertina: Urbanfile/Andrea Jarach 

Che FINE ha fatto la PALAZZINA LIBERTY?

# La denuncia e la petizione del Municipio 4 per risollevare dal degrado la Palazzina Liberty 

Credits soave_antonella IG – Dettaglio Palazzina Liberty

Abbandonata da nove mesi, sembra che qualcosa si stia per muovere per salvare un autentico gioiello della cultura milanesi. Il Municipio 4, sul numero di dicembre 2022 di Quattro, periodico di informazione dell’omonimo municipio, ha denunciato la situazione di degrado in cui versa la Palazzina Liberty nel Parco Largo Marinai d’Italia chiedendo delle risposte al Comune di Milano e lanciando una petizione: “Da mesi stiamo aspettando che si faccia finalmente chiarezza sul futuro della Palazzina Liberty […] ma non ci sono segnali in questa direzione e siamo quindi molto preoccupati del fatto che sia chiusa da ormai 9 mesi, che ci siano segnali di degrado, che sia peggiorata la sicurezza dell’area”.

L’obbiettivo dell’appello co-firmato dalla presidente del Consiglio Municipale, Stefania Aleni, dai presidenti di Milano Classica, del Conservatorio e dalla direttrice artistica del Franco Parenti, rispettivamente Claudia Brancaccio, Raffaello Vignali e Andrée Ruth Shammah, e altre personalità della cultura milanese è che venga scelta “la strada migliore e più veloce per restituire la Palazzina alla sua funzione musicale e culturale a servizio non solo del nostro municipio ma di tutta la città”.

# Nove mesi di silenzio e i cantieri mai partiti

Credits Urbanfile/Andrea Jarach – Palazzina Liberty tag

Nell’ottobre 2021 un avviso pubblico aveva previsto l’affido “a un soggetto terzo” della gestione della Palazzinatramite una convenzione che avrà durata ventennale, in modo da consentire al concessionario la sostenibilità del progetto nel suo complesso”, ma anche la “valorizzazione dell’immobile attraverso lavori di manutenzione e di completamento dell’adeguamento alle normative in materia di sicurezza per un totale minimo di 1,2 milioni di euro”. 

I lavori non sono però mai partiti e pertanto dal 24 febbraio 2022, a seguito di un’ispezione della Commissione di Vigilanza che ha richiesto una serie di documentazioni mancanti, la Palazzina Liberty “Dario Fo e Franca Rame” ha chiuso i battenti per procedere alle opere di ristrutturazione e adeguamento alle norme di sicurezza. La stagione concertistica di Milano Classica e delle altre realtà musicali è stata bruscamente interrotta. 

Finalmente, dopo nove mesi di silenzio, arriva una risposta positiva da parte dell’amministrazione comunale.

# Nel 2023 al via i lavori di recupero e riqualificazione per un investimento di 5 milioni di euro

Credits Urbanfile/Andrea Jarach – Palazzina Liberty

L’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi ha risposto all’appello del Municipio 4 comunicando che i lavori per la ristrutturazione e successiva apertura della Palazzina Liberty saranno avviati nel 2023. Nel primo documento tecnico è previsto un intervento complessivo di recupero sia strutturale sia impiantistico, per un investimento che è passato da 1,2 a circa 5 milioni di euro e già inserito nel Piano esecutivo di gestione, che comprende lavori di consolidamento della struttura, messa a punto degli impianti e sostituzione degli infissi.

Il Comune di Milano provvederà quindi direttamente alla ristrutturazione della Palazzina Liberty perché si tratta di un “luogo di cultura e un bene prezioso e fortemente identitario per la città ed è dovere della nostra Amministrazione manutenerlo e renderlo agibile e accogliente”.

L’intervento dei privati arriverà pertanto solo a lavori finiti e sempre per un periodo di circa vent’anni, “nulla escluderà in un secondo momento la possibilità di affidare giornate o periodi più prolungati a soggetti culturali che dimostreranno qualità progettuali e rispetto e valorizzazione di un bene culturale così importante e identitario per nostra comunità”, i quali si dovranno impegnare a offrire “spettacoli musicali di qualità a prezzi accessibili saldando le relazioni con il tessuto sociale e le associazioni del territorio”.

 

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: Il centro di Milano diventerà una MAXI AREA PEDONALE: le 5 grandi TRASFORMAZIONI previste

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Inizia la STAGIONE delle CIASPOLATE! 4 POSTI dove farlo VICINO a Milano

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Credits matthew.vt IG - Piani di Artavaggio

La neve è scesa copiosa su tutto l’arco alpino e prealpino: è tempo di escursioni con le ciaspole. Ecco alcuni percorsi poco distanti da Milano da provare assolutamente.

Inizia la STAGIONE delle CIASPOLATE! 4 POSTI dove farlo VICINO a Milano

#1 Dai Piani di Artavaggio al monte “piramidale” Sodadura

Credits matthew.vt IG – Piani di Artavaggio

Da Milano occorrono circa 2 ore per arrivare a Moggio, da dove parte la funivia che porta ai Piani di Artavaggio, percorrendo prima l’A4 con uscita a Dalmine in provincia di Bergamo e poi prendendo la SS470 e la SP25.

Dai Piani di Artavaggio si può ciaspolare lungo un itinerario che porta alla scoperta del Monte Sodadura, dalla caratteristica forma piramidale. Il primo tratto si presenta quasi piano, fino alla chiesetta dopo il Rifugio Sassi Castelli, per poi salire fino al Rifugio Nicola e al Cazzaniga-Merlini a quota 1900 metri s.l.m. La parte più impegnativa è quella che conduce alla cima della montagna e infatti occorre anche aiutarsi con le mani arrampicandosi sulle rocce. 

Milano-Piani di Artavaggio

#2 Dall’Alpe Giumello fino alla croce del Monte Muggio

Credits atravelerhasnoname I.G – Alpe Giumello

L’Alpe Giumello in Alta Valsassina è facilmente raggiungibile da Milano in circa un’ora e 45 minuti. Si prende la SS36 del lago di Como e dello Spluga fino a Bonzeno, prendendo l’uscita Varenna/Bellano, poi in successione SP62, SP67 e SP66 in direzione di via Monte Muggio a Giumello.

Tra le più belle escursioni con le ciaspole, che si possono fare una volta arrivati, c’è quella che dalla piccola località dell’Alpe Giumello conduce ai fino 1.800 metri della croce sul Monte Muggio. Un tragitto impegnativo, obbligatorio dotarsi anche dei bastoncini da trekking, che dura circa due ore. Arrivati in vetta il paesaggio che si apre è da togliere il fiato. Oltre alle montagne circostanti si può godere di una vista meravigliosa sul lago di Lecco.

Milano-Giumello

#3 Dai Piani d’Erna fino al “balcone” di Lecco

Credits jaylpretorius IG – Piani d’Erba

Rimanendo sempre in provincia di Lecco un’altra destinazione sono i Piani D’Erna. Da Milano serve poco più di un’ora di auto percorrendo la SS36 del Lago di Como e dello Spluga fino a Versasio.

Qui si prende la funivia per giungere alla quota dei 1.330 metri dei Piani d’ Erna in pochi minuti e imbattersi nell’imponente sagoma del Resegone. Da questo punto si può procedere lungo la pista battuta dal gatto delle nevi e seguendo i cartelli del Sentiero Natura arrivare al borgo di Erna a m.1257 oppure salire al Pizzo d’Erna a 1.368 metri, lo stupendo balcone sulla città di Lecco e i suoi laghi fin verso la Brianza, le Alpi e le Grigne.

Milano-Versasio

#4 Nella Val Gandino fino al rifugio Parafulmine

Credits valeriodefranza IG – Val Gandino ciaspolata

L’ultima meta perfetta per una ciaspolata è la Val Gandino. Si trova a un’ora di auto da Milano e si raggiunge tramite l’autostrada A4 fino a Bergamo e poi in successione la SS470, SP35, SP672 e infine SP42 fino al comune di Gandino all’altezza del Monte Farno a 1.250 metri dove è possibile parcheggiare.

Da qui parte una rilassante escursione con ciaspole alla scoperta delle magnifiche valli imbiancate, con un dislivello di circa 500 metri, su un percorso di 5 km in prevalenza di di strada asfaltata verso il Rifugio Parafulmine a 1.530 metri e la piana della Montagnina. 

Milano-Gandino

Spunto: appuntinvaligia IG

Continua la lettura con: 10 POSTI dove FESTEGGIARE IL NATALE restando in LOMBARDIA

MILANO CITTA’ STATO

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, Bormio, Lucchio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLugano, il borgo superocolorato di PomponescoMeranoMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLecco, Mandello del Lario, lo Snow Chalet di Livigno, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, Sankt Moritz, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinqucento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, Glacier Express, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamo, Il castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Il video del giorno: un giro sul TURBO KART

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Un giro sui kart della pista al Bicocca Village. Video di Lollinoba

https://www.youtube.com/shorts/n4fz0JXJcOw

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MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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“Ecco perché questo INVERNO possiamo aspettarci una delle peggiori STAGIONI INFLUENZALI che si ricordino”

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Ph. Sambeetarts

La previsione di SKWEALTHACADEMY per Zerohedge. Pubblichiamo la traduzione di alcuni estratti. 

“Ecco perché questo INVERNO possiamo aspettarci una delle peggiori STAGIONI INFLUENZALI che si ricordino”

Ph. chiplanay

“Prevedo in tutto il mondo una stagione influenzale molto peggiore del normale. Questo  perché quando le persone sono state messe in lockdown, sia in base a leggi deplorevoli attuate da politici immorali e autorità sanitarie in Australia/Nuova Zelanda/Asia, sia in base a leggi meno draconiane ma comunque dannose in Occidente, (…) i politici, non il virus, hanno distrutto e compromesso il sistema immunitario dei loro cittadini.” (…)

# Hanno violato i principi dell’immunologia

“Basta una conoscenza di base dell’immunologia, posseduta da nessuno dei politici maniaci delle restrizioni, per sapere che bloccare le persone per porzioni significative di un intero anno compromette sicuramente il sistema immunitario delle persone, proprio come i bambini che se rimangono rinchiusi in una casa per i primi tre anni della loro vita saranno probabilmente anche bambini più malati una volta che inizieranno a interagire con altri bambini piccoli. Gli esseri umani hanno bisogno di un’esposizione regolare a batteri e virus che derivano da una normale interazione umana su base giornaliera. Portala via per due o tre anni e non è troppo difficile prevedere alcune terribili stagioni influenzali / fredde quest’anno in tutte le città del mondo in cui i politici hanno attuato politiche di blocco non basate su fondamenti scientifici in cui questo che sarà il primo inverno di piena libertà dopo un po’.”

“Inoltre, gli onnipresenti spray disinfettanti per le mani (…) uccidono costantemente i batteri buoni che prosperano sulla nostra pelle, rendendo batteri e virus più facili, invece che più difficili, da diffondere.”

# Il peggio accadrà ai cinesi

Quest’anno sono stata malata due volte per più di cinque giorni. L’ultima volta che sono stata malata per più di cinque giorni è stato più di 10 anni fa, poiché il mio sistema immunitario normalmente funziona a causa di una dieta ricca di nutrienti e allenamenti regolari con slitte trainate da pesi e altri esercizi per tutto il corpo. Tuttavia, due anni di lunghi periodi di isolamento mi hanno privato della capacità di seguire una dieta ad alto contenuto nutrizionale e anche di la capacità di stressare fisicamente il mio corpo nell’eseguire la mia normale routine di allenamento.”

“Do la colpa dei miei due lunghi periodi di malattia direttamente ai due anni di blocchi anti Covid idioti e non scientifici che ho dovuto sopportare. E comprendendo il mio corpo e quanto sia raro per me soffrire di qualsiasi tipo di malattia prolungata e, ovviamente, soffrire di due periodi di malattia prolungata nel mio primo anno fuori dal lockdown, prevedo che un disastro assoluto colpirà milioni di cinesi la cui immunità è attualmente distrutta da le politiche zero Covid non scientifiche e stupide del PCC che hanno sottoposto centinaia di milioni di cinesi all’isolamento ormai da tre anni. E inoltre, prevedo tassi insolitamente alti di influenza/raffreddori in quelle città del mondo che lo scorso anno hanno anche adottato rigide politiche di blocco.” (…)

“A causa delle politiche di blocco Covid che hanno notevolmente indebolito il sistema immunitario di miliardi di persone in tutto il mondo, prevedo che questa stagione influenzale e la prossima saranno tra le peggiori della nostra vita.” (…)

# Ancora ignoto il danno che i lockdown hanno provocato sul sistema immunitario

“Quindi, molte di queste persone, specialmente quelle che non si esercitano regolarmente e mangiano per piacere piuttosto che per nutrizione, diventeranno super diffusori di malattie in altre nazioni a causa del loro stato di immunocompromissione. E puoi ringraziare tutti i politici fanatici del lockdown, così come gli accademici, per questi risultati quando si manifestano. Abbiamo 350 trilioni di virus nel nostro corpo, molti dei quali infettano i batteriofagi. Anche alla fine del 2022, gli scienziati stanno ancora studiando le relazioni tra questi trilioni di virus e batteri che risiedono all’interno del nostro corpo per cercare di determinare l’esatta funzione di queste relazioni. La maggior parte delle persone oggi pensa semplicemente che batteri e virus siano cattivi, a causa della propaganda pandemica, e ignorano completamente il fatto che molti dei virus e dei batteri nel nostro corpo ci tengono in vita e che senza di loro, noi saremmo molto più vulnerabili alle malattie. Ciò che rimane sconosciuto, oltre al fatto che i blocchi estesi di Covid hanno devastato i nostri biomi intestinali e le sane relazioni di virus e batteri nel nostro corpo, è l’entità del danno che i lockdown hanno provocato sul sistema immunitario dei loro miliardi di componenti.”

Estratti da Here’s Why We Can Expect One of the Worst Flu Seasons in Memory This Winter su Zerohedge.com

Continua la lettura con: Benvenuti nell’era della disintegrazione

LA FENICE

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Qualità della Vita: la CADUTA di MILANO

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Ph. Andrea Cherchi

Con l’arrivo della pandemia, Milano è salita sulle montagne russe. Nel 2020 era scivolata fuori dalla top 10. Nel 2021 era risalita con prepotenza al secondo posto. Ma in quello che doveva essere l’anno del definitivo rilancio il colpo di scena: Milano scivola all’ottavo posto, perdendo ben sei posizioni. Vediamo le motivazioni e quali sono gli altri verdetti del consueto rapporto de Il Sole 24 Ore. 

Qualità della Vita: la CADUTA di MILANO

# Nel 2020 Milano era scivolata fuori dalla top ten, nel 2021 era risalita fino al secondo posto

Credits Andrea Cherchi – Tramonto a Milano

Nell’edizione 2020 sulla Qualità della vita nelle province italiane realizzata da “Il Sole 24 ore” Milano era scivolata fuori dalla top, alla posizione numero 12, penalizzata soprattutto dall’impatto dell’emergenza sanitaria, misurato ad esempio dal crollo del Pil pro capite in seguito al lockdown e dai dati sanitari. Nella classifica del 2021 è risalita fino al secondo posto grazie alla riconquista del primato nell’indice di «Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro» e per la conferma in quelli relativi ai prezzi delle case, la retribuzione media annua, l’incidenza di imprese che fanno e-commerce e la diffusione dei servizi bancari online. L’anno passato Milano si posizionava davanti a Trento, superata solo da Trieste premiata soprattutto agli ottimi risultati negli indici tematici di «Cultura e tempo libero», «Affari e lavoro» e «Ambiente e servizi». Sembrava che Milano insidiasse il primo posto. Invece la sorpresa.  

# Il boom di Bologna

Credits: @rosarifoggia
Bologna campanile

Nel 2021 la top ten proseguiva con Aosta e altre cinque province del Nord-Est, in totale sono sette, con Bolzano, Pordenone, Verona, Udine e Treviso dal quinto al decimo posto. L’ultima casella libera è occupata da Bologna alla sesta posizione che aveva ceduto il primato conquistato nel 2020. Un primato riacciuffato dopo solo un anno di purgatoria: il capoluogo emiliano infatti balza dal decimo al primo posto incoronandosi di nuovo come capitale della qualità della vita in Italia. 

Mentre il 2021 era stato l’anno del Veneto, il 2022 segna il recupero dell’Emilia Romagna. Accanto a Bologna, seguita sul podio da Bolzano e Firenze, la classifica vede Parma al nono posto e Reggio Emilia al 13esimo. Si conferma il successo delle province del Trentino Alto Adige, con Bolzano al secondo posto e Trento al quinto. Si rilancia la Roscana, insieme a Firenze che approda sul podio, entrano in classifica anche Siena, che arriva al quarto posto guadagnando 11 posizioni, e Pisa al decimo posto con una crescita di 12 posizioni. Tra le città metropolitane tira una brutta aria. Milano scende dal podio, Roma scivola al 31esimo posto, perdendo ben 18 posizioni, Torino al 40esimo perdendo 12 posizioni. In fondo alla classifica c’è Napoli al 98esimo posto dopo aver perso 8 posizioni, e Palermo all’88esimo posto, in risalita di 7 posizioni dal 2021.

# I motivi della caduta di Milano

Credits Andrea Cherchi – Uomo a Milano
Una delle sorprese è il brusco calo di Milano, anche se rimane di gran lunga la migliore tra le città più grandi, quasi tutte in calo. Milano risulta essere prima per “affari e lavoro”, quarta per “ricchezza e consumi”, quinta per “cultura e tempo libero”. Le note dolenti sono il 103esimo posto per “giustizia e sicurezza” e “ambiente e servizi” dove Milano crolla al 39esimo posto, con un tonfo di ben 37 posizioni. Il dato peggiore è quello riguardante il “totale dei crimini denunciati”: Milano si ritrova infatti alla 107esima posizione.
 

# I parametri presi in considerazione dalla classifica

La classifica de “Il Sole 24 ore” viene redatta attraverso l’utilizzo di 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. Il focus della classifica di quest’anno è sulla ripresa post pandemia, su 20 indicatori è stata infatti anche considerata la variazione rispetto all’anno precedente, su quali sono i divari territoriali, di genere e generazionali tramite l’utilizzo degli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani e l’indice della Qualità della vita delle donne che misura la geografia dei divari di genere, inserito per la prima volta in questa edizione.

Continua la lettura con: Le 7 migliori SPA del benessere di Milano

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

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Curiosità e riqualificazione dei PONTI sui NAVIGLI

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Ph. silvio_laviano IG

Sulle orme della filosofia di Alexander Langer, percepiamo i ponti non fini a sé stessi, ma con un valore simbolico: la capacità di superare ogni confineQuali sono le storie e le curiosità legate ad alcuni dei ponti sui Navigli?

Curiosità e riqualificazione dei PONTI sui NAVIGLI

# Il Ponte Scodellino: chi siete? Dove andate? Uno scudello! (o una minestra?)

credits: milanoneltempo.it

Nella Milano storica si contavano circa una cinquantina di ponti, di cui 26 sulle sponde del Naviglio interno. Oggi di questi ponti storici ne sono rimasti in scarsa quantità. Cominciamo dalla storia dei battaglieri che, per attraversare il punto in cui il Naviglio Grande si immette nella Darsena di Milano, pagavano il transito con lo Scudello, una moneta del valore di un quarto di scudo.

Da qui la più probabile denominazione del Ponte Scodellino, ma un’altra affascinante vicenda legata all’origine del nome è quella dei “Comballi”, i conducenti delle chiatte e dei barconi, che da Sesto Calende navigavano verso il Naviglio trasportando i materiali per le costruzioni della città. Il loro punto di arrivo era la Darsena, uno dei più importanti scali merci dell’epoca, e trovavano ristoro nel consumo di una scodella di minestra nell’osteria adiacente al ponte.

# Ponte Richard Ginori: costruito come la Tour Eiffel

credits: naviglireloading.eu

Con la stessa tecnologia della Tour Eiffel, nel 1908 venne costruito un ponte mobile lungo l’Alzaia del Naviglio Grande, caratterizzato da una struttura di ferro imponente, atto alla sopportazione di 600 chili per metro quadrato. La costruzione di questo ponte fu realizzata per collegare la fabbrica Richard Ginori alla Ferrovia di Stato, stiamo quindi ricordando, come avrete intuito, il Ponte Richard Ginori.

# Il ponte della Madonnina

credits: blog.urbanlife.it

Attraversiamo poi il Ponte Alda Merini. Inizialmente conosciuto nel 1531 come “Ponte della Madonnina” per la presenza di un ritratto sacro all’altezza di via Corsico, rivela che al tempo della sua costruzione era fatto di legno, e successivamente riedificato in ghisa fino a progredire, nel ‘900, con l’attuale conformazione in cemento e in ferro.

# La riqualificazione della Darsena tra osservazione, sosta e meditazione

credits: milano.repubblica.it

Nei progetti di riqualificazione del Naviglio Grande c’è il Ponte ciclopedonale Lombardini, concepito come “elemento di unione” attraverso un’area pedonale protetta dal traffico urbano, che diventa un punto di osservazione, sosta e meditazione. Le sezioni in acciaio e le balaustre trasparenti alleggeriscono l’impatto del ponte con il luogo circostante, ispirandosi alla leggerezza di una libellula. Anche l’illuminazione con sistemi a LED per la riduzione del consumo si integra e valorizza l’architettura della struttura con diversi livelli di luminosità.

Un altro esempio costruito nell’ambito della riqualificazione della Darsena è il ponte che collega le sponde tra i viali Gorizia e Gabriele D’Annunzio. Un ponte agile, caratterizzato da una struttura in metallo e contrasti cromatici, un Ponte che è stato intitolato ad Alexander Langer… “Sul mio ponte si transita in entrambe le direzioni, e sono contento di poter contribuire a far circolare idee e persone”.

Continua a leggere: DARSENA e NAVIGLI: tra aneddoti sconosciuti e problemi da risolvere 

TATIANA CAGLIA

copyright milanocittastato.it

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Dagli anni ’70 agli anni DIECI: il SIMBOLO di Milano in OGNI DECENNIO

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Paninari

Dagli anni settanta del ‘900 agli anni dieci del nuovo millennio. Cosa li ha contraddistinti?

Dagli anni ’70 agli anni DIECI: il SIMBOLO di Milano in OGNI DECENNIO

#1 Anni Settanta: l’austerity

Credits: Milano sparita e da ricordare Fb

Nel 1973, durante la grande crisi petrolifera, quando per la prima volta nella storia si assisteva alla concomitanza di fenomeni come l’inflazione e la stagnazione, l’austerity costrinse gli italiani a non usare l’automobile. A Milano si circolava soprattutto in biciletta, ma i più fantasiosi riscoprirono il piacere delle passeggiate a cavallo. L’austerity è l’immagine simbolo di anni difficili, anni di piombo quanto mai segnati da drammi a Milano. 

Leggi anche: Quando a Milano vincevano i cattivi: Turatello, Epaminonda, Vallanzasca e la mala degli anni 70

#2 Anni Ottanta: la “Milano da bere” dei paninari 

Credits: coriandoli.blog

Gli anni ’80 sono stati indiscutibilmente quelli della “Milano da bere”, espressione coniata dallo spot dell’Amaro Ramazzotti per rappresentare una classe all’avanguardia, di yuppies laboriosi e dinamici, devoti alla competizione e alla scalata sociale. Uno stile di vita fondato sull’apparenza e sul consumo, in ossequio all’edonismo reaganiano diffusosi nello stesso periodo di cui i paninari erano la massima rappresentazione: una maniacale attenzione per il proprio lo stile, rigorosamente costoso e di marca. Gli anni ottanta sono ricchi di colori, da quelli del concerto cult di Bob Marley a San Siro a quelli dei brand di moda che nati in questi anni si sono diffusi in tutto il mondo. 

Leggi anche: I PANINARI: l’icona tutta milanese degli anni ’80

#3 Anni Novanta: MTV & Internet

 

Il programma Total Request Live (TRL) su Mtv Italia in pochissimo tempo era diventato un appuntamento fisso ed imperdibile per milioni di adolescenti negli anni ’90 e anche un po’ oltre. Alternava esibizioni live degli idoli musicali del momento, alla classifica dei video musicali più votati dal pubblico e negli ultimi anni di messa in onda era trasmesso dalla terrazza degli uffici del Centro Culturale Sardo che affacciano su Piazza del Duomo. Gli anni Novanta a Milano sono gli anni di MTV, la fucina della televisione più innovativa e di nuovi talenti dello spettacolo e della musica. Un fermento creativo che ha investito il mondo dei media, della creatività fino alla bolla di internet di fine decennio. Esplosa dopo aver fatto sognare una generazione di nuovi imprenditori nati dal nulla. 

Leggi anche: La scena musicale ROCK milanese degli ANNI ’90

#4 Anni Zero: la riqualificazione urbanistica 

Credits: corriere.it – Porta Nuova

L’edificazione del complesso di Porta Nuova aveva l’obiettivo di ricucire i tre quartieri di Isola, Porta Garibaldi e Porta Nuova riqualificando l’area degradata delle ex-Varesine. I lavori sono iniziati nel 2005 e si sono protratti per circa un decennio, su una superficie complessiva di 340.000 mq: dalla stazione ferroviaria di Milano Porta Garibaldi a piazza della Repubblica, da Porta Nuova a Palazzo Lombardia, passando per via Melchiorre Gioia. Da qualche anno è iniziata la seconda fase di sviluppo con la costruzione di nuovi grattacieli dai più elevati standard di efficienza energetica e impronta ecologica.

Leggi anche: La TORRE BOTANICA: il nuovo grattacielo che cambia COLORE in ogni stagione

#5 Anni Dieci: Expo

Ph. credits: lifegate

Expo 2015 è stato il volano che ha certificato il decennio d’oro di Milano, come “The place to be” ad ogni costo: oltre 22 milioni i visitatori hanno girato tra i padiglioni all’esposizione universale. Con il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” ha messo al centro del dibattito l’alimentazione: dall’educazione alimentare alla grave mancanza di cibo che affligge molte zone del mondo, alle tematiche legate agli OGM. Expo è stato la colonna sonora del decennio. Dall’aggiudicazione e dall’iniziale ostilità alla grande trasformazione che si è protratta per gli anni successivi. Fino allo stop traumatico del Covid. Che speriamo non diventi il simbolo del decennio successivo. 

Leggi anche: La “CITTÀ NELLA CITTÀ”: come diventerà l’ex-area EXPO

Continua la lettura: MTV Italia, Milano è in fermento

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Il video del giorno: il CICLISTA SPERICOLATO

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Week end di incidenti in tutta Italia. Il tema della sicurezza sulle strade sempre al centro delle cronache. A Milano, secondo l’ACI, un terzo degli oltre 7.000 decessi stradali hanno riguardato nel 2021 pedoni e ciclisti. Tra le cause la cattiva condizione delle strade e la scarsa attenzione. O peggio. Come in questo caso dove si è sfiorato un altro dramma. Video di Mi-Tomorrow.

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Metà dicembre: gli APPUNTAMENTI da non perdere dal 12 al 16 dicembre #ToDOMilano 

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Christmas Carol - Credits: mymovies.it

Dicembre rifiata tra S. Ambrogio e il Natale imminente, Milano no. La settimana prima di Natale è quella di Scrooge?

Metà dicembre: gli APPUNTAMENTI da non perdere dal 12 al 16 dicembre #ToDOMilano 

#Indice

#Lunedì 12/12: il ricordo di Piazza Fontana secondo Paolini, il giro sul tram storico tra le luminarie di Natale, la musica di Jack Savoretti, Rancore, Salmo e un imperdibile John Williams alla Scala

John Wiliams – Credits: nerdburgeri.t
  • Nek incontra il pubblico: al Mondadori Megastore di Piazza Duomo, Nek incontra il pubblico e presenta 5030, per raccontare i 30 anni di grandi successi della sua carriera. Appuntamento alle ore 18.30.
  • Musica per scaldare i cuori: è il quartetto d’archi de I Pomeriggi Musicali, che si incarica di scaldare i cuori del pubblico presso la Sala Manzoni del Palazzo delle Stelline in corso Magenta. Alle 19.30 un concerto a sostegno dell’Opera Cardinal Ferrari.
  • A bordo del tram storico tra le luci natalizie: un classico del Natale milanese, che porta un tram storico e i suoi passeggeri a scoprire tanta storia di Milano. Partenza alle 19.00 per 90 minuti di tour tra le luminarie di Natale. Ritrovo 15’ prima in via Cantù 1. Info QUI.
  • 12 dicembre: docufilm del 1972 di Giovanni Bonfanti e Pier Paolo Pasolini, che rivisita “a caldo” la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969. A seguire un talk con anche la figlia dell’anarchico Pinelli, alle 20.00 presso lo spazio Ferrobedò di via Moscova 40.
  • John Williams: evento straordinario, con il compositore statunitense che dirige dal podio la Filarmonica della Scala. Inizio alle ore 20.00 in piazza della Scala.
  • Charity Xmas Night: Nina Zilli e Neri Marcorè in una serata speciale, il cui ricavato andrà a favore del Banco dell’Energia, ente filantropico che sostiene le persone in situazioni di vulnerabilità economica e sociale. Alle ore 20.30 al Blue Note di via Borsieri 37.
  • Orchestra Vivaldi e Ut Ensemble Vocale‑Consonante: alla Conservatorio Giuseppe Verdi, di via Conservatorio 12, concerto diretto da Lorenzo Donati. Alle 20.45 inizia Scoperte e Riscoperte, interpretazioni da Ludwig Van Beethoven.
  • Buoni a nulla: settimana di rappresentazione milanese per lo spettacolo firmato in regia da Lorenzo Ponte, al Franco Parenti di via Pierlombardo 14. Sipario alle 20.00, in scena Tobia Dal Corso Polzot, Paola Galassi e Luca Oldani.
  • Jack Savoretti: atmosfere della “dolce vita” nel Europiana live tour, promesse dal pianista e autore britannico presso il Teatro degli Arcimboldi di via dell’Innovazione, a partire dalle ore 21.00.
  • Rancore: tappa conclusiva per il rapper romano, che porta il suo XENOVERSO tour al Fabrique di via Fantoli 9, alle ore 21.00.
  • Salmo: ritorno sulla scena live per il rapper con il Flop Tour 2022. Al Mediolanum Forum dalle 21.00.

#Martedì 13/12: debutti a teatro per Salemme, Nani, Mencarelli e Graziosi. Sul palco l’opera pop di Red Canzian e l’intramontabile Ornella Vanoni

Ornella Vanoni – Credits: donne10.it
  • Il Buono in Tavola: doppio appuntamento con il mercatino contadino, con le tipicità dalle fattorie lombarde. Si tiene in piazza S. Eustorgio e in via Ansperto dalle 8.30 fino a sera.
  • La lettera: 15 varianti di un episodio, liberamente tratti dagli Esercizi di Stile di Raimond Queneau, interpretati da Paolo Nani. Una delle migliaia di repliche di uno spettacolo straordinario, che debutta alle 16.00 al Teatro Filodrammatici, in replica fino al 18 dicembre.
  • Napoletano? E famme ‘na pizza!: spettacolo per emozionarsi e sperare nel futuro, di e con Vincenzo Salemme, al Teatro Manzoni. In scena fino all’8 gennaio, con lo speciale celebrativo di Capodanno. Debutto alle ore 20.45.
  • Ornella Vanoni: intramontabile interprete che porta al Teatro degli Arcimboldi, di via Innovazione 2, il suo Le Donne e la Musica Tour. Sipario su alle 21.00, per i successi interpretati insieme ad un quintetto al femminile.
  • Agnello di Dio: Piero Maccarinelli mette in scena il testo di Daniele Mencarelli, con Fausto Cabra e Viola Graziosi. Al Teatro Franco Parenti di via Pierlombardo 14, alle ore 20.00.
  • Casanova Opera Pop: debutto milanese per l’opera di Red Canzian, con le liriche di Miki Porru. Al Teatro Lirico – Giorgio Gaber alle ore 20.45, in scena fino al 17 dicembre.

#Mercoledì 14/12: da Brera alle Stelline è il mercoledì dei mercatini milanesi, il tram di Babbo Natale, musica nelle chiese e al Parsifal all’Auditorium

Tram di Babbo Natale – Credits: Milano per i bambini
  • Mostra mercato di Artigianato e Collezionismo: classico appuntamento con l’Associazione Asco Duomo, dalle 8.00 nel piazzale antistante la Pinacoteca di Brera. Mercatino per collezionisti e ricercatori di artigianato, nel cuore di Milano.
  • Mercatini in Piazza San Nazaro in Brolo: modernariato e vintage per un mercatino ricorrente in piazza S. Nazaro in Brolo 7. Dalle 8.00 alle 19.00 curiosità, bancarelle e street market.
  • Mercato agricolo della Cuccagna: consueto appuntamento pomeridiano con il mercatino live dei produttori scelti da Cascina Cuccagna, nel cuore di Porta Romana. Dalle 15.30 alle 19.30 per trovare prodotti agricoli a km zero.
  • Mercatino natalizio del Museo Martinitt e Stelline: due giorni di mercatini natalizi per la raccolta fondi destinata al CISOM e alle attività museali. Presso le Stelline di corso Magenta 57, dalle 10.30 alle 18.00.
  • Il tram di Babbo Natale: tour di 45 minuti, con partenze alle ore 00, 18.00, 19.00 e 20.00 nel centro storico, che contiene la magia del Natale, musica e animazione per bambini. Ritrovo alla fermata di via Cantù, per andare dal Duomo a Cordusio, via Brera e Castello a caccia di storie.
  • Maya Youssef: musica di tradizione araba e bizantina per un interprete dell’arpa da tavolo, classico strumento del genere. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti presso la Basilica dei SS. Achille e Nereo, con inizio alle ore 20.00.
  • Parsifal: opera diretta da Pablo Heras Casado, con l’Orchestra Sinfonica di Milano all’Auditorium di largo Mahler. In scena alle 20.30, con replica il 15/12 alle 20.00.
  • Beatrice Rana: la pianista è ospite del Conservatorio Giuseppe Verdi, per interpretare Chopin & Beethoven. Appuntamento alle ore 20.45 in via Conservatorio 12.
  • Fermarono I Cieli: concerto di canti religiosi popolari, composti da Ambrogio Sparagna con l’interpretazione di Peppe Servillo e un’orchestra popolare. Alle 21.00, con ingresso gratuito alla chiesa San Lorenzo Martire di via Negri.

#Giovedì 15/12: aprono le mostre Toys e Dinne in bilico, fiaba di Natale al Carcano, musica di Bartolini e Vi*gra Boys

Christmas Carol – Credits: mymovies.it
  • Mercatino della Pusterla: torna in via Olona, dalle 10.00 alle 19.00, il mercatino dei prodotti artigianali realizzati con materiali di riciclo.
  • Toys, giocare è un’Arte: forme e colori dei giocattoli, in mostra all’Associazione Bianca Pilat di via Ollaro 3. Inaugura il 15 alle ore 18.00 (su invito) e resta in allestimenti fino al prossimo 30 gennaio.
  • Donne in bilico: apre la mostra fotografica di Anna Alberghina, con 100 ritratti che esplorano le infinite sfaccettature dell’essere donna, nelle culture non globalizzate. Si terrà fino al 31 gennaio presso MAS, Museo d’Arte e Scienza di via Quintino Sella 4. Inaugurazione alle 18.30.
  • A Christmas Carol: la fiaba natalizia di Charles Dickens debutta al Teatro Carcano di Porta Romana, con inizio alle ore 21.00. Resta in scena fino a domenica 18/12.
  • Bartolini: concerto del mini tour invernale e serata clubbing, che dopo due tappe arriva al Circolo di via Bellezza 16, con inizio spettacolo alle ore 21.00.
  • Vi*gra Boys: comicità dark, follia del mondo e post-punk svedese con il ritorno della band al Fabrique di via Fantoli 9. Inizio spettacolo alle ore 21.00.

Venerdì 16/12: si stila un manifesto per migliorare la vita a Milano per darlo al sindaco, come i satelliti impattano sulla vita dell’uomo

Friday for goood – Credits: palinska, Pixabay
  • Friday for goood: momento di confronto gratuito, con Goooders e AWorld, per redigere un manifesto in 7 punti: come migliorare lo stile di vita a Milano. L’incontro parte dalla Casa degli Artisti di corso Garibaldi 27 alle 17.30, ma punta dritto a portare il manifesto nelle mani di Beppe Sala.
  • Nek incontra il pubblico: al Bookstore Mondadori di via Cola di Rienzo, Nek bissa l’appuntamento di inizio settimana, per presentare 5030, in occasione della sua presenza a Milano. Inizio alle ore 18.00.
  • Unknown Futures: come possono i satelliti artificiali cambiare la vita dell’uomo? Lo si dibatte alla Triennale di viale Alemagna, alle 18.30, con Marcello Spagnulo, ingegnere aerospaziale e consigliere scientifico di Limes.
  • Giochi di ruolo: pomeriggio di giochi ai Labs di via Cittadella 14 a Gessate. Inizio alle ore 16.45, con la collaborazione di Magic Nexus.

Arrivederci a giovedì mattina per le anticipazioni del weekend di metà Dicembre

Continua la lettura con: La Stazione di Ghiaccio: il più grande ANELLO GHIACCIATO mai realizzato a Milano

LAURA LIONTI

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Le 10 AUTOSTRADE più CARE d’Italia? 3 su 4 sono VICINE a Milano

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Credits lauradistrattta IG - Autostrada italiana

Nella classifica delle autostrade più care d’Italia quasi tutte si trovano attorno a Milano o sono raggiungibili in poco tempo dal capoluogo lombardo. Vediamo quali sono e quale è la più costosa.

Le 10 AUTOSTRADE più CARE d’Italia? 3 su 4 sono VICINE a Milano

# L’autostrada A5 Torino-Monte Bianco è la più costosa, Milano completa il podio

Grafica Will_ita IG – Fonte Direzione Generale per la Vigilanza sulle concessioni autostradali

Nella classifica delle autostrade più care d’Italia lautostrada A5 Torino-Monte Bianco è in testa con un pedaggio di 3,45 euro ogni 10 km percorsi, la tariffa si riferisce alle automobili, mentre in seconda e terza posizione troviamo rispettivamente le tangenziali milanesi con 2,54 euro e la Brebemi A35, che collega Brescia a Milano, a 2,35 euro.

Nella top ten, considerando anche il podio, ci sono ben 3 autostrade su 4 che collegano direttamente o sono vicine al capoluogo lombardo. Troviamo infatti al quarto posto la Pedemontana Lombarda con una tariffa di 2,11 euro ogni 10 km percorsi, al quinto la Torino-Bardonecchia con 1,88 euro, la A4 Torino-Milano al settimo con 1,60 euro e l’autostrada dei Fiori A10-16 da Torino a Ventimiglia con 1,57 euro.

# Come è calcolato il pedaggio

Credits: 7giorni.info

Sulla rete autostradale italiana sono circa 6.000 km i tratti gestiti da privati e sottoposti a pedaggio. Questo costo a carico degli utenti è applicato per rientrare degli investimenti fatti e per proseguire nelle attività di manutenzione ordinaria e gestione della rete. Ogni concessionario, in totale sono 25, stabilisce delle tariffe differenti che sono determinate dai costi per la costruzione e la gestione dell’autostrada in questione e concordati tra la Società Concessionaria e l’Ente Governativo e regolati per mezzo della Concessione. In generale più le autostrade sono grandi e più i costi sono maggiori, allo stesso tempo i concessionari che gestiscono tratte più lunghe possono tenere pedaggi più bassi perché possono sfruttare le economia di scala.

La tariffa base è soggetta a incrementi in base al numero di assi e relativa manutenzione dell’arteria autostradale, e alla zona in cui è stata costruita l’autostrada: quella in pianura è più economica rispetto a quella realizzata in un’area con rilievi montuosi o con un’orografia complessa. Altre tratte dove è il pedaggio è maggiore sono quelle di nuova realizzazione e che stanno ancora ammortizzando i costi per la costruzione.

Continua la lettura con: Il PERCORSO delle AUTOSTRADE: le molte “DEVIAZIONI” per ragioni POLITICHE e CLIENTELARI

FABIO MARCOMIN

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Il treno LOWCOST sta conquistando l’EUROPA

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Dopo l’esordio nel 2018 come alternativa economica ai viaggi sui convogli della Deutsche Bahn, la principale compagnia ferroviaria tedesca, Flixtrain a continuato ad espandersi. Vediamo i servizi offerti e la rete attuale.

Il treno LOWCOST sta conquistando l’EUROPA

# Prezzi low cost e comfort a bordo di treni “green”

Credits flixtrain.com – Carrozze Flixtrain

La filosofia di Flixtrain è la stessa del gemello su ruote Flixbus: collegare le città d’Europa a prezzi low-cost senza rinunciare a tutti i comfort di un viaggio da prima classe. Il servizio è stato inaugurato nel 2018 ed è diventata la principale alternativa economica ai viaggi sui convogli della Deutsche Bahn, la principale compagnia ferroviaria tedesca.

# I biglietti partono da soli 4,99 euro e il posto è garantito

Credits hpgruesen-pixabay – Flixtrain

A bordo dei treni ad alta velocità, riconoscibili sempre dal colore verde a rappresentare la sostenibilità visto che i convogli sono alimentati al 100% da energia rinnovabile, è disponibile la connessione Wi-Fi gratuita, spazio extra per le gambe, prese USB per collegare i dispositivi elettronici e ampio spazio per i tuoi bagagli. I biglietti partono da soli 4,99 euro e il posto è garantito. Vediamo quali sono le tratte coperte al momento.

Leggi anche: AvLo: il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

# La rete attuale di Flixtrain in Germania è composta di 6 linee

Mappa Flixtrain 2022 Germania

Nel corso del 2022 il servizio di Flixtrain ha continuato ad espandersi e ora copre ora gran parte della rete ferroviaria tedesca. Le linee attualmente in esercizio sono 6:

  • FLX10 Berlino <-> Stoccarda / Basilea, con 12 fermate intermedie in direzione di Stoccarda e 19 in direzione della città elvetica. Tra queste ci sono Halle, Francoforte e Fribrugo;
  • FLX11 Berlino <-> Wiesbaden, che percorre lo stesso tracciato della linea FLX10 fino a Francoforte per poi fermare a Mainz prima del capolinea;
  • FLX15 Amburgo <-> Stoccarda, con 11 fermate intermedie tra cui Hannover e che ricalca il percorso della linea FLX10 dalla cittadina di Fulda in poi;
  • FLX20 Amburgo <-> Colonia, con 6 fermate intermedie tra cui Duisburg e Düsseldorf;
  • FLX30 Dresda/Lipsia <-> Berlino <-> Colonia <-> Aquisgrana, con due stazioni di partenze alternative, Dresda e Lipsia, prima capolinea a Berlino, e poi fino a 17 stazioni intermedie tra cui Hannover, Dortmund, Duisburg e Düsseldorf;
  • FLX35 Amburgo <-> Berlino <-> Lipsia, con tre fermate nell’area della capitale tedesca.

# In Svezia il servizio collega le due città principali dello Stato scandinavo

Mappa Svezia Flixtrain

A collegare le due principali città svedesi, Stoccolma e Göteborg, c’è la linea FLX61, che ferma anche a Södertälje, Hallsberg, Skövde, Falköping.

Per ora nessuna fermata dei Flixtrain in Italia. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi. 

Leggi anche: Dopo Flixbus è nato FLIXTRAIN: i TRENI LOW COST arriveranno anche in Italia?

Continua la lettura con: Glacier Express: il TRENO VELOCE più LENTO e PANORAMICO del mondo

FABIO MARCOMIN

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FERMATA DEL GIORNO: 7 cose da fare e vedere intorno a SANT’AMBROGIO

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ph. museoscienza.org

Nella settimana in cui si ha festeggiato il patrono di Milano, non può mancare la Fermata del Giorno dedicata a Sant’Ambrogio. Scopriamo cosa la zona ci offre.

FERMATA DEL GIORNO: 7 cose da fare e vedere intorno a SANT’AMBROGIO

# Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia

ph. museoscienza.org

Detentore del record di più grande museo italiano dedicato alla scienza, vanta collezioni di disegni, progetti e macchine realizzati dalle più grandi menti del pianeta, partendo da Leonardo da Vinci, a cui è stato dedicato un intero padiglione (e l’intero museo). Offre 14 diversi lavoratori in cui si svolgono numerose e diverse attività ed esperimenti interattivi, riguardando diversi campi della scienza, come la genetica, la robotica, l’energia e l’elettricità. Si trova in via San Vittore 21.

# Osteria la Carbonaia

https://restaurantguru.it/La-Carbonaia-Milan

Questa osteria in via Carducci 38 è esattamente come ci si immagina un’osteria: calda, accogliente, amante della tradizione e della cucina tipica. Il menù propone prevalentemente pietanze di terra a base di ingredienti utilizzati sempre secondo la loro stagionalità.

# Tempio della Vittoria

Tempio della Vittoria

Conosciuto anche come Sacrario dei Caduti Milanesi, il Tempio della Vittoria è un complesso monumentale in largo Agostino Gemelli dedicato ai milanesi caduti combattendo durante la Grande Guerra. La pianta ottagonale – che vuole rimandare alle otto porte della città – e il marmo bianco con cui è costruito sono solo due dei dettagli pieni di significato e simbologia che questo monumento presenta.

Leggi di più: Il TEMPIO della VITTORIA nel centro di Milano: il monumento DOUBLE FACE. 

# Teacup – Tea & Art

https://www.ilgolosario.it/it/teacup-il-bar-creativo-di-milano

In via Caminadella 18 si trova questa sala da tè ispirato al paese delle meraviglie di Alice e allo stile di Tim Burton e alle sue più famose pellicole. La quantità e varietà di tè che si possono gustare (più di 100 tipi diversi) è solo uno dei motivi per cui, se si è in zona, si deve correre a godersi una buona merenda all’inglese.

# La colonna del diavolo e la leggenda da cui prende il nome

https://www.vieniviadiqui.it/

Proprio in piazza Sant’Ambrogio si erge questa colonna in marmo con capitello corinzio che prende il nome da una leggenda. Il tutto nasce dalla presenza di due fori nella colonna. Si narra infatti che un giorno il diavolo fece visita al patrono di Milano, per convincerlo a lasciare la via del bene per quella del male. Il santo, spazientito dall’insistenza del diavolo. gli diede un calcio, che ne causò la perdita di equilibrio: il maligno andò a sbattere contro la colonna, provocando con le sue corna i due fori.

# DedasPuri, il ristorante georgiano

https://www.assogeorgia.com

Sbarcato a Milano quest’anno, DedasPuri nasce a Pavia dall’idea di due donne, che decidono di voler far conoscere agli italiani la cucina georgiana, caratterizzata dall’abbondante uso di legumi, impasti freschi ripieni, carne e frutta secca. Luogo perfetto per gli amanti dei sapori diversi dai tipici italiani. Si trova in via de Amicis 44.

# Basilica di Sant’Ambrogio

Credits Andrea Cherchi – Basilica di Sant’Ambrogio

La basilega de Sant Ambroeus, nell’omonima piazza, è uno dei simboli della città e della sua storia. All’interno è presente un ricco archivio che custodisce antichi manoscritti, pergamene e lettere. L’intera Basilica è visitabile e per maggiori informazioni si consiglia di consultare il sito.

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ALICE COLAPIETRA

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Bruno Arena, il fico di Milano

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Vignetta di Fabio Buffa

Aveva saputo trasformare un brutto incidente in un marchio di fabbrica. Ma questa volta la botta è stata troppo forte. Anche per lui. 

Bruno Arena, il fico di Milano

Vignetta di Fabio Buffa

# Non era uno scherzo

Questo 2022, che ci stiamo lasciando alle spalle, si è portato via Bruno Arena, l’altra metà dei “Fichi d’India”. Se n’è andato lo scorso 27 settembre, era molto che mancava dalle scene a causa di un aneurisma che lo colpì nel 2013, a cui seguì un periodo in coma e una lunga quanto sofferta riabilitazione. Manco a farlo apposta stette male proprio durante la registrazione di una puntata di “Zelig”, la trasmissione televisiva che lo rese aveva reso celebre, al fianco del proprio compagno di cabaret Max Cavallari.
Era il 17 gennaio di quasi dieci anni fa, “stava registrando uno sketch, aveva appena finito, quando disse che si sentiva male, sentiva che gli stava venendo un ictus”, disse la moglie alcuni anni fa. “Finita la scena è andato dietro le quinte ed è svenuto; tutti pensavano che stesse scherzando, come faceva spesso, speravamo che fosse una gag“. Invece non era una delle tante trovate comiche di Bruno, quella era la bastarda realtà che ce lo ha tenuto lontano oltre nove anni, per poi spegnerlo, portandolo via.

# L’incidente trasformato in brand

Bruno Arena era nato a Milano il 12 gennaio 1957: dopo la maturità, presso un liceo artistico, si iscrive all’Università frequentando il corso Isef e diventa insegnante di educazione fisica nella provincia di Varese. D’estate si mette a fare l’animatore nei villaggi turistici e lì inizia a testare le proprie capacità di comico e di animale da palcoscenico.
Nel 1984 è vittima di un grave incidente stradale che, a causa degli interventi chirurgici subiti, gli lasciò i segni sul volto che divennero una sorta di “brand” del personaggio, che tra gli anni novanta e i duemila ha divertito tanto di quel pubblico, tra televisione, cinema e teatro, naturalmente al fianco dell’altra metà dei “Fichi d’India” Cavallari.

# “Io arrivavo con una Porsche, Bruno in bicicletta”

Ma torniamo indietro: Bruno e Max si conoscono in un oratorio di Varese, nel 1988 decidono di creare una coppia artistica, scegliendo il nome dai fichi d’india presenti sulla passeggiata di Palinuro, località dove nasce questo binomio di comicità.
Si esibiscono al “Fuori pasto” di Varese, poi passano al programma televisivo “Yogurt”, e a Radio Deejay al fianco di Marco Baldini. Siamo oltre la metà degli anni novanta e la loro popolarità raggiunge livelli notevoli con la partecipazione alla gara di barzellette su Canale 5 “La sai l’ultima?”. Il bello di Max Cavallari e Bruno Arena è che funzionano bene, anzi benissimo, proprio perchè non hanno nulla in comune: “agli studi di registrazione io arrivavo con una Porsche e Bruno in bicicletta da corsa”, confessò Cavallari alcuni anni fa.
Poi Bruno e il collega inseparabile spiccano il volo con “Zelig”, quando ancora era trasmesso su Italia1, passando a “Colorado” e a “Buona domenica”.

# Un colpo di fulmine, a modo suo

I “Fichi” partecipano a dieci film, tra cui “Pinocchio” di Roberto Benigni, interpretando il gatto e la volpe. Le scene più famose dei loro scketch erano quelle relative alla parodia dei “Neri per caso”, con quel “tichi tic” inconfondibile e “Amici Ahrarara”, con la presa in giro del venditore di Valenza Po, Sergio Baracco, esagerandone la già forte vena istrionica.
Bruno era un tipo capace di non abbattersi mai; anche dopo l’incidente del 1984, aveva saputo reagire, trasformando i segni di quel dramma in un’occasione di autoironia, con la quale incoraggiava tutti, grazie anche ad un carattere forte.
Emblematica la frase della moglie Rosy Marrone su come, oltre trent’anni fa, lei e Bruno si sono conosciuti: “la prima volta che ci siamo visti lui mi ha mandata a fanculo, poi ci siamo sposati”.
Ecco, appunto, questo era Bruno.

FABIO BUFFA

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COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

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WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese

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ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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7 attrazioni di CORSO GARIBALDI, una delle strade simbolo di Milano (MAPPA)

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Conosciuta fino a poco tempo fa come Corso di Porta Comasina, era la principale direttrice che conduceva da Milano verso il lago. Gli artigiani provenienti da Como furono i primi a colonizzarla con le loro botteghe, di cui oggi non rimane traccia, fra palazzi prestigiosi e tipici luoghi della movida. Intitolata all’eroe dei due mondi, ha ceduto il nome di Como al Corso che la porta avanti oltre la Porta di Piazza XXV Aprile.

7 attrazioni di CORSO GARIBALDI, una delle strade simbolo di Milano (MAPPA)

#1 Chiesa di Santa Maria Incoronata, la “chiesa doppia”

Credits: arte.it – Chiesa di Santa Maria dell’Incoronata

All’angolo con via Marsala, si presenta alla vista questo bellissimo esempio di “chiesa doppia”, ovvero un edificio religioso frutto dell’unione di due chiese, una antichissima e l’altra in pieno stile gotico. Le due facciate appaiono entrambe, così come l’interno che si presenta con doppia navata, uniformata dal tempo e dai restauri, ma con ancora chiaramente i segni dei due edifici originari. I lavori furono terminati in occasione dell’incoronazione di Francesco Sforza a Duca di Milano nel 1451, perciò i Padri agostiniani che la costruirono vollero intitolarla a Santa Maria Incoronata e dedicarla al nuovo signore della città. Nelle varie cappelle ci sono affreschi e dipinti di ottimo valore e di gran pregio è anche l’organo donato dalla città di Cremona nel 2013. Corso Garibaldi 113.

#2 Teatro Studio Melato, già Teatro Fossati dalle “due facce”: primo in Italia a sperimentare la luce elettrica e con ospiti del calibro di Kakfa

Le due facce del Teatro Melato

Un teatro è un monumento sempre vivo e in costante evoluzione. Oggi intitolato a Mariangela Melato, la grande attrice scomparsa nel 2013, il teatro Studio nasce per volere di Giorgio Strehler nel 1986 per ospitare la sede della Scuola di Teatro da lui creata. Il lungo lavoro di restauro curato dall’Architetto Marco Zanuso ha riportato alla luce l’antico teatro Fossati, fondato dall’omonimo imprenditore e progettato dall’architetto Fermo Zuccari a metà dell’Ottocento. Il teatro ha due facciate, una verso via Rivoli, l’altra, su Corso Garibaldi e divenne uno dei più attivi del panorama milanese e proponeva spettacoli diurni. Nel 1881 fu il primo teatro in Italia a sperimentare la luce elettrica. Accolse ospiti di rilievo, tra i quali Franz Kafka nel 1912. Le ultime locandine risalgono al 1925. Negli anni successivi fu adibito a cinema e successivamente chiuso, finché il fondatore del Piccolo Teatro volle dargli nuovo lustro. Oggi è amatissimo dai registi più sperimentali per la sua caratteristica forma ovale. Via Rivoli 6.

#3 Il ristorante Osaka: uno dei migliori di cucina giapponese a Milano

Ristorante Osaka

Ha compiuto vent’anni nel 2019 lo storico locale autenticamente giapponese, inaugurato a cavallo del nuovo millennio, quando la moda nipponica non era certo diffusa come oggi. L’anima della cucina è lo chef Ikeda, che qui giunse da Parigi nel 2001. Al suo fianco, nella preparazione di ramen, bento box, sushi, sashimi, classici piatti caldi di carne o pesce, il sous chef Takimoto, giunto a Milano da poco più di un anno, dopo oltre vent’anni di esperienza nella città di Osaka. Il menu cambia due volte l’anno, in primavera-estate e in autunno-inverno. Il servizio cordiale e attento, le materie prime scelte e il rigore per la tradizione giapponese hanno fatto sì che il Ristorante Osaka sia unanimemente considerato come uno dei migliori giapponesi in città. Un successo meritato anche grazie alla cura degli interni, che fa davvero sembrare di essere nel cuore del Paese del Sol Levante, in centro a Milano. Corso Garibaldi 68.

#4 La Casa degli Artisti, rinata 110 anni dalla fondazione originaria

Casa degli artisti

Inaugurata il primo febbraio del 2020, subito chiusa dal lockdown, la nuovissima Casa degli Artisti è il risultato di un progetto ambizioso e vincente di Milano città della cultura. L’attività è ripresa a 110 anni dalla fondazione originaria e si propone di essere luogo di accoglienza per artisti provenienti da tutto il mondo, che vengono ospitati qui per poter produrre in condizioni ottimali una loro nuova opera, che sia di teatro o arti visive o multimediali, che nasce a diretto contatto con la città. L’obiettivo è quello di ripensare, attraverso le eccellenze creative provenienti da tutto il mondo, la società e l’urbanistica, mettendo in comunicazione i vari settori. Via Tommaso da Cazzaniga, angolo, Corso Garibaldi, 89/A.

#5 Al Matarel, avamposto gastronomico della più genuina tradizione meneghina

Credits: myblacksunglasses.com – Al Matarel

“Tallone di salame e nervetti per aprire, osso buco con il risotto giallo e cassoeula a seguire, cotoletta alla milanese, mondeghili, rustin negàa”: così si presenta la cucina Al Matarel, vero avamposto gastronomico della più genuina tradizione meneghina. All’interno il locale è colorato da tre caratteristici murales, realizzati dagli artisti milanesi Gustavo Boldrini, Crippa e Fiorillo. Dagli anni Settanta a oggi la trattoria è stata un punto di ritrovo molto amato da giornalisti, politici, scrittori e anche attori, con il famoso “Premio Al Matarel” per il giornalismo, la ricerca storica e le arti. Corso Garibaldi 75.

#6 Basilica di San Simpliciano, edificata per il volere di Sant’Ambrogio

Credits: milanofotografo.it – Basilica di San Simpliciano

Negli scritti di Sant’Ambrogio, vescovo di Milano dal 374 al 397 d.C. e oggi patrono amatissimo della città, non c’è un’affermazione che ci permetta di sostenere con certezza che risalga a lui la costruzione della antichissima basilica Virginum che da secoli è conosciuta con il nome di basilica di San Simpliciano. Eppure una forte tradizione afferma che proprio il grande Ambrogio l’avrebbe edificata, mettendola all’incrocio di una delle strade che attraverso i passi alpini collegavano la città di Milano con la Rezia. Il progetto era ardito: dimostrare che la metropoli, diventata capitale dell’impero già dal 286 d.C., non era più pagana. Ci piace credere che sia così e che questo edificio così antico e affascinante sia un simbolo storico di enorme importanza per la città, a dare anche il nome alla piazzetta che si affaccia su Corso Garibaldi dando aria e un senso di libertà al lungo viale. Piazza San Simpliciano 7.

#7 La Libreria del mondo offeso, con l’orologio che segna sempre le 5 meno un quarto

Credits: flawless.life Libreria del Mondo Offeso

Se di libri non si campa, ecco il caffè letterario per condividere il piacere della lettura, guidati dai consigli di Laura. Entrando, un orologio vintage segna orgogliosamente le cinque meno un quarto. Quando uscirete, su quell’orologio saranno ancora le cinque meno un quarto: il mondo si ferma alla Libreria del mondo offeso. Il nome del locale, aperto da Laura nel 2008, sebbene migrando in varie sedi, viene da un romanzo di Elio Vittorini, “Conversazioni in Sicilia”, in cui dedica un capitolo al “dolore dell’umano genere”, perché sì, noi soffriamo “per il dolore del mondo offeso”. Un luogo di aggregazione per anime belle, dove trovare libri, racconti, suggerimenti e spunti di riflessione messi insieme con la cura e l’attenzione del vero libraio, che rifugge il mainstream culturale e seleziona proposte sorprendenti, lontane dalle mode passeggere. Laura ha scelto di specializzarsi in letteratura italiana del Novecento e contemporanea, unendo tutti i suoi autori preferiti. La relazione umana tra autore e lettore è il cardine su cui si centrano i numerosissimi eventi che animano la vita in libreria più volte a settimana. Piazza San Simpliciano 7.

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ALBERTO OLIVA

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La CASA-UFO che FLUTTUA nell’aria

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Credit: mcmdaily.com

Come sarebbero le case di una città popolata dagli alieni? Al momento nel mondo abbiamo poche ipotesi e tra queste solo una fluttua nell’aria: Chemosphere.

La CASA-UFO che FLUTTUA nell’aria

Lo sceneggiato radiofonico “La Guerra dei mondi”, ispirato all’omonimo romanzo di George Wells, nel 1938 riuscì a spaventare l’America con una finta invasione aliena, a far crollare rapidamente le certezze occidentali. Qualche anno dopo, nel 1960, un architetto proiettato verso il futuro progettò una casa che di terrestre aveva ben poco: la casa a forma di UFO che fluttua nell’aria. Ma dove si trova questa particolare UFO house?

# Un monumento storico e un cimelio dal futuro

Credit: mcmdaily.com

La casa a forma di UFO nel 2004 è entrata a far parte dei monumenti storici-culturali di Los Angeles grazie al suo design ottagonale unico, ed è stata nominata dalla Biblioteca Britannica come “la casa più moderna costruita al mondo”. Eppure più che una casa moderna andrebbe definita un cimelio dal futuro, infatti al momento rappresenta un esempio unico di abitazione aliena fluttuante, e per raggiungerla bisogna intraprendere un vero e proprio viaggio visto che è raggiungibile solo con una funicolare.

# Si trova a Hollywood ma non è il set di un film fantascientifico

Credit: Pinterest

L’edificio pende sulla San Fernando Valley, vicino alla famosissima scritta “Hollywood”. Sembra proprio l’ambientazione di un film fantascientifico e il suo posizionamento renderebbe l’ipotesi piuttosto verosimile. Effettivamente la struttura dalle sembianze aliene è apparsa in numerosi film, sino ad essere immortalata in un episodio dei Simpson, ma il motivo della sua progettazione è ben distante dai set cinematografici. La ragione è piuttosto sentimentalista: un giovane ingegnere aerospaziale ereditò dal suocero il lotto e nonostante non avesse i mezzi sufficienti, voleva a tutti i costi vivere lì. La sua forte determinazione gli fece ottenere una sovvenzione dalla Chem Seal Corporation che pagò i rivestimenti e le resine sperimentali, dando anche il nome alla struttura: Chemosphere.

# Una casa fluttuante? Si, ma con un barbatrucco

Credit: latimes.com

La casa a forma di UFO deve la sua forma atipica a dei motivi piuttosto pratici: era molto costoso, oltre che complesso, costruire una casa lungo le pendici da 45 gradi delle colline di Hollywood. Così l’architetto e il proprietario decisero quindi di elevare la casa, lasciandola fluttuare sul paesaggio circostante grazie ad una colonna di cemento larga 1,5 metri e alta circa 9. Ma come è possibile che una colonna così stretta e lunga possa sostenere un’intera casa? Ovviamente c’è un barbatrucco. Al di sotto della colonna, nascosto sotto il terreno, è stato posizionato un piedistallo di cemento con un diametro di oltre 6 metri che ha permesso all’edificio di resistere a terremoti e forti piogge.

Viviamo le nostre vite noncuranti di un’ipotetica invasione aliena ma dall’altra parte del globo c’è qualcuno che ha già trovato un’efficace strategia per sopravvivere: farli sentire a casa loro.

 

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ROSITA GIULIANO

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