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La metro pedonale urbana

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Repubblica - Metro pedonale Polignano a Mare

Un progetto nuovo in Italia. Ecco come funziona e qual è il suo fine.  

La metro pedonale urbana

# PedoMetroSMCV: sei linee pedonali a Santa Maria Capua Vetere

Pedometro

Una delle prima iniziativa è stata quella di PedoMetroSMCV“, un progetto nato il 7 novembre 2020 e diventato operativo nel 2021 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Lanciato dalla Federazione Italiana Camminatori Sportivi ha lo scopo di contribuire a promuovere l’esercizio dell’attività fisica all’aperto alla portata di tutti, il benessere psicologico e la mobilità sostenibile. Una metropolitana pedonale autogestita lungo sei linee che attraversano la città e con i percorsi che si inseriscono nei contesti di scuola, lavoro, attività motoria, turismo.

# Le iniziative di MuoviComune in Toscana ed Emilia

MuoviLivorno

Il progetto di “Città Attiva” dal nome “MuoviComune- metropolitanaurbanapedonale” si sta invece diffondendo in diverse regioni. In Toscana c’è MuoviLivorno Fase 1 voluto dal servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda USL Toscana nord ovest in collaborazione con il Comune di Livorno e prevede un cammino circolare di circa 6 chilometri e 7 “stazioni” di partenza, salita, discesa e arrivo.

MuovitiComune

Altre due linee ci sono nel Comune di Sesto Fiorentino, un’altra nel Comune di Lastra a Signa. Oltre 20 in Emilia Romagna, tra cui diverse a Modena città e hinterland, 

# La metro pedonale di Polignano a Mare

Repubblica – Metro pedonale Polignano a Mare

Una delle più recenti iniziative è quella di Polignano a Mare, con tre linee che invitano i visitatori a raggiungere a piedi il centro e i luoghi turistici e culturali più frequentati. La partenza è stata l’8 dicembre 2023 con la linea blu con fermate sul ponte di lama Monachile e davanti alla statua di Domenico Modugno, quella rossa che attraversa il lungomare e passa per i belvedere, e quella gialla più breve che parte da largo San Francesco. 

# Milano a piedi: la trasformazione della metro di Milano in percorsi pedonali

Mappa fitbit: tempi percorrenza a piedi dei percorsi delle linee metropolitane

A Milano quando? Nel 2015 Fitbit aveva disegnato una mappa della metropolitana con riportati i passi necessari per camminare da una fermata all’altra insieme alle calorie bruciate. Prendendo ad esempio il tragitto tra Crocetta e Turati M3 sono circa 4.000 passi da percorrere e 100 le calorie che si consumano, da Duomo a Loreto sono 123. Le numerose iniziative sparse lungo tutto lo Stivale sembrano concretizzare l’idea di stimolare la mobilità pedonale dei cittadini, lo stesso obiettivo che si era posta l’azienda americana produttrice dei braccialetti che tracciano i dati dell’attività sportiva. Un’idea per la futura mobilità dei pedoni in città?

Link: Mappa Fitbit

Continua la lettura con: La M4 è una METRO “di GHIACCIO”

FABIO MARCOMIN (Ultimo aggiornamento: 12 maggio 2025)

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Sulle ali della libertà – Il lato chiaro di Marco Bassani

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“Quali sono gli amici e i nemici della libertà?” Risponde uno dei pensatori più liberi d’Italia.

 Cos’è lo Stato? E quanto spazio rimane per l’individuo? Marco Bassani, professore e pensatore libero, risponde ad Andrea Zoppolato sulla libertà nel mondo di oggi. 

 Puoi guardare il videopodcast anche su YouTube e Spotify 

 

Solo audio su:
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Conduce: Andrea Zoppolato
Regia: Saverio Piscitelli, Roberto Mastroianni
Prodotto da: Fabio Novarino
Location: Studio di Voci Di Periferia A.P.S. presso Mosso, Via Angelo Mosso 3 – IG: @vocidiperiferia

ALTRE PUNTATE:

Ma chi me l’ha fatto fare? – Il Lato Chiaro di Arianna Pozzi

«E’ la fine del mondo»: il lato chiaro di Luca Morotti (Prima Parte)

Un mondo nuovo: il lato chiaro di Luca Morotti (Finale)

La «Donna di Ghiaccio»: il lato chiaro di Lulu Berton

«Chi trova un amico…»: il lato chiaro di Guido Martinetti (Grom)

 

Il Lato Chiaro di Vito Lomele

Il Lato Chiaro di Candida Morvillo

Il Lato Chiaro di Stefano Zecchi

Il lato chiaro di Alessandro Fracassi

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La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @andtrap IG

La foto del giorno: oggi siamo al Talent Garden Calabiana (Via Arcivescovo Calabiana, 6)

Ph. @andtrap IG

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Continua la lettura con: La foto del Giorno (11 maggio)

MILANO CITTA’ STATO

Quando hai provato a percorrere la Stretta Bagnera con la tua auto nuova

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Si capisce perché ci abitava un serial killer
 

Qui il video: Quando hai provato a percorrere la Stretta Bagnera con la tua auto nuova

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Continua con: Quando un milanese prova ad avere un contatto con la natura

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

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Quello che non funziona nei ristoranti milanesi

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ChatGPT - Ristorazione milanese

Beninteso, non potrei vivere senza sperimentare ristoranti e location perché sono troppo attrattivi ed accattivanti e nessun altra città ha un panorama culinario così vasto e variegato. Ci sono però alcuni punti dolenti, come questi sei.

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Quello che non funziona nei ristoranti milanesi

#1 Di Milano c’è ben poco

figure8byelina IG – Sushiburrito

Troppi ristoranti cinesi o giapponesi a buon mercato, trovarne di autentici è una vera impresa. Stesso discorso per altri tipi di cucina etnica con una offerta fin troppo esagerata che spesso confonde.

#2 Scollamento dalle origini 

ChatGPT – Ristorazione milanese

La cucina milanese è complessa, ricca, richiede lunghe preparazioni ed affonda le sue radici in tempi lontani. Sono rari i buoni ristoranti che propongono autentica cucina milanese. Molte trattorie contemporanee, rare le osterie storiche di un tempo che forse non tornerà mai più.

#3 Ripetitività 

Nelle preparazioni culinarie, negli arredi. Impera una ripetitività che alla lunga può stancare, complice anche il fenomeno delle insegne, sempre le stesse, che si moltiplicano come in una catena di montaggio della ristorazione. Con pazienza si può trovare qualche esempio virtuoso.

#4 Le mode

Credits micasatoasteria IG – MiCasa

Ci sono anche nella ristorazione e non potrebbe essere diversamente nella città della moda, che vive di moda e da cui tutte le mode hanno origine. Di recente impazza la moda dello street food e quindi toasterie, tapas bar, polpetterie e hamburgerie. Tutto benissimo nella bella stagione, ma quando arriva il freddo, insomma. 

#5 Prezzi

Davvero esagerati, salvo qualche localino di quartiere. La gente ha voglia di uscire, cenare al ristorante ma ogni volta è un furto, anche no. E poi tutti quei ristoratori giunti a Milano da altre città che aprono uno o più locali raddoppiando i prezzi che praticherebbero nei loro luoghi di origine. Ma perché?

#6 Ristoranti da Instagram

Gloria Osteria – ph. @akhnoukh_on_food IG

Sono tanti, tantissimi, si sa. Ci si va perché sono zeppi di lucine, poltroncine, pareti mattonate, divanetti. Ci si va perché fanno tendenza, perché l’ha detto la Chicca e perché fa figo. Portate mini, stuzzichini, assaggini, tostini, mini hamburgers, menu degustazione a tempesta manco fossero obbligatori per legge.

Anche meno…
 

Leggi anche: I locali più instagrammabili di Milano

Continua la lettura con: I 5 ristoranti milanesi dove si mangia il miglior risotto giallo

ALESSANDRA GURRIERI

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I paesi dell’hinterland che dovrebbero diventare quartieri di Milano

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Milano
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Prima regola di Milano città stato: tutto quello che sta dentro la tangenziale di Milano è Milano. Seconda regola di Milano città stato: tutto ciò che sta tra Adda e Ticino è Milano. Anche perché se fossero quartieri di Milano sarebbe un vantaggio per tutti. 

I paesi dell’hinterland che dovrebbero diventare quartieri di Milano

C’è chi la vuole piccola. Milano. E questo è un problema per i molti che vivono al di fuori dei confini amministrativi. Sì, perché la tendenza nel mondo è opposta: si creano conurbazioni unendo in una stessa area amministrativa anche città distanti 100 e più chilometri, come avviene in Germania. Invece a Milano basta fare più di cinque chilometri dal centro per trovarsi in un mondo a parte. Mentre invece dovrebbero essere dei quartieri della città, così da considerarli un tutt’uno con la città a cui di fatto dipendono. Con miglioramento nei servizi, nelle connessioni, nella gestione strategica. Questi sono i paesi che di fatto dovrebbero essere considerati dei quartieri di Milano. 

#1 Peschiera Borromeo

Ospita il city airport e il “mare” di Milano. Ma non è Milano. Assurdo. 

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#2 Trezzano sul Naviglio

“Andate ed estendetevi lungo i Navigli” (Sant’Ambrogio)

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#3 Segrate

Milano 1 riconquista Milano 2. La cittadella che molti considerano il quartiere “pettinato” della cintura milanese. Senza Milano non ha senso. Perchè tenerla fuori?

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#4 Rho

Già Expo lo aveva detto: è Milano. Ospita anche la Fiera di Milano. Perchè non è Milano?

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#5 Bollate

C’è il carcere. Cosa nostra. Lo stesso vale per Opera che dovrebbe essere l’ultimo quartiere a Sud di Milano e dove presto sorgerà il grande hub della città. 

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#6 Assago

C’è il palazzetto di Milano. Un quartiere sempre più connesso, da dove si prende l’autostrada di Milano per Genova. Come si fa a considerarla fuori?

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#7 Basiglio

“Il paese più ricco d’Italia”. Basta solo questo per capire dove deve stare. E serve aumentare il reddito pro capite di tutta la periferia. 

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#8 Melegnano

Il casello di Milano.

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#9 Cinisello

E’ tutt’uno con Milano. Una separazione contro natura.

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#10 Monza

Il quartiere che ospita il Gran Premio di Milano. Addirittura ne hanno fatto una provincia. 

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Continua la lettura con: Chi la vuole grande, chi la vuole piccola: i confini di Milano

MILANO CITTA’ STATO (Ultimo aggiornamento: 12 maggio 2025)

copyright milanocittastato.it

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12 maggio 1848: i milanesi aprirono la strada al più grande tradimento della storia della città

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Credits Andrea Cherchi - Sulle palle del toro in Galleria

I Savoia e Milano. Un rapporto contraddittorio. Forse con più ombre che luci. Almeno se ci si ricorda degli antefatti. E del fatto più vergognoso. Accadde in seguito alle cinque giornate: Milano liberata dagli austriaci si offrì al re del Piemonte. Fu questo il risultato del plebiscito del 12 maggio 1848.

Maps – Corso Garibaldi, tratto con ordinanza

Il 14 luglio arrivò a Milano anche Garibaldi. Passando per la porta che da quel fatto prese il suo nome. I giochi sembravano fatti, tutti d’accordo, tutti felici, ma come spesso accade quando ci sono di mezzo i Savoia, la sorpresa era dietro l’angolo. In breve: re Carlo Alberto tradì i milanesi. Perché zitto zitto il 6 agosto firmò l’armistizio con gli austriaci, riconsegnando così Milano al nemico di sempre.

Credits Andrea Cherchi – Sulle palle del toro in Galleria

I milanesi risposero al tradimento con il loro proverbiale senso dell’umorismo: da quello storico tradimento si diffuse a Milano il rito di calpestare le balle del toro, simbolo di Torino in Galleria. 

Continua la lettura con: 7 maggio: il giorno di Bava Beccaris e del soldato eroe

ANDREA ZOPPOLATO

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La super metro no-stop Milano-Malpensa: 3 ipotesi di tracciato per integrarla con la metropolitana

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chatgpt AI - Metro Malpensa-Rho Fiera

Linate è collegato da tre anni con la linea M4. Ma Malpensa, l’aeroporto intercontinentale di Milano, resta ancora fuori dalla rete metropolitana. È tempo di immaginare una linea che lo colleghi velocemente alla città?

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La super metro no-stop Milano-Malpensa: 3 ipotesi di tracciato per integrarla con la metropolitana

# Malpensa Express e la chiusura dell’anello ferroviario: un collegamento insufficiente

tickets-milan.it – Malpensa Express

Oggi l’unico collegamento diretto tra Milano e il suo principale aeroporto intercontinentale è il Malpensa Express: 146 corse al giorno, ogni 30 minuti, che partono da Milano Centrale o Cadorna e arrivano ai terminal in circa 50 minuti, con tempi che variano da 43 a 57 minuti a seconda del percorso. Un servizio che ha poco del carattere “urbano” di una vera metropolitana, e non è per niente express. Non è integrato nel sistema metropolitano milanese, costa di più, e richiede un salto mentale: prendere un treno invece che una metro.

gazzetta dei trasporti – Collegamenti da Malpensa

Nel frattempo, si sta lavorando per chiudere l’anello ferroviario attorno a Malpensa, collegandolo a nord con Gallarate e da lì con il Sempione e la Svizzera. È una grande opera che rafforza il ruolo logistico dell’hub, ma che resta pensata in un’ottica regionale o addirittura internazionale. Quello che manca è un collegamento pensato per chi vive e lavora a Milano. In una metropoli dove oggi si arriva in metropolitana fino a Linate, è quasi paradossale che Malpensa, molto più strategica, sia ancora fuori mappa. Come si potrebbe fare?

Leggi anche: La nuova Milano-Malpensa: la data dell’inaugurazione

#1 Trasformare la linea da Cadorna in una metropolitana

Percorso Malpensa Express

Come prima soluzione si potrebbe immaginare di trasformare il collegamento Cadorna–Malpensa in una metropolitana interrata, senza passaggi a livello né interferenze con la rete attuale. Un progetto ambizioso, ma che potrebbe sfruttare parte del tracciato ferroviario esistente tra Cadorna e Bovisa, per poi imboccare una nuova linea in sotterranea fino ai terminal. Ancora meglio sarebbe affiancare una galleria dedicata, con doppio binario, ad uso metropolitana. Un tunnel ferroviario profondo, rapido, con treni ogni 10 minuti, accessibili con biglietto ATM e pensati per coprire la distanza in meno di 30 minuti effettivi, mantenendo solo le fermate di Saronno e Busto Arsizio. Un collegamento pensato anche per chi parte da Porta Venezia, Loreto o Porta Genova, con interscambi intermedi con le linee M1, M2 e M5. 

Leggi anche: Il «Frecciarossa sotterraneo»: la super-metropolitana per volare da una parte all’altra di Milano

#2 Una super metro no-stop da Rho Fiera a Malpensa

chatgpt AI – Metro Malpensa-Rho Fiera

Un’altra ipotesi suggestiva? Una nuova linea metropolitana espressa da Rho Fiera M1 fino a Malpensa. Un tracciato che partirebbe dall’attuale capolinea della M1 e si snoderebbe verso nord-ovest, senza fare fermate intermedie prima di arrivare ai Terminal 1 e 2 dell’aeroporto. Una metro no-stop pensata non tanto per servire il territorio quanto per garantire una connessione rapida e continua tra Milano e Malpensa, integrata nel sistema tariffario dell’area metropolitana di Milano.

Milano-Malpensa

Facendo correre al massimo della velocità i convogli in uso sulla rete il tragitto di circa 30 km verrebbe percorso in 22 minuti, impiegando convogli più veloci come quelli della metro più veloce del mondo basterebbero 11 minuti. Sarebbe anche l’occasione per trasformare Rho Fiera in un vero hub metropolitano, da cui far partire collegamenti a raggiera verso tutta l’area metropolitana. 

#3 La linea express Malpensa-Linate

Linea Express Malpensa-Linate

Si potrebbe poi azzardare di estendere la linea i direzione est fino a Linate, con uno stop a Centrale FS M2-M3, collegando i due scali milanesi in soli 24 minuti.

Leggi anche: Il «Frecciarossa sotterraneo»: la super-metropolitana per volare da una parte all’altra di Milano

Continua la lettura con: Metro ultima fermata: fino a dove vorrebbero spingersi con la metro i milanesi

FABIO MARCOMIN

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La «metro mignon» di Milano

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Il 1º novembre 1964 Milano inaugurava la sua prima linea metropolitana: un’infrastruttura attesa da anni e destinata a segnare l’inizio di una nuova fase per la mobilità urbana. Al debutto c’erano molte caratteristiche che agli occhi di adesso la rendono curiosa, quasi bizzarra. 

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La «metro mignon» di Milano

# La «metro mignon»: i primi treni avevano solo due carrozze

 
ChatGPT – Evoluzione carrozze metro Milano

Quando la M1 aprì nel 1964, i milanesi si trovarono davanti a una metro… in miniatura. I treni? Solo due carrozze. Le prime serie furono costruite tra il 1962 e il 1963 dalla Breda Costruzioni Ferroviarie e dalla OM. Fino al 1968 circolavano composizioni ridotte, con soli due o quattro vagoni, composte solo da motrici. A partire da quell’anno, con l’introduzione delle rimorchiate, si formarono unità di trazione più complete da tre elementi (M+R+M) e infine grazie all’arrivo delle carrozze Msc e alla riorganizzazione delle composizioni, si arrivò ai treni da sei vagoni oggi familiari ai milanesi.

1º novembre 1964 – Inaugurazione della Linea M1 con marcia parallela di due convogli da Lotto a Sesto Marelli

Le banchine, inizialmente lunghe 100 metri, vennero poi allungate per permettere la circolazione di convogli più lunghi, resi possibili anche dall’introduzione dell’arresto elettronico a “punto meta”. Il look era caratterizzato da livrea bianca con fasce rosse, sedili disposti in vis-à-vis separati da lastre di vetro, come nei salottini dei vecchi treni.

Leggi anche: I treni della metro di Milano: l’evoluzione dai 100/200 alla M4

# Un tracciato di 12 km e 21 stazioni, superando di un soffio la prima metropolitana italiana

storia trasporto pubblico

La metropolitana di Milano non fu la prima in Italia. Quel primato toccò a Roma con la linea B, inaugurata nel 1955 tra Termini e Laurentina, lunga 11,3 chilometri e con 12 stazioni. Ma Milano non ci stava a restare indietro e quando nel 1964 aprì la sua M1, lo fece superando la Capitale per lunghezza e numero di fermate: 12 km e ben 21 stazioni, da Sesto Marelli a Lotto. L’inaugurazione fu in grande stile, con la prima corsa partita alle ore 10:41 del primo novembre. Alla cerimonia presenziarono quattro ministri e fu il sindaco Pietro Bucalossi a tagliare il nastro con un discorso alla stazione Lotto. 

# Il biglietto costava 100 lire ma non valeva su tram, bus e filobus

Archivio storico Atm – Timbratura biglietto metro m1

Altro che biglietto integrato, altro che app e QR code. Nel 1964 si saliva in metro con un biglietto di cartoncino rigido di colore bianco, prezzo fisso: 100 lire. Non importava dove andavi, il prezzo era lo stesso per una singola corsa, ma non valeva su tram, autobus o filobus. Era dotato di una speciale stampa metallizzata su un’estremità e veniva obliterato da un’apparecchiatura magneto-sensibile. Niente timbratrici rumorose. Era un piccolo oggetto tecnico per un viaggio che allora sembrava quasi fantascientifico. 

Continua la lettura con: I treni più innovativi nelle metro d’Italia

FABIO MARCOMIN

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Porta Nuova all’ultimo miglio: i sei progetti che completeranno «il più grande cantiere d’Europa»

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edligema srl - Cantiere Gioia 20

Oltre due miliardi di euro di investimenti. Più di venti nuovi edifici. Il più grande cantiere d’Europa ha ridisegnato lo skyline di Milano. Il masterplan originale è quasi completato, ma mancano ancora sei interventi: tre in costruzione, tre in attesa di sviluppo. Vediamo quali sono e a che punto si trovano.

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Porta Nuova all’ultimo miglio: i sei progetti che completeranno «il più grande cantiere d’Europa»

# Gli ultimi arrivati: il Nido Verticale, P35 e Lybra

La trasformazione dell’area è stata guidata da Coima e sostenuta da investitori internazionali. Oggi, con Milano tra le prime 15 città più attrattive al mondo per il Real Estate, Porta Nuova continua a espandersi lungo l’asse Gioia–Pirelli. 

Negli ultimi mesi si sono aggiunti tre edifici:

  • Torre UnipolSai: 125 metri, 23 piani, progetto firmato Mario Cucinella, caratterizzato da una maglia a rombi che le conferiscono un aspetto di un nido, da cui il soprannome dato dai milanesi di Nido Verticale.

  • P35: riqualificazione dell’ex sede Telecom a cura degli studi Snøhetta e Park Associati, offre 40.000 mq di uffici distribuiti su due strutture di cinque e dieci piani, con un edificio a ponte e una nuova piazza pubblica

  • Lybra: nuovo edificio angolare tra via Confalonieri e via Sassetti, firmato Park Associati per Colliers Italy.

I progetti in corso

#1 I «Portali» di Gioia 20 e 21

Gioia est e ovest

Due edifici progettati da ACPV ARCHITECTS, per un totale di lungo oltre 75.000 mq di uffici, su via Melchiorre Gioia, all’incrocio tra le vie Sassetti e Pirelli:

  • Torre Est di 98 metri, futura sede di KPMG

  • Torre Ovest di 64 metri

infobuild – Gioia 20 est e ovest

Tra le novità introdotte in questo progetto l’installazione per la prima volta in Italia di 12 ascensori TWIN (due cabine per vano), per aumentare efficienza e ridurre i tempi di attesa. I lavori dovrebbero concludersi nel secondo quadrimestre del 2025.

#2 Il Diamantino

Credits Urbanfile – Diamantino 1

Tra Gioia 20 Est e Gioia 22 sta sorgendo una versione compatta del “Diamantone” di viale della Liberazione. Il progetto è cura di Progetto Gas Studio ed è destinato alla sede futura di S2C Assicurazioni.

Maps – S2C, foto settembre 2024

Le caratteristiche in sintesi:

  • altezza di 42 metri

  • 8 piani

  • struttura in legno a vista

  • rooftop con Boardroom e terrazza panoramica.

#3 Toqueville 13

Toqueville 13

Si tratta della riqualificazione di un edificio esistente al civico 13 di via Toqueville, una traversa di corso Como.

Urbanfile – Cantiere Toqueville 13 aprile 2025

Lo studio OBR ha previsto:

  • ampliamento con struttura in metallo

  • nuovi spazi interni

  • mantenimento del carattere direzionale.

Ci sono poi altri tre progetti che attendono ancora di essere definiti.

I progetti attesi

#1 Il Pirellino senza ponte-serra e Torre Botanica

Pirelli39 progetto rivisto

Il progetto originario prevedeva un ponte-serra e una nuova Torre Botanica, di 110 metri con 1.700 metri quadrati di vegetazione, evoluzione del Bosco Verticale. Cancellati. Resta solo la ristrutturazione conservativa del Pirellino e dell’edificio a ponte. Il progetto è da rivedere.

Leggi anche: Anche la torre botanica e la high line verde spariscono: resta solo il cemento 

#2 Ex anagrafe di Largo De Benedetti

Maps – Ufficio Anagrafe Largo de Benedetti

COIMA si è aggiudicata la gara per l’ex sede dell’anagrafe per 30,5 milioni di euro.
L’area misura 3.129 mq con due edifici, di uno e due piani, e un potenziale edificabile di 6.261 mq lordi. L’assegnazione non è ancora definitiva: il progetto resta in attesa.

#3 Pirelli 32

Urbanfile – duepiedisbagliati – P32

Anche l’edificio al civico 32 di via Pirelli è destinato alla riqualificazione. Secondo le informazioni disponibili non sarà demolito. Al momento si attende il titolo edilizio per avviare il progetto. L’edificio è già stato svuotato e liberato dalle scale antincendio.

Continua la lettura con: I sette progetti futuri più attesi a Milano

FABIO MARCOMIN

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La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @5vie_milano IG

La foto del giorno: oggi siamo nel Vicolo Bagnera

Ph. @5vie_milano IG

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MILANO CITTA’ STATO

Quando un milanese prova ad avere un contatto con la natura

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Mi ero pure preparato con un trekking sulla Montagnetta…  
 

Qui il video: Quando un milanese prova ad avere un contatto con la natura

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Continua con: Dopo un pomeriggio di shopping all’outlet qualcosa non ti convince

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La metro leggera del futuro tra Varese, Como e… la Svizzera?

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mic-hub - Residenti serviti dal tram treno Varese

Mentre Milano continua a espandere la sua rete metropolitana, Varese e Como sognano progetti di mobilità su rotaia per migliorare la connessione urbana ed extraurbana. Diventeranno realtà?

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La metro leggera del futuro tra Varese, Como e… la Svizzera?

# Como si muoverà su una metro leggera?

Comune di Como – Tracciato Metrotranvia

Uno dei più gravi problemi di Como: la mobilità. Il traffico in città sta raggiungendo livelli assurdi e questo incide molto sulla qualità della vita. Per trovare una soluzione è nata l’idea di una metrotranvia leggera per collegare Camerlata al centro cittadino: sarebbe una monorotaia sopraelevata, ma fatica a trovare concretezza. Alcuni anni fa è stato proposto un servizio di metrotranvia tra Como e Cantù-Olgiate Comasco, sfruttando i binari esistenti di Ferrovie Nord Milano e RFI. Questo progetto mirava a creare un’integrazione tra le linee Trenitalia, Trenord e TILO, con nodi di interscambio nelle stazioni di Albate Camerlata e Como S. Giovanni. Tuttavia, al momento, non ci sono aggiornamenti significativi sull’avanzamento di questo progetto. Ma Como non è l’unica a sognare in grande. Lo fa anche la cugina delle Prealpi. 

# Varese: il tram-treno fino alle sponde del Lago Maggiore

mic-hub.com – Tram-Treno Varese

A Varese, il progetto iniziale del tram-treno prevedeva la trasformazione della linea ferroviaria esistente tra Varese e Laveno-Mombello in una linea adatta al passaggio di tram-treni, con frequenze di 4-6 minuti in ambito urbano e ogni 10 minuti nella tratta extraurbana. Il capolinea cittadino verrebbe spostato nell’area dell’ex macello civico.

mic-hub – TramTreno Varese

Il progetto, presentato come osservazione al nuovo Piano di Governo del Territorio di Varese, include la realizzazione di nove fermate urbane, due delle quali sulla linea RFI e sette sulla linea delle Ferrovie Nord, con l’obiettivo di raddoppiare la popolazione servita entro 15 minuti a piedi da una stazione, passando da 17.000 a 34.000 residenti. E non è il solo progetto allo studio a Varese. 

mic-hub – Residenti serviti dal tram treno Varese

# Il sogno del collegamento della metro di Varese con Como e il Ticino

Un gruppo di lavoro, sostenuto da otto Rotary club del Varesotto e dall’Accademia di Mendrisio, ha immaginato anche un sistema di metrotranvia ancora più esteso: fino a Como e Lecco, attraversando il Canton Ticino. L’obiettivo è creare un’unica rete su ferro che connetta le province prealpine e superi la frammentazione territoriale, in modo da competere con le aree metropolitane di Milano e Zurigo. Potrebbe essere un primo passo verso la “Città dei Laghi”, una polarità urbana diffusa capace di offrire un’alternativa sostenibile al traffico veicolare e valorizzare i collegamenti tra Varese, Como, Lecco e le città svizzere come Lugano e Bellinzona.

Maps – Città dei Laghi

Continua la lettura con: Ticino e Lombardia firmano per la “metropolitana” Milano – Lugano

FABIO MARCOMIN

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Le tre pasticcerie orientali più deliziose di Milano

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dashipasticceria IG

A Milano stanno spuntando come fiori di ciliegio delle pasticcerie orientali che sembrano uscite da un sogno a base di mochi e dorayaki. Questa la selezione delle top 3 della città secondo duelombardialristorante.

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Le tre pasticcerie orientali più deliziose di Milano

#1 Kagurazaka Saryo: il tè matcha protagonista assoluto

kagurazaka_saryo_milano

Una vera sala da tè giapponese che è più di una semplice pasticceria: è un angolo di Giappone dove il tè e i dolci si fondono in un’esperienza sensoriale unica. Nato come pratica tra i monaci buddisti cinesi e poi diventato parte dell’aristocrazia giapponese, il matcha è oggi un ingrediente fondamentale della cultura nipponica. Su questa tradizione millenaria ha costruito la propria identità Kagurazaka Saryo, la storica sala da tè e bistrot giapponese che, dopo il successo in Asia e Canada, arriva ora per la prima volta in Europa con un’apertura a Milano. Situata in Corso Como, offre una varietà di dolci tradizionali giapponesi, tra cui mochi, dorayaki, ma anche ramen e udon.

È il luogo giusto dove assaporare dolci artigianali al matcha, ma soprattutto i tè che vengono direttamente dal Giappone: è un vero viaggio di sapori nell’estremo oriente. Le punte di diamante sono il tè verde Sencha e l’Uji matcha di Kyoto, che viene usato anche per il matcha latte. I prezzi variano dai 4 ai 7 euro a dolce, mentre per i tè pregiati il costo rimane sui 7 euro. L’identità stilistica della pasticceria si basa su un concetto chiamato “wa-modern” (“giapponese-moderno”), ovvero un connubio tra estetica giapponese tradizionale e design moderno. Gli spazi del bistrot sono stati progettati dal rinomato architetto Katsuya Takeda, mentre elementi d’arredo e il bonsai sono stati realizzati da artigiani giapponesi e portati direttamente in Italia.

Indirizzo: Corso Como 12. Media recensioni Google: 4.7/5

#2 Hiromi Cake: il Giappone a colori

Credits: @hiromicakemilano – Hiromi Cake Milano

Questa è la prima pasticceria giapponese ad aver aperto in Italia. Autentica e ricca di profumi esotici, è una pasticceria giapponese che offre una vasta gamma di dolci. Se si passa qui non si possono non assaggiare i loro famosi wagashi, già il nome contiene in sé la fragranza e il gusto di questa pasticceria: “wa” è il più antico nome del Giappone e “gashi” è il termine utilizzato da secoli per indicare i dolci. I wagashi sono quei dolci propriamente giapponesi e tradizionali, come, in particolare, i mochi e i dorayaki. I primi hanno la forma di piccole sfere a base di riso glutinoso, proposti in diverse farciture, mentre i dorayaki sono simili a dei pancake, realizzati con un impasto di farina e uova, farciti con sapori classici, venati dalla creatività dei loro chef giapponesi.

Si possono trovare anche gli innovativi yougashi, ossia i famosi dolci d’ispirazione occidentale rivisitati con tocchi e ingredienti giapponesi. Tra gli ingredienti ci sono:  azuki, yuzu, sesamo, matcha, farina di riso, e così via. Non mancano gli snack salati, tra cui gli onigiri, triangoli di riso con vari ripieni. I prezzi variano dai 3 ai 6 euro a dolce, mentre l’ambiente è moderno e vivace, con un design che richiama la cultura giapponese.

Indirizzo: Merlata Bloom, via Daimler 61. Media recensioni Google: 4.4/5

Leggi anche: A Milano la PASTICCERIA GIAPPONESE

#3 Dashi: la Cina in un assaggio

dashipasticceria IG

Dashi è il luogo dove il wagashi incontra la modernità, un’atmosfera orientale stupenda con una casetta di legno super accogliente. Situata in zona Loreto, questa pasticceria cinese offre un ampio assortimento di dolci e biscotti giapponesi artigianali, tra cui mochi, dorayaki e wagashi stagionali. Qui la specialità sono i sudian e i tangguozi, dolcetti estremamente raffinati e adatti per accompagnare il tè pomeridiano cinese, ovviamente: è infatti possibile gustare un’eccellente afternoon tea.

I dolcetti variano quasi quotidianamente, in quanto sono preparati freschi e con ingredienti naturali, come la frutta fresca. La curiosità: i dolci risalgono alla dinastia Tang e possono essere di forme e gusti differenti a seconda del periodo dell’anno. L’offerta prevede anche dolci di ispirazione occidentale, come le cheesecake o dolci monoporzione di derivazione francese. I prezzi variano dai 3 ai 6 euro a dolce.

Indirizzo: via Porpora 14. Media recensioni Google: 4.3/5

# Qui il video di duelombardialristorante

Continua la lettura con: Dove si gustano i 7 dessert più scenografici di Milano

MARTA BERARDI

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11 maggio 1395: Milano diventa una città stato. Ecco cosa accadde

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la corte di ludovico

11 maggio 1395. Gian Galeazzo Visconti, già Vicario Imperiale e Dominus Generalis di Milano, viene nominato duca dall’Imperatore Venceslao: nasce così il Ducato di Milano.

Gian_Galeazzo_Visconti

Milano resterà città stato, con piena autonomia anche se all’interno del Sacro Romano Impero, fino al 1499 quando divenne la prima delle signorie italiane a cadere sotto gli attacchi delle monarchie nazionali e nel 1500 Ludovico Il Moro viene definitivamente sconfitto. Iniziò così un periodo di dominazioni straniere che durò quasi quattro secoli. C’è chi dice anche cinque. 

Ludovico Sforza, detto Il Moro. Forse l’ultimo grande statista milanese

Continua la lettura con: 9 maggio: il giorno dell’Europa… che è nato a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Le grandi opere che rivoluzioneranno Milano nei prossimi 10 anni

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chatgpt AI - Milano futura

Grattacieli firmati da archistar, stazioni della metro in espansione, ex scali che diventano quartieri green. Ecco cosa vedremo cambiare nei prossimi dieci anni.

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Le grandi opere che rivoluzioneranno Milano nei prossimi 10 anni

# Le estensioni delle metropolitane

cartametro.com – Mappa con estensioni

I progetti confermati:

  • M1 fino a Monza Bettola: estensione verso nord con 2 fermate (Restellone e Cinisello Bettola), 1,9 km. Apertura prevista nel 2029, lavori fermi con possibile ripresa entro fine 2025.

  • M1 fino a Baggio: estensione verso ovest con 3 fermate (Parri, Baggio, Quartiere degli Olmi), 3,3 km. Lavori previsti tra fine 2025 e 2031, attesa per il via libera all’unica offerta presentata in occasione del secondo bando di gara.

  • M4 fino a Segrate: prolungamento di 3,1 km con 2 fermate (Idroscalo San Felice e Segrate Porta Est), interscambio con alta velocità. Possibile inizio lavori entro il 2026, e apertura nel 2032.

  • M5 fino a Monza: prolungamento di 13 km e 11 fermate, collegamento con Sesto San Giovanni e Monza. Inizio lavori programmato a settembre 2027, inaugurazione a dicembre 2033.

I progetti allo studio:

  • M4 fino a Buccinasco: studio di fattibilità per estensione di 1,5 km con fermata alla Cava del Ronchetto, in fase preliminare.
  • M5 fino a Settimo Milanese: estensione di 4,5 km e 4 fermate, con nuovo deposito. In corso studio di fattibilità.

Leggi anche: Le 25 nuove fermate in arrivo sulla metro di Milano: scenderemo a Testi Gorky o a Lincoln?

# La Circle Line

Di Arbalete – openstreetmap.org, CC BY-SA 2.0, httpscommons.wikimedia.orgwindex.phpcurid – Tracciato Circle Line

Queste le nuove stazioni previste per la futura Circle Line, un servizio pensato per essere svolto tramite la sovrapposizione di alcune linee regionali e suburbane:

  • MIND Milano: è stata affidata la gara d’appalto e attivato il cantiere per realizzare la stazione lato binari. Seguirà poi la costruzione dell’edificio viaggiatori, pista ciclopedonale elicoidale e bicistazione lato MIND.
  • Stephenson: si attendono aggiornamenti sulla progettazione
  • Porta Romana Fs: attualmente in riqualificazione con nuove banchine, ascensori, scale mobili e rifunzionalizzazione dell’edificio viaggiatori in stile Liberty. Inaugurazione per le Olimpiadi 2026.

# Le nuove metrotranvie

Metrotranvie

I progetti confermati:

  • Milano-Seregno FS
    La nuova metrotranvia Milano-Seregno, lunga 14,2 km, attraverserà 6 comuni dopo Milano. La fine dei lavori è slittata al 2028 a causa di ritardi nel cronoprogramma.

  • Metrotranvia Nord
    Una linea di 14 km che collegherà Certosa FS a Cascina Gobba M2, attraversando il nord della città. L’entrata in funzione è prevista tra il 2026 e il 2030.

  • Metrotranvia 13
    Percorso di 4,5 km per 17 fermate, condiviso in gran parte con il tram 27. Collegherà M4 Repetti a M3 Rogoredo, con inaugurazione prevista per l’estate del 2027.

  • Metrotranvia Milano-Limbiate
    Una nuova linea da Comasina M3 a Limbiate, lunga 11,7 km con 18 fermate previste. La conclusione dei lavori è attesa per il 2028.

In valutazione:

Avviato inoltre lo studio preliminare di fattibilità per una metrotranvia veloce da Cologno Nord M2 a Vimercate, con un tracciato di 12 km e 6 fermate 

Leggi anche: Le metrotranvie veloci in arrivo nei prossimi dieci anni a Milano: la svolta per l’hinterland

# La rigenerazione dei 7 ex-scali ferroviari

Ex scali Milano
  • Scalo Farini
    Con una superficie di 468.000 mq, lo scalo sarà trasformato in un vasto parco urbano di 300.000 mq, con il nuovo campus dell’Accademia di Brera, residenze, uffici e spazi pubblici. La nuova sede di Unicredit è prevista tra il 2030 e il 2035.

  • Scalo Romana
    Sarà il cuore del Villaggio Olimpico e uno dei principali progetti di rigenerazione urbana di Milano. Ospiterà uffici, residenze, il 30% a canone calmierato inclusi anche alloggi convenzionati e spazi pubblici, orti condivisi, un parco grande il 50% dell’area, con l’obiettivo di diventare un nuovo polo sostenibile della città.

  • Scalo San Cristoforo
    Trasformazione in un parco lineare lungo il Naviglio Grande, con spazi pedonali, piste ciclabili e aree per il tempo libero.

  • Scalo Greco-Breda
    Il progetto “L’Innesto” trasformerà lo scalo in un quartiere a zero emissioni, con 400 appartamenti, 300 posti letto per studenti, e un’area verde di oltre il 72%.

  • Scalo Lambrate
    Diventerà un distretto verde con un parco di circa 41.500 mq, 900 alberi e 307 abitazioni a prezzi accessibili. L’inaugurazione è prevista tra il 2027 e il 2028.

  • Scalo Porta Genova
    La stazione di Porta Genova sarà dismessa entro il 2027, con la chiusura operativa prevista nel 2026. Attualmente ospita iniziative temporanee in attesa del piano di rigenerazione urbana.

  • Scalo di Rogoredo
    Il piano attuativo prevede la realizzazione di una nuova area urbana di 26.450 mq con edifici residenziali, aree verdi e spazi pubblici per il tempo libero.

Leggi anche: La trasformazione dei 7 ex scali ferroviari di Milano: a che punto siamo

# La riqualificazione di grandi aree

  • MIND
    Il distretto scientifico e tecnologico su oltre 1 milione di mq ospita Human Technopole e il nuovo campus della Statale nel 2027/2028, con un ecosistema integrato per salute, ricerca e formazione. Previsto un parco lineare, residenze e l’edificio in legno più alto d’Italia.

  • Piazzale Loreto
    Prevista la trasformazione in un’agorà verde e sostenibile con pedonalizzazione parziale e collegamento con NoLo, dell’attuale maxi rotonda stradale che è piazzale Loreto. I lavori dovrebbero partire ad agosto per completarsi dopo due anni.

  • Ex Macello – Aria
    Un nuovo quartiere green e accessibile di 15 ettari, con 1.200 alloggi a canoni calmierati, un campus IED e un museo scientifico. Inaugurazione del primo lotto nel 2026.

  • Goccia alla Bovisa
    Un distretto verde e innovativo del campus Bovisa, con edifici a zero emissioni, spazi per il Politecnico, studentati, e un hub smart city. La consegna è prevista per il 2027.

  • MoLeCoLa (Bovisa)
    Distretto urbano integrato tra mobilità, apprendimento e comunità a Bovisa, con residenze, coworking, spazi pubblici verdi e sede di Ferrovie Nord.

  • Santa Giulia
    A sud-est della città, l’ex area industriale diventa un distretto urbano con funzioni miste: residenze, uffici, parco pubblico e la nuova arena da 16.000 posti per i grandi eventi. Al centro, un boulevard pedonale collegherà la stazione FS di Rogoredo al cuore del quartiere.
  • Symbiosis
    Ultimi colpi per Symbiosis, a sud dello Scalo Romana, caratterizzato da sedi di multinazionali, parchi e specchi d’acqua. In completamento gli HQ di Moncler e Snam, c’è attesa per l’avvio dei lavori del “Teatro Verde”

# Le opere olimpiche

  • Villaggio Olimpico
    Ospiterà 1.400 atleti per le Olimpiadi 2026, riconvertito dopo i Giochi in studentato con oltre 1.700 posti letto. Accanto prevista la nascita della Piazza Olimpica, nuovo spazio pubblico centrale per l’intero quartiere.

  • Pala Italia
    In costruzione, con 16.000 posti, sarà il centro per eventi sportivi e concerti di Milano. Inaugurazione per le Olimpiadi del 2026.

  • Mediolanum Forum
    Verrà ampliato e riqualificato per le Olimpiadi del 2026, per disputare le gare di pattinaggio, migliorando l’accessibilità e la funzionalità dell’impianto.

# Le infrastrutture per la cultura

  • La Magnifica Fabbrica
    Una struttura culturale di 66.000 mq che ospiterà scenografie, costumi, e musica per il Teatro alla Scala, tra il Parco della Lambretta e nuove architetture industriali.

  • Museo del Novecento
    Il palazzo gemello dell’Arengario verrà trasformato per aggiungere 1.000 mq al Museo del Novcento, con un investimento di 18,5 milioni, e una passerella trasparente vista Duomo.

  • BEIC
    A Porta Vittoria, sarà costruito un tempio del sapere contemporaneo con spazi digitali, un archivio robotizzato e una piazza verde. Conclusione lavori prevista per la seconda metà del 2027.

  • Bosco della Musica
    Il campus innovativo del Conservatorio Verdi, con auditorium, bar, ristorante e studentato, sorgerà nell’area dell’ex “boschetto della droga”, con apertura nel 2026.

  • Museo Nazionale della Resistenza
    In costruzione ai Bastioni di Porta Volta, sarà un centro di memoria e cultura civile, con apertura prevista per il 2025.

# I nuovi grattacieli

  • Torre Faro
    Alta 144 metri, sarà la nuova sede di A2A, con terrazza verde e belvedere panoramico. Accanto prevista la realizzazione del Museo dell’Energia. Completamento previsto entro il 2026.

  • Palazzo Sistema
    Palazzo Sistema, progettato da Park Associati per la Regione Lombardia, sorgerà nel quartiere Isola con 26 piani e 122,5 metri di altezza. Prevista facciata dinamica e sostenibile e spazi aperti alla città. L’operazione con trasferimento enti entro il 2029.

  • CityWave
    Firmato da Bjarke Ingels, con una struttura ondulata e scenografica, unisce due torri con un portico di 140 metri. Ospiterà uffici e spazi pubblici ad alta sostenibilità. È già stato soprannominato il “grattacielo orizzontale”.

Continua la lettura con: «Fiumi verdi», scali rigenerati, Green Circle, quartieri dei giovani: tra 10 anni Milano sarà così

FABIO MARCOMIN

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Le 3 superlinee della metro se a Milano ci fosse la stessa rete di Londra

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Milano-Lago di Garda

Spesso in Italia si ritiene che, per collegamenti a lunga gittata, il treno sia la soluzione migliore. Eppure a Londra la metro serve un’area metropolitana di 1.572,15 kmq. La Città Metropolitana Milano con i suoi 1.575,65 kmq è più grande di Londra e potrebbe fare lo stesso. Se disponesse di una rete simile alla capitale inglese, fino a quali località si potrebbe arrivare con la metro? Scopriamo le tre “supermetro” che potrebbero rivoluzionare i trasporti della Grande Milano.

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Le 3 superlinee della metro se a Milano ci fosse la stessa rete di Londra

# Milano come Città Metropolitana è poco più grande di Londra, potrebbe avere la stessa rete metropolitana?

Confronto Londra-Città Metropolitana di Milano

Milano è più grande di Londra. Se si considera l’estensione amministrativa della Città Metropolitana di Milano misura 1.575,65 kmq, mentre Londra si ferma a 1.572,15 kmq. Ha poco senso infatti confrontare l’area all’interno dei confini comunali, quando il vero bacino di utenza è almeno allargato a tutti i comuni della Città Metropolitana. Nonostante la somiglianza nelle dimensioni territoriali, però, la rete di trasporti su rotaia con un servizio metropolitano non ha la stessa densità e capillarità.

Maps Trasporti Londra

In dettaglio la metro di Londra ha queste caratteristiche:

  • Tube o London Underground: 402 km di estensione, 11 linee con 272 stazioni servite, anche in altre regioni della Gran Bretagna
  • La DLR (Docklands Light Railway), un sistema di metropolitana leggera che copre l’area dei Docklands a est di Londra: 38 km, con 5 linee e 45 stazioni, con diramazioni anche verso il centro finanziario della City di Londra e l’aeroporto di Londra City.

  • La London Overground, che include collegamenti ferroviari di superficie, si compone di 6 linee, coprendo anche aree fuori Londra, e si integra perfettamente con la rete metropolitana.

  • La Elizabeth Line, la più recente: una linea trasversale che collega est e ovest. Si estende su 136 km e 41 stazioni, condividendo i binari con altri servizi ferroviari nelle tratte esterne, con un tratto passante di 21 km nel centro della città.

Se Milano fosse dotata di una rete simile, quali linee potrebbe avere?

# Estensioni come a Londra: località raggiungibili da Milano estendendo le linee metropolitane attuali

Mappa trasporti Londra sovrapposta a Milano

Sovrapponendo la rete metropolitana di Londra su Milano, si potrebbe estendere la metro della città verso numerose località della regione. A nord-ovest, si potrebbe raggiungere Malpensa, a nord la provincia di Lecco, mentre a sud fino a Pavia, a est, raggiungerebbe Vaprio d’Adda e a ovest Novara.

Mappa metro Grande Milano

Se invece si considerassero i chilometri in eccedenza della London Underground, ovvero i 290 km in più rispetto alla rete milanese, Milano potrebbe espandersi ulteriormente. A Varese con la la M1, a Bergamo con la M2, a Como con la M3, a Lecco con la M5 e una vera circle line all’interno dei confini comunali di Milano.

Ma se si potessero immaginare delle linee ex novo, quali tracciati sarebbero più utili? 

# Le 3 nuove superlinee che si potrebbero realizzare con 290 km di rete extra (come a Londra)

#1 Milano – Brescia – Lago di Garda: la metro per il grande lago

Milano-Lago di Garda

Attualmente è in completamento la ferrovia dell’alta velocità da Milano fino a Venezia, nelle tratta tra Brescia e Verona e tra Verona a Padova. Raggiungere il Lago di Garda da Milano non sarà comunque così rapido anche quando nel 2026 è previsto il collegamento fino alla città di Giuletta e Romeo. Si potrebbe quindi immaginare una metropolitana con partenza dalla Stazione Centrale e fermate a Treviglio, Brescia, Desenzano sul Garda, dove scambiare con la ferrovia, e Sirmione, lo splendido borgo con il Castello Scaligero e Terme di Catullo oggi non servito da un mezzo su rotaia. In circa 25 minuti si giungerebbe a destinazioni con le metro più rapide del mondo. 

Leggi anche: La «Metro dei Laghi»: queste le fermate e la possibile tecnologia

#2 Milano – Como – Lugano: la prima metro transfrontaliera

Metro Milano-Lugano

Per raggiungere Como e Lugano, con i rispettivi laghi, si potrebbe immaginare una linea metropolitana alternativa al percorso ferroviario, con stop solo nelle due città. Potrebbe essere la prima metro transfrontaliera. In 15-20 minuti, con i treni metropolitani più veloci al mondo, si arriverebbe da un capo all’altro della linea.

Leggi anche: La super-metro dei treni ad alta velocità: si andrà da Milano a Mosca? E in queste altre città da sogno

#3 Milano – Genova: la metropolitana del mare

Metro Milano-Genova
Infine la linea metropolitana del mare: da Milano a Genova. Si potrebbero prevedere due stazioni intermedie a Pavia e Alessandria, quest’ultima ha richiesto di recente collegamenti più frequenti con Milano visto l’alto pendolarismo e la possibilità della città di diventare come una sorta di hinterland allargato, prima di fare capolinea alla stazione di Genova Porta Principe. Utilizzando i treni impiegati nelle metropolitane più veloci del mondo si potrebbe salire a Rogoredo e scendere in Liguria in 30 minuti.
 

Continua la lettura con: Metro ultima fermata: fino a dove vorrebbero spingersi con la metro i milanesi

FABIO MARCOMIN

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Le 5 curiosità che non sapevi sul Parco Sempione: video

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Parco sempione

Parco Sempione è uno dei luoghi più amati e attraversati di Milano, ma in quanti conoscono davvero i suoi lati più nascosti? Tra aspetti poco noti, episodi dimenticati e dettagli sorprendenti, in questo video raccontiamo cinque curiosità che svelano l’anima più nascosta di questo storico parco cittadino. Un viaggio tra passato e presente per riscoprire non solo un grande spazio verde, ma un capitolo vivo della storia milanese.

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FRANCESCA MONTERISI

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Dopo un pomeriggio di shopping all’outlet qualcosa non ti convince

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