Home Blog Pagina 154

“Ridateci la 73”: nuova mobilitazione dei cittadini contro i tagli dei mezzi pubblici

1
Linea 73

Una vera e propria telenovela a Milano. Protagonista: la 73. Prima sostituita dalla metro, poi la promessa di ripristinarla, infine: silenzio. I cittadini rispondono con una nuova mobilitazione. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

“Ridateci la 73”: nuova mobilitazione dei cittadini contro i tagli dei mezzi pubblici

“Ridateci la 73!”. Torna a risuonare lo slogan dei cittadini privati della celebre linea. Il nuovo presidio è stato organizzato dai comitati cittadini milanesi l’8 luglio 2024 in Largo Marinai d’Italia. La nuova mobilitazione prosegue la sua battaglia per il ripristino della linea 73, ma non solo. La lotta riguarda anche i disservizi del trasporto pubblico locale e i problemi della mobilità pubblica milanese. Ma facciamo qualche passo indietro.

# Il gruppo “La 73 non si tocca” chiede il ripristino del tragitto integrale da Linate al centro

A inizio 2024 il Consiglio Comunale aveva deliberato per il ripristino della linea /3, soppressa per l’apertura del tratto della M4 da Linate a San Babila. Dopo 7 mesi però alle parole non hanno seguito i fatti.

I cittadini riuniti nel gruppo “La 73 non si tocca” in lotta per il ripristino della linea hanno ribadito – soprattutto per voce di Cecilia De Santis – la loro “ferma intenzione di non mollare fino a che non riavranno il bus con il tragitto completo di prima del taglio.”

La “restituzione” alla cittadinanza della 73 dopo la delibera è stata poi rimandata per problemi tecnici, nonostante le sollecitazioni dei comitati. Comitati che si battono per un obiettivo più esteso della sola linea 73. 

# Il vero problema? “Il disinvestimento di risorse su tutta la rete dei trasporti di superficie”

Linea 73

Gli interventi dei comitati cittadini, tra cui il Comitato Basmetto e il Comitato Lambrate-Rubattino Riparte, hanno evidenziato come il problema dei tagli e della diradazione delle corse dei mezzi di superficie (con conseguenti attese alle fermate che arrivano fino a 30-40 minuti) riguardi tutta Milano.

Il problema insomma sembra essere “un disinvestimento di risorse su tutta la rete dei trasporti di superficie”, ha osservato Adriana Berra del comitato Lambrate-Rubattino Riparte. Anche i contributi di altri relatori – tra cui un delegato sindacale degli autisti ATM – hanno rafforzato il dubbio che il problema a monte dei tagli non sia tanto la mancanza degli autisti, bensì una più complessa questione di risorse insufficienti o tolte alla rete di superficie per destinarle ad altro che andrebbe indagata più a fondo per comprendere meglio scelte e responsabilità politiche.”

# L’invito del comitato Lambrate-Rubattino Riparte: unirsi per chiedere che “la rete dei trasporti pubblici venga ripotenziata, migliorata nell’efficienza, nella capillarità”

linea 973

“Pur riconoscendo che la battaglia per la 73 è sacrosanta per la strategicità della linea e perché è una battaglia simbolo per tutti i Milanesi, Adriana Berra di Lambrate-Rubattino Riparte ha invitato i comitati – piuttosto che a farsi concorrenza lanciando ognuno la propria petizione di quartiere, a unirsi “per chiedere con un’unica voce la che la rete dei trasporti pubblici venga ripotenziata, migliorata nell’efficienza, nella capillarità, e che resti pubblica”. Adriana ha anche ricordato all’assemblea che “la mobilità è un diritto, al pari dell’istruzione e la salute”.

Per sostenere la lotta cittadina contro il depotenziamento dei mezzi di superficie, tutti i Milanesi in possesso dello SPID possono firmare la petizione inserita sul portale del Comune di Milano (area “Partecipazione”) dal Comitato Basmetto per chiedere la cancellazione della riduzione delle corse su 31 linee. Ma è solo un inizio. Presto i comitati cittadini uniti contro il depotenziamento delle linee di superficie lanceranno nuove iniziative.”

Continua la lettura con: Milano–Malpensa: e se fosse una metropolitana?

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Studio del MIT: le strade a 30 all’ora aumentano traffico e inquinamento

1
markusspiske-pixabay - 30 all'ora

Milano continua a frenare. Almeno sulle strade. Arriva però una doccia fredda sulla politica del Comune di introdurre il limite dei 30 km/h sulle strade di Milano per aumentare sicurezza e ridurre l’inquinamento. Il MIT, una delle più importanti università di ricerca del mondo, ha presentato uno studio che mostra come in realtà il limite di 30 faccia aumentare traffico e tempi di percorrenza. E, di conseguenza, porti a un incremento dell’inquinamento. Ecco i risultati nel dettaglio.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Studio del MIT: le strade a 30 all’ora aumentano tempi di percorrenza e inquinamento

# Introdotte a Milano le prime strade con limite 30 km/h, saranno 100 entro settembre

Maps – Via Corridoni

Presentato in primavera, è entrato nel vivo il piano del Comune di Milano per introdurre il limite dei 30 km/h in diverse strade cittadine. Individuate le prime 7, tra quelle più che hanno registrato più incidenti in base ai dati Amat, e altre 20 da mettere in sicurezza, entro settembre si dovrebbe arrivare a 100. Il Sindaco Sala ha spiegato come, a differenza di altre città come Bologna che hanno introdotto il limite dei 30 km/h su tutto il territorio, per Milano si è scelto una strategia più soft anche se nel lungo termine potrebbe essere estesa.

# Insieme alle ztl utili per la riduzione delle emissioni nocive

Telecamere Area B

Nel rivendicare i dati positivi sulla riduzione dell’inquinamento emersi dallo studio annuale di Kyoto club e del Cnr, riguardante la qualità dell’aria nelle città italiana, il sindaco ha sottolineato come questo sia il risultato delle azioni messe in campo, tra cui troviamo Area b, Area c, zone 30 e le altre ztl cittadine. Ma arriva una doccia fredda: uno studio pubblicato dal MIT, una delle più importanti università di ricerca del mondo, smonta però questo assunto.

Leggi anche: Le Ztl di Milano verso nuove modifiche: Area B a pagamento e Area C più cara?

# Uno studio del MIT mostra però come le strade a 30 km/h aumentino tempi di percorrenza e inquinamento

Credits doanme-pixabay – Limite 30 km orari

Le strade a 30 km/h sono dannose. Arriva a questa conclusione uno studio del MIT Senseable City Lab, del famoso Massachusetts Institute of Technology di Boston, incentrato proprio sulla città di Milano. Presentato in occasione del terzo forum di The urban mobility council, il think tank della mobilità promosso dal Gruppo Unipol, mostra come questa politica della mobilità porti ad un aumento dei tempi di percorrenza e delle emissioni inquinanti.

# Fino a 89 secondi in più in auto

Credits Andrea Cherchi – Traffico centro Milano

Negli scenari analizzati si è registrato un incremento dei tempi di percorrenza che va dai 2 secondi, nel caso di riduzione dei limiti in tutte le strade della zona più centrale di Milano, agli 89 secondi, se il limite dei 30 km/h orari venisse applicato a tutte le strade non primarie sull’intero territorio cittadino. I dati variano in base alla zona e alla tipologia di via presa in considerazione e gli incrementi risultano più elevati nelle ore di punta.

# C02 su dell’1,5%, il particolato del 2,7%

 

Credits: milanofanpage.it – Inquinamento a Milano

Per quanto riguarda l’inquinamento è emerso come ad aumentare siano tutte le principali tipologie di emissioni: monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM). Nell’ipotesi che il limite dei 30km/h venisse introdotto su tutto il territorio comunale di Milano la CO2 nelle ore più trafficate salirebbe dell’1,5%, mentre il particolato, tra i più nocivi per la salute, fino al 2,7%. Il motivo è da ricercare nel funzionamento dei motori termici, progettati per avere la migliore efficienza di consumo attorno ai 70-80 km/h che quindi si riduce sotto tale limite. 

Continua la lettura con: Arrivano le strade a 30

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

2 mila monopattini in sharing: il ritorno di Lime a Milano

0
Credits Melissa & Chris Bruntlett FB - Tunnel Bergen monopattini

Vittoria di Lime. Nuova autorizzazione: tornano sulle strade di Milano i monopattini bianchi e verdi. 

2 mila monopattini in sharing: il ritorno di Lime a Milano

 
Credits: milanopost.info

Vittoria di Lime con il Comune di Milano. La società di mezzi in sharing ha vinto i ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia e al Consiglio di Stato, contro i provvedimenti di decadenza dell’autorizzazione per il servizio di sharing di monopattini del Comune di Milano. Con la vittoria Lime ha ottenuto il rilascio di una nuova autorizzazione: porterà così 2000 monopattini elettrici in sharing.

“Siamo orgogliosi ed entusiasti di fornire ai cittadini di Milano un servizio ancora più completo, sostenibile e a zero emissioni negli spostamenti quotidiani in città” ha affermato Matteo Cioffi, Regional General Manager di Germania e Italia. 

I monopattini si aggiungono alle 2000 biciclette già presenti in città. Gli utenti del servizio possono tornare a utilizzare i Ride Pass, gli abbonamenti a tariffa fissa pensati anche per le e-bike.

Fonte: dueruote.it

Continua la lettura con: Una Metro, una Strada e due Treni ad alta velocità: quello che manca ancora a Milano

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Milano – Maldive: il nuovo volo diretto (e le altre novità dell’estate)

0
Beond - Milano-Maldive

Si arricchisce l’offerta di voli diretti in partenza da Malpensa. Tra tutti spicca il viaggio con servizio extra lusso verso l’arcipelago di isole tropicali dell’Oceano Indiano. Queste le novità e le nuove destinazioni raggiunte.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Milano – Maldive: il nuovo volo diretto (e le altre novità dell’estate)

# La compagnia di lusso per il viaggio nell’isola più famosa dell’Oceano Indiano: due partenze alla settimana

Beond – Milano-Maldive

Dopo il volo Milano-New York, di Le Compagnie, arriva il diretto Milano-Maldive della Beond Airlines sempre con un volo solo business class. Un servizio premium con un Airbus A19, che mette a disposizione solo 44 poltrone in pelle progettate super confortevoli, con arredi made in Italy e realizzato da rinomati produttori italiani tra cui “Optimares” e “La Ferrari”. A bordo anche la cucina fine dining. Sono due le partenze alla settimana, il mercoledì e il sabato da Malpensa. I prezzi dei biglietti ruotano attorno alle migliaia di euro e ci sono tre livelli di servizio: Delight, Bliss e Opulence, con quest’ultimo che prevede anche l’autista privato per il transfer da casa all’area lounge della compagnia. Ma questa non è l’unica novità dell’estate. 

# Destinazione Asia: nuovi voli per Hong Kong

Credits MarciMarc105-pixabay – Hong Kong

Verso l’Asia, alle 6 partenze settimanali per Delhi si aggiungono nuovi voli per Hong Kong, Abu Dhabi, il Bahrein e l’area del Golfo, oltre al ripristino della cadenza settimanale dei voli no-stop verso Bangkok con Thai Airways International. In Cina sono salite a sei le compagnie aree che servono 11 aeroporti della nazione.

# Per New York si aggiunge la compagnia italiana Neos Air

Credits transport_ofmeans IG – Neos

Da Malpensa all’aeroporto JFK ci sono due voli settimanali serviti dalla compagnia Delta Airlines. L’italiana Neos Air ne aggiunge altri tre altri.

# Nuovo volo verso la Corsica

Credits corsica – aerowebp bastia

Una delle novità più interessanti è il volo diretto all’aeroporto di Figari in Corsica, per i patiti di un’isola meravigliosa, francese dalla fine del ‘700, con forti legami culturali e storici con l’Italia.

# Nuovi collegamenti anche per il Mar Mediterraneo, con la novità turca di Antalja sulla Costa Turchese

pixabay-Antalja

Andiamo verso l’area più a sud del Mar Mediterraneo. La nuova destinazione è la città turca di Antalja, adagiata in quella che viene definita la Costa Turchese con testimonianze romane tra cui la Porta di Adriano, che si affianca a nuovi voli per Creta, Baleari, Canarie, Marocco ed Egitto oltre alle isole del sud Italia.

Fonte: Milano Repubblica

Continua la lettura con: I nuovi voli internazionali da Milano a partire da 13 euro: queste le destinazioni

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Quanto vale la tua casa? Il widget per scoprirlo all’istante

0
Widget quotazioni immobiliari

Vuoi capire quanto può valere il tuo immobile da mettere in vendita o in affitto? Vuoi sapere quale è la zona di Milano più accessibile per trovare casa in base alle tue disponibilità economiche? Con questo widget è possibile.

 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Quanto vale la tua casa? Il widget per scoprirlo all’istante

# Come uscire vivi del mercato immobiliare milanese

Credits Andrea Cherchi – Case Milano

In un mercato immobiliare complesso e al tempo stesso veloce come quello milanese è utile avere le informazioni necessarie per muoversi senza rischi. In particolare occorre conoscere le quotazioni al mq di una specifica zona della città, in modo da mettere in vendita o in affitto un’abitazione al prezzo giusto o individuare il quartiere più adatto per prendere casa in base alle proprie disponibilità finanziarie. 

# Il widget per conoscere le quotazioni immobiliari delle zone di Milano e di tutti gli altri comuni d’Italia

 

Uno strumento utile per avere un quadro dei valori immobiliari delle zone di Milano è messo a disposizione da wikicasa. Si tratta di un widget, utilizzabile direttamente all’interno di questo articolo, che consente di scegliere il prezzo al mq in vendita e in affitto di ogni singola macrozona della città. Si può anche vedere l’andamento nel tempo, per trovare il quadrante migliore dove investire o quello dove è più conveniente acquistare, con quotazioni a partire dal 2020. Basta selezionare l’area desiderata per visualizzare il prezzo aggiornato all’ultimo mese, per vedere il grafico relativo a quelli precedenti è bisognare fare clic su “Visualizza i dati della zona”.

Widget Italia

Per chi ha interessi anche fuori da Milano è possibile vedere le quotazioni di tutti i comuni italiani.

Continua la lettura con: Il DARK SIDE dell’IMMOBILIARE: la LOMBARDIA è la regione con PIÙ CASE all’ASTA

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

7 città al mondo dove non immagineresti mai che ci sia una metropolitana

0
Credits: gdonline.com

Le metropolitane sono diffuse ormai in tutti i continenti, ma ci sono alcuni luoghi in cui non ci aspetteremmo proprio di trovarle. Una di queste è in Italia. Tutte le curiosità nella nostra lista.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

7 città al mondo dove non immagineresti mai che ci sia una metropolitana

#1 Catania, la prima metropolitana in un’isola italiana. Insieme a quella di Milano l’unica che collegherà la città al suo aeroporto

Metro Catania

Inaugurata il 27 giugno 1999 ed in servizio dall’11 luglio 1999, la metropolitana di Catania è la prima della Sicilia, la prima in un’isola italiana e nel 2025 sarà la seconda nel Paese a collegare l’aeroporto cittadino dopo che a Milano avrà inaugurato nel 2023 la linea M4. Il sistema ha una sola linea lunga 8,8 km per 11 fermate.

Leggi anche: Curiosità e record delle 7 METROPOLITANE nelle città italiane

#2 Palma de Maiorca ha la più piccola rete metropolitana di Spagna, con 15 km e 16 stazioni. In UE insieme a quella di Catania è l’unica su un’isola 

Credits: mallorcaphotoblog.com

Il sistema di metropolitane della città di Palma di Maiorca, principale città dell’isola di Maiorca, è composto da due linee per una lunghezza totale di 15,55 km e 16 stazioni. Inaugurata il 25 aprile 2007, è stata la penultima ad essere realizzata in Spagna ed è  la meno estesa. Insieme alle metro del Regno Unito di Londra, Glasgow, Newcastle, Liverpool e quella italiana di Catania, è uno dei pochi sistemi situati su un’isola in Europa.

Credits: wikipedia.org

Leggi anche: Le 10 FERMATE DELLA METRO più STRANE del mondo (foto)

#3 Santo Domingo, con 2 linee e circa 30 km di lunghezza, ha il sistema di metropolitane più esteso della regione insulare dei Caraibi e dell’America centrale 

Credits: tripadvisor

Al servizio della capitale della Repubblica Dominicana, la metropolitana di Santo Domingo è il più esteso e il secondo sistema di metropolitana più antico della regione insulare dei Caraibi e dell’America centrale per lunghezza e numero di stazioni. L’attuale sistema di metropolitane, composto da due linee con la seconda in funzione dal 2013, è esteso per circa 30 km. In futuro si prevede di realizzare ulteriori 4 linee.

Credits: wikipedia.org

Leggi anche: Le fermate della METRO più PROFONDE a Milano e nel mondo

#4 San Juan in Portorico, possiede una linea lunga 17 km che serve 3 città. L’unica altra isola del Centro-America ad averne una

Credits: wikipedia.org – Metro Porto Rico

La linea metropolitana che serve le città di San Juan, Guaynabo e Bayamón, in Porto Rico, si snoda per 17,2 km ed è completamente automatizzata. Ad oggi ci sono 16 stazioni, delle quali 10 sono sopraelevate, 4 sono a livello del terreno e 2 sono sotterranee. Insieme alla Repubblica Dominicana è l’unica altra isola del Centro-America ad ad avere un sistema di metropolitane.

Credits: wikipedia.org

#5 Teresina in Brasile, che deve il suo nome a Teresa Cristina di Borbone, ha una linea metropolitana di 9 stazioni

Credits wikipedia.org – Metro Teresina

Teresina è la capitale e città più grande dello stato di Piauí, in Brasile, ma non è tra le dieci principali della Nazione. Deve il suo nome a Teresa Cristina di Borbone-Due Sicilie, principessa napoletana, figlia di re Francesco I delle Due Sicilie, moglie dell’imperatore Pietro. Ad oggi è operativa una sola linea metropolitana, lunga 13,5 km con 9 stazioni, che è stata inaugurata nel 1991.

Credits: wikipedia.org

Leggi anche: Una METROPOLITANA unica al MONDO: è la più alta, la più corta e nel paese più piccolo

#6 Lahore in Pakistan, è tra i sistemi più recenti al mondo. La sua unica linea, lunga 27 km, è stata inaugurata a fine ottobre 2020. Solo 1,7 km di binari sono nel sottosuolo

Credits: en.wikipedia.org

La linea si estende per 27,1 km, per 25,4 km in sopraelevata e 1,72 km sottoterra. La linea è servita da 26 stazioni e trasporta circa 250.000 passeggeri al giorno. Fa parte del più ampio corridoio economico CPEC Cina Pakistan ed è stata finanziata sia dal governo del Pakistan che dal governo della Cina. Ad oggi è l’unico sistema di metropolitane presente nella Nazione.

Credits: en.wikpedia.org – Tracciato linea arancione Lahore

#7 La Mecca in Arabia Saudita ha una linea metropolitana che funziona solo 7 giorni all’anno

Credits: gdonline.com

L’unica linea della metropolitana in funzione a La Mecca è la Linea S, lunga 18,1 chilometri per 9 stazioni, sulle 29 previste da progetto, aperta all’esercizio il 15 novembre 2010. La sua realizzazione per agevolare il viaggio ai credenti musulmani e pertanto è operativa solo 7 giorni l’anno durante lo ḥajj, il pellegrinaggio tradizionale alla Sacra Moschea della Mecca.

Credits: wikipedia.org

Sette storie incredibili. Ma forse quella più straordinaria è questa qui sotto: la metropolitana nel paese più piccolo, Poco oltre la frontiera italiana. 

Continua la lettura con: la metropolitana nel paese più piccolo del mondo

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.    

Quando Gorla era la “Piccola Parigi”

0
Il ponte vecchio - Ph. @_mybestitaly_ IG

Gorla, la gula (anfratto) del nord-est di Milano, è un quartiere del Municipio 2 che ancora conserva in sottofondo la sua anima di piccolo borgo rurale, essendo parte integrante della città solo dal 1923.
Un curioso aneddoto che ci riproietta al suo passato trova riscontro nel nomignolo di Piccola Parigi che le fu affibbiato nei primi anni dell’Ottocento.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Quando Gorla era la “Piccola Parigi”

piccola parigi
Credits: associazionelafenice.it

# Il villaggio dei “piacevoli sollazzi”

“La gradita posizione di questo villaggio, sul grandioso vialone che conduce alla villa di Monza, lo rende frequentatissimo dai milanesi, che la domenica vi passano il pomeriggio in liete mense e piacevoli sollazzi”.

Gorla era infatti rinomata per le sponde arborate delle sue nobili ville sul Naviglio Martesana, per il refrigerio che procuravano i suoi boschetti, per i sopracitati piacevoli sollazzi che mettevano insieme i piaceri delle tavolate imbandite con gli scorci suggestivi del Cantun Frecc, dove si trovavano, tra le altre, le residenze del medico personale di Napoleone, l’eclettico milanese Pietro Moscati. Al Cantun Frecc era solito soggiornare anche l’Arciduca Ferdinando d’Austria, che nelle sue gite meneghine si fermava spesso a Villa Felber, sulla sponda destra della Martesana.

https://www.associazionemneme.it/it/passeggiate-nei-luoghi-della-memoria-metropolitana/

# La Bois de Boulogne di Milano

Proprio grazie a queste sue frequentazioni nobili e cosmopolite, Gorla incominciò ad essere apostrofata come la Piccola Parigi, rievocando nelle menti degli avventori il pittoresco parco del XVI Arrondissement, lo storico Bois de Boulogne.

 

 

Un altro testimone di questo periodo è il romantico Ponte Vecchio, che univa e ancora unisce Gorla con la dorsale di Crescenzago: costruito in pietra nel 1703 con una riconoscibilissima forma arcuata per consentire il passaggio dei barconi, è un vero e proprio punto di riferimento da secoli per i gorlesi, sopravvissuto alla scomparsa dei landmark delle ville di delizia sul Naviglio, su tutte Villa Angelica.

Continua la lettura con: Le 10 parole scelte dai milanesi per definire la Milano di oggi

HARI DE MIRANDA

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Le due linee del passante da trasformare in M6 e M7 della metropolitana

0
Mappa Ferrovie suburbane e passante 2023

Il matrimonio più atteso dai milanesi: quello tra passante e metropolitana. In attesa che si compia il grande passo, questa la proposta per potenziare il trasporto pubblico milanese, rendendolo più completo e attrattivo sia per i milanesi che per i pendolari o i turisti che arrivano a Milano.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Le due linee del passante da trasformare in M6 e M7 della metropolitana

il treno che passa sotto Milano. Credit: Repubblica Milano

Il principio  base dovrebbe essere di razionalizzare le linee suburbane, prevedendo sbinamenti e aumentandone la frequenza. Non solo: ho proposto anche di associare una lettera e un colore diverso ad ogni corridoio al posto che enumerarle, in modo che questo nuovo sistema si possa integrare maggiormente con quello metropolitano. La ciliegina è poi la trasformazione di due linee del passante in linee della metropolitana: la M6 e la M7. 

# Le nuove linee “colorate”: le stazioni del sistema suburbano diverrebbero 26

Mappa Ferrovie suburbane e passante 2023

Linea NERA “Saronno – Pavia”: SARONNO-MI BOVISA-MI ROGOREDO-LODI/PAVIA (SA)

Linea GRIGIA “Treviglio – Novara”: TREVIGLIO-PIOLTELLO-RHO-VARESE/NOVARA (SB)

Linea AMARANTO “Cadorna – Mariano C.”: MI CADORNA-PALAZZOLO M-SEVESO-MARIANO C/CAMNAGO L (SC)

Linea CELESTE “Rho – Bergamo”: RHO-MONZA-CARNATE-LECCO/BERGAMO (SD)

Linea FUCSIA “Albairate – Chiasso”: ALBAIRATE-SEREGNO-SARONNO/CHIASSO (SE)

Si tratta pertanto di istituire alcune linee di rinforzo a quelle di maggior frequenza (Rho – Pioltello e Saronno – Rogoredo), prolungare le attuali linee metro, ove possibile, con linee leggere di superficie e costruire le nuove stazioni di interscambio di Sondrio Abbadesse (M3/SD), Lancetti sup. (SA/SB/SD), Turro (M1/SE), Zama (SA), Tibaldi (M6/SE) e Milano Canottieri (SE). Le stazioni del sistema suburbano diverrebbero così 26.

# La S3 del passante deve diventare la linea M7 della metropolitana

Altri interventi più specifici per la realizzazione del progetto sarebbero:

  • la trasformazione dell’attuale S3 Saronno-Cadorna in M7 
  • la trasformazione in M6 della Certosa-Tibaldi-Noverasco

Entrambe infatti si trattano di linee con un’unica origine e un’unica destinazione, con frequenza aumentata rispetto all’attuale. In più ci sarebbe la soppressione della fermata di Villapizzone e la costruzione di una nuova stazione di interscambio Bovisa-Ghisolfa SA/SB/SC/M7.

# La “rete notturna”

Un’ultima proposta fattibile nel breve periodo è la costruzione di una rete notturna (venerdì e sabato): Rho-Pioltello, Saronno-Rogoredo, Seveso-Cadorna e Monza-San Cristoforo.

Se dovessero essere apportate anche solo alcune delle modifiche specificate, si potrebbe infine procedere a un allargamento dell’attuale area C alla cerchia della linea 90\91.

Continua la lettura con: Il passante: si viaggia gratis?

GIAN LUCA LAURI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Una Metro, una Strada e due Treni ad alta velocità: quello che manca ancora a Milano

2

Milano è al centro di una delle aree più interconesse d’Italia, ma non mancano pecche infrastrutturali, come strade sottodimensionate e altre sottoutilizzate. Non solo: ci sono anche ferrovie e metropolitane mai realizzate.
Se l’area cittadina è servita discretamente, lo stesso discorso non si può fare per chi si muove nell’area metropolitana.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Una Metro, una Strada e due Treni ad alta velocità: quello che manca ancora a Milano

A. La strada mancante

# Tangenziale Ovest Esterna o TOEM: da Melegnano a Magenta

Tangenziale Ovest Esterna
Credits: quattroruote.it – Tangenziale Ovest Esterna

Si sarebbe dovuta chiamare TOEM (Tangenziale esterna ovest Milano): 40 chilometri a scorrimento veloce tra Melegnano e Magenta, come potenziamento dell’anello tangenziale esterno di Milano, per connettere la A4 per Torino con la A7 per Genova e la A1 per Bologna.

A seguito però di molteplici audizioni con i rappresentanti delle comunità locali il progetto ora è stato così ridimensionato: la riqualificazione della SP 40 “Binaschina” limitatamente alla tratta di connessione tra la A1 (nei pressi dello svincolo della Tangenziale Est Esterna di Milano) e la A7, oltre a un rafforzamento del sistema viabilistico a sud-ovest di Milano, come il collegamento Milano – Magenta, con la variante di Abbiategrasso e la riqualificazione della SS 494 “Vigevanese”.

Forse un’occasione mancata, ma il motivo di questa scelta di riqualificare a tratto di superstrada invece che di tangenziale è dovuto alla necessità di salvaguardare la produzione agricola del territorio milanese.

B. TAV per località turistiche

L’alta velocità è un fondamentale per connettere città molto distanti tra di loro, ma alcune località non godono della stessa considerazione.

# TAV verso Versilia e Costa Azzurra

Il collegamento di Milano con la Liguria è da sempre difficoltoso, sia in treno che in auto. L’esigenza di un treno AV tra Milano e Genova è una priorità per il turismo e l’economia in generale, oltre a creare un corridoio di importanza a livello europeo. Su questo si sta lavorando ed è iniziato il conto alla rovescia per la partenza del primo treno. 

Ci si potrebbe però spingere oltre, scendendo a est verso le cinque terre e Livorno, e ad ovest per raggiungere velocemente la Costa Azzurra. La costa tirrenica ligure e toscana potrebbero accogliere più facilmente e comodamente chi vive a Milano e i molti turisti che arrivano in città che decidano di trascorrervi le vacanze senza l’obbligo di percorrere le autostrade con la propria automobile.

Leggi anche: Milano – Genova in meno di un’ora

C. La metropolitana attorno a Milano

Il tasto dolente è sempre quello: la mancanza di linee circolari. Per quanto negli ultimi anni la città abbia incrementato il ritmo di costruzione di nuove linee metropolitane e prolungamenti, la rete avrà 140km di binari nei prossimi 10 anni ma non sono previste nuove linee a percorso circolare.

L’unica circle-line prevista è quella sul percorso della linea suburbana S9 che avrà treni dedicati e altre stazioni in città con frequenze da metropolitana, che transiterà in superficie e che sarà comunque un anello monco: la parte ovest non è prevista e pare mai lo sarà.

# La circle line delle tangenziali

Se si volessero realizzare delle vere metropolitane circolari, oltre a prevedere di trasformare la circolare filoviaria 90-91 in una vera linea di forza con corsie totalmente preferenziali e asservimento semaforico, il percorso ideale dovrebbe ricalcare quello delle tangenziali:

  • Interna: seguendo il percorso delle tangenziali nord, est e ovest.
    Una metropolitana circolare di questo tipo intercetterebbe i pendolari all’esterno del Comune di Milano e consentirebbe di interscambiare con tutte le linee metropolitane radiali, le linee tranviarie e numerose linee di autobus.
  • Esterna: seguendo il percorso della TEEM e della superstrada che sostiuisce il progetto della TOEM.
    In questo caso il bacino di utilizzatori sarebbe quello compreso tra la circolare interna e i confini della Città Metropolitana, ovvero milioni di persone.

Nell’ottica di rendere ancora più efficienti queste infrastrutture il controllo di Trenord dovrebbe ovviamente passare nelle mani di ATM per uniformare il servizio in termini di efficienza, grafica delle stazioni e livree dei treni utilizzati.

Leggi anche:
Le nuove linee del PASSANTE per integrarlo meglio con la metropolitana
M6: la favola della metropolitana ROSA
METRO NO LIMITS: un futuro visionario della METROPOLITANA di Milano
METRO PROSSIMA FERMATA: quali saranno le estensioni delle linee della metropolitana

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Milano, Scandinavia: il villaggio finlandese

0
Villaggio dei Fiori - Ph. @milano_sguardi_inediti IG

Non solo Roma con la celebre piazza intitolata alla donna amata dal generale Gneo Pompeo Magno. Anche a Milano ci sono luoghi e quartieri dedicati ai fiori: oltre ad un omonimo e microscopico quartiere milanese, esiste anche il Villaggio dei Fiori, eretto nello spazio che un tempo apparteneva a due storiche cascine.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Milano, Scandinavia: il villaggio finlandese

All’inizio del secolo scorso si poteva dire che Milano conservasse ancora una vocazione rurale: era infatti letteralmente circondata da una campagna i cui segni sono oggi molto complicati da ritrovare nei quartieri densamente urbanizzati.
La parte occidentale della città era costellata di grandi e secolari cascine agricole, estese da Porta Vercellina sino ai comuni limitrofi di Baggio, Cesano Boscone e Corsico. L’intera area era attraversata dal fiume Olona e da molteplici rogge di ogni dimensione.

quartiere scandinavo
Foto di Amleto Cartossi (1955), raffigurante il retro della chiesetta dedicata a San Carlo, parte del complesso dell’antica Cascina Corba. 

# In origine c’erano le cascine

Una lunga strada serpeggiava Corso di Porta Vercellina per portare alla cascina più importante della zona: l’Arzaga. Da quella via partiva una nuova strada che andava verso Lorenteggio ma che soprattutto conduceva ad altre due cascine, la Cascinetta e la Corba.

Oggi tutto questo non esiste più: in alcuni casi, le cascine rivivono nei nomi di alcune vie, si pensi a via Arzaga o a via Cascina Corba. La via Cascina Corba, oggi piena di villette unifamiliari e piccoli caseggiati, parte da Primaticcio e conduce a via Inganni. Cascina Corba resistette sino ai primi anni Cinquanta, quando cadde sotto le ruspe. Inquesto caso non si trattò di speculazione edilizia, bensì di noncuranza e negligenza nei confronti di manufatti a cui in quegli anni era stata data l’importanza di una qualsiasi baracca di legno.

# Il Villaggio finlandese

Credits: @cristinamalaussene
IG – Villaggio dei Fiori

Fu infatti tutt’altro legno a sopraggiungere: quello donato dalla ditta svedese Saffa nell’immediato secondo dopoguerra per suggellare con la nostra città un nuovo inizio per l’Europa, così che il Comune di Milano prese a modello proprio i tradizionali villaggi scandinavi per pianificare le costruzioni della nuova area, ufficialmente denominata Villaggio Finlandese e realizzata tra il 1947 e il 1953.

Nei pressi del Villaggio dei Fiori, nei lotti ancora liberi e più prossimi alla Cascina Corba, ancora in piedi in quegli anni, vennero edificate altre case temporanee: infatti le casette finlandesi dovevano essere un rimedio di emergenza per gli sfollati dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Le case vennero quasi interamente occupate da immigrati provenienti dal Veneto e dal Mezzogiorno, nonostante fossero in realtà state costruite per dare conforto temporaneo a chi stava aspettando una casa dopo i bombardamenti. Vennero replicate in via Palmanova e nel Quartiere Omero. Il piano del quartiere è ancora oggi caratterizzato da lotti piccoli e contigui, disposti ortogonalmente, con case unifamiliari di un solo piano, circondate da un giardino privato. Alcune di quelle sono ormai state demolite per lasciar spazio a nuovi edifici a più piani, seppur sempre di piccole dimensioni.

# Una (ex) oasi felice?

 

Via Arzaga è uno dei cuori pulsanti del quartiere
 

Oggi il Villaggio finlandese è di fatto un agglomerato di case popolari che si estende tra via Lorenteggio, via Giaggioli e via dei Gigli all’interno del Municipio 6. I suoi abitanti denunciano: «Fino a 10 anni fa era un’oasi felice, adesso è degradata: viviamo nel disagio e ci sentiamo abbandonati».

Per questo negli scorsi mesi è stato avviato un Tavolo di Confronto a cui il Comune è invitato a discutere con gli abitanti di problematiche ambientali e sociali, pensando a come condividere nuovi progetti e iniziative. Un Tavolo dove siedono gli Assessorati alla Casa e alle Politiche Sociali, il Presidente del Municipio 6 Santo Minniti, la Presidente dell’attivissimo Comitato degli Abitanti del Villaggio dei Fiori Giovanna Cristina Rosetta Feroldi e i suoi Vice Presidenti Angelo Fiori, Alide Venturini e Bruno Barardi.

Leggi anche: Le storie curiose dei QUARTIERI di Milano che nessuno sa dove sono

Sono oltre sessanta gli alloggi sfitti nel quartiere, e si stanno moltiplicando le occupazioni abusive. Eppure, gli affitti non escono dal loop milanese e restano troppo alti: un problema sempre più endemico. Nonostante tutto, chi ancora ricorda i tempi della Saffa non esita ad affermare che il quartiere potrà tornare ad essere bellissimo.

# Il filo rosso che lega Milano al Nord Europa

quartiere scandinavo
Prozession im Nebel di Ernst Ferdinand Oehme (1828): druidi, architettura gotica e nebbia sono elementi fondanti della storia milanese

Il “passato finlandese” e scandinavo del Villaggio dei Fiori ci evoca un eterno ritorno nella storia di Milano: il legame col Nord Europa. La nostra città nacque infatti col nome di Medhelan (in mezzo alla terra, pianura) circa 600 anni prima di Cristo, fondata da una tribù celtica insubre e sviluppatasi attorno ad un santuario dedicato al Sole.

Leggi anche: In Piazza della Scala sorgeva un TEMPIO SOLARE

Dopo essere diventata il centro più importante dei Celti Insubri, Milano fu occupata dai Romani nel 222 a.C. in seguito ad un violentissimo assedio, non prima che la popolazione locale si alleasse con l’incombente Annibale. Ma questa è un’altra storia.

Milano torna nordica sette secoli dopo, nel 569, quando la città si arrende alle truppe del re longobardo Alboino, e vi rimane per più di 200 anni. I Longobardi, mischiatisi ai Celti a partire dal 100 a.C. circa, sono originari proprio della regione svedese della Scania.

Ancora, Milano diventa una delle primissime città italiane ad essere toccata dall’architettura gotica, nata nell’Île-de-France capetingia nella prima metà del XII Secolo.

Il segno di amicizia che la Svezia dimostrò alla popolazione milanese 100 anni or sono e che portò alla nascita del Villaggio dei Fiori non è quindi che un ennesimo esempio della natura del sostrato meneghino sempre teso tra Baltico, Mitteleuropa e Mediterraneo e che caratterizza in maniera unica la nostra storia, la nostra identità e l’atmosfera della nostra città.

Continua la lettura: Il ponte che collega Milano alla Scandinavia

HARI DE MIRANDA

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

L’alternativa alla Centrale: il progetto di City Hub rivoluzionario per Milano

0
Domus - Progetto nuova Stazione Centrale Milano

La stazione come spazio permeabile da attraversare, per connettere i poli della città-regione, creando un hub direzionale e infrastrutturale. Scopriamo cosa ci sarebbe potuto essere al posto dell’edificio inaugurato negli anni ’30, in base a un progetto pubblicato sulla rivista di architettura Domus.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

L’alternativa alla Centrale: il progetto di City Hub rivoluzionario per Milano

# La proposta di Carlo Moretti del 1976 di demolire “un enorme “monumento” dall’aspetto insulso e tronfio”

Credits: Andrea Cherchi – Stazione Centrale

La Stazione Centrale, inaugurata nel 1931 in sostituzione di quelle precedente nell’attuale Piazza Repubblica, avrebbe potuto essere demolita per far spazio a una mega struttura con molteplici funzioni. Questo era il pensiero di Carlo Moretti che nella proposta di ripensare l’area descriveva la stazione in Piazza Duca d’Aosta: “Lo scalo ferroviario della Stazione Centrale di Milano oggi si protende come una grossa spina verso il centro della città…Penetra nel centro senza alcuna contropartita: il viaggio, infatti, non si conclude li ma continua avventurosamente. La Stazione Centrale, che occupa un’area di 250X2.000 m, termina in modo bizzarro con un enorme “monumento”, ingombrante e scomodo, non funzionale per eccellenza, dall’aspetto insulso e tronfio di un lottatore da baraccone.”

Leggi anche: Quando la stazione Centrale era nell’odierna piazza della REPUBBLICA

# Cosa prevedeva il progetto

Domus – Progetto nuova Stazione Centrale

Erano due i macro interventi previsti, così come descritti dal suo proponente: 

  • eliminare l’inutile sovrastruttura del mausoleo-stazione, lasciando inalterato lo scalo ferroviario;
  • costruire – sopra le linee dei treni – “la nuova “city” della Regione Lombardia, nella scala, nella dimensione e con l’arditezza che l’epoca nostra consentono” sviluppando parallelamente alla “city” l’autostrada diretta all’esterno fino alle autostrade.

# La struttura nel dettaglio con tutti gli interventi immaginati

Domus – Progetto nuova Stazione Centrale Milano

Questa la nuova configurazione della stazione, sviluppata su 250 metri e circa 1,6 km di lunghezza, che non avrebbe previsto sventramenti ed espropri, ma “solo” la demolizione dell’edificio.

Domus – Piani nuova stazione

Al piano zero:

  • un sottopassaggio per lo svincolo del traffico locale;
  • la partenza delle corsie della superstrada sopra le linee ferroviarie per raggiungere la tangenziale est e l’autostrada;
  • sistemazione degli arrivi alla stazione con ampie banchine di sosta e di parcheggio per il carico e lo scarico dei passeggeri e dei bagagli;
  • scale mobili e ascensori sopra i terminal ferroviari-autobus-aerei.

Alla quota binari la riorganizzazione dei servizi per i passeggeri.

A 15 metri di altezza un terminal autobus tangente alle corsie della superstrada composto da 38 banchine per gli autobus, terminal per bagagli e merci e un parcheggio per 500 macchine ogni 100 metri di sviluppo longitudinale.

A 21 metri di altezza parcheggi e stazione passeggeri per eventuale eliporto.

# Connettere la città-regione

Gli obiettivi del progetto erano invece:

  • la costruzione del nuovo centro direzionale, di un’estensione potenzialmente illimitata, con spazio per sedi istituzionali e attività commerciali;
  • la realizzazione di un “terminal ferroviario-aereo-autobus-metropolitana“;
  • un’autostrada cittadina che facesse da ponte tra la città e il suo hinterland composto dai nuclei abitativi presenti e futuri, connettendo tutti i poli della città-regione;
  • un tornaconto di immenso valore non solo in termini urbanistici ma anche in termini economici: più di tre milioni di metri cubi costruibili nella prima fase;
  • “decongestionare la città dagli uffici che la snaturano, concentrandoli laddove convergono tutti i servizi”. Gli edifici vuoti avrebbero potuto essere adibiti a scuole, università, musei o oppure ad alloggi privati o collettivi. 

In questo modo il centro città sarebbe potuto ritornare ad essere “il luogo dei grossi interessi culturali ed artistici.”

Fonte: domusweb

Continua la lettura con: La nuova fermata ferroviaria di Milano: sarà la stazione più futurista della città (Immagini)

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il mondo sommerso del Ticinum Labirintus

1

Una realtà avvolta nella leggenda: il Ticinum Labirintus. Sebbene il nome “Ticinum” si riferisca all’antico nome romano di Pavia, questo labirinto sotterraneo si nasconde sotto Milano, creando un intrigante collegamento storico tra le due città.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Il mondo sommerso del Ticinum Labirintus

# Le sue origini e il suo scopo

https://it.wikipedia.org

Le sue origini risalgono all’epoca romana, quando Milano era conosciuta come Mediolanum. La città era un importante centro dell’Impero Romano e si ritiene che parte delle strutture sotterranee del labirinto risalgano a quel periodo. Tuttavia, come molte strutture sotterranee antiche, il labirinto ha subito numerose modifiche e ampliamenti nel corso dei secoli.

Durante il Medioevo, Milano divenne uno dei centri più importanti d’Europa, e molte delle strutture sotterranee furono ampliate e modificate. Sembra che in questo periodo il labirinto sia stato utilizzato per vari scopi, tra cui rifugio durante le guerre, stoccaggio di merci, e persino come via di fuga segreta per i nobili della città.

Il nome “Ticinum Labirintus” è stato scelto per questo complesso sotterraneo per creare un collegamento simbolico con la vicina città di Pavia (l’antica Ticinum), sottolineando la ricca storia romana e medievale della regione lombarda.

# Il percorso e i punti di interesse

Milano sotterranea

Il complesso labirintico è stato riscoperto solo in tempi relativamente recenti. Negli anni ’80 del XX secolo, durante i lavori per la costruzione della metropolitana, alcuni tunnel e camere sotterranee furono accidentalmente scoperti. Questo portò a un’esplorazione più sistematica dell’area sotterranea del centro storico di Milano.

Il percorso di Ticinum Labirintus Milano si snoda per circa 2,5 chilometri sotto le strade del centro storico della città. 

Il labirinto è organizzato su diversi livelli, alcuni dei quali risalgono all’epoca romana, mentre altri sono stati scavati o modificati in epoche successive. I corridoi si alternano a camere più ampie, ciascuna con la propria storia e particolarità come ad esempio:

  • la Cripta Romana. Una sezione ben conservata risalente al II secolo d.C., con resti di mosaici e iscrizioni latine.
  • la Sala dei Visconti. Un ampio spazio che si ritiene sia stato utilizzato dalla potente famiglia Visconti durante il loro dominio su Milano. Sulle pareti sono visibili stemmi e simboli araldici.
  • il Pozzo di San Carlo. Un antico pozzo dedicato a San Carlo Borromeo, figura centrale nella storia religiosa di Milano.
  • la Galleria dei Sussurri. Un corridoio con una particolare acustica che permette di sentire sussurri da un capo all’altro.
  • la Camera delle Gilde. Una sala che si crede sia stata utilizzata dalle antiche gilde di artigiani milanesi per incontri segreti.
  • il Passaggio Segreto del Duomo. Un tunnel che si dice collegasse il labirinto con le fondamenta del Duomo di Milano.

# Leggende e misteri

Come ogni luogo antico e sotterraneo, anche Ticinum Labirintus Milano è circondato da leggende e misteri che ne aumentano il fascino. Alcune di queste storie vengono raccontate durante le visite, aggiungendo un elemento di suspense all’esperienza.

Una delle leggende più famose parla di un tesoro nascosto dai Visconti in una camera segreta del labirinto, mai ritrovato. Un’altra narra di fantasmi che si aggirerebbero nei corridoi più bui, forse spiriti di antichi milanesi o di prigionieri dimenticati.

Ci sono anche storie legate a società segrete rinascimentali che avrebbero utilizzato il labirinto per i loro incontri clandestini, lasciando simboli e messaggi cifrati sulle pareti.

Continua la lettura con: Il LABIRINTO DI POMODORO, sulle orme di Gilgamesh nei sotterranei di Milano

MICHELE LAROTONDA

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Un’estate al fiume: i corsi d’acqua in cui tuffarsi vicino a Milano

0
Coston Beach - Ph. Liliana Donghi (Google Maps)

C’è chi fa “un’estate al mare” e chi “un’estate al fiume”: con un grande vantaggio. La distanza. Sì, perché poco distante dalla città si può fare il bagno anche nei fiumi. Anche perché per secoli l’acqua dell’estate per i milanesi era quella dei fiumi. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Un’estate al fiume: i corsi d’acqua in cui tuffarsi vicino a Milano

# Ticino: a Turbigo o Somma Lombardo

freeluc84 IG – Fiume Ticino

Sul fiume Ticino ci sono due storiche alternative dove fare il bagno: a Turbigo o a Somma Lombardo. Nel primo caso ci si può immergere in piccoli bacini di acqua verde su spiaggette di ciottoli bianchi circondati da vegetazione selvaggia, nel secondo si può scegliere la spiaggetta di Manera e Ferrario costituita da prati verdi e alberi secolari.

Leggi anche: Cascate, laghetti, torrenti: 6 POSTI dove RINFRESCARSI in Lombardia

 

# Adda: a Medolago Beach

b1o9b8o8 IG – Medolago Beach

Passiamo all’altro storico corso d’acqua che lambisce i confini della grande Milano. Sul fiume Adda c’è Medolago Beach, nell’omonima località in provincia di Bergamo, dove poter tuffarsi e prendere il sole. La spiaggia è formata da un manto erboso che digrada dolcemente verso la riva con piccoli sassolini. Ci sono anche dei bracieri attrezzati per fare un barbecue, un bar con docce e servizi igienici.

 

# Serio: a Coston Beach

Ph. credits: nicolapezzoli Instagram – Coston Beach

Sul fiume Serio troviamo invece Coston Beach: a Casnigo in provincia di Bergamo, una spiaggia libera caratterizzata da pietre grandi e levigate dove è piacevole prendere il sole e acqua color smeraldo in una riserva naturale. Il nome deriva dal vicinanza con il ponte del Costone

 

# Enna: a Lavina di Vedeseta

roccafeller89 IG – Torrente Enna

Lungo il torrente Enna, a Lavina di Vedeseta in provincia di Bergamo, si può fare il bagno nelle acque cristalline circondati dalla natura selvaggia, sempre prestando la massima attenzione. I salti del torrente, le pozze e la valle angusta creano uno scenario incredibile, mentre la spiaggia è caratterizzata da ciottoli bianchi. 

 

Fonte: Milano da Vedere

Continua la lettura con: L’incredibile CASCATA dentro una GROTTA a TRE ORE da Milano

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

In futuro a Milano il tram a 2 piani? Il progetto

0
Tram a due piani Hong Kong - Ph. cegoh

I vantaggi di “alzare” i tram di Milano. Come quelli di Hong Kong o come i bus di Londra o di Berlino. Ma con uno stile da capitale del design. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

In futuro a Milano il tram a 2 piani? Il progetto

# I tram milanesi come i bus londinesi

Credits: chloeet96, IG

L’idea è molto semplice ma estremamente affascinante: dotarsi di tram a due piani. Il vantaggio? Risparmiare energia e spazio. Pensato come evoluzione della Metropolitana Leggera di superficie. Il progetto, battezzato con la sigla Mt T, è il risultato di uno studio rivolto ai mezzi di superficie.

storia trasporto pubblico

Meno energia per movimentare più persone, meno energia in fase di climatizzazione, maggior affluenza di passeggeri senza aumentare la quantità di mezzi. Insomma, il giusto compromesso per salvaguardare ambiente ed efficienza del trasporto pubblico.

# Pensato come evoluzione della Metropolitana Leggera di superficie

Credits: omnifurgone.it
Tram a 2 piani

Si passa quindi alla fase di fattibilità per lo studio del vincitore che si aggiudica una cifra, poco più che simbolica, di 1.000 euro e la possibilità di approfondire la proposta con chi ha indetto il concorso. Come riporta il sito omnifurgone.it, tra i 6 finalisti, tutti analizzati e selezionati dal Comitato di Valutazione Tecnico Scientifica (CVTS), e tra le due categorie in gara: “Engineering and Design” e “Connessa, autonoma, intelligente ed elettrica. La tecnologia a servizio del trasporto”, proprio lo studente si è portato a casa una vittoria che potrebbe a breve diventare realtà. Creando anche un mezzo iconico che potrebbe diventare un’attrazione internazionale. Non più solamente i famosi bus londinesi ma, si spera presto, anche i tram di Milano.

Continua la lettura con: COLORARE le LINEE di AUTOBUS di Milano per INDIVIDUARLI anche a distanza?

ROBERTO BINAGHI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Da Malpensa al Lago Maggiore: ecco da quando

1
Credits @goro_hashi (IG) - Malpensa Express in partenza dalla Stazione Centrale

In corso di realizzazione la ferrovia Gallarate-Malpensa: consentirà di chiudere l’anello di binari attorno allo scalo e di migliorare i collegamenti con Milano e verso la Svizzera. Non solo: in futuro si potrà andare dall’aeroporto direttamente sul lago. Ecco i progetti previsti nei prossimi anni.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Da Malpensa al lago Maggiore: ecco da quando

# In costruzione il nuovo collegamento tra il Terminal 2 di Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione

Tracciato T2-Gallarate

Attualmente è in corso la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione. In totale sono previsti 5,7 km di binari, 4,6 km a doppio binario tra l’aeroporto intercontinentale di Milano Malpensa e la linea RFI del Sempione verso Gallarate e 1,1 km di raccordo verso Casorate Sempione.

I benefici dell’opera saranno invece:

  • un collegamento rapido tra l’aeroporto di Malpensa e la Svizzera;
  • il miglioramento dei trasporti con Milano compresa una riduzione dei tempi di viaggio e un aumento della sostenibilità;
  • il completamento della rete ferroviaria intorno a Malpensa;
  • l’ampliamento del bacino d’utenza dell’aeroporto, grazie a una riorganizzazione dei servizi nel quadrante Nord-Ovest della regione. 

L’intervento è promosso da FERROVIENORD in collaborazione con SEA, per un investimento di circa 258 milioni di euro, e in base all’ultimo cronoprogramma i lavori dovrebbero concludersi entro la il mese di luglio 2025, con attivazione del tracciato a dicembre dello stesso anno. 

# Il primo step: dal Malpensa al Lago Maggiore nel 2025

Ph. credits: lidodiarona

La riorganizzazione dei trasporti attorno allo scalo, possibile grazie alla nuova infrastruttura, si dovrebbe concretizzare proprio entro il 2025 con il prolungamento di una corsa all’ora della tratta Cadorna a Malpensa fino al nuovo capolinea di Gallarate. A questo si dovrebbe aggiungere un treno orario da Cadorna oltre Malpensa in direzione del Lago Maggiore, con fermata alternata ogni due ore verso Arona-Domodossola e ogni due ore verso Laveno sulla sponda lombarda. Per quest’ultima sarà però necessario il potenziamento della linea a binario unico. In questa prima fase quindi i treni continuerebbero a passare da Saronno e Busto Arsizio.

# La svolta con il quadruplicamento Gallarate-Milano e l’introduzione del Express

Potenziamento Rho Gallarate

La vera rivoluzione sarà però solo fra qualche anno con il quadruplicamento della Rho-Gallarate, nello specifico il quarto binario tra Parabiago e Milano e il terzo tra Gallarate e Parabiago. Nell’intervento è previsto nel 2027 anche il completamento del “Raccordo Y”, il doppio binario che consente di passare dalla linea Fs a Legnano a quella FerrovieNord a Busto Arsizio. In questo modo potrà essere istituito il RegioExpress da Milano Centrale a Malpensa sulla nuova linea “direttissima” su binari Fs che passa da Gallarate e l‘Alta Velocità in arrivo da Milano fino a Malpensa, con frequenze “spot” in base alle necessità.

Leggi anche: QUADRUPLICA la RHO PARABIAGO: questo il percorso e cosa cambierà per MILANO

Fonte: varesenews

Continua la lettura con: La nuova ferrovia Milano-Malpensa avanza: il punto suoi lavori (immagini)

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La febbre del sabato sera: le 10 discoteche di ogni epoca più amate dai milanesi

0
Credits ugodallapriamilanoinfesta IG - Loolapaloosa

Alla domanda “La discoteca del presente (o del passato) che ami (o che amavi) di più”, centinaia di milanesi hanno indicato il luogo della loro memoria. Questi sono i locali dove la febbre del Sabato Sera arrivava alle temperature più alte. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

La febbre del sabato sera: le 10 discoteche di ogni epoca più amate dai milanesi

# Rolling Stones

Credtis: eventshunters.com – Rolling Stone

Basta dire Rolling per far luccicare gli occhi a chi ha più di 40 anni. Ricavato dal cinema Ambrosiano in Corso XXII Marzo nasce nel 1979 come Studio 54 sull’onda del successo del celeberrimo locale di New York, simbolo di trasgressione e del “tutto è possibile”. Nel 1981 diventa Rolling Stone, chiaro tributo al rock e ai suoi adepti. Qui hanno suonato artisti del calibro di Joe Cocker, Bob Geldof, Lou Reed, Iggy Pop, The Ramones e gli Oasis. Tutti i principali artisti e gruppi alternativi, in Italia e all’estero, hanno calcato le sue scene. Per oltre un decennio il venerdì sera suonava la migliore musica pop rock della città. Ha chiuso nel 2009, lasciando un grande vuoto in città. 

# City Square

Credits milanodavedere – City square

Nei pressi della Bocconi il City Square ha aperto nel 1988, al posto dello storico cinema Cristallo, inaugurato nel 1941. Negli anni Novanta ha cambiato nome in Propaganda, diventando un punto di riferimento per le serate di liceali e universitari, per poi chiudere definitivamente e essere sostituito da un piccolo supermercato. Era anche luogo di concerti, cercando di insidiare per anni il primato del Rolling Stones. 

# Plastic

Plastic

Il Plastic era più di una discoteca. E’ stata a lungo il regno della Milano di notte, la vetrina della creatività, dove si sperimentavano le nuove mode e celebre per aver importato il modello New York della selezione all’ingresso che veniva affidata a personaggi mitici e temuti. Senza dubbio il locale di Milano più conosciuto al mondo. Tra i personaggi ed artisti di fama internazionale che l’hanno frequentato ci sono stati Madonna, Elton John, Andy Warhol, Freddie Mercury, Prince. Chiuso nel 2012 nella storica location di viale Umbria 120, ha riaperto in via Gargano (nei pressi della Fondazione Prada) con il soprannome di Plastic Palace. Ma non è la stessa cosa. 

# Shocking

Credits discotechemilano.it – Shocking

L’atmosfera si fa più pettinata e glam chic. Lo Shocking è stato uno dei locali milanesi cult degli anni Novanta, sotto al teatro Smeraldo in spazi ora occupati da Eataly, molto frequentato da modelle e pierre rampanti. Era rinato nell’ultimo decennio grazie a un esclusivo progetto di design dai particolari raffinati, che richiamano lo stile più estroverso degli anni Settanta, con bolle e cerchi a disegnare contorni onirici. Nel 2021 ha chiuso definitivamente i battenti.

# Cafè Solaire

Credits zero.eu – Caffè Solaire

Quando con la stagione estiva si andava a ballare sulle rive dell’Idroscalo. Per anni il Caffè Solaire è stato un tempio della movida estiva milanese. Nel momento topico il locale era dotato di grandi vasche per idromassaggio e le serate erano all’insegna dell’estate e del mare qui rappresentato dal grande bacino dell’Idroscalo. I più temerari chiudevano la serata con un tuffo, rigorosamente proibito, per poi darsi alla fuga. In attesa di rinascere dallo stato attuale di abbandono.

# Rainbow

Foto: Daniela Luchadora (da FB RainbowClubMilano)

Il Rainbow Club è stato uno dei luoghi più importanti, e probabilmente uno dei più longevi, della cultura underground milanese. Punto di riferimento già nei primissimi anni ’80, quando si chiamava Odissea 2001, ha cambiato nome diverse volte negli anni successivi ma è sempre rimasto uno dei music club più importanti per tutti quei generi musicali non commerciali quali punk e post-punk. Ha chiuso nel 2009.

# Nepentha

Credits fruttomike IG – Nepentha

Il Nepentha Milano, il club per eccellenza nel cuore di Milano dove arte e cultura si mescolano con pareti coperte di dipinti e illustrazioni, colori vivaci e musica selezionata. Da 40 anni questo locale a meno di un minuto da Piazza del Duomo, al civico 1 di piazza Diaz, è il punto di riferimento per milanesi e non solo che cercano divertimento e una serata alternativa. Per gli ex Yuppies e i Peter Pan che non vogliono crescere mai. 

# Old Fashion

Credits oldfashionmilano IG – Old Fashion

L’ultima grande gloria a chiudere. L’Old Fashion Milano nasce dall’unione di due locali, old fashion + the club, nel 1993. In realtà la sua storia è lunga 90 anni, nel 2006 ha infatti ottenuto il riconoscimento di Locale Storico. Si trovava immerso del verde del Parco Sempione nel complesso del Palazzo della Triennale. Negli anni Novanta e nei primi Duemila raggiunge la massima estensione, occupando l’intero giardino della Triennale. Di culto le Serate Internazionali del mercoledì dalla seconda metà degli anni Novanta ai primi del Duemila. Ha chiuso i battenti “per volontà superiore” nel 2023. 

# Hollywood

Credits hollywoodrythmoteque IG – Hollywood Milano

Hollywood Milano è la discoteca più famosa dell’ultimi decenni a Milano, nata nel 1973 con il nome di “Madala”, frequentato da stars internazionali e poi da vip nostrani, calciatori e soubrette soprattutto fino agli inizi degli anni 2000. Epiche le serate della domenica sera con il privé che attirava campioni del calcio, tra cui gli immancabili Vieri e Ronaldo. 

# Loolapaloosa

Credits ugodallapriamilanoinfesta IG – Loolapaloosa

Loolapaloosa Milano è il discopub di Via Toqueville, adiacente all’Hollywood. Una caratteristica del locale e che si può ballare sui tavoli, bancone e sedie, i barman oltre a fare il loro lavoro sono anche dei veri e propri animatori. Per decenni il luogo dove si carburava la serata del week end. 

Continua la lettura con: I 7 LOCALI del PASSATO che i milanesi sognano di RIPORTARE in VITA

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Gli highlander di Milano: 7 negozi che hanno fatto la storia di Milano e che sono ancora aperti

0

A Milano ci sono negozi e botteghe che tempo, business o politica non riescono a scalfire. Se potessero parlare, potrebbero raccontare circa un secolo e mezzo di storia di Milano. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Gli HIGHLANDER di Milano: 7 NEGOZI STORICI che resistono al tempo

Milano nel 1881 – credits rivistainnovare.com

# Pettinaroli, dalla Belle Epoque alla Milano dei grattacieli

Pettinaroli – ph. Pinterest

Le mappe di Pettinaroli in Via Santa Radegonda, hanno attirato gli occhi ammirati di moltissime generazioni. Non solo mappe moderne ed antiche, anche mappamondi e riproduzioni sulle copertine di quaderni e diari.
Oggi vive in Via Brera al n. 4 e l’attività si è ampliata, specializzandosi anche nella vendita di accessori in pelle, cancelleria ed è possibile trovare un articolo unico: biglietti personalizzati scritti in “bella calligrafia”.

Quando venne aperto nel 1881, a Milano nascono la prima associazione italiana per l’emancipazione femminile, l’illuminazione elettrica sostituisce quella a gas e Milano conta 321.839 abitanti, divisi tra i Bastioni (214.004) e Corpi Santi (108.000 abitanti).

Leggi anche: Esoterica, Fumetto, Antiquaria e le altre LIBRERIE a TEMA più BELLE di Milano (Mappa)

# Peck, il re del gusto dal 1883

Peck – credits scattidigusto.it

Il buon cibo di gusto, a Milano, è un’antica tradizione che prende vita grazie ad un salumiere di Praga, Francesco Peck.
Peck decide di aprire in Via Orefici una salumeria di carni affumicate, dando all’attività un orientamento tedesco. Ci mette poco a diventare uno dei luoghi di culto per il buon cibo a Milano.
Si amplia, si rinnova, fornisce carni pregiate e buoni vini perfino alla Casa Reale. Nel 1912 si trasferisce nei locali che occupa ancora oggi, in Via Spadari.

Alla sua apertura, nel 1883, a Milano entra in funzione il primo impianto che produce illuminazione elettrica, in via di Santa Radegonda, e viene approvato il primo progetto di copertura dei Navigli, dal Castello a Corso Genova.

Leggi anche: Quali sono le GASTRONOMIE MIGLIORI di Milano? Ecco la GUIDA PERFETTA (con MAPPA) per chi non ha voglia di cucinare 

# Bonvini, tipografia dal 1909

Credits: bonvini1909.com

Altra attività storica ancora aperta, dal 1909 i Fratelli Bonvini sono il riferimento per l’editoria, cartoleria, cancelleria e arte.
Si autodefinisce un “presidio culturale e testimone dei cambiamenti della città” e, dopo la ristrutturazione della sede, sembra un museo a cielo aperto, dedicato alla tipografia e alla stampa d’arte in generale.
Il restauro conservativo, ha valorizzato “l’assetto originale della cartoleria-tipografia, conservando la disposizione delle macchine da stampa e legatoria, del mobilio artigianale, degli innumerevoli cassetti tipografici“.

Alla sua nascita, a Milano, nel 1909, Angelo Rizzoli acquista la sua prima tipografia, parte dal Rondò di Loreto il primo Giro d’Italia e vola dal Forlanini il primo dirigibile Leonardo Da Vinci.

Leggi anche: Giovanni Ricordi è stato il primo e il più importante editore di musica in Italia

# La Rinascente, lo shopping di Milano dal 1917

La Rinascente – ph. Pinterest

La Rinascente debutta a Milano nel 1917, negli storici locali ex proprietà dei Fratelli Bocconi, che fin dal 1865 avevano aperto a Milano il primo negozio italiano di vestiti pre confezionati.
L’attività, che inizia a sentire l’età, viene rilevata dal Senatore Borletti e l’idea di chiamarla La Rinascente è di Gabriele D’Annunzio, cui Borletti affida l’incarico di trovare un nome attraente.
Da allora La Rinascente è una delle mete per lo shopping meneghino.

A Milano, nel 1917, mentre ancora infuria la Grande Guerra, il Comune rileva la Edison e il comune di Turro viene soppresso per diventare un quartiere della città.

Leggi anche: Breve storia della RINASCENTE: Bocconi, D’Annunzio e i thailandesi

# Ercolessi, la scrittura dal 1921

E E Ercolessi – credits milanodascoprire

Se volevi, o se vuoi anche oggi, una penna stilografica come si deve, E E Ercolessi è il posto giusto. Un simbolo per una Milano dal taglio elegante. Oggi l’attività si concentra in Corso Magenta, con la sua entrata dipinta di verde antico e, soprattutto, le stilografiche e le penne a sfera molto eleganti in vetrina.
Fino al 2002 Ercolessi era anche in Corso Vittorio Emanuele, calamita del passeggio anni ’80 e ’90.
Una curiosità: le lettere E+E che precedono il marchio, sono le iniziali di Edgardo ed Elvira Ercolessi, marito e moglie che fondarono l’attività nel 1921.

A Milano, nel 1921, vengono eletti Mussolini e Lanfranconi alle elezioni di maggio e a novembre nasce il Partito Fascista. Al censimento la città conta 818.148 abitanti.

# La libreria più antica d’Italia: il gioiello milanese nella Galleria Vittorio Emanuele II

Credits: @eostre.23
Libreria Bocca

La Libreria Bocca è un vero e proprio gioiello milanese. Si trova in Galleria Vittorio Emanuele II e custodisce tesori che hanno fatto la storia della cultura italiana. Ma lei stessa è un tesoro nascosto. La Libreria Bocca ha infatti aperto nel 1775 e può essere definita “la libreria più antica d’Italia”.

La Libreria è uno spazio di circa 50 metri quadrati, molto amato da esperti d’arte, di moda e dai turisti. Sì perché i suoi muri ricoperti di scaffali di libri fino al soffitto, le sue sculture, quadri e i pezzi di arredamento che sono vere e proprie opere d’arte rendono la Libreria Bocca una tappa immancabile.

# Il negozio più antico di Milano: nato prima della rivoluzione francese

1768. La Corsica è ancora italiana, in Francia la rivoluzione non è neanche all’orizzonte, l’Australia non è stata ancora scoperta. Milano è occupata dagli austriaci, conta 130mila abitanti e in quella che ai tempi si chiamava Contrada dei Fustagnari, Giuseppe Guenzati fonda l’omonima bottega che commercia tessuti, sete e fustagni.

Il negozio sopravvive all’occupazione francese napoleonica, al nuovo governo austriaco e assiste all’unificazione dell’Italia.

Negli anni Sessanta i nuovi proprietari convertono il commercio all’ingrosso di tessuti e telerie a quello al dettaglio. Non solo: modificano anche i prodotti. Puntano sullo stile british decidendo di concentrarsi sul mercato britannico, specialmente per i prodotti di laneria. 

La ditta Guenzati da allora costituisce un unicum e un punto di riferimento per gli amanti dei prodotti di questo tipo. Gli arredi sono ancora quelli ottocenteschi in noce e si respira ancora l’atmosfera dei tempi andati. Oggi è il negozio in attività più antico di Milano anche se ha rischiato grosso: nel 2018, Assicurazioni Generali, proprietaria dello stabile, aveva deciso di non rinnovare il contratto di locazione. Grazie all’appoggio dell’opinione pubblica, dei suoi affezionati clienti, di Confesercenti, dei media e del Comune, la bottega ha potuto proseguire aprendo a poca distanza dalla sede originale.

 

Continua la lettura con: Il QUARTIERE ARCOBALENO: la NOTTING HILL MILANESE

LAURA LIONTI

LAURA LIONTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

 

Gruppo Italiano, la band più tropical di Milano

0
Gruppo ita

Milano negli anni Ottanta fu la capitale dello “yuppismo” e dei paninari, ma fu anche il crocevia di coloro che andavano contro una società che si stava sempre più indirizzando verso il riflusso sociale e il disimpegno politico. In questo clima, proprio in quel periodo, nascono i cosiddetti “tormentoni” estivi, canzonette orecchiabili che, di solito, venivano proposte al Festivalbar o a Un disco per l’estate, e inondavano con le loro note, spiagge, piscine e balere all’aperto. Una delle band più iconiche, per quanto riguarda i tormentoni estivi, fu il “Gruppo italiano”, nato proprio a Milano, formato da milanesi.

Gruppo Italiano, la band più tropical di Milano

# La formazione del gruppo “Randa” 

wikipedia.org – Randa nel 1980

Era il 1980 e alcuni giovanissimi musicisti meneghini decidono di mettere in piedi il gruppo “Randa”, che è l’abbreviazione di “randagi”. Questa band è costituita da gente tosta, già con esperienze musicali importanti: ci sono Roberto Del Bo, soprannominato Bozo, e Francesco Santulli, detto Chicco, che, dopo esperienze negli Stati Uniti, vogliono portare tutto ciò che hanno imparato nella loro Milano. Bozo è figlio di Anna Del Bo Boffino, giornalista e scrittrice, che si è sempre battuta per l’emancipazione femminile, nonché staffetta partigiana durante la Resistenza, mentre Chicco è un autodidatta della musica, che mangia pane e Beatles, pasta e Rolling Stones, e che collaborò anche con Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi.

Poi c’è Gigi Folino, figlio di un commercialista, chitarrista con un’esperienza nei locali milanesi. Ultimamente ha deciso di dedicarsi alla musica suonata per strada, nelle vie  e nelle piazze del turismo milanese. A fronte di tre maschi, troviamo due ragazze: la coreografica Raffaella Riva, bella voce, autrice di testi musicali e con movenze accattivanti, e la cantante di punta, Patrizia di Malta, nata all’ombra della Madonnina, poi trasferitasi in Brasile per seguire il padre lavoratore nella sede sudamericana dell’Alfa Romeo. Lì Patrizia impara le atmosfere musicali della Bossa Nova e della Samba, iniziando a studiare le melodie di Joao Gilberto. Poi, intorno ai vent’anni, torna nel capoluogo lombardo.

# Lo strepitoso successo di “Tropicana”

Dalla sintesi di tutti questi stili nascono, appunto, i Randa,  artefici delle più limpide contaminazioni musicali. Li adocchia Mara Maionchi, a cui non piace il nome che si erano trovati, e li trasforma nel “Gruppo Italiano”. Nel 1981 c’è la prima apparizione Tv a “Mister Fantasy”, con il pezzo “La tele TV”, al ritmo del celebre brano degli anni Sessanta “The Loco-Motion”. Nel 1982 scrivono “Tropicana”, che verrà inserita nel 45 giri con “Cannibali”. Nell’estate del 1983 “Tropicana” diventa il tormentone per eccellenza dell’estate italiana, la musica era di Folino, partendo da un giro di basso, il testo era di Raffaella Riva. E’ il primo anno in cui questi gruppi giovani si dedicano a presentarsi con un look fresco e pieno di energia. Proprio gli artisti milanesi si danno un’immagine tropicale, con una classica canzone italiana corretta con il sapore sudamericano. Ma in queste loro canzoni c’è anche l’influenza rock e la competenza di chi la musica l’ha studiata con una passione certosina. In quell’anno arrivano secondi a “Un disco per l’estate”

# L’esibizione in gara al Festival di Sanremo

Nel 1984, dopo i successi estivi, vengono proiettati sul palco del Festival di Sanremo, con “Anni ruggenti”, che prevedeva un arrangiamento caratterizzato dall’elettronica e dalle melodie degli anni cinquanta. Giungono al dodicesimo posto, ma questo brano è trasmesso tantissimo in radio. Sempre in quell’anno realizzano un LP in studio dal titolo, “Tapioca e Manioca”, che contiene dieci brani, tra cui quello proposto a Sanremo e il raffinato, “Dammi un sabato nite”. La realizzazione dei testi e delle musiche prevedono la partecipazione di Raffaella Riva, Chicco Santulli, Gigi Folino e Patrizia di Malta, mentre Del Bo, oltre a suonare, si occupa della parte più organizzativa.

# Il Festivalbar con “Sole d’agosto” e poi lo scioglimento del gruppo

Gruppo ita

Nel 1985 escono altri brani, come “Sole d’agosto”, che andrà al Festivalbar, ma il successo di “Tropicana” non verrà mai pareggiato. Anche perchè da lì a poco il gruppo si scioglie e ognuno va a fare cose diverse. Abbiamo ritrovato Di Malta che continua a sperimentare utilizzando le armonie della musica brasiliana, Patrizia, dopo l’esperienza col gruppo italiano, ha impiegato circa dieci anni prima di re-imporsi al pubblico come solista. Gigi Folino ha lavorato per uno studio di registrazione ed è comunque sempre rimasto nel mondo della musica, seppur dietro le quinte, anche se, come abbiamo scritto, recentemente lo abbiamo visto esibirsi in strada in strada, col solito talento.

Gli altri sono rimasti nel mondo della musica, con quella passione che ti fa guardare sempre avanti, senza mai lasciarti tentare dal voltarti indietro per provare nostalgia di “Tropicana”.

FABIO BUFFA 

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

Mario Cavallè, il papà delle case Igloo alla Maggiolina

Enrico Molaschi, el “Barbapedana”di Milano

Ines Pellegrini, la “Mangano nera” di Pasolini

Serafino, il “supertifoso” dello sport italiano

Giorgio Porcaro, l’inventore del “terrunciello”

Gianni Bonagura, il maestro milanese del doppiaggio

Pietro Annigoni, il “pittore delle regine”

I “Gufi”, il gruppo musicale, dialettale e cabarettistico milanese più famoso di sempre

Gian Maria Volontè, l’attore impegnato “al di sopra di ogni sospetto”

Pierina Legnani, la prima milanese a diventare “prima ballerina assoluta”

Vera Vergani, l’attrice più amata del teatro degli anni ’20

Enrico Longone e Giacomo Campi, i due milanesi che portarono in occidente le ombre cinesi

BRUNO CANFORA, l’autore delle hit evergreen per TV, cinema e i grandi della musica italiana

LELLA LOMBARDI, l’unica donna a punti in FORMULA UNO

DIDI PEREGO, la Sofia del film italiano candidato all’Oscar

MARCO MIGNANI, l’autore della pubblicità diventata FILOSOFIA di VITA a Milano

AMBROGIO FOGAR, l’ “Ulisse” di Milano

MARIA PIA ARCANGELI, “quella che canta le canzoni milanesi”

LUIGI MARANGONI, l’ultima vittima delle Brigate Rosse a Milano

SANDRA RAVEL, l’attrice-soubrette madre di Maurizio Gucci

PIPPO STARNAZZA, il jazzista che “milanesizzava” l’inglese

PAOLO GIORZA, il papà della “bella Gigogin”

I BALORDI, i precursori della “canzone demenziale”

D’ANZI, il papà della “bela Madunina”

GASPARE, ZUZZURRO e la brioche più celebre della TV

LUISELLA VISCONTI, la voce più bella del CINEMA

ANNA CARENA, la signora Marta in “Miracolo a Milano”

GAETANO SBODIO: il guerrigliero del dialetto

DINO RISI, uno dei grandi della commedia italiana

CINI BOERI, l’architettura come impegno sociale

TONY DE VITA, il re delle sigle televisive

LUCIA BOSÈ, la “tosa de Milàn”

JOHNNY DORELLI, una vita al massimo

EZIO BARBIERI, il Robin Hood di Isola

RENZO PALMER, la voce milanese dei grandi divi di Hollywood

MONTICELLI e MARCHESI, i due grandi “cantori evirati” della storia milanese

MARIA GAETANA AGNESI, la “donna più intelligente del Settecento”

GIUSEPPINA PIZZIGONI, la fondatrice della SCUOLA RINNOVATA

PIERO MAZZARELLA, personaggio simbolo di una Milano che non c’è più

LUCIANO BERETTA: “il POETA del CLAN CELENTANO”

ANTONIA POZZI: la POETESSA negli ABISSI dell’ANIMO UMANO

Elio FIORUCCI: the place to be nel cuore di MILANO

AGOSTINA BELLI, la “bella tosa” del cinema italiano

Enrico BERUSCHI…e allooora???

GIANRICO TEDESCHI, l’attore milanese “che parla, comunica e ti INCANTA”

Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese

Dina GALLI, l’eccentrica monella: la prima attrice COMICA italiana

Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA

Adolfo WILDT, l’artista “eccessivo e inquieto”, alieno di avanguardie e conformismo

Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese

Quando a Milano c’erano i BEATLES

UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

ENRICO RUGGERI: contro corrente da sempre

FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo

Nuto NAVARRINI: il grande attore milanese ormai dimenticato

Liliana FELDMANN: la VOCE di Milano

VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood

 ERMINIO SPALLA, il PUGILE ARTISTA adottato da Milano

EDOARDO FERRAVILLA: uno degli ATTORI del teatro DIALETTALE più importanti di sempre

MARIA MONTI, la prima “CANTAUTRICE” della storia

ENZO JANNACCI, il cardiologo chansonnier

LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome

Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

MARCELLO MARCHESI, un ciclone di ironia

NANNI SVAMPA, l’ironico artista della canzone milanese

ADRIANO CELENTANO, il “molleggiato” nato a due passi dalla CENTRALE

GINO BRAMIERI, il RE delle BARZELLETTE

CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto

Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano

GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE

ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano

LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano

BRUNO ARENA, il fico di Milano

Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”

ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema

MARTA ABBA: la musa di Pirandello

Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Via ai lavori per il “boulevard” verde di Corso Buenos Aires

1

Dopo la lunga attesa per il progetto definitivo è stato finalmente avviato anche il primo cantiere. Questi gli interventi previsti, come cambierà il corso e quando si dovrebbero concludere i lavori. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Via ai lavori per il “boulevard” verde di Corso Buenos Aires

# La trasformazione di Corso Buenos Aires in un “boulevard” verde

A metà giugno è stato presentato il progetto di riqualificazione di Corso Buenos Aires, ne abbiamo parlato in questo articolo. Si prevede il miglioramento degli spazi pedonali, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la realizzazione di aiuole verdi e il consolidamento dell’itinerario ciclabile esistente con la colorazione rossa e i cordoli definitivi in pietra.

Nei rendering si può vedere il cambiamento previsto al termine dell’intervento. La tratta interessata è quella che va da piazza Oberdan a via Pergolesi, di circa 1,3 km.

Tratto riqualificazione corso Buenos Aires

Nel progetto troviamo: l’allargamento dei marciapiedi, l’installazione di panchine e rastrelliere per le bici e l’inserimento di aiuole e piantumazioni di alberi, dove possibile con un’altezza fino a 5 metri.

# Avviato il primo cantiere davanti alle Corte Segrete di Baires

Dopo che è terminata la lunga attesa per il progetto definitivo è stato finalmente avviato anche il primo cantiere. La prima tratta del corso oggetto di lavori è quella nel tratto dispari di Corso Buenos Aires che da Via Enrico Petrella arriva sino a Via Giovanni Battista Pergolesi, dove nel maggio 2021 era stati eseguiti i primi test per valutare lo spazio occupato dai marciapiedi allargati e dalle piante in vaso. Qui infatti non ci saranno aiuole, come si vede nel reportage di Urbanfile.

Foto redazione – Corti di Baires lato

In questo pezzo di strada, al civico 59, è stato riqualificato il vecchio complesso delle Corti di Baires e l’intervento viene eseguito proprio con gli oneri di urbanizzazione del cantiere.

# L’investimento previsto e la data di inaugurazione

Credits Andrea Cherchi – Caselli Porta Venezia e Piazza Oberdan

La riqualificazione della restante parte del corso da Piazza Oberdan a Via Scarlatti vede un investimento pari 1,5 milioni di euro, finanziati tramite il PNRR, con lavori n carico al Comune di Milano. La durata prevista è di circa un anno e mezzo e si procederà per brevi tratti con i ciclisti che dovranno utilizzare la viabilità ordinaria nel tratto interessato dal cantiere.

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: Il corso “green” di Milano con il “red carpet” per ciclisti: le immagini e le novità sul progetto Buenos Aires

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Alta velocità al Sud: sarà così? E cosa cambierebbe per Milano?

1
Alta velocità sud

Grandi cambiamenti in arrivo per i trasporti nel Mezzogiorno, con nuovi progetti in corso e possibili sviluppi futuri. Immaginate di fare colazione a Milano e di gustare un aperitivo a Palermo, viaggiando comodamente sui treni ad alta velocità. Ecco come e quando potrebbe essere.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Alta velocità al Sud: sarà così? E cosa cambierebbe per Milano?

# Alta Velocità da Bari, passando per Napoli, fino a Palermo

Alta velocità sud

Il Mezzogiorno corre sempre più veloce, almeno per quanto riguarda i progressi degli ultimi anni sul trasporto rapido ferroviario. Dopo l’apertura della stazione dell’Alta Velocità ad Afragola, nella periferia di Napoli, in futuro sarà possibile prendere il treno da Bari, effettuare un probabile cambio a Napoli e viaggiare fino a Palermo a oltre 200 km/h.

Tre sono le principali infrastrutture in fase di realizzazione:

  • la linea Alta Velocità-Alta Capacità tra Napoli e Bari,
  • una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità sulla tratta Salerno-Reggio Calabria,
  • il potenziamento della linea ferroviaria tra Messina e Palermo.

# Dal capoluogo campano a quello pugliese una nuova linea veloce di 145 km: pronta nel 2027

gazzettadelmezzogiorno – Napoli Bari

Questa nuova linea veloce tra il capoluogo campano e quello pugliese, finanziata con 5,78 miliardi di euro in parte coperti dal PNRR, si inserisce nel Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo. La lunghezza prevista del tracciato è di 145 km e sarà il primo collegamento diretto tra le due città, oltre che un’alternativa per la Puglia per chi arriva dal nord. La velocità massima dei treni sarà tra i 200 e 250 km/h.

fsnews.it – Scavo galleria Grottaminarda

Per quanto riguarda i cantieri è partito lo scavo della Galleria Rocchetta nel mese di giugno 2024, mentre la conclusione dei primi grandi lotti, compresa la stazione Hirpinia, è programmata per l’estate 2024. La galleria di 27 km nella tratta nella tratta Hirpinia – Orsara contenderà il primato di più lunga d’Italia con quella del Terzo Valico. Dal momento della sua inaugurazione, prevista per il 2027, si viaggerà nella metà del tempo da Napoli a Bari, da 4 ore a sole 2 ore, e da Roma a Bari si scenderà da 5 a 3 ore.

Leggi anche: ⁠Napoli – Bari in due ore? Un altro passo avanti per il treno super-rapido

# Una nuova linea di Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria di 207 km

Salerno-Reggio Calabria

Per consentire di proseguire con i treni dell’Alta Velocità, sulla tratta Salerno-Reggio Calabria è in costruzione una nuova linea ferroviaria veloce di 207 km dove i convogli potranno correre tra i 200 e i 300 km/h. L’investimento previsto è di 13 miliardi di euro. Ci sono alcune fermate lungo il percorso e il raddoppio della tratta Paola-Cosenza attraverso la nuova galleria Santomarco. I lavori sono suddivisi in lotti funzionali e si prevede di completare l’intera infrastruttura entro il 2030. Il tempo di viaggio da Roma a Reggio Calabria si ridurrà a circa 4 ore.

# Il raddoppio dei binari da Palermo a Catania e il potenziamento della ferrovia tra Messina e Catania: lavori su 223 km di binari

Credits mobilita.org – Palermo-Catania

In Sicilia, sono in corso importanti lavori su due tratte ferroviarie. Una è la linea Palermo-Catania per la quale è previsto il potenziamento con la trasformazione di quasi tutti i tratti a binario singolo in binari doppi elettrificati. Inoltre, si sta lavorando sull’intera tratta Fiumefreddo-Giampilieri, tra Catania e Messina. L’investimento totale ammonta a 11,2 miliardi di euro per 223 km di binari, con treni che potranno raggiungere una velocità massima di 250 km/h. Si prevede che tutti i lavori saranno completati tra il 2025 e il 2030, riducendo i tempi di percorrenza da Palermo a Catania da 3 ore a 2 e da Messina a Catania da 1 ora e 15 minuti a 45 minuti.

Per permettere il viaggio da Bari a Palermo o persino da Milano fino al capoluogo siciliano, è necessario completare un’ultima parte del percorso: il Ponte sullo Stretto di Messina.

# Il Ponte sullo Stretto di Messina per viaggiare da Milano a Palermo in 10 ore con l’Alta Velocità

Webuild – Il ponte sullo Stretto di notte

Il completamento del Ponte sullo Stretto di Messina è cruciale per stabilire un collegamento ferroviario ad Alta Velocità da Bari a Napoli e oltre verso Palermo, facilitando anche il viaggio da Milano. Il 16 marzo 2023 dal Governo Meloni ha riavviato l’iter procedurale, anche se non vi è certezza che vada in porto. L’ultimo progetto prevede la realizzazione del ponte sospeso più lungo al mondo, con una lunghezza totale di 3.660 metri e una campata principale di 3.300 metri, sostenuta da un impalcato largo 61 metri e due torri alte 399 metri.

strettodimessina.it – Progetto

Oltre all’investimento stimato per la sola struttura di 4,5 miliardi di euro, altre risorse verrebbero destinata ad opere accessorie sul territorio siciliano per garantire migliori connessione con la rete ferroviaria  Quest’opera consentirebbe ai treni ad Alta Velocità di proseguire senza interruzioni da Reggio Calabria verso Palermo. Si prevede che il tempo di percorrenza da Roma a Catania sarà di circa 4,5-5 ore, con ulteriori 2 ore per raggiungere Palermo. Da Milano, il viaggio richiederà circa 8 ore fino a Reggio Calabria e 10 ore fino a Palermo.

Leggi anche: Il PONTE sullo STRETTO da RECORD: il progetto (RENDERING)

Continua la lettura con: Un passante di serie A: 5+1 proposte per una super-rete del trasporto ferroviario urbano di Milano

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion