I 7 LUOGHI più INACCESSIBILI da visitare in Italia

Da nord a sud del Paese ecco i luoghi più remoti

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San Fruttuoso. Credits. @ ig_italia IG

Da nord a sud del Paese ecco i luoghi più remoti.

I 7 LUOGHI più INACCESSIBILI da visitare in Italia

#1 Piramidi Di Zone, sculture naturali creati dall’erosione dell’acqua (Lombardia)

Credits: diariodime.it – Piramidi di Zone

Uno spettacolo unico a pochi chilometri dalle acque del lago d’Iseo, quello offerto dalla vista delle cosiddette “Piramidi coniche di Zone”, in provincia di Brescia. Queste sculture naturali sono state create nel corso dei secoli dall’erosione dell’acqua a contatto con il terreno, dando origine a queste alte guglie, a volte protette dalla presenza di questi massi conici che ne hanno rallentato, o preservato, il processo erosivo.

 

#2 Riserva di Sasso Fratino, la foresta dei faggi longevi, tra Emilia Romagna e Toscana

Credits luca_ravegnini IG – Riserva di Sasso Fratino

Tra i luoghi più remoti d’Italia troviamo la Riserva Integrale di Sasso Fratino, detta la Foresta dei Faggi longevi, nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi sul versante settentrionale dell’Appennino Tosco Romagnolo. Al suo interno faggeti centenari, eremi e corsi d’acqua e la ricca presenza di fauna boschiva ne fanno un’area naturale poco conosciuta ma dal 2017 è patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. 

 

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#3 San Fruttuoso, la spiaggia di ciottoli con l’abbazia benedettina (Liguria)

Credits patty_intotheblue IG – San Fruttuoso

L’incantevole spiaggia di ciottoli di San Fruttuoso, lambita da uno mare cristallino e incastonata in una piccola insenatura sulla riviera ligure, è una della più minute e remote baie in Italia. Ancora presente un torrione del ‘500 e una sorgente d’acqua dolce intorno alla quale venne eretta nell’VIII secolo d.C un’abbazia benedettina ideale proprio per la sua inacessibilità. Infatti ci si può arrivare solo via mare partendo in barca da Portofino o a piedi con un impervio percorso di trekking di almeno 3 ore da Camogli.

 

#4 Isola di Zannone, un piccola isola remota nel parco del Circeo (Lazio)

Credits circeo_incanto IG – Isola di Zannone

In mezzo al Mar Tirreno c’è un lembo di terra disabitato, all’interno dell’Arcipelago Pontino, una piccola isola remota dal nome Zannone. Parte del Parco Nazionale del Circeo, i suoi sentieri scoscesi, gli scorci paradisiaci e le rovine del monastero cistercense di Santo Spirito affacciato sul mare le danno quella caratteristica atmosfera da paradiso terrestre lontano da tutto. Una villa in stile coloniale presente sulla punta più alta dell’isola, appartenente un tempo al marchese Casati Stampa e a sua moglie, venne trasformata negli anni’70 in un luogo di festini proibiti a base di sesso che valse a Zannone l’appellativo di “isola delle orge”.

 

#5 Lame Rosse, il Canyon dei Monti Sibillini (Marche)

Lame rosse. Credits: @vita.di_pi IG

Lame Rosse è il il punto più suggestivo e remoto all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in un territorio selvaggio tra Marche e Umbria con cime che svettano sopra i 2.000 metri. Dietro il bellissimo lago di Fiastra, questo canyon naturale è formato dalla stratificazione delle rocce erose dagli agenti atmosferici che restituisce un paesaggio spettacolare dai toni rossi che richiama gli scenari del Colorado.

 

Leggi anche: Lame rosse: il CANYON delle Marche

#6 La Città Sommersa Di Baia (Campania)

Credits i_love_pozzuoli IG – Città sommersa di Baia

La città sommersa di Baia a largo di Pozzuoli si trova tra Punta Epitaffio e il promontorio del Castello di Baia. Qui antichi edifici termali situati su bocche vulcaniche naturali sono stati sommersi dal livello del mare, innalzato nel corso dei secoli, visitabili solo immergendosi con bombole d’ossigeno e maschera tra i 5 e i 7 metri sotto la superfice. Nel parco archeologico, oggi inserito in un’Area Marina Protetta, si possono ammirare: le rovine di lussuose ville, edifici romani, strade, sculture, un complesso termale detto la villa dei Pisoni, decorazioni pavimentali, moli e il bellissimo Ninfeo dell’imperatore Claudio. 

 

#7 Supramonte, il massiccio dell’entroterra sardo (Sardegna)

Credits wanderlust_traveltime IG – Supramonte

La zona del Supramonte è una terra remota di roccia, sole, acqua e vento dell’entroterra sardo. In questo massiccio c’è un’area incontaminata di grotte inesplorate e boschi di querce da sughero sopra l’incantevole Golfo di Orosei dove la cima più alta è Punta Corrasi a 1.463 metri. Attraverso questo vuol dire passare per siti archeologici di nuraghi, gole a strapiombo sul mare, l’arroccato e arcaico villaggio di Tiscali e nelle profondità della gola di Su Gorroppu, il canyon più profondo d’Europa.

 

Fonte: Zingarate 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.