Le 10 cose che i romani invidiano di Milano (che ve lo dico a fà)
#1 Il display con i minuti che mancano all’arrivo del tram o del bus
“Sapere che leggi che tra due minuti passa il tram non c’avete idea di che gioia si prova”
#2 L’energia e la voglia di fare delle persone
“Sembra tutto più accelerato, tutti sono pieni di idee, di voglia di fare, è una cosa che mi fa impazzire”
“A Roma ti viene voglia, ma poi ti afflosci. Perché tutti ti smontano, ti scoraggiano. Mentre qui ti caricano a molla. Tutto sembra possibile”
#3 L’eleganza
“Quando sono arrivata mi bastava andare in giro per la città che godevo il senso dell’eleganza che mi dava Milano. Roma la ritengo una bellezza pornografica, perché è una bellezza sfacciata ma trascurata: non riesci a contenerla! Mentre qui la devi cercare. E’ elegante, raffinata e quindi è equilibrata nella sua bellezza”
#4 Le idee
Credits: fuorisalone.it Corso Garibaldi Fuorisalone
“A Milano mi vengono le idee, mentre a Roma no, che ti devo dire? A Roma c’è troppo caos”
#5 L’organizzazione
MAPPA RETE TRANVIARIA MILANESE
“Anche le strade sono organizzate, fin da come è nata la città, con queste strade a cerchio che si diramano dal centro. E dire che la prima volta che ho preso la macchina a Milano mi sono messa a piangere. Perché sono partita da Amendola Fiera per andare in centro e dopo un’ora mi sono ritrovata di nuovo ad Amendola Fiera. Avevo girato in tondo”
#6 Le persone
Amici miei
“Le persone sono molto aggiustate, apparecchiate. I romani sono molto più aperti, come la città anche loro sono sfacciati. Ma i milanesi li devi conoscere: all’inizio sono chiusi, poi scopri che sono di cuore”
#7 Gli eventi
Credits: fuorisalone.it
“Quando noi romani parliamo di Milano diciamo che è figo, che c’ha gli eventi più belli del mondo. Parliamo di Milano come di New York”
#8 Il lavoro
Credits meeting Hub – Incontro di lavoro
“Da voi c’è ordine. Ti faccio un esempio: la mia amica lavora in televisione. Mi diceva, la mattina siamo a prenderci il caffè al bar, ce la prendiamo comoda e poi lavoriamo. Chiama il milanese e dice: ah vedi quegli stronzi prima delle 11 non rispondono”.
#9 I negozi
“A Milano c’è professionalità. Alla fine si arriva allo stesso risultato ma con modalità differenti. A Roma si fanno le cose con pressapochismo, l’atteggiamento è meno professionale. Però non è che non lavorino”
#10 Posizione
Credits Andrea Cherchi – Milano dal palazzo della Regione
“A Roma invidiamo che da Milano te ne vai in Svizzera, ai laghi, in montagna, e in un’ora e mezzo sei dovunque”
Ps. Però quasi tutti ci tengono a ricordare che… “Milano è grande come un municipio di Roma”.
Credits Andrea Cherchi - Festeggiamenti Capodanno cinese
E’ una delle domande più gettonate tra i milanesi, uno dei dubbi esistenziali maggiormente diffusi in città, un vero e proprio mitomoderno della polis. Cerchiamo di scoprire come nasce e se c’è del vero dietro la leggenda metropolitana.
Ma è vero che i cinesi a Milano “non muoiono mai”?
Credits Andrea Cherchi – Chinatown
# La bassa età media dei cinesi di Milano
Indagando i numeri della comunità del Celeste Impero la spiegazione di questa diceria appare semplice: su circa 27.000 cinesi residenti a Milano, ad oggi solo il 5% di loro ha più di 65 anni, percentuale che nelle proiezioni salirà al 27% entro i prossimi vent’anni.
L’età media dei cinesi meneghini è di 29 anni, ben al di sotto di quella dei milanesi italiani, attestata sui 45 anni.
# Per tradizione i cinesi cercano di trascorrere gli ultimi anni nella terra d’origine
Non solo il fattore anagrafico. Va poi tenuto conto del fatto che è usanza per i cinesi scegliere di morire nei luoghi natii, quindi molti ritornano a casa al sopraggiungere della vecchiaia, o esplicitano nel loro testamento il desiderio del rimpatrio della salma.
Insomma, in effetti, c’è del vero: i cinesi non muoiono a Milano.
# La “prova” che sì, i cinesi non muoiono a Milano
Essendo la Cina così vasta e popolata, risulta essere una nazione che ha ovviamente una variegata tradizione di riti funebri, dai più modesti ai più pittoreschi: nello Zhejiang, provincia d’origine del 90% dei cinesi in Italia, si usa appiccare un falò attorno a un manichino che indossa i vestiti del defunto.
Un quadro folkloristico che a Milano, fino a prova contraria, non abbiamo mai visto.
Il Comune tende ancora la mano agli automobilisti. Dopo aver fatto slittare i nuovi divieti per le ZTL, semplifica le cose per chi vuole entrare in città. Per ottenere il pass giornaliero gli aventi diritto non dovranno più registrarsi ogni volta allegando libretto di circolazione.
Area B, come prima più di prima: l’ingresso a Milano si fa più semplice
# Crisi da area B
Telecamere Area B
Fino a ottobre 2023 l’utilizzo del bonus accessi per i residenti era semplice. Facevano tutto le telecamere. Se si entrava o usciva, automaticamente le telecamere registravano l’ingresso e conteggiavano il numero di accessi. Dall’ultimo ottobre le cose sono cambiate. Creando molti disagi: sono stati molti a ricevere una multa pur avendo il bonus accessi. Da ottobre, infatti, cambiava non solo il numero di accessi garantiti ai residenti (da 50 scesi a 25) ma soprattutto la modalità per ottenerli è diventata farraginosa. Bisognava accedere con Spid alla propria sezione sul sito del Comune per poi fare richiesta del permesso ogni volta che lo si voleva utilizzare, allegando anche fronte e retro del libretto di circolazione. Questo ogni volta. Ma ora è arrivata la comunicazione che tutto torna come prima.
E’ lo stesso Comune di Milano ad annunciarlo. Dal 16 giugno 2024sarà semplificata la modalità di richiesta delle giornate di accesso e circolazione in Area B per i veicoli in divieto. Chi ha diritto alle 25 giornate annue (i residenti a Milano o aziende con sede operativa a Milano) o alle 5 giornate (i residenti fuori Milano o aziende con sede operativa fuori Milano) potrà attivare una sola volta la rilevazione automatica.
Per semplificare le modalità di fruizione della deroga, infatti, è stata sviluppata la nuova funzionalità «rilevazione automatica giornate deroga», che funziona come nel primo anno di attivazione. A differenza del primo anno, però, bisogna in questo caso attivare la rilevazione automatica sul servizio online Area Bdel Comune associando la targa.
L’attivazione va fatta una sola volta ed è necessaria per avviare la rilevazione automatizzata dei transiti.
# Le azioni da seguire a partire dal 16 giugno 2024
Area B Milano
Di seguito le azioni da eseguire per chiedere il permesso la prima volta:
Il luogo perfetto in città per assistere alle partite della Nazionale Italiana, impegnata nel Campionato di Calcio UEFA Euro 2024, con aree divertimento, ristoro e per praticare sport. Le date, gli orari di apertura, come accedere al villaggio e come ottenere uno sconto del 50% sul menu pinsa più bibita.
Senstation Summer, il villaggio dello sport di Milano
# Partono gli Europei, arriva il villaggio dello sport a Milano
Locandina Senstation Summer 2024
Inizia l’Europeo di Calcio 2024 e debutta la Senstation Summer nell’area antistante la stazione di Milano Centrale, progetto concepito e realizzato da AADV Entertainment. Un villaggio dedicato allo sport di Grandi Stazioni Retail aperto dal 13 giugno al 14 luglio, un grande salotto open air a Milano dove assistere alle partite di uno degli eventi sportivi più attesi dai tifosi di calcio e della Nazionale. Si suddivide in quattro aree: Area FIGC, Area Heroes Battle Cup, Area Coca-Cola e Area Eni Plenitude. L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti. Nelle aree ristoro è disponibile il menu combo (pinsa +più bibita) al prezzo di 10 euro. I primi 200 nostri lettori possono usufruire dello sconto del 50% inserendo il codice omaggio MILANOCITTASTATO nella pagina a questo link. In fondo all’articolo trovate la procedura di acquisto.
# Casa Azzurri con la mostra interattiva sulla Nazionale italiana
Mostra Nazionale italiana
Non ci sono solo le partite. Nell’Area FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) c’è l’unica Casa Azzurri in Italia, l’altra è in Germania, dove si può celebrare la squadra italiana e la sua storia attraverso una mostra interattiva e gratuita. Presente anche un
temporary store dove acquistare gadget e merchandising della Nazionale, un’area ristoro e intrattenimento.
# La Fan Zone di Coca Cola
Senstation Summer
Mentre si attende il fischio d’inizio o durante i match ci si può rifrescare con Coca-Cola, sponsor ufficiale di UEFA EURO 2024™, che ha creato una Fan Zone dove vivere le emozioni di tutte le partite e divertirsi con attività all’insegna dei rituali tipici dei tifosi. Per assicurare il riciclo delle confezioni distribuite durante le serata è prevista la consueta collaborazione con il consorzio CIAL e l’attivazione del progetto Ogni Lattina Vale.
# Lo skatepark di Plenitude e i mondiali di Pattinaggio Inline Freestyle
Skate Park
Per chi vuole anche praticare sport, in particolare lo skateboard, Plenitude ha installato uno Skate Park. Dal 15 giugno al 13 luglio sarà invece possibile partecipare a lezioni gratuite di Skateboard e Surfskate tenute da istruttori certificati e assistere a skate shows. Plenitude contribuisce all’alimentazione del villaggio con energia rinnovabile, attraverso pannelli fotovoltaici installati presso la manifestazione.
Hero Battle Cup
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Hero Battle Cup podio
Hero Battle Cup
È inoltre presente una pista di pattinaggio a rotelle che ospita i campionati di Pattinaggio Inline Freestyle, promossi da Fisr e Word Skate (Federazioni italiana e internazionale Sport Rotellistici), dal 13 al 16 giugno. La Milano – Hero Battle Cup è la prima delle due tappe italiane ed è valida per il Ranking World Skate 3 stelle, la più importante al mondo, in cui partecipano oltre 260 atleti da 20 Nazioni in sei diverse specialità: Speed, Classic, Battle, Pairs, Slide and Jump.
# Radio Italia solomusicaitaliana è radio ufficiale dell’evento
Radio italia Casa Azzurri
La radio ufficiale dell’evento è Radio Italia solomusicaitaliana, presente durante l’evento con intrattenimento e dj set tutti i giorni.
# Come accedere al Senstation Summer e degustare uno speciale menù con pinsa più bibita a soli 5 euro
Il villaggio inaugura il 13 giugno, con orario 14.30-18.00, poi rimane aperto tutti i giorni fino al 14 luglio dalle 14.30 alle 23.30. Le gare della Hero Battle Cup si tengono dal 13 al 16 giugno dalle 08.00 alle 20.00.
L’accesso al Senstation Summer è gratuito, fino ad esaurimento posti. Per i primi 200 nostri lettori è invece possibile degustare a soli 5 euro lo speciale menu combo del valore di 10 euro (pinsa+bibita). La procedura da seguire è la seguente: andate su questo linke cliccate sulla “combo pinsa + bibita a 10 euro” (max 2 biglietti a transazione). Una volta messi in carrello e indirizzati al checkout inserite il seguente codice MILANOCITTASTATO per usufruire dello sconto del 50%. Al termine riceverete un regolare biglietto con QR Code da mostrare all’ingresso dell’evento. L’acquisto del menu non garantisce l’accesso all’evento.
Un progetto nato qualche anno fa su iniziativa di alcune associazioni e trasformato in realtà grazie a molti volontari. Cosa manca per completarlo e come si potrebbe migliorare.
“Il Miglio”: la strada che sogna di diventare la più bella e colorata di Milano
# Quando nasce e l’obiettivo del progetto
credit: Facebook @Bonvini 1909
Il progetto “Il Miglio delle farfalle” nasce nel 2021 con l’obiettivo di riportare un po’ di campagna in città, creando un paradiso per la biodiversità grazie a una molteplicità di piante capace di attirare farfalle, api e altri insetti. Un corridoio verde di collegamento tra città e campagna. La strada interessata dall’iniziativa è Corso Lodi nel tratto tra via Tagliamento e Corvetto. La trafficata arteria conduce dal centro alle campagne milanesi, fino all’Abbazia di Chiaravalle proseguendo da Piazzale Corvetto su Viale Omero, oltre che fuori città in direzione di tangenziale e autostrade.
# I promotori del “Miglio delle farfalle”
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle su Corso Lodi
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Massimiliano Tonelli FB
Massimiliano Tonelli Fb - Miglio Farfalle
Massimiliano Tonelli Fb - Miglio delle Farfalle
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle su Corso Lodi
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle in Corso Lodi
Massimiliano Tonelli Fb - Il Miglio delle Farfalle Corso Lodi
L’iniziativa si sviluppa sotto il coordinamento di Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà e con il supporto della social street di Piazza San Luigi e dintorni, della casa editrice Topipittorie de Lacittàintorno. Tra i promotori del progetto spicca anche la storica bottega Bonvini 1909, specializzata in stampe e prodotti di cartoleria. Poco alla volta associazioni e volontari hanno dato vita a una piccola “Amazzonia” lungo il corso ma resta ancora molto da fare, ci sono infatti diversi tratti ancora non completati.
# “Non è più Corso Lodi ma Il Miglio”: cosa rimane da fare e come si potrebbe migliorare
Fabio Marcomin - Miglio delle Farfalle
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Fabio Marcomin - Corso Lodi
Fabio Marcomin - Il Miglio delle Farfalle
Fabio Marcomin - Miglio delle Farfalle
Fabio Marcomin - Miglio Farfalle Milano
Fabio Marcomin - Miglio Farfalle su Corso Lodi
Fabio Marcomin - Miglio Farfalle
Fabio Marcomin - Miglio
Massimilano Tonelli, direttore editoriale di Artribune e Cibo Today, sottolinea in un post sulla sua pagina facebook la bontà del progetto, capace di migliorare l’aspetto e la vivibilità della strada. Spiega come sia “Una strada che ormai per molti non è più “Corso Lodi” bensì “Il Miglio”, ma che “il progetto va avanti troppo lentamente anche a causa di finanziamenti scarsi. Progetti come questo dovrebbero beneficiare di fonti ben maggiori da parte non già del Comune, ma di aziende e società private.”
Fa quindi un appello alle multinazionali, che hanno costruito o stanno costruendo il proprio quartier generale nella vicina zona di Symbiosis-ex Scalo Romana, a contribuire all’iniziativa date le grandi disponibilità di capitali per estenderla anche lungo Viale Omero, arrivando quindi alle campagne. Alla fine del viale parte infatti il tratto di Via San Dionigi che conduce al Parco della Vettabbia e all’Abbazia di Chiaravalle.
1. I primi tram erano trainati da cavalli. Alla fine dell’Ottocento a Milano non c’erano ancora i tram come li intendiamo oggi: le strade erano percorse dagli omnibus, carrozze simili a quelle del Far West americano, trainate da due o quattro cavalli, capaci di trasportare una decina di persone per viaggio.
2. La prima linea tranviaria milanese portava a Monza. Venne inaugurata l’8 luglio 1876 con il capolinea all’inizio dell’attuale corso Buenos Airesper un percorso complessivo di circa 13 chilometri. L’anno successivo, il 24 giugno 1877, si inaugurò la seconda linea: la Milano-Saronno, con capolinea all’Arco della Pace.
3. Il primo tram d’Italia fu il “Gamb de Legn”. Dopo vari esperimenti, nel 1890 vennero realizzati i “Gamba de legn”, carrozze che percorrevano le linee interurbane grazie a piccole locomotive a vapore. E’ il primo tram a vapore di Milano e d’Italia, e resterà in funzione sulla linea Milano Magenta per 80 anni, fino al 1957. Prese questo soprannome perché con il suo andare lento e zoppicante sembrava avesse una gamba di legno e il suo incedere produceva il tipico “To-Toc To-Toc”. Il Gamba de Legn aveva anche un altro soprannome: veniva chiamato anche s’gich o s’giccherlìn che in dialetto dava proprio l’idea onomatopeica di un qualcosa che si muove traballando.
Milano-GambaDeLegn
4. Un tempo sui binari giravano le “foche”. Le “foche barbise”, come poi le soprannominarono i milanesi, erano dei tram speciali che, a partire dal 1908, pulivano le strade della città. I loro getti d’acqua ricordavano agli abitanti i baffi di un tricheco: da qui l’insolito soprannome.
5. L’ultimo viaggio sulla “Gioconda”. Nel 1895, con l’inaugurazione del Cimitero Maggiore, nacque il bisogno di trasportare le salme dalla città a Musocco. La soluzione fu il tram funebre, con vetture nere e finestrini in vetro smerigliato, soprannominato dai milanesi “La Gioconda”.
6. Per 20 anni hanno circolato a Milano anche tram a due piani. Londra ha il bus ha due piani… e a Milano c’era il tram a due piani. Circolarono per la città meneghina tra il 1900 e il 1919 e accompagnavano i pendolari della linea Milano-Monza. Non solo erano a due piani: in estate il secondo piano diventava “panoramico”.
7. “Vietato sputare”. Su alcuni tram si legge ancora questo avviso: “Vietato sputare”. Agli inizi del XX secolo, questa cattiva abitudine era davvero un problema: per fortuna oggi questi sono solo dei curiosi cartelli, più che dei veri e propri divieti.
8. Il tram più antico del mondo è a Milano. La linea tramviaria di Milano è composta da diciassette linee urbane. La serie più antica ancora in circolo a Milano e nel mondo è il “tram tipo 1928”, 502 tram costruiti tra il 1928 e il 1932, di cui 150 solcano ancora le vie centrali della città. Oggi la linea 1 ospita questi mezzi di trasporto, colorati con i caratteristici giallo e panna, con strutture interne in legno, forme spigolose e una cabina sollevata da terra, accessibile solo tramite tre gradini.
Credits ufficio stampa Atm – tram Milano1928 o Carrelli
9. La sauna sul tram. A Milano il tram non è solo un mezzo di trasporto. Esistono anche dei mezzi utilizzati per altri fini. Alle Terme di Porta Romana in piazza Medaglie d’Oro si può usarlo per fare una sauna. Si tratta anche della prima bio-sauna al mondo. Il modello di tram è sempre lo storico Carrelli, nato sul finire degli anni 20 del ‘900.
Tram sauna
10. A cena sul tram. Non solo sauna. La notte circola ATMosfera, un tram ristorante sempre sold out. I due tram di ATMosfera, gli storici Carrelli riadattati, sono i primi ristoranti itineranti d’Italia, entrambi con 24 posti a sedere. Si può scegliere tra una cena di gusto o un brunch, con tre menu differenti: carne, pesce e vegetariano. La partenza è davanti al Castello Sforzesco e l’esperienza dura circa due ore e mezza, durante le quali si possono ammirare i luoghi e i monumenti più iconici di Milano.
11. Il tram trasformato in bar. Tranvai è un bar ricavato da un tram degli anni Venti. Numero di matricola 1522, dotato di un grande dehor dove poter fermarsi per pause pranzo, merende e aperitivi. Terminata la sua ultima corsa nel 1995 è stato acquistato dall’Atm e trasformato in luogo di convivialità. Si trova portato lungo il Naviglio della Martesana, vicino al Parco di Cassina de’ Pomm, all’incrocio con via Tirano e via Gianfranco Zuretti 63.
Credits saragregorio97 IG – Tranvai
12. A teatro sul tram. Gli storici “Carrelli” vengono utilizzati anche per raccontare la storia di Milano in modo creativo. Uno di questi è Dramatram, una visita teatrale a bordo di un tram storico dove i protagonisti sono rimasti intrappolati nel passato. Mentre la città che passa fuori dai finestrini diventa la scenografia, un gruppo di attori utilizza il tram come palcoscenico da cui raccontarne la sua storia.
Credits stemel_ IG – Dramatrà
13. La triste sorte dell’erede del “ventotto”. Fu realizzato a fine degli anni ’80 del Novecento: il tram ATM 5001 a cassa singola, conosciuto come anche Socimino perché prodotto dall’azienda milanese Socimini, fu tra i primi prototipi al mondo di tram a pianale interamente ribassato. Avrebbe dovuto essere l’erede delle vetture storiche “ventotto” ma è stato testato nel 1989 sulla rete tranviaria di Milano, senza però mai entrare ufficialmente in servizio. Il pianale è stato però usato come base per i tram serie 9000 usati sulle rete di Roma, prodotti nelle fabbrica di Binasco, che ancora circolano su alcune linee tranviarie della capitale.
Credits tranvieri di Milano – Socimino 1989
14. L’anello al capolinea. I tram in servizio sulla rete di Milano sono ancora oggi monodirezionali. Sono stati acquistati così perché la vetusta rete tranviaria milanese presenta capolinea con l’anello che consente l’inversione di marcia, una sorta di “cappio” che percorso per intero fa ritornare il mezzo indietro per dirigersi al capolinea opposto. Lo si può vedere ad esempio in Piazzale Negrelli dove arriva la linea 2, al Vigentino con la linea 24 o nel piazzale Axum a San Siro con la linea 16.
15. Il tram dehor.In via Stoppani 15 all’esterno del Consorzio Stoppani si trova un tram dehor, che replica le fattezze del tram storico 28 . Senza ruote e finestrini ma con sedie e tavoli dove sedersi a gustare uno dei piatti della tradizione italiana, in compagnia di Leonardo di Caprio o Beyonce. Proprio così. Per rendere ancora più bizzarro questo dehor sono state posizionate delle sagome raffiguranti alcuni personaggi “in attesa dell’ordinazione”.
16. Il tram che si crede una metro. Un’eccezione per il sistema tranviario di Milano: il tram che viaggia in sotterranea. Il tram 7 percorre 17 fermate, da Piazzale Lagosta a Precotto, e corre in superficie come tutte le altre linee tranviarie della città. Ad eccezione di un breve tratto in sotterranea: dalla fermata di Largo Mattei, nel quartiere Bicocca, i mezzi su rotaia iniziano una discesa che li porta a infilarsi sotto i binari ferroviari che arrivano dalle stazioni di Porta Garibaldi Fs e Centrale.
@combat tram YT – Tram 7 in sotterranea
17. Il tram milanese disperso nei boschi della Liguria. Immersi nella vegetazione sopra Rapallo, tra edera e rovi, si nascondono due tram e due bus abbandonati. Si tratta di due motrici tranviarie interurbane milanesi (n. 111 e 112) nonché due autobus, uno urbano, FIAT 411, sempre di provenienza milanese, e uno genovese, il vecchio 62 XX dell’azienda AMT. La loro presenza nel bosco ligure è dovuta al tentativo di una coppia ligure di aprire a inizio anni ’90 un locale con il nome di Capolinea. Il locale ebbe fortuna ma solo nei primi anni. Poi fu chiuso lasciando arrugginire nel bosco le carcasse di tram e autobus.
18. A Milano il tram è maschile ma l’autobus è femminile. Ci sono il 23 e il 12 ma poi ci sono la 60, la 62, la 90 e la 91. A Milano il tram è identificato al maschile mentre gli autobus sono al femminile. Questo perché i tram sono sempre stati contraddistinti dai numeri, mentre gli autobus fino al 1969 erano identificate da lettere.
19. L’unico tram di Milano senza passeggeri. Da ottobre a marzo il “tram sabbiera” sparge sabbia sulle rotaie di tutte le linee di tram milanesi per evitare le perdite di attrito ruota-rotaia.
20. Il tram di Milano sulle strade della California. I tram di Milano si possono trovare anche all’estero. Il più iconico è certamente il 28 che circola sulle strade di San Francisco. L’Azienda di Trasporti di Milano decise di donarne dieci alla San Francisco Market Street Railway e ancora oggi svolgono la loro normale attività di linea. Ma non è l’unico caso: Melbourne, Madrid, Bruxelles, Iowa, Mount Pleasant, San Josè e Francoforte sono le fermate raggiunte dai tram meneghini. Senza contare città più vicine, come Cologno Monzese, Vigevano e Pavia.
San Francisco – @Jaeyoung1962 IG
21. Milano è una delle città del mondo con la rete di tram più estesa. Se la rete metropolitana Milano si piazza al 50esimo posto a livello mondiale come estensione, la sua rete tranviaria è invece una delle più lunghe in assoluto. Con le sue 17 linee supera i 180 km di tracciato con 17 linee, ponendo Milano al quinto posto al mondo.
Le 10 isole più belle del mondo secondo Bounce: una è in Italia
#10 Ibiza e Sardegna (a pari merito)
credits: IG @vistanetsardegna
La Sardegna sgomita al decimo posto con un’isola che prima di Sandy Marton la conoscevano solo gli scoppiati.
#9 Bali, Indonesia
Credits mdarl670 -pixabay – Bali
Tu vedi nero io vedo Bali. Un tormentone insopportabile. Molti capivano Bari.
#8 Aruba
Credits: costacrociere.it
Secondo Bounce uno dei migliori posti dove trascorrere le prossime vacanze è una società di web hosting.
#7 Mauritius
Ph. wurliburli
In Italiano si dovrebbe chiamare Maurizio. Pochi sanno che, oltre a essere un nome proprio di persona, è anche un paradiso fiscale: il settore finanziario da solo rappresenta il 50% del prodotto interno lordo (PIL) del paese
#6 Cozumel, Messico
Ph. Russmanj
Famosa in Messico per dare un’identità propria a diversi animali, come lo scricciolo di Cozumel, il colibrì di Cozumel, il procione di Cozumel, la volpe di Cozumel, il coati di Cozumel e la grande attrazione per i bambini: il mimo di Cozumel.
#5 Majorca, Spagna
Ph. kimberley517407
L’unica classifica al mondo che mette Majorca davanti a Ibiza (e alla Sardegna).
#4 Porto Rico
Ph. AndPon
Unico caso di territorio i cui abitanti chiedono con un referendum di essere parte degli Stati Uniti d’America ma gli USA dicono no, grazie.
#3 Creta, Grecia
Credits: @secretagent_wesanderson IG – Ses Illetes
La svolta commerciale fu l’uccisione del Monitauro. Prima i turisti la evitavano come la peste.
#2 Zanzibar, Tanzania
Ph. Koseb
Sitcom italiana di successo negli anni Ottanta con un meccanico comunista, un emigrato pachistano e un tranviere napoletano. Sembrava sparita dai radar, ma non per Bounce.
#1 Phuket, Thailandia
credits: ig @morethanphuket
Considerata da molti l’emblema della vacanza al mare nel Sud Est Asiatico, non tutti sanno però che su quest’isola mettono il ghiaccio nella birra.
Da Bolzano a Lecce in treno: le novità estive di Trenitalia
Da domenica 9 giugno, Trenitalia ha aggiunto delle novità interessanti per l’estate, al fine di collegare l’Alto Adige al resto d’Italia con le Frecce e i treni a lunga percorrenza Intercity.
Credits: trenitalia.com
#Da Bolzano a Lecce con Trenitalia
Domenica scorsa, innanzitutto, è partito l’Intercity Bolzano – Lecce, che dall’Alto Adige permetterà di raggiungere la Puglia ogni sabato e domenica. Da venerdì prossimo, 14 giugno, verrà percorsa anche la tratta di “rientro”: partirà infatti l’Intercity Lecce – Bolzano, previsto appunto ogni venerdì e sabato.
Credits: trenitalia.com
Tecnicamente, la tratta è il prolungamento del percorso dell’Intercity Lecce – Bologna che, destinato per l’estate al capoluogo atesino, avrà anche delle fermate intermedie a Verona Porta Nuova, Rovereto, Trento, Mezzocorona e Ora.
# Roma, Milano e Pescara
Per l’estate aumenteranno anche i collegamenti con le principali città italiane. Sono infatti previsti ben 10 Frecciarossa al giorno diretti a o provenienti da Roma, due Frecciarossa aggiuntivi Milano – Bolzano (il sabato e la domenica), oltre a due collegamenti nel fine settimana tra Bolzano e Pescara per raggiungere le località balneari del mare Adriatico.
Credits: trenitalia.com
Inoltre, tutti i fine settimana, dal 7 giugno al 15 settembre, con il comodo Intercity Notte si potrà raggiungere Roma partendo da San Candido con un collegamento diretto notturno.
Un ricordo in chiaroscuro quello per Radetzky a Milano. Per gli amanti del Risorgimento è il diavolo, per i nostalgici della Milano asburgica è invece una grande figura dell’Ottocento, tanto da dedicargli uno dei locali più alla moda. Quello che non tutti sanno è il suo amore per Milano e per le milanesi.
A 71 anni Radetzky si innamorò di una lavandaia milanese di 29 anni (che gli diede 4 figli)
Radetzky fu molto attaccato a Milano, dove visse una buona parte della sua vita e dove morì a 91 anni nel 1859.
# Sconfitto alle Cinque Giornate
Nel marzo del 1848 il feldmaresciallo austriaco Joseph Radetzky era a capo delle forze austriache che occupavano Milano, allora parte del Regno Lombardo-Veneto controllato dall’Impero austriaco. Il 18 marzo 1848, scoppiò la celebre rivolta popolare, con gli insorti che si scontrarono con le truppe austriache per cinque giorni. La rivolta culminò nella battaglia finale del 22 marzo, quando i milanesi riuscirono a cacciare da Milano le truppe austriache. Dopo il “tradimento” dei torinesi, però, gli austriaci e Radetzky fecero ritorno a Milano. Durante l’insurrezione Radetzky scelse il ritiro piuttosto che usare le armi pesanti contro i milanesi. Una decisione su cui sembra aver influito l’amore. Non solo per Milano.
# La milanese e la Schnitzel
Credits yara65smile IG – Cotoletta
Si narra infatti che la sua compagna lo indusse a evitare di utilizzare le potenti artiglierie contro gli insorti delle cinque giornate del 1848.
A quasi settant’anni il feldmaresciallo si era invaghito di Giuditta Meregalli, lavandaia di 29 anni di Sesto San Giovanni. Per oltre vent’anni furono amanti e la donna gli diede quattro figli.
Oltre a influenzarlo nelle scelte militari, la Meregalli era anche un’ottima cuoca e riuscì a convincere il generale della superiorità della cotoletta sulla Wiener Schnitzel.
Chissà se il generale avrebbe mai immaginato di restare nell’immaginario dei milanesi come locale culto per gli aperitivi.
Se si cerca su Google “le donne milanesi” le prime risposte indicano che sono “stronze”, “pazze” e “intelligenti ma stressate”. Ma soprattutto che sono “belle”. Ciò che è sicuro è che sono uniche al mondo.
In un mercato immobiliare veloce e pieno di insidie come quello milanese è opportuno conoscere i migliori portali dove cercare la soluzione abitativa più adatta alle proprie esigenze e disponibilità economiche.
Questi sono i migliori siti per cercare casa online a Milano: quale scegliere a seconda dell’esigenza?
# Come trovare l’abitazione ideale
PetrPodlesak-pixabay – Appartamento
Trovare l’appartamento più adatto alle proprie esigenze è sempre più difficile, soprattutto a Milano. I motivi sono la costante crescita dei prezzi, la velocità delle trattative e le numerose possibilità di ricerca disponibili sul web. Gli annunci immobiliari sono spesso disponibili su più piattaforme e portali differenti, oltre a quelli della singola agenzia o catena di agenzie, e quindi è opportuno sapere dove effettuare una ricerca efficace.
# Tra le categorie di siti per la ricerca immobiliare conviene puntare sui portali verticali
Portali immobiliari verticali
I siti o portali chi si possono trovare sul web sono sostanzialmente di tre tipologie: verticali, orizzontali e aggregatori. Se si vuole avere più possibilità di trovare l’abitazione che si sta cercando nel minor tempo possibile è meglio puntare direttamente su quelli verticali. Al loro interno vengono infatti proposti solo annunci immobiliari, risultato della raccolta di inserzioni di venditori e che includono quelli di agenzie, privati o costruttori, maggiori garanzie in termini di quantità, aggiornamento e affidabilità degli annunci. Tra questi troviamo Immobiliare.it, il più conosciuto in Italia, Wikicasa.it, portale di riferimento per le agenzie immobiliari italiane, Casa.it, il primo sito italiano nel settore e infine Idealista.it, nato in Spagna e da diversi anni presente anche in Italia.
# Per soluzioni in affitto ci si può affidare anche ai portali più generalisti
Affitti
Se la necessità è quella di trovare una casa per viverci in affitto possono andare bene anche portali più generalisti, quelli orizzontali, e che quindi mostrano annunci anche di altre categorie merceologiche. In questo elenco si possono citare Subito.it e Bakeca.it. L’ultima via è offerta dagli aggregatori, che danno una visione d’insieme del mercato e che quindi non servono per mettere in contatto la domanda con l’offerta.
Il quartiere del futuro di Milano avrà le ali: il progetto
# Il Linate Airport District: il nuovo quartiere green di Milano
Attorno all’aeroporto di Linate sorgerà un nuovo quartiere: il Linate Airport District. Sarà un’area di 38mila mq dove sorgeranno un hotel a 4 stelle da 220 camere, 24mila mq di uffici e un centro commerciale. Non solo: ci saranno anche circa 14mila mq di verde.
L’obiettivo strategico è la riqualificazione di un’area oggi inaccessibile ai cittadini. Sea ha scelto come partner Costim che investirà oltre 130 milioni di euro nella realizzazione dell’intero progetto e lo gestirà sino al termine della concessione, prevista per il 2042.
# L’ultimo tassello del restyling di Linate
“Con questo progetto completiamo il restyling di Linate“, ha dichiarato l’amministratore delegato di Sea Milan Airports, Armando Brunini, “Inoltre, quest’area permetterà il collegamento diretto fra l’Idroscalo e la città che, grazie alla metro, sarà raggiungibile anche senz’auto”. Il Linate Airport District, precisa Il Sole 24 Ore, sarà inserito nelle opere devolute allo Stato a fine concessione.
“L’avvio delle attività preliminari avverrà già entro il 2024″, ha detto il ceo di Costim, Davide Albertini Petroni, “e contiamo di aprire i cantieri nel primo trimestre del 2025, per completare i lavori in un arco di 30-36 mesi”.
Dove l’italiano è più bello? L’accento più amato dai milanesi
#10 Il ligure
Credits berlui65 IG – Crozza
I milanesi sembrano ricambiare con amore il mugugno tipico con cui i liguri li accolgono in vacanza. L’accento di Crozza e di Beppe Grillo è tra i più apprezzati da chi vive a Milano. Forse il migliore per fare ridere.
#9 Il marchigiano
vale.vezzali IG – Valentina Vezzali
Un mix tra il romagnolo e l’abruzzese rende questa dolce cantilena molto amata, anche se meno nota tra gli italiani. Tipica di una regione tra le più sottovalutate del Bel Paese.
#8 Il napoletano
Alessandro Siani e Bisio
All’ottavo posto si spazza via il cliché del milanese che ce l’avrebbe con i napoletani. In realtà quel modo di parlare inconfondibile, forse il più celebre nel mondo tra gli accenti italiani, riscuote molto consenso sotto la Madonnina. Trasmette simpatia, leggerezza, voglia di stare assieme.
#7 Il siciliano
Credits ninofrassicaoff IG – Nino Frassica
Si va ancora più a Sud per trovare un altro accento molto amato dai milanesi. Le “e” finali che diventano “a” sono il marchio di fabbrica del modo di parlare forse più raffinato ed elegante del meridione italiano.
#6 Il pugliese
Credits: pressreader.com Che bella giornata con Checco Zalone
Forse quello più allegro di tutti. Anche grazie al comico più nazional popolare del momento, Checco Zalone, non può che risultare tra i più amati a Milano dove sono pochi ormai quelli che non vantano almeno un lontano parente che arriva dalla Puglia. “I dialetti pugliesi (che sono peraltro molto diversi tra loro): li trovo spassosi“, sintetizza Lorenzo V.
#5 Il veneto
teatrostabilebolzano IG – Natalino Balasso
Quinto posto per l’accento “cugino”, forse il più vicino a quello lombardo, soprattutto dalle parti del bresciano. Un accento che trasmette concretezza, voglia di lavorare ma insieme a un’aria di libertà quanto mai desiderata di questi tempi a Milano.
#4 Il romano
Boldi si finge romano in Tifosi (1999). Credits: @romanzogiallorosso (INSTG)
Altro stereotipo che si infrange. La rivalità Milano – Roma? Non esiste, almeno se si parla dell’accento. I milanesi forse non amano alcuni modi romani di gestire la capitale o l’intero Paese, ma sicuramente apprezzano quel modo di parlare inconfondibile, un po’ Totti un po’ Alberto Sordi, comunque sia divertente ed esplosivo nelle sue battute fulminanti.
#3 L’emiliano e il romagnolo
hostnonpercaso.it
Forse il più dolce e scanzonato di tutti. Allegria allo stato puro, invitante sia nella sua versione più raffinata a Bologna, Modena o Parma, sia nella variante godereccia lungo la costa. Come illustra in sintesi Barbara Q.: “In generale gli accenti emiliani e romagnoli perché mi mettono buonumore“.
#2 Il toscano
giorgiopanarielloreal IG – Giorgio Panariello
Dall’altra parte dell’alto Appennino troviamo la seconda piazza. Dove in teoria si è data origine la lingua italiana, l’accento con le inconfondibili aspirate, infarcito di toscanismi che qui non si riescono a distinguere dalla grammatica italiana. Lingua molto usata dai comici e, per una breve stagione, anche dai governanti. “Il toscano. Solo a scrivere la parola già sorrido” ci spiega Barbara del G.
#1 Il milanese
Credits zowie.bardelli.zowie IG – Celentano e Pozzetto
Ha vinto facile anche perché giocava in casa. L’accento più amato da chi vive a Milano è il loro. Forse quello più vicino alla lingua italiana corretta, reso più simpatico dal Dogui e dai grandi comici del Derby, con le vette di Pozzetto e Celentano. La vocale finale allungata è una delle caratteristiche più evidenti e di successo ormai a ogni latitudine. “Il milanese è il più bello in assoluto. Musicale, gradevole.” sintetizza al meglioMarta G.
I treni suburbani aumentano le corse ed estendono il loro servizio, alcune linee oltre la mezzanotte. Queste le novità più importanti sulle linee ferroviarie da e per Milano con il nuovo orario estivo di Trenord.
Il passante vien di notte: con l’estate arrivano a Milano i treni della mezzanotte
# Il nuovo capolinea della S12 sulla tratta Cormano-Cusano Milanino, che diventa una “metropolitana leggera”
Linea S12
Importanti novità per il trasporto ferroviario delle linee suburbane con l’introduzione dell’orario estivo in vigore del 9 giugno 2024. L’attivazione del nuovo capolinea di Cormano-Cusano Milanino sulla linea S12, con relativo potenziamento delle corse salite a 22 nei giorni feriali , consente la trasformazione della tratta in una “metropolitana leggera”: un treno ogni 15 minuti grazie all’alternarsi degli orari con la linea S1 Saronno-Lodi.
# S13 prolungata a Garbagnate Milanese, raggiunta ora da 180 corse giornaliere
Credits: youpavia – S13 Milano Pavia
La linea S13 Pavia-Milano Bovisa allunga il suo percorso fino a Garbagnate Milanese. In questo modo fra le ore 7.30 e le ore 19.30 ci sono due corse in più all’ora per direzione da e per Milano, in totale 48 giornaliere, con fermate intermedie a Quarto Oggiaro, Novate Milanese, Bollate Centro, Bollate Nord, Garbagnate Groane. La stazione di Garbagnate Milanese viene così raggiunta da più di 180 corse al giorno.
# Esteso il servizio notturno sulle linee S3 e S4 fino all’1 di notte
La novità più interessante riguarda l’estensione del servizio notturno di due linee fino all’1 di notte.
Linea S3
Sulla S3 Milano Cadorna-Saronno sono state aggiunte quattro corseserali attive tutti i giorni:
801 Milano Cadorna 00.02-Saronno 00.37
803 Milano Cadorna 00.32-Saronno 1.07
892 Saronno 23.53-Milano Cadorna 00.28
802 Saronno 00.23-Milano Cadorna 00.58
Linea S4
Sulla S4 Milano Cadorna-Camnago Lentate sono invece due le corse in più:
701 Milano Cadorna 00.23-Camnago L. 1.05
792 Camnago L. 23.25-Milano Cadorna 00.07
Su entrambe le linee aumenta anche il numero di nuovi treni Caravaggio: da 2 a 26 al giorno sulla S3, mentre salgono a 16 sulla S4. Inseriti in servizio nuovi convogli anche sulla Milano Cadorna-Novara Nord e sul collegamento fra Milano e la Valtellina. Aggiunte inoltre nuove corse per il servizio regionale tra Milano e Colico, due da Milano di sabato e nei festivi, una tutti i giorni e due di sabato e festivi da Colico.
La linea M6, secondo le intenzioni di Palazzo Marino, sarà l’ultima di Milano e andrà a chiudere idealmente la “circle line” ferroviaria ad ovest: insomma, una ”scarpa e una ciabatta”. All’estero invece realizzano progetti grandiosi di linee circolari: dalla Big Circle Line di Mosca al Grand Paris Express, la più grande opera di trasporti cittadina in costruzione nel mondo. Perché non prendere spunto per costruire una vera linea circolare per l’area metropolitana?
Il Sindaco Beppe Sala e l’Assessore alla mobilità Arianna Censi lo hanno ripetuto a più riprese: la linea M6 sarà l’ultima linea metropolitana milanese. Non solo, andrà a chiudere idealmente la “circle line” ferroviaria ad ovest, quindi un intervento che si potrebbe definire “una scarpa e una ciabatta”.
Circle Line
Pertanto l’unica linea circolare di Milano sarebbe composta da un ramo di una metropolitana e un semicerchio di una linea ferroviaria, che vede al momento costruita la stazione di Tibaldi, in rifacimento quella di Porta Romana Fs e in progetto quella di MIND-Merlata, l’ultima aggiunta sul tracciato, e Stephenson.
Nuove stazioni circle line Milano MIND-Merlata e Milano Stephenson
Per la parte ferroviaria si tratterebbe comunque di un servizio svolto da due linee di treni che usano gli stessi binari, la S9 e la prevista S16 nel tratto compreso tra Rho Fiera e San Cristoforo FS.
valutazionecoesione.it – L1 Napoli
Altre città fanno diversamente, anche in Italia: Napoli avrà una metropolitana circolare che sarà completata nei prossimi anni, la prima in Italia. All’estero ci sono casi ancora più eclatanti.
Se si guarda all’estero hanno realizzato o stanno realizzando progetti grandiosi di linee circolari, pensati per servire l’area vasta attorno alle città. A Mosca nel 2023 ha inaugurato la Big Circle Line, la terza linea circolare della capitale russa oltre che la più estesa de mondo, un tracciato di 70 km con 31 stazioni, tre depositi e 47 interscambi tra metropolitane radiali, linee suburbane e stazioni ferroviarie. A regime agevolerà gli spostamenti di 3,3 milioni di persone che vivono in 34 distretti metropolitani.
A Parigi è in costruzione in il Grand Paris Express, un sistema di metropolitane di 200 km composto da 4 linee con 68 stazioni più estensione della linea 14 e che si inserisce nella rete attuale andando a servire quasi tutti i comuni della Île-de-France. La linea 15 ha un percorso circolare esterno al territorio comunale, la 16 e la 18 compiono due semicerchi che si intersecano con la prima. L’opera è la naturale evoluzione della metro parigina, la cui prima linea è stata inaugurata nel 1900, e della RER poi, il treno regionale che collega il centro della città con le aree esterne. Ci sono 40 cantieri attivi in contemporanea e la sua costruzione è talmente imponente da essere considerato il più grande progetto mai realizzato al mondo. Alcuni tratti aprono nel 2024, la conclusione è prevista nel 2030.
# Gran Milan Express, la super metro circolare della Grande Milano
ar-architettiroma.it – Estensioni metro a Milano
Anche Milano ha bisogno come il pane di un’infrastruttura di questo genere. Non basta la M6 più semi-circle line ferroviaria, come non basterebbe ad esempio realizzare una metropolitana sotto la circonvallazione dove ora viaggia in superficie la filovia la 90-91. Occorre una metropolitana circolare della Grande Milano che serva tutta l’area dell’ex provincia oltre a quellain cui in futuro sono previste o ipotizzate delle fermate della rete attuale. Si potrebbe chiamare Gran Milan Express, per richiamare il progetto parigino ma anche il ritornello dell’inno dei milanesi “O mia bèla Madunina”: Tucc el mond a l’è paes e semm d’accord – Ma Milan, l’è on gran Milan.
# Una linea di 140 km e 11 fermate
Gran Milan Express con fermate
Si potrebbe realizzare una circle line per unire tutti i nuovi capolinea con una lunghezza di circa 125 km più una diramazione verso l’Aeroporto di Malpensa di 15 km: in totale 140 km.
Le fermate potrebbero essere 11:
Legnano con interscambio della linea M1 oltre Rho Fiera, servendo anche Arese, e con la diramazione verso l’Aeroporto di Malpensa;
Magenta con interscambio con la linea M5 prolungata da San Siro;
Abbiategrasso con interscambio con la M1 allungata dal Quartiere Olmi, capolinea fra circa 6 anni, come immaginato qualche anno fa dal Sindaco Sala e con la M4 allungata da San Cristoforo Fs, non solo quindi fino a Buccinasco o Trezzano sul Naviglio;
Binasco con interscambio con la M2 prolungata da Assago Forum;
Operacon interscambio con M6 e stazione dell’Alta Velocità della linea Milano-Genova;
Paullo con interscambio con la linea M3, prevista mista metro e metrotranvia;
Gessate con interscambio con M2;
Vimercate con interscambio con M2, prevista come metrotranvia da Cologno Nord;
Monza Polo Istituzionale con interscambio con la M5;
Limbiate con interscambio con M3 o con la metrotranvia che si collega con la M3;
Saronno FS per servire il basso varesotto, area nell’orbita milanese.
# Vantaggi e possibili costi dell’infrastruttura
L’area interessata dall’infrastruttura servirebbe almeno 5 milioni di abitanti, contando la Città Metropolitana di Milano, la provincia di Monza e Brianza e il basso varesotto, senza contare chi arriva da fuori regione o altre province e gli utenti dell’Aeroporto di Malpensa. Un servizio del genere consentirebbe di:
ridurre drasticamente gli spostamenti in auto, con conseguente diminuzione di congestione e inquinamento, consentendo quindi di attuare politiche di mobilità dolce più efficaci. Milano potrebbe avvicinarsi alle percentuali delle grandi metropoli, a Mosca ad esempio il 70% dei cittadini usa il trasporto pubblico;
rispetto ai treni regionali o linee suburbane potrebbe offrire un servizio ad alta frequenza avendo una sola linea lungo il tracciato, puntuale dato il minor rischio di incidenti o interruzioni grazie al percorso in sotterranea e alle barriere anti suicidio e con un orario più esteso, potenzialmente H24, optando per treni driverless.
I costi sarebbero inferiori rispetto alla costruzione di una metropolitana cittadina, per i maggiori spazi disponibili e per il numero ridotto di stazioni. Parametrando al costo del Gran Paris Express, circa 30 miliardi di euro per 200 km di linee, l’importo necessario potrebbe attestarsi a poco più di 20 miliardi di euro.
Spesso i medici suggeriscono meditazione, attività fisica o alimentazione per stare meglio. Ma c’è un medico che ha fatto di più. Dopo un lungo percorso che lo ha portato a vivere anche in India ha deciso di fare qualcosa di più drastico: curare le persone con lo yoga. Lo fa con i suoi video tutorial gratis su youtube.
“Sono grato al guru e alla tecnologia, per la possibilità di creare uno spazio in cui possiate imparare e praticare il Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajan, comodamente ovunque vi troviate, per aumentare la vostra salute, energia, prosperità e, cosa più importante di tutte, trovare un aiuto a compiere un passo in avanti sulla strada del vostro destino”. Così si presenta il dottor Ram Rattan Singh sul suo canale Yoga e Salute su Youtube. Ma chi è Ram Rattan Singh?
# Da medico a yoga terapeuta
Il suo nome di nascita è Claudio Martinotti. Dopo la laurea in medicina per 14 anni cura le persone come medico chirurgo (chirurgia ricostruttiva). Durante la pratica clinica scopre il Kundalini Yoga e in particolare la sua capacità di contribuire alla salute e alla vitalità dell’organismo. Con il tempo “la visione di utilizzare questa disciplina come potente strumento di supporto alla normale pratica medica”, scrive Martinotti, “diventa il sogno della mia vita”.
Decide quindi di approfondire l’esperienza del Kundalini Yoga studiando per sette anni a diretto contatto con il suo Maestro Yogi Bhajan. Nel 1998 lascia la professione di chirurgo e diventa insegnante di Kundalini Yoga, in particolare come Yoga terapeuta.
Nel 2006 inizia il progetto di Yoga e Salute con lo scopo di insegnare al più largo numero di persone possibile come utilizzare il Kundalini Yoga “per vivere una vita sana, felice e ricca di significato”.
# Come cura: le tecniche di guarigione nei suoi video su Youtube
Sul suo canale si trovano i suoi video che in parte consistono in tecniche di cura con il Kundalini Yoga di svariati disturbi fisici o psichici, insieme a modalità per accrescere il benessere psicofisico. Il principio da lui illustrato è che “nella visione dei maestri, l’essere umano, è una creatura nata a immagine e somiglianza di Dio. Ciò significa che, per natura, siamo destinati a vivere nella gioia e liberi dalla malattia. Vuol dire che abbiamo la capacità di non decadere con il passare degli anni”. Per questo si avvale delle tecniche di Kundalini Yoga e dell’Umanologia apprese da Yogi Bhajan. Ma cos’è il Kundalini Yoga?
# Il Kundalini Yoga in breve
Il Kundalini Yoga ha lo scopo di liberare il potenziale creativo che risiede in ogni essere umano. Il Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajan, è conosciuto anche come lo “Yoga di chi è capofamiglia” e consiste in una combinazione di esercizi fisici, tecniche di respirazione (pranayamas), ripetizione di mantra e meditazioni.
La metropolitana di Milano è una necessità. Ti permette di evitare il traffico, la pioggia, l’afa, il pavé e i memorabilia lasciati a ciglio della strada da padroni di cani disattenti. L’importante è affrontare i viaggi in metro nel migliore dei modi.
La connessione in metro non dà problemi, anche per la connessione sui mezzi Milano è un’avanguardia Milano. Più che un obbligo è una consuetudine impossibile da evitare sulla metro.
I distributori automatici sono come una mamma a pagamento il cui seno rilascia latte fresco per pochi spiccioli. Ottimo passatempo per chi non ha superato la fase orale.
#3 Guardare le persone
L’umanità è un passatempo molto divertente, perché sono tutti un po’ diversi e tutti un po’ uguali. Quando si sbirciano le stranezze della gente è importante non incrociare mai lo sguardo di nessuno. Alternativa timida: guardare le persone riflesse sul finestrino.
#4 Guardare la mappa di Milano
Strategia molto efficace se volete attaccare bottone con qualcuno. Se vi mostrate sbigottiti davanti al cartellone sui binari, qualcuno vi chiederà se avete bisogno di una mano. Ideale per i single.
#5 Guardare la rete di fermate
Mappa metro Milano
Come una beautiful mind allenatevi a imparare a memoria l’intera trama della metropolitana. Poi a casa stupite gli amici.
#6 Leggere un libro o un giornale cartaceo
Credits: illibraio.it Leggere un libro in metropolitana
In barba al consumismo virtuale la cultura non passa mai di moda.
#7 Fare musica
Se proprio non riuscite a smettere di lavorare nemmeno un istante, potete improvvisarvi suonatori di fisarmonica e racimolare qualche spicciolo.
#8 Scrivere articoli per Milano Città Stato
Con questo non voglio dire che gli articoli di questo sito vengano scritti tra una fermata e l’altra. Voglio solo dire che il desiderio di raccontare Milano è talmente forte che ogni momento è quello buono.
#9 Attaccare discorso con le persone vicine
Una divertente attività il cui unico rischio è quello di farvi passare per dei maniaci.
#10 Ciondolare per vincere la forza d’urto alle fermate
Stare in piedi e cavalcare la forza motrice come dei surfisti metropolitani è un’attività molto appagante. Lo è un po’ meno per le persone a cui finite addosso.
Un passo importante per la futuristica stazione ferroviaria di Renzo Piano: l’avvio della demolizione del vecchio edificio. Fondamentale per la successiva inaugurazione integrale della passerella vetrata “sospesa” sui binari. Le caratteristiche della nuova stazione e quando è prevista la conclusione di tutti i lavori.
Aperta (parzialmente) la passerella trasparente sospesa di Renzo Piano
# Avviata la demolizione della vecchia stazione, parzialmente aperta quella nuova a firma di Renzo Piano e Ottavio Di Blasi & Partners
Ufficio stampa Sesto San Giovanni – Nuova stazione ferroviaria
Il 10 giugno 2024 Coima e Redo SGR Società benefit hanno annunciato l’avvio dei lavori di demolizione dell’attuale stazione di piazza Primo Maggio a Sesto San Giovanni, previsti dalla mezzanotte di martedì 11 giugno.
Ufficio Stampa – Demolizione
Al suo posto la nuova stazione progettata da Renzo Piano Building Workshop (RPBW) e Ottavio Di Blasi & Partners, aperta parzialmente la scorsa settimana per consentire ai viaggiatori l’accesso alle banchine.
Nuova stazione
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Ufficio stampa - Nuova stazione
Ufficio stampa Sesto San Giovanni - Nuova stazione ferroviaria
Il ritardo nell’apertura della futuristica passerella a scavalco sui binari sono dovuti principalmente al ritrovamento dell’amianto in un edificio facente parte della struttura esterna dell’attuale stazione che doveva essere demolito.
# La futuristica passerella trasparente che connette due aree della città da sempre separate, con punto panoramico sul nuovo parco
Ufficio Stampa Sesto – Edificio amianto stazione
La nuova stazione ferroviaria, che interscambia con l’attuale capolinea della M1, è stata completata mentre il sottopasso preesistente è stato temporaneamente chiuso per essere riqualificato e riaperto a fine lavori, rinnovato, prolungato di circa 42 metri e collegato con il nuovo sistema di stazione.
Ufficio stampa – Promenade_stazione
La struttura si caratterizza per una passerella di vetro a scavalco della linea ferroviaria Milano-Monza della lunghezza di 90 metri per una larghezza di 18 metri e con connessioni alle banchine dei binari tramite scale coperte da pensiline. Sulla passerella ci saranno un bar e un paio di attività commerciali e sarà un punto panoramico sul nuovo Parco urbano Unione. È inoltre dotata di ascensori, scale mobili e supporta 2.400 mq di celle fotovoltaiche, su una superficie di 110 metri per 28, che renderanno il nuovo edificio autonomo dal punto di vista energetico. La sua costruzione è stata affidata all’impresa Cimolai S.p.A. nel 2021 tramite appalto pubblico indetto da MilanoSesto S.p.A., proprietaria delle aree.
I titolari del progetto spiegano che “l’impostazione progettuale di tipo urbanistico si basa sul concetto di spazio dinamico e attrezzato per ricucire la storica cesura tra le due parti della città divise dai binari, ovvero il nucleo centrale di Sesto San Giovanni e le aree ex Falck. Un ponte animato e vissuto che, oltre ad integrare la funzione di servizio e ristoro, funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie“.
# Un investimento di 15 milioni euro parte del maxi progetto di rigenerazione di MilanoSesto
Masterplan MilanoSesto
La stazione è stata realizzata grazie a un investimento di 15 milioni di euro e rientra nel maxi progetto di rigenerazione di MilanoSesto, il più grande in Italia tra i maggiori in Europa, con una superficie edificabile di oltre 1 milioni di mq. COIMA e Redo hanno acquisito il 100% della società MilanoSesto SpA e della componente residenziale convenzionata del lotto “Unione Zero”, per una superficie complessiva pari al 90% dell’intera area. Tra le banche finanziatrici Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM e IFIS. La nuova stazione di Sesto San Giovanni oltre a servire il nuovo quartiere, nella nuova piazza “Unione 0” dove è in costruzione il primo lotto, lo unirà al resto del territorio comunale e alla fermata della M1.
# Prevista la riqualificazione della piazza antistante la stazione
Piazza Primo Maggio – Maps
Nel progetto della stazione è compresa anche la riqualificazione della piazza antistante, Piazza Primo Maggio, che prevede la realizzazione di una innovativa e tecnologica bici-stazione e piantumazione di circa 60 alberi della specie sophora japonica. Il completamento delle demolizioni è programmato per agosto 2024, la conclusione dei lavori per luglio 2025.
I 5 negozi più innovativi di Milano: dove andare quando non sai cosa vuoi
#1 Beretti Antiquaria
berettiantiquaria IG
Per gli amanti del collezionismo e dell’oggettistica popolare più rara che ci sia, in Via Cesariano 8 (zona Parco Sempione) troverete il Beretti Antiquaria. Dove potrete acquistare fra i più iconici simboli del pop di fine ‘900. Dalla pompa del gas stile stazione di servizio americana anni 70, alle targhe di brand famosi in tutto il mondo, fino ad arrivare a veri e propri mobili a forma di automobile. Se siete amanti del vintage, non potete perdervi un giro da queste parti.
#2 10 Corso Como
10corsocomo IG
Inaugurato nel 1991 dall’eclettica imprenditrice mantovana Carla Sozzani, sorella della celebre giornalista Franca, 10 Corso Como è definito un “concept store”. Un luogo che ospita abbigliamento di lusso, oggetti di design, libri e riviste, al cui interno vi sono anche un bar, una galleria d’arte e un albergo (non caro come si possa pensare) di sole tre stanze. Nel corso degli anni è diventato un vera e propria attrazione per i turisti e viene segnalato in tutte le guide come tappa obbligatoria per gli appassionati di negozi innovativi.
#3 Carpe Diem
carpediem_milano IG
Considerato uno dei migliori negozi di Milano, da 25 anni questo piccolo regno è il posto giusto dove trovare il regalo perfetto per ogni occasione. Impossibile fare un elenco di cosa vi si possa trovare: da Carpe Diem, per quanto non sia un megastore, si vende praticamente di tutto. Si trova in Viale Tunisia.
#4 Moroni Gomma
Ph. @moronigomma IG
In Corso Garibaldi al civico 123 potrete imbattervi in una storica bottega che sa stregare i milanesi ogni anno che passa sempre di più: Moroni Gomma è infatti uno dei negozi di design di Milano in cui trovare oggetti per la casa dallo stile prettamente ironico e divertente. Secondo la filosofia dell’azienda, qualunque esso sia, “il prodotto (che si trova qui, ndr) non è mai inutile” in quanto rappresenta il connubio perfetto tra estetica e funzionalità. Il tutto, indossando un abito griffato Moroni.
#5 La Città del Sole
cittadelsole.viacanonicamilano IG
Praticamente accanto alla Beretti Antiquaria di cui sopra, in Via Canonica 85, se amate la scienza e l’arredamento particolare non potete non fare un salto alla Città del Sole. A primo impatto vi sembrerà un negozio di giocattoli, ma passeggiando tra gli scaffali troverete oggetti d’arredamento che giocano sui misteri della scienza, della botanica e della fisica in generale, conferendo a questo esercizio lo status di magica bottega del commercio. Fra i prodotti più in voga, qui troverete tutto ciò che serve se siete in cerca di un tocco particolare per arredare la vostra scrivania o una lampada che dia un tocco di originalità alla vostra casa.
Inserito all’interno di un progetto di rigenerazione urbana di un intero isolato, in una piazza verde, l’innovation hub della Bicocca si presenta come un’agorà dove sviluppare e far nascere nuove imprese ad alto potenziale di crescita. Scopriamo il progetto nel dettaglio e quando è prevista l’inaugurazione.
Il 10 giugno 2024 presso BiM, in viale dell’Innovazione 3, è stato presentato il Bicocca Pavillon. BiM è un importante progetto di rigenerazione urbana di un intero isolato nel cuore della Bicocca, promosso ermont Capital e Kervis SGR insieme MTDM – Manifattura Tabacchi Development Management, che ha l’obiettivo di riqualificare in una logica di ‘retrofitting’ gli edifici situati in viale Piero e Alberto Pirelli 10 e in viale dell’Innovazione 3. Tra questi si inserisce l’avveniristico innovation hub a firma dello studio di architettura Piuarch, che insieme ad Antonio Perazzi ha curato tutto il progetto di rigenerazione dell’area.
# Un edificio a forma libera sviluppato su 800 mq con una facciata che alterna allumino e vetrate
Bicocca Pavilion_stacking plan
Il Bicocca Pavilion si sviluppa su una superficie di 800 mq e due piani piani fuori terra e uno interrato, nella grande piazza verde di BiM, con “una forma libera, quasi circolare, che riflette la molteplicità di funzioni ospitate al suo interno. ”
BiM_piazza e Bicocca Pavillon_2
“La struttura bianca è ritmata dalla presenza di elementi perimetrali verticali, inclinati e sfalsati tra loro per creare un’impressione di movimento, e rimanda alla presenza fluida degli alberi del giardino. La facciata alterna elementi opachi in alluminio, che riflettono il contesto verde, e vetrate trasparenti, che consentono alla luce naturale di entrare negli spazi quasi senza ostacoli, rompendo la divisione tra interno ed esterno.”
# Un ecosistema evoluto di imprese e professionisti
Bicocca Pavilion_disegno.jpg
È stato pensato per ospitare un ecosistema evoluto di imprese e professionisti, favorendo il dialogo e le sinergie attraverso un’architettura flessibile e funzionale, che risponde ai più elevati standard in termini di sostenibilità e tecnologia.
Piano interrato e piano terra
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Bicocca Pavilion_pianta piano interrato
Bicocca Pavilion_pianta piano terra
Al piano terra, aperto al pubblico, è previsto uno spazio flessibile che accoglie una caffetteria, un’arena per incontri e talk, eventi pubblici, spazi di studio e lavoro e una ciclofficina. Gli spazi sono destinati a ospitare iniziative di impatto sociale su innovazione e tecnologia.
Bicocca Pavilion_pianta piano primo
Al primo piano sono previsti uffici flessibili, sale riunioni e aree comuni destinati ad aziende, istituti di ricerca, start-up, Università e spin-off universitari. Il fine di questi spazi è sviluppare progetti di business, innovazione e imprenditorialità. L’accesso sarà possibile attraverso una membership che comprenderà servizi dedicati, volti a favorire il networking tra le diverse realtà e la realizzazione di idee innovative.
Disponibile inoltre per i membri l’accesso ad un auditorium, una palestra e a un deposito biciclette con moderne end-of-trip facilities (lockers, docce e bagni dedicati).
# La piattaforma digitale per condividere iniziative e progetti
Una piattaforma digitale avrà lo scopo di condividere con l’ecosistema tutte le iniziative e i progetti che nascono all’interno dell’edificio: un luogo di aggregazione virtuale in cui il dialogo prosegue e si amplia, coinvolgendo un bacino ancora più ampio di utenti.
# Gli obiettivi del Bicocca Pavillon
BiM_Bicocca Pavilion_interno Pavilion_3
Il fine ultimo del Bicocca Pavillon è stimolare la creazione di una community ampia e inclusiva formata da studenti, ricercatori, visitatori, professionisti, artisti, creativi, promuovendo lo scambio tra talenti e punti di vista diversi per arrivare allo sviluppo di eventi, progettualità e business di valore in termini sociali, culturali ed economici.
Il supporto strategico di Cariplo Factory consentirà di far convergere le migliori competenze sia nell’ambito delle scienze sociali sia in ambito deep tech per dar vita a progetti di open innovation e di creazione di nuove imprese ad alto potenziale di crescita attraverso la metodologia del venture building.
# Il processo del venture building
BiM dall’alto
Come funziona il venture building? Partendo dall’individuazione e dalla definizione di un’esigenza di mercato, i vari attori dell’ecosistema del Bicocca Pavilion avranno l’opportunità di creare una start-up da zero e lanciarla sul mercato. Potranno farlo inoltre con più probabilità di successo rispetto ai meccanismi tradizionali perchè l’approccio è più concreto e analitico. Avranno a disposizione, in modo privilegiato, delle risorse uniche dell’Università di Milano-Bicocca, come le competenze nella ricerca applicata e traslazionale, il portafoglio di brevetti, le attrezzature, i laboratori e l’accesso a una comunità di talenti composta da studenti, ricercatori, data analyst e altri professionisti.
L’inaugurazione dell’edificio è programmata per l’inizio del 2025.