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Cibo e biglietti gratis per i turisti che usano la bici o che raccolgono i rifiuti: questa città lo fa

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CopenPay - CopenHill

Il fenomeno dell’overtourism si diffondendo in molte medie e grandi città, Milano compresa, con alcune hanno deciso di correre ai ripari introducendo ticket all’ingresso come Venezia o limitando gli affitti brevi come Parigi e Barcellona. Proprio in quest’ultima si è assistito di recente a una protesta da parte dei residenti con gli stessi turisti, bagnati con delle pistole ad acqua mentre erano seduti nei dehor di bar e ristoranti. La capitale danese invece che optare sulle limitazioni o sulle “punizioni” ha scelto la strada degli incentivi. Vediamo di cosa si tratta.

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Cibo e biglietti gratis per i turisti che usano la bici o che raccolgono i rifiuti: questa città lo fa

#  L’obiettivo è trasformare il turismo da un peso a una risorsa

ExplorerBob – Copenaghen

Niente ticket all’ingresso, nessuna limitazione agli affitti brevi. La strada scelta da Copenaghen per trarre beneficio invece che subire il fenomeno dell’overtourism, che sta colpendo ormai tante medie e grandi città del mondo, è quella degli incentivi a favore degli stessi turisti. Lo ha fatto lanciando l’iniziativa #CopenPay, attiva dal 15 luglio all’11 agosto, che ha l’obiettivo di incoraggiare comportamenti sostenibili e arricchire l’esperienza culturale dei visitatori e dei residenti di Copenaghen, trasformando le azioni ecologiche in valuta per esperienze culturali.

Leggi anche: A portare via i RIFIUTI NON sono i CAMION: il METODO SVEDESE in due QUARTIERI di MILANO

# In totale sono 24 le azioni attività ecologiche a cui possono partecipare le persone

 

Le attività ecologiche che garantisco un premio al turista sono al momento 24, alle quali se ne aggiungeranno altre, come utilizzare i mezzi pubblici, le biciclette, partecipare a iniziative di pulizia o fare volontariato presso fattorie urbane. Sono tutte segnalate in un’apposita mappa creata su Google, basta solo scegliere quali fare e mostrare la prova, come ad esempio il biglietto del trasporto pubblico, foto mentre si va in bicicletta o si raccoglie la spazzatura, anche se alla base c’è la fiducia verso le persone destinatarie dell’iniziativa.

# I premi riconosciuti

CopenPay – CopenHill

Tra i primi riconosciuti ci sono pasti, una tazza di caffè, un tour in kayak o ingressi ai musei. C’è ad esempio la partecipazione a workshop della Galleria Nazionale di Danimarca per la creazione di sculture con rifiuti di plastica, per chi arriva con la plastica raccolta per strada, la discesa gratuita CopenHill per chi arriva in treno o bicicletta, un pranzo un pranzo vegetariano gratuito a base di colture locali per chi si adopera nelle fattorie urbane come Øens Have e Banegaarden, un altro offerto dalla scuola di surf.

Un’idea da replicare a Milano?

Spunto: worldy.it

Continua la lettura con: La “capitale dei campeggi e del turismo open air” è la nuova spiaggia più popolare d’Italia

FABIO MARCOMIN

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Le nuove linee di tram veloci da mettere a Milano (al posto degli autobus)

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Linea 94

La velocità delle linee di superficie del trasporto pubblico milanese, in particolare quella dei bus, è una delle noti dolenti all’interno di un sistema nel complesso efficiente. Si potrebbe quindi ipotizzare di trasformare alcune linee urbane in metrotranvie veloci. Vediamo le possibili indiziate.

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Le nuove linee di tram veloci da mettere a Milano (al posto degli autobus)

#1 La linea 94 da Cadorna a Porta Volta

Linea 94

La linea 94, che da va Cadorna FN a Porta Volta, compie un percorso semi-circolare di 27 fermate lungo la Cerchia dei Navigli “circondando” il centro storico. Oggi il bus viaggia parzialmente in corsia riservata, ma potrebbe aumentare la frequenza e la velocità di servizio se venisse trasformato in un tram o metrotranvia veloce vista la futura presenza della linea M4 su parte del tracciato che contribuirà a ridurre il traffico veicolare.

#2 La linea 95 dal Quartiere Barona a Rogoredo M3-FS

Linea 95 Milano

La linea 95, che percorre da sud ovest a sud est la città per 30 fermate, collega il Quartiere Barona alla stazione di Rogoredo M3-FS. Le strade ampie dove transitano i bus consentirebbero di realizzare una corsia riservata cambiando il servizio in tram veloce.

#3 La linea 98 da Famagosta M2 a Lotto M1-M5

Linea 98 Milano

Identico discorso può essere fatto per la Linea 98, da Famagosta M2 a Lotto M1-M5, un tempo integrata nel percorso nella 95. I bus percorrono il lato ovest di Milano oltre la circonvallazione, per 23 fermate, e se fossero sostituiti da tram veloci crescerebbe il numero di passaggi e la qualità del servizio

#4 La linea 84 da Largo Augusto a San Donato M3

Linea 84 Milano

La linea 84 parte dai confini del “super-centro” in Largo Augusto e fa capolinea alla stazione di San Donato M3. Tra le 34 fermate c’è quella che serve il Tribunale e numerose all’interno del quartiere Santa Giulia. Trasformare la linea in una metrotranvia renderebbe più rapido il collegamento tra il centro di Milano e i paesi ai confini sud del Comune.

#5 La linea 43 da piazza Firenze a piazza Greco

Linea 43 Milano

La linea 43 mette in connessione piazza Firenze sull’asse del Sempione a piazza Greco, poco più a nord di Cassina de’ Pomm. Sono 25 le fermate del tracciato. Una metrotranvia o tram rapido al posto del bus velocizzerebbe il trasporto degli utenti tra le zone più cool di Milano: Porta Nuova, Brera, Arco della Pace e Corso Sempione.

Continua la lettura con: M1 fino a Baggio, M3 a Paullo e nuova M6: i FONDI dal GOVERNO

FABIO MARCOMIN

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Lo spettacolo della cascata più alta d’Italia: l’unica apertura di notte

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13 luglio 2024: dalle 22:00 alle 22:30 è di scena l’unica apertura notturna delle cascate del Serio, le più alte d’Italia. 

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Milano-Cascate del Serio

Lo spettacolo della cascata più alta d’Italia: l’unica apertura di notte

# Un triplice salto d’acqua di 315 metri

@tiraccontolamontagna Cascate Del Serio, Valbondione

Alta Valle Seriana provincia di Bergamo. Qui si può trovare una delle cascate più alte d’Italia: stiamo parlando delle Cascate del Serio. La testa della cascata è a circa 1.750 metri di altitudine mentre l’altezza complessiva è di 315 metri, divisi in 3 salti: 166, 74 e 75 metri. Risultano le più alte d’Italia, seconde in Europa. La loro unicità però è un’altra: sono visibili solo 5 volte durante l’anno. 

# Per quale motivo vengono aperte e chiuse?

Credits danilobenetti IG – Cascate del Serio chiuse

Per quale motivo vengono aperte e chiuse? Le Cascate del Serio sono naturali e nascono pochi metri dopo l’omonimo fiume pochi chilometri, che poi attraversa la Val Seriana, ma la Diga del Barbellino costruita dall’Enel nel 1931 per produrre energia idroelettrica ne blocca il corso. Per questo motivo le cascate non sono quasi mai visibili e nei giorni di chiusura si può ammirare solamente il paesaggio circostante, che comunque è una meraviglia. Allo stesso tempo la loro apertura, che avviene dal 1969, è un evento importante per la valle dato che lo spettacolo si può godere così di rado. Sono circa 10.000 i metri cubi di acqua rilasciati.

# Le date delle aperture del 2024

@zucchelliangelo
Cascate Del Serio, Valbondione

Queste le cinque date del 2024:

  • 16 giugno 2024: dalle 11:00 alle 11:30.
  • 13 luglio 2024: dalle 22:00 alle 22:30 l’unica apertura notturna.
  • 18 agosto 2024: terza apertura della stagione dalle 11:00 alle 11:30.
  • 15 settembre 2024: dalle 11:00 alle 11:30.
  • 13 ottobre 2024: dalle 11:00 alle 11:30.

Non ci sono limiti o vincoli di persone, l’acqua delle cascate non va infatti nel circuito della potabilità. 

# Come arrivare alle cascate

Credits eleonoraongaro.it – Sentieri per le cascate

In auto da Milano si prende l’autostrada A4 con uscita Bergamo e poi prosecuzione verso Gorle centro dalla SS470, quindi in successione la SP35, verso Nembro, che diventa prima SS671 e infine SP49. A quel punto si arriva fino via Planivere a Valbondione dove parcheggiare l’auto per proseguire a piedi.

Per raggiungere le cascate ci sono 3 sentieri alternativi: il CAI 305, consigliato per l’apertura delle cascate di notte o in presenza di bambini e con un dislivello di 250 metri, il CAI 306, consigliato invece solo di giorno e con un dislivello di 400 metri e infine il CAI 332 di difficoltà media e un dislivello di 250 metri.

Per il cibo il consiglio è di portare il pranzo al sacco e viveri per la salita. Se si passa dal borgo di Maslana, però, si trova un piccolo chiosco per mangiare un panino o acquistare dell’acqua.

 

# Le cascate dal drone

Continua la lettura: Il “GIRO delle CASCATE”: ponti, passerelle e scalini per andare sopra, sotto e dentro i salti d’acqua

FABIO MARCOMIN

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Non è solo un aeroporto: Berlusconi si può anche mangiare. Al chiosco dei politici

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chiosco_alpolitico IG - Panino Berlusconi

Un’istituzione da oltre 30 anni a Milano, incorniciato dal Castello Sforzesco, famoso per servire panini con i nomi dei politici italiani. La sua storia e alcuni dei nomi del ricco menu.

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Non è solo un aeroporto: Berlusconi si può anche mangiare. Al chiosco dei politici

# Un chiosco davanti al Castello Sforzesco da 60 anni, da 30 è Chiosco al Politico

Credits chioscoalpolitico IG – Chiosco al Politico

La storia di questo chiosco risale a 60 anni fa, quando l’attuale proprietario di origini calabresi Claudio Scalzotto ha iniziato a lavorarci all’età di 14 anni, come raccontato a Milano TodayDivenuto proprietario nel 1991 lo ho trasformato in un chiosco di soli panini preparati al momento, stop a granite, gelati e panini pronti, con una caratteristica unica: a ognuno è stato assegnato un nome di un politico italiano. 

Il nome del chiosco è arrivato dopo, quando tutti i clienti hanno iniziato a dirsi “andiamo al Politico”.

# 80 panini nel menu, da Prodi a Draghi, da Sala a Berlusconi

Credits Andrea Cherchi – Chiosco al Politico

Una delle mete preferite di chi si trova in zona, con una ventina di coperti, tavoli e ombrelloni che lo circondano e la Torre del Filarete sullo sfondo. Nel menu una gamma quasi infinita di panini, circa 80, dal classico alla porchetta al crudo, fontina, pomodoro e salsa rosa.

chiosco_alpolitico IG – Panino Berlusconi

Troviamo ad esempio il Giorgia Meloni con salmone, pomodorini gialli, caprino, rucola e salsa lime, Giuseppe Sala con bresaola, caprino e pomodoro, Silvio Berlusconi con crudo, fontina, salsa rosa, tra i più richiesti, il Romano Prodi con la mortadella. C’è poi quello dedicato a Draghi, Occhetto, Cossutta e Rosy Bindi, Napolitano, Crosetto, Melandri e Alfano, solo per citarne alcuni.

# Gli orari di apertura e quanto si paga

chiosco_alpolitico IG

Il chiosco, che produce circa 300 panini al giorno con prezzi che vanno dagli 8 ai 10 euro, è aperto tutti tutti i giorni dalle 10 all’1 di notte.  anche olive all’ascolana (6 euro), mozzarelline fritte (6 euro), patatine e nuggets (6 euro).

Continua la lettura con: Silvio Berlusconi Airport, l’aeroporto della felicità

FABIO MARCOMIN

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Le 7+1 spiagge italiane che sembra di stare ai Caraibi

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Il nostro Paese ha delle spiagge che sembrano da mar dei Caraibi.

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Le 7+1 spiagge italiane che sembra di stare ai Caraibi

#1 Spiaggia di Sansone, la regina bianca dell’Elba (Toscana)

Credits laneofjane IG – Spiaggia di Sansone

La spiaggia di Sansone è una delle più incantevoli dell’Isola d’Elba, tra le più apprezzate dagli appassionati di snorkeling. Circondata da alte falesie bianche e formata da piccoli di ghiaia bianca, in alcuni tratti la trasparenza dei fondali è davvero incredibile. Il candido fondale bianco e visibile in modo particolare nelle giornate di scirocco.

 

Leggi anche: Le SPIAGGE più belle d’ITALIA: una per ogni regione sul mare (con FOTO E MAPPE)

#2 La spiaggia dei Conigli, tra le “più belle del mondo” (Lampedusa, Sicilia)

Credits dolcepatty70 IG – Spiaggia dei conigli

La spiaggia dei Conigli, sull’isola di Lampedusa, è considerata una delle più belle d’Italia e addirittura del mondo. Ha raggiunto il primo posto nella classifica TripAdvisor Travellers’ Choice delle 25 migliori spiagge europee sia nel 2020 che nel 2021. Il colore turchese delle acque si mescola con il colore bianco della sabbia finissima, regalando un panorama caraibico. Attorno alla spiaggia i colori della macchia mediterranea si alternano a calette e spiagge.

#3 Cala Goloritzé, un’armonia perfetta tra mari e monti (Sardegna)

Credits gianlucanonnis_ IG – Cala Goloritzé

Sulla costa sarda di Baunei si trova Cala Goloritzé, una spiaggia caratterizzata da lisci sassolini di marmo bianco e mare limpido. Il suggestivo pinnacolo alto circa 143 metri sovrastante la spiaggia è l’emblema di questo luogo meraviglioso dove mare e monti s’incontrano creando un’armonia perfetta. I colori e i profumi tipici della macchia mediterranea rendono l’atmosfera ancora più magica.

 

#4 La spiaggia di Riaci, la più bella di tutta la Costa degli Dei (Calabria)

Credits: @vampy1 IG – Spiaggia di Riaci

La spiaggia di Riaci, vicino Tropea in Calabria, è la più bella di tutta la Costa degli Dei. Si estende per 50 km ed è formata da una lunga striscia di sabbia bianca e da un gruppo di scogli caratteristici che emergono dalle acque cristalline. Il panorama da sogno è arricchito dalla vista sulle Isole Eolie e dello Stromboli. Per gli amanti delle immersioni subacquee giace sul fondale a una profondità di 20 metri circa una nave mercantile affondata nel 1917.

 

#5 Spiaggia del Bue Marino, una perla del mare a San Vito lo Capo (Sicilia)

Credits mikibarone IG – Spiaggia del Bue Marino

La spiaggia del Bue Marino è una delle più selvagge di San Vito lo Capo, in Sicilia. Le acque limpide, dalle mille sfumature di azzurro e blu, incontrano la sabbia color oro chiaro e il bianco dei ciottoli. Un angolo di paradiso dominato dal Monte Cofano, dove nuotare in completo relax, lontani dalla caos che caratterizza la spiaggia principale di San Vito Lo Capo.

 

#6 Baia del Buondormire, un angolo di paradiso nel Cilento (Campania)

Credits @lulubuti IG – Baia del Buondormire

A Palinuro c’è una delle località più suggestive del Cilento: la Baia del Buondormire. Raggiungibile in barca, questo piccolo angolo di paradiso, è caratterizzato da un breve tratto di sabbia sottile e bianca protetto da rocce a strapiombo sul mare e bagnato da acque turchesi.

 

#7 Baia delle Zagare, la spiaggia dei faraglioni pugliesi (Puglia)

Credits gabriele.sonnessa IG – Baia delle Zagare

La spiaggia di Baia delle Zagare è una degli angoli più selvaggi e incontaminati del Gargano e di tutta la Puglia. Incastonata in un tratto di costa alta, tra insenature frastagliate e suggestive grotte marine con la sua soffice sabbia chiara, questa baia offre un mare con i colori che sfumano dal turchese allo smeraldo. I faraglioni a strapiombo sul mare e gli enormi scogli che emergono dall’acqua contraddistinguono questo luogo da sogno.

 

#7+1 Le “Maldive del Salento”, la spiaggia di Pescoluse (Puglia)

Pescoluse – Credits: @siviaggiare_puglia (INSTG)

Le  “Maldive del Salento”, o la “Zona Maldive” sono sette chilometri di sabbia candida e finissima e acque cristalline che sfuma dal verde smeraldo all’azzurro per poi degradare al blu cobalto, tra Torre Pali e Torre Vado, sulla costa del Mar Ionio. Uno spettacolo impreziosito dalle dune ricoperte di gigli bianchi e acacie e dal verde della vegetazione che cresce poco lontano dalla spiaggia.

 

Leggi anche: Queste sono le MALDIVE d’ITALIA

Continua la lettura con: Le migliori SPIAGGE raggiungibili in poco tempo da Milano

FABIO MARCOMIN

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Paperoni in fuga in Italia: “Un paradiso fiscale per chi viene dall’estero”. E se provassimo le stesse regole anche per i residenti?

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Una delle ragioni del boom immobiliare nelle case di lusso a Milano? Secondo gli esperti è la normativa di fiscalità agevolata per chi rientra in Italia dall’estero. Addirittura si parla di “Paperoni in fuga in Italia”: secondo il Telegraph nel 2023 quattromila cittadini inglesi hanno trasferito la propria residenza in Italia. Perché non sperimentare le stesse regole anche in Italia?

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Paperoni in fuga in Italia: “Un paradiso fiscale per chi viene dall’estero”. E se provassimo le stesse regole anche per i residenti?

# I vantaggi fiscali per chi viene dall’estero

Credits peter-facebook -pixabay – Soldi

I privati e le imprese estere che scelgono di venire in Italia godono di notevoli vantaggi fiscali.

Ecco i più importanti:

  • esenzione dell’imposta sul 70% di reddito imponibile prodotto dall’impresa o dai singoli, professionisti o dipendenti, che si trasferiscono nel nostro Paese. In questo modo l’imposta si applica solo sul residuo 30% di reddito, con un’aliquota Irpef del 12%. Il regime agevolato dura di base cinque anni, ma si può prolungare in alcuni casi fino a dieci anni. Uno di questi è quando si acquistano degli immobili in Italia e il contribuente trasferisce in Italia anche la sua famiglia con figli oppure se, nel frattempo, ha avuto figli nel nostro Paese;
  • un ulteriore vantaggio arriva a chi sceglie una regione del Mezzogiorno per trasferirsi. In questo l’esenzione dell’imposta sul reddito disponibile sale al 90%, pertanto solo il 10% è soggetto ad aliquota Irpef;
  • infine il regime agevolato per chi ha grossi capitali. In caso di trasferimento in Italia con residenza fiscale in Italia, il patrimonio sarà tassata con un’imposta fissa annuale di 100 mila euro per 15 anni consente a prescindere dall’ammontare.

# Milano potrebbe diventare un’area test per sperimentare le stesse regole anche a favore dei cittadini italiani?

Credit: @bestmilanopics

Perché non sperimentare le stesse regole anche in Italia? Potrebbero essere strumenti per rilanciare l’economia, lasciare più liquidità sui conti correnti degli italiani e ridurre l’evasione fiscale. L’ipotesi potrebbe essere quella di introdurre le agevolazioni fiscali in un’area circoscritta per vedere se sono funzionali al sistema e poi estenderle al resto del Paese.

Milano sarebbe il luogo più adatto, in quanto area del Paese con la più alta concentrazione di grandi imprese e privati con grossi patrimoni, perché potrebbe già da sola imprimere un’accelerazione all’economia nazionale visto che nel territorio viene prodotto più del 10% del Pil italiano. Per rendere ancor più efficace questa sperimentazione a questi vantaggi fiscali si potrebbero aggiungere i benefici previsti nell’ordinamento italiano per le imprese che investono in una Zes, Zona Economica Speciale:

#1 Procedure semplificate e regimi procedimentali speciali, volti a semplificare ed accelerare l’insediamento, la realizzazione e lo svolgimento dell’attività economica nelle ZES.
#2 L’accesso alle infrastrutture esistenti e a quelle previste nel Piano di sviluppo strategico
della ZES stessa.
#3 Un credito d’imposta fino a 50 milioni di euro, per ciascun progetto di investimento
(entro i limiti stabiliti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato).

Continua a leggere con: Recovery Milano #2. ECONOMIA: costituzione di una ZES (Zona Economica Speciale)

FABIO MARCOMIN

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Le vere origini del Marocchino

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lattemacchiato_lover IG - Marocchino con cacao

Sdoganato da anni anche a Milano, è ormai servito in diverse varianti. Dove nasce, le ipotesi sulla sua “paternità” e come è arrivato da noi.

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Le vere origini del Marocchino

# La bevanda calda al caffè da non confondere con il “bicerìn” torinese

Marocchino

Da una quindicina di anni è stato sdoganato anche a Milano, giungendo, pian piano, come una macchia d’olio che si espande, da quel Piemonte del Sud già vicino alla Lombardia. E’ arrivato nella metropoli meneghina dal fronte pavese. Parliamo del Marocchino, la bevanda calda da caffetteria, composta da caffè, latte e schiuma (di latte, detta anche latte montato). No, non c’entra nulla col cappuccino, tanto meno col caffè macchiato e non dite che ricorda il “bicerìn” torinese. Il Marocchino è un’altra cosa: si gusta al bar e viene servito in un bicchierino di vetro, perchè si devono vedere i tre strati cromatici (marrone, marroncino e bianco), prima che il cliente inizi a mescolare col cucchiaino per sciogliere lo zucchero.

# Ma da dove arriva il Marocchino?

aleee.breee IG – Alessandria

E’ nato ad Alessandria, a metà del ‘900, precisamente nel mitico Bar Carpano, di Corso 100 Cannoni angolo via Cavour, un locale che fino agli anni ottanta andava forte col gioco del boccette. Si trovava di fronte all’uscita della fabbrica di cappelli Borsalino e operai e operaie, uscendo nel tardo pomeriggio, andavano al Carpano a rilassarsi dopo una dura giornata di lavoro. Un giorno, per caso, qualcuno chiese un caffè macchiato al “vetro” trasparente, ne venne fuori una bevanda che, nel bicchiere, ricordava la striscia di cuoio inserita all’interno dei cappelli, che si chiamava proprio “Marocchino” ed è da lì che quella bevanda fu battezzata con quel nome. Un’altra narrazione dice che il termine “Marocchino” sarebbe legato al colore del prodotto di caffetteria, non scuro come il caffè e neppure chiaro, un po’ come la pelle dei nativi del nord Africa. Questa versione, che darebbe al prodotto una connotazione antropologica, pare sia stata coniata al Bar Massocco, all’inizio del Rione Cristo, sempre ad Alessandria.  

# Il bar che ne rivendica la paternità

michela23743 IG – Escobar Alessandria

Non solo: in questa città piemontese è ancora attivo l’EscoBar, di piazzetta della Lega, in pieno centro storico locale in cui, a dispetto della versione ufficiale, è riportata una scritta che dice “qui nel 1929 nacque il Marocchino”, versione che andrebbe a rettificare quella del Carpano a metà del ‘900. Comunque una cosa è certa: il Marocchino è nato ad Alessandria e, per tagliar corto, nella città di Umberto Eco quando si entra al bar ormai si dice, “dammi un Marocco”, risparmiando tre lettere, soprattutto la mattina presto, quando ogni alessandrino che si rispetti è sempre avaro di parole.

Negli anni novanta, quando il Marocchino iniziò a varcare i confini della provincia di Alessandria, si diceva che solo nella città d’origine aveva un senso berlo. C’erano baristi e bariste che si vantavano di fare una schiuma di latte talmente densa, che il cucchiaino stava in piedi da solo. Quando una quindicina di anni fa, a Milano, ho chiesto un Marocchino e me lo hanno preparato, senza chiedermi chiarimenti, ho capito che ero nel bel mezzo della globalizzazione.

# Le varianti arrivate nel corso degli anni

lattemacchiato_lover IG – Marocchino con cacao

Col passare degli anni ci sono state delle varianti: con una spolverata di cacao, col caffè decaffeinato, col caffè d’orzo, con il bicchiere “sporcato” con la Nutella o addirittura (eresia!!!) con un tocco di cannella. Il purista del Marocchino la bevanda la vuole senza ingredienti aggiuntivi, senza accessori che ne snaturino il significato: eh sì, perchè il Marocchino per molti è anche una filosofia.

Continua la lettura con: C’è un locale a Milano che offre il caffè a chi va in bici

FABIO BUFFA

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L’arcipelago della Maddalena è il paradiso marino

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Ph. @claudio.ipal IG

Tra le mete d’estate preferite dei milanesi c’è da decenni la Sardegna, rinomata per le sue spiagge e il mare cristallino. La regione presenta innumerevoli bellezze, tra cui l’Arcipelago di La Maddalena, dove il paradiso è di casa. 

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L’arcipelago della Maddalena è il paradiso marino

# Isola di Spargi, per osservare il relitto

Credits spiagge.da.sogno IG – Cala Corsara, Isola di Spargi

L’Isola di Spargi si trova all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. È un’isola di tipo granitico con una superficie di 4,20 km quadrati a nord-est della Sardegna. Tra i punti di maggior interesse c’è Cala Corsara, un piccolo angolo di paradiso dove è possibile ammirare un relitto navale di epoca romana risalente circa al 120 a.C.. Il contenuto del relitto, principalmente vasi e anfore, è esposto al Museo navale “Nino Lamboglia” di La Maddalena.

# Isola di Caprera, non solo mare, anche trekking

Credits Trovaspiagge IG – Cala Coticchio, Isola di Caprera

L’Isola di Caprera non è famosa soltanto perché è circondata da un mare limpido, ma anche perché offre numerosi percorsi adatti per fare trekking. Questi, in totale, sono 16,e portano nomi come Conigliera, Poggio Rasu, Cala Portese, Cala Coticcio e Cala Brigantina. Per affrontare questi ultimi due percorsi, dato che sono particolarmente complicati in certi punti, è necessario essere accompagnati. A Caprera, inoltre, si trovano la Spiaggia dei due mari e Cala Cortese, due spiagge molto particolari: la loro caratteristica principale è quella di essere collegate da una lingua di terra molto stretta e circondata dal mare.

# Spiaggia Testa di Polpo, per chi preferisce il relax all’avventura

Spiaggia Testa di Polpo, Arcipelago di La Maddalena
Credits theitalybest IG – Spiaggia Testa di Polpo, la Maddalena

La Spiaggia Testa di Polpo prende il suo nome dalla roccia che la domina, poiché ha effettivamente la forma di una testa di polpo. Per raggiungerla è sufficiente prendere l’automobile da La Maddalena e dirigersi verso la località Isoleddu. Questa spiaggia può essere particolarmente attraente per coloro che all’avventura preferiscono la comodità e il relax, visto che nei pressi della spiaggia ci sono molti parcheggi e infrastrutture che offrono servizi utili.

Leggi anche: Le 10 più BELLE SPIAGGE d’ITALIA (National Geographic)

# Spiaggia rosa, per godere di uno spettacolo “da film”

Spiaggia rosa - Arcipelago di La Maddalena
Credits Donnavventurralive IG – Spiaggia rosa

La Spiaggia rosa, data la sua bellezza, è uno dei simboli più importanti dell’Arcipelago della Maddalena. Si trova sull’Isola di Budelli, vicino alle Bocche di Bonifacio. La spiaggia deve il suo nome al colore della sabbia, possibile grazie alla miscela naturale di gusci, conchiglie, frammenti di corallo e granito. Oggi, purtroppo, questa non può essere visitata liberamente, è infatti possibile avvicinarsi e osservarla solamente se accompagnati da una guida del Parco Nazionale. A contribuire alla fama del luogo non è soltanto la sua bellezza folgorante, ma anche il fatto che Michelangelo Antonioni ci abbia girato alcune scene di Deserto Rosso, film uscito nel 1964.

# Il centro storico di La Maddalena

Centro di La Maddalena - Arcipelago di La Maddalena
Credits Setteottopesca IG – Centro di La Maddalena

La Maddalena non è soltanto mare cristallino, trekking e relax, ma è anche storia e cultura. Per apprezzare questi due aspetti è possibile visitare il centro storico di La Maddalena, che ha inizio dal porto di Cala Gavetta e si articola in piccole vie dove si possono osservare bellissimi palazzi settecenteschi. Tra i luoghi da visitare c’è senza dubbio la chiesa di Santa Maria Maddalena, Via Garibaldi, una delle vie più importanti della città e la Colonna Garibaldi, un obelisco di granito donato dalla Cava Francese nel 1907 per commemorare il centenario della nascita del Generale.

# I musei di Caprera, la casa di Garibaldi e il Museo del mare

Ingresso del memoriale di Garibaldi in Sardegna
Credits isplora IG – Ingresso del memoriale di Garibaldi in Sardegna

A Caprera sono presenti due musei molto importanti: il Compendio Garibaldino e il Museo del mare e delle tradizioni marinaresche. All’interno del primo si trovano la casa dove Giuseppe Garibaldi ha vissuto fino alla morte e la sua tomba. Qui non soltanto è possibile approfondire la sua storia, ma si può anche godere di una meravigliosa vista sulla Corsica. Il Museo del mare si concentra invece sulla storia dell’Arcipelago e delle persone che ci hanno vissuto; ripercorre infatti la storia del posto dal neolitico fino a oggi.

# Il faro di Razzoli

Credits Almagestum_group IG – Faro di Razzoli

Razzoli è una piccola isola che fa parte dell’Arcipelago di la Maddalena. Sulla sua superficie è possibile trovare un monumento molto importante: un faro, costruito nel 1845 e poi restaurato. Questo non serve solamente a illuminare, è infatti anche una meta turistica che attira molti visitatori. Nelle sue vicinanze si trova anche una tomba su cui circolano numerose leggende: le più popolari dicono che ospiti la figlia di un ex fanalista deceduta a causa di un parto, altre dicono che invece vi riposino due marinai francesi naufragati nel 1855. Per visitare l’isola è possibile lasciare la propria imbarcazione ancorata al fiordo di Cala Lunga.

Continua a leggere con: La SPIAGGIA DEI MILANESI? Si trova in Sardegna

NICCOLÒ ELLENA

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Il vizietto dei consiglieri lombardi: riprovarci con il vitalizio

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L’emendamento era pronto, a firma di quasi tutti i partiti, per essere presentato in Commissione Bilancio. Al momento è stato stoppato ma potrebbe ritornare presto di attualità. Il commento di Fabio Massa per affaritialiani.it: perchè non far versare i contributi dei politici all’Inps o altre casse come qualunque lavoratore?

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Il vizietto dei consiglieri lombardi: riprovarci con il vitalizio

# Torna il vitalizio per i consiglieri regionali della Lombardia?

Credits: true-news.it
Regione Lombardia

Nel 2011 la Giunta regionale del Presidente Roberto Formigoni aveva messo uno stop ai vitalizi dei consiglieri regionali. Il provvedimento venne preso in seguito allo scandalo rimborsi: niente contributi e niente trattamento di fine rapporto. Era il periodo della lotta alla Casta. Un periodo che sembra ormai tramontato se si vede quello che sta succedendo a Palazzo Lombardia. Due settimane dopo l’approvazione del bilancio di quest’anno zitti zitti hanno provato a reintrodurli. Era infatti pronto un emendamento che avrebbe dovuto presentare in commissione Bilancio il consigliere di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, sostenuto da Giulio Gallera (Forza Italia), Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia), Emanuele Monti (Lega), Angelo Orsenigo (Pd), Onorio Rosati (Avs), Marisa Cesana (Lombardia ideale), Nicolas Gallizzi (Noi moderati), Lisa Noja (Azione), Michela Palestra (Patto civico) e Luca Ferrazzi (Lombardia migliore). Gli unici a non metterci la firma gli esponenti del M5S e il PD come partito. 

# Massa per Affari Italiani: perché non vale l’Inps come per tutti gli altri?

The True Show: Fabio Massa e Barbara Ciabò

A commentare la vicenda Fabio Massa su affaritaliani.it che, invece del ripristino dei vitalizi, propone di far versare i contributi dei politici all’Inps o in altre casse previdenziali, come qualunque lavoratore, e con le stesse regole di tutti. Un estratto dell’articolo: “la legge regionale lombarda che avrebbe dovuto reinserire i contributi per i consiglieri regionali è sbagliata. Per un motivo molto semplice: perché ancora una volta a decidere sui consiglieri regionali sarebbero dovuti essere…i consiglieri regionali. E non deve essere così. Non va bene così. Inoltre gli uffici regionali continuano a dire che i consiglieri non possono essere trattati come tutti gli altri, i poveri cristi come me e voi, che versano su Inps o su una qualunque cassa previdenziale. E perché mai? Perché dovrebbe esserci un altro tipo di trattamento? E se non si può, che si faccia una legge statale che uniformi tutti i consigli regionali, e che obblighi l’Inps ad aprire le posizioni, e vedrete che il problema si risolve in un amen. Perché non si può aprire una posizione Inps per i politici, che eroghi in base alle regole Inps, in base alle aliquote Inps, esattamente come a me e ad altri milioni di lavoratori? E’ questo il problema di fondo, sempre. […] I politici di ogni ordine e grado dovrebbero avere i contributi versati all’Inps, il tfr in misura identica a tutti gli altri, il sistema sanitario di tutti gli altri e via discorrendo. Niente di meno e niente di più. Solo così il popolo saprà che stanno facendo il loro lavoro onestamente. Un lavoro come tutti gli altri, importantissimo, ma non di privilegiati.”

# Lo stop, forse momentaneo, imposto da parte dei Fratelli d’Italia… “romani”

Credits: milanopost.info
Fontana

La notizia delle ultime ore è il ritiro dell’emendamento a poche ore dalla presentazione in commissione Bilancio al Pirellone, pare su pressioni da Roma da parte di Fratelli d’Italia, come scrivono Corriere della Sera e Repubblica. Lo stop potrebbe però essere solo momentaneo, leggendo tra le righe quanto espresso dal Presidente lombardo Fontana: “è un discorso che è stato fatto a livello di Consiglio, il Consiglio è sovrano, ne prenderò atto. Quando ci sarà questa decisione da prendere, valuteremo”.

Continua la lettura con: Qual è la città dove si pagano le tasse più alte d’Italia? Risposta giusta

FABIO MARCOMIN

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La tendenza in Europa: mezzi pubblici gratis o a basso costo

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Ph. Franz P. Sauerteig from Pixabay

L’obiettivo è quello di incentivarne l’utilizzo, riducendo al contempo l’uso del mezzo privato, il traffico e l’inquinamento atmosferico. Ecco le città e i Paesi dove è stata scelta questa strada.

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La tendenza in Europa: mezzi pubblici gratis o a basso costo

# Vienna dal 2012 ha più abbonamenti che auto in circolazione

Credits Mike_68 -pixabay – Vienna

Vienna ha ridotto fin dal 2012 l’abbonamento annuale da 449 a 365 euro con la conseguenza di un forte rialzo nell’utilizzo dei mezzi pubblici e nella vendita di abbonamenti: nel giro di cinque anni sono passati da 373.000 a 822.000 portando la capitale austriaca ad avere più abbonamenti dei mezzi pubblici che auto. Ha la sesta rete di tram al mondo per estensione e la metro è aperta H24 nei weekend.

# Tallin tra le prime città a rendere i mezzi pubblici gratis per i residenti

Credits: @traveltriangle
Tallinn

L’Estonia è di uno dei Paesi più innovativi al mondo, dove tutto è digitalizzato e un’azienda si apre in pochi minuti. La sua capitale Tallin, nel 2013, è stata una delle prime al mondo a rendere i mezzi pubblici gratis per i residenti.

# Berlino ha seguito l’esempio di Vienna nel 2019

Credits jakob5200-pixabay – Metro Berlino

Berlino ha seguito l’esempio di Vienna dimezzando l’abbonamento annuale da 761 euro a 365. Un intervento costato di 100 milioni di euro in termini di mancati incassi, metà a carico della città stato, e che ha consentito di mantenere gli elevati standard del servizio che assicura metro 24h, con una frequenza elevatissima e priva di tornelli. 

# Montpellier è la più grande città francese a rendere i trasporti gratuiti

Credits baptistevasseur_off IG – Montepellier

Dal 21 dicembre 2023 la città francese di Montpellier è diventata la più grande della Nazione a rendere gratuiti i propri trasporti pubblici. I residenti possono utilizzare un abbonamento gratuito per l’intera rete di autobus e tram della città.

# Il Lussemburgo primo Paese al mondo con il trasporto pubblico gratis

Mezzi pubblici Lussemburgo
Mezzi pubblici Lussemburgo

Passando alle Nazioni, il Lussemburgo è invece diventato nel 2020 la prima al mondo in cui treni, bus e tram sono diventati gratuiti per tutti, residenti, pendolari e turisti. Dopo alcuni mesi di sperimentazione, che avevano come obiettivo la riduzione dell’inquinamento atmosferico e del traffico automobilistico, per alzare la qualità della vita e diminuire i danni alla salute causati dall’eccessiva produzione di C02, con un investimento pari a un miliardo la scelta è diventata definitiva.

# Malta ha seguito l’esempio nel 2022

Credits: pixabay.com – Malta

A seguire nel 2022 è arrivata Malta, che è diventato così il secondo Paese dell’Ue a rendere il trasporto pubblico permanentemente gratuito, ad eccezione delle linee di autobus espresso e dei traghetti.

Leggi anche: WI FI e TRASPORTI pubblici GRATIS: LUSSEMBURGO, un modello per Milano Città Stato?

# In Germania il “Deutschlandticket “ a 49 euro

Credits stadtbusnormagen – Abbonamento lowcost

Dopo l’iniziativa dell’abbonamento low cost a 9 euro, viene replicato anche per il 2024il “Deutschlandticket al costo di 49 euro per i trasporti pubblici regionali e locali a livello nazionale. Almeno fino al 2025 gli utenti possono fare viaggi illimitati su metropolitane e treni suburbani, tram, autobus urbani e regionali, treni regionali (Interregio Express (IRE), Regional Express (RE), Regionalbahn (RB). Il nuovo abbonamento consente un risparmio principalmente ai pendolari, a Berlino è più economico del 50% rispetto all’abbonamento precedente.

Leggi anche: In GERMANIA l’ABBONAMENTO LOW COST per tutti i MEZZI PUBBLICI: quando in ITALIA?

Continua la lettura con: La METRO-NAVETTA GRATIS sul lago di Como: un’IDEA anche per MILANO?

FABIO MARCOMIN

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Inaugurata la prima “autostrada marina” del mondo

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italian.cri.cn - Ponte Cina

Un’opera da record che consente di ridurre drasticamente i tempi di percorrenza dell’area attraversata. I suoi numeri e come è stata realizzata.

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Inaugurata la prima “autostrada marina” del mondo

# Costruito in tempi record il primo interscambio autostradale sul mare

english.www.gov.cn – Xinhua

Un’altra impresa da record nello Stato del Dragone: in soli 7 anni è stato costruito il primo interscambio autostradale che attraversa il mare realizzato nella Cina continentale.

english.www.gov.cn – Xinhua – Ingresso tunnel

La prima pietra dell’autostrada Shenzhen-Zhongshan è stata messa a maggio 2017, la conclusione dei lavori il 30 giugno 2024 e il 3 luglio ha avuto luogo l’inaugurazione. L’opera serve un bacino di 80 milioni di utenti e si compone di ponti marittimi, isole artificiali e tunnel sottomarini.

# I numeri dell’autostrada: 24 km di ponte, 8 corsie, un tunnel sottomarino da 6,8 km

italian.cri.cn – Ponte Cina

L’opera inizia sul lato di Shenzhen e ha una lunghezza complessiva di 24 km, comprende due ponti, due isole artificiali e il tunnel sottomarino in acciaio e calcestruzzo più lungo e largo del mondo, lungo 6,8 km e largo 46 metri.

thestandard.com.hk – Ponte Cina

Il ponte sospeso Lingdingyang ha una campata principale lunga 1,66 km e alta 270 metri. L’opera è costata al governo 4,8 miliardi di dollari di cui 1,5 miliardi di dollari. Ci sono 8 corsie in totale, quattro per senso di marcia, e la velocità massima consentita è di 100 km/h.

# Ridotto da 2 ore a circa 20 minuti il tempo di percorrenza per attraversare Greater Bay Area di Hong Kong-Zhuhai-Macao

scmp-com – Ponte autostradale

Il ponte mette in collegamento le due principale aree di trasporto commerciale della Greater Bay Area di Hong Kong-Zhuhai-Macao, e si aggiunge al ponte da record del mondo Hong Kong-Zhuhai-Macao a sud. Connette la Guangshen Expressway a sud dell’aeroporto di Shenzhen e la Jihe Expressway a est dell’aeroporto sul lato orientale del delta con la Zhongjiang Expressway sul lato occidentale. Un’opera che consente di ridurre drasticamente il tempo di percorrenza tra Shenzhen e Zhongshan, da 2 ore a circa soli 20 minuti, sollevando dal traffico il ponte Humen posizionato più a nord.

Continua la lettura con: 55 chilometri: il ponte marino più lungo del mondo. In Italia cosa potrebbe collegare?

FABIO MARCOMIN

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C’è una cascata segreta a un’ora da Milano

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ssilvana5 IG - Cascate di Fermona

Una serie di suggestivi salti d’acqua alimentati da un torrente che sgorga da una grotta. Scopriamo dove si trova questo piccolo angolo di paradiso e come andare a visitarlo.

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Milano-Cascata Fermona

C’è una cascata segreta a un’ora da Milano

# Un angolo di paradiso a un’ora da Milano

florianamo17 IG – Cascate Fermona

A poco più di un’ora da Milano, nel comune di Ferrera di Varese, vicino a Luino, c’è un piccolo angolo di paradiso nascosto dove rifugiarsi per immergersi nella natura e trovare sollievo dalla calura estiva. Stiamo parlando delle Cascate di Fermona, un’affascinante attrazione naturale composta da tre salti con il più alto di 30 metri che emerge improvvisamente per poi precipitare in un laghetto dalle acque cristalline. Uno spettacolo imperdibile, al centro di una vegetazione lussureggiante e circondato da punti panoramici con viste mozzafiato sulla zona.

# Le cascate sono alimentate da un torrente che sgorga da una grotta

florianamo17 IG – Percorso cascate Fermona

Nonostante sia nascosta il percorso per raggiungerla è facile e adatto a tutti, rendendolo una meta perfetta per famiglie, escursionisti e amanti della natura.

ssilvana5 IG – Piccola cascata di Fermona

Le cascate sono alimentate dal torrente Margorabbia, che sgorga da una piccola grotta e, dopo un breve salto, inizia il suo percorso creando tre spettacolari salti. Nei pressi dell’ingresso c’è persino un bar, “La Cascata”, dove rilassarsi e godere di un momento di ristoro prima o dopo l’avventura. 

# Come ci si arriva 

 

Il modo più breve e rapido per arrivarci e tramite l’autostrada A8 fino a Buguggiate, da lì si prende la Tangenziale Nord Est di Varese, poi la SS233, la SP43 e la SP30 in direzione di Via Castello a Ferrera di Varese. Giunti a destinazione si può lasciare l’auto presso il bar. Da quel punto parte una discesa segnalata che conduce alla prima delle Cascate di Ferrera.

Continua la lettura con: MANGIARE dentro una CASCATA

FABIO MARCOMIN

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L’estate a Milano è diventata ‘na cosa bella

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YesMilano - Cinema all'aperto

Non è più strano trascorrere l’estate a Milano: la città si colora con una serie di iniziative ed eventi assai variegata. Il palinsesto culturale per l’estate milanese 2024 infatti, “Milano è viva”, offre una ricca programmazione che dura fino a ottobre animando la città ed i suoi quartieri, tra cinema, danza arte e musica.

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L’estate a Milano è diventata ‘na cosa bella

# La programmazione: oltre 900 appuntamenti in tutta la città

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Fino a tutto il mese di ottobre sono previsti oltre 900 appuntamenti, 8 festival sparsi fra piazze e parchi dei rispettivi municipi, oltre a rassegne con spettacoli dal vivo, danza, laboratori e moltissimi itinerari culturali. 
Grazie a un corposo finanziamento del Ministero della Cultura, si è raggiunto il duplice scopo di sostenere il settore degli spettacoli dal vivo e, nel contempo, rinforzare la struttura di produzione culturale dei quartieri della città. 

# Gli appuntamenti 

Estate Sforzesca – Credits: Yes Milano

Fra i tanti, si segnala il ritorno della rassegna “estate al Castello”, che presso il Castello Sforzesco fino a settembre, porterà oltre 70 spettacoli dal vivo, animati da musicisti, comici o rappresentanti della divulgazione scientifica e narrativa. 

 
L’arte troverà spazio con “Triennale estate”. Un calendario fitto di eventi, musica dal vivo ed eventi culturali.
 
Comune di Milano – AriAnteo
Per gli amanti dello sport e divertimento, si apre la seconda edizione di “Milano urban dance Festival”, tutto dedicato alla danza urban.
 
Comune di Milano – AriAnteo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Numerosi Anche gli eventi dedicati al mondo del cinema. Tra i tanti, la programmazione organizzata da Anteo o la rassegna cinematografica all’aperto organizzata da Mare Culturale Urbano.

# “Milano aiuta estate”, un progetto di supporto e assistenza

Non meno importante, l’iniziativa “Milano aiuta estate”, un progetto di supporto e assistenza, anche medica, agli anziani e soggetti fragili. Sono previste molteplici attività ricreative come, tra le tante, gli ingressi gratuiti ai Bagni Misteriosi, le visite guidate gratuite ai musei e biblioteche, mentre i circoli ricreativi che resteranno aperti offrendo la possibilità di intraprendere varie attività tra danza, ginnastica, o gite fuori porta.
 

Continua la lettura con: Vacanze in Lombardia? Le 10 mete “alternative” per vivere l’estate 2024 senza cercare un altro mondo

ALESSANDRA GURRIERI

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Il video del giorno: i trucchetti per spendere poco a Milano

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Milano è la città più cara d’Italia e si posiziona sul podio anche a livello europeo. A tal proposito, abbiamo chiesto ai milanesi quali tecniche adottano per spendere poco in città.

Abbiamo scoperto molti trucchetti. 

Il nuovo video di Milano Città Stato. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

SILVIA AROSIO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

MILANO è una città per RICCHI?

Come e dove si DIVERTONO i GIOVANI OGGI a MILANO

A MILANO conviene essere UOMO o DONNA?

MILANO senza AUTOMOBILI: è possibile?

SICUREZZA a MILANO: i TRE LUOGHI più TEMUTI

FUGA da MILANO, in quale CITTÀ dell’HINTERLAND vorrebbero andare a vivere i MILANESIDove le MILANESI comprano ABITI di BUONA qualità a POCO PREZZO?Copertina Negozi

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

VOLANDO sui NAVIGLI di MILANO

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

CHRIS MARTIN (Coldplay) canta OH MIA BELA MADUNINA a San Siro

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

La PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

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M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

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Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

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Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

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In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

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Ultima corsa della Milano – Limbiate

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Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

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I 7 borghi di montagna “alternativi” più belli per vivere l’estate

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Credits: @valeria.brebbia Macugnaga

L’alternativa al mare. Per chi vuole il fresco d’estate l’Italia ha molto da offrire. Anche oltre le tradizionali mete più mondane. 

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I 7 borghi di montagna “alternativi” più belli per vivere l’estate

# Macugnaga, il borgo Dorf in provincia di Verbania-Cusio-Ossola

Credits: @valeria.brebbia
Macugnaga

Alle pendici del monte Rosa, c’è un borgo fatto di casette in legno e in pietra. Strette viuzze che per diverse frazioni, le principali Isella, Borca, Staffa e Pecetto, si aprono su scorci incantevoli. Paese particolarmente turistico, è ancora legato alla lingua e alla cultura Walser che è stata alla base della formazione del borgo, tanto da avere i nomi delle vie e di alcuni edifici in doppia lingua, italiano e la traduzione in Dorf. Macugnaga si trova all’interno del Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, dove si possono percorrere numerosi sentieri di montagna che regalano paesaggi naturali di inestimabile valore.

# Pescocostanzo, uno dei borghi medievali più belli d’Italia

Credits: @alluring_abruzzo
Pescocostanzo

Stazione sciistica in inverno e luogo ideale dove rinfrescarsi in estate, Pescocostanzo è un borgo di montagna abruzzese, in provincia dell’Aquila. Inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia, è un paese ancora legato al proprio passato rinascimentale e barocco e alla tradizione dell’artigianato. Se si prende il Treno Mare-Monti, che percorre la famosa Transiberiana italiana, raggiungere Pescocstanzo può diventare un’esperienza di per sé molto particolare.

# Cervara di Roma, il borgo dalla vista mozzafiato su prati e stelle

Credits: @visit_lazio
Cervara di Roma

Il più alto borgo di montagna in provincia di Roma e secondo del Lazio, dopo Filettino, Cervara di Roma è un paesino da cui si gode di una vista mozzafiato: prati lussureggianti e faggeti. Cervara di Roma è la porta d’ingresso del Parco Naturale dei Monti Simbruini, paesaggio che domina l’intero borgo. Con sculture e murales donati da artisti che colorano il borgo, Cervara di Roma è un borgo medievale che mantiene ancora ben evidenti le sue origini. È anche posto perfetto dove osservare le stelle con il suo famoso osservatorio astronomico.

# Lussari, il paese nell’area dei 3 stati

Credits: @italiait
Lussari

Situato sulla cima monte omonimo, Lussari, paesino del Friuli Venezia Giulia in provincia di Udine, si affaccia sulla zona del Tarvisiano. Quest’ultima è detta anche dei “tre confini”, perché è l’area di limite tra Italia, Austria e Slovenia. Da Lussari partono numerosi sentieri che fanno scoprire la vegetazione rigogliosa intorno.

# Triora, il paese delle streghe

Credits: @casu_ale
Triora

Il minuscolo paesino di Triora, in provincia di Imperia, è conosciuto come il paese delle streghe, dato che si dice che in passato si tennero dei processi di stregoneria, leggenda onorata ancora oggi con la festa annuale della Strigora. Ricco di fascino e magia, Triora è incastonato in un imponente massiccio delle Alpi Giulie.

# Santa Fiora, il borgo dell’acqua miracolosa

Credits: @finrod68
Santa Fiora

Tra le rocce del Monte Amiata, Santa Fiora, in provincia di Grosseto, è un paesino di montagna dal forte passato storico. Sulla via principale si affacciano ancora palazzi nobiliari e antiche chiesette e, anche se solo in parte, nel paese sono ancora visibili le vecchi mura di fortificazione. Inoltre, in estate, Santa Fiora è il borgo perfetto per fare moltissime attività: hiking, bicicletta, percorsi nel parco avventura e passeggiate urbane. Santa Fiora è anche famosa per le sue sorgenti di acqua termale: l’acqua di Santa Fiora viene considerata benefica per la salute.

# Capracotta, il paese della capra fuggiasca

Credits: siviaggia.it
Capracotta

In provincia di Isernia, Molise, Capracotta è uno dei borghi più alti dell’Appennino, popolato soprattutto in inverno grazie ai suoi impianti sciistici, ma perfetto anche per godersi un po’ di fresco in estate. Il nome è abbastanza particolare, un po’ comico, e in una delle leggende che si raccontano sulla sua origine la protagonista è proprio una capra. Alcuni zingari volevano costruire un villaggio e accesero un fuoco per arrostire una capra, ma questa saltò sul fuoco e riuscì a fuggire. Nel punto in cui l’animale si fermò, gli zingari decisero di stabilirsi.

Fonte: siviaggia.it

Continua la lettura con: La montagna di ghiaccio di Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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I due misteri della Velasca: il nome e la forma a fungo

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La torre Velasca costituiva una delle costruzioni più d’avanguardia per la sua epoca e veniva definita dalla gente il “grattacielo con le bretelle”. Ma da dove nascono la sua forma e il suo nome?

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I due misteri della Velasca: il nome e la forma a fungo

# Il nome

Il nome è legato al governatore spagnolo Juan Fernández de Velasco, a cui fu dedicata la piazza nel Seicento. La torre fu progettata su un’area del centro devastata dai bombardamenti angloamericani del 1943.

# La forma a fungo

Come design, la Velasca rappresenta una citazione moderna della Torre del Filarete al Castello Sforzesco. La caratteristica forma a fungo è dovuta al fatto che i primi diciotto piani ospitano uffici, mentre quelli superiori ospitano abitazioni private che hanno una superficie più sviluppata.

La torre Velasca fu terminata nel 1957 dopo 292 giorni di lavori, 8 in meno rispetto a quanto previsto nel contratto. Altri tempi.

Continua la lettura con: Velasca: capolavoro o obbrobrio?

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Le 7 risposte fulminanti a chi ti dice “Bella Milano ma non ci vivrei”

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Credits: milano.corriere.it Lido Bam

Quante volte vi è capitato di sentirvi dire questa frase? Ecco 7 risposte che potete dare al vostro interlocutore per farlo rimanere di sasso.

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Le 7 risposte fulminanti a chi ti dice “Bella Milano ma non ci vivrei”

#1 “Io non saprei vivere in un altro posto al di fuori di Milano”

#2 “Milano è Milano e guai a chi ce la tocca”

#3 “Non potrei vivere in un’altra città italiana che non sia Milano”

Credits: Andrea Cherchi (c)

#4 “Sei uno di quelli che poi viene e dice ma che bel posto, non sembra neanche di essere a Milano”

#5 “…rimanete pure dove siete!”

#6 “Chissà perché però vengono tutti qui?”

Credits: @radiorooftopmilan
Radio Rooftop Milano

#7 “Milano é bella e ci vivo”

Credits milanoamodomio.it IG – Gud Milano

Continua la lettura con: 7 PAROLE che NON si possono NOMINARE a Milano

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Paura e delirio a Como: la chiusura notturna dell’”autostrada Cenerentola” crea il panico tra i turisti

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E’ capitato a molti di noi. Percorrere di sera l’A9 da o per Milano. Da anni ormai è l’autostrada Cenerentola d’Europa: la sera chiude nel tratto Como lago – Como Centro. Costringendo chi la percorre a una gimkana tra le strade di Como. La situazione d’estate diventa ancora più grave. 

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Paura e delirio a Como: la chiusura notturna dell’”autostrada Cenerentola” crea il panico tra i turisti

# L’autostrada Cenerentola che chiude la notte

Avevano annunciato che l’avrebbero riaperta. A Maggio 2024. Invece no. Sono riprese le chiusure notturne a macchia di leopardo dell’A9, l’Autostrada Cenerentola che chiude di sera nel tratto tra Como Centro e Como Lago. E con l’estate a inondare le strade comasche si aggiungono i numerosi turisti provenienti o diretti a Nord delle Alpi. E’ allarme soprattutto in Svizzera. 

# «Un delirio»

Credits: laprovinciadicomo.it
Dogana Brogeda

Confine: Svizzeri imbottigliati di notte nel traffico in Italia. Così titola il Corriere del Ticino. “«Un delirio». È questa, in estrema sintesi, l’esperienza vissuta da tanti automobilisti, svizzeri e non, rimasti intrappolati nella notte fra sabato e domenica a Como nel tentativo di dirigersi verso sud o di rientrare verso casa.”. Queste le cronache riportate dalla testata ticinese. Il motivo è ormai familiare anche per molti milanesi, brianzoli e comaschi. La chiusura notturna dell’A9 (tra Como Lago e Como centro) a cui si è aggiunta anche la chiusura parziale del traffico in via Borgovico a Como. Il risultato? La totale congestione delle vie adiacenti alla dogana di Chiasso, con tempi di incolonnamento “biblici”.

 

# Un’estate da bollino rosso

Si andrà avanti ancora. Si prospetta infatti un altro weekend da bollino rosso per il traffico proveniente dal Nord Europa. La carreggiata dell’A9 in direzione sud sarà chiusa al traffico sia venerdì che sabato notte. Lo conferma la stessa società Autostrade: «Tratto Chiuso tra Lago di Como e Como Centro» in direzione Milano «dalle ore 23:00 alle ore 05:00 dal giorno 12/07/2024 al giorno 13/07/2024 per lavori. Uscita consigliata provenendo da Svizzera: Como Centro». E ancora: «Tratto Chiuso tra Lago di Como e Como Centro dalle ore 23:00 alle ore 06:00 dal giorno 13/07/2024 al giorno 14/07/2024 per lavori. Uscita consigliata provenendo da Svizzera: Como Centro».

Fonte: tio.ch

Continua la lettura con: Silvio Berlusconi Airport, l’aeroporto della felicità

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Silvio Berlusconi Airport, l’aeroporto della felicità

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Si dice che la politica in Italia sia lenta, che ci vogliano anni per spostare un marciapiedi. Ma c’è un’eccezione: l’aeroporto Silvio Berlusconi. Una decisione improvvisa, inaspettata, fulminea. Che soleva un mare di critiche. Eppure… che potrebbe suggerire la via per fare decollare lo scalo milanese. 

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Silvio Berlusconi Airport, l’aeroporto della felicità

# La decisione politica più veloce di sempre: Malpensa diventa Silvio Berlusconi

Non ricordo niente di così fulmineo nelle decisioni politiche italiane. Pronti, partenza, via: nello spazio di qualche ora Malpensa ha un nuovo nome. Da ora in poi si decollerà e si atterrerà dall’Aeroporto Silvio Berlusconi. Una decisione improvvisa che ha sollevato un vespaio di polemiche. Per una volta inutili: perché la scelta è definitiva. E se, a questo punto, non si cogliesse la palla al balzo per qualcosa di più ampio respiro? Del tipo: rivedere la logica degli aeroporti come luogo di transito, dove le uniche attrazioni sono quelle da centro commerciale dell’hinterland. E la strada giusta potrebbe indicarcela proprio lui. 

# Il grande incubo del viaggiatore contemporaneo

credits: it.freepik.com

Un paio di settimane fa ho vissuto uno degli incubi del viaggiatore contemporaneo. Restare in aeroporto da mattina fino a sera. In attesa di un volo prima cancellato e poi continuamente rimandato. Un’esperienza brutale. Non solo perché uno sceglie di prendere l’aereo proprio per fare le cose veloci. Ma anche perché un aeroporto non è il miglior posto dove trascorrere una giornata di inizio estate. E nelle ore di attesa, vagando da un negozio di profumi a uno di improbabili gadget, mi sono chiesto: perché gli aeroporti sono così inospitali? Divanetti scarsi e scomodi, corridoi che mettono fretta, luci fastidiose, sale che fanno venire voglia di andare via il prima possibile, tutto sembra fatto apposta per farti scappare. Sia quando parti che quando arrivi. Pensiamoci, tutti gli aeroporti sembrano trasmetterti la voglia di lasciarli. Eppure sono luoghi dove, per varie ragioni, uno quando viaggia è costretto spesso a frequentare. E non poco. E, allora, perché non ripensare questo format? Proprio la nuova denominazione di Milano Malpensa potrebbe indicare la strada giusta. 

# Rendere Malpensa l’aeroporto più godereccio del mondo

Già, perché tutti, anche i suoi più accaniti oppositori, non possono negare che Silvio Berlusconi fosse uno se che se la godeva alla grande. Incarnava maledettamente l’immagine dell’italiano che trasforma in una festa tutto, anche una Presidenza del Consiglio. Berlusconi lo ricorderemo per sempre così: uno che si diverte sempre, anche se bloccato all’aeroporto. E, allora, l’aeroporto Silvio Berlusconi non potrebbe trasformarsi come il suo nome? Diventando un luogo che strappa un sorriso alla sola idea di arrivarci, per un decollo o per un atterraggio. Un aeroporto dove si voglia andare anche se non si deve prendere un aereo. Ridisegnato per trasmettere al viaggiatore un’idea diversa di essere un bagaglio e un portafoglio con le gambe. Dove ci siano luoghi comodi dove sostare, non solo nelle sale lounge. Dove ci siano diverse forme di intrattenimento, dove si favorisca l’interazione, dove si possano praticare attività sportive soft, ricevere massaggi, organizzare pasti galanti.

Non è un mistero che i vari governi romanocentrici prima e i tedeschi di Lufthansa poi, abbiano ridotto Malpensa a un aeroporto secondario, rispetto a Roma o a Francoforte. E, allora, di fronte a questo destino cinico e baro, l’occasione di rilancio potrebbe venire proprio dalla decisione più inaspettata e fulminea, con la nuova denominazione che strappa una risata a tutti i viaggiatori del mondo. Volete ridere? Venite a Malpensa. Anzi, al Silvio Berlusconi, l’aeroporti dei balocchi, con feste e libagioni per i viaggiatori del mondo

Continua la lettura con: Il viaggio della vita? Milano – Pechino in treno. Il percorso, il costo, la durata

ANDREA ZOPPOLATO

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Il viaggio della vita? Milano – Pechino in treno. Il percorso, il costo, la durata

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Rome2rio - Da Milano a Pechino

Un’esperienza senza precedenti. Sulle orme di Marco Polo. Attraverso un itinerario spettacolare e aggirando le difficoltà delle contingenze geopolitiche, in primis la guerra in Ucraina e il blocco dei treni per la Russia. Questo il percorso, la durata del viaggio e il prezzo dei biglietti.

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Il viaggio della vita? Milano – Pechino in treno. Il percorso, il costo, la durata

# Prima tappa: Milano-Zurigo, durata 4 ore 17 minuti (69 euro)

Credits bzegial_swisstravel IG – Zurigo

Pronti per il viaggio? Si parte dalla Stazione Centrale alle ore 7:10 a bordo dell’Eurocity, servizio gestito da Trenitalia in collaborazione con le ferrovie svizzere SBB e tedesche DB: dopo 4 ore e 17 minuti ci si ritrova a Zurigo, alle ore 11:27. Il prezzo del biglietto in seconda classe è di 69 euro.

Omio – Zurigo-Amburgo

# Seconda Tappa: Zurigo-Amburgo, durata 8 ore e 56 minuti (141 euro)

Credits: @ilove_hambourg – Stazione Amburgo

Scesi nella stazione svizzera si sale su un convoglio della Deutsche Bahn delle ore 11:34 e, dopo 3 ore e 9 minuti, si fa tappa a Stoccarda. Qui si scende per prendere la coincidenza con un altro treno delle ferrovia tedesche diretto ad Amburgo che termina la corsa alle 20:30. Il viaggio dura complessivamente 8 ore e 56 minuti: il prezzo del biglietto in seconda classe è di 141 euro.

Omio – Zurigo-Amburgo

# Terza tappa: Amburgo-Stoccolma con 3 cambi, compreso il traghetto, per una durata di 13 ore 55 minuti (205 euro)

Credits: stockholm_stoccolma IG

Giunta la sera si va a dormire per ripartire il giorno successivo alla volta di Stoccolma. Il primo treno parte alle ore 8:43, sempre Deutsche Bahn, e dopo 1 ora 31 ferma a Schleswig dove è previsto il primo cambio. Dalla cittadina tedesca che sorge su un’insenatura nel Mar Baltico si prende un altro convoglio delle ferrovie tedesche in direzione di Copenaghen dove arriva dopo 3 ore e 34 minuti di viaggio. 

A questo punto si cambia ancora prendendo un treno della compagnia Öresundståg passando dalla Danimarca alla Svezia in 41 minuti: la stazione di arrivo è Malmö Centralstation. Scesi sulla banchina, dopo un’attesa di circa mezz’ora, si effettua l’ultimo cambio di questa tappa salendo su un treno della società di trasporti svedese SJ che conduce a Stoccolma dopo 4 ore 31 minuti, alle 22:38. In totale sono 13 ore e 55 minuti di viaggio per un costo di 205 euro.

Omio – Amburgo-Stoccolma

# Quarta tappa: Stoccolma-Tallin in traghetto, durata del viaggio di 16 ore e 15 minuti (208 euro)

Credits: @traveltriangle Tallinn

Dopo una notte di riposo si riparte alla volta di Tallin. In questo caso per rimanere sempre con i piedi per terra, senza quindi prendere un aereo o un’auto, si sale su un traghetto. Si tratta di quello che negli anni Novanta veniva definito in modo irriverente “la Trombonave”, da Stoccolma a Tallinn. Termine che sottintendeva il fatto che sulla nave non vi fossero i limiti stringenti al consumo di alcolici in vigore sul territorio svedese. La prima partenza disponibile è alle ore 17:30 dal porto delle capitale svedese, mentre l’arrivo è alle 10:45 del giorno successivo al Terminal D in quello della capitale estone. Una traversata di 16 ore 15 minuti per un costo di 208 euro. 

Omio – Stoccolma-Tallin

Leggi anche: Le grandi infrastrutture che rivoluzioneranno il mondo

# Quinta tappa: Tallin-Narva, un viaggio di 2 ore e 30 minuti fino al confine con la Russia (9-15 euro)

serge_molodet IG – Treno a Narva

A questo punto ci aspetta un tragitto in treno di minimo 2 ore e 30 minuti fino a Narva, al confine con la Russia. Ci sono cinque partenze giornaliere a un prezzo tra i 9 e i 15 euro. In alternativa c’è un bus che percorre la stessa tratta circa 3 ore.

Rome2rio – Tallin-Narva

# Sesta tappa: Narva-Mosca, una durata di 7 ore 36 minuti di treno con due cambi, più 4 fermate di metro (90 euro)

Credits step-svetlana-pixabay – Mosca

Varcato il confine ci aspetta la prima tappa del viaggio in Russia. Si sale sul treno a Ivangorod, nell’Oblast di San Pietroburgo, e dopo circa 3 ore si scende al Baltiysky Railway Terminal della città. Da qui dopo 4 fermate di metropolitana si arriva al Moskovsky Railway Terminal per il secondo viaggio in treno fino a Mosca della durata di 3 ore 50 minuti. In totale circa 7 ore 36 minuti e un costo massimo di 90 euro.

Rome2rio – Ivangorod-Mosca

# Settima tappa: Mosca-Pechino sulla Transmongolica o la Transmanciuria, almeno 6 giorni di viaggio (650 euro)

Pechino – Ph. Goodfreephotos_com

Eccoci finalmente all’ultima tappa, la più lunga e forse suggestiva. Dopo aver attraversato l’Europa fino al Mar Baltico, si attraversa longitudinalmente quasi tutta la Russia sulla Transiberiana, scegliendo la Transmongolica o la Transmanciuria. Il treno si prende nella stazione di Mosca Yaroslavlsky. Nel caso si scelga la prima opzione il viaggio dura circa 6 giorni e conduce attraverso la Siberia, Ulan Bator e il deserto del Gobi. Nel caso si scelga la seconda dura 7 giorni e il percorso passa per Harbin senza attraversare la Mongolia. Il prezzo del biglietto in seconda classe parte da 650 euro.

# Riassunto: almeno 10 giorni per 1400 euro 

Mappa Transiberiana-Transmanciuriana-o-Transmongolica

Questa incredibile esperienza dall’Europa all’Asia in treno ha una durata complessiva di almeno 10 giorni, compresi di pernottamenti, e un costo dei soli biglietti che si aggira attorno ai 1.400 euro. Una curiosità? In Cina ci sono più chilometri di ferrovie veloci che in tutto il resto del mondo.

Nota: Per il costo dei biglietti e il tragitto abbiamo preso come riferimento per la partenza il giorno 25 luglio 2024 e le piattaforma Omio e Rome2rio.

Continua la lettura con: Alta velocità in treno sotto l’Oceano tra Cina e Usa: è il progetto del millennio?

FABIO MARCOMIN

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