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Il «cortile rosso»: la meraviglia rinascimentale più nascosta di Milano

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Giovanni Fanelli - Edificio cortile rosso

Milano è famosa per non ostentare la sua bellezza, forse anche per questo ha faticato molto per essere riconosciuta come una delle mete turistiche italiane e internazionali. Scopriamo uno degli esempi più affascinanti di meraviglia nascosta della città. 

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Il «cortile rosso»: la meraviglia rinascimentale più nascosta di Milano

# Una meraviglia nascosta in via Boccaccio

maps google – Via Boccaccio 47

Molte meraviglie Milano le tiene accuratamente nascoste alla vista dei passanti, quasi a voler accogliere solo chi ha il tempo di camminare lentamente e osservarle da vicino, o semplicemente perché non le piace esibirle. Cortili e giardini sono infatti tra i luoghi più affascinanti e ricchi di storia e cultura della città. Tra questi troviamo un gioiellino architettonico in Via Boccaccio, incastonato in una delle zone più eleganti di Milano. 

# Dal medioevo al rinascimento con il colore rosso a dominare la scena

in_giro_per_milano IG – Via Boccaccio 47

Entrando al civico 47, in un complesso caratterizzato da elementi di epoche diverse, dalle sue origini medievali al periodo rinascimentale, si viene colpiti dal colore rosso vivo della corte interna. Si ritrova sulle pareti, alle imposte delle finestre, incorniciate da decori bianchi, così come sui maestosi archi. Tutto colorato di un rosso potentissimo. 

Giovanni Fanelli – Edificio cortile rosso

Sul lato opposto rispetto al portone d’ingresso l’edificio interrompe la sua linearità con un’apertura sostenuta da quattro colonne scolpite, altre due sono all’entrata, che guarda al giardinetto sul retro, dove si può vedere in bella mostra una statua di Tritone circondata dalla vegetazione.

Sopra, in sequenza dal basso verso l’alto, troviamo un passaggio scoperto con funzione di terrazzo aperto da entrambi i lati, poi un altro coperto con quattro monofore finestrate e infine una terrazza verde aperta verso il cielo.

Per chi ama scoprire nuove emozioni, l’appuntamento è in via Boccaccio 27. 

 

Continua la lettura con: Il CORTILE degli SCULTORI a Milano

FABIO MARCOMIN (Ultimo aggiornamento: 17 aprile 2025)

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I sette luoghi più belli dove andare a Milano durante i ponti di primavera (secondo i milanesi)

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Credits: @danybrasy3 Piazza Tommaseo

Dove è più bello andare a Milano in una giornata di primavera? Lo abbiamo chiesto ai milanesi. Questi i consigli per le belle giornate dei ponti di primavera per chi resta o viene a Milano. 

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I sette luoghi più belli dove andare a Milano durante i ponti di primavera (secondo i milanesi)

#1 Parco Nord, con scorci che ricordano le aree aperte della Pianura Padana

Credits Andrea Cherchi – Parco Nord Milano

Una distesa verde grande come un quartiere, che si estende tra Milano, Sesto San Giovanni e Cinisello. Il Parco Nord è il posto perfetto per chi vuole dimenticare di essere in città. Sentieri immersi nel silenzio, boschetti, laghetti e persino un teatro all’aperto. È il luogo dove puoi camminare per ore senza mai incrociare un semaforo.
Perfetto per chi vuole leggere su una panchina, fare jogging o ascoltare il silenzio tra i rami. Bonus poetico: i tramonti qui sembrano quelli della più profonda Pianura Padana.

#2 Boscoincittà, il bosco dentro Milano

fuorimappa IG – Boscoincittà

Non è un parco. È un bosco. Dentro Milano. Boscoincittà è uno di quei posti che fanno rimanere a bocca aperta: ma davvero siamo ancora a Milano? Laghetti, sentieri sterrati, orti condivisi, un centro di educazione ambientale e perfino un frutteto urbano. Un piccolo Eden dove respirare forte e sentire il profumo degli alberi veri. Si trova anche un apiario urbano e un’atmosfera che sa di gita scolastica, ma in versione adulta. 

#3 Montagnetta di San Siro

simo_inter4489 IG – Montagnetta di San Siro

Nata dalle macerie della seconda guerra mondiale, la Montagnetta è un monumento involontario alla rinascita. Ufficialmente chiamata Monte Stella, per i milanesi resta “la Montagnetta”. Ottima per un picnic panoramico, per scalare la vetta in mezz’ora scarsa o per far volare un aquilone urbano. Da lassù, Milano sembra più gentile. Il cielo è più grande, e i grattacieli si fanno piccoli. È uno dei luoghi più amati da runners e filosofi metropolitani. 

#4 La Kensington High Street milanese: via XX Settembre

Foto redazione – Palazzi Gemelli

Un viale dimenticato, poi riscoperto, ora amatissimo. Via XX Settembre è un gioiello architettonico che pare piovuto da Londra. Le ville color crema e i celebri Palazzi Gemelli ricordano le atmosfere chic di Kensington High Street. Qui si passeggia piano, con il naso all’insù e il cuore più leggero. Ogni portone sembra nascondere un segreto e ogni finestra racconta una Milano che non corre, ma cammina. Il quartese borghese per eccellenza, dove ogni scorcio è buono per un post su Instagram.

Leggi anche: Le ville più belle di via Venti Settembre, la «Kensington High Street» di Milano

#5 Piazza Tommaseo, il regno delle magnolie in fiore 

Credits: @danybrasy3
Piazza Tommaseo

Quando fioriscono, la città si ferma. Le magnolie di Piazza Tommaseo sono un evento. Tutti in fila a fare la foto, mentre i bambini giocano tra petali giganti. È la primavera che esplode senza chiedere permesso. Un microcosmo di bellezza tra palazzi signorili e silenzi ovattati. In certi momenti, sembra di essere a Kyoto, ma con accento milanese. 

Leggi anche: I 7 giardini in fiore più belli di Milano

#6 Foro Buonaparte con la magia del parco e del Castello Sforzesco

molisanieleonora.real IG – Parco Sempione con vista Castello Sforzesco

Una combinazione perfetta: da una parte l’eleganza neoclassica di Foro Buonaparte, pedonalizzato con il rinnovato anello con doppio filare che ricorda i giardini parigini, dall’altra l’ombra degli alberi del Parco Sempione con vista sul Castello Sforzesco. Qui Milano gioca a fare la capitale europea. Perfetto per chi vuole alternare arte e natura, storia e passeggiate romantiche, o fare una pausa alternativa in uno dei locali nascosti tra i vialetti o vedere la città dall’alto salendo sulla Torre Branca.

#7 I Giardini della Guastalla, il fascino dei giardini più antichi di Milano

Credits Andrea Cherchi – Giardini della Guastalla

Uno dei giardini più antichi di Milano, e anche uno dei meno affollati. A due passi dal caos di via della Guastalla, si apre questo piccolo paradiso verde, con una peschiera barocca, panchine in ferro battuto e un silenzio che sorprende. Anche l’arte ha il suo spazio, con un’edicola seicentesca contenente uno stucco che rappresenta la Madonna e un tempietto neoclassico realizzato dal Cagnola. Un luogo perfetto per leggere o meditare a pochi minuti da piazza del Duomo. I Giardini della Guastalla sono il rifugio segreto dei milanesi romantici. E se mai ti venisse il dubbio di vivere in una città grigia, basta passarci in un pomeriggio di sole per dissolverlo all’istante.

Continua la lettura con: Il «quartiere sull’acqua»: una nuova avanguardia per riportare i Navigli al centro di Milano?

FABIO MARCOMIN

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Il grandioso futuro di 5 comuni dei dintorni… se fossero annessi a Milano

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Credits: Ideogram.AI

Ci sono alcuni paesi vicini che sembrano già parte integrante della città, perché non annetterli? Ecco 5 paesi dell’hinterland che potrebbero essere annessi a Milano: come cambierebbe il loro ruolo nel futuro con una regia integrata con il resto della città?

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Il grandioso futuro di 5 comuni dei dintorni… se fossero annessi a Milano

#1 Sesto San Giovanni: da Stalingrado d’Italia a hub culturale e creativo di valore internazionale

Sesto San Giovanni, nota come la “Stalingrado d’Italia” per il suo passato industriale e la forte identità operaia, si trova subito a nord di Milano. Già connessa al capoluogo tramite la linea metropolitana M1, la città rappresenta un’estensione naturale di Milano grazie alla vicinanza con il quartiere Bicocca, sede dell’università e di numerosi uffici. L’annessione di Sesto San Giovanni a Milano potrebbe segnare la svolta definitiva nella riqualificazione delle sue vaste aree industriali dismesse, trasformandole in un distretto culturale e creativo all’avanguardia.

Il piano di riqualificazione potrebbe prevedere la conversione delle vecchie fabbriche in spazi multifunzionali: gallerie d’arte, musei della scienza e del lavoro, loft per artisti e laboratori artigianali. L’idea di un “museo diffuso” dedicato all’archeologia industriale potrebbe prendere forma attraverso percorsi guidati tra gli edifici storici, arricchiti da mostre temporanee che raccontano l’evoluzione del lavoro e della tecnologia. Questi spazi potrebbero diventare un punto di riferimento per eventi culturali e sociali, come festival di musica e cinema all’aperto, esposizioni di arte contemporanea e workshop.

La vicinanza al campus universitario della Bicocca potrebbe inoltre facilitare collaborazioni tra artisti, ricercatori e studenti, stimolando la nascita di start-up creative e di progetti innovativi. La creazione di spazi di coworking all’interno degli ex stabilimenti industriali potrebbe attrarre professionisti del settore creativo e tecnologico, rendendo Sesto San Giovanni un polo di riferimento per l’innovazione culturale e lavorativa.

#2 Cinisello Balsamo: sport, natura e intrattenimento per un pubblico globale

Cinisello Balsamo, con i suoi ampi spazi verdi e la vicinanza al centro di Milano, potrebbe diventare il cuore sportivo e ricreativo dell’area metropolitana. Se avrà luogo l’estensione della linea M5, entro il 2028 Cinisello sarà ottimamente collegato a Milano, ma l’annessione offrirebbe l’opportunità di migliorare i servizi e di ridurre la frammentazione amministrativa, integrando il quartiere in una visione più ampia della città.

Il progetto per Cinisello Balsamo potrebbe includere la creazione di un grande parco sportivo, con strutture dedicate a sport meno comuni, come l’arrampicata su pareti artificiali, percorsi per il parkour e campi per il beach volley. Un lago artificiale potrebbe essere costruito per consentire attività come il kayak e il paddleboarding, trasformando la città in una destinazione di riferimento per gli sport all’aperto. Un’infrastruttura di piste ciclabili collegherebbe le varie zone del parco, creando un ambiente ideale per gli amanti della natura e del movimento.

In aggiunta, la creazione di un centro benessere e spa, unitamente a un’area attrezzata per i picnic e i barbecue, potrebbe rendere Cinisello Balsamo una meta ideale per il relax e il tempo libero, attraendo famiglie e giovani sportivi.

#3 Bresso: la regina di un Parco Nord superpotenziato

Bresso, con il suo aeroporto e il Parco Nord, offre un potenziale unico per lo sviluppo di un nuovo modello di mobilità urbana e di spazi ricreativi. L’aeroporto di Bresso, noto soprattutto per i voli privati, potrebbe essere trasformato in un hub per la mobilità aerea sostenibile, introducendo servizi di “taxi volanti”, ovvero droni per il trasporto leggero di merci e passeggeri. Questo progetto potrebbe essere realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano e altre università, facendo di Bresso un centro per la sperimentazione delle nuove tecnologie di mobilità urbana.

Parallelamente, il Parco Nord potrebbe essere ulteriormente sviluppato per includere nuove strutture per il tempo libero, come un teatro all’aperto, spazi dedicati alle arti performative e una zona per eventi culturali e musicali. L’introduzione di aree giochi tematiche e percorsi educativi sulla natura e l’ecologia arricchirebbe l’offerta del parco, trasformandolo in un luogo ideale per le famiglie e i turisti in cerca di attività all’aperto.

#4 Rozzano: urbanistica sostenibile e nuovi quartieri

Situato a sud di Milano, Rozzano è già ben collegato alla città grazie al tram 15 e alla vicinanza del centro commerciale Fiordaliso. La sua annessione a Milano offrirebbe la possibilità di razionalizzare i trasporti e di integrare l’urbanistica con una pianificazione più efficiente. Il progetto di sviluppo urbano potrebbe includere la creazione di un nuovo quartiere residenziale sostenibile vicino al Naviglio Pavese, con edifici a basso impatto energetico e soluzioni di edilizia ecologica, come tetti verdi, facciate fotovoltaiche e sistemi di raccolta delle acque piovane per l’irrigazione dei giardini.

Il nuovo quartiere potrebbe essere dotato di una rete di percorsi pedonali e ciclabili che colleghino le aree residenziali, commerciali e ricreative. Un mercato coperto con prodotti locali e un centro culturale polifunzionale potrebbero fornire ulteriori attrattive per i residenti e per i visitatori, mentre spazi di coworking favorirebbero la nascita di nuove realtà imprenditoriali. L’integrazione dell’Istituto Clinico Humanitas nella rete sanitaria milanese potrebbe migliorare l’offerta di servizi medici nella zona, rendendo Rozzano un esempio di urbanistica integrata e sostenibile.

#5 Segrate: turismo, sport e hub per metro e alta velocità

Segrate (Idroscalo) – ph. @_giusy_._giusy_ IG

L’Idroscalo di Segrate è spesso definito il “mare di Milano” e rappresenta un’importante attrazione turistica e sportiva. L’annessione di Segrate offrirebbe l’opportunità di valorizzare ulteriormente questa risorsa, espandendo l’offerta di sport acquatici e trasformando l’Idroscalo in un parco tematico acquatico di livello internazionale. Si potrebbero costruire scivoli, piscine a onde e altre attrazioni, ispirandosi ai grandi parchi acquatici del mondo, per attirare visitatori da tutta la regione.

Inoltre, la creazione di una “marina urbana” per piccoli yacht e barche a vela potrebbe ampliare l’offerta turistica dell’Idroscalo. La vicinanza all’aeroporto di Linate lo renderebbe un luogo ideale per eventi internazionali, come gare di canottaggio, concerti e festival gastronomici. La costruzione di una struttura modulare per fiere e congressi permetterebbe di sfruttare appieno la posizione strategica, aumentando il flusso di visitatori e valorizzando le tradizioni locali.

Come collegamento la M4 ha già nel mirino l’estensione a Est con Segrate come nuovo capolinea. Non solo: Segrate diverrebbe un grande hub per metro e alta velocità. 

Leggi anche: Segrate Hub

# La nuova infrastruttura: la linea radiale

Credits: Ideogram.AI

Per connettere efficacemente i comuni annessi a Milano, si potrebbe sviluppare una nuova linea tramviaria veloce, denominata “Linea Radiale”. Questa linea servirebbe come collegamento diretto tra i cinque comuni e il centro di Milano, con fermate nei punti strategici come l’Idroscalo, il Parco Nord e le ex aree industriali di Sesto San Giovanni. I tram moderni e veloci garantirebbero un rapido collegamento tra le nuove aree urbane e il centro della città, incentivando una mobilità sostenibile e riducendo il traffico.

La “Linea Radiale” potrebbe essere dotata di vagoni progettati per trasportare biciclette e monopattini, promuovendo un modello di mobilità intermodale. La riduzione dei tempi di percorrenza e l’integrazione con la rete esistente di trasporto pubblico migliorerebbero la qualità della vita per i residenti e incoraggerebbero l’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici.

Continua la lettura con: Cerca hinterland I 7 paesi «più sottovalutati dell’hinterland»: i 7 motivi per visitarli

MATTEO RESPINTI (Ultimo aggiornamento: 17 aprile 2025)

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Il triste destino del quartiere sospeso costruito sopra un ponte

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https://www.google.com/amp/s/www.prometeomagazine.it/2021/07/29/cina-il-ponte-con-le-case/amp/

Chi non conosce il Ponte Vecchio di Firenze? Famoso per le case e botteghe costruite proprio sul ponte nel 1300. In un’altra parte del mondo esiste qualcosa di simile, ma ancora più particolare. E molto più sfortunato.

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Il triste destino del quartiere sospeso costruito sopra un ponte

# Un’idea per attirare turismo

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A Chongqing, in Cina, esiste un intero quartiere costruito sopra un ponte, a strapiombo sul fiume Liziang: un esempio della più moderna ingegneria infrastrutturale.

I motivi alla base dell’esistenza di questo bizzarro quartiere sono meramente di tipo economico e turistico: l’amministrazione locale ha voluto inventarsi qualcosa di talmente curioso e unico da attirare ondare di turisti.

# Il bizzarro villaggio turistico

https://youtu.be/KaXB30xEIoQ

Infatti, il quartiere è un quartiere turistico, composto da costruzioni e residenze in stile più occidentale, incastrate tra altre in stile più tradizionale cinese. Per accontentare tutti.

Nonostante sia ornato da bizzarri elementi, come uno scuolabus sospeso a mezz’aria, pupazzi e statue (tra cui una che rappresenta una miniatura del Cristo Redentore di Rio), questo quartiere turistico non ha avuto un gran successo.

# Il triste destino

https://youtu.be/KaXB30xEIoQ

Gli accesi colori con cui gli edifici sono stati dipinti, in contrasto con l’uggioso e grigio cielo della maggior parte dei giorni dell’anno in questa zona della Cina, non sono bastati a rendere questo quartiere sospeso una famosa attrazione di successo.

Oggi versa in condizioni di semi abbandono, desolato e malinconico, ma rimane comunque visitabile. Viene animato solo dai fattorini, che in sella ai loro motorini attraversano il villaggio in tutta fretta, passando davanti a serrature abbassate e statue silenziose e dai sorrisi sbiaditi.

Continua a leggere con: Porta Genova: che fine ha fatto il ponte del Fuorisalone?

ALICE COLAPIETRA (Ultimo aggiornamento: 17 aprile 2025)

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La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @mi2fructuoso76 IG

La foto del giorno: oggi siamo in piazza Castelli (Villapizzone)

Ph. @mi2fructuoso76 IG

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Continua la lettura con: La foto del Giorno (16 aprile) 

MILANO CITTA’ STATO

Pensionato di Milano scopre un’alternativa ai cantieri

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Questi son minga i cantieri di via Silvio Pellico.
 

Qui il video: Pensionato di Milano scopre un’alternativa ai cantieri

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Continua con: Quando chiedi a un creativo milanese di spiegarti che lavoro fa

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

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Il «quartiere sull’acqua»: una nuova avanguardia per riportare i Navigli al centro di Milano?

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Credits: ideogram.com

Tutta quest’acqua non può che farci pensare al «quartiere sull’acqua» che potrebbe nascere a Milano.

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Il «quartiere sull’acqua»: una nuova avanguardia per riportare i Navigli al centro di Milano?

Ispirandoci alle città acquatiche europee, come Venezia e Amsterdam, i Navigli, già noti in tutto il mondo per il loro fascino, potrebbero vivere una trasformazione radicale. L’acqua sarebbe l’elemento centrale attorno al quale riscrivere l’urbanistica della zona.

#1 Passeggeremo sui Navigli?

Ma che bello sarebbe poter camminare sull’acqua? Si potrebbero introdurre passerelle pedonali (leggere e ben fissate) al centro dei canali. A quel punto si avrebbero due corsie, rispettivamente ai lati delle passerelle, per gondole elettriche destinate al trasporto pubblico, così da trasformare radicalmente la viabilità della zona mantenendone invariato il fascino.

#2 Giardini e piazze galleggianti

Altra innovazione che prende spunto da analoghe iniziative all’estero. Si potrebbe persino ipotizzare di allargare i canali per creare “aperture” destinate a diventare piazze e giardini pensili, aree di relax sospese tra i canali. Queste nuove isole, connesse dalle passerelle, potrebbero ospitare eventi culturali, aree pic-nic e, volendo osare per davvero, anche piccole serre per l’agricoltura urbana.

#3 Green Boat sull’acqua

Le gondole, tipiche di Venezia, sono molto belle, ma perché non innovare anche a Milano? Il sistema di navigazione potrebbe prevedere lo sviluppo di nuovi tipi di imbarcazioni, che funzionino a energia solare o eolica. Questo potrebbe contribuire a migliorare la qualità dell’aria in città.

#4 Nuova vita sulla riva

Innovando i canali, gli edifici che sorgono lungo il corso dei Navigli, oggi principalmente case o locali serali, potrebbero essere spinti a reinventarsi. Ai lati dei canali potrebbero sorgere spazi di lavoro, incontro e di attività pubblica con ingresso “al -1”, per accedervi mediante mezzo acquatico o passerella.

Questa nuova versione dei Navigli non solo li renderebbe più sostenibili, ma ne manterrebbe il fascino (e potrebbe anche aumentarlo), proiettando Milano su una strada che le altre capitali europee potrebbero presto voler seguire. Il modello CityLife, sui Navigli, rappresenterebbe un equilibrio perfetto tra tradizione e modernità.

Continua la lettura con: I Navigli riaperti nella Milano del futuro? Tutte le risposte sul progetto più desiderato dai milanesi

MATTEO RESPINTI (Ultimo aggiornamento: 17 aprile 2025)

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5 ristoranti con vista lago a un’ora da Milano

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funiviedellagomaggiore.it - ristorante con terrazza

Per chi desidera un’esperienza gastronomica raffinata o un pranzo più informale, con vista lago entro un’ora da Milano, queste location offrono un’atmosfera unica. 

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5 ristoranti con vista lago a un’ora da Milano

#1 La Madonnina di Barni (Como – Lago di Como)

lamadonninadibarni IG

Si distingue per la cucina tradizionale italiana, arricchita da un tocco moderno. La natura che circonda la location crea un’atmosfera unica. Difficile trovare location più suggestiva: un rigoglioso e ben curato giardino a picco sul lago, le ombrose piante per fermarsi un momento ad ammirare il panorama, la cornice delle montagne che si stagliano all’orizzonte. Nella bella stagione il clima fresco invita a mangiare all’aperto con la vista sul lago di Como. In inverno invece è la spettacolare cornice delle montagne innevate che si intravedono dalle finestre delle sale a farla da padrone. Il menu unisce tutta la cultura gastronomica della tradizione italiana che, grazie alla creatività degli chef, ha dato origine a piatti sorprendenti realizzati con materie prime ricercate e di alta qualità per regalare un’esperienza unica da gustare prima con gli occhi. 

A 1 ora da Milano

Leggi anche: Il «passaggio segreto» con vista sul lago di Como

#2 Bottega da Luciano (Laglio – Lago di Como)

dalucianolaglio IG

Una macelleria moderna dal gusto retrò, una bottega di famiglia dove ci si sente come a casa. Un piccolo angolo di paradiso per i buongustai affacciato su uno dei panorami più belli del mondo, il lago di Como. Non hanno un vero e proprio menù ma sono i prodotti esposti nel loro banco ad ispirare la scelta con la possibilità di comprarli anche all’interno della bottega. Il punto di forza del locale è proprio la qualità delle sue prelibatezze locali, tra cui salumi, formaggi e specialità preparate con ingredienti freschi e selezionati.

In estate il carretto dei gelati dallo stile vintage si presenta ogni giorno davanti alla bottega con cinque gusti di gelato artigianale che variano ogni settimana. Inoltre, da dicembre 2019 è stata costruita interamente in vetro una veranda riscaldata vista lago che, grazie alle pareti a scomparsa, può essere aperta completamente nei mesi più caldi per godersi la brezza che viene dal lago. 

A 1 ora da Milano

#3 Darsena 21 (Brescia – Lago d’Iseo)

maria.santiago18 IG – Darsena 21

Un ristorante che nasce per passione e che vive per diventare la tappa fissa di un viaggio alla scoperta del lago di Iseo, dei vigneti della Franciacorta e dei sentieri montani che fungono da cornice del favoloso paesaggio lacustre. Il luogo si distingue per la sua location incantevole a ridosso delle acque, che offre un’atmosfera rilassante e suggestiva: a sfioro sull’acqua, il pontile caratterizza la struttura, lucine soffuse, tavolini bassi, musica lounge e cocktail fruttati. Spazi intimi e accoglienti, dove potersi rilassare sorseggiando un drink alternativo o un Franciacorta, accompagnati da piatti sfiziosi e informali.

Il punto di forza del locale è la cucina che combina piatti tradizionali della zona con creatività, utilizzando ingredienti freschi e locali. Un must have di Darsena 21 è il Lago, un piatto che racconta le acque del lago, assemblando specie diverse, tipiche della tradizione bresciana: salmerino, trota e sarda, tre specialità che da sempre occupano un posto unico nelle cucine e sulle tavole della provincia. 

A 1 ora da Milano

#4 Sightseeing Ristorante panoramico (Varese – Lago Maggiore)

funiviedellagomaggiore.it – ristorante con terrazza

Un ristorante panoramico che offre un’esperienza culinaria unica grazie alla sua posizione privilegiata. L’ambiente elegante e l’atmosfera rilassante lo rendono il luogo ideale per una cena speciale. Il punto di forza del ristorante è la vista mozzafiato che si può godere mentre si assaporano piatti raffinati, con un’attenzione particolare alla cucina mediterranea e alle specialità locali.

Sulla terrazza panoramica vista lago vengono organizzati anche eventi esclusivi all’insegna del divertimento con musica dal vivo e dj set. L’aspetto più caratteristico di questo luogo è che l’unico modo per raggiungere il Sasso del Ferro è con una bidonvia: da Laveno Mombello si sale dolcemente con un impianto di comode telecabine biposto aperte e chiuse, fino quasi alla sommità del monte Sasso del Ferro ad una altitudine di 1.100 metri in circa 10 minuti.

Da qui si può ammirare, nel silenzio solenne della natura, un grandioso e incantevole panorama sul Lago Maggiore, le Alpi, le Prealpi, i laghi lombardi e la pianura Padana.

1 ora e 15 minuti da Milano più 15 minuti di bidonvia

Leggi anche: La funivia di bidoni per la terrazza panoramica a un’ora da Milano

#5 Al Camino Hostaria dal 1965 (Novara – Lago Maggiore)

ristorante_alcamino IG

In un ambiente accogliente e familiare, la cucina di al Camino Hostaria dal 1965 propone un menu prevalentemente tipico del territorio con particolare attenzione alle materie prime selezionate e alla preparazione dei piatti. Il locale, piccolo e raccolto, è composto da tre salette, di cui una impreziosita dal camino che ha dato l’ispirazione per il nome del locale. Durante i mesi estivi si può pranzare o cenare in una spaziosa terrazza con vista impareggiabile sul lago Maggiore. L’ospitalità calorosa e il servizio attento completano un’esperienza culinaria unica, ideale per chi cerca un luogo dove gustare i sapori genuini piemontesi in un ambiente rilassato e suggestivo.

1 ora e 10 minuti da Milano

Spunto: ambri92 IG

Continua la lettura con: 3 ristoranti con vista mozzafiato a un’ora da Milano

MARTA BERARDI

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Affitti: Milano la più cara d’Europa! Sfondato il record di canone mensile

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Andrea Cherchi - Case di Milano dall'alto

Affitti a Milano sempre più cari. Milano addirittura si proietta al vertice dell’Unione Europea, superando Parigi e Amsterdam. Vediamo i dati emersi dall’ultimo studio.

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Affitti: Milano la più cara d’Europa! Sfondato il record di canone mensile

# 1 abitazione su 4 in Italia è destinata all’affitto: prezzi su del 4,7% in un anno

Scenari Immobiliari – Numero abitazioni locate dal 2015

Il mercato delle locazioni in Italia continua a crescere, spinto da una domanda in costante aumento e da un’offerta che fatica a tenere il passo. È quanto emerge dal Rapporto “La casa in locazione in Italia e in Europa”, presentato nel corso del FORUM LOCAZIONE 2025 da Scenari Immobiliari e Abitare Co. Oggi quasi un quarto dello stock abitativo complessivo è destinato all’affitto, con 7,7 milioni di case locate stabilmente e quasi 770 mila dedicate alla locazione breve. I canoni medi sono saliti del 4,7% nell’ultimo anno, ma le impennate maggiori si registrano nei grandi centri urbani e nei poli universitari, dove l’intreccio tra studenti fuorisede, giovani lavoratori e turismo crea una pressione crescente.

# L’affitto medio: 580 euro. Boom di case a Roma e a Milano

Credit: Andrea Cherchi (c)

L’affitto medio in Italia si attesta intorno ai 580 euro al mese per circa 85 metri quadri, ma le cifre si alzano bruscamente nelle città più attrattive. Milano e Roma da sole rappresentano il 12% del mercato nazionale delle nuove locazioni del 2024, con oltre 150 mila nuovi contratti in totale. E mentre nel decennio passato i canoni sono aumentati dell’8,4% a livello nazionale, nelle aree più dinamiche si parla di incrementi a doppia cifra. La locazione, più che una scelta, è spesso diventata l’unica opzione accessibile per chi non riesce ad accedere alla proprietà, trasformando le città in territori sempre più contesi tra domanda abitativa e rendita immobiliare.

# Milano regina dell’Unione Europea del caro affitti: sfondata quota 2.000 euro al mese

Dimore Milanesi

Milano ha ufficialmente superato tutte le altre capitali europee nel costo medio di un appartamento in affitto, con una cifra che nel 2024 ha raggiunto il record di 2.090 euro mensili. Si tratta del dato più alto tra le metropoli considerate (Londra esclusa) e soprattutto Milano si pone al primo posto nell’Unione Europea, davanti ad Amsterdam (2.070 euro), Parigi (1.900) e Roma (1.820), mentre Madrid e Berlino sono rispettivamente a 1.620 e 1.570 euro. La crescita su base annua è del 5,6%, a fronte di un leggero calo nei Paesi Bassi e di un aumento più contenuto nella capitale francese. Questo primato ha radici profonde: Milano è una città in costante trasformazione, capace di attrarre studenti, lavoratori qualificati e investimenti internazionali. Ma questa vitalità si traduce in una domanda abitativa altissima, non bilanciata da un’offerta sufficiente, soprattutto in affitto.

Leggi anche: Nuove costruzioni a Milano: i 5 work in progress più interessanti tra quelli meno noti

# Balzo clamoroso nelle periferie: +71% nell’area Nigra/Jenner negli ultimi 10 anni

Report Scenari Immobiliari – Cresciti prezzo affitti 2015-2024

La superficie media degli appartamenti locati è più piccola rispetto alla media nazionale (circa 70 mq, -15%), e i rincari toccano tutte le zone: dal +48% di Porta Ticinese al clamoroso +71% registrato in aree più periferiche come Nigra/Jenner tra il 2015 e il 2024. A fronte di circa 76 mila nuovi contratti firmati solo nel 2024 (+4% sull’anno precedente), Milano si conferma il motore del mercato italiano, ma anche la città dove affittare è ormai diventato un lusso per pochi.

# Uno sguardo al futuro: affitti ancora in salita, sotto la Madonnina il canone annuo medio ha già raggiunto i 180 euro al mq

Scenari Immobiliari – Canone anno medio affitto al mq

Le previsioni per il 2025 non promettono inversioni di rotta. A livello nazionale, i canoni sono destinati a crescere ancora, con un incremento stimato intorno al 4%. A Milano, dove il canone medio annuo ha raggiunto i 180 €/mq (contro i 160 di Roma e i 120 di Bologna), il trend resta positivo, seppur con differenze tra quartiere e quartiere.
Secondo quanto riportato dal Rapporto, la domanda continua ad aumentare in tutta Italia, in particolare nei grandi centri urbani, a fronte di un’offerta ancora insufficiente. Si evidenzia una crescente difficoltà di accesso alla proprietà, in particolare per le fasce più giovani. In questo contesto, stanno emergendo nuove forme di offerta abitativa come il build-to-rent, ancora marginale ma in espansione. A livello europeo, l’Italia resta sotto la media per quota di famiglie in affitto (21% contro il 31% UE), ma la traiettoria di crescita del mercato sembra ormai delineata.

Leggi anche: Le tre località nei dintorni di Milano dove le case…costano di più!

# In 10 anni a Milano incremento del 19% del volume dei contratti di locazione

Andrea Cherchi – Case di Milano dall’alto

Milano è l’unica tra le cinque grandi città italiane ad aver registrato una crescita costante del volume di contratti nell’ultimo decennio: +19% dal 2015. Un dato che racconta l’intensità con cui il mercato sta cambiando, ma anche le sue contraddizioni. A fronte di una richiesta altissima, l’offerta rimane rigida: pochi nuovi sviluppi residenziali, soprattutto destinati alla locazione, e un patrimonio esistente spesso obsoleto o indirizzato verso il breve periodo. La crescente popolarità degli affitti brevi (oggi quasi il 3% del totale nazionale) contribuisce a comprimere ulteriormente l’offerta ordinaria, mentre la domanda studentesca e professionale resta senza risposte adeguate. Il risultato è un mercato “spinto”, dove i canoni salgono, ma la qualità spesso non tiene il passo. Il confronto con altre città italiane è impietoso: Roma perde terreno segnando un -8% nel volume di nuovi contratti, Bologna fatica a crescere, Napoli arranca tra turismo e precarietà. Milano, in questo quadro, emerge come una città globale, ma lo fa al prezzo di un mercato che si allontana sempre più dalle esigenze reali di chi cerca casa.

Continua la lettura con: Altro che Dubai o New York: è Milano la terra promessa dei ricchi del mondo 

FABIO MARCOMIN

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17 aprile 1945. L’ultimo nascondiglio di Mussolini a Milano: la torre delle Sirene

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Credits artydiego IG - Torre delle Sirene

17 aprile 1945. Mussolini si nasconde in uno dei luoghi oggi abbandonati più strani che ci siano a Milano. 

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17 aprile 1945. L’ultimo nascondiglio di Mussolini a Milano: la torre delle Sirene

# Fu l’ultimo rifugio di Mussolini a Milano

17 aprile del 1945. Al crollo della «linea gotica», Benito Mussolini si trasferisce a Milano. La sua intenzione è di contrattare la propria incolumità con il Comitato di Liberazione Nazionale. Per non essere scovato, in quei giorni si narra che si sia nascosto nella torre delle sirene. Ma anche questo ultimo tentativo disperato gli andrà male. Svanite le possibilità di una trattativa, Mussolini fuggirà sul lago di Como, in divisa di soldato tedesco, per cercare di mettersi in salvo in Svizzera. Ma, all’altezza di Dongo, verrà riconosciuto e arrestato dai partigiani che lo giustizieranno per ordine del Comitato di Liberazione Nazionale il 28 aprile 1945. Il suo corpo martoriato sarà appeso a testa in giù a Piazzale Loreto. Ma torniamo alla Torre delle Sirene. Che cosa è? E perché si chiama così?

# Non c’entrano le ammalianti figure mitologiche

credits: @milano_mirabilia

La Torre delle sirene è un edificio alto una ventina di metri, in cemento armato e dalla forma cilindrica con il tetto a punta: è stato costruito nel 1939. Si trova ancora oggi nel giardino di Palazzo Isimbardi, tra il palazzo della Provincia e quello della Prefettura. La torre non si vede dalla strada, ma si nota solo se si entra nel cortile interno.

Il nome della costruzione non ha nulla a che fare con le misteriose figure mitologiche, bensì con le sirene che suonavano nel momento in cui venivano avvistati aerei nemici durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella torre, infatti, era stata installata una centralina con funzioni di vero e proprio allarme per avvisare i cittadini dei possibili bombardamenti.

# Una bicicletta per far funzionare le luci in caso di blackout

Credits la.tesserissima IG – Interno Torre delle Sirene

La struttura, alta e stretta, era difficile da colpire in caso di attacco aereo per cui risultava un luogo sicuro. Dentro c’era un bunker, dotato di meccanismi per filtrare l’aria e lampade a tenuta stagna. In caso di blackout era presente una bicicletta per far funzionare le luci. Durante la guerra vi si rifugiarono in molti, compreso il prefetto e la sua famiglia. 

Continua la lettura con: 16 aprile: inaugura il tunnel ciclopedonale più lungo del mondo

MILANO CITTA’ STATO 

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Le 10 cose che chi è di Milano non riuscirà mai ad accettare

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Tenere la destra

Si dice che chi è di Milano sia molto esigente, a tratti snob. Abbiamo chiesto ai milanesi cosa non riescono a mandare giù. Questa la classifica con le risposte più votate.

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Le 10 cose che chi è di Milano non riuscirà mai ad accettare

#10 “La cotoletta vegana” 

Credits: milanopost.info
Trattoria San Filippo Neri

#9 “Che Roma sia la capitale d’Italia” 

pexels-skitterphoto – Roma

#8 “La chiusura dei bellissimi cinema in centro. Una grande perdita della cultura” 

Credits:@tardisyl
The Space Cinema

#7 “I binari dei tram abbandonati” 

Binari dismessi a Milano

#6 “La metro che chiude a mezzanotte, anche il sabato”

Metro chiusa

#5 “Tutti gli scrocconi che salgono sui mezzi senza fare il biglietto” 

Credits gorgo_n_zola_shitposting IG – Salto del tornello

#4 “Le piste ciclabili fatte male ed inutili

#3 “Quelli che dicono che è brutta senza poi nemmeno aver visto tutto” 

lombardiasegreta IG – Edificio cortile rosso

#2 “Quelli che si lamentano di Milano e son sempre qui” 

#1 “Quelli che sulle scale mobili stanno fermi sul lato sinistro” 

Tenere la destra

Continua la lettura con: 7 milanesi atipici: c’è chi non crede alla loro esistenza

MILANO CITTA’ STATO (Ultimo aggiornamento: 16 aprile 2025)

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Metro e Circle Line: Porta Romana e le altre due nuove stazioni in costruzione a Milano

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Aoumm - Rendering dall'alto stazione

Le nuove stazioni pronte ad aggiungersi alla rete metropolitana e ferroviaria milanese nei prossimi anni. Scopriamo quali sono e le immagini di come dovrebbero essere.

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Metro e Circle Line: Porta Romana e le altre due nuove stazioni in costruzione a Milano

# La stazione di Porta Romana FS sulla Circle Line

Di Arbalete – openstreetmap.org, CC BY-SA 2.0, httpscommons.wikimedia.orgwindex.phpcurid – Tracciato Circle Line

Per la linea Circle Line, un servizio ferroviario semicircolare sulla cintura ferroviaria garantito dalla sovrapposizione di più linee atteso nei prossimi anni e per l’attuale S9, è in costruzione la stazione di Porta Romana FS.

Si tratta in realtà di una trasformazione, la stazione esisteva già, per adeguarla a quelle nuove della cintura ferroviaria urbana di Milano, come quella di Tibaldi inaugurata a dicembre 2022. Il progetto è curato dallo studio AOUMM (Argot Ou la Maison Mobile). I lavori prevedono il rifacimento di banchine e coperture, l’installazione di ascensori e scale mobili e un collegamento protetto sotto il cavalcavia ferroviario verso la stazione metropolitana Lodi T.I.B.B M3.

Viene riqualificato anche il vecchio edificio viaggiatori in stile Liberty, che fino a qualche anno fa ospitava un locale.

Queste le ultime immagini sull’avanzamento dei cantieri condivise da Urbanfile. L’inaugurazione è prevista per le Olimpiadi Invernali 2026.

Ci son poi due nuove stazioni per l’estensione della M1 di cui, però, si vedono al momento solo i cantieri. 

# La stazione di Sesto Restellone (estensione M1)

Credits: urbanfile.org – Prolungamento M1 Monza-Bettola

Il cantiere per il prolungamento della M1 a nord, 1,9 km e 2 fermate, è stato aperto 15 anni anni fa e avrebbe dovuto essere completato per Expo2015. A causa di numerosi stop ai lavori, l’ultimo per la risoluzione del contratto da parte dell’azienda incaricata, nel 2025 è ancora tutto in alto mare. Il bando per la M1 verso ovest dovrebbe districare una volta per tutte la matassa, è previsto infatti tra le sue opzioni quella che l’impresa vincitrice possa portare a termine il cantiere. 

Di Protostellare – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=162704325 – Stazione Sesto Restellone

Nella stazione di Sesto Restellone sono già stati posati i binari e il corpo stazione ha la sua conformazione definitiva, ma il cantiere è in pausa. Tra le due stazioni è comunque quella  prolungamento della M1 quella che è più avanti con i lavori

# La stazione di Cinisello-Bettola (estensione M1)

Antonio Lamiranda – Stazione Bettola

Nella stazione di Cinisello Bettola sono ripresi parte dei lavori da alcune settimane, quelli a carico dell’azienda costruttrice del previsto maxi centro commerciale, sopra la stazione con annesso parcheggio da 2.500 posti, al momento sparito dai radar. L’ultima immagine, condivisa dall’Assessore ai Lavori pubblici del Comune di Sesto San Giovanni, mostra lo stato della situazione.

Nella migliore delle ipotesi Sesto Restellone e Cinisello-Bettola dovrebbero essere inaugurate nel 2029.

Continua la lettura con: La «metropolitana olimpica»: la grande prova della Circle Line a Milano

FABIO MARCOMIN

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La metro che “si tuffa sotto il mare” di Milano: il viaggio della M4 verso Est

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Fermata Idroscalo

Milano si prepara a un viaggio azzurro verso est: la linea M4 avrà un tratto subacqueo, con un passaggio sotto l’Idroscalo per raggiungere Segrate. Un’opera ambiziosa che promette di cambiare la mobilità dell’area metropolitana. Come una Sydney in miniatura, anche qui il futuro viaggia sott’acqua.

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La metro che “si tuffa sotto il mare” di Milano: il viaggio della M4 verso Est

# Milano come Sidney: un percorso di 3,1 km sotto il più grande bacino artificiale urbano d’Italia

Credits segratecitylab – Hub segrate

La M4 di Milano si prepara a un’estensione di 3,1 km verso est. E si tratta del prolungamento più affascinante: passerà sotto il bacino artificiale dell’Idroscalo, il più grande in ambito urbano in Italia, raggiungendo Segrate. Così come la metro di Sidney che ha recentemente inaugurato una nuova sezione sotterranea sotto il porto della città, nella baia sull’oceano, anche quella di Milano passerà sotto l’acqua. L’Idroscalo si estende per 800mila mq, 300 metri di larghezza all’estremità nord e una profondità media di circa 10 metri, quindi le gallerie dovrebbero essere scavate a una profondità minore rispetto alla media della M4 di 20-25 metri.

# Idroscalo-San Felice: una nuova porta verde per Milano

Urbanfile – Idroscalo San Felice

La distanza a piedi dall’attuale capolinea di Linate all’Idroscalo è di 891 metri e ci si arriva in 12 minuti di cammino. Il prolungamento prevede due fermate, Idroscalo-San Felice e Segrate Porta Est. La prima è localizzata sul lato est dell’Idroscalo, offrendo un accesso diretto a questa importante area ricreativa, nei pressi dell’attuale parcheggio Punta Est. Per arrivarci il tracciato dovrebbe curvare leggermente verso nord all’altezza del Circolo Magnolia e iniziare il passaggio sotto l’acqua per giungere sulla sponda opposta.

La stazione è pensata anche per servire il quartiere residenziale di San Felice, migliorando la connettività per i residenti e i visitatori, e gli edifici direzionali di Mondadori e IBM. Questa fermata rappresenta un’opportunità per valorizzare l’area circostante, promuovendo attività all’aperto e sostenendo lo sviluppo locale. ​

Fermata Idroscalo

# Segrate Porta Est: un hub intermodale per il futuro

Concept stazione Porta Est

Il capolinea Segrate Porta Est si configura come un nodo di interscambio strategico, collegando la M4 con la futura stazione ferroviaria dell’alta velocità sulla linea Milano-Venezia.

Questo hub, parte del progetto “Milan East Gate Hub“, integra metropolitana, treni regionali e ad alta velocità, autobus e percorsi ciclopedonali, facilitando l’accesso all’aeroporto di Linate e al futuro centro commerciale Westfield, attualmente in riprogettazione. Verrebbe posizionata nell’area dello scalo ferroviario merci di Segrate. L’obiettivo è creare un punto di accesso efficiente e sostenibile per i viaggiatori e i pendolari, migliorando la connettività tra Milano e le città del nord-est italiano. ​

Leggi anche: «Forlanini – Linate Aeroporto»: il futuro hub strategico per i collegamenti di Milano?

# Il punto sul progetto

Comune di Milano – Ipotesi progetto copertura Stazione AV

Il progetto, approvato nel dicembre 2023, con 420 milioni già finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha registrato un incremento inizialmente pari a 44 milioni poi in seguito salito a 70. In questi mesi dovrebbe essere avviata la Conferenza dei Servizi, nell’attesa di recuperare le risorse per coprire gli extracosti, con l’obiettivo di partenza dei cantieri tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2026, per concludersi tra il 2032 e il 2033.

Continua la lettura con: La “Porta dell’Est: il maxi interscambio per raggiungere tutti gli aeroporti milanesi

FABIO MARCOMIN

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La «rivoluzione slow» della mobilità milanese: le nuove ZTL e le 100 strade a 30 km all’ora

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apaconfartigianato - Ztl a Milano

Poco alla volta Palazzo Marino sta ridisegnando la mobilità cittadina. Sempre più spazio a pedoni e ciclisti, sempre meno alle auto. Nel piano dell’amministrazione comunale ci sono strade a velocità ridotta e nuove zone a traffico limitato. Ecco cosa è stato fatto e cosa è in arrivo.

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La «rivoluzione slow» della mobilità milanese: le nuove ZTL e le 100 strade a 30 km all’ora

# Operazione 100 strade a 30 km all’ora

Maps – Strade di Milano

Da settembre 2024 è iniziata ufficialmente la “rivoluzione slow” della mobilità milanese, con il limite dei 30 km/h esteso a circa 100 strade davanti alle scuole. Il primo step è stato completato a fine 2024, e Palazzo Marino ha dichiarato l’intenzione di estendere progressivamente il provvedimento a tutte le strade cittadine in cui sono presenti istituti scolastici. Le prime sette strade a essere trasformate in “zone 30” sono state:

  • via Corridoni (Municipio 1)

  • via Fara (Municipio 2)

  • via Cardinal Mezzofanti e via Oglio (Municipio 4)

  • via Sabatino Lopez e via Arturo Graf (Municipio 8)

  • via degli Imbriani (Municipio 9)

futuroverdeaps IG – Cuscini berlinesi

Nel 2025, il piano è proseguito con l’introduzione del limite di 30 km/h in ulteriori strade, tra cui:

  • corso di Porta Vigentina (Municipio 1)

  • via Sant’Erlembaldo e via Asiago (Municipio 2)

  • via Benedetto Marcello e via Carlo Pisacane (Municipio 3)

  • via Ulisse Dini (Municipio 5)

  • via Giacomo Watt (Municipio 6)

  • via Michelangelo Buonarroti (Municipio 7)

  • via Val d’Intelvi (Municipio 8)

  • via Alessandro Litta Modignani (Municipio 9)​​

In tutte queste vie sono stati attuati interventi infrastrutturali, tra cui “cuscini berlinesi” e aree pedonali temporanee, per migliorare la sicurezza stradale e la vivibilità urbana.

# ZTL del Quadrilatero della Moda: partenza posticipata, slitta a maggio

ZTL Quadrilatero della Moda

La ZTL del “super centro”, inizialmente prevista per settembre 2024, dovrebbe partire in forma sperimentale nel mese di maggio 2025. Le telecamere vengono attivate ma senza multe automatiche per i primi due mesi. Al termine di questo periodo è prevista l’entrata in funzione anche della fase sanzionatoria, con multe da 83 euro per chi entra senza autorizzazione.

L’area coinvolta include via Manzoni, via Senato, via San Damiano, corso Monforte e via Cino del Duca, con i varchi elettronici posizionati in queste vie: via Borgospesso, via Santo Spirito, via Gesù, via Sant’Andrea, corso Venezia, corso Matteotti, via San Paolo, via Verri, via Bigli, via Montenapoleone. Il divieto è h24 e riguarda i veicoli privati non autorizzati. Le deroghe sono previste per i residenti, i proprietari di box e garage, i clienti di autorimesse prenotate, taxi, Ncc, mezzi di soccorso e di trasporto pubblico.

# Il futuro: estendere il modello ad altri quartieri e inasprire le regole di Area B e Area C

apaconfartigianato – Ztl a Milano

Il Sindaco Sala non ha escluso l’estensione della ZTL anche in altre zone della città. In particolare, si guarda con interesse all’esperienza delle strade pedonali temporanee del Fuorisalone 2024, come via Tortona, che potrebbero diventare permanenti. In parallelo, procede secondo le tappe il calendario delle restrizioni previste da Area B, per escludere nei prossimi anni i veicoli più inquinanti da Area B, che in futuro potrebbe essere a pagamento come Area C. Quest’ultima dovrebbe invece essere presto operativa anche nei weekend, mentre per il futuro è in valutazione: il suo funzionamento H24, l’aumento del ticket a 10 euro e la riduzione del limite delle emissioni per i veicoli ibridi, oggi fissato a 100 g/km CO2, e di conseguenza di coloro che possono accedervi in modo gratuito.

Nel frattempo è stata approvata la prima grande Ztl in periferia. 

# La novità: la ZTl a San Siro

A partire da settembre 2025 entra in funzione la ZTL San Siro, la prima grande zona a traffico limitato della periferia milanese. Attiva in via sperimentale solo durante eventi con oltre 30.000 spettatori allo stadio Meazza o all’ippodromo La Maura, viene controllata da 28 telecamere già installate e copre una vasta area tra via Pinerolo, viale Serra, via Novara e la stazione Uruguay. L’accesso è concesso solo a chi ha una prenotazione e una targa registrata per chi vuole parcheggiare nei 4.200 posti blu messi a disposizione. 

Leggi anche: Ztl San Siro: «solo un modo per fare altri soldi»: la denuncia e le reazioni

Continua la lettura con: Area B a pagamento per tutti? Dai 250 ai 500 milioni ogni anno per rendere migliore la vita dei milanesi

FABIO MARCOMIN

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«Ma sei di Milano Milano?»: le sette frasi più banali che ci dicono nel resto d’Italia

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Ph. Andrea Cherchi

Ma… Milano, Milano? Le frasi più banali che ci dicono nel resto d’Italia appena ci presentiamo come milanesi. 

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«Ma sei di Milano Milano?»: le sette frasi più banali che ci dicono nel resto d’Italia

#1 «Ma, vivi a Milano Milano?»

centrostudipim – Città Metropolitana di Milano

Mi è capitato soprattutto quando vado al Sud, di sentirmi dire, una volta affermato che vivo a Milano, “ma Milano Milano? “ Forte la tentazione di rispondere “ma tu sei di Palermo Palermo o di Roma Roma? “

#2 «Però a Milano non c’è il mare!»

Milano Panoramica – Il mare a Porta Nuova

Perché a Torino c’è il mare? A Parigi o a Londra? Perché ci si lamenta dell’assenza del mare a Milano posto che esso non c’è in un milione di altre città? 

#3 «A Milano sono venuto soltanto una volta e sono andato in Duomo»

Credits: @emanuelaraffaeli1 – Duomo

Punto primo si dice andato “al” Duomo e non “in” Duomo. Punto secondo, vogliamo sdoganare una volta per tutte che a Milano non c’è soltanto il Duomo? 

#4 «Non c’è mai il sole»

Ph. @iovivoamilano IG

A parte il fatto che mi è capitato negli ultimi anni di recarmi al Sud e trovare nebbia, ma non mi risulta che a Milano ci siano solo giornate cupe e senza sole. Viceversa saremmo essere alieni da studiare per capire come mai siamo ancora vivi.

#5 «A Milano siete sempre arrabbiati»

Certo, quando ci dite questa frase. 

#6 «Parlate in modo strano»

Saremo liberi di dire “cotolatta” anziché cotoletta? “Lasagnatta o lavagnatta” anziché lasagnetta o lavagnetta? Di dire la Sandra o il Giorgio? 

#7 «Perché dite brioche?»

Credits ilmagodelcibo IG – La brioche più buona

Adattabilità vorrebbe che come io mi adeguo, benissimo tra l’altro, nel far colazione con cappuccino e cornetto, tu dovresti adattarti e chiedere per colazione la brioche o il croissant. Se chiedi i cornetti a Milano e poi ti arrivano i fagiolini a colazione, è solo colpa tua.

Leggi anche: La BRIOCHE più BUONA di Milano si trova qui

Continua la lettura con: Questi sono gli STEREOTIPI più VERI sui MILANESI

ALESSANDRA GURRIERI (Ultimo aggiornamento: 16 aprile 2025)

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Le dieci piccole città più belle del Nord Italia: la classifica (2025 edition)

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Cividale. Credits: @marogiampi IG

Il Nord Italia ha una storia di comuni, spesso piccoli ma dotati nel passato di una forte autonomia: nel corso dei secoli hanno sviluppato una personalità molto accentuata. A volte basta fare pochi chilometri per trovare mentalità, architettura e cucina completamente diversi. Ma soprattutto si possono trovare dei tesori meravigliosi.

Abbiamo messo insieme alcune classifiche internazionali per stilare la top 10 delle piccole città del Nord, con abitanti compresi tra i 10.000 e i 50.000. Questo è il risultato.

Leggi anche: I 7 piccoli borghi più belli del Nord Italia

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Le dieci piccole città più belle del Nord Italia: la classifica (2025 edition)

Punteggi elaborato dalle classifiche dei seguenti siti: govisity, travel365, skyscanner, getbybus, architecturaldigest, cntraveler, touropia, trafalgar, theculture e da punteggi di siti di viaggi.

#10 Sacile (PN), il “Giardino della Serenissima”

Popolazione: 19.977 abitanti 

Il caratteristico centro storico sorge su due isole sul fiume Livenza, lungo le cui sponde si affacciano numerosi palazzi nobiliari del periodo veneziano. Per tale motivo viene spesso soprannominata come la piccola Venezia oppure, molto utilizzato inoltre, è l’appellativo di Giardino della Serenissima.

#9 Riva del Garda (TN), la città del vento

Popolazione: 17.190 abitanti

Sulla punta del Lago di Garda è caratterizzata per essere stretta tra monti e lago con venti forti che la rendono una destinazione popolare per chi pratica windsurf.

Tra le sue attrazioni principali all’interno della Rocca, costruita in un isolotto sul lago, c’è il MAG Museo Alto Garda che espone collezioni di storia e archeologia e ospita la pinacoteca, con opere dal XV al XIX secolo. Nelle vicinanze, la medievale Torre Apponale con vista sul lago e Santa Maria Inviolata, chiesa barocca con affreschi e stucchi. In posizione dominante sul Monte Rocchetta, raggiungibile con un ascensore panoramico, il Bastione cinquecentesco, costruito durante il dominio veneziano.

#8 Belluno, la porta delle Dolomiti


Popolazione: 35.876 abitanti

Arroccata su alte scogliere sopra il fiume Piave e circondata dalle Dolomiti innevate, oltre alla sua splendida vista a 360 gradi, presenta un affascinante centro storico ricco di edifici di epoca rinascimentale, palazzi e chiese romaniche.

Si trova a poco più di un’ora di macchina dalla terraferma di Venezia.

#7 Comacchio (FE), la città delle anguille

Popolazione: 22.369 abitanti

«… e la città ch’in mezzo alle piscose paludi, del Po teme ambe le foci, dove abitan le genti disiose che ‘l mar si turbi e sieno i venti atroci.» (Ludovico Ariosto)

Centro iconico del delta del Po, è conosciuto anche per i suoi sette lidi, distribuiti in ampi arenili lungo la costa dalle foci del fiume Reno fino al Po di Volano. Ha mantenute intatte nel tempo buona parte delle proprie caratteristiche architettoniche caratterizzate dalla presenza di canali, palazzi antichi e di ponti monumentali (il più caratteristico dei quali è quello di Trepponti) che le conferiscono l’aspetto tipico delle città lagunari. E’ anche nota come “la piccola Venezia“.

Celebre nel mondo come la “città delle anguille”: l’anguilla marinata tradizionale delle Valli di Comacchio è presidio SlowFood.

#6 Ivrea (TO), il capoluogo del Canavese

Popolazione: 23.442 abitanti 

Viene considerata “il capoluogo del Canavese” ed è patrimonio dell’UNESCO. Bagnata dalla Dora Baltea, nelle sue vicinanze c’è la Serra Morenica, considerata la collina più lunga, massiccia e dritta d’Europa.

E’ circondata da cinque laghi. Il centro storico di Ivrea si inerpica su una collina che porta al Castello sabaudo e al Duomo, e durante il Carnevale ospita la celebre “battaglia delle arance“. Singolare il nome degli abitanti: si chiamano eporediesi.

#5 Cittadella (PD) e le sue mura medievali uniche al mondo


Popolazione: 20.157 abitanti

Le mura di Cittadella sono un museo a cielo aperto corrispondente al sito storico-archeologico di fondazione bassomedievale delle mura di Cittadella.

La cinta muraria è l’unica in Europa di forma ellittica con l’intero Camminamento di Ronda medievale totalmente percorribile.

#4 Bassano del Grappa (VI), il “Giardino della Serenissima”

Popolazione: 43.395 abitanti

La città si trova ai piedi delle Prealpi Venete (Altopiano di Asiago e Monte Grappa), nel punto in cui il Brenta sbocca dal Canale di Brenta.

Il celebre ponte di Bassano sul Brenta, detto Ponte Vecchio, è noto anche come “ponte degli Alpini” ed è il soggetto e il titolo di un canto popolare degli Alpini. Questo ponte fin dall’antichità costituiva la via di comunicazione principale fra Bassano e Vicenza. Nel 1209 si ebbe la sua prima costruzione databile. Questa struttura fu definitivamente travolta dalle piene del fiume nell’ottobre del 1567. Andrea Palladio nel 1569 progettò il nuovo ponte.

Dal ponte si gode di un’ottima vista sulle montagne circostanti e sul canale di Brenta.

#3 Saluzzo (CN), l’antica città stato alle pendici del Monviso

Popolazione: 16.698 abitanti

A solo un’ora di auto a sud di Torino, si trova la cittadina medievale di Saluzzo, una graziosa distesa di tetti di tegole rosse, campanili e antiche guglie alle pendici del Monviso. I punti salienti includono La Castiglia, un castello del XIV secolo, e Casa Cavassa, un palazzo rinascimentale trasformato in museo che ospita alcuni spettacolari dipinti e affreschi in foglia d’oro.

Per quattro secoli è stata capitale dell’omonimo marchesato ed è uno dei borghi medievali meglio conservati nel Nord Italia.

#2 Cividale del Friuli (Ud), la capitale dei Longobardi

Popolazione: 11.095 abitanti

Fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, divenne il capoluogo longobardo del Friuli e uno dei luoghi dove si possono ammirare resti meglio conservati della tradizione longobarda.

#1 Mantova, la regina del Rinascimento

Popolazione: 49.490 abitanti

Dal luglio 2008 Mantova con Sabbioneta, entrambe accomunate dall’eredità lasciata loro dai Gonzaga che ne hanno fatto due tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Mantova è l’unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate, 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali.

Inoltre, secondo quanto riportato nel rapporto di Legambiente “Ecosistema Urbano 2017”, la città si è classificata al primo posto nella classifica delle migliori città italiane per qualità dell’ambiente e della vita.

Continua la lettura con: le 10 più belle città del Nord Italia

ANDREA ZOPPOLATO (Ultimo aggiornamento: 16 aprile 2025)

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«Ci vuole una maxi multa per chi sporca» (Guido Martinetti)

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«Pensa se davvero noi facessimo una legge che dice: in Italia se butti qualcosa per terra ti becchi 100 € di multa. Ma che operazione di marketing è? Il giorno dopo ne parlano i governi di tutto il mondo e cosa fanno le persone? Vengono in Italia a vedere come sono le cose pulite. Perché sei il primo a farlo. Inevitabilmente, già l’Italia è qualificata come tale: il luogo del bello lo sarà ancora di più e cioè non solo come luogo del bello ma come luogo dove le persone inseguono il bello»

Guido Martinetti, imprenditore, enologo, fondatore dell’azienda Grom assieme a Federico Grom.

 
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Regia: Saverio Piscitelli, Roberto Mastroianni
Prodotto da: Fabio Novarino
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Estensione metro: con la M4 Milano è entrata nella top 5 d’Europa

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Madrid ha una rete metropolitana più estesa di tutte le linee italiane messe assieme. Vero. Ma il problema non è Milano. Anzi. Con l’apertura della M4, la città della Madonnina entra prepotentemente per estensione della sua rete tra le top 5 dell’Unione Europea. E tra le prime 10 calcolando l’intero continente, anche con UK, Russia e Turchia. 

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Estensione metro: con la M4 Milano è entrata nella top 5 d’Europa

# Effetto M4: con l’inaugurazione della blu si arriva a 111,8 km di estensione

Inaugurazione M4 San Babila – ph. @myvaluee IG

La M4 ha messo il turbo alla rete metropolitana milanese. Ha aggiunto 21 fermate e 15 km di tracciato alla rete milanese che raggiunge così un’estensione complessiva di 111,8 km. Questa novità porta Milano e entrare al nono posto nella top ten del continente europeo, superando Stoccolma, ferma a 108 km, e Amburgo che con 106 km vione scalzata dalla top10. Queste le prime in classifica:

# La top 10 continentale: Milano quinta in Unione Europea

news.metro.ru – Mappa metro Mosca
  • #1 Mosca con 461,4 km,
  • #2 Londra con 402 km
  • #3 Madrid con 239,9 km
  • #4 Parigi 245,6 km
  • #5 Istanbul con 199,2 km
  • #6 Barcellona con 157,8 km
  • #7 Berlino con 155,4 km
  • #8 San Pietroburgo con 124,8 km.

Contando solo le città dell’Unione Europea, Milano entra così al quinto posto. 

Leggi anche: Le 10 metropolitane più lunghe del mondo: la sfida con Milano

# Il futuro: Milano insidia San Pietroburgo, Berlino e Barcellona

Urbanfile – Estensioni Metro

Ma Milano non arresta la corsa. Con la prossima metro già all’orizzonte, la M6, e le estensioni programmati per le linee esistenti, nel prossimo futuro Milano punta a scalare le gerarchie in Europa, insidiando San Pietroburgo, Berlino e Barcellona.

San Pietroburgo potrebbe già essere superata solo con il completamento del prolungamento di 2 km della linea M1 a nord e di quello di 13 km della linea M5 verso Monza, che porteranno l’estensione totale di Milano a 126,7 km. A questi vanno aggiunti poi i 3,3 km dell’estensione della M1 a ovest verso Baggio, della M4 di 3,1 a est verso Segrate.

Se si contano poi il possibile prolungamento della M5 verso Settimo Milanese, della M3 fino a Peschiera Borromeo e la costruzione della nuova M6, che potrebbe estendersi di almeno 20 km, la rete di Milano potrebbe raggiungere i 155 km, arrivando così al livello di Berlino e Barcellona.

Leggi anche: I 5 prolungamenti più attesi per la metropolitana di Milano: a che punto siamo?

Continua la lettura con: Metro: le sette fermate più inutili secondo i milanesi

FABIO MARCOMIN 

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