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Viaggiare con l’alta velocità a meno di 10 euro: queste le due tratte da Milano

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italotreno.com - Treno Italo

Ora che la bella stagione è alla porte è tempo di pensare a gite fuori porta e anche a viaggi a lunga distanza. Scopriamo la promozione messa in campo da Italo e le tratte disponibili.

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Viaggiare con l’alta velocità a meno di 10 euro: queste le due tratte da Milano

# A meno di 10 euro con i treni alta velocità

italotreno.com – Treno Italo

Per chi vuole assaporare al meglio la primavera, la scelta ideale per un viaggio comodo e veloce è sempre il treno. E quando parliamo di alta velocità, l’esperienza diventa ancora più piacevole se si riesce anche a viaggiare a prezzi super convenienti. È il caso della promozione lanciata da Italo, che permette di spostarsi tra diverse città italiane con tariffe a partire da soli 9,90 euro

Leggi anche: La super-metro dei treni ad alta velocità: si andrà da Milano a Mosca? E in queste altre città da sogno

# Le tratte super scontate

Nuova mappa collegamenti Italo

Le tratte disponibili a questa tariffa sono soprattutto nelle regioni del Nord Italia: Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia oltre a Emilia-Romagna e Toscana. Eccole nel dettaglio:

  • Milano – Reggio Emilia
  • Genova – Milano
  • Udine – Vicenza
  • Bologna – Brescia
  • Bologna – Venezia
  • Ferrara – Firenze
  • Ferrara – Pordenone

L’offerta prevede un numero limitato di posti e sono validi in tariffa eXtra, ambiente Smart. Per usufruirne è consigliabile prenotare in anticipo scegliendo il giorno giusto.

# Le novità tra le destinazioni più popolari

Italo Treno a meno di 10 euro

Tra le destinazioni popolari ci sono una tratta storica, la Bologna-Firenze, e altre meno conosciute come la Conegliano-Verona o la Firenze-Rovigo. Al sud spicca la Bari-Benevento, per un viaggio della durata di 2 ore e 19 minuti.

Continua la lettura con: In Europa da Milano con l’alta velocità: le 5 città più spettacolari all’orizzonte del Frecciarossa all’estero

FABIO MARCOMIN

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L’hotel con i prezzi più bassi di Milano: una camera full service a 10 minuti a piedi dal nuovo quartiere Glam Chic

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Camera Hotel Alessander

Soggiornare in hotel a Milano senza svuotare il portafoglio è possibile. Vediamo dove si trova quello più economico al momento.

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L’hotel con i prezzi più bassi di Milano: una camera full service a 10 minuti a piedi dal nuovo quartiere Glam Chic

# Hotel Alessander: un due stelle di buon livello a 55 euro a notte

Esterno hotel Alessander

A Milano non è necessario spendere una fortuna per dormire in un hotel. Se si sa dove cercare, anche lontano dagli ostelli economici che offrono camere a meno di 20 euro, è possibile trovare soluzioni interessanti. Ad esempio, l’Hotel Alessander, un 2 stelle, offre camere singole a partire da 55 euro a notte. La ricerca è stata effettuata per il weekend 12-13 marzo 2025 su tutti i principali portali di prenotazione. Il punteggio dato dagli utenti è di 7 o superiore, quindi la struttura è giudicata in media come di buon livello. 

# I servizi offerti: wi-fi gratis, reception H24 e parcheggio

Camera Hotel Alessander

Tra i servizi offerti dall’hotel, oltre al Wi-Fi gratuito in camera, c’è una reception aperta 24 ore su 24, dove è disponibile un deposito bagagli e una cassetta di sicurezza. Per la colazione a buffet è previsto un supplemento di 5 euro, stessa cifra giornaliera per l’utilizzo del parcheggio in loco. Nella camera è presente anche frigobar e televisore a 22 pollici.

# A 10 minuti da SoPra, il nuovo quartiere glam-chic di Milano

Localizzazione Hotel Alessander

La struttura è in via Cortina d’Ampezzo 17, una traversa di via Quaranta, nel quartiere Vigentino a 5 minuti a piedi dalla nuova sede di Moncler in fase di ultimazione, a 10 da Soupra e a 20 da Fondazione Prada.

Leggi anche: SoPra, sarà il nuovo quartiere glam-chic di Milano?

Continua la lettura con: Una notte nell’hotel più piccolo del mondo

FABIO MARCOMIN

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5 dancing risto-bar di Milano: dove si beve e si mangia ballando

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theordinarymarket IG

Milano frenetica, industriale, caotica, un via vai continuo e quotidiano di persone in movimento: ma non ci si ferma mai? Eccome. A Milano ci si rilassa e ci si diverte molto e il momento tanto atteso della giornata arriva dopo le 18, quando scatta l’ora dell’aperitivo e inizia la vita notturna della città.

La movida milanese offre numerose occasioni di divertimento e intrattenimento, tant’è che per questo motivo è una delle mete più ricercate dai turisti anche internazionali. Centinaia di bar, pub, birrerie, ristoranti, discoteche che dai Navigli all’Isola, da Brera alle Colonne di San Lorenzo offrono le proposte più disparate per accontentare tutti i gusti. Ecco una selezione con i 5 dancing bar migliori per viversi al meglio la notte.

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5 dancing risto-bar di Milano: dove si beve e si mangia ballando

#1 Apollo Club – via Borsi 9/2 (aperto tutti i giorni, tranne lunedì e martedì)

_milangeles_ IG _ Apollo Milano

Sui Navigli l’indirizzo per fare un aperitivo, mangiare qualcosa e poi scatenarsi in pista è senza dubbio l’Apollo Club, la cui fitta programmazione settimanale vi permetterà di tirare notte fonda senza troppi problemi. Musica da capogiro, ospitalità calorosa e quella sensazione di casa, il bar è tutto questo e molto di più: un posto che ti fa sentire parte di una comunità che va oltre il semplice bere.

La cucina dell’Apollo è affidata a Francesco Marrone, giovane chef con all’attivo una enorme esperienza in grado di proporre una cucina italiana mediterranea rispettosa della tradizione, ma che guarda al futuro. Il cibo e i cocktail sono in linea con i locali di questo genere, ma la serata si impenna soprattutto quando in pista a farvi ballare c’è il Rollover.

A questo proposito, venerdì 14 marzo è in programma una serata di pura alchimia con Rollover Milano che incontra JIM Nights. In questa serata si riuniscono i Rollover DJs, che offrono i loro caratteristici beat ipnotici, Bordello a Parigi Sound system che, direttamente dall’underground, portano quella cruda energia italo-disco e infine Jack Scavino e Sam David, i quali si tuffano nel groove house con le loro allegre selezioni hi-power.

Leggi anche: Ai milanesi piace retrò

#2 Tom. The Ordinary Market – via della Chiusa 1 (aperto tutti i giorni, tranne domenica)

theordinarymarket IG

In zona Colonne, la formula del Tom è quella di un ristorante e club dall’allure ricercato e postmoderno, dove gustare capolavori gastronomici tipici della cucina italiana e scatenarsi tra musica dal vivo e dj set durante serate che di ordinario hanno solo il nome del locale. Si tratta di un progetto ambizioso che mixa cocktail bar, club e cucina puntando tutto sulla qualità a partire da vini e birre artigianali, ma anche per i cocktail ricercati, come il ‘Central America’s Togue’ e l’Ordinary and fresco’. Non è da meno la cucina: affidata ad Alessandro Cresta, sous-chef di Sergi Arola (2 stelle Michelin) a Madrid, il menù vanta tapas e piatti di cucina internazionale con focus sui prodotti del territorio e biologici. E poi c’è il club chiamato ‘The Stock’, un luogo dove finalmente si può ballare musica elettronica e commerciale di qualità senza dover cambiar locale nel corso della serata e soprattutto senza dover bere le classiche schifezze da bar delle discoteche.

#3 El Porteño Prohibido – via Melloni 9 (aperto tutti i giorni, tranne lunedì)

Tango El Portenho

I ristoranti El Porteño li conoscete per l’ambiente suggestivo e soprattutto per la prelibata e deliziosa carne argentina, ma forse non conoscete ancora la sua versione più sensuale e frizzante, El Porteño Prohibido. L’aggettivo “prohibido”, senza dubbio intrigante e attrattivo, si riflette nelle atmosfere del locale, quasi misteriose ma molto affascinanti. Qui i piatti più tipici della gastronomia argentina vengono serviti mentre si assiste a spettacoli in cui bravissimi ballerini ballano il tango ogni martedì, mercoledì e giovedì sera, mentre dal venerdì alla domenica salgono sul palco cantanti, corpi di ballo ed acrobati per uno show a 360°. Dopo aver soddisfatto gusto e vista giungerà il momento di alzarsi e ballare per terminare la serata in un ristorante in cui è possibile godersi un vero piacere prohibido, senza sentirsi in colpa ma solo molto soddisfatti.

Leggi anche: A Milano è esplosa la passione per la terra dei Gauchos: i 5 ristoranti per sentirsi a Buenos Aires

#4 Spirit de Milan – via Bovisasca 57/59 (aperto tutti i giorni, tranne il lunedì)

Credits: @d.parisio
Spirit de Milan

In questa ex fabbrica di cristalleria in Bovisa, l’ambiente è super suggestivo e qui potete cenare, fare aperitivo o semplicemente bere qualcosa ascoltando un concerto dal vivo. La ‘Fabbrica de la Sgnagnosa’ è il bistrot-ristorante che offre un menu milanese semplice e genuino, con stuzzichini regionali, bevande fresche e soprattutto buon vino.

L’atmosfera è davvero piacevole sia d’estate, sfruttando il suo cortile interno, che d’inverno, all’interno del locale. Tanti gli eventi, le feste e i corsi in programma, come la serata milanese più famosa ‘Barbera & Champagne’ che è l’anima di Spirit de Milan. Si tratta di una serata per ritrovare una Milano da osteria, con canto, musica e risate intorno allo stesso palco. Un’altra serata da non perdere è la ‘Holy Swing Night’, l’autentica serata swing di Milano tutta anni 30 e 40, dove ballare ai ritmi incalzanti delle migliori swing live band della penisola e internazionali.

Leggi anche: I ristoranti di Milano dove si fa festa, si canta e si balla

#5 Santeria Social Club – viale Toscana 31 (aperto tutti i giorni, tranne il lunedì)

Santeria Comedy Club

In zona Bocconi, Santeria Social Club è decisamente il posto giusto se si cerca un posto piacevole in cui svagarsi con uno dei tanti eventi in programma. Si tratta di un hub creativo e polifunzionale, in cui si passa dal mattino fino al dopo cena grazie alle diverse anime che compongono questo spazio di 1.000mq. C’è il ristorante con il cocktail bar dove fare brunch nel weekend, oppure fermarsi con i colleghi dopo l’ufficio e ascoltare uno dei tanti concerti che qui si avvicendano. Troverete i nuovi nomi della scena underground italiana, così come i volti più consolidati: dal jazz, elettronica, musica pop e leggera e quella più sperimentale.

Continua la lettura con: Milano, «capitale del brunch»: i 7 locali da provare almeno una volta nella vita

MARTA BERARDI

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«Vorrei sapere se è in programma l’estensione della metropolitana fino a Chiaravalle…»

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Buongiorno,

vorrei sapere se è in programma l’estensione della metropolitana fino al Comune di Chiaravalle.

Mi sembra una cosa utile sia da un punto di vista culturale che spirituale per la presenza della stupenda basilica e il cimitero.

Grazie 

TERESA

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Da postino mi consenta di rettificare: Chiaravalle non è un comune, ma un quartiere di Milano. Al momento nessuna estensione della metro è prevista in quella direzione, a meno di un colpo ad effetto nel futuro progetto di M6.
Se invece intende il comune di Chiaravalle in provincia di Ancona, la sua idea risulta ancora più affascinante.  
 
 
 
IL POSTINO
 
Vuoi segnalare qualcosa, fare una domanda, sfogare la tua creatività o la tua disperazione? Manda una mail a info@milanocittastato.it (Oggetto: I fatti nostri). 

Continua la lettura con: «Io abito in via Monte Cervino, la situazione intorno a Citylife è drammatica…»

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Quando la Madonnina fu coperta di stracci

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E’ il simbolo di Milano, posta in cima al Duomo. Fino a pochi anni fa era il punto invalicabile più alto della città.

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Quando la Madonnina fu coperta di stracci

# Il punto più alto della città fino all’arrivo dei grattacieli

Credits Andrea Cherchi – Madonnina Torre Allianz

Infatti nessuno osava costruire nulla che la sovrastasse in altezza. Poi si è scoperto che si trattava di una consuetudine non di una legge e da quel punto si sono scatenati con i grattacieli. Mettendo sul tetto però, una copia della Madonnina. Perché con queste cose non si scherza…

# Invoca la benedizione divina su Milano 24h

Quanto è GRANDE la MADONNINA del DUOMO di Milano?
Credits Andrea Cherchi – Madonnina sul Duomo di Milano

Pochi sanno che la Madonnina è stata messa sulla cima della guglia maggiore solo nel 1774. La statua fu disegnata da Giuseppe Perego, è alta oltre 4 metri e ha le braccia aperte per chiedere la benedizione divina verso la città.

# Quando fu coperta di stracci

La Madonnina è fatta di oro zecchino che scintilla luminoso sulla sommità della città. Questo accade da sempre tranne un breve periodo in cui, levando gli occhi al cielo, non c’era più traccia della sua luce.

Questo accadde durante la seconda guerra mondiale quando la statua fu ricoperta di stracci. Questo per evitare che il suo luccicare invece che la benedizione divina potesse attirare i bombardieri alleati in volo sopra Milano.

Continua la lettura con: Le 4 Madonnine nel cielo di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @everysinglestreetmilan IG

La foto del giorno: oggi siamo all’Ortomercato

Ph. @everysinglestreetmilano IG

Ph. @everysinglestreetmilan IG

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Continua la lettura con: La foto del Giorno 

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Deadline M5: a rischio i fondi se non si decide entro giugno

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filo.logico IG - Monza

La buona notizia è che sono tutti uniti per realizzare l’estensione della linea in un unico lotto, da Bignami a Monza Polo Istituzionale. La cattiva è che bisogna correre per trovare le risorse aggiuntive per non perdere i fondi già assegnati. Le ultime novità sul progetto dopo l’incontro tra i sindaci.

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Deadline M5: a rischio i fondi se non si decide entro giugno

# Tutti i sindaci sono d’accordo: l’opera deve essere realizzata in un unico lotto

M5 per Monza

Il 27 febbraio si è tenuto una riunione tra i sindaci interessati a vario titolo al prolungamento della linea M5: un tracciato di 13 km e 11 fermate da Bignami a Monza Polo Istituzionale. L’occasione è stata utile per confrontarsi su come procedere e ribadire l’intenzione di realizzare l’opera per intero in un unico lotto, dopo che nelle scorse settimane si sono susseguite ipotesi di “spezzatino” o di eliminazione di alcune fermate. Al tavolo erano presenti il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, quello di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi, quello di Monza Paolo Pilotto e anche l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi.

# Una delegazione dovrebbe scendere a Roma per incontrare il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini 

Credits milanopost.info – Incontro Salvini Sala

Un passo concreto in avanti non è stato fatto, ma si è deciso di far pervenire una lettera al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini firmata da tutti i sindaci e dal Presidente di Regione Lombardia per chiedere un incontro il prima possibile. Una delegazione in rappresentanza dei comuni, dove è atteso il passaggio della linea M5, vuole sedersi al tavolo per spiegare la situazione del progetto e le ragioni per chiedere una rapida e integrale copertura finanziaria. Al momento sono stati messi a disposizione circa 1,3 miliardi di euro, altri 300 milioni sono stati promessi dall’ultima finanziaria, da spalmare in dieci anni fino al 2037, ma ne servirebbe in tutto 589 in aggiunta alla dotazione iniziale.

# Come si è arrivati a quasi 600 milioni di extra costi

filo.logico IG – Monza

Gli extra costi dell’opera sono dovuti all‘aumento dei prezzi di materie prime ed energia rispetto a quelli del 2018, agli aggiustamenti legati agli approfondimenti tecnici, alle prescrizioni dettate dal provvedimento con cui la Regione ha autorizzato l’intervento, alle richieste dei gestori dei servizi e delle amministrazioni locali. A pesare in modo particolare sono state tutte le richieste di modifica avanzate dal Comune di Monza e nello specifico: «la realizzazione di quattro nuovi pozzi, mitigazioni alle fermate del San Gerardo, di piazza Trento e Trieste e della Stazione, una diversa configurazione degli accessi a quella di Triante, la formazione di tetti verdi sul deposito del Casignolo, compensazioni ambientali in via Marelli, ulteriori bonifiche e opere idrauliche» tra cui quelle imposte dalla conformazione del sottosuolo interessato dal fenomeno degli occhi pollini, , come spiegato dall’assessore regionale Terzi.

# Se non si trovano le risorse aggiuntive entro giugno si rischia la perdita dei fondi già stanziati

Il Sindaco Sala si è detto soddisfatto dell’esito dell’incontro con i sindaci, soprattutto perchè che tutti sono d’accordo sul salvaguardare per intero il progetto. Detto questo, ora bisogna correre per trovare le risorse necessarie a coprire gli extra costi e avviare le fasi successive, in primis la pubblicazione della gara d’appalto per inaugurare il prolungamento di M5 nel 2033. Il mese di giugno, sottolinea Sala intervistato da Italpress, si presenta come uno spartiacque decisivo: «per partire con i lavori e non perdere i fondi già assegnati bisogna entro giugno risolvere questa questione». A quel punto la metropolitana diventerebbe un miraggio.

Leggi anche: No metro? Monza è rimasta al verde. Anzi, non ha più nemmeno quello

Continua la lettura con: «Arcipelago M6»: la soluzione per coprire Milano e hinterland estendendo anche le altre linee della metro

FABIO MARCOMIN

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Il mondo si prepara alle Olimpiadi di Milano – Cortina

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Saranno dei giochi senza frontiere.  

Qui il video: Il mondo si prepara alle Olimpiadi di Milano – Cortina

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Continua con: Il tuo provino per giocare in porta nell’Inter

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

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Stop al «Salva Milano»: un’occasione per ripensare la città?

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Credits: www.hotelcavour.it

Solo pochi giorni fa il Sindaco Sala lamentava la lentezza della politica nell’approvazione della legge chiamata «Salva Milano». Ora il suo cambio repentino di rotta dopo l’arresto di un ex dirigente comunale. C’è chi parla di una Milano bloccata nella sua attività più florida. E se invece questa fosse una occasione per riscrivere in meglio le regole del gioco sul futuro di Milano?

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Stop al «Salva Milano»: un’occasione per ripensare la città?

# Il dietrofront della Giunta: solo pochi giorni fa Sala si lamentava della lentezza nell’approvazione del testo

Beppe Sala IG

Palazzo Marino ha deciso di non appoggiare più l’iter del provvedimento noto come “Salvamilano”, attualmente in attesa di votazione al Senato dopo essere passato alla Camera. Una giravolta impensabile fino a soli pochi giorni fa quando Sala, in merito all’approvazione della legge, diceva: «La politica che ci mette 18 mesi per affrontare una questione del genere dimostra una sua debolezza. Io sono disorientato dai tempi lunghi». Impensabile ma inevitabile. 

La decisione arriva infatti in un momento di tensione, a seguito delle recenti intercettazioni e degli arresti domiciliari dell’architetto Giovanni Oggioni: ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune ed ex vicepresidente della Commissione paesaggio, accusato di corruzione, frode processuale, depistaggio e falso.

# Al centro della questione c’era l’«interpretazione autentica» della norma

Credits hoigole IG – Palazzo Marino

L’obiettivo del norma era di risolvere i contrasti scaturiti a seguito delle diverse interpretazioni del Comune di Milano e della Procura in merito a una norma del 1942, puntando su una «interpretazione autentica». Proprio su questo aspetto verte una delle intercettazioni in cui l’altro indagato Marco Cerri (progettista ed ex componente della Commissione paesaggio ndr) si rivolge a Oggioni: “No però Giovanni, l’interpretazione autentica è l’unica cosa che mette in scacco le indagini, te lo dico sinceramente, perché una norma che va a dire che le cose fatte ”fino a” ma non dice che l’interpretazione autentica è quella, la Procura per me va avanti lo stesso. Invece, con l’interpretazione autentica è sicura”. I pm sostengono che i due avrebbero preso parte alla stesura del testo e spinto perchè venisse approvato il prima possibile.

# Ma cosa prevedeva il provvedimento in votazione?

In sintesi che l’avvallo di un piano particolareggiato o di lottizzazione convenzionata non dovesse essere obbligatorio in caso di costruzione di nuovi immobili su lotti localizzati in ambiti edificati e urbanizzati, in caso di sostituzione di edifici esistenti o interventi su edifici esistenti in ambiti edificati, anche se superiori a 25 metri di altezza e con densità edilizie sopra 3 metri cubi per metro quadrato. 

# Ripensare Milano: prima i cittadini, poi gli investitori e i costruttori

doni_tombolato IG – Torre Milano al tramonto

La giustizia ora farà il suo corso e se questo da un lato significherà per un po’ di tempo la paralisi del settore immobiliare, dall’altro l’arresto del “Salva Milano” può rappresentare un’opportunità per ripensare in modo più inclusivo il futuro della città. Le decisioni urbanistiche vengono sempre prese con una logica top-down, dove gli interessi immobiliari prevalgono sulle esigenze dei cittadini. Si dovrebbe innanzitutto ribaltare questo approccio: prima di ogni rigenerazione urbana, a prescindere dalla superficie interessata, andrebbero raccolte le richieste dei cittadini e di tutti i soggetti attivi nel quartiere. L’obiettivo dovrebbe essere capire come migliorare la zona, attraverso ad esempio spazi verdi e luoghi d’incontro, e quali servizi implementare. Solo in un secondo momento, sulla base di queste esigenze, gli investitori e i costruttori immobiliari potranno sviluppare i loro progetti. 

# Nuove soluzioni per uno sviluppo sostenibile

milan-pixabay – Unicredit dal basso

Passando dall’idea generale alle strategie da adottare per trasformare Milano in una città più vivibile e sostenibile, il nuovo PGT potrebbe prevedere:

  • pianificazione partecipata: coinvolgere i cittadini nei processi decisionali attraverso assemblee pubbliche, sondaggi e strumenti digitali di urbanistica partecipata. Questo garantirebbe uno sviluppo più equilibrato e condiviso;
  • recupero degli spazi inutilizzati: invece di puntare solo su nuove costruzioni, si potrebbe incentivare il recupero di edifici abbandonati e aree dismesse, riducendo il consumo di suolo e valorizzando il patrimonio esistente;
  • sostenibilità ambientale e sociale, con multe salate in caso di tagli a verde e servizi: ogni nuovo progetto urbanistico dovrebbe rispettare rigorosi criteri di sostenibilità, prevedendo spazi verdi, mobilità dolce e accessibilità per tutti. Nel caso di tagli anche solo a un piccolo elemento pubblico nell’intervento urbanistico si dovrebbero prevedere multe salate da reinvestire in progetti per la cittadinanza;
  • realizzare almeno il 50% del parte pubblica di un progetto prima o in parallelo all’avvio dei cantieri per la quota privata;
  • una quota degli interventi edilizi dovrebbe essere sempre riservata a edilizia popolare e housing sociale;
  • controllo sugli investimenti immobiliari: introdurre regolamenti più stringenti per evitare speculazioni e garantire che i nuovi interventi siano finalizzati a migliorare la qualità della vita e non solo a massimizzare i profitti degli operatori privati;
  • zonizzazione innovativa: suddividere la città in zone con funzioni diversificate, incentivando il mix di destinazioni d’uso (abitazioni, uffici, spazi culturali e commerciali) per evitare il fenomeno delle “città fantasma” nelle ore serali e nei weekend.

# Una battuta d’arresto o un’opportunità? 

Se da un lato la vicenda mostra le fragilità di un sistema in cui la politica e gli interessi privati spesso si intrecciano, dall’altro può aprire la strada a un ripensamento della città più democratico e sostenibile. Il futuro di Milano dipenderà e di trasformare la rigenerazione urbana in un processo trasparente, equo e partecipativo.

Leggi anche: Anche la torre botanica e la high line verde spariscono: resta solo il cemento

Continua la lettura con: ”Salva Milano”: che cosa comporta in breve e perché lo ha votato anche il PD?

FABIO MARCOMIN

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La capitale europea che ha costruito una spettacolare città sotterranea: se si facesse a Milano?

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chatgpt AI - Milano città sotterranea

Eccetto che per metropolitana, parcheggi e centri commerciali, Milano non sviluppa infrastrutture che agevolino la vivibilità della città anche nel sottosuolo. Persino nella mobilità automobilistica, mentre altrove si utilizzano tunnel per spostare le auto sottoterra, a Milano gli unici due tunnel progettati sono ripiombati nel cassetto. Ma ci sono esempi opposti, come questa capitale europea dove la qualità della vita è ai massimi. Anche sottoterra. 

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La capitale europea che ha costruito una spettacolare città sotterranea: se si facesse a Milano?

# Helsinki: la città che vive nel sottosuolo

myhelsinki – Go kart sotterraneo

Sotto Helsinki si estende una vera e propria città sotterranea, con oltre 400 strutture interconnesse e una rete di circa 250 km tra tunnel per trasporti, gallerie e altre infrastrutture che la rendono un modello unico al mondo. Qui, il sottosuolo non è solo un rifugio, ma un’estensione funzionale della città: supermercati, centri commerciali, parcheggi, palestre, una pista di go kart, un campo di hockey su ghiaccio sotto la Hartwall Arena, una pista di atletica sotto lo stadio nazionale, perfino una chiesa scavata nella roccia si mimetizzano sotto i piedi dei cittadini.

curioctopus.it – Piscine sotterranea

Tra le strutture più affascinanti c’è la piscina di Itäkeskus, una delle più grandi al mondo costruite interamente sotto terra, che offre corsie riscaldate immerse nel granito.

Matthew Duncan- Wikimedia – Chiesa Helsinki

Anche la chiesa di Temppeliaukio, con la sua cupola in rame e le pareti rocciose naturali. La rete di tunnel di Kaisaniemi e Sörnäinen collega quartieri e servizi, mentre il centro commerciale Kamppi, con un’area sotterranea con negozi e ristoranti.

# Un sottosuolo pensato inizialmente per eventi catastrofici

rondine.fi -Tunnel

Questa città sotterranea non è solo una comodità, ma un vero e proprio piano strategico per il futuro. Helsinki ha sviluppato rifugi antiatomici capaci di ospitare fino a 900.000 persone, sfruttando la solidità della roccia granitica per garantire protezione e sicurezza. L’idea di espandere le strutture sotterranee continua con il progetto “Underground City Plan”, che mira a ridurre l’impatto ambientale in superficie e migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Oltre a piscine e supermercati, sotto terra si trovano sale cinema, gallerie d’arte, musei e strade per automobili, un tunnel usato per la manutenzione di edifici e la consegna merci a negozi, uffici, hotel e ristoranti, costruito negli anni ’80 e poi espanso tra il 2005 e il 2010. Helsinki ha dimostrato che il sottosuolo può essere molto più di un semplice spazio inutilizzato: può diventare una nuova dimensione urbana, perfettamente integrata nella vita quotidiana. E se si facesse anche Milano?

Leggi anche: TALSINKI: i segreti del progetto di TUNNEL sottomarino più LUNGO del mondo con due nuove ISOLE ARTIFICIALI

# E se Milano seguisse l’esempio della capitale finlandese?

albergo diurno
Credits: fondoambiente.it

Gli unici esempi che si possono trovare a Milano sono gli alberghi diurni, come quello in piazza Duomo o Porta Venezia, con reparto terme, barbieri, centri estetici. Chiusi da tempo, le uniche attività sotterranee della città si possono trovare nei mezzanini delle metropolitane e quindi poco in profondità.

tunnel
Il progetto per potenziare l’offerta di mobilità tra Linate e la Fiera

Gli unici due progetti di tunnel immaginati non sono mai stati realizzati. Seguendo l’esempio di Helsinki si potrebbe trasformare il sottosuolo in un’opportunità per decongestionare la superficie e rendere la città più vivibile, limitando l’uso di spazi in superficie.

Un primo passo più fattibile potrebbe essere l’espansione sotterranea di CityLife, con altre aree commerciali e uffici collegati direttamente alla metropolitana. Sotto Piazza Gae Aulenti, si potrebbe realizzare un distretto multifunzionale sotterraneo, con coworking, negozi e spazi verdi interni. Proprio nella piazza c’è un primo esperimento, con il negozio di Uniqlo realizzato sotto il piano calpestabile, anche se più alto del piano strada. La città ha già una storia di sfruttamento del sottosuolo: dai rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale alle gallerie sotto la Stazione Centrale, passando per i navigli coperti, esiste già una base su cui costruire una nuova infrastruttura innovativa.

# Dal giardino botanico sotto il Sempione all’arena per gli sport digitali sotto lo Stadio di San Siro

chatgpt AI – Milano città sotterranea

Pensiamo a una piscina sotterranea sotto il Parco Sempione, protetta dal caldo estivo e integrata con un centro benessere, oppure un giardino botanico sotterraneo, un’oasi verde alimentata da un complesso sistema di agricoltura idroponica e fitofotovoltaica. Un altro progetto potrebbe essere una rete di parcheggi sotterranei smart sotto Corso Buenos Aires, dotati di tecnologie avanzate per ridurre il traffico e migliorare la mobilità sostenibile. In questo modo anche trasformarla in un’arteria pedonale, una delle ipotesi di Palazzo Marino, sarebbe possibile senza danneggiare gli automobilisti. 

Milano potrebbe ospitare la prima arena sportiva sotterranea d’Europa sotto lo Stadio di San Siro, con un’arena polifunzionale dedicata agli eSports, eventi musicali e sport innovativi come il calcio a gravità ridotta. 

La metropolitana potrebbe non limitarsi a trasportare persone, ma diventare una una vera e propria città in movimento, con spazi di lavoro, aree relax e persino micro-abitazioni per chi viaggia spesso.

Continua la lettura con: A Milano l’«Hub degli artisti»: 7 idee per renderla capitale della cultura del terzo millennio

FABIO MARCOMIN

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6 marzo 1475. Nasce Michelangelo. La sua ultima opera si trova a Milano

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PIETA’ RONDANINI, Michelangelo Buonarroti

6 marzo 1475. A Caprese (oggi Caprese Michelangelo) in provincia di Arezzo, in Toscana, nasce uno dei più grandi geni della storia dell’arte mondiale: Michelangelo Buonarroti. Tra le sue opere più celebri, una si trova a Milano. 

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6 marzo 1475. Nasce Michelangelo. La sua ultima opera si trova a Milano

# L’ultima opera di Michelangelo si trova al Castello Sforzesco

L’ultima opera del genio toscano si trova a Milano. E’ anche una delle sue più celebri: si tratta della Pietà Rondanini, opera in marmo alta quasi due metri, che il maestro iniziò a scolpire nel 1552 fino al 1564, anno della sua morte. La si può ammirare nel Museo del Castello Sforzesco a Milano dove è esposta dal 2 maggio 2015. Si tratta dell’ultima opera dell’autore, che secondo le fonti vi lavorò fino a pochi giorni prima di morire. Ma che cosa la rende così straordinaria?

# Maria sostiene Gesù: o è il contrario?

La Pietà Rondanini a lungo andata perduta venne poi ritrovata ed acquistata dal Comune di Milano che ha deciso di metterla in mostra al Castello Sforzesco. La scultura rappresenta Cristo defunto che viene sorretto da Maria dopo la crocifissione. Anche se in realtà l’impatto visivo sembra l’opposto, in tipico stile michelangelesco: sembra infatti che sia Gesù che sostiene Maria, per trasmettere il messaggio di come Cristo, con la sua morte, è diventato la salvezza per l’umanità. Una curiosità: sulla statua si notano anche dei ripensamenti, dei cambiamenti di impostazione da parte del maestro la cui morte gli ha impedito di cancellarli. 

Continua la lettura con: 5 marzo 1876. Esce il primo numero milanese del Corriere della Sera. Ma il primo Corriere non era a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Milano guarisce i mali: le malattie che si curavano in questi 5 luoghi miracolosi

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divinamilano.it - Serpente nero

Quante sono le leggende tramandate circa i poteri di guarigione di alcuni luoghi di Milano? Tante, almeno quanti sono i siti storici che hanno vissuto vicende alterne e tumultuose. 

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Milano guarisce i mali: le malattie che si curavano in questi 5 luoghi miracolosi

#1 L’arca con i resti di Sant’Eustorgio guariva epilessia e cancellava le fatture malefiche

museomilano.org – Arca di San Pietro Martire a Sant’Eustorgio

Si diceva che l’arca che custodiva i resti di Sant’Eustorgio, tuttora presente in basilica, avesse il potere di guarire l’epilessia e annullare le fatture delle streghe.

#2 La statua di San Pietro da Verona contro il mal di testa

museosanteustorgio.it – San Pietro da Verona

Altra credenza, la colonna esterna sempre presso Sant’Eustorgio sulla statua di San Pietro da Verona, noto Inquisitore, rappresentato con uno spadone incuneato nella testa (più precisamente un falcastro). Sembra che ci si potesse rivolgere a lui per far passare i mal di testa. Ma non è finita qui.

#3 Il serpente nero che curava le malattie intestinali

divinamilano.it – Serpente nero

O che il mitico serpente nero, tuttora presente nella Basilica di Sant’Ambrogio, e posato su una colonna in granito in chiesa. Portato dall’arcivescovo Arnolfo II di ritorno da un viaggio da Costantinopoli (1002), sembrava che avesse avesse la capacità di guarire le malattie intestinali provocate dalla tenia e che i bambini milanesi fissandolo guarissero dai vermi.

#4 La “cattedra della fertilità” della Basilica di Sant’Ambrogio

milanoarcheologia.it – Cripta Sant’Ambrogio

Siamo ancora nella Basilica di Sant’Ambrogio. In una delle absidi della basilica, c’è una cattedra, intesa come seggio con braccioli di marmo o comunque di pietra, cosiddetta “cattedra della fertilità” che si diceva avesse il potere di “assicurare” un parto indolore alle puerpere con cui veniva in contatto. Probabilmente un retaggio delle antiche credenze pagane, sicuramente di estrazione celtica.

In alternativa alla cattedra, la stessa poggia su una pietra nera, portata dalle Crociate, detta anch’essa “pietra della fertilità”, che se toccata da una donna in attesa assicurerà un parto indolore.

#5 La nefasta Colonna Infame che faceva ammalare

colonna infame
Colonna infame

E che invece, al contrario, la nefasta Colonna Infame facesse ammalare. La Colonna Infame, ormai distrutta, a ricordo degli untori della peste, era posizionata in Piazza Vetra ed era in un luogo già malsano di suo per l’attività di concia delle pelli con acidi che vi si svolgeva. Ovvio che le malattie proliferassero.

Continua la lettura con: Leggende e maledizioni legate a Milano: le tre profezie su Palazzo Marino (manca solo la terza)

ELEONORA PRINA

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Il paese con le case che costano meno (a 30 minuti da Milano)

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liciagaia IG - Lago Parco Nord, Paderno

Lavorare in città e vivere nell’hinterland è spesso la scelta ottimale se si vuole contenere le le spese o se non si riesce a sostenere i costi della vita milanese. Meglio ancora se il tragitto casa-lavoro è percorribile in massimo mezz’ora. Vediamo quindi quali sono i comuni più economici raggiungibili in poco tempo, dove in media si trovano case a meno della metà che a Milano. 

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Il paese con le case che costano meno (a 30 minuti da Milano)

# Come è stata effettuata la ricerca

Credits Andrea Cherchi – Zona Bocconi dall’alto

A Milano le ultime rilevazioni dei prezzi delle abitazioni relativi al mese di febbraio 2025 sul portale Immobiliare.it riportano il dato di 5.434 euro al mq. Questo significa che per l’acquisto di un’abitazione da 80 mq, configurabile come trilocale, bisogna mettere in conto in media circa 434mila euro. Un costo non sostenibile da tutti, mentre fuori città si possono trovare prezzi più abbordabili. Abbiamo quindi innanzitutto individuato i comuni a una distanza di circa 30 minuti da Milano o poco meno, sia con i mezzi pubblici che con l’auto privata. Poi, estrapolando i dati dallo stesso database, abbiamo selezionati i dieci più economici dove comprare casa.

Vediamo i risultati che sono emersi.

# Nella top ten nessun comune ad ovest, uno solo a sud

milanoguida.com – Cusano Milanino
  • #10 Al decimo posto tra i paesi con i prezzi più bassi, troviamo Cusano Milanino che registra un prezzo al mq di 2.876 euro
  • #9 al nono c’è Vimodrone con 2.697 euro al mq
  • #8 all’ottavo Novate Milanese con 2.633.
  • #7 a seguire troviamo a nord ovest Pero con 2.601 euro al mq 
  • #6 Cormano a nord con 2.473 euro al mq
  • #5 Per la quinta e la quarta piazza troviamo rimaniamo sempre a nord con Rho 2.348 euro
  • #4 e poi Bollate, dove una casa costa 2.330 euro al mq.

# Il comune più economico a mezz’ora da Milano: 181mila euro in media per un trilocale di 80 mq

liciagaia IG – Lago Parco Nord, Paderno

Arriviamo ai primi tre.

  • #3 Sul gradino più basso del podio troviamo San Giuliano Milanese, l’unico a sud della città in questa graduatoria, con 2.325 euro al mq per un’abitazione.
  • #2 La seconda posizione spetta a Pioltello, nell’hinterland est, dove per andare a vivere servono in media 2.280 al mq.
  • #1 Il comune più a buon mercato risulta Paderno Dugnano: per un trilocale di 80 mq si spende in media 2.270 euro al mq e quindi circa 181mila euro, meno della metà rispetto a Milano. Facilmente raggiungibile con la linea S1 e in futuro dalla metrotranvia Milano-Limbiate, dista circa 15 km da piazza del Duomo. Una delle principali attrazioni è il Parco Lago Nord, un’area verde con un laghetto artificiale che offre spazi per passeggiate, picnic e attività all’aria aperta, realizzato dove prima c’era una cava.

Continua la lettura con: La metro fuori dall’hinterland: i paesi più popolosi che non hanno la metropolitana

FABIO MARCOMIN

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La campagna dentro Milano: 10 luoghi dove ci si ritrova immersi nella natura

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Credits: @milano_segreta Parco delle Cave

Spesso si scappa da Milano per mettersi in contatto con la natura. Eppure ci sono luoghi dove sentirsi in campagna restando in città. Scopriamo insieme quali sono.

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La campagna dentro Milano: 10 luoghi dove ci si ritrova immersi nella natura

#1 Nella natura selvatica del Bosco in Città

Credits fabiolaaaaa_paganelli IG – Bosco in città

Bosco in città è un parco di circa 110 ettari situato ad ovest della città nel Municipio 7. Oltre che a zone di bosco, orti urbani, prati e campi coltivati, il parco è attraversato da diversi corsi d’acqua che si intrecciano in un punto a formare un vero e proprio lago.

#2 In mezzo ai laghi del Parco delle Cave  

Credits: @milano_segreta
Parco delle Cave

Il Parco delle Cave con 135 ettari è il terzo parco di Milano per dimensioni e sorge nell’ex area delle 5 cave sorge. Inaugurato nel 2002 ospita un percorso di 5 chilometri per gli amanti della corsa, piste ciclabili, percorsi botanici, quattro campi da bocce, calcio, basket e percorsi equestri. Al suo interno sono presenti 3 “grandi laghi”, alcuni dove si può praticare la pesca sportiva, e sono custodite due antiche cascine, Cascina Linterno e Cascina Caldera. Una vera oasi naturale in città ricca di vegetazione autoctona e di fauna quali anfibi, rettili, uccelli, conigli ed addirittura volpi.

#3 Perdersi nei boschi del Parco Nord 

Credits: @freeturtle
Parco Nord

Il Parco Nord è nato dall’unione di più parchi e dalla conversione di una parte del piccolo aeroporto di Bresso. Si estende per circa 640 ettari in sette comuni oltre Milano ed è definito un parco periurbano metropolitano. Il secondo parco più grande della città ospita al suo interno due laghi e un bosco, dove sentirsi a stretto contatto con la natura, oltre a percorsi ciclopedonabili che connettono le diverse zone. Alcune aree sono praticamente non attraversabili per la densità di piante, arbusti e altro ancora, questo a beneficio delle varie famiglie di animali presenti

#4 Tra i conigli di Citylife 

Credits nadiamonzademarchi IG – Coniglio a Citylife

L’avveniristico quartiere di Citylife non è fatto solo di grattacieli iconici, architetture di design e negozi di moda. La riqualificazione di quello che era un tempo la Fiera di Milano ha portato anche alla realizzazione di uno dei parchi più grandi in città. Nei pressi dei cespugli si nascondono e corrono in mezzo al prato molti simpatici coniglietti, una presenza insolita per una città e che ci trasporta direttamente in un paesaggio di campagna.

#5 Sentirsi in Amazzonia con i pappagalli al parco Sempione

credits: albertocane.blog

A Milano ci sono anche i pappagalli. Per l’esattezza al Parco Sempione, una nutrita colonia di bellissimi pappagalli verdi sorvolano ogni giorno l’area e si ritrovano ogni sera su un acero americano. Si tratta di parrocchetti dal collare che svolazzano nel parco meravigliando i presenti. 

Leggi anche: Milano, Amazzonia: i PAPPAGALLI del PARCO SEMPIONE

#6 Dorino, l’ultimo mulino con macine e ingranaggi ancora integri 

Credits streetview googlemaps – Molino Dorino

Il Molino Dorino è l’ultimo mulino con macine e ingranaggi ancora integri esistente a Milano. Citato nelle mappe già nel XVII secolo veniva usato per macinare i cereali delle corti lombarde della zona. Possiede ancora le cinque macine, i relativi ingranaggi e le cinghie di trasmissione, tutto in buono stato di conservazione. Situato tra la stazione della metropolitana a cui ha dato il nome, il complesso architettonico della motorizzazione civile e il raccordo che collega la strada statale del Sempione e la Tangenziale Ovest di Milano, è uno dei resti della tradizione agricola milanese in città.

#7 La chiesa di San Marchetto nel parco delle risaie

Credits pieropiroddi IG – Chiesa San Marchetto con risaie

La struttura religiosa si trova nel mezzo dei campi del Parco Agricolo Sud di Milano, per l’esattezza nel Parco delle Risaie. Come si nota dalla foto, in primavera quando i campi vengono allagati sembra quasi sospesa su un isolotto. L’origine del nome S. Marco pare sia da collegare agli Eremitani di S. Agostino del Convento di S. Marco in Milano.

Leggi anche: La CHIESETTA di Milano che sorge in MEZZO AI CAMPI

#8 Il parco Forlanini, il più grande di Milano

Credits lauvenice IG – Parco Forlanini

Forlanini è un parco urbano che con i suoi 750.000mq è il più grande di Milano e deve il suo nome all’aviatore Enrico Forlanini. Inaugurato negli anni ’70, è una vasta area alberata ed ombreggiata che predispone al relax, grazie anche al Laghetto Salesina, uno specchio d’acqua sia di falda che piovana. Intorno ad esso si possono fare piacevoli passeggiate estraniandosi per un istante dal caotico vivere cittadino.

Leggi anche: La PORTA VERDE del Grande Parco Forlanini: dal DUOMO all’IDROSCALO un nuovo hot spot CICLO-PEDONALE 

#9 Boschetto di Rogoredo, un parco rinato dal degrado

Credits: @milano_pictures IG

Il boschetto di Rogoredo è stato per anni tristemente noto per le vicende di cronaca legati allo spaccio di droghe e ai decessi conseguenti al loro abuso. In seguito ad un’intensa attività di presidio delle forze di polizia, di allontanamento e presa in carico dei tossicodipendenti e successiva pulizia e ripristino dell’area, il luogo è ritornato ad essere fruibile dai cittadini come polmone verde lontano dai rumori e lo stress. La campagna che entra in città.

#10 Il parco delle Basiliche, una delle aree verdi più suggestive di Milano

Credits angela.damelio IG – Parco delle Basiliche

Il parco delle Basiliche è una delle aree verdi più suggestive di Milano. Circondato dalle storiche basiliche tra cui la Basilica di San Lorenzo, il più grande edificio a pianta centrale dell’Occidente cristiano, ha una vegetazione rigogliosa composta da olmi, platani e faggi e bordato da un roseto dalla superba fioritura. Un’oasi di pace e relax tra la natura in pieno centro.

Continua la lettura con: 7 assurdità e stranezze dei mezzi pubblici di Milano

FABIO MARCOMIN

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La «Circle Line» a Roma: ci sarà un Grande Anello extraurbano?

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Ph: anelloferroviarioconstazioni - abitarearoma

Il tema dei trasporti non stanca mai: a Roma in particolare se ne parla sempre con una certa insofferenza. Sono tanti i progetti in quest’ambito, neanche la metà di questi è stata realizzata, ma certamente il più ambizioso è quello dell’anello ferroviario o «circle line». Quando vedremo la realizzazione di questo progetto e quali sono state le occasioni mancate? Come costruirlo: sarebbe un progetto per il sottosuolo, dunque una metro, o affidato alle Ferrovie dello Stato? Ma soprattutto, a che cosa serve questa infrastruttura?

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La «Circle Line» a Roma: ci sarà un Grande Anello extraurbano?

# Cintura Nord: un passo avanti e due indietro

Ph: anelloferroviarioconstazioni – abitarearoma

Nel 2022, a Roma Nord, è stata riaperta la tratta Valle Aurelia – Vigna Clara, che era stata chiusa poco tempo dopo la sua prima inaugurazione. Questa riapertura aveva fatto ben sperare i romani, che credevano di vedere un avanzamento nel progetto di realizzazione del Grande Anello. Ma che si è rivelata un’ennesima illusione. Infatti, solo l’anno successivo, sono stati definanziati 173 milioni d’euro del PNRR originariamente destinati proprio ai lavori per la chiusura dell’anello. Non solo quindi un passo indietro, ma un vero e proprio stop radicale alle eventuali prospettive, senza considerare l’occasione persa per la stazione di Pigneto…

# Pigneto: l’occasione mancata per accelerare il processo

Ph: alberto.barrera.rodriguez – Instagram

Un altro passo indietro, sempre nel 2023, fu fatto sulla stazione di Pigneto. O meglio, più che un passo indietro, non si è sfruttata un’occasione importante per rivoluzionare la circolazione anche in questa zona della città. In questo periodo, infatti, andò deserta la gara per la costruzione della stazione che sarebbe divenuta un nodo importante tra diverse linee regionali e la Metro C, velocizzando scambi e spostamenti tra città e provincia. Ad oggi, sembra non esserci neanche la più lontana possibilità della chiusura dell’anello, così come non sembra essercene la volontà. I passi indietro e le occasioni perse sono la più chiara dimostrazione di questa tendenza negativa, ma se riuscissimo a concludere questo ambizioso progetto, la città quanto ne guadagnerebbe?

Leggi anche: Le due ombre sulla Linea D, la nuova metro all’orizzonte di Roma: come rimediare?

# Circle Line a Roma: e se fosse troppo presto?

Immagine creata con l’IA – Canva

Finora abbiamo parlato dell’incapacità di concludere questo progetto ambizioso. Tuttavia, sarebbe altrettanto necessario indagare se, portandolo a termine, questo servirebbe a risolvere i problemi di traffico e lentezza dei trasporti. Contrariamente a quanto si pensi, infatti, il traffico che troviamo sul GRA, non dipende tanto dallo scorrimento sullo stesso, quanto dalla difficoltà di defluire dallo stesso in direzione del centro città. Infatti, i sistemi di circolazione non sono all’altezza dei grandi numeri che Roma sostiene quotidianamente. Questo dimostra quindi come Roma, ad oggi, non abbia bisogno tanto di un collegamento periferico, quanto di una capillarizzazione dei servizi di trasporto internamente alla città.

Nelle città dove si è resa necessaria la costruzione di una o più circle line, come Berlino, Londra, Parigi o, in prospettiva, Milano, questo è accaduto dopo la copertura della città con linee radiali della metropolitana. La circle line infatti serve proprio a creare un raccordo per queste linee. Linee che al momento scarseggiano all’interno del Comune di Roma. 

Il solo anello ferroviario in questa fase perderebbe quindi la sua funzione fondamentale, quella di raccordo tra più linee. Pertanto il progetto collegato ad esso dovrebbe riguardare invece un piano di riqualifica organica del nostro sistema dei trasporti. Questo ci fa intuire quanto siamo ancora indietro su questo tema e, conseguentemente, quanto è urgente insistere affinché quel poco che viene promesso sia mantenuto.

Continua la lettura con: Gabbiani, i «bulli di Roma»

RAFFAELE PERGOLIZZI

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Le 3 opere megalomani che si volevano realizzare nella «Milano fascistissima»

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Durante il ventennio fascista Milano è stata protagonista di diversi episodi importanti per la Storia, ma anche luogo di progetti e costruzioni architettoniche che sono rimaste fino ad oggi.

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Le 3 opere megalomani che si volevano realizzare nella «Milano fascistissima»

# Le opere fasciste a Milano 

Palazzo di Giustizia di Milano – https://sintesipolitica.it

Lo stile dell’arte e architettura durante l’Italia fascista consiste in un incrocio tra il razionalismo e il classicismo neo-romano, quindi un’architettura esemplare e dogmatica, dalle linee decise e dimensioni imponenti, monumentali. Dei chiari esempi sono la Stazione Centrale e il Palazzo di Giustizia. 

Interno della Stazione Centrale di Milano

# La Milano “fascistissima” del Podestà Belloni: grandi viali, tram e Idroscalo

Bordoni, Carminati, Caneva – Progetto per Piazza del Duomo, 1927

Il primo podestà di Milano fu Ernesto Belloni, legatissimo al regime e intenzionato a lanciare molti progetti di realizzazione di opere pubbliche nella città. Lui volle far diventare Milano “fascistissima”: oltre a voler espandere la città incorporando i comuni limitrofi, l‘idea principale del podestà era quella di risolvere i problemi di traffico nel centro cittadino e di pianificare grandi viali e grandi piazze in cui potessero sorgere monumentali palazzi ed edifici.

Diede il via alla costruzione dell’idroscalo, del Palazzo della Mezzanotte come nuova sede della Borsa, eliminò il Carosello Tranviario di piazza del Duomo e approvò la progettazione dei nuovi tram Carrelli, quelli che circolano ancora oggi. Progetti tutti a debito del popolo milanese. 

# Le opere “fascistissime” mai realizzate: il quartiere monumentale, le torri gemelle e l’anello verde attorno a Milano 

Tante le idee che invece non videro mai la luce. Le tre principali furono:

#1 la realizzazione di un quartiere monumentale in zona Cà Granda

Alberto Alpago-Novello – Progetto per un nuovo quartiere monumentale a sud della Cà Granda, 1927

#2 le torri gemelle di piazza Duomo

#3 la realizzazione di un anello di verde che circondava totalmente Milano

# Il tramonto della Milano del Podestà Belloni

Lo stesso fascismo fu la mano che impedì a Belloni di continuare con i suoi piani di restaurazione milanese: la lotta intestina tra i fascisti fedeli a Mussolini e i fascisti squadristi di vecchio stampo vide il culmine proprio in questi anni. Il podestà di Milano venne accusato da questi ultimi, tra varie cose, di essere il destinatario di tangenti e quindi di approvare progetti non necessari con il solo scopo di guadagnare. In seguito ad un processo giudiziario venne costretto a dimettersi e al confino forzato nella piccola Vetri, in Campania. 

Continua la lettura con: 50 sfumature di nero: opere fasciste a Milano

ALICE COLAPIETRA

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Finiremo tutti surgelati? L’azienda che assicura l’immortalità sottozero: questo il suo prezzo

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chatgpt AI - Laboratorio criorigenerazione

Una startup tedesca si offre di congelare il nostro corpo e cercare di risvegliarci nel futuro per 200.000 euro. Il meccanismo è semplice: si congelano i corpi nell’azoto liquido, finché la tecnologia del futuro possa risvegliarli e farli vivere per sempre. Magari ringiovanendoli. Oltre 650 clienti hanno già aderito.

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Finiremo tutti surgelati? L’azienda che assicura l’immortalità sottozero: questo il suo prezzo

# La nascita di una startup visionaria

tomorrow.bio

Tomorrow bio è una start-up berlinese che si occupa di crionica ed offre un servizio di conservazione del proprio corpo per un costo di 200.000 euro. È stata fondata nel 2019 dal Dr. Emil Kendziorra. Emil è un medico di formazione e ha trascorso anni come ricercatore sul cancro e imprenditore, prima di fondare l’azienda. Fernando Azevedo Pinheiro, un imprenditore con anni di esperienza, è entrato a far parte come COO e co-fondatore nel 2020. L’obiettivo di questa start up, come scritto sul loro sito web, è quello di far progredire la scienza medica con un reale impatto sul mondo. Collaborando con i maggiori esperti e effettuando test rigorosi, garantiscono che le loro innovazioni siano sia visionarie che affidabili, dando priorità alla trasparenza, alla sicurezza e a soluzioni pratiche per la salute umana e la longevità.

# La tecnica della crioconservazione

tomorrow.bio – Cryonics

L’azienda si concentra su metodi scientificamente fondati e processi decisionali basati sui dati per superare i confini della crionica e della biostasi. La criopreservazione umana è una procedura medica avanzata che permette di mettere un essere umano in completa pausa biologica dopo la sua morte legale. Lo scopo è mantenere le persone preservate fino a quando la tecnologia medica non sarà sufficientemente avanzata da curare la causa della morte e rianimarla. Questo offre ai pazienti la possibilità di beneficiare della tecnologia futura e di vivere potenzialmente una vita più lunga di quanto sia attualmente possibile.

Si tratta di una sperimentazione medica all’avanguardia e per questo non si può dire che è accessibile a tutti. Il costo è molto alto e, alla quota associativa pari a 50 al mese, si aggiunge il costo effettivo. Per i membri varia tra i 200.000 euro per la conservazione del corpo intero e i 75.000 euro per la conservazione solo del cervello. Per chi decide di optare per la criopreservazione all’ultimo minuto senza essere un membro di Tomorrow bio, i prezzi raggiungono un picco ancora più alto sfiorando i 230.000€ per tutto il corpo e i 115.000€ solo per il cervello.

# Come funziona il percorso

tomorrow.bio – Conservazione

Queste le fasi del percorso:

  • Fase 1. Le persone che desiderano essere criopreservate devono sottoscrivere un abbonamento, procurarsi tutti i documenti necessari e, con l’aiuto dell’azienda, assicurarsi che siano disponibili assicurazioni o fondi per pagare la procedura.
  • Fase 2. La maggior parte dei decessi può essere prevista in base a condizioni e circostanze mediche, quindi, quando ci sono i segnali che indicano che un paziente sta morendo, sarà inviata una delle loro ambulanze con un team specializzato a bordo. Non appena il paziente viene legalmente dichiarato morto, viene avviato il processo di stabilizzazione.
  • Fase 3. Il paziente viene raffreddato il più rapidamente possibile utilizzando il ghiaccio e acqua, dopo viene infuso il corpo con farmaci neuroprotettivi e anticoagulanti insieme ad un supporto cardiopolmonare (CPS). Questo stabilizza il paziente, rallenta il processo di degradazione e lo prepara alla crioprotezione.
  • Fase 4. Inizia ora la crioprotezione: durante questa procedura viene lentamente sostituito il sangue del paziente con un crioprotettore, raffreddando e proteggendo il corpo ulteriormente.
  • Fase 5. L’ultima fase è il trasporto del paziente nella struttura specializzata convenzionata in Svizzera. Nella struttura i pazienti crioprotetti vengono collocati in una camera di raffreddamento, nella quale la temperatura raggiunge i -120 °C: avviene un processo chiamato vetrificazione, che è una transizione del corpo simile al vetro. Dopo questo processo si rallenta il raffreddamento fino a quando il paziente ha raggiunto -196 °C.

Infine, i pazienti vengono posti in una capsula che poi viene introdotta in un dewar criogenico riempito con azoto liquido. Qui vengono conservati a tempo indeterminato, senza bisogno di elettricità: l’azoto liquido viene regolarmente riempito dal team in loco e da un sistema automatizzato.

# Oltre 650 clienti registrati e già 7 pazienti criopreservati

tomorrow.bio – Sede

Sempre più persone non sono disposte ad accettare la morte per cause che potrebbero essere risolte con i progressi della tecnologia e della medicina. La criopreservazione è la migliore speranza per il prolungamento della vita in futuro e Tomorrow bio gestisce servizi specializzati per avviare il processo di crioconservazione il più velocemente possibile.

Questa tecnica innovativa ha suscitato particolare interesse con oltre 650 clienti registrati e già 7 pazienti criopreservati. Sebbene il risveglio dei pazienti criopreservati non sia ancora possibile, non vi è alcuna ragione fondamentale per cui non sia realizzabile. Molte procedure mediche che erano inimmaginabili in passato sono oggi una pratica standard, proprio seguendo questo ragionamento le malattie incurabili di oggi potrebbero essere curabili in futuro e questa è attualmente la migliore opzione per un futuro risveglio.

Continua la lettura con: Milano è una città per vecchi: la longevità è un business

MARTA BERARDI

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«Io abito in via Monte Cervino, la situazione intorno a Citylife è drammatica…»

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Ph. @fiodavid81 (sfondo)

Buongiorno,

io abito in via Monte Cervino, ho visto crescere Citylife ed ho seguito il suo sviluppo sin dai tempi in cui un gruppo di persone si era opposto alla concessione della cubatura del quartiere a sfavore di più spazi verdi.
Naturalmente ha vinto la cementificazione, e adesso ci sono palazzine una accanto all’altra a prezzi altissimi.

La situazione intorno a Citylife è drammatica, totale assenza della Polizia Locale, ogni intervento è devoluto alla buona volontà ed al senso civico di pochissimi, la situazione parcheggi è completamente anarchica, incivili utilizzano ogni spazio possibile per mollare auto e furgoni, spesso sono persone non residenti che confidano (a ragione) di non prendere la multa e lasciano il loro veicolo per poi utilizzare la metropolitana di piazza Amendola.

Dato che la polizia locale, con una mossa geniale, non lascia più l’avviso di contravvenzione, l’incivile reitera il reato fino a che, dopo 90 giorni, non gli arriva la multa.
Mi piacerebbe fare qualcosa per cambiare la situazione.

Vi saluto cordialmente

VITTORIO TANTALO

________________________________
 
E io mi rendo disponibile a recapitare contravvenzioni invece che raccomandate.
 
 
 
IL POSTINO
 
Vuoi segnalare qualcosa, fare una domanda, sfogare la tua creatività o la tua disperazione? Manda una mail a info@milanocittastato.it (Oggetto: I fatti nostri). 

Continua la lettura con: «Sono una cittadina che abita in zona Certosa-Merlata e non capiamo questa cosa…»

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Il «passaggio segreto» con vista sul lago di Como

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Credits drcarlidavide IG - Giardino del Merlo

Un piccolo giardino botanico ispirato a quelli tipici liguri, realizzati su terreni scoscesi, che apre le porte a un paesaggio mozzafiato.

Milano-Giardino del Merlo

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Il «passaggio segreto» con vista sul lago di Como

# Un piccolo giardino botanico ispirato ai tipici giardini liguri

Credits brunofranchi1960 IG – Giardino del Merlo

Realizzato nel 1858 su un’idea di Giovanni Manzi, nobile di Dongo, il Giardino del Merlo è una piccola perla incastonata sulle pendici del Lago di Como, dove sorgeva un tempo l’antico castello di Gian Giacomo Medici. Si estende tra i comuni di Musso e Dongo ed è rimasto abbandonato per un lungo periodo, furono addirittura costruite delle cave di marmo al suo interno. Nel 2018 il giardino è ritornato ad essere visitabile dal pubblico grazie alla riqualificazione voluta dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio. 

Credits lele.gantezza IG – Giardino del Merlo

Un giardino botanico suggestivo che prende ispirazione dai tipici giardini liguri che si sviluppano su terreni scoscesi, con vegetazione locale e mediterranea, palme, agavi, eucapliti, e pareti rocciose ricoperte da fichi d’india.

# Il passaggio segreto dietro a un muro

Credits drcarlidavide IG – Giardino del Merlo

Se tutto questo non bastasse a rendere magico questo luogo ci pensa un passaggio segreto nascosto da un muro. Camminando lungo il perimento del giardino si può scovare infatti un punto mimetizzato tra le rocce che è una vera e propria porta.

Credits _valentinamalena_ IG – Giardino del Merlo

Una volta aperta inizia un sentiero, che conduce fino alla casa del guardiano, fatto di cunicoli, passaggi segreti e balconcini con affaccio sul lago. Si può poi scegliere di proseguire il cammino fino alla Chiesa di Sant’Eufemia da dove si può godere un vista incredibile sul Lago di Como.

# Come arrivarci

Il tragitto più rapido e breve partendo da Milano è tramite l’autostrada A9 e la statale SS340. Ci si impiega circa 2 ore e conviene parcheggiare l’auto nei pressi della Chiesa San Biagio nel comune di Musso e da quel punto proseguire a piedi per circa 10 minuti sul lungolago in direzione Dongo. Ad un certo punto sulla sinistra ci si troverà davanti ad un cancello nero, l’entrata che porta al giardino.

 

Continua la lettura con: Una passerella pedonale circolare sopraelevata a Loreto (e nelle altre grandi piazze di Milano)?

FABIO MARCOMIN

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La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. mimi fructuoso

La foto del giorno: oggi siamo in Via Spallanzani

Ph. mimi fructuoso

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