Dopo il Comune, ora la Regione: il DIARIO DEGLI ERRORI nei prezzi dei trasporti pubblici

Nella guerra tra Comune e Regione sul sistema tariffario e sulle risorse da destinare al trasporto pubblico a perderci sono i cittadini di Milano

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Ph: Andrea Cherchi (c)

Dopo il nuovo sistema tariffario integrato con il relativo aumento dei prezzi, arriva la nuova disposizione della Regione Lombardia che prevede da Ottobre l’utilizzo dei soli biglietti integrati, a infiammare gli animi dei milanesi e dei pendolari.

IL BRACCIO DI FERRO COMUNE VS REGIONE

E’ colpa del Comune! No è colpa della Regione! Le due istituzioni che, insieme allo Stato, governano Milano pare giochino al rimpiattino. Il Comune dice che se ha dovuto alzare il prezzo dei biglietti è anche a causa della regione Lombardia che, complice la riduzione dei trasferimenti statali per il trasporto pubblico, avrebbe spinto il Comune di Milano ad adoperarsi diversamente per incassare dai biglietti parte di quanto gli spetterebbe in base ai km/annui percorsi dai mezzi del trasporto pubblico ATM.

Comune: il rialzo dei biglietti urbani ed extraurbani

L’esigenza di realizzare il  “sistema tariffario integrato”, basato sul modello inglese, e di incassare un aumento del gettito annuo di € 50 milioni è stata l’occasione di ritoccare i prezzi verso l’alto, aumentando il perimetro di utilizzo ed estendendo la scelta dei mezzi di trasporto a tutti quelli dell’area di riferimento.

Regione: stop ai biglietti “TrenoCittà”

Come conseguenza di questa riforma del sistema tariffario, al momento valido nella Città Metropolitana di Milano e nell’ex-provincia di Monza, la Regione Lombardia ha deciso di eliminare a partire da Ottobre i biglietti «Trenocittà Milano» e i «Trenocittà Monza» che consentono di viaggiare nelle tratte previste esclusivamente per mezzo di treni, per chi non avesse bisogno di usare altri mezzi di trasporto.

Il nuovo sistema tariffario integrato dei trasporti consente invece di viaggiare con un unico biglietto su tutti i mezzi compresi nella zona tariffaria per la quale si è acquistato il biglietto, con un prezzo maggiorato per compensare i maggiori prezzi dei biglietti nell’aera milanese. Il motivo di questo? Colpa del Comune e del suo rialzo dei prezzi dei biglietti è la risposta della Regione.

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IL DIARIO DEGLI ERRORI

Nella successione degli eventi di questa estate, il pericolo è sulle conseguenze che un orientamento troppo al breve termine e su aspetti strettamente finanziari rischia di provocare sull’economia e sul traffico e correlato inquinamento.

Il Comune di Milano

#1 AUMENTO DEI PREZZI DA INFLAZIONE ARGENTINA

Come si può vedere dalla tabella rialzi dal 33% per il biglietto ordinario al 55% di quello giornaliero sono più consoni a un’inflazione di tipo sudamericano che a un periodo di crescita zero. Senza contare che questi aumenti potrebbero indurre all’aumento dell’utilizzo del mezzo privato negli spostamenti in città e, di conseguenza, dell’inquinamento.
In aggiunta, l’abbonamento annuale, che non è stato aumentato, ha previsto una agevolazione paradossale: l’agevolazione del pagamento rateale solo per chi è già in possesso di un auto.

#2 LA GIUSTIFICAZIONE GIA’ SMENTITA DI SALA
La comunicazione fatta dal Sindaco Sala ai cittadini per spiegare, nel giorno dell’entrata in vigore del nuovo sistema tariffario, che si sarebbe impegnato a investire le maggiori entrate nel miglioramento del trasporto pubblico, è già stata disattesa in quando gli incassi previsti sono già stati inseriti per finanziare spese correnti.

#3 NESSUNA COMPENSAZIONE ALL’AUMENTO DEI PREZZI
Non è stata prevista nessuna compensazione per migliorare il trasporto pubblico, come ad esempio:

  • Fare estendere da ATM l’orario di funzionamento della metropolitana, soprattutto nelle ore notturne nel fine settimana
  • Aumentare la frequenza dei treni della metro e abolire l’orario estivo.

#4 NESSUNA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA DECISIONE
Il metodo utilizzato per stabilire il nuovo sistema tariffario non ha visto nessun grado di partecipazione dei cittadini: in altri casi su questioni che riguardano i trasporti pubblici si procede a consultazione popolare, come ad esempio a Vienna dove è stato votato un referendum per il funzionamento dei trasporti 24h, introdotto successivamente nei weekend.

La Regione Lombardia

#1 PENALIZZAZIONE DI MILANO
Ha perpetuato il taglio dei trasferimenti economici per il trasporto pubblico al Comune di Milano, nonostante l’apertura di nuove linee metropolitane e di nuove linee di superficie, con il relativo aumento di km/annui percorsi, e senza rispettare il peso di Milano sull’economia regionale.
#2 LOGICA MURO CONTRO MURO SENZA FORNIRE SOLUZIONI
Ha ostacolato la riforma del sistema di trasporto tariffario
, senza mai porsi come un partner che condivide problemi comuni quali traffico e inquinamento, minacciando ogni tipo di azione legale salvo dare all’ultimo momento il via libera all’Agenzia di Bacino dei Trasporti e a tutti i Comuni interessati.
#3 L’ADEGUAMENTO A TEMPO RECORD
Appena due settimane dopo l’entrata in vigore dello STIBM contro cui si è sempre mostrata contraria, senza nessuna gradualità, ha deciso subito di adeguarsi, facendo cessare dal 1° Ottobre i biglietti “TrenoCittà” per Monza e per Milano. Rimarranno pertanto solo i biglietti integrati, che non causeranno cambiamenti a chi già usa più mezzi di trasporto durante i suoi viaggi, mentre comporterà un aumento del 40% per chi è solito utilizzare solo il treno.
A corredo di questa situazione, l’assessore comunale ai trasporti Granelli e l’Assessore regionale ai trasporti Trezzi si sono accusati a vicenda per l’innalzamento dei prezzi dei biglietti.

ESISTE UNA SOLUZIONE, SENZA INCOLPARSI A VICENDA

Questa situazione che ha scatenato tante polemiche è frutto di un errato e antiquato impianto amministrativo a monte, le cui criticità sono le seguenti:

      • Il territorio di riferimento del sistema dei trasporti e delle relative tariffe è esterno e più grande dei player principali, ovvero il Comune di Milano e la Città Metropolitana;
      • Le risorse per gestire efficacemente il trasporto pubblico sono parzialmente a carico del Comune e insufficienti, mentre il resto dei fondi è demandato a due enti superiori quali Regioni e Stato che possono decidere quali somme stanziare a riguardo;
      • Non esiste di fatto alcuna modalità o strumento di partecipazione della cittadinanza a maggior ragione per una scelta di così tale impatto sulla vita quotidiana.

Esiste però una possibilità per eliminare queste storture, ovvero facendo in modo che il territorio che comprende tutta l’area metropolitana sia ricompreso in un unico ente, senza ulteriori enti a cui chieder conto tranne lo Stato, con risorse e competenze adeguate e la facoltà di governarsi in autonomia.
Per cogliere questa opportunità esiste solo una strada: trasformare Milano in Regione.

FABIO MARCOMIN

 

REFERENDUM DAY A OTTOBRE: TUTTI PRONTI A VOTARE

Si tratta di una strada ampiamente percorribile, anche se non sarà un processo banale: la partenza a Ottobre con il Referendum Day, non rimane che accompagnarci in questo viaggio. Chi voglia darsi da fare in modo attivo invece che lamentarsi rimanendo sorpreso per questo e altri problemi derivanti da assenza di risorse e di poteri per Milano, ci scriva: info@milanocittastato.it (Oggetto: CI SONO ANCH’IO). Non sarà facile, ma ce la faremo.

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1 COMMENTO

  1. Domanda:
    se tutti … fossero in possesso di un abbonamento annuo… i conti sarebbero a posto?

    Se questo è vero …. perché non far pagare l’abbonamento un pò per volta?
    Non sarebbe un gran problema pagare caro un biglietto e contabilizzarlo, raggiunto il valore dell’abbonamento questo fatto permette di viaggiare in abbonamento per 365 giorni dal primo viaggio oggetto del primo pagamento (o con un criterio diverso atto a garantire che chi usa il mezzo pubblico abbia sempre un vantaggio economico ad usarlo anche se si muove poco).

    Il vantaggio andrebbe ricercato nel favorire il trasporto pubblico specie nelle ore meno utilizzate ore in cui se non vi fossero auto in giro si vivrebbe meglio.

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