Milano: come diventare GRANDE (nonostante l’Italia)

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Foto: Andrea Cherchi (c)
Foto: Andrea Cherchi (c)

La crescita è una condizione naturale. Milano è crescita. E’ la città italiana più proiettata verso il futuro, l’unica che possa aspirare al ruolo di global city internazionale. Per diventarlo davvero ecco cosa deve fare.

Cosa deve fare Milano per CRESCERE

Sviluppare legami internazionali

“La vera novità degli ultimi anni è che si stanno creando delle reti di città che si stanno scambiando esperienze e modelli per risolvere problemi simili”, ha dichiarato Stefano Boeri. New York ha più connessioni con Shanghai che con il Midwest, Singapore ha più connessioni finanziarie internazionali dell’intera Italia. Le città di Parigi e Berlino hanno stretto un protocollo di collaborazione e di condivisione di esperienze. Sono solo alcuni dei numerosi esempi. Se vuole crescere Milano è chiamata a una scelta strategica: aumentare esponenzialmente legami e alleanze con le altre grandi città del mondo.

Essere meno legata all’Italia

Per diventare una global city, Milano deve entrare più in contatto con le dinamiche delle metropoli internazionali che con il suo Paese. Anche perchè dal punto di vista dell’immagine e della competizione sui mercati, l’Italia è per Milano una zavorra. Se vuole diventare grande, Milano deve svincolarsi dalla realtà italiana: ci porta via un sacco di tempo, è una palude di polemiche sul nulla e di confronti sterili. Lo Stato italiano è un fattore di penalizzazione per Milano e non è qualcosa su cui Milano possa contare. Anzi.

Creare più collegamenti con le altre città del mondo

Sul tabellone dei treni alla stazione di Londra, Parigi o Berlino compaiono numerose destinazioni internazionali. Alla Centrale di Milano i treni risultano diretti solo a realtà nazionali, salvo qualche treno per la Svizzera. Anche gli aeroporti di Milano possono fare un salto di qualità con più voli diretti verso le global city del mondo.

Passare da una logica amministrativa a una visione strategica

Come ha detto Gianfelice Rocca, l’ex presidente di Assolombarda, a differenza delle grandi città del mondo che hanno una visione strategica sul futuro, come Barcellona o Londra, Milano segue una logica amministrativa nella gestione della città. I sindaci sono sempre stati degli amministratori che governano lo status quo ma mancano di una visione strategica per il medio e il lungo periodo. Visione strategica significa avere delle priorità di sviluppo e delle proprie modalità di risoluzione strutturale dei problemi.
Se vuole crescere Milano deve avere davanti agli occhi ciò che vuole fare da grande.

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Ampliare gli orizzonti dei trasporti pubblici

Le grandi città del mondo hanno una gestione integrata nei trasporti urbani ed extraurbani. A Berlino o a Londra i treni di altre città arrivano nelle principali stazioni da dove, una volta scesi, su un altro binario si può salire sulla metropolitana. Ci sono linee dirette superveloci con le città e i paesi più importanti dell’hinterland. Milano non si può permettere di avere trasporti slegati tra di loro e periodi di percorrenza così antistorici con città che dovrebbero essere parte integrante del raggio di azione di Milano, come Como, Bergamo, Pavia, Piacenza o Genova.

Metropolitana circolare

Londra, Parigi, Mosca, Berlino. Quattro esempi di città con cui Milano si dovrebbe misurare. Quattro esempi di città che hanno tutte una o più circle line, linee metropolitane circolari che consentono un collegamento tra le periferie e la possibilità di passare da una linea metropolitana a un’altra senza dover passare sempre per il centro. Per crescere Milano deve affrancarsi da una visione monocentrica che la paralizza.

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Integrare la città con la fiera

Uno dei progetti più riusciti e apprezzati a livello mondiale è il Fuorisalone. E’ anche l’unico progetto in grado di integrare la città con la fiera. Milano è perfetta quando riesce a diventare il palcoscenico per eventi tematici. Stupisce che non si riesca a fare diventare diffuse in tutta la città le principali fiere o eventi, tipo settimana della moda, che restano invece confinate a livello geografico e settoriale.

Impostare offerte culturali sugli urban traveller internazionali

Uno dei settori del turismo più in crescita è quello degli urban traveller: abitanti di grandi città che tendono a spostarsi in altre città del mondo con più facilità rispetto a spostamenti intra nazionali. E’ il pubblico che sciama a Milano per il Fuorisalone. Una grande città internazionale dovrebbe predisporre un’offerta culturale orientata sui gusti del pubblico internazionale invece di essere troppo allineata alla realtà locale o nazionale.

Creazione di palinsesti di valorizzazione e promozione internazionale delle eccellenze metropolitane

Milano deve creare canali di comunicazione continuativi con i cittadini delle altre global city, predisponendo palinsesti e strumenti di valorizzazione delle sue strepitose eccellenze, valutate in chiave internazionale. La lirica, il design, la moda, il calcio, l’alimentare, la creatività devono essere un volano di comunicazione con il resto del mondo. Altrimenti si perde di vista quello che può essere di attrazione e scalabile, in grado di generare economie di scala per la città.

Costruzione di un ecosistema startup all’altezza delle grandi città del mondo (e con una identità milanese)

In pochi anni Berlino è riuscita a trasformarsi da città assistita a capitale mondiale delle startup, con una scena fatta di aziende che operano sui mercati mondiali e un sistema di incubatori capaci di trasmettere una forte identità berlinese a tutte le aziende. Stoccolma, Tel Aviv, Santiago hanno affermato una scena di startup internazionali identificata con il territorio senza cercare di imitare la silicon Valley. La scena milanese è invece frammentata, fatta di realtà che operano quasi sempre a livello locale e in un sistema che tende a scimmiottare modelli vincenti in altri luoghi ma estranei alla realtà milanese.

Diventare una protagonista nel mondo

Per crescere Milano non può semplicemente fare crescere scambi e connessioni. Deve avere il coraggio di affermare una sua visione del mondo. Deve avere il coraggio di porsi da protagonista, da traino di un cambiamento politico, culturale ed economico che possa contribuire al progresso delle altre città globali e ispirare al cambiamento tutto il mondo.

Per diventare grande Milano deve prendere consapevolezza che il suo mondo è fatto di orizzonti molto più estesi di quelli del passato e che è ora di mettersi in gioco su nuovi e più ambiziosi campi di azione. Perchè quando il gioco si fa grande, Milano sa giocare alla grande.

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

1 COMMENTO

  1. Roma rimane la vera metropoli globale italiana. Milano è invece provinciale, piccola e limitata. Non ci sono paragoni. In più Milano non è capitale di stato e questo la rilega a cittadina regionale.

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