LUIGI LORENZO SECCHI: l’architetto di Milano e i suoi PROGETTI per renderla la città più BELLA d’EUROPA

Il suo desiderio era quello di rendere Milano la città più bella d’Europa, una città moderna, funzionale che non doveva avere nulla da invidiare a Londra, Parigi e Berlino

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Luna Piscina Cozzi

Qualche giorno fa, ho accompagnato mio figlio alla sua prima lezione di nuoto. Dopo aver vagliato diverse strutture, valutato tempi, costi e distanze, abbiamo deciso che il posto più adatto fosse la piscina Cozzi in via Tunisia 35. Non avendo mai personalmente frequentato tali posti, una volta sedutomi sugli spalti ad osservare mio figlio che faceva lezione, non ho potuto evitare di guardarmi intorno e ammirare la struttura. Curiosità che mi ha portato a fare qualche ricerca e scoprire il nome di Luigi Lorenzo Secchi, l’architetto che ha progettato non solo la piscina Cozzi, ma tante altre cose ancora oggi visibili.

LUIGI LORENZO SECCHI: l’architetto di Milano e i suoi PROGETTI per renderla la città più BELLA d’EUROPA

# Un toscano innamorato di Milano

Credits frontiere.polimi.it – Ritratto Secchi

Luigi Lorenzo Secchi nasce in Toscana e più precisamente ad Avenza in provincia di Massa Carrara, città dove studia e dove mostra già precocemente una predisposizione per le materie scientifiche. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, viene arruolato e ferito gravemente verrà portato d’urgenza Bologna e durante i tre anni di degenza nasce il desiderio di trasferirsi a Milano per iscriversi all’allora Regio Istituto Tecnico, oggi conosciuto come Politecnico.

Dopo la laurea inizia a lavorare per la Montecatini e successivamente partecipa alla progettazione di un’intera città nei pressi di Alessandria d’Egitto. Tornato a Milano, viene assunto presso il Comune come ingegnere, ruolo che gli permette di mostrare la sua intraprendenza e i suoi progetti avveniristici e visionari. In breve tempo, viene nominato ingegnere capo.

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# La scuola all’aperto al Trotter

Credits Andrea Cherchi – Mini Italia Parco Trotter

I primi obbiettivi di Secchi sono puntati verso l’edilizia scolastica. Ispirandosi alle strutture moderne viste in Francia e a importanti indicazioni pedagogiche progetta la prima Scuola all’aperto Umberto di Savoia collocata nel Parco Trotter che diverrà un po’ il fiore all’occhiello della Milano di allora. Un progetto mai visto in nessuna parte d’Europa e che ancora oggi (nonostante i necessari interventi architettonici) è visitabile e dove ancora oggi si può ammirare la struttura in pietra che raffigura l’Italia.

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# La piscina coperta più grande d’Europa: la Cozzi

Luna Piscina Cozzi

Successivamente i suoi interessi si spostano nel campo dello sport. Dopo aver progettato la piscina Ponzio, impegna tutte le sue energie nel suo progetto più ambizioso. Deciso a far diventare Milano la città più innovativa e moderna d’Europa, progetta nel 1934 la Cozzi che è la prima piscina al coperto e la più grande del vecchio continente superando la Hallenschwimmbad in Germania e l’isola Margherita in Ungheria. Un progetto che porta notorietà all’Italia e soprattutto a Milano, un luogo che, all’inaugurazione ospiterà i Littoriali dello Sport e anno dopo anno diventerà sempre più importante da diventare una vera e propria piscina olimpionica.

# La nuova Arena: il Giuriati

 

Quasi contemporaneamente progetta un’idea per l’arena civica proponendo di aggiungere tribune e servizi, un’idea innovativa per l’epoca e adottata anche dal Lido e soprattutto dal Centro Sportivo Giuriati. Quindi quello che oggi vediamo in questi ultimi posti sono i progetti originali del Secchi.

Lavoratore instancabile, lavora su più progetti insieme, un po’ per l’amore che provava per il suo lavoro e un po’ per devozione alla città che lui tanto amava.

# Il primo mercato coperto di Milano

Credits milaanmetlocal IG – Mercato viale Monza

Ispirandosi ai mercati esteri progetta il primo mercato coperto di Milano. Viene scelta come zona viale Monza, allora servita da piccoli commercianti. La struttura che esce dalla sua testa è imponente: interamente costruita in cemento armato, 19 metri di lunghezza e 16 di altezza, un piano dedicato ai banchi di vendita, uno sotterraneo per le celle frigorifere, infine la copertura a volta è ispirata a quelle delle stazioni ferroviarie del diciannovesimo secolo.

# La sede dell’Aeronautica Militare

Quasi alla vigilia del secondo conflitto progetta la sede dell’Aeronautica Militare in piazza Novelli dove ancora oggi sono visibili le sue opere architettoniche e ristruttura il Palazzo delle Milizie in via Marcora e la Casa del Mutilato in via Freguglia. Per ovvie ragioni queste opere risentono pesantemente dello stile razionalista e dell’influenza governativa dell’epoca, tant’è vero che ancora oggi sono visibili simboli autocelebrativi non privi di retorica imperiale.

Prima che la guerra cominci sposta le sue ricerche sulle aree periferiche e lo porta a progettare una delle scuole elementari più antiche: la Leonardo da Vinci in viale Romagna che conserva ancora oggi l’atrio e il cortile come Secchi li aveva disegnati.

# Dopo la guerra: la ricostruzione della Scala

Credits stagniweb – Via Manzoni-piazz della Scala

Terminato il conflitto, il paese è tutto da ricostruire. Milano aveva subito un bombardamento continuo da renderla praticamente irriconoscibile. In questa situazione Secchi accetta di lasciare il comune per ricoprire il più prestigioso ruolo di architetto conservatore del Teatro alla Scala. Il suo lavoro consiste nel progettare la ricostruzione del prestigioso teatro, un ruolo che occuperà per ben cinquant’anni. Avete letto bene, perché Luigi Lorenzo Secchi vivrà a lungo, morendo nel 1992 alla bell’età di novantadue anni mentre stava lavorando su nuove modifiche da apportare al palco della Scala.

# La visione di Luigi Lorenzo Secchi

Piscina Ponzio

La vita dell’architetto è stata piena sotto gli aspetti possibili e immaginari. Nonostante le sue origini toscane, Milano ha rappresentato il suo principale e probabilmente unico palcoscenico per le sue opere. Il suo desiderio era quello di rendere Milano la città più bella d’Europa, una città moderna, funzionale che non doveva avere nulla da invidiare a Londra, Parigi e Berlino. I suoi dogmi era rimodellare e modernizzare e questo lo si può notare in tutti i suoi lavori che ancora oggi sono tra noi.

Forse il più imponete dei suoi progetti, fu quando propose al comune un nuovo rivoluzionario piano regolatore. Purtroppo, di questo non ci sono rimaste tracce perché il progetto non fu approvato, ma se la storia fosse andata diversamente, come sarebbe stata la nostra Milano?

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MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
Direttore de Il BARNABÓ, un blog d’informazione di attualità e cultura pop. Ha scritto e diretto cortometraggi che hanno avuto visibilità in manifestazioni specializzate a Milano,Roma e Varese. Autore del format I DUE DELLA STANGATA andato in onda su Radio 2.0. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro (Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (Pav Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (Pav Edizioni. 2023). Sito web: www.ilbarnabo.it