La contro rivoluzione degli artisti

I più grandi artisti della storia sono andati contro il pensiero dominante aprendo nuove strade all’universo della cultura umana

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Daniele da Volterra alla fine del Cinquecento fu soprannominato "il Braghettone" quando fu chiamato, in seguito al Concilio di Trento, a coprire le nudità del Giudizio Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina, aggiungendovi braghe e vesti

I più grandi artisti della storia sono state persone che sono andate contro il pensiero dominante aprendo nuove strade all’universo della cultura umana.
Tuttavia per la carica rivoluzionaria delle loro opere sono spesso stati messi in difficoltà.
Gli esempi offerti dalla storia sono a bizzeffe.

Michelangelo fu censurato per i nudi del Giudizio Universale, Caravaggio per la povertà e il realismo dei personaggi religiosi raffigurati, gli impressionisti per gli aspetti scabrosi della vita parigina di fine Ottocento, fino ad arrivare alle opere d’avanguardia del primo dopoguerra considerate dai nazisti arte degenerata.
Durante l’Inquisizione fu redatto l’indice dei libri proibiti e, spesso, nella storia grandi artisti hanno dovuto riparare all’estero per poter proseguire la loro attività in libertà.

Artisti e intellettuali hanno anticipato le grandi svolte della storia ponendosi in opposizione allo status quo. Gli umanisti hanno affermato la grande cultura classica riportando al centro l’uomo in contrapposizione con la struttura medievale teocentrica, aprendo la porta alla stagione del Rinascimento. Bruno, Galileo e Copernico hanno sfidato il credo del loro tempo e hanno dato il via alla rivoluzione scientifica. Gli intellettuali dell’Enciclopedie hanno seminato le istanze esplose nella Rivoluzione Francese, Darwin ha rivoluzionato la concezione delle leggi della natura, Marx e Engels hanno sfidato l’epoca industriale ponendo le basi per una rivoluzione sociale.

Non è un mistero che ogni regime ha sempre prestato molta attenzione a combattere, esiliare o punire i veri artisti.
Paradossalmente è quello a cui assistiamo oggi. Negli ultimi due anni gli artisti sono stati la categoria più sacrificata e utilizzata in modo strumentale dal potere. Attualmente tutti quelli che lavorano sono uniformati al totalitarismo ideologico di questo periodo storico, venendo meno alla loro caratteristica principale che è la capacità di ribaltare la realtà e l’opinione comune.

Forse la vera svolta in questa epoca cupa potrebbe provenire da artisti che hanno il coraggio della loro arte.

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