3,5 è più forte di 100

La dinamica ha una forza superiore rispetto alla statica

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Uno studio della professoressa Erica Chenoweth, docente di scienze politiche alla Harvard Kennedy School, pubblicato nel 2012, ha rivelato che i movimenti di protesta non violenta capaci di superare il 3,5% della popolazione hanno alte probabilità di successo.

Lo studio è nato raccogliendo dati su 323 movimenti di protesta avvenuti tra il 1900 e il 2006 in varie parti del mondo e ha dimostrato che il 53 per cento dei movimenti non violenti aveva avuto successo, mentre per quelli violenti la percentuale scende al 26.

Le due caratteristiche fondamentali per portare alla vittoria un movimento rivoluzionario sono la non violenza e la capacità di una minoranza organizzata di abbattere le posizioni della maggioranza.  

Non a caso il movimento di Gandhi per l’indipendenza dell’India nacque in un vero e proprio confronto tra Davide e Golia. Una evidente disparità di mezzi e risorse che non ha impedito però alla forza non violenta di avere la meglio sul più forte esercito del mondo.

Uno dei motivi principali di questa teoria è la più facile accettazione di un maggior numero di persone di far parte di un movimento che non usa la violenza. Come la saggezza popolare indica, usare la violenza ti porta dal lato del torto.
Questo spiega anche il tentativo di ogni potere prestabilito di delegittimare qualunque movimento di protesta cercando di marchiarlo come violento, anche inserendo al suo interno degli elementi provocatori. Per avere così come risultato una presa di distanza dell’opinione pubblica.

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L’altro elemento interessante dello studio è il peso maggiore che una minoranza organizzata e molto motivata può avere rispetto a una maggioranza che asseconda la posizione dominante.

Questo si può spiegare sia come una motivazione caratteriale: una minoranza che subisce forme di discriminazione o di punizione solo perché si è parte dello stesso gruppo, rinforza il senso di appartenenza e la capacità di resistenza dei suoi membri.

Da un punto di vista filosofico si può anche ipotizzare che un gruppo che ha dalla sua parte il vento del cambiamento ha la possibilità di intercettare una energia più grande di indirizzarla per abbattere lo status quo.
In Fisica per definizione la dinamica ha una forza superiore rispetto alla statica.

Probabilmente nel mondo di oggi sta emergendo in modo trasversale e diffuso un movimento di cambiamento, che prende le mosse da situazioni che sembravano distanti anni luce dalla cultura occidentale e che si stanno presentando a molti come una restaurazione antistorica.

Un movimento che, anche se sembra privo di qualunque chance di vittoria, pare avere invece tutte le condizioni previste dallo studio della Proff.ssa Chenoweth per poter imprimere una svolta radicale al nostro futuro.

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