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Un ambrogino pop: 10 proposte per il PREMIO più ambito dai milanesi

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L’anno scorso ci ha provato l’assessore Lipparini a rendere pop il premio più ambito dai milanesi. Risultato? L’iniziativa è stata sepolta da una sfilza di fischi. Forse Lipparini ha sbagliato solo i tempi, qualche mese e il diluvio populista avrebbe ribaltato il Paese. Forse è il momento di rilanciare per rendere l’ambrogino un premio popolare. 

Milano Città Stato è e sarà sempre al fianco del Comune su iniziative che coinvolgano i cittadini alla cosa pubblica e quindi proviamo anche noi a contribuire proponendo dieci suggerimenti simbolici per l’assegnazione dell’Ambrogino, indicando le nostre motivazioni.

Un ambrogino pop: 10 proposte simboliche per il Comune di Milano

#1 Ambrogino DOC
A personaggi attivi nel mondo del volontariato, come Federico Gallo Perozzi (Emergenza Freddo), Odile Robotti (Milano Altruista), Francesca Fedeli (Fight The Stroke), Ivan Nissoli (Volontari per un giorno), Salvatore Grillo o Fiorenzo Dalu (Pane Quotidiano).

#2 International Ambrogino
A stranieri che stanno facendo belle cose a Milano, come Ernst Knam, Wicky Pryan o Johnny Kai (l’aggiustatutto di via Giordano Bruno).

#3 Ambrogino scandalo
A Fabio Rovazzi che ha portato in tutta Italia l’epic sound della Milano che non si vergogna di niente. In alternativa, o in aggiunta, lo meriterebbero anche Dj Ax e soprattutto Fedez, icona della contraddizione dei nostri tempi, tra difesa dei black block e selfie nell’attico di City Life.

#4 Ambrogino Rock
Restando in tema, l’Ambrogino potrebbe valorizzare la wave milanese del mondo del pop e del rock, partendo da Manuel Agnelli, per arrivare alle Vibrazioni, Nina Zilli, Malika Ayane, Giusy Ferreri & C. Ancora più rock sarebbe premiare le nuove leve del trap. 

#5 Ambrogino business dal cuore d’oro
A personaggi del mondo della finanza che però non guardano solo al guadagno materiale, come Luciano Balbo, Diana Saraceni o Alessandra Perrazzelli.

#6 Ambrogino Cult
A persone attive nel mondo della cultura, come Lionello Cerri (Anteo), Rossana Ciocca (Cene in bianco), Duilio Forte (Atelier Forte), Daniela Cattaneo, Andree Ruth Shammah (Teatro Franco Parenti), Cristiana Capotondi, Maria Grazia Mattei, Silvia Robertazzi e Antonella Dedini (Milano Design Festival).

#7 Ambrogino scacciacrisi
Agli imprenditori di successo della nuova generazione, come Alessandro Fracassi e Marco Pescarmona (Mutui On Line), Pietro Martani (Copernico), Urbano Cairo (RCS), Davide Dattoli (TAG), Marco Ferrari (Turbo), Marco Corradino e Fabio Cannavale (Bravo Fly), Vito Lomele (Job Rapido), Federico Marchetti (Yoox) o Marco Porcaro (Cortilia).

#8 Ambrogino d’esportazione
Ai milanesi che si stanno facendo onore all’estero, come Andrea Rasca (Mercato Metropolitano a Londra), Rocco Princi (Londra), i ragazzi dell’Ostello Bello che hanno aperto in Myanmar o i ragazzi del birrificio Lambrate che hanno aperto a Berlino.

#9 Ambrogino doveroso
A Gina Gasparin e Luisa Riva che hanno dedicato la loro vita al Vivaio Riva, il cuore verde di Milano. Dopo la chiusura forzata del Vivaio, per il Comune sarebbe un doveroso gesto di riparazione. 

#10 Ambrogino post ideologico
Agli esponenti della scena politica che non appartengono alla coalizione che governa la città: Stefano Parisi, Corrado Passera, perfino Silvio Berlusconi o Matteo Salvini. Sarebbe un atto storico, un gesto grande civiltà e di superamento di una politica che divide in amici e nemici, per inaugurare una nuova stagione di lavoro congiunto per il bene di Milano.
Può sembrare qualcosa di assurdo, di troppo visionario, ma ricordiamoci che siamo la città dell’editto di Costantino, primo atto di tolleranza universale della storia del mondo.

MILANO CITTA’ STATO

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Il Museo della Scienza nella Notte bianca dei ricercatori

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Diciamocelo: quando si pronuncia la parola “museo”, per noi meneghini è sempre una tragedia.

Non perchè ci annoiamo o altro, anzi.

A Milano ci sono tantissime mostre interessanti, ogni museo è particolare e unico e le esposizioni all’avanguardia sono sempre le più affascinanti.

Ma purtroppo, per il museo serve tempo.

Eh sì: quando si tratta di arte, mostre ed esposizioni, la scusa principale è “non ho tempo”.

Che, in effetti, a Milano non è esattamente una scusa, bensì la verità: per godersi un museo come si deve serve tanto tempo e noi meneghini abbiamo delle vite così frenetiche che praticamente portiamo al guinzaglio lo stress.

Ma. C’è un “ma”.

Per ovviare questo problema, il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci ha in serbo una serata davvero speciale, che risolverà tutti i problemi dei milanesi appassionati di scienza, ricerca e storia che sognano di poter visitare questo ente storico da anni, ma non hanno mai avuto tempo.

In occasione della Notte Europea dei Ricercatori, potrai visitare il Museo dalle 18.30 alle 23.30.. gratis.

Sì, hai capito bene: potrai scoprire tutte le meraviglie della scienza, le esposizioni permanenti e temporanee e visitare il famoso sommergibile esterno Toti, meta prediletta di tantissimi turisti in visita a Milano.

E’ un’occasione d’oro per poter recuperare il tempo perduto: è abbastanza frustrante essere milanese milanese ed essere andato al Museo della Scienza e della Tecnologia solo in terza elementare per vedere le macchine volanti, non credi?

E non dire che non hai tempo nemmeno di notte perchè non ci credo.

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PLASTIC il locale più trasgressivo di Milano sta per compiere 40 anni

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È il locale culto tra le discoteche di Milano.

Fondato nel 1980 da Lucio Nisi e dal dee jay Nicola Guiducci, il Plastic è rimasto nei decenni il locale simbolo della trasgressione e della libertà d’espressione delle notti milanesi.

E’ stato frequentato, tra gli altri, da Madonna, Elton John, Andy Warhol, Freddie Mercury, Prince, Paul Young, Bruce Springsteen, Keith Haring, Grace Jones e Jovanotti. La selezione all’ingresso è leggendaria: si dice che tra i “rimbalzati” dai buttafuori all’entrata ci sia anche Grignani. Sembrava un “tamarro”, ricorda un buttafuori di allora.

Inizialmente era in viale Umbria ma da qualche anno è stato trasferito in via Gargano, vicino a viale Ortles. Ora si chiama “Plastic Palace”. 

 

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Aperitivo musicale da Eataly: torna il Jazz Bar

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Il “momento aperitivo” è sacro.

Qualsiasi milanese che si rispetti per prendere appuntamenti o vedere gli amici si rifà sempre all’aperitivo: “ci prendiamo un’ape e parliamo?” oppure “dai, facciamoci un’ape, che intanto ti spiego cos’ho in mente“.

Suona familiare? Ovviamente sì.

L’aperitivo è diventato un momento fondamentale e ormai chiunque ha fiuto per capire se l’offerta dei drink e delle cibarie è buona o scadente.

Principalmente, un aperitivo deve avere queste caratteristiche: proporre dei drink che non siano acqua o pieni di ghiaccio, offrire dei manicaretti abbondanti (magari in modo da risparmiare anche sulla cena, così ottimizziamo) e, magari, accompagnare il tutto con della musica dal vivo.

Beh, durante un aperitivo la musica dal vivo crea atmosfera, se non è invadente.

Dato che siamo arrivati al giro di boa della settimana sai che ti dico? Che mi è proprio venuta voglia di un bell’aperitivo in musica

Per questo ti propongo l’appuntamento settimanale della rassegnaaperitivi in musica” di Eataly, che ancora una volta proporrà i suoi mercoledì all’insegna del buon bere, buon mangiare e buona musica…jazz.

Il palco di Eataly Smeraldo ospiterà fino a maggio non solo gruppi jazz, ma anche band dalle sonorità etniche, funky jazz, manouche, e molto altro, giusto per dare quel qualcosa in più al tuo mercoledì sera.

Questa settimana, dalle ore 18.30 di questa sera, potrai goderti il tuo sfizioso aperitivo durante lo show musicale del Nothing is real quartet, pronti a farti ballare, cantare e ondeggiare per concludere in bellezza la serata. Sono cerca che ti divertirai.

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INDOVINA DOVE – 3° Puntata

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andrea cherchi terzo
Copyright Semplicemente Milano/Andrea Cherchi

 

Dov’è stata scattata questa foto? E cosa rappresenta?

Giovedì 27 settembre 2019 – SOLUZIONE

Il gatto di lamiera

Spunta dalla grata di un edificio privato in corso Monforte.

 

ANDREA CHERCHI

 

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Salvador Dalì – La ricerca dell’Immortalità

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Se si parla di Surrealismo, uno dei miei artisti preferiti del Novecento (e in assoluta, il più alto rappresentante di questa corrente artistica) è senza dubbio Salvador Dalì.

Questo amore incondizionato per il poliedrico e geniale Dalì è dato principalmente da due fattori.

Il primo è che ciascuna delle sue opere è un capolavoro di atmosfere oniriche, bizzarre e, a tratti, grottesche, che permettono alla mente dei fruitori di volare verso orizzonti mai nemmeno immaginati. Insomma, Dalì è riuscito a trasportare nel mondo reale le percezioni, le visioni e i protagonisti dei suoi sogni.

Secondariamente, trovo sorprendente la capacità dimostrata da Dalì di fare di se stesso un vero e proprio personaggio e punto di riferimento, divenendo così il principale portavoce del Surrealismo in tutte le sue espressioni: arte figurativa, scultorea, cinematografica, fotografica e chi ne ha più ne metta. Grazie a un’immagine minuziosamente costruita, Salvador Dalì è riuscito realmente a diventare immortale: oggi, chiunque conosce la figura baffuta del genio di Figueres.

Se anche tu ami questo eccentrico artista spagnolo, ti consiglio la visione di “Salvador Dalì – La ricerca dell’immortalità”, il film prodotto in occasione dei trent’anni dalla morte dell’artista – avvenuta nel 1989 – che potrai vedere questo mercoledì alle 19.15 al Cinema Ariosto.

Il biglietto costa solo 10 euro, nè più nè meno di una mostra d’arte: con questo ingresso, potrai vederti una meravigliosa storia e godere dei capolavori scaturiti dal genio di Salvador Dalì. Cosa vuoi di più?

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Aspettando la Biblioteca degli alberi, nella più grande piazza di Milano, ancora senza nome. 10 proposte su come chiamarla

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Già l’invito era strano. L’evento “si terrà negli spazi all’ombra dei grattacieli di Porta Nuova“. Ho sgranato gli occhi leggendo e rileggendo il documento alla ricerca dell’indirizzo esatto. Ma niente. L’unica indicazione era “gli spazi all’ombra dei grattacieli di Porta Nuova”. Ho pensato alla stranezza di un luogo senza nome, descritto come accade a Tokyo per disorientare eventuali invasori.

All’evento ci sono andato dando appuntamento a qualche amico dicendo loro quello che era scritto sull’invito. Alcuni mi hanno fatto notare che lo spazio circondato dai grattacieli di Porta Nuova è una roba immensa, va da Piazza Gae Aulenti al Palazzo Lombardia, dal Principe di Savoia a Garibaldi. “Sì, hai ragione. Quando arrivi telefona”. Proprio così.

E questo capitava anche sulla strada dell’evento, con gente che domandava dove si trovasse e la descrizione era laggiù, da quella parte, in questa specie di grande piazza. Una piazza enorme, gigantesca, che mi ricorda AlexanderPlatz a Berlino.
Una piazza che se ci si mette dalla parte del Bosco Verticale si riesce a vedere tutti assieme i nuovi grattacieli di Milano: oltre a quelli di Porta Volta ci sono anche quelli di CityLife. Probabilmente si tratta della piazza più grande di Milano, peccato solo che non abbia un nome. Il parco si chiama Biblioteca degli alberi, ma l’intero spazio che comprende anche il parco, un nome vero non ce l’ha. 

Già. Perchè più dell’evento con i miei amici si è parlato soprattutto di questo. Che nome ha? E se non ha nome, che nome le si potrebbe dare?
Appena rientrato a casa ho guardato su google maps, per capire come fosse definito questo spazio nel cuore di Milano. Come si vede dall’immagine (il punto di domanda l’ho fatto io) questo grosso slargo, non ha nome. Nè piazza, né viale.

piazza

Visto che si tratta di uno spazio stupendo che di notte diventa incantevole, credo che abbia bisogno non solo di un nome, ma di un nome altisonante per farla diventare la nostra AlexanderPlatz, l’alternativa moderna all’inossidabile di Piazza del Duomo.

10 PROPOSTE DI NOME PER LA PIAZZA SENZA NOME CIRCONDATA DAI GRATTACIELI

#1 Piazza dell’Uomo

Nome sontuoso, sublime, un inno all’umanesimo che potrebbe innescare una sana rivalità fonetica con piazza del Duomo. La versione toponomastica della sfida tra sacro e profano, yin e yang, messa già in atto tra Duomo e Castello Sforzesco.

#2 Piazza del Business

“Umanesimo? Che pizza!” Mi sembra già di sentire chi già con fatica è arrivato alla prima proposta. Va bene, forse l’umanesimo non abita più qui, e allora intitoliamola a ciò che ha davvero animato la creazione di questa piazza e di quello che ci sta attorno. Chiamiamola piazza del Business, così, senza giri di parole o ipocrisia. Perchè se non fosse così invece che in Gae Aulenti si andrebbe al Luna Park delle Varesine.

#3 Piazza Bosco Verticale

Darebbe ancora più risalto all’opera che incide con più personalità sulla piazza. Intitolare al bosco verticale la piazza sarebbe una gran mossa di marketing perchè renderebbe più facile attirare turisti ad ammirare l’opera di Boeri.

#4 Piazza Stefano Boeri

A questo punto osiamo. Sarebbe una cosa pazzesca che farebbe parlare il mondo intero. La prima piazza intitolata a un vivente, escludendo i regimi dittatoriali. Il primo caso di culto della personalità in una democrazia. E la nostra archistar andrebbe in giro per il mondo a celebrare la sua piazza.

#5 Piazza dei grattacieli

Ipotesi più conservativa con un nome quasi didascalico. In fondo è così, è la piazza da dove si possono godere tutti i grattacieli di Milano. Immaginiamo quanti turisti sarebbero attratti dall’andare a godersi lo skyline di Milano.

#6 Piazza orizzontale

Sotto il bosco verticale c’è la piazza orizzontale. Semplice, immediato. Molto pulp, si direbbe se fossimo ancora negli anni novanta.

#7 Piazza Milano Città Stato

Forse sono un po’ di parte, ma la troverei un’iniziativa geniale, roba d’altri tempi quando la politica aveva orizzonti ambiziosi. Sarebbe un proclama a Roma di sganciarci quell’autonomia che potrebbe rendere Milano libera di gestirsi come accade nelle città di punta di tutti i principali paesi europei. E avrebbe un impatto emozionale incredibile.

#8 Piazza Ciampi

Nelle vicinanze c’è Piazza Einaudi. Sarebbe questa la mossa più politically correct.

#9 Piazza dell’Unione Europea

Ma il politically correct mi dà noia e mal si sposa con la piazza più ambiziosa di Milano. Meglio osare con qualcosa shock: a questo punto perchè non intitolare questa immensa piazza all’Unione Europea? Pensiamoci. Sarebbe una mossa assurda, solleverebbe un vespaio di polemiche, di casini vari. Però sarebbe anche un atto con le palle, dalla piazza più futuribile di Milano potrebbe ripartire un poderoso invito a costruire una nuova Europa.

#10 Piazza Brexit

Se proprio l’Unione Europea risulta indigesta, allora si potrebbe intitolarla al suo opposto, all’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Visto che si vuole prendere l’eredità di Londra questa piazza diventerebbe un autentico manifesto che richiamerà per sempre il fatto che Milano prima o poi prenderà il posto di Londra. E’ destino.

ANDREA ZOPPOLATO

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La magia dell’aperitivo

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Tutti hanno bisogno di un pizzico di magia, fascino e incanto nella propria vita.

Anche perchè, ahimè, per “vita” la maggior parte delle volte si intende il tran tran della quotidianità milanese, che in quanto a frenesia non ha eguali.

Sarebbe bello, come per magia, dimenticare tutto e tutti almeno per una sera, giusto per concedersi il lusso di riposare.

Vuoi mettere uscire dal lavoro, di casa o dall’università dopo una giornata impegnativa e sapere che esiste un posto accogliente e appagante dove rifugiarti dallo stress quotidiano?

Sembra quasi una magia fuori dalla realtà… e invece questa sicurezza c’è.

Mi riferisco al Milord, un locale dall’atmosfera raffinata e unica in grado di offrire un’esperienza intensa a ogni singolo cliente che oltrepassa la sua soglia.

Al Milord, professionalità fa rima con ricerca di sapori autentici e materie prime di altissima qualità, caratteristiche indispensabili per arricchire le tue serate di quel pizzico di magia necessario a garantire un happy ending alla giornata.

Questo lunedì, dalle 18 alle 20, al Milord potrai goderti la magia di uno sfizioso aperitivo al tavolo (composto da due portate con quattro assaggi freddi e quattro assaggi caldi e comprensivo delle loro freschissime chips home made), che potrai accompagnare con dei deliziosi cocktail, a 10 euro. Se, invece, durante l’aperitivo vorrai provare i signature cocktail, il prezzo sarà tra i 12 e i 15 euro.

Ma il Milord non potrebbe garantire tutto questo se non avesse un servizio di prenotazione per assicurare il massimo della magia: se vuoi essere certo al 100% di goderti le proposte di questo locale, ricorda che puoi prenotare il tuo tavolo chiamando lo 02 36737141 o scrivendo a info@milordmilano.com.

Grazie al Milord, i crepuscoli milanesi avranno un nonsocchè di… magia.

 

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Milano la nuova LONDRA: cosa possiamo prendere dalla capitale inglese

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Londra 2018 (foto di Martina Mazzotta)

Impressioni di Londra: poco traffico aria pulita, cucina inglese diventata di qualità eccellente, avocado diete iperproteiche e healthy food ovunque, latte di mandorla up latte di soia down, prezzi abbordabili tranne che per chiese e monumenti, tutti con zaino e cuffiette, strade pulite senza cani, pochi scooter solo per i servizi delivery, zone top south banks e soho, giovani dappertutto, unica città in Europa dove non ti senti straniero, sensazione che anche con la brexit da qui se ne andranno in pochi.

impazzivo
impazzivo

Milano la nuova LONDRA: cosa possiamo importare dalla capitale inglese per rendere migliore la nostra città

Le facciate make up dei palazzi

I londinesi sono dei maestri nell’arte dell’apparenza, non è un caso che look, glam, top, wow, make up, dalla lingua inglese siano entrate anche nel nostro vocabolario, praticamente intraducibili. Un esempio? Hanno capito che l’estetica dei palazzi è fondamentale per valorizzare la città, ma perchè dover ristrutturare tutto? Basta solo intervenire sulla facciata. Se si cammina nei quartieri più chic, come Chelsea o Notting Hill si scopre che dietro quelle facciate meravigliose ci sono palazzi bruttini.

make up di facciata 1
make up di facciata 1
make up di facciata 2
make up di facciata 2

Il favoloso mondo della metropolitana di Londra

Forse è la migliore del mondo. Praticamente perfetta. Contribuiscono al suo successo, oltre all’estensione impressionante, le fermate più distanti una dall’altra che consentono una maggiore velocità di percorrenza e il fatto che nelle ore di punta ogni minuto passa un convoglio. Simpatico anche che fuori i bus più importanti vadano 24 ore su 24 e che le linee  della metro abbiano un nome invece che un numero: clicca come potremmo chiamare le nostre linee della metro. Unica pecca? Si capisce poco quanto ti costa

ma quanto mi costi?
ma quanto mi costi?

La cura di giardini e delle piazze fiorite

Come sarebbe bello se i nostri parchi e le nostre piazze fossero curati con la stessa attenzione che i londinesi mettono nei loro giardini pubblici.

fiori tra Granary Square e Regent

Free Arts, pay for God

Potrebbe essere un esperimento intrigante replicare a Milano città stato il modello al contrario di Londra, dove i musei sono gratuiti, le chiese sono a pagamento.

gratis alla national gallery
gratis alla national gallery
gratis alla national gallery
gratis alla national gallery
gratis alla Tate modern
gratis alla Tate modern
non è una chiesa, è la corte di Giustizia
non è una chiesa, è la corte di Giustizia

W le tasse (inglesi)

Confrontare le tasse milanesi con quelle londinesi gonfia il fegato più di mille pinte di birra.
Soprattutto la classe media è quella più colpita in Italia. Ad esempio, da noi chi guadagna 30.000 euro paga il 38%, a Londra paga poco più della metà: 20%.
Le imprese in Italia pagano 9 punti percentuali di tasse in più, ma la differenza maggiore è già alla partenza: si può costituire la propria azienda online e con sole 12 sterline. Per non parlare della libertà di operare, senza la rigidità delle licenze italiane, e con un meccanismo di donazioni molto spinto che, spesso, integra in modo quasi forzato i tradizionali biglietti a pagamento.

Admission Prices (including voluntary donation)
Admission Prices (including voluntary donation)

Ora inglese

Milano potrebbe anche prendere l’ora di Londra. Un’ora avanti, un’ora di luce in più rispetto al resto d’Italia.

poeti a noleggio sotto il sole di londra
poeti a noleggio sotto il sole di londra

Bank holiday

In Italia i giorni festivi sono un terno al lotto. Se cadono di giorno feriale si fa festa, se però capitano nei week end si perdono. A Londra le festività non dipendono dalla fortuna: se per caso cadono nei week end si sta a casa il lunedì successivo. Si chiama bank holiday.

rappresentazione artistica del bank holiday
rappresentazione artistica del bank holiday

Tassa sulle bevande zuccherate

Un’altra idea interessante da importare è usare la tassazione su comportamenti dannosi per la salute. Un classico è la tassa sulle bevande zuccherate. Forse non è un caso che a Londra sia in pieno boom il cibo sano (healthy food ovunque)

anche i falafel sono healthy
anche i falafel sono healthy

Il rispetto delle regole

In questo siamo meglio di gran parte dell’Italia. Ma se si viene a Londra si vede che avremmo ancora tanto da fare.

scooter in coda
scooter in coda

Il passato è un grande business

Le tradizioni inglesi non sono folklore, sono business. Forse il più grande business in Inghilterra dopo la lingua. Anche in questo avremmo molto di imparare, in un paese in cui il grande passato è solo uno sbiadito ricordo.

tradizioni
tradizioni

ANDREA ZOPPOLATO
(Foto: Andrea Zoppolato, libero utilizzo. Tranne cover- foto di Martina Mazzotta- e foto “fiori” presa dal web)

 

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10 GITE tipiche dell’autunno milanese

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Estate indiana
Estate indiana

L’autunno a Milano è fantastico soprattutto per quello che si può fare andando via dalla città. Nell’arco di massimo un’ora/un’ora e mezza di macchina si può vivere esperienze ispiranti. Ne abbiamo scelte dieci.

10 gite tipiche dell’autunno milanese

#1 In giro per funghi o per castagne

Puntare a nord, va bene dappertutto. Tra i nostri posti preferiti suggeriamo la Val d’Intelvi (sopra Como), la Valle del Curone (Lecco), la Val Camonica (Brescia), Parco Castagne (Bergamo). Vanno bene anche i boschi di Appiano Gentile o i monti del lago Maggiore.

#2 Andare a vedere l’estate indiana in Valdobbia (Valsesia)

L’estate indiana è un periodo che di solito va da inizio ottobre a metà novembre. E’ caratterizzata da giornate di nuovo calde che fanno seguito a giorni più freddi con le prime gelate. Ma l’aspetto più affascinante di questo fenomeno viene dalla natura con gli alberi che esplodono di colori
prima di perdere le foglie. Lo spettacolo si può ammirare nelle valli alpine, come la Valdobbia (Valsesia).

Estate indiana
Estate indiana

#3 Gita in teleferica sul Resegone

Il punto di partenza è situato in località Versasio. In 5 minuti permette di raggiungere i 1300m dei Piani d’Erna, sul Monte Resegone. Per gli amanti del brivido si può fare trekking fino alla cima del monte, un vero e proprio balcone da cui godere di una vista mozzafiato. Altre funivie o funicolari che portano sopra il lago di Como si trovano anche a Barzio con i Piani di Bobbio, Moggio con i Piani di Artavaggio e Margno con il Pian delle Betulle.

Resegone rifugio Azzoni
Resegone rifugio Azzoni

#4 Parchi avventura

I più arditi possono provare una scarica di adrenalina nei diversi parchi avventura presenti nelle vicinanze di Milano. C’è chi offre un volo sopra un canyon, la camminata sospesi su un filo o il bungee jumping. Ottobre è ottimale prima della pausa invernale.
Segnaliamo il più grande parco della Lombardia (www.jungleraiderpark.com) o quelli più vicini: Rescaldina (Via Pietro Nenni, 20027 Rescaldina MI) o quello di Caglio (Lecco) con un percorso di circa due ore (www.jrpxtreme.com/).

#5 Gita in barca sul lago di Como

Già i laghi di per sé esprimono una romantica malinconia. L’atmosfera tipica per cogliere l’essenza del lago è proprio l’autunno, in una di quelle ultime giornate di sole che contengono già le avvisaglie dell’inverno.

#6 Andar per funghi, tartufi (e vino) nell’Oltrepò pavese

L’autunno è la stagione del vino. Basta fare qualche chilometro per vivere le atmosfere dell’Oltrepò la cui terra in questo periodo offre frutti squisiti. Gli amanti dei tartufi si possono spingere fino alla zona di Alba.

#7 Ultimo bagno in Liguria

Niente di meglio che vivere una domenica dell’estate di San Martino al mare, facendo un ultimo bagno, senza la ressa del periodo estivo ma godendo di un mare ancora caldo. A ponente suggeriamo Varazze o Varigotti. A levante Camogli, Santa margherita e Recco con focaccia. 

#8 La gita per i ritardatari della Biennale di Venezia

Ancora poco più di un mese per poter visitare la mostra internazionale d’arte di Venezia.

#9 La biciclettata lungo l’Adda

Il classico punto di partenza è a Trezzo. Si può andare sino a Brivio (17,5 Km), a Garlate (28,5 Km) o a Lecco (34 Km).

#10 Gita culinaria nel parco del Ticino

L’unico periodo che nel Ticino si possono trovare sia le zanzare che la nebbia.

MILANO CITTA’ STATO

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Birra a volontà al Carroponte, con l’OktoBeer.

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Questo periodo è fondamentale per tutti gli amanti della birra, perchè inizia la parata delle versioni italiane degli Octoberfest.

Eh sì: arrivano i giorni in cui gli amici teutonici ci invadono con birra, crauti e molto altro ancora.

Da questo sabato, per esempio, il primo luogo milanese a essere pervaso dalla birra di un’atmosfera tutta crucca, per la precisione monacese, sarà il Carroponte, con il suo OktoBeer.

Un nome alquanto strano, no? Beh, questo perchè è stato ideato pensando a una specie di “mostro tentacolato” che regala birra e sorrisi: l’Okto.

L’immagine ideale di Okto lo vede con ognuno degli otto intenti a servire birra o reggere un boccale, ininterrottamente… insomma, per chiunque ami questa bevanda dorata è un sogno.

Questo concept astratto si concretizzerà in diversi stand dei birrifici presenti che spilleranno birra per tutta la durata del festival, che inizierà questo sabato alle 12.00 e andrà avanti fino alla prossima settimana.

Ma non preoccuparti di uscire distrutto dall’alcool, perchè non rimarrai certo a stomaco vuoto: stiamo pur sempre parlando di un Octoberfest, giusto? Quindi sappi che, se ti verrà un certo languorino, avrai l’imbarazzo della scelta fra wurstel, crauti e molte altre specialità tedesche da leccarsi i baffi.

Insomma, fra musica a tema, giochi, piatti sostanziosi e birra deliziosa le serate voleranno… e avrai ben otto giorni per goderti tutto questo: non puoi proprio dire di no a un invito così, soprattutto se l’ingresso è gratuito.

Cosa aspetti? Prendi gli amici e precipitati al Carroponte: Okto ti aspetta… e anch’io.

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La Toscana in quel di Milàn

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Aaaaaaaaaaah: la Toscana.

Le sue pinete, il suo entroterra, la sua brezza.

Quei sapori intensi, corposi e genuini, ma al contempo semplici, che arricchiscono l’anima e che solo la Toscana sa offrire.

Quando arrivi, ti trovi un po’ disorientato dal silenzio e dalla tranquillità della Toscana… ed è proprio per lo stesso motivo che, una volta giunto il momento di tornare a casa, non te ne vuoi più andare.

Se anche tu sei un estimatore di questa regione, sicuramente ti mancherà tutto della sua atmosfera, delle sue tradizioni e delle sue usanze… anche e soprattutto la sua cucina.

Se è così, allora questo venerdì ti propongo il De Bini Tuscany Restaurant, un accogliente ristorante toscano/maremmano dall’atmosfera rustica, ma elegante, nato dell’esperienza e dalla passione di una famiglia di ristoratori che propone la tradizione toscana e delle sue eccellenze gastronomiche da ben cinque generazioni.

Per il De Bini Tuscany Restaurant è fondamentale che chiunque assaggi le sue proposte culinarie provi un senso di appagamento e serenità… e ti assicuro che riesca a raggiungere perfettamente questo obiettivo, grazie ai suoi prodotti di alta qualità e alla rielaborazione in modo innovativo della tradizione, senza però stravolgerne il gusto intenso.

Che si tratti di piatti tipici o di vini corposi, di tisane profumate o di oli pregiati, ognuna delle materie prime utilizzate in questo locale è in grado di rappresentare pienamente l’idea di “buon mangiare”, che si tratti di un pranzo, una cena o una degustazione…

… ed è proprio di una degustazione che ti voglio parlare, perchè, come ti dicevo, questo venerdì, dalla 17.30 alle 19.30, potrai assaporare un calice di uno dei vini proposti e accompagnarlo con assaggi di affettati toscani, pappa al pomodoro e ribollita a 10 euro.

Quello che posso garantirti è che proverai un’esperienza gastronomica, ma solo se prenoterai chiamando il 329 6014878: mi raccomando, è obbligatorio.

Preparati a un viaggio in Toscana… senza muoverti da Milano.

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Lombardia Beer Fest e Cacio e Pepe Fest

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Cosa succede quando la Lombardia e il Lazio si incontrano?

Non in senso materiale, naturalmente, bensì metaforico. Precisamente, a livello gastronomico.

Da una parte c’è la Lombardia, con i suoi piattini da gente di montagna, come la polenta, il riso e il celebre “lesso” (alias bollito).

Dall’altra, abbiamo il Lazio, che offre sapori più decisi del centro, come quello della carbonara, dell’amatriciana e, ovviamente, della cacio e pepe.

Quella della Lombardia e del Lazio sono due tradizioni culinarie, come accade per tutt’Italia, che hanno gusti, profumi e sapori completamente diversi, anche se ugualmente appetitosi.

Esiste qualcosa, però, che accomuna Lombardia, Lazio e tutte le altre regioni, perchè da qualche anno sta avendo un seguito straordinario nel nostro Bel Paese: la birra.

Eh sì: ormai si parla di birra artigianale dappertutto, che si tratti di birrifici o birrerie, e si da sempre la caccia al gusto più strano e raffinato che si riesca a trovare… e questa tendenza tocca anche, come detto prima, Lombardia e Lazio.

La birra unisce tutti, è convivialità e relax: quante volte ti è capitato di dire a un amico che non vedevi da tanto “dai, andiamo a farci una birra, così facciamo quattro chiacchiere” o, magari, di passare un weekend in birreria con il tuo gruppone perchè non avete voglia di fare qualcosa di impegnativo?

Le occasioni buone per una birra sono tantissime… come il Lombardia Beer Fest, il festival a ingresso gratuito dedicato alle birre artigianali lombarde che finalmente torna in Piazza Città Lombardia per allietare questo weekend milanese.

Dalle 17.00 di giovedì fino a domenica, potrai passare quattro giornate all’insegna del nettare degli dei, quello buono, robusto e saporito, proveniente dai migliori birrifici artigianali della Lombardia e non solo.

Ma cosa c’entra il Lazio, allora?

Beh, per questa nuova edizione del festival, potrai accompagnare le tue bevute con le prelibatezze del Cacio e Pepe Festival, la manifestazione dedicata a questa squisita pietanza romana che si svolgerà contemporaneamente nella stessa piazza.

Assieme a questa prelibatezza tutta laziale, potrai assaporare le goloserie degli stand selezionati da niente meno che dallo STREEAT, l’European Food Truck Festival, giusto per completare nel migliore dei modi questo fine settimana.

Avresti mai pensato a un incontro del genere tra Lombardia e Lazio? Sarà l’occasione giusta per scambiarsi opinioni gastronomiche con la pancia piena.

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INDOVINA DOVE – 2° Puntata

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andrea cherchi secondo
Copyright Semplicemente Milano/Andrea Cherchi

 

Dov’è stata scattata questa foto? E cosa rappresenta?

Giovedì 20 settembre 2019 – SOLUZIONE

L’organo suonato da Mozart durante la sua permanenza a Milano

Si trova nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, nell’omonima via a pochi passi dal Duomo.

 

ANDREA CHERCHI

 

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Il maestro di violino al cinema Ariosto

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Il violino è uno strumento molto particolare.

Anticamente, il violino era definito lo “strumento del diavolo“, in quanto è in grado di imitare molto bene le frequenze della voce umana. Per questo si pensava che il diavolo lo utilizzasse per incantare gli uomini con discorsi accattivanti e traviarli verso il male.

In più, il violino ha un suono ammaliante, affascinante, dalle mille sfumature, in grado di incantare chiunque lo ascolti.

Quella che sto per raccontarti, infatti, è proprio il racconto di un uomo che ha dedicato la sua vita al violino, ma, una volta che ha tentato di diventare un musicista professionista, è stato respinto. In questa delusione, però, ha trovato la forza per andare avanti e migliorare, così, la propria vita.

E’ la storia di Laerte, un virtuoso violinista dalla profonda passione per la musica.

Nonostante il suo talento notevole, non viene ammesso nella nota orchestra sinfonica di San Paolo OSESP: a questo punto, per guadagnarsi da vivere, decide di dare lezioni di musica ad alcuni adolescenti.

Da svolta obbligata per la sua vita, si renderà conto che il rapporto con i suoi studenti gli darà la forza per affrontare le molteplici difficoltà della sua vita.

Questo è solo un accenno della trama de “Il maestro di violino“, il film che potrai vedere questo mercoledì alle ore 19.15 al Cinema Ariosto: il biglietto costa solo 10 euro, per una storia del genere, direi che ne vale decisamente la pena.

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Le migliori CATENE di fast food a Milano

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fast food milano
Starbucks Milano

Nel settembre 2018 ha aperto il primo locale Starbucks a Milano, oltre che in Italia.

Tra code infinite per entrare e polemiche da più parti sia per un presunto provincialismo mostrato dalla nostra città, sia per i prezzi surreali assegnati ad un totem dello stile di vita italiano (il caffè espresso), alla fine siamo certi che la voglia di fare della catena americana trionferà su ogni animosità. “In tutto puntiamo ad aprire da 200 a 300 punti in tutta Italia, pensiamo che nel mercato possa starci” ha infatti dichiarato Antonio Percassi, imprenditore bergamasco e partner di Starbucks nello stivale.

Ma quello dei fast food a Milano è un settore in espansione già da tempo. Andiamo a vedere quali sono le principali realtà, più o meno consolidate, più o meno amate, già presenti e vive nel tessuto della nostra città.

Leggi anche: 10 fast food che vorrei a Milano

#1 Caffè Napoli

fast food milano

Ah, che bellu cafè, sulo a Napuleo sanno fa: e berne una tazza come se foste in un’autentica casa napoletana è la finalità della loro ambientazione. Ma oltre alla bevanda regina delle nostre mattine, da Caffè Napoli si trovano anche tante leccornie.

📌 via Gaetano Giardino 1 – corso di Porta Ticinese 14 – via Marghera 39 – via Santa Croce 4

 

#2 KFC

fast food milano

La catena del pollo fritto per antonomasia, preparato secondo una ricetta tenuta segreta sin dalla sua creazione e costituita, in base a quanto dichiarato dalla società, da 11 tra erbe e spezie.

📌 via Orefici 10 – via Giuseppe Eugenio Luraghi 11 – Bicocca Village – Milanofiori

 

#3 Chic & Go

fast food milano

Un’esperienza speciale con materie prime anche di altissimo livello per i suoi prodotti (come aragosta e tartare di angus).

📌 piazza Virgilio 4 – via Bigli 20

 

 #4 Spontini

fast food milano

La pizza al trancio non piace a tutti. Eppure il format di Massimo Innocenti, che si definisce un “toscano adottato da Milano”, sta conquistando l’Italia e presto si espanderà anche all’estero.

📌 13 locali a Milano

#5 Panini Durini

fast food milano

Atmosfera informale e prezzi contenuti, è la versione giovane, ruspante e no frills di Panino Giusto.

📌 16 locali a Milano

-> Altri panini

 

#6 Fatto Bene

fast food milano

Ingredienti ricercati e prezzi allineati al contesto, ma l’esperienza gastronomico-sensoriale vi ripagherà: non dimenticatevi che l’hamburger è la colonna portante di ogni colazione vitaminica.

📌 via Buonarroti 8 – via Vicenzo Monti 56 – piazza San Marco 6

-> Altri hamburger

 

#7 Jollibee

fast food milano

Inaugurato domenica 18 marzo a Milano, a pochi passi dal Duomo, è il primo locale europeo della catena filippina che qui ha sì un solo punto vendita, ma ne possiede un migliaio in Asia e 34 negli Stati Uniti, con una personalità tale da proporre cose come gli spaghetti al ketchup di banana.

📌 piazza Armando Diaz 8

 

HARI DE MIRANDA

 

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Only know you love her when you let her go: Passenger

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Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
… And you let her go”

Hai presente la canzone di Passenger, no?

Non è esattamente il mio genere, ma riconosco che si tratta di un brano di rara dolcezza, tra testo e musica.

Certo, fa rimanere un po’ così sentir cantare le prime note del pezzo con una vocina sottile… e poi vedere che questa appartiene a omone barbuto, ma anche questo contribuisce a conferire fascino a questa canzone.

Per tutti i fan di questo cantantautore c’è una bellissima notizia.

Eh sì, perchè questo martedì, alle 21.00, Passenger sarà finalmente a Milano, precisamente all’Alcatraz.

So che non stai più nella pelle: il biglietto costa 28 euro, ma ti suggerisco di affrettarti ad acquistarli, perchè prevedo un rapido sold out.

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Milano in UN GIORNO, tra must-see e curiosità

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milano in un giorno

Mettiamo subito le mani avanti: vedere tutto il must di Milano in un giorno solo è impossibile. Ma se un amico capitasse per caso nella città meneghina e avesse solo 24 ore di tempo per esplorarla, è necessaria una bella selezione di attrazioni obbligate e curiosità più di nicchia (perché vedere solo il Duomo non significa vedere Milano).

Seguendo la mappa, questo è il percorso ideale per un amico che vorrebbe visitare Milano in poco tempo:

 

PARTENZA: MILANO CENTRALE

milano in un giorno

Leggi anche: Così nasce la Stazione Centrale di Milano

Immaginando che l’amico in questione arrivi in città da Milano Centrale, la prima cosa da fare è sicuramente raggiungere il centro. A due passi dalla stazione si arriva facilmente a Piazza Caiazzo, dove passa lo storico Tram 1: questa linea offre un veloce passaggio fino ai Giardini Pubblici e all’ancora affascinante sede del Museo di Storia Naturale, nonché al vicino quartiere di Porta Venezia (noto per i suoi meravigliosi edifici liberty). Se l’amico in questione ha particolare fretta, può anche tirare dritto fino a Piazza della Scala, luogo di partenza ideale per esplorare poi a piedi il cuore di Milano.

 

  • IN GIRO IN DUOMO

Dopo uno sguardo al Teatro alla Scala e al monumento dedicato a Leonardo da Vinci, il prossimo passo è attraversare la splendida Galleria Vittorio Emanuele e fermarsi per le inevitabili foto e selfie, specialmente con il toro fortunato sul pavimento. Proseguendo dritto si può già intravedere il Duomo, sempre stupefacente, capace di catturare ogni tipo di guardo. Oppure, se si è più pazienti, prima di entrare in Galleria si può fare una deviazione nell’oscura Via degli Omenoni, nota per ospitare un edificio dall’aspetto minaccioso, sorretto da otto giganti di pietra. Lì nelle vicinanze, in Piazza Meda, si può ammirare anche il suggestivo Disco di Arnaldo Pomodoro o, se si è amanti di letteratura italiana, la casa di Alessandro Manzoni.

milano in un giornoOvviamente, il Duomo prima o poi bisogna raggiungerlo: c’è molto da esplorare, partendo dalla Madonnina. Un po’ nascosta, alle spalle del Duomo, si trova la piazza che accoglie la prima fontana di Milano, opera di Giuseppe Piermarini. Dall’altro lato, invece, si può imboccare Corso Vittorio Emanuele, specialmente se si ha voglia di shopping: uno sguardo lo merita la statua al n° 13, lo Scior Carera, una scultura risalente all’Antica Roma che osserva i passanti fare compere.

Leggi anche: Una passeggiata tra 15 sculture capolavoro a Milano

milano in un giorno

 

  •  UNA PASSEGGIATA FINO AL CASTELLO

Ci si può intrufolare anche in Piazza Mercanti, il luogo più antico di Milano, oppure fare una passeggiata fino al Castello Sforzesco (senza dimenticare di fare un salto all’unico Starbucks italiano, in Piazza Cordusio): un vero e proprio tuffo nel passato che comprende anche il Parco Sempione, una delle aree verdi più famose e frequentate di Milano. È anche il luogo ideale per consumare un pranzo al sacco e prendersi una pausa dal mini-tour, magari dopo aver attraversato il pittoresco Ponte delle Sirenette. Ma il Parco Sempione ospita anche molto altro: la Triennale, il Teatro Continuo Burri, l’Arena Civica e uno degli edifici più affascinanti di Milano, ossia la sede dell’Acquario Civico.

Leggi anche: Non solo Starbucks

 

  • TRA BRERA E PAOLO SARPI

milano in un giorno

Leggi anche: Il Mondo di Brera

Da qui è semplice uscire dal parco e concedersi una passeggiata per il quartiere di Brera, il più pittoresco della città, tanto caro agli artisti: basti pensare all’Accademia di Brera e al Bar Jamaica, frequentato da Piero Manzoni e Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo e Lucio Fontana.
Quando arriva il momento di cambiare zona, sia il Tram 12 che il 14 portano direttamente al Cimitero Monumentale di Milano. L’amico potrebbe considerarla una meta un po’ macabra, ma basterà uno sguardo all’architettura del luogo per fargli cambiare idea. E, se proprio non si è in vena di cimiteri, Via Paolo Sarpi, la Chinatown di Milano, è dietro l’angolo.

Leggi anche: Via Paolo Sarpi e le chicche di Chinatown

 

  • IL GRAN FINALE: CITYLIFE

Questo mini-tour non può fare a meno di includere la Milano più futuristica: CityLife, l’area intorno a Piazza Tre Torri, che non è solo Shopping District ma anche grattacieli imponenti e giardini curati. La conclusione ideale di questo giro è fermarsi a cenare qui, ammirando la luce dei grattacieli.

Leggi anche: Le mille facce del Portello

 

  • E POI?

Il bello di ogni viaggio è lasciare qualcosa di non visto, in modo da avere una bella scusa per ritornare: stessa cosa vale per questo mini-tour che, per quanto intenso, non include alcune delle zone più caratteristiche di Milano. Questo presunto amico dovrà ritornare presto nella città meneghina… anche solo per un aperitivo sui Navigli.

 

VANESSA MARAN

 

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Il Milanese e la sua giornata

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Cosa vuol dire essere “milanese“?

Anche chi è nato e cresciuto a Milano è troppo preso dalla velocità della città metropolitana, globalizzata e piena di vita che è diventata per fermarsi e rifletterci su.

Milano ha fatto tanta strada da quando era solo lo stereotipo della città lombarda piena di nebbia e di freddo ed è diventata il centro dell’industria, della moda e del lifestyle…

Ma, in tutto questo, “la tradizione milanese” ha ancora posto?

Eh sì, diciamolo: ormai trovare il vero milanese DOC è molto raro… e ancora più raro è sentire parlare il dialetto milanese, a meno che non si vada nei quartieri periferici, quelli che una volta erano paesi a se.

Il dialetto milanese è una lingua che personalmente mi fa sorridere, mi diverte e mi affascina… ma, purtroppo, non riesco a parlarla come fanno, per esempio, mia nonna, le sue sorelle e mio padre.

Come tutti i meravigliosi dialetti italiani, il milanese ha le sue sfumature interpretative, i modi di dire e le sue terminologie per qualsiasi cosa.

Certo: l’italiano è bellissimo, musicale e ricco sotto qualsiasi punto di vista, ma penso che bisognerebbe sempre preservare un posticino per “le proprie origini”, giusto per ricordare, qualche volta, la propria storia… anche quella linguistica.

E, a quanto pare, non sono l’unica a pensarla così: per celebrare il dialetto del capoluogo lombardo, questo sabato tornerà la “Giornata del Dialetto Milanese“.

Per tutta Milano, potrai trovare ristoranti, librerie e musei che celebrano a modo loro questo sabato diverso, durante il quale la cultura linguistica milanese ritrova per ventiquattro ore almeno un po’ dell’importanza che aveva fino a cinquant’anni fa.

Magari riesco a impararlo un po’ meglio anch’io…

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Villa Scheibler: Quarto Oggiaro lancia la sfida a Versailles

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Villa Scheibler, nel quartiere di Quarto Oggiaro, fu costruita nella seconda metà del Quattrocento. Fu progettata come tenuta di caccia per Ludovico il Moro da parte della famiglia milanese dei Simonetta

S.Carlo Borromeo sostò alcuni giorni presso la villa, nell’ottobre 1583, ospite di Monsignor Simonetta, in occasione della posa della prima pietra del Santuario di Rho.

La villa prende il nome dai suoi ultimi proprietari, che la presero nell’ottocento e che la lasciarono al Comune di Milano.

MILANO CITTA’ STATO

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