🛑 L’AREA C torna off limits. Pioggia di CRITICHE contro il Comune: “chiudere in questo periodo è una solenne ca****ta”

Una inversione a U proprio pochi giorni dopo la proroga dello spegnimento delle telecamere. Mossa ecologica oppure elettorale? Questa la diversa lettura in città. 

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Credits: www.sicurauto.it

Il centro di Milano chiude. Una inversione a U proprio pochi giorni dopo la proroga dello spegnimento delle telecamere. Mossa ecologica oppure elettorale? Questa la diversa lettura in città. 

L’AREA C torna off limits. Pioggia di CRITICHE contro il Comune: “chiudere in questo periodo è una solenne ca****ta”

# Dal 24 febbraio l’Area C sarà attiva. Per il Comune, la scelta è giustificata dall’innalzamento delle polveri sottili

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Dal 24 febbraio tornerà in funzione l’Area C, la zona a traffico limitato del centro di Milano che vieta il transito alle auto più inquinanti.

Una decisione del Comune, in accordo con la Prefettura, giustificata dal costante aumento del traffico veicolare nelle ultime settimane, con l’annesso innalzamento delle polveri sottili e dei livelli di inquinamento. Infatti, si è registrato un aumento degli ingressi di auto in città pari al 19% rispetto al periodo pre-Covid.

Però, ci sarà una variazione rispetto alla normalità: da palazzo Marino hanno deciso di spostare l’accessione delle telecamere alle 10 fino al 31 marzo.

Certo, l’obiettivo è non congestionare i mezzi di trasporto pubblico nella fascia oraria 8-9, quella più a rischio saturazione. Considerando soprattutto che le regole di distanziamento e di capienza ridotta sono ancora in vigore.

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# Granelli: “Milano non deve essere lasciata da sola in questa battaglia”. E arrivano le critiche nei confronti della Regione

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Proprio Marco Granelli, assessore alla mobilità milanese, ci tiene a spiegare il motivo di questa decisione: davanti allo smog, “non possiamo fare finta di niente. Per questo, a Milano abbiamo deciso di chiedere a tutti di abbassare il riscaldamento di un grado, di attivare l’Area C dalle 10 alle 19.30, di chiedere a chi può di utilizzare la bicicletta“.

Non vi sembra un’occasione per criticare la gestione della Regione Lombardia? Certo che sì. Infatti, Granelli parte subito all’attacco: “Ma Milano non può essere lasciata sola in questa battaglia per la salute di tutti, proprio oggi che la nostra salute deve essere al massimo per combattere il Covid. Regione Lombardia e l’assessore all’ambiente Cattaneo cosa fanno? E cosa fa la sua collega Terzi alla mobilità? E cosa fa il loro collega Bolognini, assessore alla casa, con le caldaie delle case popolari ancora a gasolio? Noi abbiamo scelto di aggiungere da oggi le tre nuove azioni urgenti“.

# La replica della Regione. Cattaneo: “la riattivazione dell’Area C non ha effetto sul miglioramento della qualità dell’area, ma le misure della Regione sì”

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E poteva tardare la replica di Cattaneo, il diretto interessato? Certo che no. Per lui “l’assessore Granelli sa bene che la riattivazione dell’Area C non avrà alcun effetto sul miglioramento della qualità dell’aria, come lui stesso più volte ha dovuto riconoscere e come hanno dimostrato inequivocabilmente i dati sull’andamento della qualità dell’aria durante il lockdown”.

Ed è qui che parte una sferzata verso la giunta: “se vuole riattivare l’Area C per fare cassa, o per mettersi una foglia di fico, lo dica, ma non adduca motivazioni che non hanno fondamento”. Ma non è tutto. L’assessore all’ambiente e clima della Lombardia continua sostenendo che “chiedersi cosa fa Regione Lombardia significa dimostrarsi incompetente o di mala fede. Abbiamo messo in campo 100 milioni di euro di incentivi per sostituire i veicoli più inquinanti, per agire sugli impianti di riscaldamento degli edifici pubblici, per installare colonnine di ricarica elettrica”. Sono queste le misure che si traducono in fatti: il bando per la sostituzione dei veicoli partirà dal primo marzo, invece quello per realizzare infrastrutture per la ricarica elettrica sarà attivo dal prossimo mese. In più, di recente, è stata approvata anche una delibera che favorisce l’acquisto di autobus a basso impatto ambientale. E non dimentichiamoci il blocco, posticipato rispetto alle previsioni, delle auto diesel euro 4.

Insomma, quelle della Regione Lombardia sembrerebbero tutte misure che guardano effettivamente al miglioramento della qualità dell’aria e alla sostenibilità ambientale.

# Infiamma la polemica Fabio Massa: “Perché tutto deve stare chiuso, e tutti devono stare distanti, ma va bene assembrarsi sui mezzi pubblici?”

Neanche gli attacchi dall’opposizione nel consiglio comunale si sono fatti aspettare, in particolare dai rappresentanti di Forza Italia. Per il consigliere Gianluca Comazzi la scelta della giunta è “vergognosa” e “va contro ogni norma di buon senso”. Anche Fabrizio De Pasquale, il capogruppo dell’opposizione, ha accusato il sindaco Sala di farsi “tirare la giaccia dagli ambientalisti. La reintroduzione dell’Area C per mercoledì 24 sarà totalmente inutile per l’aria, come attestano le rilevazioni durante il lockdown, pericolosa per i pendolari, dannosa per quel poco di commercio che sopravvive in centro”.

E anche i cittadini si fanno sentire, tra cui il noto giornalista Fabio Massa che sul suo account Facebook scrive: “la riattivazione di Area C è una solenne cazzata. Certo, ha una sua logica: l’aria a Milano sta peggiorando ed è un fatto che con l’aria peggiore si respira peggio e ci sono più malattie cardiovascolari. Ma è anche un fatto incontrovertibile che se si affollano i mezzi pubblici, la malattia che uno si prende è di tipo virale, e si chiama Covid”. Infatti, le scelte del lavoratore sono due: o rischiare sul mezzo pubblico oppure prendere l’automobile, incurante dell’ambiente e pagando quei 5 euro giornalieri per l’Area C. È chiaro che i cittadini non hanno una scelta reale, se non pagare. E il giornalista continua, con quello che un po’ tutti pensiamo: “Ma allora com’è che tutto deve stare chiuso, e tutti devono stare distanti, ma va bene assembrarsi sui mezzi pubblici?”.

Far ripartire l’Area C è una scelta strategica dell’attuale giunta comunale per amicarsi gli ambientalisti e chi vive nelle zone centrali oppure c’è veramente bisogno di una misura del genere per migliorare la qualità dell’aria?

Continua la lettura con: BRACCIO DI FERRO sulla TORRE BOTANICA: che succederà?

ALESSIA LONATI

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Alessia Lonati
Studentessa di Management e Design dei Servizi, i libri e la musica ispirano le mie giornate. È il dialogo con le altre persone ciò che amplia la mia conoscenza del mondo: mi consente di scoprire sempre nuove realtà. Una mia convinzione è "Panta rei", tutto scorre.

1 COMMENTO

  1. Ciao, sono nata in provincia di Milano (ora è Lodi) 75 anni fa. Ho fatto la pendolare dai 15 anni lavorando a Milano, mi sono trasferita a Milano nel 1977 e dal 1987 a Trezzano S/N. , con marito 3 figli e un cane. Dal 2013 sono in pensione . Ho seguito i cambiamenti della Grande Milano da circa 55 anni, a volte con estremo orgoglio e a volte con tanta tristezza. Ancora oggi troppe disuguaglianze fra ricchi e poveri, ieri ho passato una giornata in città e ho visto tanti cambiamenti, con metro e tram ho girato parecchio …Le zone di degrado sono rimaste tali , ci sono parecchie zone di verde che rendono Milano bella (anche se secondo me il verde spicciolo (aiuole) dovrebbe essere imposto alla cura della tanta gente a “zonzo” , senza lavoro e tanto tempo libero, (“troppo” da dedicare sopratutto al libero spaccio di droga …) Questo il più grande scempio, i pericoli che corrono i ragazzi che vanno incontro a un futuro incerto e difficile, che escono dalle scuole incapaci di tirarsi su le maniche , prendiamo idee anche dagli studenti, insegnamo loro a desiderare di cambiare la città dove vivono …. Milano è una città multietnica, i milanesi non sono mai stati razzisti ma hanno un cuore grande. Hanno solo bisogno di vivere sicuri nella loro città, BISOGNA essere in grado di esigere che lo straniero a Milano sia una risorsa, non un pericolo. Troppo comodo “sbarcare” e pretendere casa e vivere di espedienti , l’arroganza di alcuni fa spaventare e temere che abbiano il sopravvento sui milanesi ,! (Dal 1960 tanti italiani sono emigrati per fame, ma arrivavano nel paese straniero con la valigia di cartone ma tanta umiltà e desiderio di essere utili e di sfamare la famiglia e crearsi un posto onesto e rispettabile nella società . Facciamo in modo che l’ospite straniero ci rispetti, educhiamoli in tal senso, non è più il tempo di subire angherie, aiutiamolo a farsi aiutare, con amore e serenità).

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