21 fatti sull’Isola che non conoscevi

L'ex quartiere della mala, ora è considerato uno dei 10 quartieri più cool del mondo

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Credits Andrea Cherchi - Isola

L’ex quartiere della mala, ora è considerato uno dei 10 quartieri più cool del mondo. Questi sono i fatti che non tutti i milanesi conoscono. 

21 fatti sull’Isola che non conoscevi

Credits Andrea Cherchi – Isola

#1 Uno dei quartieri più cool del mondo. La rivista Time Out ha inserito Isola nella top ten dei quartieri più “cool” in cui vivere. In particolare, la classifica pone Isola all’ottavo posto, dietro sette zone altrettanto particolari di Dublino, Honk Kong, Shanghai e altre.

#2 Il quartiere più radical chic. Se chiedete a un milanese come definirebbe l’Isola oggi, la risposta probabilmente sarebbe “radical chic”. Zona di periferia urbana ma vicinissima al centro, orgogliosa della sua origine popolare e nuova meta della movida milanese, attaccata alla sua solida tradizione artigiana che è sempre più relegata nell’angolo dall’apertura di nuovi locali e dagli arrivi dei nuovi creativi, nostalgica delle “occupazioni” e degli “abusivi” eppure sempre più affollata di negozi alla moda e appartamenti di lusso.

#3 L’Isola era davvero un'”isola”. Isola era uno dei Corpi Santi di Milano, una terra di cascine agricole che venne annessa al Comune solo nel 1873. Era una zona considerata un’ “isola” dai milanesi, sia per motivi simbolici che per ragioni più concrete. Era un dedalo di vie e di palazzi, dove chi non li conosceva difficilmente vi si avventurava. Inoltre esisteva un limite fisico che lo isolava dalla città: la ferrovia di Garibaldi. A collegarla con Milano c’era solo un ponticello fino agli anni Sessanta, quando entrò in funzione il cavalcavia Eugenio Bussa.  

#4 La terra della Ligéra. Un tempo l’Isola aveva fama di essere un quartiere malfamato, rifugio della rinomata e temuta mala milanese, una microcriminalità che viveva per lo più di piccoli furti e ricettazione, cui la musica popolare milanese spesso e volentieri strizzava l’occhio. Fu chiamata la Ligéra.

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#5 Il Robin Hood di Isola. Uno degli esponenti più celebri della Ligèra fu Ezio Barbieri. Nato a Isola il 1 novembre 1922, entrò nell’immaginario collettivo come il Robin Hood di Isola. A bordo di un’Aprilia nera targata “777”, che allora era il numero della Questura, lui e i suoi soci rapinavano banche, derubavano automobilisti, “ripulivano” imprenditori milanesi, colpevoli di arricchirsi con la borsa nera. La leggenda narra che Barbieri, con la refurtiva, si recava in via Pietro Borsieri per distribuire ai più poveri parte del denaro e dei beni rubati. Nell’aprile del 1946 riuscì a organizzare la più grande rivolta nella storia delle carceri italiane.

Credits Andrea Cherchi – Bosco Verticale e BAM

#6 BAM e Gae Aulenti. Tra i simboli della “nuova Milano” ci sono la Biblioteca degli Alberi, il parco botanico con vari percorsi affollato nelle giornate di sole, e piazza Gae Aulenti, la sontuosa piazza attorniata da grattacieli dove si può letteralmente camminare sull’acqua o far risuonare la voce attraverso le trombe più famose di Milano

#7 La Casa della Memoria. Istituzione in memoria delle vittime del 1900 dove, al suo interno, si trovano mostre e conferenze dedicate ai valori di libertà e democrazia. La sua struttura esterna, realizzata tra il 2013 e il 2015, si presenta come un parallelepipedo dai materiali poveri che richiamano il legame con la tradizione artigiana e industriale del quartiere.

#8 Il mercato plastic-free. Uno dei luoghi più frequentati nel quartiere è stato riqualificato e riaperto nel 2022. Il mercato Isola è il primo in Italia dichiaratamente plastic-free. La somministrazione dei cibi o delle bevande al suo interno o per asporto, non fa uso di plastica mono uso. All’interno del mercato Isola si trovano due botteghe di carne, una di pesce, sushi fusion, frutta, verdura, pasta, birra, pizza, dolciumi, salumi e un bar per la pausa caffè.

#9 La fontana miracolosa. Il Santuario Santa Maria alla Fontana con i bei cortili porticati, le vasche interrate e decorati da affreschi seicenteschi, ospita la “fontana degli undici zampilli”, un tempo ritenuta fonte miracolosa. Era la piccola Lourdes di Milano. Secondo la leggenda la chiesa fu edificata proprio in seguito a una guarigione miracolosa. 

#10 La pizza al trancio “miracolosa”. Nel quartiere di Isola si può mangiare quella che a Milano viene definita la “pizza al trancio più buona” di Milano. Precisamente in Via Genova Thaon di Revel, 28, c’è Pizzeria alla Fontana, locale storico aperto nel 1973. La pizzeria è conosciuta per l’abbondanza dei suoi tranci. La pizza, alta, come vuole la tradizione, e lievitata in modo corretto, è farcita al momento. Ma il motivo della sua bontà risalirebbe indietro nei secoli. Con un ingrediente addirittura “miracoloso”: l’acqua della fontana degli 11 zampilli. 

#11 Il Secret Bar. Il White Rabbit è uno Speakeasy e, come tale, vi si può accedere solo grazie alla parola d’ordine, che cambia ogni mese. Al suo interno si trova un bellissimo locale in legno, con musica dal vivo, barman eccelsi e una taverna in stile proibizionismo americano. 

#12 Il monumento ai caduti. Opera di Carlo Ramous del 1972, che riporta alcuni dei nomi dei caduti nella lotta contro il fascismo. Il monumento si trova in piazzale Segrino dove è stato riallocato in seguito a una richiesta degli abitanti del quartiere, ai commercianti di via Borsieri e alle associazioni Don Eugenio Bussa, in vista dei lavori di riqualificazione della zona e, in particolare, al rinnovamento della zona Garibaldi.

#13 Fonderia Napoleonica Eugenia. In via di Thaon di Revel si trova un luogo dall’atmosfera unica. Nel 1806 venne fondata la Fonderia Napoleonica Eugenia, prestigiosa fonderia di bronzo, così chiamata dai fratelli Manfredini in onore di Eugenio di Beauharnais viceré del Regno d’Italia. Oggi gli antichi edifici ospitano un museo, dedicato alla storia dell’arte fusoria, e locali destinati a eventi, mostre e concerti. 

milanosguardinediti.it – Fonderia Napoleonica

#14 Il regno dei bikers. Via Thaon de Revel è anche considerata il regno dei Bikers, dove il tempo sembra essersi fermato agli anni Cinquanta: officine, negozi di abbigliamento, locali, backery, librerie e barber shop.

#15 La Mojazza. Era l’antesignano del Monumentale. Il Cimitero della Mojazza era un antico cimitero storico dell’Isola: derivava il suo nome dalle caratteristiche del terreno su cui sorgeva, fortemente imbevuto d’acqua e quindi estremamente fangoso. Il verbo mojà, in dialetto milanese, significa infatti inzuppareammollare o intingere in un liquido, da cui il sostantivo mojàscia che sta per poltigliamelmafanghiglia. Nel cimitero avevano trovato sepoltura personaggi illustri quali Cesare Beccaria o Giuseppe Parini. Il cimitero venne soppresso il 22 ottobre 1895 con l’apertura del nuovo Monumentale dove furono trasferiti i resti dei personaggi più famosi sepolti alla Mojazza.

#16 L’Isola delle Brioche Colorate. Nel quartiere suscita attenzione un barettino dalle “deliziose creazioni” di pasticceria tradizionale partenopea sfornate al laboratorio artigianale interno. Si tratta di “Aroma Napoletano”, famoso per “il cornetto ischitano che ha conquistato Milano”. E, soprattutto, per le brioche colorate.

#17 Il Jazz Festival. L’ AH-UM MILANO JAZZ FESTIVAL si tiene in genere a fine maggio. Per sei giorni l’Isola si trasforma in un grande laboratorio musicale, con un programma ricco di serate speciali e concerti gratuiti del circuito “Isola Jazz Club”, organizzati in gallerie d’arte, cortili, locali, ristoranti e negozi, dall’ora dell’aperitivo a notte fonda, che fanno risuonare musica live in ogni angolo del quartiere. 

#18 Il Clown Festival. Un altro festival che si tiene nel quartiere è il Milano Clown Festival: ogni anno, durante il Carnevale Ambrosiano, ospita i migliori artisti in arrivo da tutta Europa. E’ una kermesse che offre al più ampio pubblico possibile il meglio del nuovo teatro di strada e nuovo circo europeo, concentrata nel quartiere con spettacoli a rotazione all’aperto e al chiuso, dal mattino alla sera, nelle strade e nelle piazze, nei teatri e nei pub.

credits: www.fridaisola.it – Bar Frida Isola

#19 Il Frida Market. Frida Isola è un locale che fa da ristorante, ma anche da negozio molto attento all’ecosostenibilità. E’ composto da tre sale con due grandi vetrine che danno sul verde cortile interno: tra le fronde degli alberi, si possono trovare articoli vintage, bijioux dal design creativo e tantissimi prodotti originali, creati dalla contaminazione di diversi stili. Periodicamente, la domenica, il Frida Isola ospita il Frida Market, un mercatino all’interno del suo shop completamente dedicato all’homemade.

#20 Il distretto della Street Art internazionale. La domenica è il giorno più ambito dagli appassionati di Street Art quando, complici le serrande abbassate e le strade deserte, non solo i muri ma anche clair, tombini, energy box semaforici esplodono in un turbinio di colori. Da via Gaetano de Castillia a Piazzale Minniti (opera di Microbo), da via Cola Montano (Zedz) a viale Sturzo, senza dimenticare le incursioni di Pao e i murales all’interno di locali come il Frida, il quartiere è una galleria a cielo aperto della più rappresentativa Street Art cittadina di questi anni.

#21 Sarà la nuova Isola? L’area che oggi è conosciuta come Nolo, compresa tra Greco, Casoretto e Turro, fino a circa dieci anni fa era un quartiere popolare solitamente noto alle cronache per fenomeni come spaccio, prostituzione, scippi, case occupate oltre a degrado e sciatteria di strade e muri. Negli ultimi anni grazie a una trasformazione spontanea, la zona è diventata una delle preferite da studenti, giovani professionisti e creativi attratti dai prezzi bassi delle case e degli affitti, ma anche da un arinascente atmosfera. Secondo molti sarà la “nuova Isola” di Milano. 

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ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

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