WHITE RABBIT: il locale ambientato nel proibizionismo anni ’20, in cui si accede solo con una parola d’ordine

“Se la luce è accesa suona pure il campanello, ne resterai sorpreso”

Credits: @whiterabbitmilano IG

La zona Isola di Milano è famosa per i numerosi locali. Ce ne sono talmente tanti che camminando, quasi non ci si accorge che tra un ristorante asiatico e un negozio di abbigliamento, c’è uno strano portone a vetrata che riporta una scritta che invita a suonare il campanello e attendere. Si può intravedere subito dietro una parete che sembra un armadio, ma in realtà è il vero ingresso al locale, da cui spunterà un cameriere che in silenzio attenderà da voi la parola d’ordine…

WHITE RABBIT: il locale ambientato nel proibizionismo anni ’20, in cui si accede solo con una parola d’ordine

# “Se la luce è accesa suona pure il campanello, ne resterai sorpreso”

Credits: @whiterabbitmilano IG

In via Garigliano 4, all’Isola, è presente uno degli Speakeasy più spettacolari di Milano: il White Rabbit, un locale in cui è possibile entrare solo con una parola d’ordine: solitamente la risposta ad un indovinello che ti inviano per e-mail previa richiesta sul sito. 

# Il White Rabbit, un viaggio negli anni ’20

Ma l’unicità di questo locale non finisce qui. Appena varcata la soglia, si mette piede oltreoceano, 100 anni prima, in pieno periodo proibizionista statunitense. Arredamento in legno scuro, camerieri elegantissimi sia nell’abbigliamento sia nei modi, dettagli d’epoca come macchine da scrivere, lampadari imponenti e poltrone art déco. Il tutto immerso in una profonda penombra e nelle note del Jazz e dello Swing di quegli anni.  

Lo spazio interno è piccolo e molto intimo. Una scala a chiocciola conduce al piano superiore, una mansarda che affaccia sul bancone bar e sulla loro parete di bottiglie e alcolici. Esiste anche un piano sotterraneo, in cui è possibile organizzare feste con a disposizione costumi e oggetti d’epoca

 

# La Criminal List

White Rabbit
Credits: @whiterabbitmilano IG

I cocktail che propongono sono un’esperienza unica: studiati nel minimo dettaglio come delle vere e proprie opere d’arte, prendono i nomi da famosi gangster della Storia e per questo la lista dei cocktail è chiamata la “Criminal List”. 

Per coloro che invece non amano sperimentare, è possibile richiedere anche i cocktail più classici come lo Spritz. 

Credits: @whiterabbitmilano IG

Uscire dal locale e tornare nel mondo reale e odierno è sicuramente un pochino destabilizzante, come se davvero si fosse appena usciti da un mondo a sé stante. In quel momento ci sentiamo un po’ tutti come Alice, che uscita dal paese delle meraviglie quasi non riconosce più il posto da cui proveniva.

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ALICE COLAPIETRA

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