I 7 TEATRI ITALIANI considerati tra i “più BELLI del MONDO”

Un'eccellenza mondiale trascurata: i teatri italiani

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Prosa, lirica o poesia, poco importa: la lunga tradizione del teatro italiano porta con sé anche la storia dell’architettura teatrale, regalandoci in dote alcuni dei teatri più belli del mondo. Ecco quali sono stati inseriti nella selezione di StarsInsider. 

I 7 TEATRI ITALIANI considerati tra i “più BELLI del MONDO”

# Teatro Scientifico, Mantova: inaugurato da Mozart

Credits: @kings_luxury IG

Fastoso teatro progettato tra il 1767 e il 1769 dall’architetto Antonio Galli Bibiena, che ha anche affrescato personalmente alcuni degli ordini di palchetti in sala.
È considerato uno tra i più belli del suo genere, il teatro all’italiana, ed è stato inaugurato il 3 dicembre del 1769 da un promettente quattordicenne: Wolfgang Amadeus Mozart. Il ragazzo prodigio incanta il pubblico con uno strepitoso successo, il Teatro di Mantova rapisce il padre di Mozart, che scriverà: «nella mia vita non ho mai visto nulla, nel suo genere di più bello».

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# Teatro Verdi, Busseto (PR): intitolato al maestro quando era ancora in vita

Verdi – Credits: @loves_united_parma IG

Essendo il paese che ha dato i natali a Giuseppe Verdi e, per questo, molto fiero, Busseto e i bussetani si sono sentiti in diritto/dovere di dedicare un teatro al Maestro Verdi, mentre lui è ancora in vita.

Non si sa per scaramanzia o vere ragioni estetiche, fatto sta che Verdi ne resterà il più lontano possibile, pur avendo contribuito in maniera generosa donando 10.000 lire.
Uccel di bosco all’inaugurazione del 15 agosto 1868, con due opere verdiane, possessore di un palco nel quale non metterà praticamente mai piede, Giuseppe Verdi contesta soprattutto l’invadenza dei bussetani nella sfera privata della propria vita.
Il teatro resta comunque uno dei più belli al mondo, sotto alcuni rigidi criteri oggettivi, come l’acustica di questo “scrigno sonoro”, l’architettura della sala e del palcoscenico e le decorazioni pittoriche.

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# San Carlo, Napoli: il più antico lirico del mondo

San Carlo – Credits: @selim_tales IG

Oggi affettuosamente abbreviato in San Carlo, si tratta in realtà del Real Teatro di San Carlo, simbolo di una Napoli che ambisce, nel 1737, a brillare come capitale europea.
Per la gioia del popolo napoletano il San Carlo è, tra i teatri in attività, il più antico lirico del mondo.
L’architettura è quella tipica del teatro all’italiana, ma molto più in grande. Il San Carlo è infatti il teatro più grande che è stato realizzato ai tempi, usato poi come guida per essere imitato nella maggior parte dei teatri lirici e d’opera in Europa.
Inaugurato il 4 novembre del 1737 con l’Achille di Sciro, il San Carlo ospitava nel ‘700 circa 3285 spettatori, ridotti poi a 1386 per motivi di sicurezza.

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# Teatro Farnese, Parma: costruito in abete rosso del Friuli

Farnese – Credits: @labavoni IG

La storia di Parma ci regala un’altra perla, il Teatro Farnese, interamente costruito in abete rosso del Friuli, dedicato alla dea della guerra Bellona ed inaugurato il 21 dicembre del 1628 con la rappresentazione di Mercurio e Marte su musiche di Monteverdi.
Alcuni studi di architettura ritengono il Farnese di Parma, uno dei primi teatri teatri ad essere dotato di un arco di proscenio permanente, sebbene per molto tempo non fosse quello utilizzato per la messa in scena delle rappresentazioni.
Quasi del tutto distrutto dai bombardamenti della II Guerra Mondiale, questo capolavoro è stato ricostruito alla fine degli anni ’50, con l’impiego di tutto il materiale di recupero disponibile, ed è tornato in attività soltanto nel 2011, grazie al Maestro Abbado e l’Orchestra Mozart.

# La Fenice, Venezia: per due volte rinato dalle sue ceneri

La Fenice – Credits: @teatrolafenice IG

Il destino nel nome di questo meraviglioso teatro, due volte distrutto ed una volta di più ricostruito. È il principale teatro dell’opera di Venezia, uno dei più prestigiosi del pianeta ad ospitare un Concerto di Capodanno, La Fenice di Venezia rincorre i suoi stessi record cercando di migliorarli.
Inaugurato per la Festa della Sensa, il 16 maggio 1792 con la rappresentazione de I giuochi d’Agrigento di Paisiello, si presenta subito come un gioiello dell’acustica. Per questo motivo si inserisce da subito nel circuito d’Europa, preferito da molti autori e direttori d’orchestra.

Due incendi, il primo il 13 dicembre del 1836 e il secondo, 29 gennaio 1996, avrebbero messo la parola “fine” su qualunque velleità artistica veneziana. Non a La Fenice, che risorge letteralmente dalle sue ceneri.

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# La Scala, Milano: il tempio della lirica mondiale

La Scala – Credits: @teatroallascala IG

Progettato da Giuseppe Piermarini e sorto dalle ceneri che hanno distrutto il Regio Ducale, il Teatro alla Scala viene edificato con decreto dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria. Inaugurato nel 1778 con il nome di Nuovo Regio Ducal Teatro, La Scala è considerata tra i più prestigiosi teatri al mondo.
È uno dei gioielli di Milano, coccolato dalla popolazione, in quanto sono stati proprio i milanesi a chiedere a gran voce quel decreto all’Imperatrice, certi che il ritorno di una stagione musicale a Milano avrebbe contribuito al prestigio della città.
Così è da quasi 250 anni.

# Olimpico, Vicenza: l’ultimo capolavoro del Palladio

Credits: @teatrolimpicovicenza IG

Ultimo capolavoro del Palladio, commissionato dall’Accademia Olimpica, il Teatro è – a parere di chi scrive – il più bello tra queste meraviglie. Inaugurato il 3 marzo 1585 con l’Edipo Tiranno di Sofocle, l’Olimpico di Vicenza si ispira ai teatri ed anfiteatri antichi.
L’architettura è infatti molto particolare: la platea è disposta su 13 ordini di gradoni, fiancheggiata da due ali e rifinite in cima da un’esedra a colonne.
Il percorso per giungere in platea passa dalle suggestive sale affrescate, denominate Odeo e antiodeo.
Palladio non vedrà mai la fine di questo capolavoro, a causa della morti improvvisa, ma noi saremo sempre grati a lui e a tutti gli architetti e decoratori, soci dell’Accademia Olimpica, che lo hanno voluto e realizzato.

Fonte: MSN.IT

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LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs