Il blocco dell’account Twitter e Facebook di Trump ha innescato una reazione del mondo politico in diversi paesi. I governi di Francia e Germania si sono scagliati contro Facebook accusandolo di violare i principi della libertà di espressione in vigore in Europa. La notizia del giorno è la decisione presa dai governi in Uganda e in Russia.
POLITICA contro SOCIAL NETWORK: in Uganda bloccati per le elezioni, in Russia sospesi se discriminano cittadini russi
# Il presidente uscente dell’Uganda Yoweri Museveni blocca tutti i social network in vista delle imminenti elezioni del 14 gennaio
In Uganda sono stati bloccati i social network e numerose applicazioni per scambiarsi messaggi, in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 14 gennaio. La decisione è stata ricondotta al presidente uscente Yoweri Museveni, tra i più longevi leader africani e a capo dell’Uganda dal 1986. Museveni ha detto di non avere avuto scelta in seguito alla decisione di Facebook di rimuovere alcuni account a sostegno del suo partito, il Movimento di Resistenza Nazionale.
Il blocco sta interessando Facebook, Twitter, WhatsApp, Instagram, Skype, Snapchat, Viber e alcuni store di applicazioni ed è giudicato dall’opposizione come uno dei sistemi impiegati da Museveni per ostacolare i suoi avversari e lo svolgimento democratico della campagna elettorale. Soprattutto ai danni di Bobi Wine, un cantante di 38 anni che rappresenta la Piattaforma di Unità Nazionale con un grande seguito in un paese dove circa l’80% della popolazione ha meno di 30 anni.
Fonte articolo: Il Post
# Il presidente Putin ha firmato una legge contro la censura degli account russi da parte di Facebook, Twitter e YouTube
Il presidente Putin ha firmato una legge che consente di bloccare siti web, come Twitter, Facebook e YouTube, se giudicati colpevoli di censura o discriminazione. Il testo prevede la possibilità di bloccare, rallentare il traffico e imporre sanzioni amministrative a questi colossi. Alla base di questa legge il fatto di aver limitato l’accesso alle informazioni per motivi legati alla nazionalità, alla lingua e all’origine.
Secondo il servizio di supervisione dei media russi una ventina di organi di informazione russi sono stati censurati da Google e YouTube, Facebook e Twitter. Tra questi un gruppo di 13 account Facebook e due pagine collegate alla Russia per aver violato le sue regole sulla prevenzione delle interferenze straniere, mentre Twitter ha escluso l’account di RIA Novosti, l’Agenzia di informazione internazionale russa un tempo Agenzia Stampa di Stato, dai risultati di ricerca.
Fonte articolo: Italiani Emigrati
# Le motivazioni opposte per colpire i colossi del web americani
Stanno prendendo direzioni diametralmente opposte alcuni Paesi nel contrasto ai colossi del web americani proprietari dei più diffusi social network. Da un lato alcuni Paesi intendono bloccarli perché potenzialmente pericolosi per le informazioni incontrollate che circolano al loro interno. Dall’altro Paesi come la Russia che intervengono invece contro chiusure o discriminazioni fatte ai danni di profili o pagine dei loro connazionali, per tutelare al contrario la libertà di espressione e di informazione.
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