Il CAFFÈ GRECO: 4 motivi per una novità esotica nella giornata milanese

Perché farsi un caffè greco, a Milano?

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Credits: @chefsoty Caffè greco

Perché farsi un caffè greco, a Milano? 4 motivi per dimenticarsi la moka.

Il CAFFÈ GRECO: 4 motivi per una novità esotica nella giornata milanese

# Il caffè a Milano va gustato “sedent, sbüjent e per nient”

Credits: comunicaffè.it
Pausa caffè

Espresso o moka, il caffè milanese è un piacere ubiquitario che intercetta desideri e abitudini di cumenda e operai, partite iva e travet. Dicevano i nonni meneghini che la nera bevanda si assapora “sedent, sbüjent e per nient”.  Ovvero va gustata comodamente seduti, deve essere quasi bollente e possibilmente gratis, regalato, offerto.

Ma nonostante il rito della tazzina non conosca flessioni e, lungi dal volerlo minare, perché non provare una proposta alternativa? Molto simile, ma allo stesso tempo così diverso, è il caffè ellenico, o greco. Che poi è il gemello ortodosso dell’islamico caffè turco, o arabo che dir si voglia. Scuro, profumato, slow e dal sapore esotico, ecco 4 motivi per assaporare il caffè greco.

#1 Semplicissimo da preparare

Credits: @chefsoty
Caffè greco

Non occorre né macchinetta né moka. Basta acqua, caffè in polvere macinato finissimo (tipo espresso o ancora di più) e il caratteristico pentolino (ma in carenza si può optare per un altro piccolo contenitore). Quello tradizionale si chiama ibrik, è in rame con l’interno rivestito in argento, oppure in ottone,  in alluminio o in acciaio inossidabile. Nell’acqua fredda si aggiunge caffè e si fa bollire, quando sale la schiuma si versa tutto nella tazzina. E, prima di berlo, si aspetta per dar modo alla polvere di depositarsi sul fondo.

#2 Antistress inside

L’espresso milanese oggi è sinonimo di velocità, immediatezza, fretta. Ma nel già citato adagio popolare si sottolineava come la bevanda di origine araba si dovrebbe sorseggiare con calma e lentezza. Se le caratteristiche dell’espresso e i ritmi frenetici dei bar stimolano la velocità, il caffè ellenico detta i tempi, più lunghi e dilatati. Si direbbe “a misura d’uomo”. Il greco, infatti, una volta versato va lasciato decantare, in modo che tutta la polvere si depositi sul fondo della tazzina e al palato arrivi solo il piacere della bevanda.

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#3 Profumato e profumabile

caffè greco
(da pixabay)

Il caffè greco ha una intensità personalizzabile: può essere fatto strong con miscele di varietà robusta e arabica, oppure con 100% arabica per un gusto più armonico e meno potente. I ricettari consigliano di mettere un grammo di caffè ogni 10 ml di acqua, che corrisponde a circa un cucchiaino per ogni tazzina. Ma nulla vieta di prepararlo più forte, con un cucchiaino e mezzo oppure due. L’ellenico ha inoltre la possibilità di essere aromatizzato durante la preparazione, di solito si aggiunge polvere cannella o cardamomo. Ma i più temerari possono azzardare anche con cacao o cioccolato.

#4 Effetto sorpresa

L’ibrik, gli aromi, l’acqua bollente e il nome poco noto che evoca spiagge e isole di pescatori: sono tutti elementi di novità che possono sorprendere colleghi e amici. Dopo la classica carbonara, la grigliata o l’insalatona estiva vuoi mettere l’effetto-novità di un: “E ora vi sorprendo con un buon caffè ellenico…”? I commensali guarderanno l’ospite incuriositi, stupiti o abbacinati. E saranno indotti ad apprezzare ancora di più l’orientale, nero, fumante e inebriante estratto.

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STEFANO CORRADA

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Stefano Corrada
Una vita saporita, tra reazioni di Maillard, prodotti alimentari e racconti di gusto. Dopo la laurea scientifica, vince la passione per tutto ciò che ruota intorno al cibo. E, quindi, prima la divulgazione tecnico-nutrizional-gastronomica. Poi la scrittura, attraverso collaborazioni giornalistiche e fotografiche con periodici e guide, tra cui Focus, Il Golosario, Viaggi del Gusto e Agrodolce.it. In mezzo un libro, edito da Jouvence, dal titolo "Appunti Golosi".