I 7 COGNOMI più diffusi nel Veneto: quali sono e qual è il loro SIGNIFICATO?

E la curiosità: perchè molti cognomi veneti finiscono con la consonante?

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Da piccolo andavo al mare a Sottomarina, il lido della cittadina di Chioggia (VE) e sentivo che tutti si chiamavano Boscolo. Ai tempi l’elenco del telefono della SIP contava una cosa come 4, forse 5 pagine di soli Boscolo nel comune di Chioggia. Mi sono sempre chiesto il motivo di questa cosa. Come in molte parti d’Italia, esistono dei cognomi che sono tipicamente veneti o che lo sono diventati nel tempo. Dietro ad essi si scoprono delle curiosità molto interessanti.

I 7 COGNOMI più diffusi nel Veneto: quali sono e qual è il loro SIGNIFICATO?

#1 ROSSI: dai capelli rossi di origine celtica

Numericamente non ci possiamo fare niente, il panitaliano Sig. Rossi vive anche in Veneto, in quasi 13000 esemplari. L’origine di tale cognome è legata al colore dei capelli, della barba o della carnagione della famiglia originaria, dal latino russus, rosso, rossiccio. La diffusione dei capelli rossi nelle popolazioni celtiche preromane era notevole e anche molti latini avevano capelli di questo colore. Silla per esempio, antagonista celebre del console Mario era rosso. Nel medioevo questa caratteristica però non era ritenuta positiva poiché spesso le credenze popolari collegavano la colorazione rossa di barba e capelli con il carattere malevolo o capriccioso. A livello araldico c’è una documentazione di primi Rossi in epoca imperiale romana e nel 1300 di una nobile famiglia Rossi nel napoletano. La forma classica Rossi è diffusissima nel centro nord Italia.

#2 TREVISAN: proveniente da Treviso

Deriva dall’etnico del toponimo Treviso, usato per indicare la provenienza del capostipite. Cognome risonante in tutta la regione, ma soprattutto nelle (ex) province limitrofe di Venezia, Padova e Vicenza. Ha alcune varianti Trevisan, Trevisani, Trevisanato, Trevisato. Ci sono circa 4852 famiglie Trevisan in Italia (senza contare le varianti). E’ anche il terzo cognome più diffuso nella provincia di Gorizia. 

#3 BOSCOLO: come venivano chiamati a Venezia quelli che venivano dai boschi del Nord

Deriva con pochi dubbi da soprannomi legati al vocabolo bosco o al mestiere di boscaiolo. Tracce di questo cognome si trovano a Firenze nel 1400 con la congiura antimedicea di Pier Paolo Boscolo di cui fu sospettato di far parte anche il Macchiavelli.
ll cognome Boscolo è tipico veneto ed è molto diffuso dalla zona del Po, sponda rodigina, all’alto veneziano, soprattutto nella città di Chioggia. Ho già aperto l’articolo con un aneddoto riguardante il cognome Boscolo e aggiungo una curiosità: essendo veramente un cognome molto diffuso a Chioggia, per risolvere tutti i problemi di omonimia dilagante, accanto al cognome, “I Boscolo” hanno anche un soprannome, un detto. Circa 190 soprannomi individuano infatti le varie famiglie. Ecco che si possono trovare Enrico Fiore Boscolo, Enrico Bachetto Boscolo, Enrico Forcola Boscolo. Dal 2009, il soprannome è riconosciuto ufficialmente dallo Stato e compare sulle carte di identità, sulle tessere sanitarie e in tutti i documenti ufficiali.

#4 CARRARO: costruttore o guidatore di carri

Di certo una origine campestre, il Carraro è un cognome diffuso in tutto il Veneto, primo cognome nella provincia di Padova. Secondo un’altra ipotesi, infatti, si immagina che la famiglia abbia verosimilmente preso il nome da un castello nei dintorni di Padova, il castello di Carrara per l’appunto ed infatti i Carraro sono dei nobili originari del Veneto. Significato e origini del cognome sono dunque, come di consueto, molto antiche. 

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#5 SARTORI: da Sartorius, il Sarto

Cognome diffuso nel Nord Italia, soprattutto in Veneto, ma anche in Lombardia. Deriva quasi sicuramente dalla professione del sarto, mestiere del capostipite. Non di rado si usava attribuire questo tipo di soprannome anche a coloro che, in occasioni di giochi, feste, recite o processioni erano soliti impersonare una particolare figura sia di artigiano sia di nobile o di ecclesiasta. La storia del nome porta alle sue numerose declinazioni, a partire da Sartor, specifico dell’intera provincia di Treviso e di quella a sud di Pordenone. Sartorelli, altra variante di Sartori, trova la sua localizzazione di elezione nel Nord della penisola italiana mentre Sartorio è tipico della zona dell’alto milanese e dell’intero varesotto. Sartori, invece, più democraticamente, non fa differenze e la sua presenza viene rispettata in uguali percentuali in tutto il Nord Italia. L’araldica dei cognomi ci riporta a un’antica e nobile famiglia Sartori che trova le proprie origini nella zona dei Sette Comuni, più precisamente di Asiago. Nel 1582, Nicolò Sartori di Valstagna (zona di Bassano del Grappa) comprò con la somma di 500 ducati la cittadinanza vicentina.

#6 PAVAN: il padovano o il “danzatore”

Il cognome è molto diffuso nelle zone tra Padova e Venezia, con le sue varianti Pavanello, Pavanetto, Pavani, Pavano…Benché il cognome Pavan sia da considerarsi in tutto e per tutto panveneto ne troviamo diversi ceppi in altre regioni del nord (in primo luogo nel vicino Friuli ma anche in Lombardia e in Piemonte) e qualche sporadica traccia in Emilia Romagna e nel Lazio.
Ciò potrebbe essere una logica conseguenza di passate migrazioni alla ricerca di lavoro in epoche in cui il territorio veneto non forniva sufficienti fonti di sostentamento.

Una curiosa assonanza con questo cognome, o probabilmente non solo, si può trovare proprio a Venezia, con un modo di dire un po’ desueto e di sicuro circoscritto, che cita “cavarse la pavana” e significa “togliersi uno sfizio” o “togliersi una fissazione”. Ma sapete cosa significa questa parola? E’ semplicemente la pipita, la pellicina che si solleva attorno alle unghie delle mani. Quei pezzi di pelle indurita che danno molto fastidio. La Pavana era inoltre una danza di corte dall’andamento lento, solenne e maestoso, in voga nel 1500. Il nome si faceva derivare dallo spagnolo ‘pavo’ (pavone) e la danza veniva vista come proveniente dalla Spagna. Oggi ‘pava’ viene ricondotta a Padova (alla pavana: ”al modo di Padova”), dove la danza ebbe origine.

#7 FERRARI: i Fabbro Ferrai

Tale cognome probabilmente deriva dai soprannomi legati al mestiere del fabbro (fusione o nell’estrazione del ferro), vocabolo che in latino si rendeva con i termini faber ferrarius, cioè fabbro ferraio. Un’altra ipotesi dice che potrebbe avere anche un’origine longobarda e in questo caso sarebbe derivato dalle fare di carattere militare, che derivano dal tedesco fahren, cioè viaggiare. Ad oggi è tra i 10 cognomi più diffusi in Italia. Molti personaggi famosi posseggono tale cognome. Ricordiamo uno fra tutti: Enzo Ferrari, imprenditore, pilota automobilistico e fondatore dell’omonima casa automobilistica famosa in tutto il mondo per il suo stemma del cavallino rampante. Pochi sanno che Ferrari ha appreso il mestiere proprio a Milano, lavorando per il reparto corse dell’Alfa Romeo che, a quei tempi, aveva gli stabilimenti nell’area dell’attuale Citylife. Ma non solo: Giulio Ferrari, trentino, tornato da un periodo all’estero tra Germania, Francia e nord Africa, porta in Italia lo Chardonnay, principale vitigno impiegato nella produzione del vino spumante, quello che ancora oggi si stappa nelle grandi ( o meno) occasioni.

# La curiosità: perchè molti cognomi veneti finiscono con la consonante?

Concludo con una curiosità che accomuna un po’ tutti i cognomi di origine veneta che finiscono con la consonante (soprattutto con -n), ad esempio Manin, Pavan, Trevisan, Bonin: una teoria dice che siano frutto di una imposizione dei tribunali della Serenissima Repubblica per segnalare un condannato o un evasore fiscale, al quale veniva troncata l’ultima lettera del cognome per essere più facilmente riconoscibile.

Fonti:
http://venetoedintorni.it/cognomi-veneti/informazioni-sui-cognomi.php
https://www.paginebianche.it/cognome?qs=ferrari
https://www.veneziaradiotv.it/blog/significato-pavana-dialetto-veneziano/
https://www.cognomix.it/cognomi-veneti.php

Continua la lettura con: I 7 COGNOMI più diffusi a MILANO: quali sono e qual è il loro SIGNIFICATO?

LUCIO BARDELLE

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Lucio Bardelle
Nasco a Dolo (VE) nel 1979. Padre padovano, mamma vicentina, cresco nella terraferma veneziana. Studio Economia a Venezia, poi viaggio, per lavoro e per piacere. Vivo una decina d'anni tra Bologna, Lombardia e Roma, poi torno a Venezia. Sono appassionato di musica rock, suono la chitarra e il basso. Scrivo per una associazione locale a sostegno del cittadino (Oltre il muro), creata da Pietro, uno dei miei migliori amici, infortunatosi 15 anni fa durante una partita di calcio.

1 COMMENTO

  1. L Italia e il paese delle contraddizioni.un esempio,io cittadino per farmi vaccinare devo prenotare con problemi di trovare il telefono sempre occupato,fare gigantesche code,grande burocrazia,c e un modo semplicissimo.Basta che il comune stesso che ha tutti i dati delle persone fisiche,invec di dormire tranquilli e fare solo il loro orticello gestiscono con il sistema sanitario e partendo dalla lettera dei cognomi e nomi e stabiliscono il giorno e L ora di chi si deve presentare per la vaccinazione chiamando i suddetti tramite annunci,così si snellisce il sistema burocratico.

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