SCALO LAMBRATE: il futuro del quartiere più “anarchico” e d’avanguardia di Milano

Storia e futuro di Lambrate: dalla lotta per l'autonomia ai nuovi orizzonti dei progetti di riqualificazione

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credits: mentelocale.it

Per chi ha vissuto gli anni Ottanta, e forse anche qualche decennio prima, Lambrate era sinonimo di stazione. Da lì si partiva, si tornava e nessuno avrebbe sospettato o immaginato che quel quartiere sarebbe diventato un luogo alla moda, un posto ideale per il design e la cultura urban, tanto da far concorrenza alla più blasonata via Tortona. Ecco la storia di Lambrate e la sua evoluzione.

SCALO LAMBRATE: il futuro del quartiere più “anarchico” e d’avanguardia di Milano

 # La storia di Lambrate

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Il suo nome deriva dal vicino fiume Lambro dove, la leggenda vuole, ai tempi dei romani, diverse personalità dimoravano nei pressi del fiume. Plinio il Vecchio, nella sua opera Naturalis Historia, parla spesso di questa zona come un luogo, dove militari e viandanti potevano riposare e fare rifornimento. Non si sa se queste siano solo leggende antiche, ma nel 1905, durante degli scavi, qui furono trovati dei bronzi augustei e sarcofagi marmorei risalenti all’epoca romana.

Durante l’era di Federico Barbarossa la zona fu elevata al rango di Borgo Imperiale. Gli spagnoli costruirono proprio qui un’industria bellica, oggi sede della fondazione Martinitt, che fece la fortuna degli abitanti del quartiere.

Lambrate divenne comune e mantenne la sua indipendenza da Milano durante il regno Lombardo-Veneto. Al tempo dell’Unità d’Italia contava quasi duemila abitanti, fino a raggiungere gli ottomila durante il ventennio fascista. Nel 1923, il comune di Lambrate venne sciolto e inglobato in quello di Milano, una sorte che subirono altri dieci comuni, oggi conosciuti come quartieri: tra cui Crescenzago, Gorla, Lampugnano e Lorenteggio.

# Quando Lambrate diventa alla moda?

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Qualche anno dopo, il volto storico di Lambrate cambia radicalmente: le fabbriche e gli insediamenti industriali lasciano il posto a luoghi cool, per usare una parola inglese tanto in voga. I milanesi che parlano solo il dialetto si mischiano a studenti internazionali, designer e architetti che vedono nel quartiere delle enormi potenzialità per i loro progetti.

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Le ex aree industriali vengono a mano a mano riconvertite in gallerie d’arte, flea market, concept store e ristoranti, dove si possono trovare cucine provenienti da tutto il mondo. Il colpo di reni avviene qualche anno fa, quando, durante un’edizione del Salone del Mobile e più precisamente nel corso del Fuorisalone, ci si rende conto che oltre alla più celebre Area Tortona, anche l’Area Lambrate ha qualcosa da offrire e forse persino in misura maggiore e più interessante. È proprio in questo periodo che diventa celebre lo Spazio Ventura.

Lambrate cambia, ma senza dimenticare la sua storia e si proietta verso un futuro sempre più rivolto all’innovazione.

# Lo Scalo Lambrate

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Per mantenere vivo lo spirito innovativo del quartiere, le associazioni Formidabile Lambrate, Lambrate Design District e Sanctuary Eco Retreat, iniziano a parlare di Scalo Lambrate, proponendolo come un innovativo piano di rigenerazione urbana.

Il progetto si concentra su un deposito delle Ferrovie dello Stato, ormai abbandonato e in disuso da anni. Il piano ha lo scopo di realizzare uno spazio con postazioni cowoking, zone di ristoro, un’area botanica e alloggi low cost. Insomma, una cittadella con tutti i servizi necessari ed essenziali. Eppure la strada non è stata in discesa.

Solo qualche mese fa, dopo diversi incontri tra le ferrovie, il comune e le associazioni promuoventi, si è arrivato all’assegnazione del progetto definitivo. Sono quattro i team che hanno presentato le offerte: l’Amber Playful Yards – Redo SGR, Lambrate District Park – Co-Inventing S.r.l., Lambrate Streaming –  Sant’Ilario società cooperativa e Scintilla –  Castello SGR.

I parametri da rispettare prevedevano di destinare almeno il 60% dell’area a zone verdi e il restante a disposizione per la ristrutturazione e la costruzione edilizia. Un modello che s’ispira a quello che è avvenuto presso lo Scalo Greco, il primo quartiere in housing sociale a impatto zero, l’idea è stata quindi quella di offrire a Lambrate la stessa opportunità, anche grazie al suo bacino formato da studenti universitari. L’iter iniziale, infatti, è quello di costruire alloggi low cost per gli studenti della Statale e del Politecnico, per poi arrivare alla costruzione di aree verdi, il fiore all’occhiello dei recuperi degli scali ferroviari.

Insomma, Scalo Lambrate si appresta a diventare uno spazio multiuso a disposizione del futuro quartiere residenziale, un’aspettativa che fa capire quanto interesse e quanta energia propulsiva ci sia attorno alla zona.

Continua la lettura con: LAMBRATE POLICENTRICA: dal Design District a Miracolo a Milano 

MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
Direttore de Il BARNABÓ, un blog d’informazione di attualità e cultura pop. Ha scritto e diretto cortometraggi che hanno avuto visibilità in manifestazioni specializzate a Milano,Roma e Varese. Autore del format I DUE DELLA STANGATA andato in onda su Radio 2.0. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro (Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (Pav Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (Pav Edizioni. 2023). Sito web: www.ilbarnabo.it