Il futuro della FABBRICA del VAPORE: sarà la “città dei giovani”

La fabbrica del vapore produrrà progetti under 35

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Credits: @carlo.sette (INSTG)

Nuovi progetti stanno facendo rinascere la “Fabbrica del Vapore” e altri ancora potrebbero arrivare. Vediamo cosa c’è all’orizzonte.

Il futuro della FABBRICA del VAPORE: sarà la “città dei giovani”

# L’associazione “Nuovo Rinascimento” sta dando nuova vita alla Fabbrica del Vapore 

Credits: notizie.it – Fabbrica Vapore Tempo perduto

Un gruppo di under 35 milanesi, con l’associazione “Nuovo Rinascimento” sta cercando di far rinascere la Fabbrica del Vapore invitando a fare rete per ripensare l’utilizzo di questo grande spazio. Una porzione dell’edificio è stato ribattezzato “Il Tempio del Futuro Perduto”, di fatto un centro multidisciplinare e polifunzionale a forte impatto sociale, un esempio tangibile di cittadinanza attiva che porta avanti da un anno progetti per la città.

Credits: cittanuova.it – Muro gentilezza

Il primo progetto è stato il muro della gentilezza, ispirato da altri esempi in Europa come Berlino e nato un anno fa, rivolto soprattutto a chi in questo anno di pandemia ha sofferto più di tutti la crisi economica: chi ha qualche vestito in eccesso lo lascia appeso alla parete per chi ne bisogno. Collaterale a questo progetto sono state organizzate tante attività culturali come corsi di pittura e mostre. 

L’ultimo progetto è la “Città dei giovani”, partito con un incontro online tenuto il 10 aprile e il cui lavoro è stato presentato al Comune di Milano. C’è stato il coinvolgimento delle associazioni del territorio, molte delle quali composte da under 35, e tante persone tra cui artisti, promotori culturali, influencer, che hanno provato a immaginare il futuro della Fabbrica del Vapore come luogo sempre più utile a livello sociale per Milano e di valore per la cittadinanza.

Fonte: notizie.it

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# In passato era “fabbrica dei tram”

fabbrica del vapore

Un tempo la “Fabbrica del Vapore” non era luogo di idee e pensieri ma di fervente attività industriale. La Carminati & Toselli mise sede in questo luogo nel 1899 con l’intento di costruire, riparare e vendere materiale rotabile per ferrovie e tramvie.

Milano vantava una rete ferroviaria già molto estesa e i tram, dal 1893, anno della loro elettrificazione, erano già parte del tessuto urbano, per questo motivo il settore era in fortissima espansione. Dopo la nascita nel 1907 della “Società Italiana Carminati Toselli” l’azienda diventò una grande realtà industriale in espansione che andò a occupare tutto l’isolato, con una produzione orientata anche verso l’estero e le colonie. Dopo la crisi dovuta alla prima guerra mondiale e alla crisi finanziaria degli anni venti, l’affidamento da parte di ATM della produzione di oltre un centinaio di vetture tranviarie a carrelli denominate “1928” segnò un periodo molto florido.

wDopo la successiva crisi ci fu il definitivo scioglimento dell’azienda a metà degli anni ’30 con l’affitto e successiva vendita degli edifici industriali a differenti società che si occupavano delle più svariate attività. Nel 1999 questi spazi, dopo anni di abbandono, sono stati trasformati dall’amministrazione comunale in un centro di produzione culturale e affidati ad associazioni fino allo stop degli ultimi anni, prima della recente nuova rinascita.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.