Effetto “total white”: riaperta PIAZZA CASTELLO

Ecco le immagini e il punto sui lavori

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Andrea Zoppolato - Piazza Castello

La riqualificazione dell’area attorno al Castello Sforzesco, da largo Cairoli a piazza Castello, sta proseguendo secondo i tempi previsti e una prima parte è stata aperta al pubblico. Ecco le immagini e il punto sui lavori.

Effetto “total white”: RIAPERTA PIAZZA CASTELLO

# Riaperta l’area di via Beltrami

L’importante riqualificazione che interessa tutta l’area attorno al Castello Sforzesco sta procedendo e nei giorni scorsi è stata aperto lo spazio di via Beltrami, antistante il castello, che unisce largo Cairoli con piazza Castello.

L’intervento ha previsto la posa di una pavimentazione in granito bianco di Montorfano, delle panchine in marmo e l’installazione di un perimetro di “milomat”, i pilomat di design progettati appositamente per Milano per proteggere il lato dell’area che affaccia su largo Cairoli.

# Il punto sui lavori

Il restyling dell’area però non si esaurisce con l’apertura di questo spazio rinnovato per i cittadini. Sono in fase di creazione i cordoli in marmo e nuove aiuole lungo piazza Castello, mentre anche tra via Lanza e via Beltrami verrà posato il granito bianco di Montorfano.

Credits: Urbanfile – Progetto di restyling Cairoli/Piazza Castello

I lavori prevedono poi la messa a dimora di tre nuovi filari di alberi ai lati della piazza e la riqualificazione dei viali che la collegano a Foro Bonaparte, con il calcestre bianco al posto dell’asfalto. La durata complessiva di tutto il cantiere, compreso il tempo già trascorso, è stato stimato in 500 giorni.

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# I resti dei bastioni ricoperti su decisione della Sovrintendenza 

L’unico punto in cui molto probabilmente non verranno piantati i nuovi alberi, come da progetto, sarà quello nel tratto da via Quintino Sella verso Lanza. Qui infatti erano stati rinvenuti i resti dei bastioni del Cinquecento e Seicento realizzati a scopo difensivo quando il castello divenne una caserma e fortezza durante le denominazioni spagnole.

La decisione della Sovrintendenza alle Belle Arti è stata quella di non spostarli per esporli in qualche area museale ma di lasciarli e ricoprirli di terreno. In questo modo non ci sarà spazio a sufficienza per le radici degli arbusti e i milanesi non potranno ammirare una testimonianza del passato della città.

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Fonti e foto: Urbanfile

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.