Siamo ancora parte della natura?

Si considera la natura come qualcosa di esterno a noi. Come se l’essere umano non fosse parte della natura.

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Credits: http://umsoi.org/

La nostra è l’epoca del green, della sostenibilità, delle tematiche ambientali.
Però si considera la natura come qualcosa di esterno a noi. Come se l’essere umano non ne facesse parte.

In origine gli esseri umani vivevano in simbiosi con la natura. I ritmi erano coincidenti e anche l’alimentazione seguiva le regole imposte dall’ambiente.
C’era una umiltà per le leggi della natura e una compartecipazione funzionale. La natura era il luogo che consentiva di godere dei frutti del lavoro svolto con intelligenza.

Per gli antichi l’uomo era corpo e anima, in tutte le culture si intendeva l’anima come l’elemento dell’intelligenza della natura all’interno dell’essere umano. L’anima era considerata l’essenza dell’identità umana.

Con le grandi religioni l’anima è stata relegata a concetto religioso, dogmatico e in epoca moderna il rapporto uomo e natura è diventato sempre più artificiale. L’uomo si è sempre più estraniato dalla natura.

Questo distacco ha subito un’accelerazione con l’avvento di internet e dell’intelligenza artificiale. Le caratteristiche naturali dell’essere umano stanno perdendo valore, molte sono considerate semplici accessori. Ad esempio il contatto fisico tra le persone, l’intuizione, l’identità e anche l’armonia con l’ambiente naturale che invece viene visto come elemento da strumentalizzare e da razionalizzare secondo la nostra logica, invece che logica da comprendere per adattarci in modo più funzionale.

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L’essere umano che nei secoli è stato principe nell’adattamento alla natura è diventato un manipolatore della natura. Un po’ come i fumetti di Walt Disney in cui si rappresentano gli animali umanizzati come se tutti condividessero la nostra stessa logica e funzione.

Questo allontanamento dell’umano dalla natura, interiore e circostante, ha raggiunto il grado massimo e questo sta determinando una involuzione che sta portando a inserire dei limiti nel vivere.

Nel prossimo futuro si vedrà fin dove si spingerà questa involuzione autolimitante oppure se ci sarà una sintesi verso una civiltà che riesca a superare la dicotomia uomo-natura per abbracciare una visione olistica e armonica dell’esistenza.

Dove forse saranno gli scienziati e non solo i religiosi a parlare di anima.

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